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Con soli 8 euro puoi viaggiare sul treno più panoramico d’Italia

È iniziato con un importante riconoscimento il 2024 del treno più panoramico d’Italia, ovvero la linea italo-elvetica che collega Domodossola con Locarno, la Ferrovia Vigezzina-Centovalli (che ha tra l’altro festeggiato i cento anni lo scorso anno) e prosegue con una promozione di sicuro interesse.

Infatti, ha ricevuto la menzione a “treno del mese” sul quotidiano britannico “The Guardian” e ora, dopo il successo della promozione “Inverno per 2” che ha visto oltre 2000 passeggeri, propone nuove e coinvolgenti offerte per un viaggio primaverile tra le Alpi e il Lago Maggiore.

“Viaggi in rosa” dal 4 al 10 marzo

La spettacolare ferrovia che unisce la piemontese Domodossola con la ticinese Locarno è pronta a festeggiare le donne con lo speciale biglietto “Settimana della donna” acquistabile online su prenota.vigezzinacentovalli.com.

Infatti, dal 4 al 10 marzo, tutte le viaggiatrici potranno salire a bordo a soli 8 € (anziché 37 €, viaggio a/r, senza soste intermedie) e approfittare di un’opportunità irripetibile per ammirare il
risveglio della natura in Valle Vigezzo e nelle Centovalli, ma soprattutto a Locarno, sul Lago Maggiore, grazie alle straordinarie fioriture di camelie. Un’occasione di viaggio che la Ferrovia Vigezzina-Centovalli arricchisce con la promozione dedicata all’apprezzatissima rassegna floreale “Camelie Locarno”, in programma dal 20 al 24 marzo.

La rinomata manifestazione internazionale “Camelie Locarno”

Oltre alla promozione per la Festa della Donna, la Ferrovia che parte da Domodossola e, in poco meno di due ore con un viaggio lento e panoramico, attraversa la Valle Vigezzo (la “valle dei pittori”) per superare il confine e, superate le Centovalli, arrivare sulla sponda elvetica del Lago Maggiore a Locarno, ha pensato anche a un biglietto ad hoc per ammirare le fioriture della 25esima edizione della rinomata manifestazione internazionale”Camelie Locarno“.

Infatti, la Ferrovia Vigezzina-Centovalli offre un biglietto speciale che include il tragitto di andata e ritorno da Domodossola a Locarno, valido uno/due giorni, con prenotazione del posto a sedere e ingresso a Camelie Locarno. Il biglietto denominato “Festival delle Camelie Locarno”, acquistabile online su prenota.vigezzinacentovalli.com, è in vendita a 36 € (adulti) e 14,00 € (ragazzi dai 6 ai 16 anni).
Viaggiano gratis i bambini fino a 6 anni non compiuti. Sarà sufficiente consegnare il voucher allegato al biglietto ferroviario per poter accedere al Parco.

Sede dell’evento è il Parco delle Camelie di Locarno, raggiungibile a piedi o con servizio autobus speciale dalla stazione di Locarno, che accoglie oltre un migliaio di varietà di camelie: la mostra, curata nei minimi dettagli e in grado di attirare appassionati, ma anche semplici amanti delle straordinarie fioriture primaverili, ospiterà oltre 200 esemplari recisi.

La nomina a “treno del mese”

Come accennato, il rinomato quotidiano britannico “The Guardian” ha eletto la Vigezzina-Centovalli come “treno del mese” con un coinvolgente brano della giornalista Nicky Gardner che l’ha definita “uno straordinario itinerario di montagna” e ne ha vantato “le viste mozzafiato sulle Alpi Pennine” oltre allo “splendido mix di boschi di querce e castagni intervallati da ruscelli di montagna e scorci fugaci di belle ville“.

Un riconoscimento che è stato davvero apprezzato e che è arrivato a conferma di quanto la storica Ferrovia (con i convogli che viaggiano ogni giorno dal 1923) sia un’importante meta turistica in grado di attrarre l’attenzione internazionale.

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Viaggi in treno, cambia tutto: le nuove regole per i bagagli

Fino a questo momento, il trasporto dei bagagli a bordo delle Frecce di Trenitalia non aveva particolari regolamentazioni. E forse proprio per questo, abbiamo visto un vero e proprio “far west” di valigie abbandonate a se stesse nei corridoi o infilate nei luoghi più improbabili, anche andando ad occupare posti destinati ad altre persone. Ma adesso cambia tutto: dal 1° marzo 2024 entra in vigore la nuova disciplina sui bagagli, ed è di portata rivoluzionaria. Vediamo quali sono le regole da rispettare.

