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Scoperta in Egitto una coppia di sfingi quasi intatte

L‘Egitto è la terra dalla storia, probabilmente, più affascinante del mondo. Tantissime sono le meraviglie che conosciamo, e altrettante sono quelle che devono ancora essere scoperte. Tuttavia, grazie al lavoro di professionisti e appassionati, vengono sempre più alla luce tesori preziosi e importantissimi appartenenti a un’epoca a noi lontana. Come l’ultimo ritrovamento avvenuto a Luxor, ossia una coppia di sfingi quasi intatte.

Luxor, il museo a cielo aperto più grande del mondo

La città del Luxor è una delle mete turistiche più importanti e famose dell’Egitto. Si trova sulla riva orientale del Nilo e rappresenta la gloria dei faraoni egizi antichi e la loro storia. Viene definita come “il museo a cielo aperto più grande del mondo” poiché la parte moderna è ubicata nello stesso sito dell’antica Tebe, al di sopra e attorno al tesoro dell’Antico Regno.

Recentemente, Luxor ha inaugurato il suo mitologico Viale delle Sfingi attraverso una sfarzosa cerimonia, mentre in questi giorni ha fatto ritornare alla luce tesori di grande importanza.

La scoperta nell’antico tempio egizio di Amenhotep III a Luxor

Alcuni frammenti di una coppia colossale di sfingi in pietra calcarea sono stati rinvenuti nell’antico tempio egiziano di Amenhotep III, particolarmente noto per i Colossi di Memnone, due massicce statue in pietra alte 18 metri raffiguranti Amenhotep.

E proprio qui un team di ricercatori tedesco-egiziano, guidato dall’archeologo Hourig Sourouzian, ha scoperto i manufatti semi-sommersi nell’acqua durante il loro restauro del tempio funerario del faraone.

Due sfingi che misurano circa 8 metri di lunghezza e che, molto probabilmente, raffigurano l’antico sovrano vestito con un copricapo a forma di mangusta, una barba reale e una larga collana. Inoltre, un restauro della pietra calcarea ha rivelato “l’amato di Amon-R” (e un dio egizio) sul petto della sfinge, stando a quanto dichiarato dal Ministero del Turismo e delle Antichità dell’Egitto.

Ma non è finita qui. Nel sito sono state scoperte anche tre statue quasi intatte della dea Sekhmet, una temibile divinità egizia con testa di leonessa e corpo di donna, un leone come difensore del dio del sole Ra, e i resti di una grande sala a colonne.

Inoltre, sulle sue pareti di pietra arenaria sono ancora oggi leggibili una serie di immagini che rappresentano il giubileo reale, un’antica celebrazione egizia che riconosceva e rinnovava il diritto del re a governare.

Le dichiarazioni dei ricercatori sulla scoperta

Amenhotep III è stato un faraone egizio della XVIII dinastia. Conosciuto anche come Amenofi “il Magnifico”, regnò dal 1390 al 1353 a.C. Gli studiosi ritengono che il suo Heb-Sed, ovvero la festa giubilare che vi abbiamo accennato sopra, sia stato il più elaborato e incredibile della storia.

E a tal proposito l’archeologo Sourouzian ha sottolineato la grande importanza della scoperta. Queste sfingi, infatti, confermano la posizione dell’inizio della strada della processione, un luogo cruciale per le cerimonie e le feste. Il regno in gran parte pacifico di Amenhotep III fu segnato da un prolifico programma di costruzione a Tebe, la capitale dell’antico impero egiziano. Ciò includeva i Colossi di Memnone, un complesso di palazzi a Malkata e un porto artificiale che collegava la città al Nilo. Il faraone ordinò anche la costruzione di un grande tempio a Soleb in Nubia.

scoperte sfingi luxor

I Colossi di Memnone e l’area della scoperta

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Le location del film “Corro da te” con Miriam Leone

Sbarcherà nei cinema il 10 febbraio “Corro da te“, la nuova commedia sentimentale di Riccardo Milani che vede protagonisti Miriam Leone e Pierfrancesco Favino e, nel cast, anche Michele Placido, Vanessa Scalera e Giulio Base.

Il film è un remake del francese “Tutti in piedi” scritto e diretto da Franck Dubosc: Gianni (Pierfrancesco Favino) è un quasi cinquantenne single incallito e seduttore seriale, a capo di un importante brand di scarpe da running che, per conquistare la giovane donna di turno, arriva a un certo punto a fingere di essere sulla sedia a rotelle.

Ma grazie all’incontro con Chiara (Miriam Leone), che di lavoro fa la musicista e nel tempo libero la tennista nonostante l’incidente che l’ha resa paraplegica, Gianni arriverà a cambiare prospettiva su molte cose tra cui la vita, l’amore e la disabilità comprendendo che l’unico vero handicap è la mancanza di forza d’animo.

La pellicola è stata girata tra Roma e Venaria Reale: in quest’ultimo caso, Via Mensa è stata trasformata in una delle vie di Lourdes.

Venaria Reale, la meraviglia della Reggia

Alle porte di Torino, il comune di Venaria Reale ospita la grandiosa Reggia, una delle più affascinanti residenze sabaude, capolavoro di architettura e Patrimonio UNESCO dal 1997.

Venne progettata dall’architetto Amedeo di Castellamonte su volontà di Carlo Emanuele II che desiderava una residenza di caccia e costruita tra il 1658 e il 1659, fastosa e imponente, sulla scia della stupenda Reggia di Versailles.

