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Un vecchio aereo è stato trasformato in un’esclusiva suite d’hotel

Attrazione turistiche, parchi meravigliosi, itinerari gastronomici che inebriano i sensi, e poi ancora percorsi urbani e straordinarie opere firmate da Madre Natura: questi sono solo alcuni dei motivi che ci spingono a scegliere una destinazione di viaggio piuttosto che un’altra. E c’è una cosa che accomuna tutte queste avventure, seppur molto diverse tra loro, ed è il desiderio di vivere nuove esperienze.

Esperienze inedite, autentiche e uniche che ricerchiamo ogni giorno e che passano, invevitabilmente, anche per gli alloggi. Quelli fuori dall’ordinario come piccole capsule negli hotel, bubble room sotto ai cieli stellati, case nel bosco e suite ricavate dagli hotel.

E non c’è bisogno di volare dall’altra parte del mondo per vivere avventure entusiasmanti e originali, perché in Italia, e più precisamente a Bergamo, è stata inaugurata una suite d’hotel all’interno di un vecchio aereo.

Dormire in un aereo: succede in Italia

Probabilmente tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo addormentati in aereo durante un lungo viaggio e sappiamo quanto possano essere scomodi i sedili della classe economy. Ma l’esperienza di cui vi parliamo oggi è ben diversa da quel sonnellino fortuito già sperimentato. Già perché adesso è possibile pernottare all’interno di una carlinga di un aereo per un a vacanza esclusiva.

A Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, è stata inaugurata la Natur Air Suite, un alloggio ricavato all’interno di un aereo postale francese, un Fokker 27 risalente al 1968. Un modo straordinario di fare glamping in mezzo alla natura, ma a due passi dalla città, approfittando dell’opportunità di dormire in una struttura unica nel suo genere.

Quello che era un areo cargo della compagnia di poste francesi, destinato a ospitare fino a 44 persone, ora è una suite d’hotel, la prima in Italia ricavata all’interno di un velivolo. A rendere possibile la realizzazione di questo alloggio straordinario ci ha pensato Naturooms, azienda impegnata a creare un circuito di location extralberghiere esclusive per vivere esperienze uniche a contatto con la natura e con le tradizioni autentiche del territorio.

L’azienda, dopo aver acquistato all’asta l’aereo nel 2020, ha dato vita a un nuovo progetto che è decollato con grande successo. Natur Air Suite può ospitare fino a 4 persone, diventando così l’alloggio ideale per le famiglie, per coppie, per chiunque voglia vivere e condividere un’esperienza unica.

Lusso esclusivo in aereo

Ma l’esperienza non si limita solo all’alloggio fuori dall’ordinario, a disposizione degli ospiti infatti c’è un’area giochi per bambini arricchita dalle sculture in legno a tema realizzate dallo scultore Mario Midali a uso esclusivo degli ospiti. Non mancano poi una SPA privata con sauna a infrarossi, un’area relax con il caminetto, la zona tisare e un idromassaggio riscaldato all’esterno.

È questa l’occasione perfetta per rigenerare i sensi e ricaricare le energie, fuggendo dal caos cittadino. La Natur Air Suite, però, si configura anche come il punto di partenza per scoprire e riscoprire il territorio bergamasco, le città, i borghi e i dintorni, le sue tradizioni, la storia e la cultura senza rinunciare al contatto diretto con la natura. Pronti a decollare?

Natur Air Suite

Natur Air Suite

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L’Europa ha quasi scelto: Green Pass fino al 2023

Mentre i Paesi di tutto il mondo si apprestano a eliminare quasi del tutto, almeno per la stagione estiva, le limitazioni di viaggio legate al Covid, il Consiglio dell’Unione europea (Ue) ha approvato la proroga del Digital Covid Certificate europeo (o Green Pass) per un altro anno, vale a dire fino a giugno 2023.

In cosa consiste la proroga del Green Pass fino al 2023

L’approvazione da parte del Consiglio europeo arriva in seguito alla proposta lanciata a febbraio dalla Commissione europea. Il giorno 3 dello scorso mese, infatti, era stato suggerito di prorogare di un anno, ossia fino al 30 giugno 2023, il regolamento che istituisce il certificato Covid digitale dell’Ue (per un approfondimento cliccate qui).

Erano state introdotte anche altre modifiche mirate per ampliare la gamma dei test antigenici autorizzati e per consentire il rilascio di certificati di vaccinazione anche alle persone, per esempio, che avevano partecipato a sperimentazioni cliniche. Per l’approvazione finale, tuttavia, è necessario attendere il via libera del da parte del Parlamento Ue.