Nuove regole per i bagagli sulle Frecce

A partire dal 1° marzo 2024, cambia il nostro modo di viaggiare a bordo dei treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca. Si tratta, in realtà, di una novità che riguarda soprattutto chi è solito spostarsi con molti bagagli (o comunque con valigie voluminose), mentre poco va a toccare gli amanti delle vacanze zaino in spalla, che amano muoversi molto leggeri. Il nuovo regolamento prevede che ciascuna persona può portare a bordo gratuitamente fino ad un massimo di due bagagli, con alcuni limiti nelle dimensioni che cambiano in base alla classe in cui si viaggia.

Bisogna dunque tenere conto delle dimensioni totali di ciascun bagaglio, misurate sommando la lunghezza, la larghezza e la profondità (inclusi tasche, ruote e manici). In seconda classe e nei livelli di servizio Standard e Premium, tale somma non deve essere superiore ai 161 cm, e in ogni modo ciascuna dimensione non deve superare gli 80 cm. In prima classe e nei livelli di servizio Executive e Business, c’è un po’ più di margine: la somma non deve essere superiore ai 183 cm, mentre ciascuna dimensione non deve superare i 120 cm.

È poi importante che ciascun bagaglio abbia un’etichetta ben visibile, su cui dovranno essere riportati il nome e i contatti del proprietario. Giro di vite anche per quanto riguarda la sistemazione delle valigie: d’ora in avanti dovranno essere sistemate negli appositi spazi, e non potranno più stare in prossimità delle porte, nei vestiboli o lungo i corridoi – né, naturalmente, occupare alcun posto destinato ai viaggiatori. È infatti fondamentale che i bagagli non intralcino in alcun modo gli altri passeggeri e il personale ferroviario.

Le eccezioni (e le sanzioni)

A questa regolamentazione così rigida sono previste alcune eccezioni. È infatti consentito il trasporto – in aggiunta ai due bagagli per persona – di attrezzature sportive e strumenti musicali, oltre che di passeggini, carrozzine, biciclette (purché smontabili o pieghevoli) e monopattini elettrici. Le dimensioni complessive di ciascun oggetto non devono comunque superare i 200 cm e, nel caso delle biciclette e dei monopattini, è necessario l’uso di una sacca di dimensioni non superiori agli 80x110x45 cm. Cosa succede se si violano queste nuove disposizioni riguardanti i bagagli?

Al momento, sono state previste multe di 50 euro per la disapplicazione della normativa sul trasporto delle valigie. Inoltre, i passeggeri sanzionati avranno l’obbligo di rimuovere i bagagli alla prima fermata utile. Conviene dunque correre ai ripari in anticipo: d’ora in avanti sarà importante utilizzare solamente valigie dalle dimensioni consentite e rispettare con puntualità l’intera normativa, per evitare di dover incorrere in una penalità che, come abbiamo visto, comporta un grande disagio per i viaggiatori.

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La stazione ferroviaria che è Patrimonio Unesco e che vale da sola il viaggio

Imponente, bellissima, da osservare con attenzione per poterne carpire ogni meraviglioso dettaglio. Stiamo parlando della stazione ferroviaria che è patrimonio Unesco e che da sola vale un viaggio. Si trova a Mumbai, in India, ed è il perfetto esempio della meraviglia che deriva dalla mescolanza di stili e culture diverse.

La Chhatrapati Shivaji Terminus, precedentemente nota con il nome di Victoria Terminus, è anche un edificio cruciale per il territorio, poiché viene utilizzato tantissimo e da un numero impressionate di persone. Basti pensare che ogni giorno transitano da lì circa tre milioni di pendolari. Ma per ammirarlo non è necessario dover partire, se si programma un viaggio in India lungo la costa occidentale e a Mumbai, è tra le tappe obbligate per poter vedere con i propri occhi tanta bellezza.

Perché visitare la Chhatrapati Shivaji Terminus

Ci sono luoghi che sono un tripudio di storia, di bellezza e capaci di colmare gli occhi di meraviglia. Uno di questi è – senza dubbio – la Chhatrapati Shivaji Terminus, stazione ferroviaria di Mumbai, cruciale per i trasporti e i viaggi.

Questo imponente gioiello architettonico è stato progettato dall’architetto Frederick William Stevens e pare che lui stesso abbia viaggiato in Europa per poter trarre ispirazione dalle stazioni ferroviarie occidentali. Il risultato è una struttura, realizzata nel corso di dieci anni a partire dal 1988, in stile gotico – vittoriano in cui convivono elementi legati alla tradizione indiana.

