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Questa regione italiana ti regala un viaggio in treno

Una regione bellissima, in grado di offrire mare, montagne, borghi da sogno e una natura incontaminata, una zona del nostro Paese che lascia tutti a bocca aperta e che ora è possibile raggiungere gratuitamente viaggiando in treno.

Se vai in treno in Friuli-Venezia Giulia il biglietto è gratis

Il Friuli-Venezia Giulia ha deciso di far proseguire una promozione interessantissima nata dalla collaborazione tra Trenitalia e PromoTurismoFVG che permette, a chi vuole raggiungere le destinazioni di cultura e di mare della regione, di viaggiare in treno gratis: il rimborso del biglietto ferroviario sarà integrale.

Sarà possibile usufruire, quindi, di pacchetti turistici che promuovono l’offerta culturale e il mare del Friuli-Venezia Giulia, ma anche di sconti e vantaggi riservati per i soggiorni di più giorni. In particolare, i luoghi interessati saranno Trieste e Udine e la costa del Friuli Venezia Giulia con Grado e Lignano Sabbiadoro.

È bene sapere, tuttavia, che le offerte sono riservate esclusivamente a chi raggiungerà una delle destinazioni convenzionate della regione. Inoltre, è necessario abbinare un soggiorno di alcune notti a seconda delle stagioni.

La promozione nel dettaglio

Nello specifico sono due promozioni, una riservata al pacchetto mare e l’altra alla cultura. La collaborazione commerciale tra Trenitalia e l’ente che si occupa della gestione e della promozione turistica del Friuli-Venezia Giulia, prevede il rimborso totale dei biglietti ferroviari Frecce, Intercity e Regionali acquistati attraverso uno sconto sull’importo delle offerte turistiche che includono il pernottamento alberghiero in strutture ricettive convenzionate di Lignano Sabbiadoro, Grado, Trieste e Udine.

Il rimborso sarà pari all’importo speso per l’acquisto del biglietto ferroviario di andata e ritorno per/da le stazioni di Latisana-Lignano-Bibione, Cervignano-Aquileia-Grado, Trieste Airport, Trieste Centrale e Udine e riconosciuto ai titoli di viaggio acquistati esclusivamente nell’ambito della promozione.

Agli ospiti sarà persino consegnata gratuitamente la FVGcard che permette di usufruire di gratuità e ulteriori riduzioni tariffarie per ingressi a musei e visite guidate. Il dettaglio delle offerte, valide fino al 31 maggio 2023, e l’elenco delle strutture ricettive si possono consultare sul portale di PromoTurismoFVG nell’apposita sezione dedicata.

Alla scoperta di Trieste e Udine e relax tutto l’anno a Grado e Lignano Sabbiadoro

Il pacchetto prevede un soggiorno in una delle strutture ricettive convenzionate di Trieste e di Udine per un minimo di 2 notti – salvo limitazioni dovute e ponti e festività. La FVGcard avrà una durata di 48 ore per soggiorni brevi o di una settimana per soggiorni da 3 o più notti.

Essa permette di accedere gratuitamente ai principali musei del Friuli-Venezia Giulia, alle visite guidate e di fruire di speciali sconti su servizi turistici come, per esempio, l’accesso a parchi divertimento, spiagge, piscine, teatri e molto altro ancora. Inoltre, grazie a questa card si potrà avere l’ingresso gratuito alle mostre, o ridotto, come a “La Grande mostra di Banksy Banksy, The Great Communicator –Unauthorized Exhibition”, al Salone degli Incanti di Trieste, dal 25 novembre al 10 aprile 2023.

Infine, è previsto anche l’acquisto di un soggiorno in una struttura ricettiva convenzionata (per un periodo minimo di 2 notti) in bassa stagione, dal 29 agosto 2022 al 31 maggio 2023, nelle località balneari di Grado e Lignano Sabbiadoro (salvo eventuali limitazioni in occasione di ponti e festività).

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La location siciliana meno nota del “Commissario Montalbano”

I luoghi dove sono stati girati tutti gli episodi della celeberrima serie Tv “Il Commissario Montalbano” sono ormai mete di turismo quasi di massa. Esiste tutta un’organizzazione fatta di guide turistiche, aperture speciali, bed and breakfast che lavorano solo per questi tour sui luoghi di Montalbano.

Le location già note

Chi non ha sentito parlare di Vigàta, di Montelusa (dove si trova il commissariato), di Marinella che nella realtà sono Scicli, Porto Empedocle, Ibla e Punta Secca, una frazione del Comune di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa – dove si trova la casa di Salvo, che è un b&b, e la trattoria sul mare dove ama pranzare in silenzio – e non conosce anche l’entroterra ragusano, dove si trova per esempio il Castello di Donnafugata, che nella fiction è la casa del boss mafioso Don Balduccio Sinagra (qui tutte le location più famose).

Comiso, set di Montalbano

Ma ce n’è una che è altrettanto protagonista della serie di cui non si parla mai, che non è passata inosservata ai conoscitori di questi luoghi e neanche a noi. Si tratta di Comiso, che appare nell’ottavo episodio di “Il Commissario Montalbano” intitolato “Gli arancini di Montalbano”, tratto dall’omonimo racconto di Andrea Camilleri. Qui, Salvo indaga sul presunto incidente stradale di una coppia finita con l’auto in un burrone, che si rivelerà, come al solito, invece, un omicidio.

Quando deve raccogliere informazioni sul presunto colpevole, va a trovare le responsabili dell’istituto Sacro Cuore di Maria che è stato ambientato nell‘ex Mercato ittico di Comiso.

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Fonte: 123rf

L’ex Mercato ittico di Comiso

Qui, un gruppo di bambini gioca a calcio sotto i portici del mercato, mentre Montalbano raccoglie le prove necessarie a risolvere il caso. Il colonnato dell’ex mercato del pesce è molto famoso. Il mercato vecchio fu costruito a metà dell’800 e, fino alla metà del ‘900, si vendevano sia il pesce sia la carne. L’edificio ha dei bellissimi loggiati esterni e interni, e, all’interno, è abbellito da una fontana. Oggi non è più un mercato, ma ospita il Museo civico di storia naturale e la sede della Fondazione “Gesualdo Bufalino”, lo scrittore e poeta contemporaneo siciliano nato proprio a Comiso.

