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Turisti fastidiosi: se li conosci li eviti. E non li imiti

Il mondo che abitiamo è un posto meraviglioso. Lo sanno bene tutte quelle persone che hanno trasformato il viaggio in una vera e propria missione di vita e che non vedono l’ora di esplorare il globo in un lungo e in largo per scoprire tutte le sue bellezze.

Non solo visioni magiche e incantate, i viaggi che compiamo ci permettono anche di toccare con mano le culture, le tradizioni e le usanze di territori e popolazioni lontane. Per questo ogni avventura si trasforma in un’esperienza unica e irripetibile capace di arricchire il nostro bagaglio personale.

Tuttavia a volte, un po’ perché ci lasciamo trasportare dall’entusiasmo e un po’ perché non conosciamo bene il territorio, ci comportiamo in maniera non del tutto adeguata e rispettosa nei confronti di quella destinazione e delle sue usanze. È così che ci trasformiamo in turisti fastidiosi e mal visti, pur senza rendercene conto. Ecco perché sarebbe opportuno adottare dei piccoli accorgimenti per rendere l’avventura più piacevole, per noi ma soprattutto per i local.

Il “Galateo del viaggiatore”

È un vero e proprio “Galateo del viaggiatore” quello che vi proponiamo oggi e che contiene tutta una serie di regole, codici ed etichette che sarebbe opportuno rispettare sempre quando siamo in visita in un determinato territorio. Del resto si tratta di qualcosa che ci aspettiamo e che pretendiamo proprio quando i turisti provenienti da altre parti del mondo vengono a visitare le nostre città e più in generale il Paese.

Turisti fastidiosi: tutte le cose da non fare quando sei in viaggio

Come abbiamo anticipato, non ci mettiamo in viaggio solo per fotografare scorci mozzafiato o per raggiungere luoghi e monumenti iconici, ma anche e soprattutto per arricchire il nostro bagaglio personale, per conoscere le culture e le usanze dei territori.

Sono queste, infatti, il bene più prezioso che abbiamo, un vero e proprio patrimonio mondiale da conoscere, proteggere e preservare. Ecco perché sono nostri il diritto e il dovere di rispettarle e di non trasformarci in turisti fastidiosi. Scopriamo insieme tutte le cose da non fare durante un viaggio.

La lingua, questa sconosciuta

Uno degli errori che commettiamo più spesso, quando siamo in viaggio, è quello di dare per scontato che tutti parlino inglese. È vero, ci stiamo riferendo a una lingua universale, ma questo non vuol dire che tutti siano in grado di masticarla con abilità.

Il consiglio? Prima di partire imparate sempre qualche parola che appartiene alla lingua locale, anche un semplice saluto può andare bene. Questo dimostrerà il vostro interesse nel voler conoscere la storia e la cultura di un determinato territorio. Sarete sicuramente ben visti e accolti con tanto entusiasmo.

Quanto conoscete le usanze culturali?

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi e spesso scegliamo la destinazione della nostra prossima avventura lasciandoci ispirare solo da quello che i social network ci restituiscono. Così, però, perdiamo di vista l’obiettivo trasformando la nostra avventura in un album fotografico senza anima. Prima di partire, dunque, è sempre opportuno studiare approfonditamente il luogo che abbiamo intenzione di visitare, le sue storie e le tradizioni.

Ogni posto, infatti, è un microcosmo di meraviglie che svela la sua essenza solo agli osservatori più acuti. Conoscere e rispettare le usanze culturali è un diritto e un dovere per ogni viaggiatore, che renderà l’esperienza ancora più straordinaria, sia per chi arriva che per chi c’è già.

L’abito fa il monaco

Chi viaggia spesso sa bene che la moda può essere sacrificata per il comfort e per la praticità, soprattutto quando le vacanze hanno uno stampo avventuristico. Tuttavia non possiamo ignorare totalmente la scelta dei look, soprattutto in determinate destinazioni.

Ci sono luoghi, infatti, che necessitano di dresscode appropriati, basti pensare ai templi o alle chiese. Ricordatevi quindi di mettere in valigia, anche durante le stagioni più calde e afose, abiti lunghi e coprenti da indossare nei posti giusti. Anche questo vuol dire rispettare i popoli delle destinazioni che si visitano.

La mancia

Il discorso mancia merita un approfondimento perché sono così diverse le regole che troviamo di Paese in Paese che il rischio di fare brutte figure è sempre in agguato. Esistono alcuni luoghi nel mondo, infatti, dove lasciare la mancia in hotel o al ristorante non è solo un atto di cortesia, ma è quasi un obbligo.

Dall’alta parte del globo, però, esistono destinazioni dove questo gesto è considerato offensivo. Prima di partire date un’occhiata al nostro mini vademecum e tenetelo sempre a portata di mano. E ricordatevi che mai, per nessuna ragione al mondo, dovete mettere mano al portafoglio durante una vacanza in Giappone o in Cina. Le mance, qui, sono considerate delle vere e proprie mancanze di rispetto nei confronti del personale.

I monumenti

I monumenti non si toccano, né tanto meno si vandalizzano. Non solo perché si rischia di finire nei guai, ma anche e soprattutto perché questi rappresentano il patrimonio culturale, storico e artistico di una determinata destinazione, i simboli di città e Paesi interi.

Eppure, nonostante questa consapevolezza, sono migliaia i turisti che, durante i loro viaggi, importunano siti storici, archeologici e naturali per i motivi più futili, come quello di portare a casa la foto più sensazionale di sempre.

Anche se è forte la voglia di scattare un selfie a distanza ravvicinata ricordatevi sempre di rispettare sempre le regole: non siete a casa vostra. Meglio essere bene accolti dagli abitanti del posto che avere una bella foto sul feed di Instagram.