Come, ad esempio, la cupola in pietra, le torrette e gli archi a sesto acuto. Senza dimenticare, ovviamente, la particolarissima pianta. Alcuni dettagli, poi, erano stati realizzati dagli studenti di una scuola d’arte. Nel dettaglio si tratta, ad esempio, delle sculture in legno, le ringhiere ornamentali in ferro e ottone, ma anche le griglie per le biglietterie.

Un mix di culture diverse che prende vita in un edificio che, già nel momento della sua realizzazione, era un perfetto esempio di tecnologia e modernità.

Dal 2004 la stazione è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco, che sul sito in merito alla stazione ha scritto: “È un esempio eccezionale della fusione di due culture, poiché gli architetti britannici hanno lavorato con artigiani indiani per includere la tradizione architettonica e gli idiomi indiani, forgiando così un nuovo stile unico a Mumbai”.

Se si visita la città, quindi, vale la pena inserire tra le tappe del viaggio la stazione ferroviaria per assorbirne ogni dettaglio. Anche se non si deve partire.

Mumbai, cosa vedere oltre alla meravigliosa stazione

Di stazione stupefacenti ce ne sono tantissime in tutto il mondo, ma la Chhatrapati Shivaji Terminus è senza ombra di dubbio tra le più affascinanti. Così come lo è la città di Mumbai, ricca di luoghi da scoprire, città viva e vivace dove la modernità convive con il fascino e le tradizioni indiane.

Tra le tappe c’è il quartiere Colaba con la sua celebre strada, dove si può acquistare di tutto e trovare anche diversi locali, per immergersi al cento per cento nella vita della città. Da vedere è anche il Gateway of India, la cui realizzazione è terminata nel 1924 e si trova sul lungomare cittadino. È stato realizzato per commemorare l’arrivo di Giorgio V quando, nel 1911, è stato incoronato imperatore dell’India.

Vale la pena visitare anche il Taj Mahal Palace, hotel simbolo della città, struttura di lusso e molto celebre. E poi tanti altri luoghi, per respirare il fascino di una città viva.

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Questa piazza molto frequentata dai turisti sarà a pagamento

L’overtourism è un problema reale, con il quale molte grandi città devono lottare quotidianamente: una di queste è Siviglia, la terza meta più visitata della Spagna. A fronte di un numero di turisti in continua crescita, l’amministrazione sembra decisa ad adottare nuovi provvedimenti per rendere la città più vivibile per i suoi abitanti, ma anche per offrire un’esperienza migliore a chi arriva, zaino in spalla, per vedere le sue bellezze. Ecco cosa cambierà nei prossimi mesi.

Siviglia, nuova misura contro l’overtourism

Tra le più belle città della Spagna, con un centro storico ricco di fascino e numerosi monumenti da visitare, Siviglia è una delle mete turistiche più apprezzate di tutto il Paese. In particolare, c’è un luogo che funge da tappa per praticamente tutti i viaggiatori: si tratta di Plaza de España, fulcro della splendida capitale dell’Andalusia. Costruita nei primi due decenni del ‘900, in occasione dell’Esposizione Iberoamericana di Siviglia, venne realizzata dall’architetto Annibale Gonzalez ed è diventata ben presto il simbolo della città.

La piazza, di forma semicircolare e ampia circa 50mila metri quadrati, è attraversata da un canale su cui sorgono quattro ponti, a rappresentare gli altrettanti antichi regni di Spagna. Su di essa si affacciano due imponenti torri, mentre al centro si erge una grande fontana, opera dell’architetto Vincente Traver. Non sorprende che, visto il suo fascino, questo luogo sia stato scelto più volte come set per alcuni famosissimi film, tra cui il kolossal Lawrence d’Arabia e due episodi della saga di Star Wars. Anche per questo motivo, è una delle mete più visitate di Siviglia.

A fronte di circa 700mila abitanti, oggi si contano ben 3 milioni di turisti l’anno: un numero che evidenzia l’esigenza di dare un giro di vite, per cercare di rendere la piazza più vivibile (sia per i cittadini che per gli stessi visitatori). Per questo, il sindaco José Luis Sanz ha annunciato, con un video pubblicato sui social, di voler introdurre un biglietto d’ingresso per affacciarsi in Plaza de España. “Stiamo pensando di chiuderla e di far pagare l’ingresso ai turisti, allo scopo di finanziarne la conservazione e garantire la sicurezza al suo interno” – ha affermato il primo cittadino.

Il problema dell’overtourism

Siviglia, come molte altre destinazioni in tutto il mondo (tra cui la nostra Venezia), è afflitta dal problema dell’overtourism: è difficile trovare il giusto equilibrio tra i benefici che il turismo comporta per l’economia locale e le conseguenze negative dovute all’affollamento e allo sfruttamento eccessivo delle risorse. D’altra parte, la capitale dell’Andalusia è la terza città per numero di arrivi della Spagna, subito dietro a Madrid e a Barcellona. E in tutto il Paese, il turismo rappresenta circa il 13% del prodotto interno lordo.

