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Come sarà l’estate degli italiani: i trend di viaggio

A pochi mesi dalle partenze per le vacanze estive, sono in molti a fare ipotesi e previsioni di viaggio. Partiranno gli italiani? E se sì, dove andranno? Quando? Gli studi analizzano ogni aspetto dell’estate 2023 italiana, ma tutti confermano il fatto che alle vacanze non possiamo proprio rinunciare.

C’è chi parte prima, chi dopo, chi in pieno agosto, chi fa vacanze brevi, chi lunghe, chi è disposto a lavorare anche dalla località di villeggiatura (il famoso smart working), chi spenderà il minimo indispensabile e chi ha messo a budget una bella sommetta, ma alla fine si parte.

Italia o estero? Sembra che l’innamoramento del Belpaese stia un po’ scemando. Bella l’Italia, sì, ma all’estero si spende meno. Ecco allora cosa hanno scopertogli esperti di viaggi che hanno condotto studi specifici per scoprire quali sono i trend di viaggio degli italiani per l’estate che è alle porte.

Record di viaggi per l’estate 2023

Secondo l’Holiday Barometer di Europ Assistance, l’entusiasmo per i viaggi è in crescita: il 75% degli europei ha intenzione di viaggiare quest’estate, segnando il record dal 2011. Il 34% degli italiani, per esempio, ha già prenotato la vacanza e il 58% lo ha fatto con almeno due mesi di anticipo. Nonostante l’inflazione, il budget medio per una vacanza aumenta, anche se di poco (+2% rispetto al 2022).

Tornano anche i viaggi all’estero: il 44% degli italiani (+13% rispetto al 2022) prevede di partire per un Paese straniero. Sul podio delle destinazioni preferite ci sono al primo posto Spagna (15%), seguita a pari merito da Francia e Grecia (9%). Per quanto riguarda il tipo di vacnza, gli italiani preferiscono ancora il mare (63%), ma sale il numero di chi sceglie le città d’arte (26%, +5 rispetto al 2022).

Più vacanze di prima della pandemia

La conferma viene anche da un’indagine di Jetcost, secondo la quale l’estate 2023 non significherà solo la conferma della piena ripresa del turismo e della voglia di viaggiare in ogni parte del mondo (finalmente senza più restrizioni), ma segna anche un aumento dei viaggi rispetto al 2019, l’anno precedente alla pandemia.

Infatti, secondo questo studio, l’82% degli italiani ha intenzione di viaggiare durante le vacanze di quest’anno e le ricerche di voli sono anche aumentate del 63%, mentre quelle di hotel del 41% rispetto all’estate del 2022. Se la maggior parte (l’82%) è convinta di viaggiare almeno per qualche giorno, l’8% aspetterà l’ultimo minuto per decidere, in funzione soprattutto del proprio budget. Solo uno su dieci, invece, ha dichiarato di non andare da nessuna parte.

Per quanto riguarda i mesi preferiti per viaggiare, agosto è il più gettonato per andare in vacanza, con il 44% degli italiani che sceglierà questo mese e il 36% luglio. Giugno è un mese che sta diventando sempre più popolare: lo sceglierà l’11%, mentre solo il 9% viaggerà a settembre. Per quanto riguarda la durata del viaggio, il 27% prevede di viaggiare per un massimo di cinque giorni, il 29% per una settimana, il 33% per un tempo compreso tra gli otto e i 15 giorni, mentre solo l’11% per un periodo compreso tra 15 giorni e un mese. In termini di spesa, quella media per persona è stimata in circa 905 euro.

Italiani indecisi fino all’ultimo

Secondo quanto emerso dal primo Osservatorio di PiratinViaggio relativo all’estate 2023, invece sarà una stagione all’insegna dei ritardatari “organizzati”. Pare, infatti, che i 70% dei nostri connazionali non abbia ancora prenotato le vacanze estive: la motivazione principale, per oltre il 54% delle persone, è di non aver ancora deciso quale sarà la meta.

I trend di prenotazione e di organizzazione secondo questo studio è di essere un cosiddetto “early bird“, prenotando anche con tre-sei mesi di anticipo (lo fa soprattutto la Generazione Z), oppure un “latecomer” ovvero tra quelli che aspettano l’ultimo momento. Il mare si conferma la meta preferita da oltre il 50% rispetto alla città e alla montagna che hanno ottenuto rispettivamente il 34% e il 13% delle preferenze.

Un occhio al costo del viaggio

Un italiano su tre, inoltre, è disposto a lavorare anche in vacanza, pur di partire. È quanto è emerso dallo studio di Revolut, che rivela che per l’estate del 2023 gli italiani sceglieranno la destinazione in base al prezzo. Il driver di scelta per quasi otto italiani su dieci è, infatti, il costo del viaggio, seguito da salute/sicurezza e distanza della destinazione.

Le più preoccupate dai prezzi sono le donne. Il 76% – rispetto al 72% degli uomini – dichiara di essere preoccupata per i rincari delle vacanze, con il 24% del campione femminile che afferma di vedere il proprio budget per le ferie seriamente a rischio. Le donne, infatti, spenderanno meno degli uomini: il 61% stima una spesa tra i 250 e i mille euro per una settimana di viaggio, mentre il 59% degli uomini spenderà tra i 500 e 2000 euro. In media, per gli italiani, il budget per un viaggio di una settimana sarà inferiore ai 250 euro per il 7%, tra 250 e 500 per il 24%, tra 500 e 1000 per il 36% e tra 1000 e 2000 per il 17%. Solo il 5% pensa di spendere oltre i 2000 euro per sette giorni di vacanza.

Per quanto riguarda le mete, il sondaggio di Revolut ha rivelato che i vacanzieri italiani pensano che la Spagna sia la migliore destinazione estera per rapporto qualità-prezzo (indicata dall’8%), seguita dalla Grecia (7%) e dalla Croazia (5%).

 

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Viaggio a Reims, la “città dei Re”

Uno dei luoghi più spettacolari della Francia si trova incastonato tra le colline di Champagne, la storica regione ricca di pregiati vigneti – da cui prende il nome quello che è diventato uno dei prodotti più rinomati al mondo. Si tratta della città di Reims, un gioiello intriso di storia, arte e cultura: la sua spettacolare cattedrale gotica fu sede di incoronazioni reali sin dall’alba dei tempi, motivo per il quale viene anche chiamata la “città dei Re”. Con tre siti protetti dall’Unesco (ai quali si aggiungono proprio le colline di Champagne), è la meta ideale per un viaggio indietro nel tempo. Scopriamo le sue bellezze.

