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“Nel Lazio con amore”, il bonus per i viaggi di nozze

La Regione Lazio stanzia 10milioni di euro a sostegno delle coppie che si uniranno in matrimonio nel territorio, con un bonus da 2 mila euro ciascuno. Il bando si chiama in modo romantico: “Nel Lazio con amore” ed è destinato a tutte quelle coppe italiane e straniere che convoleranno a nozze (matrimonio religioso o unione civile) dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022. Oltre a fiori, abiti da sposa, fedi e catering, tra le spese riconosciute dal bonus ci sono anche quelle sostenute per i viaggi di nozze, prenotabili solo in agenzie viaggi del Lazio (e non online).

Come spendere il bonus

Il bonus, introdotto per rilanciare il settore wedding fortemente in crisi, anche complice la pandemia, servirà per coprire diverse voci di spesa nell’organizzazione della cerimonia. Si va dalle bomboniere, al noleggio auto; acquisto abito degli sposi, accessori, gli addobbi floreali, servizi di catering e ristorazione (massimo 700 euro); acconciatura e trucco.

Verrà rimborsata la cifra effettivamente spesa (dimostrata e documentata) fino ad un tetto massimo di 2 mila euro che possono comprendere, oltre alle voci sopra citate, anche il viaggio di nozze (massimo 700 euro); affitto location  servizi di riprese video e book fotografico; dj e animazione, wedding planner; acquisto fedi nuziali; stampa delle partecipazioni.

Tra le spese: il viaggio di nozze

Caraibi, Madagascar, capitali europee, estremo Nord, Coast to Coast. Tante le idee di viaggi di nozze, dalle più classiche a quelle più alternative. Per le coppie che si sposeranno nel Lazio, il bonus matrimoni comprenderà anche un contributo da versare in agenzia.

Tra le spese ammissibili dal bando, infatti, ci sono un massimo di 700 euro (sui 2 mila totali del bonus) per la luna di miele, solo se il viaggio è prenotato presso un’agenzia di viaggi con sede nel Lazio ed è tracciabile, quindi pagato tramite pagamenti elettronici (bonifici o pos). Chi decide di restare in regione, e scoprire le bellezze del Lazio, potrà prenotare direttamente una struttura (hotel, relais, spa ecc) e richiedere la fattura, purché, appunto, si trovi nel Lazio.

“Nel Lazio con amore”: regole e condizioni

Le coppie che intendono richiedere il contributo, e quindi presentare domanda al bando, dovranno:

  • Chiedere il rimborso di massimo cinque voci di spesa con relativi documenti validi;
  • Le aziende: ristoranti, sartorie, fioristi, gioiellieri, parrucchieri, agenzie di viaggi ecc dovranno essere sul territorio laziale.
  • Non sono ammissibili le spese sostenute online;
  • I pagamenti devono essere tracciabili (bonifico o pagamento elettronico);
  • Tutte le spese dovranno essere sostenute nel periodo compreso tra il 14 dicembre 2021 e il 31 gennaio 2023 (deve risultare dai documenti contabili);
  • Le spese dovranno essere conforme alla normativa fiscale, e documentate con la presentazione di regolari fatture, ricevute o documenti contabili. Dovranno specificare la causale (il servizio deve essere compreso tra le voci di spesa coperte dal bonus), e gli importi tra documentazione e ricevute, scontrini e fatture dovranno coincidere.

Quando e come presentare la domanda per il bonus

Le domande si presentano solo online, sul sito “Nel Lazio con amore” attivo fino alle 10 del 31 gennaio 2023 (o fino a esaurimento dei fondi stanziati dalla regione). Per accedere al bando è necessario utilizzare un indirizzo pec. La domanda può essere presentata solo dopo l’avvenuta celebrazione del matrimonio e dell’unione civile, e la sua registrazione nelle anagrafi dei Comuni.

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Perché quest’estate la vacanze saranno più care

L’estate 2022 sarà caratterizzata da vacanze tutt’altro che economiche. Bisognerà mettere mano al portafogli e pagare di più. Due le voci di spesa che peseranno maggiormente sul budget da destinare al viaggio: il caro carburante e l’aumento del prezzo dei voli. Tutta colpa dell’inflazione e dell’impennata dei prezzi dell’energia. La situazione attuale in Ucraina, poi, farà lievitare ancora di più le tariffe. Alla lista dei rincari di questo 2022 si aggiungono anche i biglietti aerei di voli nazionali e internazionali. E gli scenari, in un momento di forte instabilità come quello attuale, sono in continuo mutamento.

Perché le vacanze 2022 saranno più costose?

Due fattori principali faranno lievitare i prezzi dei biglietti aerei fino all’estate 2022: il caro carburante (già in crescita, e ancora di più a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina) e l’aumento della domanda di viaggi. Tra gennaio e febbraio il prezzo del carburante per aerei è aumentato di quasi il 4%. Per non parlare del confronto dello stesso periodo, ma del 2021: in un anno il prezzo è salito a 106 dollari al barile, ossia del 57%.

Non solo, stando ad una prima stima (ma il conflitto Russia- Ucraina potrebbe spostare nuovamente tutti i dati), il  calo dei contagi e l’allentarsi delle restrizioni Covid, potrebbero determinare un incremento sostanziale dei viaggi in Europa e Oltreoceano. Più domanda di viaggi, maggior richiesta di carburante. Secondo le prime stime, per via del caro carburante e dell’aumento della richiesta di voli, le tariffe aeree nazionali aumenteranno in media del 6% al mese fino ad agosto, mentre le tariffe internazionali del 4% nello stesso periodo.

