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Esiste un’isola dove puoi recarti per discutere e poi fare pace

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci e proprio quando crediamo di aver visto tutto, ecco che nuove e inedite realtà ci confermano che sono tante le cose che non conosciamo. Come quella piccola isola situata vicino a Eilean Munde, che molti di noi non conoscono, dove le persone in un tempo neanche troppo lontano si incontravano per discutere e per poi fare pace con formaggio e whisky.

Ci troviamo a Loch Leven, uno degli oltre 30.000 laghi della Scozia, è qui che esiste la più conosciuta e disabitata Eilean Munde, o Mhunna, al fianco della quale emerge dalle acque un piccolo lembo di terra – l’isolotto di Eilean a’ Chombraidh – conosciuto agli abitanti del Paese come l’Isola della Discussione.

Il nome evocativo conferma quello che possiamo immaginare: questo luogo era utilizzato dalle persone che dovevano risolvere problemi, conflitti e controversie. E, una volta fatta pace, ecco che si poteva raggiungere il vicino isolotto di Eilean na Bainne, noto altresì come Isola dell’alleanza. È qui, infatti, che venivano redatti gli accordi ufficiali di pace.

La piccola isola scozzese dove puoi litigare e fare pace con formaggio e whisky

È una storia bizzarra quella di Eilean a’ Chombraidh che sembra uscita da un libro di fiabe per bambini, da un romanzo o un film, eppure è reale. Provate a chiedere alle persone che abitano le sponde del lago scozzese di Loch Leven, vi confermeranno, attingendo dalla loro memoria, che un tempo l’isola assolveva proprio questa funzione.

È qui che le persone che incorrevano a dispute e controversie si recavano, per trovare accordi e compromessi. E in quella cornice naturale, autentica e selvaggia di cui la Scozia è orgogliosa protettrice, tutto diventava più facile. Fu questa l’intuizione che dovettero avere le popolazioni locali quando iniziarono a mandare i cittadini su quella che poi venne ribattezzata l’Isola della Discussione.

Ma non erano lasciati soli al loro destino. Per rendere la permanenza più piacevole, e permettere di far pace in condizioni decisamente più appaganti, alle persone inviate sull’isola venivano lasciati whisky, formaggio e torte di avena. Perché a pancia piena si sa, gli accordi sono molto più soddisfacenti.

Eilean a’ Chombraidh

Secondo alcune fonti, Eilean a’ Chombraidh avrebbe svolto la funzione di Isola della Discussione per almeno 1500 anni. Leggenda o realtà? Sono molte le storie popolari che si raccontano, la maggior parte delle quali hanno a che fare con i clan che vivevano sull’isola Eilean Munde, e confermano quindi che l’isola aveva uno scopo ben preciso e anche nobile se vogliamo.

Le regole erano piuttosto semplici: quando tra i membri del clan nascevano discussioni o litigi, le persone che avevano dato vita al conflitto venivano portare sull’isola e lì dovevano restare, da sole, fino a quando il problema non era risolto. Una volta trovato l’accordo, invece, potevano raggiungere l’isola vicina per sigillarlo e poi raggiungere le loro comunità. E a quanto pare funzionava dato che in più di un secolo le battaglie tra clan sono state per lo più inesistenti, o comunque pacifici.

E allora viene da chiedersi se vale la pena prendere esempio dai clan scozzesi e recarci su un’isola remota anche noi, con formaggio, whisky e torte d’avena alla mano s’intenda, per fare pace.

Eilean Munde e la vicina Isola della Discussione

Eilean Munde e la vicina Isola della Discussione, Scozia

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Consigli Viaggi

Viaggiare sui treni di lusso: consigli utili

Un viaggio a bordo di un treno di lusso è un vero sogno a occhi aperti: mentre il paesaggio scorre e si rinnova fuori dal finestrino, il comfort di carrozze finemente arredate e curate in ogni dettaglio, lounge, aree relax e ristoranti di alta cucina rendono l’esperienza indimenticabile.

Vediamo insieme quali sono alcuni dei convogli più apprezzati al mondo per una vacanza favolosa.

treni lusso interno

Interno treno di lusso

Il Treno Suite Shiki-shima, Giappone

L’ultramoderno e lussuoso Suite Shiki-Shima (che significa “isola delle quattro stagioni”) viaggia alla scoperta del Giappone orientale visitando villaggi, musei, templi, mercati, ristoranti e siti naturali lungo il tragitto di tre notti.

I 15 posti letto a bordo vanno da sistemazioni semplici ed eleganti con bagno privato fino a suite a due livelli con pannelli in legno laccato e carta washi, vasche da bagno rivestite di cipresso, il tradizionale pavimento in tatami e caminetto.

Come prevedibile su un treno così sontuoso, il vagone ristorante offre il meglio della cucina giapponese con i piatti speciali delle località visitate a cura di un team di chef.
Una sofisticata ospitalità di alto livello.

L’iconico Belmond Venice Simplon-Orient-Express

orient express

Orient Express

Il leggendario Belmond Venice Simplon-Orient-Express non ha bisogno di presentazioni: gli interni con pannelli in legno scintillanti, i tavoli da pranzo apparecchiati con stoviglie di argento e cristallo e l’esclusivo comfort della zona notte lo hanno reso il ​​simbolo di un’epoca.

Il treno, composto da carrozze degli anni Venti e Trenta completamente rinnovate, conduce alla scoperta dell’Europa e, una volta all’anno, propone un viaggio lento di cinque notti tra Parigi e Istanbul.

Le Grand Suite dispongono di bagno privato, letti matrimoniali e riscaldamento a pavimento nella zona giorno.
Anche le altre sistemazioni offrono eleganti dettagli di design per sentirsi trasportare nell’età d’oro del viaggio.

L’Alaska Railroad

Viaggiare a bordo dell’Alaska Railroad è un’occasione incredibile per ammirare la straordinaria bellezza del Paese, dalle orche che fanno capolino tra le baie ghiacciate fino al maestoso Monte Denali.