La Reggia fa parte di un complesso monumentale di ben 80.000 metri quadri, 50 ettari di giardini reali e 3000 ettari recintati del Parco Naturale La Mandria e si presenta come una meraviglia barocca tutta da scoprire: vanta, infatti, alcune delle espressioni più alte di questo stile con la solennità della Galleria Grande, l’affascinante scenario della Sala di Diana, la Cappella di Sant’Uberto con il complesso delle Scuderie Juvarriane, opere di Filippo Juvarra nel Settecento, la magnifica Fontana del Cervo nella Corte d’Onore e decorazioni che lasciano senza fiato.

Oltre ad ammirare alcune delle espressioni più elevate del barocco universale, autentici capolavori di arte, paesaggio e architettura, qui si rimane incantati anche dai Giardini della Reggia, dialogo tra antico e moderno con la monumentale statua dell’Ercole Colosso in compagnia di opere di artisti contemporanei come Giovanni Anselmo e Giuseppe Penone.
Regalano inoltre una visione all’infinito che non ha pari tra i giardini italiani grazie all’ampiezza del panorama naturale incorniciato dai boschi del Parco e dalle Alpi e alla magnificenza delle prospettive.

La Reggia di Venaria è anche sede di interessanti mostre temporanee.

Roma, la Città Eterna

Altro autentico museo a cielo aperto è poi Roma, quella città sempre magica e coinvolgente ogni volta che la si visita, uno scrigno di arte, architettura, cultura e storia che sa incontrare le preferenze di ogni turista e incantare a ogni sguardo grazie alle innumerevoli tracce di un fulgido passato millenario.

Nel corso degli anni, la Capitale ha saputo rinnovarsi e accogliere le nascenti tendenze artistiche ospitando mostre d’arte contemporanee e musei tra cui è doveroso nominare il MAXXI, il museo nazionale delle Arti del XII secolo con due sezioni, una dedicata all’arte e l’altra all’architettura, progettato dall’architetto Zaha Hadid.

venaria reale

La Reggia di Venaria

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In questo scatto si nasconde il simbolo di una città italiana

C’è un’immagine, meravigliosa e suggestiva, che sta facendo il giro del web. Sembra un fotomontaggio, un’opera d’arte digitalizzata o, ancora, un capolavoro di land art. All’apparenza non è riconoscibile, quello che è certo e che incuriosisce e affascina, anche se il soggetto non è chiaro. In realtà, però, il protagonista di quella foto è un luogo che conosciamo bene, uno dei simboli più riconoscibili di una delle città del nostro Paese. Avete indovinato cosa è raffigurato nell’istantanea?

A scattare e a condividere la fotografia è stato l’Earth Observatory dell’agenzia spaziale americana Nasa nell’ambito di Sentinel-2, un progetto sviluppato dell’ESA che ha come obiettivo quello di monitorare le aree verdi e naturali del pianeta Terra.

In questa immagine, dove all’apparenza tutto sembra essere stato ricoperto di candida neve, in realtà, c’è il Vesuvio che fa capolino tra le nubi a bassa quota. Lo scatto, acquisito il 2 gennaio dall’Operational Land Imager su Landsat 8, è magico e suggestivo. Il vulcano squarcia le nuvole formando una specie di spirale. Ma per quanto straordinaria possa apparire ai nostri occhi, quell’istantanea è anche un monito per tutti.

Bello e pericoloso: il Vesuvio di Napoli

Il Vesuvio, simbolo riconoscibile di una delle città più belle del nostro Paese, non ha bisogno di presentazioni. È bellissimo e suggestivo, perché con la sua maestosità definisce in maniera univoca l’intero paesaggio urbano di Napoli. Ma è anche molto pericoloso, nonostante la sua lunga inattività.

Il Vesuvio è uno dei pochi vulcani rimasti attivi in Europa ed è anche uno dei più pericolosi se consideriamo che su 3 milioni di persone che vivono nel capoluogo campano, 80000 risiedono proprio lì, alle pendici del Vesuvio. Anche la storia delle sue eruzioni non garantisce sonni tranquilli.

C’è quella del 79 d.C che non ha solo distrutto le città di Pompei ed Ercolano, ma le ha inghiottite con flussi piroclastici. L’episodio storico, considerato in assoluto una delle più grandi catastrofi naturali del mondo, ha trasformato l’intera area nel primo osservatorio vulcanologico del monco costruito nel XVIII secolo. Poi, dopo altre grandi eruzioni che si sono susseguite nei secoli, c’è stata quella del 17 marzo del 1944 che ha colpito principalmente San Sebastiano e Massa, situate sul versante occidentale del vulcano. Da quel momento, il Vesuvio, è rimasto in silenzio.

Il simbolo di una città nel mondo

Eppure nonostante la pericolosità decantata e riconosciuta di questo gigante spaventoso, il Vesuvio resta per i napoletani, e per tutti, il simbolo della città del sole e del mare. È sagoma maestosa e riconoscibile nelle foto e nelle cartoline del capoluogo campano, è ed è stato fonte inesauribile d’ispirazione per poeti, pittori, artisti e musicisti. È nella storia di San Gennaro, che fermò l’eruzione del Vesuvio, è nelle leggende, nei film e nelle parole, è nella quotidianità di ogni cittadino.

Nonostante la sua grandezza, il Vesuvio non sfigura Napoli anzi, la valorizza. Lo fa adagiandosi delicatamente sul golfo della città e quella rappresenta.

