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Tra cielo e mare: il trekking urbano di Trieste

Situato sull’altopiano del Carso, il quartiere più romantico e suggestivo di Trieste, si affaccia sulla città come fosse il suo balcone garantendo a cittadini e viaggiatori visioni magiche e straordinarie. Impossibile non avvistarla, la terrazza di Villa Opicina è situata proprio in corrispondenza dell’obelisco che campeggia nella zona.

Arrivare fin qui è un’esperienza quasi fiabesca. Non c’è una zucca a trasportarci in cima, ma un tram antico e straordinario, che si inerpica su un dislivello di 329 metri fino a giungere a destinazione.

Una terrazza panoramica e un obelisco suggestivo attendono chi arriva. Cosa volere di più? Forse una strada sulla quale passeggiare per ammirare la bellezza della città e del suo golfo? C’è anche quella, è la strada Vicentina conosciuta da tutti come strada Napoleonica.

Trieste: la Strada Napoleonica

Un sentiero urbano situato in perfetto equilibrio tra cielo e terra: è questa la strada Napoleonica, un percorso percorribile a piedi, o in bicicletta, in solitaria, con gli amici o con l’intera famiglia e che permette di godere di alcuni dei panorami più belli della città e del nostro Paese intero.

Cinque chilometri di facile percorrenza adatti a tutti che si snodano da Opicina a Prosecco. Da una parte il bosco e la natura lussureggiante che cambia a ogni ora del giorno e ogni stagione, dall’altra il mare che si perde all’orizzonte, al centro un’ampia strada di ghiaia illuminata dal sole che conduce alla scoperta dei scorci più romantici e panoramici di Trieste.

I più coraggiosi possono addentrarsi nelle viscere della natura percorrendo quei sentieri più stretti e apparentemente nascosti che si snodano sinuosi in mezzo al bosco e che conducono a ad altri punti panoramici che lasciano senza fiato.

La strada Napoleonica è un luogo d’incanto caro ai cittadini che si recano qui ogni giorno per passeggiare, correre e riscoprire la tanto amata città. Ma è anche è un invito per i viaggiatori di tutto il mondo a scoprire la bellezza di Trieste e del suo golfo dall’alto.

La strada Vicentina prende il suo nome dall’ingegnere Giacomo Vicentini che nel 1821 progettò questo sentiero, ma a tutti piace pensare che la splendida passeggiata di Trieste fu inaugurata dalle truppe napoleoniche che la percorsero il 23 marzo del 1797.

Trekking a Trieste tra cielo e mare

Il punto di partenza di questo trekking urbano è il Piazzale dell’Obelisco di Opicina, da qui si snoda un percorso di circa 5 chilometri che congiunge il quartiere triestino a Prosecco. Si tratta di un sentiero di facile percorrenza con un dislivello di 250 metri, ma per lo più pianeggiante.

Può essere percorso da grandi e bambini, in bicicletta o a piedi, a patto che l’esperienza si viva senza fretta. I panorami che si susseguono chilometro dopo chilometro sono così spettacolari che è impossibile non fermarsi a sbirciare la città dall’alto. Ma non è solo il panorama a volo d’uccello che stupisce, c’è anche il mare che accarezza Trieste, e il bosco che domina il Carso con la sua splendida vegetazione.

Ci sono le meravigliose contraddizioni del territorio che, a un certo punto, mostra il suo lato più inedito. Percorrendo la Strada Napoleonica, infatti, il bosco lascia spazio a una parete rocciosa che svetta verso il cielo. Sono le falesie adesso indicare la strada ai camminatori, un invito a percorrere ancora quei chilometri per terminare il percorso, per ammirare la grande bellezza.

strada napoleonica trieste

Strada Napoleonica, Trieste

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Destinazioni Viaggi

5 motivi per cui ti innamorerai di Bristol

Nominata più volte tra le migliori e più felici città del Regno Unito, Bristol è una meta ideale da scoprire e riscoprire, grazie allo spirito indipendente e alternativo, alla vivace vita notturna e alla sua popolazione friendly.

L’iconico Ponte sospeso di Clifton, la Cattedrale, i musei cittadini, le architetture delle epoche vittoriana e georgiana, la Cabot Tower: sono tanti i monumenti e le attrazioni da non perdere in città, oltre ai percorsi gastronomici, agli eventi e alle opportunità di shopping.

Chiunque l’abbia visitata sogna di tornarci il prima possibile. Vuoi scoprire il suo segreto?

Sono almeno 5 i motivi per cui perderai la testa per Bristol.

La creatività esplosiva

Banksy è nato qui. O almeno questo sembrano confermare voci e leggende sul più famoso street artist del mondo, la cui identità resta tuttora sconosciuta. Sono numerosissime le sue opere e i suoi tag sui muri della città ed è possibile andare alla scoperta dei suoi capolavori semplicemente passeggiando, meglio se muniti di una mappa.