Voli e caro carburante

Non c’è solo l’inflazione che già aveva pesato ad avvio 2022 a determinare i prezzi in aumento per i biglietti aerei. A pesare, in questo momento e nel prossimo futuro, è il conflitto bellico tra Russia ed Ucraina. Tra forniture al contagocce, aumento del prezzo del petrolio e spazi aerei delimitati (le cosiddette no fly zone), le compagnie aeree si sono viste costrette, già da oggi, a ridisegnare voli alternativi su determinate rotte. Ciò si traduce inevitabilmente con: tempi dilatati anche di ore, maggiori chilometri da percorrere, e biglietti esorbitanti per i passeggeri.

Per i viaggiatori che partono dagli aeroporti italiani ci sarà un salasso soprattutto per i voli diretti in Asia. Tratte allungate e costi più alti per via dell’aumento esponenziale del carburante. Secondo calcoli sommari, un passeggero potrebbe arrivare a spendere anche 300 euro in più rispetto alla scorso anno sulla medesima tratta, e impiegare fino a 5 ore in più per raggiungere la stessa destinazione.

Alcune compagnie europee hanno inizialmente sospeso i voli per molte destinazioni asiatiche, per via della chiusura dello spazio aereo russo (la Russia ha chiuso lo spazio aereo a 36 paesi, attualmente) che costringe ad allungare le rotte, i tempi di percorrenza e ad aumentare anche i costi. Per fare un esempio pratico: ogni ora in più di volo sui voli intercontinentali costano alla compagnia aerea da un minimo di 8.000 a un massimo di 15.000, il che comporta un incremento minimo di 100 euro a tratta per passeggero, con picchi sino a 300 euro.

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Manchester, dove la propria casa non è mai troppo lontana

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Con più di 200 lingue diverse, Manchester è una vera perla multiculturale della Gran Bretagna.

Non a caso, questa metropoli continuamente in fermento è annoverata fra le migliori città studentesche internazionali del mondo, accogliendo ogni anno oltre 40.000 studenti provenienti da ben 160 Paesi diversi.

Questo angolo d’Inghilterra, situato nella regione sud-orientale del Lancashire, è il luogo in cui la propria casa non è mai troppo lontana!

Nel corso dei secoli in moltissimi hanno scelto Manchester come “casa”. Questo ha permesso la nascita di vere e proprie comunità.
Ne sono esempi quella ebraica di Greater Manchester e quella cinese, le più grandi al di fuori di Londra.

La Chinatown di Manchester è gettonatissima per gli innumerevoli ristoranti e supermercati asiatici e per i tanti eventi che propone, fra sapori vivaci ed esplosioni di colori.
Punto iconico di questo quartiere è senza dubbio il paifang, l’arco situato su Faulkner Street e sotto il quale passa il traffico cittadino; pensate, è stato appositamente costruito in Cina e spedito in 3 container!

Degna di nota è anche Rusholme, area interna di Manchester famosa per il “Curry Mile”, una via illuminata dalle luci a neon e piena zeppa di ristoranti indiani.

La cucina infatti è una delle espressioni dell’anima multietnica di Manchester.
In città si trovano piatti vegetariani, specialità halal, kosher… pietanze di ogni dove, per il piacere del palato e, perché no, anche del portafoglio! Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Se amate le steakhouse, non potete non fare tappa da Hawksmoor.
Situato in un vecchio tribunale d’epoca vittoriana, serve le migliori bistecche di Manchester. Un paradiso per il palato e per gli occhi: l’interno del locale è fedele all’edificio di allora; oltre al parquet originale, è impreziosito da mattoni smaltati di vero gusto.
Qui non solo T-bone e costolette: non mancate di assaggiare le capesante con burro e aglio, le acciughe olandesi e la rana pescatrice grigliata sul carbone.

Da buoni italiani non potete fare a meno della pizza? Affrettatevi allora a prenotare un tavolo da Rudy’s Pizza. E’ considerata fra le migliori pizzerie del mondo, non a caso le code all’ingresso sono all’ordine del giorno; a quanto pare, tutto merito dell’impasto fatto da Rudy con ben 24 ore di lievitazione.
Questo angolo d’Italia è tappa imperdibile per i cultori della pizza napoletana, morbida, col cornicione e piena di condimenti gustosi!
A proposito di Italia… evento da non perdere nel mese di giugno è la Processione in onore della Madonna del Rosario che vede sfilare dal quartiere di Ancoats al municipio cittadino la comunità dei nostri connazionali che vivono a Manchester.

A Manchester, da Napoli e Bangkok il passo è davvero breve: il District, ristorante dal design iper-stilizzato ricavato in una vecchia edicola, propone un menù nouveau-asiatico, con piatti preparati dal famoso chef Ben Humphreys.

‎‎Davvero suggestivo, all’interno, è il cocktail bar, dove sorseggiare drink dai nomi curiosi accompagnati da cubetti di ghiaccio con impresso sopra il logo del Distretto.

Concludiamo l’excursus nella proposta gastronomica di Manchester con El Gato, esclusivo ristorante fusion d’ispirazione spagnola situato a due minuti dal centro città.

