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Caos voli: le rotte più colpite

La chiamavano l’estate della ripartenza, ma per i viaggiatori sembra essersi trasformata in una roulette russa: per chi ha in programma un volo aereo, il rischio è quello di subire ritardi infiniti o, addirittura, di vedersi cancellata la partenza all’ultimo momento, rimanendo a piedi. Una nuova indagine ha cercato di fare il punto della situazione, individuando quali sono le rotte più colpite dalla crisi.

Caos voli, le rotte con più cancellazioni

Già un paio di mesi fa, gli esperti mettevano in guardia da quelli che sarebbero stati i disguidi dell’estate per i passeggeri: la tanto attesa ripartenza del turismo, dopo due anni di blocco quasi totale, ha in effetti messo in seria difficoltà aeroporti e compagnie aeree di tutto il mondo. Sono molti i viaggiatori che, finalmente pronti a tornare in vacanza, hanno dovuto affrontare numerose difficoltà per partire – e alcuni non ce l’hanno fatta, vedendosi cancellare il proprio volo. Ma il peggio potrebbe dover ancora arrivare, con il mese di agosto ancora una volta il più affollato per quanto riguarda le partenze.

Che cosa sta succedendo? La piattaforma spagnola Mabrian Travel Intelligence ha elaborato un’accurata analisi per conto di FTO (Federazione Turismo Organizzato), portando alla luce dati abbastanza allarmanti. Nel corso dell’indagine, sono stati presi in considerazione i voli che lo scorso 28 giugno erano previsti per il periodo compreso tra il 15 luglio e il 31 agosto. Quindi questi dati sono stati confrontati con i voli che, al 12 luglio, erano ancora in programma sempre per lo stesso periodo. In questo modo, si è potuto verificare l’effettivo tasso di cancellazione delle partenze.

Quello che è emerso non può che suscitare preoccupazione. Innanzitutto si sono individuate le rotte più colpite dalle cancellazioni. In merito alle tratte europee con arrivo in Italia, il primato in negativo va alla Francoforte-Roma che ha visto ben 51 voli cancellati (18%), e a seguire la Londra Heathrow-Milano che ha una percentuale di viaggi soppressi del 23%. Problemi anche per la Minorca-Milano (con il 21% di cancellazioni), per la Monaco-Venezia (con 30 voli in meno) e per la Madrid-Roma (con 22 voli in meno). A livello nazionale, il maggior problema riguarda il collegamento con le grandi isole: Roma-Catania ha ben 35 voli soppressi, mentre Milano-Catania e Roma-Palermo “solo” 32. Anche la tratta Cagliari-Milano ha visto un taglio di 24 voli.

Le compagnie aeree più a rischio

Insomma, volare in queste settimane è una vera incognita. Se l’indagine ha messo in evidenza quali sono le tratte più colpite, ha altresì individuato quali sono le compagnie aeree più a rischio. Il più alto numero di cancellazioni è avvenuto per opera di easyJet, che ha perso ben 568 voli. A seguire, troviamo WizzAir (205 voli soppressi), Lufthansa (202 voli soppressi), Ryanair (170 voli soppressi) e la neonata Ita Airways (160 voli soppressi). Tutto questo, naturalmente, senza prendere in considerazione gli altri disagi come i ritardi infiniti in aeroporto e il rischio di overbooking.

Come mai aeroporti e vettori sono in così grande difficoltà? Nei due anni passati, a causa della pandemia, il settore del turismo ha vissuto una crisi di proporzioni incredibili, con il quasi totale azzeramento delle partenza per motivi di svago. Per sopravvivere, scali e compagnie aeree hanno effettuato grandi tagli nel personale. E ora che l’attesa ripartenza è finalmente arrivata, l’esiguo numero di operatori di terra e di bordo non riesce a sostenere l’enorme carico di lavoro, con conseguenze facilmente prevedibili.

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Madrid: il ristorante più antico del mondo si trova in città

L’atmosfera di Madrid, possiamo ben dirlo, è unica nel suo genere. La capitale spagnola è talmente particolare da incantare ogni anno migliaia di migliaia di turisti. Ma oltre alla sua storia, alla sua magia e al suo fascino, c’è anche un altro motivo per visitarla: qui, infatti, sorge il ristorante più antico del mondo.

Si tratta del Sobrino de Botin, nato nel 1725 come semplice locanda e diventato, nel corso dei secoli, uno dei punti di riferimento per chi vuole mangiare bene in città. Al punto da diventare uno dei ristoranti preferiti di Ernest Hemingway.

La storia del Sobrino de Botin

Ma qual è la storia del Sobrino de Botin? Pare che corresse l’anno 1700 quando a Madrid arrivò un cuoco francese di nome Jean Botìn. L’uomo si era formato in alcune notevoli cucine parigine e aveva lavorato in diversi altri paesi della Francia, ma aveva un’idea davvero ambiziosa: voleva lavorare per un nobile della corte d’Asburgo.

Insieme alla moglie, Botìn si trasferì in una strada vicinissima a Plaza Mayor. Non riuscì a raggiungere l’obiettivo di lavorare per l’aristocrazia, ma fu molto furbo nel rilevare, insieme alla moglie, che proprio la presenza della corte d’Asburgo in città aveva fatto crescere sensibilmente la popolazione, con tanti artigiani e visitatori che si recavano in città.

Ristorante Botin: aperto nel 1725, è il più antico del mondo

Botìn e la moglie dovettero attendere qualche anno prima di poter fare propri gli spazi che oggi ospitano il ristorante, ma riuscirono ad aprire una piccola locanda atta ad ospitare chi, ancora, non aveva una casa propria ed era disposto a pagare per dormire e mangiare.

