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Un luogo di New York potrebbe diventare Patrimonio Unesco

In molti sono pronti a giurare che sia la città più bella del mondo. Che piaccia o no, New York regala sempre emozioni uniche. Ed ora è persino pronta a scatenarne ancora di più: la Grande Mela potrebbe far diventare una delle sue tante meraviglie Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Ponte di Brooklyn nuovo sito Unesco

Eric Adams, sindaco di New York, sta portando avanti con Paolo Zampolli l’iniziativa di rendere il Ponte di Brooklyn Patrimonio dell’Umanità Unesco. Per farcela dovrebbero convincere almeno undici dei 21 membri del World Heritage Committee, partendo proprio dall’Italia.

I World Heritage Sites sono luoghi culturali, naturali, o misti, che secondo la United Nations Educational Scientific and Cultural Organization, devono essere difesi, al fine di preservare l’eredità storica del genere umano e del pianeta Terra.

Oggigiorno il nostro globo è costellato da ben 1.154 siti Unesco, con l’Italia che guida la lista con 58, seguita dalla Cina con 56. Gli Stati Uniti si piazzano un po’ indietro, con 24 luoghi, fra cui la stessa New York con la sua iconica Statua della Libertà.

Giù nel 2017, in seguito alle spinte venute in precedenza dall’amministrazione Obama, Washington aveva candidato il Ponte di Brooklyn, Ellis Island dove arrivavano gli immigrati, e Central Park.

Mentre adesso Paolo Zampolli, amico dell’ex presidente Trump, ha ripreso in mano quest’idea, approfittando del suo ruolo come ambasciatore all’Onu e del rapporto stretto con il sindaco newyorkese.

Perché il Ponte di Brooklyn dovrebbe diventare sito Unesco

L’intuizione alla base è quella di rilanciare la candidatura, magari aggiungendo anche altri edifici simbolo di New York come il grattacielo Chrysler o l’Empire. Un’operazione che si rivelerebbe possibile poiché per ottenere tale riconoscimento non è necessario essere membri dell’Unesco, basta far parte della Convention Concerning the Protection of the World’s Cultural and Natural Heritage che gestisce il programma. Gli Usa non l’hanno abbandonata, potendo di conseguenza partecipare.

Eric Adams, vorrebbe raggiungere questo obbiettivo anche per rendere il Ponte di Brooklyn un vero e proprio simbolo della rinascita della città dopo la crisi provocata dal Covid, l’allarme per il ritorno di criminalità e violenza, l’abbandono degli uffici del centro e anche la scomparsa dei turisti.

Come funzionano candidatura e scelta

Nell’immaginario di moltissimi italiani il Ponte di Brooklyn è legato alla famosissima gomma da masticare Perfetti, sinonimo di americanità dall’epoca della Seconda Guerra Mondiale. Ma nei fatti questa maestosa opera di ingegneria ha giocato un ruolo fondamentale per l’immigrazione dei nostri antenati in America.

Gli Usa lo avevano già candidato in quanto icona architettonica di New York, e all’epoca della sua rivoluzionaria costruzione vantava il titolo di ponte sospeso più lungo del mondo. Tutto, però, era rimasto bloccato poiché Trump era uscito dall’Unesco a causa delle divergenze legate all’ammissione della Palestina come Stato.

La scelta dei siti candidabili è responsabilità della World Heritage Committee, che si riunisce una volta all’anno con i suoi 21 membri per esaminare le proposte e votarle. Il prossimo appuntamento è in programma dal 19 al 30 giugno a Kazan, in Russia, una vera e propria occasione per rilanciare il Ponte di Brooklyn. Non resta che attendere l’evolversi della situazione.

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Notizie Viaggi

Questa è la prima città del mondo a entrare nel metaverso

Nel 1992 Neal Stephenson, autore di Snow Crash, parlava nel suo libro di fantascienza cyberpunk di una realtà virtuale e condivisa attraverso il web e la tecnologia. All’interno di questa le persone si muovevano e agivano attraverso il proprio avatar. Il nome scelto per questo universo era metaverso.

Di anni ne sono passati dalla pubblicazione di quel romanzo di fantascienza, e in tutto questo tempo il metaverso è diventato reale. Una realtà virtuale sulla quale aziende e persone stanno investendo tutto. Ma non sono le uniche perché presto, anche le città che conosciamo e che scegliamo per i nostri viaggi, potrebbero avere la loro dimensione virtuale.

Seoul, per esempio, ci sta già lavorando. Alcuni mesi fa la dinamica e tecnologia capitale della Corea del sud ha annunciato il suo ingresso nel metaverso. Questo vuol dire che la città avrà un suo spazio virtuale all’interno del quale poter interagire con le persone, giocare e persino lavorare. Ecco cosa succederà.

Seoul entra nel metaverso

Startup e aziende negli ultimi mesi ci hanno permesso di familiarizzare con il metaverso, o quanto meno di comprenderlo, perché è su questo che stanno puntando tutto. Ma il caso di Seoul è sicuramente unico nel suo genere, almeno per il momento, dato che si tratta della metropoli a spingersi oltre la realtà che conosciamo. E il progetto, anche se ancora in via di sviluppo, ha già le idee molto chiare.

Metaverse Seoul, questo il nome provvisorio scelto per avviare i lavori di costruzione di una realtà virtuale e parallela la città, sarà una naturale estensione di quelli che sono già i servizi sociali e pubblici offerti ai cittadini. Cultura, turismo, educazione e poi ancora servizi economici saranno messi a disposizione dei cittadini già dal prossimo anno.

