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Se vai in Thailandia non dimenticare di fare questo rituale: allunga la vita

Cosa ci spinge a scegliere le destinazioni dei nostri prossimi viaggi soprattutto quando queste ci portano ad attraversare l’intero globo? Sono le bellezze del mondo che abitiamo, quelle che portano la firma di Madre Natura, quelle costruite dall’uomo. Monumenti iconici, capolavori architettonici e simboli stessi delle identità nazionali. Ma sono anche le tradizioni, le culture. le lingue e le cerimonie che appartengono alle popolazioni che le custodiscono con cura e le tramandano da secoli.

Spesso siamo spinti a raggiungere determinati luoghi, piuttosto che altri, proprio per toccare con mano queste tradizioni secolari che, lo sappiamo, preservano l’anima più autentica di un Paese. Ecco perché, durante ogni viaggio, dobbiamo osare, dobbiamo concederci generosamente alle esperienze nuove e inedite, per aprire i nostri orizzonti, per superare i limiti, per conoscere culture estremamente differenti dalla nostra.

Ecco perché se abbiamo scelto come destinazione la Thailandia dovremmo provare la cerimonia che si svolge nel tempio di Wat Takhian, quella che invita i partecipanti a sdraiarsi in una bara. Ma niente paura, secondo gli abitanti del luogo, questo atto allunga la vita.

Cerimonia a Wat Takhian, Thailandia

Cerimonia a Wat Takhian, Thailandia

La cerimonia nel tempio di Wat Takhian

È strana e bizzarra, sicuramente molto particolare, è la cerimonia che si tiene nel tempio buddista di Wat Takhian, in Thailandia. Qui, le persone che prendono parte al rito, sono invitate a sdraiarsi nelle bare e qui dentro a pregare. Perché quello che è considerato un simbolo di lutto e di dolore, in realtà, si trasforma in uno strumento di rinnovamento e buon auspicio per il futuro in questa occasione.

La tradizione vuole che questa cerimonia sia portatrice di fortuna per tutte le persone che ne prendono atto. Si tratta di un rito buddista che esorcizza il dolore di chi lo pratica e che al contempo allunga la vita.

Le origine del rito affondano le loro radici nelle quattro nobili verità che, insieme, rappresentano un elemento cardine per comprendere il Buddismo. La storia è collegata direttamente alle vicende del principe Siddhārtha Gautama, il Budda, colui che ha fondato la dottrina della religione e di questa ne è stato il primo maestro.

È a partire dal dolore, che appartiene per natura a tutti gli esseri umani, che tutto inizia, finisce e ricomincia. Un dolore che permette di raggiungere anche le sensazioni di appagamento e serenità che per natura ci appartengono. Ecco quindi spiegato l’utilizzo della bara.

Cerimonia a Wat Takhian, Thailandia

Cerimonia a Wat Takhian, Thailandia

Quando andare al tempio di Wat Takhian per prendere parte alla cerimonia

Il tempio di Wat Takhian è uno dei monasteri più importanti della provincia di Nonthaburi, una città della Thailandia centrale. Qui numerosi fedeli si riuniscono periodicamente per pregare, meditare e condividere la vita con gli altri. Una di queste occasioni è proprio la cerimonia di cui vi abbiamo parlato che prevede di sdraiarsi all’interno di una bara e in quella pregare.

Durante questa particolare funzione, la bara funziona come strumento di connessione tra la persona, il dolore e la vita. Il rito, come abbiamo già anticipato è tutt’altro che macabro perché ha l’obiettivo di garantire alle persone prosperità e longevità.

La cerimonia si celebra in occasione del Festival di Songkran, la festa nazionale thailandese che coincide con il capodanno lunare buddista e che cade il 13 aprile ogni anno. Non ci sono dubbi sul fatto che questa sia l’occasione migliore per rinnovarsi, ma la vera domanda è: avreste il coraggio di prendere parte al rito?

Cerimonia a Wat Takhian, Thailandia

Cerimonia a Wat Takhian, Thailandia

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Cambiare vita e trasferirsi? Si può fare, ma prima guarda quanto ti pagano

Il sogno di lasciare tutto e trasferirsi dall’altra parte del mondo appartiene a moltissime persone. Ma quello di cambiare vita, città e lavoro, non è più un desiderio confinato a non realizzarsi mai perché oggi abbiamo mezzi a disposizione che ci facilitano la scelta.

E questo è vero soprattutto da quando la modalità di lavorare in smart working è entrata nelle nostre vita. È proprio grazie al lavoro agile, infatti, che abbiamo sperimentato la formula magica della felicità, quella che ci permette di lavorare senza smettere di viaggiare e viceversa. Accanto a questo sogno realizzato, però, potrebbe anche palesarsi la voglia di mettere radici in altre parti del mondo per periodi medio lunghi.