La chiesa che si vede nelle immagini televisive è quella di Santa Maria delle Stelle con la sua splendida cupola neogotica. Questa chiesa, originaria del XII secolo, fu quasi del tutto distrutta dal terribile terremoto che colpì la Sicilia nel 1693. Dell’edificio originale restano i pilastri e il sesto acuto della navata centrale. La cupola, in stile neogotico, fu ultimata solo due secoli dopo, mentre il campanile è molto più recente e fu completato solo nel 1936.

Cosa vedere a Comiso

Di Comiso la maggior parte degli italiani conosce solo l’aeroporto, dove atterrano le compagnie low cost e da dove poi ci si muove per visitare quella parte di Sicilia. Invece, è una bellissima destinazione che merita lei stessa un viaggio.

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Fonte: 123rf

Veduta di Comiso in Sicilia

Basti pensare che la città ha origine romane, ma poi è stata dominata dagli arabi, dai normanni e dagli aragonesi. Ognuno di loro ha lasciato tracce in città. Molte sono state distrutte da quel famoso terremoto, ma qualcosa è rimasto. E soprattutto è stata ricostruita nel famoso stile Barocco siciliano.

Sotto la centralissima piazza fonte Diana sono state rinvenute delle fonti termali già note ai romani. Intorno alla piazza s’affacciano alcuni dei palazzi più belli di Comiso, come il palazzo comunale, al cui interno c’è uno splendido scalone, e il Palazzo Iacono-Ciarcià, costruito prima del terremoto e in seguito abbellito ulteriormente.

Poco distante si trova ancora il Castello dei Naselli d’Aragona del ‘400. in stile rinascimentale, sorse su un edificio di epoca classica. Lo testimoniano alcuni busti e iscrizioni di epoca romana, che furono inglobati nel nuovo edificio. La parte più antica del castello è il Battistero dedicato a San Gregorio Magno, con resti di affreschi di epoca bizantina e risalente intorno all’anno Mille. Il torrione rotondo ancora in piedi in origine era una cuba araba.

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Fonte: 123rf

La chiesa di Santa Maria delle Stelle a Comiso
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Posti incredibili vacanza natura Viaggi viaggiare

Dormire in una cupola trasparente immersa nella natura, sotto le stelle

Cosa ci spinge, davvero, a metterci in viaggio? A volte è il desiderio di esplorare il mondo e le sue meraviglie, altre volte è la volontà di raggiungere quelle che sono le attrazioni simbolo di città e territori o il sogno di scoprire terre, culture e tradizioni che sono lontanissime da quelle che conosciamo.

Ma ciò che rende davvero unico il viaggio che affrontiamo sono le esperienze che scegliamo di vivere in prima persona. E questo, ormai lo sappiamo, passano inevitabilmente anche per gli alloggi.

Ed è proprio alla scoperta di un alloggio che oggi vogliamo portarvi, un luogo che non assomiglia per niente alle strutture ricettive che conosciamo o che abbiamo frequentato. Un posto magico e incredibile dove poter ammirare la grande e autentica bellezza che appartiene al Sudafrica. Si perché è qui che è possibile dormire in una cupola trasparente completamente immersa nella natura e illuminata solo dalla luce delle stelle.

Dentro il Parco Nazionale Tsitsikamma

La chiamano Mal d’Africa, quella sensazione nostalgica e struggente che si palesa prepotentemente nei viaggiatori che lasciano il continente dopo averlo visitato. Un malessere sentimentale che nasce dal fatto che qualsiasi città, Paese o territorio si scelga di visitare, è destinato a fare innamorare.

Ed è proprio per seguire il cuore, e vivere avventure incredibili, che oggi vogliamo fare un altro viaggio con voi, quello che ci porta direttamente in Sudafrica, all’interno del Parco Nazionale Tsitsikamma.

Situato sulla costa meridionale del Sudafrica, vicino alla baia di Plettenberg, questo Parco Nazionale è stato fondato nel 1964 è uno dei più vasti del mondo. Il nome, estremamente evocativo, spiega la sua essenza. Tsitsikamma, in lingua khoisan, vuol dire luogo con tanta acqua.

Il paesaggio, vasto e frammentato, è incredibile. L’area, che si snoda per circa 80 chilometri sulla costa rocciosa, comprende anche una porzione dell’area marina protetta del Sudafrica dove vivono numerosi esemplari di flora e di fauna. Non manca la natura, che qui è assoluta protagonista, e che si palesa nelle foreste indigene o in quell’imponente albero di 36 metri di altezza, il Outeniqua Yellowwood.

Un luogo, questo, che da anni è diventato meta prediletta di tutti gli amanti dell’ecoturismo che vogliono avvicinarsi alla natura più selvaggia con estremo rispetto per l’ambiente circostante.

E se è un’esperienza del genere che volete vivere, allora non potete che completare quest’avventura di una vita con un alloggio altrettanto straordinario. All’interno del Parco Nazionale Tsitsikamma, infatti, esiste una struttura ricettiva unica. Si tratta del Misty Mountain Reserve, un complesso che offre sistemazioni fuori dall’ordinario come cupole in vetro incastonate tra gli alberi e situate a oltre 200 metri sul livello del mare.

Gli alloggi del Misty Mountain Reserve, Parco Nazionale Tsitsikamma

Fonte: South African Tourism

Gli alloggi del Misty Mountain Reserve, Parco Nazionale Tsitsikamma

Dormire in una cupola di vetro nel cuore del Sudafrica

Il nome della struttura ricettiva da raggiungere, per il prossimo viaggio, è quello di Misty Mountain Reserve. Situata nel cuore del Parco Nazionale Tsitsikamma, la struttura comprende diverse sistemazioni adatte a tutte le esigenze dei viaggiatori.

