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Consigli Viaggi

Visitare il Quirinale a Roma, la “casa” del Presidente della Repubblica

Il Quirinale, a Roma, è la residenza del Presidente della Repubblica italiana. Non tutti i presidenti l’hanno scelta come loro “casa”, a dire la verità. De Nicola, Einaudi, Pertini e Cossiga preferirono abitare altrove. Ma sicuramente è stato il luogo da cui sono partite tante decisioni che hanno dell’Italia il Paese che è.

Il Quirinale si può visitare. Le visite riguardano solitamente il piano terra, il piano nobile e gli appartamenti Imperiali. In certe occasioni, come per esempio le Giornate del FAI, vengono aperte in via del tutto eccezionale anche altri ambienti, come per esempio la Selleria della caserma dei Corazzieri o le Scuderie del Quirinale.

Il palazzo si trova sul Colle Quirinale (ecco perché in politica si sente spesso dire “salire al Colle” in riferimento agli incontri con il Presidente della Repubblica) e s’affaccia sull’omonima piazza. Il Quirinale è nato come residenza papale (il primo fu Papa Gregorio XIII alla fine del ‘500), poi la residenza ufficiale del Re d’Italia fin dal 1870 mentre, dal 1946, è quella del Presidente della Repubblica Italiana.

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La facciata del Quirinale a Roma

Cosa vedere nel palazzo del Quirinale

Colpisce, il palazzo, per la sua imponenza: è 20 volte più grande della Casa Bianca, per esempio, ed è il sesto palazzo più grande del mondo. Costruito a partire dal 1573, è uno dei più importanti palazzi della Capitale. Alla costruzione e decorazione hanno lavorato Maestri come Pietro da Cortona, Domenico Fontana, Alessandro Specchi, Ferdinando Fuga, Carlo Maderno, Giovanni Paolo Pannini e Guido Reni. Splendide sono le sale delle Scuderie del Quirinale, costruite nel 1700 e custodi di una collezione di opere d’arte provenienti da tutto il mondo e di inestimabile valore.

L’architetto Ponzio si occupò della costruzione dell’ala verso il giardino che comprende lo Scalone d’onore, la grande sala del Concistoro (oggi Salone delle Feste) e la Cappellina dell’Annunziata. A lui subentrò Maderno, responsabile dell’intera ala sulla via del Quirinale. In questa parte del palazzo, ricavò alcuni ambienti importanti come la Sala Regia (oggi Salone dei Corazzieri (la stanza più grande del Quirinale che venne usata anche come pista di pattinaggio e campo da tennis), la Cappella Paolina (grande quanto la Cappella Sistina, fino all’insediamento di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, veniva usata per l’elezione del Papa) e gli appartamenti papali.

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La Sala dei Corazzieri al Quirinale

Urbano VIII Barberini nel ‘600 fece recintare con un muro l’intero perimetro dei giardini, ampliò il fabbricato destinato all’alloggio delle guardie svizzere (il primo nucleo dell’attuale Manica Lunga, l’edificio che corre lungo via del Quirinale e che ospita gli appartamenti privati del Presidente della Repubblica) e pensò anche alla difesa del palazzo facendo costruire un basso torrione di facciata. Oltre a queste opere difensive, si occupò anche dei giardini, che furono ingranditi e dotati di nuove fontane, mentre a Gianlorenzo Bernini fu affidato il disegno della Loggia delle Benedizioni collocata sopra il portale principale della facciata.

Gli ultimi importanti interventi furono fatti nella prima metà del ‘700 quando furono edificate le Scuderie papali. Quando a inizio ‘800 le truppe dell’esercito napoleonico occuparono Roma, in previsione di un soggiorno di Napoleone – che in realtà non avverrà mai – il palazzo venne adattato alle nuove esigenze e alla moda del gusto neoclassico. L’ultimo Papa a soggiornare al Quirinale fu Pio IX nel 1800, finché con l’annessione di Roma al Regno d’Italia non divenne residenza del Re e molte stanze vennero rifatte in uno sfarzoso stile Luigi XV, arredandole con opere d’arte, mobili e oggetti provenienti da tutte le regge italiane e che costituiscono la maggior parte degli arredi che oggi si conservano a palazzo.

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Il Cortile d’onore del Quirinale

Tra le sale visitabili da qualche anno c’è anche lo studio del Presidente, quello da cui viene letto il discorso di fine anno trasmesso in diretta Tv. È stato il Presidente Sergio Mattarella a decidere di includerlo nel percorso di visita (è la “casa degli italiani”) anche se, in caso di eventi ufficiali o di necessità del Presidente, resta chiuso al pubblico. L’arredo in stile Settecento-Ottocento è opulento e appese alle pareti ci sono opere di Jacques Courtois e due dipinti del Crivellone.

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Lo studio del Presidente della Repubblica

I giardini del Quirinale

Grandissimi e bellissimi sono una vera oasi nel pieno centro di Roma. Al loro interno ci sono fontane, torrette, l’Antiquarium e la Coffe House, voluta da Papa Benedetto XIV Lambertini che, in un punto panoramico del colle, fece costruire un edificio come luogo di incontri e oggi trasformato in sala da thè. Da qui si gode di una bellissima vista sulla Capitale.

 

Le sale segrete

Oltre agli appartamenti privati del Presidente, ci sono altre stanze a cui il pubblico non ha accesso e che sono riservate solo agli addetti ai lavori. Tra queste, il Torrino dove sono issate le bandiere istituzionali: il Tricolore, la bandiera dell’Unione europea e lo stendardo della presidenza della Repubblica. Nel Torrino è cusotdito anche l’orologio “alla romana” che risale al 1626 e che indica solo sei ore anziché 12, obbligando le lancette a compiere quattro giri al giorno al posto di due.