Prima di farlo, però, ci sono diverse cose che dobbiamo prendere in considerazione. Le usanze e le tradizioni di una determinata nazione, per esempio, senza dimenticare le condizioni di vita, la sicurezza e le offerte del territorio. Ma soprattutto dobbiamo farci un’idea di quanto andremo a guadagnare svolgendo il nostro lavoro.

Cambiare vita e trasferirsi: le cose da prendere in considerazione

Ricominciare da zero è possibile, a patto che si facciano le scelte giuste. E se già avevamo dalla nostra parte la lista delle città del mondo dove è più facile ricominciare, stilata dalla community di expat InterNations, ora abbiamo un altro strumento per prendere le migliori decisioni sul nostro futuro.

William-Russell, compagnia di assicurazione per gli expat, ha creato una vera e propria calcolatrice dei redditi da lavoro che permette di sapere quanto un lavoratore può guadagnare in un Paese diverso svolgendo la medesima professione.

Il funzionamento è molto semplice, basta selezionare il proprio settore lavorativo per mettere a confronto gli stipendi medi nei 38 paesi che fanno parte dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Abbiamo fatto un po’ di prove, fantasticando di trasferirci nelle più belle città d’Europa e anche negli States, ecco cosa abbiamo scoperto.

Lavorare all’estero: gli stipendi

Una premessa è doverosa, anche se scontata, gli stipendi variano in base al lavoro, ma anche alle competenze personali e all’esperienza. Tuttavia, utilizzando questa calcolatrice di salari, ci siamo fatti un’idea di quali sono i luoghi migliori dove trasferirsi per alcuni lavoratori piuttosto che altri.

Abbiamo scoperto che per la maggior parte delle professioni la Svizzera è il Paese con gli stipendi medi più alti, seguita quasi sempre dagli Stati Uniti.

Dobbiamo precisare, però, che spesso quello stipendio così invitante corrisponde anche a un importante innalzamento del costo della vita. Abbiamo visto che in Turchia, per esempio, gli stipendi sono più bassi rispetto alla media, ma il costo della vita è inferiore.

Abbiamo fatto qualche ricerca sugli stipendi medi dei giornalisti in questi 38 Paesi e abbiamo visto che quelli più alti sono in Svizzera, Austria e Germania. I dentisti, invece, possono trovare la loro fortuna negli Stati Uniti.

Come scegliere la destinazione del cambiamento

Come abbiamo anticipato, alcuni Paesi pagano molto di più rispetto agli altri (vedrete delle grosse differenze a riguardo) semplicemente perché il costo della vita è più alto. Ecco perché se avete in mente di trasferirvi dovete prendere in considerazione tutte queste cose.

Per farlo basta utilizzare il Salary Calculator di William-Russell, che trovate qui, inserire la vostra categoria professionale e scoprire gli stipendi medi a confronto dei Paesi nei quali vi interessa trasferirvi con un occhio di riguardo anche ai costi di vita.

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Cosa ci fa un enorme cestino da picnic in mezzo a un prato?

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci, e non lo fa solo con la complicità di Madre Natura che a ogni stagione mette in scena i suoi spettacoli più belli, ma anche e soprattutto con le opere che portano la firma dell’uomo. Del resto sono proprio i grandi capolavori artistici, architettonici e paesaggistici a spingerci a volare dall’altra parte del globo per vivere nuove ed entusiasmanti avventure.

Ma se c’è chi, da una parte, si muove per scoprire quelli che sono diventate le attrazioni popolari e iconiche di un Paese, che definiscono l’identità stessa di un luogo, c’è anche chi è disposto a spingersi fuori dagli itinerari più battuti dal turismo per scoprire nuove e inedite cose.

Case storte, palazzi particolari ed edifici a forma di lumaca incantano e stupiscono, meravigliano e strappano anche un sorriso. Ed è proprio ricercando gli edifici più bizzarri del mondo che abbiamo scoperto che negli USA esiste un grande, grandissimo cestino da picnic in mezzo a un prato.

Ohio: il grande cestino da picnic

Ci troviamo a Newark, città degli Stati Uniti d’America, nonché capoluogo della contea di Essex nello Stato del New Jersey. Probabilmente non è questa una delle destinazioni in cima alla nostra travel wish list, eppure anche raggiungere i luoghi meno battuti dal turismo di massa può trasformarsi un’esperienza incredibile.

Non solo per conoscere le culture e le tradizioni di un luogo e di un Paese, ma anche per vivere avventure che in pochi hanno vissuto, per scattare istantanee memorabili e condividerle con gli altri. Come quelle che si scattano davanti allo spettacolare e maestoso edificio a forma di cestino da picnic che si trova a Newark. È qui che l’azienza Longaberger, produttrice di cestini artigianali in legno di acero, ha scelto di instaurare la sua sede.