Cosa dice il documento approvato dal Consiglio Ue

Stando a quanto riportato dal documento approvato dal Consiglio Ue, le principali modifiche da attuare rispetto a quelle proposte della Commissione sono le seguenti:

  • obbligo per la Commissione di presentare una relazione dettagliata entro il 1º febbraio 2023 che potrebbe essere accompagnata da proposte legislative utili a valutare la necessità di revocare o prorogare il certificato alla luce dell’evoluzione della situazione sanitaria;
  • gli Stati membri possono richiedere un documento d’identità e un certificato di vaccinazione o guarigione, al fine di poter includere tutte le dosi su un Green Pass, indipendentemente dal luogo di vaccinazione. Un’opzione che faciliterebbe i Paesi facenti parte dell’Ue nel rispettare l’obbligo di rilasciare un certificato di vaccinazione valido;
  • possibilità di rilasciare un certificato di guarigione a seguito di un test antigenico per tener conto sia dell’adozione da parte della Commissione di un atto delegato per il rilascio di un certificato di guarigione a seguito di un test antigenico rapido, sia della nuova possibilità offerta dalla proposta legislativa di utilizzare altri tipi di test antigenici.

L’organismo ha anche sottolineato in una nota che: “Questo strumento ha svolto un ruolo importante nel facilitare la libera circolazione delle persone durante la pandemia. Inoltre, resta applicabile il principio della revoca graduale delle restrizioni di viaggio se la situazione epidemiologica lo consente“.

Quando deve essere approvata la validità per risulta effettive

Il regolamento attualmente vigente che che istituisce il certificato Covid digitale dell’Ue è stato adottato il 14 giugno 2021, si applica dal 1º luglio 2021 e scade il 30 giugno 2022.

Per far sì che la proroga possa essere adottata in tempo utile prima della data di scadenza, il Consiglio e il Parlamento europeo devono raggiungere un accordo prima di tale data.

Green Pass in Italia, a che punto siamo

Il giorno 1 aprile scadrà lo stato di emergenza in Italia. Dalla stessa data il Green Pass inizierà la sua ritirata in concomitanza con la fine dello stato di emergenza, ma si procederà per gradi.

Stando alle prime indiscrezioni, il governo Draghi sta per varare un provvedimento che disegnerà l’attesissima road map per un ritorno alla normalità. Da inizio aprile il Super Green Pass, ovvero il certificato rilasciato a seguito di vaccinazione completa o guarigione, non dovrebbe più essere necessario per le attività all’aperto, per sedersi al bar o al ristorante e per giocare una partita a calcetto.

Per salire su bus e metro, per viaggiare in aereo, treno o nave – fermo restando l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2. dovrebbe bastare il Green Pass base, e quindi quello ricevuto tramite tampone.

Per quanto riguarda gli alberghi, non è ancora del tutto chiaro se già dal 1° aprile vi si potrà soggiornare senza dover mostrare alcun tipo di certificato, o se almeno il Green Pass base continuerà a essere richiesto. Il comparto turistico preme per una riapertura il prima possibile senza certificazione di alcun tipo, ma il vero ritorno alla normalità è in programma dal primo maggio, quando si dovrebbe salutare il Green Pass anche al chiuso.

Sul fronte mascherine, queste non dovrebbero più essere obbligatorie anche sui mezzi di trasporto a partire dal 1° giugno.

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A Gardaland si potrà dormire nelle camere a tema Jumanji

Non solo una nuova e straordinaria attrazione, a Gardaland quest’anno si potrà dormire in una camera d’hotel a tema Jumanji. Con l’inaugurazione della nuova stagione del parco a tema più famoso d’Italia, nel Gardaland Hotel quattro camere saranno interamente tematizzate.

Dal prossimo 2 aprile, quando riaprirà ufficialmente Gardaland per la nuova stagione primavera-estate, gli ospiti del parco troveranno la nuova attrazione ispirata alla saga cinematografia Jumanji, chiamata Jumanji The Adventure, la prima al mondo tematizzata.

Con le quattro nuove camere a tema, Gardaland Resort – che comprende anche Gardaland Adventure Hotel e Gardaland Magic Hotel – potrà così offrire ai piccoli ospiti ben 261 camere interamente tematizzate su un totale di 475.

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Una delle quattro camere di Gardaland a tema Jumanji

Le camere a tema Jumanji

Nelle nuove camere a tema Jumanji si potrà continuare a vivere, anche dopo l’orario di chiusura del parco, una straordinaria avventura nella giungla come quella del celebre film. Non appena entrati nella stanza, le pareti del corridoio simulano un fascio di luce verde, la stessa che nei film trasporta i protagonisti nel gioco. Poi si viene catapultati in una misteriosa ambientazione: un tempio con rami e piante 3D che percorrono tutto il soffitto crescendo tra le pietre. Ma niente paura, una gigantesca testa di giaguaro, simbolo della giungla da proteggere, fare da guardiano alla stanza, difendendola da mandrilli, ippopotami e cobra che spuntano dalle pareti.

Nessun dettaglio è lasciato al caso. Sulla scrivania si trovano tutti gli strumenti necessari ad affrontare l’avventura in pieno stile Jumanji, come il cannocchiale e le cartine geografiche, un porta valigie realizzato con delle antiche casse in legno fino ai tanti richiami ai protagonisti della serie cinematografica.

