Categorie
crociere Europa Francia Notizie Viaggi

Sta per salpare la nave più green al mondo

La nave più green mai costruita è alle fasi finali e salperà entro l’anno. Stiamo parlando della di MSC World Europa, che attualmente è in costruzione nei Chantiers de l’Atlantique di Saint-Nazaire, in Francia. La nave sarà consegnata nell’ottobre 2022 e poi prenderà il largo diretta verso il Golfo Arabico.

Com’è fatta la MSC World Europa

La nave avrà 2.626 cabine e potrà ospitare fino a 6.762 passeggeri. Sarà lunga 333,3 metri e avrà una stazza lorda di 205.700 tonnellate. Il design della World Europa sarà innovativo, con una prua a 90° a forma di freccia che taglierà l’acqua con facilità, una caratteristica mai vista prima d’ora su una nave da crociera. La prua, però, non avrà solo un valore estetico, bensì sarà capace di migliorare ulteriormente la stabilità della nave offrendo comunque un comfort maggiore per gli ospiti.

L’impressionante e inedita forma a “Y” a poppa si apre sull’Europa Promenade, una passeggiata lunga 104 metri, che offre una vista mozzafiato sul mare ed è divisa in una parte aperta e un’altra metà coperta da un imponente schermo a Led, che trasmetterà giochi di luci durante l’intero arco della giornata.

Una delle caratteristiche principali della Promenade sarà The Venom Drop The Spiral, un sorprendente elemento architettonico centrale sotto forma di uno scivolo a secco che si estende per undici ponti, il più lungo in mare.

Le dimensioni della nave consentiranno di avere delle aree completamente distinte, ognuna con il proprio stile e le proprie esperienze. Si potrà passare da una tranquilla area zen per soli adulti alla Promenade, con intrattenimento, negozi e bar, fino a un’area separata per le famiglie che ospita ben dieci nuove strutture per bambini.

Come sulle altre navi della compagnia, non mancherà la Aurea Spa, un centro wellness in stile balinese di 1.012 metri quadrati, con area termale, palestra, barbiere e beauty saloon con trattamenti di bellezza e benessere.

Una nave nella nave sarà poi lo Yacht Club, che prevederà oltre alle cabine più belle anche un’area riservata accessibile solo ai membri del Club, con ristorante e lounge privati, una grande area piscina con solarium e vasche idromassaggio. Ci sarà anche un’area della spa dedicata a questi ospiti, con sale massaggi dedicate e accesso completo alla Thermal Suite nella Aurea Spa e tanto di servizio di maggiordomo 24 ore su 24.

La nave offrirà 13 punti di ristoro, inclusi sei ristoranti tematici e due locali completamente nuovi: lo Chef’s Garden Kitchen, che propone microverdure, e La Pescaderia, con grigliate di pesce e posti a sedere all’aperto. Un ristorante sarà anche aperto tutti i giorni 24 ore su 24.

Una nave green

La World Europa sarà la prima nave di MSC Crociere alimentata da gas naturale liquefatto (GNL), il combustibile fossile più pulito attualmente disponibile per le grandi navi da crociera e sarà la nave più grande ed ecologicamente più avanzata in navigazione nel Medioriente. Con il GNL la riduzione dei gas serra raggiungerà fino al 25%.

Ma non sarà l’unica tecnologia green rivoluzionaria a bordo della nave. Lo scopo della compagnia è infatti quello di arrivare a “operazioni a emissioni zero“. Anche il sistema di trattamento delle acque reflue sarà di nuova generazione e sarà dotata di altre tecnologie ambientali all’avanguardia, contribuendo sempre più alla tutela dell’ambiente.

Le crociere della nave

La MSC World Europa farà rotta negli Emirati Arabi Uniti nella stagione invernale 2022/2023, con crociere di sette notti da Dubai e Abu Dhabi a Sir Bani Yas Island, Dammam, in Arabia Saudita, e Doha, in Qatar.

MSC-World-Europa

La MSC World Europa

Categorie
Europa Idee di Viaggio itinerari culturali musei Portogallo Viaggi

Così l’arte dell’azulejo ha trasformato il Paese in un museo a cielo aperto

Anche se guidati da altre intenzioni o attrazioni, un viaggio in Portogallo si trasforma rapidamente in un’esperienza immersiva all’interno della splendida arte dell’azulejo. Una pratica, questa, affonde le sue radici in tempi antichissimi, nella cultura e nella stessa identità di un Paese meraviglioso da scoprire.

E non c’è neanche bisogno di cercarli negli angoli nascosti della città o preparavo un itinerario che porti alla scoperta di queste opere d’arte, perché gli azulejos sono praticamente ovunque e sono bellissimi. Sono loro, con la sola presenza, che trasformano l’intero Portogallo in un museo a cielo aperto che incanta gli occhi.

Cos’è l’arte dell’azulejo

Piccola pietra liscia e lucidata, è questo il significato della parola araba Al-zuleique che ha dato origine all’arte portoghese che oggi tutti conosciamo come azulejo. Oggi è impossibile non conoscere e riconoscere quelle piastrelle di ceramiche contraddistinte da smalti e decorazioni, perché nel Paese le loro tracce sono praticamente ovunque.

Facciata di un edificio a Porto

Facciata di un edificio a Porto

La tradizione vuole che la forma delle piastrelle sia quadrata con una misura di 12 centimetri per lato, ma con il tempo e le influenze esterne, molte decorazioni hanno assunto forme e dimensioni differenti. Le origini, dicevamo, affondano le loro radici in tempi lontani quando, nel XIII secolo, soprattutto nelle città di Valencia, Siviglia e Granada, gli artisti locali influenzati dalla cultura mussulmana, iniziarono a lavorare a lastre smaltate e colorate realizzate in argilla da utilizzare per i pavimenti e le pareti.