Una delle proposte estive della linea ferroviaria, il pacchetto Glaciers, Rails and Trails da 11 notti, si snoda lungo scorci spettacolari soffermandosi in particolar modo negli straordinari Parchi Nazionali di Denali e di Kenai Fjords.

A bordo, i passeggeri possono godersi il paesaggio da un vagone panoramico a due piani: un livello con cupola di vetro e servizio bevande al piano superiore e un vagone ristorante con servizio completo al piano inferiore.

Il Maharajas’ Express, India

Moderno treno di lusso che fa rivivere i fasti dell’epoca dei Maharaja, viaggia principalmente di notte consentendo ai passeggeri di avere tutto il giorno a disposizione per visitare i monumenti e tesori Patrimonio UNESCO, fare safari e cenare in raffinati hotel.
Il prezzo si adatta all’esperienza da favola ma un viaggio più breve, come il pacchetto di tre notti Treasures of India, ha un prezzo più abbordabile e non è meno affascinante.

L’itinerario include escursioni ai magnifici siti del Triangolo d’Oro: il Taj Mahal, il Forte di Agra, il Parco Nazionale di Ranthambore nel Rajasthan e il Forte Amber a Jaipur, oltre a trattamenti termali e al meglio della cucina locale.

Il treno vanta due ristoranti, un vagone bar e moderne sistemazioni con bagno privato che vanno da una cabina doppia deluxe fino alla suite presidenziale.

Il Rocky Mountaineer, Stati Uniti

Storicamente, il Rocky Mountaineer ha attraversato il Canda con percorsi che terminavano a Vancouver e Jasper o Banff.

A partire da agosto 2021, tuttavia, la compagnia ha lanciato un nuovo viaggio di due giorni tra Denver e Moab, nello Utah, con sosta a Glenwood Springs, in Colorado, dove i passeggeri scendono per trascorrere la notte in hotel prima di risalire a bordo la mattina successiva e concludere il viaggio a Moab.

Il treno di lusso, progettato appositamente per ammirare il paesaggio, offre vedute impagabili delle Montagne Rocciose, dei canyon e delle surreali formazioni rocciose del deserto dello Utah.

Il Rovos Rail, Sudafrica

Infine, il Rovos Rail è un treno da sogno: le carrozze vintage sono state restaurate e aggiornate con moderni impianti idraulici e impianti per l’aria condizionata.
Oltre alle suite private, gli spazi del convoglio includono una carrozza panoramica con divani e una piattaforma con balcone aperto, carrozze lounge e club e un vagone ristorante.

Il pacchetto vacanza personalizzato può includere campi da golf, soggiorni in lodge di lusso, campi safari oppure escursioni intorno alle Cascate Vittoria.
I pacchetti vanno da viaggi di 2 notti fino ad avventure di 14 notti (incluso il nuovo viaggio Copper Trail che attraversa Zimbabwe, Zambia, Repubblica Democratica del Congo e Angola).

I pannelli in legno lucido, le sedie in pelle trapuntata, le finestre panoramiche creano uno stile visivo che evoca un’era di viaggio tra i fasti del passato.

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Treno di lusso

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Viaggi Wanderlust

2.500 Km per attraversare l’Italia lavorando: lo smart walking di Davide

Sono tante, tantissime, le possibilità che si sono aperte per tutti i lavoratori in smart working che, proprio attraverso questa modalità di lavoro, hanno avuto la possibilità di dedicare del tempo alle passioni e alla vita privata senza dover mettere in secondo piano la professione. Un’opportunità, questa, che i nomadi digitali avevano già colto in tempi non sospetti, scegliendo di esplorare il mondo senza sosta.

Perché no, non bisogna per forza mollare tutto perché oggi è nostra l’opportunità di scegliere di viaggiare senza smettere di lavorare e viceversa. E per i più scettici basta dare uno sguardo in giro per vedere le storie di chi ha scelto di farlo e continua a farlo. Come Davide Fiz che ha scelto di intraprendere un viaggio sensazionale alla scoperta del nostro stivale con zaino in spalla e laptop alla mano. Scopriamo la sua storia.

20 Cammini in tutte le regioni d’Italia lavorando

Davide Fiz è freelance da oltre 11 anni e quindi conosce bene tutte le possibilità del lavoro flessibile e da remoto, ma è anche un viaggiatore dal 1998 e un appassionato esploratore di sentieri e cammini. Così ecco la sua idea, quella di coniugare le sue passioni senza dover accantonare o mettere in standby il lavoro.

Smart walking, Davide Fiz

Smart walking, Davide Fiz

Da Marzo a ottobre 2022, infatti, Davide Fiz percorrerà 20 cammini per altrettante regioni d’Italia dividendo le sue giornate tra trekking, lavoro e scoperta del territorio italiano. Uno smart walking, come l’ha ribattezzato lui, che apre alla possibilità di sfruttare maggiormente il tempo libero, quello da dedicare alle passioni, senza rinunciare alla professione.

“Smart Walking porterà me, il mio zaino e il mio pc sui cammini delle regioni italiane. La mattina si cammina, il pomeriggio si lavora. La settimana lavorativa sarà una settimana di cammino, che sia il cammino a battere il tempo e che il lavoro arrivi quando, e dove, si fermano i piedi.”

Seguire la sua avventura può essere sicuramente di stimolo a tutte le persone che vogliono cogliere l’opportunità di fare ciò che amano. E in questo senso le possibilità sono tantissime e, come ci dimostra Davide che ha scelto di camminare lavorando per esplorare il territorio italiano, non abbiamo limiti nella loro applicazione.

20 cammini da compiere in 8 mesi.

Saranno 2500 i chilometri che Davide percorrerà lungo lo stivale attraversando crêuze, tratturi, regie trazzere, vie, vecchie strade dismesse, sentieri per un totale di 20 cammini italiani da compiere in 8 mesi.