Ci sono quelle più classiche, per gli amanti degli alloggi tradizionali, e poi ci sono le cupole di vetro immerse nella natura, e situate a 230 metri sul livello del mare. Completamente trasparenti, questi alloggi sono dotati di ogni comfort offrendo un’esperienza di vero lusso, quella di dormire nella natura sotto a un cielo stellato incredibile.

Da qui la vista dell’Oceano indiano, e delle creature che lo popolano, lascia senza fiato soprattutto al calar del sole, quando la Luna e le stelle diventano l’unica fonte di luce naturale. Oltre alle meravigliose cupole, è possibile dormire anche in alloggi a forma di piramidi, anche questi completamente in vetro e immersi nella natura.

Gli alloggi del Misty Mountain Reserve, Parco Nazionale Tsitsikamma

Fonte: South African Tourism

Gli alloggi del Misty Mountain Reserve, Parco Nazionale Tsitsikamma
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Camper lifestyle: è questo il “mega-trend” dei viaggi

Sono 18 milioni i camperisti che oggi trascorrono le vacanze in Italia e non sono più quelli delle vacanze spartane di una volta. Oggi, chi sceglie questo tipo di soluzione richiede un comfort senza compromessi – tecnologie incluse – per godere al massimo del proprio tempo libero in qualunque momento dell’anno.

La pandemia, e l’esigenza di trascorrere vacanze all’aria aperta e con i propri famigliari, inclusi i propri animali domestici, ha accelerato un processo già in atto da qualche anno, attirando sempre più nuovi camperisti desiderosi di partire anche all’ultimo minuto, “camper in spalla” per un ponte o un weekend senza dover praticamente prenotare nulla se non l’area campeggio.

Ma non è tutto. Proprio la nuova situazione ha dato vita a un boom inaspettato di persone che hanno deciso di avvicinarsi a questo mondo: sono i cosiddetti nomadi digitali, che hanno scoperto un nuovo stile di vita, migliore nella qualità, ma senza dover rinunciare al proprio lavoro. Il camper lifestyle sta diventato così un “mega-trend” non soltanto in Italia, bensì in tutta Europa.

SiViaggia ha intervistato Simone Niccolai, presidente di Associazione Produttori Caravan e Camper (APC), che ha spiegato come sta cambiando il turismo dei camper.

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Fonte: 123rf

Un posto in prima fila

È cresciuto il turismo con il camper in Italia?

“Il turismo in camper in Italia sta crescendo costantemente, ormai da diversi anni, sia per quanto riguarda i camper immatricolati in Italia sia per quanto riguarda i camper provenienti dagli altri Paesi dell’Unione europea. L’andamento delle immatricolazioni di nuovi camper è infatti ormai costante. Il 2020 ha fatto segnare in Italia un aumento del 7,68% delle nuove immatricolazioni rispetto all’anno precedente. Nel 2021 si è registrato un ulteriore aumento dell’11,92% sull’anno precedente. I numeri erano comunque in crescita già dal 2015. E poi c’è il turismo in camper che arriva dagli altri Paesi europei. I camper circolanti in Europa sono oltre 2.600.000 e il parco circolante dei caravan, quelle che una volta si chiamavano roulotte, è di oltre 3.500.000 unità. Parliamo quindi di un volume di turisti itineranti pari a circa 18 milioni di persone. E l’Italia è una destinazione molto appetibile per i camperisti del Nord Europa”.

Quali sono le nuove esigenze di chi fa turismo en plein air?

“Prima di tutto, disporre di un livello di comfort di alto livello: è ormai passato il tempo in cui il turista itinerante si “accontentava” di una sistemazione semi-precaria, pur di muoversi in libertà. Oggi, le esigenze del turista itinerante sono quelle di un comfort di tipo domestico, quindi molto alto. Ad esempio, ogni camper ha il suo bagno completamente attrezzato, spesso con cabina doccia separata, una cucina dotata di tre/quattro fornelli, forno e frigorifero con freezer. I materassi sono ad alto spessore, multizonali, con doghe sottostanti in legno. Insomma, i camperisti di oggi – che sono spesso professionisti e manager – richiedono un comfort senza compromessi. Anche un alto livello di digitalizzazione è entrato nel mondo del camper; un altro esempio: se vuoi partire per il weekend in inverno, un dispositivo elettronico consente da remoto di accendere il riscaldamento in camper alcune ore prima, in modo che – quando si parte – il camper sia già ben riscaldato. Il camper, infatti, non è più solo lo strumento per le classiche vacanze, ma è uno strumento per il tempo libero. Si può decidere di partire anche il venerdì sera, all’ultimo minuto. Il turismo en plein air è caratterizzato da attività destagionalizzate; infatti, i camperisti si muovono tutto l’anno, non solo in estate. Pertanto, l’esigenza fondamentale dei turisti itineranti è quella di trovare approdi per la sosta 365 giorni all’anno”.

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Fonte: 123rf

Il camper è come una casa dotata di tutti i comfort

In quale modo il settore si è evoluto/adeguato?

“Dal punto di vista dei prodotti, il settore è ormai molto evoluto e in continua progressione, grazie anche alla tecnologia e all’innovazione messe in campo dalle case costruttrici. Si può dire che i nuovi camper si sono pienamente adeguati alle richieste di un alto livello di comfort. La sicurezza è sempre garantita, anche grazie ai numerosi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) di cui sono dotate le meccaniche di base, come lo sono anche le auto di ultima generazione.

La richiesta di personalizzazione dei clienti viene pienamente soddisfatta: ogni produttore ha a catalogo centinaia di diverse versioni e chiunque può trovare il camper che si adatta perfettamente alle proprie esigenze familiari e di viaggio: numerose disposizioni interne e lunghezze diverse, dai 5,50 metri in su. La domanda sta prendendo due filoni specifici: chi cerca un veicolo versatile, da utilizzare anche come seconda auto, e quindi si orienta su un camper di non oltre 6 metri e chi cerca un camper versione “luxury”, generalmente un motorhome intorno ai 7 o 8 metri di lunghezza, per godere di altissimo comfort anche in occasione di viaggi lunghi molte settimane”.

Sono cambiate rispetto al periodo pre-Covid?