Jumanji The Adventure, la nuova attrazione

“Jumanji” sorgerà proprio nel cuore di Gardaland e sarà una “dark ride” ossia un’attrazione al buio, per avventurieri di ogni età, con una storia coinvolgente ed emozionante. I visitatori affronteranno la giungla di Jumanji a bordo di un veicolo a forma di jeep 4×4 e si faranno strada tra pericolosi animali, ostacoli di ogni tipo e un potente gigante di pietra, che cercherà in ogni modo di fermarli attraverso 12 diverse ambientazioni.

Jumanji Gardaland

La nuova attrazione di Gardaland “Jumanji The Adventure”

Ma soprattutto, dovranno affrontare gli “animatronics“, grossi robot come il possente ippopotamo, che coglie tutti di sorpresa emergendo da una palude, o i pericolosi ragni, che si calano dall’alto sopra il veicolo in corsa o ancora lo spaventoso gigante di pietra che, ruggendo, esce da una caverna e con la mano blocca il passaggio.

Sarà una vera e propria gara contro il tempo, con l’obiettivo di riportare al leggendario tempio la sacra gemma preziosa e salvare il mondo di Jumanji.

Le aperture anticipate

Senza attendere il 2 aprile, giorno dell’apertura ufficiale del parco, a Gardaland si può andare anche prima. Sono state anticipate alcune aperture speciali nei weekend di marzo: 12 e 13, 19 e 20, 26 e 27 marzo con orario 10-17. Nel biglietto d’ingresso all’anteprima Gardaland 2022 è compresa anche la visita alla Miniland di Legoland Water Park, il primo parco targato Lego d’Italia aperto lo scorso giugno, e a Gardaland SEA LIFE Aquarium, l’acquario interamente tematizzato che ospita oltre 5.000 creature marine e che, proprio il primo giorno di apertura, il 12 marzo, ospiterà l’incontro con una delle creature mitologiche più sognate: la sirena.

In occasione della Festa del Papà, il 19 marzo, al SEA LIFE Aquarium, dalle 11 alle 12 e dalle 14 alle 15, viene organizzato un incontro con due papà social con i quali affrontare temi legati al mondo sottomarino, dall’importanza al rispetto di questo ambiente fino al ruolo di genitore e di influencer.

Il biglietto intero combinato dell’apertura speciale Anteprima Gardaland 2022 costa 25 euro e 22 euro il ridotto. A partire dal 2 aprile, invece, il biglietto intero costerà 44 euro, ridotto 40. Combinato con il SEA LIFE costerà rispettivamente 47 e 43 euro.

Si ricorda che per accedere a Gardaland Resort (parco, hotel, acquario ecc.) tutti gli ospiti dai 12 anni in su hanno l’obbligo di presentare il Green Pass rafforzato.

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Riparte l’Hogwarts Express italiano, per scoprire il Parco dell’Antola

C’è un treno, in Italia, dedicato ad Harry Potter. È l’Hogwarts Express che parte da Genova e che va alla scoperta del Parco dell’Antola, nell’immediato entroterra ligure. Il trenino del maghetto non è una novità, ma nuovo è l’itinerario che partirà il 26 marzo e che sarà in versione “green”.

Il Trenino di Harry Potter andrà infatti alla scoperta dei Patronus che vivono nell’Antola e delle piante di Pomona con un corso di erbologia di montagna.

Il Genova Hogwarts Express edizione Antola Experience

I maghetti che partecipano al viaggio avranno il compito di realizzare delle foto speciali per raccontare la giornata, che andranno pubblicate su Instagram. Le tre foto che riceveranno più like vinceranno dei premi speciali e saranno pubblicate sulla pagina Facebook di Avventure Cittadine Genova e su Potterandmore.com il sito dedicato al mondo di J.K Rowlings.

Il trenino partirà dal binario 9 e 3/4 della stazione di Manin di Genova per arrivare a Casella, con uno spettacolo straordinario insieme a tutti i personaggi della scuola di magia più famosa di sempre. Ad accogliere i maghetti ci saranno la mitica professoressa di erbologia, Pomona Sprite, il Professor Piton e naturalmente la cattivissima Bellatrix Lestrange.

Ma la squadra è ricchissima di personaggi. Non mancheranno Sibilla Cooman, una strega veggente, nonché professoressa di Divinazione alla Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, Ninfadora Tonks, una strega Mezzosangue e metamorfomagus, Priscilla Corvonero, la strega rinomata per la sua bellezza, Rita Skeeter, la strega-giornalista della Gazzetta del Profeta, Olympe Maxime, una strega Mezzogigante e preside dell’Accademia della magia di Beauxbatons, e naturalmente Harry Potter.