Quella che inizialmente era una decorazione fuori dall’ordinario, iniziò però a ricoprire un ruolo sempre più importante nell’architettura a partire dal XV secolo, fino a diventare centrale. Anche se molti altri Paesi europei ereditarono le medesime influenze, nessun come il Portogallo trasformò quest’arte in un riconoscimento della propria identità culturale.

L’azulejo, nei secoli, invase le case e i giardini, i conventi e le chiese, le fontane e le opere pubbliche. C’erano piastrelle sacre, che raffiguravano le scene della vita dei senti, o altre profane, ma il risultato era il medesimo: piccole opere d’arte destinate a straordinarie decorazioni che ancora oggi possiamo ammirare.

Azulejos: opere d’arte en plein air in Portogallo

Elencare tutti i posti dove è possibile ammirare gli azuljos in Portogallo è un’impresa difficile, se non impossibile, perché in tutte le città del Paese, tra le case e le chiese, è possibile osservare questa antica arte, sia nelle opere private che in quelle di arte pubblica.

A Porto, per esempio, è facile innamorarsi. Non solo per le attrazioni turistiche che attirano viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo, ma anche per questa arte che intrisa nel tessuto urbano della città. Gli azulejo caratterizzano in maniera univoca l’atrio della stazione São Bento, puntellato da 20000 piastrelle decorate. Bellissima e straordinaria è anche la facciata principale dell’Igreja de Santo Ildefonso che, attraverso dei mosaici, mette in scena l’Eucorastie. Ne emerge un’opera d’arte maestosa e imponente che lascia senza fiato.

Sant'Ildefonso in Piazza Batalha

Sant’Ildefonso, Porto

Anche le stazioni della metropolitana di Lisbona sono decorate con pannelli di azulejos che portano la firma dei grandi maestri portoghesi. Una tradizione, quella di decorare le stazioni metropolitane, che ha finito per influenzare anche altri luoghi d’Europa come Parigi e Bruxelles.

Sempre a Lisbona troviamo anche il Museu Nacional do Azulejo dove è possibile toccare con mano l’universo variegato di questa arte, la sua storia e le tecniche che si sono tramandate nel tempo.

Anche nelle Azzorre ci sono tracce visibili e sensazionali di questa arte. Gli azulejos invadono l’architettura del suggestivo Santuario di Nossa Senhora da Paz a Vila Franca do Campo, São Miguel.

Non solo da osservare e da fotografare, però, gli azulejos con il tempo si sono trasformati in veri e propri cimeli di viaggio diventando i souvenir più acquistati nell’intero Paese dai turisti di tutto il mondo.

Vila Franca do Campo, Azzorre

Vila Franca do Campo, Azzorre

Categorie
città Europa Francia linee aeree Lombardia Milano Notizie Viaggi

Decolla da Milano la prima compagnia aerea con posti solo Business Class

In Francia vola già da sette anni e, a breve, decollerà per la prima volta anche dall’Italia, collegando l’aeroporto di Milano Malpensa con New York Newark. La Compagnie è la prima compagnia aerea che a bordo offre solo posti in Business Class. Un aereo che porta solamente 76 passeggeri che viaggiano nel massimo comfort, quasi come un jet privato.

Quando decolla

Il primo volo, operato da un Airbus A321neo, è previsto per il prossimo 15 aprile e le prenotazioni sono già aperte. Si può quindi iniziare a pensare di trascorrere una vacanza primaverile nella Grande Mela oppure prenotare il prossimo viaggio di lavoro viaggiando comodamente e senza pensieri. Saranno ben cinque i voli settimanali che collegheranno l’aeroporto milanese all’aeroporto più vicino a Manhattan.

Comfort a bordo

Essendo una sola classe Business, le poltrone a bordo sono ampie e reclinabili e non c’è nulla di più piacevole come dormire sdraiati in aereo quando un volo è lungo. Per i voli in Italia, la compagnia ha pensato bene di personalizzare l’esperienza a bordo. Se in Francia gli amenity sono stati pensati per i clienti francesi, in Italia il servizio sarà più vicino ai nostri gusti. A partire dal caffè. Gli amenity kit saranno di [ comfort zone ], un’azienda che produce in Italia con energie rinnovabili.

la-compagnie-business

L’interno del velivolo che offre solo Business Class

Anche i menu che saranno serviti ai passeggeri sono stati studiati da chef italiani, tra i nomi più blasonati, Isabella Potì e Floriano Pellegrino di Bros da Lecce e il vicentino Lorenzo Cogo, di Lorenzo Cogo Social Club e del Ristorante Dama di Venezia. Un vero ristorante gourmet a 10.000 metri d’altezza, insomma. Anche i vini selezionati saranno di etichette assolutamente italiane.

Non mancherà poi l’intrattenimento a bordo, a partire dal servizio Wi-Fi gratuito per tutti, che consentirà di lavorare non-stop e di fare tutto ciò che si farebbe a terra.

Quanto costa

I prezzi dei biglietti aerei di andata a ritorno per volare a bordo della Business Class di La Compagnie partono da 1500 euro. Tutti i biglietti sono al 100% Flex e quindi modificabili e rimborsabili, senza alcun costo aggiuntivo, fino a 24 ore prima della partenza. Sono inclusi per tutti i passeggeri due bagagli registrati a testa.

Categorie
Borghi Viaggi

Il borgo con la più importante raccolta di opere seriali d’Italia

Nella magica Maremma Laziale svetta Tarquinia, città del viterbese che è uno scrigno incredibile di cultura etrusca e romana. Uno dei centri più importanti dell’Etruria dal punto di vista artistico e architettonico, un borgo che si lascia scoprire lentamente e che possiamo definire un sito archeologico a cielo aperto. Non è un caso che abbia saputo conquistare viaggiatori da tutto il mondo.