Questo locale occupa un intero edificio di tre piani, dove lo chef Simon Shaw, originario dello Yorkshire, serve il meglio della cucina e del vino spagnoli. Sappiate che è quasi impossibile avere un tavolo all’ultimo, se siete interessati a cenare qui affrettatevi a prenotare!

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Le vere location del film “Belfast”

Scritto e diretto da Kenneth Branagh, il film semi-autobiografico “Belfast”, candidato a sette Oscar, è stato uno dei pochi film girati durante la pandemia. Motivo per cui non tutte le scene sono state ambientate in luoghi reali, tantomeno a Belfast.

Tuttavia, le immagini del film, girato in bianco e nero, in quanto ambientato tra gli Anni ’60 e ’70, quelli dei “troubles”, i conflitti etnico-nazionalisti scoppiati nell’Irlanda del Nord che hanno causato migliaia di morti, mostrano alcuni scorci molto famosi di Belfast che hanno cambiato radicalmente la città negli ultimi anni.

Il panorama di Belfast che viene mostrato all’inizio del film è un’immagine reale e attuale. Si vede in lontananza la città adagiata sulla foce del fiume Lagan, una posizione che l’ha sempre favorita nello sviluppo dell’industria cantieristica e che l’ha resa famosa (è la città del Titanic). La scena dall’alto delle colline è stata girata a Cave Hill (o Cavehill), una collina che prende il nome da una serie di grotte nei pressi delle colline che circondano Belfast e dove si trova un vecchio forte, McArt’s Fort. Da queste parti la chiamano anche “Napoleon’s Nose” perché una delle rocce ricorda il profilo dell’Imperatore Napoleone Bonaparte (anche se a Jonathan Swift ricordava la sagoma di un gigante dormiente a guardia della città, tanto da avere ispirato i suoi “Viaggi di Gulliver”).

Cave Hill Belfast

Belfast vista dalla collina di Cave Hill

Il Titanic Quarter

Tra le location più riconoscibili nel film c’è senza dubbio il quartiere del Titanic, con il museo Titanic Belfast che proprio nel 2022 celebra dieci anni di vita. È nei cantieri navali Harland and Wolff che si trovavano qui, nel Thompson Dry Dock, che fu costruito uno dei transatlantici più famosi del mondo (anche per la triste vicenda che ha vissuto) ed è intorno a quest’area che si è sviluppato tutto un quartiere che oggi è un’attrazione turistica. Le nove gallerie del museo raccontano nel dettaglio tutta la storia della nave e del suo viaggio inaugurale, dalla creazione al tragico naufragio.

A dominare la piazza del museo del Titanic c’è la grande scultura di bronzo “Titanica” di Rowan Gillespie, che si vede nella prima scena del film, che rappresenta una donna e che ricorda una polena che un tempo veniva posta sulla prua dei galeoni.

Il Titanic Belfast, il museo dedicato al transatlantico

I murales di West Belfast

Un’altra location ben riconoscibile, specie per chi ha visitato Belfast, è quella dei murales, una delle maggiori attrazioni della città che ricordano al mondo il passato burrascoso e l’astio, mai placato, fra nazionalisti e lealisti. Realizzati sui muri che segnavano il territorio nel periodo dei “troubles”, erano la commemorazione di eventi storici, opinioni politiche, gruppi terroristici o personaggi di spicco nella lotta.

È nel Gaeltacht Quarter, a West Belfast, che si trova la maggiore concentrazione di murales. Diviso in due dai diversi orientamenti religiosi oltre che politici già in epoca vittoriana, questa zona di caseggiati operai vide l’esasperarsi delle tensioni a causa della Peace Line, creata nel 1970 per separare la parte lealista e protestante del quartiere intorno a Shankhill, da quella repubblicana e cattolica di Falls Road. Oggi, West Belfast rimane sicuramente uno dei luoghi più suggestivi della città e, se in passato era considerata una zona a rischio, oggi è possibile visitarla in totale tranquillità.

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I famosi murales di Belfast

I murales più famosi raffigurano la fenice che risorge, simbolo dell’Irlanda rinata dalle ceneri dell’insurrezione di Pasqua, oppure il volto di Bobby Sands, l’attivista politico morto in seguito allo sciopero della fame, e altri personaggi politici e mitologici irlandesi (si sa che in Irlanda la mitologia ha una grande importanza).

Le scene esterne

Inizialmente si era pensato di girare le scene in esterno di “Belfast” per le strade della città. Tuttavia, la Capitale dell’Irlanda del Nord è molto cambiata rispetto agli anni in cui è ambientato il film e non era semplice trovare le location adeguate. Ecco perché le strade di Belfast, quelle dove si svolgono i ”riots” sono state ricreate sulla pista dell’aeroporto inglese di Farnborough, a una sessantina di chilometri da Londra, dove ogni due anni viene organizzato un International Air Show. Anche la scena del cinema è stata girata in uno degli hangar e non in una vera sala cinematografica.

A Sud di Londra, invece, nei pressi dei Longcross Studios che si trovano nel Sussex, l’edificio dismesso di una scuola è stato impiegato per ambientarvi le scene girate nella scuola di Buddy, il bambino protagonista, interpretato dall’attore Jude Hill, appunto, ma anche quelle dell’ospedale e della chiesa.