È complessa, affascinante e sicuramente incosciente questa storia d’amore che perdura da secoli tra i cittadini e il gigante addormentato. Eppure esiste e in qualche modo è magica, esattamente come questa foto in cui il cono del vulcano squarcia le nuvole e mostra tutta la sua forza.

Vista dall'alto del Vesuvio

Vista dall’alto del Vesuvio

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Cosa ci fa l’immagine di una testa aborigena nel cuore del Canada?

Nel 2006, durante l’esplorazione delle immagini satellitari messe a disposizione da Google Earth, Lynn Hickox ha fatto una scoperta sensazionale e inaspettata che ha incuriosito il mondo intero. Ha trovato, infatti, nel cuore del Canada, una misteriosa raffigurazione di una testa umana che indossa un copricapo tipico degli aborigeni. Il profilo altamente evocativo e visibile solo dall’alto, ha attirato l’attenzione di tutti in pochissimo tempo.

L’immagine è visibile solamente dall’alto sorvolando l’area in cui questa si trova. Ma può essere riconosciuta facilmente anche attraverso le immagini satellitari di Google Earth, del resto è grazie è quelle che la scoperta è avvenuta. Ma cosa ci fa quella grande e maestosa testa umana? Si tratta forse di un’opera di land art che nessuno ha rivendicato?

Dal momento della scoperta, leggende, credenze e storie affascinanti sono state raccontate per provare a spiegare il mistero di The Badlands Guardian, il Guardiano dei Calanchi che sembra proteggere, in maniera vigile, un appezzamento di terra canadese. L’immagine è visibile anche a bordo di un aereo, sorvolando sopra l’area di Medicine Hat in Alberta. Ma come mai è lì? E chi è l’artefice di quell’immagine?

The Badlands Guardian: tra mito, realtà e leggende

L’immagine del Guardiano dei Calanchi si estende per 255 metri di larghezza e 225 di lunghezza su un terreno nei pressi di Medicine Hat, centro urbano canadese, di proprietà di alcuni allevatori locali. Sono in molti a sostenere che quel profilo umano sia là da secoli e che riconduca direttamente ai Maya. Qualcun altro, invece, crede che nel Badlands Guardian ci sia lo zampino degli alieni.

Ma la verità è che, secondo gli esperti, nessuna di queste teorie è vera. L’immagine, infatti, è stata spiegata come una peculiare caratteristica geologica dovuta all’erosione del terreno, ricco di argilla, a contatto con l’acqua piovano.

Una meraviglia della natura, quindi, creatasi a seguito di una serie di fattori determinanti e casuali che ha dato vita a un vero e proprio profilo umano scolpito sulla terra, con tanto di naso, occhi, bocca e un copricapo indigeno.

Guardando attentamente la fotografia, in molti hanno notato anche degli auricolari attorno al viso dell’uomo che si affaccia a ovest, motivo per il quale il Guardiano dei Calanchi è stato anche soprannominato Indian Head with Earphone. Anche il mistero di quelle cuffie è stato spiegato: sulla terra, quelle due figure, corrispondono rispettivamente a una strada e un pozzo petrolifero.

La risoluzione del mistero del Guardiano dei Calanchi, che restituisce a tutti l’immagine di un profilo umano, è stata spiegata dagli esperti come fenomeno di pareidolia, un’illusione che induce a vedere forme riconoscibili o familiari in quelle amorfe.

La scoperta del guardiano misterioso

The Badlands Guardian: è stato scoperto in via del tutto casuale da Lynn Hickox mentre esplorava la zona attraverso le immagini satellitari messe a disposizione da Google Earth a Medicine Hat, nella contea di Cypress in Alberta, Canada. Il terreno sul quale è stata “scolpita” l’immagine, appartiene ad alcuni allevatori locali.

In molti, dal momento della scoperta, si sono recati nella cittadina canadese per esplorare il terreno che però, lo ricordiamo, è di proprietà privata. Inoltre, visto da vicino, non restituisce la medesima suggestione.

Al contrario, invece, la visione dall’altro ci permette di ammirare tutta la suggestione di quel grande guardiano disegnato sulla terra. Possiamo vederlo nitidamente anche grazie alle immagini satellitari di Google, a queste coordinate: 50° 0’38.20″N, 110° 06′ 48.32″W. Dopo la sua scoperta The Badlands Guardian è stato annoverato tra le meraviglie e inedite scoperte fatte attraverso Google Earth.

The Badlands Guardian

The Badlands Guardian visto dalle immagini satellitari di Google Maps

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I Paesi che riapriranno le frontiere nel 2022

Tra restrizioni e chiusura delle frontiere, sono ormai due anni che viaggiare all’estero è diventato davvero difficile – soprattutto se si parla di raggiungere mete fuori dall’Unione Europea. Ma con il 2022 qualcosa dovrebbe cambiare: diversi Paesi hanno annunciato una progressiva riapertura dei propri confini (che in alcuni casi ha già avuto luogo, almeno parzialmente). Una buona notizia per il mondo del turismo, e per tutti gli amanti dei viaggi. Vediamo quali sono gli Stati che dovrebbero tornare ad accogliere i turisti nei prossimi mesi.