Reims, la cattedrale gotica

La prima tappa del nostro splendido viaggio a Reims non può che essere proprio la Cattedrale di Notre Dame, situata nel cuore del centro storico. Venne costruita a partire dall’inizio del ‘200 sulle ceneri di precedenti luoghi di culto, il più antico dei quali risale addirittura al IV secolo – e, secondo alcune fonti storiche, anche quest’ultimo sarebbe sorto sui resti di una chiesa protocristiana.

Rappresenta uno dei più fulgidi esempi di architettura gotica al mondo, con le sue torri imponenti che si ergono verso il cielo per ben 80 metri. Se la facciata sembra particolarmente maestosa, all’interno la sensazione è da brividi: navate enormi, sculture finemente cesellate e arazzi realizzati con gran maestria ne fanno uno dei luoghi più affascinanti di tutta Europa. Proprio qui, tra opere d’arte preziosissime e vetrate colorate, vennero incoronati quasi tutti i Re di Francia sino al 1825.

Durante la Prima Guerra Mondiale, la cattedrale venne bombardata e subì danni ingenti. Grande impegno servì per la ricostruzione, che terminò solamente nel 1938. Una delle esperienze più incredibili da fare è salire i quasi 250 gradini della torre nord per ammirare il panorama mozzafiato dell’intera città che si stende ai nostri piedi.

Cosa vedere a Reims

Naturalmente, Reims offre tantissime altre attrazioni da visitare. Una di esse è Palazzo Tau, antica residenza vescovile che sorge a due passi dalla cattedrale. Anch’essa gravemente danneggiata dai bombardamenti, ha ritrovato il suo originale splendore e oggi ospita un museo che racconta la storia della monarchia francese, con tante curiosità e cimeli preziosissimi appartenuti ai Re che passarono di qui per la cerimonia di incoronazione.

Dobbiamo invece allontanarci un pochino per ammirare l’imponente Basilica di Saint-Remi, capolavoro d’architettura romanica francese. Venne costruita nell’XI secolo per ospitare le reliquie di San Remigio, vescovo che battezzò Clodoveo (il secondo Re della dinastia dei Merovingi), segnando così la sua conversione al cattolicesimo.

La città ospita poi moltissimi edifici Art Decó, come ad esempio Villa Demoiselle: costruita all’inizio del ‘900, è oggi aperta al pubblico ed è possibile fare una visita guidata per scoprire cosa si cela dietro quella facciata così bizzarra. Stesso stile architettonico è quello che caratterizza la Biblioteca Carnegie, realizzata grazie alle donazioni dell’industriale americano Andrew Carnegie e inaugurata nel 1928. È particolarmente suggestivo il suo salone dei ricevimenti, decorato con 20 mosaici marmorei e una cupola quadrilatera. La biblioteca ospita una preziosissima collezione che la rende unica al mondo.

Infine, merita assolutamente una visita il Planetario di Reims, che si trova appena fuori città: dotato di un proiettore astronomico ultramoderno, permette di ammirare la perfetta ricostruzione di un cielo stellato. Lascerà incantati grandi e piccini, è uno spettacolo da non perdere.

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Ecco perché dovresti organizzare un viaggio a Lisbona a giugno

Se siete alla ricerca di una destinazione estiva ricca di cultura, esperienze uniche e splendidi paesaggi, allora Lisbona è un must-see che non potete perdere. Conosciuta come una delle città più belle d’Europa, con la sua splendida architettura, la sua incredibile cultura e le sue spiagge spettacolari, la capitale del Portogallo ha davvero molto da offrire.

Situata sulla costa atlantica, Lisbona è senza dubbio una città che conquista il cuore, magnetica e dal fascino irresistibile e con un panorama mozzafiato che si apre in ogni angolo. Con un patrimonio culturale ben radicato, la città rappresenta la perfetta combinazione tra antico e moderno, due elementi distintivi che la rendono unica e misteriosa.

Tuttavia, se desiderate godervi a pieno un’esperienza indimenticabile nella splendida capitale portoghese, vogliamo consigliarvi il momento migliore per visitarla. Infatti, sebbene il clima di Lisbona sia gradevole tutto l’anno, ci sono periodi che è meglio evitare per una vacanza all’insegna del relax. Il mese ideale per questa destinazione è senza ombra di dubbi giugno, mese in cui il clima caldo e soleggiato si alterna alle brezze atlantiche che mantengono la città fresca e piacevole.

Esplorando Lisbona: una città vibrante di cultura e colore

Lisbona è una città multiculturale e appassionante, dove l’atmosfera bohemienne si mescola perfettamente con un’energia moderna e vivace che vi conquisterà.

Camminando per le strade pittoresche e i quartieri affascinanti della città, si incontrano panorami mozzafiato, architetture antiche e luoghi iconici che parlano della sua storia e cultura.

Il quartiere de La Baixa è il luogo perfetto per iniziare il vostro itinerario, si trova nella parte centrale della città ed è un luogo armonioso e bilanciato, con numerosi vicoli e strade secondarie tutte da esplorare. Alcune attrazioni da non perdere includono la Praca do Rossio con la sua stazione, la maestosa Statua di Giuseppe I nella Praca do Commercio e l’impressionante Elevador de Santa Justa. Proseguite visitando il Barrio Alto, con i suoi vicoli stretti e gli edifici tipici della cultura portoghese, famoso per i suoi locali alla moda e le vie piene di vita notturna. Mentre il Chiado è il quartiere dei caffè storici e delle boutique alla moda.

Passeggiare per le strade del centro storico è la perfetta occasione per assaporare l’autentica Lisbona e lasciarsi conquistare dal suo fascino senza tempo.

Inoltre, c’è un evento imperdibile che fa di giugno il periodo perfetto per pianificare un viaggio a Lisbona. Infatti, ogni 13 del mese la città si prepara a festeggiare il suo patrono Sant’Antonio, il Santo dei matrimoni. Un’esperienza unica in cui è possibile immergersi in un ambiente millenario, con musica, cibo delizioso e spettacolari giochi di luce. Un evento molto importante per la città, tanto che il comune di Lisbona consente ogni anno ai residenti di celebrare gratuitamente il loro matrimonio nella Cattedrale della città, aprendo un concorso pubblico. Il momento culminante della festa è la notte tra 12 e il 13, durante la quale i quartieri accolgono il pubblico nei loro locali e ristoranti per un evento imperdibile che si prolunga fino al mattino seguente.

