Categorie
eventi isole itinerari culturali Notizie Procida Viaggi

Cosa fare/vedere a Procida nell’anno della Capitale della Cultura

È Procida la Capitale Italiana della Cultura di questo 2022, un’isola che non è un’isola e che è anche un’icona esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni naturali. Ma quali sono gli eventi che si terranno in questo luogo straordinario del nostro Paese?

I 150 eventi di Procida

Saranno ben 150 gli eventi che avranno luogo a Procida, e tutti distribuiti in 300 giorni di programmazione. Verranno coinvolti anche 350 artisti di 45 Paesi differenti. Le parole chiave che ispireranno il programma saranno: legami, co-creazione, dimensione internazionale, inclusione ed ecosostenibilità e con la logica delle 6 “i”: Procida include, insegna, impara, ispira, inventa, innova.

Tra gli eventi da non perdere ci saranno laboratori, concerti, mostre, itinerari e percorsi, scuole per bambini e adulti, fino a un Festival letterario, Festival di Teatro e arti performative, un laboratorio di citizen science, installazione sonore, uscite in barca a vela, battute di pesca e anche una mostra del maestro Mimmo Jodice.

Tutti gli eventi di Procida 2022 saranno organizzati col presupposto del coinvolgimento della popolazione locale e per generare un progetto di sviluppo a base culturale in grado di produrre effetti anche dopo il 31 dicembre di quest’anno attirando attenzioni su un luogo che custodisce tantissime ricchezze” ha dichiarato Agostino Riitano, direttore di Procida 2022.

Il cartellone delle iniziative entra nel vivo il 15 aprile, con l’arrivo della Settimana Santa.

Come arrivare a Procida

Per celebrare l’anno di Procida come Capitale Italiana della Cultura, Trenitalia conferma l’impegno del Gruppo FS a favore della cultura e del turismo accanto a grandi istituzioni e manifestazioni.

Acquistando un unico biglietto combinato Trenitalia + SNAV, si può raggiungere Napoli partendo dalle principali stazioni italiane a bordo di Frecce, Intercity, Intercity Notte e treni regionali per poi imbarcarsi sui traghetti veloci verso l’isola.

Un viaggio intermodale che è garantito anche dalle soluzioni treno più bus fino al molo di Napoli Beverello realizzate in collaborazione con Alibus.

Procida, cosa vedere oltre agli eventi

Il 2022 è quindi l’anno perfetto per visitare Procida e suoi mille colori. Da non perdere è certamente Marina Grande, un insieme di casette ricche di sfumature pastello e dominate dalla cornice merlata del Palazzo Montefusco, edificato nel XII secolo.

Lungo Via Roma ci sono negozi, boutique e botteghe di artigianato, ma anche testimonianze storiche ed edifici religiosi come la Chiesa della Pietà che vanta un inconfondibile campanile Barocco, e il crocifisso ligneo del 1845, in Piazza Sancio Cattolico.

Da non perdere anche Casale Vascello, un insieme di abitazioni racchiuse in una corte interna creati a Procida a partire dal ‘500 al di fuori del nucleo storico. Il tutto con lo scopo di proteggersi dalle incursioni saracene.

Incredibile anche Marina della Corricella, un borgo affacciato sul mare che si distingue per essere il più antico di Procida, oltre che per aver ospitato il set cinematografico del film “Il Postino” con Massimo Troisi. Impossibile non innamorarsi delle sue case dei pescatori con i tipici “Vefi”, i balconi coperti da archi di origine araba.

Poi le spiagge, di cui Procida è ricca. La maggior parte di essere si raggiungono a piedi o in autobus, mentre alcune si scoprono via mare. La Spiaggia di Chiaia, per esempio, è una delle più belle dell’Isola. Non da meno è la spiaggia di Ciraccio, la più lunga di Procida e molto frequentata per via dei campeggi vicini.

Infine, ma di certo le esperienze da fare a Procida non sono finite qui, vale la pena fare un salto a Vivara e l’Area Marina protetta di Procida. Qui, oltre ad ammirare una zona straordinaria, è possibile fare una serie di attività come il Whale Watching, visite guidate in barca, immersioni ed escursioni alla scoperta di bellezze uniche tra cui la colonia di delfini più importante del Mediterraneo e i reperti archeologici disseminati sui fondali di Procida.

Insomma, Procida ci aspetta a braccia aperte, tra bellezze uniche al mondo e un programma ricco di eventi (che potete visionare qui).

Procida eventi 2022

Procida vista dall’alto

Categorie
Asia Notizie Thailandia Viaggi

Celebrare il capodanno thailandese a Phuket in una dimora da sogno

Nel Paese delle foreste lussureggianti, delle praterie che si perdono all’orizzonte, dei loti e delle ninfee c’è un grande fermento. I preparativi per il Songkran, il capodanno thailandese, sono ufficialmente iniziati. E mentre una grande battaglia d’acqua si appresta a snodarsi per le strade delle città del Paese, la sontuosa e barocca residenza del Governatore apre le sue porte ai viaggiatori.

Ad annunciarlo è stata Airbnb, la celebre piattaforma di affitti brevi, che ha aperto ufficialmente le prenotazioni per soggiornare all’interno della casa del Governatore della Thailandia situata sull’isola tropicale di Phuket.