La trama di “Belfast”

Buddy è un adolescente con una vita serena, una famiglia affettuosa e sta sperimentando le prime cotte. Il padre lavora in Inghilterra, mentre la madre, l’attrice Caitríona Balfe, protagonista della serie Tv “Outlander”, il fratello maggiore Will e i nonni paterni (la nonna è interpretata dall’attrice Judi Dench, la famosa “M” dei film di James Bond) vivono con lui a Belfast. Improvvisamente, nella sua città scoppiano i tumulti e la sua famiglia deve affrontare la situazione, incerta se attendere che il conflitto finisca o se lasciarsi tutto alle spalle e iniziare una nuova vita altrove.

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Una scena del film “Belfast”

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La passerella impressionante che svela un paesaggio finora inesplorato

È stata da poco inaugurata una passerella che regala uno spettacolo a dir poco mozzafiato. È il Ponte sulle Cassandre del Mallero, un collegamento aereo sopra uno dei luoghi naturali fino ad oggi sconosciuti. Un’incredibile opera di ingegneria “sospesa” sopra uno spettacolare orrido creato dal torrente Mallero, in Valmalenco.

Siamo nella zona di Sondrio. La passerella, che può essere percorsa a piedi ma anche in bicicletta, è sospesa sopra il torrente collegando le due piccole frazioni di Mossini, una contrada di Maioni, e Ponchiera.

La Passerella sulle Cassandre

Sospesa a un centinaio di metri sopra il torrente e le sue cassandre, le gole selvagge nelle quali si getta il torrente, è un’esperienza che lascerà senza fiato. Il ponte è sorretto da due funi portanti agganciate ai piloni ed è reso stabile da delle funi al livello inferiore.

Sono 145 metri da brivido, ma se si riesce a restare con gli occhi bene aperti, si può scorgere un paesaggio inedito ed estremamente suggestivo, tra la Via dei Terrazzamenti e la Strada del Vino, due splendidi itinerari che caratterizzano la media e la bassa Valtellina.

Questo inedito percorso ciclopedonale può essere abbinato a degustazioni dei rinomati prodotti agroalimentari e dei vini della Valtellina. Infatti, per il weekend del 9 e 10 aprile è previsto l’evento “Assaggi all’altezza”, con piatti gourmet che saranno serviti “tra cielo e terra” a orari definiti agli ospiti che godranno del superbo panorama naturale sotto i loro piedi.

Un territorio da scoprire

Da quando è stato inaugurato lo scorso mese di novembre, il Ponte sulle Cassandre ha portato però scompiglio ai due paesini abituati al silenzio e alla tranquillità che da allora sono stati completamente stravolti. La passerella, infatti, è aperta tutti i giorni dalle 8.30 alle 17.30. Per i turisti, che possono andarci quando vogliono, anche durante la settimana, è una buona notizia, ma non lo è per gli abitanti dei due piccoli Comuni di Sondrio che sono costretti a convivere con il traffico mai visto finora.

E dire che anche le due contrade potrebbero godere del passaggio dei turisti. Basti pensare che a Ponchiera, proprio di recente, sono emerse tracce di insediamenti romani. La parte vecchia del borgo, invece, è fatta di edifici del XVI e XVII secolo, come la chiesa parrocchiale della SS. Trinità, già esistente nel 1506. Da essa proviene un prezioso calice d’argento, fatto realizzare dagli emigranti a Napoli nel 1692, ora custodito presso il Museo valtellinese di storia e arte.

Mossini, invece, è un microscopico abitato fatto di case rurali, il cui edificio più importante è la chiesa di San Bartolomeo del XV secolo. Questo paese è però famoso per i vigneti, che godono di una splendida vista sull’abitato di Sondrio.

Il ponte è stato realizzato non soltanto come attrazione a sé, ma anche allo scopo di dare continuità a percorsi pedonali già esistenti, oltre che a contribuire allo sviluppo del territorio e alla sua valorizzazione in chiave turistica.

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La Passerella delle Cassandre

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Cosa si nasconde ancora oggi sotto il Colosseo

Dopo tanti secoli, Roma nasconde ancora molti segreti. Alcuni di essi non sono neppure visibili ai turisti, in quanto si nascondono tuttora nel sottosuolo della Capitale. La storia millenaria, infatti, ha coperto con strati di strade e di edifici molte tracce del nostro passato. Ma c’è un luogo iconico di Roma, il Colosseo, che ancora cela un incredibile segreto.

I laghetti sotto il Colosseo

Proprio sotto l’Anfiteatro Flavio, il più grande anfiteatro romano del mondo, nel pieno centro della città, ancora oggi ci sono dei piccoli laghi. Qui, incredibilmente, l’acqua è limpida e cristallina. E sono una vera meraviglia.

Ci troviamo sotto uno dei Sette colli di Roma, il Celio, sotto le fondamenta del convento dei Padri Passionisti, che comprende anche la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo e dove un tempo, intorno al I secolo d.C., si ergeva un gigantesco santuario dedicato all’Imperatore Claudio, le cui strutture ciclopiche furono inglobate nel convento intorno al 1100. Tanto per capire le dimensioni, il tempio poteva contenere l’intero Colosseo.

Qui, è stato rinvenuto un labirinto fatto di laghetti sotterranei che scorrono per oltre due chilometri. Si tratta di un sistema di cave romane, scavate a partire dal IV secolo a.C., che si sviluppa in una sequenza di sale dove le volte variano tra un’altezza di otto metri fino a passaggi di appena un metro e mezzo.

Una volta entrati, non si sente più nulla della metropoli caotica che vive in superficie e che si muove ininterrottamente dieci metri sopra la testa. L’unico rumore è quello del gocciolio dell’acqua che, da secoli, plasma la roccia e crea bellissime stalattiti, per poi alimentare i laghetti.

