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Tutto quello che devi sapere per organizzare un viaggio con l’intelligenza artificiale

Il dibattito sulla possibilità che l’intelligenza artificiale (IA) possa sostituire l’uomo è un tema di grande attualità. Nonostante la sua capacità di semplificare la vita, risolvere problemi e aprire nuove frontiere alla conoscenza, non può eguagliare la profondità delle emozioni umane, la ricchezza delle nostre esperienze o la complessità del nostro pensiero critico.

Tuttavia, questa tecnologia innovativa sta rivoluzionando vari settori, inclusa l’industria del turismo, in modi che fino a poco tempo fa sembravano impossibili. Questo sta trasformando completamente le strategie delle aziende e l’esperienza di viaggio dei turisti. Grazie all’utilizzo di algoritmi avanzati, machine learning e data analytics, l’intelligenza artificiale sta rendendo le interazioni più rapide e convenienti. Che si tratti di prenotare un hotel, pianificare itinerari, ottenere suggerimenti sulle attrazioni locali o risolvere problemi di viaggio, l’IA può fornire tempestivamente consigli personalizzati in base alle tue preferenze.

Nonostante i notevoli progressi, l’intelligenza artificiale non è ancora così intelligente (almeno per il momento). Ciò significa che ci sono ancora certi aspetti che devono essere perfezionati e migliorati. Ecco allora alcuni consigli per organizzare un viaggio in modo efficiente, sfruttando al meglio le potenzialità di questo strumento innovativo.

Organizzare le vacanze con l’IA

Le lunghe ore trascorse a cercare l’offerta perfetta per il tuo prossimo viaggio, confrontando prezzi e leggendo recensioni, restano ormai solo un lontano ricordo. Pianificare i viaggi con l’AI è diventato non solo più semplice, ma è anche un’esperienza estremamente personalizzata.

Ora puoi sederti comodamente, rilassarti e lasciare che la tecnologia si prenda cura di tutto, analizzando rapidamente un’enorme quantità di dati per trovare le migliori opzioni in base alle tue esigenze.

Scopriamo, quindi, quali sono i vantaggi di pianificare un viaggio utilizzando l’intelligenza artificiale.

Esperienze di viaggio su misura per te

Grazie alla sua capacità di elaborare grandi quantità di dati, l’IA è in grado di comprendere le tue preferenze di viaggio sulla base delle ricerche precedenti. Può suggerirti sia le destinazioni sia gli alloggi, le attività e i ristoranti che molto probabilmente ti piaceranno. Per esempio, se in passato hai organizzato escursioni avventurose, l’intelligenza artificiale potrebbe proporti mete che offrono attività simili. Se invece preferisci vacanze piacevoli e rilassanti, l’IA potrebbe consigliarti delle spa di lusso o delle località più tranquille. Inoltre, è in grado di anticipare persino le tue future esigenze, basandosi sulle abitudini passate per rendere così la tua prossima ricerca un’esperienza meno stressante e più piacevole.

Ricerca rapida e semplice per un viaggio perfetto

L’IA è capace di confrontare rapidamente prezzi, disponibilità di voli, hotel e attrazioni turistiche su una vasta gamma di piattaforme. Questo elimina la necessità di passare ore a cercare manualmente le migliori offerte o a leggere innumerevoli recensioni per determinare la qualità di un servizio. Inoltre, l’IA può accedere a enormi database controllando in tempo reale la disponibilità e fornendo informazioni immediate.

Risposta immediata e assistenza continua

Che tu stia cercando di apportare modifiche sulla prenotazione all’ultimo minuto, di ottenere informazioni aggiornate sui voli o di risolvere qualsiasi altro imprevisto di viaggio, l’IA ti fornisce assistenza in qualunque momento. In particolare, molte aziende nel settore turistico stanno adottando l’uso di chatbot per offrire supporto ai propri clienti. Queste operano tramite algoritmi capaci di rispondere a una vasta gamma di domande e risolvere problemi comuni, garantendo un servizio disponibile ininterrottamente 24 ore su 24.

Occhio alle fake news

Sebbene queste tecnologie siano incredibilmente avanzate, è fondamentale sottolineare che, fortunatamente, non sono ancora in grado di sostituire completamente l’intervento umano. Uno degli aspetti più critici è la possibilità che le informazioni fornite possano essere occasionalmente false o non aggiornate. Recentemente, infatti, sono emersi dubbi sulla capacità dell’intelligenza artificiale di mantenersi al passo con le aspettative. In particolare, ChatGPT presenta spesso errori significativi e grossolani, diminuendo così il suo grado di affidabilità.

Proteggi i tuoi dati

Inoltre, le piattaforme basate su AI richiedono la condivisione di dati personali, come preferenze di viaggio, dettagli dell’alloggio, informazioni sui voli e talvolta informazioni di pagamento. Pur essendo utilizzate per personalizzare l’esperienza, è importante considerare le implicazioni e gli eventuali rischi sulla privacy.

Lascia spazio agli imprevisti

Infine, ma non per questo meno importante, affidarsi esclusivamente a consigli di viaggio personalizzati potrebbe rivelarsi controproducente. Sebbene i suggerimenti su misura possano semplificare la pianificazione e ottimizzare le nostre risorse, ci privano anche dell’opportunità di avventurarci fuori dai sentieri battuti e scoprire luoghi inaspettati, che magari non erano nei nostri piani. Limitando, così, la capacità di “guardare oltre il nostro naso”, rischiamo di dimenticarci la bellezza della scoperta e perdere uno degli aspetti più divertenti del viaggio: la sua imprevedibilità.

