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Questo luogo è in grado di cambiarvi la vita (in meglio)

Dopo aver ricevuto la certificazione di idoneità da PEFC Italia (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes), il Parco del Respiro di Fai della Paganella, in Trentino, è ufficialmente il luogo che sarà in grado di cambiarvi la vita. in meglio, naturalmente.

Qui, tra fitti boschi, ruscelli e prati si pratica da qualche anno il Forest Bathing, una cura che viene direttamente dagli alberi della foresta. Una terapia ormai riconosciuta tanto che Fai è diventato il Centro nazionale di formazione per i futuri professionisti di questa disciplina.

Tutti pazzi per il Forest Bathing

La pratica del Forest Bathing sta conquistando l’Italia. Si tratta di un’attività psicofisica che viene svolta nella foresta e che è in grado di portare benefici sia al corpo sia alla mente.

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Fonte: @Voglino

Forest Bathing nel Parco del respiro di Fai

È provato scientificamente, infatti, che la natura è una generatrice di benessere. Svolgere delle attività fisiche, più o meno impegnative, a contatto con la natura è efficace per migliorare le condizioni di salute e sperimentare l’influenza che queste pratiche svolgono a livello psico-emozionale, sensoriale, chimico ed energetico.

Ma non solo. Alcune sostanze volatili emesse da diverse specie di alberi, se inalate in dose sufficiente e per un periodo di tempo adeguato, possono indurre cambiamenti fisiologici prolungati nel corpo umano, come la riduzione dello stress e della pressione sanguigna, l’innalzamento del sistema immunitario e via dicendo. I monoterpeni, per esempio, che sono la difesa naturale delle piante contro i predatori, rafforzano il sistema immunitario e migliorano la salute.

Respirare a pieni polmoni, abbracciare un albero, camminare a piedi nudi su un prato fresco di rugiada, chiudere gli occhi e toccare con la punta delle dita gli elementi della foresta… Sembrano banalità, ma è ciò di cui abbiamo più bisogno ora, dopo mesi di mascherine e di luoghi chiusi. E molti se ne sono già resi conto.

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Fonte: @Zarba

Respirare a pieni polmoni nella foresta

Le origini orientali

Questa pratica è originaria del Giappone dove è chiamata “Shinrin-yoku“, che potremmo tradurre proprio con “bagno nella foresta”. Lì ha iniziato a diffondersi già verso i primi Anni ’80, supportata persino dal governo giapponese che ai tempi aveva ha destinato dei fondi per la diffusione.

La Forest Therapy Society giapponese ha individuato addirittura ben 62 boschi nel Paese del Sol levante perfetti per questa terapia, tra cui Hokkaido, Kansai, e Okinawa, tra i più conosciuti.

Il “Parco del respiro” di Fai della Paganella

Il parco individuato a Fai è terapeutico per il benessere ed è unico in Europa. È un’oasi naturale di 36 ettari all’interno di una splendida faggeta che si sviluppa su una terrazza panoramica al di sotto dei mille metri.

Il benessere psico-fisico raggiungibile attraverso il Forest Bathing è determinato anche da una serie di caratteristiche legate al paesaggio, alla vista, ad elementi e specie arboree che il bosco deve possedere per fornire il giusto beneficio. E PEFC Italia, che ha introdotto la certificazione dell’idoneità delle aree forestali certificate a svolgere funzioni salutistiche e a promuovere il “benessere forestale” ha riconosciuto nel parco di Fai tutti i requisiti.

Per essere certificata da PEFC per la sua idoneità, l’area – che deve essere già certificata per la Gestione Forestale Sostenibile – viene valutata sia per quanto riguarda la fruibilità turistica sia per le caratteristiche tangibili e intangibili, come la presenza di elementi infrastrutturali e paesaggistici favorevoli, la composizione botanica e strutturale del bosco e l’emissione specifica di composti volatili.

Ogni anno a settembre si svolge un festival chiamato “Orme, il festival dei sentieri”, l’unico evento italiano che si tiene interamente lungo le strade, i sentieri e nei boschi. L’obiettivo di questo festival è quello di arricchire chi partecipa di nuove emozioni e di avvicinarli, con il dovuto rispetto, ai boschi, ai prati e ai sentieri del territorio.

Oltre al Forest Bathing, ci si approccia ad altre nuove discipline a contatto con la natura che sono assolutamente terapeutiche, come la mindfulness, il bare footing, lo yoga (anche della risata), ma ci sono anche trekking e passeggiate, anche per bambini, c he si possono fare in compagnia del proprio cane o di un simpaticissimo lama, il cosiddetto “Trekking a sei zampe”.

Tra le novità, diverse attività volte al miglioramento della salute dell’individuo e la creazione di nuovi percorsi nella foresta dedicati in particolar modo ai bambini e alle persone diversamente abili.

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Caraibi isole Viaggi Wanderlust

Puoi diventare cittadino di un’isola privata caraibica (o acquistarla)

I paradisi tropicali ci affascinano da sempre, soprattutto quando emergono dalle acque turchesi e cristalline del mare più bello del mondo, quello dei Caraibi, sopratutto quando in questi luoghi la natura regna protagonista creando scenari che lasciano senza fiato.

