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I Paesi più sostenibili: la nuova classifica

C’è speranza affinché sempre più destinazioni abbraccino obiettivi di sostenibilità. Un segnale positivo arriva soprattutto dall’Europa che, nonostante la pandemia, ha consolidato anche a livello turistico la sua leadership nell’affrontare le sfide del cambiamento climatico. È quanto emerge dal report di Euromonitor International, che vede il Vecchio Continente eccellere su un totale di 99 Stati mappati globalmente.

La Svezia è il Paese più sostenibile al mondo

Non sorprende, dato il Green Deal europeo – l’insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 – che i Paesi leader nel Sustainable Travel Index 2021 si concentrino nel Vecchio Continente. In testa troviamo la Svezia, classificata al primo posto con la sua offerta turistica unica ed eco-chic, che spazia dalle avventure artiche alla varietà di esperienze nelle città.

La Svezia è da sempre un modello di sostenibilità non solo per il suo incredibile patrimonio naturalistico – fra cui si annoverano ben 30 parchi nazionali – l’alto numero di eco-lodge e le best practice adottate, ma anche per l’alto livello di sostenibilità raggiunto in 23 centri urbani, con alla guida grandi città come Götheborg e Stoccolma. Quest’ultima, oltre ad essere magnetica come pochi altri luoghi al mondo, è stata eletta prima Capitale Verde d’Europa nel 2010. Negli ultimi due anni, si è rinsaldata la tradizionale attenzione del Paese verso la protezione dell’ambiente, con l’impegno più volte ribadito di arrivare a zero emissioni di gas serra entro il 2045.

Il Paese scandinavo è immediatamente seguito nella top 5 delle destinazioni più sostenibili da Slovacchia, Austria, Finlandia ed Estonia, su un totale di 99 Paesi esaminati. Tra le prime 15 città più virtuose in assoluto, invece, 12 sono situate in Europa, con Madrid, Stoccolma, Dublino, Bruxelles e Berlino in cima alla classifica.

Caroline Bremner, responsabile Travel Research di Euromonitor, ha sottolineato anche il forte impegno dei paesi del Caraibi e dell’America Centrale per diventare più sostenibili, con la Repubblica Dominicana (dove il turismo sta rinascendo), Guatemala e Costa Rica in testa. In Sud America si distingue l’Ecuador, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi ecologici e il risparmio idrico. Il Paese modello per il turismo rigenerativo è, invece, la Nuova Zelanda, la cui popolazione continua ad ispirarsi ai valori ambientali della cultura Maori.

I fattori chiave del turismo sostenibile

Euromonitor International ha creato il Sustainable Travel Index con l’obiettivo di aiutare le imprese di viaggio a fare la transizione verso una forma di turismo più resiliente, che tenga conto degli impatti positivi e negativi, bilanciando le preoccupazioni ambientali, sociali ed economiche. L’indice permette ai paesi di valutare la loro performance attraverso i pilastri della sostenibilità, per passare dalle parole ai fatti. “Il 66% dei consumatori globali vuole avere un impatto positivo sull’ambiente nella loro vita quotidiana, secondo la nostra indagine Euromonitor sugli stili di vita”, ha sottolineato Caroline Bremner.

La classifica dei paesi è stata fatta sulla base di sette fattori chiave del turismo sostenibile:

  • Sostenibilità ambientale
  • Sostenibilità sociale
  • Sostenibilità economica
  • Rischio
  • Domanda sostenibile
  • Trasporto sostenibile
  • Alloggio sostenibile

La top 15 del Sustainable Travel Index 2021

Ecco la lista dei primi 15 Paesi che si sono distinti per le politiche di sviluppo sostenibile:

  • Svezia
  • Slovacchia
  • Austria
  • Finlandia
  • Estonia
  • Islanda
  • Francia
  • Lettonia
  • Slovenia
  • Norvegia
  • Svizzera
  • Danimarca
  • Croazia
  • Lituania
  • Germania
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Festa di San Patrizio: l’Italia è più verde che mai

Marzo è un mese tanto amato quanto atteso, non solo per l’arrivo della meravigliosa primavera che mette in scena gli spettacoli più belli del risveglio della natura, ma anche perché porta con sé uno degli eventi più incredibili dell’anno, stiamo parlando della festa di San Patrizio.

Un evento legato indissolubilmente con la storia, la cultura e le tradizioni dell’Irlanda, una festa che con gli anni si è andata via via diffondendosi anche nel resto del mondo, compreso il nostro Paese. Monumenti celebri e fiumi che si tingono di verde, feste in piazza e parate in grande stile, celebrazioni nei pub e nei locali. E a Milano, quest’anno, anche l’Irish Week.

Se non potete raggiungere la celebre Dublino, agghindata a festa in occasione St Patrick’s Festival, troverete tantissime altre alternative per celebrare il patrono dell’Irlanda e brindare virtualmente con gli altri cittadini del mondo, in qualsiasi posto voi siate. Scopriamo come.

17 marzo: St Patrick’s Day

La festa di San Patrizio è la più grande e celebre di tutta l’Irlanda. Sono tantissimi gli eventi dal vivo e in streaming che si tengono il 17 marzo per celebrarla in qualsiasi parte del mondo.

L’iconica parata per le strade di Dublino resta, sicuramente, il miglior modo per entrare a pieno nella viva e dinamica atmosfera che caratterizza questa celebrazione. Ma c’è un altro modo, quest’anno, per prendere parte ai festeggiamenti grazie agli eventi virtuali.