Smart walking, Davide Fiz

Smart walking, Davide Fiz

Lo smart walking inizierà a marzo, ma il programma è già stato realizzato. Davide camminerà la mattina, con tappe di lunghezza media di 20Km e 4/5 ore di durata. Il viaggio partirà dal Sud Italia in marzo, dal Cammino Materano per poi spostarsi al Cammino del Salento e quello del Negro in Campania. In Aprile sarà la volta della Sardegna, poi Umbria, Lazio, Marche, Molise per proseguire in estate nel Nord Italia fino al Friuli. I mesi di settembre e ottobre saranno dedicati ai cammini, nuovamente a Sud, in Sicilia e Calabria.

”Racconterò dei posti, degli incontri, di cosa dicono i paesi che attraverso, quale sapore ha l’Italia, di come stanno i miei piedi e se mi vogliono ancora bene, delle strategie che metterò in pratica per far convivere – in equilibrio – la mia passione e il mio lavoro.”

Le tappe, le esperienze e le emozioni di viaggio saranno raccontate da Davide Fiz sul suo blog personale Smartwalking.eu. Non ci resta che restare sintonizzati.

Smart walking, Davide Fiz

Smart walking, Davide Fiz

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Luoghi da film Nord America Viaggi

Dove è stato girato il film “Elvis” con Tom Hanks

Diretto da Baz Luhrmann, è in uscita a giugno 2022 il film “Elvis” che racconta la vita e l’ascesa musicale di Elvis Presley, il re del Rock’n roll. Nei panni di Elvis, Austin Butler, mentre un magistrale Tom Hanks interpreta il Colonnello Parker, storico manager di Elvis.

Il film è ambientato nei luoghi cari a Elvis Presley: Memhpis, dove la famiglia del cantante si trasferisce a vivere partendo da Tupelo, nello Stato del Mississippi, alla famosa mansion, Graceland, oggi meta di pellegrinaggio di tutti i suoi fan ancora oggi molto numerosi.

Memphis, il profondo Sud

Memphis è una città che vi sorprenderà. Nel profondo Sud degli Stati Uniti, oltre a essere la patria di Elvis Presley, la culla del Rock and roll, è anche la città più famosa per la lotta civile americana e ha quindi molto da raccontare. E pensare che è una città che ha solo 200 anni di storia.

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Una scena del film “Elvis” con Tom Hanks e Austin Butler

È innanzitutto la città della musica. Tanti gli indirizzi importanti del panorama musicale locale e internazionale per fare un tour musicale. Siamo stati al Memphis Rock ‘n’ Soul Museum, che racconta la storia della musica rock e soul, creato dalla Smithsonian Institution. Poi siamo andati allo Stax Museum of American Soul Music che testimonia il contributo che la musica soul americana ha dato al mondo grazie a nomi quali Isaac Hayes, Otis Redding, gli Staple Singers e Booker T. & the MG’s.

Ma l’indirizzo da non perdere assolutamente è il Sun Studio, dove è nato veramente il Rock and roll. Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Carl Perkins, Johnny Cash, Roy Orbison e B.B. King sono solo alcuni dei nomi che hanno registrato i loro brani più celebri in questo studio discografico che funziona tutt’oggi. Fondato da Sam Phillips nel 1950, divenne ben presto il cuore della musica americana.

Non è possibile visitare Memphis senza trascorrere le serate ascoltando musica. Tra i locali più famosi che abbiamo visitato c’è indubbiamente il B.B. King’s Blues Club nella centralissima Beale Street, la strada più famosa di Memphis. Qui, oltre ad ascoltare band che suonano dal vivo si gusta il tipico barbecue (BBQ) del Sud (il migliore indirizzo però è l’Interstate Jim Neely’s BBQ). Su Beale Street c’è solo l’imbarazzo della scelta di locali dove fermarsi. Ci sono anche tantissimi negozi di dischi dove trovare pezzi rari.

L’altro indirizzo “cult” che non potevamo assolutamente perderci è The Arcade, il ristorante più antico della città, all’angolo tra South Main Street e G.E. Patterson. Con i tipici divanetti di pelle dei bar degli Anni ’50, c’è un tavolo dove era solito sedersi Elvis a fare colazione (deve essere prenotato con largo anticipo). Pensate che questo locale è talmente affascinante da essere usato regolarmente come set da fotografi, artisti, scrittori e registi. Vi sono state girate scene di tantissimi film, tra cui “Il socio” con Tom Cruise, “Great Balls of Fire” con Dennis Quaid e Winona Ryder, “Il cliente” con Susan Sarandon e Tommy Lee Jones, “Elizabethtown” con Kirsten Dunst e Orlando Bloom e molti altri ancora.

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La famosa Beale Street a Memphis

Ma abbiamo detto che Memphis è stato il cardine della lotta per i diritti civili americani. È in questa città che il 4 aprile del 1968 fu assassinato Martin Luther King. Il leader era solito soggiornare al Lorraine Motel, sulla Mulberry Street, nella sua stanza numero 306. Ed è proprio nell’ex albergo che è stato aperto il National Civil Rights Museum. Nei suoi 40 film, nei racconti, nelle testimonianze e nelle aree interattive racconta cinque secoli di storia, dalla schiavitù alle guerre civili fino agli eventi più recenti, nel segno dell’uguaglianza.

Visitare Graceland

Anche senza essere dei veri appassionati di Elvis, non potrete non restare estasiati dalla visita di Graceland, la gigantesca villa dove visse ed è sepolto “The King” e che, oggi, è un museo a lui dedicato. Non è una semplice visita, ma una vera e propria esperienza.