Cosa succederà quindi? Da casa, o da qualsiasi altro posto, tramite avatar rappresentativi e visori per la realtà virtuale, si entrerà in un mondo parallelo e perennemente connesso.

I cittadini potranno recarsi alle poste, piuttosto che agli uffici, per sbrigare pratiche amministrative, oppure incontrarsi con le persone per strada e, ancora, andare alla scoperta della città, dei luoghi iconici. O fare un giro su un bus turistico.

Queste sono solo alcune delle cose che si potranno fare dai primi dettagli trapelati dal metaverso di Seoul, ma le funzionalità saranno molteplici. Quello che sappiamo già è che il primo utilizzo è stato già fatto il primo gennaio del 2022 quando la campana del padiglione Bosingak ha suonato anche nello spazio virtuale.

Per entrare in questo universo parallelo a tutti gli effetti, invece, dovremmo attendere il 2026, anche se già dai prossimi anni il governo locale ha intenzione di creare una piattaforma di accesso virtuale a eventi e servizi.

Perché Seoul

Al momento, come abbiamo anticipato, Seoul è la prima città a entrare nel metaverso e probabilmente non sarà l’unica. In realtà non ci stupisce poi molto che questa propensione nei confronti della nuova era di internet sia avvenuta proprio dalla capitale Corea del sud.

Intanto la città non è nuova alla realtà virtuale e, anzi, utilizza questa già da un po’. Lo stesso sindaco di Seoul ha utilizzato il suo avatar per partecipare a diverse apparizioni pubbliche.

Seoul, infatti, è forse una delle città più all’avanguardia del mondo intero, una vera smart city. La cultura dei videogame, le aziende di tecnologia, l’attenzione alle intelligenze artificiali e gli strumenti digitali messi a disposizione dei cittadini negli ultimi anni, rendono questo luogo un hub tecnologico in continua trasformazione.

Seoul, la prima città a entrare nel metaverso

Seoul, la prima città a entrare nel metaverso

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È già boom di prenotazioni di viaggi in questo 2022

Una buona notizia arriva dal mondo dei viaggi. Stando a quanto annunciato dal World Travel & Tourism Council (WTTC), basandosi sui dati di ForwardKeys, gli europei hanno una forte voglia di tornare a viaggiare.

Boom di prenotazioni: per quando

È un vero e proprio boom di prenotazioni di viaggi in Europa e con un aumento del 250% nel periodo di Pasqua. Non sono da meno le prime proiezioni sui viaggi estivi. Anch’esse, infatti, dimostrano una crescita con prenotazioni in aumento dell’80% rispetto al 2021.

Gli ultimi dati sulle prenotazioni mostrano che gli europei vogliono viaggiare di nuovo – ha dichiarato Julia Simpson, presidente e Ceo del WTTC -. Le prenotazioni per Pasqua e l’estate sembrano forti. Omicron ha influenzato l’inizio dell’anno, ma poiché le infezioni raggiungono il picco e i sintomi rimangono lievi, le persone stanno nuovamente prenotando“.

Secondo i dati, i viaggi in Europa durante la Pasqua e l’estate del 2022 dovrebbero essere ancora inferiori ai livelli pre-pandemia, e rispettivamente del 38% e del 45%. A far ben sperare, però, è l’approccio a minori limitazioni di viaggio dei diversi Paesi del Vecchio Continente (Italia compresa) che spinge la ripresa e che potrebbe permettere di avvicinarsi ancora di più ai livelli del 2019.

I problemi si verificano quando i governi reagiscono con le restrizioni di viaggio” ha concluso Simpson, motivo per cui è intervenuta pochi giorni fa anche la Commissione europea, e proprio in riferimento alle regole di viaggio.

Nel 2022 cresce la propensione a viaggiare

Secondo l’analisi dell’Osservatorio Compass sulle aspettative per il 2022, condotta dalla società del credito al consumo del Gruppo Mediobanca, gli italiani hanno voglia di fare progetti: quasi 9 concittadini su 10 ne hanno in cantiere alcuni e su tutti svetta quello di riprendere a viaggiare.

Nel dettaglio: per circa metà degli italiani intervistati (45%) il nuovo anno segnerà un miglioramento per l’economia del Paese. Ciò vuol dire che la fiducia cresce e riguarda anche la sfera personale, con circa un terzo del campione (30%) convinto che la situazione economica della propria famiglia migliorerà.

Il 68% dei soggetti analizzati desidera solo che finisca la pandemia. Soprattutto perché quello che sembra mancare è un forte senso di libertà di movimento. Non è un caso che il 51% delle persone intervistate ha in programma di fare un viaggio/vacanza, mentre il 23% di acquistare un’auto/moto, che comunque sono simbolo di spostamento.

Negli ultimi anni si sta progressivamente affermando il servizio di dilazione di pagamento “buy now pay later“, sia nei punti vendita, sia sui siti di e-commerce. Un prestito di denaro con piano rateale che generalmente prevede quattro rate uguali distribuite su un periodo di sei settimane. Agli intervistati piace soprattutto la velocità (23%) e la semplicità (11%) della dilazione di pagamento rispetto al finanziamento tradizionale, oltre alla possibilità di incontrare in modo innovativo le esigenze della propria clientela (18%).

Insomma, il 2022 sembrerebbe l’anno della ripresa dei viaggi all’estero, il periodo perfetto “riappropriarsi” di tutti quei pezzettini di mondo che abbiamo dovuto lasciare in pausa a causa del Covid, o di quei luoghi sparsi per il pianeta che abbiamo sempre sognato di raggiungere. Speriamo davvero che questo anno ci dia maggiori possibilità anche per quanto riguarda i viaggi al di fuori dei confini italiani.