In occasione del St Patrick’s Festival di Dublino, infatti, grazie al canale TV virtuale SPF TV sarà possibile partecipare da qualsiasi parte del mondo ai festeggiamenti guardando gli spettacoli dal vivo e gli altri eventi in streaming.

Ma non è l’unica alternativa che abbiamo perché, come di consueto, il nostro BelPaese si tingerà di verde in occasione della festa di San Patrizio. Selfie e fotografie davanti a monumenti iconici, come ogni anno, invaderanno i nostri social feed, mentre i pub irlandesi offriranno le migliori birre di sempre a suon di canti tradizionali.

Quest’anno, però, c’è una novità nel nostro Paese: una Irish Week made in Italy che si svolgerà tra le strade di Milano.

Come celebrare la festa di San Patrizio in Italia

Come abbiamo anticipato, la tradizionale celebrazione di San Patrizio si è diffusa con gli anni in tutto il mondo. Per unirsi ai festeggiamenti dell’Irlanda, capitali, città e paesi ogni anno illuminano monumenti e siti iconici grazie all’iniziativa Global Greening.

Negli anni scorsi si sono tinti di verde Torre di Pisa, il Pozzo di San Patrizio a Orvieto, il Colosseo e la Fontana dell’Acqua Paola di Roma a Roma, Terrazza a Mare di Lignano Sabbiadoro, la Rocca di Lonato e molti altri monumenti. Il consiglio è quindi di tenere a portata di mano la lista di Global Greening per scoprire quali saranno i monumenti iconici coinvolti nell’iniziativa nelle città d’Italia.

A Milano, invece, prenderà vita una vera e propria Irish Week che oltre a illuminare di verde la UniCredit Tower, la fontana di Piazza Gae Aulenti, lo Spirit de Milan e Porta Romana, darà vita a una serie di eventi culturali e gastronomici che si snoderanno lungo tutto il capoluogo lombardo.

Concerti di musica dal vivo, festival di letteratura, proiezioni ed eventi legati alla gastronomia si svolgeranno dal 12 al 20 marzo per consentire alle persone di toccare con mano le tradizioni che rappresentano l’identità irlandese. Pronti a festeggiare?

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I tulipani esplodono in un caleidoscopio di colori: i giardini di Sissi sono un incanto

La primavera mette in moto tantissimi viaggiatori da tutto il mondo dando vita a quella che sembra una vera e propria migrazione. Sono le persone che si recano nei diversi angoli del globo per praticare l’Hanami, e vedere la bellezza della nascita dei sakura, per contemplare le fioriture nei deserti più aridi, per ammirare le distese di tulipani in Olanda che invadono i territori come fossero tappeti colorati.

E sono proprio le fioriture di tulipani le assolute protagoniste della primavera nei mesi che vanno da marzo a maggio. Ma per osservare quell’esplosione di colori che si palesa davanti agli occhi come un caleidoscopio di pura magia, non c’è bisogno poi di volare così lontano.

Anche l’Italia, infatti, ha le sue fioriture di tulipani che si snodano lungo lo stivale e che attirano ogni primavera cittadini e viaggiatori per ammirare la grande bellezza. Tra queste c’è un altro luogo che ha lasciato alla natura lo spazio per mettere in scena uno spettacolo straordinario: stiamo parlando dei Giardini di Castel Trauttmansdorff.

Tulipani a Castel Trauttmansdorff

Tulipani a Castel Trauttmansdorff

I tulipani esplodono nei Giardini di Castel Trauttmansdorff

I Giardini di Castel Trauttmansdorff non hanno bisogno di presentazioni. Luogo incantato che offre scenari fiabeschi, questo anfiteatro naturale che domina la città di Merano attira migliaia di visitatori provenienti da tutto il giorno a ogni stagione.

Diventato col tempo il simbolo perfetto del connubio fra natura, arte e cultura: Castel Trauttmansdorff è meraviglioso in ogni stagione dell’anno, perché la natura, che si snoda in 12 ettari terreno, è lasciata libera di esplodere in tutta la sua bellezza.

Sono più di 80 gli ambienti botanici dove fioriscono piante provenienti da ogni parte del mondo creando paesaggi esotici e mediterranei da attraversare, per poi fermarsi dei punti panoramici per ammirare scorci incantevoli sugli scenari montani circostanti.

E proprio in occasione della riapertura dei Giardini di Castel Trauttmansdorff, che inaugura la stagione 2022 con il 1° di aprile, un nuovo spettacolo sta andando di scena. Sono i meravigliosi tulipani colorati che, in piena fioritura, trasformano i Giardini di Sissi in paesaggi variopinti e cangianti che fanno innamorare.

Tulipani a Castel Trauttmansdorff

Tulipani a Castel Trauttmansdorff

Fioriture e paesaggi: cosa vedere ai Giardini di Castel Trauttmansdorff

Con l’inaugurazione della stagione 2022, più di 350.000 fiori primaverili, tra cui i meravigliosi tulipani, si preparano a incantare il mondo intero, rappresentando alla perfezione il tema di quest’anno: Regalati del tempo – Il giardino come luogo di benessere.

E quelli di Sissi, sono davvero i giardini del benessere. Un luogo in grado di incantare, di inebriare tutti i sensi con i colori e con i profumi, con gli scorci meravigliosi sul territorio circostante.