Tra spiagge incontaminate, tradizioni gastronomiche tramandate da generazioni e un immenso patrimonio culturale incredibile, sarà possibile, per quattro fortunati viaggiatori, vivere un’esperienza da sogno dormendo all’interno di uno dei più grandi capolavori architettonici dell’isola.

residenza del Governatore della Thailandia

Residenza del Governatore della Thailandia

Celebrare il nuovo anno a Phuket

Se l’inizio del nuovo anno non vi ha pienamente soddisfatto e avete ancora una lunga lista di buoni propositi da realizzare allora l’arrivo del capodanno thailandese può diventare un nuovo modo per ricominciare, e per farlo in grande stile. Proprio in occasione del Songkran, che viene celebrato dal 14 al 15 aprile, la sontuosa residenza del Governatore della Thailandia situata sull’isola tropicale di Phuket, apre le sue porte ai viaggiatori di Airbnb.

Il palazzo in questione è un omaggio al patrimonio architettonico di tutto il Paese, un’icona dell’architettura barocca sino-portoghese che invade anche la Thalang Road, la strada principale della Città Vecchia.

Interni ed esterni sono una vera delizia per gli occhi che permetteranno a chiunque soggiorni qui di vivere un’esperienza immersiva della storia, nella cultura e nel design locale.

residenza del Governatore della Thailandia

Residenza del Governatore della Thailandia

Il palazzo storico di Phuket

I viaggiatori che voleranno in Thailandia in occasione del capodanno avranno la possibilità di dormire all’interno di un palazzo costruito più di un secolo fa dopo la fine dell’impero di Re Rama V. La maestosa residenza, con gli anni, è diventata l’emblema del patrimonio culturale di Phuket e di tutto il Paese.

Situata nella città vecchia dell’isola, è stata recentemente restaurata e portata ai suoi antichi splendori riflettendo però il contesto moderno grazie all’intervento del designer Saran Yen Panya che ha aggiunto agli elementi architettonici originali pezzi del design contemporaneo locale.

Come celebrare il capodanno thailandese

Tra spiagge da sogno e cultura locale, Phuket è diventata con gli anni la meta prediletta dei viaggiatori di tutto il mondo, pur conservando la sua perfetta autenticità. E sembra essere questo il luogo migliore per celebrare l’arrivo del nuovo anno che si traduce nel Paese nella più grande battaglia d’acqua di sempre.

In occasione del Songkran, infatti, si tiene il Water Festival. Persone di ogni età scendono in strada e nelle piazze per una battaglia gentile a suon di gavettoni d’acqua per purificare la terra e l’aria ed eliminare le energie negative in vista del nuovo anno.

Proprio per prendere parte a tutto questo, Airbnb ha aperto la possibilità a quattro viaggiatori di soggiornare all’interno della residenza del governatore. Gli ospiti che riusciranno a prenotare il soggiorno saranno accolti da un host d’eccezione, la modella e attrice Patricia Tanchanok Good. Insieme a lei anche lo chef e ambasciatore della cucina thailandese nel mondo Nooror Somany Steppe.

Tantissime, poi, le esperienze destinate a far sognare gli ospiti, come lo snorkeling tra le acque cristalline e un’attività sociale per la salvaguardia del gibbone. Il soggiorno ha un costo di soli 50 dollari per due notti ed è prenotabile qui.

residenza del Governatore della Thailandia

Residenza del Governatore della Thailandia

Categorie
Notizie Viaggi

I nomadi digitali scelgono (ancora) il south working

Non è solo una tendenza, quella del lavoro agile, quanto più un fenomeno volto a trasformare forse per sempre il nostro modo di lavorare. E ora i dati ci confermano che la tribù dei nomadi digitali è destinata a crescere, e ha le idee sempre più chiare.

Del resto, lo abbiamo detto più volte, la possibilità di operare in modalità smart working ha aperto tutta una serie di opportunità per i professionisti di tutto il mondo, prima fra tutte quella di poter viaggiare senza smettere di lavorare e viceversa.

Ma chi sono, oggi, i nomadi digitali? E quali sono le loro destinazioni preferite? A fornire l’identikit di chi lavora da remoto ci ha pensato il Secondo Rapporto sul Nomadismo Digitale in Italia e vi anticipiamo che si torna a parlare si south working.

South working

C’era una volta lo smart working che poi si è trasformato in south working, un termine che sta ad indicare lo spostamento dei flussi di lavoro, e più precisamente dei lavoratori, che si sono trasferiti dal Nord al Sud.

Abbiamo già assistito a questa sorta di pellegrinaggio, proprio durante il pieno dell’emergenza sanitaria. Grazie all’attivazione dello smart working, infatti, moltissime persone hanno scelto di ritornare nelle loro città di origine e riabbracciare la famiglia. Ma c’è anche chi ha approfittato di questa possibilità per vedere nuovi luoghi e per vivere sotto il caldo sole del sud Italia.

Si è parlato di rivincita del meridione, di ridefinizione di flussi di lavoro e del turismo, fatto sta che era intuibile che il lavoro agile stava cambiando ogni cosa, e così ha fatto.

Il sud Italia non è stato scelto solo in quell’occasione come un rifugio affettivo, oggi infatti è diventato il luogo ideale dove vivere per brevi o lunghi periodi. Tutto merito del mare, del sole e della natura, dei paesaggi incontaminati e di un ritmo di vita lento che attirano i lavoratori verso le isole e la punta dello stivale.

I nomadi digitali scelgono il Sud

La conferma di quanto il fenomeno stia interessando soprattutto la parte meridionale del BelPaese arriva dal Secondo Rapporto sul Nomadismo Digitale in Italia, uno studio condotto dall’Associazione Italiana Nomadi Digitali e da Airbnb e presentato in occasione di Bit 2022.