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Europa Irlanda Posti incredibili Viaggi

Questo lago in Irlanda sembra una pinta di Guinness

Il Lago Tay – Lough Tay – è uno dei luoghi più fotografati in Irlanda. Si trova nella contea di Wicklow e, in uno scenario a dir poco fiabesco, circondato dalle verdi montagne, è un’icona irlandese di cui pochi hanno sentito parlare.

Il lago è alimentato dal fiume Cloghoge che crea un bacino di acqua blu profondo dove è stata creata anche una deliziosa spiaggia di sabbia bianchissima. Creata artificialmente, ebbene sì, perché la sabbia è stata importata qui da altrove.

La storia del Guinness Lake

E a farlo è stata la famiglia Guinness, quella della famosa birra irlandese, che possiede una proprietà su buona parte del lago. E la forma del lago quasi perfettamente circolare con la striscia bianca di sabbia fa sì che, a ben guardarlo, il lago assuma la forma di una pinta di Guinness. Motivo per cui è soprannominato Guinness Lake.

Ma la ragione non è soltanto questa. Per produrre la birra, infatti, viene usata proprio l’acqua di questo lago.

Per ammirare il Lough Tay nella sua forma così originale e godersi la vista delle montagne Wicklow, le cui cime più elevate sono quelle del monte Djouce, 725 metri, e del Luggala, 595 metri, con le sue bianche scogliere, bisogna salire in cima alla Military Road.

La Guinness Estate

L’accesso al lago è limitato in quanto gran parte di esso si trova all’interno della Luggala Estate, meglio conosciuta come “Guinness Estate“, un terreno di 2mila ettari in un’area protetta. Un tempo questa terra apparteneva alla famiglia La Touche, fondatori della Bank of Ireland. Furono loro alla fine del 1700 a costruire il Luggala Castle, una riserva di caccia sul modello della Strawberry Hill House di Londra. Nel 1937, Ernest Guinness acquistò l’intera proprietà e la donò come regalo di nozze alla figlia Oonagh.

Il castello ha ospitato molte celebrity, da Mick Jagger ai Beatles a Michael Jackson e vi sono stati girati diversi film storici famosi, come “Excalibur” nel 1981, “Braveheart” nel ’95) e “King Arthur” nel 2004. Pur essendo una proprietà privata, i visitatori che vengono a fare trekking nel Wicklow Mountains National Park sono autorizzati a passare, nel rispetto della privacy e del luogo.

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Lough Tay , il “Guinness Lake” nella Contea di Wicklow in Irlanda

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Consigli Viaggi

Visitare il Quirinale a Roma, la “casa” del Presidente della Repubblica

Il Quirinale, a Roma, è la residenza del Presidente della Repubblica italiana. Non tutti i presidenti l’hanno scelta come loro “casa”, a dire la verità. De Nicola, Einaudi, Pertini e Cossiga preferirono abitare altrove. Ma sicuramente è stato il luogo da cui sono partite tante decisioni che hanno dell’Italia il Paese che è.

Il Quirinale si può visitare. Le visite riguardano solitamente il piano terra, il piano nobile e gli appartamenti Imperiali. In certe occasioni, come per esempio le Giornate del FAI, vengono aperte in via del tutto eccezionale anche altri ambienti, come per esempio la Selleria della caserma dei Corazzieri o le Scuderie del Quirinale.

Il palazzo si trova sul Colle Quirinale (ecco perché in politica si sente spesso dire “salire al Colle” in riferimento agli incontri con il Presidente della Repubblica) e s’affaccia sull’omonima piazza. Il Quirinale è nato come residenza papale (il primo fu Papa Gregorio XIII alla fine del ‘500), poi la residenza ufficiale del Re d’Italia fin dal 1870 mentre, dal 1946, è quella del Presidente della Repubblica Italiana.

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La facciata del Quirinale a Roma

Cosa vedere nel palazzo del Quirinale

Colpisce, il palazzo, per la sua imponenza: è 20 volte più grande della Casa Bianca, per esempio, ed è il sesto palazzo più grande del mondo. Costruito a partire dal 1573, è uno dei più importanti palazzi della Capitale. Alla costruzione e decorazione hanno lavorato Maestri come Pietro da Cortona, Domenico Fontana, Alessandro Specchi, Ferdinando Fuga, Carlo Maderno, Giovanni Paolo Pannini e Guido Reni. Splendide sono le sale delle Scuderie del Quirinale, costruite nel 1700 e custodi di una collezione di opere d’arte provenienti da tutto il mondo e di inestimabile valore.

L’architetto Ponzio si occupò della costruzione dell’ala verso il giardino che comprende lo Scalone d’onore, la grande sala del Concistoro (oggi Salone delle Feste) e la Cappellina dell’Annunziata. A lui subentrò Maderno, responsabile dell’intera ala sulla via del Quirinale. In questa parte del palazzo, ricavò alcuni ambienti importanti come la Sala Regia (oggi Salone dei Corazzieri (la stanza più grande del Quirinale che venne usata anche come pista di pattinaggio e campo da tennis), la Cappella Paolina (grande quanto la Cappella Sistina, fino all’insediamento di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, veniva usata per l’elezione del Papa) e gli appartamenti papali.