Una notte magica a Lisbona: la festa di Sant’Antonio

In occasione della festa di Sant’Antonio, la città si anima poi con spettacoli di artisti di strada, canti, balli, processioni religiose e concerti. Migliaia di abitanti e turisti partecipano alla festa, creando un’atmosfera vibrante e coinvolgente. Una curiosità di cui forse non eravate a conoscenza è che la sera del 12 giugno, i promessi sposi sorprendono la loro amata con un bellissimo vaso di basilico adornato con garofani di carta velina colorata e un romantico biglietto con frasi d’amore. Questo regalo rappresenta una promessa d’amore perenne poiché la pianta,  proprio come l’amore, richiede cure costanti, ripiantandola ogni anno per mantenere vivo il sentimento per sempre.

Insomma, giugno è ormai alle porte, preparate i bagagli: destinazione Lisbona, una città ricca di tradizioni che saprà regalarvi momenti indimenticabili per una vacanza unica e divertente.

Festa Sant'Antonio a Lisbona

Fonte: iStock

Festa di Sant’Antonio a Lisbona, Portogallo
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Il vero anno da record per il turismo in Italia è questo

Questo potrebbe essere per il nostro Paese l’anno record del turismo. È quanto emerge dai primi dati Istat del 2023 – si tratta però di dati provvisori – riferiti al bimestre gennaio-febbraio, che sembrano confermare la definitiva ripresa del settore.

Sono state +45,5% le presenze complessive rispetto allo stesso bimestre dell’anno 2022, con una crescita rilevante sia dei visitatori stranieri (+70,5%) sia delle presenze domestiche (+28,8%). Entrando più nel dettaglio, nel bimestre gennaio-febbraio 2023, rispetto allo stesso periodo del 2019, le presenze degli italiani sono aumentate del +4,8%, mentre quelle straniere del +3,5%. Qualora i dati relativi ai prossimi mesi confermassero questa tendenza, sarà possibile registrare il pieno recupero, se non persino il superamento, dei livelli pre-pandemici.

La ‘riconoscibilità’ dei territori ha favorito la ripresa turistica

Per mettere in luce come le diverse destinazioni abbiano espresso performance e capacità di recupero differenti dalla crisi generata dall’emergenza sanitaria, l’Istat ha iniziato lo scorso anno a sviluppare una rappresentazione statistica dei “Brand turistici territoriali”, luoghi caratterizzati da un contesto turistico tipico, comunemente riconoscibile nell’immaginario collettivo, perché fortemente caratterizzato dal punto di vista paesaggistico e culturale.

Dall’analisi dei dati relativi a 21 “Brand turistici” individuati, si è potuto osservare come la “riconoscibilità” di un territorio abbia favorito la ripresa dell’attività turistica, determinando spesso risultati migliori della media nazionale. Tutte le aree osservate hanno registrato nel 2022 (dati provvisori) un incremento dei flussi turistici rispetto al 2021 e oltre la metà di esse (13 su 21) hanno avuto presenze turistiche superiori o comunque in linea con quelle pre-pandemia.

Nello specifico, il Lago di Garda, con le sue perle, la Valle d’Itria, le Langhe e il Roero, le Cinque Terre, il Salento, la Maremma toscana e laziale, la Val Gardena, il Lago Maggiore e il Gargano e le Isole Tremiti si posizionano su livelli superiori a quelli del 2019, con incrementi che si attestano tra i 2 e i 6 punti percentuali.

Territori come la Riviera dei fiori, ambita anche in primavera, la Val di Fassa e Val di Fiemme, il Lago di Como e la Val Pusteria confermano sostanzialmente i flussi turistici registrati nel 2019. Anche le aree che ancora soffrono il contraccolpo della pandemia, come la Gallura e Costa Smeralda, la Costiera Amalfitana, il Chianti, la Costiera Sorrentina e Capri, hanno registrato rispetto al 2021 tassi di crescita di gran lunga superiori alla media nazionale.

Le performance turistiche delle grandi città e dei borghi

Anche la classificazione dei comuni italiani in base alla “vocazione prevalente”, recentemente proposta dall’Istat a supporto delle iniziative di sostegno nell’emergenza Covid, consente di evidenziare alcune importanti caratteristiche territoriali del fenomeno turistico. Facendo sempre riferimento ai dati provvisori relativi al 2022, la categoria delle “Grandi città” – composta dai 12 comuni italiani con più di 250mila abitanti – ha mostrato decisi segnali di ripresa rispetto al 2021, con un incremento delle presenze pari al 104,4% contro il +39,3% medio nazionale. Questa, però, è anche la categoria che ha subito le maggiori perdite durante il periodo pandemico e che ancora non ha raggiunto i livelli del 2019 (-21,0% contro il -7,8% della media nazionale).

Tra i comuni che registrano maggiori incrementi rispetto al 2021 ci sono quelli con vocazione montana e con turismo termale (rispettivamente +46,8% e +43,2%). Anche i comuni a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica mostrano presenze allineate alla media nazionale (+39,3%), mentre incrementi più contenuti si registrano nei comuni culturali con due o più vocazioni (+33,3%), in quelli del turismo lacuale (+29,7%) e nelle città con vocazione marittima (+21,1%).

Un segmento turistico di particolare interesse, anche per scelte turistiche più sostenibili, è infine quello dei borghi. Facendo riferimento ai circa 350 “Borghi più Belli d’Italia” (con 14 new entry), che rappresentano il 6,1% della superficie totale nazionale e dove risiede il 2,4% della popolazione italiana, la performance turistica di queste realtà territoriali risulta nettamente migliore della media nazionale. Le presenze del 2022, infatti, superano i livelli pre-pandemici del 2019, con un incremento del +13,7% di visitatori.

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Viaggio a Bali, dove tutti vogliono andare

È una meta sempreverde, una di quelle che è in cima alla lista delle preferenze di tutti. Parliamo di una destinazione che, nonostante sia presa costantemente d’assalto dai turisti, permette di trovare luoghi da sogno in cui stare soli e appartati. Esistono persone che non ci sono mai atterrate e che desiderano andarci per la prima volta, ma anche altre che non vedono l’ora di tornarci perché se ne sono innamorate: qualsiasi sia la situazione, vale sempre la pena fare un viaggio a Bali.

Perché andare a Bali

Le poche righe di introduzione di questo piccolo racconto hanno già specificato alcuni motivi per cui è sempre una buona idea fare un viaggio a Bali. Ma la verità è che non sono le uniche e che, anzi, sono talmente tante che è praticamente possibile scriverle tutti.

Bali è una pazzesca isola dell’Indonesia dove montagne vulcaniche coperte di boschi fanno spazio a tipiche risaie e chilometri di barriera corallina. Bali è anche quel lembo di terra in cui sacro e profano convivono in perfetta armonia, dove i templi sembrano volersi tuffare i mare, e dove la gentilezza e il meraviglioso sorriso delle persone fanno da spalla alle loro graziose e antiche tradizioni.