È proprio questo scatto idilliaco, che abbiamo visto nelle fotografie o che abbiamo immaginato ascoltando le esperienze degli altri, che ci spinge a scegliere questi posti come prossime destinazioni di viaggio, le stesse che ci permettono di realizzare e vivere i nostri sogni.

Ma se è vero che non ci sono limiti ai sogni, è vero anche che la realtà è di gran lunga più straordinaria dell’immaginazione. Soprattutto quando ci viene data la possibilità di diventare cittadini di un’isola caraibica o addirittura suoi proprietari.

Benvenuti a Coffe Island

Se fino a ieri l’idea di trasferirvi in un paradiso terrestre vi sembrava irrealizzabile, oggi dovete ricredervi. Perché non solo potete diventare cittadini di Coffee Island, ma persino acquistare una parte della prima isola privata finanziata attraverso il crowdfunding.

Ci troviamo al largo della costa del Belize, tra la straordinaria e incantata barriera corallina e il Mar dei Caraibi che si perde a vista d’occhio. È qui che, tra le acque, è emersa tanto tempo fa una piccola isola di appena 5 chilometri quadrati, un lembo di terra bagnato dal mare turchese e circondato da mangrovie.

E se fino a poco tempo fa questa terra era disabitata dall’uomo, e forse frequentata solo dalle numerose specie marine che abitano la barriera corallina, oggi è tutto cambiato perché Coffee Island (al secolo Coffee Caye), è stata acquistata da un gruppo di persone che, ancora oggi, cercano proprietari e cittadini per popolare la neonata micronazione.

L’isola tropicale che cerca cittadini e proprietari

Il progetto di fondare un’isola attraverso il crowdfunding non è proprio nuovissimo, è da anni, infatti, che un gruppo di viaggiatori lavora per trasformare questo sogno condiviso in una realtà. E alla fine ce l’hanno fatta, scegliendo proprio Coffe Caye come la prossima terra da abitare.

Dopo diversi anni di ricerca di un’isola che potesse rispecchiare le esigenze dei futuri proprietari, le meraviglie al largo del Belize hanno conquistato questo gruppo di persone che, con il progetto Let’s Buy an Island, hanno avviato il crowdfunding.

Coffe Caye è stata ribattezzata ufficialmente Principato di Islandia e il primo gruppo, composto dai proprietari, è sbarcato sull’isola nel febbraio 2022 per inaugurare in maniera ufficiale la micronazione. Tra questi c’erano anche Gareth Johnson, cofondatore e CEO di Let’s Buy an Island, e Marshall Mayer, cofondatore e co-presidente del consiglio Let’s Buy an Island.

L’isola è stata così acquistata e inaugurata, ma i proprietari stanno cercando altri investitori per ampliare il progetto e per sviluppare l’isola. L’obiettivo è quello di arrivare a 150 finanziatori così da poter definire in maniera definitiva i piani per il futuro di Coffe Caye.

L’idea è quella di creare un circuito di turismo sostenibile sull’isola fatto di alloggi e glamping immersi nella natura, accessibile ai cittadini, ma anche ai viaggiatori.

Come abbiamo anticipato, tutti possono prendere parte al progetto, diventando investitori del Principato di Islandia, investendo una quota parte e con tanto di potere decisionale sul futuro dell’isola, oppure ottenendo la cittadinanza. Per farlo vi basterà connettervi al sito del progetto.

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vacanze Viaggi Wanderlust

Scegliere la vacanza secondo la propria personalità. Lo dice la scienza

Vi è mai capitato di non sentirvi a vostro agio quando si affronta il tema delle vacanze e qualcuno vi vorrebbe obbligare ad andare dove non volete? Non dovete assolutamente sentirvi in colpa, lo dice la scienza.

Ciascuno di noi, infatti, ha una propria personalità, che corrisponde quindi anche ai gusti in fatto di viaggi. E non parliamo solamente di destinazioni, ma anche del tipo di vacanza: relax, sportiva, mare, montagna, da soli o in compagnia.

Le vacanze estive, poi, così tanto attese e così meritate sono forse le più importanti di tutte, ecco perché bisogna scegliere dove andare e cosa fare in completa autonomia.

Cosa dice la psicologia

A sostenere questa tesi sono gli esperti di TherapyChat, una piattaforma di psicologia online secondo i quali anche i tratti della personalità rappresentano un elemento determinante in fatto di vacanze.

Secondo gli psicologi, oltre ai fattori di stress come la pianificazione del viaggio, la difficoltà a disconnettersi dai device elettronici e la paura di non riuscire a sfruttare al massimo il tempo libero a disposizione, sopraggiungono anche altri elementi legati al funzionamento del cervello e del corpo che non facilitano il rilassamento.

Ogni giorno, siamo obbligati a convivere con numerose situazioni di ansia e stress, generando una dinamica che porta la nostra mente a inviare segnali costanti al nostro corpo per mantenerlo vigile e preparato ad affrontare le situazioni.