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Questa splendida isola-fortezza torna ad accogliere i turisti

Non è solamente uno splendido isolotto circondato da acque cristalline (quelle della Grecia, uno dei luoghi più belli al mondo), ma una vera e propria opera di architettura dall’immenso valore, che per troppo tempo è rimasta in stato d’abbandono. Stiamo parlando dell’isola-fortezza di Bourtzi, gioiello greco che dista pochissimo dalla capitale, e che finalmente torna ad accogliere i visitatori. Scopriamo insieme le sue meraviglie e come raggiungerla.

La storia del castello di Bourtzi

Situata nelle acque del Golfo Argolico, a due passi dall’affascinante città greca di Nauplia, l’isola-fortezza di Bourtzi ha una lunga storia che ne fa un preziosissimo sito archeologico. Il castello, che in linea d’aria si trova ad appena 500 metri dalla costa, venne costruito dai veneziani nella seconda metà del ‘400, proprio a difesa di Nauplia – che ai tempi era un importante centro marinaro – dalle invasioni e dagli attacchi dei pirati. Questo capolavoro architettonico porta la firma del celebre artista bergamasco Antonio Gambello.

Dopo aver servito fedelmente la città, proteggendola per secoli, il maniero svolse un ruolo fondamentale nella sua liberazione dal dominio turco, nel corso della guerra d’indipendenza greca (nei primi anni dell’800). Fu così che Nauplia, finalmente riconquistata, divenne la prima capitale della Grecia moderna, rimanendo tale fino al 1834. Negli anni seguenti, Bourtzi visse vicende alterne. Dapprima venne riconvertito in carcere, dove soggiornavano i condannati alla pena capitale in attesa di esecuzione.

Nel 1922, il castello venne proclamato monumento nazionale: diventato un’importante attrazione turistica, il governo lo trasformò in un hotel di lusso attorno agli anni ’30. Lo rimase per alcuni decenni, fin quando, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, restò in piedi solamente il ristorante e, poco dopo, venne definitivamente chiuso. Da quel momento, dell’isola-fortezza di Bourtzi nessuno si occupò più: pian piano cadde in stato di abbandono, anche per via delle controversie dovute alla doppia giurisdizione sul territorio. Ma oggi è tornata al suo splendore originario.

L’isola-fortezza di Bourtzi riapre al pubblico

Dopo tanti anni di incuria, l’isola-fortezza di Bourtzi – che viene gestita dal ministero della Cultura di Atene – è diventata il focus principale di un progetto di recupero che l’ha riportata ai suoi antichi fasti. Ci sono voluti ben due decenni, durante i quali l’accesso al castello è stato precluso ai turisti, ma finalmente l’obiettivo è stato raggiunto. Nell’agosto 2023, il governo ha annunciato la riapertura del maniero al pubblico, come “monumento accessibile di cultura e ricreazione”. Le operazioni di restauro, ormai concluse, hanno ridato nuova vita a Bourtzi, e ora i visitatori potranno ammirarne lo splendore.

Come arrivare all’isola-fortezza? Raggiungerla è davvero semplicissimo: da Atene, sono meno di due ore di auto. Una volta giunti a Nauplia, un luogo fantastico – esso stesso merita assolutamente una visita -, non resta che prendere un’imbarcazione e navigare per appena una decina di minuti. C’è persino chi si cimenta in una lunga nuotata, vista la distanza davvero irrisoria dell’isola dalla costa greca. Il castello apre poi le sue porte ai turisti, per consentire loro di scoprire le splendide stanze e i grandi saloni di cui è costituito. E naturalmente qui si può ammirare un panorama davvero fantastico.

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Cosa vedere e cosa fare a Bagno a Ripoli

Il territorio di Bagno a Ripoli si incastona tra il Valdarno Superiore e il Chianti, come esito fortunato dell’incontro tra un ambiente benedetto dalla natura e la sapiente mano dell’essere umano. Siamo a pochi chilometri da Firenze, dove a ogni passo ci si immerge in antiche vicende storiche che hanno lasciato tracce indelebili in questo gioiello toscano, che si imprime indelebilmente nel cuore di chi lo visita.

Viaggio nel tempo tra gli scavi di Bagno a Ripoli

La storia di Bagno a Ripoli affonda le sue radici nel periodo etrusco-romano, prima della mitica fondazione di Florentia nel 59 d.C., come dimostrano alcuni scavi condotti durante gli anni Settanta e Ottanta, che hanno portato a importanti ritrovamenti archeologici. Tra questi, il famoso Sasso Scritto, un cippo in pietra arenaria scoperto negli anni ’70 sulle rive del Borro di Calcinaia, presso Gavignano, su cui si legge l’iscrizione etrusca ‘Tular spular’, che significa ‘confine della comunità’: probabilmente il sasso serviva per demarcare i confini della comunità etrusca di Fiesole, sull’antica via di comunicazione tra il Sud e il Nord dell’Etruria. Sono stati, inoltre, ritrovati resti di una villa romana, di edifici più piccoli, frammenti di ceramica e monete varie, nonché due sorgenti che un tempo dovevano alimentare un piccolo laghetto che permise i primi insediamenti umani.

ll toponimo Ripulae (cioè, ‘piccole rive da riparo’) deriva dalle opere di difesa idraulica erette per difendersi dagli esondamenti dell’Arno che mettevano in pericolo le coltivazioni della piana. Sotto la dominazione di Roma, il borgo tra Firenze, Fiesole e Arezzo acquisisce maggior importanza come crocevia di scambi commerciali. Resta traccia della sua prosperità negli scavi di via della Nave e quelli – non visitabili – della Villa romana di Antella, sulla sinistra della strada che porta all’ospedale di Ponte a Niccheri. Il complesso faceva probabilmente parte di una villa rustica di età imperiale, appartenuta al mercante di legname Publio Alfio Erasto, del quale è stata ritrovata l’epigrafe funeraria dedicatagli dalla moglie Versinia.