Bali pullula di bellezza e cultura, ma anche di momenti di pace da ricavarsi nei tanti centri di yoga e di meditazione. E poi il surf, il cibo, i massaggi, le albe, i calar del sole, lo snorkeling, il diving e molto altro ancora. Insomma, è praticamente impossibile non trovare una ragione per salire a bordo di un aereo e volare verso questo luogo che è una sorta di paradiso in terra.

Il monte Agung di Bali

Fonte: iStock

Veduta del maestoso monte Agung

Cosa vedere a Bali

Fare una selezione delle cose da vedere a Bali è dura: l’isola offre talmente tanto che dire che c’è l’imbarazzo della scelta sembra quasi riduttivo.

Ma quel che è certo è che non potete perdervi i suoi vulcani, una sorta di simbolo di questo posto incantato. Ce ne sono diversi, ma noi vi invitiamo a tentare la scalata del monte Agung, uno stratovulcano di 3031 metri di altezza, che è il più elevato dell’isola. Si tratta di una struttura geologica che, grazie alla sua imponenza, è in grado di condizionare il clima delle aree circostanti bloccando le precipitazioni.

Un ruolo importantissimo per lo sviluppo dell’isola, tanto che da molti è ritenuto un vulcano sacro. Proprio per questo motivo, ai suoi piedi è stato edificato il tempio madre di Besakih, il più importante dell’isola, e una serie di tempietti tutti rivolti verso lo stesso maestoso Agung.

Altro vero e proprio simbolo di questo luogo sono le risaie: un viaggio a Bali non si può dire completo se non si è corsi a scoprire le mille sfumature di verde che le caratterizzano.

Le risaie terrazzate sono infatti il paesaggio balinese per eccellenza. Si trovano in tutta l’estensione dell’isola, ma quelle che più di altre lasciano senza parole sono Jatiluwih e Tegallalang, entrambe parte dei Patrimoni dell’Unesco.

Ubud – e ci lasciamo andare a un paragone azzardato – è un po’ la Roma di Bali: tutte le strade portano qui. No, non stiamo scherzando: è il cuore pulsante di quest’isola, anche chiamata isola degli dei. Questa è la città ideale in cui dedicarsi allo yoga, visitare gallerie d’arte, scoprire curiosi negozietti e inebriarsi di deliziosi ristoranti.

E tutto ciò non lo farete in una cornice comune, perché a farvi compagnia ci sarà una natura lussureggiante. Non a caso proprio qui prende vita la Sacra foresta delle scimmie, un luogo dove ponti intrecciati, radici giganti ed enormi draghi di Komodo in pietra fanno da casa a circa 900 simpatici esemplari di scimmie balinesi.

Cosa vedere a Ubud

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Tempio Pura Taman Saraswati a Ubud, Bali

Le meraviglie naturali di Bali non sono finite qui: l’isola è puntellata di fragorose e impressionanti cascate. Tra tutte vogliamo parlarvi della cascata di Gitgit che è la più alta in assoluto. Un potente flusso d’acqua abbracciato dalla foresta pluviale e che le regala i profili di un luogo da fiaba.

Più che affascinante è anche Uluwatu, uno dei luoghi più famosi di Bali. Ma del resto parliamo di un tempio in cima a una scogliera da cui è possibile ammirare numerosi surfisti in azione che si fondono con il magnifico panorama dell’Oceano Indiano.

Riferendoci ancora a luoghi di culto, non può mancare una tappa al tempio di Tirta Empul dove potersi purificare immergendosi nelle piscine dedicate alle abluzioni sacre.

Dove andare al mare a Bali

L’isola degli dei ha molto più da offrire di quello che vi abbiamo raccontato, ma essendo un fazzoletto di terra tropicale è obbligatorio anche fare un bagno nel suo favoloso mare.  Se non siete appassionati di sport acquatici, la vostra tappa dovrebbe essere la Blue Lagoon di Padangbai, una spiaggia di sabbia bianca finissima lambita da un mare color turchese.

Poi ancora la spiaggia di Dreamland, un tappeto di sabbia bianca dominato da scogliere calcaree che sembrano accarezzare la frastagliata costa della zona. Da raggiungere, attraverso 300 scalini, è anche Green Bowl dove venire accolti da sabbia morbida e acqua cristallina, una perla isolata in cui stare a contatto con la natura.

Qual è il periodo ideale per andare a Bali?

E ora passiamo ai fatti: quando conviene organizzare un viaggio a Bali? Partiamo subito col darvi una buonissima notizia: sull’isola degli dei è estate tutto l’anno. Certo, alcuni momenti sono meno piovosi di altri, ma quel che è sicuro è che qui il freddo quasi non esiste.

Ciò che dovete tenere in considerazione nello scegliere il periodo per atterrarci è che ci sono due stagioni ben distinte: quella delle piogge, da novembre a marzo, e quella secca che va dal mese di aprile a quello di ottobre.

Stagione delle piogge, però, non è sinonimo di vacanza impossibile. Quest’isola, infatti, è talmente paradisiaca che è caratterizzata da precipitazioni quasi sempre intense ma brevi. Il rischio che correte è quindi quello di essere baciati dal sole tutti i giorni, anche quando si presenta un temporale.

L’importante è avere sempre con sé una crema solare, tutti i costumi da mare che più vi piacciono, vestiti comodi e traspiranti, qualcosa per ripararvi dal sole e un bell’impermeabile per sicurezza.

Per il resto, è sempre il momento perfetto per fare un viaggio a Bali.

Le risaie terrazzate di Bali

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Risaie terrazzate a Bali
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La misteriosa necropoli bosniaca che incanta il mondo

La Bosnia ed Erzegovina, un territorio immerso nella natura dei Balcani, è un Paese che pullula di straordinarie città antiche, mare cristallino che bagna spiagge paradisiache e maestose cime incontaminate. Non mancano di certo le campagne, che anzi costudiscono un vero e proprio simbolo di questa terra: delle particolari lapidi che incantano il mondo.

La necropoli di Radimlja

La misteriosa necropoli bosniaca di cui vi vogliamo parlare si chiama Radimlja e si trova nei pressi di Stolac, la città più antica di tutto il Paese. Proprio qui sorgono ben 133 (c’è chi dice 135) particolari lapidi medievali disposte in diverse file. Guardandole si notano alcuni motivi geometrici, lune e stelle magistralmente incise su pietre bianche. Si tratta perciò di monumenti che custodiscono non solo quel che resta dei corpi di anime che un tempo hanno abitato questo mondo, ma anche centinaia di anni di storia di questo Paese.

