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Il festival più colorato del mondo che celebra la rinascita

C’è un preciso momento dell’anno durante il quale un tripudio di colori avvolge le strade, le case e le città. Avvolge le persone e annulla le differenze e le discriminazioni, accorcia ogni distanza. Si tratta dell’Holi, la festa più colorata del mondo di origini induiste che celebra l’umanità, la spiritualità e la rinascita.

Probabilmente avrete già sentito parlare del Festival di Holi, avete visto tutte quelle fotografie nelle quali polvere colorate si librano nell’aria avvolgendo ogni cosa e ogni persona. La festa di impronta religiosa affonda le sue origini in India, ma la sua bellezza, visiva e di intenzioni, ha fatto sì che questa tradizione colorata fosse ereditata ben presto anche dal resto del mondo.

Così, quando le persone scendono in strada a celebrare l’Holi, le città si trasformano in un quadro variopinto, astratto e vivente all’interno del quale le persone mettono in scena le loro vibranti ed effimere pennellate.

Holi Festival

Holi Festival

Le origini del Festival di Holi

Come abbiamo già detto, il Festival di Holi affonda le sue origini antichissime in India. Si tratta di un evento che celebra la rinascita interiore dell’uomo che segue e imita quella della natura. La festa dei colori, infatti, coincide con l’arrivo della primavera, gruppi intere di persone, comunità e popolazioni si raccolgono attorno a un falò per bruciare in maniera simbolica il diavolo.

Il grande fuoco viene acceso il giorno della prima Luna piena del mese di marzo per allontanare e distruggere Holika, un demone femminile della tradizione induista. Dopo il falò, e la sconfitta del male, iniziano le celebrazioni gioiose e colorate dell’Holi, per celebrare la rinascita della Terra e dell’uomo.

Per farlo vengono utilizzate delle polveri colorate, caratterizzate da nuance brillanti e cangianti. Si librano nell’aria, avvolgendo case, cose e persone. Tutti ora sono liberi, pronti per rinascere.

Holi Festival

Holi Festival

Quando e dove celebrare l’Holi Festival

Il Festival di Holi comincia la notte, attorno al falò che viene istituito per allontanare le forze del male e per salutare definitivamente il buio e freddo inverno. Il giorno successivo, invece, le persone si dirigono nelle strade o nelle piazze per iniziare i festeggiamenti.

Non solo colori, però. Ci sono musiche, canti e balli, ci sono le persone che scendono tra le strade delle città e dei villaggi e tutto si trasforma come per magia.

A colorare tutto quanto sono i gulal, le polvere dai mille colori che ricoprono ogni cosa che incontrano. Una festa che celebra la rinascita, ma anche l’amore. Un occasione per annullare tutte le distanze e i confini tra le persone, un appuntamento per condividere la gioia che si può ritrovare anche nelle cose più semplici.

Il Festival di Holi, come da tradizione, viene celebrato ogni anno durante la prima Luna piena del mese di marzo. Tuttavia, in Europa e nel resto del mondo, le date possono variare, ma la bellezza più autentica dell’evento resta la stessa.

Ogni città e ogni villaggio dell’India celebra il Festival dei Colori con proprie tradizioni, tuttavia è soprattutto nelle città del Rajasthan, tra Delhi, Jaipur e Agra che questo evento è particolarmente sentito. I festeggiamenti, qui, sono più intensi e scenografici, allegri e spensierati. Nella parte meridionale del Paese, invece, l’Holi cerca di preservare il suo aspetto più spirituale, ma l’esperienza è comunque straordinaria.

Il Festival dei Colori negli ultimi anni ha preso piede anche in Europa, i cittadini del Paese hanno scelto di ereditare questa tradizione per celebrare la rinascita. Berlino, Monaco, Dresda, ma anche Roma, queste sono solo alcune delle città che si sono unite alla festa più colorata e gioiosa del mondo.

Holi Festival

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DiscoverEU, sei nuovi Paesi aggiunti alla lista delle mete

Dare l’opportunità a tantissimi giovani di scoprire l’Europa in treno, tra paesaggi mozzafiato, borghi e città di sorprendente bellezza. È l’obiettivo del programma DiscoverEU, che quest’anno ha aggiunto altri 10mila biglietti ferroviari – che passano così da 60mila a 70mila, coinvolgendo altri sei Paesi, finora non inclusi nel progetto.

Cos’è DiscoverEU e come si ottengono i pass

DiscoverEU è un’iniziativa dell’Ue che offre ai cittadini europei diciottenni l’opportunità di scoprire l’Europa attraverso esperienze di apprendimento. In via del tutto eccezionale, nel 2021 hanno potuto candidarsi i giovani tra i 18 e i 20 anni, dato che le due tornate previste per il 2020 erano state annullate a causa della pandemia. La prossime candidature partiranno ad aprile.