Informazioni pratiche

Il Quirinale si può vistare nei giorni di venerdì, sabato e domenica, salvo per chiusure dovute a impegni istituzionali, con l’accompagnamento di volontari. Le visite sono organizzate per un massimo di dieci persone purché in possesso del Green Pass, con accessi ogni trenta minuti a partire dalle 9.30 e fino alle 13.00 (ultimo ingresso alle ore 11). Bisogna prenotare almeno cinque giorni prima online (a questo link) oppure contattando il call center al numero 0639967557 (dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 15.00) o ancora recandosi di persona all’Infopoint presso la Salita di Montecavallo, 15 aperto venerdì, sabato e domenica dalle 9.00 alle 13.00. Il biglietto d’ingresso costa 1,50 euro. Escluso l’accesso alle mostre che di tanto in tanto vengono allestite nel palazzo.

Visita virtuale

I tour virtuali del Quirinale permettono di entrare con un tablet, uno smartphone o un computer all’interno del palazzo e nei giardini, percorrendo gli ambienti attraverso immagini immersive, scaricando un applicativo (questo il link). Del Piano Nobile è stata fatta anche una ricostruzione in 3D. Si può navigare in otto stanze, ricostruite digitalmente con avanzate tecniche di computer grafica. Il visitatore è quindi libero di muoversi negli ambienti ricostruiti e di osservare e interagire con gli oggetti e le opere d’arte.

Il tour virtuale consente di visitare gli angoli più suggestivi dei giardini, entrare nella Coffee House, esplorare gli scavi archeologici e visitare l’Antiquarium. Inoltre, si possono ammirare anche le mostre allestite nel Palazzo del Quirinale in modo virtuale attraverso tour dedicati.

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La Cappella Paolina al Quirinale

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Consigli vacanze Viaggi

Se vuoi viaggiare in libertà devi fare in questo modo

Senso di libertà, viaggi on the road e deviazioni di percorso a sentimento. La bellezza della vacanza itinerante senza una camera di hotel, ma con il cuscino a stretto contatto con la natura, piace sempre di più. I viaggi in camper o van, stanno crescendo a dismisura. Il fascino dell’avventura e della completa autonomia nel gestire tappe, soste, luoghi da visitare ed esperienze di gusto, affascina i viaggiatori di tutta Europa.

I dati parlano chiaro: in Italia, da settembre 2020 ad agosto 2021 i camper (ma anche caravan ecc) che erano oltre 300 mila, sono aumentati del 13,8% ( in Germania 16,8%, Francia 25%), secondo quanto rilevato dall’European Caravan Association.

Perché piace la vacanza in camper

La vacanza in camper, oltre al senso di libertà che regala, ha una serie oggettiva di pro che affascinano il viaggiatore, dal più avventuroso a quello che, sino ad ora, è andato alla ricerca del comfort assoluto. Oggi, sono sempre di più i turisti alla ricerca di un’esperienza da condividere, ma dalla dimensione intima.

Sono tanti i vantaggi di un viaggio in camper: la totale indipendenza nello scegliere, in primis, date e meta, avere a disposizione ogni piccola comodità come se si stesse a casa, mantenere distanze e privacy, lo stretto contatto con la natura e la possibilità di scoprire l’essenza dei territori.

Diminuiscono i costi e si è indipendenti

Il viaggio in camper , o la van life, non impone limitazioni. Si definisce un itinerario di massima ma, a seconda dei desideri e di ciò che il paesaggio offre, possono cambiare le soste e le tappe sul percorso. Non ci sono vincoli di orari di aerei o treni da incastrare con le coincidenze, ed è sicuramente un modo di vivere la vacanza più pratico e rilassato. Inoltre, i luoghi si riescono ad esplorare nella loro totalità: viste mozzafiato, “zone notte” in riva al mare o al fiume, circondati dalle montagne e sotto cieli stellati. Non solo, anche il budget è da considerare come elemento fondamentale.

Tra i vantaggi del viaggiare in camper c’è un taglio drastico dei costi totali della vacanza. Non è necessario sostare in un’area campeggio, in quanto il van può fermarsi nella maggior parte dei parcheggi (fuorché non ci sia un divieto specifico). E soprattutto c’è il plus della cucina che riduce le spese di hotel, ristoranti, e consente di preparare piatti con prodotti locali acquistati direttamente nei mercati del territorio. Anche i costi degli spostamenti sono ridotti: resta soltanto quello del camper, in carburante e pedaggi.

Contatto con la natura e comodità come a casa

Quando si viaggia in camper si raggiungono luoghi unici. La natura è sempre lo sfondo sorprendente di ogni tappa. Svegliarsi con lo sguardo rivolto a panorami mozzafiato, ammirare tramonti unici sul mare, o su vallate infinite. Il risultato è quello di una vacanza dal ritmo lento in cui realmente si riesce a staccare la spina e a disconnettersi dal quotidiano.

Senza tralasciare un elemento importante: il camper, o il van, seppur nei loro spazi ridotti, sono una casa in miniatura che viaggia su quattro ruote. Questo porta con sé una serie di benefit non indifferenti, come l’avere a portata di mano ogni cosa, senza dover aprire e chiudere bagagli, trasferirli da una destinazione all’altra, e avere sempre servizi, come bagno, doccia e posti letto, “a portata di mano”.

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Borghi Viaggi

Fuga romantica nel borgo dell’amore e della preta ‘ncatenata

Nulla è più perfetto del giorno di San Valentino per raggiungere quei luoghi che da sempre celebrano l’amore, eppure qualsiasi periodo dell’anno, se la destinazione scelta è quella giusta, può trasformarsi come meta ideale per una fuga romantica. È questo il caso di Trentinara, un piccolo e delizioso borgo che ha fatto del sentimento più nobile e potente del mondo una vera e propria attrazione turistica.

Nulla di forzato s’intende, perché in questo luogo, già ribattezzato la terrazza del Cilento, il panorama suggestivo e magico da solo sembra celebrare l’amore. A questo si aggiunge anche una leggenda antica ed eterna che abbraccia il territorio intero con un’aura di mistero e fascino infinito.

Trentinara: l’amore nel cuore del Cilento

Situata a meno di venti chilometri da Paestum, Trentinara è il perfetto punto di arrivo per una fuga romantica. Arroccato sulla rupe Cantenna, a 600 metri di altitudine, questo borgo offre una vista spettacolare a strapiombo su tutto il Cilento.