Il tour dell’enorme complesso che si trova al 3734 di Boulevard Elvis Presley è organizzato nei minimi dettagli: ogni visitatore viene dotato di un tablet con spiegazioni nella propria lingua e i pulmini, stile school bus americani, portano i gruppi di turisti alla villa, che comprende 23 stanze (anche se non tutte sono aperte al pubblico). La più originale è sicuramente famosa “Jungle Room”, dove Elvis amava rifugiarsi e che ha persino una cascata interna, ma ci sono anche la “stanza delle Tv”, nello scantinato, dove Elvis si intratteneva guardando anche tre televisori alla volta; la “sala dell’oro”, un lungo corridoio dove sono esposti i dischi d’oro dell’artista e i riconoscimenti ricevuti e la “stanza della musica” ubicata all’ingresso vicino al salotto. All’esterno, invece, Elvis volle far realizzare un “giardino della meditazione”, dove ora si trova la sua tomba e quelle dei suoi famigliari.

Graceland comprende anche il museo delle automobili appartenute a Elvis (ce ne sono tantissime), quello dei cimeli che vanno dall’abbigliamento più sfarzoso indossato durante i concerti agli oggetti personali. C’è persino il parcheggio degli aerei, due per la precisione, uno dedicato alla figlia Lisa Marie, a bordo dei quali si può salire per vedere con quale lusso viaggiava il re del Rock and roll.

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Graceland, la mansion di Elvis Presley a Memphis

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Nella Hogwarts italiana per festeggiare il Carnevale

C’è una Hogwarts in Italia e si trova a Genova. Sabato 26 febbraio dalle 10.30 alle 12.30, piazza delle Lavandaie si trasforma nella scuola di magia più amata dai fan di Harry Potter, il maghetto più famoso del mondo.

Qui si terrà il “Carnevale a Hogwarts: Incantesimo sotto le mura”, una caccia al tesoro speciale, alla scoperta del Sestiere del Molo.

Il Carnevale a Hogwarts

In questa avventura, i professori di magia del #GenovaHogwartsExpress, Pomona, Severus, Minerva, Bellatrix e altri sono scesi dal trenino e si sono nascosti nei luoghi più misteriosi del Sestiere. Ai maghetti non resta che l’arduo compito di trovarli, per conoscere i loro segreti e, soprattutto, venire a conoscenza di una delle parole segrete che andrà a comporre un arcano incantesimo.

Durante il percorso, i partecipanti dovranno rispondere a indovinelli, scoprire simboli magici fotografando e pubblicando sui social con hashtag #ilmolodiHogwarts e superare improbabili prove di abilità.

Al termine della caccia al tesoro, tutti i partecipanti si incontreranno sotto le mura per pronunciare insieme l’arcano incantesimo e scoprire se Albus Silente calerà il vessillo di Hogwarts in segno di vittoria. Sono previsti premi ai vincitori per abilità, velocità e originalità.

Alla scoperta del Sestiere del Molo

È un quartiere del centro storico di Genova, a ridosso dell’area portuale più antica. Il Sestiere del Molo ha costituito, per secoli, il centro del potere politico e religioso cittadino. Il quartiere prende il nome dal Molo, creato a partire dal XIII secolo con l’ampliamento di una penisola naturale.

Il Molo, più volte ampliato nel corso dei secoli e fortificato nel XVI, dal Seicento è chiamato “Molo Vecchio“, in contrapposizione al “Molo Nuovo”, realizzato all’estremo opposto del porto, ai piedi della famosa Lanterna. Oggi il Molo comprende tre aree: la collina di Castello, centro del primo insediamento pre-romano, che domina il mare, la zona del centro storico ai piedi della collina di Castello e il rione del Molo, con le antiche case a ridosso delle mura della Malapaga, affacciate sull’insenatura del Mandraccio.

Come partecipare alla caccia al tesoro

Le prenotazioni si possono fare via whatsapp al numero 3404910024, indicando cognome, numero di partecipanti e facendo riferimento al nome dell’evento “Carnevale a Hogwarts: Incantesimo sotto le mura”. I bambini devono obbligatoriamente essere accompagnati da un adulto. La quota di partecipazione costa 8 euro. Per i bambini sotto i quattro anni è gratuito.

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Il Sestiere del Molo a Genova

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Europa Grecia Viaggi Wanderlust

Perché abbiamo tutti bisogno di un “Greekend”

Se siete appassionati di Grecia, non serve aspettare che arrivi l’estate per andarci in vacanza. Ci si può andare tutto l’anno, perché offre tantissimi spunti per trascorrervi un weekend o, come lo chiamano loro, un “Greekend”.

Città ricche di eventi culturali e d’intrattenimento, di ristoranti e di locali notturni, di musei da visitare e strade da girare. Complici anche il bel tempo, le brevi distanze dall’Italia e i mille spunti che arrivano dalla Grecia.

Atene, Salonicco o le grandi città greche sono piene di sole, di mare, di sapori, di storia, arte, intrattenimento, shopping, musica e passeggiate all’aperto. Ecco i nostri consigli di viaggio.

Greekend ad Atene

I greci, come gli italiani, amano mangiare, e questo già lo si sa. Ma non tutti sanno che anche quando si visita un museo o un luogo di cultura non manca mai il lato gastronomico. Persino l’Acropoli di Atene ha uno buonissimo ristorante. Al secondo piano del museo, il ristorante del sito archeologico più famoso del mondo ellenico resta aperto il venerdì e il sabato sera fino alla mezzanotte (i greci amano cenare tardi), con piatti della tradizione greca e una vista indimenticabile sul Partenone.

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Greekend ad Atene

Se durante il giorno volete fare una pausa caffè (greco, non espresso italiano, eh) durante il vostro tour culturale, fermatevi al coffee shop del Museo nazionale archeologico (1, Tositsa str.) che si trova in un cortile interno circondato da piante e con vista sui reperti archeologici, mentre se desiderate mettere qualcosa sotto i denti a pranzo, allora il posto migliore è il bar del Museo Benaki, che ospita mostre temporanee, con vista sulla Pireos street, la più antica strada che collega Atene al Pireo.