Il ristorante più antico del mondo e l’arte della cucina

I coniugi Botìn riuscirono ad affermarsi rapidamente, per diverse ragioni. In primis per la posizione centrale nella capitale, ma anche per i lavori di ristrutturazione che interessarono prima il piano terra e poi il primo piano. Proprio questi lavori resero il ristorante ancora più particolare, accogliente e tradizionale, con la creazione di un forno a legna di un patio interno tanto rustico quanto suggestivo.

Ristorante Botin: aperto nel 1725, è il più antico del mondo

A rendere famosi i Botìn e Jean in particolare, però, era il talento culinario. Il cuoco francese riuscì persino ad aggirare un divieto (temporaneo) per il quale nelle locande e nelle osterie non si potevanp vendere carne, vino e altri generi alimentari. Come? semplicemente chiedendo agli ospiti di portare gli ingredienti: avrebbero pagato “solo” la manodopera. E le pietanze di Botìn erano così squisite che chiunque si recasse nella locanda era disposto a pagare anche più di quanto lo stesso cuoco volesse.

Il ristorante più antico del mondo, tra leggenda e gusto

Alla morte dei coniugi Botìn, la locanda ha cambiato nome, passando da Casa Botìn a Sobrino de Botìn [nipote di Botìn, ndr], perché fu proprio il nipote a rilevarlo, trasformandolo sempre più in un ristorante in senso stretto. Pare che la sua fama fosse tale da portare un giovane Goya a lavorare lì come lavapiatti e che diversi poeti, pittori, letterati e personaggi di spicco ci siano passati almeno una volta per godere delle sue deliziose pietanze.

Il Ristorante Botin a Madrid, in assoluto il più antico del mondo

Ma a proposito, cosa si mangia al Sobrino de Botin? Qualsiasi pietanza tipica spagnola, chiaramente, ma i suoi piatti forti sono l’agnello e il maialino da latte arrosto (cordero asado e cochinillo asado). Le carni vengono da un’area della Spagna, quella compresa tra Sepúlveda-Aranda-Riaza, notissima per le materie prime di qualità e vengono poi arrostite lentamente, con cura. A gestire il ristorante, oggi, è la famiglia Gonzalez, un trio di cuochi ed esperti della ristorazione che hanno deciso di portare avanti la tradizione di Botìn, con passione e dedizione.

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Queste chiese dipinte si trovano in Europa e sono spettacolari

Un contraltare di colori, tra volute e tinte che colpiscono e lasciano senza fiato: esistono delle chiese dipinte che, nel corso dei secoli, si sono affermati come veri e propri scorci di meraviglia. E che, ogni anno, attirano migliaia di turisti. Di quali chiese stiamo parlando?

Delle chiese dipinte nella regione dei monti Troodos, sull’isola di Cipro. Per chi non lo sapesse si tratta di circa 10 edifici che si distinguono per i loro interni incantevoli, quasi sempre in contrasto con gli esterni austeri e rurali. Un vero e proprio percorso tutto da scoprire.

Alla scoperta delle chiese dipinte di Cipro

Nove chiese e un monastero: tra i monti di Cipro si trova, dunque, un vero tesoro. Una delle loro particolarità è che, sulle prime, non si distinguono neanche in quanto chiese. Dall’esterno, infatti, possono sembrare delle vecchie fattorie, delle stalle o, addirittura, dei fienili, nonostante abbiano la forma classica delle chiese bizantine. Anche questo particolare contrasto ha fatto sì che diventassero Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

Chiesa di Panagia a Cipro: una delle chiese dipinte più belle

Queste chiese sono una sono una testimonianza eccezionale della civiltà bizantina dal tempo della famiglia dei Comneni in poi. In base a quanto scoperto, alcuni affreschi furono eseguiti da artisti di Costantinopoli mentre i successivi furono affidati ad artisti dell’Isola. Seguendo un preciso percorso è possibile rilevare le evoluzioni della pittura e, conseguentemente, i cambiamenti della società.

Il percorso ideale per scoprire le chiese dipinte

Ma qual è il percorso? Partendo dal presupposto che bisogna recarsi sui Monti Troodos per trovare le chiese dipinte, la cosa migliore da fare sarebbe dedicare un paio di giorni alla loro scoperta. Dopodiché, bisognerebbe, idealmente, partire dalla Chiesa di San Nicola del Tetto, che presenta un ciclo di affreschi realizzati tra l’XI e il XVI secolo. Poi, occorrerebbe visitare il Monastero di Agios Ioannis Lampadistis, al cui interno spiccano affreschi risalenti al XIII secolo (tra cui il Cristo Pantocratore con i profeti e gli evangelisti).

Chiesa di Panayia Podhithou a Cipro: una delle chiese dipinte più belle

A seguire, si dovrebbero visitare la Chiesa di Panagia Phorviotissa, qualla di Panagia tou Arakou e quella di Panagia a Moutoullas, per poi recarsi nelle chiese dell’Arcangelo Michele, di Timios Stravos, Podhitou, Stravos Agiasmati e Metamorphosis tou Soteros. Seguendo quest’ordine si rimane stupefatti dall’evoluzione artistica e si percepisce chiaramente il rapporto tra l’arte cipriota e quella cristiana occidentale.

Come si visitano le chiese dipinte?

Purtroppo non esiste ancora un tour guidato per scoprire le chiese dipinte, ma attenzione: chi si reca a Cipro durante l’estate può visitare il sito web del Dipartimento delle Antichità cipriote per inviare una domanda e richiedere informazioni. In genere si viene messi in contatto con i custodi delle singole chiese, che provvederanno ad aprirle con le chiavi in loro possesso e permetteranno la visita.