“Gli italiani, e gli europei in generale, hanno “scoperto” che il camper è un modo per viaggiare sicuri e godere del proprio tempo libero anche quando, come abbiamo visto durante la pandemia, le restrizioni per gli altri tipi di turismo sono state purtroppo importanti. E hanno scoperto che viaggiare in camper non è una forma turistica di “ripiego” ma – anzi – offre opportunità di svago e turismo di primo livello.

Diciamo che le esigenze dei camperisti sono un po’ cambiate rispetto al periodo pre-Covid in quanto, in parte, sono cambiati e stanno cambiando i camperisti. Prima, c’era sostanzialmente uno “zoccolo duro” di appassionati. Con la pandemia, il mondo del camper è stato scoperto da persone che – fino ad allora – non avrebbero forse mai pensato di interessarsi al camper. E sono persone con aspettative di comfort e di performance piuttosto alte”.

È cambiato il modo di fare vacanza degli italiani?

“Certamente. Come in molti altri campi, anche la vacanza ha assunto dei contorni molto meno definiti e direi quasi “liquidi”, tanto che il termine “vacanza” sarebbe ormai da sostituirsi con la locuzione “tempo libero”. Ovvero: vacanza non è più solo il classico periodo di 2 o 3 settimane di vacanza estiva bensì anche i weekend, i ponti, i break autunnali e primaverili sono “vacanza”.

Proprio grazie a questo nuovo concetto di tempo libero, il camper risulta il mezzo perfetto per assolvere al meglio questo compito: non sono necessarie prenotazioni, si parte quando si vuole, anche all’ultimo minuto la sera del venerdì, si cambia meta e percorso quando si vuole. E si può mangiare ciò che si vuole anche in viaggio, ad esempio per chi ha esigenze gastronomiche specifiche, anche legate alla salute, ad esempio nei casi di celiachia.

Il turismo en plein air è decisamente caratterizzato da attività destagionalizzate: i camperisti si muovono tutto l’anno e questo rappresenta anche una grande risorsa per i territori che riescono ad attirarli. E poi, chi fa vacanza in camper normalmente predilige mete “lontano dalla pazza folla”, come i borghi, i parchi naturali, le sagre ed i festival nelle piccole cittadine, spesso portandosi a casa – grazie alla disponibilità di spazio dei camper – quantità ingenti di specialità enogastronomiche locali come vini, formaggi, insaccati, tartufi e olio, da condividere poi con gli amici”.

Qual è l’identikit ideale del camperista?

“Questa è una domanda da un milione di dollari (ride). Un identikit vero e proprio non c’è. Perché il camperista fa parte dei cosiddetti “target trasversali” ovvero i camperisti non si lasciano ricondurre ad una categoria ben definita. Però qualcosa si può certamente dire per provare a crearne un profilo.

In primo luogo, il camperista ha una capacità di spesa medio/alta e alta: chi acquista e viaggia in camper, contrariamente a vecchi luoghi comuni, è una persona che gode di un certo benessere economico. Non si va certo in camper per risparmiare. Anzi, uno studio della più importante rivista europea di settore, la tedesca Promobil, indica che un equipaggio di due persone a bordo di un camper spende in una settimana 1.060 euro, escluso gasolio e pedaggi autostradali: questo significa andare al ristorante, acquistare prodotti locali, visitare musei, ecc.

Come età, si parte da 35 anni e si va fino a oltre 75. Gli equipaggi sono composti sia da coppie che da famiglie con bambini. Si stima che quasi il 40% di chi viaggia in camper, porti con sé il proprio animale domestico. Il camper, infatti, è una soluzione ideale per non lasciare mai a casa Fido e portarlo sempre con sé”.

In cosa è diverso fare vacanze in camper rispetto ad altri modi (hotel, barca, resort, casa-vacanza)?

“La libertà assoluta è il primo elemento di diversità rispetto all’hotel: in camper non ci sono orari, si fa come si vuole. Rispetto alla barca, che ha – ovviamente – il limite di poter essere usata solo per mare o lago, il camper consente viaggi senza frontiere: si arriva dovunque e in qualsiasi stagione. I camperisti, infatti, viaggiano tutto l’anno e anche le amministrazioni locali stanno cominciando a comprendere che la destagionalizzazione del turismo offerta dal turismo itinerante è un elemento che produce sviluppo economico dei territori.

Poi c’è anche l’aspetto ambientale. Uno studio della tedesca Dwif, commissionato dalla European Caravan Federation, ha evidenziato come una vacanza in camper produca meno CO2 di quanta ne produca una vacanza in aereo+hotel o auto+hotel o addirittura treno+hotel, proprio perché – una volta in stazionamento – il livello di CO2 prodotto da un camper è bassissimo e compensa ampiamente la CO2 prodotta durante la marcia”.

Cosa ne pensa del fenomeno dei nomadi digitali?

“È un fenomeno molto interessante e certamente in crescita. Molti nomadi digitali vivono in un camper anche molti mesi all’anno. La versatilità di un camper – e il livello di comfort raggiunto dai nuovi camper – consente di godere di una qualità di vita eccellente, lavorando “normalmente” e con il vantaggio di potersi svegliare ogni mattina con un panorama diverso: mare, monti, campagna, borghi, parchi. Sempre un’esperienza diversa che rende molto meno netta la divisione dei tempi lavoro/vita.

Al Salone del Camper, che si svolge ogni anno a Parma in settembre – e che quest’anno è stato visitato da oltre 110.000 persone – abbiamo visto molti nomadi digitali affollare gli stand in cerca del proprio camper ideale. Sono liberi professionisti e manager che hanno deciso di far fare alla propria vita un salto di qualità. Il camper lifestyle si delinea quindi come un mega-trend in tutta Europa”.

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Curiosità itinerari culturali Viaggi viaggiare

Maestose sculture stanno trasformando il Paese in una galleria en plein air

C’è un territorio, tanto vasto quanto variegato, dove la natura regna sovrana. Si tratta di una destinazione tanto suggestiva e affascinante che rappresenta la meta più ambita di un viaggio destinato a rimanere impresso nella memoria.

Stiamo parlando dell’Outbback australiano, quel vastissimo territorio che si estende nella parte occidentale del Paese e che occupa un terzo del suo suolo.