Sono emersi dati molto interessanti che ci permettono di delineare l’identikit del nomade digitale, e anche le sue preferenze. Innanzitutto scardiamo lo stereotipo che aleggia nell’immaginario collettivo: i nomadi digitali non sono solo i giovani ragazzi single che, laptop alla mano, vanno a vivere dall’altra parte del globo.

Il rapporto conferma che a preferire il lavoro da remoto sono soprattutto le donne e che l’età varia dai 25 ai 44 anni. Le regioni del Sud, come abbiamo anticipato, rappresentano le destinazioni ideali per il 76% degli intervistati. Il motivo? La voglia di conoscere il territorio, stare a contatto con la natura, vivere in prima persona le tradizioni culturali ed enogastronomiche, condividere esperienze con la comunità, sempre dopo il lavoro s’intende.

Tuttavia ci sono altri fattori imprescindibili nella scelta della destinazioni e che riguardano, ovviamente, la connessione a internet e i costi della vita. Riusciranno le città e i borghi del sud Italia a rispondere alla chiamata dei nomadi digitali?  Crediamo (e speriamo) di sì, soprattutto in considerazione del fatto che proprio di recente il nostro Paese ha riconosciuto la figura del nomade digitale per per attirare qui talenti e professionisti.

Categorie
Notizie Parchi Nazionali vacanza natura Viaggi

Il Parco Nazionale italiano che ha vinto un premio importantissimo

L’Italia delle eccellenze. Il nostro Paese non solo vanta territori variegati e dalla bellezza indescrivibile, è anche in grado di vincere importanti premi che sottolineano e valorizzano la sua ricchezza. È quello che è appena accaduto a questo straordinario Parco Nazionale italiano.

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso vince il Green Travel Award 2022

Stiamo parlando del Parco Nazionale del Gran Paradiso, un’area protetta eccezionale che prende vita a cavallo delle regioni Valle d’Aosta e Piemonte, attorno al massiccio del Gran Paradiso. Esteso per una superficie di 71.043,79 ettari su un terreno prevalentemente montuoso, si distingue anche per essere il Parco Nazionale più antico d’Italia.

Anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento annuale della consegna dei Green Travel Award, il prestigioso riconoscimento per le eccellenze del turismo sostenibile e responsabile attribuito dal Gruppo Italiano Stampa Turistica, giunto alla sua X edizione. Ed è stato proprio il Parco Nazionale del  Gran Paradiso a ricevere il premio della categoria Best Green Destination Italia.

Perché ha vinto il Parco Nazionale del Gran Paradiso

Le motivazioni che hanno portato il Parco Nazionale del Gran Paradiso a ottenere questo riconoscimento sono le seguenti: “Premiamo il Parco Nazionale Gran Paradiso, prima area protetta d’Italia, che nel 2022 compie un secolo, perché ha contribuito a preservare l’ambiente e a valorizzare le tradizioni, le tipicità e l’economia del territorio. L’area protetta ha incentivato una migliore gestione da parte dei Comuni nel territorio del Parco e ha contribuito alla crescita della qualità della vita delle comunità locali.

Ma non è finita qui. Tra le ragione della vittoria si legge anche: “L’itinerario Giro Parco, che collega tutti i versanti, consente di ammirare le diversità paesaggistiche del territorio. Di grande valore, inoltre, il Marchio di qualità del Parco assegnato agli operatori del settore turistico alberghiero, dell’artigianato e dell’agroalimentare impegnati in un percorso di qualità e sostenibilità, che garantisce ai consumatori la provenienza dal territorio del Parco, la qualità delle lavorazioni, un’accoglienza all’insegna del rispetto per l’ambiente oltre che della cortesia e delle tradizioni locali

Il premio è stato ritirato da Italo Cerise, Presidente PNGP che entusiasta ha dichiarato: “Sono felice di ricevere questo riconoscimento a nome di tutto l’ente Parco perché questo è un momento speciale per noi che siamo in procinto di dare il via alle celebrazioni del primo centenario dell’area protetta. Ancora di più sono orgoglioso delle motivazioni che hanno spinto la giuria a conferirci il premio dando il giusto risalto agli sforzi fatti in termini di gestione, conservazione e divulgazione. Guardiamo al futuro con speranza assicurando il massimo impegno da parte nostra nel volere preservare il nostro territorio e tutte le straordinarie peculiarità che lo caratterizzano, oltre a concorrere al suo sviluppo“.

Gli altri vincitori

Il prestigioso riconoscimento attribuito dal Gruppo Italiano Stampa Turistica con il patrocinio di Legambiente, è destinato alle migliori realtà italiane ed estere che operano nei settori della ricettività e organizzazione turistica, così come delineate dalla “Carta europea del turismo sostenibile e responsabile”.