Il palcoscenico dove va in scena la natura, infatti, è incastonato alla stregua di un tesoro prezioso nel paesaggio naturale su un dislivello di oltre 100 metri, aprendo a ogni passo suggestive prospettive su tutta Merano. Al centro dei Giardini, poi, troviamo il Castel Trauttmansdorff, che troneggia fiero e maestoso, e che conserva i ricordi del tempo trascorso qui dall’Imperatrice Elisabetta.

Tutto intorno al castello, invece, si snodano padiglioni artistici, orti botanici e giardini a tema che rendono questo luogo un micro ecosistema di flora e fauna tutto da scoprire.

Tulipani a Castel Trauttmansdorff_

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Roa Marenca, a piedi sulle strade dell’oro bianco

Quello che vi stiamo per raccontare è un patrimonio di sentieri e di antiche strade tramandate di generazione in generazione. È un’antichissima via che si trasforma in un viaggio di una ricchezza straordinaria che procede tra mille testimonianze storiche e artistiche: benvenuti sulla Roa Marenca.

Cos’è la Roa Marenca e dove passa

La Roa Marenca è un percorso che parte dal centro di Mondovì,  in provincia di Cuneo, e attraversa i paesi di Vicoforte, Torre Mondovì, Roatta, Serra Pamparato, Pamparato, Valcasotto, Colla di Casotto, Garessio e Trappa per concludersi con l’arrivo a Ormea, sempre in provincia di Cuneo.

Si può percorrere a piedi o in sella a una bici attraverso vie che conducono alla scoperta di luoghi che arrivano dritti al cuore. Il primo è Mondovì, un antico borgo medievale situato tra collina, montagna e pianura. Poi la Via delle Cappelle (sono sette, nei punti più panoramici) per raggiungere il Santuario di Vicoforte che vanta la cupola ellittica più grande del mondo.

Subito dopo c’è il borgo di Moline, vero antico “casello” di questa strada per poi approdare a Torre Mondovì e dirigersi verso Roata, una frazione che sorge a 452 metri sul livello del mare che farà scoprire un belvedere straordinario, un raro giardino botanico e una piazza gioiello. Usciti dalla frazione di Roata si passa accanto alla Madonna del Pilone per poi affacciarsi su un panorama magnifico sulle montagne che separano dal mare.

Santuario di Vicoforte roa maerca

Il meraviglioso Santuario di Vicoforte

A quel punto sarete alla porte di Serra di Pamparato, dove un tempo i Savoia passavano in carrozza diretti al loro castello di caccia di Valcasotto, costruito su un’antichissima abbazia dei Certosini. Di seguito, il percorso continua verso l’abitato di Pamparato, tappa gastronomica dove poter degustare la polenta di grano saraceno e altrettante specialità locali.

Subito dopo direzione Valcasotto, sede della stagionatura di formaggi, ma anche uno dei primi luoghi dove è nata la Resistenza Partigiana del Nord Italia. Sosta d’obbligo alla Colla Casotto (1.380 m), oggi stazione sciistica Garessio 2000, per godersi la prima vista del Mar Ligure. Si scende poi al bellissimo borgo antico di Garessio.

La tappa successiva è il borgo di Ormea, porta della Roa Marenca verso il mare. Si corre a fianco del fiume Tanaro e della ferrovia con i suoi caselli e le sue stazioni romantiche. La Val d’Inferno e la torre saracena di Barchi sono tappe ricche di antico fascino.

La Roa Marenca e l’oro bianco

Per oro bianco si intende il sale, un bene che un tempo era così prezioso da essere talvolta scambiato allo stesso valore dell’oro. Con l’uso del frigorifero, agli inizi del XX secolo, queste strade sono diventate obsolete, ma ora sono da riscoprire, a passo lento, facendo un bagno di cultura, natura e sapori. 60 km di vie asfaltate secondarie tra boschi e montagne da cui ci si può avventurare in percorsi su strade bianche attraverso alcuni anelli.

Un viaggio in un paesaggio molto vario e ricco di contrasti che si rivela costellato di dolci declivi collinari coperti di boschi, zone aspre e movimentate che sfiorano eccezionali strutture rocciose di quarzite che emergono dalla vegetazione. La parte più alta del percorso, inoltre, offre ai turisti ambienti e paesaggi montani che sono davvero indimenticabili.

Si susseguono, infine, resti di castelli alternati a quelli delle torri saracene e ponti romani. Insomma, un percorso che regala emozioni diverse in ogni angolo.

Roa Marenca tappe

I panorami della Roa Marenca

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L’inglese è la lingua straniera più studiata al mondo, ma l’italiano cresce: il Report Linguistico di Preply

Il Report Linguistico 2021 di Preply, piattaforma globale di apprendimento delle lingue, ci porta alla scoperta degli idiomi più studiati. La lingua più ricercata resta l’inglese con il 28% degli studenti impegnati ad apprenderla sul portale, troviamo poi l’italiano, che entra nella top 5 grazie all’Eurovision.

Le lingue più studiate su Preply

L’inglese è la lingua straniera più studiata al mondo (28%). I motivi? Lavoro (49,4%) e formazione (29,7%). Lo spagnolo nel frattempo conquista terreno (10%), trainato dagli Stati Uniti: il 24,7% degli studenti statunitensi sceglie lo spagnolo, contro il 16,7% che preferisce l’inglese.