La città si adegua dunque a quella che è una tendenza sempre più diffusa: l’idea è quella di adottare nuove strategie per ridurre l’afflusso turistico e permettere a queste bellissime mete di “respirare” un po’. Proprio come Venezia, che da quest’anno introdurrà un ticket per i visitatori, anche Plaza de España potrebbe ben presto diventare a numero chiuso. E sarà solo a beneficio di un luogo splendido che merita di essere preservato, cosa che ora purtroppo non sta accadendo – e il video del sindaco lo dimostra bene, facendo notare i danni che i turisti possono causare alla città.

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AAA Cercasi assaggiatore di burritos. Il lavoro dei sogni per viaggiatori golosi è questo

Sono tanti e diversi i motivi che ci spingono a viaggiare intorno al mondo, a esplorare il globo in lungo e in largo per scoprire tutte le sue meraviglie. Lo facciamo perché ispirati dalle bellezze di Madre Natura, o perché siamo desiderosi di raggiungere tutti quei luoghi iconici che sono diventati il simbolo di città e Paesi. Ma lo facciamo anche per toccare con mano la cultura e le tradizioni di popoli lontani. Altre volte, invece, saliamo su un treno o su un aereo spinti dalla voglia di commettere l’unico peccato concesso: quello della gola.

È proprio attraverso il cibo, infatti, che si possono vivere delle vere e proprie esperienze sensoriali che passano anche per la cultura locale. E questo lo sanno bene tutti quei viaggiatori golosi che non perdono occasione per scoprire e riscoprire un determinato luogo attraverso le ricette territoriali. E se vi dicessimo che questo potrebbe diventare un lavoro per voi?

Non c’è bisogno di andare poi così lontano, perché è nella splendida capitale d’Italia che sono aperte le selezioni per il primo assaggiatore di burritos professionista del Bel Paese. Chi ha voglia di candidarsi?

AAA Cercasi assaggiatore di burritos

Se state pensando di lasciare tutto, città e lavoro compresi, per reinventarvi, allora c’è una nuova e imperdibile opportunità che attende i più golosi a Roma. Si tratta di un’offerta di lavoro davvero particolare, sicuramente allettante per chi si è sempre affidato al palato per ogni sua scelta.

L’annuncio arriva da Maybu Margaritas y Burritos, un tex mex restaurant situato nella città eterna, che ha deciso di ampliare la squadra di lavoro con un assaggiatore professionista di burritos. La persona scelta avrà il compito di degustare, valutare e recensire i burritos offerti dal ristorante, con l’obiettivo di fornire un prodotto culinario che sia in grado di trasportare i clienti in posti lontani. Non solo, a lui sarà richiesto anche di suggerire nuove ricette e di confrontarsi con i clienti per arrivare al perfezionamento del burrito.

Quello di essere pagato per mangiare, per i più golosi, è un sogno che diventa realtà. Sicuramente un’esperienza lavorativa senza precedenti che consentirà, a chi lo desidera, di cambiare vita.

Come candidarsi

Se l’idea di inserire nel vostro curriculum la dicitura “Assaggiatore professionista di burritos” vi alletta, allora non resta che candidarvi a questa particolare posizione lavorativa. Il profilo ricercato è una persona golosa, ovviamente, amante dei sapori internazionali e sempre aggiornato sulle ricette dal mondo. Deve essere dotato, inoltre, di eccellenti capacità di comunicazione, anche sul web, a lui sarà richiesto, infatti, di creare contenuti digitali per promuovere e valorizzare i burritos  del ristorante capitolino.

La persona scelta, quindi, dovrà assaggiare tutti i burritos proposti da Maybu, e valutarli. Avrà, inoltre, il ruolo di degustare i margaritas, per poi raccontare la sua esperienza attraverso dei brevi video che verranno pubblicati su Instagram e TikTok. L’obiettivo è quello di scegliere la combinazione migliore di ingredienti e creare così il miglior burrito tex mex.

In cambio il ristorante offre un contratto da freelance e uno stipendio di 1.000 euro al mese. Chi diventerà il primo assaggiatore professionista di burritos in Italia? Le selezioni sono già aperte, non vi resta che inviare la vostra candidatura inviando una mail a Maybu Margaritas y Burritos.