Se ami la street art e i graffiti non puoi perdere l’UpFest, Urban Paint Festival, uno dei più grandi eventi europei dedicati agli artisti di strada. I loro dipinti sulle facciate, gli edifici e i negozi cittadini trasformano Bristol in un colorato museo all’aperto, sfondo perfetto per foto memorabili.

Le luci e i colori del Bristol Light Festival ti lasceranno senza parole: le spettacolari installazioni in location uniche trasformano le notti cittadine in momenti magici e irripetibili. E il tasso di romanticismo schizza alle stelle.

Il mitico Bristol Sound

La musica scorre nel sottosuolo di Bristol come l’acqua del fiume Avon che l’attraversa. Dagli anni ’90 tutto il mondo ha iniziato ad apprezzare il Bristol Sound, movimento culturale underground tra i cui protagonisti c’erano i Massive Attack, Tricky, The Wild Bunch e i Portishead.

L’offerta di musica dal vivo in città è vasta, interessante e spazia tra più generi.

Hai voglia di una serata di relax e divertimento? Ecco i tre locali da frequentare:

Il Louisiana, a pochi passi dal centro, è un locale in vero stile New Orleans con un’ottima acustica e un’eccellente selezione di gruppi emergenti. Sul palco si sono esibiti, negli anni, anche i Muse, i Coldplay, i Kings of Leon e i White Stripes.

Il Thekla, piccolo, anzi piccolissimo, è un gioiellino ricavato all’interno di una vera imbarcazione cargo attraccata nel porto di Bristol. È uno dei club più esclusivi della città e ogni serata è un successo.

L’Old Duke, nel centro di Bristol, è il posto in cui andare per ascoltare musica jazz. Aperto ogni sera e sempre affollato, da mezzo secolo propone concerti con ospiti sempre diversi.

Le emozioni nella natura

Praticare lo yoga sul SUP per mettere alla prova il tuo equilibrio, surfare con le onde artificiali a The Wave, organizzare un’escursione sull’isola di Steep Holm per osservare il falco pellegrino, programmare un percorso in bici o in barca per andare alla scoperta dei dintorni della città: un viaggio a Bristol offre tantissime occasioni per attività all’aria aperta e momenti nella natura. Una visita alla SS Great Britain, la prima nave a vapore con scafo metallico ad avere attraversato l’Oceano Atlantico, ti regalerà l’emozione di un tuffo nel passato (e potrai anche arrampicarti sulle sartie).

Lo shopping su misura

C’è il Cabot Circus, il centro commerciale futuristico dal soffitto di vetro, e i negozi indipendenti di Clifton Village. Ci sono le boutique vintage dell’Old Market Quarter, centro della scena LGBTQ locale, e le bancarelle di St Nicholas Market. Bristol soddisfa i desideri di ogni amante dello shopping. Non temere, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.

L’animo bohémien

Trova il tempo per una passeggiata nell’elegante sobborgo di Clifton, tra le case dalle architetture vittoriane, georgiane e regency, oppure rilassati su una banchina del Bristol Harbour, godendoti i colori del porto. Ti sentirai avvolgere dallo spirito più libero, anticonformista e allegro della città. E se hai voglia di un po’ di follia, la Bristol International Balloon Fiesta, l’incredibile festival dedicato alle mongolfiere, ti porterà con la testa tra le nuvole.

È l’anno giusto per partire per Bristol! Scopri tutte le informazioni per il tuo viaggio su VisitBritain.

case a Bristol

Veduta aerea di Bristol. ©VisitBritain/Max Renaud

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Le città più soleggiate d’Europa: il nuovo studio

La primavera è vicina e la voglia di sole aumenta sempre di più. Torna la voglia di viaggiare anche grazie all’allentamento delle norme in tutto il mondo, Italia compresa. Ma come sì sa, anche la stagione che sta per arrivare porta con sé condizioni climatiche instabili. Allora dove andare in vacanza se il primo obiettivo è trovare quasi sicuramente il sole? Ce lo svela un nuovo studio.

La nuova classifica delle città più soleggiate d’Europa

A dare una risposta alla domanda: “quali sono le città più soleggiate d’Europa” ci ha pensato Holidu, un motore di ricerca di case vacanze, che ha dato un’occhiata ai luoghi con il maggior numero di ore di sole al mese. A dominare questa classifica sono principalmente città italiane e spagnole. Scopriamo insieme le prime 10 posizioni.

Al decimo posto si piazza l’affascinante Palermo con una media di 340 ore di sole al mese. Non solo bellezza in ogni angolo, ma anche luce e bel tempo quasi sempre. Nona posizione per Granada in Andalusia, città ricca di storia, con un patrimonio artistico-culturale unico nel suo genere, ma anche con tanto sole: una media di 341 ore al mese.