Preply studente

Preply mette in contatto oltre 20.000 insegnanti con decine di migliaia di studenti provenienti da tutto il mondo. Il suo Report Linguistico 2021 ci racconta la diffusione delle lingue e la voglia di studiarle.

Fra le lingue più studiate al mondo troviamo poi il francese (7%). Nel 25% questo idioma si studia per lavoro, grazie alla sua crescente importanza nell’economia mondiale. Gli studenti di francese su Preply arrivano da Paesi che hanno dei legami storici con la Francia, come Marocco, Algeria, Canada e Nigeria.

La quarta lingua in classifica è il tedesco, mentre l’italiano arriva al quinto posto. Viene studiato non solo per motivi di lavoro, ma anche per conoscere meglio la cultura del Paese. Ad aumentare l’interesse la vittoria dei Maneskin all’ultimo Eurovision e l’arrivo della manifestazione a Torino il prossimo maggio. Gli studenti di italiano su Preply vengono in particolare dagli Stati Uniti, dalla stessa Italia, dalla Gran Bretagna, dalla Germania e dalla Polonia. Infine spicca l’arabo, la lingua più diffusa in Nord Africa e Medio Oriente.

L’importanza della scelta degli insegnanti di lingua

Non solo la lingua da imparare, a questa scelta si affianca quella dell’insegnante. Per il Report Linguistico 2021 di Preply i criteri più importanti sono prezzo, esperienza e personalità. L’indagine evidenzia che il 34-59% degli utenti cerca un insegnante che corrisponda al proprio budget, mentre il 42% degli studenti punta su chi ha più esperienza. La personalità è un fattore chiave per il 28-40% delle persone. Le qualità migliori? Gentilezza, pazienza e simpatia.

Maggiore attenzione inoltre alla provenienza dell’insegnante: un quinto degli studenti preferisce i madrelingua e per il 19% è importante la località del docente. Un esempio? Chi studia portoghese brasiliano preferisce un docente di San Paolo, piuttosto che di Lisbona.

Preply tutor

Non vanno poi dimenticati stile e metodo di insegnamento (importanti per l’11% degli intervistati), mentre il 10% dei futuri studenti cerca un insegnante che abbia seguito un percorso di studi particolare o abbia ottenuto certificazioni specifiche.

Apprezzata dagli studenti di tutto il mondo Preply offre un fattore fondamentale: la flessibilità. Consente infatti di prenotare le lezioni in qualsiasi momento sia del giorno che della notte, accordandosi direttamente con gli insegnanti.

Preply premia gli insegnanti con gli NFT

Per valorizzare il ruolo dei suoi docenti, Preply ha deciso di premiare, fra gli oltre 20.000 tutor presenti sulla piattaforma, i tre migliori insegnanti in inglese, francese e spagnolo che hanno completato 11.000 ore di lezione nel corso dell’anno. Un modo per riconoscere competenza e professionalità.

Preply

Per farlo ha coniato tre NFT esclusivi su Opensea, consegnati ai vincitori tramite il “Crypto Wallet”, un modo per sottolineare, ancora una volta, l’importanza dell’apprendimento online. Ma non è finita qui, perché a chi possiede dei token Preply regalerà nei prossimi mesi tanti vantaggi esclusivi fra cui biglietti per eventi, accesso a corsi di apprendimento oppure a beta test di prodotti.

Contenuto offerto da Preply.

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La meta più lussuosa della Puglia amata dai vip

Pensi alla Puglia ed ecco che di fronte a te si apre l’idea di trascorrere le vacanze in paradiso. Succede alle persone comuni di tutto il mondo, ma anche ai vip nazionali e non solo. In molti, infatti, raggiungo questa eccezionale regione del Sud Italia che regala meraviglie in ognidove. E in particolare agli artisti di tutto il globo volano in una meta che potremmo definire di lusso: Savelletri.

Savelletri, cosa vedere

Savelletri, frazione del comune di Fasano in provincia di Brindisi, è una destinazione davvero unica nel suo genere. Una località che regala un affascinante affaccio sul mare, ma anche tesori archeologici e un suggestivo porticciolo sull’Adriatico.

Un’ambitissima località turistica, grazie alla sua placida costa, le sue masserie che oggi sono state trasformate in accoglienti resort, il parco archeologico di Egnazia e il vicino campo da golf, uno dei migliori green della Puglia, con 18 buche.

Un tratto di litorale caratterizzato dalla presenza di sabbia fine e fondali poco profondi. Ma non solo. Savelletri è certificata con la Bandiera Blu e le 4 vele di Legambiente, garanzia di un mare pulito e limpido. Qui sono davvero tantissimi i lidi in cui rilassarsi, e ciascuno può trovare senza difficoltà lo stabilimento balneare che fa al caso suo.

La cittadina di Savelletri, poi, è ricca di cultura e tradizioni storiche molto sentite dalla comunità locale, ed è anche la patria dei ricci di mare. Per chi ama la storia, oltre al mare, è d’obbligo fare un salto al Parco archeologico di Egnazia, a poca distanza dalla città, dove gli scavi, tutt’ora in corso, hanno riportato alla luce un piccolo centro abitato risalente all’epoca romana e messapica.

Savelletri, la nuova meta di lusso dei vip

I vip continuano a scegliere la Puglia. In molti la scoprono per la prima volta, mentre altrettanti vi fanno ritorno, specialmente a Savelletri. Come dimenticare Chiara Ferragni con il marito Fedez che hanno passato qualche giorno in una lussuosa masseria di questa località nel luglio dello scorso anno.

