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Perché un viaggio in questo Paese può renderti davvero felice

Se dovessimo misurare la felicità con i parametri utilizzati dalla cultura occidentale, probabilmente, non prenderemmo mai in considerazione l’idea di lasciarci ispirare in termini di stile di vita da quel piccolo stato montuoso dell’Asia che Lonely Planet ha scelto come uno dei posti migliori da visitare nel mondo nel 2020.

Sì perché il Bhutan, nella classifica mondiale del Prodotto interno lordo, risulta uno dei paesi più poveri del nostro globo. Eppure – nonostante questo – è anche il più felice. Non sono i soldi, qui, a scandire la quotidianità delle persone, ma è un altro parametro ancora più importante. Si tratta della FIL, Felicità Interna Lorda, l’indice che viene misurato tenendo in considerazione la salute, il benessere e le relazioni sociali della comunità e che si traduce in una vita semplice, fatta di cose genuine, proprio quelle dietro le quali è nascosta la felicità.

Gli uomini e le donne più felici del mondo sono qui

Il Bhutan è il Paese più felice al mondo. È quello fatto di ritmi lenti, di poco stress e di rispetto e condivisione. Quello in cui, girando per le strade, si vedono le auto ma non si sentono i rumori assordanti dei clacson. Dove le mucche camminano al fianco della carreggiata insieme ai cani e altri animali che vivono in libertà.

Gangtey Valley, Bhutan

Gangtey Valley, Bhutan

Sono le famiglie a prendersi cura di loro, lasciando il cibo per le strade affinché loro si nutrano. E non c’è caos né disordine in questo microcosmo dove natura, uomini e felicità si incontrano e si fondono annullando tutti i confini.

Si riuniscono tra le strade e si incontrano durante le feste nazionali o in occasione delle partite di calcio anche se sono ultimi nelle classifiche mondiali. A loro non interessa vincere, quanto più assaporare il valore più autentico delle competizioni e del gioco di squadra.

E in quei templi suggestivi incastonati tra le vette delle montagne, i villaggi rurali e i mercati locali appaiono i falli. Sono situati sulle pareti dei muri e dei negozi, nei dipinti murali. Ma non la loro presenza non ha nulla a che fare con la pornografia o con i richiami sessuali, si tratta di un simbolo sacro che serve a scacciare gli spiriti maligni, un simbolo nazionale contro il male.

Ed è proprio in tutte queste meraviglie, così diverse e distanti dalla nostra cultura, che il Bhutan si è conquistato il nome di Paese più felice nel mondo. Tutto è successo quando, più di due ventenni fa, il Re Jigme Dorji Wangchuck decise di abbandonare i parametri del PIL e adottare quelli del FIL. La felicità dei cittadini doveva essere messa al primo posto e così è stato fatto.

Lo stesso modo in cui viene trattato il turismo internazionale – con tanto di tariffa turistica giornaliera – fa parte di questo stile di vita, di questa personale filosofia della città. Un viaggio in questo Paese equivale a un’esperienza di alto valore in grado di segnare per sempre la vita dei viaggiatori, ma al contempo di garantire un basso impatto sulla quotidianità del Paese e della vita dei suoi abitanti.

Taktshang Monastery

Taktshang Monastery

Cosa aspettarti dal Paese della felicità

Un viaggio in Bhutan significa così tante cose che poterle descrivere tutte è quasi in possibile. L’intero territorio è impregnato dal Buddismo, pensate che questo è l’unico Paese al mondo ad aver mantenuto il Buddismo mahāyāna come religione ufficiale. Una scelta, questa, evidente in ogni aspetto della loro vita, nel rispetto nei confronti di tutte le creature viventi.

Un viaggio in Bhutan non è solo un’esperienza, ma un vero e proprio privilegio che ci allontana da tutte le convinzioni che riguardano la cultura occidentale. Ci permette di toccare con mano un mondo antico preservato da una cultura estremamente all’avanguardia, di osservare i suggestivi panorami del territorio e di entrare nel vivo delle tradizioni buddiste. Di imparare a vivere secondo altri ritmi, quelli che seguono le regole della felicità.

Punakha Dzong

Punakha Dzong

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Gaza, trovato un cimitero romano vecchio di 2000 anni

Secondo gli archeologi, questa è la più importante scoperta del decennio: nei giorni scorsi alcuni costruttori hanno trovato le rovine di un antico cimitero romano, sepolte nell’area della Striscia di Gaza. Un territorio, questo, ricchissimo di reperti di un florido passato che, piano piano, continuano a tornare a galla.

Scoperto cimitero romano a Gaza

I resti di un grande cimitero romano sono affiorati a Gaza durante dei comunissimi scavi, che inizialmente non avevano fatto presagire nulla di ciò che si poteva nascondere nel sottosuolo. Ad aver effettuato la scoperta è stata una squadra di costruttori che stava lavorando ad un progetto abitativo finanziato dall’Egitto. Una volta rinvenuti alcuni dei grandi mattoni, palesemente molto antichi, che costituiscono la struttura, hanno interrotto la loro opera e chiamato gli archeologi. Ora il sito è sotto la supervisione di un team francese di esperti, ed è chiuso al pubblico e alla stampa per preservarlo.

L’obiettivo, secondo quanto dichiarato dal Ministro del Turismo e delle Antichità di Gaza Jamal Abu Rida, è quello di renderlo sicuro per poi iniziare ad accogliere i visitatori. Si tratta, a suo dire, della scoperta archeologica più importante degli ultimi 10 anni, e presenta caratteristiche molto interessanti. Il cimitero romano risale a circa 2000 anni fa: secondo gli esperti, sarebbe stato edificato durante il I secolo d.C. Al suo interno sono state attualmente rinvenute 20 tombe romane, riccamente decorate. Ma gli archeologi prevedono di riuscire a portarne alla luce almeno 80.

