Categorie
Asia Giappone Idee di Viaggio patrimonio dell'umanità treni Viaggi viaggiare

Il treno lento che attraversa il Patrimonio dell’Unesco

Viaggiare lentamente, riprendersi i propri tempi, imparare nuovamente a godere del tragitto e non solo della meta. Perché viviamo in un’epoca troppo veloce, in cui tutto è efficienza e velocità, in cui lo sguardo è più proiettato verso il telefono e meno verso il mondo che ci circonda.

Accade da noi, ma anche in Giappone dove i mezzi sono velocissimi e permettono di spostarsi da un luogo all’altro nel più breve tempo possibile. Ma non con il Resort Shirakami Train, un treno lento che ci fa scoprire luoghi di grande bellezza e fascino con la sua andatura senza fretta, attraverso le meraviglie del paese. E più precisamente dalla prefettura di Aomori alla prefettura di Akita. La velocità spesso tocca una media di soli 10 km orari e il treno impegna cinque ore per compiere tutto il tragitto. Nulla a che vedere, dunque, con i tanto celebri treni giapponesi che viaggiano anche a 320 km orari. Altro dettaglio non da poco? Durante il viaggio si attraversa una meravigliosa foresta Patrimonio dell’Unesco.

Viaggiare con lentezza: il Resort Shirakami Train in Giappone

Ammirare gli spazi, godere di una vista impareggiabile, scoprire il mondo dedicando tempo al viaggio: spesso siamo portati a voler raggiungere i luoghi nel minor tempo possibile immaginando che, una volta arrivati, si possa dare il via alla vacanza. Ma se, invece, dessimo valore anche al tragitto? In Giappone, patria dei treni ad alta velocità, c’è la possibilità di viaggiare con lentezza grazie a un mezzo che è stato progettato proprio con l’idea di godersi il viaggio: si tratta del Resort Shirakami Train. Si snoda lungo la Gono Line e permette di ammirare un paesaggio unico e mozzafiato, grazie alle ampie finestre – progettate appositamente – e al fatto che nei punti di maggiore interesse la velocità diminuisce ulteriormente per permettere di osservare l’ambiente circostante.

Viaggiare con lentezza con il Resort Shirakami Train in Giappone

Fonte: iStockPhoto – Foto di Cheng Feng Chiang

Il Resort Shirakami Train in Giappone per viaggiare con lentezza

Infatti, il treno viaggia lungo la costa giapponese e restituisce una visuale autentica del paese, ma offre anche un modo inusuale di vivere il percorso, più rilassato, meno frenetico, che guarda un con un pizzico di nostalgia ai tempi passati e che valorizza l’esperienza in sé, invece della destinazione finale.

E la visuale di questi luoghi è pazzesca: chi viaggia sul treno ha la possibilità di ammirare la natura, il mare, le sue tante favolose sfumature, per un tragitto che colma lo sguardo di bellezza. Non da poco anche il fato che il Resort Shirakami Train attraversi anche la foresta Patrimonio Unesco.

Shirakami Sanchi, la foresta Patrimonio dell’Unesco

La Shirakami Sanchi è una foresta vergine che si estende lungo un’ampia area nel nord dell’isola di Honshū in Giappone, zona all’interno delle prefetture di Akita e Aomori. Un’ampia parte di questa foresta è diventata nel 1993 Patrimonio dell’Unesco. Un ambiente intatto, che regala allo sguardo di chi lo visita la natura nella sua forma più affascinante e genuina. Faggi, ma non solo, sono tra le piante che si possono ammirare in tutta la loro bellezza, così come gli animali che abitano questa zona del Giappone dal sapore antico e autentico.

Treni turistici in Giappone, un’esperienza di viaggio indimenticabile

Un modo per ammirare il Giappone da un punto di vista diverso: viaggiare sui treni turistici, che ci sono nel paese permette, di avere una visuale nuova e alternativa alle normali mete di vacanza. Come il Sagano Romantic Train, che sembra portare indietro nel passato e che si snoda lungo il fiume Hozugawa tra Arashiyama e Kameoka. Da non perdere anche il 36+3, che è stato inaugurato nel 2020 e che regala ai viaggiatori un’esperienza di lusso.

Ma ce ne sono anche altri e offrono esperienze indimenticabili a chi viaggia. Anche più lente e immersive, proprio come il Resort Shirakami Train.

La stazione di Juniko una delle tappe del treno lento in Giappone

Fonte: iStockPhoto – Foto di Cheng Feng Chiang

La stazione di Juniko in Giappone
Categorie
litorali mare Notizie Viaggi viaggiare

I viaggiatori confermano: questa è una delle spiagge più belle del mondo

Esistono luoghi che sono così belli che non si possono descrivere, ma solo vivere. Posti che per forme, lineamenti e colori assomigliano a tutti quegli scenari che popolano da sempre i nostri sogni, ma che sono reali e per questo ancora più straordinari. L’arcipelago hawaiano è uno di questi.

Le isole che lo compongono sono le più isolate del mondo, distano infatti 4.000 chilometri dalla costa americana, e sono completamente circondate dalle acque azzurre e cristalline dell’Oceano Pacifico. I motivi per raggiungerle, e per visitare questo eden terrestre, sono tantissimi e tutti sono destinati a lasciare senza fiato.

Questi lembi di terra di origine vulcanica, infatti, ospitano paesaggi selvaggi caratterizzati da scogliere, foreste tropicali, cascate e natura lussureggiante. Un discorso a parte meritano le spiagge, tra le quali spiccano quelle di sabbia bianca e dorata, rossa, nera e verde. Ed è proprio di una di queste che vogliamo parlarvi oggi, di quella che è considerata una delle spiagge più belle del mondo e che ha capeggiato la lista dei Best of the Best Beaches di Tripadvisor. Pronti a partire?