Tutti i viaggiatori potranno degustare i canestrelli magici e portare a casa una foto-ricordo. L’edizione speciale “green” chiamata Antola Experience è stata organizzata in collaborazione con il Parco Regionale dell’Antola, sull’Appennino ligure, allo scopo di conoscere luoghi inesplorati e gusti mai provati.

Il Parco naturale regionale dell’Antola

Il parco, grande quasi 5mila ettari, è un’area naturale protetta dominata dal Monte Antola, alto 1.597 metri, che fa da spartiacque tra le valli principali. Qui la natura è selvaggia e incontaminata, fatta di boschi di faggi, pioppi, castagni e piante da frutto selvatiche. I prati e i sottoboschi del parco regalano un’enorme ricchezza di fiori che, proprio con l’arrivo della Primavera, trasformano il paesaggio in uno spettacolo di colori. Distese di primule, campanellini, genziane, narcisi e di gigli rossi sono una vera gioia per gli occhi.

I mammiferi che abitano il parco sono sicuramente gli animali di maggior richiamo turistico. Tra tutti, quello di più grande pregio è il lupo – che, per fortuna, non è così facile incontrare -, ma ci sono anche splendidi daini e caprioli, volpi, lepri e tanti scoiattoli.

Info utili

È obbligatoria la prenotazione inviando un messaggio via WhatsApp al numero 3404910024, indicando il nome dell’evento (Genova Hogwarts Express edizione Antola Experience) e il numero di partecipanti.

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Il Genova Hogwarts Express edizione Antola Experience

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Borghi Lombardia Viaggi

Il borgo semi abbandonato della Lombardia che sta per rinascere

Siamo abituati a trovarli nel Meridione d’Italia, quei borghi storici che, a un certo punto, venivano abbandonati dai propri abitanti che erano costretti a trasferirsi altrove, il più delle volte al Nord, per andare alla ricerca di un lavoro, nella speranza di fare fortuna.

Anche nel Settentrione, però, non sempre le cose andavano bene e di borghi svuotati nel tempo ce ne sono stati anche qui. Ce un borgo in provincia di Brescia, però, che sta per rinascere. Si chiama Livemmo e si trova nel Comune di Pertica Alta, a una quarantina di chilometri da Brescia e circa 130 dalla metropoli di Milano.

Il progetto di rinascita di Livemmo

Questo borgo, che oggi conta all’incirca 500 abitanti, sparsi su un territorio diffuso in Valle Sabbia, è stato individuato dalla Regione Lombardia per un progetto pilota del valore di 20 milioni di euro che ha lo scopo di rigenerarlo dal punto di vista culturale, sociale ed economico.

Il progetto prevede in particolare la riqualificazione degli spazi pubblici, la ristrutturazione di un immobile abbandonato che diventerà un’area per attività culturali e turistiche, la creazione di alcune piste ciclopedonali e degli interventi sull’antico forno fusorio, rinvenuto solo nel 2004 grazie ad alcuni scavi guidati da un team di archeologi dell’Università di Padova che ha riportato alla luce la struttura che, dai documenti, risulta essere stata utilizzata partire dalla fine del 1500 e fino alla metà dell’800 e che ha portato benessere al paese per secoli.

Questo sistema economico nel XIX secolo però entrò in crisi e la lavorazione del ferro si spostò principalmente nelle fucine del fondo valle, così le zone montane furono abbandonate.

Il borgo di Livemmo

Ancora oggi sono ben visibili gli edifici dell’antico abitato, fatto di case grandi e signorili, con portali di pietra lavorata, fregi e sottotetti decorati da affreschi.

A 620 metri di quota, sulla sponda del torrente Tovere, i resti del Forno Fusorio sono raggiungibili attraverso una mulattiera che scende da Livemmo. L’impianto, anticamente adibito alla prima lavorazione del ferro estratto nella Val Trompia, riveste oggi grande rilevanza per l’archeologia industriale ed è visitabile liberamente e in autonomia grazie a una segnaletica che ne descrive storia e funzione. Questa attività era così florida perché la Valle Sabbia era ricca di boschi che fornivano il combustibile del carbone di legna.

Le Valli Resilienti bresciane

La Valle Sabbia (o Valsabbia) è una valle della Lombardia poco esplorata ma che merita di essere considerata come meta di vacanza in media montagna, in una dimensione intima. Insieme alla vicina Valle Trompia, sulle Prealpi bresciane, fa parte delle cosiddette Valli Resilienti, che comprendono 25 Comuni e che offrono l’opportunità di trascorrere del tempo in un paesaggio immerso nella natura, lontana dal clamore della città e immersa nel verde, scoprendo al tempo stesso itinerari insoliti e ancora poco battuti e un’offerta gastronomica autentica e genuina.

