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Il palazzo misterioso nel quale puoi attraversare l’inferno di Dante

C’è un luogo intriso di fascino, mistero, suggestione e un pizzico di magia che è da sempre in cima alla delle destinazioni da raggiungere e da esplorare. E il motivo è facilmente intuibile dato che Sintra, la località portoghese situata tra le colline della Serra de Sintra, è una vera meraviglia. Qui, sul cielo limpido, si staglia dolcemente il Palacio Nacional da Pena situato suuna sporgenza rocciosa su una delle colline più alte del territorio, un palazzo che per colori, forme e linee rimanda inevitabilmente a quell’immaginario favolistico della nostra memoria infantile.

Dall’alto, l’edificio, domina su tutto il territorio rendendo superlativo, ma non è certo l’unica tappa di un itinerario fatto di fascino e magia, di simboli apparentemente indecifrabili, di una suggestione ai limiti tra la realtà e la fantasia.

Alla scoperta della Quinta da Regaleira

Non lontano dai punti d’interesse più conosciuti e frequentati di Sintra, troviamo anche la Quinta da Regaleira, un palazzo dai lineamenti maestosi circondato da 4 ettari di lussureggianti giardini, all’interno dei quali si snodano laghetti, fontane, sculture e grotte. Conosciuto anche con il nome Palácio da Regaleira, l’edificio è stato costruito i primi anni del 1900 per volontà del collezionista ed entomologo Antonio Augusto Carvalho Monteiro, e porta la firma dell’architetto italiano Luigi Manini.

Quinta da Regaleira

Quinta da Regaleira

La bellezza rara e fuori dall’ordinario dell’intera tenuta ha fatto meritare alla Quinta da Regaleira un posto d’onore all’interno della lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1995. Ma non è solo quell’affascinante architettura che fonde gli stili tardo gotico e rinascimentale, e neanche quei simboli apparentemente indecifrabili che affondano le origini nel mondo esoterico e alchemico, ma è l’intero complesso a rappresentare una sorta di viaggio iniziatico per la rinascita.

La meravigliosa Cappella della Santissima Trinità, la Loggia e la Fontana dell’Ibis e quella dell’Abbondanza, le grotte e poi ancora la torre circolare sulla quale salire per poter contemplare la tenuta nel suo insieme e tutta Sintra: Quinta da Regaleira è meravigliosa in ogni suo angolo.

Eppure c’è qualcosa che attira qui cittadini e viaggiatori da tutto il mondo, ed è la presenza di due pozzi, in corrispondenza delle torri, nelle quali scendere per affrontare il percorso di rinascita, per attraversare i 9 gironi dell’inferno dantesco.

Quinta da Regaleira

Quinta da Regaleira

L’inferno di Dante a Sintra

Sono due i pozzi all’interno della Quinta da Regaleira, quello iniziatico e quello incompleto. Il primo, nello specifico, è caratterizzato da una spirale che conduce i visitatori verso il fondo, a una profondità di 30 metri, attraversando 9 piani. Un numero che non è di certo un caso perché fa riferimento alla Divina Commedia. Il collegamento con i 9 gironi dell’inferno dantesco è inevitabile, così come lo è quello ai 9 cieli concetrici dell’opera del sommo poeta.

Scendere in questa torre invertita che squarcia il terreno, fino alle sue viscere per poi risalire, è un’esperienza che simboleggia la morte e poi la rinascita. Ad avvallare la metafora che si nasconde dietro al pozzo, c’è anche un mosaico posto sul fondo che rappresenta la bussola e la croce templare.

Ne emerge quindi un complesso che, nella sua totalità, era finalizzato a dei riti di iniziazione che si concludevano proprio in quel pozzo, in quella spirale che conduceva le persone verso il fondo e poi verso la risalita.

Il significato allegorico dei due pozzi, e soprattutto di quello iniziatico, sembra il pezzo di puzzle mancante per una comprensione totale di tutto il complesso che ancora oggi conserva misteri mai risolti e un fascino straordinario che attira qui ogni giorno migliaia di viaggiatori provenienti da tutto il mondo.

Pozzo iniziatico, Quinta da Regaleira

Pozzo iniziatico, Quinta da Regaleira

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È l’Italia la destinazione migliore dove andare a sciare

L’inverno è ancora lungo, e sono molte le persone che stanno organizzando proprio ora la classica settimana bianca. Un’abitudine che, dopo il blocco dello scorso anno, torna a coinvolgere migliaia di turisti. Ma quali sono le località migliori dove andare, che possano vantare un ottimo rapporto qualità/prezzo? Lo svela il nuovo Ski Resort Report, che mette al primo posto l’Italia.

L’Italia è la meta migliore per la settimana bianca

Paesaggi da favola, piccoli borghi innevati che regalano panorami da cartolina e, naturalmente, impianti sciistici all’avanguardia: l’Italia merita a pieno titolo la vetta della classifica riguardante le località migliori da scegliere per la settimana bianca. A rivelarlo è l’annuale Ski Resort Report, redatto da Post Office, una guida molto importante per chi è alla ricerca della propria meta dove andare a sciare. In particolare, il nostro Paese vanta il miglior rapporto qualità/prezzo, soprattutto se si guarda alle strutture maggiormente indicate per le famiglie.