Australia

È stato uno dei Paesi più “severi” per quanto riguarda la chiusura delle frontiere, ma ora l’Australia ha riaperto al turismo. A partire dal 15 dicembre 2021, i viaggiatori stranieri possono varcare i suoi confini, purché in possesso dell’adeguato visto temporaneo rilasciato dalle autorità australiane. Per poter entrare nel Paese, è necessario compilare il modulo disponibile su questo sito e possedere i seguenti requisiti:

  • certificato di vaccinazione completa (da almeno da 14 giorni);
  • esito negativo di un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti la partenza (dal 23 gennaio 2022, è sufficiente anche il risultato di un test antigenico, purché effettuato sotto controllo medico).

I turisti in ingresso in Australia potrebbero doversi sottoporre a quarantena: le disposizioni cambiano a seconda del territorio in cui si viaggia, e sono soggette a variazioni (anche con breve preavviso) sulla base della situazione sanitaria locale. Per questo motivo è bene informarsi con cura nei giorni precedenti la propria partenza, se si ha in programma un viaggio nel Paese.

Nuova Zelanda

Per lungo tempo, la Nuova Zelanda ha tenuto chiusi i suoi confini agli stranieri in viaggio per motivi turistici. Negli scorsi mesi, le autorità avevano iniziato a pensare alla possibilità di allentare le misure di sicurezza, tuttavia la diffusione della variante Omicron ha ritardato la riapertura delle frontiere. Attualmente, possono viaggiare nel Paese solamente i cittadini neozelandesi e gli stranieri residenti, oltre a limitate eccezioni (come nei casi di natura umanitaria). Ma a partire dal 30 aprile 2022 anche i visitatori stranieri completamente vaccinati potranno ricominciare a varcare i confini neozelandesi. Per quanto riguarda i requisiti richiesti, non sono ancora state rilasciate ulteriori informazioni.

Singapore

Le autorità di Singapore hanno adottato una particolare procedura che permette ai turisti provenienti da determinati Paesi (tra cui l’Italia) di varcare le sue frontiere. Si tratta della Vaccinated Travel Lane (VTL), in vigore dallo scorso ottobre, che ha tuttavia subito una sospensione in occasione del periodo natalizio, a causa di un incremento dei contagi. I viaggiatori possono tornare ad acquistare biglietti per voli VTL a partire dal 21 gennaio 2022. La procedura è disponibile solamente per i turisti completamente vaccinati (in possesso del Certificato Digitale Covid UE) e permette di evitare la quarantena all’arrivo.

Oltre al vaccino, per poter entrare a Singapore è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Vaccinated Travel Pass (VTP), che deve essere richiesto su questo sito;
  • dichiarazione sul proprio stato di salute (da compilare su questo sito);
  • assicurazione di viaggio che copra anche le cure mediche relative al Covid;
  • esito negativo di un tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti la partenza.

All’arrivo a Singapore, i viaggiatori sono tenuti ad effettuare un ulteriore tampone molecolare e a rispettare un periodo di isolamento sino all’esito del test. A partire dal 23 gennaio 2022, inoltre, tutti i turisti devono sottoporsi quotidianamente a tamponi antigenici senza supervisione medica dal 2° al 7° giorno dal loro arrivo.

Thailandia

Anche la Thailandia sta pian piano allentando le proprie misure di sicurezza, riaprendo gradualmente le frontiere ai turisti stranieri. In particolare, il Paese ha adottato una procedura denominata Test&Go, che a partire dal 1° febbraio 2022 permetterà ai viaggiatori di evitare la quarantena. Nel dettaglio questa procedura, destinata unicamente alle persone che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, prevede i seguenti requisiti:

  • possesso dell’autorizzazione Thailand Pass (da richiedere a questo sito);
  • esito negativo di un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti la partenza;
  • assicurazione sanitaria che copra anche le spese mediche relative al Covid.

All’arrivo in Thailandia, tutti i viaggiatori devono effettuare un secondo tampone molecolare e devono attendere il risultato in isolamento, presso una delle strutture abilitate (il soggiorno va prenotato prima della partenza). Un ulteriore tampone molecolare gratuito deve essere effettuato al 7° giorno di permanenza nel Paese, presso una delle strutture abilitate.

Vietnam

Alla fine dello scorso anno, il governo vietnamita ha lanciato un progetto volto a dare nuova linfa al turismo, uno dei settori che più è stato colpito dalla pandemia. Il Paese, che da marzo 2020 ha chiuso le proprie frontiere agli stranieri, sta ora compiendo i primi passi per riaprire ai turisti provenienti da ogni angolo del mondo. La prima fase ha visto l’accoglienza di viaggiatori che avevano aderito a speciali pacchetti turistici, iniziativa che aveva coinvolto unicamente cinque città (Phu Quoc, Khanh Hoa, Quang Nam, Da Nang e Quang Ninh).

Da gennaio 2022, il Vietnam ha ampliato il suo programma pilota con maggiori destinazioni e un più vasto numero di turisti. E la terza fase, attesa nei prossimi mesi, vedrà la totale ripresa del mercato turistico internazionale. Per poter varcare le frontiere vietnamite, tuttavia, bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • certificato di vaccinazione completa o certificato di guarigione dall’infezione;
  • esito negativo di un tampone molecolare effettuato entro le 72 ore precedenti la partenza;
  • assicurazione medica o di viaggio che includa la copertura per eventuali trattamenti contro il Covid;
  • acquisto di un pacchetto turistico da un’agenzia di viaggi.