È qui che, nel bel mezzo di quella che è l’opera più vasta mai creata da Madre Natura, imponenti sculture che svettano verso il cielo stanno trasformando il volto del territorio, rendendo il Western Australia un museo a cielo aperto dalle dimensioni stratosferiche.

Gallerie d’arte a cielo aperto nel Western Australia

Un viaggio nei territorio che si snoda nella parte occidentale dell’Australia è destinato a trasformarsi in un’esperienza incredibile e unica al mondo. E questo è vero soprattutto adesso che, quello sterminato paesaggio plasmato da Madre Natura, sta cambiando il suo volto grazie all’azione dell’uomo.

All’interno di uno scenario che con i secoli è diventato patrimonio naturale, storico e culturale di inestimabile valore, infatti, sono comparse sculture e creazioni maestose e impressionanti che hanno l’obiettivo di raccontare il territorio, i valori, la storia e le persone che lo popolano.

Capolavori artistici che entrano di diritto nella lista di cose da vedere in un viaggio del Western Australia, non solo perché con le loro dimensioni segnano dei record mondiali, ma anche e soprattutto per il loro significato.

Public Silo Trail

Fonte: Tourism Western Australia

Public Silo Trail

Tra statue giganti e silos dipinti: le meraviglie del Western Australia

Se state pensando di organizzare un viaggio nel selvaggio ovest dell’Australia, allora, non potete non inserire nel vostro itinerario di viaggio le seguenti destinazioni.

Da novembre Mandurah non è più la stessa. La città australiana situata a circa un’ora di auto da Perth, infatti, ha dato ufficialmente il benvenuto a nuovi e inediti cittadini. Si tratta dei Protettori dell’ambiente, enormi sculture in legno, alte fino a cinque metri, che raccontano la storia della comunità locale. A firmare questi capolavori, che si integrano perfettamente nella natura circostante e usano solo materiali riciclati per rispettare l’ambiente, è stato l’artista danese Thomas Dambo.

Anche nei dintorni della cittadina di Menzies, nella regione del Golden Outback, qualcosa è cambiato. Nei pressi del lago salato di Ballard, infatti, sono state innalzate 51 sculture in acciaio a grandezza naturale e dislocate in circa 10 chilometri di percorso. A firmare l’incredibile installazione, che prende il nome di Inside Australia, è stato lo scultore Antony Gormley che si è ispirato, per ciascuna scultura, a uno dei 131 abitanti del luogo.

Un viaggio nel Western Australia, però, non può non includere il Public Silo Trail, un percorso delle meraviglie che permette ai viaggiatori di esplorare una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto immersa in un territorio selvaggio e incontaminato. I vecchi silos industriali, che si snodano tra Northam, Ravensthorpe e Albany, sono stati trasformati in capolavori artistici, grazie all’arte dei murales, che raccon la storia delle persone e del territorio locale.

L’ultima tappa di questo viaggio ci conduce nella cittadina di Collie, nel South West. È qui che la galleria a cielo aperto trova il suo compimento in quello che è uno dei più grandi murales di tutto il mondo. Lungo la diga di Wellington Dam, infatti, esiste una gigantesca opera d’arte che misura 8000 metri quadrati e che raccoglie circa 40 murales di artisti australiani che celebrano l’acqua e la sua importanza.

Collier Mural Trail

Fonte: Tourism Western Australia

Collier Mural Trail
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Vuoi fare un viaggio nel passato? Questi sono i luoghi da raggiungere

Il mondo che abitiamo non smette mai di sorprenderci perché infinite sono le meraviglie che gli appartengono. Ci sono i capolavori straordinari firmati da Madre Natura, i gioielli architettonici creati dall’uomo e tutte quelle attrazioni che sono diventate i simboli di città, borghi e Paesi interi. E poi, ancora, ci sono l’arte e la cultura, la tradizione e le storie, tutte da conoscere, tutte da esplorare.

Indipendentemente dalla destinazione, che si tratti di megalopoli o di piccoli villaggi, sappiamo bene che un viaggio rappresenta sempre un arricchimento personale. Perché ogni luogo ha una storia da raccontare e da scoprire, e quella riguarda tutti noi, riguarda l’umanità intera.

Eppure esistono dei posti dove quella stessa storia emerge prepotentemente tra le strade, i quartieri e le piazze. Luoghi in cui i siti archeologici, i musei e i punti di riferimento sono volti a conservare e a esporre le più alte e importanti testimonianze storiche che riguardano l’intera umanità. Ed è qui che vogliamo accompagnarvi oggi, in un viaggio nel passato verso le destinazioni più celebri dove la storia trasuda da ogni anfratto, mura, strada o angolo.

Viaggio intorno al mondo tra passato e presente

È un vero e proprio viaggio nel tempo quello che facciamo oggi, e che ci porta alla scoperta di quelle che sono le destinazioni che tutti i viaggiatori amanti della storia dovrebbero raggiungere almeno una volta nella vita. Ad aiutarci in questa missione ci ha pensato Compare the Market, una piattaforma inglese di comparazione prezzi che ha pensato di creare una classifica dei migliori luoghi storici del mondo.

Per arrivare al risultato, che vedremo tra poco, la piattaforma ha preso in considerazione il numero di musei, siti storici, punti di riferimento, aree pedonali e indice di sicurezza di ciascuna città. La classifica finale comprende 49 destinazioni d’eccellenza che conservano un patrimonio storico, artistico e culturale immenso, e sul podio ce n’è anche una italiana.

Sulle orme della storia: le migliori destinazioni

Al primo posto delle destinazioni di viaggio con più concentrazione di siti storici, troviamo Pechino. La grande capitale della Cina, che affonda le sue radici in tre millenni di storia, è la miglior rappresentazione della convivenza tra passato e futuro. Da una parte, infatti, c’è la sua moderna architettura che affascina e seduce, dall’altra ci sono siti antichi di incantevole bellezza, come la Città Proibita o il complesso dei palazzi imperiali delle dinastia Ming e Qing. Qui si snoda anche per una parte la maestosa Grande Muraglia e sempre in città, nel secolo scorso, sono stati rinvenuti i resti dell’uomo di Pechino, una sottospecie di Homo erectus.