Sono chiamate stećci e sono delle pietre tombali monolitiche che oggi rappresentano i monumenti più riconoscibili e, allo stesso tempo, enigmatici della Bosnia ed Erzegovina. In questa precisa necropoli ce ne sono poco più di un centinaio, ma in realtà in tutta l’estensione del Paese se ne contano più o meno 60.000.

Da secoli colpiscono storici e viaggiatori, ma al contempo sono anche simbolo di orgoglio nazionale e identità tra la popolazione multietnica della Bosnia.

Necropoli di Radimlja

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Alcune tombe della necropoli di Radimlja

La storia degli stećci

I primi stećci, che è giusto specificare che sono presenti anche in alcune zone delle odierne Croazia, Montenegro e Serbia, sono iniziati a comparire su prati e colline verdi nel corso dell’XI secolo. Hanno poi raggiunto la massima diffusione nel XIV e XV secolo, prima di scomparire del tutto sotto la dominazione ottomana.

La loro origine è incerta: c’è chi sostiene che siano state edificate dei valacchi, ovvero i discendenti delle popolazioni che furono romanizzate tra il primo e il sesto secolo nei Balcani e nel bacino del basso Danubio, mentre altri ritengono che facciano riferimento a una tradizione della chiesa bosniaca per fedeli, sia cattolici che ortodossi.

Pochissime certezze si hanno anche sui defunti che vi si seppellivano e sul significato dei messaggi simbolici incisi su queste misteriose pietre sepolcrali. Quel che è certo è che ci sono anche rappresentazioni della vita bosniaca durante il periodo di riferimento, quindi il Medioevo.

Alcuni di questi stećci mostrano iscrizioni in cirillico contenenti informazioni sul defunto, così come osservazioni filosofiche. Inoltre, data l’importanza del loro significato storico e culturale, gli stećci sono stati iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco per il loro “eccezionale valore universale”.

Caratteristiche

Presso la necropoli di Radimlja, al momento attuale, si contano ben nove tipi diversi di stećci: 36 lastre, 1 lastra con piedistallo, 27 cassapanche, 24 cassapanche con piedistallo, 4 cassapanche alte, 5 cassapanche alte con piedistallo, 2 sarcofagi, 31 sarcofagi con piedistallo e 3 cruciformi.

Mentre nelle vicinanze di questo antico cimitero sono presenti anche alcuni tumuli illirici che stanno ad indicare che, molto probabilmente, questo luogo venisse utilizzato già da tempi remoti come eterna dimora per i morti. Una tradizione che è stata poi continuata, tanto che alcuni scavi condotti negli anni ’60 hanno rivelato altre tombe a una profondità di 120–135 centimetri. Le analisi effettuate sui corpi hanno invece fatto emergere che erano persone piuttosto alte e con un torace ben sviluppato.

Quasi la metà delle pietre è ancora – e per fortuna – decorata. Gli ornamenti utilizzati includono linee curve con trifoglio, zigzag plastici, cerchi radiali, rosette, raffigurazioni di cerchi plastici, grappoli, aste a forma di lettera T e curve a spirale.

Le rappresentazioni figurative possono invece essere suddivise in quelle di figure maschili, con la mano destra alzata, e scene di caccia, tornei cavallereschi ed elementi di idee pagane e cristiane.

Tra le altre cose, queste misteriose lapidi sono fatte di pietra calcare bianca come il latte tagliata dalla collina di Ošanići, che è stata poi affilata a trasferita nella necropoli per i lavori finali e per inserire le varie decorazioni del caso.

Radimlja, decorazioni lapidi

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Dettagli delle lapidi di Radimlja

Le altre necropoli

La necropoli di Radimlja è senza ombra di dubbio quella meglio conservata di tutto il Paese grazie alle sue lapidi decorate risalenti al 1480. Ma la verità è che nelle campagne bosniache sono presenti altri interessanti stećci. È il caso della necropoli di Boljuni che, nei fatti, ne conserva persino di più: ben 274.

Poi ancora a 100 chilometri verso nord, negli emozionanti altopiani del Parco naturale di Blidinje e nel lago alpino di Blidinje, c’è la necropoli di Dugo polje che conta approssimativamente 150 pietre tombali.

Cosa vedere a Stolac

Visitare gli stećci è anche un’ottima occasione per conoscere la città di Stolac. Come vi accennavamo in precedenza, è la più antica di tutta la Bosnia ed Erzegovina tanto che mostra tracce di popolamento di ben 15.000 anni fa. Ciò vuol dire che non mancano di certo i siti archeologici e di interesse storico e culturale da scoprire, oltre all’affascinante necropoli di Radimlja.

Nella Grotta di Badanji, per esempio, sono presenti incisioni rupestri che sono databili tra 12.000 e 16.000 anni a.C., mentre in località Ošanići vengono ancora conservati i resti della cittadella di Daorson, un sito archeologico preistorico che risale al III secolo a.C., dove sopravvivono antichi edifici, statue e sculture in pietra e anche un’area sacra.

Ma andando più in profondità, si scopre che a Stolac vale la pena visitare il Monastero di Blagaj – situato a soli 3 chilometri a sud della città – che è uno dei complessi religiosi più antichi e meglio conservati di tutto il Paese. È stato costruito nel XVI secolo ed è circondato da una natura rigogliosa che regala al visitatore un panorama più che emozionante.

C’è poi il Lago Radimlja, un bacino d’acqua di origine glaciale, dove per merito della ricca vegetazione è possibile dedicarsi al relax, un magnifico ambiente dove regna un’atmosfera pregna di pace e tranquillità.

Infine la Grotta di Vjetrenica che è una delle più grandi grotte carsiche della Bosnia ed Erzegovina, ma anche la più ricca di biodiversità sotterranea al mondo.

Tutto questo senza dimenticare che Stolac è un importante centro culturale che vanta numerosi edifici storici e monumenti, così come è un centro commerciale pieno di negozi, bar e ristoranti. Infine, questa deliziosa città bosniaca è anche patria di un bellissimo paesaggio naturale impreziosito da alcune delle più suggestive spiagge della zona.

Non resta che organizzare un viaggio in Bosnia ed Erzegovina alla scoperta della necropoli di Radimlja e dei suoi eccezionali dintorni.

Stolac, cosa vedere

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Veduta di Stolac
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La migliore località della Puglia dove andare quest’estate

Sulla sua spiaggia, da quest’anno, sventola la Bandiera Blu, a testimonianza del fatto che il mare è pulito e che i servizi per i turisti sono al top. Eppure, Leporano è una località poco conosciuta e frequentata d’estate. Meglio così, visto che quest’anno è previsto che la Puglia sarà la regione più desiderata, prenotata e frequentata d’Italia.