Cosa vedere a Bagno a Ripoli

La vicinanza a Firenze e la bellezza dei dintorni di Bagno a Ripoli hanno attirato nel corso dei secoli l’attenzione delle più potenti e facoltose casate cittadine. Mentre il palpitante sentimento religioso delle comunità locali abbelliva pievi e chiese rupestri custodi di pregevoli opere d’arte, i castelli e le case fortificate si trasformavano in dimore signorili e in magnifiche ville medicee, decorate con gusto dai più famosi artisti contemporanei.

Il territorio è un susseguirsi di case coloniche e cipressi, vigneti e uliveti, ma anche cantine e laboratori di artigiani che tramandano l’eredità produttiva legata alla tradizione, fino agli stabilimenti delle grandi case di moda che hanno scelto Bagno a Ripoli come luogo di creatività.

Il tour tra gli edifici più importanti di Bagno a Ripoli conduce al Castello di Quarate, antico fortilizio di origine longobarda del IX sec. d. C. la cui torre è oggi sormontata da splendide piante di ulivi. Le tre pievi attorno alle quali storicamente sono cresciute le tre principali frazioni del borgo sono senza dubbio le più notevoli. Si tratta dell’austera ed elegante Pieve di San Pietro a Ripoli, considerata una delle chiese più antiche d’Italia, l’antica Chiesa romanica di Santa Maria ad Antella e San Donnino a Villamagna, con lo slanciato campanile in pietra.

Assolutamente imperdibile è anche una visita all’Antico Spedale del Bigallo, edificato all’inizio del 1200 per dare ricovero a poveri e pellegrini, ed oggi ostello della gioventù, nonché sede di prestigiosi eventi presso le sale monumentali e il suggestivo hortus conclusus.

La poesia si fa materia al Ninfeo del Giambologna, meglio noto come Fonte della Fata Morgana, un luogo dall’aspetto misterioso e magico, avvolto da leggende che narrano di apparizioni e sparizioni di giovani fanciulle, e di magiche acque che rendono più giovani.

Immancabile, infine, una tappa all’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote, fatto erigere intorno al 1354 dalla famiglia fiorentina degli Alberti, nei pressi dal Cimitero di Ponte a Ema. Malgrado la facciata austera, l’interno stupisce con un maestoso ciclo di affreschi che narra la vita della principessa martire Santa Caterina d’Alessandria, detta “delle Ruote” per uno degli strumenti con cui fu torturata prima di arrivare al martirio.

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Gli italiani sono i viaggiatori più potenti al mondo

Gli italiani hanno una grande fortuna in fatto di viaggi: possono andare praticamente ovunque senza neppure aver bisogno di un visto.

Libero accesso in 190 Paesi

“Su 212 Paesi, ne possiamo visitare 190 senza dover richiedere il visto in anticipo”, spiegano gli esperti del tour operator specializzato in vacanze di gruppo Vamonos Vacanze.

Lo studio è stato condotto dopo aver preso in esame i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, gli Osservatori Permanenti, quali Città del Vaticano, Palestina e Sovrano Militare Ordine di Malta, e i 16 Stati parzialmente riconosciuti, come per esempio il Kosovo o Taiwan.

In pratica, gli italiani possono viaggiare nell’89,8% del mondo senza particolari formalità, salvo in 44 Paesi, dove, però, si può richiedere il visto all’arrivo e in altri otto Paesi dove basta l’Electronic Travel Authorization (eTA), come richiede ora la Gran Bretagna, per esempio. Il visto tradizionale è richiesto solo nei rimanenti 22 Paesi.

Passaporto italiano, no. 1 al mondo

Il passaporto italiano è quindi il più “forte” al mondo. Merito anche di Paesi come Giappone, Gibuti, Mongolia, Suriname che hanno di recente eliminato l’obbligo di visto nei confronti dei nostri connazionali e nonostante le opposte misure adottate da Uganda, Etiopia e Papua Nuova Guinea: per visitare questi ultimi Paesi quest’anno gli italiani devono richiedere preventivamente il visto.

E questo grazie ai nostri ottimi rapporti con tutti questi Paesi stranieri, che ci consentono di superare i loro confini senza particolari controlli. Infatti, per ragioni geopolitiche, di sicurezza o anche semplicemente economiche non tutti i passaporti sono uguali: alcuni danno accesso a più nazioni di altri. E il nostro è tra quelli che ci permettono di andare quasi dappertutto.

Gli altri studi

La società londinese Henley & Partners pubblica, fin dal 2006, un apposito Passport Index atto a illustrare le cittadinanze mondiali più avvantaggiate in tema di viaggi all’estero. Secondo Henley & Partners, l’Italia si classifica solo seconda, però, dopo lo Stato di Singapore, che conterebbe due mete in più, toccando così 192 Paesi visitabili senza visto preventivo anziché 190 come noi italiani. I dati in questo caso si riferiscono però a 226 zone geografiche che la società di consulenza ha preso in esame basandosi sui dati della IATA, l’International Air Transport Association.

In entrambe le classifiche, seguono ex equo Giappone, Germania e Spagna con 189 Paesi visitabili senza visto, mentre nei gradini più bassi della graduatoria troviamo Yemen e Somalia, entrambi con soli 35 Paesi visitabili senza visto preventivo, Pakistan con 33 Paesi visitabili, Siria con 30 Paesi, Iraq con 29 e Afghanistan con 27. Situazione complicata anche per Israele, il cui passaporto non è accettato in Algeria, Arabia Saudita, Bangladesh, Brunei, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Iran, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Malesia, Pakistan, Siria, Somalia, Sudan e Yemen.