Come è stata redatta la classifica? Il rapporto ha preso in considerazione 32 località distribuite tra 7 Paesi europei, quelli dove il traffico turistico invernale è da sempre dominante. Gli esperti hanno poi esaminato i prezzi da pagare in queste destinazioni per trascorrere una settimana sulla neve: soggiorno, pasti e bevande, noleggio dell’attrezzatura, skipass ed eventuale scuola di sci. Il risultato è un elenco delle destinazioni europee dove andare a sciare è più economico, senza rinunciare alla qualità degli impianti e dei servizi offerti.

In questo, Italia e Bulgaria si sono rivelate le scelte migliori, mentre a seguire troviamo Andorra e la Finlandia. A poter beneficiare di prezzi notevolmente ridotti sono soprattutto le famiglie: il report ha infatti scoperto che le tariffe per una settimana bianca tra febbraio e marzo sono diminuiti in ben 19 delle 28 stazioni sciistiche prese in considerazione, tra quelle child friendly. Nel nostro Paese, a primeggiare sono località molto famose e da sempre apprezzate: Bardonecchia, Sestriere e Passo Tonale.

Per completezza d’informazione, lo Ski Resort Report ha individuato anche le destinazioni più costose in Europa. La prima è la Svizzera, che ha impianti sciistici tra i meno vantaggiosi per una vacanza in famiglia – in particolare, si parla delle località di Saas Fee e Grindelwald. Per chi invece sta pensando ad una settimana bianca in Francia, si segnalano notevoli aumenti nelle tariffe delle strutture di Tignes e Alpe d’Huez. Mentre ad avere un buon rapporto qualità/prezzo è la località di Morzine, che può dunque rappresentare una scelta abbastanza economica, se proprio si vuole andare oltralpe.

Settimana bianca in Italia, come fare

In periodo di Covid, organizzare la settimana bianca in Italia è un po’ più macchinoso. L’ultima ordinanza del Governo, in vigore sino al termine dello stato di emergenza, prevede infatti l’obbligo di essere in possesso del Super Green Pass (o Green Pass rafforzato) per poter accedere agli impianti di risalita, sia in zona bianca che in quelle gialla e arancione. Questa certificazione si può ottenere solamente mediante vaccinazione completa o guarigione dall’infezione. Non è quindi sufficiente possedere il Green Pass base, che si può avere anche effettuando semplicemente un test antigenico o molecolare.

Per via delle misure di sicurezza anti-Covid, è inoltre obbligatorio indossare la mascherina anche all’aperto. Mentre sui mezzi di trasporto pubblico e sugli impianti di risalita chiusi bisogna utilizzare le mascherine FFP2. Dal 1° gennaio 2022, infine, è obbligatorio essere in possesso di una polizza assicurativa per poter accedere alle piste da sci. Vi rimandiamo qui per un approfondimento sulle nuove regole per sciare.

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Scoprire le Marche a piedi: le escursioni più belle

Mare e montagna, svago e buona tavola: le Marche uniscono nel loro territorio innumerevoli occasioni per vivere una vacanza per tutti i gusti e le esigenze.

Gli amanti del trekking e della vita all’aria aperta hanno davvero l’imbarazzo della scelta: tra parchi regionali, incredibili formazioni rocciose e fragorose cascate, ecco alcune delle escursioni più belle per andare alla scoperta delle meraviglie della regione a piedi e zaino in spalla.

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Autentico spettacolo, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini comprende il massiccio montuoso più elevato dell’Appennino umbro-marchigiano, oltre 70000 ettari di natura, antichi borghi, il Lago di Fiastra ed echi di leggende che affascinano ancora oggi.

Per vivere appieno la sua magia, tra i numerosi percorsi da provare, spicca quello del Sentiero dei Mulini, passeggiata adatta a tutti di quattro chilometri con partenza da Balzo di Montegallo e arrivo a Interprete e Colle passando per Castro, immersi in un paesaggio di vero incanto.

Oppure, nel comune di Sarnano, altra meta suggestiva è l’Eremo di Soffiano, risalente al XII secolo, ricavato all’interno di una nicchia di roccia. Dal Convento di San Liberato, dopo 500 metri, ecco la strada sterrata che si immette nel cuore della natura.

Le Lame Rosse

Il Gran Canyon delle Marche, in provincia di Macerata, dona un’emozione difficile da descrivere: da una sponda del Lago di Fiastra, ecco il sentiero sterrato che attraversa una lecceta e, dopo sette chilometri di cammino e un dislivello di 200 metri, giunge al cospetto delle Lame Rosse, opera d’arte della natura.

Le singolari formazioni rocciose disegnano un paesaggio lunare, tra torri e pinnacoli di argilla e ghiaia, un panorama unico nel suo genere.

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La magia delle Lame Rosse

La Riserva Naturale Abbadia di Fiastra

Da un perdere, nel maceratese, la Riserva Naturale di Abbadia di Fiastra, nata per tutelate le terre appartenute ai monaci cistercensi e da loro lavorate per secoli in felice armonia tra uomo e natura.

Qui si staglia la monumentale Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, tuttora abitata dai monaci e permeata da una suggestiva atmosfera di pace e relax.

Lungo il fiume Fiastra è poi possibile percorrere facili itinerari di breve durata per ammirare l’antica selva, in passato riserva di caccia della famiglia Giustiniani Bandini.

La Riserva mette inoltre a disposizione dei visitatori l’Ufficio Informazioni e Centro Visite, il Museo del Vino, il Museo Archeologico e il Museo della Civiltà Contadina.