Trentinara

Trentinara

Qui sono custodite antiche tradizioni gastronomiche, che vengono raccontate al mondo con l’annuale festa del pane, e poi c’è la natura e i resti della storia del nucleo urbano che conserva le testimonianze romane e poi quelle di epoca medievale. E poi ancora l’affascinante chiesa di S. Nicola, oggi diventata sede del Museo dell’artigianato, le strade acciottolate e i vicoli con le vecchie casette decorate.

Ma oltre alle cose visibili, il borgo di Trentinara conserva anche un’altra storia. Una leggenda che vede protagonisti quelli sono sono stati definiti i Romeo e Giulietta del Cilento, la stessa che ha fatto guadagnare al luogo l’appellativo di borgo dell’amore.

Trentinara

Trentinara

Saul e Isabella, la leggenda della preta ‘ncatenata

Tra i vicoli di pietra chiara che si snodano nel paese in continuo sali e scendi, si nasconde la leggenda di due amanti Saul e Isabella. Brigante lui, figlia del marchese lei. I due si conoscono e si innamorano, ma le grandi differenze culturali e sociali li costringono a farlo in gran segreto lì, dove c’è un anfratto che prende il nome di preta ‘ncatenata per la presenza di due rocce incastrate tra loro. Una volta scoperti vengono costretti a rinunciare l’uno all’altra. Ma la promessa di amore eterno fatta in precedenza sarà tra i due mantenuta.

Insieme, sceglieranno di lanciarsi dal belvedere del borgo e lo faranno stretti in un abbraccio eterno e indissolubile che richiama proprio la preta ‘ncatenata, quel luogo ai piedi del borgo dove i due amanti si incontravano, e che poi è diventato simbolo del territorio cilentano.

La storia di Saul e Isabella è intrisa in ogni angolo del borgo, ma c’è una strada che più di tutte celebra il loro sentimento e quello di tutti gli innamorati del mondo. La via dell’amore, questo il suo nome, contiene i versi di poeti e scrittori incisi su maioliche colorate e termina proprio lì sulla terrazza del Cilento, una delle piazze più panoramiche di tutto il territorio. Da qui, lo sguardo si perde attraversa la Costiera Amalfitana e si perde fino all’isola di Capri.

Sempre qui, alcuni anni fa, è stato posto un inusuale segnale stradale rotondo e dal colore blu. Non si tratta di un divieto e neanche di un obbligo, ma di un invito a baciarsi, come si evince dalla frase Kiss Please. Un atto doveroso per onorare la memoria degli amanti del Cilento e per celebrare l’amore.

Statua di Saul e Isabella

Statua di Saul e Isabella, Trentinara

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covid free Notizie Viaggi

Corridoi turistici Covid-free, aperte nuove mete

Una notizia attesissima, sia dal comparto turistico che dai viaggiatori stessi, era quella relativa all’apertura di nuovi Corridoi turistici Covid-free. Ed è con l’Ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che questo auspicio è diventato (finalmente) realtà.

Le nuove mete Covid-free

Sono sei i nuovi Corridoi turistici che stanno per essere aperti: Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (limitatamente all’Isola di Phuket), Oman e Polinesia francese. Mete da sogno che vanno ad aggiungersi alle altrettante meravigliose destinazioni verso le quali era già possibile viaggiare con le stesse modalità: Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Sharm el-Sheikh e Marsa Alam.

Cosa sono i Corridoi turistici e come funzionano

I Corridoi turistici Covid-free hanno fatto capolino per la prima volta nel nostro Paese con l’Ordinanza 28 settembre 2021. Riguardano tutti gli itinerari in partenza e in arrivo sul territorio nazionale, finalizzati a consentire la realizzazione di viaggi turistici controllati, compresa la permanenza presso strutture ricettive selezionate, secondo specifiche misure di sicurezza sanitaria idonee a garantire il rispetto dei protocolli.

In sostanza, sono viaggi organizzati e gestiti esclusivamente da operatori turistici, i quali sono anche chiamati ad assicurare il rispetto delle misure di sicurezza necessarie per garantire il contenimento del virus.

Per usufruirne, è obbligatorio che i viaggiatori rispettino le disposizioni previste per l’ingresso dalle autorità locali dei Paesi di destinazione (per esempio, la compilazione di formulari di salute pubblica o di localizzazione del passeggero, se richiesti). Per approfondimenti su questi aspetti, è necessario rivolgersi all’operatore turistico responsabile del viaggio poiché, ricordiamo, è possibile raggiungere le suddette mete esclusivamente tramite agenzie di viaggi e tour operator.

Ciò vuol dire che non è consentito organizzarsi in autonomia poiché, verso determinati Paesi, vige ancora il divieto di spostamento per motivi turistici, obbligo di sorveglianza sanitaria e isolamento al rientro in Italia. Fondamentale, dunque, raggiungere queste destinazioni da sogno tramite professionisti che possano garantire il rispetto dei numerosi protocolli. di sicurezza

Chi può usufruire dei Corridoi turistici Covid-free

Sono autorizzati a spostarsi, a fini turistici, verso i Paesi indicati come facenti parte dei Corridoi turistici Covid-free, esclusivamente i viaggiatori muniti di certificazione che attesti il completamento del ciclo vaccinale o, in alternativa la certificazione di avvenuta guarigione. Tali documenti possono essere sotto forma Super Green Pass, oppure certificazione equivalente e riconosciuta dall’Italia secondo la normativa vigente.

Le persone dotate di certificato vaccinale o di guarigione, in partenza dal territorio nazionale per un soggiorno all’estero nell’ambito di un Corridoio turistico Covid-free, devono:

  • sottoporsi a un test molecolare o antigenico condotto con tampone e risultato negativo, nelle quarantotto ore precedenti la partenza;
  • se la permanenza all’estero supera i sette giorni è necessario sottoporsi a ulteriore test molecolare o antigenico in loco;
  • prima di rientrare in Italia, nelle quarantotto ore precedenti l’imbarco, è necessario sottoporsi a un test molecolare o antigenico, condotto con tampone e risultato negativo;
  • all’arrivo in aeroporto nel nostro Paese, è infine obbligatorio sottoporsi a un ulteriore test molecolare o antigenico, con risultato negativo.