Se tutti andranno nel Salento o nel Gargano, forse saranno meno i turisti che sceglieranno la costa di Taranto per trascorrere le loro vacanze estive. A dire il vero, anche Leporano si trova in Salento, ma è quel Salento meno affollato, non di certo quanto Gallipoli o Porto Cesareo o Torre dell’Orso.

La Puglia ionica

Ci troviamo sulla costa ionica salentina, le cui spiagge sono da favola. Sabbia chjiara, acqua cristallina, mille sfumature di blu: i Caraibi d’Italia, insomma. Il lungo litorale sabbioso regala tante e meravigliose spiagge tra le più belle di tutto il litorale tarantino e salentino, come quella di Gandoli (Cattaneo, Santomaj, Lido, Vital, Case bianche), Saturo (Canneto), che sono decisamente le più spettacolari, Porto Pirrone e Baia d’Argento, Saguerra, Luogovivo, Amendola. E poi la spiaggia della stessa Leporano. Il percorso che dal paese porta al lungomare è immerso in una natura selvaggia.

Non solo spiagge

Leporano è un borgo storico. Il simbolo del paese e del suo passato è il Castello Muscettola, che si trova nel punto più alto del centro storico in quanto fortezza difensiva. Oltre all’antico muro di cinta che difendeva la città, di cui sono ancora presenti i resti, si possono ancora vedere due delle tre antiche porte d’accesso al paese. Una delle porte originarie è quella che ancora oggi permette di entrare nel centro storico provenendo da Taranto.

Ma la storia del territorio è ancora più antica. Le testimonianze sono conservate nel Parco archeologico Saturo, a Punta Perone, su un’alta scogliera che si affaccia sul mare tra la spiaggia di Porto Pirrone e quella di Saturo, dove sorgono i resti di una villa romana del III secolo d.C., i villaggi risalenti all’Età del Bronzo e del Ferro, l’acropoli con il Santuario Greco, le cisterne e la torre di avvistamento aragonese, Torre Saturo. In passato è stato fra i più rilevanti centri urbani dell’area tarantina. Il panorama che si ammira da qui è bellissimo e i romani avevano scelto il punto migliore dove costruire la loro villa.

Si può anche visitare ciò che resta di un acquedotto rinascimentale e i resti di un antico acquedotto romano.

Parco_Archeologico_Saturo-puglia

Fonte: Wikimedia Commons – @Francesco Ranieri

Il Parco archeologico Saturo in Puglia
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Finlandia in treno: gli itinerari da non perdere

Viaggiare in treno è bellissimo, un mezzo che gli italiani (e non solo) hanno riscoperto e che, mentre si attraversano paesaggi talvolta dai profili fiabeschi, conduce in località che sono un vero concentrato di meraviglie. Un Paese che si presta perfettamente a questo tipo di avventura è la Finlandia, tanto che oggi vogliamo parlarvi dei migliori itinerari da intraprendere sulle rotaie.

Il sistema ferroviario in Finlandia

Prima di parlarvi delle mete da raggiungere a bordo di moderni convogli, vogliamo raccontarvi come funziona il sistema ferroviario in questo fantastico Paese. La buona notizia è che la Finlandia possiede treni spaziosi e comodi e, manco a dirlo, perfettamente sanificati.

Le altre buone nuove sono che la ferrovia si estende per tutta la lunghezza del Paese, che si può viaggiare di notte e che sono previsti anche vagoni dedicati ai bambini con tanti intrattenimenti adatti a tutte le età.

Tra le altre cose la rete ferroviaria finlandese è nota per essere puntuale e per la possibilità di portare a bordo auto e biciclette. Altrettanto attrezzate sono le stazioni sparse per tutto il territorio: viaggiare in treno in Finlandia è meraviglioso, il modo perfetto per inebriarsi di paesaggi splendidi e con il minor impatto ambientale possibile. Scopriamo insieme alcuni degli itinerari suggeriti da Visit Finland.

Viaggiare in treno in Finlandia

Fonte: iStock

Paesaggi finlandesi in treno

Gli itinerari

Ma ora passiamo al sodo e scopriamo insieme alcuni degli itinerari più belli da fare in Finlandia a bordo dei suoi eccezionali treni. Il punto di partenza da cui vogliamo iniziare questo viaggio è Rovaniemi, la Capitale della Lapponia finlandese. Se in inverno è meta di molti turisti perché è la “casa di Babbo Natale”, in estate è un luogo perfetto per godersi la prorompente natura e i caldi colori di questo periodo. Non mancano sentieri escursionistici e tantissime altre interessanti attività.

Ci sono collegamenti diretti in treno sia da Helsinki, la magica Capitale del Paese, che da Turku, la città più antica del territorio. Vale la pena fare questo itinerario per diversi motivi, tra cui la possibilità di fare battute di pesca sul fiume Kemijoki, esplorare foreste incontaminate e persino partecipare ai rinomati giri in slitte trainate da cani.

Non manca certo la possibilità di concedersi una sauna ad alta quota sull’unica funivia con bagno di vapore esistente al mondo: nel completo relax, potrete ammirare le bellezze naturali del Paese a ben 800 metri d’altezza, un punto di vista più che privilegiato.

Vale la pena esplorare anche la Carelia settentrionale, la parte più orientale del Paese, pregna di attrazioni naturali e di gustose tradizioni alimentari. Un territorio che potremmo definire “la patria dei viaggi lenti”, grazie a suoi 2.000 laghi e 24.000 agriturismi: il posto ideale per rilassarsi e godersi la natura.

Fiumi, laghi cristallini e isole dalla magnifica flora sono così poetici da aver ispirato persino artisti, come il compositore Jean Sibelius e il pittore Eero Järnefelt, che proprio qui hanno creato alcune delle loro opere più celebri, oggi in esposizione all’Ateneum Art Museum di Helsinki.

La Carelia settentrionale in Finlandia

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Angoli di Carelia settentrionale

I tragitti più romantici

Come è ben noto la Finlandia, e ormai da qualche anno a questa parte, è il Paese più felice del mondo. Un sentimento piacevole e condiviso da tutti che trova espressione anche in alcuni dei suoi itinerari più romantici.

È il caso di Tampere, una sorta di Capitale delle saune: qui c’è il più grande numero di queste particolare specie di bagni a vapore pubblici di tutto il Paese e anzi, è proprio da queste parti che sono nate.

La Rajaportin Sauna, per esempio, è stata istituita nell’orami lontano 1906 e ad oggi è la più antica di tutto il territorio. Altrettano interessante è Kuuma dove, oltre a poter usufruire di sauna, bar e piscina, e possibile godersi la placidità del lago Pyhäjärvi.