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

Le cascate della Prata e della Volpara

In provincia di Ascoli Piceno, nel territorio del piccolo borgo di Umito, frazione di Acquasanta Terme, l’escursione più bella accompagna, attraverso un sentiero ben segnalato tra maestosi castagni, al cospetto di due fiabesche cascate: la prima che si incontra è quella della Prata.

Proseguendo poi il cammino all’ombra dei faggi, tra ruscelli, piccole cascatelle e un’antica grotta, si apre lo spettacolo della più grande Cascata della Volpara che si getta da un’altezza di 2073 metri: indimenticabile.

Le Marmitte dei Giganti

Lo spettacolo della natura continua con le emozionanti Marmitte dei Giganti nel territorio di San Lazzaro, alle porte di Fossombrone (Pesaro-Urbino): sono incantevoli gole create, nel corso dei secoli, dallo scorrere, allora impetuoso, del fiume Metauro.

In migliaia di anni, il paziente lavoro dell’acqua ha sagomato le pareti di calcare bianco che, oggi, raggiungono i 30 metri di altezza: punto panoramico straordinario per lasciarsi stupire dal “canyon del Metauro” è il Ponte dei Saltelli.

marmitte giganti

Le Marmitte dei Giganti

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Un cuore gigante spunta nella città più romantica di sempre

Non che avessimo bisogno di un cuore dalle dimensioni maestose per ricordarci che Parigi è la città dell’amore per antonomasia, la più magica, suggestiva e romantica a ogni ora del giorno e della notte. Eppure è successo che una gigante installazione, dal colore rosso sangue, sia spuntata in questi giorni all’interno del Bercy Village e non è una coincidenza.

Il cuore gigante nel Bercy Village

Non lontano dalla Place d’Italie e dalla Butte aux Cailles, e raggiungibile a piedi dalla nuova fermata della metro meteor, il Bercy Village è un luogo meraviglioso tutto da scoprire. Negozi di tendenza, bar e ristoranti si susseguono in quello che sembra un villaggio commerciale all’aperto a tutti gli effetti dove trascorrere le giornate di un soggiorno parigino.

Ed è proprio qui che in questi giorni, l’artista Franck Pelletier ha esposto il suo Coup De Coeur, un capolavoro che celebra l’amore in ogni sua forma. Un cuore gigante, rigorosamente rosso, che campeggia nel villaggio dello shopping parigino ci ricorda che il giorno di San Valentino è vicino, ma anche che per gli innamorati ogni momento dell’anno è perfetto per festeggiare.

Contestualmente al cuore gigante apparso nelle strade del Bercy Village è stato inaugurato anche un concorso fotografico attivo dal 4 al 13 febbraio. Chiunque si trovi a passare da queste strade è invitato a scattarsi un’instantanea proprio davanti al cuore in formato XXL. Le immagini più belle, condivise su Instagram con l’hashtag #bercyvillage, saranno premiate con un voucher di 500 euro da spendere nei negozi del villaggio.

Installazione al Bercy Village

Installazione al Bercy Village

Franck Pelletier ha così realizzato un’opera magistrale dalla quale si rimane naturalmente affascinati per quel colore vivo e quella forma gigantesca e arrotondata. Così semplice, ma così poetica che conferma che Parigi è la capitale dell’amore. Una tappa imprescindibile per tutte le coppie che si trovano in viaggio nella capitale francese in questi giorni.

Ma non è certo l’unica, s’intende. Le strade e i quartieri, i parchi e le piazze della città, sono intrisi di romanticismo e suggestione. Scopriamo quali altri luoghi visitare per celebrare l’amore nella Ville Lumière.

I luoghi più romantici di Parigi

Vale da solo l’intero viaggio il suggestivo Parc Monceau, una delle mete preferite degli innamorati. Il parco parigino situato nel VIII arrondissement offre una miriade di scorci straordinari da contemplare tra le promesse d’amore. Ci sono i ruscelli, i laghetti, i boschetti e le statue degli artisti che creano un’atmosfera magica e sospesa nel tempo.

Parc Monceau

Parc Monceau

Non possiamo parlare di Parigi senza menzionare la Tour Eiffel e non possiamo menzionare la Tour Eiffel senza parlare d’amore. Icona della città di giorno, guardiana degli abitanti la notte, la torre metallica è il simbolo della città intera, nonché la visione più magica e suggestiva della capitale di Francia.

Meravigliosa a ogni ora del giorno, la Tour Eiffel regala il suo più splendido profilo di notte quando le sue luci illuminano l’intera città. L’orario perfetto per ammirarla in tutta la sua bellezza corrisponde all’una di notte: è in questo preciso momento che 20000 luci scintillanti si accendono per l’ultima volta per dare la buona notte all’intera città.

Tra i luoghi più romantici di Parigi troviamo anche il quartiere Montmartre, quello degli artisti e degli intellettuali, questo sospeso in un’atmosfera estremamente suggestiva. Il Moulin Rouge, il Café des deux Moulins e Le mur des Je T’Aime sono solo alcune delle tappe obbligate per tutte le coppie in visita alla città.

Se cercate un’avventura romantica, ma decisamente fuori dagli schemi, vi basterà salire sulla Linea 3 della metropolitana cittadina per raggiungere il cimitero di Père-Lachaise. In questo luogo mistico e quasi surreale riposano artisti e personaggi illustri come Oscar Wilde, Marcel Proust e Jim Morrison, ma troviamo anche la tomba di Abelardo ed Eloisa, i Romeo e Giulietta del Medioevo.