Come detto, il Parco Nazionale del Gran Paradiso ha ricevuto il 
Best Green Destination Italia, ma a vincere sono state anche:

  • Best Green Destination estera: Austria Turismo;
  • Best Green Tour Operator: Azonzo Travel;
  • Best Green Family Hotel: Falkensteiner Family Resort Lido, Alto Adige;
  • Best Green Accomodation Italia: Borgo Scopeto Wine & Country Relais, Toscana;
  • Best Green Accomodation Estero: Soneva Fushi, Maldive;
  • Best Bio Spa: Pangkor Laut Resort, Malacca, Malesia;
  • Premio Blu, Menzione d’onore Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030), coordinato da IOC-UNESCO: Tourism Seychelles.
Gran Paradiso destinazione green

Il Santuario di San Besso del Parco Nazionale del Gran paradiso

Categorie
Green Pass Notizie Viaggi

I Paesi in cui non serve il Green Pass per viaggiare

Con la Pasqua che si avvicina, o comunque con l’estate alle porte, la voglia di viaggiare cresce sempre di più. Tanti sono i Paesi che allentano le regole, come molti altri sono quelli che, finalmente, si accingono a riaprire le frontiere dopo mesi di chiusure. Ma in tutta quest’aria di cambiamento, e nonostante il numero dei contagi, c’è persino chi decide di cambiare completamente le carte in tavola eliminando il Green Pass, il tampone, e qualsiasi restrizione dovuta al Covid.

Cuba, stop al test e al Green Pass

Caraibica, colorata, ricca di cultura, meraviglie e allegria è Cuba. La buona notizia è che recentemente il governo dell’isola ha modificato i requisiti di ingresso eliminando l’obbligo di test Pcr e di certificato vaccinale completo per viaggiarci. Una decisione maturata a seguito dell’evoluzione della situazione epidemiologica internazionale e nazionale del Covid-19 e dei livelli di immunizzazione raggiunti.

Quel che dovete sapere, però, è che tamponi di controllo continueranno a essere eseguiti in modo casuale all’arrivo a Cuba, tenendo conto del numero di voli, dell’ingresso delle navi e del rischio epidemiologico rappresentato dal Paese di origine. Questi test saranno gratuiti e se positivi si procederà secondo i protocolli approvati nel Paese per il controllo clinico-epidemiologico del Covid-19.

Polonia, stop a tutte le misure restrittive

Anche la vicina Polonia, a partire dal 28 marzo, ha messo fine alle restrizioni: niente più limitazioni all’ingresso nel Paese. Inoltre, non vige più l’obbligo di indossare mascherine al chiuso, così come non ci sono restrizioni che riguardano la capacità massima di riempimento delle infrastrutture turistiche e culturali.

Ad aumentare, invece, sono i collegamenti aerei con l’Italia.

Aruba accoglie liberamente i viaggiatori

La paradisiaca Aruba, l’isola famosa nel mondo per il maggior numero di giorni di sole di tutti i Caraibi, ha eliminato completamente le restrizioni all’ingresso.

In sostanza, a partire dal 19 marzo, è stato rimosso l’obbligo di tampone e di vaccinazione per gli arrivi.

Restano in vigore gli altri requisiti di ingresso indicati sul sito ufficiale dell’isola, come la compilazione di un modulo di localizzazione e l’acquisto di un’assicurazione sanitaria che copra anche eventuali spese legate al Covid.

Repubblica Ceca, stop a tutte le restrizioni

Non è da meno la Repubblica Ceca. Il Paese dell’Europa Centrale ha, infatti, cancellato tutte le restrizioni per i cittadini dell’Unione Europea. Con lo smantellamento dei divieti, non c’è bisogno né di compilare alcun formulario, né di esibire qualsiasi tipo di certificazione Covid.

Per viaggiare, in sostanza, basta essere muniti di un documento di viaggio valido (carta d’identità/passaporto).

Mauritius, addio al tampone all’ingresso

La pittoresca e irresistibile Repubblica di Mauritius, dal giorno 12 marzo 2022, ha eliminato l’obbligo per tutti i viaggiatori di presentare un test Pcr negativo prima dell’arrivo sull’Isola.

Del resto, la richiesta da parte dei turisti e dei viaggiatori d’affari è aumentata in seguito alla riapertura delle frontiere ai viaggi internazionali a partire dallo scorso ottobre, la quale ha coinciso con l’allentamento delle restrizioni di viaggio in molti dei mercati chiave di Mauritius.

Anche le Maldive aboliscono il test Covid

Buone notizie anche per chi sogna le Maldive. In questo arcipelago fiabesco, infatti, a partire dal 13 marzo non è più necessario presentare il risultato negativo di tampone molecolare per entrare e non si deve fare alcuna quarantena, indipendentemente dallo stato vaccinale.

Non è più obbligatorio indossare la mascherina se si viaggia in un’area dal tasso di positività inferiore al 20%, anche se continuano alcune misure di contenimento come i test alle persone che presentano sintomi e l’isolamento nel caso di positività o di contatti diretti con positivi.

L’Arabia Saudita ha aperto tutto

Considerata la meta del futuro, l’Arabia Saudita è un altro di quei Paesi che ha aperto praticamente tutto. Ciò vuol dire che per viaggiarci non è più necessario essere in possesso di Green Pass da vaccinazione o guarigione e nemmeno del risultato negativo di un tampone.

Il Regno mediorientale ha spalancato le porte ai viaggiatori di tutto il mondo rimuovendo qualsiasi norma anti-Covid. Sono revocate, inoltre, le misure di distanziamento sociale in tutto il Paese, compresa la Mecca e Medina; mentre è ancora in vigore l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso.

Entrata libera anche in Giordania

Non serve il Green Pass per viaggiare nemmeno in Giordania: a partire dal 1° marzo 2022, chi si reca in questo eccezionale Paese non deve più fare un test Pcr prima della partenza dall’Italia né deve sottoporsi a un altro test molecolare all’arrivo via aerea, terra o marittima.