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Huancayo, la città amata da tutti i viaggiatori

Ogni Paese del mondo nasconde luoghi e città che spesso vengono messe in secondo piano dai viaggiatori. In alcune circostanze ci sono validi motivi per cui farlo, mentre in altre si rischia di commettere un grosso errore. È il caso di Huancayo, una città del Perù che, probabilmente, ha meno da offrire rispetto ad altre realtà del Paese, ma che riesce comunque ad essere amata da chiunque la incroci lungo il suo cammino. I motivi? È moderna ma contemporaneamente legatissima alle sue tradizioni; sorge in una rigogliosa vallata circondata da imponenti montagne; si mangia benissimo ed i suoi abitanti sono particolarmente ospitali e sorridenti.

Informazioni utili

Huancayo è una città del Perù centrale, capoluogo della regione di Junín. Sorge in un ambiente che è davvero in grado di emozionare: sulla cordigliera delle Ande, al centro della fertile valle del Mantaro. È una megalopoli e anche piuttosto caotica, ma anche un luogo dove il moderno riesce a mescolarsi in maniera armoniosa con un forte senso della tradizione.

Le sue strade piene di vita, persone, sono spesso la sede di alcuni dei ristoranti migliori di tutto il Perù, che frequentemente si distinguono anche per la loro eleganza. C’è poi l’artigianato a colpire il viaggiatore, che dà vita a particolari oggetti che da molti sono considerati tra i più interessanti di tutto il Paese.

Infine le fiestas, delle colorite celebrazioni a cui vale davvero la pena partecipare almeno una volta nella vita.

Cosa vedere

La città di Huancayo è particolarmente nota per la sua bellezza naturale, la cultura indigena, il cibo e la sua vivacità fatta di innumerevoli festival che hanno luogo durante tutto l’anno.

Una località che con la punta dell’occhio cerca di guardare sempre più a fondo verso il futuro, ma in cui è ancora possibile sperimentare l’autenticità peruviana.

Le attrazioni cittadine

La città è la culla di un interessante patrimonio artistico e culturale, come quello che si può ammirare presso la Plaza de la Constitución che è puntellata di edifici storici che a loro volta sono incorniciati da montagne mastodontiche.

Da non perdere per nessuna ragione al mondo è il Mercado de Huancayo che, oltre a essere uno dei mercati più grandi del Perù, è un vero e proprio turbinio di emozioni perché consente di immergersi nella cultura e tradizioni locali.

Il Templo de la Merced, invece, è una chiesa che risale al XVIII secolo e che è stata edificata in stile barocco. Dall’architettura imponente, funge da centro spirituale e da luogo di aggregazione per la comunità.

Assolutamente interessante è il Parque de la Identidad Wanka che celebra la cultura e le tradizioni dei popoli indigeni del Perù. Visitarlo vuol dire conoscere l’arte, la musica e la danza degli antichi abitanti di questa zona del Paese.

Poi ancora il Teatro Municipal che è annoverato tra i più importanti del Paese. Infine, a non troppa distanza da Huancayo prende vita la città di Concepción, un luogo in cui svettano nei cieli dei maestosi palazzi coloniali splendidamente conservati.

La natura

E poi c’è la natura, come quella offerta dai Torre Torre, dei pilastri di terra che sorgono vicino al centro cittadino. È il posto ideale per gli amanti dell’avventura, perché qui risiedono incredibili formazioni rocciose tra cui fare trekking: sono opere che sono state scolpite dall’erosione del vento e dell’acqua, dando vita  un paesaggio surreale, come fosse precipitato sulla Terra da un altro pianeta.

Altrettanto affascinante è El Bosque de Piedras, una foresta di rocce vulcaniche che regala anche dei panorami mozzafiato. Infine, vale la pena allungarsi per circa quaranta chilometri e raggiungere la bellissima Laguna de Paca, dove ancora sopravvive una natura incontaminata e presso cui poter praticare diverse attività, come il trekking, la bicicletta e le escursioni in barca.

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Così l’Intelligenza Artificiale può aiutare i viaggiatori

Ci affidiamo sempre più spesso alla tecnologia nell’organizzare i nostri viaggi, così da poter vivere un’esperienza il più completa e soddisfacente possibile. Dalla ricerca su internet dei voli a prezzi migliori e degli hotel dove alloggiare all’uso di applicazioni che ci consentono di avere tutto a portata di mano con un solo click: indubbiamente, il turismo fa ampio impiego dei nuovi strumenti. E l’Intelligenza Artificiale è uno di questi. Ecco il progetto italiano che ci permetterà di sfruttare le sue potenzialità al servizio dei viaggiatori.