Stessa quantità di ore mensili di sole anche per Las Palmas, capitale di Gran Canaria, una delle isole dell’Arcipelago delle Canarie che si piazza all’ottavo posto. Al settimo, invece, troviamo la Francia con Nizza che vanta una media di 342 ore di sole al mese, ma che è anche il luogo giusto per gustare la dolcezza della vita sulla Costa Azzurra.

Il sesto posto di questa classifica è invece occupato da un’altra realtà spagnola: Valencia, con 343 ore medie di sole al mese, ma anche caratterizzata da bellezza e vivacità. Arriva al quinto posto la siciliana Messina, città che vanta una temperatura media di 18° centigradi, 345 ore di sole mensili, arte, cultura, mare e bellissime vedute.

Quarta posizione per Malaga in Spagna che, pur avendo lo stesso numero di ore di sole mensili di Messina, ovvero 345, ha una temperatura media di 30°. Medaglia di bronzo per una città situata nel sud-est della Spagna: Murcia, sulla Costa Cálida, con 346 ore di sole ma anche uno splendido centro storico e una miriade di spiagge con baie adatte per nuotare.

Secondo gradino del podio per Catania, sulla costa orientale della Sicilia, con 347 ore di sole al mese. Situazione ideale per visitare il centro storico Patrimonio dell’UNESCO, ma anche per ammirare l’attivo e straordinario Etna.

La città più soleggiata d’Europa è una spagnola: Alicante. Situata sulla costa sud-orientale del Paese, sfoggia una media di 349 ore di sole al mese e una temperatura di circa 20 gradi. Insomma, il top della condizione per godere delle sue meravigliose spiagge e le case colorate della sua città vecchia.

Il resto della classifica

Il resto della top 30 continua a essere dominato principalmente da città spagnole e italiane, con un’altra apparizione francese con Marsiglia al 13° posto. Gli unici altri Paesi con città rappresentate sono l’Albania, con Tirana al 16° posto, la Grecia con la sua capitale Atene al 18° posto, la Bulgaria con Sofia al 24° posto, la Svizzera con Zurigo al 25° posto e il Portogallo con Lisbona al 27° posto.

Per l’Italia troviamo Roma al 17°posto, Napoli, Bari e Torino rispettivamente al 20°,21° e 22° posto, Verona al 26°, e Venezia, Milano e Firenze al 28°, 29° e 30° posto.

città più sole europa

Alicante vista dal monte Serra Grossa

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In Svizzera, sulle tracce di Sherlock Holmes

Il nome di Sherlock Holmes continua a ispirare migliaia di persone in tutto il mondo, grazie alle intramontabili avventure nate dalla penna del grande Sir Arthur Conan Doyle. E quando si pensa al detective, la nostra mente vola subito alle atmosfere della nebbiosa Londra di fine ‘800. Ma non tutti sanno che, in realtà, sul finire della sua carriera investigativa ha lasciato traccia di sé anche in Svizzera.

Sherlock Holmes, le cascate dove morì

Ebbene sì, quando Conan Doyle decise di porre fine alla vita del suo personaggio più riuscito, scelse un’ambientazione decisamente d’eccezione. Reduce da un viaggio nel cuore della Svizzera, dove rimase colpito dai panorami mozzafiato, condusse proprio qui il suo Sherlock Holmes nella sfida più impegnativa, quella per distruggere il suo nemico Moriarty. E ancora oggi ricordiamo il paesino di Meiringen come il luogo in cui l’investigatore trovò la morte, gettandosi in spumeggianti cascate avvinghiato alla sua nemesi.

Il piccolo borgo si trova nella regione dell’Oberland, immerso tra le Alpi Bernesi che offrono un paesaggio da favola. Impossibile non innamorarsi della splendida natura che lo circonda, dei rigogliosi boschi che si inerpicano tra le montagne e dei pascoli verdeggianti prese d’assedio da ricche greggi. L’attrazione principale è senza dubbio la cascata Reichenbach, una serie di tuffi scroscianti che si infrangono tra le rocce, in una cornice da sogno. Ad originarla è il torrente Rychenbach, nel tratto che precede la sua unione con il fiume Aar.

Cascata Reichenbach

La cascata Reichenbach

Per poter ammirare da vicino l’incredibile potenza della natura, è possibile usufruire della moderna comodità della funicolare, che conduce sin sulla vetta della cascata, alta ben 250 metri. Quassù, secondo quanto narrato dallo scrittore Arthur Conan Doyle, il suo eroe si trovò a combattere la sua ultima battaglia. Una stella appesa tra le rocce segna il punto esatto in cui sarebbe avvenuto lo scontro finale, lasciando così che la nostra immaginazione prenda il volo davanti ad un panorama da mozzare il fiato.