Rimane obbligatorio registrarsi su questa piattaforma per ricevere il codice Qr per l’ingresso nel Paese, negli hotel, ristoranti e aree pubbliche. Fondamentale, inoltre, compilare e consegnare al banco del check-in un formulario reperibile al seguente link.

Mentre chi entra attraverso i punti di frontiera terrestri deve registrarsi su questo portale.

Cosa fare al rientro in Italia

Prima di organizzare un viaggio è bene sapere che anche se il Green Pass non è obbligatorio per viaggiare verso questi Paesi, rimane comunque un requisito fondamentale per rientrare in Italia. Per questo abbiamo deciso di spiegarvi nel dettaglio quali regole seguire per fare ingresso dall’estero nel nostro Paese.

Fino al 30 aprile del 2022 (ma con possibilità di proroga) per rientrare in Italia dall’estero è, innanzi tutto, necessario compilare e presentare al vettore, al momento dell’imbarco, e a chiunque sia deputato a effettuare i controlli, il formulario digitale di localizzazione del passeggero (digital Passenger Locator Form o dPLF – se avete bisogno di sapere come compilarlo cliccate qui).

Un passaggio fondamentale poiché, in caso di mancata compilazione del dPLF, il vettore potrebbe rifiutare l’imbarco.

Inoltre, è obbligatorio presentare una delle seguenti certificazioni:

  • Green Pass, o certificato equivalente, da vaccinazione completa con vaccino autorizzato dall’EMA, effettuata da meno di 9 mesi;
  • Green Pass, o certificato equivalente, da vaccinazione completa con vaccino autorizzato dall’EMA e dose di richiamo;
  • Green Pass, o certificato equivalente, da guarigione da Covid-19 ottenuto da meno di 6 mesi;
  • Green Pass o risultato negativo di un test molecolare condotto con tampone 72 ore prima dell’ingresso in Italia, o test antigenico effettuato con tampone 48 ore prima del viaggio di ritorno.

In caso di mancata presentazione di una delle certificazioni di cui si deve essere in possesso, l’ingresso in Italia è consentito ma con obbligo di quarantena presso l’indirizzo indicato nel dPLF per un periodo di cinque giorni. Al termine dell’isolamento è necessario sottoporsi a un test, molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone.

I minori al di sotto dei 6 anni di età possono entrare in Italia senza ulteriori formalità e sono sempre esentati dall’obbligo di test molecolare o antigenico. Per maggiori informazioni sulle regole di viaggio con i più piccoli potete leggere questo nostro approfondimento.

Categorie
Notizie Viaggi

Secondo gli stranieri questo è l’anno dei grandi viaggi in Italia

Dopo i due anni difficili della pandemia, che hanno messo a dura prova l’industria dei viaggi, ci stiamo finalmente avvicinando a una nuova normalità, accompagnata da un desiderio finora represso di fare le valigie e raggiungere le destinazioni da tempo sognate per le vacanze. Ma quali sono le mete più ambite dai turisti internazionali? A rispondere sono gli specialisti dei viaggi di lusso, secondo i quali questo sarà l’anno del gran ritorno dei visitatori stranieri in Italia.

L’Italia che piace ai viaggiatori di lusso

Ora più che mai i viaggiatori sentono la necessità di vivere esperienze autentiche, il più possibile lontano dalla folla. Il nostro Paese offre una varietà di luoghi dove riconnettersi con la natura e riscoprire il valore del tempo sospeso, delle passeggiate tra città e borghi ricchi di arte e storia (alcuni dei quali stanno per rinascere), ma anche di esplorare le meraviglie di territori finora meno visitati dagli stranieri. A tal proposito, secondo John Skelton, consulente di viaggi di lusso di “Condé Nast Traveler”, tra le mete più ambite dai visitatori stranieri ci sono senz’altro l’Umbria, la Sicilia e la Puglia.

Ariane Henry di Vision Travel cita invece la Sardegna, tra le mete preferite per una vacanza all’insegna dell’autenticità e della bellezza, al pari dell’Egitto e delle Svalbard in Norvegia. Cresce, l’interesse per i viaggi all’insegna del benessere, e in questo l’Italia la fa da padrona, con le sue rinomate destinazioni termali (qui le più belle da visitare in primavera). E vanno per la maggiore anche i soggiorni in villa o quelli che includono le lezioni di yoga e meditazione, o escursioni guidate.

Per Harry Hastings, le spiagge della Costa Smeralda sono in cima alle preferenze dei viaggiatori di lusso, soprattutto da parte di famiglie e piccoli gruppi di amici, al pari di quelle di Bahia o dei viaggi più avventurosi in Amazzonia e nel Pantanal.

Le tendenze per le vacanze 2022

La tendenza finora emersa per i viaggi del 2022 è quella di regalarsi soggiorni più lunghi. Se prima i turisti stranieri preferivano prenotare due settimane alla volta per esplorare una destinazione, ora pensano di prolungare le vacanze per un mese o più in uno stesso luogo.

Nel 2022 il Mediterraneo sembra essere tornato di moda, tra i visitatori di tutto il mondo. Si sta registrando una maggiore domanda di noleggio di yacht, mentre aumentano i viaggi in famiglie allargate, con cinque-sette membri. Si rafforza anche il “country hopping”, ossia la tendenza a visitare più destinazioni in una sola vacanza, con turisti che prediligono combinare Italia e Grecia, Croazia e Grecia, o Turchia ed Egitto.