Oppure Madonna, la star mondiale della musica pop che nell’estate del 2021 è tornata a Savelletri per festeggiare il suo compleanno. Con figli e amici al seguito ha celebrato i suoi 63 anni nella bella masseria di Borgo Egnazia dove la cantante c’era già stata nel 2016 e 2017. Stessa incantevole masseria scelta anche da David Beckham, la moglie Victoria e i 4 figli nel 2019, un resort a 5 stelle nei pressi del sito archeologico Egnazia, immerso nel verde e nella quiete delle colline pugliesi, tra uliveti secolari e uno sguardo al blu del Mare Adriatico.

A soggiornare lo scorso anno in questa meravigliosa masseria anche l’allenatore della nostra Nazionale: Roberto Mancini. Ma tutti questi che vi abbiamo detto sono solo alcuni nomi dei tanti personaggi noti che scelgono Savelletri per le loro vacanze, un vero e proprio buen retiro dei vip.

Il Twiga di Briatore sbarca a Savelletri

Non poteva di certo rimanere indifferente al fascino di Savelletri Flavio Briatore. L’imprenditore italiano, infatti, punta ad aprirvi il Twiga e già per la prossima stagione estiva. L’idea è quella di posizionare il suo nuovo stabilimento in un punto che non sia lontano dal centro cittadino. Il progetto dovrebbe prevedere pochi posti e un ristorante.

Savelletri e la costa di Fasano contano già strutture a cinque stelle come quelle di cui vi abbiamo parlato sopra. E inoltre, nel 2019, ha aperto lo stabilimento più costoso della regione: quello dell’imprenditore italo svizzero Renè de Picciotto dove per un posto nell’esclusivo privé si pagano 100 euro a persona.

Non è un caso, quindi, che Flavio Briatore abbia scelto questa location pre il suo nuovo progetto. Una costa inserita nei circuiti internazionali e che attrae turisti facoltosi, pronti a spendere qualche centinaia di euro per una giornata al mare.

savelletri meta vip

Le spiagge nella zona di Savelletri

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Il lago che sembra un dipinto cambia colore. Ed è sempre più bello

Un’esplosione di colori, vivaci o più tenui, caratterizzano in maniera univoca questo specchio d’acqua celebre in tutto il mondo per la sua capacità di lasciarci senza fiato a ogni stagione. Stiamo parlando del Lago Salato di Yungchen, situato nella provincia cinese dello Shanxi.

Se in inverno ci ha regalato un’esplosione di contrasti intensi e cangianti, con l’arrivo della primavera le tinte che caratterizzano il bacino idrico si sono attenuate, prendendo in prestito i colori più rilassanti della palette cromatica che appartiene alla natura.

Le immagini dall’alto, che in ogni periodo dell’anno si trasformano in un nuovo dipinti da contemplare, ci restituiscono ancora una volta un’opera d’arte che sembra tratta dalle pennellate più vigorose della tavolozza di un pittore.

Lago Salato di Yungchen in inverno

Lago Salato di Yungchen in inverno

Il Lago Salato di Yungchen

Il Lago Salato di Yungchen, in realtà, deve la sua incredibile bellezza esclusivamente a Madre Natura, è lei la firmataria di questo capolavoro d’arte accessibile a tutti.

Conosciuto come il Mar Morto della Cina, essendo caratterizzato da un’elevata salinità, questo lago salato è un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli abitanti di Yuncheng, città-prefettura della Cina, non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua importanza economica.

Da secoli, infatti, gli abitanti della Cina raccolgono il sale proprio da questo lego che si snoda per una superficie di oltre 100 chilometri, e che è considerato il terzo lago di solfato di iodio più grande del mondo. Le sue origini risalgono a 500 milioni di anni fa, testimoniante anche dai templi eretti per i dei del sale e dalle dispute del territorio sulla possessione del bacino idrico.

Il sale Yuncheng, fino a non molto tempo fa, veniva raccolto manualmente. E anche se adesso la raccolta è prettamente industriale, gli abitanti del posto preservano ancora le tradizioni per contribuire alla salvaguardia di un ecosistema incredibile che dà vita a spettacoli surreali e incantati che si susseguono stagione dopo stagione.

Lago Salato di Yungchen in primavera

Lago Salato di Yungchen in primavera

I mille colori del lago salato

Al di là dell’indiscussa importanza economica e storica del Lago Salato di Yungchen, c’è qualcosa che spinge i viaggiatori del mondo a raggiungere proprio le sue sponde. Si tratta di una magia che si verifica 365 giorni l’anno e che riguarda l’esplosione di colore che possiamo osservare a ogni stagione.

L’immaginazione romantica che si scatena alla vista del lago, in realtà, lascia spazio alle spiegazioni scientifiche che illustrano le motivazioni che si nascondono dietro a questi straordinari colori. Il Lago Yuncheng, infatti, è ricco di solfato e per questo conserva e preserva un ecosistema davvero incredibile.

L’alga Dunaliella salina, che nei fondali prolifera, cambia colore al contatto con il sale. Quando la temperatura scende, il bacino idrico diventa una cartolina invernale che vede come protagonista un bianco cristallo scintillante. In estate, invece, il Lago Yuncheng si tinge in un arcobaleno geometrico di colori che ricorda quasi un quadro di Mondrian.