Dove si può viaggiare

Sebbene diversi Paesi extra Ue stanno per riaprire i propri confini, è bene ricordare che i viaggiatori in partenza dall’Italia potrebbero non essere in grado di raggiungerli per motivi turistici. Secondo l’ultima ordinanza riguardante gli spostamenti da e per l’estero, in vigore sino al 31 gennaio 2022 (salvo ulteriori proroghe), i viaggi sono disciplinati sulla base di cinque diversi elenchi di Stati. Al momento, è possibile visitare per turismo tutti i Paesi inclusi nelle liste A, B, C e D. Inoltre sono attivi sei corridoi turistici Covid-free verso altrettante destinazioni (Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto, limitatamente a Sharm El Sheikh e Marsa Alam). Per tenersi sempre informati, ricordiamo di visitare il sito Viaggiare Sicuri.

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Finalmente si torna in Irlanda, perché gli italiani non vedevano l’ora

La prima buona notizia ve l’abbiamo data qualche giorno fa, quando abbiamo annunciato che l’Irlanda ha ammorbidito le regole d’ingresso nel Paese per i turisti, togliendo l’obbligo di tampone prima della partenza per chi possiede un Green Pass (e che quindi è vaccinato con due dosi – o una di J&J – o è guarito dal Covid).

La seconda notizia è che ripartono con un operativo massiccio anche i voli che collegano l’Italia all’Irlanda. Nelle ultime ore, la compagnia low cost irlandese Ryanair ha lanciato un piano operativo, il più vasto mai annunciato, di voli diretti a Dublino da tutta Europa (900 alla settimana), Italia compresa. Già ora, con le numerose offerte della compagnia, per chi volesse partire ci sono voli diretti a Dublino e anche a Knock, nella Contea di Mayo, nell’Irlanda occidentale, a meno di 10 euro.

Dove andare in Irlanda

Ed è proprio di questa Contea che vi vogliamo parlare, perché è uno degli angoli più belli dell’isola di Smeraldo. Vanta alcuni dei siti più belli dell’isola, dalle spiagge Bandiera Blu alle dimore storiche ed è vi si trovano alcuni dei villaggi più accoglienti d’Irlanda, come Westport, per esempio.

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La cittadina di Westport in Irlanda

Knock è famosa per un fatto eccezionale accaduto a fine ‘800: l’apparizione della Vergine, di San Giuseppe e di San Giovanni Evangelista. A ricordare quest’evento, oggi c’è un imponente santuario, uno dei più visitati d’Europa – circa un milione e mezzo di pellegrini all’anno – , secondo per importanza solo a Lourdes e a Fatima. Gli irlandesi chiamano la loro cittadina “Cnoc Mhuire”, che significa “collina di Maria Vergine”. Knock divenne così importante che fu visitata anche da Papa Giovanni Paolo II e nel 2018 da Papa Francesco.

La Wild Atlantic Way

Non tutti i turisti che ci vanno oggi però sono pellegrini. Knock è il punto di partenza per andare alla scoperta della celebre Wild Atlantic Way, la strada segnalata più lunga del mondo e sicuramente tra gli itinerari più affascinanti che ci siano in Europa, che si estende per 2.500 chilometri lungo la costa Ovest.

La Wild Atlantic Way costeggia altissime scogliere e spiagge nascoste, attraversa vivaci villaggi colorati e permette di venire a contatto con le antiche tradizioni gaeliche e con la popolazione, locale famosa per la sua incredibile accoglienza (e che gli italiani adorano).

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La Contea di Mayo

Questo tratto di percorso è detto Bay Coast, dove il paesaggio è aspro e incontaminato, dove si cammina in compagnia solo delle pecore, ma soprattutto dove il panorama è a dir poco spettacolare. Un’esperienza meravigliosa, che farà scoprire angoli remoti e sconosciuti della verde Irlanda, spesso noti soltanto dalla gente del posto.

“È sicuramente uno degli itinerari più affascinanti d’Europa se non addirittura il più affascinante, e anche il più interessante di tutto il mondo, perché unisce paesaggi che sono molto diversi”, ci aveva raccontato in un’intervista qualche tempo fa Cristina Gambaro, giornalista e autrice di guide di viaggi, che insieme al fotografo Andrea Pistolesi ha percorso interamente la Wild e ha pubblicato un bellissimo libro fotografico intitolato “Wild Atlantic Way & Causeway Coastal Route” (PadPlaces Books).


Wild Atlantic Way

Le suggestive immagini accompagnate da racconti e preziosi suggerimenti, scegli il formato della guida che preferisci

Quando nel 2013 il Turismo Irlandese ha lanciato questo brand per promuovere il turismo nelle regioni occidentali ho temuto che l’afflusso di massa rovinasse l’incanto”, ha spiegato Gambaro. “Fortunatamente, a parte alcuni punti, come le Cliffs of Moher ingabbiate nei parapetti delle normative di sicurezza e vittime della loro bellezza, sono ancora molti gli angoli remoti dell’Ovest che regalano incanto. La Wild Atlantic Way non delude mai”.

La natura irlandese

Gli italiani adoreranno questa parte d’Irlanda dove la natura la fa da padrona, dove il distanziamento naturale è assicurato e dove vivere appieno un’esperienza autentica. Prima della pandemia erano centinaia di migliaia i nostri connazionali che visitavano questo splendido Paese ogni anno. Poi il Covid ha costretto tutti a chiedere i confini per contenere il virus e l’Irlanda ha aperto al turismo solo per pochi mesi negli ultimi due anni.