Chiesa di Chiesa di Stavros a Cipro: una delle chiese dipinte più belle

Il suggerimento, per chi vuole scoprire tutti e dieci gli edifici, è quello di noleggiare un auto per spostarsi agevolmente da un punto all’altro della regione dei Monti Troodos. Le chiese, infatti, non sono vicine tra loro, ma viaggiando in auto ci si può fermare tra paesini e piazzole e raggiungerle facilmente a piedi. Può sembrare faticoso, ma ne vale assolutamente la pena.

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Destinazioni itinerari culturali musei Viaggi

Questi sono i musei più famosi del mondo: li hai visitati tutti?

Che tu sia un amante dell’arte o se, semplicemente, quando viaggi hai voglia di immergerti nella cultura del posto, devi sapere che i musei sono il luogo adatto in cui scoprire opere che lasciano senza fiato. Ma se l’Italia è la culla dell’arte per eccellenza, in giro nel mondo ci sono altrettanti musei che meritano di essere visitati almeno una volta nella vita.

In Europa, America o Africa, ovunque andrai potrai ammirare mostre uniche e rimanere incantato da dipinti e sculture pronti a conquistarti al primo sguardo.

I musei più belli in Europa

L’Italia è ricca di musei, se nel Belpaese gli Uffizi e i Musei Vaticani sono i più apprezzati, nel resto dell’Europa devono condividere lo scettro con altri luoghi altrettanto affascinanti. A Londra ad esempio il British Museum con la sua ampia collezione è in grado di regalare una conoscenza approfondita delle diverse culture, siano esse grandi o piccole.

Milioni di persone provenienti da ogni angolo del globo, poi, non possono fare a meno di visitare il Museo del Louvre di Parigi. La presenza della Gioconda e della Venere di Milo sono il biglietto da visita per eccellenza, ma non mancano opere altrettanto affascinanti appartenenti alle epoche più disparate. Madrid con il suo stile architettonico inconfondibile racchiude nel Museo Nacional del Prado, una serie di opere apprezzatissime che ne fanno uno dei luoghi in cui fare tappa quando si visita la capitale spagnola.

Il museo del Louvre a Parigi

Fonte: iStock/TomasSereda

La piramide del museo del Louvre

I musei più famosi in America

Quando si pensa all’America, i primi musei che vengono in mente sono il “Met”, Metropolitan Museum of Art di New York e il Museum of Modern Art (MoMA): entrambi riescono ad attirare milioni di visitatori ogni anno grazie all’ampia collezione di opere d’arte provenienti da tutto il mondo.

Sempre nel Nord America è il Messico a riservare alcune delle chicche più amate dai visitatori, al suo interno ospita infatti la più grande collezione al mondo di monete appartenenti all’era preispanica e coloniale.

Spostandoci in America del Sud, c’è il Museo dell’Oro di Bogotà che con la sua collezione dedicata al prezioso materiale rimane uno dei luoghi più incredibili in cui apprezzare la storia del posto. È il Perù, con la sua capitale Lima, che ti lascia a bocca aperta con il Museo archeologico Rafael Larco Herrera che può essere considerato una vera e propria testimonianza della cultura e della vita quotidiana dei peruviani, compresa la loro vita sessuale.

L'esterno del Met di New York

Fonte: iStock/peterspiro

Il Metropolitan Museum of Art di New York

Il fascino dell’arte orientale

La cultura orientale con il suo fascino senza tempo si può trovare perfettamente conservata a Pechino, all’interno del Museo Nazionale della Cina le opere del periodo imperiale, della seconda guerra mondiale, dell’epoca comunista e quella moderna è possibile fare un viaggio all’interno della storia cinese.

Diversa è l’atmosfera che si respira nel Museo Ghibli di Tokyo voluto dal creatore d’anime Hayao Miyazaki che attira i visitatori perché trasporta in un mondo magico proprio come quello dei suoi fumetti.

Il Museo Ghibli

Fonte: iStock/mizoula

Il Museo Ghibli di Tokyo, voluto da Hayao Miyazaki

La bellezza dell’Africa nei suoi musei

Misteriosa e fuori dal tempo, l’arte africana può essere ammirata all’interno del Museo Maison Tiskiwin di Marrakesh, al cui interno si può trovare una ricca collezione di oggetti di artigianato appartenenti al popolo Amazigh e Tuareg. Nel Museo Nazionale di Nairobi, poi, la cultura, la storia, la natura e l’arte africana sono raccontate attraverso i fossili e le opere contenute al suo interno.

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Diritti dei passeggeri: la guida completa

Tutti noi che viaggiamo in aereo siamo a conoscenza che, sfortunatamente, potrebbero verificarsi degli imprevisti, come la cancellazione del volo (cosa che sta accadendo spesso in questo 2022), un ritardo prolungato o il negato imbarco.

La buona notizia è che non siamo soli. La normativa europea ed internazionale in materia di trasporto aereo, infatti, prevede diverse forme di tutela che sono riassunte nella Carta dei Diritti del Passeggero, redatta dall’ENAC, Ente Nazionale dell’Aviazione civile. Ma per semplificare ancora di più la questione, abbiamo deciso di scrivere per voi una piccola guida con tutti i diritti dei passeggeri.

Cos’è e cosa succede in caso di negato imbarco

Forse vi è capitato o, più probabilmente, ne avete sentito parlare: il negato imbarco. Ma cos’è e quali sono i diritti del viaggiatore? Il negato imbarco avviene quando il passeggero, pur in possesso di un biglietto aereo valido, si presenta all’imbarco entro il termine indicato, ma non viene comunque fatto salire.

Questo può accadere per ragionevoli motivi come, per esempio, salute, sicurezza o documenti di viaggio inadeguati.