Tra le meraviglie dell’Isola di Maui

Il nostro viaggio di oggi ci conduce al cospetto di un’isola straordinaria, di un paradiso terrestre che merita di essere raggiunto e visitato da tutti almeno una volta nella vita. Stiamo parlando di Maui, l’isola dell’arcipelago hawaiano che ospita il Parco Nazionale Haleakala, proprio quello in cui si trovano alcune delle meraviglie naturalistiche più sensazionali del pianeta.

L’isola vanta oltre 30 miglia di spiagge, tra le quali sono annoverate le più belle del pianeta. Tappa imprescindibile degli amanti della natura è Kapalua, una distesa di sabbia dalle sfumature oro caratterizzata da una forma a mezza luna. Ma non è l’unica, sull’isola infatti troviamo anche Kaanapali Beach, quella che è considerata la spiaggia più bella degli Stati Uniti dai viaggiatori.

Un primato che non stupisce così tanto in realtà: basta guardare alcune delle fotografie che ritraggono questa distesa di sabbia per potersi immergere idealmente in quello che è uno scenario incantato.

Kaanapali Beach: la spiaggia più bella d’America

Meta prediletta degli amanti della natura e del mare, Kaanapali Beach è una delle spiagge più belle del mondo, sicuramente la più apprezzata tra i viaggiatori che esplorano gli Stati Uniti. Caratterizzata da una sabbia finissima e dorata, questa distesa delle meraviglie è bagnata da acque turchesi e cristalline che trasformano lo scenario in un vero e proprio paradiso terrestre.

Lungo la passeggiata che costeggia la spiaggia sono presenti hotel, negozi di lusso e ristoranti che consentono ai viaggiatori di trascorrere giornate con una vista mozzafiato. Non mancano, ovviamente, filari di palme ombreggianti che restituiscono la caratteristica atmosfera tropicale.

Immancabili, poi, sono gli sport acquatici. Kaanapali Beach è perfetta per tutti gli amanti delle immersioni, dello snorkeling e del surf che vogliono praticare queste attività in uno scenario da sogno con montagne lussureggianti che fanno da sfondo. La spiaggia è anche il perfetto punto di partenza per intraprendere dei trekking straordinari che permettono di ammirare alcuni dei luoghi più iconici e strabilianti dell’isola di Maui.

Categorie
capitali europee Europa itinerari Notizie Roma Viaggi viaggiare

Riapre al pubblico l’Area Sacra di Largo Argentina

Mai prima d’ora i turisti avevano avuto modo di ammirare da vicino i meravigliosi reperti archeologici che, nel corso del secolo passato, erano tornati alla luce presso l’Area Sacra di Largo Argentina. Oggi, però, viene inaugurato un nuovo percorso che consente di avere una visione d’insieme ancora più spettacolare degli antichi templi che si trovano nel centro storico di Roma, in un luogo ricco di grande fascino. Ecco le novità più importanti.

L’Area Sacra di Roma riapre i battenti

Una delle più belle testimonianze della Roma antica, seppur non particolarmente conosciuta, è l’Area Sacra situata presso Largo Argentina, nel cuore del centro storico. In questa piazza, durante alcuni lavori di ristrutturazione avvenuti nel corso degli anni ’20 del secolo passato, furono ritrovati i resti marmorei di un’enorme statua. Si decise così di proseguire con gli scavi, riportando alla luce reperti archeologici preziosissimi, risalenti all’età repubblicana. Quella che è una storia millenaria si è dunque riaffacciata dopo lungo tempo ben celata sotto terra.

Particolarmente suggestivi sono i resti di quattro templi, che dovevano essere il punto focale della grande piazza lastricata riemersa a Roma. Ebbene, ora sarà possibile vedere da vicino questi antichi edifici: grazie ai lavori condotti dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, resi possibili dalla generosa donazione di Bulgari, il 20 giugno apre un nuovo percorso inclusivo che ci permette di visitare le rovine dell’Area Sacra e ammirare i reperti archeologici a distanza ravvicinata, regalandoci un’esperienza davvero meravigliosa.

Finora, infatti, i turisti potevano soltanto gettare un’occhiata ai templi dall’alto del piano stradale, mentre adesso si potrà scendere sin dentro l’area archeologica e ritrovarsi ad un passo da questo frammento di storia così affascinante. “Uno dei luoghi più belli e preziosi di Roma è finalmente fruibile appieno da parte dei cittadini romani e dei turisti, i quali d’ora in avanti potranno vedere da vicino meravigliosi reperti archeologici di varie epoche della storia della nostra città” – ha affermato Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale.

Il nuovo percorso

Si tratta, dicevamo, di un percorso inclusivo: è stato infatti minuziosamente pensato per abolire qualsiasi tipo di barriera architettonica, rendendo il tour usufruibile da persone con necessità speciali. Vi è una piattaforma elevatrice che consente l’accesso a chi ha una mobilità ridotta, ma anche alle famiglie con passeggini. Lungo l’itinerario, non ci sono dislivelli e la passerella è completamente pianeggiante, così da rendere agevole il cammino. Diversi pannelli illustrativi, con testi in italiano e in inglese, raccontano la storia del sito e le trasformazioni che esso ha vissuto.

Due di questi pannelli sono tattili: presentano informazioni in italiano, inglese e braille, per offrire un’esperienza a tutto tondo anche alle persone ipovedenti e non vedenti. Tra le altre novità, poi, ci sono le due aree espositive situate nel portico della Torre del Papito, con una selezione di numerosi reperti ritrovati durante gli scavi degli anni ’20. Tra di essi, anche due teste di statue gigantesche appartenenti probabilmente ad antiche divinità e dei sarcofagi. Infine, una nuova illuminazione permette di avere una visuale migliore su questo preziosissimo patrimonio archeologico.