Se tutti i passaggi su elencati sono rispettati, i viaggiatori sono esentati dal rispetto degli obblighi di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario.

È evidente, dunque, che sono autorizzate a viaggiare con i Corridoi turistici Covid-free esclusivamente le persone che si sono sottoposte a vaccinazione completa contro il Covid-19 e/o che sono guarite dal virus. A tal proposito, il governo ha annunciato tantissime novità riguardo la scadenza del Green Pass (e non solo) che vi invitiamo ad approfondire cliccando qui.

Come prepararsi a un viaggio tramite i Corridoi turistici Covid-free

Di seguito, una serie di informazioni di base per partire usufruendo dei Corridoi turistici Covid-free. Vi ricordiamo, però, che è fondamentale rivolgersi direttamente all’operatore turistico che organizza lo spostamento.

Ad ogni modo, prima di intraprendere qualsiasi viaggio, anche nell’ambito di Corridoi turistici, l’Unità di Crisi della Farnesina raccomanda di consultare la Scheda del Paese prescelto sul sito ViaggiareSicuri, di registrare il proprio viaggio sul portale DoveSiamoNelMondo.it e scaricare l’applicazione per dispositivi mobili “Unità di Crisi”.

Indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio, è fondamentale considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario. In particolare, nel caso in cui sia necessario sottoporsi a test molecolare o antigenico per l’ingresso/rientro in Italia, si rammenta che i viaggiatori devono prendere in considerazione la possibilità che il test dia un risultato positivo.

In determinati casi, non è possibile viaggiare con mezzi commerciali e si è soggetti alle procedure di quarantena e contenimento previste dal Paese in cui ci si trova. Tali procedure interessano, secondo la normativa locale, anche i cosiddetti “contatti” con il soggetto positivo, che sono ugualmente sottoposti a quarantena/isolamento dalle autorità locali e a cui non è consentito spostarsi.

Si raccomanda, pertanto, di pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità di dover trascorrere un periodo aggiuntivo all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi al Covid-19. Tale polizza deve essere sempre prevista nell’ambito di viaggi organizzati secondo i protocolli stabiliti per i Corridoi turistici Covid-free.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Si dice soddisfatto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, sia per la misura riguardante i viaggiatori Ue, sia per i nuovi Corridoi turistici: “Si possono così ricreare parzialmente le condizioni di mercato indispensabili per attutire la crisi del settore“. Del resto, l’Ordinanza di Speranza fa seguito e recepisce la raccomandazione arrivata dal Consiglio europeo.

L’Unione europea si prepara, infatti, ad abbandonare la mappa del contagio. In poche parole, dall’inizio del prossimo mese sarà lo status personale del cittadino – con vaccinazione completa, guarito dal Covid, oppure dotato di tampone negativo – e non l’area di provenienza a determinare la possibilità di viaggiare nel territorio europeo. Una novità di cui vi avevamo già parlato e che vi invitiamo ad approfondire cliccando qui.

Non resta, quindi, che aspettare che la nuova ordinanza entri in vigore (1 febbraio) per partire non solo verso veri e propri paradisi come Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Sharm el-Sheikh e Marsa Alam, ma anche in direzione Cuba, terra del sole e dei balli sensuali; Singapore, dove il futuro è a portata di mano; Isola di Phuket, la regina thailandese; Oman, dall’incredibile fascino mediorentale e Polinesia francese, un vero e proprio sogno che si avvera.

Infine, l’ultimo desiderio in ambito turistico è che il prossimo passo sia la rimozione definitiva degli “elenchi”, i quali prevedono ancora numerosi divieti di viaggio extra-Schengen.

nuovi corridoi turistici

Un angolo di Oman

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Green Pass Notizie Viaggi

Green Pass illimitato e stop al tampone: le nuove regole

Cambiamenti per chi viaggia e sulla scadenza del Green Pass. Dal primo febbraio e fino al 15 ottobre 2022 chi arriva da altri Paesi Ue dovrà esibire solo il “lasciapassare” senza dover fare un tampone. Un’altra grande novità prevista per il prossimo futuro, però, riguarda la durata: chi avrà fatto la terza dose di vaccino, e quindi il booster che completa ad oggi l’intero ciclo vaccinale, avrà la certificazione verde a tempo indeterminato.

In Italia, inoltre, verrà definitivamente superata la divisione cromatica delle regioni: i colori, che sino ad ora cambiavano in funzione della curva epidemiologica e delle criticità di determinate zone, sono stati aboliti. Resterà soltanto la zona rossa in caso di focolai estesi in una sola regione.

Green Pass: nuove regole sulla scadenza

Tra pochi giorni molti italiani vedranno scadere il proprio Green Pass. Dal 1° febbraio, infatti, la durata del certificato diminuirà da 9 a 6 mesi (il 15 dicembre 2021 c’era stata una prima riduzione della scadenza da 12 a 9 mesi). Chi ha fatto la seconda dose del vaccino nel periodo giugno-luglio 2021 (e non ha ancora fatto il richiamo), e quindi ha la certificazione verde nel settimo o ottavo mese di validità, dovrà provvedere a prenotare la terza dose perché il Green Pass scadrà. Con la terza dose, la validità del documento sarà allungata di almeno sei mesi, anche se sul tavolo del Ministero della Salute sembra esserci proprio l’estensione illimitata della sua durata.

Il decreto in vigore che prevedeva la validità del Green Pass di sei mesi, a partire dal 1 febbraio 2022, sarà presto modificato. E’ atteso il parare del Cts, il Comitato tecnico scientifico, sulla durata illimitata della certificazione verde.  Il Green Pass rilasciato a guariti e vaccinati con tre dosi, quindi, non avrà più scadenza. Almeno sino a quando verrà deciso come procedere con le somministrazioni, o meno, della quarta dose. Ad oggi, va sottolineato, resta la regola che dal 1° febbraio il green pass avrà validità sei mesi dall’ultima somministrazione.