Père-Lachaise

Père-Lachaise

 

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Perché nel 2022 devi visitare Londra

Londra si prepara a tornare alla vita e a regalare momenti di svago e sollievo a cittadini e turisti: dal 2 al 5 giugno 2022, infatti, animeranno la capitale gli attesi festeggiamenti per i 70 anni di regno della Regina Elisabetta, il Giubileo di Platino.

Un’occasione per celebrare la prima sovrana britannica ad aver superato la soglia dei 70 anni di regno e per tornare a immergersi negli eventi e nella bellezza di una metropoli che non finisce mai di sorprendere.

Il programma del weekend del Giubileo di Platino

Un traguardo così importante non può certo passare inosservato: il weekend di festa inizierà il 2 giugno e proseguirà senza soste fino al 5 in un’atmosfera di rinnovata fiducia e spensieratezza.

Buckingham Palace ha già lanciato dei contest per coinvolgere la cittadinanza come, ad esempio, la “Pudding competition” in cui chi lo desidera può realizzare una nuova ricetta di pudding (tra i dolci più amati della regina) e provare ad aggiudicarsi un posto d’onore ai banchetti previsti per il Giubileo proprio con la ricetta ideata.

Imperdibile sarà la parata del 2 giugno, il colorato e festoso Trouping the colour, il compleanno ufficiale della Regina Elisabetta: raggiungere Londra e ricevere il saluto della famiglia reale dal balcone è un’emozione messa, quest’anno, ancora più in risalto dal fatto che non si teneva da due anni a causa della pandemia.
Rivedere la regina salutare la folla (seppur contenuta) sarà quindi un evento simbolo di una attesissima ripartenza.

Ma non è certo tutto.

Per celebrare un simile traguardo, altra iniziativa straordinaria è il “Big Jubilee Lunch“: chiunque potrà organizzare pranzi di quartiere e colorare, così, le strade della città che pulseranno di vita e di allegria ritrovata.
Tutti possono preparare un pranzo, invitare amici e parenti e festeggiare in maniera diffusa il compleanno della sovrana: passeggiare per le strade di Londra in quel periodo sarà ancora più coinvolgente!

Ancora, imperdibile la “Platinum Jubilee Pageant“, sfilata di ben 5000 artisti, performers e ballerini che racconteranno attraverso la loro esibizione la storia del regno di Elisabetta per le vie della città.

Un grande senso di comunità e appartenenza pervaderà quindi Londra durante il weekend dal 2 al 5 giugno e sarà al centro di tutte le celebrazioni così attese e sentite: se visitare la capitale britannica è sempre un sogno, organizzare (situazione permettendo) una vacanza proprio in quel periodo è il modo migliore per farsi un regalo e scoprire un suo lato inedito, gioioso e festoso.

Cosa vedere assolutamente a Londra

Tra una celebrazione e un’altra in un clima, finalmente, di festa, Londra regala sempre mete e punti di interesse che non è possibile tralasciare: oltre a Buckingham Palace, meritano una sosta il celebre British Museum, l’iconico Museo delle Cere di Madame Tussauds, la National Gallery e il Natural History Museum.

Tra i quartieri da non perdere ci sono Nothing Hill, raffinato e romantico quartiere residenziale, il creativo Covent Garden, il trasgressivo Soho, l’affascinante Smithfield e South Bank dove spiccano lo Shard, il grattacielo più alto d’Europa, e il London Eye, la ruota panoramica più alta.

Infine, per godersi momenti di relax nel verde, è perfetto passeggiare tra i viali dei numerosi parchi londinesi: Hyde Park, St.James Park e Regent’s Park, solo per citarne alcuni.

londra

Il Big Ben e il Palazzo del Parlamento a Londra

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Dormire in un hotel di lusso in mezzo al nulla

C’era una volta, neanche tanto tempo fa, un faro meraviglioso situato su un’isola remota al largo della costa occidentale della Svezia. Fondamentale, ma solitaria, l’esperienza del guardiano di Hamneskär, dato che quel piccolo lembo di terra appartenente all’arcipelago di Bohuslän, era disabitato. C’è oggi quello stesso faro che è diventato un hotel di lusso dove vivere un’esperienza fuori dall’ordinario.

La storia del faro diventato hotel

A circa 40 minuti di navigazione dalla terra ferma è possibile raggiungere la piccola e suggestiva isola di Hamneskär situata in mare aperto. Una terra, questa, considerata invivibile per gli essere umani a causa dei suoi pericolosi scogli e dei numerosi naufragi che si sono susseguiti negli anni.

L’unico edificio sull’isola, costruito nel 1868 e automatizzato nel 1964, era il Pater Noster, un faro in ferro progettato dall’ingegnere Nils Gustaf von Heidenstam. Una vita breve, quella della lighthouse, che nel 1977 venne sostituita da quella di Hätteberget posta in mare aperto.

Il destino del faro dell’isola di Hamneskär sembrava ormai segnato, ma un gruppo di imprenditori ha deciso di cambiare, inaspettatamente, le sue sorti. Ristrutturato e riportato al suo design originale, l’alloggio del guardiano è stato trasformata in un hotel di lusso in mare aperto.

La struttura, dotata anche di un ristorante e una caffetteria, permette ai viaggiatori di vivere un’esperienza all’insegna della pace e della tranquillità, un’avventura dove è possibile ritrovare una connessione quasi primordiale con la natura. Intorno all’isola, infatti, solo chilometri di mare che si estendono verso l’infinito, lì dove l’acqua e il cielo si toccano, si fondono e si confondono.