Il Basket Building

Il suo nome ufficiale è Basket Building, ed è il grande cestino da picnic che si incontra percorrendo la Highway 16 di Newark, in Ohio. Come abbiamo anticipato l’edificio è la sede ospitante dell’azienda produttrice di cestini in vimini e non solo, la struttura è la riproduzione fedele di uno dei prodotti più popolari dell’azienda, una replica più grande dell’originale di 160 volte.

L’edificio è davvero imponente e si snoda per sette piani occupando una superficie di oltre 9000metri quadrati. Il suo peso è a dir poco incredibile: in totale la struttura misura circa 9000 tonnellate, i manici da soli ne pesano 150.

Inaugurato nel 1997, il Basket Building è nato da un’idea di Dave Longaberger, il fondatore dell’azienda. L’edificio, oltre a essere diventato un simbolo per la città, è anche un luogo di incontri e di visite. Il grande cestino da pinic, che segue i dettami della novelty architecture, è aperto al pubblico con un percorso espositivo che racconta la storia dell’azienda e del suo fondatore.

È bello di giorno ed è straordinario di notte quando l’illuminazione squarcia il buio delle tenebre. Per noi non ci sono dubbi, il Basket Building entra di diritto nella lista degli edifici più stravaganti e bizzarri di tutto il mondo.

cestino da picnic gigante

Basket Building

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Croazia Europa itinerari culturali litorali mare Viaggi Wanderlust

Ogni anno in Croazia appaiono meravigliose opere d’arte sulla sabbia

Sappiamo bene che un viaggio in Croazia può trasformarsi in un’esperienza memorabile, perché la terra del mare, della natura lussureggiante, delle cascate straordinarie e dei muretti a secco sa stupire, e lo fa con le sue architetture meravigliose, con i borghi e con quegli scorci che si aprono davanti agli occhi di guarda per incantare.

Ma un viaggio nel Paese bagnato dal mare Adriatico da una parte, e attraversato dalle Alpi Dinariche dall’altra, può incantare in nuovi e inediti modi. Una semplice passeggiata in spiaggia, per esempio, ci trasforma negli inconsapevoli protagonisti di una grandiosa opera di land art che porta la firma di Nikola Faller.

È lui che può rendere il nostro viaggio ancora più spettacolare. È sempre lui che con i suoi capolavori d’arte, effimeri e transitori, ci permette di osservare la grande bellezza del territorio da un altro punto di vista e di immortalarla attraverso istantanee uniche. Ecco dove e quando ammirare le opere di land art di Nikola Faller.

ikola Faller disegna spettacolari geometrie sulla spiaggia del fiume Drava

ikola Faller disegna spettacolari geometrie sulla spiaggia del fiume Drava

Da Opuzen al resto del Paese

Di Nikola Faller, l’artista croato che crea opere d’arte di land art mutevoli ed effimere da 7 anni, se ne parla già da un po’. Nel 2019, infatti, è stato lui a realizzare spettacolari disegni geometrici lungo gli infiniti banchi di sabbia situati alla foce del fiume Neretva.

In quel caso l’appuntamento era imperdibile: l’artista croato aveva realizzato quelle opere di land art per lo Zen OpuZen Art Festival, una manifestazione che mette in scena sculture, graffiti e performance di strada e che si tiene ogni anno a Opuzen, con l’obiettivo di valorizzare le meraviglie naturali del territorio che gli ha dato i natali.

Eppure da 7 anni a questa parte, di creare opere d’arte mutevoli e destinate a stupire, Nikola Faller non ha mai smesso. Ed ecco che un viaggio in Croazia, che di per sé è già un sogno che si avvera, si trasforma improvvisamente in un’esperienza immersiva in questi capolavori artistici che celebrano il connubio tra uomo e natura, che valorizzano le bellezza di questa terra attraverso il prezioso strumento dell’arte.

ikola Faller disegna spettacolari geometrie sulla spiaggia del fiume Drava

ikola Faller disegna spettacolari geometrie sulla spiaggia del fiume Drava

Dove vedere le opere di land art di Nikola Faller

In autunno sono le foglie a trasformarsi nei preziosi strumenti che danno vita a spettacoli meravigliosi all’interno di parchi e giardini in Croazia. Durante il resto dell’anno, invece, le spiagge vuote e meno affollate diventano i palcoscenici di grandiose opere d’arte che danno il meglio di sé con la vista dall’alto.

Quando e dove vedere le opere di land art di Nikola Faller è un po’ un mistero che fa parte dell’effetto sorpresa che si prova quando ci si ritrova davanti a un suo disegno. Come se si trattasse di una caccia al tesoro, le opere appaiono e scompaiono da una parte all’altra del Paese.