La normativa comunitaria prevede specifiche forme di tutela per i passeggeri in caso di negato imbarco, ma che si applicano esclusivamente a:

  • voli (di linea, charter, low cost) in partenza da un aeroporto comunitario (Unione Europea);
  • voli (di linea, charter, low cost) in partenza da un aeroporto situato in un Paese non comunitario, con destinazione un aeroporto comunitario, solo qualora la compagnia aerea sia comunitaria e a patto che non siano già stati erogati i benefici previsti dalla normativa locale.

In tali casi, la compagnia aerea deve verificare in un primo momento se vi siano dei passeggeri volontari disposti a cedere il proprio posto in cambio di benefici da concordare. Se nessuno è disposto, il passeggero cui viene negato l’imbarco ha diritto a:

  • una compensazione pecuniaria (a partire dai 250 euro e fino a un massimo di 600) che dipende dalla tratta aerea (intracomunitaria o extracomunitaria) e dalla distanza in chilometri percorsa;
  • a scelta una delle seguenti opzioni: rimborso del prezzo del biglietto per la parte del viaggio non effettuata; imbarco su un volo alternativo quanto prima possibile; imbarco su un altro volo in una data successiva più conveniente per il passeggero;
  • assistenza: pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa, sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o più pernottamenti, trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa e due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o posta elettronica.

I diritti in caso di cancellazione del volo

Le tutele previste in caso di cancellazione del volo si applicano a:

  • voli (di linea, charter, low cost) in partenza da un aeroporto comunitario;
  • voli (di linea, charter, low cost) in partenza da un aeroporto situato in un Paese non comunitario, con destinazione un aeroporto comunitario, solo qualora la compagnia aerea sia comunitaria e salvo cha non siano già stati erogati i benefici previsti dalla normativa locale.

In caso di cancellazione del volo il passeggero ha diritto a:

  • scegliere tra: rimborso del prezzo del biglietto per la parte del viaggio non effettuata; imbarco su un volo alternativo quanto prima possibile; imbarco su un nuovo volo in una data successiva più conveniente per il passeggero;
  • assistenza: con pasti e bevande; sistemazione in albergo se necessaria; trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa; due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o posta elettronica

In alcuni casi è prevista anche una compensazione pecuniaria il cui ammontare dipende dalla tratta aerea (intracomunitaria o extracomunitaria) e dalla distanza percorsa. Il minimo è 250 euro, il massimo è 600.

La compensazione non è dovuta nei casi in cui:

  • la compagnia aerea possa provare che la cancellazione del volo sia stata causata da circostanze eccezionali, come le avverse condizioni meteorologiche;
  • se il passeggero è stato informato della cancellazione con almeno due settimane di preavviso;
  • nel caso in cui venga offerto un volo alternativo con partenza non più di due ore prima rispetto all’orario originariamente previsto e con arrivo presso la destinazione finale al massimo quattro ore dopo l’orario originariamente previsto;
  • nel caso in cui venga offerto un nuovo volo con partenza non più di un’ora prima dell’orario originariamente previsto e con arrivo presso la destinazione finale al massimo due ore dopo l’orario originariamente previsto.

Diritti dei passeggeri in caso di ritardo prolungato del volo

Anche in questo caso le tutele si applicano a:

  • voli (di linea, charter, low cost) in partenza da un aeroporto comunitario;
  • voli (di linea, charter, low cost) in partenza da un aeroporto situato in un Paese non comunitario, con destinazione un aeroporto comunitario, solo qualora la compagnia aerea sia comunitaria e salvo che non siano già stati erogati i benefici previsti dalla normativa locale.

Dovesse capitare questa eventualità, per i voli all’interno dell’Ue ed extracomunitari che percorrono distanze inferiori o pari ai 1500 chilometri, si ha diritto all’assistenza esclusivamente se il volo subisce un ritardo di almeno 2 ore. Mentre per quelli intracomunitari che percorrono distanze superiori a 3500 chilometri e tutti gli altri voli che percorrono distanze comprese tra 1500 e 3500 chilometri, si ha diritto all’assistenza se il volo subisce un ritardo di almeno 3 ore. Nel caso in cui i voli percorrano distanze superiori ai 3500 chilometri al di fuori dell’Unione Europea, si ha diritto all’assistenza se il volo subisce un ritardo di almeno 4 ore.

L’assistenza consiste in:

  • pasti e bevande in base alla durata dell’attesa:
  • sistemazione in albergo se necessaria;
  • trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa;
  • due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o posta elettronica

Se il ritardo del volo dovesse arrivare a essere di almeno 5 ore, il passeggero ha la possibilità di rinunciare al volo senza dover pagare penali. Ma non solo. Ha anche il diritto di ottenere il rimborso del prezzo del biglietto per la parte del viaggio non effettuata.

Nell’eventualità in cui il viaggiatore raggiunga la destinazione finale con un ritardo all’arrivo pari o superiore alle 3 ore rispetto all’orario di arrivo pubblicato, si ha diritto anche alla compensazione pecuniaria. Tale diritto, però, scompare se la compagnia aerea dimostra che il ritardo prolungato si è verificato a causa di circostanze eccezionali.

Diritti nei casi di ritardo sulle coincidenze

Per i voli in coincidenza, e solo nel caso in cui si sia stipulato un unico contratto di trasporto con più tratte operate dallo stesso vettore, la compagnia aerea deve fornire:

  • assistenza;
  • scelta tra un volo alternativo non appena possibile, oppure il rimborso del prezzo pieno del biglietto e un volo di ritorno verso il punto di partenza iniziale.

A chi fare il reclamo

In caso di di negato imbarco, cancellazione del volo o ritardo prolungato, per presentare un reclamo è necessario rivolgersi alla compagnia aerea che ha emesso il biglietto e/o. In caso di viaggi tutto compreso, invece, al Tour Operator con il quale è stato stipulato il contratto di trasporto.