Categorie
Borghi mulini Viaggi viaggiare

Il borgo dei mulini, un tuffo indietro nel tempo

Nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, le vacanze sono un autentico relax, al cospetto di paesaggi ancora incontaminati dove la natura è protagonista assoluta.

Lontano dalla massicce catene alberghiere, dai grandi numeri e dalle piste affollate, esistono borghi dove il viaggio è un tuffo indietro nel tempo, paradisi naturali in cui trovare la propria dimensione e il giusto ritmo assaporando accoglienza e genuinità.

Uno di questi è Lozzo di Cadore che ha saputo conservare, nel tempo, intatto il patrimonio naturalistico e tutelarne la bellezza.

Il borgo dei mulini e la passeggiata per ammirarli

Ai piedi delle Marmarole, Lozzo di Cadore non può che essere definito il “borgo dei mulini” per aver ospitato, nei secoli, numerosi mulini sfruttando le acque del torrente Rin Rin, da sempre fulcro vitale dell’abitato: infatti, la forza motrice dell’acqua veniva impiegata nelle lavorazioni del ferro, del grano, del legname e del ferro.

Gli opifici che si snodano lungo il Rin Rin sono un suggestivo esempio di archeologia industriale del Cadore, dall’elevato valore storico.

Oggi si possono ammirare seguendo il percorso “La Roggia dei Mulini“, un piacevole percorso adatto a tutti che parte dalla Piazza di Lozzo di Cadore e arriva alla Borgata “Prou” dopo aver attraversato Via Pra Marino, Via Trieste e un piccolo sentiero ben segnalato per un totale di 15 minuti.

Breve, leggermente in salita, emana un fascino unico: il primo mulino che si incontra ha tuttora funzionanti le due grandi ruote di legno con un articolato sistema di chiuse che aumenta o diminuisce il flusso dell’acqua che poi torna al rio Rin.

Una passeggiata qui è perfetta per scoprire un lato incantato delle Dolomiti Bellunesi e per trovare refrigerio nelle giornate più calde: non mancano panchine e tavolo da picnic per una gradevole sosta.

Proseguendo, nella zona più alta, si trovano anche la piccola centrale idroelettrica “Baldovin Carulli”, che oggi serve circa duecento utenti, dove vedere come le turbine trasformano la potenza dell’acqua in energia elettrica, e un lavatoio del passato.

Alla fine dell’itinerario, è possibile tornare in paese camminando tra caratteristici viottoli di montagna e rinfrescarsi presso una delle moltissime fontane che si incontrano lungo il cammino.

Lozzo di Cadore, attrazioni di montagna

Mulini Lozzo Consorzio Tre Cime Dolomiti Renata Gatto

Fonte: Ph Renata Gatto – Ufficio Stampa

Mulini Lozzo Consorzio Tre Cime Dolomiti Ph Renata Gatto

La fiabesca località offre ulteriori spunti culturali e naturalistici, primo tra tutti il Museo della Latteria, negli spazi dell’ex Latteria Sociale (attiva tra il 1884 e il 1984), realizzato per tramandare il passato rurale del territorio: i visitatori hanno l’opportunità di conoscere la procedura tradizionale per la lavorazione del burro, del formaggio e della ricotta grazie a reperti storici, filmati e fotografie.

Lungo le vie del paese, invece, è allestito il Museo Ladino Diffuso: un museo all’aperto con 16 pannelli tematici che illustrano gli usi e i costumi di Lozzo di Cadore, per dare modo al turista di familiarizzare con i molteplici aspetti delle attività agricole della tradizione ladina e con il passato delle comunità montane.

Oltre alla storia e alla cultura, il borgo presenta attrazioni di grande interesse naturalistico come il Sentiero Botanico Tito Poa, incantevole itinerario di circa un chilometro e mezzo a nord del centro, tra gli 800 e i 930 metri, realizzato dal CAI di Lozzo nel 1991.
Promuove la conoscenza delle tipica vegetazione spontanea della zona, con esemplari quali botton d’oro, gigli, abeti rossi, faggi, biancospino, nocciolo e prugnolo, tutti con apposito cartellino identificativo.

Infine, altra chicca è l’Altipiano di Pian dei Buoi, alle pendici delle Marmarole, meta ambita da escursionisti e ciclisti, un balcone panoramico da cui ammirare alcune tra le vette più favolose delle Dolomiti tra cui le inconfondibili Tre Cime di Lavaredo, la Catena Carnica, gli Spalti di Toro, l’Antelao.
Sull’altipiano sono ancora visibili testimonianze della Prima Guerra Mondiale tra cui le fortificazioni di Col Vidal e le relative trincee, caverne, postazioni antiaeree, piazzole per cannoni e bunker, e il Rifugio Ciareido, riadattato a rifugio dal CAI nel 1973.

Categorie
capitali europee Europa hotel Notizie Roma Viaggi viaggiare

Roma: nasce la camera d’hotel sospesa

Non sempre ci mettiamo in viaggio per soddisfare la sete d’avventura, la voglia di conoscenza e di esplorazione. Capita, infatti, che siamo costretti a spostarci da una parte all’altra della città, o del Paese, per motivi tutt’altro che gioiosi. Eppure, anche il turismo, può diventare uno strumento per praticare la solidarietà.

Proprio da questa consapevolezza, infatti, è nata un’iniziativa straordinaria che è simbolo di umanità e che, ne siamo certi, riempirà di orgoglio il cuore di tutti i cittadini italiani. Per il venticinquennale della Onlus di Federalberghi Roma “Soggiorno Sereno” è nato infatti nella Capitale il progetto della “Camera d’hotel sospesa”.