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La Sala dei Corazzieri al Quirinale

Urbano VIII Barberini nel ‘600 fece recintare con un muro l’intero perimetro dei giardini, ampliò il fabbricato destinato all’alloggio delle guardie svizzere (il primo nucleo dell’attuale Manica Lunga, l’edificio che corre lungo via del Quirinale e che ospita gli appartamenti privati del Presidente della Repubblica) e pensò anche alla difesa del palazzo facendo costruire un basso torrione di facciata. Oltre a queste opere difensive, si occupò anche dei giardini, che furono ingranditi e dotati di nuove fontane, mentre a Gianlorenzo Bernini fu affidato il disegno della Loggia delle Benedizioni collocata sopra il portale principale della facciata.

Gli ultimi importanti interventi furono fatti nella prima metà del ‘700 quando furono edificate le Scuderie papali. Quando a inizio ‘800 le truppe dell’esercito napoleonico occuparono Roma, in previsione di un soggiorno di Napoleone – che in realtà non avverrà mai – il palazzo venne adattato alle nuove esigenze e alla moda del gusto neoclassico. L’ultimo Papa a soggiornare al Quirinale fu Pio IX nel 1800, finché con l’annessione di Roma al Regno d’Italia non divenne residenza del Re e molte stanze vennero rifatte in uno sfarzoso stile Luigi XV, arredandole con opere d’arte, mobili e oggetti provenienti da tutte le regge italiane e che costituiscono la maggior parte degli arredi che oggi si conservano a palazzo.

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Il Cortile d’onore del Quirinale

Tra le sale visitabili da qualche anno c’è anche lo studio del Presidente, quello da cui viene letto il discorso di fine anno trasmesso in diretta Tv. È stato il Presidente Sergio Mattarella a decidere di includerlo nel percorso di visita (è la “casa degli italiani”) anche se, in caso di eventi ufficiali o di necessità del Presidente, resta chiuso al pubblico. L’arredo in stile Settecento-Ottocento è opulento e appese alle pareti ci sono opere di Jacques Courtois e due dipinti del Crivellone.

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Lo studio del Presidente della Repubblica

I giardini del Quirinale

Grandissimi e bellissimi sono una vera oasi nel pieno centro di Roma. Al loro interno ci sono fontane, torrette, l’Antiquarium e la Coffe House, voluta da Papa Benedetto XIV Lambertini che, in un punto panoramico del colle, fece costruire un edificio come luogo di incontri e oggi trasformato in sala da thè. Da qui si gode di una bellissima vista sulla Capitale.

 

Le sale segrete

Oltre agli appartamenti privati del Presidente, ci sono altre stanze a cui il pubblico non ha accesso e che sono riservate solo agli addetti ai lavori. Tra queste, il Torrino dove sono issate le bandiere istituzionali: il Tricolore, la bandiera dell’Unione europea e lo stendardo della presidenza della Repubblica. Nel Torrino è cusotdito anche l’orologio “alla romana” che risale al 1626 e che indica solo sei ore anziché 12, obbligando le lancette a compiere quattro giri al giorno al posto di due.

Informazioni pratiche

Il Quirinale si può vistare nei giorni di venerdì, sabato e domenica, salvo per chiusure dovute a impegni istituzionali, con l’accompagnamento di volontari. Le visite sono organizzate per un massimo di dieci persone purché in possesso del Green Pass, con accessi ogni trenta minuti a partire dalle 9.30 e fino alle 13.00 (ultimo ingresso alle ore 11). Bisogna prenotare almeno cinque giorni prima online (a questo link) oppure contattando il call center al numero 0639967557 (dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 15.00) o ancora recandosi di persona all’Infopoint presso la Salita di Montecavallo, 15 aperto venerdì, sabato e domenica dalle 9.00 alle 13.00. Il biglietto d’ingresso costa 1,50 euro. Escluso l’accesso alle mostre che di tanto in tanto vengono allestite nel palazzo.

Visita virtuale

I tour virtuali del Quirinale permettono di entrare con un tablet, uno smartphone o un computer all’interno del palazzo e nei giardini, percorrendo gli ambienti attraverso immagini immersive, scaricando un applicativo (questo il link). Del Piano Nobile è stata fatta anche una ricostruzione in 3D. Si può navigare in otto stanze, ricostruite digitalmente con avanzate tecniche di computer grafica. Il visitatore è quindi libero di muoversi negli ambienti ricostruiti e di osservare e interagire con gli oggetti e le opere d’arte.

Il tour virtuale consente di visitare gli angoli più suggestivi dei giardini, entrare nella Coffee House, esplorare gli scavi archeologici e visitare l’Antiquarium. Inoltre, si possono ammirare anche le mostre allestite nel Palazzo del Quirinale in modo virtuale attraverso tour dedicati.

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La Cappella Paolina al Quirinale

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Consigli vacanze Viaggi

Se vuoi viaggiare in libertà devi fare in questo modo

Senso di libertà, viaggi on the road e deviazioni di percorso a sentimento. La bellezza della vacanza itinerante senza una camera di hotel, ma con il cuscino a stretto contatto con la natura, piace sempre di più. I viaggi in camper o van, stanno crescendo a dismisura. Il fascino dell’avventura e della completa autonomia nel gestire tappe, soste, luoghi da visitare ed esperienze di gusto, affascina i viaggiatori di tutta Europa.

I dati parlano chiaro: in Italia, da settembre 2020 ad agosto 2021 i camper (ma anche caravan ecc) che erano oltre 300 mila, sono aumentati del 13,8% ( in Germania 16,8%, Francia 25%), secondo quanto rilevato dall’European Caravan Association.