Quando arriva il periodo delle ferie, questa attività deve essere ridotta da cento a zero in brevissimo tempo, condizione che manda in “tilt” il nostro cervello, rendendo difficile l’adattamento al nuovo ritmo di vita. E ciascuno di noi può raggiungere questo obiettivo a proprio modo, a seconda della personalità e del carattere.

A ciascuno la propria vacanza

Gli stressati

I più stressati, magari per motivi di lavoro o di altri fattori personali, dopo un anno di orari extra e obiettivi irraggiungibili, avranno bisogno di una vacanza incentrata sull’attività fisica se non addirittura sportiva perché sono un’occasione per ridurre la stanchezza e la tensione accumulate negli ultimi 12 mesi. Al contempo, dovrebbero cercare di compensare la condizione di sedentarietà vissuta in inverno. Il contatto con la natura, inoltre, può essere un elemento ricercato da coloro che vogliono staccare la mente e allontanarsi dal caos della quotidianità.

Gli ottimisti

Questa scelta di vacanza si può ricondurre anche alle persone ottimiste o con i tratti tipici del leader, le quali solitamente necessitano di esperienze gratificanti ed energetiche, soprattutto dal punto di vista fisico.

I tranquilli

Per quanto riguarda i caratteri più pacati, che nella vita ricoprono un ruolo di forte responsabilità e di controllo, le vacanze culturali possono fare al caso loro. Si tratta di persone tendenzialmente interessate a soddisfare le loro esigenze educative e formative, alla scoperta di altre culture. Per loro, la vacanza ideale potrebbe tradursi in un viaggio organizzato, con amici o da soli, finalizzato all’acquisizione di nuove conoscenze.

I super attenti

Lo stesso vale per le persone attente osservatrici, le quali, per soddisfare la loro curiosità, prediligono viaggi all’insegna della scoperta, della libertà e dell’osservazione.

Gli scapestrati

I più avventurosi, che solitamente hanno una personalità aperta e creativa e che amano l’imprevedibilità, potrebbero puntare su una vacanza a sorpresa: non si accontentano della classica meta balneare tutta spiaggia e relax, bensì organizzano viaggi all’avventura, senza preoccuparsi troppo dei dettagli. Queste persone non amano la rigidità dei programmi e ricercano ciò che rompe con i modelli prestabiliti.

I generosi

Per le personalità più generose, i bisogni da soddisfare in una vacanza sono prevalentemente di tipo sociale, ma, in questo caso, legati all’altruismo. Attività di volontariato, gite in campeggio con i più piccoli o come parte di gruppi come i boy-scout fanno al caso loro. Per loro la vacanza può essere un’occasione per instaurare legami di amicizia o per trascorrere del tempo di qualità insieme agli altri.

Gli estroversi

Anche per le persone estroverse i bisogni sono generalmente più legati alla socialità e alle opportunità di interagire con gli altri. Ecco perché chi ha questa personalità potrebbe optare per una vacanza all’insegna del divertimento e delle uscite di gruppo, specialmente se fatte con amici. Mete turistiche caratterizzate da una vivace vita notturna e affollati villaggi turistici risultano particolarmente adatti per soddisfare questo tipo di necessità.

Gli empatici

Il contatto con gli altri e le opportunità di socializzazione sono elementi prioritari anche per le vacanze dei più empatici, che amano mettersi nei panni degli altri cercando di capirne l’umore e che sono quindi molto comunicativi e adattabili.

Gli introversi

Al contrario, per le personalità introverse una vacanza in solitaria è spesso la scelta migliore. Stare tranquilli, trascorrere del tempo con se stessi e allontanarsi temporaneamente dalla gente può risultare fondamentale per queste persone. La combinazione perfetta in questi casi potrebbe essere un viaggio la cui organizzazione è affidata a un’agenzia, così da limitare anche lo stress della gestione.

Consigli per tutti

Gli psicologi hanno anche stilato una breve lista di consigli validi indipendentemente dalla personalità, che sarebbe bene seguire per godersi al meglio le meritate vacanze:

  • organizzare e pianificare il lavoro in modo da completare la maggior parte dei compiti e degli impegni prima di andare in ferie;
  • preparare un elenco delle attività essenziali che si vorrebbero fare durante le vacanze, tenendo conto del tempo che si ha ai a disposizione;
  • organizzare la routine in modo da dedicare il giusto spazio ai momenti di svago sociale (amici, partner, famiglia, ecc.), così come a quello personale e riservare del tempo esclusivo per riposarsi e disconnettersi dal resto del mondo;
  • disconnettersi dai dispositivi elettronici o di silenziare le notifiche degli account aziendali;
  • godersi ogni momento, focalizzandosi sul presente della vacanza e sul “qui e ora”.
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Cammini Viaggi Wanderlust

Puoi percorrere il cammino più bello di sempre in qualsiasi parte del mondo

Intenso, spirituale, sacro, unico, non bastano da soli questi, e tutti gli altri aggettivi che scegliamo, per descrivere il Cammino di Santiago. Perché è un’esperienza, questa, che non si può raccontare a parole, ma solo vivere.