Queste valli incontaminate danno l’occasione di vivere l’alta montagna, stando però a due passi dalla città, di fare esperienze nella natura, passeggiare e degustare prodotti tipici, fare trekking a passo d’asino o pedalare in sella a una bicicletta. Proprio un paio di anni fa è stata inaugurata anche la Greenway delle Valli Resilienti, un bellissimo itinerario da percorrere in bicicletta che collega Brescia con la Valle Trompia e che ha lo scopo di promuovere un turismo slow ed ecosostenibile in una zona poco conosciuta e anche poco turistica.

Livemmo

Il borgo di Livemmo in provincia di Brescia

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Destinazioni Europa Viaggi

Cerchi sempre il sole? Ecco le città più luminose d’Europa

Vivere e viaggiare inseguendo il sole non è un’utopia, né un’impresa impossibile soprattutto se si sceglie di raggiungere determinate destinazioni. Quello che vi proponiamo oggi è un vero e proprio itinerario della felicità che inizia e finisce nelle città più soleggiate d’Europa.

Sono numerose le evidenze scientifiche che confermano che il sole è, probabilmente, la più potente medicina naturale che abbiamo a nostra disposizione. Fin dall’antichità, infatti, i raggi della stella del sistema solare venivano “utilizzati” contro numerose patologie del corpo e dell’anima.

Se anche voi utilizzate il sole come rimedio naturale contro la noia e lo stress di una quotidianità sempre più caotica, allora non vi resta che organizzare viaggi e vacanze in quelli che sono i fortunati luoghi baciati dal sole in Europa e anche in Italia. Scopriamoli insieme.

Alicante

Le città più soleggiate d’Europa

Uno studio condotto dal portale Holidu ha messo sul podio delle città più soleggiate d’Europa Alicante, l’anima della Costa Blanca. La deliziosa città portuale, preziosa testimone di incontri tra culture, storie e civiltà, vanta una media di 349 ore di sole al mese con una temperatura vicina ai 20 gradi.

Eppure la città spagnola deve fare i conti con delle concorrenti agguerrite, stiamo parlando delle Isole Canarie, descritte come le isole con il clima migliore del mondo. Le giornate nell’arcipelago spagnolo al largo della costa nord-occidentale dell’Africa sono infatti molto lunghe e soleggiate con temperature miti durante tutto l’anno, che oscillano tra i 19º e i 24º. Con oltre 3000 ore di sole, le Isole Canarie sono considerate il territorio più soleggiato in tutta Europa. Se desiderate vivere una tiepida primavera tutto l’anno questo è il luogo giusto per organizzare una vacanza in ogni stagione.

Ultima, ma non per luce, s’intende, è Lisbona. “Non ci sono per me fiori che siano pari al cromatismo di Lisbona sotto il sole” aveva detto il poeta e scrittore Fernando Pessoa parlando della terra che gli ha dato i natali. La capitale del Portogallo, infatti, è stata ribattezzata la città della luce perché durante i mesi più caldi è inondata letteralmente dai raggi del sole che brillano sulle strade e sugli edifici esaltando i suoi mille colori.

Lisbona

Lisbona

Città che brillano al sole in Italia

Ci spostiamo ora in Italia, nel Paese conosciuto come la terra del mare, del sole e del buon cibo. L’appellativo di città del sole va a Napoli, anche se non è del capoluogo campano il primato. È la Sicilia, invece, la regione più luminosa del nostro stivale vantando diversi paesi in provincia di Siracusa e Ragusa che possono garantire un altissimo numero di ore di sole. Non è un caso che, proprio questi territori, si trovano nella parte meridionale più vicina all’equatore.

Ma c’è una città deliziosa, bagnata dai due mari Mediterraneo e Ionio, che detiene il primato assoluto. Stiamo parlando di Pachino che, secondo l’Enea, negli scorsi anni ha registrato valori di radiazione solare che superano i 6000 Megajoule. Se avete in mente di raggiungere la cittadina siciliana non dimenticate di portare con voi la protezione solare.

Pachino

Pachino

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Borghi Fiume lago Lago Di Como luoghi misteriosi Viaggi

In Italia esiste un borgo attraversato da un fiume di latte che appare e scompare

Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno ha incanto il mondo intero e non solo per la minuziosa descrizione che appartiene ai versi di Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, ma anche per la magia che sprigiona questo specchio d’acqua nostrano da qualsiasi prospettiva lo si guardi.

Ed è proprio nel Lago di Como che, un piccolo fiume, si tuffa come fanno tanti altri. Eppure questo corso d’acqua porta con sé una serie di misteriose leggende e di suggestioni dovute sia alle sue origini che al suo particolare colore che ricorda proprio il bianco del latte.

Il suo nome è Fiumelatte, il corso d’acqua più breve d’Italia che attraversa e taglia in due l’omonimo borgo situato in provincia di Lecco, già annoverato tra i paesi d’Italia con i nomi più bizzarri. Un piccolo gioiello nascosto, alla stregua di un tesoro prezioso, nel comune di Varenna tutto da scoprire.