Il progetto delle isole Pelagie

Le isole Pelagie sono l’arcipelago più meridionale d’Italia, una delle mete turistiche per eccellenza nel Mediterraneo. Da Lampedusa all’Isola dei Conigli, ci sono numerose destinazioni frequentatissime dai viaggiatori durante il periodo estivo, grazie alle spiagge da sogno e ad un mare cristallino. A partire dalla primavera 2024, verrà implementato un nuovo progetto che sfrutterà l’Intelligenza Artificiale per scopi turistici. L’obiettivo è quello di fornire ai visitatori il maggior numero di strumenti possibile per vivere un’esperienza ottimale.

Il progetto, presentato da Hub Turistico Lampedusa e realizzato in collaborazione con Mexedia, prevede l’impiego di una suite di prodotti tecnologici basati sull’Intelligenza Artificiale, per ampliare la propria offerta turistica promuovendo il territorio in modo completo. Tra gli strumenti implementati, ci sono una piattaforma omnicanale (Duir) e un Virtual Interactive Representative (VIR). Ovvero un assistente virtuale, in grado di supportare i turisti in ogni fase del loro viaggio, prima della partenza e una volta arrivati a destinazione.

“Gli assistenti virtuali, basandosi sulle tecnologie più all’avanguardia, sono in grado di assicurare importanti vantaggi, in termini di efficienza e miglioramento della customer experience, in diversi ambiti e settori. Tra questi anche il comparto turistico, dove i VIR possono trovare applicazione sia sulle piattaforme online, sia nelle località di destinazione, anche in versione olografica, per creare un percorso su misura e differenziato per ogni turista” – ha affermato Simone Mariano, CEO di Baasbox, società gestita da Mexedia.

L’Intelligenza Artificiale nel turismo

L’Intelligenza Artificiale arriva dunque al servizio dei viaggiatori, offrendo un servizio completo che andrà a semplificare la gestione degli uffici turistici di piccole località come Lampedusa e Linosa, che in periodo estivo sono così affollati da non poter soddisfare in maniera eccellente ogni richiesta. L’assistente virtuale può innanzitutto rispondere alle domande dei visitatori tramite un chatbot, dando diverse opportunità per la costruzione di un itinerario personalizzato. Inoltre, raccogliendo dati e analizzando le tendenze dei turisti, può consentire agli Enti di sviluppare proposte sempre più conformi alle esigenze dei viaggiatori.

“Siamo soddisfatti di aver presentato insieme a Mexedia una suite di strumenti in grado di migliorare l’esperienza dei visitatori dell’isola di Lampedusa in ogni sua fase. Infatti, non solo ci consente di rispondere alle numerose richieste e alle esigenze diversificate dei turisti in modo tempestivo ed efficace, ma ci permette anche di concentrare gli sforzi del personale sulle attività più complesse e a valore aggiunto. In questo modo, possiamo fare ancora di più per valorizzare le meraviglie dell’isola e per garantire un’accoglienza di qualità” – ha dichiarato Luca Siragusa, di Hub Turistico Lampedusa.

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Questo aeroporto italiano è ora un museo: ospita l’opera di Giotto

E se il viaggio e la scoperta non iniziassero una volta arrivati, ma anche durante il percorso? Quando si parte, qualsiasi sia la destinazione, lo si fa con un bagaglio prezioso sulle spalle composto da voglia di fare nuove esperienze, sete di conoscenza, desiderio di esplorare e bisogno di relax e di staccare dal tutto.

Immaginiamoci di essere in aeroporto, in attesa e, nel mentre, di lasciarsi affascinare dalla magnificenza dell’arte, quella che ha superato il tempo ed è arrivata sino a noi come testimonianza preziosa di bellezza, cultura e sapienza.

Può succedere a Fiumicino, Roma, che si è trasformato in un museo per le tante persone che vi transitano e che possono vedere per la prima volta un’opera d’arte che è stata attribuita a Giotto. Tutto quello che c’è da sapere.

L’aeroporto italiano che si è trasformato in un museo

Sarà lì, nel terminal 1 dell’aeroporto Fiumicino di Roma. Stiamo parlando della bellissima opera d’arte che è stata attribuita a Giotto e che per i prossimi mesi terrà compagnia ai viaggiatori. Non importa che siano in partenza o in arrivo, non importa neppure la loro destinazione, che potrà essere nazionale, in qualche luogo europeo oppure intercontinentale. Perché le tre vetrate datate 1310, e che pare siano state realizzate dalla mano di Giotto, saranno sempre lì, per trasformare lo scalo in un museo per tutti e per poter essere ammirate per la prima volta.

L’opera è stata resa nota al termine della cerimonia organizzata per celebrare il 50esimo anniversario di Aeroporti di Roma ed è stata messa a disposizione in prestito dal Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, che si occupa di tutelare, valorizzare, conservare e restaurare il patrimonio artistico nazionale.