Se siamo fortunati, anche una semplice passeggiata sulle spiagge del Paese potrà condurci davanti a questa meraviglia, magari appena realizzata oppure già modificata dal vento e dall’acqua.

Quello che possiamo dirvi con certezza, invece, è che Nikola Faller è già stato sui banchi di sabbia della foce del fiume Neretva, sulla spiaggia del fiume Drava a Osijek e sulla Riviera Ušće Neretve . Qui sono apparsi disegni geometrici e perfetti che ricordano gli studi di Leonardo da Vinci e questo non è un caso. L’artista croato, infatti, indaga attraverso la sua arte il rapporto che esiste tra matematica e natura.

Il risultato è unico, straordinario e lascia senza fiato: opere d’arte transitorie si palesano con una perfezione simmetrica che lascia sbalorditi. E sono bellissime.

ikola Faller disegna spettacolari geometrie sulla spiaggia del fiume Drava

ikola Faller disegna spettacolari geometrie sulla spiaggia del fiume Drava

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Viaggi Wanderlust

Volare comodi in Economy si può, ma solo per poche ore

Prendere il primo volo aereo per raggiungere le destinazioni ancora inesplorate del mondo: un sogno questo che si realizza ogni volta che decidiamo di programmare le prossime avventure di viaggio, meglio ancora se con un biglietto low cost alla mano.

Sono tante le compagnie aeree che periodicamente mettono a disposizione voli a prezzi davvero convenienti e questo ci permette di viaggiare più spesso. Certo, per scovare tutte tutte le offerte bisogna essere degli attenti osservatori, tenere d’occhio le compagnie di volo più economiche, cercare voli last minute o last second e preferire le date flessibili sono solo alcuni degli accorgimenti per trovare il miglior prezzo in circolazione e risparmiare sul prossimo viaggio.

L’entusiasmo di aver prenotato un volo aereo in economy a un prezzo scontatissimo, però, non ci fa prendere in considerazione un altro aspetto fondamentale per il nostro viaggio, soprattutto quando questo è di lunga percorrenza. Stiamo parlando del comfort: è giusto rinunciarci a favore del risparmio?

Viaggio in aereo: comodità o risparmio?

Sono molti i viaggiatori che, sull’onda dell’entusiasmo, acquistano biglietti aerei a prezzi scontatissimi senza pensarci poi troppo. Altri, invece, si ritrovano al momento della prenotazione davanti al medesimo dilemma: viaggiare all’insegna del risparmio o farlo con comodità?

Nonostante le possibili offerte e le promozioni, infatti, viaggiare in Business Class o in First Class è una spesa non di poco conto, sicuramente molto più importante rispetto alla classe Economy. Ma optare per un volo economico vuol dire anche avere a che fare con posti scomodi, spazi ristretti per le gambe e assenza di servizi. Sicuri di voler affrontare il viaggio così?

Viaggiare comodi in Economy: ecco per quante ore

Scegliere tra comodità o risparmio, questo è il problema. Un grattacapo che però può essere risolto, almeno nel caso di voli di breve o media percorrenza. Grazie a una ricerca condotta da PhotoAiD, che ha preso in considerazione l’esperienza di mille viaggiatori, abbiamo dei dati più precisi su quanto tempo è possibile viaggiare in comodità in Economy Class prima che la schiena, il collo o le gambe inizino a far male o a perdere la sensibilità.

La maggior parte degli intervistati, e più precisamente il 36%, ha dichiarato che è possibile viaggiare in maniera confortevole fino a quattro ore. Il 22% delle persone, invece, ha affermato di riuscire a viaggiare senza problemi anche sette ore. Solo il 9% ha parlato di comodità fino alle 10 ore.

Numeri che in realtà promettono fin troppo bene, se consideriamo che il posto medio di classe economica è piccolo e stretto, non lascia molto spazio alle gambe e alle ginocchia e provoca fastidiosi dolori alla schiena e al collo. Non sappiamo però né il peso né l’altezza degli intervistati, va da sé che il comfort dipende molto anche da questo.

In conclusione, per avere la libertà di volare spesso e in maniera low cost, il prezzo da pagare sembra proprio quello relativo al comfort. Un compromesso che però, forse, si può accettare nel caso di tragitti molto brevi, per raggiungere qualche città italiana o una destinazione europea, a patto che non si superino le 4 ore di volo s’intende.