Come risultato della pandemia, che ha messo in luce la fragilità della vita, sempre più viaggiatori si stanno scoprendo desiderosi di dedicarsi esperienze spirituali, in luoghi mistici e siti religiosi, per trovare una connessione più profonda con se stessi e il mondo che li circonda. C’è soprattutto voglia di natura e avventura all’aria aperta, associate a una forma di viaggio più consapevole, rispettoso dell’eco-sistema e delle comunità locali. Il 2022 è anche l’anno della flessibilità e dell’indipendenza. In tanti preferiscono avere il controllo sui propri viaggi, scegliendo di spostarsi in solitaria, o cercando comunque soluzioni quanto più adattabili alle proprie esigenze.

Aumenta, infine, la domanda di piccole crociere private, come le chiatte ultra-lusso per le esplorare le città lungo i fiumi o quelle o le chiatte “boutique vintage”, una sorta di ‘bolla’ galleggiante con il proprio equipaggio, simile a uno yacht o a una villa in affitto con personale.

Secondo gli stranieri questo è l'anno dei grandi viaggi in Italia

Costa Smeralda, tra le mete più amate dagli stranieri

Categorie
Posti incredibili Viaggi

C’era una volta la Città Proibita

C’era una volta, tanto tempo fa, un luogo maestoso e opulento che occupava gran parte del tessuto urbano di una delle città più popolate al mondo. Un palazzo riservato solo a pochi eletti, agli imperatori e alle loro famiglie, un centro cerimoniale e politico del governo. C’è ancora oggi quel complesso di edifici che compongono la Città Proibita di Pechino, il palazzo imperiale più grande al mondo.

Ci troviamo in Cina, e più precisamente nel centro storico della sua grande capitale. È qui, tra le stanze di questo immenso palazzo dalle dimensioni esagerate, che per oltre 500 anni hanno vissuto gli imperatori del Paese.

Sono serviti più di un milione di uomini per costruirlo e quasi un ventennio per realizzare quel palazzo un tempo proibito. E bastano i suoi numeri e farci comprendere la complessità e la grandezza del sito che comprende quasi mille edifici e oltre 8000 camere con una superficie che si snoda su uno spazio di 72000 metri quadrati.

La città Proibita

La città proibita

È il palazzo imperiale più grande del mondo ed è bellissimo. Lo è perché è sontuoso e opulento e perché è la massima espressione della tradizionale architettura cinese, nonché la più grande fonte d’ispirazione di tutti gli edifici dell’Asia orientale.

Il nome di Città Proibita fu scelto proprio per indicare l’inaccessibilità a palazzo da parte dei cittadini. L’ingresso, infatti, era consentito solo sotto espressa autorizzazione esclusiva da parte dell’imperatore.

Sono stati 24, in tutto, gli imperatori che hanno vissuto qui, 14 quelli della Dinastia Ming e 10 di quella Qing. Dopo essere stata residenza imperiale, la Città Proibita è stata ribattezzata col nome Gugong che letteralmente vuol dire ex palazzo. Dal 1925, al suo interno, è stato istituito il Museo Nazionale del Palazzo che conserva ed espone tutti i tesori imperiali.

Dal 1987, invece, la Città Proibita è stata dichiara Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’Unesco.

La Città Proibita

La Città Proibita

Gugong: all’interno del palazzo imperiale più grande del mondo

Dopo diversi restauri, che hanno portato il palazzo ai suoi antichi splendori, la Città Proibita è diventata per la prima volta accessibile a tutti i cittadini e ai viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Sono 980, in totale, gli edifici che compongono l’imperiale residenza e che conservano tesori, misteri e collezioni appartenute agli imperatori della Cina.

Dalla Sala della Suprema Armonia, il più grande e importante edificio della Città Proibita, alla Sala del’Armonia Centrale, il luogo di riposo dell’imperatore, passando per la Sala dell’Armonia Preservata, utilizzata per i banchetti e le cerimonie, al Palazzo della Purezza Celeste, edificio in cui gli imperatori trascorrevano la notte.

Elencare tutti gli ambienti della Città Proibita è una missione quasi impossibile, quello che possiamo dirvi però è che ogni stanza e in ogni edificio si configurano come scrigni preziosi di misteri e tesori. Ci sono più di un milione di opere d’arte nelle collezioni del Museo del Palazzo, tra cui ceramiche, dipinti, calligrafia e bronzi, che raccontano le storie di un passato glorioso accessibile, secoli fa, solo a pochi eletti.

Ma oggi, quella inaccessibilità non esiste più e la Città Proibita si è trasformata in una delle attrazioni turistiche più visitate e magiche di tutta l’intera Cina.

La Città Proibita

La Città Proibita

Categorie
eventi Notizie pasqua tradizioni Viaggi

Cose che puoi fare a Pasqua per sentirti da un’altra parte

Weekend, ponti e festività si trasformano nell’occasione perfetta per organizzare viaggi brevi o lunghi, per esplorare le meraviglie del mondo e per immergerci tra le tradizioni e la cultura di altri popoli. Usanze che si fanno ancora più vive durante alcuni periodi dell’anno come la Pasqua.

Se è vero che per noi questo è il momento in cui riunirci alle persone che amiamo, familiari e amici, con grandi tavolate che ospitano uova di cioccolato e tutte le prelibatezze gastronomiche locali, è vero anche che dall’altra parte del mondo, e non solo, ci sono tante tradizioni che non conosciamo, ma che sono bellissime.