“Sette di questi Paesi neanche accettano passaporti che contengano visti israeliani”, spiegano dal tour operator. Inclusi gli italiani che abbiano viaggiato in Israele e che abbiano il passaporto con il timbro del visto israeliano. Il trucco – che usano tutti – è di farsi timbrare il visto su di un foglietto di carta giusto per il viaggio in Israele per poi tenerlo a casa o gettarlo via al rientro.

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Questa estate potrai fare un viaggio nel cuore della terra restando in Italia

Non tutte le meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo sono visibili agli occhi di chi guarda. Ci sono alcuni segreti, infatti, che sono custoditi alla stregua di un tesoro prezioso e che si palesano solo a chi osa andare oltre a quello che si conosce.

È questo il caso dei tesori sotterranei, bellezze custodite dal tempo e da Madre Natura che sono state rese accessibili grazie al lavoro dell’uomo e che oggi rappresentano una vera e propria attrazione turistica per tutti gli avventurieri che non si accontentano di ciò che esiste in superficie.

Grotte, miniere e caverne: sotto ai nostri piedi esiste un mondo affascinante e nascosto tutto da scoprire. Ma per farlo non c’è bisogno di andare dall’altra parte del mondo perché questa estate sarà possibile fare un viaggio nelle viscere della terra restando in Italia.

Viaggio nel cuore della terra

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in una regione tanto suggestivo quanto affascinante: la Lombardia. Ci troviamo tra i vasti territori delle province di Brescia e Bergamo, tra valli straordinarie e borghi rurali. Proprio qui, sotto i piedi di chi calpesta la terra ogni giorno, esiste un patrimonio culturale e storico che in pochi conoscono.

Questi paesaggi, apparentemente diversi tra loro, sono invece accomunati da un medesimo fil rouge che affonda le radici nella prima metà del ‘900 e nella tradizione mineraria del territorio. Con l’avvento delle industrie, le macchine per la perforazione della terra sono state spente. Ma quei sentieri scavati negli anni sono rimasti, ed è a loro che è stato affidato il compito di custodire l’eredità del passato.

Ed è proprio da questa consapevolezza che è nato il progetto “Nel cuore della terra”, promosso da Promoserio e finanziato da Fondazione Cariplo con Fondazione della Comunità Bergamasca nell’ambito del bando Capitale della Cultura 2023, che si è posto come obiettivo quello di valorizzare e celebrare i territori della tradizione mineraria attraverso tutta una serie di eventi che che si alterneranno a partire da agosto e fino alla fine dell’anno

Val di Scalve

Fonte: Ufficio Stampa Promoserio

Val di Scalve

Alla scoperta dei tesori sotterranei a Bergamo e a Brescia

Cinque valli e tanti diversi borghi rurali: è qui che si trova l’accesso alle viscere della terra. A partire da agosto, e fino a fine anno, un calendario ricco di eventi, spettacoli e visite guidate, permetterà a tutti gli avventurieri di andare alla scoperta dei tesori nascosti che si snodano sotto la Val Brembana, la Val Seriana, la Val di Scalve, la Val Trompia e la Val Camonica.

Il progetto “Nel cuore della terra” è già stato inaugurato raccogliendo il consenso e l’entusiasmo di cittadini e viaggiatori pronti a scoprire passato e tradizioni. Ma questo è solo l’inizio perché gli eventi e le iniziative per scoprire tutto ciò che si nasconde sotto le terre bergamasche e bresciane continueranno fino alla fine di questo 2023.

Uno degli appuntamenti più attesi, nell’ambito del progetto, è la visita guidata alla Miniera Gaffione di Schilpario. Attraverso un percorso nel sottosuolo, che si snoda per oltre 2 chilometri, gli esploratori potranno ripercorrere un pezzo di storia, fatto di lavoro e fatica, che riguarda diverse generazioni. Il Parco Minerario resterà aperto tutti i weekend di settembre dalle ore 10.00 alle ore 11.15 e dalle ore 14.00 alle ore 16.00.

Un altro evento attesissimo è quello che si terrà il 27 agosto alle Grotte delle Meraviglie di Zogno. Scendendo in profondità, a temperature che sfiorano i 10 gradi, gli esploratori potranno scoprire il mondo che si cela nel complesso e tutte le vicende geologiche legate a questa cavità.

L’11 novembre, invece, la tradizione gastronomica incontrerà quella mineraria all’interno delle Miniere di Costa Jels, a Gorno. Le visite guidate saranno abbinate a conferenze dedicate al tema delle produzioni di prodotti in miniera. Non mancheranno cooking class e degustazioni. Il 3 dicembre, invece, ad accompagnare gli esploratori nei sentieri sotterranei ci saranno spettacoli folcloristici e canti popolari per riscoprire le antiche teadizioni.

Come abbiamo anticipato, però, gli eventi continueranno fino a dicembre. Per il calendario aggiornato consigliamo di tenere d’occhio il sito ufficiale della Val Seriana.

Val di Scalve

Fonte: Ufficio Stampa Promoserio

Val di Scalve
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“Viaggiare in treno in Europa costa il doppio che in aereo”: lo studio

I viaggi in treno in Europa sono in media due volte più cari di quelli in aereo, con una tratta che arriva a costare fino a 30 volte di più. Un nuovo report di Greenpeace Europa centro-orientale (CEE) ha messo in evidenza le storture di un sistema dei trasporti in cui la forma di mobilità più sostenibile risulta essere anche la più costosa. Cosa dice lo studio nel dettaglio.