Cosa vedere a Tarquinia

Tarquinia è un luogo in cui i turisti possono trovare ogni meraviglia: bellezze architettoniche, artistiche e archeologiche di grande valore storico, e riserve naturali come la Riserva Naturale delle Saline di Tarquinia, la Campagna Maremmana, i Monti della Tolfa e i Monti Cimini. L’antico centro etrusco e romano su cui si fonda la città, sorgeva sulla Civita”, una collina alle spalle del “colle dei Monterozzi” dove oggi si trovano l’abitato di Tarquinia, e la necropoli antica (necropoli dei Monterozzi).

Il Duomo costruito nel 1260 è il principale luogo di culto del borgo, e merita di certo una visita. Così come le bellissime chiese: la Chiesa di Santa Maria in Castello, l’arabeggiante Chiesa della Santissima Annunziata, la Chiesa di San Giuseppe, la Chiesa di San Leonardo e la Chiesa del Suffragio. Passeggiando per il centro storico di Tarquinia, si scorgono le spiccate caratteristiche medievali: le grandi torri che svettano qua e là tra le case, e le possenti mura di cinta che proteggono ancora la parte nord della città.

Da non perdere, durante la visita a questa cittadina così ricca di storia e cultura, anche i resti di Palazzo dei Priori,  Palazzo Vitelleschi,  in cui ammirare i reperti nelle sale del Museo Nazionale Etrusco, qui ospitato, e la Fontana Nova, lungo Via di Fontana Nuova: una scenografica fontana posta in uno scenario suggestivo di rupi, arcate e verdi prati. Questo è anche un apprezzato punto panoramico su tutto il centro storico di Tarquinia.

Tarquinia cosa vedere

Uno scorcio di Tarquinia

Tarquinia: il borgo con la raccolta di opere seriali più importante d’Italia

Tarquinia, tuttavia, non è solo uno dei borghi scrigno d’arte e cultura antichissime. In questa cittadina della maremma laziale è presente la raccolta di opere seriali più importante e vasta d’Italia. Si tratta della Collezione Peruzzi (prima a Milano e dal 2017 a Tarquinia): oltre duecento opere seriali di arte italiana contemporanea, che ha preso vita dal 1980 grazie alla passione dell’Ingegner Vittorio Peruzzi, che ha raccolto opere di artisti che rappresentano in modo completo i movimenti e gli artisti italiani conosciuti in tutto il mondo.

La Casa Museo Peruzzi di Tarquinia, alle Piane del Marta, è diventata un vero e proprio punto di riferimento assoluto per appassionati, studenti, critici, studiosi delle avanguardie internazionali dalla seconda metà del Novecento.

Cosa si può ammirare a Casa Museo Peruzzi? Diverse icone della storia del mobile moderno con le opere dei più importanti architetti del movimento moderno internazionale come: Le Corbusier, Wright, Jacobsen, Rietveld, Van Der Rohe, Castiglioni, Mollino, Frattini, Mari, Sapper, De Lucchi, Wegner, Ponti, Thonet, Magistretti, Ingrand, Starck. E rappresentanze eccellenti dei vari movimenti artistici, con opere seriali pop di Baj, Rotella, Spoldi, le sculture di Consagra e Arnaldo Pomodoro; pezzi di Afro, Burri, Capogrossi, Fontana, Vedova, Agnetti, Fabro, Kounellis, e i nuovi e già consacrati nomi come Bonvicini, Vitone e Cattelan.

Casa Peruzzi Tarquinia

Casa Museo Peruzzi

Categorie
Notizie Viaggi

Paestum e Alto Cilento per la Capitale Italiana della Cultura 2024

L’Unione dei Comuni Paestum e Alto Cilento alla conquista del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2024. Si tratta dell’unica associazione di comuni italiani presente tra i dieci candidati finalisti. La proclamazione del vincitore è attesa per la metà di Marzo, da parte del Ministero della Cultura.

Paestum e Alto Cilento per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024

I numeri parlano già da soli, per ribadire l’importanza di questi luoghi per il patrimonio culturale italiano: 11 comuni – Capaccio Paestum, Agropoli, Giungano, Cicerale, Ogliastro Cilento, Prignano Cilento, Torchiara, Rutino, Lustra, Laureana Cilento e Perdifumo -si sono uniti e portano al voto un tesoro di meraviglie paesaggistiche, naturali ed architettoniche uniche.

Non solo, in questo lembo di terra cilentana, sono stati riconosciuti ben tre patrimoni UNESCO: il Parco Archeologico di Paestum e Velia (dal 1998), il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (nella rete dei Geoparchi UNESCO nel 2010), e un bene immateriale che dona longevità a chi la osserva, come gli abitanti centenari del Cilento, ossia la Dieta Mediterranea di Ancel Keys, dichiarata Patrimonio UNESCO nel 2010, con i prodotti tipici, presenti nel paniere della dieta mediterranea cilentana, oltre alla bufala DOC, fichi e olio.

Le bellezze di Paestum e Alto Cilento

Un territorio, fra terra e mare, che racchiude storia, arte e natura. Le due città principali sono Capaccio Paestum e Agropoli, note ai viaggiatori di tutto il mondo per la presenza di patrimoni inestimabili come i Templi di Paestum, la più importante testimonianza della Magna Grecia, oppure il Castello Angioino Aragonese di Agropoli a picco sul mare. I piccoli borghi dell’entroterra non sono di certo da meno, e vantano meraviglie tutte da scoprire.

Tra queste, ci sono, ad esempio palazzi e castelli con vedute mozzafiato: Palazzo Baronale de Conciliis a Torchiara, Palazzo de Vargas a Perdifumo, Palazzo de Stefano a Ogliastro Cilento, e il maestoso Castello di Rocca Cilento, dal quale si gode un panorama a 360 gradi incantevole.