Si viaggia principalmente in treno – ma sono previste eccezioni, come traghetti, autobus o aerei, per coloro che vivono su isole o in zone remote – alla volta dei posti più belli del Vecchio Continente. I candidati selezionati sono premiati con un pass di viaggio, che offre loro la possibilità di apprezzare il patrimonio storico, artistico e culturale di destinazioni ricche di fascino e storia, e di entrare in contatto con persone, usi, costumi e tradizioni. Inoltre, l’iniziativa permette di sviluppare competenze preziose per il futuro, ad esempio l’indipendenza, la fiducia e l’apertura verso altre culture.
Per poter partecipare e vincere il biglietto gratuito, è necessario:

  • essere nato tra il 1° luglio 2001 (incluso) e il 31 dicembre 2003 (incluso);
  • avere la cittadinanza di uno dei 27 Stati membri dell’Unione europea al momento della decisione di aggiudicazione;
  • rispondere a un quiz di 5 domande a risposta multipla riguardanti la conoscenza generale dell’Unione europea e altre iniziative dell’Ue rivolte ai giovani.

I candidati selezionati potranno viaggiare per un periodo compreso fra almeno un giorno e un massimo di 30 giorni, tra il 1º marzo 2022 e il 28 febbraio 2023. Potranno muoversi in solitaria oppure in un gruppo composto al massimo da cinque persone. Quest’anno, la possibilità di partecipare si estende anche a ragazze e ragazzi provenienti da Islanda, Norvegia (luogo top per un viaggio sostenibile), Liechtenstein, Serbia, Macedonia del Nord e Turchia.

Aumentano i biglietti gratuiti per viaggiare

Lo scorso anno, la Commissione europea aveva annunciato che avrebbe messo a disposizione del programma DiscoverEU 60.000 biglietti gratuiti da usare nel 2022. A questi, però, se ne sono aggiunti altri 10.000, come ha annunciato di Mariya Gabriel, commissaria Ue per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù.

In totale, quindi, saranno 70.000 i giovani, tra i 18 e i 20 anni, che potranno godere dei pass ferroviari per scoprire le bellezze d’Europa. L’intento è quello di spingere i partecipanti a scegliere destinazioni meno note dei 27 Paesi membri, coinvolgendoli in una serie di incontri pre-partenza e attività nelle diverse tappe che toccheranno.

La regola di base è che ciascun candidato selezionato ha diritto a un pass di un valore pari a 258 euro. Gli spostamenti saranno effettuati solo in seconda classe o classe economica. Tuttavia, questo importo può essere superiore in casi specifici, ossia:

  • per i candidati selezionati che partono dalle regioni ultraperiferiche (Guadalupa, Guyana francese, Martinica, la Réunion, Mayotte, Saint-Martin, Madeira, Azzorre e isole Canarie) per recarsi nel continente europeo;
  • per i candidati selezionati provenienti da altre regioni che devono prendere l’aereo per raggiungere l’Europa continentale;
  • in determinate situazioni specifiche che devono essere valutate caso per caso (ad es. i candidati selezionati che risiedono in altre isole dell’UE) può essere coperto un viaggio supplementare in treno/traghetto/autobus;
  • per i candidati selezionati a mobilità ridotta e/o con esigenze particolari: le spese di assistenza speciale (persona di accompagnamento, cane per ipovedenti candidati ipovedenti selezionati ecc.) potrebbero essere coperte, sulla base della documentazione adeguata per giustificare le loro esigenze particolari, come prescritto ai sensi del diritto nazionale del Paese di residenza.

Agli assegnatari verrà distribuita anche una card che dà diritto a sconti di vario genere.

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Scoperta sensazionale in Giordania: rinvenuto un sito antichissimo

Potrebbe essere una delle strutture create dall’uomo più antiche del mondo quella che è stata appena rinvenuta nel deserto della Giordania. Un ritrovamento che risale a 9mila anni fa. Si tratta di un luogo di caccia rituale dell’età della pietra, risalente al 7000 a.C.

Le strutture scoperte dagli archeologi che stavano scavando in quella zona mostrano che gli umani stavano radunando e cacciando gazzelle molto prima di quanto si pensasse. La scoperta è ritenuta così eccezionale in quanto non si pensava che gli uomini conoscessero tecniche di caccia tanto evolute in quel periodo dell’età della pietra.