Green Pass illimitato fino a decisione su quarta dose

Qual è la scadenza del Green Pass per chi ha una o due dosi? In questo caso, quindi per coloro che hanno iniziato il ciclo vaccinale, o lo stanno completando, e dunque hanno una o due dosi, la certificazione avrà una validità di sei mesi. Per chi ha completato il ciclo vaccinale con la terza dose, invece, non sarà prevista una scadenza (manca ancora l’approvazione definitiva del governo, ndr).

Una scelta necessaria in quanto la terza dose era stata autorizzata a metà settembre, e di conseguenza saranno in molti già da metà marzo ad avere il Green Pass scaduto. Mancano ancora dettagli su altri “tipi di Green Pass”, ossia quelli rilasciati ai guariti che avevano già ricevuto due dosi.  Per questo si è deciso di sospendere la scadenza del certificato e renderlo illimitato fino a che non sarà stabilito se e quando fare un ulteriore richiamo con la quarta dose.

Green Pass illimitato e novità sui tamponi: cosa cambia per i viaggiatori?

Il ministro Speranza ha firmato l’ordinanza che dal 1 febbraio al 15 marzo 2022 permette a coloro che arriveranno da uno Stato dell’Unione Europea di esibire soltanto il Green Pass senza l’obbligo di  effettuare alcun tampone. La regola di imporre un test antigenico (valido 24 ore) oppure un molecolare (valido 72 ore) associato alla certificazione verde per i viaggiatori provenienti dall’estero — compresa la Ue — era stata introdotta prima delle festività di Natale, quando c’era stata un’impennata del numero di contagi, una precauzione aggiuntiva che il governo aveva attuato per fronteggiare l’ennesima emergenza da Covid-19.

Per accedere a diversi luoghi, come musei, mostre e ristoranti (sia all’aperto che al chiuso), hotel, per assistere a competizioni sportive e spettacoli al chiuso o all’aperto, per usufruire dei mezzi di trasporto pubblici e per partecipare a feste, fiere e congressi. Ma anche per accedere a piscine, centri benessere anche all’aperto, nonché agli impianti sciistici, è necessario essere in possesso di Super Green Pass che si ottiene solo con la vaccinazione o la guarigione.

Novità anche per i corridoi Covid free: attualmente si può andare per turismo con Super Green Pass e tampone in: Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto (soltanto nelle zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam). Dal 1 febbraio, invece, alla lista si aggiungeranno: Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (limitatamente all’isola di Phuket), Oman e Polinesia francese.

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Posti incredibili Viaggi

Il villaggio che è rinato grazie ai colori dall’arcobaleno

Rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto, questi sono i colori dell’arcobaleno, quel fenomeno ottico atmosferico che si manifesta davanti ai nostri occhi quando la luce del sole attraversa le gocce d’acqua. E in qualsiasi parte del mondo questo si manifesta ci fa sempre sognare.

Sono gli stessi colori che ritroviamo in ogni cosa della nostra vita, tra le strade e i quartieri delle città che visitiamo quando siamo in viaggio, gli stessi da quali ci lasciamo suggestionare ogni volta. Ma c’è un luogo che, più di tutti, ha fatto suoi questi colori per sancire la sua rinascita.

Ci troviamo a Taiwan, e più precisamente a Taichung, nella regione centro-occidentale dell’isola. È qui che è stato realizzato il Rainbow Village, un’opera d’arte vivente nella quale perdersi e immergersi che ha permesso a questo territorio di rinascere. Ecco la sua storia.

Rainbow Village in Taiwan

Rainbow Village in Taiwan

Storia del villaggio arcobaleno

Il villaggio di Taichung è un tripudio di colori, un omaggio alla bellezza, una celebrazione della vita. Gli edifici, le strade e i muri che caratterizzano questo luogo sono stati ridipinti con nuance vivaci, brillanti e cangianti diversi anni fa dando vita al Rainbow Village.

Una scelta, questa, che non ha solo trasformato il villaggio in un’opera d’arte, ma lo ha anche salvato dalla sua distruzione. Quando nel 2007 l’ex militare e abitante del posto Huang Yong-fu venne a sapere che la sua casa, così come tutte quelle dell’area, sarebbe stata demolita, sentì di dover fare qualcosa. Il villaggio, che precedentemente era stato un complesso di case destinate ai militari, era morente. Qui, infatti, vivevano appena 11 persone.

Così il governo di Taiwan prese la decisione di demolire quel territorio per realizzare un nuovo villaggio residenziale. Ma Huang Yong-fu, che allora aveva 84 anni, in qualche modo precedette le intenzioni del governo e fu lui stesso a ridare una nuova vita a Taichung, anche se in maniera inedita e sorprendente.

Iniziò a dipingere ogni cosa: le strade, i muri, le case abbandonate e poi anche i mobili ai loro interni. Tutto ciò che era materiale si trasformò per sua mano in un arcobaleno fatto di bellezza e speranza. Non ci volle poi molto affinché, quel villaggio colorato, venne notato anche dagli abitanti delle cittadine vicine.

Così, nel 2010, venne inaugurata una campagna di protesta per impedire la demolizione. Una richiesta accettata dal governo che sancì la nascita del Rainbow Village.

Rainbow Village in Taiwan

Rainbow Village in Taiwan

Rainbow Village: cosa vedere nel villaggio colorato di Taiwan

Nel 2014, il villaggio di Taichung si è trasformato in un parco pubblico da scoprire, nonché in uno dei luoghi più instagrammabili del Paese e del mondo intero. Huang Yong-fu ha continuato invece a vivere nella sua vecchia casa, che ora è il fulcro del Raimbow Village, insieme a sua moglie.

L’uomo che ha salvato Taichung, e al villaggio a restituito una nuova vita, è acclamato come una celebrità. Tutti lo conoscono come il Nonno Arcobaleno. Del resto è suo il merito di aver trasformato un ex villaggio militare una meraviglia del mondo, un luogo dove arte e colore incantano e attirano migliaia di viaggiatori da tutto il mondo.