Il Pater Noster Hotel, che ha mantenuto la struttura e il nome originale, è raggiungibile solo in elicottero e in gommone dalle città di Marstrand o Göteborg.

Pater Noster Hotel: benvenuti nella casa all’orizzonte

La ristrutturazione, firmata dall’agenzia di design Stylt Trampoli, ha trasformato il vecchio faro in un edificio di lusso con un arredamento che pone al centro di tutto la lunga e infinita storia d’amore tra l’isola e il mare. Ci sono mobili vintage, oggetti d’arte e vecchie fotografie del tempo che ricreano un’esperienza sospesa nel tempo e nello spazio. Così, grazie ai suoi interni ricercati e ai suoi esterni naturali, il Pater Noster Hotel regala un’esperienza unica e straordinaria.

Dal vecchio faro di Hamneskär sono state ricavate 9 camere, l’hotel può arrivare a 18 persone. La tranquillità e la pace sono garantite sempre, così come lo sono la connessione con la natura più autentica e primordiale. Durante l’estate gli ospiti possono restare all’aperto fino a notte fonda, così da contemplare il meraviglioso cielo stellato che riflette sul mare e lo fa brillare.

Di giorno, invece, è possibile rinfrescarsi in acqua, oppure restare sulla terra e ammirare il panorama circostante immersi in una delle due vasche idromassaggio della struttura con acqua di mare riscaldata.

Un luogo perfetto che per tutte le persone che sentono l’esigenza di scappare dal caos e dal disordine dei giorni, di ritrovarsi e di rigenerarsi attraverso la visione di panorami che lasciano col fiato sospeso. La natura incontaminata e il mare selvaggio sono la cornice perfetta di questa casa sull’orizzonte.

Ma quanto costa alloggiare qui? Il prezzo di una camera doppia del Pater Noster Hotel si aggira sui 620 euro a persona con la formula pensione completa.

Pater Noster Hotel

Pater Noster Hotel

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Turismo sostenibile: la Sardegna propone nuovi viaggi slow

Scoprire la Sardegna a passo lento, godendo appieno delle sue innumerevoli bellezze, al di là della celebre costa. Un viaggio che svela interessanti siti archeologici e parchi, monumenti, chiese e un patrimonio che va raccontato e protetto, tra tappe inedite che che mettono in sintonia spirito e natura. Fino alle passeggiate notturne sotto un cielo scintillante di stelle.

‘Slow’ e ‘astronomico’ sono due degli aggettivi chiave dei 21 progetti di ‘Sardegna Ricerche’ finanziati con 3,4 milioni di euro per promuovere un turismo che non consumi il territorio. L’obiettivo del bando è quello di unire le forze in reti d’impresa in grado di attirare un turismo eco-sostenibile, puntando su aspetti unici per arrivare a sviluppare una serie di iniziative che portino al prolungamento della stagione turistica, oltre l’estate.

Riscoprire la Sardegna, con calma e sotto le stelle

La calma è l’elemento chiave del progetto “Rete Sardinia long stay”, nato con l’obiettivo di convincere il turista a trasformarsi per un breve periodo della sua vita in un “temporary citizen”, ossia un cittadino a tempo, così da godere di ciò che di meglio la destinazione ha da offrire, tra enogastronomia, tradizioni, bellezze paesaggistiche e un interessante patrimonio storico e identitario.

Un modo unico di riscoprire borghi incantevoli, come Dorgali, tra le location di “Travolti da un insolito destino”, meta imperdibile per gli amanti della natura e delle attività all’aria aperta. O Posada, uno dei centri abitati sardi più antichi in assoluto, che dall’alto di una rupe calcarea guarda allo splendido panorama costiero.

Il progetto “Astroturismo Sardegna, un viaggio nello spazio e nel tempo’” unisce, invece, astroturismo, archeologia e archeoastronomia, con emozionanti percorsi in cui esperti del settore spiegheranno ai visitatori il collegamento tra pietre e astri. Un nuovo modo di esplorare l’isola, con passeggiate notturne sotto il cielo di un territorio che non sa cosa sia l’inquinamento luminoso.

Spicca anche “Lakesos 2020”, con cui si va alla scoperta dei territori del Logudoro e Meilogu, con la Valle dei Nuraghi, il compendio del lago Coghinas, il circuito delle Chiese Romaniche e altri siti di interesse spirituale e ambientale, a cui si aggiungono l’ippodromo di Chilivani e l’autodromo di Mores.

Esplorare l’entroterra sardo in bicicletta

Tra i progetti che puntano a incentivare la creazione di reti tra imprese, con l’obiettivo di ampliare l’offerta turistica sostenibile in Sardegna, rientra “Sardinia Ride: riciclovia dei giganti’”. Pensato per chi desidera esplorare in bicicletta le meraviglie di un territorio straordinario come quello sardo, mira a sviluppare un doppio anello di 600 km che tocchi tutti i capoluoghi di provincia e i punti principali dell’isola, in termini paesaggistici e di rilevanza culturale.