Cosa è stato scoperto

Il team formato da esperti francesi e giordani ha anche trovato nel sito oltre 250 reperti, comprese alcune figurine di animali, che ritiene siano state utilizzate nei rituali per invocare forze soprannaturali per battute di caccia di successo.

Gli oggetti, che includono due stele con sagome umane, di cui una alta 1,12 metri, sono alcuni dei più antichi pezzi artistici mai trovati in Medioriente. “Questo è un sito unico”, ha commentato Wael Abu Azizeh, il co-direttore della squadra archeologica francese “in cui grandi quantità di gazzelle sono state cacciate in complessi rituali. Non ha rivali al mondo dall’età della pietra”.

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Le stele dalle sembianze umane rinvenute in Giordania

Gli esperti hanno trovato mura di pietra convergenti, lunghi diversi chilometri, che servivano per intrappolare le gazzelle in un’area ristretta dove potevano essere cacciate più facilmente.

Una scoperta eccezionale

Sebbene tali trappole, dette ‘aquiloni del deserto‘, possano essere trovate anche altrove nei paesaggi aridi del Medioriente e del Sud-Ovest asiatico, dall’Arabia Saudita alla Siria, Turchia e Kazakhstan, si ritiene che quelle giordane siano le più antiche, meglio conservate e più grandi, hanno affermato gli esperti.

“Attestano l’ascesa di strategie di caccia di massa estremamente sofisticate, inaspettate in un lasso di tempo così precoce”, afferma una dichiarazione del Progetto archeologico della Badia sudorientale (SEBAP) che lavora sul sito dal 2013.

Le abitazioni circolari dell’insediamento a forma di capanna e le grandi quantità di resti di gazzelle mostrano che gli abitanti non stavano solo cacciando per i loro bisogni, ma anche per effettuare scambi con gli insediamenti vicini.

La valenza storica (e turistica)

Il ministro del Turismo giordano, Nayef al Fayez, ha dichiarato che le scoperte sono un’aggiunta spettacolare alle gemme archeologiche della Giordania, tra cui spiccano già la città di Petra, scavata nella roccia del deserto, la città romana di Jerash e i castelli del deserto. “I siti archeologici in Giordania”, ha commetato “hanno un grande valore sociale, culturale ed economico a livello nazionale e internazionale, in quanto sono parte integrante della storia, della civiltà e dell’identità oltre ad essere attrazioni turistiche”.

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Il sito scoperto in Giordania

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Sta per salpare la (nuova) nave più grande del mondo

Manca poco al viaggio inaugurale della nuova nave da crociera più grande del mondo, la Wonder of the Seas. L’ammiraglia di Royal Caribbean salperà il prossimo 4 marzo da Fort Lauderdale, in Florida. Si aggiudicherà il primato che finora era di un’altra nave da record, la Symphony of the Seas, della stessa compagnia.

Costruita nel 2018 nei Chantiers de l’Atlantique di Saint-Nazaire, in Francia, è la quinta nave della classe Oasis di Royal Caribbean.

I numeri della Wonder of the Seas

La nave da 236.857 tonnellate potrà ospitare fino a 6.988 passeggeri oltre a 2.300 membri di equipaggio. Lunga 362 metri (30 metri più lunga della famosa portaerei Nimiz), si svilupperà su 18 ponti, 16 dei quali destinati agli ospiti con otto diversi ambienti. A bordo, 20 ristoranti a quattro piscine.

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La Wonder of the Seas, la nave più grande del mondo

Divertimenti a bordo

La Wonder of the Seas avrà alcune chicche uniche che la renderanno speciale. A partire da Central Park, un vero e proprio parco galleggiante con 20mila piante vere, la zip-line che attraversa ben dieci ponti e The Ultimate Abyss, lo scivolo più alto in assoluto su una nave da crociera.

I ragazzi potranno divertirsi nel water park, sul campo da basket o sulla pista di pattinaggio sul ghiaccio o con il simulatore di surf o ancora con la parete di arrampicata alta 13 metri. Per i bambini ci sarà il Wonder Playscape, un’area giochi interattiva all’aperto.

Per la sera, a bordo ci sarà un teatro al chiuso da 1400 posti e uno acquatico all’aperto.

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Le piscine a bordo della Wonder of the Seas

Le crociere della Wonder of the Seas

La nave da record effettuerà crociere di sette notti nel Mar dei Caraibi, con tappa fissa sull’isola privata di Royal Caribbean, CocoCay alle Bahamas. Poi quest’estate, a partire da maggio, farà rotta verso il Mar Mediterraneo e toccherà i porti Europei di Barcellona e, udite udite, di Civitavecchia, per tornare a svenare nei mari caldi caraibici a partire da novembre.