Il progetto culturale di Paestum e Alto Cilento

L’unione dei comuni di Paestum e Alto Cilento si candida con sette colonne portanti di proposte culturali, quasi fosse un tempio. Si parte dalla centralità dei piccoli borghi del Cilento, rivalorizzati, e i loro giovani, protagonisti di un cartellone di eventi, convegni, e spettacoli. La lettura sarà un altro punto fondamentale della proposta del territorio che, da due anni a questa parte, ospita anche una delle tappe del Premio Strega, proprio nella splendida cornice dell’area archeologica di Paestum. Non mancherà l’arte contemporanea: i borghi pulluleranno di artisti, mostre, performance e percorsi urbani che richiameranno appassionati e turisti.

Un altro elemento centrale della proposta di Paestum e Alto Cilento per la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2024, è rappresentato dalla musica e dal teatro: nella nuova Arena dell’Unione, e nei tanti siti che già ospitano manifestazioni musicali e teatrali, si alterneranno artisti di fama internazionale e grandi Maestri del Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Verdi di Salerno e la Scala di Milano. Una delle principali risorse ed attrattive del territorio rimane sempre l’archeologia. Epoche lontanissime rese attuali, qui, dove l’architettura, l’arte, i riti, la cultura della Grecia antica stupiscono i viaggiatori che verranno coinvolti in percorsi di approfondimento e visita più interattivi.

Parco del Cilento

Il Parco del Cilento

 

Categorie
Notizie Viaggi

Ivrea è la Capitale italiana del libro 2022

È giunto al suo terzo anno il progetto italiano, sponsorizzato dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, volto a promuovere la cultura e, più in particolare, la lettura: è stato infatti assegnato il titolo di Capitale italiana del libro 2022, e la città vincitrice è Ivrea.

Ivrea, la Capitale italiana del libro 2022

Il concorso per assegnare il titolo di Capitale italiana del libro si è aperto nei mesi scorsi, e ha visto una ricca partecipazione. Ben 16 sono state le candidature pervenute, ma di queste solo 8 città sono riuscite ad arrivare alla selezione finale: Ivrea, Aliano, Barletta, Costa di Rovigo, Nola, Pescara, Pistoia e Pordenone. Dunque è stata una sfida davvero ardua, ma la giuria non ha avuto dubbi nel proclamare vincitrice la cittadina piemontese.

Le motivazioni? Le ha spiegate il presidente della giuria, Marino Sinibaldi: “Tra le altre proposte, tutte di notevole qualità e meritevoli di attenzione, la candidatura di Ivrea si segnala per la capacità di mettere in rete le molteplici energie del territorio, di aprirsi alla dimensione internazionale, di proporsi come luogo dove si immagina il futuro del libro e della lettura”. Il titolo è stato assegnato in diretta streaming dal Ministro della cultura Dario Franceschini.

Immediata la reazione del sindaco, che ha voluto commentare con entusiasmo: “Siamo davvero felici di questo riconoscimento. Ivrea potrà condividere con tutta Italia lo straordinario patrimonio culturale che custodisce ed essere per un anno intero il palcoscenico di tutto ciò che ruota attorno al mondo dei libri”. La città piemontese è la terza a potersi fregiare di questo titolo. Prima di lei, ci sono state Vibo Valentia nel 2021 e Chiari nel 2020.

Ivrea, una perla piemontese

Immersa tra lussureggiante vegetazione e rigogliosi rilievi morenici, la città di Ivrea appartiene territorialmente alla città metropolitana di Torino ed è un luogo ricco di storia e di cultura. È il centro nevralgico del Canavese, attraversato dal fiume Dora Baltea e a poca distanza dal confine con la Valle d’Aosta. Sin dall’antichità, ha rappresentato un importante punto di snodo, un vero e proprio crocevia strategico che le ha permesso di fiorire. E del suo florido passato ci sono numerose testimonianze, che fanno di Ivrea un vero gioiello.

Dal Duomo di Santa Maria Assunta, splendido edificio barocco risalente al IX secolo, al Palazzo del Vescovado, con il suo torrione merlato: il centro storico della città è uno scrigno di tesori preziosissimi. Uno di questi è il Castello di Ivrea, imponente maniero medievale eretto nella seconda metà del ‘300, che vide passare tantissimi personaggi storici di rilievo. Ma non si può certo dire che la città viva solo del suo passato più lontano. Tra progresso industriale e longeve tradizioni, ancora oggi è un luogo d’eccellenza.

È qui che vide i natali la prestigiosa fabbrica di macchine da scrivere Olivetti, che per lungo tempo fu il fulcro dell’economia locale. E tracce di questo importante periodo sono ancora presenti nel tessuto urbano di Ivrea, a partire dal lascito culturale dell’azienda che ha dato vita al Museo a cielo aperto dell’architettura moderna. Per il suo immenso valore storico, artistico e architettonico, la città è entrata a far parte dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO nel 2018.

Categorie
città Europa Idee di Viaggio Parigi Viaggi

Tutti pazzi per Parigi (in treno)

Negli ultimi anni, Parigi ha assistito a un forte calo di arrivi di turisti. Prima del Covid, c’erano stati anche dei motivi di sicurezza dovuti al pericolo di attacchi terroristici che avevano tenuto lontani molti visitatori. Da prima destinazione al mondo a fanalino di coda, insomma.

Ultimamente sembra che stia tornando ad attrarre come prima. Merito sicuramente delle minori restrizioni e della fiducia che i visitatori stanno riconquistando nei confronti dei viaggi in generale e di Parigi in particolare, dalla quale siamo rimasti tutti lontani per troppo tempo.

Parigi in treno (ad alta velocità)

Ma il boost per gli italiani l’ha sicuramente dato l’introduzione di nuovi treni ad alta velocità, che in poche ore collegano le nostre città con Parigi. Il primo Frecciarossa è partito lo scorso 18 dicembre e ha registrato il sold out (anche per le tariffe lancio a partire da 29 euro). Da allora, due treni collegano ogni giorno la stazione di Milano Centrale con la Gare de Lyon a Parigi, con fermate a Torino e a Lione. In 6 ore e mezza si arriva nella ville lumière.