Ma ora – forse – è giunto il momento di tornare. E non c’è bisogno di aspettare l’estate per andarci, perché l’Irlanda ha tanto da offrire anche fuori stagione, quando la natura è ancora più suggestiva e ci sono tanti festival, eventi e tradizioni da scoprire insieme agli irlandesi.

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Una spiaggia nei pressi di Westport

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Itinerario nelle Crete Senesi, dove tutto sembra un sogno

Se avete voglia di scoprire il volto più autentico della Toscana, allora non potete perdervi uno degli itinerari più emozionanti e amati al mondo. Parliamo dello splendido territorio delle Crete Senesi, che in un suggestivo susseguirsi di biancane e calanchi abbraccia i comuni di Asciano e Rapolano Terme, offrendo alla vista panorami che tolgono il fiato.

Crete Senesi: perché si chiamano così

Il nome di quest’area, a sud-est della città di Siena, perfetta per una fuga nella natura, deriva dalla creta presente nel terreno, che conferisce al paesaggio un caratteristico colore grigio-azzurrognolo, dandogli una suggestiva fisionomia lunare. Questa argilla caratteristica, mista a salgemma e gesso, detta “mattaione”, rappresenta i sedimenti del mare del Pliocene che copriva l’area tra 2,5 e 4,5 milioni di anni fa. Il paesaggio è modellato da colline brulle e dolcemente ondulate, cui fanno da contorno querce e cipressi solitari, che accolgono in perfetta armonia l’opera umana, come i poderi isolati in cima alle alture o la splendida Abbazia di Monte Oliveto Maggiore.

A suggestionare ancora di più lo sguardo sono gli spettacolari calanchi, caratterizzati da profondi solchi del terreno “a lama di coltello”, che si possono ammirare tra Asciano e Rapolano Terme e in tutta l’area intorno all’abbazia. Le biancane, invece, si riconoscono per la loro tipica forma a cupolette bianche. Le si vedono brillare nei giorni assolati, specialmente lungo la Via Lauretana, nel tratto tra Siena ed Asciano.

Site Transitoire

Site Transitoire, un’opera d’arte tra i calanchi

Un’opera d’arte tra i calanchi

Un itinerario suggestivo tra i luoghi più magici delle Crete Senesi ci porta dritto al loro cuore, dove ci si imbatte nel Site Transitoire, un’opera d’arte immersa nel paesaggio toscano, tra le Località di Leonina e Mucigliani, nel comune di Asciano. A realizzare questa splendida scultura in pietra, nel 1993, è stato l’artista francese Jean-Paul Philippe. Si tratta di una seduta che accoglie il viandante, che può scegliere se stare seduto, alzato o sdraiato, e una grande finestra al cui interno la luce solare si concentra durante il tramonto in occasione del solstizio d’estate, creando uno spettacolo altamente suggestivo.

Da lì, tra curve e saliscendi, si arriva al Ponte del Garbo, alle porte di Asciano. Secondo la tradizione, sarebbe stato definito “del garbo” in seguito alla vittoriosa battaglia di Montaperti del 1260, nella quale le truppe ascianesi si distinsero particolarmente per virtù e coraggio al fianco di quelle senesi. Oggi è costituito da un unico grande arco sotto il quale scorrono le acque del fiume, e al cui centro è collocata un’edicola dedicata alla Madonna.

Itinerario Crete Senesi dove tutto sembra sogno

Lo straordinario paesaggio delle Crete Senesi

Il Sentiero Naturalistico nelle Biancane di Leonina

All’interno delle Crete Senesi è presente l’area semi-arida conosciuta con il nome di Deserto di Accona, dove la magia del tempo che ha plasmato questi paesaggi è ancora più lampante. Fu storicamente l’unico deserto dell’Italia continentale, il fondale marino del Mar Tirreno nel periodo del Pliocene. In quell’era si formò lo strato di argilla che oggi caratterizza in prevalenza il terreno, la cui particolare morfologia e composizione hanno reso difficile la coltura di viti e olivi.

Attualmente, solo alcune aree hanno conservato in modo diffuso le originarie caratteristiche naturali: la biancane di Leonina e i calanchi di Chiusure e di Monte Oliveto. Di recente, è stato inaugurato il Sentiero Naturalistico nelle Biancane di Leonina, un percorso che, oltre ad esaltare la bellezza naturalistica del luogo, ne sottolinea anche gli aspetti geologici, faunistici e floristici. Il famoso geosito, attraversato dallo splendido sentiero del Crete Senesi Life Park, invita il turista ad esplorarne le peculiarità, attraverso un percorso approfondito, che restituisce un quadro completo del posto sotto ogni profilo.

Alla scoperta del borgo di Asciano

Nel cuore delle Crete Senesi, circondato da paesaggi mozzafiato, sorge l’antico centro etrusco di Asciano, che ha vissuto la sua età d’oro in epoca medievale. Questo incantevole borgo è uno scrigno di arte e storia imperdibile, da visitare a passo lento, godendosi scorci di ineguagliabile bellezza. Tra i numerosi luoghi di interesse merita una visita la Basilica di Sant’Agata, le chiese di Sant’Agostino e San Francesco, così come il Museo Palazzo Corboli e il Museo Cassioli, l’unico interamente dedicato alla pittura senese dell’Ottocento.

Asciano

Lo splendido borgo di Asciano

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5 contenti in 5 mesi: il giro del mondo è stato appena completato

Il suo nome è Zara Rutherford e siamo certi che resterà nella storia, perché è suo il merito di aver compiuto un’impresa che ci ha fatto sognare, quella di girare il mondo intero. E lei lo ha fatto, da sola, attraversando 52 Paesi e 5 continenti a bordo di un velivolo ultraleggero.