Infine Turku, una cittadina dalla lunga storia culturale, che a solo 300 metri di distanza dalla stazione mostra al visitatore il Park Hotel Turku, un’esclusiva struttura del 1902 in pieno stile Liberty. Case rosse e spettacolari scogliere a picco sul mare completano la romantica atmosfera che può assolutamente essere vissuta anche grazie alla ricca enogastronomia locale.

Le attrazioni da non perdere

Lungo questi preziosi itinerari è possibile fermarsi a godere di tante interessanti attrazioni compiendo dei piccoli tragitti alternativi. Partendo proprio dalla città di Turku, vale la pena fare un salto ad Åland, un arcipelago che prende vita nel mar Baltico e che conquista il cuore dei suoi visitatori con le sue oltre 6000 isole.

Data la loro natura pianeggiante, sono ideali per gli amanti della bicicletta che, come vi abbiamo accennato sopra, è possibile far salire a bordo con voi nei treni. I più impavidi possono invece dedicarsi al kitesurfing e surf kayaking presso Degersand (e non solo), è uno dei punti maggiormente baciati da forti venti provenienti da sud.

Sempre nel sud del Paese si può raggiungere Savonlinna, un’elegante città che si affaccia sul lago più grande della Finlandia, il Saimaa, dove svetta il Castello di Olavinlinna. Si tratta di un fortezza del quattordicesimo secolo che si fa spazio proprio al centro di questo incantevole bacino d’acqua.

Ogni estate, tra le altre cose, c’è la possibilità di partecipare a un imperdibile festival lirico.

Al nord è interessante scoprire Oulu, il posto che devono assolutamente prendere in considerazione i più giovani: offre una colorata vita notturna. Una città dai profili particolarmente interessanti perché si estende su diverse isole, tutte collegate tra loro tramite ponti pedonali. E anche qui gli amanti della bicicletta troveranno pane per  loro denti grazie ai tanti percorsi possibili.

Ma non solo: durante il periodo del solstizio d’estate qui il sole non tramonta mai, l’occasione ideale per rimanere svegli tutti la notte e vivere un’esperienza che per noi italiani è del tutto surreale.

Da Helsinki, invece, potreste prendere un traghetto per raggiungere Suomenlinna, una fortezza marina che è stata edificata su un arcipelago di sei isole e che nel 1991 è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

Scoprire la Finlandia in treno a bordo di treni efficienti e che conducono alla scoperta di luoghi che lasciano senza fiato è, senza ombra di dubbio, un’esperienza da provare almeno una volta nella vita.

La fortezza di Suomenlinna

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Fortezza di Suomenlinna a Helsinki
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Brihuega, viaggio alla scoperta della “Provenza Spagnola”

Chi lo ha detto che bisogna andare per forza in Francia per vedere la mitica – e affascinante – fioritura della lavanda? Lo si può fare certamente anche in Italia, ma c’è un posto che prende vita al di fuori dai nostri confini nazionali che non è di certo da meno: Brihuega

Dove si trova Brihuega

Brihuega è un Comune spagnolo di quasi 3000 abitanti situato nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia, nella Provincia di Guadalajara, a poco più di 45 minuti distanza da Madrid, la magica Capitale del Paese. Una località che si fa spazio tra le meraviglie della valle di Tajuña, una zona che conserva un notevole patrimonio monumentale e angoli altamente suggestivi.

Per tantissimo tempo è stato un territorio che ha sopravvissuto soprattutto grazie al lavoro di agricoltori e allevatori, anche se per un periodo ha avuto anche una fiorente industria. Purtroppo nel corso degli anni la situazione economica è peggiorata, e per questo molti abitanti del luogo hanno dato vita a un fenomeno che anche noi italiani conosciamo bene: lo spopolamento.

Ed è stato così che un contadino locale, Andrés Corral, a seguito di un viaggio nella Provenza Francese in cui venne a conoscenza dei sinuosi campi di lavanda, decise di cambiare le cose. Si mise a studiare le caratteristiche di questa pianta, arrivando al punto di capire che era perfetta anche per essere coltivata nella sua Brihuega.

Valle di Tajuña lavanda

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La valle di Tajuña vista dall’alto

Scelse perciò, insieme ai suoi fratelli e a un profumiere, di iniziare a lavorare questa pregiata pianta erbacea. Oggi i fiori viola sbocciano in quasi mille ettari di terreno, ed è stato anche costruito un impianto di distillazione di essenze di lavanda che attualmente produce il 10% della produzione mondiale e che è considerato quello meglio attrezzato d’Europa.

Un progetto che ha fatto rinascere la regione, al punto che Brihuega, oltre a essere la “Provenza Spagnola”, detiene anche un festival culturale a cui vale la pena partecipare almeno una volta nella vita.

I campi di lavanda

Visitare i campi di lavanda di Brihuega è come fare un viaggio dai profili onirici. Un tappeto di mille tonalità di viola, profumi freschi e rilassanti, si aprono agli occhi del visitatore durante i mesi estivi.

Il periodo migliore per visitarli, se li si vuole scoprire nel momento della fioritura, è quello che va da fine di giugno a inizio di luglio: è come tuffarsi in un mare viola dal profumo intenso. Luglio e agosto sono i mesi in cui, invece, la maggior parte dei fiori ha ormai raggiunto il massimo splendore possibile.

Prima di pianificare il viaggio è però sempre opportuno tenere a mente che la stagione della fioritura può variare a seconda del tempo e di altri fattori. Consigliamo quindi di verificare online quando è prevista nell’anno di riferimento.

Campi di lavanda di Brihuega

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Campi di lavanda al tramonto a Brihuega

Il Festival della Lavanda

A Brihuega la lavanda è una vera e propria istituzione, un bene prezioso e ormai quasi un simbolo della città. Non a caso si è deciso persino di dedicargli un interessante festival culturale che ogni anno attira migliaia di visitatori.

Si tratta di un evento annuale che celebra questa preziosa pianta e che include una serie di attività legate ad essa, come per esempio passeggiate nei campi di lavanda, dimostrazioni del processo di coltivazione e lavorazione, e “assaggio” di prodotti a base di lavanda, come oli essenziali, creme e profumi.

Sono presenti anche diverse attività culturali e musicali, tra cui imperdibili concerti, balli e concorsi. In genere – e purtroppo – dura solo due giorni all’anno. Le date previste per questo 2023 sono il 14 e il 15 luglio, ma se impossibilitati a partecipare, niente paura: la lavanda rimarrà comunque lì pronta a mostrarsi in tutte le sue raffinate sfaccettature.

Cos’altro vedere a Brihuega

Brihuega, seppur piccolina, oltre alla lavanda ha molto altro da fare ammirare ai suoi ospiti. Vi basti sapere che compare persino nella bellissima opera “Viaggio all’Alcarria”,  la regione in cui si trova questa piccola città, del rinomato scrittore Camilo José Cela.