Il cimitero, la cui area misura circa 50 metri quadrati, dovrebbe essere stato il luogo di sepoltura di persone di alto rango. Questo è ciò che si può dedurre dalla forma delle tombe e delle decorazioni finora individuate. Al momento, solo due sepolcri sono stati aperti: al loro interno, alcuni resti scheletrici e delle giare di argilla. Una delle peculiarità del cimitero è la disposizione delle sue tombe. Se quelle musulmane, risalenti ad epoche successive, sono disposte da nord a sud, quelle romane sono invece orientate da est a ovest.

Gaza, un territorio ricco di storia

Il cimitero romano è stato scoperto nel territorio della Striscia di Gaza, vicino al litorale nella parte settentrionale del Paese. Un luogo martoriato da lunghi conflitti che hanno reso sempre più difficile custodire l’immenso tesoro che vi si nasconde. Jamal Abu Rida ha infatti affermato che la guerra ha paralizzato l’economia locale, sottraendo le risorse a tutto ciò che non è di prima necessità, e che è necessario il supporto di gruppi internazionali per continuare negli scavi e preservare i preziosissimi reperti archeologici rinvenuti sotto la superficie della terra.

Qui, negli ultimi decenni, sono avvenute notevoli scoperte archeologiche. Il sito è stato infatti uno dei principali centri commerciali dell’antichità, luogo di passaggio (e di scambio) per numerosissime popolazioni. Dagli Egizi ai Filistei, passando per i Romani: questo territorio è stato testimone di alcuni dei momenti più importanti della storia, e ne porta ancora le tracce. Molti sono i resti individuati nella zona, tra cui alcuni macchinari impiegati da Alessandro Magno durante un assedio e le rovine di un’invasione mongola. È invece a pochissima distanza, sul territorio israeliano, che pochi mesi fa è stata trovata un’antichissima azienda vinicola. Insomma, i misteri del sottosuolo non sono ancora finiti.

Cimitero romano a Gaza

Cimitero romano a Gaza

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Tutti i colori della primavera: le esplosioni floreali

C’è qualcosa di meraviglioso che accade intorno a noi quando il sole diventa protagonista delle giornate e le temperature sono miti. Dopo mesi di letargo la natura lentamente si sveglia e si prepara alla rinascita. Lo fa attraverso un’esplosione di colori e profumi che ci incantano e ci stupiscono e ci confermano che la primavera, quella fatta di nuovi viaggi, esperienze e avventure, è arrivata.

È la stessa primavera che ci permette di assistere agli spettacoli più belli messi in scena da Madre Natura, quelli delle grandi fioriture in Italia, in Europa e nel mondo, le stesse che ci ricordano che la Terra che abitiamo è un luogo meraviglioso.

Le grandi fioriture di primavera nel mondo

Esistono fioriture straordinarie che, da sole, valgono l’intero viaggio, anche se questo vuol dire spostarsi dall’altra parte del mondo. Ed è il caso di quella dell’Antelope Valley in California. Dal periodo che va da fine marzo a inizio maggio, una distesa coloratissima di papaveri ricopre oltre 5000 chilometri di superficie. Nella riserva, protetta alla stregua di un tesoro prezioso,  quando la primavera arriva la magia ha inizio.

Antelope Valley in California

Antelope Valley, California

Esiste un altro luogo in California dove lasciarsi stupire dalla natura, stiamo parlando di Carrizo Plain, la prateria più grande del Paese. È qui che, tra i mesi di marzo e maggio, la fioritura delle specie selvatiche mette in scena uno spettacolo meraviglioso. Un capolavoro artistico dipinto da Madre Natura con i colori del giallo, dell’arancione e del viola.

In Cina, invece, già da fine febbraio la contea di Luoping si trasforma in un mare giallo. Tutto merito della fioritura della canola che, con la sua nuance accesa e cangiante, illumina i campi pianeggianti del territorio.

Se pensiamo alla primavera nel mondo non possiamo non parlare dell’Hanami e del Giappone, della tradizione millenaria che celebra la bellezza della rinascita quando la primavera arriva. È questo il periodo in cui i cittadini e i viaggiatori del mondo si riuniscono nei viali dei parchi e per le strade della città per ammirare la fioritura dei ciliegi.

Viaggio in Europa e in Italia tra le fioriture più belle

Il periodo primaverile in Europa ci spinge a organizzare nuovi viaggi. Tra le mete predilette di questa stagione troviamo l’Olanda, e come potrebbe essere altrimenti? È qui che la grande bellezza prende forma, in quei sterminati campi multicolore tra i mulini a vento che si perdono all’orizzonte. La stagione dei tulipani – che va da fine marzo a maggio – mette in scena uno spettacolo incredibile che lascia senza fiato.

stagione dei tulipani in olanda

Stagione dei tulipani in Olanda

Nelle Isole Azzorre, invece, durante il mese di maggio una meravigliosa e straordinaria fioritura di ortensie dà spettacolo. Il luogo migliore dove osservarle è l’isola Faial, chiamata anche l’isola blu delle Azzorre. Il motivo è presto detto: durante i mesi più caldi della primavera le ortensie crescono e popolano i prati e le strade colorando di blu l’intero territorio.

Anche l’Italia ha le sue fioriture, quelle da guardare anche a testa in su. Sono gli alberi in fiore a dare spettacolo, come i mandorli di Agrigento che iniziano a fiorire già a febbraio o quelli dei meli in Alto Adige, che trasformano i frutteti in distese eteree di bianco e di rosa.

E poi c’è lei, la più celebre fioritura d’Italia e del mondo intero, quella di Castelluccio di Norcia sui Monti Sibillini in Umbria. Uno spettacolo, questo, che lascia senza fiato ogni anno, un tripudio di colori che trasforma l’altopiano in un mosaico di colori che si incastra perfettamente nella scenografia dei monti circostanti.