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Tanti divertimenti a bordo della nave dei record

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A caccia di fiori e colori nella Città della Luce

C’è qualcosa di magico che pervade l’atmosfera in primavera. Sono i colori che esplodono e i profumi che si librano delicatamente nell’aria, sono le luci che cambiano perché illuminate dal sole che diventa il protagonista assoluto di una quotidianità rinnovata.

Sono le stesse città a rinnovarsi, a mettere in scena la loro rinascita che va di pari passo con il risveglio della natura. Come succede a Lisbona che, in fiore, diventa una poesia visiva che incanta gli occhi e riscalda il cuore.

Meravigliosa è la primavera a Lisbona

Di mille e una meraviglia è fatta Lisbona. La città dalle affascinanti architetture ricoperte di brillanti azulejos splende di nuove luci durante la stagione della rinascita. È in primavera, infatti, che le cromie che da sempre la caratterizzano si accendono e brillano mettendo in mostra il volto più bello e incantato della capitale portoghese.

Lisbona

Lisbona

È questa l’occasione migliore per volare a Lisbona, per conoscere le storie, le leggende, l’arte e la cultura dell’affascinante città a partire dagli itinerari turistici più battuti fino a spingersi e perdersi in quelli meno conosciuti dove è possibile scoprire il volto più autentico della città del Fado.

Da visitare a bordo dell’iconico tram eléctrico numero 28 con tanto di vista straordinaria sul Bairro Alto. Per fermarsi al Chiado, meta prediletta di artisti e intellettuali, di fervore culturale al quale fanno da sfondo le abitazioni ricoperte di azulejos.

Sembra persino più bella, in primavera, la Torre di Belém, il cui stile architettonico manuelino risplende sotto i raggi del sole e più buoni i pastéis, i dolci tradizionali della città sfornati a ogni ora del giorno e della sera che allietano le tiepide giornate.

A caccia di fiori e colori in città

Ed è attraverso i luoghi iconici della città, che già conosciamo e che amiamo, che possiamo tracciare un nuovo itinerario a caccia di fiori e colori a Lisbona, proprio durante la stagione primaverile. Le parole degli scrittori e degli artisti, che di essa si sono innamorati, diventano una guida per scoprire la sua bellezza più autentica.

Lisbona

Lisbona

“Non ci sono fiori che siano pari al cromatismo di Lisbona sotto il sole” scriveva Fernando Pessoa per raccontare la sua città, per provare a descrivere, agli occhi di chi non l’aveva ancora vista, quanta magia e quando fascino essa avesse.

Ed eccola la Città della Luce, quella che durante le giornate di sole è totalmente inondata dalla luce che esalta i suoi colori. Quella che in primavera si trasforma in un meraviglioso dipinto fatti di emozioni e sensazioni. Di cromie prese dai tram, dalle case e dagli edifici, dagli azulejos, dal mare e dal cielo. Non solo un’emozione visiva, però, ma sensoriale che passa anche per il profumo di eucalipti e pini che crescono all’interno del Parque Florestal de Monsanto, il parco cittadino nel quale rifugiarsi per ammirare il risveglio della natura.

Lo stesso che avviene tra le strade principali della città, quando chiome alte e colorate svettano verso il cielo, arrivando a raggiungere anche le altezze dei piani più alti delle case. E no, non si tratta di magia, ma della natura e dei suoi jacaranda, gli enormi alberi di Lisbona dai fiori viola.

Lisbona

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Il paese sotto al Gran Sasso che sembra disegnato da un bambino

C’è un piccolo paese situato ai piedi del suggestivo Gran Sasso che è di incantevole bellezza. Lo è per le sue storie che sono tramandate dalle persone, per le testimonianze del passato e per quelle tradizioni di montagna preservate preziosamente nel tempo. Ma anche per i suoi muri che parlano e raccontano il passato della nostra infanzia.

Ci troviamo nel piccolo borgo di Azzinano di Tossicia, in provincia di Teramo. Nel paese in cui sono state ritrovate delle tombe risalenti al neolitico e che testimoniano la sua antica identità, tra le case e gli edifici tipici dell’architettura montana dell’Abruzzo che addossati l’un l’altro si affacciano sugli stretti vicoli che attraversano il paese. Ed è propio qui, tra le stradine, che sui muri sono conservati i ricordi più belli dell’infanzia raccontati con colori vivaci e disegni incantati.