Treni più cari degli aerei: la situazione in Italia e all’estero

L’analisi ha confrontato i biglietti aerei e ferroviari di 112 diverse tratte europee in 9 diversi periodi di tempo. Ne è emerso che i voli sono più economici dei treni nel 71% dei casi. Nelle 15 tratte analizzate che includono l’Italia – per la maggior parte internazionali – il treno risulta due volte e mezzo più costoso dell’aereo, ponendo il nostro Paese al quinto posto in Europa nella classifica delle nazioni con la maggiore differenza di costo fra le due modalità di trasporto.

Solo per fare qualche esempio che ci riguarda più da vicino, viaggiare tra Roma a Vienna può arrivare a costare 10 volte di più in treno che in aereo. Per andare da Roma a Parigi si trovano biglietti dei voli a partire da 29 euro, mentre per fare lo stesso percorso in treno i prezzi partono da un minimo di 73 euro, arrivando a superare anche i 200 euro.

La tratta da Milano a Lussemburgo in treno costa tre volte in più che in volo, e la situazione non è molto diversa per chi si sposta su rotaia da Venezia a Colonia, pagando 2.2 volte in più rispetto a un viaggio in aereo.

Non va meglio per i viaggiatori che scelgono di viaggiare in treno nel Regno Unito e in Spagna, dove si paga un biglietto che è in media quattro volte più caro di quello aereo, mentre in Francia e Belgio è in media 2,6 volte più costoso.

Perché i viaggi in treno costano di più?

Stando a quanto riporta l’indagine, le compagnie aeree low-cost, che operano sul 79% delle rotte analizzate, sono spesso più economiche del treno grazie a “strategie tariffarie molto aggressive”. A volte offrono voli con scalo più economici rispetto alle compagnie che operano voli diretti, causando in questo modo fino a 10 volte più emissioni di gas serra. I vettori low-cost sfrutterebbero anche i vantaggi che derivano da condizioni di lavoro del personale “ridotte al minimo legale” e dai sussidi che talvolta ricevono dalle autorità locali.

Secondo quanto si legge nel comunicato ufficiale di Greenpeace, mentre le compagnie aeree non pagano né l’imposta sul cherosene né l’IVA sui voli internazionali, beneficiando di sussidi pagati con i soldi dei contribuenti, le ferrovie devono pagare le imposte sull’energia, l’IVA e gli elevati pedaggi ferroviari imposti nella maggior parte dei Paesi.

Come rendere i treni più convenienti degli aerei: la proposta

Per rendere il viaggio in treno più conveniente di quello in aereo, Greenpeace chiede ai governi europei di introdurre i cosiddetti biglietti climatici (climate ticket), ossia biglietti a lungo termine economici e semplici da usare, validi su tutti i mezzi di trasporto pubblico di un Paese o di una certa regione, compresi i treni e i trasporti transfrontalieri. Allo stesso tempo, rimarcano gli ambientalisti, sarebbe necessario porre fine ai sussidi alle compagnie aeree e agli aeroporti, iniziando con l’eliminazione graduale delle esenzioni fiscali per il cherosene.

“È ora che i governi europei, incluso quello italiano, cambino radicalmente il settore dei trasporti, incentivando il treno e i mezzi di trasporto meno inquinanti, e facendo pagare le compagnie aeree per i danni climatici e sociali che producono”, chiosa Federico Spadini, Campaigner Clima e Trasporti di Greenpeace Italia.

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Entrando in questo tunnel puoi fare un viaggio psichedelico in un altro universo

Quante esperienze possiamo vivere viaggiando? Tante, troppe. E non basterebbe un solo articolo per elencarle tutte. Possiamo, per esempio, scoprire le culture del mondo attraverso i sapori locali, lasciarci avvolgere dai profumi e dagli odori, abbandonarci a visioni emozionanti e senza fiato. Possiamo sperimentare avventure adrenaliniche e avvincenti, oppure lasciarci contagiare dal ritmo slow.

Sono davvero tante le cose che possiamo fare quando partiamo alla scoperta del mondo e tutte, questo è chiaro, sono destinate a lasciare un segno indelebile nel cuore e nei ricordi. Ma se è un’esperienza davvero unica, e uguale a nessun’altra, che volete vivere allora c’è solo un posto da raggiungere il prima possibile.

La destinazione di oggi è Shanghai, la grande e popolosa città cinese, nonché la più grande del Paese intero. Proprio qui, infatti, è possibile salire a bordo di un tram e attraversare un tunnel delle meraviglie che vi permetterà di fare un viaggio psichedelico in un altro universo. Preparate le valigie: il Bund Sightseeing Tunnel vi sta aspettando.

Un’esperienza psichedelica a Shanghai

Shanghai è una di quelle destinazioni che tutti dovremmo raggiungere almeno una volta nella vita. La metropoli cinese situata sulla costa centrale, infatti, è un concentrato di attrazioni imperdibili volte a soddisfare tutti gli amanti dell’intrattenimento, ma non solo. Passato e futuro, qui, vivono e convivono in maniera esemplare: da una parte c’è il Bund, il quartiere più caratteristico della città che ospita gli edifici storici e le testimonianze del passato, dall’altra invece è possibile ammirare il futuristico distretto di Pudong, con i grattacieli che sfiorano il cielo e le strutture avveniristiche.

Non mancano, ovviamente, polmoni verdi urbani con i rimandi più autentici alla cultura cinese, come il Giardino del Mandarino Yu che ospita padiglioni, laghi e zone verdeggianti.