Le sue origini affondano nel Medioevo e oggi, esattamente come ieri, è percorso da migliaia di persone, uomini e donne, che provengono da ogni parte del mondo. Un’immensa rete di strade, parte della quale è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1993, che si snoda in oltre 80mila chilometri coinvolgendo tantissime nazioni e altrettanti sentieri registrati.

Il Cammino di Santiago è oggi uno dei pellegrinaggi più antichi, famosi e percorsi d’Europa e del mondo intero, lo stesso che ogni anno ospita più di 300000 persone provenienti da ogni parte del mondo. Ma c’è ancora chi, su queste strade, non ha ancora posato i piedi e lo sguardo. Ed è a tutte queste persone che ci rivolgiamo perché oggi il Cammino di Santiago è percorribile anche da casa o in qualsiasi altro posto.

Percorrere il Cammino di Santiago da casa o da qualsiasi altra parte del mondo

Il Cammino di Santiago de Compostela è un’esperienza che va vissuta almeno una volta nella vita. Richiede tenacia, resistenza e forza di volontà, ma tutti i sacrifici fisici sono ripagati dalla spiritualità che appartiene al pellegrinaggio.

Non sono solo le motivazioni religiose a spingere migliaia di persone a percorrerlo ogni anno, ma anche la ricerca di sé stessi e la voglia di superare ogni limite tangibile.

Raccontarlo, dicevamo, non può restituire l’emozione che si prova quando si intraprende il cammino. Tuttavia, può essere un buon modo per incentivare chi ancora, per un motivo o per un altro, non ha vissuto l’esperienza del pellegrinaggio.

Ed è da questa consapevolezza, unita all’esigenza di promuovere la sua storia e il suo significato più autentico, che è nato il progetto ¡Buen Camino!, un portale online completo, interattivo, immersivo e dinamico messo a punto da Google Arts & Culture che permette a tutte le persone del mondo di percorrere il Cammino di Santiago anche da casa.

Il progetto ¡Buen Camino!

In collaborazione con il Governo Regionale della Galizia, il Governo Regionale di Aragona, la Fondazione della Cattedrale di Santiago e la Federazione Spagnola delle Associazioni di Amici del Cammino di Santiago, Google Arts & Culture ha reso ancora più accessibile il Cammino di Santiago de Compostela attraverso la tecnologia.

Il portale web, creato in occasione dell’Anno Santo Giacobeo (2021-2022), è disponibile in undici lingue e permette a chiunque di esplorare virtualmente i percorsi, le mostre, i punti iconici degli itinerari e le bellezze naturali che fanno da cornice al pellegrinaggio.

Ci sono mostre interattive, fotografie e video, e poi ancora approfondimenti sui luoghi simbolo del cammino, così come le strutture di ristoro che si snodano lungo di esso.

Si tratta di uno strumento di conoscenza molto utile a chi si ritrova ad affrontare il Cammino di Santiago per la prima volta, ma anche per chi, per un motivo o per un altro, non lo ha ancora percorso o non può intraprenderlo.

Ovviamente, l’esperienza che si vive in prima persona è impagabile, emozionante e unica, come dimostra il fatto che da secoli migliaia di persone giungono qui per percorrere i tragitti della grande rete a piedi o in bicicletta. Tuttavia, grazie al portale online di Google Arts & Culture si possono conoscere le storie e le origini di tutti gli itinerari che portano ala Cattedrale di Santiago de Compostela e immaginare di essere lì.

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Viaggi Wanderlust

C’era una volta una stazione: ora è diventata un hotel

Ci sono viaggi destinati a restare per sempre nella nostra memoria e nel cuore. E non accade solo per le destinazioni che scegliamo e tutte quelle meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo e che possiamo osservare durante le nostre avventure, ma anche e soprattutto per le esperienze che viviamo.

Avventure sensoriali che stravolgono e sconvolgono, che meravigliano a ogni chilometro percorso, a ogni panorama osservato e a ogni piatto assaggiato. Esperienze che passano anche per quegli alloggi caratteristici che ci permettono di osservare il mondo da un’altra prospettiva.

Case sugli alberi, tiny house, capsule hotel e alberghi galleggianti, queste sono solo alcune delle strutture ricettive che aprono ogni giorno le loro porte ai viaggiatori. Ma se ancora non vi bastano, allora, abbiamo noi l’alloggio perfetto per ogni viaggiatore: una vecchia stazione ferroviaria trasformata in un hotel.

Dormire nel vagone di una vecchia stazione

I viaggi in treno ci affascinano da sempre soprattutto quando ci consentono di viaggiare a ritmo slow per raggiungere i nostri luoghi del cuore, mentre grazie alla vista finestrino possiamo ammirare viste straordinarie che cambiano chilometro dopo chilometro.

Ma se sopra quel treno potessimo anche dormirci? E no, non ci stiamo riferendo alle cuccette notturne messe a disposizione per le tratte di lunga percorrenza, ma a veri e proprio alloggi ricavati all’interno di vagoni fermi in una vecchia stazione ferroviaria in disuso da anni.