Secondo i dati di Trainline, le prenotazioni per la nuova tratta Milano-Parigi registrati sulla piattaforma sono triplicate dal lancio di Trenitalia, con un picco di +216%. Evidentemente il treno, come mezzo sostenibile, sicuro e confortevole (il 16% dei biglietti acquistati per i servizi di Trenitalia sono in classe Business ed Executive), piace.

E da quando è partito il Frecciarossa italiano, anche il treno “grande vitesse” TGV francese ha rilanciato i collegamenti tra l’Italia e Parigi con offerte low cost.

Cosa c’è di nuovo a Parigi

Parigi è sempre una buona idea, di cose da fare e da vedere ce ne sono un’infinità e sicuramente non le avete ancora viste tutte. Ora, poi, ci sono anche molte novità, quindi la lista di luoghi da visitare si allunga ancor più. Dopo sette anni di restauri, riapre a marzo il Musée de Cluny, interamente dedicato al Medioevo e totalmente modernizzato.
Nel cuore del Quartiere Latino, non solo è ricco di tesori, ma è anche uno degli ultimi monumenti che testimoniano l’architettura civile medievale a Parigi.

Per le fashion addicted, a Parigi, città della moda, ci sono degli appuntamenti imperdibili: la ricorrenza del 60° anniversario della prima sfilata di Yves Saint Laurent viene celebrata in sei musei parigini al 15 maggio, dal Centre Pompidou al Louvre, dal Musée d’Art Moderne al Musée d’Orsay, dal Musée National Picasso-Paris al museo a lui dedicato, Yves Saint Laurent Paris.

Se siete in vena di mostre, da non perdere è sicuramente quella dedicata ai 400 anni dalla nascita di Molière. La mostra “Molière, la fabrique d’une gloire nationale” è allestita all’Espace Richaud di Versailles fino al 17 aprile.

Categorie
animali Destinazioni Viaggi

Animali fantastici e dove avvistarli

Cosa ci spinge a salire sul primo aereo e volare dall’altra parte del mondo? Sono forse le meraviglie costruite dall’uomo in tempi antichi o moderni, le bellezze di Madre Natura o le tradizioni conservate e tramandate dalle popolazioni per generazioni? Sono tanti e differenziati i motivi che ci portano a scegliere una destinazione, piuttosto che un’altra e sono gli stessi che ci emozionano e ci regalano i ricordi indelebili di un viaggio che non si può dimenticare.

Alcuni di noi sono così riconoscenti alla natura, e alle meraviglie del mondo che abitiamo, che scelgono di attraversare l’intero globo pur di lasciarsi stupire da queste. Altri invece sono affascinati dalle creature che popolano questa terra, quelle che abitano i luoghi vicini e remoti, le stesse che valgono da sole il viaggio.

Ed è a loro che oggi dedichiamo questo itinerario, un viaggio alla scoperta degli animali straordinari del mondo che possiamo avvistare durante le nostre avventure. Si parte!

elefanti Tanzania

Elefanti, Tanzania

Tanzania: i Big Five e gli gnu

Sono gli animali più grandi della Tanzania, quelli leggendari, spaventosi e affascinanti. Stiamo parlando dei leoni, dei rinoceronti, degli elefanti, dei leopardi e i bufali del Capo. Un viaggio qui si traduce in un’esperienza unica al mondo accompagnata anche dalla grande migrazione degli gnu che, durante i mesi di giugno e luglio, si spostano dal Serengeti al Masai Mara.

Galapagos: tra tartarughe giganti e pinguini

In questo remoto paradiso terrestre, i viaggiatori sono chiamati a vivere una delle esperienze più straordinarie di una vita intera. L’accesso alla natura più selvaggia e autentica è sempre garantito, ed è proprio qui tra coste rocciose e sabbiose bagnate da acque limpide, che si può fare la conoscenza di due esemplari meravigliosi.

Nell’arcipelago vulcanico dell’Oceano Pacifico, infatti, vivono le tartarughe terrestri più grandi del mondo che possono raggiungere anche i 300 kg. Nuotare con loro è un’emozione unica tutta da vivere. Insieme a loro ci sono anche i pinguini, l‘unica specie tropicale del genere Spheniscus, che si vive sulle coste rocciose e sabbiose.

Australia: terra di canguri e koala

Sono tante, forse troppe, le motivazioni che spingono a organizzare un viaggio in Australia, e forse non c’è neanche bisogno di fare una lista di tutte le bellezze di questo territorio. Quello che invece possiamo dirvi è che la presenza di animali come il canguro e il koala, da sola, basta a spingerci fino a lì. Perché il mondo animale australiano è unico, incredibile e affascinante.

India: il regno della tigre del bengala

L’India è un Paese suggestivo, ricco di storia e cultura, di odori e colori, di luoghi meravigliosi. L’India è anche il regno della tigre del bengala, quella maestosa, potente e spaventosa. Avvistarla non è semplice perché bisogna prima trovarla mentre si aggira nell’impenetrabilità dei boschi e della giungla.

Tigre del bengala

Tigre del bengala

I luoghi migliori dove avvistarla sono i parchi nazionali di Corbett e di Bandhavgarh, quest’ultimo, in particolare, ospita 50 esemplari, proteggendo la più alta densità al mondo di questo animale.

Circolo Polare Artico: la patria dell’orso polare

E poi c’è lui, il grande gigante buono, almeno nelle favole. Questo animale popola l’Alaska, il Canada settentrionale, la Groenlandia, le Svalbard e altri territorio appartenenti al Circolo Polare Artico, anche se la sua presenza sulla nostra terra è a rischio. In Canada, considerata la capitale mondiale dell’orso polare, è possibile osservare l’animale in natura nella regione di Manitoba.