Passeggiando per Atene, non perdetevi un giro nel quartiere di Plaka e soprattutto di Anafiotika, proprio sotto l’Acropoli, una zona che, per le case bianche con gli infissi blu e i giardinetti fioriti sembra un angolo di Cicladi, una sorta di villaggio nel bel mezzo della Capitale.

Se sentite la mancanza del Mar Egeo, a mezz’ora da Atene potete raggiungere la Riviera ateniese dove, anche senza poter fare il bagno perché l’acqua fuori stagione è fredda, potete passeggiare sul lungomare, noleggiare una bicicletta o sedervi in un tavolo all’aperto di Marina Floisvou, Vouliagmeni o Vrachakia.

Greekend a Salonicco

C’è un’altra città della Grecia perfetta per trascorrere un “Greekend” ed è Salonicco. È la migliore meta alternativa ad Atene e, dal punto di vista culturale, non ha nulla da invidiate alla Capitale greca. Soprannominata la “signora del Nord”, è una città molto elegante, ricca di storia – è la terra di Alessandro Magno – e ottima per rilassarsi, essendo a due passi dalla Penisola calcidica.

Salonicco non è grandissima e la si può visitare in un weekend. Dopo aver fatto un giro nel centro storico si va sul lungomare e al Kastra, il castello, con le mura fortificate ancora intatte intorno alla città vecchia. Poi si fa una pausa – di almeno due/tre ore, preparatevi se non ci siete mai stati, i tempi in Grecia sono questi! – in una taverna tipica o nella zona del mercato o al porto vecchio (Palia Paralia) o nel quartiere di Ladadika e a questo punto andate a visitare i musei cittadini.

Ce ne sono 35, non dovete vederli tutti, ma non perdetevi il museo archeologico, quello della cultura bizantina, il museo della Torre bianca, il simbolo di Salonicco, il museo archeologico dell’antico foro romano e quello etnologico della Macedonia.

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Tutti pazzi per la Grecia

Perché la Grecia fa sempre questo effetto, specie agli italiani? Cos’ha questo Paese di così speciale che molti dei nostri connazionali non possono fare a meno di andarci, snobbando tante delle nostre località turistiche, delle nostre isole e il nostro Belpaese? Sarà la “Greece therapy” o “grecitudine”, che forse un giorno sarà addirittura considerata una scienza, al pari della fisica, della chimica e della biologia.

Del resto, uno studio ha dimostrato che tre settimane di vacanza in Grecia fanno vivere più a lungo. Se la prima settimana di vacanza ci si porta dietro tutto lo stress e la frenesia della città e non si sopporta la calma e la rilassatezza dei greci – che da loro viene chiamata “sigà-sigà” (che significa “piano piano”) o anche “mancanza di fretta”-, con lo scorrere delle settimane la vacanza si evolve e si modifica in senso psicologico, compiendo un vero e proprio miracolo.

Già dalla seconda settimana i ritmi si rilassano e la terza si sono già fatte amicizie locali. Qualcuno invita il villeggiante persino a casa propria a pranzo con la famiglia. Ecco allora che, dalle abitudini e orari cittadini, si arriva ben presto a concepire la giornata secondo la cosiddetta “Greek Time”, senza fretta e senza stress.

Le regole per viaggiare in Grecia

A partire dal 7 febbraio 2022, non è più in vigore l’obbligo del tampone per coloro che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni o che sono guariti dal Covid da 180 giorni. Altrimenti è obbligatorio presentare l’esito negativo di un tampone molecolare effettuato 72 ore prima o di un tampone antigenico effettuato 24 ore prima dell’ingresso nel Paese.

Queste norme per l’ingresso in Grecia valgono per tutti i viaggiatori di età superiore ai 5 anni. Al momento di varcare le frontiere, i turisti possono essere sottoposti a campione a un test rapido. In caso di esito positivo, è previsto un periodo di quarantena di 5 giorni o sino alla cessazione della sintomatologia, qualora presente.

Tutti i turisti sono comunque obbligati a compilare il modulo Plf greco – disponibile a questo link – prima dell’arrivo sul territorio greco. Si tratta di un primo tentativo di alleggerire le misure di sicurezza in vista dell’estate, che quest’anno inizierà con largo anticipo. Il ministro del Turismo ellenico, Vassilis Kikilias, ha deciso di dare il via alla stagione estiva già a partire dal 1° marzo 2022. Ricordiamo che per tornare in Italia non è necessario alcun tampone, serve però compilare il Plf europeo che si trova a questo link.

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Sigiriya: la leggenda dell’antica fortezza costruita sulla roccia

In un posto tanto lontano, quanto meraviglioso e suggestivo, esiste una fortezza costruita su una roccia, e in essa incastonata, che è considerata l’ottava meraviglia del mondo. Stiamo parlando dell’enigmatica e straordinaria Sigiriya, la reggia dello Sri Lanka, sospesa tra terra e cielo e tra realtà e leggende.

Situata su una collina vulcanica ad un’altezza che sfiora i 370 metri, la fortezza, completamente scolpita nella pietra, è stata riconosciuta nel 1982 come Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. In ogni periodo dell’anno, qui, si recano migliaia di viaggiatori provenienti da tutto il mondo.

L’impatto visivo è quasi devastante: la fortezza emerge prepotentemente dalla natura incontaminata dello Sri Lanka per stagliarsi contro il cielo. Ma è solo avvicinandosi, passo dopo passo, che ci si rende conto della complessità, apparentemente inspiegabile, di una delle più incantate meraviglie del nostro Pianeta.

Sigiriya

Sigiriya

Sigiriya: tra realtà e leggende

Situata nel Distretto di Matale, nelle vicinanze di Dambullain, la fortezza costruita su una roccia vulcanica che possiamo vedere oggi è fatta risalire al V secolo d.C, tuttavia secondo gli storici e gli archeologici le sue origini affondano le radici in epoche ben più antiche. È probabile che le popolazioni antiche abitassero o utilizzassero questa altura già 10000 anni fa.