Panorama Meiringen

Il panorama della cascata Reichenbach

Meiringen, il villaggio svizzero di Sherlock Holmes

Ma la bellissima cascata Reichenbach non è l’unico luogo che ricorda Sherlock Holmes, in questo piccolo angolo di Svizzera. Tutto il villaggio di Meiringen è costellato di piccoli e grandi omaggi al più celebre investigatore mai esistito nella letteratura. Il più suggestivo è il Museo di Sherlock Holmes, inaugurato nel 1991 (in cui ricade il centenario della sua morte) nel seminterrato della piccola chiesa inglese situata nel centro storico del paese. Al suo interno, tanti splendidi cimeli citati nelle opere di Conan Doyle, e non solo.

Sebbene il museo sia davvero piccolino, vi è una meravigliosa ricostruzione (decisamente dettagliata) del salotto vittoriano in cui Sherlock Holmes e il suo fido Watson trascorsero tante ore, impegnati a risolvere i loro misteri. E in un attimo sembra di trovarsi davvero al 221B di Baker Street, dove tutto ebbe luogo. Fuori dalla chiesa, invece, si può ammirare una bellissima statua in bronzo a dimensione reale dell’investigatore. Non mancano piccole particolarità come il caratteristico cappello indossato da Holmes e la sua inseparabile pipa. E c’è di più: sulla statua sono incise minuscole figure che riportano ciascuna ad una delle 60 storie che ebbero proprio Sherlock come protagonista. Un viaggio nel mistero che inizia da qui.

Meiringen Sherlock Holmes

La statua di Sherlock Holmes, a Meiringen

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Borghi vacanza natura Viaggi

Ingria, il micro borgo è tra i più belli d’Italia

Porta d’ingresso della Val Soana, tra il verde e la tranquillità dei castagneti a 827 metri di altezza, Ingria è uno dei borghi più piccoli (e belli) d’Italia con soli 46 abitanti e 21 frazioni, molte delle quali oggi disabitate.

A 57 chilometri da Torino, il borgo accoglie in un’atmosfera bucolica e ideale per rilassarsi lontano dalla folla e dalla frenesia di tutti i giorni: attrae gli amanti della montagna, delle lunghe passeggiate nel cuore della natura, delle escursioni e del trekking.

Il suggestivo sfondo del Gran Paradiso aggiunge fascino a questa raccolta ma vivace realtà la cui Pro loco è molto attiva e organizza numerose manifestazioni nel corso dell’anno.

ingria piazza

La piazza di Ingria

Ingria, il meglio del fiabesco borgo

Immerso nella quiete e nella meraviglia della Val Soana e del Parco Nazionale del Gran Paradiso, Ingria è il borgo perfetto per chi ama le attività sportive all’aria aperta, sia a livello amatoriale che agonistico.

È, infatti, lo scenario più adatto per praticare trekking, alpinismo, scialpinismo, escursionismo, arrampicata, passeggiate a piedi o in mountain bike, scalate di cascate di ghiaccio, kayak e canoa.

Ma non è tutto perché vanta alcuni punti di interesse che non lasciano indifferenti a partire dalle tipiche e pittoresche case in pietra con i tetti a “lose”, le scalette, i ballatoi e le arcate.
Nelle frazioni di Rivoira e Campovardo, a causa del terreno ripido, alcune case sono state costruite a tre o quattro vani sovrapposti e, se di un solo vano, si mostrano con un particolare “effetto torre”.

Il centro storico è poi un autentico “museo a cielo aperto” grazie alla brillante iniziativa “Le case raccontano“: sulle abitazioni, infatti, una serie di pannelli narrano la storia degli edifici indicando, ad esempio, quale era la vecchia scuola o l’osteria di un tempo.
Le vetrine illustrano gli antichi mestieri con allestimenti (anche multimediali) e materiale informativo per ricordare la storia di Ingria, le lavorazioni artigianali e le tradizioni.

Degni di nota la Chiesa Parrocchiale di San Giacomo, risalente al XVI secolo, divenuta parrocchia nel 1708, e l’abitato di Pasturera a 996 metri di altitudine dove si staglia il campanile solitario costruito su un roccione e sgorga acqua fresca e leggera dall’antica fontana.

Infine, nella frazione Bech, si trova il bivacco ed ecomuseo “Valverdassa” che, con otto posti letto, offre ospitalità tutti i giorni dell’anno previa prenotazione.

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Il Municipio di Ingria

Le escursioni alla scoperta del magnifico territorio

Partendo da Ingria si ha la fantastica occasione di fare rigeneranti passeggiate tra boschi, mulattiere, corsi d’acqua e caratteristiche borgate: raggiungendo la frazione di Camprovardo potrete ammirare la fontana del 1858 e le caratteristiche case di tre o quattro piani collegate da scale esterne di legno.

Altro itinerario da non perdere è quello che si snoda lungo il Vallone di Codebiollo o di Verdassa con partenza dalla frazione di Frailino: la mulattiera scende verso il torrente Soana, lo attraversa su una passerella e incontra la frazione Bettassa con le tipiche abitazioni alpine e la Cappella di Santa Liberata del 1764.
Si conclude ai 1025 metri di Beirasso, borgata ormai disabitata.