L’origine di queste cave è dovuta molto probabilmente a una falda acquifera, alimentata nel corso dei secoli anche dalle infiltrazioni di acqua, purificata dallo strato di tufo, motivo per cui sarebbe così limpida. La temperatura dell’acqua è costante e non supera i 10°C mentre quella dell’ambiente sotterraneo è di circa 12°C. Insomma, ci si potrebbe anche vivere,

Proprio perché alimentati dalle infiltrazioni, il livello dell’acqua dei laghetti varia a seconda delle stagioni e delle piogge. La siccità, infatti, ne ha prosciugati alcuni. La presenza di fili elettrici dimostrerebbe che, forse, furono sfruttate come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il fiume sotto il Colosseo

Ma i laghetti sotterranei non sono l’unico segreto che si cela sotto l’imponente Colosseo. C’è anche un fiume. Arriva dalla Basilica di San Clemente, dove è ben visibile nei bellissimi sotterranei, e giunge diretto fino all’Anfiteatro. Un tempo sfociava nel Tevere, finché la dinastia dei Tarquini, i re etruschi che regnarono su Roma nel VI secolo a. C., responsabili di numerosi lavori di ingegneria e della prima grande monumentalizzazione della città, non lo incanalarono nella Cloaca Massima, la fogna costruita per bonificare la valle del foro.

Il corso d’acqua, ancora senza nome, non solo si è preservato fino a oggi, ma mantiene ancora lo stesso tracciato, sebbene sia nascosto sotto terra. Sarebbe, questo, dunque, il terzo fiume che attraversa Roma, oltre al Tevere e all’Aniene.

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Gardaland apre in anticipo: la data e le novità

Non si poteva più aspettare, così a Gardaland hanno deciso di aprire i cancelli in anticipo di tre settimane. Dal prossimo 12 marzo (anziché il 2 aprile), il parco dei divertimenti più famoso d’Italia aprirà al pubblico per la nuova stagione.

La novità di Gardaland

I visitatori troveranno subito una grande sorpresa. Si tratta di una nuova e incredibile esperienza nel cinema 4D, Aquaman: The 4D Experience. Consiste in uno speciale adattamento del film, in attesa dell’uscita nelle sale del secondo capitolo della saga, previsto per dicembre 2022.

Gli ospiti di Gardaland potranno vivere le avventure del supereroe DC Aquaman e, attraverso coinvolgenti effetti speciali e immagini 3D in alta definizione, essere trasportati nel regno sottomarino di Atlantide, sentendosi protagonisti di questa avvincente storia.

Usando la sua straordinaria forza e la sua incredibile velocità, Aquaman sarà impegnato in una missione per scongiurare una guerra tra i mondi dell’oceano e della Terra, salvando così il nostro Pianeta. In rotazione con Aquaman, sarà proiettato l’adattamento del film Wonder Woman.

Le altre attrazioni

Oltre al cinema 4D, a Gardaland Park ci sono altre 25 attrazioni con cui divertirsi e trascorrere una giornata ricca di emozioni, da quelle fantasy per i più bambini, come Volaplano e Doremifarm, a quelle più avventurose per tutta la famiglia come i celebri Mammut e Fuga da Atlantide, passando per le adrenaliniche rollercoaster come Raptor, che ancora oggi resta l’unica “wing coaster” d’Italia, e Oblivion, il primo e unico dive coaster nel nostro Paese.

Tanti anche gli show a cui assistere, dal Welcome to Gardaland che dà il benvenuto agli ospiti che arrivano, accompagnato da una nuova canzone, all’inedito “La soffitta di Prezzemolo” al Teatro della Fantasia oltre ai divertenti Meet & Greet con i personaggi più amati dai bambini, come Peppa Pig e i 44 Gatti.

Apertura ufficiale dal 2 aprile

Per l’apertura della stagione che resta comunque quella del 2 aprile e che durerà fino al 1° novembre oltre a cambiare gli orari che, a seconda del giorno, varieranno tra le 17 e le 23, e all’apertura anche dei tre resort interni, Gardaland Hotel, Gardaland Adventure Hotel e Gardaland Magic Hotel, ci sarà la vera grande novità dell’anno, la nuova e incredibile attrazione tanto attesa. Stiamo parlando dell’inaugurazione di Jumanji -The Adventure, la prima attrazione al mondo ispirata alla popolare serie cinematografica di Sony Pictures.

La nuova attrazione “Jumanji -The Adventure”

Dopo essere stati trasportati nella dimensione parallela del gioco di Jumanji, gli ospiti del parco si faranno strada nella giungla affrontando pericolosi animali e ostacoli di ogni tipo. In una gara contro il tempo, la missione sarà quella di riportare al leggendario tempio la sacra gemma preziosa e salvare Jumanji.

Dovranno affrontare gli “animatronics“, grossi robot come il possente ippopotamo, che coglie tutti di sorpresa emergendo da una palude, o i pericolosi ragni, che si calano dall’alto sopra il veicolo in corsa o ancora lo spaventoso gigante di pietra che, ruggendo, esce da una caverna e con la mano blocca il passaggio.

Saranno 12 le ambientazioni scenografiche della nuova attrazione, ispirate alle scene più famose della serie. L’avventura nel mondo di Jumanji sarà vissuta a bordo di speciali vetture lunghe tre metri e larghe 2 a forma di fuoristrada, proprio come il 4×4 del film riprodotto nei minimi dettagli. Ma non vogliamo spoileare ulteriormente. Chi lo desidera, può guardare il video della preview nel nostro articolo di qualche tempo fa.