Come è già successo a Napoli, dove il caffè sospeso – e pagato quindi a chi non può permetterselo – è diventato il simbolo più autentico di un senso di solidarietà che appartiene alla nostra terra, Roma replica l’iniziativa, questa volta espandendola al turismo. Nella Capitale, infatti, verrà presto garantita una camera d’hotel a tutte le persone in visita alla città eterna per motivi di salute.

L’iniziativa solidale nella Capitale

L’iniziativa della camera sospesa si ispira a quello che da anni succede sotto l’ombra del Vesuvio, e cioè dalla volontà dei cittadini, ora diventata una straordinaria tradizione sociale e solidale, di pagare un caffè a chi non può permetterselo.

Così Roma replica, e lo fa in grande, lanciando la camera d’hotel sospesa. L’impegno, da parte degli alberghi della Capitale, è quello di creare un fondo comune con l’obiettivo di sostenere gli hotel, e le strutture ricettive, affinché queste possano ospitare in maniera totalmente gratuita le persone che sono in città per visite mediche, o i familiari di tutti coloro che sono in cura negli ospedali cittadini.

L’iniziativa è stata proposta in occasione dei 25 anni di attività della Onlus di Federalberghi Roma “Soggiorno Sereno Sandro Gabbani”, che da sempre si occupa di garantire assistenza materiale e umana a chi ne ha bisogno proprio nei luoghi simbolo del turismo della Capitale.

In questi 25 anni, infatti, sono stati oltre 100.000 i pernottamenti gratuiti offerti a chi ne aveva bisogno, pur con non poche difficoltà. La cosmopolita Capitale d’Italia, infatti, è raggiunta ogni giorno da migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo desiderosi di scoprire il patrimonio artistico, architettonico e culturale che caratterizza la città e che ha influenzato tutto il mondo. Proprio la grande affluenza ha reso difficile per molte strutture, soprattutto le più piccole, trovare stanze da destinare a chi ne ha bisogno.

Da questa consapevolezza è nata così la “camera sospesa”, il progetto solidale che permette agli albergatori di sostenersi a vicenda e di poter offrire, così, una sistemazione a chi ne ha bisogno.

La “Camera d’hotel sospesa” a Roma

Il progetto della camera sospesa è stato presentato in occasione del Gala organizzato per celebrare i 25 anni dell’Onlus organizzata da Federalberghi Roma da Flavio Insinna proprio nella Capitale. La missione, come già anticipato, è quella di garantire accoglienza e vicinanza a chi è costretto a viaggiare per curarsi e trova difficoltà nel soggiornare in città.

Un progetto meraviglioso, questo, che presto sbarcherà anche a Milano, dove gli Ospedali Fatebenefratelli e Macedonio Melloni sono già entrati in contatto con la Federalberghi locale.

Categorie
Viaggi viaggiare Wanderlust

Niksen, la filosofia olandese del dolce fare niente “anche in viaggio”

Le destinazioni che raggiungiamo quando siamo in viaggio, indipendentemente dalle distanze percorse, hanno sempre da insegnarci qualcosa. Che si tratti di usanze, tradizioni, storie o vere e proprie filosofie di vita, quello che è certo è che tutte le cose che osserviamo, che ascoltiamo e che tocchiamo con mano, arricchiscono in maniera straordinaria il nostro bagaglio esperienziale.

Oggi, l’ispirazione, arriva dall’Olanda. Non si tratta di una semplice esperienza, ma di un vero e proprio mood di vita che può trasformare il modo in cui viaggiamo e anche la nostra stessa quotidianità.

Si tratta del Niksen, un termine che se tradotto coincide con qualcosa che in pochi sanno fare, ovvero concedersi il tanto temuto e agognato “dolce far niente”. Attenzione però, perché non si tratta di apatia o di pigrizia, l’invito infatti è quello di prendersi un po’ di tempo per se stessi, per rilassarsi, per sognare a occhi aperti, per aumentare la creatività o, più semplicemente, non fare nulla.

Niksen: abbracciare la filosofia olandese anche in viaggio

Lavoro, impegni professionali e personali, la casa, la palestra e il traffico: queste sono solo alcune delle situazioni che invadono e pervadono i nostri giorni e che ci catapultano in una quotidianità sempre più caotica e stressante. Non a caso, infatti, sono molte le persone che attendono con impazienza l’arrivo della bella stagione, e delle vacanze estive, per concedersi finalmente un po’ di relax, anche in viaggio. Ma quanti, realmente, sono capaci di farlo?

Ad aiutarci in questa missione, doverosa per rilassare e rigenerare la mente e il corpo, ci pensa il Niksen, la filosofia olandese del “dolce far niente”. Come abbiamo anticipato, questo concetto non ha niente a che fare con la pigrizia, si tratta piuttosto di un invito a diventare padroni del proprio tempo per prendersi cura di sé.

Gli effetti benefici del Niksen prendono vita attraverso le cose più semplici: guardare fuori dalla finestra, mettersi all’ascolto dei suoni della natura, contemplare tutto ciò che c’è intorno e poi, ancora, meditare, abbandonarsi a lunghe passeggiate in riva al mare e staccare, completamente, dalla tecnologia.

Se abbracciare la filosofia olandese nella quotidianità sembra quasi impossibile, o comunque molto difficile, diverso è farlo durante un viaggio. Basta scegliere le esperienze che più si adattano alle nostre esigenze, optare per alloggi strategici ed evitare le destinazioni turistiche più popolari.

 Una vacanza all’insegna del “dolce far niente”

Organizzare un viaggio all’insegna del Niksen non vuol dire rinunciare alle escursioni o alle attività di esplorazione, significa piuttosto evitare di riempire le giornate di impegni, anche se piacevoli, per godere del tempo che si ha a disposizione. Insomma, una vacanza a ritmo slow volta a rigenerare la mente, il corpo e i nostri sensi.