Ci troviamo a Tatamagouche, un villaggio in Nuova Scozia. È qui che si trova una delle sistemazioni più bizzarre e affascinanti del Paese e del mondo intero. Un luogo dedicato ai viaggiatori che amano i treni e a tutti quelli che vogliono vivere esperienze davvero inedite.

L’hotel è nato da un sogno, quello di James LeFresne che è cresciuto proprio in questo villaggio, oltre quei binari che rischiavano di scomparire, gli stessi che raggiungeva sempre da bambino per immaginare viaggi lontani. Quando venne deciso di demolire la stazione ferroviaria di Tatamagouche lui scelse di trasformarla in un hotel con tanto si suite, elementi vintage e un vagone ristorante. Così è nato il Train Station Inn.

Train Station Inn

Fonte: IPA

Train Station Inn

Benvenuti al Train Station Inn

All’interno del Train Station Inn il tempo sembra essersi fermato al secolo scorso. In questa atmosfera sospesa gli ospiti possono provare l’esperienza di dormire all’interno dei vagoni fermi nella vecchia ferrovia del villaggio.

I vagoni del treno, che si snoda per circa 180 metri, sono rimasti gli stessi, almeno negli esterni. Gli interni, invece, sono stati trasformati in suite private dotate di ogni comfort e arredate con oggetti di design che rimandano al passato. Più che un hotel si tratta di un vero e proprio villaggio: c’è un negozio di articoli da regalo, un bar e una caffetteria. Non manca, ovviamente, il ristorante: il Dining Car

Ma non è tutto perché durante l’estate, proprio nella piazza antistante alla stazione, vengono organizzati eventi culturali e serate musicali per intrattenere gli ospiti della ferrovia e gli abitanti di Tatamagouche.

Il Train Station Inn si trova in una posizione strategica che permette di raggiungere tutti gli altri punti di interesse del piccolo villaggio situato sul lato sud dell’omonima baia alla foce alla foce dei fiumi French e Waugh in Nuova Scozia.

Train Station Inn, Tatamagouche

Fonte: IPA

Train Station Inn, Tatamagouche
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metropolitane Viaggi Wanderlust

La metropolitana più bella del mondo è una discesa negli abissi marini

C’è una città in Italia che, più di tutte, è destinata a insinuarsi nel cuore di chi la visita e da quello non uscire più. Un luogo ricco di storia, fascino e leggende, misteri e tradizioni antichissime che oggi sono più vivide che mai. Un posto dove il sole e il mare convivono armoniosamente con succulente delizie gastronomiche e con il simbolo della cucina italiana: la pizza. Questa città si chiama Napoli.

E sappiamo bene che non abbiamo bisogno di aggiungere altro per farvi venire voglia di prendere il primo treno, o il primo volo aereo, e raggiungere una delle città più belle d’Italia, perché le bellezze di Napoli sono conosciute in tutto il mondo.

E come se non bastassero tutte le meraviglie visibili, e quelle nascoste dietro al cuore e all’anima del capoluogo campano, c’è un altro motivo per innamorarsi qui. Sì perché a Napoli si trova una delle più belle metropolitane del mondo.

Toledo, la metropolitana di Napoli

Sin dalla sua costruzione, la stazione della metropolitana della fermata Toledo ha fatto parlare di sé. Inaugurata il 17 settembre 2012, non ha mai smesso di incantare cittadini e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Del resto chi ci è già stato, non può che confermare quanta bellezza e fascino questa sappia emanare fin dal primo sguardo grazie a quei rimandi onirici e visibilmente collegati al mare e all’intera città.

Chi ancora non l’ha vista, invece, può comprendere facilmente di cosa stiamo parlando guardando le fotografie della metropolitana. Ma dobbiamo dirvelo: questa stazione vale assolutamente una visita perché non si tratta di un semplice luogo dove andare e tornare, ma di una vera e propria attrazione artistica e culturale.

Progettata dall’architetto spagnolo Óscar Tusquets, la stazione della metropolitana di Napoli è stata proclamata come la più bella d’Europa e del mondo dal Daily Telegraph e dalla CNN. Un anno dopo la sua inaugurazione, questa metro ha vinto il premio Emirates leaf international in qualità di Public building of the year. Nel 2015, invece, è stata insignita del premio Oscar delle opere sotterranee, sottraendo il primato ad altre importanti architetture di Sydney e Gerusalemme.

Un mare onirico nel cuore di Napoli

La fermata della metropolitana Toledo è situata nel cuore di Napoli, nel quartiere di San Giuseppe e nei pressi di Piazza Dante. Dalla fermata è possibile raggiungere il rione Carità e della zona dei Quartieri Spagnoli.

Se dall’esterno questa fermata ha un aspetto che assomiglia a quello di tutte le altre stazioni metropolitane che abbiamo visto e frequentato, è all’interno che custodisce il suo più straordinario segreto. Una volta entrati, infatti, è facile intuire che non si tratta di una stazione qualunque: due grandi mosaici di Kentridge accolgono i viaggiatori con scene che raccontano la storia di Napoli.

Il mezzanino, illuminato suggestivamente dai lucernari, ospita parte delle strutture murarie aragonesi che sono state rinvenute durante gli scavi. Ma è arrivando alla scale mobili che inizia la magia.