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città Europa Parigi Viaggi Wanderlust

Questi sono gli errori più comuni che i viaggiatori fanno quando visitano Parigi

Un viaggio a Parigi è sempre un’ottima idea in ogni momento dell’anno. Durante ogni stagione, infatti, ogni angolo della Ville Lumière sa regalare emozioni uniche e inedite: dalla neve che abbraccia i tetti, gli edifici e la Dama di ferro alla fioritura primaverile che si trasforma in una cornice suggestiva e magica di quella che è la città più romantica del mondo.

E se è vero che un viaggio da solo non può bastare per scoprire l’anima più autentica della capitale francese, è vero anche ci sono degli errori che troppo spesso commettiamo quando esploriamo la città, gli stessi che non ci permettono di goderci a pieno le meraviglie di questo luogo incantato.

A condividere gli errori più comuni fatti dai vacanzieri è stato l’Huffington Post raccogliendo tutta una serie di commenti espressi da parte dei cittadini. Tra buone maniere dimenticate, passi falsi e scelte sbagliate, abbiamo selezionato gli sbagli che anche noi abbiamo commesso almeno una volta durante un viaggio a Parigi. Curiosi di sapere quali sono?

Cercare di fare troppo e in fretta

Uno dei più grandi errori commessi dai vacanzieri a Parigi è la voglia, e l’illusione, di voler vedere tutto in pochi giorni. Se è vero che ci sono luoghi che meritano assolutamente una visita, è vero anche che facendo lo slalom tra le attrazioni principali si rischia di perdere la bellezza e il fascino della capitale di Francia che si nasconde anche, e soprattutto, nelle passeggiate lente, nelle chiacchiere nei bar e nell’osservazione di tutto ciò che ci circonda.

Ed è proprio la cattiva abitudine di voler fare troppo che spinge i viaggiatori a commettere un altro errore, quello di fare le cose velocemente. Dall’imprescindibile visita al Louvre al pranzo in un ristorante caratteristico. Prendetevi il vostro tempo e cercate di assaporare, con tutti i sensi, ciò che la città ha da offrire.

Dimenticarsi delle buone maniere

Più che di errori, in questo caso, si tratta di dimenticanze che possono infastidire gli abitanti di Parigi. Se vogliamo evitare di vedere facce contrariate e sbuffanti, ricordiamoci sempre di salutare. Il bonjour, in questo caso, è d’obbligo quando si entra in un negozio, in un ristorante o quando si intrattiene una conversazione. Una regola universale, quella del saluto, che non possiamo dimenticare quando siamo in vacanza.

E dovremmo anche ricordarci che, in quanto ospiti, dobbiamo in qualche modo adattarci al modo di vivere degli abitanti della città. Quindi evitiamo di parlare a voce troppo alta, sia quando siamo in strada che in un luogo pubblico, prendiamo spunto dai parigini e manteniamo un tono di voce più basso del solito.

Altri consigli per una vacanza indimenticabile

Un’altra manciata di consigli condivisi ci permetteranno di vivere un’esperienza davvero unica a Parigi. Il primo, forse anche scontato, è quello di evitare di prenotare hotel e ristoranti situati proprio sotto la Tour Eiffel. Anche se la scelta può apparire piuttosto allettante, ricordiamoci che questa è una zona molto turistica, non ideale né per le nostre tasche, né per soddisfare la voglia di conoscere l’anima della città.

Meglio allontanarci un po’ e preferire i quartieri più caratteristici e meno centrali. Non dimenticate, inoltre, che l’iconica torre parigina è così alta che potrete vederla anche da molto lontano.

Non dimenticate, infine, di perdervi tra le strade di Parigi, anche se queste sono lontane dal centro. Individuate i mercatini settimanali, i negozi di artigianato e le boulangerie e le patisserie nascoste tra le stradine della città. È qui che si nasconde l’anima più vera della capitale di Francia.

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Il capodanno thailandese è la più grande battaglia d’acqua del mondo

La primavera è sicuramente la stagione più attesa da tutti noi. È questo il momento in cui la natura diventa assoluta protagonista delle nostre giornate mettendo in scena spettacoli di immensa meraviglia. Non è un caso che, proprio in questo periodo, migliaia di persone si mettono in viaggio alla scoperta del mondo in fiore che lascia senza fiato e di tutte quelle feste che celebrano la grande rinascita di Madre Natura.

Sono tantissimi, infatti, i festival e le manifestazioni che vengono organizzati in questo periodo. Ma uno, più di tutti, incanta. Stiamo parlando del Songkran Water Festival, conosciuto anche come Festival dell’acqua. Una celebrazione che non solo inneggia alla rinascita, ma che coincide anche con il capodanno buddista.

Per scoprire l’incanto di questo festival, e toccare con mano la bellezza di tradizioni autentiche e spirituali del Paese, dobbiamo recarci in Thailandia. È qui che il passaggio al nuovo anno si trasforma in una grande battaglia d’acqua.