Castelluccio di Norcia

Castelluccio di Norcia

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Paesi che riaprono e che allentano le misure: la lista aggiornata

L’avvicinarsi sempre più rapido della bella stagione e il calo dei contagi che si sta verificando un po’ ovunque hanno spinto molti Paesi europei ed extraeuropei a varare nuove misure di sicurezza nei confronti dei viaggiatori, per dare una spinta al turismo (uno dei settori che più ha sofferto per la pandemia). Già nelle settimane passate qualcosa ha iniziato a muoversi, e nei prossimi mesi ci saranno ancora più novità: ecco quali sono i Paesi che riaprono le frontiere o allentano le regole d’accesso per i turisti.

Giordania

Manca pochissimo all’entrata in vigore delle nuove disposizioni riguardanti l’ingresso dei turisti in territorio giordano. A partire dal 1° marzo 2022, infatti, i viaggiatori provenienti dall’Italia – che arrivino via aerea, via terra o via mare – non devono più sottoporsi a tampone molecolare prima della partenza né a successivo test una volta giunti in Giordania. Rimane comunque obbligatorio registrarsi su questo sito se si viaggia in aereo o su questo sito se invece si varcano i confini via terra.

Tale registrazione è necessaria per poter ottenere un QR code: quest’ultimo serve non solo per l’imbarco o per l’ingresso alla frontiera, ma anche per entrare in hotel, ristoranti e aree pubbliche. Resta inoltre in vigore l’obbligo di autoisolarsi per 5 giorni in caso di presenza di sintomi, a cui fanno seguito l’esito positivo di un tampone molecolare.

Israele

Le autorità israeliane hanno già riaperto le frontiere ai turisti da ben un mese, purché questi siano in possesso dell’idonea certificazione. In particolare, i viaggiatori provenienti dall’Italia devono avere i seguenti requisiti:

  • certificato di vaccinazione completa o di guarigione dal Covid (entrambi rilasciati da meno di 6 mesi);
  • esito negativo di un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti la partenza o di un tampone antigenico effettuato nelle 24 ore precedenti la partenza.

È inoltre obbligatorio compilare l’apposito modulo d’ingresso disponibile a questo sito, nelle 48 ore che precedono il viaggio. All’arrivo, i turisti devono sottoporsi ad un nuovo tampone molecolare e devono restare in quarantena sino alla ricezione dell’esito (e comunque per non più di 24 ore).

In vista dell’inizio della stagione turistica, Israele si sta preparando ad accogliere moltissimi viaggiatori. Le compagnie aeree hanno dunque incrementato le proprie rotte, a partire dalla EL AL: decine di voli partono dall’Italia, in particolare dagli aeroporti di Roma Fiumicino, di Milano Malpensa e di Venezia Marco Polo. La nuova Ita Airways ha già annunciato che dal mese di aprile raddoppierà le sue frequenze, mentre Wizz Air ha da poco dato il via ai suoi voli da Milano Malpensa, Roma, Napoli e Venezia, ai quali da giugno si aggiungeranno quelli da Catania.

Australia

Anche l’Australia si avvicina alla riapertura delle sue frontiere, dopo due anni di lockdown serrato. Abbiamo già visto che nelle ultime settimane il Paese aveva fatto i primi passi per tornare ad accogliere i turisti, ma la normativa è diversa a seconda della regione che si intende visitare. Ora è il Western Australia ad annunciare l’allentamento delle sue misure di sicurezza, a partire dal prossimo 3 marzo 2022.

Il piano di riapertura, che avrebbe dovuto partire più di un mese fa, è stato rimandato affinché la campagna vaccinale potesse proseguire con successo, contrastando la variante Omicron sempre più diffusa. Ora è tempo di permettere ai turisti internazionali di tornare ad ammirare le bellezze di questa regione, ovviamente in tutta sicurezza. Per poter varcare le frontiere australiane, i viaggiatori devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • certificato di completa vaccinazione;
  • G2G pass (permesso di viaggio temporaneo);
  • esito negativo di un test antigenico all’arrivo in Western Australia.

Per i turisti italiani, inoltre, c’è un’importante novità: dal 23 giugno 2022 la compagnia aerea Qantas introdurrà una nuova rotta, il volo diretto Roma-Perth previsto tre volte alla settimana (fino al 6 ottobre). Si tratta del primo collegamento no stop tra Europa continentale ed Australia, un primato davvero notevole.

Repubblica Dominicana

Entrata a far parte tra le destinazioni che possiamo raggiungere facilmente grazie ai corridoi turistici Covid-free, la Repubblica Dominicana è pronta a fare un altro passo avanti. Il Presidente Luis Abinader ha infatti annunciato la cancellazione di tutte le norme restrittive imposte a causa del Covid: “Misure come l’uso della mascherina, la necessità di presentare la tessera di vaccinazione per accedere a tutti i luoghi o le restrizioni negli spazi pubblici sono da oggi in poi di responsabilità individuale di ognuno di noi”.

Nuova Zelanda

Finora la Nuova Zelanda ha rimandato ogni possibile spiraglio di apertura dei suoi confini, per evitare nuove ondate di Covid. Ma nei prossimi mesi metterà in atto un progetto di reintroduzione al turismo internazionale. L’obiettivo è quello di tornare ad accogliere i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo in 5 fasi. Le prime riguardano solamente i cittadini neozelandesi, i residenti e alcuni cittadini australiani, quindi toccherà ai lavoratori stranieri, agli studenti stranieri e ai titolari di particolari visti.

La fase seguente è programmata per il prossimo luglio: a quel punto potranno entrare in territorio neozelandese tutti i turisti australiani e quelli che non necessitano di visto per l’ingresso. C’è ancora da attendere per noi italiani, dal momento che la riapertura totale delle frontiere è prevista solamente per il prossimo ottobre.