Insomma, le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e tutte, è evidente, sono destinate a lasciare senza fiato. Ma se è un’esperienza unica e strabiliante che volete vivere una volta arrivati nella metropoli, allora, non potete perdervi quella offerta dal Bund Sightseeing Tunnel. Si tratta di una galleria davvero particolare che collega Bund e Pudong e che si snoda per appena 650 metri.

Ma guai a considerarla una semplice galleria di collegamento, perché il Bund Sightseeing Tunnel offre un’esperienza al di fuori dall’ordinario, un viaggio psichedelico che, in pochi minuti, trasporta i viaggiatori in un altro universo.

Bund Sightseeing Tunnel

Fonte: Getty Images

Bund Sightseeing Tunnel

Dentro il tunnel delle meraviglie

Per attraversare la galleria di collegamento tra Bund e Pudong è necessario salire a bordo di un tram futuristico con ampie vetrate trasparenti che viaggia su rotaie da una stazione o dall’altra. Una volta a bordo è possibile intraprendere un viaggio unico e straordinario che catapulta gli avventurieri in un microcosmo fatto di luci a neon, flash stroboscopici e suoni avveniristici.

Le pareti della galleria, infatti, ospitano tutta una serie di proiezioni che si alternano e si susseguono una dopo l’altra fino a creare degli universi paralleli che si fondono e si confondono tra loro avvolgendo e stordendo i sensi. Il viaggio dura poco più di 5 minuti, ma quelli bastano a segnare una delle esperienze più bizzarre di una vita intera.

Se volete perdervi e immergervi in questo tunnel allucinogeno non vi resta che recarvi in una delle due stazioni, Chenyi Square a Bund e Lujiazui a Pudong, e affrontare un viaggio indimenticabile.

Bund Sightseeing Tunnel

Fonte: Getty Images

Bund Sightseeing Tunnel
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Isola di Havelock, avvolta nel mistero

Ci sono dei luoghi del mondo che sono in grado di preservare ancora il loro fascino primordiale. Esistono anche posti nel nostro pianeta che sono così inesplorati che, in qualche modo, ci sembrano avvolti nel mistero. È il caso di quel meraviglioso lembo di terra conosciuto come Isola di Havelock, un piccolo paradiso che si fa spazio nel mare delle Andamane, e più precisamente nel Golfo del Bengala, tra India e Birmania.

Isola di Havelock o Swaraj Dweep?

Potrebbe sembrare una domanda banale, ma in realtà non lo è: seppur conosciuta da tutti come Isola di Havelock, il suo nome è Swaraj Dweep, o almeno dal 2018 a questa parte.

La denominazione Havelock, infatti, le era stata precedentemente data in onore di un generale britannico, Sir Henry Havelock, che prestò servizio in India. Tuttavia, nel dicembre 2018, il primo ministro, Narendra Modi, da deciso di ribattezzarla Swaraj Island in omaggio a Subhas Chandra Bose.

Bose è stato un politico e militare indiano e anche una figura centrale della lotta per l’indipendenza dell’India. Si tratta di colui che aveva issato la bandiera indiana a Port Blair il 30 dicembre 1943 e che aveva proclamato le Isole Andamane e Nicobare liberate dal dominio britannico.

Cosa aspettarsi

L’isola di Havelock si presenta incontaminata, impreziosita da una lussureggiante foresta tropicale (circa l’80% di questo territorio è ricoperto da rigogliosa vegetazione), con spiagge bianchissime e acque turchesi che invitano a fare tutti i bagni possibili. Vi basti sapere che il Time, prestigiosa rivista americana, in un articolo di qualche anno fa descrisse una spiaggia di questo lembo di terra come la più bella dell’Asia.

Havelock, cosa fare

Fonte: iStock

Una delle spiagge dell’Isola di Havelock

Chiusa al turismo fino al 1992, è il posto perfetto per tagliare i ponti con la terraferma e liberarsi di tutti i dispositivi tecnologici che caratterizzano la nostra quotidianità.

Cosa fare

Visitare Havelock vuol dire scoprire spiagge che sembrano fatte di borotalco e incorniciate da una fittissima giungla. Al contempo, è concedersi la possibilità di immergersi in un mare cristallino e fare snorkeling o diving in fondali dai mille colori.

Di attività ce ne sono anche per chi desidera stare in movimento sulla terraferma: le sue foreste sono pregne di interessanti sentieri per avventurarsi nel trekking.

Con particolare attenzione all’ecoturismo, è il luogo per eccellenza per rilassarsi e per staccare completamente con la vita frenetica e mondana.

Tra campi di riso e distese di terreni verdi con le mucche al pascolo, ogni passo è accompagnato dal canto degli uccelli e dai richiami delle scimmie. Qui dimorano ben 218 tipi di volatili, tra cui il rarissimo piccione delle Nicobare, 62 mammiferi, 300 farfalle, 2200 varietà di piante e 110 di orchidee.

Il mondo sottomarino non è da meno: pesci pagliaccio, napoleone, farfalla, coralli purtroppo morti a causa dell’innalzamento della temperatura dell’oceano, il raro dugongo, o mucca di mare e molto altro ancora.

L’esperienza di nuotare con gli elefanti

Sì, avete letto bene: presso l’Isola di Havelock, oltre che con dolci tartarughe marine che qui nidificano, è possibile nuotare con gli elefanti. Questo prezioso lembo di terra, infatti, è l’appartato rifugio di pachidermi che si immergono indisturbati nelle limpide acque di questa magnifica costa.