Alcune possono sembrare bizzarre e stravaganti, altre ancora davvero suggestive, quello che è certo è che sono tutte rappresentative di un Paese e della sua tradizione. E qualora non riuscissimo a organizzare un viaggio per scoprirle tutte, allora possiamo farle nostre così da avere la sensazione di essere dall’altra parte del mondo.

Uova dipinte, Romania

Uova dipinte, Romania

Romania, le uova dipinte

Arriva dalla Romania una delle tradizioni più belle e suggestive di Pasqua, quella delle uova dipinte. Si tratta di un’usanza secolare e artigianale che prevede la trasformazione delle uova vere, di gallina, di oca o di anatra, in piccoli capolavori artigianali.

Queste, infatti, vengono ricoperte di cera d’api e poi immerse in bagni di colore per poi essere dipinte e disegnate. Oltre a essere il simbolo pasquale per antonomasia nel Paese, le uova si sono trasformate nei souvenir prediletti dei viaggiatori. Provate a farle anche voi!

Svezia: le streghe di Pasqua

Avete mai sentito parlare di påskkärringar? In Svezia, il giorno di Pasqua, le bambine si travestono da streghe, con tanto di trucco, parrucco e scopa, e vanno di casa in casa a chiedere dolci e cioccolato. Vi ricorda qualcosa?

Finlandia: i grandi falò

Nei giorni immediatamente precedenti alla Pasqua, in Finlandia, grandi fiamme si alzano verso il cielo. Si tratta di falò e roghi che gli abitanti delle città organizzano per ripulire l’aria dalle energie negative e liberare il cielo dalle streghe.

Una volta compiuta la missione ci si riunisce intorno alla tavola per festeggiare nella maniera tradizionale. I bambini, invece, diventano i protagonisti di una caccia alle uova di cioccolata organizzata dai genitori giorni prima.

Falò di Pasqua, Finlandia

Falò di Pasqua, Finlandia

Appuntamenti imperdibili a Pasqua

Ci sono tradizioni da replicare e altre da vivere, come le processioni religiose che vengono organizzate in ogni parte del mondo durante la Settimana Santa. Eppure nessuna sembra essere così suggestiva e intensa come quella spagnola.

Tra misticismo e folklore e sentita spiritualità, uomini e donne con cappucci a punta e abiti lunghi, sfilano tra le strade delle città spagnole. Una tradizione secolare e solenne, quella che prende vita durante la Semana Santa, che affonda le sue radici nel Medioevo e che attira ogni anno migliaia di visitatori.

Anche l’Italia ha un evento imperdibile: lo Scoppio del Carro a Firenze. Una cerimonia laico-religiosa secolare che unisce tradizione, cultura e identità cittadina. Ogni anno, durante la domenica di Pasqua, il fuoco benedetto viene acceso all’interno della chiesa dei Santi Apostoli e poi portato in processione fino al Duomo su un carro. Lo stesso che poi esploderà.

Scoppio del carro, Firenze

Scoppio del carro, Firenze

Categorie
luoghi misteriosi lusso Posti incredibili Viaggi ville

La villa italiana che cela misteri incredibili

È una delle più prestigiose ville rinascimentali della Toscana e il suo fascino è arricchito da misteri e leggende che le hanno valso l’interesse anche da parte di “Freedom Presenta“, il programma televisivo a cura di Roberto Giacobbo dedicato all’insondabile e al mistero.

Si tratta della Villa di Corliano, dimora storica a San Giuliano Terme, a pochi chilometri da Pisa, che celerebbe tra le sue stanze l’apparizione di un fantasma e gli echi di “strani esperimenti” svolti nei sotterranei.

Il fascino e la storia della sontuosa Villa

Edificata nel XV secolo, la Villa di Corliano, tra le più belle della regione, fa parte di un ampio complesso monumentale composto dalle scuderie, dal frantoio, dalla fattoria a opera dell’architetto Ignazio Pellegrini, dalla cappella gentilizia intitolata ai Santi Pietro e Paolo, dalla kaffeehaus ( piccolo edificio utilizzato per prendere cioccolata e caffè in tazza per i momenti di svago) e da un vasto parco di circa tre ettari abbracciato dalla cinta muraria e custode di piante secolari.

Gli interni conservano ancora oggi pregevoli affreschi di Andrea Boscoli, risalenti al Cinquecento, e di Nicola Matraini, della metà del Settecento.

Definita dal fiorentino Vincenzo di Luca Pitti come “il più bel Palazzo che sia intorno a Pisa”, vide la luce per volontà della famiglia degli Spini di Firenze i quali la vendettero poi, nel 1536, ai conti Agostini Venerosi della Seta i cui discendenti ne sono tuttora proprietari.

Assunse le attuali forme nel Settecento,  dopo la ristrutturazione seguita dall’architetto Pellegrini per le nozze di Teresa della Seta Gaetani Bocca, donna particolare e stravagante per l’epoca, in grado di condurre da sola una carrozza con sei cavalli e profondamente innamorata della sua villa.

La raffinatezza e il fascino della dimora fecero sì che, nel corso dei secoli, qui soggiornassero illustri personaggi quali, ad esempio, Lord Byron, Vittorio Alfieri, il sovrano Carlo Alberto di Savoia, Cristiano VI di Danimarca e molti altri.

Ai nostri giorni la Villa di Corliano è un’incantevole struttura ricettiva di lusso con ristorante dove respirare l’autentica atmosfera nobiliare ed è cornice ideale per eventi, banchetti, congressi e feste tra arte, storia e natura.