Niente critiche al cibo

Quella del cibo è una nota dolente per i viaggiatori affezionati alla cucina nostrana. Ma è bene ricordare che in ogni Paese ci sono ricette, usanze e menu che sono direttamente collegati alle tradizioni territoriali. Quale modo migliore, se non quello di sedersi a un ristorante, per scoprirle?

Dovete sempre mettere in conto, però, che i sapori del mondo sono tutti diversi tra loro, e non sempre incontrano le nostre preferenze in fatto di gusto. Ma anche quando non trovano la nostra approvazione non dobbiamo mai e poi mai criticare le loro pietanze. Del resto la gastronomia è direttamente collegata alla cultura di un popolo e al suo territorio. Non vogliamo mica offendere qualcuno?

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È quasi estate, ma il caos passaporti non è stato risolto

Primavera inoltrata, tempo di pensare alle vacanze estive: moltissimi italiani vorrebbero andare all’estero – o hanno persino già organizzato il viaggio nei minimi dettagli -, ma il problema dei passaporti non sembra ancora aver trovato soluzione. Questo significa che saranno molti i turisti costretti a rinunciare alle tanto agognate vacanze, o quantomeno a ripiegare su una meta più vicina a casa, per la quale non c’è bisogno di particolari documenti di viaggio. Cerchiamo di capire come stanno le cose.

Da dove nasce il caos passaporti

Ormai da alcuni mesi, prenotare un appuntamento in questura per poter ottenere il passaporto è diventata una vera impresa: ci sono tempi d’attesa lunghissimi (in alcuni casi si arriva addirittura alla primavera del 2024), soprattutto nelle grandi città del nord Italia, probabilmente a causa di un ampio volume di viaggi business. Come si è arrivati a questo punto? La scorsa estate, la ripresa del settore turistico ha spinto moltissime persone a concedersi finalmente una vacanza. E se nel primo anno di riapertura delle frontiere in tanti hanno preferito rimanere in Italia (o quantomeno in Europa), adesso c’è chi freme per tornare alla scoperta del mondo.

Per poter viaggiare al di fuori dei confini dell’Unione Europea, bisogna essere in possesso del passaporto. Ecco dunque che, con il nuovo slancio nel mondo dei viaggi, la richiesta per poter ottenere il documento è cresciuta tantissimo. A ciò si aggiungono le richieste di rinnovo dei passaporti ormai scaduti durante il periodo Covid – in quei mesi, praticamente nessuno si è preoccupato di prendere appuntamento in questura, visto che non ci si poteva spostare dal nostro Paese. Il risultato? Tantissime richieste che si sono accumulate negli uffici addetti al rilascio del documento di viaggio.

Qual è la situazione in Italia?

Con i lunghissimi tempi di attesa per ottenere il passaporto, l’estate sembra essere a rischio. È questo l’allarme lanciato da Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi, intervistato su Radio 24. “Quello che dovrebbe essere un diritto sancito dalla Costituzione – ovvero la libertà di movimento – viene di fatto negato in molte regioni. In Europa si è tornati a viaggiare e il tempo medio per il rilascio del documento è di tre settimane. In Italia non è così” – ha affermato Rebecchi. Diverse le soluzioni portate in campo per far fronte a questo problema: l’implementazione del personale, le aperture straordinarie e i click day hanno offerto qualche spiraglio, ma non hanno risolto la soluzione.

C’è in realtà un’opzione che sembra essere stata relegata in un angolino. “Esiste una circolare del Ministero dove è chiaramente indicato il turismo fra i motivi d’urgenza, necessario e sufficiente per il rilascio immediato – o al massimo nell’arco di 3 giorni – presentandosi in questura senza appuntamento” – ha spiegato Enrica Montanucci, presidente di Maavi. Cosa si intende per urgenza? Bisogna chiedere il passaporto entro i 20 giorni prima della partenza, con biglietto aereo o certificato di viaggio a testimoniare la data. Se ci si presenta in questura mesi prima, si viene semplicemente invitati a prendere appuntamento.

Non tutti sono però d’accordo su questo allarme. È il caso di Giuseppe Ciminnisi, presidente di Fiavet, secondo cui il caos passaporti è ormai un problema risolto. “Al momento, la media dei tempi di rilascio dei passaporti dei clienti che devono partire è intorno ai 25-30 giorni, niente a che vedere con i problemi di fine anno. Vorrei invece segnalare un dato, segnalatomi da diverse questure fra le quali quella di Firenze. Nei primi tre mesi del 2023, questa questura aveva in custodia più di 500 passaporti, rilasciati e mai ritirati”.

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C’è ancora un’altra fioritura da ammirare: sta tingendo il mondo di viola

Ci sono spettacoli della natura che sono davvero ineguagliabili: nulla, neppure l’opera d’arte più prestigiosa, o la performance migliore, riescono a restituire la meraviglia che uno sguardo sul mondo può regalare.

E non è questo uno dei motivi per cui si viaggia? Colmare gli occhi di stupore, accumulare bellezza e scoprire quanto solo la natura riesce a eguagliare sé stessa. Succede, ad esempio, con le fioriture, mete di tantissimi viaggiatori che si spostano nel mondo per ammirare le più belle e sensazionali. Come quella che sta tingendo il mondo di viola, restituendo agli occhi uno spettacolo capace di togliere il fiato e che fa venire voglia di salire sul primo aereo e partire.

La fioritura che tinge il mondo di viola: come ammirarla

Ci sono le albe indimenticabili, i cieli stellati che sembrano una coperta tempestata di diamanti, il mare che si infrange sulle rocce restituendo ogni sfumatura possibile di azzurro e montagne che si stagliano verso l’infinito del cielo. La natura ci offre tantissime suggestioni, ci regala viste che lasciano senza fiato e che diventano cartoline da conservare per sempre nel cassetto più prezioso della nostra memoria.