Il borgo che parla attraverso i muri

Azzinano di Tossicia è un borgo dipinto, un paese della meraviglie che ci catapulta in quello che sembra un museo en plain air di straordinario incanto. I meravigliosi e inediti murales naïf parlano di tutti noi, dei giochi della nostra infanzia, quando ancora non esistevano smartphone e connessioni. Una galleria d’arte a cielo aperto, proprio alle pendici del Gran Sasso, che ogni anno si arricchisce di nuove storie e colori, creando un’atmosfera magica e unica.

Azzinano, il borgo dipinto

Azzinano, il borgo dipinto

In questo paesino nacque Annunziata Scipione, una delle più grandi artiste naïf italiane che ha saputo raccontare l’identità delle popolazioni agreste del Gran Sasso attraverso i suoi capolavori. È proprio per celebrare la pittrice che, nel 2001, gli abitanti del borgo decisero di rinnovare le strade, le piazze e i vicoli, colorando le facciate della case con disegni e pitture murali.

Quella scelta si tramutò in un omaggio alla spensieratezza fanciullesca, ai giochi d’infanzia delle vecchie generazioni. Così ecco che i muri di Azzinano hanno preso vita attraverso il gioco della campana, quello del nascondino, la mosca cieca e il tiro dei dadi.

Giochi semplici ma fondamentali per la spensieratezza dei bambini vissuta all’aria aperta con pochi oggetti, tanti amici e una scia di creatività lasciata dietro le spalle. La stessa che ora rivive nel borgo di Azzinano.

Azzinano, il borgo dipinto

Azzinano, il borgo dipinto

Azzinano: il borgo dipinto

Visitare il borgo di Azzinano è un’esperienza unica, un viaggio attraverso il tempo e i ricordi d’infanzia che passa per un’arte reale e suggestiva, favolistica e concreta. Un paese dipinto che, negli anni, si è trasformato in un museo a cielo aperto visitabile gratuitamente a ogni ora del giorno e in ogni momento dell’anno.

Questi muri d’autore, che portano la firma di artisti di fama nazionale, hanno trasformato il piccolo borgo di Azzinano in un Paese dei Balocchi dove è possibile tornare bambini, anche solo attraverso lo sguardo. Ed è proprio sotto di questo che i colori sembrano cambiare, brillanti alla luce del sole, intensi con quella del tramonto, ma sempre spettacolari.

Il museo a cielo aperto di Azzinano però, è in continua evoluzione. Lo è perché ogni estate artisti provenienti da ogni parte d’Italia tornano qui a dare voce a quei muri, pronti a raccontare nuove storie.

Azzinano, il borgo dipinto

Azzinano, il borgo dipinto

 

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Ripartono i treni storici del Lazio sulla linea ferroviaria Roma – Velletri

Dopo un lungo stop causato dall’emergenza sanitaria, domenica 27 febbraio i treni storici della Fondazione FS torneranno sui binari del Lazio. Un’iniziativa promossa dalla Fondazione Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola, dall’Associazione “A Passi Ferrati”, dall’Associazione Dopolavoro Ferroviario di Roma con il patrocinio di numerosi enti ed associazioni del territorio.

Il treno storico, rievocativo del viaggio inaugurale sulla ferrovia voluta dal Papa Pio IX, è composto da carrozze del tipo “Centoporte” e “Corbellini” e trainato da locomotiva diesel in livrea storica.

Le fermate del treno storico Roma – Velletri

Sarà possibile salirvi a bordo dalla stazione di Roma Termini alle ore 9.20 del 27 febbraio. Sono previste, inoltre, alcune fermate intermedie. La prima è Santa Maria delle Mole (9:41), una frazione del comune di Marino, in provincia di Roma, nell’area dei Castelli Romani. Si distingue per essere un abitato di recente e progressiva urbanizzazione e anche in continua crescita.

Un’altra fermata è prevista a Cecchina (10:02), anch’esso un paese di recente sviluppo urbanistico incluso nell’area dei Castelli Romani. Una vera sorpresa poiché la parte più antica dell’abitato è adagiata a quota 237 metri s.l.m. sul versante occidentale dell’antico cratere vulcanico prosciugato di Vallericcia.

Poi Lanuvio (10:10), un vero e proprio mix perfetto di archeologia e natura. Un paese che possiede un ricco patrimonio archeologico e rigogliosi vigneti che fanno da mura naturali. Subito dopo San Gennaro (10:16), mentre l’arrivo è previsto a Velletri alle ore 10.25. Velletri è il comune più popoloso e con l’estensione territoriale maggiore dei Castelli Romani. Vanta origini molto antiche. Basti pensare che era territorio dei Volsci e che già in epoca romana ebbe una grande importanza, tanto da poter trattare alla pari con Roma. Oggi è uno dei centri più vivi della provincia, economicamente e culturalmente.