Gli elefanti sono gli abitanti per eccellenza dell’isola: passeggiano sul bagnasciuga, cercano refrigerio nell’acqua e si tuffano mediamente due volte al giorno, lasciandosi avvicinare dai sub. Qualcosa a cui è davvero difficile credere.

Havelock, fare il bagno con elefanti

Fonte: iStock

Un elefante che fa il bagno presso l’Isola di Havelock

Le spiagge da non perdere

In settima posizione, secondo il Time Magazine, tra le spiagge più belle del mondo, è Radhanagar Beach che è di una bellezza surreale, uno di quei posti che tocca le corde dell’anima e del cuore.

Dalla sabbia bianchissima e da un mare che sembra un diamante che brilla alla luce del sole, ha la forma di una falce di luna che si allunga per 2 chilometri e si allarga per circa 30-40 metri.

Mai affollata dai vacanzieri, offre una sabbia bianca e finissima incorniciata da alberi verdi. È il posto migliore, ta le altre cose, per godere di un tramonto mozzafiato e per immergersi e scoprire meravigliosi giardini di corallo e fenomenali terrazze vulcaniche piene di vita marina.

Non è da meno Elephant Beach, lo spot scelto dai pachidermi per venire a rifocillarsi. Attenzione, non è da escludere che qualcuno possa utilizzare questi affascinanti animali per far fare passeggiate ai turisti in sella ai loro possenti corpi, uno sfruttamento che è decisamente il caso di evitare.

Al di là di questa terribile pratica, si tratta di una spiaggia protetta da una fitta foresta e accarezzata da un mare dalle incredibili sfumature di blu. Vi ci si può attraccare in barca, oppure percorrendo un sentiero che un tempo usavano gli stessi elefanti per trasportate i tronchi fino al mare.

Poi ancora la Spiaggia di Kalapathar dove la sabbia bianca si fonde con rocce nere per poi brillare grazie ai colori del suo mare, sotto un caldo raggio di sole. Perfetta per rilassarsi in mezzo alla natura più autentica, è il posto ideale per scoprire il significato di “spiaggia esotica”.

Per ultima, ma non per importanza e bellezza, Vijaynagar Beach che è molto probabilmente il lembo di morbida sabbia più vicina alle strutture turistiche presenti sull’isola. Molto amata da coloro che praticano il birdwatching, consente anche di dedicarsi a diversi sport acquatici, tra cui il surf.

Dall’acqua incontaminata, è ben collegata con la terraferma e affollata dai viaggiatori che raggiungono questa isola remota.

Spiaggia di Kalapathar, Havelock

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La bellissima Spiaggia di Kalapathar

Quando andare e come arrivare

Per arrivare presso la magnifica Isola di Havelock bisogna prima volare a Port Blair, Capitale dell’arcipelago nell’isola di South Andaman. Da qui occorre salire a bordo di una barca che con circa un’ora e mezza di navigazione conduce nel colorato porticciolo dell’isola. Un metodo alternativo, ma sicuramente più costoso, è arrivarci in elicottero.

Per quanto riguarda il quando andare, è importante sapere che da queste parti il clima è di tipo tropicale. Ciò vuol dire che ci sono due stagioni: quella secca e quella delle piogge. Il periodo migliore per visitare Havelock è quello va da gennaio ad aprile, il momento dell’anno meno piovoso e in cui il sole brilla tutti i giorni.

Mentre l’intervallo più critico è quello che riguarda i mesi che vanno da maggio a ottobre. Particolari difficoltà si riscontrano ad agosto a causa delle piogge più frequenti e molto abbondanti, con il cielo che spesso è nuvoloso.

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Nasce la crociera dedicata al cioccolato

Viaggiare in crociera significa vivere un’esperienza unica e memorabile. L’incanto del mare, la scoperta di nuovi luoghi e culture, il piacere di rilassarsi e divertirsi a bordo di una nave di lusso: tutto questo fa parte del suo fascino. Che si tratti di una visita in una città storica, un tuffo in acque cristalline o una cena gourmet accompagnata da un calice di vino mentre si ammira il tramonto sul mare, ogni giorno offre qualcosa di stimolante e sorprendente.

Quest’anno, però, c’è un motivo in più per scegliere questa tipologia di vacanza. Infatti, Costa Crociere ha lanciato la “ChocoCruise“, un viaggio dedicato agli amanti del cioccolato, che unisce la passione per questa delizia gastronomica con l’amore per i viaggi.

Laboratori di cucina, visite a cioccolaterie locali e molto altro ancora. Un’esperienza sensoriale che soddisferà sia il tuo spirito avventuroso sia il tuo palato.

ChocoCruise: una crociera all’insegna dell’eccellenza

È tempo di intraprendere un viaggio delizioso e indimenticabile, che promette di deliziare i chocoholic di tutto il mondo. Dal 17 al 24 novembre, potrai partecipare alla straordinaria crociera che ti condurrà in un’avventura gastronomica tra i meravigliosi paesaggi del Mediterraneo.

La ChocoCruise, realizzata in collaborazione con Barry Callebaut, uno dei principali produttori mondiali di cioccolato di altissima qualità, è interamente dedicata a questo meraviglioso mondo e vedrà la partecipazione di cinque maestri pasticceri.

Il viaggio di una settimana toccherà porti splendidi come Genova, Marsiglia e Barcellona. Ma non è tutto. I passeggeri avranno la possibilità di frequentare corsi di perfezionamento, workshop, degustazioni e una miriade di altre attività legate a questa prelibatezza.