Perché piace la vacanza in camper

La vacanza in camper, oltre al senso di libertà che regala, ha una serie oggettiva di pro che affascinano il viaggiatore, dal più avventuroso a quello che, sino ad ora, è andato alla ricerca del comfort assoluto. Oggi, sono sempre di più i turisti alla ricerca di un’esperienza da condividere, ma dalla dimensione intima.

Sono tanti i vantaggi di un viaggio in camper: la totale indipendenza nello scegliere, in primis, date e meta, avere a disposizione ogni piccola comodità come se si stesse a casa, mantenere distanze e privacy, lo stretto contatto con la natura e la possibilità di scoprire l’essenza dei territori.

Diminuiscono i costi e si è indipendenti

Il viaggio in camper , o la van life, non impone limitazioni. Si definisce un itinerario di massima ma, a seconda dei desideri e di ciò che il paesaggio offre, possono cambiare le soste e le tappe sul percorso. Non ci sono vincoli di orari di aerei o treni da incastrare con le coincidenze, ed è sicuramente un modo di vivere la vacanza più pratico e rilassato. Inoltre, i luoghi si riescono ad esplorare nella loro totalità: viste mozzafiato, “zone notte” in riva al mare o al fiume, circondati dalle montagne e sotto cieli stellati. Non solo, anche il budget è da considerare come elemento fondamentale.

Tra i vantaggi del viaggiare in camper c’è un taglio drastico dei costi totali della vacanza. Non è necessario sostare in un’area campeggio, in quanto il van può fermarsi nella maggior parte dei parcheggi (fuorché non ci sia un divieto specifico). E soprattutto c’è il plus della cucina che riduce le spese di hotel, ristoranti, e consente di preparare piatti con prodotti locali acquistati direttamente nei mercati del territorio. Anche i costi degli spostamenti sono ridotti: resta soltanto quello del camper, in carburante e pedaggi.

Contatto con la natura e comodità come a casa

Quando si viaggia in camper si raggiungono luoghi unici. La natura è sempre lo sfondo sorprendente di ogni tappa. Svegliarsi con lo sguardo rivolto a panorami mozzafiato, ammirare tramonti unici sul mare, o su vallate infinite. Il risultato è quello di una vacanza dal ritmo lento in cui realmente si riesce a staccare la spina e a disconnettersi dal quotidiano.

Senza tralasciare un elemento importante: il camper, o il van, seppur nei loro spazi ridotti, sono una casa in miniatura che viaggia su quattro ruote. Questo porta con sé una serie di benefit non indifferenti, come l’avere a portata di mano ogni cosa, senza dover aprire e chiudere bagagli, trasferirli da una destinazione all’altra, e avere sempre servizi, come bagno, doccia e posti letto, “a portata di mano”.

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Borghi Viaggi

Fuga romantica nel borgo dell’amore e della preta ‘ncatenata

Nulla è più perfetto del giorno di San Valentino per raggiungere quei luoghi che da sempre celebrano l’amore, eppure qualsiasi periodo dell’anno, se la destinazione scelta è quella giusta, può trasformarsi come meta ideale per una fuga romantica. È questo il caso di Trentinara, un piccolo e delizioso borgo che ha fatto del sentimento più nobile e potente del mondo una vera e propria attrazione turistica.

Nulla di forzato s’intende, perché in questo luogo, già ribattezzato la terrazza del Cilento, il panorama suggestivo e magico da solo sembra celebrare l’amore. A questo si aggiunge anche una leggenda antica ed eterna che abbraccia il territorio intero con un’aura di mistero e fascino infinito.

Trentinara: l’amore nel cuore del Cilento

Situata a meno di venti chilometri da Paestum, Trentinara è il perfetto punto di arrivo per una fuga romantica. Arroccato sulla rupe Cantenna, a 600 metri di altitudine, questo borgo offre una vista spettacolare a strapiombo su tutto il Cilento.

Trentinara

Trentinara

Qui sono custodite antiche tradizioni gastronomiche, che vengono raccontate al mondo con l’annuale festa del pane, e poi c’è la natura e i resti della storia del nucleo urbano che conserva le testimonianze romane e poi quelle di epoca medievale. E poi ancora l’affascinante chiesa di S. Nicola, oggi diventata sede del Museo dell’artigianato, le strade acciottolate e i vicoli con le vecchie casette decorate.

Ma oltre alle cose visibili, il borgo di Trentinara conserva anche un’altra storia. Una leggenda che vede protagonisti quelli sono sono stati definiti i Romeo e Giulietta del Cilento, la stessa che ha fatto guadagnare al luogo l’appellativo di borgo dell’amore.

Trentinara

Trentinara

Saul e Isabella, la leggenda della preta ‘ncatenata

Tra i vicoli di pietra chiara che si snodano nel paese in continuo sali e scendi, si nasconde la leggenda di due amanti Saul e Isabella. Brigante lui, figlia del marchese lei. I due si conoscono e si innamorano, ma le grandi differenze culturali e sociali li costringono a farlo in gran segreto lì, dove c’è un anfratto che prende il nome di preta ‘ncatenata per la presenza di due rocce incastrate tra loro. Una volta scoperti vengono costretti a rinunciare l’uno all’altra. Ma la promessa di amore eterno fatta in precedenza sarà tra i due mantenuta.

Insieme, sceglieranno di lanciarsi dal belvedere del borgo e lo faranno stretti in un abbraccio eterno e indissolubile che richiama proprio la preta ‘ncatenata, quel luogo ai piedi del borgo dove i due amanti si incontravano, e che poi è diventato simbolo del territorio cilentano.