Danimarca

A livello europeo, la Danimarca è stato il primo Paese a togliere tutte le restrizioni adottate per il Covid. A partire dal 1° febbraio non è più obbligatorio l’uso della mascherina (sebbene sia ancora raccomandato), ed è stato abolito anche l’impiego del Green Pass.

Svizzera

Le autorità svizzere hanno deciso di abolire le misure restrittive adottate per far fronte all’emergenza sanitaria. Dallo scorso 17 febbraio, non è più necessario indossare la mascherina (ad eccezione dei viaggi sui mezzi pubblici) e non serve più il Green Pass per accedere a ristoranti, negozi e altre strutture aperte al pubblico. Inoltre vengono cancellate tutte le regole sanitarie d’ingresso al Paese.

Irlanda

Nel corso delle ultime settimane, anche l’Irlanda ha sospeso la maggior parte delle misure sanitarie contro il Covid. Non c’è più bisogno di Green Pass per entrare in locali e ristoranti, e non esistono più limitazioni al numero di spettatori per gli eventi al chiuso e all’aperto. Rimangono in vigore le norme sull’uso della mascherina, sull’autoisolamento in caso di positività al Covid e sull’obbligo di Certificazione Digitale Covid UE per i viaggi internazionali.

Lituania

La Lituania ha annullato i divieti imposti per arginare l’emergenza sanitaria, a partire dal 15 febbraio. Non vi sono più limiti d’ingresso per i turisti che provengono dai Paesi UE e da alcuni Stati non UE (come il Regno Unito). Dal 31 marzo, inoltre, tutti coloro che arrivano dagli altri Paesi non dovranno più presentare il certificato di vaccinazione o di guarigione e non dovranno più sottoporsi a tampone molecolare e a quarantena.

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La foresta di bambù che sembra un dipinto fatato

È nelle favole e nell’immaginario fiabesco che ci rinchiudiamo ogni qualvolta abbiamo bisogno di ispirazioni creative, ma in realtà basta guardare il mondo che abitiamo per scoprire che le meraviglie incantate che appartengono ai cartoni o ai libri che abbiamo letto da bambino esistono, e sono straordinarie.

Come la splendida foresta di bambù di Arashiyama, situata a pochi chilometri da Kyoto, che racconta l’anima più vera e autentica del Giappone. Lì, dove la natura regna incontrastata e splende sotto i raggi del sole.

Arashiyama: la foresta di bambù

Si tratta di uno dei luoghi più celebri di Kyoto, perché è qui che attraversando la foresta, si ha come l’impressione di passeggiare in un luogo che non conosce le leggi del tempo, né quelle dello spazio, ma solo quelle scritte da Madre Natura.

Incastonata tra montagne lussureggianti, che la proteggono da secoli alla stregua di un tesoro prezioso, troviamo la foresta di bambù di Arashiyama. Un luogo che col tempo ha saputo aprirsi al turismo, dato che qui ogni giorno si recano migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo, e che al contempo ha preservato l’anima più autentica del Paese.

E la foresta è bella in ogni momento della giornata, in ogni periodo dell’anno. È straordinaria quando le infinite file di verse brillante svettano verso il cielo e si stagliano sull’azzurro, è incantevole quando in primavera fioriscono i ciliegi e il panorama diventa poetico. Ed è quasi surreale, quando, la neve scende lentamente abbracciando con il suo candido bianco i fusti. Questa è la foresta di bambù, un luogo fatato che sembra dipinto, da visitare almeno una volta nella vita.

Oltre la foresta: il tempio Gio-Ji e il giardino incantato

Di meraviglie, il mondo ne è pieno, e quella di Arashiyama, probabilmente, non è neanche la più grande foresta di bambù che esiste, eppure è unica. Lo è perché grazie al sentiero che è stato creato, e che permette di percorrerla, si ha quasi l’impressione di entrare nel ventre della natura, di far parte di essa.

Sembra che tutti ci inviti a entrare in connessione con Madre Natura, il vento che muove i fusti e avvolge i corpi, il verde che circonda tutto intorno, i suoni, i profumi e i raggi del sole che penetrano tra le fitte file di bambù e riscaldano il viso. L’esperienza è straordinaria perché ci permette di toccare con mano l’immensità della natura.

La foresta di bambù di Arashiyama, come dicevamo, non è molto grande. È possibile percorrerla interamente in pochi minuti e restare tra le perenni legnose per ore se si vuole vivere un’esperienza di rigenerazione totale per corpo e mente. Ma basta una passeggiata di pochi minuti per andare alla scoperta di un altro luogo meraviglioso.

Proprio al confine della foresta, infatti, si erge solitario e quasi mistico il tempio Gio-Ji. Si tratta di uno dei luoghi più straordinari e sacri della città di Kyoto. L’edificio, incorniciato dalla natura rigogliosa e lussureggiante sembra quasi un’estensione della foresta.

Qui, nel sottobosco, è ancora la natura a farla da protagonista e a definire tutto il paesaggio circostante. Il giardino del tempio, conosciuto anche come giardino del muschio per la presenza massiccia di queste piccole piante, ospita felci, alberi di acero e di ciliegio che fioriscono in primavera e che regalano uno spettacolo incantato.

La foresta di bambù di Arashiyama

La foresta di bambù di Arashiyama

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Austria Europa Idee di Viaggio lago Viaggi

Viaggio nel paradiso austriaco dei laghi

C’è un paesaggio straordinario incastonato nell’area dell’Alpe-Adria, al confine con l’Italia e la Slovenia. È il paradiso dei laghi della Carinzia, regione dell’Austria meridionale, che si manifesta in tutta la sua bellezza e unicità, con scenari naturali sorprendenti, dove non mancano mai occasioni per rilassarsi e divertirsi all’aria aperta in ogni periodo dell’anno, in coppia, in famiglia o con gli amici. Specchi d’acqua trasparente e calda d’estate, che fanno godere di attimi di felicità intensi e indimenticabili.