Tra le destinazioni da raggiungere, per una vacanza all’insegna del “dolce far niente”, ci sono quelle dove la natura regna sovrana. Case sull’albero, baite immerse nei boschi o glamping incastonati tra le montagne sono solo alcune delle tante proposte da prendere in considerazione. Trekking e passeggiate nella natura di giorno e osservazione delle stelle di notte: chi ha bisogno di altro?

Anche le vacanze in città, sia per chi resta che per chi arriva, possono trasformarsi in un pretesto per perpetuare la filosofia Niksen. Durante il periodo estivo, infatti, molte capitali d’Europa si svuotano letteralmente. Mentre tutti partono per le vacanze i quartieri e le strade si spopolano, e il rumore del traffico lascia spazio a un silenzio inedito e meraviglioso. È questo il momento perfetto per scoprire o riscoprire le città, e le sue bellezze, a ritmo slow.

Categorie
Dolomiti montagna Notizie panorami trekking vacanze avventura Viaggi viaggiare

Nasce un nuovo sentiero tra le Dolomiti, accessibile a tutti

Nell’immenso patrimonio naturalistico del nostro Paese, spicca il panorama incantevole offerto dalle Dolomiti, divenute persino un sito protetto dall’Unesco per la loro importanza paesaggistica. È in questa cornice, tanto amata da villeggianti ed escursionisti, che nasce un nuovo sentiero: la sua peculiarità è che lo possono percorrere proprio tutti, essendo parte di un progetto di più ampio respiro dedicato al turismo inclusivo. Andiamo alla sua scoperta.

Dolomiti, il nuovo cammino

Il Parco Naturale Adamello Brenta è un vero gioiello, per la sua natura incontaminata e i suoi paesaggi che attirano ogni anno moltissimi turisti. Tra panorami meravigliosi che caratterizzano questi luoghi, si snoda un nuovo cammino inclusivo: il sentiero B06. Lungo appena 1,8 km e privo di barriere, è un esempio virtuoso che si sta già diffondendo a macchia d’olio, quantomeno nell’area delle Dolomiti. Punto di partenza del percorso è il pascolo alpino Patascoss, che sorge alle porte del borgo di Madonna di Campiglio, una delle più rinomate mete turistiche della regione.

Addentrandosi tra boschi e prati verdi, il sentiero – che si percorre in appena 45 minuti – giunge infine presso il lago di Nambino, un’oasi dal fascino irresistibile per le sue acque turchesi e l’atmosfera suggestiva. Il bacino si trova a poco più di 1.700 metri di altitudine, in un punto che regala una vista meravigliosa sulle vallate circostanti. A due passi dalle sponde, c’è un delizioso rifugio pronto ad accogliere gli escursionisti che desiderano rifocillarsi con tante prelibatezze genuine tipiche del luogo, prima di fare inversione di marcia alla volta di Madonna di Campiglio.

Perché il sentiero B06 è così speciale? Tutto merito dell’impegno congiunto di Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) e Amici dei Sentieri di Campiglio con il comune di Pinzolo e la provincia autonoma di Trento. Ne è nato così un percorso inclusivo, breve e accessibile a chiunque, sia da persone con disabilità di vario tipo o con difficoltà di movimento che da anziani e famiglie con passeggini. I lavori di riqualificazione si sono infatti concentrati sulla risistemazione del fondo e sulla realizzazione di parapetti di legno, per rendere il percorso adatto anche a chi ha bisogni speciali.

Il turismo inclusivo sulle Dolomiti

Il nuovo cammino che porta al lago di Nambino non è certo l’unico ad avere queste peculiari caratteristiche di accessibilità. Il Parco Naturale Adamello Brenta sta lavorando da tempo, in collaborazione con associazioni che si occupano di disabilità, istituzioni dedicate alla salvaguardia dell’ambiente ed enti che promuovono il turismo, per la creazione di una rete di percorsi inclusivi. Madonna di Campiglio è una delle prime realtà ad aver aperto la strada ad un turismo accessibile, mirando alla rimozione di qualsiasi tipo di barriere per consentire a tutti di godere del meraviglioso panorama delle Dolomiti.

Oltre al nuovissimo sentiero B06, ci sono altri itinerari già attivi da tempo. Uno dei principali è quello che, sempre dal pascolo di Patascoss, conduce sino alla Malga Ritorto, un punto panoramico tra i più belli del Parco Adamello Brenta. Si snoda lungo una strada pianeggiante e ombreggiata, nonché quasi interamente asfaltata, di circa 5,3 km. In estate, essendo chiusa al traffico di auto e moto, è il luogo perfetto per una passeggiata a contatto con la natura, anche per persone con difficoltà motorie.

Categorie
Europa Grecia Idee di Viaggio litorali mare Viaggi viaggiare

Matala Beach, la spiaggia monumentale della Grecia

Ogni anno in cui arriva l’estate alcuni dei viaggiatori di tutto il mondo cominciano a sognare una destinazione specifica per le loro vacanze: la Grecia. Del resto parliamo di un Paese che in molti suoi angoli è un sogno a occhi aperti, e per questo è spesso preso d’assalto dai turisti. Consapevoli di questo, abbiamo deciso di raccontarvi di una sua spiaggia monumentale, una sorta di paradiso in terra che vale la pena scoprire: Matala Beach.

Dove si trova Matala Beach

Matala è un grazioso villaggio greco situato sull’Isola di Creta e lambito dalle splendide acque del Mar Libico. Facente parte della provincia di Heraklion, oltre a possedere una spiaggia meravigliosa è anche una sorta di rifugio di quella che un tempo era la cultura Hippy e che, a dirla tutta, fa parte anche dei giorni nostri.