Ci stupisce anche con le fioriture, che si trasformano in vere e proprie mete di viaggio che ci spingono a esplorare il mondo. E ora provate a chiudere gli occhi e a immaginare una distesa colorata, di un viola intenso e inebriante. Esiste, non è solo un sogno, ma senza dubbio è un’esperienza indimenticabile per gli occhi e per la mente.

La fioritura delle verbene

Fonte: IPA

Le verbene e la fioritura viola

Succede in Cina a Chongqing, una città che si trova nella parte centro meridionale del Paese, dove la fioritura delle verbene incanta grandi e piccini. Del resto, come dargli torto: sembra di immergersi in un mare di viola, di poter passeggiare a stretto contatto con la meraviglia. Ed è proprio in primavera che accade, precisamente nel mese di maggio, in quel periodo durante il quale la natura sprigiona tutta la sua maestosità, quando la vita ritorna a pulsare e ci ricorda che si rinasce, sempre, dalle proprie ceneri.

Così la fioritura delle verbene diventa un momento di profonda e commovente bellezza, che colma gli occhi e che resterà per sempre nella memoria come un ricordo intriso di magia.

Fioriture, le più belle da non perdere

Bianco, rosa, giallo, viola, sono solo alcuni della vasta gamma di colori che ci regalano le fioriture in tutto il mondo. Che, infatti, hanno il pregio di regalarci istanti di assoluta meraviglia e di immersione totale nella bellezza della natura.

Dall’Inghilterra, alla Cina, ma anche in Italia, ci sono luoghi che vale la pena visitare almeno una volta nella vita. Per chi ama il viola e il romantico effetto del glicine, che con i suoi fiori simili a grappoli abbellisce ogni luogo, perché non andare al Jesus College, un collegio appartenente all’Università di Cambridge e situato nella periferia della città? Lì si può ammirare il glicine che si arrampica sulle pareti dell’edificio e che fiorisce da più di un secolo.

Ma anche in Italia ci sono luoghi spettacolari e raggiungibili, magari solo in una manciata di ore, sia per ammirare la bellezza dei glicini sia per godere della vista di altre piante in fiore. E poi come dimenticare la stagione della fioritura dei sakura, i ciliegi giapponesi, che trasforma Tokyo in una città – se possibile – ancora più cosmopolita con turisti da tutto il mondo per ammirarla.

Le immagini più belle ce le regala la natura stessa e le fioriture sono uno di quei piccoli istanti pieni di incanto da conservare per sempre negli occhi. E nel cuore.

Il mondo tinto di viola: la fioritura delle verbene

Fonte: IPA

Il mondo tinto di viola: la fioritura delle verbene
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Il “triangolo storico”, la culla degli Stati Uniti d’America

Questo è un viaggio nel cuore degli Stati Uniti, là dove tutto è cominciato. Quello che abbiamo percorso e che vi proponiamo nello Stato della Virginia, sulla East Coast, è un itinerario alla scoperta di luoghi ancora poco noti ai turisti italiani, che spesso preferiscono frequentare le mete classiche statunitensi e che, invece, siamo certi ne resteranno incredibilmente sorpresi.

La culla degli Usa è conosciuta come “triangolo storico” (“Historic Triangle”), e comprende alcune cittadine dove i primi coloni britannici si stabilirono quando vennero nel Nuovo Mondo, 400 anni or sono.

Si trova all’interno di uno dei parchi nazionali americani, il Colonial National Historical Park. Il “triangolo” comprende tre cittadine che meritano una visita, consentendo di ripercorrere le vicende che hanno reso gli Stati Uniti d’America il Paese che è oggi: Jamestown, Williamsburg e Yorktown. Il “triangolo storico” si trova a poco più di un paio d’ore di auto dalla Capitale, Washington D.C. e sono collegate tra loro dalla strada panoramica chiamata Colonial Parkway. Un insolito road trip da fare in America.

Jamestown, la prima Capitale d’America

È a Jamestown che nacque la prima colonia americana nel XVII secolo. La città, così chiamata in omaggio al re d’Inghilterra James I e affacciata sull’omonimo fiume James, fu anche la prima Capitale della Virginia (oggi è Richmond). La prima spedizione britannica della Compagnia di Londra raggiunse la costa degli Stati Uniti all’altezza di Chesapeake Bay, ma essendo la posizione molto esposta le i marini risalirono il fiume e si fermarono in un punto più protetto, quello che poi divenne Jamestown, appunto.

Tra gli eroi cittadini c’è un “certo” John Smith, un mercenario che ebbe il merito di instaurare ottimi rapporti con i nativi americani, in particolare con un’indiana di nome Pocahontas, la cui storia ha ispirato il celebre cartoon della Disney.

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Fonte: 123rf

Dentro il forte di Jamestown, Virginia

Oggi, la città è stata ricostruita come una sorta di parco a tema e prende il nome di Jamestown Settlement. All’interno, oltre a un grande museo che ospita più di 500 manufatti originali, è stato ricostruito il villaggio indiano della popolazione dei Paspahegh, un forte inglese – James Fort – e il porto con le repliche dei tre velieri che portarono i primi coloni in Virginia nel 1607. Alcuni figuranti fanno rivivere ai visitatori l’esperienza dell’epoca e, come un museo vivente, si può interagire con i personaggi come fossero veri abitanti del luogo, dagli indiani nativi (i primi abitanti di questa zona), ai coloni britannici che li cacciarono agli schiavi portati dall’Africa.

Ogni anno, il 13 maggio si celebra l’anniversario della fondazione di Jamestown, con spari di cannoni, spettacoli in acqua e tantissimi altri eventi.