Nell’incanto del lago Wörthersee

Con le Alpi a nord e l’Adriatico a sud, tra le città di Klagenfurt e Villach, la zona del lago Wörthersee è una delle destinazioni turistiche più famose d’Austria, a pochi chilometri dal confine con l’Italia. Grazie alle sue acque, che d’estate raggiungono fino a 28°C, il più grande lago della Carinzia è un vero paradiso per gli amanti degli sport acquatici, dallo sci nautico al wakeboard, dallo stand-up paddling alla vela o alla nautica a motore. Anche le sue sponde sono molto ambite, come palcoscenico naturale per i party mondani o per lo yoga, così come per il cicloturismo, l’escursionismo e il jogging.

Sul litorale di questo specchio turchese si affacciano località e attrazioni esclusive, tra cui Velden, con il suo famoso casinò, Pörtschach con il lungomare dei fiori, il pittoresco santuario di Maria Wörth e Klagenfurt, il capoluogo della regione, città vivace ed elegante con i graziosi cortili interni del centro storico e i monti che le fanno da corona. Una gita in bicicletta alla scoperta dei gioielli architettonici che circondano il lago Wörthersee è una sorta di viaggio nel passato. Pedalando tra sentieri mozzafiato, si ha l’occasione di ammirare le fastose ville della belle époque con vista sulle sue acque limpide, che hanno ispirato famosi artisti del calibro di Brahms e Mahler.

Lo scenario incantato del lago Wörthersee

Lago Millstätter See, perla romantica della Carinzia

Paradiso per le coppie che vogliono regalarsi una vacanza intrisa di magia, il lago Millstätter See è una perla della Carinzia dalle acque balneabili trasparenti, calde e ricche di minerali. In più, offre una serie di imperdibili attività romantiche, dalle emozionanti gite in barca all’emozionante “Weg der Liebe. Sentiero dell’Amore”. Un percorso unico nella natura incontaminata, che conduce, attraverso sette tappe mozzafiato, dalla baita Alexanderhütte, ai pascoli della Millstätter Alpe fino al Granattor, la suggestiva porta dei granati.

Lago Pressegger See, divertimento per grandi e piccini

Immerso nel secondo canneto più grande dell’Austria, nella pittoresca Valle Gailtal, il lago Pressegger See è un’altra perla imperdibile della Carinzia. Anche qui le occasioni di divertimento sono davvero innumerevoli, tra windsurf, vela, minigolf e beach volley e tutto quello che questo incredibile scenario ha da offrire.

Un sogno anche per le famiglie con bambini, perché nei pressi del lago si trova il “Kärntner Erlebnispark”, il primo Parco Avventura della Carinzia, con tante attrazioni per grandi e piccini. E poi la natura, qui, regala emozioni inaspettate, grazie a un mondo variegato di animali e piante: con un po’ di fortuna, e nel periodo giusto, si può avere l’opportunità di vedere fiorire il nenufero o la coda di cavallo acquatica.

Fitness e mountain bike sul lago Klopeiner See

Il Klopeiner See è uno dei più caldi fra i laghi della Carinzia del sud, con acque che già nel mese di maggio raggiungono i 22°C e in estate i 28°C, rendendolo un paradiso per gli sport acquatici e i bagni in uno scenario pazzesco. Da maggio a settembre gli ospiti di questa zona turistica hanno a disposizione un programma gratuito di fitness in riva al lago, mentre guide sportive offrono un’ampia gamma di proposte cicloturistiche, escursionistiche e di stand up paddle.

La Carinzia del sud è anche un paradiso per i mountain biker, grazie a una vasta rete di piste ciclabili segnalate, con la pista di downhill per mountain bike più lunga d’Europa (la “Flow Country Trail”), svariati single trail e il percorso in galleria “Stollenbike” nelle viscere del monte Petzen.

Lago Klopeiner See

Il lago Klopeiner See, fra i più caldi della Carinzia del sud

Il lago Faaker See baciato dal sole

Situato nelle vicinanze di Villach, tra la Drava e le Caravanche, il lago Faaker See è il più meridionale d’Austria: proprio per questo, è stato ribattezzato “Südsee” (lago del sud). È, inoltre, uno dei più grandi laghi della Carinzia, nonché quello più baciato dal sole durante l’anno, con spiagge attrezzate che permettono di godere di attimi di puro relax, in una cornice idilliaca.

Un’escursione all’alba fino alla cima del monte Mittagskogel, regala la vista più bella sulle acque turchesi di questo splendido bacino austriaco. Altrettanto indimenticabile è una gita in canoa alla scoperta delle “Everglades” del lago e dei segreti emozionanti della fauna e della flora che lo rendono così eccezionale.

Lago Ossiacher See, per gli amanti della musica e del windsurf

Con i suoi 11 chilometri, il lago Ossiacher See è il più grande della zona turistica di Villach. Meta ambita per gli amanti della musica, per il famoso “Carinthischer Sommer classical music festival” che si tiene intorno a luglio-agosto di ogni anno, è rinomato anche per la vasta offerta sportiva.

Qui, infatti, si possono praticare tutti gli sport acquatici, in particolare il windsurf. Inoltre, vanta una pista ciclabile lunga 27 chilometri che si snoda tutt’intorno alle sponde, offrendo l’opportunità di addentrarsi nella natura che circonda questo gioiello d’acqua turchese. Il luogo ideale per una gita con tutta la famiglia.