Il reclamo può essere presentato entro due anni dalla data del volo o dalla data in cui il volo avrebbe dovuto essere effettuato. In caso di mancata risposta da parte delle compagnie aeree o nell’eventualità in cui questa non si ritenga soddisfacente, il passeggero può inviare un reclamo all’ENAC per l’accertamento di una violazione del regolamento.

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Curiosità Europa Minorca Viaggi

Il luogo più bianco e instagrammabile di Minorca

Quando arriviamo, un’orda di belle ragazze che indossano lunghi e ampi abiti colorati – di quelli perfetti per fare la “ruota” – e cappelli a falda larga in mano o già pronto sulla testa, ci precede.

Sono influencer e instagrammer arrivate in questo minuscolo borgo dell’isola di Minorca dai quattro angoli del globo per scattare foto e selfie e fare reel e story.

Un angolo di Grecia in Spagna

Binibeca (o Binibèquer), un ex porto di pescatori la cui architettura ricorda più un villaggio della Grecia che non un angolo di Spagna, è uno dei luoghi più instagrammati di Minorca e forse di tutto l’arcipelago delle Baleari. Che siate social o meno, questo posto va comunque visto.

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Fonte: 123rf

Tra i vicoli di Binibeca a Minorca

I cartelli affissi ai muri ricordano, in diverse lingue, che qui ci vive della gente e che quindi è apprezzato il silenzio. I vicoli stretti sui quali s’affacciano le case bianche creano infatti eco. Altri cartelli chiedono la cortesia di non salire sulle scalinate private, di non entrare nei cortili e, comunque, di avere rispetto per la privacy degli abitanti del borgo. Evidentemente a un certo punto si esagerava. E infatti ora è un luogo di silenzio dove regna la pace.



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La storia di Binibeca

Del resto, come non restare affascinati questo delizioso villaggio completamente bianco, decisamente inaspettato, che si trova lungo la costa meridionale di Minorca, a una decina di chilometri dalla Capitale Mahón, affacciato su un porticciolo.

Le stradine intricate dove perdersi e le sue case imbiancate a calce rendono Binibeca uno dei paesi più belli della Spagna.

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Fonte: 123rf

Le case imbiancate a calce a Binibeca

Conosciuto anche come il paese bianco della Spagna, fu costruito negli Anni ’60 e poi completamente restaurato e ricreato a immagine e somiglianza dei paesini di pescatori tipici del Mediterraneo.

L’idea venne a due architetti spagnoli, il minorchino Antonio Sintes e Javier Barba, di Barcellona, che progettarono e costruirono insieme le 165 case che formano Binibèquer Vell (in catalano, “vecchia”) e che rappresentano fedelmente l’essenza di un tipico villaggio di mare mediterraneo, con molte somiglianze con i paesaggi tipici delle isole greche.

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Fonte: 123rf

A Binibeca tutto è candido come la neve

Binibeca, più bel villaggio di Spagna

Non c’è un’abitazione che sia uguale all’altra. Alcune hanno scalinate, altre piccoli balconi di legno o di calce bianca, altre ancora terrazze o comignoli sul tetto. Anche le porte d’accesso sono una diversa dall’altra. La prima a essere stata costruita è Casa Candi. Trovarla è semplice perché ognuna ha un nome.

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Fonte: SiViaggia – Ilaria Santi

Casa Candi, la più antica di Binibeca

Le stradine di pietra s’insinuano nel cuore del borgo e portano verso piccole piazze o verso la chiesetta o verso il piccolo porto.

Oggi, molte delle proprietà sono diventate delle strutture ricettive turistiche, ma qualcuna è ancora abitata dalla gente del posto.

Non mancano piccoli bar e ristoranti con deliziosi cortili interni ombreggiati e tanti piccoli negozi, anche di alimentari, per gli abitanti del luogo.

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Fonte: 123rf

L’architettura mediterranea di Binibeca
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Come in un quadro: in viaggio dentro l’urlo di Munch

L’arte ha la caratteristica di stupire, di anticipare i tempi e di mostrare l’interiorità con pochi colpi di pennello ed Edvard Munch in tutto questo era un vero e proprio maestro. Il pittore norvegese attivo tra fine Ottocento e inizio Novecento ha dato vita a opere cariche di soggettività, segnando un punto di svolta nella storia dell’arte.

La sua fonte di ispirazione è stata spesso Oslo, la capitale della Norvegia che con la sua luce nordica e i misteriosi panorami è stata immortalata nell’iconico dipinto “L’Urlo”. Per rivivere le stesse sensazioni vissute dal pittore, la tappa alla collina di Ekeberg è d’obbligo.

L’incantevole collina di Ekeberg

Quello che contraddistingue Oslo rispetto alle altre città è la natura rigogliosa che si esprime al meglio attraverso colline, isole e penisole che la circondano. Per godere al meglio della vista di questa località, non bisogna salire su un grattacielo ma addentrarsi nella natura e visitare l’incantevole collina di Ekeberg. Definirla semplicemente una collina è limitativo, Ekeberg è molto di più. Di sicuro è molto cambiata rispetto al periodo in cui Munch era solito frequentarla, ma tutte le sensazioni provate dal pittore sono ancora vive.

Arrivare in cima a questa collina non è difficile, basta addentrarsi in uno dei sentieri circondati dal verde che partono dalla Città Vecchia oppure prendere il tram e scendere alla fermata intitolata al parco di Ekeberg (Ekerbergparken). Oltre al verde, la vista viene immediatamente catturata da sculture realizzate da artisti di fama internazionale come Dalì, Rodin e Renoir, che è possibile incontrare passeggiando nel parco e che fanno da cornice al panorama. Anche un semplice pasto nel parco di Ekeberg diventa l’occasione per respirare altra arte e altra storia. È qui infatti che sorge il Ristorante Ekeberg che può essere considerato un vero e proprio monumento del Neoclassico e da cui è possibile godere di una delle viste migliori e più romantiche della città.