Il giallo ocra che ricorda la sabbia dorata e che caratterizza l’ambiente precedente lascia spazio all’azzurro, allo smeraldo e il blu: sono i colori del mare che rivivono in una galleria d’arte inaspettata creata sotto la città.

Si tratta della galleria del mare di Bob Wilson, un ambiente completamente ricoperto di mosaici dalle mille sfumature di blu che richiamano, per colori e motivi, il mare e l’acqua. Illuminate dall’interno, con un suggestivo gioco di colori e luci che rimandano alle atmosfere marine, la scale mobili offrono un’esperienza unica e inedita: una discesa ideale negli abissi marini.

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città Curiosità New York Nord America tramonti Viaggi Wanderlust

New York ha il suo solstizio: è qui il tramonto più bello del mondo

Poche cose al mondo sanno incantarci come fa un tramonto d’estate quando i raggi del sole, prima dell’ultimo saluto, accendono il mare, le montagne, i prati e i giardini, colorando il panorama di mille sfumature di rosso.

La golden hour è uno degli spettacoli naturali più affascinanti del mondo. E nonostante si tratti di uno show che si ripete giorno dopo giorno, le emozioni che ci restituisce sono sempre uniche, inedite e sorprendenti perché non c’è tramonto che sia uguale all’altro.

Non stupisce, quindi, che quando l’ora del tramonto arriva la nostra vista inizi a vagare alla ricerca di quegli spettacoli messi in scena da Madre Natura, per fotografarli, ma soprattutto per viverli. Ed è vero che sono tutti bellissimi, ma ne esiste uno che ci ha stregato, ed è quello che infuoca le strade di New York.

Il solstizio di Manhattan

Cos’è un solstizio lo sappiamo tutti. È il fenomeno astronomico che si verifica due volte l’anno e che segna l’inizio delle due stagioni contrapposte: l’estate e l’inverno, rispettivamente il 21 dicembre e il 21 giugno.

Cosa c’entra il solstizio con il nostro tramonto più bello del mondo ve lo spieghiamo subito, e per farlo ci spostiamo momentaneamente a New York.

È qui, infatti, che due volte l’anno si verifica uno degli spettacoli naturali più affascinanti di sempre: il Manhattanhenge, conosciuto anche come solstizio di Manhattan.

Manhattanhenge

Manhattanhenge

Il termine, come è facilmente intuibile, è la fusione tra le parole Manhattan e Stonehenge, il grande, affascinante ed enigmatico sito di megaliti che si trova in Inghilterra all’interno del quale migliaia di persone si radunano ogni anno in occasione del solstizio d’estate per ammirare quel seducente allineamento del sole con il monumento.

Anche tra le strade della Grande Mela è possibile assistere a un allineamento incredibile che si verifica due volte l’anno: il sole si incastra perfettamente tra le vie del distretto di Manhattan creando uno spettacolo che lascia senza fiato.

Quando e come vedere il Manhattanhenge

Come ogni solstizio che si rispetti, anche quello di Manhattan si verifica due volte l’anno dando vita a una visione affascinante e seducente: il tramonto più bello di tutta New York e forse del mondo intero.

Quando la luce del disco solare fa capolino tra i grattacieli, prima di allinearsi con questi, la visione è sublime e si traduce in uno spettacolo mozzafiato tanto atteso quanto celebrato dai cittadini della Grande Mela e da chiunque si trovi a New York in questo periodo.

Per ammirare questa straordinaria golden hour le date da segnare in calendario sono due, rispettivamente il 28 maggio e il 12 luglio. Queste date possono variare sensibilmente in base al solstizio d’estate che non cade sempre lo stesso giorno.

Se siete a New York in questo periodo non potete assolutamente perdere la magia che si crea quando il sole al tramonto infiamma con i suoi colori l’intera città.

Per ammirare il Manhattanhenge in tutta la sua bellezza si può scegliere qualsiasi strada che attraversa il celebre distretto della zona est-ovest, ma quelle con il panorama migliore sono la 42esima, la 57, la 34, la 23 e la 14esima.

Manhattanhenge

Manhattanhenge, maggio 2022

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cicloturismo Danimarca Europa Viaggi Wanderlust

Sposarsi e mangiare in bicicletta: succede in Danimarca

È un mondo inedito e sorprendente quello che possiamo scoprire a suon di pedalate quando siamo in viaggio.

Tra sentieri sterrati che attraversano la natura, piste ciclabili con vista sulla città e percorsi mozzafiato che costeggiano il lungomare l’avventura è assicurata ed è unica. Non stupisce sapere che sono sempre di più i viaggiatori che si approcciano al cicloturismo, che vanno alla scoperta di città, borghi e paesi semplicemente pedalando.

Eppure, esiste un luogo in Europa che, più di altri, è capace di trasformare anche una semplice pedalata in un’esperienza straordinaria. Quel luogo si chiama Danimarca ed è qui che a bordo di una bicicletta si può scoprire il territorio, ma soprattutto ci si può sposare oppure consumare un pasto preparato da uno chef.