Il motivo di tutto ciò è molto semplice: Matala Beach incanta per via delle sue grotte scavate nella roccia, le stesse che negli anni ’60 e ’70 erano la dimora estiva di molti Hippy. Cavità in cui, tra le altre cose, soggiornavano persino delle celebrità, come per esempio Joni Mitchell, la cui canzone “Carey” è ispirata alla spiaggia. Poi ancora Bob Dylan, Cat Stevens, Joan Baez, Janis Joplin e molti altri ancora.

Tuttavia, ben prima delle star di fama mondiale, queste incantevoli grotte furono anche la dimora di civiltà della preistoria, mentre in epoca romana e cristiana vennero utilizzare come tombe.

Ma l’importanza di questa distesa di sabbia non è di certo finita qui: Matala Beach è persino una spiaggia leggendaria in quanto, secondo la mitologia, fu proprio da queste parti che Zeus, sotto le sembianze di toro, approdò con Europa prima di portarla a Gortina e renderla madre di Minosse, colui che sarebbe diventato il futuro re.

Spiaggia di Matala, Grecia

Fonte: iStock

Matala Beach vista da una grotta

Come arrivare a questa spiaggia

Matala Beach prende vita a circa 70 chilometri di distanza da Heraklion ai margini della pianura di Messarà (“tra le montagne”). Essendo però una località estremamente importante per la sua innegabile bellezza e per la tanta storia che ha da raccontare, raggiungerla è davvero semplice: ci si può arrivare sia con l’automobile che con i mezzi pubblici.

Nei pressi della spiaggia ci sono anche diversi parcheggi, alcuni sono a pagamento mentre altri gratuiti.

Informazioni utili

Inutile girarci intorno: Matala Beach è una sorta di capolavoro caratterizzato da sabbia mista a ciottoli e lambita da un mare a dir poco cristallino che degrada dolcemente. Ma a rendere la zona ancora più bella sono le grotte da cui è abbracciata, le scogliere di pietra, i tamerici e la vegetazione che crea anche dei piacevoli spazi d’ombra in cui rifugiarsi nel momento del bisogno.

La Spiaggia di Matala si rivela una scelta eccezionale anche per chi ama i tuffi perché verso la costa nord della baia è presente una grande roccia da cui gettarsi in acqua in libertà. Tanto divertimento è garantito anche per chi è solito praticare sport acquatici: i vari stabilimenti presenti in tutta la sua lunghezza mettono a disposizione pedalò, moto d’acqua, e molto altro ancora. I suoi fondali, visto l’incanto della zona, sono perfetti anche per praticare lo snorkeling.

Volgendo lo sguardo al largo è inoltre facile notare la presenza di due isolotti chiamati Paximadia, angoli paradisiaci e in cui si fanno spazio piccole spiagge piene di ciottoli dove, secondo la leggenda, nacquero Apollo e Artemide. Infine da non perdere assolutamente è il magico momento del tramonto che qui dà spettacolo.

Matala al tramonto

Fonte: iStock

Il tramonto di Matala Beach

Le grotte di Matala Beach

È praticamente impossibile andare a Matala Beach e non visitare le sue maestose grotte. La verità però è che nessuno sa con sicurezza a quando risalgono realmente. Quel che è certo è che al loro interno ancora sopravvivono cuscini scolpiti in pietra, letti e finestre intagliate.

Sono a pagamento e si visitano grazie a un piacevole sentiero scavato nella roccia. Arrivando sempre più in alto si può invece godere di un panorama davvero appagante. Alcune di esse si possono raggiungere esclusivamente in barca, mezzo che permette di visitare anche resti archeologici di mura e palazzi, le rovine di una fortezza, di un faro e molto altro ancora.

Cosa visitare nel villaggio

Molto affascinante, oltre alla spiaggia, è anche il villaggio di Matala. Scegliere di fare una vacanza da queste parti è come catapultarsi in un posto che sembra rimasto fermo del tempo e dove uno dei sentimenti prevalenti è una sorta di nostalgia ricca di colori. In questo villaggio si respira ancora un senso di pace, anche se durante il mese di giugno tutto si infuoca perché prende vita il Matala Beach Festival: appuntamento in cui le vie del villaggio si colorano e la musica risuona in ogni angolo.

Dopo lo stop dovuto dalla pandemia, in questo 2023 il festival ripartirà insieme a una vasta gamma di attività coinvolgenti ed emozionanti. I giorni della kermesse saranno il 23, 24 e 25 giugno, mentre una settimana prima ci sarà il famoso Matala Street Painting.

Villaggio di Matala

Fonte: iStock

Il colorato villaggio di Matala

Le altre spiagge di Matala

Oltre a questa spiaggia monumentale in grado di evocare un passato pregno di storia, il villaggio di Matala offre anche altri lidi che senza ombra di dubbio vale la pena scoprire.

Una di queste è Red Beach, in greco Kokkini Ammos, una delle più belle spiagge di tutta l’Isola di Creta. Per raggiungerla è necessaria una camminata, per alcuni tratti in salita, che conduce in un magnifico arenile dalla sabbia rossa e finissima in cui spuntano dei caratteristici massi. Perfetta anche per i naturisti, è attrezzata e assolutamente speciale.

Po ancora la spiaggia di Kommos che si distingue per una così grande estensione che in molti potrebbero pensare che sia infinita. Ideale per le famiglie con i bambini, è un’ottima meta anche per i più giovani, per le coppie e per coloro che vogliono dedicarsi al nudismo. Ma questa spiaggia è sede di un incredibile evento a cui è impossibile resistere: sono presenti aree recintate dove le mitiche tartarughe caretta caretta depongono le loro uova.