Info utili

Il parco aprirà in anticipo nei weekend dei giorni 12 e 13, 19 e 20, 26 e 27 marzo con orario 10-17. Nel biglietto d’ingresso all’anteprima Gardaland 2022 è compresa anche la visita alla Miniland di Legoland Water Park, il primo parco targato Lego d’Italia aperto lo scorso giugno, e a Gardaland SEA LIFE Aquarium, l’acquario interamente tematizzato che ospita oltre 5.000 creature marine e che, proprio il primo giorno di apertura, il 12 marzo, ospiterà l’incontro con una delle creature mitologiche più sognate: la sirena.

In occasione della Festa del Papà, il 19 marzo, al SEA LIFE Aquarium, dalle 11 alle 12 e dalle 14 alle 15, viene organizzato un incontro con due papà social con i quali affrontare temi legati al mondo sottomarino, dall’importanza al rispetto di questo ambiente fino al ruolo di genitore e di influencer.

Il biglietto intero combinato dell’apertura speciale Anteprima Gardaland 2022 costa 25 euro e 22 euro il ridotto. A partire dal 2 aprile, invece, il biglietto intero costerà 44 euro, ridotto 40. Combinato con il SEA LIFE costerà rispettivamente 47 e 43 euro.

Si ricorda che per accedere a Gardaland Resort (parco, hotel, acquario ecc.) tutti gli ospiti dai 12 anni in su hanno l’obbligo di presentare il Green Pass rafforzato.

Gardaland-2022

Gardaland, il parco a tema più amato d’Italia

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Il cielo di marzo dà spettacolo e saluta l’inverno così

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci, lo fa con tutti quegli spettacoli della natura che, stagione dopo stagione, si susseguono davanti ai nostri occhi regalandoci visioni d’incanto. Le fioriture che si perdono all’orizzonte, i mari e gli oceani, i deserti e le montagne e poi i cieli, che mettono in scena sopra di noi degli show straordinari.

Tutto merito dei corpi celesti che danzano e volteggiano, che si avvicinano e poi si allontano che fanno dei grandi giri e poi ritornano. Così come ritorna lei, la bianca e candida Luna, la protagonista assoluta del cielo notturno che entra in scena proprio quando il sole tramonta.

E il cielo di marzo, possiamo dirvelo, è più magico che mai, perché si prepara a salutare il freddo inverno e a dare ufficialmente inizio alla stagione primaverile.

Cielo di marzo: benvenuta primavera

Mentre le giornate si allungano sempre un po’ di più, il sole torna a essere il protagonista assoluto con i suoi tiepidi raggi che riscaldano la pelle. Il 20 marzo, infatti, alle 16e33 arriverà il tanto atteso equinozio di primavera: la durata del giorno sarà superiore a quella della notte e aprirà le danze alla stagione della rinascita.

Ma generosa com’è, la stella del sistema solare, lascerà sempre il giusto spazio alla notte, che a partire da marzo ci regalerà spettacoli di straordinaria bellezza. Scopriamo insieme tutti gli appuntamenti imperdibili nel cielo di primavera.

Cielo di marzo: gli appuntamenti imperdibili

I grandi protagonisti del cielo di marzo sono i pianeti che tornano a incantare le nostre notti di primavera. Il cielo sarà un po’ affollato tra le costellazioni del Capricorno e quella dell’Acquario perché è qui che si riuniranno gli astri durante le prime ore dell’alba.

Sarà proprio il cielo del mattino a regalarci gli spettacoli più belli di questa primavera, non solo con la loro presenza, ma anche con una serie di imperdibili congiunzioni. Venere, Marte e Saturno, come sempre, occuperanno l’intera scena ma non resteranno immobili. Danzeranno, si avvicineranno tra loro e poi ritorneranno ai loro posti.

La data da segnare in calendario è quella del 12 marzo: all’alba sarà possibile vedere il luminoso pianeta di Venere più vicino che mai al pianeta rosso. L’appuntamento è nella costellazione del Capricorno.

Per ammirare la congiunzione tra la splendida Luna e i pianeti Marte, Venere e Saturno, dovremmo attendere il 28 marzo. Occhi puntati verso il cielo nelle prime ore del mattino, lo spettacolo si terrà prima dell’arrivo del sole.

Con l’assenza degli astri in cielo nella prima parte della notte, sarà ancora possibile osservare le grandi costellazioni invernali come Orione e Cassiopea, che però si spostano verso Sud-Ovest.

Non è ancora tempo, invece, per esprimere i desideri al passaggio delle luminose comete anche se, secondo l’Unione Astrofili Italiani, nei giorni successivi all’equinozio, e più precisamente il 21 marzo, sarà possibile osservare qualche meteora nei radianti delle theta Virginidi e delle beta Leonidi.

Per avvistarle, però, occorrerà essere degli osservatori molto scrupolosi perché la luce intensa della Luna Piena, che sarà nel suo massimo splendore il 18 marzo, potrebbe disturbare la caccia alle stelle.

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Hunan, la Provincia delle voci segrete delle donne

Hunan è un’affascinante Provincia montuosa nella Cina Meridionale, famosa principalmente per essere il luogo di nascita del leader comunista Mao Zedong. Ma la verità è che da queste parti, tra pendii rocciosi e incantevoli villaggi fluviali rurali, è venuto al mondo il Nü shu (o Nüshu), l’unico sistema di scrittura creato e utilizzato esclusivamente dalle donne.