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Fonte: 123rf

Le repliche di alcuni velieri a Jamestown

Colonial Williamsburg, un museo open air

Williamsburg è considerato, invece, il più grande museo storico vivente. Fu qui che vissero personaggi come Thomas Jefferson, James Monroe e altri iniziarono a costituire gli Stati Uniti d’America. Fu lei la Capitale a partire dal 1699.

Fonte: @courtesy of Virginia Tourism Corporation

Il palazzo del Governatore nella Colonial Williamsburg, nello Stato della Virginia

Ancora oggi, nel quartiere più antico, Colonial Williamsburg, è come fare un salto indietro nel tempo. Le antiche case di legno o di mattoni rossi costruite tra il ’600 e il ‘700 erano quelle abitate dai primi coloni e ancora oggi figurati in costumi dell’epoca, ma anche gente normale che ama indossare gli abiti tradizionali, si aggirano per le strade come fossero ancora nel 1600.

Sono circa 300 gli edifici storici dalla città coloniale, una novantina dei quali ancora originali, mentre altri sono stati restaurati se non addirittura ricostruiti tali e quali grazie ai finanziamenti negli Anni ’60 da parte di John D. Rockefeller Jr. , affacciati su strade ancora sterrate, i cui nomi evocano i personaggi storici come Queen Street, Duke of Gloucester Street (considerata la via più storica d’America), North England Street e via dicendo, attraversate da calessi trainati da cavalli.

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Fonte: 123rf

Gli antichi edifici dell’Historical Williamsburg, Virginia

Alcuni di questi vecchi edifici ospitano bed and breakfast con arredi dell’epoca, per un romantico tuffo nell’età coloniale americana, mentre altri sono taverne e ristoranti. La più famosa è la Christiana Campbell’s Tavern frequentata regolarmente anche da George Washington.

Uno dei momenti più suggestivi per visitare Williamsburg è il periodo natalizio, quando tutto il quartiere storico viene illuminato a festa alla maniera settecentesca e i numerosi negozi che vendono gli oggetti dell’epoca abbondano di ogni curiosità.

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Yorktown e la Guerra d’indipendenza

La cittadina di Yorktown, infine, è quella dove si conclusero le prime lotte per l’Indipendenza e che videro la nascita della nuova Nazione. Del primo abitato storico sono rimaste poche case, alcune appartenenti a privati. È qui che il generale britannico Charles Cornwallis si arrese al generale Washington nel 1781 tanto che questa sconfitta pose termine alla Guerra d’indipendenza americana.

Tra i tour consigliati c’è la visita del campo di battaglia. Ma Yorktown ebbe un ruolo importante anche nella Guerra civile americana in quanto maggior porto per lo scarico dei rifornimenti.

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Fonte: @courtesy of Virginia Tourism Corporation

Il campo di battaglia Yorktown, nella Virginia

A Yorktown si può visitare anche l’American Revolution Museum che racconta proprio la storia della fondazione del Paese. Anche in questo caso, una parte è al chiuso con mostre permanenti, mentre un’altra è all’aperto e mostra la ricostruzione di un accampamento militare e ripercorre le tappe della rivoluzione.

Ogni anno, il 4 luglio, Giorno dell’indipendenza americana, a Yorktown ricorre la Liberty Celebration per ricordare l’anniversario della firma della Dichiarazione d’indipendenza.

La strada panoramica

Le tre città del “triangolo” sono collegate tra loro da una splendida strada panoramica, la Colonial Parkway, un tratto di una delle National Scenic Byway, quelle strade che, per bellezza di panorami naturali o per rilevanza storica, archeologica e culturale, meritano di essere percorse negli Stati Uniti. Ne esistono 184, tra le quali c’è anche la mitica Route 66 (che nel 2026 celebra il suo centesimo anniversario), e questa è una di loro.

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Fonte: courtesy of Virginia Tourism Corporation

Lungo la Colonial Parkway in Virginia

La strada, lunga 37 chilometri e quasi del tutto alberata, e quindi bellissima in ogni stagione – immaginatela con il foliage autunnale – costeggia il James River e lo York River e attraversa ponti di mattoni e tunnel, come quello che passa sotto tutta la Colonial Williamsburg. Dà l’impressione di percorrere una vera strada di epoca coloniale, di quelle attraversate dalle carrozze e dai soldati a cavallo (è vietata ai camion). Alcuni tratti sono addirittura sterrati. Di tanto in tanto s’incontrano info point e punti panoramici dove fare una sosta.

La Colonial Parkway inizia a Jamestown, dove nacque la colonia della Virginia, sulle sponde del fiume James, e passa da Williamsburg per terminare a Yorktown.

Info utili

Per visitare l”Historic Triangle” è possibile acquistare un biglietto unico che consente di accedere a tutti i luoghi. Il biglietto vale sette giorni e permette l’accesso illimitato ai tre siti storici, Colonial Williamsburg compresi i negozi e le case-museo, Jamestown Settlement, l’American Revolution Museum e il campo di battaglia di Yorktown. Per gli appassionati di Stati Uniti, di storia, per una vacanza tra storia e natura, questo è il viaggio perfetto.

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Il Belpaese è di nuovo una delle mete preferite dai turisti

Dal mare alla montagna, dalle città d’arte ai piccoli borghi ricchi di fascino: l’Italia vanta un incredibile patrimonio artistico, culturale e paesaggistico che continua ad attirare turisti da ogni parte del mondo. Non a caso, in attesa dell’estate, è ancora una volta il nostro Paese ad essere la destinazione prediletta dagli stranieri. Ma quali sono le località più amate? Scopriamo tutti i trend di viaggio per questa stagione.