Tra le tappe, si incontra, ad esempio, Barumini, custode del sito archeologico Su Nuraxi, l’esempio più noto di nuraghe, una particolare tipologia di struttura difensiva dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il percorso tocca il cuore della Sardegna, che da millenni custodisce l’essenza della cultura dell’isola, conducendo a Orgosolo, paese-museo celebre per i suoi murales, ai piedi del Supramonte, e a Mamoiada, borgo del vino Cannonau e dei Mamuthones, maschere tipiche del carnevale pagano sardo.

Si ha poi la possibilità di attraversare strade panoramiche come quella che collega Bosa ad Alghero, un nastro grigio sospeso tra mare e montagna, o l’Orientale Sarda nel tratto Genna Silana. Itinerari che offrono l’opportunità di ammirare alcuni angoli della Sardegna poco conosciuti al turismo di massa, che vale davvero la pena scoprire.

Turismo sostenibile Sardegna propone nuovi viaggi slow

Su Nuraxi, tra le imperdibili attrazioni della Sardegna

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Nuotare in un ghiacciaio e non solo: avventure sotto zero da vivere adesso

Quando l’inverno arriva la natura scende in campo per allestire il suo spettacolo più bello. Le strade e i quartieri delle città che conosciamo e che amiamo sono avvolte dal candido abbraccio della neve, festival di sculture di ghiaccio e concerti sotto zero intrattengono le nostre giornate e diventano gli inediti protagonisti delle nostre gelide avventure. Così, la stagione invernale, ci sorprende anno dopo anno.

E se è vero che è comune il desiderio di ritirarsi tra le mura domestiche, per ammirare dal caldo il panorama circostante, è vero anche che sono tante le straordinarie le esperienze che i viaggiatori più temerari possono vivere. Basta solo uscire di casa e lasciarsi ispirare dalle avventure da brivido.

Bagni nel ghiaccio e non solo: destinazione Alpi

Gli amanti della montagna conoscono bene il luogo dove la più bella magia dell’inverno si manifesta. E non lo fa solo attraverso i paesaggi straordinariamente suggestivi, ma anche attraverso le esperienza da vivere e da condividere. Bagni ghiacciati e nuotate nei fiumi sotterranei e poi ancora discese sulle piste innevate e piroette leggiadre sul ghiaccio, queste sono solo alcune delle avventure sotto zero che possiamo vivere senza allontanarci poi troppo.

Le acque ghiacciate di Hintertux

Nel Tirolo austriaco, e più precisamente a Zillertal esiste un luogo di incantevole bellezza aperto a tutti i viaggiatori temerari. Stiamo parlando del lago glaciale naturale di Hintertux, già meta prediletta degli appassionati di nuoto. Qui, infatti, è possibile immergersi nelle acque gelate con temperature sotto zero. Basta solo godere di ottima salute e avere un pizzico di follia.

Non è l’unica esperienza che si può vivere nel medesimo luogo, però. Dopo il bagno, infatti, è possibile attraversare il ventre del ghiacciaio grazie alle grotte situate a una profondità di 30 metri. Si possono percorrere  seduti a bordo di un canotto oppure su uno Stand Up Paddle, per gli appassionati. E chi ha ancora non ne ha abbastanza del freddo può scegliere di nuotare nel fiume ghiacciato e lasciarsi suggestionare dalle stalattiti, le cascate ghiacciate e quel bianco e quei giochi di luce e ombre che si riflettono nell’acqua.

Hintertuxer, Palazzo di ghiaccio

Hintertuxer, Palazzo di ghiaccio

Il pattinaggio con vista sul ghiaccio (e non solo)

Le esperienze sotto zero continuano sui laghi tirolesi incastonati tra le montagne innevate. Il Piburger See in Ötztal, già conosciuto per essere il lago più scenografico del territorio, in inverno si trasforma in una naturale pista di pattinaggio sul ghiaccio. L’Haldensee, invece,  è l’unico lago di tutto il Tirolo che consente anche di essere attraversato con gli sci di fondo.

Ed è sempre sui laghi ghiacciati che consigliamo di restare quando soffia il vento, perché è proprio in questi momenti che è possibile dilettarsi con lo snowkite. Gli aquilani trainano esperti e principianti lungo pianure e piccoli pendii di neve.

E se non siete ancora stanchi e avete bisogno di emozioni ancora più adrenaliniche, non vi resta che raggiungere la valle Kaunertal per l’arrampicata sul ghiaccio. Le cascate maestose e possenti che scendono dai ghiacciai nelle valli del Tirolo, in inverno si congelano creando delle incredibili e spettacolari pareti con tanto di colonne e coni ai quali aggrapparsi.

Un altro hotspot molto popolare per l’arrampicata sul ghiaccio è la valle Sellraintal, nei pressi di Innsbruck. Oltre alla suggestiva e frequentata cascata Bafflfall di 110 m, troviamo anche il Seigesbackfall che, con i suoi 30 metri, è sicuramente più adatto ai principianti.

Arrampicata sul ghiaccio, Osttirol

Arrampicata sul ghiaccio, Osttirol

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Bosco Gurin, il villaggio gioiello della Svizzera

Un Paese bellissimo e davvero a due passi dall’Italia è la Svizzera. Terra fiabesca ricca di patrimoni naturali e villaggi che sembrano usciti da una cartolina, sorprende il visitatore anche per la sua peculiare atmosfera, come quella che si respira a Bosco Gurin, una pittoresca e antica località che ancora oggi conserva il suo splendore.

Bosco Gurin, la storia

Bosco Gurin è un villaggio montano tra i più affascinanti della Svizzera. Fondato dai Walser provenienti dalla Val Formazza nel 1253, ancora oggi vi si parla, oltre all’italiano, un antico idioma: il Ggurijnartitsch.