Songkran Water Festival

Il suo nome è Songkran Water Festival, meglio conosciuto come Festival dell’acqua o capodanno thailandese. Un momento, questo, tanto atteso quanto celebrato dai cittadini di tutto il Paese. Una grande festa, che vede l’acqua protagonista, si prepara a invadere le strade e le piazze delle città dal 13 al 15 aprile.

Sono 3, in tutto, i giorni di festa durante i quali i cittadini seguono tutta una serie di rituali spirituali e religiosi di buon auspicio, per prepararsi al meglio all’inizio del nuovo anno. Nelle case i cittadini si mettono all’opera per eliminare il superfluo e purificare gli ambienti, le persone si riuniscono con amici e parenti e poi si recano nei templi per lasciare le offerte alle divinità.

Ma è in strada che viene messo in scena uno spettacolo grandioso: una vera e propria battaglia d’acqua si snoda tra piazze, prati e parchi coinvolgendo cittadini, turisti e passanti.

L’acqua, in questo caso, diventa il simbolo della purificazione che ha il compito di allontanare le energie negative e le impurità. Così ecco che i cittadini, abbigliati a festa, si armano di pistole ad acqua, secchi, bacinelle e qualsiasi altro strumento per combattere questa battaglia gentile.

Tra processioni religiose e carri colorati, vengono allestite anche delle postazioni per lanciare l’acqua su tutti i passanti. Pensate che a Chiang Mai anche gli elefanti sono coinvolti nel festeggiamento e utilizzati per spruzzare l’acqua.

Il Festival dell’Acqua e le altre celebrazioni della primavera

Visitare la Thailandia ad aprile si trasforma in un’esperienza incredibile per vivere tradizioni religiose, riti pagani e divertimento. Dal 13 al 15 aprile l’acqua scorre in ogni dove nelle città come simbolo di purificazione che lava via i peccati e che dà il benvenuto alla stagione più attesa di sempre e al nuovo anno. I turisti, ovviamente, sono invitati a prendere parte ai festeggiamenti.

Quella del Songkran Water Festival è una delle tante straordinarie manifestazioni che vengono celebrate in questo periodo. Ricordiamo, infatti, il meraviglioso Holi indiano durante il quale tutti i cittadini si ricoprono di polveri colorate per celebrare la rinascita e la reincarnazione. E poi ancora i festival interamente dedicati alla natura, come quello dei fiori di Madeira o il Tulp Fest di Amsterdam.

Insomma, questo è il momento migliore per organizzare il prossimo viaggio. Pronti a partire?

Festival songkran

Songkran Water Festival

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Borghi Viaggi Wanderlust

Perché Marzamemi ti farà innamorare (di nuovo)

Ci sono luoghi che forse non dovremmo mai visitare, non se non vogliamo rischiare di innamorarci e di lasciare lì il cuore. Tra questi troviamo sicuramente il piccolo borgo di Marzamemi, uno dei più belli, magici e suggestivi che appartengono al nostro straordinario Paese.

Ci troviamo in Sicilia, nella terra bagnata dal mare e baciata dal sole. È qui che, in provincia di Siracusa, e a pochi chilometri da Noto e Pachino, troviamo questa frazione marinara che stordisce per la sua bellezza. Lo fa con i colori che imitano perfettamente quelli della natura, lo fa con i ritmi di vita che nulla hanno a che fare con quelli caotici della città, e lo fa con la sua storia, con i racconti legati alla terra e con quegli scorci che lasciano senza fiato.

Ed è proprio tra queste meraviglie, che creano un’atmosfera che sembra sospesa nel tempo e dello spazio, che è facile innamorarsi, e poi farlo ancora, ogni volta come se fosse la prima. Perché Marzamemi è uno dei borghi più belli e suggestivi d’Italia.

Marzamemi

Marzamemi

Benvenuti a Marzamemi

In questo piccolo gioiello della Sicilia Orientale, tutto parla di una bellezza antica e mai sfiorita. Il borgo marinaro di Marzamemi – che deve il suo nome all’arabo Marsà al hamen – è legato indissolubilmente alla sua Tonnara e ai due suoi suggestivi porticcioli.

Sorto direttamente sulle splendide acque cristalline che bagnano questa parte di terra della Sicilia, il paesino ha mantenuto intatta l’identità sviluppata nel 1700 dalla famiglia Villadorata che ampliò la tonnara, costruì la chiesa di San Francesco di Paola e le suggestive casette dei pescatori caratterizzate da i colori del bianco e del blu che richiamano quelli delle nuvole, del cielo e del mare. Ed è proprio con la pesca che, il borgo siciliano, ha una lunga e antichissima storia d’amore che si perpetua ancora oggi.