Durante il viaggio, gli ospiti potranno assaggiare i deliziosi piatti a base di cioccolato, dalla colazione alla cena, sperimentando sapori sorprendenti e abbinamenti unici. Inoltre, sarà possibile esplorare tutte le sfumature e i segreti di questo straordinario alimento nelle diverse mete visitate durante il viaggio a bordo della nave.

Una crociera d’autore al sapore di cioccolato

Durante la settimana della ChocoCruise, gli ospiti avranno l’opportunità unica di immergersi nel mondo del cioccolato come mai prima d’ora.

I professionisti gastronomici, insieme a Riccardo Bellaera, guideranno una serie di incontri ed emozionanti spettacoli culinari. Racconteranno le loro storie personali, condivideranno i segreti in cucina e illustreranno la preparazione del piatto del giorno a base di cioccolato.

Il cioccolato sarà il protagonista assoluto, non solo nei piatti ma anche nei bicchieri. Grazie alla collaborazione con Bacardi, due rinomati barman italiani, entrambi ambasciatori europei del marchio, creeranno cocktail speciali e unici, utilizzando il cioccolato come ingrediente principale.

Inoltre, gli ospiti avranno la possibilità di gustare un delizioso “Destination Dish“, un piatto unico preparato con ingredienti legati alla magnifica meta che visiteranno il giorno successivo. Specialità create da tre chef di fama mondiale, partner di Costa: Bruno Barbieri, Ángel León ed Hélène Darroze. Ciascuno di loro ha usato la propria esperienza e creatività per ideare un piatto che rappresenta l’essenza di ciascuna destinazione, offrendo agli ospiti la possibilità di gustare i sapori locali prima ancora di mettere piede a terra.

Preparati a esplorare una sinfonia di sapori irresistibili e vivere un’esperienza sensoriale unica nel suo genere.

ChocoCruise

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La ChocoCruise attraverserà i paesaggi del Mediterraneo dal 17 al 24 novembre
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Viaggio in Sicilia seguendo i binari dei treni storici

Ma quanto può essere emozionante viaggiare sui treni storici italiani e ammirare, mentre si alloggia in carrozze d’epoca, il prezioso paesaggio che offre il nostro Paese? È un’esperienza eccezionale, e l’ottima notizia è che c’è una grandissima novità al riguardo: i treni storici tornano in Sicilia.

Tornano i treni storici della Fondazione Fs

A partire dal 12 agosto e fino e fino al 10 dicembre, sui binari siciliani torneranno a correre i treni storici della Fondazione Fs. In totale ci saranno ben 51 appuntamenti speciali per percorrere le linee ferroviarie più suggestive della maggiore isola italiana.

Tanti diversi itinerari condurranno i passeggeri alla scoperta del patrimonio storico e architettonico di quest’isola da molti considerata una delle più belle del mondo. Non mancherà chiaramente l’opportunità di rifocillare le proprie papille gustative grazie ai fantastici prodotti locali. Ma chiaramente non si starà solo a bordo dei treni storici: ciascun viaggio prevederà visite ed escursioni a cura dell’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia.

Quest’anno, tra le altre cose, c’è anche una grandissima – e bellissima – novità: insieme alle carrozze Centoporte degli anni ’30 e Corbellini, la Fondazione Fs – su richiesta dell’Assessorato al Turismo – ha introdotto dei convogli dotati di vani per il trasporto di 50 biciclette per tratta. Un’iniziativa interessante e che permetterà di di incentivare l’intermodalità treno+bici sugli itinerari percorsi da questi preziosi mezzi d’epoca.

I biglietti delle prime partenze sono già acquistabili su tutti i canali di vendita Trenitalia e direttamente a bordo treno, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Gli itinerari

Tanti treni d’epoca diversi e, soprattutto, numerose destinazioni da visitare. Uno degli itinerari da non perdere è quello che compie il Treno del Barocco, una locomotiva diesel con carrozze anni ’30 Centoporte, carrozze anni ’50 Corbellini e bagagliaio, che conduce da Siracusa a Ragusa.

Le soste, come è possibile immaginare, saranno nelle varie città barocche patrimonio dell’Unesco. parliamo di Noto, Scicli, Modica e Ragusa, una tratta ferroviaria che attraversa il cosidetto Val di Noto, un paesaggio che ricorda la Sicilia più genuina grazie alla sua natura aspra, i campi, il mare e gli interminabili muretti a secco.

Poi ancora il Treno del Mare e delle Civiltà Antiche, un convoglio turistico che, con partenza da Palermo Centrale, toccherà Isola delle Femmine, Carini, Cinisi Terrasini, Partinico, Trappeto, Balestrate, Castellammare del Golfo, Alcamo Diramazione e concluderà il suo viaggio a Castelvetrano.

Un programma ricchissimo, quindi, e che coglie l’essenza più vera di questa meravigliosa isola del nostro Paese.

Ma non è finita qui perché a solcare i binari sarà anche il Treno dei Templi, una locomotiva turistica che va da Caltanissetta ad Agrigento Bassa e Porto Empedocle Succursale, e il Treno dell’Arte, una locomotiva elettrica con carrozze anni ’30 Centoporte, carrozze anni ’50 Corbellini e bagagliaio che solcherà i binari che vanno da Palermo a Tusa.

Insomma, grazie al programma dei treni storici in Sicilia è possibile viaggiare sulle più belle e panoramiche linee ferroviarie dell’Isola attraverso Palermo, Siracusa, Agrigento, Messina, Caltanissetta, Trapani – con luoghi custodi di panorami mozzafiato, sapori unici e storia millenaria, come Cefalù, Modica, Ragusa, Tusa, Porto Empedocle, Giarre, Castelvetrano.

Non resta che salire a bordo per vivere un’esperienza magica.