Una veduta di Oslo dall'alto

Fonte: iStock/Vladislav Mavrin

Uno scorcio di Oslo dalla collina di Ekeberg

Cosa vedere ad Oslo

Oslo però non è soltanto il parco di Ekeberg. Dalla collina è possibile ammirare alcuni dei simboli di questa città, come ad esempio il Palazzo dell’Opera che emerge dall’acqua in tutta la maestosità del vetro e del marmo bianco, oppure il Museo Munch, realizzato in onore di uno dei concittadini più illustri. Se poi si vuole andare alla ricerca della Oslo più autentica, non può mancare una tappa alla Fortezza di Akershus, un monumento che è conosciuto più semplicemente come “Castello”. Esiste dal 1200 e quindi può “raccontare” molto della storia della capitale norvegese.

Le luci di Oslo

Fonte: iStock

Una romantica veduta di Oslo

La ricerca di edifici storici a Oslo non può fare a meno della Chiesa del Nostro Salvatore, la cattedrale barocca della città che incanta per le sue vetrate istoriate e per il soffitto in cui sono raffigurati episodi del Nuovo e Vecchio Testamento. Ultimo ma non meno importante è il Parco di Vigeland, un vero e proprio museo a cielo aperto con sculture in granito e bronzo, anche se la vera attrazione è il Monolite, una colonna di 17 metri composta da figure umane “intrecciate” tra loro, resa ancora più spettacolare e romantica dal tramonto.

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itinerari panorami Umbria Vacanze natura Viaggi

Lungo uno degli itinerari ciclopedonali più panoramici d’Italia

Ripercorre la vecchia ferrovia dell’Umbria, attraversando alcuni dei paesaggi e delle cittadine più belle e storiche della Regione il “piccolo Gottardo degli Appennini” meglio conosciuta come “Spoleto-Norcia”.

Un’opera d’arte ferroviaria, progettata già a partire dal 1909 ma inaugurata solo nel 1926, chiusa nel ’68 e riaperta a nuova vita nel 2014. Questo itinerario, da percorrere a piedi o in bicicletta, è l’anima di un territorio che ha uno sterminato patrimonio storico-culturale e naturalistico e che vuole ritrovare la sua vocazione turistica.

Messo a dura prova dal terremoto di sei anni fa, ancora oggi alcuni tratti della vecchia ferrovia sono, infatti, inagibili: pedalare su questo tracciato, auspicando possa presto essere riaperto nella sua interezza ha dunque il sapore della ripartenza.green road

L’itinerario, che consente di scoprire la Valle Umbra attraversando località incantevoli e poco conosciute, è stato premiato come migliore via green d’Italia, vincendo il premio Italian Green Road Award nel 2015.

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Fonte: @Fabrizio Belia

Il tratto Sant’Anatatolia di Narco in Valnerina lungo la ciclabile Spoleto-Norcia

Il tracciato della Spoleto-Norcia

Le tappe sono Spoleto, Vallo di Nera, Castel San Felice, Abbazia SS. Felice e Mauro, Sant’Anatolia di Narco. Il tragitto da percorrere è tutta un’avventura: lungo i suoi 23,5 chilometri, ci sono ben 19 gallerie da attraversare e 24 tra ponti e viadotti, dai quali è possibile ammirare il verde e la meravigliosa natura umbra. La pista costeggia anche caselli abbandonati e raggiunge la straordinaria opera ingegneristica del Ponte della Caprareccia.

La leggera pendenza dei binari rende il tragitto adatto anche a chi voglia fare, oltre a una passeggiata rilassante, un po’ di sano esercizio fisico.

Per quanto riguarda i ciclisti, è importante sapere che si tratta di un percorso piuttosto complesso, in quanto non ha una conformazione ad anello, quindi prima di intraprenderlo bisogna essere ben allenati.

Sebbene l’ex-ferrovia possa essere percorsa in entrambi i sensi di marcia, si consiglia, soprattutto a chi si trova ad affrontare il tragitto per la prima volta, di partire da Spoleto.

Da Spoleto, il colpo d’occhio sul territorio attraverso il quale si pedala (o cammina) è spettacolare, con dolci colline punteggiate da piccoli borghi e da filari di ulivi e vitigni. Lungo tutto l’itinerario, si seguono le sponde dei torrenti Marroggia, Beverone, Timia e del fiume Topino.

Spoleto-Norcia_Vecchia_Ferrovia_Ponte_di_Cortaccione

Fonte: @Fabrizio Belia

L’itinerario mozzafiato lungo la Spoleto-Norcia

La “Spoleto Norcia in MTB”

Ogni anno, a settembre, lungo questo itinerario si tiene la “Spoleto Norcia in MTB”, la più grande manifestazione sportivo-turistica su due ruote in mountain bike del Centro Italia, che attira migliaia di amanti della bici, del cicloturismo e della natura. Giunta quest’anno alla nona edizione, si svolge dal 2 al 4 settembre 2022.

L’evento consiste in cinque diversi tipi di gare: una è agonistica (la SN Cup, 65 km, 1.750 metri di dislivello, solo per MTB), mentre quattro sono percorsi cicloturistici. Tre sono per gli appassionati e uno di soli 10 km, invece, è adatto alle famiglie e a tutti coloro che desiderano pedalare in tranquillità, percorrendo, almeno in parte, lo spettacolare tracciato della vecchia ferrovia tra le due cittadine umbre attraverso la Valnerina, una delle più rigogliose aree dell’Umbria, con le montagne solcate dal corso del fiume Nera in un tripudio di natura, arte e cultura, con antiche stazioni, eremi e borghi.