Nü shu, la storia

Il Nü shu è un linguaggio che sboccia nella Cina del secolo XVII, periodo in cui la figura della donna era ancora più sottomessa e denigrata rispetto alla situazione attuale. La corretta traduzione è “scrittura delle donne“, basti pensare che è stato ideato in modo tale da essere compreso e diffuso esclusivamente tra le persone di sesso femminile.

Il motivo per cui queste persone coraggiose decisero di inventare una nuova lingua non è affatto da sottovalutare: dopo la conquista da parte della Cina della Provincia dello Hunan, le donne della popolazione Yao videro un totale cambiamento di assetto della loro società che da “Matriarcale” diventò “Patriarcale”, e quindi regolata dalle norme maschili del diritto paterno.

Una condizione che le costrinse a cambiare abitudini sociali compreso il loro linguaggio, facendo una rivisitazione completa del dialetto che si utilizzava in quella zona. Di questo mutarono i caratteri fondamentali per la comprensione, a tal punto che gli uomini dell’epoca non erano assolutamente a conoscenza di tale ingegnoso sistema, ideato proprio dal genere che essi ritenevano “inferiore”.

Obbligate, quindi, a rinunciare a tutto compresa la loro personalità, queste donne vedevano nella loro lingua segreta uno dei loro pochi sfoghi. Donne che per lo più erano analfabete, e tra le altre cose spesso sottoposte alla violenta fasciatura dei piedi.

Nel corso del tempo, questa lingua venne utilizzata in testi di svariato genere, oltre che nei ricami. Infatti, erano solite cucire e ricamare senza destare alcun tipo di sospetto o attenzione da parte degli uomini. Tutto ciò permetteva loro di poter lasciare una testimonianza della vita che vivevano ad altre donne come loro, oppure semplicemente a chi avrebbe voluto interessarsene e capirne di più.

Quando il Nü shu fu scoperto per la prima volta, in molti pensarono che si trattasse di un linguaggio usato per dissacrare una società di tipo patriarcale. Nei fatti si scoprì che non era così: molti scritti riguardavano il matrimonio, il dolore per la separazione dalla famiglia di origine o lodi della futura sposa da leggere durante le complicate cerimonie nuziali che si tenevano all’epoca.

Fino agli anni che vanno dal 1966 e il ’76, ovvero durante la rivoluzione culturale cinese, questa pratica fu trasmessa di generazione in generazione. Da quel momento in poi, il Nü shu venne considerato un pericoloso linguaggio criptato, analizzato da molti esperti accademici ma senza successo.

Al giorno d’oggi, le persone che conoscevano questa scrittura segreta sono venute tutte a mancare e la sua sopravvivenza è principalmente nelle mani di quei pochi studiosi che l’hanno appresa dalle anziane abitanti della zona. Tuttavia, questa lingua sembra voler vivere una sorta di rinascita e in particolare a Puwei, un villaggio circondato dal fiume Xiao e accessibile solo tramite un piccolo ponte sospeso.

La rinascita del Nü shu

Stando a quanto dichiarato alla BBC da alcuni abitanti di Puwei, un tempo il Nü shu era ampiamente parlato nella zona di Hunan. Dopo che gli esperti trovarono tre scrittori di Nüshu nel villaggio negli anni ’80, Puwei è diventato il punto focale per la ricerca su questo sistema di scrittura.

Nel 2006 è stato inserito nell’elenco del patrimonio culturale immateriale nazionale dal Consiglio di Stato cinese e un anno dopo è stato costruito un museo sull’isola di Puwei che ospita un’aula scolastica e sale espositive. Video, dipinti e mostre culturali adornano le pareti, mentre i corsi di ricamo e calligrafia offrono opportunità pratiche di connessione culturale. È stato, inoltre, recentemente ampliato e ospita un festival annuale con poesie e canzoni eseguite in Nü shu.

Cosa vedere nella provincia di Hunan

Hunan significa letteralmente “a sud del lago”, non a caso la Provincia si sviluppa a sud del Lago Dongting, il secondo lago d’acqua dolce più grande della Cina. Da queste parti, piccoli paesi dall’architettura tradizionale si trovano incastonati in catene montuose color smeraldo, e tutti abbracciati da una leggera nebbia.

Da non perdere è certamente la zona paesaggistica di Wulingyuan-Zhangjiajie. Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1992, è nota per essere il luogo che ha ispirato il regista James Cameron per la creazione dei personaggi di “Avatar”. Un parco a dir poco straordinario e diviso in 3 aree: le montagne fluttuanti Hallelujah di “Avatar” nella zona di Yuanjiajie, il monte Tianzi, la riserva naturale della valle Suoxi e Yangjiajie. All’interno del parco, inoltre, si trova l’ascensore esterno in vetro più alto del mondo che permette di raggiungere la parte più elevata di Yuanjiajie.