Ristorante in bicicletta

Ristorante in bicicletta

Scoprire la Danimarca in bicicletta

Una premessa è doverosa: non vi stiamo parlando della Danimarca a caso, ma lo stiamo facendo perché questo Paese è uno dei territori ciclistici più importanti del mondo che nel mese di luglio 2022 ospiterà la partenza della più grande corsa ciclistica: il Tour de France.

Ma la storia d’amore tra il Paese e il ciclismo non si limita a questo evento. In tutta la Danimarca, infatti, sono presenti piste e percorsi ciclabili che si snodano per 12000 chilometri. Strade, queste, che tutti i giorni vengono attraversate dai cittadini – nove danesi su dieci possiedono una bicicletta – e dai viaggiatori. A Copenhagen, poi, le biciclette superano le auto di oltre 5 a 1.

La capitale danese, inoltre, è stata classificata più volte come la città più ciclabile del mondo. Ma se questo ancora non vi ha convinto a raggiungere il Paese con la vostra bicicletta, allora aspettate di conoscere tutte le esperienze che vi aspettano una volta giunti in Danimarca.

Tutto quello che puoi fare in Danimarca pedalando

Grazie alle piste e ai percorsi ciclabili presenti in tutto il Paese, sono molti i cittadini che hanno scelto di riporre le chiavi dell’auto per spostarsi solo ed esclusivamente su ruote. Un’attività, questa, che coinvolge tutti: single, famiglie, proprietari di animali e neo genitori. Non è raro, infatti, vedere genitori in sella a una cargo bike con il proprio bambino a dimostrazione che il cicloturismo, qui, è a prova di famiglia.

Ma non è tutto perché in Danimarca ci si può anche sposare in bicicletta. Durante l’iconica corsa del Tour de France, infatti, sarà possibile svolgere la cerimonia nuziale all’aperto al Fælledparken durante il festival ciclistico FestiVél.

E non è finita qui perché nella capitale danese è possibile consumare un pasto su una bicicletta. Lo chef ciclista Cykelkokken, infatti, ha ideato una Bike Cook: si va in giro per la città a scoprire le sue bellezze e poi ci si ferma a pranzare su una bicicletta che funge da ristorante e che offre piatti tradizionali della cucina territoriale.

Queste esperienze dimostrano che la Danimarca è davvero il Paese della bicicletta. Ma se pensavate che queste avventure già fossero abbastanza vi sbagliavate! Nella capitale, infatti, esiste anche un’impresa di pompe funebri che traporta le bare proprio con una bicicletta per fare un ultimo giro alla fine della propria vita.

Scoprire Copenhagen in bicicletta

Scoprire Copenhagen in bicicletta

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panorami Viaggi Wanderlust

La traversata ad alta quota e vista mare che leva il fiato

Palazzi, grattacieli ed edifici altissimi: quante volte abbiamo sognato di salire in cima a quelle altezze vertiginose per guardare il mondo da un’altra prospettiva? E quante volte lo abbiamo fatto anche durante i nostri viaggi?

Abbiamo preso ascensori che svettavano verso il cielo, percorso chilometri in salita e affrontato grandi scalinate per arrivare lì, su quelle cime in grado di regalarci la sensazione di toccare il cielo con un dito e la possibilità di ammirare i panorami più suggestivi di sempre.

Ed è proprio per tutti quelli che non riescono a non subire il fascino dell’alta quota che oggi abbiamo pensato di fare un viaggio. Una traversata sospesa a mezz’aria capace di restituire viste panoramiche che lasciano senza fiato e che si perdono nell’azzurro sconfinato del mare. Salite a bordo, la funicolare di Dubrovnik ci sta aspettando.

Benvenuti a Dubrovnik

Pittoresca, bellissima e autentica, sono queste le tre caratteristiche che raccontano la vera anima di Dubrovnik, la città della Croazia meridionale bagnata dal mar Mediterraneo.

Già meta prediletta di turisti e vacanzieri provenienti da ogni parte del mondo, Dubrovnik conquista per quel centro storico caratterizzato da imponenti mura di pietra costruite nel XVI secolo, e inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, per quegli edifici in stile barocco, rinascimentale e gotico. Per quel suggestivo corso pedonale di pietra calcarea che ospita negozi, ristoranti e locali di ogni genere.

Insomma, Dubrovnik è una vera meraviglia. Quello che ha da offrire, però, non finisce qui perché oltre il centro cittadino, intriso di storia, fascino e cultura, troviamo il mare trasparente e cristallino che bagna le spiagge sabbiose e quelle rocciose.

C’è un altro modo per scoprire la città, oltre alle lunghe e romantiche passeggiate però, ed è quello che ci permette di attraversarla ad alta quota.

La funicolare di Dubrovnik

Se conoscete Dubrovnik, probabilmente, avrete già sentito parlare della sua funicolare. Del resto si tratta di una delle attrazioni più celebri e frequentate di tutta la città e il motivo e presto detto: questa corsa sospesa tra cielo e terra restituisce immagini da cartolina da imprimere nella memoria.