La gara agonistica, così come i percorsi cicloturistici, si svolgono domenica 4 settembre, mentre il 2 e il 3 settembre sono dedicati a momenti d’incontro e spettacolo tra i mondi del ciclismo, del cicloturismo, della cultura e del giornalismo, con una serie di eventi tra talk show, iniziative per grandi e piccoli, visite guidate alla scoperta di Spoleto.



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Le iscrizioni sono aperte online sul portale laspoletonorciainmtb: il 31 luglio è il termine ultimo per ottenere il pacco gara con pettorale personalizzato e maglia tecnica e la quota di iscrizione più conveniente (50 euro), ma ci si può iscrivere fino alla vigilia della manifestazione (o al raggiungimento del numero massimo di partecipanti).

È possibile noleggiare una MTB anche in loco. Oltre alle MTB, possono partecipare anche le e-mountain bike, le fat bike e i tandem da montagna.

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Scopriamo la Lika-Senj! Riposa la mente nella natura incontaminata

National Park Plitvice Lakes archive

La Croazia è una terra piena di meraviglie, molte delle quali si trovano nella sua regione dalla superficie più grande – quella della Lika e di Segna (Ličko-senjska županija). Qui si possono ammirare meravigliosi altopiani caratterizzati da campi attraversati da fiumi sotterranei e montagne che si fondono con il cielo e il mare. Mentre dalle cime si gode di una vista mozzafiato sulle isole.

Motorcycle and islands – TB Lika-Senj County

Nonostante sia la regione croata con la superficie più grande, la Lika è contemporaneamente quella meno popolata. Chi volesse esplorare i suoi luoghi d’interesse naturale e culturale potrà farlo senza affollamenti. In ogni angolo di questa regione, caratterizzata da due parchi nazionali, regna infatti un’atmosfera tranquilla. Con una delle montagne più alte e più belle al suo centro, il Velebit, la regione della Lika e di Segna, è come una barriera che protegge l’Adriatico dal freddo clima continentale. Se non conoscete la regione della Lika e di Segna, lasciatevi ispirare da quest’ambiente e scoprite quale personaggio geniale vi nacque.

Un parco nazionale in ogni angolo

Una delle tante meraviglie della natura in questo territorio sono i laghi e le cascate che rappresentano un connubio affascinante tra Carso e acqua. Il Parco nazionale dei laghi di Plitvice fa parte della lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. I suoi sedici laghi di colore verde-azzurro creano un panorama assolutamente indimenticabile ed è impossibile decidere se questa meraviglia, con la sua ricca flora e fauna, sia più affascinante in una giornata serena o di neve. I ponticelli di legno conducono a piedi attraverso questo fantastico parco mentre i laghi si possono visitare con un battello turistico oppure con un trenino.

View from Velebit mountain to Adriatic cost and Islands – TB Lika-Senj County

“Una vita non basta per il Velebit”: gli appassionati di questa montagna descrivono così la sua rigogliosa maestosità. Il Parco nazionale del Velebit settentrionale è solamente una fra le perle di questa catena montuosa che comprende anche il Parco nazionale di Paklenica. Il Parco nazionale del Velebit settentrionale presenta una moltitudine di diversità naturali con i suoi boschi, i prati, le rocce e gli animali, ma anche le tracce della presenza umana con i muretti a secco e le tradizionali dimore dei pastori. Oltre all’escursionismo e al trail running, il Velebit suscita emozioni anche per ciò che si trova al di sotto. Provate lo speleoturismo ed esplorate il suo sottosuolo alla scoperta di grotte, caverne, corridoi, fiumi e laghi sotterranei.

In bicicletta o a piedi attraverso la natura, la storia e le leggende

Cycling on Velebit – TB Lika-Senj County

Dal Velebit al Podgorje, sino a Novalja, sull’isola di Pago (Pag) ci sono numerosi percorsi ciclabili. La varietà del terreno e del paesaggio offrono a ciclisti ricreativi e professionisti la possibilità di vivere interessanti escursioni sia in biciletta da corsa che in mountain bike.

Fra i percorsi a disposizione anche i sentieri di Winnetou, il personaggio principale del leggendario romanzo. Infatti, il Velebit è stato scelto per le riprese dell’omonimo film proprio grazie a un ambiente che si adatta perfettamente allo scenario di un classico film western. Il territorio della Lika è ideale da percorrere a piedi, praticando attività come il trail running, il trekking o l’escursionismo. In questo modo potrete ammirare il paesaggio, respirando a pieni polmoni.

In quest’ambiente, che invita a passeggiare, è nato il Festival croato della camminata che si svolge a Gospić e Otočac su due percorsi di varia lunghezza. Sull’isola di Pago potete percorrere uno dei percorsi trekking più belli della Croazia, quello in cui si svolge la gara trail Life on Mars. Il vostro impegno per ogni chilometro percorso verrà ripagato da un panorama stupendo. Perché la gara si chiama proprio così? Questo dovrete scoprirlo da soli!

Cratia walking festival – TB Lika-Senj County

L’adrenalina sgorga anche dall’acqua: potete sentirla durante le varie attività acquatiche come il rafting o il torrentismo. Infatti, proprio la natura incontaminata offre le condizioni migliori per praticare degli sport estremi e adrenalinici. Per ammirare la Lika dall’alto c’è il parapendio, mentre per un ottimo team building – oltre alle attività già nominate – ci sono lo sci, la fotografia e altri sport adrenalinici.