Matala Beach è quindi una spiaggia monumentale dell’isola di Creta, forse una delle più belle in assoluto. Un posto in cui l’atmosfera è davvero unica e in grado di evocare ricordi del passato che sembrano rivivere tra incantevoli grotte e peculiari viette.

Grotte Hippy a Matala

Fonte: iStock

Alcune delle grotte di Matala
Categorie
Croazia Curiosità Dalmazia Europa Viaggi viaggiare

Alla scoperta del Quarnero, la Croazia più autentica da vivere in estate

Organizzare le vacanze è spesso tanto complesso quanto entusiasmante. Ma se non si hanno le idee chiare si rischia di scegliere destinazioni che in quell’esatto momento si credono eccezionali, per poi rendersi conto che non soddisfano le alte aspettative. A meno che non decidiate di fare un viaggio in Croazia e più precisamente nel Quarnero, una regione che in tutta la sua estensione racchiude così tante meraviglie che è impossibile non trovare il proprio paradiso personale.

In questo angolo croato altamente suggestivo si passa infatti dalle verdi e rigogliose foreste di Grossi Kotar, un vasto e affascinante altopiano, alle spiagge da cartolina delle isole di Lošinj, Cres e Krk. Non mancano di certo città che incantano e che sono in grado di creare un’armoniosa mescolanza tra antico e moderno. Ne sono un esempio Rijeka, da noi conosciuta più facilmente come Fiume e Opatija Riviera, cittadina ricca di verde e di parchi monumentali. Altre destinazioni imperdibili sono la riviera di Crikvenica e Novi Vinodolski che offre un emozionante connubio tra storia e natura, e la splendida isola di Rab, meta ideale per viaggi indimenticabili.

Quarnero, la Croazia tutta da amare

Fare un viaggio presso il Quarnero, spesso chiamato anche Quarnaro, vuol dire catapultarsi in una realtà che regala una combinazione di splendidi paesaggi naturali che si mescolano con una storia antica e una cultura vibrante. È una meta in cui c’è tutto quello di cui si ha bisogno tanto da rendere felici famiglie, coppie e persino viaggiatori solitari.

Situato nella Croazia settentrionale, in quello che è un vero e proprio braccio di Mare Adriatico, è uno scrigno di acque limpidissime dove si divertono i delfini, zone selvagge sorvolate dai grifoni, spiagge che sembrano uscite da una cartolina, una cucina sublime e persino tante possibilità di fare vacanze attive all’aperto.

Sono perciò numerosissime le destinazioni che vale la pena scoprire in questo angolo d’Europa particolarmente affascinante. Vediamo insieme alcune delle più incredibili, ma consapevoli che, in realtà, il viaggiatore da queste parti può scovare molto di più di quanto vi stiamo per raccontare.

Isole Lošinj e Cres, un sogno a occhi aperti

La Croazia della regione del Quarnero presenta conformazioni davvero spettacolari. Vi basti sapere che Lošinj e Cres sono due isole molto belle e scarsamente popolate che sono separate da un canale largo solo 11 metri.

Pur avendo caratteristiche molto diverse, condividono la stessa storia e una natura in cui rilassarsi a dovere. Sono circa 200 i delfini che popolano le acque che lambiscono questi due incantevoli fazzoletti di terra, il luogo ideale in cui entrare in contatto e conoscere queste splendide e intelligenti creature.

Cres è rinomata per le sue spiagge incontaminate e una natura indomita. Foreste primordiali e un litorale scosceso fanno spazio a peculiari insenature dominate da antichi borghi sperduti in cui sembra che il tempo non sia mai passato.

Tantissimi sono i percorsi di trekking possibili che si aprono su panorami di straordinaria bellezza, come altrettante sono le spiagge che sembrano uscite direttamente da un libro di favole. Una di quelle che lasciano senza parole, tanto da essere considerata persino una tra le più belle al mondo, è la spiaggia di Lubenice. Composta di ciottoli, è circondata da una natura incontaminata ed è inondata di profumi che amplificano le varie emozioni che si vivono in questo territorio. Poi ancora le calette appartate e le spiagge remote che sventolano con orgoglio la Bandiera Blu.

Spiagge croazia

Fonte: R.-Sablic

Angoli di paradiso del Quarnero

L’Isola di Lošinj, dal canto suo, entra nell’anima del viaggiatore grazie alle sue foreste lussureggianti e a un mare particolarmente cristallino. Si estende su una lingua di terra lunga 31 km e nasconde anche antiche cittadine circondate da fitte pinete.

Un territorio che permette di fare passeggiate rigeneranti, come quella che si può percorrete tra Mali e Veli Lošinj, e l’altra che conduce, passo dopo passo, presso la bellissima baia di Čikat, dove si sviluppa anche una deliziosa spiaggia.

Lošinj è una meta sorprendente persino per chi è alla ricerca di vacanze attive: si possono fare escursioni sul monte Osorčica dalla cui vetta il panorama è come un sogno che si avvera. Tante emozioni le sperimentano anche coloro che preferiscono concedersi attività in acqua poiché si possono esplorare i fondali di un parco archeologico subacqueo.

Vacanze attive in Croazia

Fonte: Antonio Pavela

Esperienze all’aria aperta nel Quarnero

Isola di Krk, viaggio nella bellezza

Un’altra vera e propria perla del Quarnero è l’Isola di Krk che è caratterizzata da un paesaggio piuttosto vario. È l’angolo croato ottimale per chi è in cerca di spiagge da condividere con i propri figli, ma anche per chi ama viaggiare su due ruote, fare escursionismo, kayak e vela.

Ci sono poi diverse attrazioni da visitare e realtà in cui dedicarsi al puro divertimento: parchi acquatici, parchi avventura e parchi faunistici. Si tratta perciò di un’isola splendida e in cui è praticamente impossibile annoiarsi.