La funicolare cittadina affonda le sue origini negli anni ’60 quando venne creata come mezzo di trasporto e collegamento per raggiungere il Monte Srđ. Con gli anni è diventata una vera e propria attrazione turistica proprio per quei panorami che si possono osservare quando si è a bordo. La funicolare oggi è una sorta di torre d’osservazione in movimento che consente di ammirare le imponenti mura di pietra, il vecchio porto, il mare e la città intera.

La vista sulla città fortificata e su tutto il mare dall’alto è un’emozione incredibile e mozzafiato da vivere a ogni ora del giorno e della notte. Ma se c’è un momento preciso che più degli altri sa incantare è quello del tramonto. I colori infuocati del sole illuminano tutto intorno ed è magia.

La corsa dura circa 4 minuti, ma una volta giunti sulla cima del monte Monte Srđ potrete continuare a godere di una vista incantata dalla terrazza della stazione della funicolare posta a un’altezza di oltre 400 metri. Aguzzate bene la vista perché se le condizioni meteo lo permettono potreste anche scorgere l’Isola di Lokrum e le lontane Isole Elafiti che si stagliano sull’orizzonte.

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Pranzo con vista più romantica del mondo: succede a Parigi

Non c’è una sola cosa, esperienza o attività che si svolga a Parigi che non faccia rima con la parola romantica. Del resto stiamo parlando della città più affascinante, seducente e suggestiva del mondo intero.

Di quel luogo capace di trasformare anche una semplice passeggiata nel centro cittadino in un’esperienza di viaggio incredibile, da vivere e condividere.

Visite ai musei iconici, sfavillanti spettacoli al Moulin Rouge, passeggiate suggestive sulla Rive Gauche. E poi, ancora, la dama di ferro e i quartieri bohème: queste sono solo alcune delle avventure che si possono vivere durante un viaggio nella Ville Lumière. Ma non sono le uniche perché la città è capace di trasforme ogni cosa in una magia che lascia senza fiato, come un pranzo consumato nella Tour Eiffel.

Mangiare a Parigi nella Tour Eiffel

Bistrot e brasserie, ristoranti di lusso, cafè e tavole calde si snodano tra le strade, le vie e i quartieri di Parigi, una città che non solo incanta la vista ma è capace di inebriare e soddisfare ogni senso, dalla vista al gusto.

Ed è proprio sul gusto che oggi vogliamo concentrarci perché del resto il vizio della gola è l’unico peccato che possiamo e dobbiamo concederci soprattutto quando siamo in viaggio.

A Parigi c’è l’imbarazzo della scelta. Ci sono i locali turistici, quelli che ogni giorno ospitano migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo, che offrono proposte internazionali e poi ci sono i ristoranti tipici e caratteristici tutti da scoprire per lasciarsi deliziare con proposte locali e uniche.

Insomma, mangiare a Parigi non vuol dire solo soddisfare il bisogno di nutrirsi, ma anche e soprattutto vivere un’esperienze sensoriale. E se sono il gusto e la vista che volete inebriare, allora non vi resta che prenotare un posto per un pranzo o una cena all’interno della Tour Eiffel.

I ristoranti della Tour Eiffel

Parigi, si sa, fa di tutto per catturare l’attenzione dei viaggiatori, per farli innamorare. E a guardare tutte le emozioni e le sensazioni che proviamo durante una vacanza in città non possiamo che confermare che ci riesce benissimo.

L’esperienza di viaggio qui, come dicevamo, passa anche per il gusto, accompagnato da una vista sublime: quella dei tetti della capitale di Francia.

All’interno della Tour Eiffel, infatti, esistono ben due ristoranti con vista dove poter consumare un pranzo o una cena e sono rispettivamente il Madame Brasserie e Le Jules Verne. Un’esperienza, quella che si vive in questi ristoranti, da fare almeno una volta nella vita.

Madame Brasserie

Il Madame Brasserie è una novità per tutti i veterani della Ville Lumière, tanto nel nome, meno di fatto. Si tratta infatti dell’ex 58 Tour Eiffel, il ristorante capitanato dallo chef stellato Therry Marx che, anche in questa nuova veste, resta il punto di riferimento. Dopo oltre due anni di chiusura, il locale ha riaperto i battenti nell’estate del 2022 con un nuovo naming e un menu eccezionale che propone le migliori specialità francesi.

Il locale si trova al primo piano della Tour Eiffel. Non ci sono altezze mozzafiato ma la vista è garantita e la sensazione è proprio quella di mangiare tra i tetti di Parigi.

Le Jules Verne

Sopra al Madame Brasserie troviamo Le Jules Verne e la cucina sublime dello chef Frédéric Anton. Il locale, posizionato al secondo piano della Dama di ferro, offre una vista straordinaria a 125 metri d’altezza: Parigi è ai vostri piedi.

Cosa ordinare? Anche in questo caso non mancano le specialità della cucina francese accompagnate da qualche inedita sperimentazione. Ricordatevi però di prenotare il pranzo o la cena con molto anticipo per assicurarvi un tavolo vicino alle finestre. La vista della città, da qui, è spettacolare.

Le Jules Verne

Le Jules Verne