Giunti a destinazione, dopo il saluto delle autorità locali, è in programma la presentazione del progetto relativo ai lavori di recupero e riqualificazione della stazione di Velletri. I viaggiatori, a seguito dell’evento, avranno tempo libero a disposizione per un pranzo presso ristoranti convenzionati e, nel primo pomeriggio, una visita del centro cittadino.

Alle ore 17:25 è in programma la ripartenza del treno storico da Velletri per Roma con arrivo alla stazione Termini, previsto per le ore 18:29.

Come prenotare i biglietti per il treno Roma – Velletri

Per prenotare i biglietti per viaggiare a bordo del treno storico “Roma – Velletri”, basta inviare una mail al Dopolavoro Ferroviario di Velletri al seguente indirizzo: trenostoricovelletriroma2022@gmail.com indicando nome, cognome e numero di posti richiesti. Ulteriori informazioni si possono avere contattando il numero di telefono 366 4484595. Il costo è di 48 euro a biglietto per gli adulti, e 20 euro per i ragazzi dai 12 ai 18 anni.

Vi ricordiamo, infine, che per viaggiare a bordo dei treni storici è obbligatorio il possesso di Green Pass Rafforzato valido, ad esclusione dei minori di 12 anni e dei soggetti esenti. Ciò vuol dire che sarà possibile vivere questa esperienza sole se vaccinati a guariti dal Covid-19. Inoltre, è obbligatorio indossare mascherina di tipo FFP2 o superiore per la protezione del naso e della bocca.

Non resta che provare a prenotare un biglietto e concedersi un vero e proprio viaggio nel tempo.

Velletri treno

Un angolo di Velletri

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È tulipanimania: a Primavera fioriscono i campi (come in Olanda)

A un’ora d’auto da Milano, c’è un angolo di Olanda. Si chiama Tulipania ed è stato uno dei primi campi di tulipani ad aprire Italia. Da quattro anni, a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo, già soprannominata la “Capitale dei tulipani“, ogni primavera questo campo di tulipani apre i cancelli al pubblico, che ha la possibilità di ammirare la magia della fioritura senza però dovere andare molto lontano.

I visitatori possono raccogliere i loro tulipani e portarseli a casa. Ma l’esperienza di questo luogo incantevole non si limita al “you pick”. Quest’anno ci sono tantissime novità, per le famiglie con bambini che desiderano fare una gita in giornata o per le coppie che vogliono provare un’esperienza romantica o i gruppi di amici che cercano un’alternativa insolita e memorabile.

Le novità di Tulipania 2022

Rispetto alle scorse edizioni, il layout del campo di tulipani non è più in stile “olandese“, ma anch’esso si “italianizza” con l’aggiunta dell’estro e della fantasia tipiche della nostra cultura.

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Uno dei set “olandesi” a Tulipania

Non più solo semplici filari fioriti, ma un enorme tuli-labirinto, un labirinto coloratissimo da percorrere come in una favola. I fiori che sbocceranno saranno più di 220mila in un campo di oltre 25mila metri quadrati. Sono stati piantati bulbi di centinaia di varietà tra tulipani e narcisi che sbocceranno nel mese di marzo e faranno bella mostra di sé fino ad aprile inoltrato.

Inoltre, sarà allestita un’area attrezzata con una piscina di paglia e giochi di una volta costruiti completamente con materiale naturale o riciclato. Infine, verranno allestiti alcuni set e allestimenti country-chic perfetti per scattarsi selfie e foto di gruppo.

Tulipania diventa così un luogo assolutamente magico, insomma.

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La formula “you pick” di Tulipania

Pic-nic e aperitivi nei campi di tulipani

Tra le novità di quest’anno ci sono delle bellissime iniziative per le famiglie, ma anche per coppie o gruppi di amici che aspettano che i bambini lascino i campi per goderseli in santa pace. Chi desidera provare l’esperienza di un pic-nic tra i fiori, deve semplicemente prenotare il proprio cestino pieno di leccornie da gustare comodamente sull’erba (con vista ovviamente).

Nelle ore pomeridiane e serali, invece, si potranno fare degustazioni di vini prodotti dalle cantine locali.

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L’Italia come l’Olanda: è tulipanomania

Ogni giorno un fiore diverso

In base al giorno in cui si visita Tulipania, si potranno ammirare colori e abbinamenti sempre diversi. In alcune aree sbocceranno per primi i bulbi delle varietà precoci mentre in altre arriveranno pochi giorni dopo i tulipani tardivi. Un gioco di cromie studiato a tavolino in collaborazione con degli esperti internazionali.