Negli 800 anni successivi è cambiato poco della storia di Bosco Gurin. Il piccolo villaggio ha vissuto felicemente ignorato dal resto del mondo, fino a quando nel Novecento è stato riscoperto per la bellezza dei suoi paesaggi, mentre nel 2020, è stato persino dichiarato il 42° borgo più bello della Svizzera.

Cosa vedere a Bosco Gurin

Sebbene anche Bosco Gurin abbia subito un progressivo spopolamento dovuto all’emigrazione, negli ultimi anni ha saputo rinascere grazie al turismo e ai suoi progetti coraggiosi come la stazione sciistica, tra le più apprezzate in Ticino. Ma non solo. Visitarlo è come fare un tuffo nel passato fatto di architetture tipiche, natura che scalda il cuore e tradizioni antiche ancora ben radicate.

Una composizione originale caratterizzata da case autentiche costruite in pietra e legno, e particolari stalle sparse nei prati. E, in qualsiasi periodo dell’anno ci si trovi, Bosco Gurin regala comunque e sempre meraviglie.

bosco Gurin case

L’architettura tipica di Bosco Gurin

Il centro del villaggio ha un aspetto fuori dal tempo, grazie ai suoi edifici intonacati di bianco e i tetti grigi di ardesia. Infatti, passeggiare per le sue ripide stradine è un’esperienza indimenticabile. Assolutamente affascinante, poi, è il suggestivo Museo di storia etnografica “Guriner Walserhaus” che permette di conoscere la storia più datata delle valli del Canton Ticino e contemporaneamente scoprire la cultura Ggurijnartitsch, legata all’antico dialetto che ancora oggi viene parlato.

Sempre tra le viuzze lastricate del centro si può visitare la Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, un elegante edificio dalle forme neoclassiche che possiamo definire il cuore di Bosco Gurin. Bellissimi anche i graffiti e gli affreschi che decorano gli immobili, e tra le case e le strutture pubbliche si possono notare i caratteristici Gadumdschi, piccole costruzioni di una sola stanza che vengono ancora usate dai pastori come stalle o rifugi durante le tempeste di neve.

Meraviglie anche appena fuori dal centro. Per esempio, lungo l’antica strada che porta più a valle si può incontrare la Chiesa della Madonna delle Nevi, costruita nel Settecento dopo la disastrosa valanga del 1696 che rase quasi completamente al suolo il villaggio. Mentre lungo il tragitto che porta a valle, e per tutti i dintorni di Bosco Gurin, si possono trovare le torbe, i tradizionali edifici con uno zoccolo di pietra e le pareti in legno che per secoli sono stati i rifugi dei boscaioli e pastori.

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La Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo

Bosco Gurin in inverno

Come detto poco sopra, Bosco Gurin è rinato dalle sue ceneri durante il Novecento. Spettacolari, infatti, sono gli impianti sciistici del comprensorio della Grossalp, un sistema di oltre 30 chilometri di piste adatte a ogni tipo di sport sulla neve e di ogni difficoltà.

Tra le piste più famose della zona c’è certamente Sandiga Boda, orientata verso sud e per questo quasi sempre baciata dal sole alpino. E per chi non ama sciare c’è lo spettacolare Parco della Neve, un luogo in cui divertirsi anche con i più piccini. Senza dimenticare i suggestivi percorsi avventura tra le vette innevate, che permettono di ammirare lo spettacolare paesaggio delle Alpi del Canton Ticino.

Gli amanti della montagna sanno perfettamente che essa, in inverno, rivela il suo lato magico e cristallino. L’ascesa al Ritzberg o al Martschenspitz regala momenti di pura poesia a chi affronta, con fatica e costanza, la conquista delle vette nel silenzio ovattato dei pendii nevosi, rotti a tratti dal richiamo di qualche dolce animale.

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La seggiovia Sonnenberg di Bosco Gurin

Bosco Gurin in estate

Il fiabesco Bosco Gurin ha una grande fortuna: la regione in cui si trova è caratterizzata da un clima insubrico alpino. Ciò vuol dire che i suoi inverni sono secchi, ben soleggiati e con periodi di vento da nord e un limitato numero di giorni di gelo. L’estate, dal canto suo, è un’esplosione di sole, anche se talvolta si fanno spazio violenti temporali. La catena alpina impedisce, infatti, l’arrivo delle perturbazioni da nord in inverno, mentre durante la bella stagione le perturbazioni provenienti dal mediterraneo generano forti acquazzoni che in poco tempo scaricano grandi quantità di acqua.

Ciò non impedisce a questo villaggio incantevole della Svizzera di regalare esperienze memorabili. In questa fase dell’anno, infatti, si trasforma in un paradiso naturalistico dove i verdissimi prati alpini cedono il posto a fantastici boschi di conifere.

Da queste parti gli amanti delle passeggiate e delle escursioni in montagna possono seriamente lasciarsi alle spalle il caos delle città ed entrare in contatto con la natura incontaminata. Del resto, l’intera area di Bosco Gurin è attraversata da una fitta rete di sentieri e percorsi che permettono di raggiungere le vette circostanti e i villaggi vicini. Il tutto senza la necessità di dover essere escursionisti provetti, anche se una buona dose di preparazione fisica è sempre consigliata e, alle volte, necessaria.