Le macchie magenta, infatti, si alternano a quelle verdi e gialle, non mancano all’appello neanche il verde smeraldo e il blu cobalto.

Racchiusi e suddivisi naturalmente dal sale in queste vasche naturali, i colori caratterizzano l’interno paesaggio in maniera unica, trasformandosi in un’opera d’arte che attira viaggiatori e turisti da tutto il mondo.

Lago Salato di Yungchen in estate

Lago Salato di Yungchen in estate

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Lungo la Rotta dei Sultani, zaino in spalla, come “Pechino Express”

Il desiderio d’avventura è requisito imprescindibile, per prepararsi all’incredibile meraviglia della Rotta dei Sultani: ben 7000 km di percorso tra Occidente e Oriente, alla scoperta di città antiche e paesaggi da mozzare il fiato. È l’itinerario che i protagonisti della nuova edizione di Pechino Express dovranno affrontare, e che potrete replicare zaino in spalla, per ammirare lo scorrere dei secoli proprio davanti ai vostri occhi.

La Rotta dei Sultani, un antico percorso

Quali sono le località protagoniste di Pechino Express? La Rotta dei Sultani è un lungo viaggio tra antiche civiltà che, nel corso dei secoli, sono state portate al loro massimo splendore grazie al dominio dei sovrani islamici. Ed è qui, esattamente a mezza via tra Occidente e Oriente, che ancora oggi si celano le più incredibili testimonianze di quel passato così florido: uno spettacolo che davvero merita l’incredibile fatica di un itinerario imprevedibile e, talvolta, persino ostile.

Le tappe più affascinanti sono disseminate lungo tutto il percorso, da ovest ad est. E vi porteranno alla scoperta della ricchezza di culture che hanno fatto la storia, sulle tracce di antichi popoli come gli Ittiti e i Persiani, i Mongoli e i Beduini. Lo stesso, affascinante (e all’epoca pericoloso) itinerario che hanno compiuto grandi conquistatori come Alessandro Magno e Gengis Khan, ma anche Marco Polo.

Le tappe più belle della Rotta dei Sultani

Il viaggio ha inizio in Turchia, e più precisamente in una deliziosa località della Cappadocia: il villaggio di Mustafapasa è infatti un piccolo centro dove tutto è rimasto come nel passato, con antiche chiesette rupestri da scoprire e un’atmosfera incredibile da respirare. Tappe imperdibili sono la città sotterranea di Mazi, che si dipana incredibilmente nelle viscere della terra, e il caravanserraglio di Sultanhani, lungo la strada che conduce a Konya. Quest’ultimo è un vero e proprio capolavoro architettonico, che si è perfettamente conservato nel tempo in ogni sua caratteristica originale.

Altre bellezze da ammirare in Turchia sono il lago Egirdir, una meraviglia naturale da lasciare senza fiato, e la città di Pamukkale, famosa per le sue piscine scavate nella bianca roccia calcarea e nel travertino. L’itinerario prosegue sino ad arrivare ad Istanbul, la “Sublime porta” che segna il passaggio tra Europa e Asia. È proprio da qui che si attraversa il confine con l’Uzbekistan, dove affrontare le insidie del deserto di Kyzylkum: il viaggio vi porta alla scoperta di antiche città come Samarcanda, una delle tappe principali della celebre Via della Seta, e la capitale Tashkent, scrigno di sorprese uniche.

La Giordania è invece custode dell’affascinante Petra, storica capitale dei Nabatei che rappresenta (assolutamente con grande merito) una delle Sette Meraviglie del mondo moderno. Da qui, il passo verso Amman è breve: il passato e il futuro si intrecciano nel panorama di una città che ha molto da raccontare. Ma è già tempo di rimettersi in marcia, per l’ultimo tratto della Rotta dei Sultani, che tocca gli Emirati Arabi Uniti. Il paesaggio di Ras Al Khaimah, che si snoda tra mare e montagna, è qualcosa di sorprendente. E il viaggio che conduce verso Abu Dhabi e Dubai non può che far breccia nei vostri cuori.

Deserto di Kyzylkum

Il Deserto di Kyzylkum

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Tra romantici canali e casette di legno: la città che sembra una fiaba

Le meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo, siano esse create dall’uomo o da Madre Natura, ci spingono a organizzare, stagione dopo stagione, nuove e inedite avventure di viaggio. Le capitali d’Europa rientrano sicuramente tra quelle mete che capeggiano le nostre travel wish list, ma non sono le uniche. Spesso, infatti, sono accompagnate anche da destinazioni meno famose, ma sorprendentemente straordinarie.

E questo è il caso della cittadina di Lübbenau, la stessa che il poeta Theodor Fontane ha definito la capitale segreta della Spreewald. Anche se segreta non lo è più dato che sono molte le persone che si recano in questo posto incantato e ci tornano ogni volta che possono. Perché la sua atmosfera è così magica che si ha come l’impressione di trovarsi all’interno di una fiaba.

Lübbenau, come in una fiaba

Situata nella regione paludosa della Spreewald, nello stato di Brandeburgo, Lübbenau è un sogno a occhi aperti, un angolo di pace e tranquillità, di splendidi scorci e romantiche visioni offerte da una lussureggiante e straordinaria natura che domina tutto intorno.