Dopo la creazione del villaggio, il governo ha istituito la Rainbow Cultural and Creative Co. un’associazione che si occupa del restauro e della conservazione dei murales.

Rainbow Village in Taiwan

Rainbow Village in Taiwan

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Notizie Viaggi

La città più accogliente del mondo è in Italia

Quanti luoghi conosciamo che ci fanno sentire davvero accolti? Come se ci stessero aspettando a porte aperte per mostrarci tutti i loro tesori, dai più famosi ai più nascosti, ugualmente preziosi e imperdibili. Ebbene, uno di questi è proprio in Italia. Stiamo parlando di Matera, incoronata città più accogliente del mondo del 2022.

A metterla sul gradino più alto del podio è la decima edizione dei “Traveller Review Awards” di Booking che ha attinto a oltre 232 milioni di recensioni verificate di viaggiatori reali. La città dei Sassi, è prima in classifica, grazie alle sue rinomate meraviglie architettoniche e alle bellezze naturali incontaminate che regalano esperienze uniche ai visitatori nazionali e internazionali.

Matera, bellezza e accoglienza

È una delle città più antiche del mondo, famosa per i suoi Sassi eletti Patrimonio mondiale UNESCO, insieme al meraviglioso Parco delle Chiese Rupestri: un complesso di case, chiese, monasteri ed eremi costruiti nelle grotte naturali della Murgia. Matera regala uno scenario urbano di incomparabile bellezza, dove eleganti e articolate costruzioni si alternano ad impressionanti labirinti sotterranei e meandri cavernosi, testimoniando un adattamento dell’uomo all’ambiente che nel corso dei millenni si è tradotto in una forma abitativa di eccezionale valore culturale e antropologico. Un unicum paesaggistico che strega chiunque lo incontri, scelto anche come location esclusiva per film come “No Time To Die”. Una città dalla storia affascinante e complessa, ricca di contrasti, fusione perfetta di paesaggi, civiltà e culture diverse. Da scoprire e riscoprire in qualsiasi periodo dell’anno.

Gli alloggi preferiti dai viaggiatori

Anche quest’anno (e per il quinto consecutivo) gli appartamenti sono la tipologia di struttura più premiata a livello globale ai “Traveller Review Awards 2022”, con 561.843 partner riconosciuti per il loro impegno. Al secondo posto si piazzano gli hotel con 172.530 strutture premiate, seguiti dalle case vacanze (148.962), affittacamere (98.466) e B&B (79.859).

A guidare la classifica per case, appartamenti e altri posti unici in cui soggiornare, è l’Italia. Il nostro Paese vanta, infatti, il maggior numero di strutture premiate (144.658). A seguire, troviamo Spagna (83.654), Francia (79.278), Croazia (57.629) e Germania (56.977). Anche i viaggiatori italiani continuano a preferire  gli appartamenti, che troviamo al primo posto della top 3 delle tipologie di alloggio più ambite, con 66.457 riconoscimenti, seguiti da B&B (27.564) e case vacanze (21.425). Per concludere: un totale di 1.261.273 fornitori di alloggi, punti di noleggio auto e fornitori di taxi prepagati in 220 Paesi e territori in tutto il mondo sono stati premiati con un Traveller Review Award 2022, di cui oltre 160mila in Italia.

Città e regioni più accoglienti del mondo nel 2022

Ecco la classifica delle 10 città più accoglienti al mondo nel 2022, stilata nella decima edizione dei “Traveller Review Awards”:

  1. Matera, Italia
  2. Bled, Slovenia
  3. Taitung, Taiwan
  4. Nauplia/Nafplio, Grecia
  5. Toledo, Spagna
  6. Monte Verde, Brasile
  7. Bruges, Belgio
  8. Nusa Lembongan, Indonesia
  9. Ponta Delgada (Azzorre), Portogallo
  10. Hoi An, Vietnam

Di seguito, invece, le 10 regioni più accoglienti a livello globale:

  1. Gorenjska (Slovenia)
  2. Contea di Taitung (Taiwan)
  3. Tasmania (Australia)
  4. Burgenland (Austria)
  5. Seychelles
  6. Canterbury (Nuova Zelanda)
  7. Santa Cruz (Argentina)
  8. Nuova Scozia (Canada)
  9. Limón (Costa Rica)
  10. La Rioja (Spagna)

Città e regioni più accoglienti a livello locale

Per quanto riguarda le città che sono state giudicate più accoglienti a livello locale, la Top 10 è la seguente:

  1. Sesto Pusteria
  2. Arabba
  3. Manarola
  4. Valdobbiadene
  5. Colfosco
  6. Termeno
  7. Vipiteno
  8. Appiano sulla Strada del Vino
  9. Brunico
  10. Tirano

Infine, ecco le 5 regioni più accoglienti per i viaggiatori italiani:

  1. Basilicata
  2. Trentino-Alto Adige
  3. Valle d’Aosta
  4. Molise
  5. Campania
Città più accogliente mondo Italia

Una splendida veduta di Matera all’alba

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Il sentiero dell’infinito, il trekking mozzafiato della Liguria

La Liguria, oltre al mare e alle spiagge, può essere visitata anche a piedi, attraversando bellezze naturali sorprendenti, con viste e panorami che lasciano senza fiato. Il Sentiero l’Infinito è uno dei percorsi più belli che, in soli 14 chilometri, collega Porto Venere con Riomaggiore, gioiello delle Cinque Terre, passando tra terrazze coltivate, il Parco Nazionale delle Cinque Terre e il santuario di Nostra Madonna di Montenero. Da qui si possono vedere, dall’alto, anche le tre isole di Palmaria, Tino e Tinetto: una vera meraviglia.

Il cammino, in buona parte a picco sul mare, è uno dei più affascinanti d’Italia. Qualcuno è convinto che sia anche uno dei più belli al mondo. E come dargli torto. Il sentiero ripercorre antichi tratti senza tempo, motivo per cui gli è stato dato il nome di “Sentiero dell’Infinito”.