Uno dei tragitti più suggestivi è quello che segue i cosiddetti “Sentieri di Pietra“, una rete di percorsi che ricalca gli antichi tratturi utilizzati dai pastori per attraversare le Alpi, per raggiungere la spettacolare area dei laghi di Schwarzsee, Herli e Ussera See.

Dei piccoli bacini che sono un sogno (a occhi aperti) naturalistico dove poter ammirare le vette coperte di neve specchiarsi nell’acqua purissima che si raccoglie nelle profonde conche di origine glaciale.

Insomma, qualunque stagione sia, c’è da prendere in considerazione un viaggio a Bosco Gurin, un luogo che racchiude in sé il fascino di uno dei più incantevoli villaggi di montagna della Svizzera. Una meta per fare un vero e proprio tuffo nel passato e che, allo stesso tempo, rappresenta la destinazione ideale per un soggiorno indimenticabile all’insegna della tranquillità, dell’attività fisica a contatto con le meraviglie di Madre Natura e anche, e soprattutto, della riscoperta delle tradizioni.

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Una splendida veduta di Bosco Gurin

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Scoprire Sanremo: cosa vedere nella Città dei Fiori

Meta ambita del Ponente ligure è Sanremo, la Città dei Fiori e della musica, incastonata nella bellezza della Riviera dei Fiori, dal centro storico ricco di attrattive e dal suggestivo lungomare ombreggiato da palme.

Il Casinò, le splendide ville, le chiese, la zona dello shopping di Corso Matteotti con il famoso Teatro Ariston, i giardini e le spiagge ne fanno una delle località da non perdere durante una vacanza in Liguria. Conosciamola meglio.

sanremo

Veduta di Sanremo

Cosa vedere a Sanremo

La Pigna

Sanremo ha due anime: quella vivace e moderna e quella antica e affascinante del suo quartiere storico, la Pigna, il primo nucleo della città di origine medievale che si raggiunge oltrepassando la trecentesca Porta di Santo Stefano.

Una visita può partire proprio da qui, dal labirinto di vicoletti, passaggi coperti, ripide scalinate, fontane, piazzette e archi che disegnano una Sanremo inedita e molto simile ai tipici borghi del suo entroterra. Tappe da non tralasciare sono il Santuario della Madonna della Costa, dalla facciata in stile barocco e l’interno impreziosito da statue lignee, e i Giardini Regina Elena, da cui godere di un panorama unico sulla città e sul golfo.

Il Casinò

casinò sanremo

Il Casinò

Celebre è senza dubbio il Casinò di Sanremo, elegante edificio in stile liberty inaugurato nel 1905 e poi riaperto nel 1945 al termine della Seconda Guerra Mondiale.

L’ingresso, riservato ai maggiorenni, è gratuito e vale la pena entrare anche solo per ammirare la bellezza della struttura.

La Cattedrale di San Siro e la Chiesa Russa Ortodossa

Straordinarie sono poi le chiese della città tra cui spiccano la Cattedrale di San Siro e la Chiesa Russa Ortodossa. La Cattedrale risale al 811 e si presenta come il più importante esempio di architettura romanica in Liguria, in pieno centro: degne di nota le due porte laterali con bassorilievi.

La Chiesa Russa Ortodossa è uno dei simboli cittadini nonché un autentico capolavoro, costruita agli inizi del Novecento: colpisce con le classiche cupole tonde e colorate e un’architettura così differente da tutti gli altri edifici di Sanremo.

Villa Nobel e Villa Ormond

Da non perdere anche le due magnifiche ville storiche, Villa Nobel e Villa Ormond. La prima prende il nome da Alfred Nobel, l’inventore del celeberrimo premio che qui soggiornò, e venne edificata nel 1870 in stile moresco: a tre piani, conserva lo studio di Nobel, stanze dai soffitti affrescati ed è preceduta da un ampio cortile con vegetazione esotica.

Villa Ormond, invece, vanta un giardino ottocentesco dove ammirare, zona per zona, una grande varietà di piante esotiche tra cui spiccano esemplari rari e molto antichi.

Il Teatro Ariston e il Museo Civico

Lungo Corso Matteotti lo sguardo cade sul noto Teatro Ariston, palcoscenico del Festival della Canzone Italiana e del Premio Tenco, un teatro unico che può ospitare fino a duemila persone e, durante l’anno, propone innumerevoli spettacoli quali lirica, balletto, cabaret, cinema e poesia.

Punto di interesse è inoltre il Museo Civico, in pieno centro, che racchiude il notevole patrimonio storico, artistico e archeologico di Sanremo e del Ponente: alle antiche testimonianze del territorio si affianca la pinacoteca con pregevoli opere di scultori e pittori dal Seicento a oggi.

La Sanremo del lungomare e delle spiagge

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Il Lungomare di Sanremo

Magnifica località balneare, Sanremo incanta anche con il suo lungomare, la Passeggiata dell’Imperatrice in onore della zarina di Russia Maria Aleksandrovna, un susseguirsi di alte palme e panchine dove fare una piacevole sosta tra sculture e aiuole curate, la pista ciclopedonale e le due spiagge cittadine.

La Spiaggia dei Porti, di finissima sabbia bianca, è vicina al centro storico, tra Porto Sole e Porto Vecchio mentre la Spiaggia Tre Ponti, più lontana, è plasmata da ciottoli e scogli.
Entrambe sono attrezzate con stabilimenti balneari, giochi per bambini, ristorazione e attività sportive.