Spreewald

Spreewald

Situata a circa 80 chilometri da Berlino, e raggiungibile in auto o in treno, la cittadina tedesca è diventata la meta ideale di vacanze e gite fuori porta all’insegna della bellezza. Qui le giornate scorrono lente, mentre il sole splende in alto nel cielo illuminando la fitta e selvaggia foresta che si snoda tra i villaggi del territorio.

Lübbenau è conosciuta anche come la città dei punt, le tipiche imbarcazioni a remi che si trovano sui piccoli corsi d’acqua che si snodano nel cuore della foresta di Spreewald. È proprio a bordo dei punt che è possibile andare alla scoperta della rigogliosa vegetazione che caratterizza tutta l’area boschiva, una biosfera protetta dall’UNESCO che ricorda le ambientazioni delle fiabe dei fratelli Grimm.

Lübbenau: cosa fare e cosa vedere

Lübbenau, la sua natura rigogliosa e i caratteristici edifici che si affacciano sui corsi d’acqua, è il perfetto punto di partenza per scoprire l’intera Spreewald. Diventata biosfera nel 1991, la zona ospita una vegetazione ricca e variegata che comprende quasi 2000 esemplari differenti tra flora e fauna.

Lübbenau

Lübbenau

Le origini di Lübbenau e degli altri villaggi costruiti ai margini della foresta risalgono al basso medioevo, così come la costruzione delle cinta murarie. Le comunità sviluppatesi lungo i corsi d’acqua sopravvivevano soprattutto grazie alle attività di artigianato, e tessitura del lino. Oggi sono poche le realtà ancora che testimoniano il passato di questo territorio, ma mantenere il paesaggio incontaminato e preservare le tradizioni antiche è una priorità di tutti gli abitanti.

Lübbenau oggi è il perfetto punto di partenza per scoprire queste storie, per esplorare la biosfera dell’Unesco e per vivere un’esperienza straordinaria. Un’avventura che passa per romantiche gite sui canali e corsi d’acqua, organizzate dai numerosi traghettatori del luogo, che permettono di raggiungere gli altri villaggi, ma anche per le passeggiate al porto, con le sue tipiche imbarcazioni, e per il suggestivo e delizioso centro storico.

Se siete amanti dei tour su due ruote, allora, potete esplorare i villaggi vicino a Lübbenaua a suon di pedalate immerse nel verde.

Lübbenau

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Londra: alla ricerca di carica e benessere nel verde cittadino

Chi l’ha detto che visitare una capitale europea debba essere solo una corsa continua tra musei e monumenti principali? Impariamo a dedicare anche nei brevi viaggi un po’ di tempo per il nostro benessere; utilizziamo la natura che abbiamo a disposizione per prenderne il massimo beneficio.

Cose da fare a Londra nel verde cittadino che non ti aspetti:

Passeggiare tra le piante officinali di Chelsea Physic Garden

Ci troviamo a West London, in una delle zone più eleganti della città, poco distanti dall’Albert Bridge, uno dei ponti più belli e direi anche meno conosciuti che attraversano il Tamigi, in perfetto stile vittoriano e siamo diretti al Chelsea Physic Garden: il più antico orto botanico di Londra, fondato nel 1673 dalla Società dei Farmacisti, dove si coltivano piante officinali da usare in medicina e dove si può visitare il giardino roccioso dedicato alle piante alpine. Ci sono diverse zone in cui passeggiare: serre, aiuole, giardino erboristico medicinale; pare che, vista la vicinanza con il Tamigi, ci sia un microclima così unico da permettere la coltivazione di piante che non crescono in nessuna altra zona del Regno Unito. Passeggiate e respirate a pieni polmoni, la presenza di una varietà così numerosa di piante porterà sicuramente un contributo importante al vostro umore. Anche se sicuramente vi verrà voglia di fotografare ogni cosa, cercate di fare un uso consapevole della tecnologia per poter immergervi a fondo nella natura. Vi consiglio una pausa nel loro bellissimo caffè, dove è possibile anche comprare un cestino per il pic nic e scegliere il posto preferito del giardino per degustarlo.

Una passeggiata consapevole a Barkeley Square tra i suoi platani secolari

Ci troviamo in zona Mayfair, uno dei quartieri più eleganti ed esclusivi di Londra, nella bellissima Barkeley Square, dove si può passeggiare tra i platani orientali secolari di Londra, pensate che furono piantati nel 1789. Durante la stagione in cui sono coperti dalle foglie è uno spettacolo davvero unico, sembrerà di essere avvolti dalla natura, protetti da una coperta di verde. Dopo una passeggiata consapevole in cui ci immergiamo totalmente in questo regalo della natura vi suggerisco di scegliere una delle panchine della piazza per leggere un libro, meditare o ascoltare della musica in una cornice davvero unica.

In bicicletta su Regent’s Canal

Sarò anticonvenzionale, ma il mio corso d’acqua preferito a Londra non è il Tamigi, ma il Regent’s Canal, lo trovo più intimo, attraversa quartieri, viuzze, case galleggianti e in ogni suo tratto è diverso da quello precedente. Solitamente lo esploro a piedi in piccoli punti, ma se volete davvero fare un’esperienza unica è possibile percorrerlo in bicicletta, tutto o fino a dove vi reggono le gambe, magari al ritorno si può prendere la metropolitana.