Turismo in Italia, i trend di giugno

Per i ponti del 25 aprile e del 1° maggio, sono stati tantissimi gli stranieri che hanno scelto l’Italia per una gita fuori porta. E per l’estate sono già molte le prenotazioni presso le principali località balneari dello Stivale: si prospetta una stagione da record, dopo tre anni difficili a causa della pandemia. Ma anche nei mesi di maggio e giugno ci saranno delle splendide sorprese. I turisti tornano a visitare le nostre bellissime destinazioni, approfittando delle giornate sempre più calde che questa primavera ci sta regalando.

Secondo gli esperti, ben il 65% di coloro che ha intenzione di viaggiare in Italia nelle prossime settimane arriva dall’estero: sono soprattutto americani, inglesi e tedeschi, quelli che negli ultimi giorni hanno cercato sistemazione in albergo (o in altre strutture) nel nostro Paese. Entrando un po’ più nel dettaglio, dei 2,1 milioni di turisti in arrivo sono il 16,0% quelli che provengono dagli Stati Uniti, seguiti dai cittadini del Regno Unito (14,4%), della Germania (7,5%), Francia (6,8%) e Svizzera (3,1%). Anche se in percentuale minore, sono molti i viaggiatori disposti a percorrere lunghissime distanze: spiccano coloro che provengono dal Giappone (2,9%), dall’India (1,5%), dal Brasile (1,4%) e da Singapore (1,3%).

È poi molto interessante scoprire il tipo di vacanza più amata dai turisti stranieri. La formula che prevale, per questi mesi di fine primavera, è quella del weekend lungo. In media, i viaggi in Italia dureranno 3,9 notti: chi predilige una gita più breve sono gli americani, gli inglesi, i francesi, gli indiani e i brasiliani. Leggermente diversa è la situazione per i tedeschi e gli svizzeri, che cercano rispettivamente vacanze di 5,0 e 5,3 notti. Mentre al contrario, dal Giappone e da Singapore arrivano turisti che vogliono rimanere pochissimo: la media è di 1,6 e 1,2 notti.

Le mete italiane preferite dagli stranieri

Non resta che scoprire quali sono le località preferite dai turisti stranieri in visita nel nostro Paese. In vetta c’è sicuramente il lago di Garda: ben l’89,5% della domanda totale è rappresentata da clientela estera. Ad apprezzare particolarmente questa destinazione sono gli inglesi e i tedeschi, mentre per gli americani la scelta ricade soprattutto sul lago di Como. Al secondo posto tra le mete più amate c’è poi la Riviera Romagnola. D’altra parte, l’estate si avvicina e c’è già grande voglia di un tuffo in acque limpide, anche se le temperature non sono ancora altissime.

Non mancano turisti che vogliono approfittare di questi giorni primaverili per visitare le splendide città d’arte italiane. Tra le più apprezzate ci sono Venezia e Firenze, dove gli stranieri rappresentano rispettivamente il 93% e il 91% della domanda totale, mentre a seguire ci sono Milano (90%) e Roma (89%). La permanenza media in queste località va dalle 2,7 alle 3,2 notti, sempre nel rispetto della formula del weekend lungo.

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Viaggio nella città più antica della Danimarca

La Danimarca è un luogo ricco di meraviglie, tra affascinanti città d’arte e piccoli borghi dove il tempo sembra essersi fermato. Una delle mete più sorprendenti è il villaggio di Ribe, il più antico di tutto il Paese: fondato più di 1.300 anni fa, ha un passato che si riflette nel suo centro storico colmo di bellezze tutte da scoprire. Monumenti antichi, chiese suggestive e tanti piccoli negozi d’artigianato si alternano a casette a graticcio, offrendo ai turisti una cartolina spettacolare. Ecco cosa c’è da vedere a Ribe.

Ribe, una città ricca di sorprese

Ciò che più sorprende, a Ribe, è la sua ricchissima storia: il villaggio venne fondato nei primissimi anni del 700, e prese il nome dal fiume che lo attraversava, negli ultimi tratti prima di sfociare nel mare del Nord. Una delle prime testimonianze dell’esistenza di questo paese risale all’860, quando l’arcivescovo di Brema-Amburgo, con l’intenzione di portare il Cristianesimo nel Nord Europa, commissionò al Re di Danimarca la costruzione della prima cattedrale scandinava.

Fu proprio Ribe, all’epoca un importante polo economico danese, la città scelta per mettere le fondamenta di quello che è ancora oggi uno degli edifici più belli del centro storico. Stiamo parlando della Cattedrale di Nostra Signora, eretta attorno al 1100 sulle mura della prima chiesa di Ribe, seguendo i dettami dello stile romanico. Venne costruita principalmente in tufo calcareo estratto a Colonia, ma accanto alla facciata si può notare la presenza di numerose aggiunte in mattoni rossi, risalenti ad un periodo più tardo.

Al suo interno, tanti capolavori da ammirare: tra splendidi affreschi cinquecenteschi e il pulpito rinascimentale, i visitatori non possono che rimanere incantati. Sul fondo della chiesa, salendo una scala a chiocciola, si può giungere sino alla cima della torre campanaria: dall’alto dei suoi oltre 50 metri, si gode di un panorama mozzafiato su tuta la città e sulle paludi che la circondano.

Cosa vedere a Ribe, una vera bellezza

La Cattedrale di Ribe è solo una delle tante tappe da affrontare per conoscere davvero lo spirito più autentico di questo antichissimo villaggio della Danimarca. Molto affascinante è il vecchio municipio del paese, costruito alla fine del ‘400 e rimasto in funzione fino a pochissimi anni fa. Ancora oggi, al suo interno si celebrano moltissimi matrimoni e l’atmosfera è davvero suggestiva. Per i più curiosi, c’è persino una piccola collezione di armi medievali tutta da scoprire.