Per lasciarsi incantare da tutta la bellezza del paesaggio montano, si può anche risalire il vallone e raggiungere il Lago della Mionda e proseguire fino ai Laghetti di Canaussa, specchi di acqua blu che riflettono le cime delle montagne tutt’intorno.

Ingria - accesso in piazza del Municipio

Ingria – accesso in piazza del Municipio – Ph Antonio Luna

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Curiosità Viaggi

Camminare nel vuoto: chi ha il coraggio di passeggiare qui su?

Ci sono avventure non proprio alla portata di tutti, destinate solamente alle persone più coraggiose, che non si lasciano impressionare da ciò che, inevitabilmente, suscita in noi un brivido. Per gli amanti dell’adrenalina, cosa c’è di meglio di una passeggiata nel vuoto? Ecco alcune splendide passerelle di cristallo, dove ammirare gli abissi e lasciarsi travolgere dall’emozione.

Tra passerelle sospese nel vuoto e pavimenti di cristallo

L’idea di camminare sospesi sopra un burrone è qualcosa che, in fondo, vorremmo provare tutti. Ed è possibile farlo in tutta sicurezza, approfittando di alcune meravigliose strutture create appositamente per regalare emozioni uniche ai più ardimentosi. È il caso, ad esempio, del ponte di vetro situato sul Monte Tianmen, nel cuore della Cina: qui il panorama è mozzafiato, tra ripide pareti rocciose e profondi canyon che si aprono, letteralmente, sotto i nostri piedi. Nel 2016 è stata inaugurata una lunga passerella interamente di cristallo, sospesa a ben 300 metri di altezza. A quanto pare, la sua funivia (la più lunga al mondo) non era sufficientemente da brividi.

Monte Tianmen

Il ponte di cristallo sul Monte Tianmen

Decisamente più piccola, ma non certo per questo meno affascinante, è la passerella che permette di affacciarsi sul panorama meraviglioso dell’isola de La Gomera, una delle perle delle Canarie. Stiamo parlando del belvedere di Abrante, che con i suoi 400 metri di altezza sulla Valle di Agulo spunta tra le rocce del nord dell’isola. In realtà è poco più di un terrazzo interamente realizzato in vetro trasparente, da cui galleggiare nel vuoto spingendo lo sguardo verso l’oceano.

E se volete proprio concedervi un’esperienza indimenticabile, approfittate della Jin Mao Tower di Shangai: al piano situato a 340 metri d’altezza si apre un terrazzo con pavimento in vetro, del tutto privo di ringhiere. Per potervisi affacciare, è necessario imbragarsi e indossare un elmetto, sempre sotto l’attenta supervisione di addetti che ne garantiscono la sicurezza.. Ma la vista dallo skywalk è unica al mondo.

Belvedere La Gomera

Il belvedere sull’isola de La Gomera

Piscine mozzafiato e balconi da brividi

Certo, tutte queste citate finora sono esperienze piuttosto impegnative (effettivamente adatte a chi ha un pizzico di coraggio in più). Ma basta solo un po’ di curiosità per assaporare l’ebrezza del vuoto, tra piscine sospese sull’abisso e balconi che si affacciano sul nulla. Ad esempio, i residenti della Market Square Tower di Houston (in Texas) possono godere della Sky Pool: si tratta di una vasca che si estende per 3 metri dalla facciata dell’edificio, all’altezza di circa 150 metri dal suolo. Costruita in plexiglas trasparente, permette di guardare la città sottostante.

Senza dover andare troppo distanti, l’Hotel Hubertus (immerso nel panorama delle Dolomiti) offre una Sky Pool riscaldata a dir poco incredibile: si tratta di un’infinity pool situata a 12 metri d’altezza, sul cui fondale si apre una finestra in cristallo che permette di godere di una splendida vista sulla natura circostante. È invece tra le Alpi francesi che si trova un’attrazione turistica fantastica, chiamata Step into the Void. Non è altro che una stanza di vetro situata ad un’altitudine di oltre 3800 metri, da dove ammirare le montagne innevate (purché non si soffra di vertigini).

A Tokyo, all’interno del suo Sky Tree, è possibile invece passeggiare su un pavimento di vetro che rappresenta sicuramente l’osservatorio più affascinante della città. È situato al 450esimo piano, e vi si può godere di una vista panoramica a 360°. Mentre in Messico esiste una struttura residenziale a dir poco bizzarra: si tratta della Hernandez Silva Penthouse, un attico extralusso che possiede un bagno decisamente originale. Si tratta di un cubicolo di mattoni rossi, originariamente destinato ad essere un ascensore. Il suo pavimento in vetro si apre sulle profondità del palazzo.

Step into the Void

Step into the Void, sulle Alpi francesi

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Anche in Italia ci sono le piramidi: viaggio nel mistero

Quando si parla di piramidi, il pensiero vola subito all’Egitto: è qui, nella splendida Valle del Nilo, che si trovano alcuni dei più grandi (e magici) capolavori dell’umanità. Eppure, per vivere questa magia non c’è bisogno di andare molto lontano. Sebbene in molti non lo sappiano, anche l’Italia ha le sue piramidi. Scopriamo quali sono, in un viaggio all’insegna del mistero.