Info utili

L’ingresso a Tulipania è gratuito, ma è richiesta la prenotazione online. “Lo faremo finché riusciremo a garantire la sostenibilità dell’iniziativa ma siamo sicuri che i nostri visitatori ci daranno una mano a farlo”, spiega Cecilia Cefis, ideatrice del progetto insieme a Michael Wolfger. Il costo dei tulipani parte da 1,5 euro l’uno a scalare fino a 1 euro, a seconda della quantità raccolta.

Le fioriture a Tulipania non sono forzate con i fertilizzanti né agenti chimici, in quanto tutto deve essere ecosostenibile e seguire i ritmi della natura. Visto l’inverno secco, si prevede che la fioritura quest’anno tarderà di un paio di settimane rispetto al solito.

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I campi di tulipano di Tulipania

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Dubai s’arricchisce di un’altra nuova icona

Appena ti distrai, a Dubai spunta un nuovo edificio. Quello che è appena stato inaugurato, poi, è destinato a diventare un’icona di arte e design a livello mondiale. Si tratta del nuovo Museo del futuro, sorto nel cuore del quartiere finanziario di Dubai, vicino alle famose Emirates Towers. Secondo il New York Times, “l’attrazione più bella e high-tech del Paese, se non addirittura del Pianeta”.

La sua forma sferica e le parole in arabo incise su tutta la superficie esterna dell’edificio rendono questa nuova costruzione unica, e bellissima. Lo scopo era di rappresentare la rinascita dell’eccellenza araba nei campi della scienza, della matematica e della ricerca. E ci sono riusciti.

Il progetto del nuovo Museum of the Future (già conosciuto come MOTF) incarna a tutti gli effetti l’approccio sempre innovativo di Dubai e il ruolo di protagonista dell’Emirato delle costruzioni futuristiche.

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L’iconico MOTF appena inaugurato a Dubai

Non è la prima volta che a Dubai nascono edifici unici al mondo. Basti pensare alla Dubai Frame, una cornice gigantesca dove si può salire grazie a scale mobili e camminarci dentro oppure l’Opus, il palazzo di vetro dalla forma originalissima progettato dalla scomparsa Zaha Hadid o ancora l’inconfondibile Burj Al Arab, il grattacielo a forma di vela che spunta dal mare e che ospita uno degli hotel più lussuosi al mondo o la Cayan Tower, un grattacielo avvitato su se stesso o l’hotel Atlantis, The Palm. E altri originalissimi sono in costruzione in questo momento, come il grattacielo a forma di molletta.

L’architettura del Museo del futuro

Alto 77 metri, il MOTF è stato realizzato con 1.024 pannelli separati d’acciaio inossidabile e vetro. Per la costruzione è stata utilizzata la tecnologia robotica, con un’attenzione particolare alla sostenibilità. La struttura senza pilastri ospita sette piani ed è alimentata con 4.000 megawatt di energia solare. Il progetto è dello studio Killa Design.

Il vuoto ellittico simboleggia l’ignoto ovvero una dichiarazione di tutto ciò che ancora non conosciamo. Le finestre permettono alla luce naturale di inondare la struttura e sono progettate sotto forma di calligrafia in 3D sul corpo curvo dell’edificio.

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L’originalissima forma e architettura del MOTF

La collina verde su cui sorge il museo è un giardino che comprende circa cento specie di alberi e piante, che vuole riflettere la diversità naturale come parte integrante del patrimonio della regione.

Cosa c’è scritto sull’edificio

Come anticipato, l’intero edificio è decorato con parole arabe. Si tratta di tre citazioni di Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, sovrano di Dubai. Una di esse recita “Il futuro appartiene a coloro che possono immaginarlo, progettarlo e realizzarlo. Non è qualcosa che si aspetta, ma che si crea”. Un’altra dice che “Potremmo non vivere per cent’anni, ma i prodotti della nostra creatività possono lasciare un’eredità a lungo anche dopo ce ne saremo andati”. Quest’opera architettonica e ingegneristica vuole mostrare la passione della popolazione per le arti, la cultura e il progresso (se avete avuto occasione di andare a Dubai e visitare l’Expo 2020 vi siete già fatti un’idea).

Cosa vedere all’interno del MOTF

Il nuovo “museo vivente in costante metamorfosi” con sempre nuove mostre e costanti novità invita i visitatori ad avventurarsi in un viaggio di scoperta nello spazio e nel tempo, dove immaginare il futuro e tutte le sue infinite possibilità attraverso l’uso dei cinque sensi, dall’intelligenza artificiale alle realtà aumentata. All’interno c’è persino il simulatore di una stazione spaziale.