Svetta, tra l’altro, anche il monte Tianmen, conosciuto come la “Porta del Paradiso”. Per salirvi basta prendere la funivia più lunga del globo che parte dalla stazione ferroviaria e sorvola la fitta vegetazione della foresta ai piedi della montagna per oltre 7 km. Se invece volete recarvici a piedi, vi basta percorrere la tortuosa e incantevole strada delle “99 curve” e salire i 999 gradini fino alla cima.

strada "99 curve" cina

La strade delle “99 curve”

Per una scarica di adrenalina ancora maggiore, potreste attraversare uno dei ponti di vetro più lunghi e alti del mondo e camminare sospesi nel vuoto sopra al Grand Canyon di Zhangjiajie. Uno spettacolo della natura che si trova a circa 60 km dal centro di Zhangjiajie, a nord-est del Parco Forestale Nazionale.

Bellissima anche Fenghuang, una piccola città ad ovest della Provincia dello Hunan risalente a più di 1.300 anni fa. Visitarla è come fare un tuffo nell’epoca imperiale cinese. Attraversata del fiume Tuo, è possibile ammirare ancora lavandaie e pescatori, ma anche una fitta serie di case che impreziosiscono uno scenario costituito da ponti, giardini, pagode e torri.

Infine, ma non per importanza perché questa zona della Cina nasconde meraviglie in ogni angolo, non potete di certo perdervi il Lago Dongting che copre generalmente una superficie di 2820 km². In estate, quando i suoi immissari riversano le loro acque di piena nel lago, la sua superficie può ingrandirsi fino a raggiungere i 20000 km². Del resto, questo è uno degli scenari più visitati e decantati dalla poesia e dalle arti tradizionali cinesi. Una zona, quindi, da non perdere assolutamente, sia per il suo fascino naturale che per la sua particolare storia legata a Mao Zedong ma anche alle donne.

provincia di hunan donne

Le meraviglie della Provincia di Hunan

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Sembra un dipinto: lo spettacolo del risveglio della natura

La foto fa emozionare: sembra di trovarsi davanti a un dipinto che ha preso in prestito i colori dai campi e dai fiori e non è certo l’unico in questo periodo. Sono dei veri e propri capolavori artistici da contemplare questi paesaggi che si palesano all’improvviso davanti ai nostri occhi. Quadri di immensa bellezza che portano la firma di Madre Natura proprio ora che lei si prepara alla sua grandiosa e straordinaria rinascita.

La primavera non la si può non amare, perché è questa la stagione che ci ricorda quanto è meraviglioso il mondo che abitiamo quando è la natura a dominarlo. Così ecco che i mesi che vanno da marzo a giugno si trasformano per noi in grand tour che attraversano il mondo in lungo e in largo tra fioriture lussuose e infinte che si perdono a vista d’occhio.

Il risveglio della natura si trasforma in un capolavoro, come dimostra questa fotografia scattata a Longyan dove i fiori di ciliegio si alternano alle foglie di tè. Un’opera d’arte che si può osservare e attraversare, per perdersi e immergersi in tutta questa meraviglia.

Fioritura di ciliegi a Longyan

Fioritura di ciliegi a Longyan

I ciliegi fioriscono e danno spettacolo

È difficile scegliere un’istantanea, e una soltanto, che sappia rappresentare al meglio tutto ciò che sta per accadere intorno a noi. Eppure la fotografia dei ciliegi che stanno fiorendo in un giardino di tè a Longyan, in Cina, è il perfetto preludio a tutto ciò che ci prepariamo a vivere.

È la natura che si riappropria dei suoi spazi dopo un lungo e doveroso letargo. Lo fa attraverso le meravigliose fioriture che si susseguono in tutto il mondo, che invadono i campi infiniti che splendono sotto al sole e persino i deserti più aridi, quasi a ricordarci che non c’è nulla che essa non possa fare.

La fioritura degli alberi di ciliegio, poi, è una vera e propria esperienza per i sensi che ogni anno mette in moto viaggiatori da ogni parte del mondo pronti all’osservazione. Si tratta dell’Hanami, un termine giapponese che fa riferimento alla tradizione locale di osservare la bellezza della fioritura primaverile degli alberi, diffusasi poi in tutto il mondo.

Questo spettacolo, però, non è prerogativa del Giappone, come dimostra la bellezza mozzafiato dei campi da tè delle colline in provincia di Fujian. In questa zona, infatti, ogni primavera fioriscono circa diecimila alberi di ciliegio che, messi in fila, appaiono dall’alto come dei nastri rosa che avvolgono il territorio circostante.

Il panorama si tinge di rosa mentre il profumo inebriante dei fiori di ciliegio si diffonde nell’aria. Lo show ha inizio.

Fioritura di ciliegi a Longyan

Fioritura di ciliegi a Longyan

Dove ammirare i ciliegi in fiore

Il Giappone è sicuramente il regno dei ciliegi in fiore, qui ogni anno i cittadini, affiancati dai turisti, si riuniscono per le strade, per i parchi e nei luoghi più diversi per ammirare i sakura, i boccioli di ciliegio, in tutto il loro splendore.

Ma l’Hanami è un’esperienza sensoriale che si può vivere anche in altre parti del mondo. A Washington, per esempio, sono tantissimi gli alberi di ciliegio piantati sulle rive del fiume Potoma che ogni anno danno spettacolo.

A Bonn, in Germania, c’è un tunnel di ciliegi che esplode in tutta la sua bellezza quando la primavera arriva. Anche l’Italia, però, offre la possibilità di praticare l’Hanami a Roma, con le fioriture del laghetto dell’Eur e quelle del Giardino Giapponese all’interno dell’Orto Botanico, e a Milano nel Giardino Zen in Piazza Piola.

Fioritura di ciliegi a Longyan

Fioritura di ciliegi a Longyan