Piramidi d’Italia, dove si trovano

Le tre celebri Piramidi di Giza hanno sempre rappresentato un grande mistero su cui sono state fatte decine di ipotesi. Ma sono ancora tra le più suggestive meraviglie in grado di incantare milioni di persone provenienti da ogni angolo del mondo. E se vi dicessimo che tre piramidi del genere sono esistite (e in alcuni casi ancora esistono) anche in Italia? Sono quelle di Montevecchia, individuate solamente nel 2001 nel cuore del Parco del Curone, durante una ricognizione aerea. Insomma, a pochi chilometri da Milano possiamo ammirare uno spettacolo unico – o quasi – al mondo.

Si tratta di tre colline piramidali, rimaste per secoli nascoste da una fitta vegetazione, ma ora riemerse in tutta la loro bellezza. Costruite a gradoni, sono state modellate nella roccia calcarea, così caratteristica della zona. Sulla loro natura aleggia ancora il mistero: è possibile che siano nate per motivi astronomici e sacrali. E, sebbene nelle dimensioni siano diverse dalle Piramidi di Giza, ne mantengono la disposizione e l’orientamento astronomico: proprio come le “sorelle” più famose, sono perfettamente allineate con le tre stelle della cintura di Orione.

Ma le piramidi di Montevecchia non sono le uniche rinvenute nel nostro Paese. Una abbastanza conosciuta è quella situata a Roma, tra le Mura Aureliane e Porta San Paolo: secondo quanto emerso da un’iscrizione, sarebbe stata costruita come mausoleo per un prestigioso membro di un antico collegio religioso. E anche in questo caso vi sarebbero state due piramidi vicine, che sarebbero però andate distrutte nel corso dei secoli. Altre tre colline a forma piramidale sono state rinvenute a Cividale del Friuli – e sì, anche queste sono allineate con la cintura di Orione.

Il mistero delle piramidi italiane

Tante, e sparse in tutta Italia, sono le piramidi che possiamo ammirare senza dover lasciare il nostro Paese. Ad esempio, alle pendici dell’Etna sono state trovate tante piccole costruzioni a gradoni, lavorate con pietra lavica e poggianti su base quadrata o rettangolare. Impossibile carpire il loro significato, almeno per il momento. E che dire di quelle emerse in Sardegna? Presso Monte d’Accodi gli studiosi ne hanno individuata una simile a quelle mesopotamiche, risalente probabilmente a circa 4000 anni fa. Mentre nel Sinis c’è persino una statua che ricorderebbe la Sfinge della piana di Giza.

Nel Mugello, sono invece state trovate le piramidi di Pontassieve: anche in questo caso sono tre costruzioni simili a quelle egiziane. Mentre in Emilia Romagna è emersa la piramide di Vessallo, di circa 40 metri d’altezza: nei suoi pressi vi sono anche diversi fossili. Da Nord a Sud, tutta la nostra penisola è disseminata di splendide piramidi. E su di loro aleggia il mistero più assoluto. Per questo motivo continuano ad essere studiate, nella speranza di poterne carpire i segreti.

Piramide Roma

La piramide di Roma

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Borghi castelli Viaggi

Gesualdo, il borgo panoramico nel cuore dell’Irpinia

Tra i Borghi Più Belli d’Italia, Gesualdo in provincia di Avellino è un affascinante borgo nel cuore dell’Irpinia raccolto attorno al suo castello medievale: strette lastrine lastricate, vicoli e antichi passaggi ne disegnano il centro storico e si aprono su incantevoli scorci panoramici sulla Valle del Fredane.

È conosciuto anche con il nome di “Città del Principe dei Musici” in onore di Carlo Gesualdo, l’ultimo importante esponente della polifonia rinascimentale.

gesualdo avellino

Scorcio di Gesualdo

Cosa vedere nel borgo panoramico

Dalla caratteristica forma circolare a cerchi concentrici attorno al castello, il centro di Gesualdo è idealmente suddiviso in tre aree:

  • a ovest della fortezza si addossano le piccole case costruite secondo i canoni dell’architettura feudale, con pochi vani e tetti spioventi
  • a sud si susseguono eleganti palazzi signorili del XVII secolo, perfettamente restaurati dopo il terremoto del 1980
  • a est si staglia l’autentica città barocca impreziosita da fontane, grandiosi portali, piazze e ampie scalinate

Passeggiando nel cuore antico del borgo, meritano una sosta in particolare i Palazzi Pisapia e Mattioli, dall’originale bellezza, la Fontana dei Putti, Piazza Umberto I e Piazza Neviera.