Tre piani sono dedicati alle mostre immersive dedicate alle fonti provenienti dallo spazio, agli ecosistemi, alla bioingegneria, alla salute e al benessere. Un altro piano mostra le tecnologie in grado di portare una rivoluzione nel campo della salute, dell’acqua, del cibo, dei trasporti e dell’energia. L’ultimo piano è dedicato ai bambini, dove si possono esplorare nuovi mondi e mettersi alla prova diventando i futuri eroi mondiali.

L’interno del Museo del futuro a Dubai

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Hundertwasserhaus: il volto colorato e iconico di Vienna

Musei e gallerie d’arte, palazzi eleganti e quartieri aristocratici, concerti di musica classica e ampi parchi pubblici: Vienna è una città meravigliosa che non finisce mai di stupire, una delle più belle capitali europee da scoprire e riscoprire più volte nella vita.

Ed è proprio nel cuore della città, all’ombra dei monumenti e delle attrazioni turistiche che attirano qui ogni giorno migliaia di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, che si nasconde il suo lato più inedito e spettacolare, quello da scoprire tra i colori dell’Hundertwasserhaus.

C’era una volta Friedensreich Hundertwasser

Situato nel quartiere di Landstraße, nella zona est del centro della città già celebre per le sue lussuose ambasciate, troviamo un complesso di case popolari costruite nel tra il 1983 al 1985 a Vienna dall’architetto e artista Friedensreich Hundertwasser dal quale gli edifici e il villaggio hanno ereditato il nome.

Hundertwasserhaus

Hundertwasserhaus

Basta guardarle per comprendere come quel complesso di case si sia trasformato con il tempo in una vera e propria attrazione architettonica da raggiungere, osservare e fotografare. La firma dell’architetto è inconfondibile ed è ben visibile in ogni dettaglio di quegli appartamenti che, a guardarli nella loro interezza, assomigliano ora a un quadro, ora a un puzzle costruito da un bambino.

Ma da qualsiasi punto lo si guardi, il complesso nel terzo distretto di Vienna, restituisce un’affascinante e inedita prospettiva di Vienna. Alla bellezza dei colori e dei dettagli si aggiunge anche un’altra caratteristica, la presenza di oltre 200 alberi, arbusti e piante che trasformano gli edifici in un’oasi verde nel cuore della città.

La sensazione di smarrimento che si prova quando ci si ritrova di fronte a iconiche creazioni architettoniche sparse per il mondo, nel caso della Hundertwasser, lascia spazio a un sentimento diverso, inedito. Sembra quasi di sentirsi al sicuro all’interno di quegli edifici fiabeschi e bizzarri. Sembra quasi di sentirsi a casa.

Quella sensazione non è sbagliata perché l’obiettivo primario di Friedensreich Hundertwasser, nella costruzione del suo straordinario complesso, era quello di creare dei rifugi, dei nascondini, dei luoghi dove poter trascorrere il tempo sentendosi sicuri e protetti.

Hundertwasserhaus

Hundertwasserhaus

Hundertwasserhaus: non solo case

Di fronte all’agglomerato di appartamenti colorati che conquistano la vista già in lontananza, è stato costruito anche e l’Hundertwasser Village. Si tratta di un centro commerciale straordinario, l’unico che porta la firma dell’architetto.

Costruito tra il 1990 e il 1991, questo spazio commerciale è pensato come una piccola piazza di paese sulla quale si affacciano bar, caffetterie e diversi negozi. Anche in questo caso, ovviamente, lo stile tipico di Hundertwasser è percettibile in ogni dettaglio visivo.

E se l’esperienza bizzarra e sensoriale creata dal visionario artista non dovesse bastare, ecco che c’è un altro luogo da inserire in questo itinerario surreale e fiabesco. Stiamo parlando della Kunst Haus Wien situato a pochi isolati dalla Hundertwasserhaus.

Si tratta di un museo, il cui edificio porta la firma inconfondibile dell’artista. Uno spazio espositivo straordinario che si snoda su una superficie di 1600 metri quadri. Non mancano, ovviamente, le opere di Hundertwasser alle quali si affiancano quelle di altri artisti di fama internazionale in occasione di mostra temporanee.

Ma l’esperienza straordinaria non finisce qui perché all’interno della caffetteria Kunst und Café, situata proprio al fianco del museo, è possibile guardare il film della vita di Friedensreich Hundertwasser dove è lo stesso artista ad aprire le porte della sua casa.

Kunst Haus Wien

Kunst Haus Wien