Vi suggerisco un itinerario che attraversa buona parte della città spostandoci da est ad ovest. Partiamo da Limehouse Basin l’antica zona portuale in cui il canale si immerge nel Tamigi, una zona piena di barche e antiche costruzioni. Procedendo verso nord oltre il Victoria Park si arriva al Hertford Union Canal, qui inizia il Mile End Park una distesa di trentadue ettari di verde: si tratta di una zona completamente bombardata durante la Seconda guerra mondiale e che, successivamente, è stata destinata a parco naturale reso unico dalle numerose specie di uccelli e farfalle. Costeggiando il Victoria Park arriviamo nella zona di Hoxton, che amo molto, hipster, alla moda e piena di street art. Vi suggerisco una pausa pranzo al Hoxton Street Market, luogo molto alternativo e nei weekend è davvero piacevole. Dirigendovi verso ovest attraversiamo Angel, quartiere che negli ultimi anni è diventato residenza di una Londra molto ricercata, innovativa e giovane. Lungo il canale ci sono tantissimi palazzi con enormi vetrate dove sbirciare un po’ la vita altrui, immensi loft adibiti a coworking, dove tutti noi vorremmo lavorare almeno un giorno e bellissime house boat con fioriere sparse nei posti più impensati. Attraversiamo la nevralgica King’s Cross, dove è possibile approfondire la storia del canale visitando il London Canal Museum. Se invece volete immergervi nella natura a piedi attraversate la sponda e dirigetevi verso Camley Street Natural Park: una riserva naturale incontaminata. Torniamo su strada e pedalando ancora un po’ arriviamo a Camden Town, luogo iconico per la nascita di idee, tendenze e musica, è ancora un posto perfetto per fare shopping e scovare qualche stranezza che in Italia ancora non è arrivata.

londra in bici

Tour in bicicletta a Londra ©VisitBritain/Jacob Niblett

Fare night kayak sul Tamigi

Anche se forse Londra non è la prima location che ci viene in mente quando pensiamo ad un’escursione in kayak, l’esperienza potrebbe sorprendervi. Durante la bella stagione le giornate londinesi sono molto più lunghe delle nostre e questo vi dà la possibilità di godervi una passeggiata in kayak lungo il Tamigi tra il tramonto e il crepuscolo che dura ben tre ore. Avventura magnifica e irripetibile: inizia a St Mary’s Church nel quartiere di Battersea e finisce verso Greenwich. Il Parlamento, St Paul’s, Bank Side, il Tower Bridge e l’Old Naval College sono solo alcuni dei monumenti iconici che potrete osservare dall’acqua.

kayak sul tamigi

Kayak sul Tamigi nei pressi della Tower Bridge, Londra. ©VisitBritain/Mollie Bylett

Forest Bathing e arrampicata sugli alberi ad Harcourt Arboretum

Avete mai sentito parlare di Forest Bathing? Significa letteralmente bagno nella foresta ed è una pratica di origine giapponese, tutti gli alberi, alcuni tipi in particolare, sprigionano nell’aria delle sostanze che inalate contribuiscono al nostro benessere, ci aiutano a rilassarci, hanno un effetto antiossidante e rafforzano il nostro sistema immunitario. Due ore di passeggiate un paio di volte alla settimana ci rimettono in armonia con la vita. Spesso non è necessario andare fuori città o spostarsi di chilometri, lo si può fare anche nei parchi cittadini, ad esempio a Londra un luogo perfetto è Harcourt Arboretum, 130 acri di terreno con una vastità di specie impressionante. Oltre a poterlo fare in autonomia, il parco organizza delle sessioni settimanali di Forest Bathing che durano tre ore e uniscono pratiche di respirazione, di yoga, di meditazione e camminate consapevoli. Ci sono anche giornate dedicate all’arrampicata sugli alberi, in totale sicurezza, con elmetti, imbracature e corde.

Fare yoga all’aperto sui tetti di Londra

Ormai è noto a tutti che fare yoga con costanza abbia un grosso impatto sul nostro benessere e farlo all’aperto moltiplichi questi benefici. Ovviamente è possibile praticare yoga in ogni parco di Londra o in maniera autonoma o unendosi ai moltissimi gruppi che facilmente si trovano su piattaforme web. Esiste, tuttavia, anche un altro modo di praticare yoga all’aperto a Londra ed è farlo sui rooftop della città. È una nuova tendenza forse più legata alla moda che al benessere, però vi permetterà di fare un’esperienza unica e godere, in molti casi, di una vista invidiabile della città.

Ecco alcuni suggerimenti dove praticare yoga sui rooftop: allo Sky Garden, si trova nella parte superiore del Walkie Talkie, solitamente durante la settimana si inizia molto presto, verso le 6.30, ma nel weekend c’è anche la possibilità di fermarsi per il brunch alla Darwin Brasserie. Al The Shard farete letteralmente yoga nell’edificio più alto di Londra, direi l’aria migliore per i vostri respiri. Le lezioni sono organizzate ogni sabato sulla piattaforma di osservazione dove c’è la punta di vetro dell’edificio, perfetto per chi vuole sentire la sensazione di volare sulla città. Si può praticare anche sul Peckham’s Bussey Building: sui tetti del Rooftop Film Club e il Frank Cafe.

Spero che i miei consigli su come avere un’esperienza immersiva nella natura nella splendida cornice di Londra vi siano piaciuti, ricordatevi sempre di cercare il benessere e la natura in ogni vostra giornata, anche in viaggio.

Regent’s Canal, Londra ©VisitBritain/Tommy Ga-Ken Wan