I misteri della Villa di Corliano

Oltre che per l’indiscutibile bellezza, la Villa è nota anche per i misteri che la avvolgono, uno su tutti la presenza del fantasma di Teresa, la contessa vissuta qui tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 e talmente innamorata di questo luogo da “non voler più andare via”.

La sua vicenda attrae tra le mura della Villa numerosi studiosi e appassionati anche da Oltreoceano, alla ricerca di prove che possano spiegare gli strani fenomeni raccontati dai testimoni (del passato e del presente): suoni, ticchettio di scarpe, passi che sembrano danzare nel salone nelle notti di luna piena…

Ma non è tutto.

Alla fine dell’Ottocento, pare che il chirurgo Francesco Vacca Berlinghieri svolgesse nei sotterranei esperimenti legati al galvanismo, ovvero la scienza di far muovere i muscoli mediante gli impulsi elettrici.
E Mary Shelley, in visita alla Villa, prese spunto per scrivere il suo celeberrimo romanzo: Frankestein.

Un’ulteriore curiosità? Il medico era soprannominato Francesco La Pietra: Franken Stein.

villa corliano

Veduta aerea della Villa di Corliano

Categorie
cicloturismo itinerari Notizie Viaggi

La Green Road dell’acqua è la più bella ciclabile d’Italia

Autentico “paradiso dell’acqua” per i cicloturisti: nel cuore della provincia di Trento, si snoda per 143 chilometri al cospetto di fiumi e laghi la Green Road dell’acqua, eletta nel 2021 come miglior ciclabile agli Italian Green Road Awards (insieme alla Ciclovia dei Parchi della Calabria).

Un attento lavoro di recupero di argini fluviali, strade e ferrovie dismesse per 113 chilometri, realizzato nell’arco di trent’anni dalla Provincia Autonoma di Trento, ha consentito di realizzare un unico percorso ad anello in più tappe che ha inizio in località Cadino di Faedo, nel comune di San Michele all’Adige, e attraversa ben 21 comuni prima di concludersi nel capoluogo.

L’itinerario, che consta di 138 chilometri riservati alle bici, 4 chilometri su strada a bassissimo scorrimento e l’ultimo chilometro percorribile in funivia al di sopra dell’Adige, è perfetto per un turismo slow a contatto con le eccellenze del territorio, in cui ognuno può pedalare al proprio ritmo e soggiornare in agriturismi, borghi oppure campeggi.

Il paradisiaco itinerario della più bella ciclabile d’Italia: la prima parte

mezzocorona

Veduta di Mezzorona

La prima parte del percorso ciclabile si snoda per 60,5 chilometri quasi esclusivamente pianeggianti con un dislivello in salita di 140 metri e 160 in discesa.

La partenza è dalla località Cadino di Faedo e l’arrivo è a Mori dove la Via dell’Acqua devia in direzione del Lago di Garda mentre la Via dell’Adige prosegue alla volta di Verona.

Il tratto iniziale, immerso tra i vigneti del Trento DOC, costeggia da subito il fiume Adige e incontra i borghi di Mezzocorona e Mezzolombardo nonché biotopi e siti naturali di interesse comunitario quali “la Rocchetta”, “la Rupe” e il sito “Natura 2000”, dimora ideale del gufo reale e di svariati uccelli migratori.

25 chilometri pianeggianti ed ecco poi il primo passaggio a Trento nel moderno quartiere delle “Albere”, progettato da Renzo Piano e sede del MUSE, il nuovo e prestigioso Museo delle Scienze della città.

Seguendo il corso del fiume, tra i meleti della Valle dell’Adige e i vigneti della Vallagarina, si raggiunge Rovereto, “Città della Pace” e sede del MART, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea.

La seconda parte: più impegnativa ma meravigliosa

Arrivati all’altezza di Mori, comincia la seconda parte dell’itinerario della Green Road dell’Acqua, più impegnativo del precedente, con lo stesso numero di chilometri ma un dislivello di 1040 metri in salita.

Da qui, si costeggia il biotopo del Lago di Loppio lungo il tracciato della vecchia ferrovia asburgica Mori-Arco-Riva: a metà una sosta interessante è quella all’Isola di Sant’Andrea, notevole sito di archeotrekking con accesso alle rovine del castrum dalla ciclabile.

Pedalando tra olivi secolari, ecco Nargole e Torbole sul Garda con vista impagabile sul lago: il tracciato punta verso nord costeggiando il fiume Sarca verso Arco, capitale dell’arrampicata sportiva, e poi oltre, nella zona della Valle dei Laghi dove la ciclopista si sviluppa in un ambiente di rara bellezza dominato dall’acqua.

È poi il momento di sfiorare la Riserva Naturale delle Marocche, dove lasciarsi sorprendere da un paesaggio lunare plasmato da sassi ciclopici, e raggiungere Sarche dove ha inizio il Parco Fluviale della Sarca”: una deviazione è d’obbligo per pedalare lungo le forre del Limarò, entusiasmante canyon.

Mentre si continua verso Trento, il paesaggio è immerso tra lecci e olivi abbracciati dalle montagne, e punteggiato dai laghi di Toblino, Santa Massenza e Terlago.

L’utimo tratto della Green Road dell’Acqua sale sul Monte Bondone e scende a Sardagna, punto panoramico privilegiato su Trento: da qui è possibile prendere la funivia oppure percorrere ancora un tratto in sella alla bici tra boschi di castagni fino al rione di Piedicastello.

green road acqua

La Green Road dell’acqua