Numerosi sono poi i musei che la città ospita, e che offrono l’occasione perfetta per conoscere meglio il passato di questo luogo magnifico. Uno dei più belli è il Museet Ribet Vikinger, che in due ampie sale accoglie tante testimonianze della storia vichinga e di quella medievale, con installazioni e laboratori dedicati anche ai più piccini.

Un’altra meta assolutamente imperdibile a tema vichingo, per visitare il quale dobbiamo allontanarci appena dal centro storico, è poi il Ribe Vikingcenter: si tratta della ricostruzione di una città vichinga con tipiche case dell’epoca e tante testimonianze della cultura nordica (c’è persino la possibilità di assaggiare qualche prelibatezza storica).

Infine, per chi ama la natura, non resta che immergersi nella bellezza del Parco Nazionale del Mare dei Wadden, una delle più rigogliose aree protette della penisola dello Jutland, che racchiude un’ampia zona lagunare ricca di fauna. È l’ideale per una passeggiata a piedi o in bici, ma anche per fare birdwatching o per andare alla scoperta dell’isolotto di Mando, caratterizzato da alte dune di sabbia.

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Viaggio in Croazia: alla scoperta di Kvarner fra Natura, cultura e sport

Panorami mozzafiato, luoghi da scoprire e una bellezza che lascia senza parole: la regione del Kvarner, in Croazia, è una meta unica e straordinaria. Situata a nord del Mare Adriatico, a un’ora di auto dalla capitale Zagabria, offre una varietà di paesaggi, dalle montagne lussureggianti di Gorski kotar al mare cristallino, sino al cibo delizioso e alle avventure in città.

Esplora Opatija, fra giardini e mare

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Fonte: Proces_Media, TB Opatija

Opatija

Chiamata anche “città delle fiabe”, Opatija è caratterizzata da ville austro-ungariche, parchi e giardini, ma soprattutto da una notevole offerta culturale con concerti e mostre d’arte come il Festival del Cioccolato. Da vedere il parco e Villa Angiolina, luogo in cui Maria Anna, imperatrice austriaca, alloggiava quando visitava Opatija. Il parco è uno fra i più belli della Croazia, con un’estensione di 3,64 ettari e oltre 150 diverse piante, seguito da una passeggiata lungo il mare fino a Lovran. L’ideale per una passeggiata e una sosta in uno dei tanti ristoranti di pesce in Croazia.

Nuota con i delfini e pratica sport

Krk

Fonte: TB Krk

Krk

Kvarner vanta spiagge incontaminate, laghi, rovine antiche e una moltitudine di isole. Il nuoto è una fra le attività più popolari della regione, da praticare nelle acque cristalline che circondano le isole di Cres e Lošinj. In zona risiedono circa 200 delfini con la possibilità di entrare in contatto e conoscere queste creature splendide e intelligenti. L’isola di Rab invece è perfetta per una vacanza con tutta la famiglia.

Losinj

Fonte: Hrvoje Serdar

Lošinj

Qui si può prendere il sole, nuotare e praticare sport acquatici come il paddleboarding e il jet-ski. L’isola è una meta popolare anche per gli appassionati di ciclismo che adorano esplorare la natura su due ruote. Ci sono numerosi percorsi ciclabili che si snodano attraverso le lussureggianti foreste dell’isola e la pittoresca campagna con viste mozzafiato. Un’altra meta da non perdere a Kvarner è l’isola di Krk con le sue spiagge soleggiate, percorsi ciclabili e vigneti in cui assaggiare il vino locale, la žlahtina.

Avventurati a Gorski kotar

Risnjak

Fonte: I. Biočina, HTZ

Risnjak

Se ami la Natura il posto perfetto è Skrad con Zeleni vir e Vražji prolaz. Zeleni vir è una sorgente posizionata in fondo a una caverna ampia e poco profonda, protetta da imponenti rocce verticali alte 70 metri con una cascata. La sorgente prende il nome dal colore verde del lago che si trova all’interno della grotta. Ci sono numerosi sentieri escursionistici, uno dei quali porta a Vražji prolaz, un canyon lungo 800 metri per una vacanza piena di adrenalina. Chi ama lo sport potrà scegliere fra arrampicata libera nel Parco nazionale di Risnjak ma anche noleggiare una bicicletta. Al termine della giornata, poi, sarà un piacere provare il cibo locale, come lo spezzatino di cacciagione con la polenta o le zampe di rana. 

Visita Rijeka, capitale europea della cultura

Rijeka

Fonte: TB Rijeka

Rijeka

La capitale Rijeka è un gioiello da scoprire, partendo dal Castello di Trsat sino alla Cattedrale di San Vito e la vivace Korzo, la strada che non dorme mai. Fra i centri culturali più importanti della Croazia, Rijeka ha moltissimo da offrire ai suoi visitatori con musei, aree verdi e una scena notturna straordinaria a base di rock, eventi classici e musica jazz.

Vivi il relax sulla Riviera di Crikvenica – Vinodol

Biking, Crikvenica Vinodol Riviera

Fonte: Crikvenica Vinodol Riviera

Crikvenica Vinodol Riviera

Il viaggio continua verso la vivace Riviera di Crikvenica, che ospita una delle più belle spiagge sabbiose sull’Adriatico, e la fiabesca valle di Vinodol con la sua atmosfera rilassante, le ville rustiche e la natura incontaminata. Sino alla città costiera di Novi Vinodolski con vicoli di pietra e punti panoramici, dove il silenzio e una leggera brezza sono l’unica compagnia.

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Voli a prezzi bassissimi per viaggiare in Europa

La nuova offerta low cost di Ryanair è una di quelle da non farsi sfuggire. La compagnia aerea ha messo in vendita centinaia di biglietti aerei a partire da 24,99 euro per volare in tutta Europa nei mesi di maggio e di giugno.