Il 20 gennaio la diciannovenne, che si è guadagnata il primato di pilota più giovane ad aver completato il giro del mondo, è atterrata con il suo aereo sulla pista dell’aeroporto internazionale di Courtrai-Wevelgem, in Belgio, sancendo così la fine della sua missione. Ci sono voluti 155 giorni per completare il giro del mondo in solitaria, e Zara Rutherford ce l’ha fatta.

L’impresa di Zara Rutherford

Il viaggio di Zara Rutherford, è iniziato il 18 agosto del 2021 nelle Fiandre Occidentali, luogo dal quale la ragazza ha spiccato il volo. La missione, che inizialmente doveva durare solo tre mesi, era stata pianificata nel dettaglio. A causa dell’emergenza sanitaria in corso e delle condizioni meteorologiche sfavorevoli incontrate in Alaska, la giovane pilota si è vista costretta a restare nel Paese per tre settimane.

Risalita a bordo del suo velivolo Shark Ultralight, e seguendo un’andatura di circa 300 km/h, Zara Rutherford ha continuato il suo viaggio alla scoperta delle meraviglie del mondo, sorvolando il globo. Il viaggio è stato documentato dalla giovane pilota attraverso il suo sito web, ma anche sulle sue pagine Facebook e Instagram. Sola ma sempre in contatto con gli altri, per raccontare al mondo quella grande impresa di cui si è fatta carico.

Zara, che nella vita sogna di diventare un’astronauta, ha iniziato la scoperta del globo con un progetto ambizioso, quello di diventare la pilota più giovane a sorvolare il mondo. E lo ha fatto. Con tratte di circa 6 ore ha sorvolato gli oceani e i mari, le lande desolate e le capitali del mondo, passando per la Siberia e la Groenlandia. È stata anche in Honduras, in Arabia Saudita, in Myanmar e a New York. E dopo aver sorvolato il Medio Oriente e tornata in Europa per atterrare in Belgio. Durante il suo viaggio ha scelto soprattutto di scendere in aeroporti minori.

Ad aiutarla a compiere questa solitaria e straordinaria impresa c’è stato lo staff da terra e soprattutto suo padre che, ancora prima della partenza, ha supportato la figlia nella creazione di un’itinerario dettagliato e completo.

Chi è la più giovane pilota ad aver completato il giro del mondo

Nata il 5 luglio del 2002 a Bruxelles, Zara Rutherford è figlia del pilota professionista britannico Sam Rutherford e dell’avvocato belga Beatrice de Smet. Il sogno di volare oltre confine l’accompagna da sempre: la diciannovenne, infatti, sogna di diventare un’astronauta.

Ma prima di superare i confini del cielo, ha deciso di esplorare il mondo terrestre con un ambizioso obiettivo, quello di diventare la donna più giovane a circumnavigare il pianeta volando da sola. Il Guinness World Record femminile era stato dato a Shaesta Waez che a 30 anni aveva completato il volo intorno al mondo, mentre quello maschile porta il nome di Travis Ludlow, che a 18 anni ha compiuto la medesima impresa.

“Non solo spero di ridurre il divario di genere in aviazione e scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM), ma anche di incoraggiare le ragazze e le giovani donne a perseguire i propri sogni”, ha dichiarato Zara Rutherford sul sito web che ha tenuto traccia del suo viaggio.

La 19enne Zara Rutherford completa giro del mondo in ultraleggero

La 19enne Zara Rutherford completa giro del mondo in ultraleggero

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L’offerta scandalosa di Wizz Air per volare a 2,99 euro

Un’offerta così non si era mai vista. Si vola praticamente gratis, con l’offerta appena lanciata dalla compagnia aerea Wizz Air, che offre 10mila biglietti alla cifra ridicola di 2,99 euro.

Si acquistano oggi e si può viaggiare fino al 20 marzo, primo giorno di primavera. I voli a questa cifra sono solo quelli per l’Italia, però, ma questo non è un grosso problema, visto che di posti belli dove andare noi ne abbiamo tantissimi.

Volare dove è già primavera

Chi cerca una meta dove trovare già le temperature primaverili può andare al Sud. Puglia, Sicilia, Calabria. Wizz Air vola su Brindisi, Bari, Palermo, Catania e Lamezia Terme. Se si è fortunati con il meteo si può anche già andare in spiaggia, magari non proprio a fare il bagno, ma almeno a passeggiare e a rilassarsi sulla sabbia già scaldata dal sole.

 

Visitare le città d’arte

Per chi già vive in uno dei paradisi dell’estate un’idea potrebbe essere, invece, quella di visitare una città d’arte. Tra le mete più consigliate per un breve weekend c’è Verona che, volendo, si può visitare anche in una sola giornata. Tra antichi palazzi, opere teatrali e musicali, mostre e strutture architettoniche imponenti, la città ha molto da offrire. Visitare Verona e non ammirare l’Arena è un sacrilegio. Questo monumento, che si trova in piazza Brà, è il simbolo della città, viene stampato su cartoline, calamite, souvenir e persino sui menu dei ristoranti. L’Arena è un anfiteatro romano, il terzo di dimensioni in Italia. Se siete fortunati potete anche assistere a un concerto.