Il lago Weissensee, il più alto delle Alpi austriache

D’inverno, il lago Weissensee si trasforma nella pista di pattinaggio su ghiaccio naturale più grande d’Europa, ospita il Tour alternativo delle 11 città olandesi e il torneo di curling più importante a livello europeo. D’estate, con una temperatura superiore ai 22 gradi, è il più caldo fra i laghi alpini situati a quote analoghe: ci troviamo a 930 metri di altitudine, nel soleggiato altopiano del Weissensee.

Ore liete si trascorrono in questi luoghi ricchi di fascino, tra una passeggiata nella bellezza incontaminata del Parco Naturale, per fitte foreste e montagne lussureggianti, escursioni guidate da ricercatori della fauna selvatica, e una traversata del lago sulla zattera, da concludere con una degustazione di pesce. Sulle sponde di questo specchio d’acqua austriaco, le occasioni di relax e divertimento non mancano di certo.

lago Weissensee

Il lago Weissensee, il più alto delle Alpi austriache

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Il tram che conduce al balcone suggestivo di Trieste

C’è un luogo di incantevole bellezza in una città altrettanto meravigliosa. Stiamo parlando dell’elegante, colta e intellettuale Trieste, la città del vento che fa da ponte tra l’Italia e l’Europa, quella che ospita uno dei più importanti porti di tutto il Mediterraneo. Quella che tra musei, caffetterie storiche e letterarie, tra le testimonianze di artisti e scrittori, ospita un quartiere che lascia senza fiato, perché è qui che è possibile perdersi alla vista più bella dell’intero territorio. Benvenuti a Villa Opicina.

El tram de Opcina

Situato sull’altopiano del Carso, il quartiere Villa Opicina è un balcone romantico che si affaccia su tutta la città. Il luogo più suggestivo per ammirare Trieste, scattare fotografie romantiche e suggestive e contemplare la bellezza del territorio, è proprio questa terrazza situata in corrispondenza dell’obelisco del quartiere.

Lo stesso tratto di percorrenza per arrivare qui si trasforma in una magica esperienza da vivere a bordo di un tram antico e straordinario. Stiamo parlando del caratteristico tram de Opicna (così chiamato in dialetto triestino), in funzione dal 1902, che dalla Piazza Oberdam porta tutti i passeggeri sulla terrazza romantica che affaccia direttamente su tutta la città e il suo golfo.

A bordo del tram, e con vista finestrino, è possibile ammirare il panorama che si lascia alle spalle e quello che si trova davanti. Il percorso, tutto in salita, si snoda per circa 5 chilometri con un dislivello di 329 metri.

Passeggiare per Villa Opicina

Così ecco che si arriva in un quartiere straordinario dove il tempo sembra non essere passato mai. Villa Opicina, il cui nome deriva dallo sloveno e fa riferimento proprio all’altezza del quartiere, dista pochissimi chilometri dalla frontiera con la Slovenia.

Il nome Villa Opicina, però, è stato adottato sono nel 1966 indicando non solo il quartiere, ma anche la stazione ferroviaria adiacente.

Secondo alcune fonti storiche, insediamenti urbani esistevano già in tempi lontani, fino al 1842. La comunità risiedeva proprio sopra la cima del monte che si vede dietro all’obelisco, ma a causa della forte esposizione ai venti freddi, gli abitanti scelsero di spostarsi proprio dove c’è il quartiere. I resti dell’insediamento, però, sono stati distrutti durante la prima guerra mondiale.

A rendere particolarmente celebre il quartiere è proprio il tram che conduce alla terrazza panoramica. Si tratta infatti di una delle prime tranvie europee nata a cremagliera e poi trasformata in funicolare. L’obiettivo era proprio quello di permettere gli spostamenti agevoli tra il centro cittadino di Trieste e il quartiere posto a queste alture.

Un’altezza che però rende il luogo uno dei più panoramici di Trieste e dell’Italia intera, proprio lì dove è stato eretto l’obelisco in onore dell’imperatore Francesco I. Fu lui a inaugurare la strada per Opicina nel 1830. Nel secolo successivo fu anche costruita la chiesa di San Bartolomeo.

L’obelisco, però, è famoso anche per un altro motivo, si tratta del punto di partenza per intraprendere la Strada Napoleonica, conosciuta anche come strada Vicentina, che è uno dei sentieri più celebri della città di Trieste. Percorrendolo è possibile ammirare meravigliosi scorci della città e del suo golfo, e da questi lasciarsi incantare.

Trieste, Tram Opicina

Trieste, Tram Opicina

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Esiste un’isola dove puoi recarti per discutere e poi fare pace

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci e proprio quando crediamo di aver visto tutto, ecco che nuove e inedite realtà ci confermano che sono tante le cose che non conosciamo. Come quella piccola isola situata vicino a Eilean Munde, che molti di noi non conoscono, dove le persone in un tempo neanche troppo lontano si incontravano per discutere e per poi fare pace con formaggio e whisky.

Ci troviamo a Loch Leven, uno degli oltre 30.000 laghi della Scozia, è qui che esiste la più conosciuta e disabitata Eilean Munde, o Mhunna, al fianco della quale emerge dalle acque un piccolo lembo di terra – l’isolotto di Eilean a’ Chombraidh – conosciuto agli abitanti del Paese come l’Isola della Discussione.

Il nome evocativo conferma quello che possiamo immaginare: questo luogo era utilizzato dalle persone che dovevano risolvere problemi, conflitti e controversie. E, una volta fatta pace, ecco che si poteva raggiungere il vicino isolotto di Eilean na Bainne, noto altresì come Isola dell’alleanza. È qui, infatti, che venivano redatti gli accordi ufficiali di pace.

La piccola isola scozzese dove puoi litigare e fare pace con formaggio e whisky

È una storia bizzarra quella di Eilean a’ Chombraidh che sembra uscita da un libro di fiabe per bambini, da un romanzo o un film, eppure è reale. Provate a chiedere alle persone che abitano le sponde del lago scozzese di Loch Leven, vi confermeranno, attingendo dalla loro memoria, che un tempo l’isola assolveva proprio questa funzione.