La costruzione è fatta risalire alla volontà del re Kasyapa che scelse proprio l’ammasso magmatico per costruire la sede del suo intero, una reggia naturale contraddistinta da giardini, affreschi e disegni scolpiti nella roccia. La storia vuole che per insidiarsi nel regno, il re uccise suo padre e bandì suo fratello per poi ergere il suo straordinario palazzo.

Ma la scia di sangue collegata a questo regno non era destinata a finire. Secondo la storia, infatti, a seguito di un’invasione il sovrano si suicidò e la montagna vulcanica fu restituita ai monaci buddisti che ci abitavano prima che questo si insediasse, gli stessi che l’abitarono, secondo le fonti, fino al XIV secolo.

La storia potrebbe finire qui ed esaudire così la curiosità di molti di noi, ma la verità è che questa narrazione non spiega la complessità dell’intera fortezza. Attraversando la fortezza, infatti, è impossibile non notare tutti quei dettagli all’avanguardia che sembrano inspiegabili per un epoca così lontana. E poi ci sono quelle donne, misteriose e bellissime, che appaiono negli splendidi affreschi della parte inferiore della fortezza.

Questi possono essere spiegati da un’altra versione della storia che conosciamo e che dipinge il re Kashyapa come un uomo molto bello e potente circondato da molte donne. Quelle raffigurate, quindi, sarebbero proprio le sue concubine.

Naturalmente ci sono altre storie che ruotano attorno a questo sito e che riguardano proprio la terra dello Sri Lanka. Secondo alcuni, la fortezza sarebbe stata eretta per imitare il regno di Kuvera, dio della ricchezza, e le figure sugli affreschi delle divinità.

Sigiriya

Sigiriya

Le fauci del leone

Per avere le idee ancora più chiare – o forse ancora più confuse – c’è anche un elemento imprescindibile che dobbiamo considerare, ovvero la presenza di due possenti zampe di un leone. Le troviamo proprio all’ingresso del portale che conduce sulla parte superiore della fortezza.

Il nome stesso Sigiriya, composto dai due termini sinha e giriya tradotti come leone e gola, è un chiaro riferimento all’animale. Secondo gli storici le due grandi zampe sono solo i resti della figura di un leone, forse proprio con le fauci spalancate che facevano da ingresso.

Questo ha portato a tante altre teorie e ipotesi, anche più misteriose, per giustificare in qualche modo la costruzione di un luogo così straordinario. Qualche anno fa, la ricercatrice Amelia Sparavigna, ha ipotizzato un collegamento tra il complesso archeologico di Sigiriya e lo zenit del Sole. Il suo studio ha aperto la strada a nuove ipotesi relative alla funzione astronomica del sito esistente, prima ancora delle storie e delle leggende che ora conosciamo.

Sigiriya

Sigiriya

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L’ascensore che ti porta negli abissi del Mar Baltico

Meraviglioso è il mare che brilla sotto i raggi del sole di giorno e riflette le luci delle stelle e della Luna di notte. L’acqua che ci bagna e che ci rinfresca in estate, che si perde all’orizzonte e che si infuoca durante l’ora d’oro, è da sempre meta prediletta dei nostri viaggi.

Così ecco che quelle distese dai mille riflessi di blu ci spingono a scegliere nuove destinazioni di viaggio che ci permettono di nuotare e fare sport acquatici, di incontrare creature marine o, semplicemente, di restare a guardare i tramonti dorati. Eppure oggi, a tutte queste esperienze, se ne aggiunge un’altra, inedita e straordinaria, che ci permette di scendere negli abissi del Mar Baltico a bordo di un ascensore.

L’ascensore del Mar Baltico

Non lasciatevi ingannare dal suo aspetto, quella che a prima vista sembra una campana solitaria in mezzo al mare o un ombrellone da spiaggia chiuso, in realtà è un ascensore che porta tutti i passeggeri sui fondali del Mar Baltico. Si chiama Tauchgondel e come il nome stesso suggerisce si tratta di una gondola sommersa, nonché una delle attrazioni più curiose, innovative e sensazionali di tutta la Germania.

Tauchgondel

Tauchgondel

La sua funzione è presto detta: garantire un accesso diretto e facilitato ai fondali del mare per ammirare le creature che li popolano senza necessità di indossare pinne o bombole di ossigeno. Esattamente come un ascensore, questa grande cabina, scende lentamente sotto l’acqua fino a scomparire dalla superficie, accompagnando tutti i passeggeri a una profondità di 4 metri sotto il livello del mare.

A bordo di una cabina sottomarina per scoprire le meraviglie del mare

Esattamente come un ascensore, le Tauchgondel – che sono 4 in totale – scendono lentamente verso i fondali marini garantendo un’esperienza incredibile a tutti i viaggiatori a bordo. Le gondole sottomarine – che hanno un peso totale di 40 tonnellate – si presentano con un design vittoriano che rimanda agli universi tecnologici fantascientifici. Al loro interno si trova una cabina che può contenere fino a 24 passeggeri con tanto di comode sedute.

In questo viaggio verso il basso i visitatori sono accompagnati dalle voci guida di animatori ed esperti che non solo illustrano la vita della flora e la fauna, ma si occupano anche di sensibilizzare gli ospiti sul delicato equilibrio del mondo sott’acqua.

Dalla sala interna è possibile osservare direttamente gli ambienti marini, le creature che popolano i fondali del Mar Baltico ma non solo, c’è anche uno spazio dedicato alla proiezione di film in 3D e documentari educativi sul mondo marino. Non mancano anche un bar e un negozio si souvenir.

Tauchgondel

Tauchgondel

Dalla profondità in cui l’ascensore conduce è possibile ammirare tutto ciò che si nasconde sotto la superficie del Mar Baltico, tra cui pesci, crostacei, alghe e la famosa e bellissima medusa di luna.