Ma non soltanto. Tra gli edifici religiosi spiccano la Chiesa di San Nicola e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

La prima risale al XII secolo e sorge nei pressi delle mura del castello. L’interno custodisce la tela raffigurante la Madonna della Neve, commissionata nel XVI secolo dal Principe Carlo Gesualdo all’artista napoletano Taurella.
Di sicuro interesse anche le statue in legno e le numerose reliquie che ne fanno meta di pellegrinaggio.

La seconda venne edificata nel 1592 insieme al Convento dei Cappuccini.
A un’unica grande navata, conserva altari rivestiti in marmo policromo ed è una delle chiese più frequentate e amate del suggestivo borgo dell’Irpinia.

gesualdo panorama

Panorama di Gesualdo con il Castello

Il leggendario Castello di Gesualdo

Il Castello è, senza dubbio, la meta principale da ammirare durante una visita a Gesualdo, fulcro del borgo antico che lo domina dall’alto e dona una visuale mozzafiato.

Maestoso e imponente, risale all’Alto Medioevo, forse all’epoca longobarda nel VII secolo su incarico di Romualdo, duca di Benevento, oppure, secondo alcuni, di Radelchi, Principe di Benevento, nel IX secolo.

Primo signore fu Guglielmo d’Altavilla e poi, nella seconda metà del Cinquecento, divenne dimora del Principe Carlo Gesualdo che qui si rifugiò da Napoli, dopo l’omicidio della moglie Maria d’Avalos e del suo amante, per sfuggire alla vendetta delle due potenti famiglie.
La leggenda narra che il Principe visse al castello nel senso di colpa per l’atto compiuto e che il fantasma di Maria d’Avalos si aggiri tra le stanze durante le notti di luna piena.

Per volere di Carlo Gesualdo, il castello da fortezza militare si trasformò in una splendida dimora signorile in stile rinascimentale.

Dopo decenni di abbandono, nel 1855 divenne proprietà della famiglia Caccese che lo riportò a nuova vita.

A seguito del sisma dell’1980, fu dichiarato inagibile fino a quando, nel Duemila, acquistato dal Comune e dalla provincia di Avellino, è stato sottoposto a restauro.

Oggi si presenta nuovamente in tutta la sua bellezza, con la facciata che richiama l’architettura ottocentesca e gli interni, dagli ampi soffitti a volta, in stile rinascimentale con elementi gotici.

Al piano terra sono visitabili le cucine e le stanze della servitù mentre al primo piano è esposta la Mostra permanente “Carlo Gesualdo da Venosa. Gli strumenti musicali” con fedeli riproduzioni degli strumenti musicali appartenuti al Principe, partiture a stampa e manoscritte, e stupende riproduzioni degli abiti in voga nelle corti nobiliari napoletane del Cinquecento.

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Il borgo di Gesualdo

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Colazioni nel mondo: come cominciare la giornata nel mondo giusto

Quando si dice che il buongiorno si vede dal mattino, si parla forse della colazione? A ciascuno le sue abitudini preferite: caffè, latte e biscotti o bacon e uova. Il primo pasto della giornata è diverso in ogni area del mondo, la cucina tipica rispecchia gli ingredienti locali e i ritmi di vita dei vari Paesi.

Forse per noi italiani, abituati ad una colazione dolce e spesso leggera, i sapori e le porzioni di alcuni dei piatti tipici esteri possono sembrare eccessivi. C’è chi in viaggio preferisci sentirsi a casa, chi invece vuole assaggiare tutti i piatti della colazione… Vediamo insieme i piatti tipici delle colazioni del mondo.

La colazione Svizzera

I nostri vicini di casa svizzeri preferiscono spesso colazioni veloci ma sfiziose, come il tradizionale birchermüesli, la miscela di avena con frutta e noci in stile muesli che di solito viene servita su yogurt denso. Ma è nel fine settimana che si godono il meglio con il classico brunch. Un pasto che porta in tavola roesti (frittelle di patate), formaggi e salumi e lo zopf. Questo pane all’uovo intrecciato è simile al challah o alla brioche e servito con miele, burro e marmellata.

Bulgaria zero waste

In Bulgaria a colazione va molto la Popara, piatto della tradizione che utilizza il pane avanzato ingrediente principale per il giorno successivo. Il latte o il tè caldi vengono versati sul pane a cubetti, formaggio, burro e zucchero e lasciati in ammollo fino a renderli morbidi e disponili. Una specie di porridge senza sprechi.

Argentina con pietanze golose

Il pezzo forte della colazione argentina sono le facturas, ovvero delle specie di pasticcini. Le facturas più consumate sono le medialunes, brioche a forma di croissant, le bombas e bolas de fraille, o ciambelle fritte e i churros immersi nel cioccolato. Che golosità!

facturas argentina

Qualche esempio di facturas, dolci tipici della colazione argentina

Germania

La Germania forse non è il Paese più vegan friendly; infatti, anche a colazione la salsiccia e altre carni siano protagoniste. La tradizione vuole in tavola: carne, affettati, formaggi, pane e panini, frutta fresca, uova alla coque e condimenti come la marmellata fatta in casa. Il tutto da assemblare a piacere.