Situata nella valle del fiume Tajuña, un’area così verde che le ha fatto guadagnare il soprannome di Jardín de La Alcarria, è una città murata dove svettano ancora due maestose porte: quella del Campo da Ballo e quella della Catena o l’Arco di Cozagón, che conducono presso un centro storico che è stato persino dichiarato Bene di Interesse Culturale.

Degno di nota è il Castillo de la Piedra Bermeja, una struttura di origine musulmana con stanze in stile romanico e una cappella in stile gotico. A fianco vale la pena fare un salto presso la chiesa di Santa Maria de la Peña, del XIII secolo, e le rovine dell’antico convento francescano.

Cosa vedere presso la città di Brihuega

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Il centro storico di Brihuega

Percorrendo le strade cittadine, il visitatore ha il privilegio di raggiungere ulteriori monumenti e nobili edifici, come la prigione pubblica dell’epoca di Carlo III e la dimora dei Gómez. Bellissimo è anche il complesso della Fabbrica Reale di Stoffe, una struttura che si distingue per essere un vero e proprio esempio di architettura industriale spagnola del XVII secolo. Meravigliosi sono anche i giardini, così come il convento di San José e le chiese di San Miguel e di San Felipe.

Il viaggiatore più curioso non potrà non notare le numerose fontane, alcune delle quali monumentali. Tra le varie presenti merita una menzione la Blanquina, che possiede ben dodici zampilli e un collegamento all’antico lavatoio.

Cosa vedere nei dintorni

Brihuega ha la fortuna di sorgere in un territorio sorprendente: quello de La Alcarria. In questa regione sono tante le cose da visitare, ma senza ombra di dubbio vale la pena fare un salto a Guadalajara.

Una città in cui rilassarsi grazie a un centro storico prezioso e pregno di edifici di grande valore, sia storico che architettonico. Un esempio è il palazzo dell’Infantado, l’edificio in assoluto più importante e simbolo di questa bella località spagnola.

I più intraprendenti possono invece decidere di percorrere circa 70 chilometri per arrivare presso il villaggio di Buendia: qui prende vita la Ruta del Las Caras, uno dei cammini più curiosi e speciali di tutta la Spagna. In appena 2 chilometri di sentiero è possibile, passo dopo passo e nel bel mezzo di una cornice naturale incantevole, interfacciarsi con ben 18 sculture e bassorilievi scolpiti nella roccia. Sono delle enormi facce che sono state costruite a partire dagli anni ’90 e che arrivano a toccare persino i sei metri di altezza.

Insomma Brihuega, con la sua lavanda, il suo centro storico che è una vera perla e i suoi dintorni da sogno, è una meta da inserire assolutamente nella propria lista dei desideri.

Palazzo dell'Infantado a Guadalajara

Fonte: iStock – Ph: CHUYN

Il maestoso Palazzo dell’Infantado a Guadalajara
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Il prezzo dei biglietti aerei è aumentato del 70%: l’analisi

Viaggiare è sempre un’esperienza meravigliosa, ma nel corso degli ultimi mesi è diventato davvero costoso: i continui rincari hanno avuto un notevole impatto anche sui prezzi dei biglietti aerei, che nel giro di appena un anno sono aumentati di quasi il 70%. Ovvero molto di più rispetto al tasso d’inflazione nello stesso periodo di tempo. Che cosa sta succedendo, e quali sono le mete più costose per il 2023?

L’analisi sui prezzi dei biglietti aerei

Il Corriere della Sera ha condotto un’attenta analisi sui rincari subiti dai biglietti aerei, e i risultati sono allarmanti. Per l’indagine, si è tenuto in considerazione il prezzo medio di un biglietto in classe Economy venduto a marzo 2023 dai vettori low cost, ibridi e tradizionali , su tutte le oltre 1.200 rotte operate dall’Italia sia a livello nazionale che a livello europeo. Il costo così individuato tiene conto anche delle tasse e delle addizionali comunali, mentre esclude gli extra come il bagaglio in stiva e il sovrapprezzo per la scelta del posto.

La tariffa media per un biglietto aereo di sola andata su tratta intraeuropea è di 57 euro, mentre a marzo 2022 (nonostante l’inizio della guerra in Ucraina e la scia dell’emergenza Covid) il costo medio si aggirava attorno ai 34 euro. Ovvero un aumento del 68% in appena un anno, decisamente spropositato. Soprattutto se lo si paragona con il tasso di inflazione che, nello stesso periodo di tempo, è stato registrato nel nostro Paese: “solamente” il 7,6%. Come si spiega un incremento di tale portata? La responsabilità non può essere individuata solamente nei rincari che, ovviamente, affliggono anche il settore dei trasporti aerei.

Uno dei problemi alla base dell’aumento delle tariffe dei biglietti è la sproporzione tra domanda e offerta: con la pandemia ormai alle spalle, sono tantissimi gli italiani che vogliono tornare a viaggiare e ad andare alla scoperta del mondo. Ma le compagnie aeree non riescono a sopperire alla richiesta di posti, avendo un’offerta di voli piuttosto ridotta – per svariati motivi, tra cui anche la carenza di aeromobili. Tanto che, secondo diversi studi, l’estate 2023 sembra essere a rischio per molti turisti, che potrebbero rimanere a terra come accaduto lo scorso anno.

Le mete più costose del 2023

Secondo gli esperti, la situazione potrebbe perdurare ancora per diversi mesi: acquistare quindi un biglietto aereo per l’estate sarà piuttosto costoso – anche se, da quanto emerge dalle prenotazioni già effettuate, questo non sembra disincentivare i turisti italiani. Ma quali sono le destinazioni più care? Ci sono tratte in cui le tariffe aeree sono più che raddoppiate, e rappresentano proprio quelle solitamente più richieste dai nostri connazionali. È il caso dei voli per la Grecia, che a marzo hanno visto un incremento del 143% rispetto all’anno precedente.

Anche Cipro e Malta sono diventate mete particolarmente costose, avendo visto un raddoppio nelle tariffe dei voli diretti verso queste due isole. Per andare in Spagna (incluse le Canarie e le Baleari), oggi si spende l’87% in più, mentre il Portogallo segna un rincaro dell’86%. A seguire, ci sono gli spostamenti interni: si parla di un +80%. Più contenuti sono gli aumenti dei costi dei biglietti aerei per il Regno Unito (+40%) e per la Francia (+36%). Curiosamente, c’è una sola tratta che ha visto diminuire il proprio costo. Si tratta di Bratislava, in Slovacchia, una meta per cui si paga oggi il 9% in meno rispetto ad un anno fa.