La location da raggiungere è il Terminal 1 dove ci si può far ammaliare dalle tre vetrate sulle quali è possibile ammirare il profeta Aronne e due diaconi. Sembra che inizialmente si trovassero nella Basilica di Santa Croce a Firenze e che possano essere datate 1310 circa, normalmente vengono custoditi proprio nel Museo dell’Opera di Santa Croce di Firenze.

L’aeroporto aveva già ospitato un’altra opera celebre

Se oggi sono i frammenti di vetro riconducibili a Giotto, precedentemente un’altra opera d’arte aveva accolto i viaggiatori. Era il Salvator Mundi del Bernini, rimasta nello scalo da aprile fino al primo di settembre 2023 e, numeri alla mano, pare siano stati 6 milioni di viaggiatori a poterla ammirare.

Finestre sull’Arte riporta una dichiarazione in merito del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “È un motivo d’onore vedere associato l’evento dei 50 anni di Aeroporti di Roma alle opere del fondo edifici di culto sotto la cura del ministero dell’Interno. Per noi sono iniziative importanti, è la seconda che facciamo. Prima delle opere svelate oggi abbiamo avuto l’esposizione del Salvator Mundi di Bernini. L’aeroporto di Fiumicino è una delle principali porte d’ ingresso nel Paese e nell’Europa, un punto di eccellenza del sistema aeroportuale internazionale, e il fondo edifici di culto raccoglie un patrimonio immenso di opere artistiche, architettoniche e monumentali. Abbiamo 840 chiese con tanti beni contenute al loro interno. È un modo per attivare un programma che prevede di fare tanto per portare la gente verso le opere d’arte e portare le opere d’arte verso la gente”.

E quindi partire (o tornare) può essere anche un’ottima occasione per ammirare la bellezza di questa opera antica, rappresentativa dell’enorme patrimonio culturale e storico del nostro paese.

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Tsuzumi-mon: il portale d’accesso a una delle stazioni più belle del mondo

Il Giappone, terra di contrasti e incanto senza fine, è un luogo dove il passato e il futuro si intrecciano in un abbraccio senza tempo, dove le grandi metropoli si ergono come sentinelle del progresso, mentre i giardini secolari sussurrano storie di antichi imperi. Tra le sue innumerevoli meraviglie, c’è un luogo di rara maestosità e bellezza, un’esperienza che afferra l’anima e la porta in un viaggio attraverso secoli di storia e cultura.

Oggi il nostro viaggio ci conduce a Kanazawa, l’epicentro culturale ed economico della regione di Hokuriku. Qui, tra le sue splendide vie, sorge la magnifica Tsuzumi-mon, un’icona di ingegneria architettonica che si erge fieramente come custode dell’ingresso alla stazione ferroviaria cittadina.

Non è solo un punto di transito, ma un portale che invita a esplorare gli angoli di Kanazawa e le zone circostanti della Prefettura di Ishikawa.  È l’inizio di un’avventura che porta con sé il profumo dei fiori di ciliegio, il suono melodioso dei flauti di bambù e la serenità dei giardini zen, per lasciarsi incantare dai tesori che si celano in questa terra straordinaria.

La Stazione di Kanazawa: un’oasi di innovazione e bellezza

Stazione di Kanazawa

Fonte: iStock

Stazione di Kanazawa, Giappone

Sebbene l’attuale struttura possa brillare di modernità e grandiosità, con la sua architettura futuristica e le comodità all’avanguardia, le sue radici affondano in un passato lontano, nel 1898, quando in quello stesso luogo sorgeva un modesto edificio in legno. Una costruzione semplice, dalle dimensioni ridotte, destinata a servire una comunità che, all’epoca, vedeva nella ferrovia un collegamento essenziale con il resto del Paese.

L’inaugurazione del nuovo edificio avvenne solo nel 2005, grazie al genio creativo di Ryuzo Shirae, che donò alla città un simbolo di progresso e contemporaneità.

Oltre alla sua bellezza intrinseca, la stazione è anche un fulcro di innovazione e sostenibilità. Infatti, grazie all’uso di molteplici pannelli solari posizionati sul tetto, Kanazawa è in grado di generare parte della sua energia in modo pulito e rinnovabile. Questo non solo riduce l’impatto ambientale della struttura, ma dimostra anche l’impegno della città verso la lotta contro il cambiamento climatico e la promozione di pratiche sostenibili.