Tunisia per gli amanti del salato

Chi predilige i pasti salati adorerà la colazione tunisina a base di lablabi, una zuppa di ceci speziata con crostini di pane raffermo, con lo yogurt o condito con olive. Un pasto che riempie e dà la carica per tutta la giornata.

Brasile, che bontà!

La colazione brasiliana ha una vera regina: la bolo de fuba, una torta in stile cornbread con una consistenza umida e cremosa. Fatta di mais e formaggio, una goduria per iniziare al meglio la giornata.

bolo de fuba brasile

La bolo de fuba, famosa torta brasiliana di masi

Colazione ucraina per i veri golosi

In Ucraina la colazione è dominata dai pancake syrniki, soffici e buonissimi. Fatti con formaggio fresco contadino, detto tvorog, con aggiunta di farina. Il risultato è una sorta di frittella da farcire con frutta fresca, conserve o zucchero a velo.

Giappone e la colazione salata

Le colazioni giapponesi consistono in una selezione di piccoli piatti, ognuno con qualche boccone di un piatto tradizionale giapponese. Tra le pietanze più consumate: pesci come salmone o sgombro, zuppa di miso, verdure in salamoia e riso.

Tu preferisci la colazione dolce oppure salata? Qual è il paese con la colazione migliore per te?

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Comic Book: la straordinaria strada dei fumetti a Bruxelles

Bruxelles è la città natale dei fumetti, infatti è proprio qui che è nata l’arte del fumetto. Se non avete mai visitato questa perla belga, ora avete un motivo in più per farlo. La splendida cittadina, oltre ad essere ricca di storia, fascino e arte, nasconde dei tesoretti che tutti gli amanti delle graphic novel dovrebbero vedere. Se state programmando una gita d Bruxelles, prendere carta e penna e segnatevi il percorso che stiamo per mostrarvi, è una vera chicca.

Nella maggior parte dei casi si visita una città soffermandosi sui monumenti e attrazioni turistiche e main stream, e non c’è niente di sbagliato. Ma scoprire i veri tratti peculiari che rendono ogni luogo unico e irripetibile è bene addentrarsi un po’ più in profondità, per questo vogliamo parlarvi di un percorso speciale dedicato al fumetto, con murales e un vero e proprio museo.

bruxelles comic book

I murales di Bruxelles

Il percorso per gli amanti dei fumetti

Avrete notato che sugli edifici di Bruxelles compaiono numerosi murales giganti dedicati ai più famosi personaggi dei fumetti. Non è un caso. Il fumetto, considerato la “nona arte”, ha visto la luce proprio in questa città nel dopoguerra. A decenni di distanza, il ricordo di autori e personaggi che hanno reso celebre il genere, vive lungo le strade della città grazie alla street art.

Il percorso Comic Book a Bruxelles percorre diverse vie e edifici della città, con particolare riferimento ai quartieri di Laeken e Auderghem. Proprio qui è possibile ammirare grandi murales dedicati ai personaggi storici dei fumetti, come Asterix, i Puffi, Tintin e Lucky Luke.

Per concludere il tour è doveroso visitare il Comics Art Museum, il museo che la capitale belga ha interamente dedicato ai fumetti. Il paradiso per tutti coloro che amano il genere e sperano di scoprire curiosità e cenni storici.

La street art a tema fumetto a Bruxelles

La street art a tema fumetto a Bruxelles

La storia di questo progetto

Tutto questo non è nato a caso, anzi è il risultato di anni di iniziative mirate a rendere omaggio ai fumetti. Infatti, il progetto per rendere Bruxelles una vera e propria città del fumetto ha avuto inizio nel 1991 con l’approvazione delle autorità locali e con la collaborazione del Centro Belga del Fumetto, con lo scopo di celebrare la lunga storia della città e della sua arte.

I fumetti sono l’orgoglio del Belgio. Spesso banalizzati e sottovalutati, in realtà hanno rivestito un ruolo importante nel corso dei decenni. I fumetti si sono trasformati da mezzo di comunicazione popolare in una forma d’arte vera e propria. Forse non lo sapevi, ma il Belgio può vantare oltre 700 autori di fumetti nella propria storia! Non solo, pare che abbia più fumettisti per chilometro quadrato rispetto a qualsiasi altro Paese del mondo.

bruxelles comic book

Una tappa del Bruxelles Comic Book tour

Ovviamente nella visita della capitale belga troverete centinaia di negozi di fumetti, gadget a tema, bar e musei dedicati. Bruxelles ha una forte legame con questa forma d’arte e ama sottolineare con orgoglio il suo ruolo centrale per lo sviluppo e la crescita della tradizione del fumetto. Un dato importante, da tenere presente quando ci si avventura alla scoperta di questa bellissima