Pechino ha ottenuto il punteggio più alto dell’indice redatto da Compare the Market per l’elevato numero di siti presenti nella lista del Patrimonio UNESCO, per le aree pedonali storiche e per un numero considerevole di musei, monumenti e siti storici all’interno della città.

Al secondo posto, invece, troviamo lei, la città eterna, un tempo capitale dell’Impero Romano e oggi capitale d’Italia. Roma non ha bisogno di presentazioni perché è una delle destinazioni più raggiunte e celebrate dai viaggiatori di tutto il mondo. I siti e gli edifici storici sono così tanti che è impossibile elencarli tutti. Dal Colosseo al Pantheon, passando per i Fori imperiali e le catacombe: visitare  Roma vuol dire davvero compiere un viaggio indietro nel tempo che incanta e meraviglia.

Al terzo posto dei luoghi da raggiungere per tutti gli appassionati di storia, troviamo Praga, la capitale della Repubblica Ceca, attraversata dal fiume Moldava, e conosciuta anche come la Città delle cento torri. Sono tantissimi i punti di riferimento storici, a partire dal centro che è un concentrato di storia, arte e architettura. L’Orologio Astronomico, il pedonale Ponte Carlo e poi, ancora, la cattedrale di San Vito sono solo alcuni degli esempi più iconici che raccontano l’incredibile storia di Praga.

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Viaggiare con cane o gatto: nella classifica dei Paesi più pet friendly domina l’Italia

Gli italiani amano viaggiare con gli animali e accogliere quelli degli stranieri nelle proprie strutture. O almeno questo è quello che emerge da uno studio condotto da The Swiftest, una start-up americana che si occupa di assicurazioni di viaggio. L’indagine ha portato alla luce la classifica dei 51 Paesi più pet friendly del mondo e, a sorpresa, la prima qualificata quando si tratta di viaggiare con cane e/o gatto risultata essere l’Italia.

Come è stato condotto lo studio

Per stilare questa particolare classifica sono stati analizzati 8 diversi fattori. Il primo parametro osservato è il risultato ottenuto dai singoli Paesi nell‘Animal Protection Index (API), il report prodotto dall’associazione internazionale World Animal Protection.

Il secondo elemento preso in considerazione è quello relativo alla tutela degli animali da compagnia, mentre il terzo è il numero di alberghi e strutture ricettive (per milione di abitanti) considerate pet friendly.

Il quarto elemento indagato è quello relativo al numero di veterinari per milione di abitanti, il quinto analizza le normative di benessere animale, il sesto fa riferimento al riconoscimento dei diritti degli animali e gli ultimi due riguardano la possibilità di contrarre la rabbia e il consumo di carne di cane all’interno dei confini nazionali.

Le prime 10 posizioni e i punteggi

Nella top 10 troviamo all’ultima posizione la Polonia il cui dato peggiore riguarda il numero di veterinari per milione di abitanti: solo 22. Mentre il punteggio più elevato lo ottiene per quel che riguarda la tutela degli animali domestici con una bella B. La Polonia, però, prende una nota di demerito per la possibilità di contrarre la rabbia nel suo territorio.

Il nono posto se lo aggiudica l’Austria il cui risultato più basso è quello relativo al numero di veterinari per milione di abitanti: 17,9. Tuttavia, il fiabesco Paese al confine con l’Italia ottiene due ottime B per quel che concerne l’Animal Protection Index e la tutela degli animali da compagnia.

A guadagnare l’ottavo posto di questa classifica è la Spagna che ottiene un buon risultato per quanto riguarda il numero di veterinari per milione di abitanti: 48.9. Mentre in questo caso il dato peggiore è quello relativo alla tutela dei nostri amici a quattro zampe con una D.

Settima posizione per la Svezia il cui punteggio migliore è riferito al numero di strutture ricettive pet friendly per milioni di abitanti: 167. Il più basso, invece, è il numero di veterinari presenti, sempre per milione di abitanti: 25,9.

L’Australia conquista il sesto posto di questa classifica soprattutto grazie a un punteggio di 91,3 per quel che riguarda il numero di veterinari per milione di abitanti. Tuttavia ottiene due D: una per l’Animal Protection Index, e l’altra per la tutela dei nostri cani e gatti.

Quinto posto per la Germania con ben 207 strutture ricettive pet friendly per milioni di abitanti. I valori più bassi, invece, sono due C guadagnate per l’Animal Protection Index e la tutela degli amici a quattro zampe.

Il Regno Unito conquista il quarto posto ottenendo punteggi sufficienti, o poco più, in tutti i settori analizzati. Mentre la medaglia di bronzo è della Francia con 283 strutture ricettive per milioni di abitanti per i nostri animali. In questo caso, il punteggio più negativo è una D ottenuta nella tutela di queste creature.

Secondo gradino del podio per la Nuova Zelanda. In questo situazione il valore più elevato è 115,6 ed è riferito al numero di veterinari per milione di abitanti ma, come la Francia, anche la Terra di Mezzo ottiene una D per quel che concerne la tutela degli amici a quattro zampe.

Infine la nostra Italia che spicca su tutti gli altri Paesi soprattutto per un dato: le strutture ricettive per friendly per milione di abitanti che sono 525. Un dato che dimostra che il nostro è un Paese estremamente legato al settore del turismo. La nota negativa, tuttavia, arriva dal secondo parametro, quello relativo alla tutela degli animali dove l’Italia ottiene solo una D.

L’affidabilità di questo report

Durante la stesura di questo report sono stati commessi alcuni errori che hanno evidenziato alcune piccole lacune. Sbagli che sono stati ammessi dagli stessi ricercatori che hanno spiegato: “Con l’intento di ottenere informazioni attendibili, durante il nostro lavoro abbiamo scoperto che in molti Paesi mancano le risorse o l’interesse nel tracciare problemi specifici degli animali. Questo fattore ha limitato fortemente la nostra capacità di raccolta dei dati“.