Tsuzumi-mon: l’icona architettonica di Kanazawa

Al primo sguardo, la maestosa Tsuzumi-mon cattura l’attenzione con la sua grandiosità e la sua grazia senza tempo. Ergendosi con fierezza su una piazzetta accogliente, arricchita da alberi e panchine, invita sia i pendolari sia i turisti di passaggio a fermarsi per un istante di contemplazione. Il suo design, un omaggio al tradizionale torii giapponese reinterpretato in chiave contemporanea, incanta con le sue curve sinuose e i suoi motivi decorativi che si fondono in perfetta armonia con l’ambiente circostante.

Inoltre, crea uno scenario unico e suggestivo con l’edificio moderno che la sovrasta, caratterizzato da un vasto soffitto in vetro che lascia penetrare generosamente la luce del giorno, illuminando gli spazi interni con una luminosità vivace e avvolgente.

Il nome stesso del portale, Tsuzumi, si ispira al ritmo incalzante del tamburo utilizzato nel tradizionale teatro Noh, evocando così la pulsante vivacità della quotidianità locale. Ogni minuzioso dettaglio di questa struttura, dai pilastri alle eleganti decorazioni che adornano la sua superficie, è stato plasmato con maestria e passione, testimoniando l’instancabile amore e la profonda dedizione degli artigiani che hanno dato vita a questa meraviglia architettonica.

Kanazawa

Fonte: iStock

Skyline di Kanazawa, Giappone
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Puoi vincere un viaggio verso una destinazione misteriosa: ecco come

Viaggiare è scoprire posti nuovi, è poter vivere un’avventura indimenticabile, collezionare esperienze e ricordi. C’è chi ama pianificare tutto nel dettaglio e chi, invece, preferisce lasciarsi trasportare dagli eventi e mettersi alla prova. Se si è particolarmente coraggiosi, poi, si può provare a vincere un viaggio, che è sì il sogno di tutti, ma in questo caso verso una destinazione sconosciuta e misteriosa.

Farlo è molto semplice, la campagna è stata ideata dalla compagnia di voli Wizz Air, è destinata a chi risiede in UK e chi vince ha diritto a un accompagnatore. Tutto quello che c’è da sapere.

Come vincere un viaggio per una destinazione misteriosa

Ci vuole un po’ di spirito d’avventura, tanta voglia di viaggiare e scoprire luoghi nuovi, oltre a questo chi vince (ma anche l’eventuale accompagnatore) deve essere residente in UK: il concorso promosso da Wizz Air farà la gioia di chi ha voglia di esplorare il mondo e di farlo anche con un pizzico di coraggio, quello che serve per mettersi alla prova viaggiando verso una destinazione che non si conosce.

Ma come partecipare? L’iniziava è della compagnia di viaggio low cost Wizz Air che ha condiviso un reel sul proprio profilo Instagram, ed è sul social che si deve interagire per provare a vincere questa opportunità.

Viene definita “un’impresa verso l’ignoto”, perché si conosce da dove si parte, ma non dove si arriva. Il concorso si chiama Let’s Get Lost London, e il fortunato vincitore partirà da Londra Gatwick per una destinazione sconosciuta. Per partecipare si deve mettere mi piace al post, taggare un amico e provare a indovinare la destinazione. C’è tempo sino al 22 febbraio.

Nella documentazione del concorso viene specificato che il premio è aperto solo ai residenti in UK, con almeno 18 anni. E chi partecipa deve avere il profilo Instagram pubblico.

Destinazione misteriosa, il viaggio gratis

L’adrenalina di partire per una destinazione non nota, ma anche quella di non pianificare nulla lasciando che siano gli eventi e gli altri a decidere per noi. Del resto, viaggiare è anche mettere alla prova sé stessi e i propri limiti, è scoprire posti nuovi, lasciarsi affascinare da culture diverse dalla nostra.

E lo sa bene Wizz Air, la compagnia di viaggi low cost che ha promosso questa iniziativa. I fortunati vincitori (a quanto pare 35 più i loro accompagnatori) partiranno tra il 7 e il 10 marzo per quella che si preannuncia come una vacanza all’insegna del divertimento e della scoperta.

Non è la prima volta che la compagnia aerea promuove iniziative di questo tipo e il successo è stato grande. Proprio lo scorso anno aveva fatto la stessa cosa per i viaggiatori italiani e nella nota pubblicata sul sito ufficiale avevano scritto che il concorso “incoraggia i viaggiatori a cogliere l’attimo, a vivere appieno la vita e a creare ricordi indimenticabili in una destinazione misteriosa della vasta rete in espansione di Wizz Air”.

Avventura ma con un minimo di programmazione, perché ovviamente ogni luogo ha bisogno di un bagaglio specifico che verrà eventualmente comunicato qualche giorno prima della partenza, giusto per non farsi trovare completamente impreparati.