Come abbiamo anticipato, le Tauchgondel si trovano in Germania, e più precisamente sulle coste nord. Grömitz, Zingst, Sellin e Zinnowitz sono i luoghi in cui dovete recarvi se volete vivere questa esperienza. Le gondole subacque sono posizionate in maniera strategica in luoghi che non sono ancora battuti dal turismo di massa e questo garantisce di vivere un’esperienza ancora più incredibile e straordinaria. Pronti a iniziare la discesa?

Tauchgondel

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Turismo: l’80% degli italiani torna a viaggiare

Si torna (davvero) a viaggiare, dopo due anni di sacrifici che hanno gettato il settore turistico in una profonda crisi. Con i numeri relativi ai contagi finalmente in calo, per gli italiani è tempo di riprendere ad organizzare le vacanze. Ma quali sono le tendenze e le previsioni in ambito turistico per il 2022?

Viaggi: il 2022 è l’anno della ripresa

I numeri fanno finalmente ben sperare: a rivelarli è la nuova analisi dell’EY Future Travel Behaviours, che porta alla luce i trend legati ai viaggi per il 2022. In che modo cambieranno le attitudini vacanziere degli italiani, a due anni dall’inizio della pandemia? Sembra proprio che questo sia l’anno della ripresa, che a dir la verità ha già avuto inizio. Secondo i dati, infatti, nel 2021 è stato ben l’80% della popolazione ad aver viaggiato per motivi turistici. Un trend in crescita, visto nel 2020 questo dato si attestava attorno al 70%.

Le previsioni sono molto positive anche per quanto riguarda i prossimi mesi: pare infatti che il 60% degli italiani tornerà alle proprie abitudini di viaggio pre-pandemia (soprattutto per quanto riguarda la frequenza delle vacanze). Anzi, 1 persona su 4 addirittura aumenterà il numero dei propri viaggi. Scema dunque l’effetto Covid sugli spostamenti, grazie anche alla graduale riapertura delle frontiere e all’alleggerimento delle misure di sicurezza che si stanno verificando in tantissimi Paesi – europei ed extraeuropei. Ma vediamo un po’ più nel dettaglio le tendenze del 2022.

I trend di viaggio del 2022

Appurato che in questi mesi molte persone torneranno ad organizzare le proprie vacanze, resta da scoprire quali sono i trend che andranno per la maggiore. Primeggerà ancora il turismo di prossimità, con tantissimi viaggiatori che andranno alla scoperta delle bellezze tutte italiane. Per 2 persone su 3, infatti, questa sarà l’occasione per restare nel nostro Paese. Le esperienze più ricercate saranno il relax (per il 65% degli intervistati), l’enogastronomia (per il 61%) e il divertimento con parenti e amici (per il 46%). Le previsioni fanno dunque pensare ad un prossimo boom del turismo legato al wellness, tra terme e spa (grazie al Bonus Terme). Ma anche ad un interesse sempre più spinto verso le vacanze all’aria aperta, dove conciliare attività sportive e un po’ di riposo.

Un tema particolarmente sentito è quello della sostenibilità. Secondo i dati dell’osservatorio, ben il 74% dei viaggiatori continuerà a fare scelte compatibili con l’ambiente. A partire dai mezzi di trasporto con cui ci si sposterà: aumenterà infatti l’impiego di treni e aerei a discapito dei mezzi propri, soprattutto nella fascia d’età degli under 40. Per molti turisti, nella scelta della tipologia di viaggio avranno molta importanza le iniziative volte a ridurre l’impatto ambientale. E 2 persone su 3 saranno pronte a pagare un sovrapprezzo per compensare le emissioni di CO2 dei propri spostamenti.

Naturalmente, l’attenzione per l’ambiente non si ferma al mezzo di trasporto. Molti italiani decideranno di fare un’esperienza turistica quanto più possibile green, anche nella scelta dell’alloggio e delle esperienze da effettuare in loco. Sarà sempre più forte l’abitudine ad adottare comportamenti eco-friendly e a premiare chi, nell’ambito turistico, si mostrerà intenzionato a sostenere iniziative sostenibili. Per questo, nel settore dell’hospitality si presta ormai da tempo molta più cura alla tutela dell’ambiente.

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Ryanair cambia la politica dei rimborsi: cosa sapere

Ryanair, la più grande compagnia aera a basso costo d’Europa, considerava il Covid una malattia “non grave” e, in quanto tale, non rimborsabile. Ma dopo mesi e mesi in cui i clienti positivi al virus e impossibilitati a partire lamentavano un pessimo trattamento da parte del vettore per quel che riguardava le modalità del rimborso, è stata costretta a cambiare rotta.

Perché Ryanair non rimborsava i positivi al Covid

Fino a questo momento, la filosofia di Ryanair è stata che: se la compagnia non ha alcuna responsabilità e il volo parte regolarmente, non è tenuta al rimborso del biglietto. Una scelta giustificata direttamente dal patron dell’azienda, Micheal O’Leary, che sosteneva che essere positivi al Covid non significava non poter spostare la data di partenza.

Ma non solo. Il numero uno di Ryanair ha più volte sottolineando che essendo la sua una compagnia low cost, i biglietti in vendita non sono rimborsabili. Le sue esatte parole sono state: “se hai il raffreddore, sei in ospedale o ti muore il gatto, non venire a chiederci un rimborso“.

Ryanair e rimborso per Covid: cosa cambia

La compagnia aerea a basso costo irlandese ha deciso di modificare la propria politica dei rimborsi. Se fino a ieri consentiva di cambiare solo la data del volo a fronte di un pagamento di 40 euro, adesso è possibile ripagare con un voucher i passeggeri che non possono prendere un volo prenotato perché positivi al Covid, o in quarantena per essere entrati in contatto con persone positive.

Ryanair ha quindi deciso di assecondare le pressanti richieste di molte associazioni di consumatori italiane, che avevano denunciato più volte il comportamento della compagnia, colpevole di non rispettare le regole del Codice Civile italiano sulle politiche dei rimborsi.