È qui che le persone che incorrevano a dispute e controversie si recavano, per trovare accordi e compromessi. E in quella cornice naturale, autentica e selvaggia di cui la Scozia è orgogliosa protettrice, tutto diventava più facile. Fu questa l’intuizione che dovettero avere le popolazioni locali quando iniziarono a mandare i cittadini su quella che poi venne ribattezzata l’Isola della Discussione.

Ma non erano lasciati soli al loro destino. Per rendere la permanenza più piacevole, e permettere di far pace in condizioni decisamente più appaganti, alle persone inviate sull’isola venivano lasciati whisky, formaggio e torte di avena. Perché a pancia piena si sa, gli accordi sono molto più soddisfacenti.

Eilean a’ Chombraidh

Secondo alcune fonti, Eilean a’ Chombraidh avrebbe svolto la funzione di Isola della Discussione per almeno 1500 anni. Leggenda o realtà? Sono molte le storie popolari che si raccontano, la maggior parte delle quali hanno a che fare con i clan che vivevano sull’isola Eilean Munde, e confermano quindi che l’isola aveva uno scopo ben preciso e anche nobile se vogliamo.

Le regole erano piuttosto semplici: quando tra i membri del clan nascevano discussioni o litigi, le persone che avevano dato vita al conflitto venivano portare sull’isola e lì dovevano restare, da sole, fino a quando il problema non era risolto. Una volta trovato l’accordo, invece, potevano raggiungere l’isola vicina per sigillarlo e poi raggiungere le loro comunità. E a quanto pare funzionava dato che in più di un secolo le battaglie tra clan sono state per lo più inesistenti, o comunque pacifici.

E allora viene da chiedersi se vale la pena prendere esempio dai clan scozzesi e recarci su un’isola remota anche noi, con formaggio, whisky e torte d’avena alla mano s’intenda, per fare pace.

Eilean Munde e la vicina Isola della Discussione

Eilean Munde e la vicina Isola della Discussione, Scozia

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Consigli Viaggi

Viaggiare sui treni di lusso: consigli utili

Un viaggio a bordo di un treno di lusso è un vero sogno a occhi aperti: mentre il paesaggio scorre e si rinnova fuori dal finestrino, il comfort di carrozze finemente arredate e curate in ogni dettaglio, lounge, aree relax e ristoranti di alta cucina rendono l’esperienza indimenticabile.

Vediamo insieme quali sono alcuni dei convogli più apprezzati al mondo per una vacanza favolosa.

treni lusso interno

Interno treno di lusso

Il Treno Suite Shiki-shima, Giappone

L’ultramoderno e lussuoso Suite Shiki-Shima (che significa “isola delle quattro stagioni”) viaggia alla scoperta del Giappone orientale visitando villaggi, musei, templi, mercati, ristoranti e siti naturali lungo il tragitto di tre notti.

I 15 posti letto a bordo vanno da sistemazioni semplici ed eleganti con bagno privato fino a suite a due livelli con pannelli in legno laccato e carta washi, vasche da bagno rivestite di cipresso, il tradizionale pavimento in tatami e caminetto.

Come prevedibile su un treno così sontuoso, il vagone ristorante offre il meglio della cucina giapponese con i piatti speciali delle località visitate a cura di un team di chef.
Una sofisticata ospitalità di alto livello.

L’iconico Belmond Venice Simplon-Orient-Express

orient express

Orient Express

Il leggendario Belmond Venice Simplon-Orient-Express non ha bisogno di presentazioni: gli interni con pannelli in legno scintillanti, i tavoli da pranzo apparecchiati con stoviglie di argento e cristallo e l’esclusivo comfort della zona notte lo hanno reso il ​​simbolo di un’epoca.

Il treno, composto da carrozze degli anni Venti e Trenta completamente rinnovate, conduce alla scoperta dell’Europa e, una volta all’anno, propone un viaggio lento di cinque notti tra Parigi e Istanbul.

Le Grand Suite dispongono di bagno privato, letti matrimoniali e riscaldamento a pavimento nella zona giorno.
Anche le altre sistemazioni offrono eleganti dettagli di design per sentirsi trasportare nell’età d’oro del viaggio.

L’Alaska Railroad

Viaggiare a bordo dell’Alaska Railroad è un’occasione incredibile per ammirare la straordinaria bellezza del Paese, dalle orche che fanno capolino tra le baie ghiacciate fino al maestoso Monte Denali.

Una delle proposte estive della linea ferroviaria, il pacchetto Glaciers, Rails and Trails da 11 notti, si snoda lungo scorci spettacolari soffermandosi in particolar modo negli straordinari Parchi Nazionali di Denali e di Kenai Fjords.

A bordo, i passeggeri possono godersi il paesaggio da un vagone panoramico a due piani: un livello con cupola di vetro e servizio bevande al piano superiore e un vagone ristorante con servizio completo al piano inferiore.

Il Maharajas’ Express, India

Moderno treno di lusso che fa rivivere i fasti dell’epoca dei Maharaja, viaggia principalmente di notte consentendo ai passeggeri di avere tutto il giorno a disposizione per visitare i monumenti e tesori Patrimonio UNESCO, fare safari e cenare in raffinati hotel.
Il prezzo si adatta all’esperienza da favola ma un viaggio più breve, come il pacchetto di tre notti Treasures of India, ha un prezzo più abbordabile e non è meno affascinante.

L’itinerario include escursioni ai magnifici siti del Triangolo d’Oro: il Taj Mahal, il Forte di Agra, il Parco Nazionale di Ranthambore nel Rajasthan e il Forte Amber a Jaipur, oltre a trattamenti termali e al meglio della cucina locale.