La Casa di Giulietta è un altro dei posti da vedere a Verona. Questo palazzo medievale è situato in via Cappello. All’interno del cortile c’è la statua portafortuna di Giulietta e si può salire in cima al balcone da dove la giovane esclamava: “Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre, rinnega il tuo nome…” (“Romeo e Giulietta”, atto II, scena II, William Shakespeare).

Oltre a piazza Brà, l’altra piazza bellissima della città è piazza delle Erbe, la più antica di Verona, dove in epoca romana c’era il Foro e da dove ora si gode di uno degli scorci più belli.

Un’altra città d’arte che si può visitare in pochi giorni è Pisa. Qui quasi tutto è concentrato nella piazza dei Miracoli. Quando si arriva in piazza del Duomo manca il fiato. La sensazione è quella di essere diventati improvvisamente minuscoli, in un mondo di massiccia e imponente meraviglia marmorea. Per quanto si tratti di una delle piazze più famose al mondo, non si arriva mai preparati, perché nessuna fotografia o documentario potrebbe riuscire a trasmettere la stessa emozione, condensata da Gabriele D’Annunzio nella definizione che divenne poi storica: il prato dei miracoli. La torre pendente, il campanile del Duomo, il Battistero di San Giovanni lasciano davvero senza fiato anche senza visitarli dall’interno.

Poi da qui parte un itinerario lungo quel che resta delle antiche mura che cingevano Pisa e un altro sui Lungarni, caratterizzati dai bellissimi palazzi rinascimentali, mentre uno scorcio della Pisa romana lo si può vedere a breve distanza da piazza dei Miracoli dove ci sono i Bagni di Nerone, l’unica testimonianza dell’epoca ancora visibile in città.

Verona

Uno splendido scorcio di Verona

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Vueling lancia la sua offerta per l’estate 2022

Vueling ha presentato la sua programmazione per la stagione estiva 2022, annunciando cinque nuove rotte, mai operate prima in estate dall’Italia. Si tratta dei voli diretti che collegheranno Parigi Orly agli aeroporti di Bergamo, Torino, Genova, Bologna e Bari. In Italia, la compagnia aerea spagnola opererà 58 rotte in 16 aeroporti italiani, con 11 rotte da Firenze e 25 da Roma Fiumicino.

Le rotte per la prossima estate

Dall’aeroporto di Roma Fiumicino, lo scalo europeo più amato dai passeggeri,, la compagnia del gruppo IAG offre in totale 25 rotte per la prossima estate. Tra i voli chiave, ci saranno i collegamenti diretti con 10 città spagnole, tra cui anche le Isole Baleari, meta ambita per sicurezza, sostenibilità e innovazione, e le Canarie, oltre alle rotte che connetteranno l’aeroporto romano con destinazioni in Grecia, Croazia, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.

Da Firenze, dove Vueling ha posto la sua base fin dal 2012, la compagnia offrirà 11 rotte per destinazioni in Spagna, Grecia, Francia, Paesi Bassi, Danimarca e Regno Unito (dove sono state abolite queste restrizioni per i viaggiatori), in aggiunta al mantenimento delle due connessioni domestiche verso Catania e Palermo.

Inoltre, la low cost spagnola conferma la sua presenza in altri 14 aeroporti italiani: Milano Malpensa, con 5 rotte per Barcellona, Ibiza, Bilbao, Alicante e Parigi Orly; Bergamo Orio al Serio, con Parigi Orly; Catania e Palermo, con Barcellona e Firenze; Bologna, Bari, Genova e Torino, con Barcellona e Parigi Orly; Venezia, Napoli, Pisa, Olbia, Alghero e Cagliari con Barcellona.

Per la prima volta, il nuovo programma di volo della compagnia in Italia rientra nel piano di trasformazione ‘Vueling Transform’ all’interno del progetto ‘Advanced Network Design’, che ha l’obiettivo di stabilire nuovi approcci, tenendo in considerazione elementi fondamentali come l’uso efficiente degli aerei e delle rotte dal punto di vista delle emissioni, riducendo al minimo le sospensioni e le cancellazioni dei voli e aiutando il team operativo a gestire tematiche importanti come la puntualità.

Dal 26 marzo al 29 ottobre 2022, la compagnia aerea, riconosciuta dalla società Cirium come la più puntuale in Europa nel 2021, programma un totale di 120 destinazioni in più di 30 Paesi, aumentando le frequenze offerte rispetto allo scorso anno, con una capacità simile a quella pre-pandemia.

Nuove soluzioni per migliorare l’esperienza di viaggio

Per facilitare l’esperienza dei passeggeri, in un momento così complesso in cui le misure per contrastare la pandemia cambiano di continuo (anche a causa delle nuove varianti), Vueling ha sviluppato diverse soluzioni digitali. Tra queste, l’Health Pass, che permette al cliente di inviare la documentazione necessaria prima del volo, disponibile su più di 200 rotte, coprendo mercati che includono la Spagna, il Regno Unito, la Francia, l’Italia e i Paesi Bassi.

In collaborazione con Aena, la compagnia aerea spagnola ha, inoltre, implementato un progetto pilota per l’imbarco biometrico nell’aeroporto di Barcellona. Vueling è stato il primo vettore a usare una tecnologia del genere integrata in ogni step pre-partenza del passeggero.

Per l’estate 2022, la compagnia pone quindi l’accento sulla ripresa internazionale. Con queste linee guida, avrà una rete di oltre 320 rotte a corto e medio raggio in Europa, Nord Africa e Medio Oriente