La storia di Saul e Isabella è intrisa in ogni angolo del borgo, ma c’è una strada che più di tutte celebra il loro sentimento e quello di tutti gli innamorati del mondo. La via dell’amore, questo il suo nome, contiene i versi di poeti e scrittori incisi su maioliche colorate e termina proprio lì sulla terrazza del Cilento, una delle piazze più panoramiche di tutto il territorio. Da qui, lo sguardo si perde attraversa la Costiera Amalfitana e si perde fino all’isola di Capri.

Sempre qui, alcuni anni fa, è stato posto un inusuale segnale stradale rotondo e dal colore blu. Non si tratta di un divieto e neanche di un obbligo, ma di un invito a baciarsi, come si evince dalla frase Kiss Please. Un atto doveroso per onorare la memoria degli amanti del Cilento e per celebrare l’amore.

Statua di Saul e Isabella

Statua di Saul e Isabella, Trentinara

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covid free Notizie Viaggi

Corridoi turistici Covid-free, aperte nuove mete

Una notizia attesissima, sia dal comparto turistico che dai viaggiatori stessi, era quella relativa all’apertura di nuovi Corridoi turistici Covid-free. Ed è con l’Ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che questo auspicio è diventato (finalmente) realtà.

Le nuove mete Covid-free

Sono sei i nuovi Corridoi turistici che stanno per essere aperti: Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (limitatamente all’Isola di Phuket), Oman e Polinesia francese. Mete da sogno che vanno ad aggiungersi alle altrettante meravigliose destinazioni verso le quali era già possibile viaggiare con le stesse modalità: Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Sharm el-Sheikh e Marsa Alam.

Cosa sono i Corridoi turistici e come funzionano

I Corridoi turistici Covid-free hanno fatto capolino per la prima volta nel nostro Paese con l’Ordinanza 28 settembre 2021. Riguardano tutti gli itinerari in partenza e in arrivo sul territorio nazionale, finalizzati a consentire la realizzazione di viaggi turistici controllati, compresa la permanenza presso strutture ricettive selezionate, secondo specifiche misure di sicurezza sanitaria idonee a garantire il rispetto dei protocolli.

In sostanza, sono viaggi organizzati e gestiti esclusivamente da operatori turistici, i quali sono anche chiamati ad assicurare il rispetto delle misure di sicurezza necessarie per garantire il contenimento del virus.

Per usufruirne, è obbligatorio che i viaggiatori rispettino le disposizioni previste per l’ingresso dalle autorità locali dei Paesi di destinazione (per esempio, la compilazione di formulari di salute pubblica o di localizzazione del passeggero, se richiesti). Per approfondimenti su questi aspetti, è necessario rivolgersi all’operatore turistico responsabile del viaggio poiché, ricordiamo, è possibile raggiungere le suddette mete esclusivamente tramite agenzie di viaggi e tour operator.

Ciò vuol dire che non è consentito organizzarsi in autonomia poiché, verso determinati Paesi, vige ancora il divieto di spostamento per motivi turistici, obbligo di sorveglianza sanitaria e isolamento al rientro in Italia. Fondamentale, dunque, raggiungere queste destinazioni da sogno tramite professionisti che possano garantire il rispetto dei numerosi protocolli. di sicurezza

Chi può usufruire dei Corridoi turistici Covid-free

Sono autorizzati a spostarsi, a fini turistici, verso i Paesi indicati come facenti parte dei Corridoi turistici Covid-free, esclusivamente i viaggiatori muniti di certificazione che attesti il completamento del ciclo vaccinale o, in alternativa la certificazione di avvenuta guarigione. Tali documenti possono essere sotto forma Super Green Pass, oppure certificazione equivalente e riconosciuta dall’Italia secondo la normativa vigente.

Le persone dotate di certificato vaccinale o di guarigione, in partenza dal territorio nazionale per un soggiorno all’estero nell’ambito di un Corridoio turistico Covid-free, devono:

  • sottoporsi a un test molecolare o antigenico condotto con tampone e risultato negativo, nelle quarantotto ore precedenti la partenza;
  • se la permanenza all’estero supera i sette giorni è necessario sottoporsi a ulteriore test molecolare o antigenico in loco;
  • prima di rientrare in Italia, nelle quarantotto ore precedenti l’imbarco, è necessario sottoporsi a un test molecolare o antigenico, condotto con tampone e risultato negativo;
  • all’arrivo in aeroporto nel nostro Paese, è infine obbligatorio sottoporsi a un ulteriore test molecolare o antigenico, con risultato negativo.

Se tutti i passaggi su elencati sono rispettati, i viaggiatori sono esentati dal rispetto degli obblighi di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario.

È evidente, dunque, che sono autorizzate a viaggiare con i Corridoi turistici Covid-free esclusivamente le persone che si sono sottoposte a vaccinazione completa contro il Covid-19 e/o che sono guarite dal virus. A tal proposito, il governo ha annunciato tantissime novità riguardo la scadenza del Green Pass (e non solo) che vi invitiamo ad approfondire cliccando qui.

Come prepararsi a un viaggio tramite i Corridoi turistici Covid-free

Di seguito, una serie di informazioni di base per partire usufruendo dei Corridoi turistici Covid-free. Vi ricordiamo, però, che è fondamentale rivolgersi direttamente all’operatore turistico che organizza lo spostamento.

Ad ogni modo, prima di intraprendere qualsiasi viaggio, anche nell’ambito di Corridoi turistici, l’Unità di Crisi della Farnesina raccomanda di consultare la Scheda del Paese prescelto sul sito ViaggiareSicuri, di registrare il proprio viaggio sul portale DoveSiamoNelMondo.it e scaricare l’applicazione per dispositivi mobili “Unità di Crisi”.

Indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio, è fondamentale considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario. In particolare, nel caso in cui sia necessario sottoporsi a test molecolare o antigenico per l’ingresso/rientro in Italia, si rammenta che i viaggiatori devono prendere in considerazione la possibilità che il test dia un risultato positivo.

In determinati casi, non è possibile viaggiare con mezzi commerciali e si è soggetti alle procedure di quarantena e contenimento previste dal Paese in cui ci si trova. Tali procedure interessano, secondo la normativa locale, anche i cosiddetti “contatti” con il soggetto positivo, che sono ugualmente sottoposti a quarantena/isolamento dalle autorità locali e a cui non è consentito spostarsi.

Si raccomanda, pertanto, di pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità di dover trascorrere un periodo aggiuntivo all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi al Covid-19. Tale polizza deve essere sempre prevista nell’ambito di viaggi organizzati secondo i protocolli stabiliti per i Corridoi turistici Covid-free.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Si dice soddisfatto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, sia per la misura riguardante i viaggiatori Ue, sia per i nuovi Corridoi turistici: “Si possono così ricreare parzialmente le condizioni di mercato indispensabili per attutire la crisi del settore“. Del resto, l’Ordinanza di Speranza fa seguito e recepisce la raccomandazione arrivata dal Consiglio europeo.

L’Unione europea si prepara, infatti, ad abbandonare la mappa del contagio. In poche parole, dall’inizio del prossimo mese sarà lo status personale del cittadino – con vaccinazione completa, guarito dal Covid, oppure dotato di tampone negativo – e non l’area di provenienza a determinare la possibilità di viaggiare nel territorio europeo. Una novità di cui vi avevamo già parlato e che vi invitiamo ad approfondire cliccando qui.

Non resta, quindi, che aspettare che la nuova ordinanza entri in vigore (1 febbraio) per partire non solo verso veri e propri paradisi come Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Sharm el-Sheikh e Marsa Alam, ma anche in direzione Cuba, terra del sole e dei balli sensuali; Singapore, dove il futuro è a portata di mano; Isola di Phuket, la regina thailandese; Oman, dall’incredibile fascino mediorentale e Polinesia francese, un vero e proprio sogno che si avvera.

Infine, l’ultimo desiderio in ambito turistico è che il prossimo passo sia la rimozione definitiva degli “elenchi”, i quali prevedono ancora numerosi divieti di viaggio extra-Schengen.

nuovi corridoi turistici

Un angolo di Oman

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Green Pass Notizie Viaggi

Green Pass illimitato e stop al tampone: le nuove regole

Cambiamenti per chi viaggia e sulla scadenza del Green Pass. Dal primo febbraio e fino al 15 ottobre 2022 chi arriva da altri Paesi Ue dovrà esibire solo il “lasciapassare” senza dover fare un tampone. Un’altra grande novità prevista per il prossimo futuro, però, riguarda la durata: chi avrà fatto la terza dose di vaccino, e quindi il booster che completa ad oggi l’intero ciclo vaccinale, avrà la certificazione verde a tempo indeterminato.

In Italia, inoltre, verrà definitivamente superata la divisione cromatica delle regioni: i colori, che sino ad ora cambiavano in funzione della curva epidemiologica e delle criticità di determinate zone, sono stati aboliti. Resterà soltanto la zona rossa in caso di focolai estesi in una sola regione.

Green Pass: nuove regole sulla scadenza

Tra pochi giorni molti italiani vedranno scadere il proprio Green Pass. Dal 1° febbraio, infatti, la durata del certificato diminuirà da 9 a 6 mesi (il 15 dicembre 2021 c’era stata una prima riduzione della scadenza da 12 a 9 mesi). Chi ha fatto la seconda dose del vaccino nel periodo giugno-luglio 2021 (e non ha ancora fatto il richiamo), e quindi ha la certificazione verde nel settimo o ottavo mese di validità, dovrà provvedere a prenotare la terza dose perché il Green Pass scadrà. Con la terza dose, la validità del documento sarà allungata di almeno sei mesi, anche se sul tavolo del Ministero della Salute sembra esserci proprio l’estensione illimitata della sua durata.

Il decreto in vigore che prevedeva la validità del Green Pass di sei mesi, a partire dal 1 febbraio 2022, sarà presto modificato. E’ atteso il parare del Cts, il Comitato tecnico scientifico, sulla durata illimitata della certificazione verde.  Il Green Pass rilasciato a guariti e vaccinati con tre dosi, quindi, non avrà più scadenza. Almeno sino a quando verrà deciso come procedere con le somministrazioni, o meno, della quarta dose. Ad oggi, va sottolineato, resta la regola che dal 1° febbraio il green pass avrà validità sei mesi dall’ultima somministrazione.

Green Pass illimitato fino a decisione su quarta dose

Qual è la scadenza del Green Pass per chi ha una o due dosi? In questo caso, quindi per coloro che hanno iniziato il ciclo vaccinale, o lo stanno completando, e dunque hanno una o due dosi, la certificazione avrà una validità di sei mesi. Per chi ha completato il ciclo vaccinale con la terza dose, invece, non sarà prevista una scadenza (manca ancora l’approvazione definitiva del governo, ndr).