Orso polare

Orso polare

Categorie
Viaggi Wanderlust

I romanzi che raccontano il volto più bello dell’Italia

Soprattutto di parole è fatta la nostra immaginazione. Di frasi, racconti e storie che leggiamo e che ascoltiamo, che ci catapultano in universi reali o surreali, in luoghi lontani o vicini che abbiamo già visitato o che non vediamo l’ora di esplorare. Così succede anche per il nostro BelPaese che non smette mai di stupirci per i suoi tesori immensi, per le tradizioni preservate dagli abitanti, per le opere create dall’uomo e quelle che portano la firma di Madre Natura.

Ed è questo, forse, il viaggio più bello che possiamo affrontare, quello che parte dalle parole, prende forma con l’immaginazione e poi diventa reale quando ci mettiamo in cammino. Abbiamo deciso di farlo con voi raccogliendo i romanzi, i libri e i testi che raccontano il volto più bello, magico e suggestivo d’Italia.

Le meraviglie d’Italia da scoprire attraverso i libri

Non solo con le guide possiamo esplorare l’Italia. Sono tanti i testi che ci permettono di scoprire i luoghi che già conosciamo con un’altra prospettiva, come succede nel libro Il giardino dell’arte. Il romanzo di un viaggio fra le meraviglie d’Italia dove il protagonista, un dottorando in Storia dell’arte all’Università di Halifax, percorre in prima persona uno straordinario Grand Tour tra le bellezze del Paese.

O come Guida filosofica dell’Italia, il testo di Giuseppe Pulina, che guarda ai monumenti artistici, storici e culturali rubando lo sguardo ai filosofi, per pensare e ripensare alla grande bellezza che già conosciamo.

Innamorarsi della natura in Valle D’Aosta

“La montagna mi ha visto nascere, mi ha nutrito, insegnato, curato” così recita Il Pastore di Stambecchi. Storia di una vita fuori traccia di Louis Oreiller con Irene Borgna che ci racconta la sua valle, che ci permette di conoscerla in tutta la sua selvaggia unicità. Nel libro sono raccontate le montagne, i boschi, i laghi alpini e i ghiacciai, tutte quelle meraviglie naturali che compongono un paesaggio unico da scoprire e riscoprire, prima attraverso le parole, poi con un viaggio.

Le Langhe di Cesare Pavese

Le Langhe sono da sempre legate al nome di Cesare Pavese e viceversa. Nel suo libro La luna e i falò, dove il protagonista dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale torna a vivere nel territorio piemontese, il dolce, sinuoso e suggestivo paesaggio delle Langhe fa da cornice a questa storia. E sembra proprio di vederle, attraverso le sue parole, quelle colline meravigliose, delicate e poi aspre, i piccoli borghi e il cielo che si perde all’orizzonte.

Riscoprire la superba Genova

Sfogliare La Superba di Ilja Leonard Pfeijffer, permette di guardare l’elegante e monumentale città ligure da un’altra prospettiva, attraverso gli occhi di un uomo del Nord Europa che si perde tra gli enigmi di una città che lo fa sentire a casa.

Lombardia: Una vita vista Lago

È il lago di Como, e tutte le sue naturali meraviglie, l’assoluto protagonista del romanzo di Andrea Vitali Una vita vista Lago, un libro che permette di vivere, attraverso le parole, la bellezza più autentica di un territorio che da sempre ci affascina. Ma per scoprire la Lombardia possiamo affidarci anche a un altro romanzo, il celebre Promessi Sposi di Alessandro Manzoni ambientato nella campagna lombarda e a Milano durante il dominio spagnolo.

Trentino Alto Adige: io resto qui

Resto qui è un romanzo dello scrittore Marco Balzano che incanta già dalla sua copertina nella quale figura l’iconico lago di Resia dal quale emerge dalla superficie il campanile. Ed è proprio qui, davanti a quello che resta di Curon, che si snodano i dubbi e le domande esistenziali degli abitanti altotesini.

La Verona di WIlliam Shakespeare

Quando pensiamo al Veneto non possiamo escludere Verona, quella dell’arena, quella romantica, quella dei Montecchi e i Capuleti. E sono proprio le vie di questa città, dove si snodano le vicende sentimentali e drammatiche Romeo e Giulietta, da scoprire e riscoprire attraverso la narrazione di WIlliam Shakespeare.

La Trieste di Italo Svevo

È una Trieste silenziosa e misteriosa quella che fa da sfondo alle vicende della vita di Zeno Cosino che trascorre le sue giornate tra il porto, il parco e le eleganti vie del centro. È una Trieste, quella a cavallo tra Ottocento e Novecento, che Italo Svevo conosce bene e che racconta ne la sua Coscienza di Zeno.

L’Emilia Romagna di Don Camillo

Sono tanti i riferimenti alla Bassa Emiliana che Giovannino Guareschi, autore di Don Camillo, introduce nel suo libro. E sono altrettanti i luoghi da riscoprire attraverso le vicende di due personaggi emblematici – Don Camillo e Peppone – che si snodano nell’Italia del dopo guerra

Toscana: Camera con vista

Non basterebbe, probabilmente, un solo libro per raccontare le meraviglie della toscana che passano dalle città d’arte, per i borghi, le campagne e le colline. Ma per iniziare possiamo affidarci ai racconti di E.M. Forster, in Camera con Vista, che celebra tutta la bellezza di Firenze e delle sue colline.

Il lago Trasimeno ne La scelta

È un romanzo storico e intenso che narra la storia di un gruppo di ebrei che si rifugia proprio tra le isole del lago Trasimeno. Quella maggiore farà da sfondo alla resa dei conti tra gli abitanti e la propria coscienza.