Ryanair rispetta tutte le normative Ue e del governo e in conformità con le leggi italiane, i passeggeri che risultano positivi al Covid-19, o sono entrati in contatto e costretti alla quarantena, hanno diritto a un voucher dietro presentazione della documentazione richiesta“. Con questa nota inviata a La Repubblica, la compagnia irlandese ha certificato il cambiamento di rotta sulle politiche di rimborso. Una variazione che si spera faccia rientrare la rabbia dei tanti viaggiatori che, rimasti a terra a causa del virus, si sono visti negare – fino a oggi – dal vettore un rimborso completo.

Come fare per ottenere il rimborso

Per richiedere il voucher di viaggio in caso di positività o quarantena, basta compilare un form che potete trovare qui e allegare la documentazione richiesta:

  • certificato medico per quarantena, soggiorno forzato in casa (sotto la supervisione delle autorità sanitarie) o ricovero in ospedale a causa del virus Covid 19;
  • una prova di residenza, prova del domicilio o altra prova documentale idonea che dimostri che è stato o è vietato lasciare o entrare una certa area;
  • una prova di partecipazione a un evento rinviato/sospeso o annullato per ottemperare alle istruzioni impartite dal Governo italiano.

La mancata presentazione di tutte le informazioni e dei documenti a supporto comporterà un ritardo nel prendere in esame la richiesta. Mentre una volta ricevuto quanto scritto sopra, sarà Ryanair a contattare i passeggeri all’indirizzo e-mail fornito durante la prenotazione per provvedere al rimborso.

I voucher di viaggio hanno una validità di 24 mesi dalla data di emissione, e possono essere riscattati entro la scadenza sul sito web di Ryanair. In caso di mancato utilizzo del voucher entro i 24 mesi di validità, verrà rimborsato il valore del biglietto originario, o il valore residuo del biglietto originario, in caso di utilizzo parziale del voucher.

Il valore dei voucher di viaggio non utilizzato verrà automaticamente rimborsato alla fine del periodo di validità di 24 mesi. Il rimborso potrà essere richiesto, a scelta del passeggero, in qualsiasi momento.

Fondamentale sapere anche che i voucher di viaggio possono essere riscattati solo nella valuta di emissione ed esclusivamente dal destinatario del voucher stesso. Inoltre, se il prezzo totale del volo supera il valore del/dei voucher di viaggio utilizzato/i per la prenotazione, la differenza di prezzo può essere pagata con carta di credito/debito o tramite PayPal.

I voucher possono essere usati per il pagamento di voli, posti a sedere, priorità, bagagli imbarcati, Fast Track, attrezzature per neonati, attrezzature musicali e sportive, assicurazione di viaggio, e tasse, oneri e supplementi associati (non per autonoleggio, trasferimenti o prenotazioni alberghiere). Non è consentito il cambio del nominativo del passeggero se è stata fatta una prenotazione utilizzando un voucher di viaggio, ma tali voucher sono trasferibili tra passeggeri inclusi nella stessa prenotazione.

Infine, la validità di 24 mesi si applica anche a voucher già emessi e indicanti una validità di 18 mesi, in conformità con la vigente normativa.

Le opinioni degli addetti ai lavori

La decisione di Ryanair arriva in seguito all’esposto di Assoutenti, presentato all’Enac a fine gennaio, per lesione dei diritti dei consumatori. Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, ha spiegato che però questa vittoria non è sufficiente perché “la normativa vigente stabilisce il rimborso in favore dei passeggeri impossibilitati a partire per cause di forza maggiore“.

Per questo motivo Assoutenti chiede alla compagnia di fare un ulteriore passo avanti disponendo rimborsi integrali in denaro a favore dei passeggeri che ne facciano richiesta.

Si tratta comunque di un importantissimo risultato ottenuto da Assoutenti in favore di migliaia di viaggiatori che, negli ultimi mesi, si erano rivolti alla nostra associazione denunciando l’impossibilità di ottenere un rimborso per i biglietti non fruiti a causa del Covid – spiega Truzzi – Un comportamento che aveva portato ad un esposto di Assoutenti all’Enac e proprio grazie al nostro pressing la compagnia aerea ha modificato la propria posizione, riconoscendo i diritti dei viaggiatori“.

Con una nota l’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha fatto sapete che “accoglie con soddisfazione la decisione del vettore irlandese Ryanair di rimborsare con un voucher i passeggeri che non possono prendere un volo prenotato perché positivi al Covid o in quarantena per essere entrati in contatto con persone positive“.

Insoddisfatto, invece, Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori: “Non è sufficiente che Ryanair offra solo un voucher da spendere per un altro viaggio. Il rimborso deve avvenire in contanti e, soprattutto, la nuova politica non può valere solo per il futuro, ora che la pandemia sembra essere più sotto controllo. Vanno rimborsati anche tutti i consumatori che hanno avuto problemi in passato, senza se e senza ma!” ha concluso Dona.

L’altra battaglia di Ryanair

Non è finita qui. Un’altra battaglia che vede contrapposta la maggioranza delle associazioni di consumatori a Ryanair è quella relativa alla procedura di conciliazione, ossia quel sistema che consenta ai clienti di risolvere le dispute senza andare in tribunale, in tempi rapidi e senza spese.

A oggi Ryanair permette tutto questo solo attraverso il Codacons. È certamente vero che un’associazione è sempre meglio di nessuna, ma in Italia quelle riconosciute dal ministero dello Sviluppo economico e riunite nel Consiglio nazionale consumatori e utenti (Cncu) sono 20. È quindi lecito domandarsi perché i membri delle altre 19 associazioni sono stati esclusi.

Non è mancata su tale argomento una risposta di O’Leary: “In Italia amate la burocrazia: non c’è alcun bisogno di 20 conciliazioni diverse, una è più che sufficiente. Tutto il resto è inefficienza e spreco di denaro“. Tuttavia, i vertici italiani della compagnia aprono uno spiraglio, spiegando che sono in corso colloqui per aumentare il numero delle associazioni attraverso le quali poter aderire.