Al centro di ogni storia, raccontata e conservata tra le abitazioni in pietra, c’è la splendida e suggestiva Tonnara. Anche se non è più attiva, è possibile percepire gli echeggi di una storia mai dimenticata che influisce, inevitabilmente, su quello che è oggi il borgo.

Marzamemi, oggi, ha un’impronta decisamente turistica. È qui che si recano migliaia di viaggiatori provenienti da tutto il mondo per una vacanza all’insegna della grande bellezza. Nonostante il borgo sia inserito negli itinerari turistici più battuti della regione Sicilia, a lui va il merito di aver preservato la sua autenticità, di aver mantenuto quelle caratteristiche che fanno di questo posto l’anima più vera del profondo sud.

Marzamemi

Marzamemi

Una vacanza lenta nel borgo più suggestivo d’Italia

La Tonnara e la sua chiesa, piazza Margherita e i due porticcioli: occorrono poche ore per visitare interamente il borgo di Marzamemi, eppure non bastano sicuramente per godere a pieno delle sue meraviglie. Perché questo luogo merita di essere vissuto, di essere guardato ogni volta con occhi nuovi, di essere ascoltato nelle sue storie, antiche e suggestive, mai dimenticate.

Una vacanza nel borgo siciliano si trasforma in un’esperienza lenta che non segue i ritmi del tempo, ma solo quelli scanditi dalle onde sinuose che bagnano la terra, quelle cavalcate dolcemente dalle barche colorate dei pescatori.

L’intero borgo è pedonale, i rumori del clacson e dei motori lasciano spazio al chiacchiericcio della gente che ha scelto di vivere qui, e di tutte quelle persone che tornano a Marzamemi per innamorarsi ancora. Lo fanno seduti ai bar e ai ristoranti che circondano la tonnara, lo fanno seduti sulla riva di quelle che sono le spiagge più belle della Sicialia, come La Zotta, San Lorenzo e la Spiaggia Calamosche.

A questa atmosfera quasi fiabesca, fanno da cornice i due splendidi porti: La Fossa e La Balata, che ogni anno estate si trasformano nel palcoscenico naturale di eventi suggestivi e straordinari.

Marzamemi

Marzamemi

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montagna rifugi Viaggi Wanderlust

Smart working in aperta campagna: l’ufficio dei sogni esiste

In una quotidianità sempre più caratterizzata da caos e disordine, da stress, impegni e scadenze, anche l’ufficio può diventare un’oasi di pace, un rifugio di creatività e produttività. Un’idea, questa, che sembra appartenere a un immaginario quasi surreale, e che invece è reale e più concreta che mai grazie alle Tini house e ai Tini office.

Si tratta di progetti prefabbricati proposti dallo studio di architettura DeLaVega Canolasso che sembra rispondere perfettamente alle esigenze di chi non vuole smettere di lavorare viaggiando e viceversa avendo a disposizione un piccolo spazio immerso nella natura più autentica e primitiva.

L’ultima proposta dello studio di architettura è la Tini XS, una struttura micro, come il nome stesso suggerisce, situata all’interno di una tenuta equestre. Un luogo accogliente e straordinario da dove contemplare i magnifici panorami, lavorare e rilassarsi.

Tini XS

Tini XS

Tini office e Tini house: i rifugi degli smart woker

Da diversi anni le tiny house hanno stravolto, letteralmente, il modo di abitare gli spazi. Sono moltissime le persone che hanno lasciato ville, appartamenti e grandi spazi per questi micro ambienti che però offrono tutto ciò di cui una persona ha bisogno.

Con la diffusione dello smart working, e l’esigenza sempre più crescente di avere un lavoro flessibile, le tiny house hanno fatto un upgrade e si sono trasformate in piccoli uffici all’interno dei quali è possibile stimolare creatività e produttività lavorativa in ambienti confortevoli.

Con i loro Tini Office, lo studio di architettura DeLaVega Canolasso ci ha dimostrato che è possibile avere un ufficio diverso dalle solite postazioni di home office, all’interno del quale godere dei panorami più belli del mondo.

Un’alternativa, questa, che celebra la flessibilità e che risponde alle richieste sempre più esigenti di un nuovo modo di lavorare.

Dopo l’ufficio nel bosco, la nuova proposta che questa volta diventa XS, è un piccolo rettangolo che risponde alla vocazione dei nomadi digitali. La struttura, composta da moduli liberi, è facile da installare e da trasportare ovunque. Ovviamente il consiglio è quello di optare per i luoghi a noi più cari e suggestivi.

Tini XS

Tini XS

Tini XS a Plasencia

L’ultima proposta del settore è quella che riguarda una Tini house in formato XS che può essere adibita anche a postazione di lavoro. Perfettamente inglobata nella campagna equestre di Plasencia, la città spagnola ai confini fra Estremadura e Castiglia sulla Ruta de la Plata, questa scatola di 12 metri quadri si prepara a diventare il rifugio ideale di tutti coloro che hanno bisogno di allontanarsi dalla città e ritrovare la pace.