Se chiudo gli occhi: riscoprire le Marche

Se chiudo gli occhi è un romanzo di Simona Sparaco che parla di sentimenti e di fratture, di emozioni e di ricordi che si snodano tra i Monti Sibillini e il Conero, tra i splendidi territori marchigiani da riscoprire.

La capitale eterna e fragile di Niccolò Ammaniti

Immaginate la città eterna illuminata dalla sua luce più bella. Provate a pensare i palazzi situati nelle zone più eleganti della città, quelli dove la sera si svolgono le feste e i party e si consumano i vizi e i peccati della Roma per bene. È proprio su questo sfondo che si snodano le vicende dei protagonisti di Che la festa cominci di Niccolò Ammaniti.

L’Abruzzo di Ignazio Silone

Probabilmente i nostri ricordi scolastici ci suggeriscono Ignazio Silone quando pensiamo all’Abruzzo. E in effetti, anche se Fontamara è ambientato nell’omonimo villaggio immaginario, sono molti i riferimenti alla Marsica, alle condizioni di vita e al territorio dell’entroterra abruzzese.

Riscoprire il Molise con Tiro al piccione

Tra i romanzi da leggere per riscoprire le bellezze del nostro Paese, e più precisamente quelle legate al territorio molisano, non possiamo che affidarci al testo di Giose Rimanelli e al suo Tiro al Piccione che racconta le vicende del suo protagonista che ritorna nel suo paese di origine.

I rioni di Napoli delle amiche di Elena Ferrante

Sono molti gli itinerari da seguire per percorrere le tappe de L’Amica Geniale, alcune delle quali si sono concretizzate davanti ai nostri occhi grazie alle serie televisive tratte proprio dagli omonimi romanzi di Elena Ferrante. Ed è con quelli che possiamo riscoprire la parte più autentica di Napoli, quella del mare e dei dialetti, quella delle strade, delle viuzze e delle contraddizioni.

La Puglia rurale di Nicolò Ammaniti

È un thriller rurale, un romanzo intenso e drammatico quello di Niccolò Ammaniti. Sfogliando le pagine di Io non ho paura sembra proprio immaginarle le immense distese di grano dorato della campagna pugliese e i dettagli che ci fanno venire voglia di perderci proprio in quei luoghi.

Cristo si è fermato a Eboli

I borghi e i colori, le contradizioni e i drammi della campagna lucana prendono vita in un capolavoro letterario che ci permette di andare oltre il visibile per scoprire un pezzo di storia di questa terra.

Calabria: Il muro dei muri

La storia raccontata da Carmine Abate ne Il muro dei muri è una vicenda fatta di nostalgia e rimpianti, di nuove scelte e di ripensamenti, di andata e ritorno, dove al centro di tutto c’è la Calabria e la piaga vecchia e moderna dell’emigrazione.

Riscoprire la Sicilia con il Gattopardo

È un viaggio nel tempo che passa per il regime borbonico e per quello del regno d’Italia quello raccontato da Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo. Un romanzo che non solo arricchisce il bagaglio culturale ma ci permette di scoprire le trasformazioni di una regione meravigliosa.

L’isola di demoniaca tristezza

Il nostro viaggio alla scoperta della nostra meravigliosa Italia, che fa sfondo ad alcuni dei romanzi più iconici della letteratura, si conclude con Il giorno del giudizio di Salvatore Satta che racconta il cambiamento di Nuoro durante l’arrivo della modernità, con visionaria aspettativa e deludente disincanto.

Categorie
Notizie Viaggi

Viaggi extra Ue: i Paesi dove non serve il tampone

La pandemia sembra attraversare una fase di maggior controllo e, per questo motivo, molti Paesi hanno deciso di riaprire le frontiere ai viaggiatori internazionali. Nel frattempo, alcuni Stati membri dell’Unione Europea (Italia compresa) hanno abolito il tampone all’ingresso per i viaggiatori vaccinati, stessa cosa che sta accadendo anche in molti Paesi extraeuropei. Scopriamo insieme quali.

Tunisia, stop al tampone per i viaggiatori vaccinati

A partire dal 15 febbraio 2022 la Tunisia allenta le sue norme d’ingresso. Il tutto grazie ai progressi in termini di vaccinazione (l’82% delle persone con più di 40 anni, il 67% di quelle con più di 12 anni e il 100% del personale turistico ha completato i propri programmi di vaccinazione), e dell’applicazione del protocollo sanitario del turismo tunisino (PSTT) in tutte le strutture turistiche.

Per questo motivo, l’Ente nazionale tunisino per il turismo ha annunciato che non sono più richiesti i test per le persone vaccinate dai 18 anni in su. Resta obbligatorio presentare all’arrivo un attestato che provi l’avvenuto completamento del ciclo vaccinale contro il Covid-19 o un passaporto vaccinale rilasciato dalle Autorità sanitarie del Paese di residenza.

I bambini maggiori di 6 anni che non hanno completato il ciclo vaccinale possono entrare in Tunisia dietro la presentazione di un test negativo Pcr effettuato entro le 48 ore dalla partenza o antigenico, ma entro le 24 ore precedenti l’arrivo. Infine, l’Ente ha comunicato che potrebbero essere effettuati dei test a campione una volta atterrati in Tunisia alle persone dai 6 anni in su. In caso di risultato positivo, il soggetto deve osservare un periodo di autoisolamento di 5 giorni, e in caso di sintomi, l’autoisolamento è prolungato di due giorni.

Revocato dal 10 febbraio anche il coprifuoco in vigore dal 12 gennaio scorso su tutto il territorio tunisino.

tunisia stop tampone

Antichi resti di Cartagine, Tunisia

L’India riapre ai viaggiatori vaccinati

A partire dal giorno 14 febbraio, i viaggiatori internazionali completamente vaccinati possono entrare liberamente in India senza obbligo di o di sottoporsi al test Pcr all’arrivo in aeroporto. Chiunque entri nel Paese, però, deve caricare il certificato di completa vaccinazione su questo portale. I non vaccinati , invece, hanno l’obbligo di caricare i risultati di un test Pcr negativo effettuato 72 ore prima del viaggio, e compilare il modulo di autodichiarazione con la cronologia dell’itinerario del viaggio.