Il treno vanta due ristoranti, un vagone bar e moderne sistemazioni con bagno privato che vanno da una cabina doppia deluxe fino alla suite presidenziale.

Il Rocky Mountaineer, Stati Uniti

Storicamente, il Rocky Mountaineer ha attraversato il Canda con percorsi che terminavano a Vancouver e Jasper o Banff.

A partire da agosto 2021, tuttavia, la compagnia ha lanciato un nuovo viaggio di due giorni tra Denver e Moab, nello Utah, con sosta a Glenwood Springs, in Colorado, dove i passeggeri scendono per trascorrere la notte in hotel prima di risalire a bordo la mattina successiva e concludere il viaggio a Moab.

Il treno di lusso, progettato appositamente per ammirare il paesaggio, offre vedute impagabili delle Montagne Rocciose, dei canyon e delle surreali formazioni rocciose del deserto dello Utah.

Il Rovos Rail, Sudafrica

Infine, il Rovos Rail è un treno da sogno: le carrozze vintage sono state restaurate e aggiornate con moderni impianti idraulici e impianti per l’aria condizionata.
Oltre alle suite private, gli spazi del convoglio includono una carrozza panoramica con divani e una piattaforma con balcone aperto, carrozze lounge e club e un vagone ristorante.

Il pacchetto vacanza personalizzato può includere campi da golf, soggiorni in lodge di lusso, campi safari oppure escursioni intorno alle Cascate Vittoria.
I pacchetti vanno da viaggi di 2 notti fino ad avventure di 14 notti (incluso il nuovo viaggio Copper Trail che attraversa Zimbabwe, Zambia, Repubblica Democratica del Congo e Angola).

I pannelli in legno lucido, le sedie in pelle trapuntata, le finestre panoramiche creano uno stile visivo che evoca un’era di viaggio tra i fasti del passato.

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Treno di lusso

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2.500 Km per attraversare l’Italia lavorando: lo smart walking di Davide

Sono tante, tantissime, le possibilità che si sono aperte per tutti i lavoratori in smart working che, proprio attraverso questa modalità di lavoro, hanno avuto la possibilità di dedicare del tempo alle passioni e alla vita privata senza dover mettere in secondo piano la professione. Un’opportunità, questa, che i nomadi digitali avevano già colto in tempi non sospetti, scegliendo di esplorare il mondo senza sosta.

Perché no, non bisogna per forza mollare tutto perché oggi è nostra l’opportunità di scegliere di viaggiare senza smettere di lavorare e viceversa. E per i più scettici basta dare uno sguardo in giro per vedere le storie di chi ha scelto di farlo e continua a farlo. Come Davide Fiz che ha scelto di intraprendere un viaggio sensazionale alla scoperta del nostro stivale con zaino in spalla e laptop alla mano. Scopriamo la sua storia.

20 Cammini in tutte le regioni d’Italia lavorando

Davide Fiz è freelance da oltre 11 anni e quindi conosce bene tutte le possibilità del lavoro flessibile e da remoto, ma è anche un viaggiatore dal 1998 e un appassionato esploratore di sentieri e cammini. Così ecco la sua idea, quella di coniugare le sue passioni senza dover accantonare o mettere in standby il lavoro.

Smart walking, Davide Fiz

Smart walking, Davide Fiz

Da Marzo a ottobre 2022, infatti, Davide Fiz percorrerà 20 cammini per altrettante regioni d’Italia dividendo le sue giornate tra trekking, lavoro e scoperta del territorio italiano. Uno smart walking, come l’ha ribattezzato lui, che apre alla possibilità di sfruttare maggiormente il tempo libero, quello da dedicare alle passioni, senza rinunciare alla professione.

“Smart Walking porterà me, il mio zaino e il mio pc sui cammini delle regioni italiane. La mattina si cammina, il pomeriggio si lavora. La settimana lavorativa sarà una settimana di cammino, che sia il cammino a battere il tempo e che il lavoro arrivi quando, e dove, si fermano i piedi.”

Seguire la sua avventura può essere sicuramente di stimolo a tutte le persone che vogliono cogliere l’opportunità di fare ciò che amano. E in questo senso le possibilità sono tantissime e, come ci dimostra Davide che ha scelto di camminare lavorando per esplorare il territorio italiano, non abbiamo limiti nella loro applicazione.

20 cammini da compiere in 8 mesi.

Saranno 2500 i chilometri che Davide percorrerà lungo lo stivale attraversando crêuze, tratturi, regie trazzere, vie, vecchie strade dismesse, sentieri per un totale di 20 cammini italiani da compiere in 8 mesi.

Smart walking, Davide Fiz

Smart walking, Davide Fiz

Lo smart walking inizierà a marzo, ma il programma è già stato realizzato. Davide camminerà la mattina, con tappe di lunghezza media di 20Km e 4/5 ore di durata. Il viaggio partirà dal Sud Italia in marzo, dal Cammino Materano per poi spostarsi al Cammino del Salento e quello del Negro in Campania. In Aprile sarà la volta della Sardegna, poi Umbria, Lazio, Marche, Molise per proseguire in estate nel Nord Italia fino al Friuli. I mesi di settembre e ottobre saranno dedicati ai cammini, nuovamente a Sud, in Sicilia e Calabria.

”Racconterò dei posti, degli incontri, di cosa dicono i paesi che attraverso, quale sapore ha l’Italia, di come stanno i miei piedi e se mi vogliono ancora bene, delle strategie che metterò in pratica per far convivere – in equilibrio – la mia passione e il mio lavoro.”

Le tappe, le esperienze e le emozioni di viaggio saranno raccontate da Davide Fiz sul suo blog personale Smartwalking.eu. Non ci resta che restare sintonizzati.

Smart walking, Davide Fiz

Smart walking, Davide Fiz