L’itinerario pittoresco

Il sentiero s’immerge nella macchia mediterranea, tra boschi, terrazzamenti, ulivi e vigneti, senza perdere mai di vista il mare che gli fa da sfondo. E poi ci sono i borghi, dalle case color pastello, cartoline di un’Italia talmente pittoresca da avere ispirato in passato scrittori e oggi anche registi, come il recente film d’animazione “Luca” targato Disney-Pixar.

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Lungo il Sentiero dell’Infinito della Liguria

La maggior parte del sentiero è in salita ed è facilmente percorribile in quanto è interamente segnato dai colori rosso-bianco del CAI. Lo si può percorrere tutto l’anno in quanto è aperto a tutti ed è gratuito. il dislivello tra su e giù è di circa mille metri, pertanto bisogna contare una giornata di cammino per percorrerlo tutto.

I borghi lungo il Sentiero dell’Infinito

Tra i paesi attraversati dal Sentiero dell’Infinito oltre a Riomaggiore, che è il punto di partenza (o di arrivo, a seconda della direzione che scegliete), ci sono anche Monesteroli e Campiglia, dove ci si può fermare per una sosta.

Monesteroli è uno degli angoli più incredibili della Liguria. Un luogo dimenticato dal tempo e che pochissimi conoscono. Gli abitanti della zona che hanno costituito un comitato lo hanno candidato tra “I Luoghi del Cuore” del FAI. Si raggiunge attraverso una scalinata di quasi duemila gradini che scendono dalla collina, passando tra boschi e vigneti per poi aprirsi in una discesa mozzafiato. Un borgo unico al mondo che domina il mare azzurro, ai confini tra realtà e fantasia. Il borgo conta pochissime case, molte delle quali abbandonate. Un tempo erano delle cantine, nelle quali si vinificava l’uva. Oggi, alcune di esse sono state lasciate così com’erano, mentre altre sono state trasformate in deliziose case di villeggiatura (leggi l’articolo di approfondimento a questo link).

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Il borgo di Monesteroli in Liguria

Entrata nel 2021 nell’associazione dei Borghi più belli d’Italia, Campiglia Marittima sorge su un colle in Val di Cornia, rivolto verso il Mar Tirreno e la campagna. La sua storia è segnata dalla presenza di giacimenti minerari dai quali, a partire dagli Etruschi, vennero estratti minerali e metalli. Affascinante è la Rocca che domina il paese, eretta nel X secolo e ampliata nel corso degli anni. Oggi ospita un museo.

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Il borgo di Campiglia Marittima in Liguria

Uno scenario assolutamente imperdibile di Riomaggiore è quello che regala il suo bel porticciolo. Di giorno sembra una fiaba tra i colori delle barche tipiche e delle acque cristalline, al tramonto diventa un sogno e la sera, quando si accendono le luci, si trasforma in una piccola bomboniera.

Il paese di Porto Venere, infine, sorge all’estremità meridionale di una penisola che, staccandosi dalla frastagliata linea di costa della Riviera Ligure di Levante, va a formare la sponda occidentale del Golfo di La Spezia, detto anche “Golfo dei Poeti”.

cinque terre

Riomaggiore alle Cinque Terre

Scorci pittoreschi

Lungo il sentiero s’incontrano alcuni punti davvero unici. Uno fra tutti, appena saliti da Riomaggiore, è il Santuario della Madonna di Montenero, da dove si possono ammirare le isole di Palmaria, Tino e Tinetto. Proseguendo, si raggiunge il Colle del Telegrafo. Siamo a poco più di 500 metri sul livello del mare. Il tratto che va da Campiglia a Porto Venere è forse il più bello: da una cresta si può ammirare il Mar Ligure da una parte e il Golfo di La Spezia dall’altro. Da qui si scorgono persino le Alpi Apuane.

Palmaria, rinasce l'isola gioiello della Liguria

Palmaria, l’isola gioiello della Liguria

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Offerta 2×1 per volare in tutta Europa. Scade oggi

Ryanair ha lanciato una nuova offerta: acquistando un biglietto entro la mezzanotte di oggi 26 gennaio si ha diritto a un altro biglietto aereo gratuito. La promozione 2×1 è decisamente allettante e fa venire voglia di pensare alle prossime mete dove fare un viaggio.

Le destinazioni in offerta sono in tutta Europa per volare per tutto il mese di febbraio e ci sono biglietti aerei a partire da meno di 9 euro a tratta.

Tante le mete allettanti per una vacanza lunga o breve che sia, purché si possa finalmente partire serenamente. Dal 1° febbraio non sarà più necessario sottoporsi a un tampone per tornare in Italia, quindi viaggiare diventerà molto più semplice e soprattutto meno stressante. Restano in vigore, tuttavia, le eventuali misure disposte dai singoli Paesi dove si sceglie di andare.

Si torna a Londra

Tra le mete che sicuramente ci sentiamo di consigliarvi c’è sicuramente Londra, Anche il Regno Unito ha allentato le misure d’ingresso, non sarà più necessario sottoporsi al Day-2 Test una volta arrivati nel Paese. E quanta voglia avevamo di tornarci? Quante cose sono cambiate negli ultimi due anni? Il posto migliore dove andare per respirare l’atmosfera londinese è sicuramente Camden Town, uno dei quartieri più vivaci. In quest’area situata a Nord della Capitale si respira un’atmosfera alternativa e i suoi bar hanno accolto alcuni dei più grandi nomi della musica mondiale. Le bancarelle del Camden Market, che si snoda lungo il Regent’s Canal, e che in realtà comprende una serie di mercati che si susseguono l’uno dopo l’altro, sono una gioia per gli occhi, tra abbigliamento punk e tatuatori di strada. tappa obbligata qui a Camden è lo Stables Market, dove si trova la statua commemorativa di Amy Winehouse originaria di questo quartiere.