L’importante è prenotare entro il 17 maggio. Inutile dire che, anche se c’è ancora tempo prima della scadenza, le mete migliori sono già quasi sold out.

Ma niente paura, perché abbiamo qualche consiglio da darvi, per trovare ancora biglietti disponibili per scoprire alcune destinazioni meravigliose ma poco note alla maggior parte dei turisti.

Visitare Aarhus, la seconda città danese

Una di queste è Aarhus, la seconda città della Danimarca dopo Copenhagen. Nel 2017 è stata Capitale europea della cultura ed è stata eletta anche Regione europea della gastronomia. Le premesse sono quindi ottime. Aarhus è famosa per via della sua ricchezza culturale e anche grazie alla sua posizione geografica. Infatti, si trova tra i boschi da una parte e spiagge e laghi dall’altra. Sulla costa ci sono dei fiordi che sono considerati tra i più romantici del mondo.

Aarhus natale

Fonte: iStock

Il centro storico di Aarhus in Danimarca

Qui la chiamano la “città dei sorrisi” in quanto si tratta di una città dalle atmosfere rilassate. La Città Vecchia è il cuore di Aarhus, dove si passa da antichi edifici e vicoli storici ad architetture avveniristiche sviluppate lungo il porto, fino ai quartieri dello shopping. Questa città offre l’opportunità di assaporare lo stile di vita danese green e rilassato, nonché l’ottima gastronomia nordica, con una varietà di esperienze per tutti i gusti, dai mercati di street food alla cucina gourmet e stellata.

Pafos, la Grecia fuori rotta

Anche questa splendida località sull’isola di Cipro è stata Capitale europea della cultura nel 2017. Si tratta infatti della più importante e antica città della costa occidentale dell’isola, nota in tutto il mondo per via del mito della dea Afrodite. Secondo l’antica leggenda, infatti, la dea dell’amore sarebbe nata proprio sul litorale dell’isola di Pafos, in prossimità della località di Capo Aspron, dove sorge uno scoglio, noto con il nome di “petra tou Romiou”, che avrebbe dato i natali alla divinità greca.

L’incanto arcaico della splendida dea vive ancora oggi in questa terra e su un litorale mozzafiato, che ogni estate attrae numerosissimi visitatori. Ma non nei mesi di maggio e giugno.

Petra Tou Romiou

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Lo scoglio di “petra tou Romiou” a Pafos, Cipro

La città di Pafos fu la Capitale di Cipro e il suo importante ruolo politico-amministrativo è visibile negli innumerevoli reperti archeologici sparsi lungo tutto il territorio. Il suo grandissimo e prestigioso passato, i suoi splendidi mosaici e i siti di grandissimo interesse culturale hanno fatto in modo che nel 1980 Pafos venisse iscritta nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità da parte dell’Unesco.

Faro, il Portogallo più selvaggio

La splendida Capitale della regione storica dell’Algarve, nel Portogallo meridionale, offre tantissime attrazioni affascinanti ricche di tradizioni e cultura. La città vanta anche un territorio con bellissime spiagge e paesaggi naturali di grande fascino che attraggono ogni anno migliaia di visitatori, come il Parco nazionale della Ria Formosa, oltre il quale si estendono le isole di Faro, famose per le loro spiagge incontaminate.

Faro

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La bellezza di Faro nel Sud del Portogallo

La Città Vecchia, chiamata anche Vila Adentro o Cidade Velha, delimitata dalla Ria Formosa e dalla Marina, è rimasta tale e quale e regala ai visitatori un luogo davvero affascinante che si visita facilmente a piedi. Circondata in parte da mura antiche, vi si accede attraverso una delle quattro porte medievali che portano al castello.

Al centro di Faro si erge la meravigliosa cattedrale del XIII secolo, restaurata dopo il terremoto del 1755 con ricostruzioni che fondono elementi rinascimentali e barocchi. Di grande interesse è il presbiterio rivestito di tipici azulejo, le ceramiche dipinte a mano della tradizione portoghese.

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Qui puoi scattare la cartolina più bella del tuo viaggio

Esistono luoghi che sono così belli che non si possono descrivere, ma solo vivere. Posti caratterizzati da colori accesi e brillanti, da forme oniriche e lineamenti favolistici che assomigliano a piccoli paradisi terrestri plasmati sapientemente da Madre Natura. Gli stessi che da sempre sono in cima alle nostre travel wish list.

Ma a differenza di quello che pensiamo non abbiamo bisogno di volare dall’altra parte del mondo per toccare con mano la grande bellezza che gli appartiene. Perché anche in Italia esistono luoghi destinati a incantare e lasciare senza fiato. E questo è il caso di una caletta selvaggia e suggestiva, circondata da foreste e rocce che la proteggono alla stregua di un tesoro prezioso.

Si tratta di Cala Matano, uno dei gioielli più incredibili delle Isole Tremiti nonché località che ha stregato il cuore di Lucio Dalla, che permette ai viaggiatori di scattare la cartolina più bella di un viaggio in Italia. Pronti a partire?

La caletta segreta che è un gioiello della natura

Immenso, straordinario e mozzafiato: questo è il patrimonio naturalistico del BelPaese, quello caratterizzato da boschi e foreste, da parchi e montagne, da acque azzurre e cristalline che bagnano spiagge dorate che brillano al sole. Ed è proprio alla scoperta di uno di questi luoghi che vogliamo portarvi oggi, un angolo di paradiso, selvaggio e autentico, dove la natura regna assoluta protagonista.

Per farlo dobbiamo raggiungere le Isole Tremiti, l’arcipelago del Mare Adriatico situato a circa 20 chilometri dal promontorio del Gargano. È proprio su questi lembi di terra, abitati da poco meno di 500 anime, che la natura ha creato alcuni dei paesaggi più suggestivi del BelPaese, tra questi anche Cala Matano.