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Puoi dormire in una goccia di rugiada sospesa tra gli alberi

La scelta delle destinazioni di viaggio passa anche per gli alloggi. E questo è vero sopratutto adesso che le persone sentono l’esigenza di abbracciare un turismo esperienziale che non si limiti a seguire solo gli itinerari più popolari.

A rendere unica e straordinaria l’esperienza di viaggio ci pensano le strutture ricettive che, negli anni, hanno ampliato la loro offerta rendendola sempre più a misura delle esigenze delle persone. Lo dimostrano le case sugli alberi, che sono diventate il punto di riferimento di tutti quelli che desiderano vivere avventure a contatto con la natura, così come i lodge immersi nella foresta. A questi, però, si affiancano strutture dalle forme inedite e bizzarre che evocano immaginari favolistici e surreali. E poi, ancora, ci sono i glamping, per tutti coloro che vogliono vivere l’esperienza da campeggio senza però rinunciare al lusso degli hotel a 4 stelle.

Ed è proprio in un campeggio che oggi vogliamo portarvi. Un luogo che però non ha nulla a che vedere con quelli che abbiamo frequentato durante i viaggi in solitaria o in famiglia. Perché in questo camping si dorme sospesi tra gli alberi in una goccia di rugiada.

Sospesi tra gli alberi: il campeggio che sembra un sogno

Per scoprire questo luogo unico e vivere un’esperienza straordinaria dobbiamo recarci in Belgio. All’ombra delle grandi città e dai ritmi frenetici che le sostengono, si estende una regione dove la natura è assoluta protagonista. Si tratta di Hesbaye, situata nella parte nord orientale del Paese.

Qui non troverete traffico né caos, ma fattorie che puntellano il territorio, lì dove si alternano campi sterminati dove si coltivano il lino e i cereali e foreste fitte e lussureggianti.

È proprio in una foresta, quella di Borgloon, che è stato inaugurato diversi anni fa un campeggio unico al mondo. Le tende, infatti, sono appese e sospese tra gli alberi e sono caratterizzate da una forma unica e suggestiva: quella di una goccia di rugiata.

Tende a forma di goccia nella foresta di Borgloon

Fonte: Visit Borgloon/Ph Kristof Vrancken

Il camping nella foresta di Borgloon

Dormire in una goccia di rugiada

Percorrendo la strada che conduce al Castello Hex, situato nel villaggio dal quale prende il nome, è impossibile non notare quel panorama naturale che incanta gli occhi e che scalda il cuore. Qui si trova la foresta di Borgloon, situata nella provincia fiamminga del Limburgo.

È qui che è possibile fermarsi per trascorrere la notte e per vivere un’esperienza al di fuori dell’ordinario lontano da tutto e da tutti. All’interno della foresta, infatti, è stato inaugurato un campeggio. Ma non aspettatevi tende, camper o bungalow, perché qui si dorme all’interno di gocce sospese tra gli alberi.

A crearle è stato Dré Wapenaar, un artista olandese che nel 2011, in occasione del festival d’arte Pit Landscape, ha pensato a un nuovo modo di vivere gli spazi naturali. Le protagoniste di quell’esposizione di land art erano delle tende a forma di gocce che servivano a sottolineare l’importanza dell’interazione tra l’uomo, l’arte e la natura.

L’entusiasmo attorno a quelle installazioni ha fatto sì che le tende a goccia venissero trasformate in alloggi da camping in maniera permanente. Così è nato il campeggio nella foresta di Borgloon.

Le tende sospese tra gli alberi sono dotate dell’indispensabile, quanto basta per vivere un’esperienza autentica in mezzo alla natura. La presenza di due letti, a forma di mezzaluna, garantisce un posto per un massimo di quattro persone, due adulti e due bambini piccoli. C’è anche una finestra che garantisce la vista sul panorama circostante in qualsiasi momento della giornata.

Vicino alle tende, invece, è possibile trovare tutti gli altri servizi, come quelli igienici e le docce. Non manca neanche un’area comune e attrezzata per il barbecue. L’accesso alla goccia sospesa è garantito da una piccola scala che permette di scendere e di salire, e che ricorda anche un po’ le tanto amate case sugli alberi.

Il costo per dormire all’interno di una di queste tende è di 70 euro a notte ed è possibile prenotare la propria tenda sul sito del turismo di Borgloon. Gli alloggi a goccia, però, sono solo 4, motivo per il quale fanno sempre il tutto esaurito.

Tende a forma di goccia nella foresta di Borgloon

Fonte: Visit Borgloon/Ph Kristof Vrancken

Tende a forma di goccia nella foresta di Borgloon
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L’Italia torna a essere una delle mete più amate dai turisti stranieri: l’interessante report di Campeggi.com

Dopo due anni davvero complicati, finalmente il nostro Paese è di nuovo al centro dell’interesse del turismo estero. A svelare quanto appena detto è Campeggi.com, il portale leader d’Italia per campeggi e villaggi vacanze, che con il suo Camping Report (CaRe) ha confermato che il 2022 è stato l’anno della ripresa.

Il report nel dettaglio

Fino a questo momento il 2022 è stato un anno di successi a livello turistico per il nostro Paese, e in particolare per il mondo del turismo all’aria aperta che negli ultimi mesi ha conquistato soprattutto i turisti stranieri.

Il report, infatti, ha rivelato che nei primi otto mesi del 2022 i mercati esteri hanno registrato un +38% rispetto al 2021 e un +78% rispetto al 2020, quando le restrizioni imposte
dall’emergenza sanitaria avevano ridotto notevolmente l’afflusso di turisti stranieri verso il Belpaese.

Quest’anno l’Italia ha fatto breccia nel cuore dei viaggiatori tedeschi, così come in quello degli olandesi, danesi, polacchi e spagnoli. Ma dove hanno scelto di villeggiare i tanti stranieri arrivati nel nostro Paese? La medaglia d’oro delle regioni più amate dai campeggiatori europei è del Veneto (58%), affiancato sul podio da Toscana (10%) e Trentino-Alto Adige (6%); seguono Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Sardegna, Marche, Puglia, Campania e Sicilia.