Sapori di montagna e di mare

Traditional food – National Park Plitvice Lakes archive

La Regione della Lika e di Segna sono il luogo in cui s’incontrano i profumi del mare, della salvia, delle olive e della bora, ma anche quelli dell’erba, del fieno e del bosco. Nel litorale o sull’isola di Pago potete assaporare il pesce, il sale, l’olio d’oliva, il rosmarino e la salvia, accompagnati dal prosciutto crudo stagionato al vento di bora e dai formaggi locali. Nell’entroterra troverete invece il latte fresco, i formaggi come lo “škripavac”, la carne d’agnello allo spiedo o cotta sotto il coppo, le patate arrostite, il cavolo cappuccio, la trota del fiume Gacka, il granoturco e la farina. E ancora le prugne e i funghi che giungono dalla parte continentale della regione. Molte ricette provengono da una cucina tradizionale e contadina e testimoniano le usanze e il modo di vivere di un tempo, mantenendo così la tradizione e sperimentando tutte le meraviglie della Lika.

Un ambiente che ispira

La tranquillità e la natura incontaminata fanno di quest’ambiente una fonte d’ispirazione. Infatti, un piccolo paese della Regione della Lika e di Segna è il luogo in cui nacque Nikola Tesla, uno dei più grandi visionari del XX secolo che, con le sue riflessioni e invenzioni, cambiò e segnò per sempre la storia. Il Centro memoriale di Nikola Tesla è costituito da edifici tradizionali e da strutture nuove, fra questi ll casa natale in cui si trova un’esposizione multimediale. Il centro si trova a Smiljan, un paese vicino a Gospić: in questa destinazione meravigliosa potrete scoprire tutto sul genio che ha cambiato il mondo.

Nikola Tesla – TB Lika-Senj County

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Vacanze in Grecia, il divertimento è per tutta la famiglia

Gli ingredienti di un’indimenticabile vacanza in famiglia? Una bella spiaggia per giocare con le onde e con la sabbia, un luogo sconosciuto da scoprire insieme e tante piccole avventure da trasformare in nuovi, dolcissimi ricordi. Un viaggio in Grecia offre tutto questo e molto altro ancora.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la penisola ellenica non è una meta ideale solo per chi cerca relax, tradizione enogastronomica e vita notturna. Le idee suggerite dall’Ente Nazionale Ellenico per il Turismo sono capaci di entusiasmare sia gli adulti sia i bambini. Interessano anche le piccole isole che sembrano uscite da una cartolina. Si va dalle attività all’aria aperta fino a villaggi medievali e meraviglie naturali da esplorare, senza dimenticare ovviamente gli immancabili bagni nel mare cristallino. Il risultato è assicurato: un’esperienza divertente e rigenerante per grandi e piccoli.

All’avventura tra le dune di sabbia e i laghi salati di Lemnos

Non c’è vacanza al mare che si rispetti senza i giochi tra i castelli di sabbia. I migliori si fanno sicuramente a Lemnos. L’isola nell’Egeo settentrionale, fuori dalle rotte più turistiche, oltre a un antico castello popolato da cervi e ai tipici villaggi tradizionali ospita un’impressionante distesa di dune di sabbia dorata che si estende per ben 70mila metri quadri. Difficile trovare qualcosa di simile in tutto il resto della Grecia! Un’altra rarità dell’isola sono i laghi salati Alyki, Hortarolimni e Asprolimni, il luogo ideale per una passeggiata nella natura e per osservare gli uccelli migratori.

A Rodi c’è il tour in kayak lungo la via dei pirati

A Rodi l’avventura è dietro l’angolo. La città vecchia sembra uscita da un romanzo con dame e cavalieri e ci si potrebbe quasi aspettare che dal mare spunti da un momento all’altro un galeone con l’inconfondibile bandiera nera. In effetti, una delle esperienze che si possono fare sull’isola è un tour in kayak sulla via dei pirati. Oltre a scoprire da un punto di vista insolito alcune delle spiagge più belle di Rodi, durante la gita si nuota, si fa snorkeling e si imparano tutti i segreti sulla storia e la fauna di questa terra.

Piccoli e grandi esploratori nella foresta pietrificata di Lesbo

A Lesbo, per la gioia di grandi e piccoli, è d’obbligo svestire momentaneamente i panni del turista e indossare quelli dell’esploratore. La destinazione? La straordinaria foresta pietrificata. Si tratta di una delle gemme nascoste dell’isola nell’Egeo nord-orientale, che pure ospita spiagge magnifiche, terme e antiche cittadine. Soprannominata “la Pompei del mondo vegetale”, la foresta è rimasta cristallizzata dopo una pioggia di cenere vulcanica caduta 20 milioni di anni fa. Sul posto ci sono diversi sentieri escursionistici e anche il Museo di storia naturale, da visitare con la guida esperta di uno dei geologi del posto.

A Chios si visitano castelli e villaggi medievali 

La deliziosa e accogliente isola di Chios è famosa soprattutto per la mastiha (o mastice), la resina estratta dal lentisco che si usa per aromatizzare dolci e alcolici. Questo ingrediente storicamente è stato centrale per la società e l’economia di molti villaggi medievali che oggi sono patrimonio Unesco: visitarli è come fare un indimenticabile tuffo nel passato tra castelli bizantini, torri fortificate e vicoli acciottolati. Il villaggio di Olymbi, inoltre, sorge vicino a una grotta con impressionanti stalagmiti e stalattiti.

Le gioiose sagre di paese e le terme di Ikaria

Ikaria, nell’Egeo del nord, conquista i grandi con lo stile di vita lento e i piccoli con le spiagge perfette per tuffi e giochi. Tutti, però, saranno conquistanti dalla musica, dai balli e dalle golosità delle sagre locali: ogni villaggio ne ha una e ad agosto gli appuntamenti sono il 6 a Raches, il 15 a Langadàs, Monokambi e Akamatra, il 17 a Karavostamo e il 27 a Maratho. E se dopo tante avventure si sente il bisogno di po’ di riposo, bisogna sapere che Ikaria è benedetta dalla presenza di otto sorgenti termali e vari centri benessere.

In collaborazione con Ente Nazionale Ellenico per il Turismo