Situata sull’Isola di San Domino, e posizionata sulla costa orientale, Cala Matano è conosciuta anche come Cala Duchessa, in riferimento alla figura nobiliare che le ha dato il nome. Si tratta di un’insenatura naturale circondata da una fitta e lussureggiante vegetazione che ricopre in parte rocce bianche e calcaree.

Protagonista assoluto della visione è il mare che, con le sue infinite sfumature d’azzurro che degradano verso il blu, sfiora le rocce alle quali si alternano piccole spiagge sabbiose raggiunte ogni anno da turisti e vacanzieri.

Dentro a una cartolina di viaggio

Visitare Cala Matano permette ai viaggiatori di scoprire una delle insenature naturali più suggestive del nostro Paese. La baia, vista da ogni prospettiva, sembra la cartolina più bella di un viaggio in Italia, quella da immortalare con lo smartphone e da conservare nel cuore. Selvaggia, affascinante e lussureggiante, la cala è raggiungibile via mare o a piedi, attraverso un sentiero che permette ai viaggiatori di scoprire scorci mozzafiato che si aprono a ogni passo.

Sono tante le persone che giungono qui, durante i mesi estivi, per perdersi e immergersi in uno scenario incontaminato dalla bellezza straordinaria. Sono altrettante quelle che tornano per i medesimi motivi. Tra i più celebri estimatori di questo angolo di paradiso c’è anche l’indimenticabile Lucio Dalla che proprio a Cala Matano, e alle Isole Tremiti, aveva scelto di dedicare il suo album Luna Matana.

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Come funziona la richiesta di un prestito per viaggi e vacanze per partire senza pensieri?

Ognuno di noi ha sognato di fare un viaggio in un determinato luogo ma, per svariati motivi, non è mai riuscito a realizzare questo desiderio. Se una delle problematiche che hanno impedito la realizzazione di questo desiderio è il budget, c’è un’ottima notizia: ora è possibile richiedere un prestito per viaggiare verso le mete che preferite, ma soprattutto nel completo relax e senza preoccuparsi di niente.

Come richiedere un prestito per viaggiare

Prima di raccontarvi come si fa a richiedere un prestito per viaggiare dobbiamo fare una necessaria premessa: i timori relativi al budget li potrete davvero lasciare a casa perché si può richiedere un finanziamento che è in grado di coprire anche il 100% del viaggio e del soggiorno.

Ma a chi rivolgersi? Santander Consumer Bank, parte di uno dei più grandi gruppi finanziari, nel mondo sfoggia un ventaglio di prodotti attraverso cui migliaia di persone possono spostarsi dove, come e quando vogliono.

La prima cosa che dovete fare, se anche voi come tanti altri viaggiatori, avete deciso di farvi un regalo e richiedere un prestito per viaggiare, è stabilire la meta, dopodiché procedere con la richiesta della somma che vi serve per raggiungerla.

No, non c’è bisogno di spostarsi: Santander Consumer Bank, infatti, oltre a dare la possibilità di richiedere il prestito direttamente in filiale, ha messo a disposizione del viaggiatore diverse opportunità per richiedere un finanziamento:

  • al telefono con il supporto e l’assistenza di un operatore qualificato che vi seguirà dalla preventivazione fino alla firma digitale del contratto (in settimana dalle 9:00 alle 21:00 e il sabato mattina dalle 9:00 alle 13:00.);
  • sul sito della Banca. Ottima scelta per chi ha le idee chiare poiché si può concludere il tutto in autonomia (disponibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7).

Il tempo necessario per completare l’operazione è di pochi minuti e riuscirete a richiedere un finanziamento che va dai 1.500 ai 30.000 euro. La richiesta verrà valutata dalla Banca e riceverete l’esito via e-mail.

I requisiti da rispettare

Per richiedere un finanziamento per viaggiare è necessario essere maggiorenni. Possono richiedere questo prestito sia i dipendenti che i lavoratori autonomi e i pensionati presentando alcuni documenti:

  • Documento di riconoscimento
  • Codice fiscale
  • IBAN (che non sia di una carta prepagata)
  • Ultima busta paga o cedolino della pensione.

Se il vostro dubbio a questo punto riguarda il fatto di dover avere un conto con Santander Consumer Bank o di doverne aprire uno per richiedere il prestito, la risposta è no: non serve assolutamente averlo o aprirlo.

Per il resto sta a voi analizzare le varie combinazioni rata/durata e scegliere quella che meglio si adatta alle vostre esigenze. È importante, poi, tenere in considerazione TAEG e TAN: il valore di questi due parametri è fondamentale per il calcolo degli interessi del prestito e del costo totale del credito.

Andando più nel dettaglio, il primo definisce il costo totale del prestito insieme ad alcune spese accessorie, il secondo è invece un valore percentuale su base annua che specifica gli interessi relativi al prestito.

Perché richiedere un prestito per viaggiare

Con un prestito ci possiamo togliere degli sfizi veri e propri. Attenzione, questo non vuol dire che nella vita di tutti i giorni non possiamo farlo, significa semplicemente che ottenendo un finanziamento per viaggiare abbiamo maggiore libertà, e quindi meno pensieri, un modo per godersi le mete da sempre desiderate.

Facciamo degli esempi pratici: vorreste soggiornare in un hotel di lusso? Con un finanziamento potrete farlo senza pensieri. Durante la vostra vacanza gradireste provare un paio di ristoranti stellati perché anche lo stomaco e le papille gustative meritano di essere coccolate? Anche questo potrete tranquillamente farlo.

Un prestito aiuta a realizzare alcuni dei nostri desideri. È sufficiente informarsi e affidarsi a degli istituti di credito.  Per il resto fate la valigia e partite per la meta dei vostri sogni.