Toscana (14%) e Veneto (10%) guidano, insieme alla Puglia (11%) la Top 10 delle destinazioni preferite dai viaggiatori italiani, che sono quindi ben distribuite tra nord, centro e sud. Completano la classifica Marche, Sardegna, Emilia-Romagna, Campania, Trentino-Alto Adige, Liguria e Abruzzo.

Estate 2022 all’insegna della famiglia

La famiglia, amici a quattro zampe compresi, è stata la regina dell’estate 2022 — che ha inoltre registrato un +5% in termini di ricerche rispetto a quella del 2019.

Come ha evidenziato il report, i viaggiatori hanno cercato soprattutto camping e villaggi pet e family friendly (rispettivamente 24% e 15%). Tra i servizi più richiesti un posto d’onore se lo sono aggiudicato anche le piscine e l’accesso diretto alla spiaggia, entrambi all’11%.

Ma non è finita qui, perché a confermare il trend delle vacanze in famiglia o di gruppo c’è anche il numero di viaggiatori per i quali sono stati richiesti i preventivi: per 3-4 persone nel 43% dei casi e per 5 persone nel 32%, mentre solo il 16% si è spostato in coppia.

La scelta di italiani, ma anche degli stranieri, è ricaduta soprattutto sui villaggi vacanze (58%), seguiti dai glamping e camping (entrambi al 16%) e dalle piazzole per camper (9%), con la maggior parte dei preventivi richiesti per soggiorni di 7 notti (55%).

Cristian Capizzi, CEO di KoobCamp, il network al quale appartiene Campeggi.com., ha spiegato che: “Quest’anno i viaggiatori hanno iniziato a prenotare le loro vacanze en plein air fin da gennaio, quando sono partite le ricerche per i soggiorni estivi, ma nel secondo quadrimestre del 2022 non sono mancate le prenotazioni last minute, concentrate in particolare nel mese di agosto, e quelle per settembre (25%)”.

Dati che mostrano la ripresa di un settore dopo due anni complessi, ma che soprattutto hanno superato i numeri del 2019 attirando nuovamente i viaggiatori da oltre confine.

In sostanza, secondo il report quello che fra qualche mese si concluderà è un anno di ottime notizie per il mondo dei campeggi e del turismo in generale.

Contenuto offerto da Campeggi.com

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A bordo della crociera del cioccolato

Le crociere a tema spesso hanno il difetto di escludere alcuni passeggeri da certi viaggi. Se non balli il tango non partecipi alla crociera del tango, se non pratichi yoga eviti anche questa. Ma una crociera sicuramente accontenta praticamente tutti: quella del cioccolato.

Sta per salpare una nave che regala l’esperienza più dolce che ci sia. La crociera prevede una settimana di eventi che ruotano intorno al cioccolato.

Dal 2 al 9 ottobre, per sette giorni si potranno fare le più prelibate esperienze gastronomiche a bordo della Costa Toscana di Costa Crociere.

Il programma della crociera del cioccolato

Alcuni maestri pasticceri di fama mondiale provenienti da Italia, Spagna, Francia e Germania, insieme gli chef della compagnia di navigazione si esibiranno durante la crociera nel Mediterraneo occidentale dedicata al cioccolato in tutte le sue declinazioni intitolata proprio “La Settimana del Cioccolato – I 7 vizi Capitali“.

Durante la settimana del cioccolato, si potranno gustare piatti speciali a base di cioccolato a colazione, pranzo e cena, sperimentare moltissime attività a tema cioccolato su tutta la nave, dai cocktail speciali nei bar alle degustazioni di cioccolato fuso e persino trattamenti nella spa a base di cioccolato e incontrare di persona i maestri pasticceri che, ogni giorno, sveleranno i loro segreti e proporranno degustazioni nel Colosseo della nave.

Durante l’itinerario, che prevede scali a Savona, Civitavecchia, Napoli, Ibiza, Valencia e Marsiglia, gli ospiti della nave potranno godere di un’esperienza culinaria completa, che comprende i piatti e i menu di tre chef di fama mondiale: la star della Tv Bruno Barbieri, Hélène Darroze, sei stelle Michelin, e Ángel León, che in Spagna è soprannominato “el Chef del Mar”.

A bordo della Costa Toscana

La nave è un omaggio alla splendida Regione italiana. A partire dai ponti che hanno tutti nomi delle città toscane: Montalcino, Pietrasanta, Viareggio, Montecatini, Lucca, Pienza, Bolgheri e Montepulciano.

Nella Piazza del Campo c’è poi una grande scalinata affacciata a poppa sviluppata su tre ponti, con una balconata all’aperto sull’ultimo ponte il cui pavimento di cristallo fa vivere l’esperienza di volare sul mare.

Un altro punto molto suggestivo e panoramico a bordo della Toscana è la Passeggiata Volare, che raggiunge il punto più alto della nave a 65 metri d‘altezza. A prua si trova la Piazza dei Miracoli, dove fare shopping, degustazioni e intrattenimento.

Sulla Costa Toscana, oltre alle cabine classiche, c’è anche una nuova tipologia di camere con “terrazza sul mare” e una splendida dependance dove fare colazione, prendere un aperitivo o semplicemente godersi il rumore delle onde (quella assegnata a Chiara Ferragni durante un suo recente viaggio di lavoro). Le camere a bordo della nave sono in totale 2.663, di cui 28 suite, 106 cabine con terrazza, 1.534 con balcone, 168 esterne e 827 interne.

Una nave al passo coi tempi

Viaggiare a bordo di questa nave è una vera esperienza. Costa Toscana è una “smart city” itinerante. Grazie all’utilizzo del gas naturale liquefatto (Gnl) con cui si riesce a eliminare quasi del tutto l’immissione di ossidi di zolfo nell’atmosfera, di ossido di azoto e di CO2 (fino al 20%) è una nave super green.

Oltre a zero emissioni, la nave offre tutta una serie di innovazioni tecnologiche all’avanguardia studiate per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale. L’intero fabbisogno giornaliero di acqua è soddisfatto trasformando quella del mare tramite l’utilizzo di dissalatori.