Da non perdere è anche Primrose Hill, dove sembra di essere in un villaggio anziché nella City, con grandi terrazze vittoriane e villette a schiera in stile Regency color viola pastello. Il parco che si trova proprio in cima alla collina ha una vista panoramica su tutto Regent’s Park e sull’intera città. Da qui si scorgono anche la St Paul’s Cathedral e le Houses of Parliament e molte altre icone di Londra. Un tuffo al cuore.

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Il quartiere di Camden Town a Londra

Vienna d’inverno

Un’altra meta raggiungibile con i voli low cost di Ryanair è Vienna. È importante tenere presente che per viaggiare in Austria è necessario essere in possesso del Green Pass ottenuto con il doppio vaccino. Detto questo, questa città d’inverno è bellissima, anche se le luminarie natalizie sono ornai spente da un po’. Giardini invernali, piste di pattinaggio sul ghiaccio e gli storici caffè dove gustare la vera Sacher fanno dell’inverno qui un’esperienza da non perdere, anche per una vacanza in famiglia.

A Vienna si contano all’incirca 990 tra parchi e giardini. Secondo una ricerca condotta da Resonance Consultancy, è “la più verde metropoli al mondo”. Una visita al parco della Reggia di Schönbrunn, dei giardini dello Stadtpark o del roseto nei giardini del Volksgarten, è un’esperienza indimenticabile anche d’inverno. Specie se c’è la neve o se sta nevicando.

I caffè viennesi, poi, sono sempre stati un punto d’incontro per menti brillanti e creative. E Vienna vanta ben 2.240 caffè, aperti tutto l’anno. D’inverno sono un piacevolissimo rifugio per ripararsi dal freddo o anche un bel posto dove fare una pausa dopo aver visitato un museo. Nel 2011, la tradizionale cultura della caffè viennese è stata inclusa nella lista dei Patrimoni culturali dell’Unesco.

Acquistare la Wien Card conviene?

Panorama di Vienna

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Borghi itinerari culturali musei Viaggi

Il borgo medievale che sembra un museo a cielo aperto

L’Italia è un luogo meraviglioso, eccellenti sono le nostre tradizioni popolari e gastronomiche, l’arte e l’architettura e poi ancora la storia e la natura. E in questo eterno e meraviglioso girovagare troviamo loro, i nostri borghi del cuore, realtà piccole che hanno il compito di preservare i tesori più grandi e immensi che caratterizzano la nostra intera identità. Come quello di Dozza, un piccolo museo a cielo aperto che incanta gli occhi e riscalda il cuore.

Per conoscere la storia e le meraviglie che caratterizzano questo luogo dobbiamo recarci a Bologna, oltre i suoi colli. È qui che, tra le case caratteristiche e le strade acciottolate che rievocano le memorie medievali, un tripudio di colore prende vita trasformando il piccolo borgo in un micro museo en plein air.

Dozza: una galleria d’arte a cielo aperto

Il nome Dozza non è nuovo per gli appassionati delle gemme d’Italia. Elogiato anche dalla rivista statunitense Forbes, e già annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, questo meraviglioso paesino sembra non subire le leggi del tempo. Il fascino antico e autentico, che si percepisce passeggiando tra le strade, è immediatamente tangibile già all’accesso del borgo. Tutto intorno, invece, i vigneti che si perdono all’orizzonte e delineano il confine occidentale tra la Romagna e l’Emilia sembrano proteggere gelosamente questo luogo.

Dozza

Dozza

Tutto inizia dalla Rocca Sforzesca, maestosa e suggestiva che domina tutto il paesino e che caratterizza la piccola scena urbana. La stessa che improvvisamente prende vita attraverso i murales che caratterizzano le pareti e i muri degli edifici. Così eccolo il nuovo soprannome del borgo medievale, quello di museo a cielo aperto.

Le opere d’arte intrise nel borgo non si limitano a raccontarlo o a valorizzarlo, ma fanno parte di lui e della sua storia. Sono fuse perfettamente con il paesaggio circostante e lo narrano. Lo fanno con storie antiche e sempre nuove, tutte da scoprire.

I murales di Dozza

La storia d’amore tra Dozza e i murales affonda le radici in tempi lontani. Era il 1960 quando fu organizzata la prima edizione della Biennale del Muro Dipinto da un’idea di Tomaso Seragnoli, poi diventata un appuntamento imperdibile che ha cambiato il volto del borgo e che continua a trasformarlo.

Sulle case dozzesi ci sono i murales, gli affreschi e rilievi che si fondono con le storie, le tradizioni e l’atmosfera dell’antico paesino medievale. Sono sulle porte delle botteghe, sui portoni delle case e sono sulle finestre. L’arte e il borgo sono un’unica cosa, un museo a cielo aperto senza orari o limiti d’ingresso.

Dozza

Dozza

A oggi, Dozza, vanta più di novanta opere d’arte. Accanto a questi murales ci sono i titoli e gli autori delle opere, mentre la spiegazione è lasciata all’osservatore. Alcune di queste sono più immediate e riconducibili alla storia del borgo, altre sono lasciate libere di essere assoggettate ai pensieri e alle interpretazioni di chi da queste si lascia suggestionare.

Non c’è un itinerario preciso da seguire, né tantomeno una guida da ascoltare, l’unica regola è quella di camminare, di perdersi e immergersi tra le stradine e i vicoli mentre lo sguardo vaga a destra, a sinistra, in alto e in basso. Una giornata intera basta per visitare il borgo in miniatura di Dozza, ma non basta forse per fare incetta di tutta la bellezza che preserva. Per questo qui si torna sempre. Per continuare ad ammirare questa arte urbana paesaggistica in continua trasformazione, per contemplarla e per scoprirla, ogni volta un po’ di più.

Dozza, oltre i murales

Nessun paese, forse meglio di Dozza, è capace di raccontare il delicato e straordinario equilibrio tra arte e natura. Dopo la scoperta dei murales, infatti, d’obbligo è la tappa della passeggiata d’artista, un percorso panoramico che conduce i visitatori ai bordi del borgo, dove è possibile ammirare il paesaggio circostante e i celebri colli bolognesi.

Dozza

Dozza