Una scelta necessaria in quanto la terza dose era stata autorizzata a metà settembre, e di conseguenza saranno in molti già da metà marzo ad avere il Green Pass scaduto. Mancano ancora dettagli su altri “tipi di Green Pass”, ossia quelli rilasciati ai guariti che avevano già ricevuto due dosi.  Per questo si è deciso di sospendere la scadenza del certificato e renderlo illimitato fino a che non sarà stabilito se e quando fare un ulteriore richiamo con la quarta dose.

Green Pass illimitato e novità sui tamponi: cosa cambia per i viaggiatori?

Il ministro Speranza ha firmato l’ordinanza che dal 1 febbraio al 15 marzo 2022 permette a coloro che arriveranno da uno Stato dell’Unione Europea di esibire soltanto il Green Pass senza l’obbligo di  effettuare alcun tampone. La regola di imporre un test antigenico (valido 24 ore) oppure un molecolare (valido 72 ore) associato alla certificazione verde per i viaggiatori provenienti dall’estero — compresa la Ue — era stata introdotta prima delle festività di Natale, quando c’era stata un’impennata del numero di contagi, una precauzione aggiuntiva che il governo aveva attuato per fronteggiare l’ennesima emergenza da Covid-19.

Per accedere a diversi luoghi, come musei, mostre e ristoranti (sia all’aperto che al chiuso), hotel, per assistere a competizioni sportive e spettacoli al chiuso o all’aperto, per usufruire dei mezzi di trasporto pubblici e per partecipare a feste, fiere e congressi. Ma anche per accedere a piscine, centri benessere anche all’aperto, nonché agli impianti sciistici, è necessario essere in possesso di Super Green Pass che si ottiene solo con la vaccinazione o la guarigione.

Novità anche per i corridoi Covid free: attualmente si può andare per turismo con Super Green Pass e tampone in: Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto (soltanto nelle zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam). Dal 1 febbraio, invece, alla lista si aggiungeranno: Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (limitatamente all’isola di Phuket), Oman e Polinesia francese.

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Posti incredibili Viaggi

Il villaggio che è rinato grazie ai colori dall’arcobaleno

Rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto, questi sono i colori dell’arcobaleno, quel fenomeno ottico atmosferico che si manifesta davanti ai nostri occhi quando la luce del sole attraversa le gocce d’acqua. E in qualsiasi parte del mondo questo si manifesta ci fa sempre sognare.

Sono gli stessi colori che ritroviamo in ogni cosa della nostra vita, tra le strade e i quartieri delle città che visitiamo quando siamo in viaggio, gli stessi da quali ci lasciamo suggestionare ogni volta. Ma c’è un luogo che, più di tutti, ha fatto suoi questi colori per sancire la sua rinascita.

Ci troviamo a Taiwan, e più precisamente a Taichung, nella regione centro-occidentale dell’isola. È qui che è stato realizzato il Rainbow Village, un’opera d’arte vivente nella quale perdersi e immergersi che ha permesso a questo territorio di rinascere. Ecco la sua storia.

Rainbow Village in Taiwan

Rainbow Village in Taiwan

Storia del villaggio arcobaleno

Il villaggio di Taichung è un tripudio di colori, un omaggio alla bellezza, una celebrazione della vita. Gli edifici, le strade e i muri che caratterizzano questo luogo sono stati ridipinti con nuance vivaci, brillanti e cangianti diversi anni fa dando vita al Rainbow Village.

Una scelta, questa, che non ha solo trasformato il villaggio in un’opera d’arte, ma lo ha anche salvato dalla sua distruzione. Quando nel 2007 l’ex militare e abitante del posto Huang Yong-fu venne a sapere che la sua casa, così come tutte quelle dell’area, sarebbe stata demolita, sentì di dover fare qualcosa. Il villaggio, che precedentemente era stato un complesso di case destinate ai militari, era morente. Qui, infatti, vivevano appena 11 persone.

Così il governo di Taiwan prese la decisione di demolire quel territorio per realizzare un nuovo villaggio residenziale. Ma Huang Yong-fu, che allora aveva 84 anni, in qualche modo precedette le intenzioni del governo e fu lui stesso a ridare una nuova vita a Taichung, anche se in maniera inedita e sorprendente.

Iniziò a dipingere ogni cosa: le strade, i muri, le case abbandonate e poi anche i mobili ai loro interni. Tutto ciò che era materiale si trasformò per sua mano in un arcobaleno fatto di bellezza e speranza. Non ci volle poi molto affinché, quel villaggio colorato, venne notato anche dagli abitanti delle cittadine vicine.

Così, nel 2010, venne inaugurata una campagna di protesta per impedire la demolizione. Una richiesta accettata dal governo che sancì la nascita del Rainbow Village.

Rainbow Village in Taiwan

Rainbow Village in Taiwan

Rainbow Village: cosa vedere nel villaggio colorato di Taiwan

Nel 2014, il villaggio di Taichung si è trasformato in un parco pubblico da scoprire, nonché in uno dei luoghi più instagrammabili del Paese e del mondo intero. Huang Yong-fu ha continuato invece a vivere nella sua vecchia casa, che ora è il fulcro del Raimbow Village, insieme a sua moglie.

L’uomo che ha salvato Taichung, e al villaggio a restituito una nuova vita, è acclamato come una celebrità. Tutti lo conoscono come il Nonno Arcobaleno. Del resto è suo il merito di aver trasformato un ex villaggio militare una meraviglia del mondo, un luogo dove arte e colore incantano e attirano migliaia di viaggiatori da tutto il mondo.

Dopo la creazione del villaggio, il governo ha istituito la Rainbow Cultural and Creative Co. un’associazione che si occupa del restauro e della conservazione dei murales.

Rainbow Village in Taiwan

Rainbow Village in Taiwan