Vista sul borgo di Fiumelatte, Varenna

Vista sul borgo di Fiumelatte, Varenna

Fiumelatte, il piccolo borgo di Lecco

Il suo nome è Fiumelatte ed è un piccolissimo borgo bagnato dall’omonimo fiume dal quale prende il nome. Passeggiare tra questo micro agglomerato di case, un tempo abitazioni di pescatori oggi diventate per lo più dimore di turisti e villeggianti, è una vera e propria esperienza surreale.

Questa frazione di Varenna, che si specchia delle limpide acque del lago di Como, si aggrappa ai piedi del monte Fopp ed è conosciuta soprattutto per il fiume che lo attraversa tagliandolo letteralmente in due.

Ed è proprio qui, da quel ponticello che si affaccia proprio su quell’acqua rigorosa e bianca, che comincia la magia, quella conservata tra le leggende e i misteri del fiume bianco come il latte.

Fiumelatte, Varenna

Fiumelatte, Varenna

Il fiume dal colore del latte e le sue leggende

Incastrato tra le vecchie abitazioni che formano il piccolo borgo, si trova quello che l’amministrazione locale ha definito il fiume più breve d’Italia, come recita anche il cartello situato sul ponte che lo attraversa e che funziona da belvedere.

Sul fatto che sia il più breve d’Italia, in molti hanno dei dubbi, ma che il suo corso sia decisamente fugace lo confermano i suoi soli 250 metri di sviluppo. Fiumelatte, che prende il suo nome proprio dalla caratteristica colorazione che assume l’acqua, nasce da una grotta situata sulla cima del paese e nascosta dalla fitta vegetazione e si tuffa, come d’incanto, nello splendido Lago di Como.

Ma non è solo la brevità del suo corso a renderlo particolarmente interessante, e neanche quel colore biancastro dato dalla schiuma dell’acqua in superficie, ma il fatto che questo fiume compare e scompare più volte durante l’anno.

Fiumelatte, infatti, inizia a scorrere con l’arrivo della primavera, e più precisamente il 25 marzo, per poi smettere di farlo il 7 ottobre. Il motivo? Ancora non è stato svelato così come nonostante le numerose spedizioni negli anni, nessuno sia riuscito a individuare la sorgente e quindi a spiegare il fenomeno intermittenza. L’ipotesi più accreditata è che il fiume provenga da una sorgente carsica naturale del Moncodeno, ma di fatto nessuno lo ha mai confermato.

Così ecco che con gli anni nuove storie e fantasiose leggende hanno provato a spiegare tutto il fascino e la suggestione che per natura appartengono a questo corso d’acqua. Nel paese si narra che un tempo qui viveva una fanciulla molto bella che aveva tre pretendenti, se uno di loro fosse riuscito a svelargli la sorgente di Fiumelatte sarebbe diventato suo marito.

I tre giovani innamorati, quindi, decisero di avventurarsi nella grotta del fiume per scoprire le sue origini e in quella rimasero per settimane. Una volta tornati, con un aspetto invecchiato e trasandato, cominciarono a raccontare quel che avevano visto nell’antro.

Uno disse di aver conosciuto una sirena, di aver visto un luogo che sembrava un paradiso, ma che d’improvviso si trasformò in un antro senza via d’uscita. Il secondo ammise di essersi ritrovato in un luogo luminoso e scintillante popolato da bellissime donne, ma anche quello di trasformò in un cunicolo abitato da spaventose creature notturne. Del terzo pretendente, invece, si dice che egli fu così sconvolto da ciò che vide che una volta tornato nel villaggio non volle mai più parlare della grotta.

La grotta di Fiumelatte

La grotta di Fiumelatte

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Nel cuore verde d’Europa c’è una strada tutta da gustare

Immaginate uno splendido itinerario ciclabile immerso nella natura, dove rilassarsi ammirando panorami spettacolari e dando sfogo a tutte le proprie energie sui pedali, per poi fare tappa per andare alla scoperta delle prelibatezze tipiche locali: è così che nasce la Green Gourmet Route, un vero e proprio viaggio sensoriale nel cuore della Slovenia più incontaminata.

La Green Gourmet Route, in Slovenia

In un periodo storico in cui sono sempre più i viaggiatori che sentono l’esigenza di riconnettersi con la natura e di concedersi un’esperienza slow, è ancora la Slovenia ad offrire un’avventura che unisce la bellezza delle giornate trascorse all’aria aperta con la riscoperta di eccellenze gastronomiche tutte da assaporare. La Green Gourmet Route è un lungo viaggio su due ruote che ci sorprende per la meraviglia dei paesaggi attraversati, tra rigogliose foreste e antichi borghi da visitare, ma anche per la ricchezza delle proposte culinarie che è alla base della sua nascita.