Infine, solamente il 2% degli arrivi in India, selezionati a campione, è testato in aeroporto per verificare eventuali contagi da Covid-19. I viaggiatori, dal canto loro, devono solamente monitorare la propria salute per un periodo di 14 giorni e segnalare eventuali sintomi legati al Covid-19 alla struttura sanitaria più vicina.

Egitto, le nuove regole d’ingresso

Anche l’Egitto è aperto ai viaggiatori internazionali. Il ministero del Turismo e delle Antichità (MoTA) in coordinamento con il ministero dell’Aviazione civile, il ministero della Salute e della Popolazione (MoH) e la Federazione egiziana del Turismo, in ottemperanza alle linee guida dell’Oms ha, infatti, sviluppato nuove regole d’ingresso.

Prima di recarsi in Egitto, è necessario essere in possesso di uno dei seguenti requisiti:

  • certificato di vaccinazione completa con codice Qr valido o certificato dall’ambasciata/consolato egiziano del Paese di partenza;
  • il risultato negativo di un test Pcr o antigenico rapido eseguito nel Paese di partenza massimo 72 ore prima del viaggio.

Si ricorda, infine, che gli italiani possono viaggiare in Egitto (limitatamente ai territori di Sharm el-Sheikh e Marsa Alam) esclusivamente tramite i Corridoi turistici “Covid-free“.

egitto regole viaggio

Panorama del Nilo, Egitto

Messico, quasi senza restrizioni

Non vi sono particolari misure restrittive legate al Covid per l’ingresso in Messico per via aerea.  È obbligatorio, però, compilare un questionario di salute a partire dalle 12 ore prima del volo. All’arrivo, le Autorità di migrazione possono chiedere la copia di un biglietto di uscita dal Messico entro 180 giorni e delle prenotazioni alberghiere, riservandosi di negare l’ingresso in caso di mancanza della documentazione prevista. I passeggeri possono, inoltre, essere soggetti a controlli sanitari e, nell’eventualità di sintomi legati al Covid-19, sottoposti a ulteriori controlli e/o quarantena.

Le frontiere via terra e via aerea con Stati Uniti, Guatemala e Belize sono aperte, ma all’entrata può essere richiesta una prova di avvenuta vaccinazione.

El Salvador, Costa Rica e Repubblica Dominicana

L’Aeroporto internazionale di San Salvador è aperto ai voli interni ed internazionali. Gli stranieri o i cittadini salvadoregni che intendono entrare a El Salvador – per via terrestre, aerea o marittima – non devono presentare il documento che certifichi di aver completato il ciclo vaccinale contro il Covid-19 e nemmeno il risultato negativo di un tampone.

Consentito l’ingresso per via aerea, terrestre e marittima anche in Costa Rica. Non sono richiesti né tampone né isolamento fiduciario per entrare nel Paese. È necessario, però, riempire il seguente modulo digitale 48 ore prima dell’imbarco. I non vaccinati, inoltre, devono dotarsi di un’assicurazione di viaggio che copra alloggio in caso di quarantena e spese mediche per il Covid-19.

Gli Italiani possono viaggiare in Repubblica Dominicana esclusivamente tramite i Corridoi turistici “Covid-free” che prevedono diverse norme da rispettare. Tuttavia, il Paese accoglie tutti i viaggiatori provenienti dall’estero senza alcuna restrizione, a condizione che siano titolari di passaporto in corso di validità per tutta la durata del loro soggiorno. Obbligatorio, inoltre, compilare e inviare questo modulo online.

paesi non chiedono tampone

Punta Islita Beach, Guanacaste, Costa Rica

Georgia, niente tampone per i vaccinati

Niente tampone per i viaggiatori vaccinati anche per entrare in Georgia, basta presentare un documento che certifichi lo svolgimento di un ciclo completo di vaccinazione (inclusa la dose di richiamo, laddove prevista) contro il Covid-19.

In assenza di Green Pass – o in presenza di uno incompleto – coloro che viaggiano per via aerea devono presentare un test Pcr negativo effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso. Sussiste altresì l’obbligo di effettuare un nuovo test Pcr di controllo (a proprie spese) entro tre giorni dall’ingresso in Georgia.

Armenia, destinazione a rischio

La situazione è ancora tesa lungo il confine armeno-azero, in particolare in prossimità della Regione di Syunik, nel sud dell’Armenia, oltre che nelle regioni di Gekharkunik e Vayots Dzor. Per questo, è fortemente sconsigliato recarsi in quelle zone, nonché lungo la frontiera con l’Iran.

Tuttavia, per farvi ingresso basta il Green Pass da vaccinazione o, in alternativa, il risultato negativo di un test Covid-19 Pcr effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Armenia. La certificazione deve essere presentata in lingua inglese, russa o armena, deve includere i dati anagrafici dell’interessato e il numero del passaporto, stampato su carta intestata del laboratorio che l’ha eseguito e deve contenere il logo, l’indirizzo del laboratorio e i contatti telefonici, email e tutti gli altri dati necessari.

Vi ricordiamo, infine, che tutti Paesi presenti in questo articolo (ad eccezione dell’Egitto con Marsa Alam, Sharm el-Sheikh e della Repubblica Dominicana) non sono raggiungibili per turismo dall’Italia poiché facenti parte dell’Elenco E. Per maggiori informazioni a tal proposito vi rimandiamo a questo sito.

Armenia regole viaggio

Monastero di Hayravank sulle rive del Lago Sevan in Armenia