Quel che è certo è che se si visita l’Isola di Krk non si può perdere il suo mare. Tra le spiagge più incantevoli c’è quella di Baška dove svettano scogli mozzafiato. Non è da meno Vela Plaža nella città di Krk, un paradiso di ciottoli in cui rilassarsi e dove le acque praticamente trasparenti invitano a un rinfrescante bagno.

Non mancano le mete in cui fare un vero e proprio tuffo nella storia. Un esempio è Vrbnik, un borgo medievale con un centro storico incantevole e un patrimonio storico – culturale antichissimo. Poi ancora la Cattedrale di Krk che regala la vista più bella sulla città, e il Castello di Frankopan puntellato di pietre regolari intagliate e con pareti che raggiungono quasi 2 metri di altezza.

Il Quarnero è in grado di regalare vacanze davvero indimenticabili grazie alle sue diverse e intriganti località, ognuna con il proprio fascino e carattere unico. È la destinazione da scoprire se si è in cerca di spiagge paradisiache in cui rilassarsi, se si vuole esplorare la deliziosa cucina locale o se si desidera intraprendere un’avventura. Una gemma nascosta della Croazia da cui è impossibile rimanere delusi.

Per maggiori informazioni e per scoprire le altre mille meraviglie del Quarnero vi invitiamo a visitare il sito Visit_kvarner dove poter trovare tutto quello che offre questa regione incredibile.

Baška-beach, Croazia

Fonte: TB, Isola di Krk

La spiaggia di Baška, Quarnero
Categorie
Africa Consigli Kenya mare Safari vacanze avventura Viaggi viaggiare

Safari e mare: come organizzare un viaggio in Kenya

Un viaggio in Kenya è un sogno per moltissimi turisti in tutto il mondo e i motivi sono facili da capire: la meraviglia dei parchi nazionali e le spiagge da favola.

Si tratta di una meta ideale per chi ama unire mare cristallino e natura selvaggia e vivere una vacanza avventurosa di cui serbare il ricordo per tutta la vita.

Ma come si organizza un indimenticabile viaggio in Kenya tra safari e mare? Vediamo più nel dettaglio.

I consigli utili prima di partire

La pianificazione del viaggio è un momento cruciale e sono varie le domande che sorgono prima di partire: quando andare? Come arrivare? Quali sono i documenti necessari? E la sicurezza?

Chiariamo punto per punto.

Quando andare in Kenya

Il Kenya si trova al centro dell’Africa, più o meno nella zona dell’Equatore, e il clima è caldo tutto l’anno.

Occorre, però, ricordare che febbraio, marzo e aprile sono i mesi meno adatti a causa delle piogge torrenziali che possono verificarsi: è, infatti, la “stagione delle lunghe piogge”.

Di contro, da giugno a settembre (la cosiddetta “stagione secca”), è il periodo perfetto con temperature attorno ai 30 gradi durante il giorno.

Come arrivare

Di solito, una delle soluzioni più adottate è quella di affidarsi a tour operator che organizzano tour del Kenya con volo charter e soggiorno inclusi: è una soluzione economica, con atterraggio a Mombasa (la seconda città più grande del Kenya) e viaggio in bus per raggiungere la destinazione prescelta.

Chi sceglie il “fai da te”, invece, può optare per varie compagnie aeree e atterrare a Nairobi, la capitale.

Documenti necessari e vaccinazioni

Per l’ingresso nel Paese, è necessario il passaporto con una validità residua di almeno sei mesi: per gli italiani, il visto non è richiesto.

Non sono previste vaccinazioni obbligatorie ma sono consigliati la profilassi antimalarica e il vaccino contro la febbre gialla.

Carte di credito e valuta

Le carte di credito vengono accettate soltanto nei resort e in locali di un certo livello.

Il consiglio è quello di disporre, per gli acquisti e per mance, di contanti nella valuta locale, lo scellino kenyota.

Sicurezza in Kenya

Per la propria sicurezza durante la vacanza in Kenya, è opportuno osservare alcune semplici regole.

Non portare con sé molti contanti in giro, evitare di spostarsi da soli, conservare il passaporto originale in camera e munirsi di una copia quando si è fuori, e rivolgersi ai tour operator per l’organizzazione delle escursioni altrimenti è probabile incappare in fregature.

Safari e mare: tutto il fascino del Kenya

Il Kenya conquista al primo sguardo: i monumentali baobab, gli alberi di mango, la vegetazione lussureggiante, le palme dall’atmosfera esotica, le spiagge da sogno e i grandi parchi nazionali non possono lasciare indifferenti.

Parlando di safari, il Paese vanta alcuni tra i parchi più affascinanti dell’Africa dove vivere l’emozione di safari unici: mete top sono il Tsavo Est, il più vicino al mare, il Tvaso Ovest, l’Amboseli e il Masai Mara.

L’Amboseli dona la vista mozzafiato del Kilimangiaro, l’antico vulcano che svetta in Tanzania, mentre il Masai Mara è la terra della tribù Masai ed è interessato dalla “magica” migrazione degli gnu e delle zebre, uno spettacolo che, ogni anno, coinvolge migliaia di animali che, dalle pianure del Serengeti in Tanzania si spostano al Masai Mara e viceversa seguendo il ciclo naturale delle piogge.

Per quanto riguarda, invece, le spiagge, qui sono a dir poco meravigliose, lambite dalle limpide e tiepide acque dell’Oceano Indiano.

In più, ogni sei ore, va in scena il fenomeno delle maree che ricoprono la spiaggia oppure si ritirano lasciando chilometri e chilometri di sabbia bianchissima e finissima.

Tra le località più gettonate troviamo Malindi e Watamu, quest’ultima più “intima e raccolta” rispetto alla prima.