L’idea è quella di un percorso che risponde alla sempre più grande richiesta di concentrarsi su un turismo slow, che rispetti ritmi più lenti con l’obiettivo di tutelare non solo l’esperienza dei viaggiatori, ma anche – e soprattutto – l’ambiente naturale in cui è immerso. La Green Gourmet Route è un itinerario di ben 11 giorni che attraversa la Slovenia da un capo all’altro, con numerose tappe gastronomiche progettate appositamente per offrire il meglio della tradizione e dell’innovazione culinaria di un Paese che, nell’anno 2021, ha sostenuto fieramente il titolo di Regione Gastronomica Europea.

Lungo il viaggio, i turisti potranno così concedersi soste gourmet alla scoperta di tantissime pietanze locali, rigorosamente realizzate con prodotti di agricoltura biologica, a filiera corta e stagionali. Il tutto accompagnato da pregiati vini provenienti dai tanti vigneti della regione, una vera full immersion enologica in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. E, a questo proposito, non mancano tappe dedicate ad una cucina gourmet: sono ben 6 i ristoranti stellati Michelin tra cui poter scegliere, per vivere un’esperienza più sofisticata – ma sempre all’insegna della sostenibilità.

Le tappe della Green Gourmet Route

Il lungo percorso della Green Gourmet Route si snoda tra tantissime meraviglie slovene tutte da scoprire. Si parte da Lubiana, la capitale vivace ed elegante che unisce storia, cultura e gastronomia in un bellissimo paesaggio da cartolina, adagiato lungo le sponde del fiume Ljubljanica. Lasciataci la città alle spalle, su due ruote ci dirigiamo verso la Valle dell’Isonzo e i suoi panorami da sogno: incastonata tra le Alpi Giulie, è la meta preferita per chi ama l’avventura outdoor. Ma questa è solo una delle prime tappe di un viaggio che ha ancora molto da offrirci.

Brda, importante regione viticola che si dipana tra mare e montagna, è un capolavoro di natura ed esperienze sensoriali che ci lasceranno a bocca aperta. E per soddisfare il palato non resta che dirigersi verso Nova Gorica e la Valle del Vipara, dove trova luogo la più autentica cucina slovena. Una volta fatto il pieno di prelibatezze locali, è la volta di concentrarsi sugli splendidi paesaggi offerti dalla natura: nella regione del Carso potremo scoprire un mondo sotterraneo ricco di sorprese. L’itinerario prosegue poi verso alcune città affascinanti: è il caso di Sevnica, dove visitare il suo splendido castello, Podčetrtek con le sue rinomate acque termali e Ptuj, il borgo più antico della Slovenia. L’ultima tappa è quella che ci porterà sino a Maribor, una città meravigliosa attraversata dalla Drava.

Green Gourmet Route

La Green Gourmet Route

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È italiano il miglior aeroporto europeo

Servizi ai passeggeri, migliori esperienze di viaggio, sistemi di sicurezza e misure anti contagio in emergenza Covid-19: il miglior aeroporto d’Europa si trova in Italia, ed è Il Caravaggio di Bergamo. Lo scalo, noto anche con il nome di Orio al Serio (per via del comune che lo ospita) ha ricevuto il conferimento di un importante “medaglia”: il Premio Aci Europe, quale miglior aeroporto europeo nella categoria tra i 5 e i 15 milioni di passeggeri all’anno.

Aeroporto di Bergamo premiato come migliore in Europa

L’Airport Service Quality Award è uno dei riconoscimenti più prestigiosi del panorama aeroportuale. Un premio che viene assegnato ai migliori scali a livello mondiale tenendo conto del tasso di gradimento dei viaggiatori. Sulla base dell’opinione espressa dai passeggeri, infatti Aci ha raccolto diverse interviste nei singoli scali per misurare quanto venissero apprezzati servizi, esperienze e misure di sicurezza. Così a Bergamo sono volati applausi, non solo per l’eccellenza a livello globale nei servizi forniti ai viaggiatori, ma anche per l’applicazione delle misure di contrasto al Covid-19. Anche il “Best Hygiene Measures”, infatti, se l’è aggiudicato il Caravaggio di Bergamo.

Entrambi i premi sono stati assegnati dopo aver comparato gli esiti di ben 370.000 interviste ai passeggeri, chiamati a rispondere in merito alla qualità dei servizi e sull’efficacia delle misure di prevenzione e contrasto alla diffusione del Covid-19. Una percezione, quella dei viaggiatori, notevolmente mutata rispetto al passato, proprio per il momento attuale caratterizzato dalla pandemia e alla crisi del trasporto aereo.

Sacbo, la società che gestisce lo scalo di Bergamo, tra i più importanti del centro nord Italia, è stata premiata perché è stata in grado di adattare la propria offerta al fine di continuare a garantire i servizi migliori per tutta la durata dell’esperienza di viaggio, dall’arrivo in aeroporto all’imbarco, ai controlli, al ritiro bagagli.