La facciata scultura in acciaio nero e la struttura metallica, sembrano prendere in prestito i lineamenti di una roccia che si lega armoniosamente con il territorio circostante. Gli interni caldi e accoglienti, realizzati in legno di pioppo OSB e isolati con ben 14 centimetri di cotone riciclato, danno un tocco di classe che riflette l’ambientazione idilliaca esterna.

La Tini XS sembra adattarsi perfettamente con gli scenari della tenuta equestre di Plasencia, ma a guardarla meglio è intuibile che può integrarsi abilmente in qualsiasi altro contesto. Il risultato è uno spazio molto caldo, un rifugio completamente connesso con l’ambiente circostante dove rigenerarsi e ritrovarsi. Vi piacerebbe lavorare in un ufficio così?

Tini XS

Tini XS

 

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turismo enogastronomico Viaggi vini Wanderlust

Puoi visitare queste botti di vino e poi dormirci dentro

I viaggi più belli, quelli che ci permettono di costruire nuovi e indelebili ricordi, passano inevitabilmente per le esperienze emozionali e suggestive, quelle che passano attraverso la stimolazione dei sensi, i sapori di un territorio, i profumi di un luogo e la sua cultura più autentica.

Ne sono un esempio i tour enogastronomici che compiamo nelle regioni a noi vicine, o quelli per i quali siamo disposti ad andare dall’altra parte del mondo. Ma c’è un’esperienza che, più di tutte, ci ha letteralmente conquistati perché unisce la sete di esplorazione con la possibilità di dormire all’interno di alloggi straordinari.

Per viverla dobbiamo recarci in Portogallo, un Paese che con le sue meraviglie continua a stupirci viaggio dopo viaggio. È qui, infatti, tra i vigneti di una delle regioni vinicole più famose del mondo intero, che è possibile visitare enormi botti di vino, fare degustazioni e poi dormirci dentro.

Dormire in una botte

Dormire in una botte di vino, Portogallo

Dormire in una botte di vino in Portogallo

Per iniziare questa esperienza che avvolge e travolge i sensi dobbiamo recarci a Lamego, un importante centro vinicolo incastonato tra le suggestive colline della Beira Alta nella valle del Douro. È qui che esiste un vigneto noto per i suoi eccellenti vini che ogni anno attira numerosi visitatori provenienti da ogni parte del Paese.

Ma qui, tra gli infiniti vigneti dell’azienda Quinta da Pacheca che si perdono a vista d’occhio, l’esperienza va oltre alle passeggiate nella vigna e le degustazioni. Arrivando a Lamego, infatti, noterete delle enormi botti di vino in mezzo alla natura: sono quelli gli alloggi della vostra prossima avventura.

Nei suoi vitigni, che sono i più antichi di tutto il Portogallo con ben 300 anni di storia alle spalle, Quinta da Pacheca ha creato il Wine House Hotel. Dieci suite a forma di botte che prendono il nome dall’uva che qui viene coltivata. Immersi nella natura, con vista sul fiume Douro, questi alloggi speciali sono destinati a far vivere, agli ospiti, una delle esperienze più magiche di sempre. Pronti a partire?

Dormire in una botte

I vigneti di Quinta da Pacheca

Una suite che profuma di vino in mezzo alla natura

Romantico, fiabesco e sognante: è questo il panorama che si gode da Quinta da Pacheca mentre si osservano i vigneti che si perdono all’orizzonte. Uno sguardo, questo, che può essere l’ultimo, prima di andare a dormire e il primo del risveglio, se si sceglie di dormire proprio in una botte di vino immersa nella natura.

Queste suite a forma di Wine Barrels rispondono alle esigenze dei viaggiatori alla ricerca di alloggi unici e straordinari, meglio ancora se a contatto con la natura. Una vacanza rurale che però garantisce agli ospiti tutti i comfort degli hotel di lusso.

Le botti, costruite rigorosamente in legno, misurano circa 30 metri quadrati e sono caratterizzate da una grande letto rotondo e un bagno privato. Non mancano, ovviamente, una grande finestra che affaccia direttamente sulle vigne più antiche del Paese e un lucernario sul soffitto, per ammirare le stelle del cielo del Portogallo.

Le botti di vino in mezzo alla natura si trovano a Lamego, ad appena qualche chilometro dal centro cittadino. Motivo per il quale si configurano come un ottimo punto di partenza per esplorare i dintorni e vivere avventure straordinarie.

Dormire in una botte

Wine Barrels, gli interni delle suite