L’area Milano-Bergamo fa volare 49 milioni di viaggiatori l’anno

L’Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, nome forse più noto dell’ufficiale Aeroporto Internazionale Il Caravaggio, a 5 km di distanza dal centro di Bergamo e circa 50 km dal centro di Milano, è il terzo scalo italiano per numero di passeggeri, ed è il più importante e di riferimento per le compagnie low cost nel Belpaese.  Con gli aeroporti di Milano-Malpensa e Milano-Linate forma il sistema aeroportuale milanese che fa volare oltre 49 milioni di passeggeri annui (il dato più recente è del 2019). Si tratta del secondo sistema aeroportuale in Italia, dopo quello della capitale.  Anche i collegamenti con i mezzi di trasporto pubblico e privato per arrivare allo scalo bergamasco sono diversi: i bus, ad esempio partono dalle città di Bergamo, Milano, Monza, Brescia e Torino.

Il network di Milano Bergamo è caratterizzato da voli di durata media di poco inferiore alle due ore, che corrisponde al tempo mediamente trascorso da ogni passeggero in aeroporto. Le dieci rotte europee principali da Bergamo Il Caravaggio? Londra Stansted, Barcellona El Prat, Bruxelles Charleroi, Madrid, Dublino, Valencia, Parigi Beauvais, Bucharest, Vilnius, e Manchester. Le due città italiane più raggiunte con voli in partenza da Bergamo, invece, sono Bari e Cagliari.

Aeroporto Bergamo

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La necropoli scavata nella roccia a strapiombo sui canyon

Il nostro Paese non smette mai di stupirci perché è pieno di meraviglie. Alcune di queste portano la firma di Madre Natura, altre sono state costruite dall’uomo nel corso dei secoli e raccontano una storia straordinaria che appartiene alla nostra umanità. E poi ci sono quelle che rappresentano il perfetto equilibrio tra ciò che ha fatto l’uomo e che la natura ha preservato, come Pantalica, la necropoli rupestre costruita sull’altopiano a strapiombo sulla valle dell’Anapo.

Un luogo dall’immensa importanza naturalistica e archeologica che appartiene, orgogliosamente, al nostro BelPaese. La necropoli di Pantalica, infatti, è situata sopra la valle dell’Anapo, a Siracusa.

Non sono solo la storia che conserva e l’alto valore archeologico che possiede che rendono questo sito oggi un vero e proprio gioiello italiano, ma anche il suo contributo paesaggistico che trasforma tutto in un’atmosfera surreale, misteriosa e quasi magica.

Necropoli di Pantalica

Necropoli di Pantalica

C’era una volta una necropoli

Sono in molti a credere che quelle grotte scavate nella roccia, a strapiombo sulla valle dell’Anapo, in tempo costituissero l’antica Hybla, il regno siculo che fiorì tra il XIII e il VIII secolo a.C., quello che è certo è che il paesaggio unico e straordinario che la presenza della necropoli crea, lo rende uno dei più belli e importanti luoghi protostorici siciliani.

La storia, la natura e l’archeologica qui si fondono in una meraviglia visiva che incanta il mondo interno, anche se la località di Pantalica è ancora estranea al turismo di massa. Questo però non l’ha certo fatta passare inosservata, al punto tale che nel 2005 è stata inserita all’interno dell’elenco della lista dei siti del Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Un riconoscimento che non stupisce dato che, trovarsi davanti a questo scenario, può lasciare senza fiato. Scavate nella roccia ci sono tante piccole fessure più o meno profonde: sono le tombe che si snodano per quasi 5 chilometri di perimetro e sono più di 5000.

Questo grande numero di tombe rende la necropoli di Pantalica una delle più grandi di tutta Europa. Le piccole grotte che sembrano essere tanti occhi che si affacciano sulla natura selvaggia e incontaminata Valle dell’Anapo, costituiscono ben 5 necropoli che risalgano al periodo che va dal XIII all’VIII secolo a.C. All’interno di queste sono stati rinvenuti molti oggetti di bronzo ora conservati all’interno del Museo Archeologico Paolo Orsi di Siracusa.

Necropoli di Pantalica

Necropoli di Pantalica

Pantalica: tra archeologia e natura

A rendere ancora più suggestivo il panorama che si presenta davanti agli occhi di chi guarda è la natura lussureggiante nella quale la necropoli è immersa. Le necropoli scavate nella roccia, infatti, si affacciano a strapiombo sui territori di Ferla, Cassaro e Sortino dove scorrono i fiumi Anapo e Calcinara tra i canyon della zona.

Pantalica è una riserva naturale straordinaria caratterizzata da acque limpide che attraversano la natura rigogliosa e lussureggiante che si estende tutto interno. Proprio i corsi d’acqua, col tempo, hanno eroso le rocce calcaree creando i canyon profondi e suggestivi che rendono il paesaggio magico e surreale, straordinariamente unico.

Raggiungere questo luogo permette alle persone di entrare in contatto con un pezzo si storia dell’interna umanità, ma anche di conoscere la Sicilia più autentica e selvaggia lontana dal turismo di massa.

riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell'Anapo e Torrente Cava Grande

Riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande