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Borghi Viaggi

I borghi più sostenibili d’Italia, dove fare esperienze “local”

In alcuni dei Borghi più belli d’Italia si possono fare delle esperienze davvero “local”. E questo grazie a un accordo stipulato con i Coltivatori di Emozioni, la prima piattaforma italiana di social farming, che ha lo scopo di salvaguardare il patrimonio agricolo nazionale attraverso un sistema di sostegni agli agricoltori, veri custodi delle antiche tradizioni agroalimentari italiane.

Ciascuno di noi può sostenere un agricoltore, anche a livello individuale, trascorrendo un giorno o un weekend in un borgo. Tra le varie forme di sostegno, ci sono le “experience”, che offrono a turisti la possibilità di scoprire le tradizioni e le eccellenze agricole di un territorio e dei suoi piccoli borghi, partecipando attivamente alla vita dell’azienda.

Tantissimi sono i borghi dell’associazione dei Borghi più belli d’Italia che hanno aderito e tante anche le esperienze che si possono fare. Ecco alcuni esempi e dove andare.

I borghi e le esperienze

A Castelnoceto, nel Monferrato, si può diventare “Tartufaio per un giorno”, passeggiando nei boschi insieme ai cani da tartufo e al cavatore, che spiegherà le dinamiche legate alla ricerca del famoso e prezioso tubero. Non manca una degustazione e aperitivo a base di funghi e tartufi in agriturismo. Il periodo in cui si può fare questa esperienza va da aprile a gennaio.

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L’esperinza della raccolta dello zafferano in Abruzzo ©CdE Cooperativa Altopiano Navelli

Si può provare a fare il coltivatore di zafferano a Navelli, in Abruzzo, detto anche il borgo dell’oro rosso, insieme al Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila DOP: si assiste alla raccolta dello zafferano, con i suoi magnifici fiori viola, e alle fasi di lavorazione con tanto di degustazione. Questa esperienza si può fare tutto l’anno.

Sempre in Abruzzo, ma ad Anversa, tra il Parco della Majella, il Parco Nazionale d’Abruzzo e la Riserva Regionale delle Gole del Sagittario, si può trascorrere “Un giorno da pastore” nel Bio-agriturismo La Porta dei Parchi, famoso per aver rilanciato la transumanza promuovendo un modello di agricoltura multifunzionale e sostenibile basato su un approccio biologico e tradizionale. L’esperienza comprende un’uscita al pascolo con il gregge, il pranzo in fattoria e il laboratorio “dal latte al formaggio”. Si può fare tutto l’anno.

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Un giorno da pastore in Abruzzo ©CDE Gallo Larino Abruzzo

Nella Tuscia laziale si può fare l’orticultore per imparare le tecniche di preparazione del terreno, modalità e tempi di semina per preparare un orticello o seminare in vasi da portare a casa. A “Sutri con l’orto di Vi” (Vi sta per Viviana che insegna queste tecniche) si raccolgono i prodotti freschi dell’orto, si passeggia con le caprette e si fa una sostanziosa merenda del contadino. Si può fare tutto l’anno.

In Sicilia, si può fare il coltivatore di cipolle: nell’azienda agricola La Collina degli Iblei, oltre a mandorle e grani antichi si coltiva la Cipolla di Giarratana, che ha reso famoso questo minuscolo Comune. Si assiste alla fase di raccolta e incassettamento e si cena a base di “scacce”, le conserve di cipolle e i prodotti tipici dell’azienda. La Val di Noto, con le sue perle barocche, e Ragusa sono a pochi chilometri, per un fine settimana completo e appagante. L’esperienza si fa da giugno a settembre.

Per chi cerca il benessere, l’azienda BioSannio di Castropignano, in provincia di Campobasso, propone “Apiario del Benessere a Oratino”: si tratta di strutture di legno con panche per rilassarsi dove sotto sono posizionate le arnie a conduzione biologica. L’atmosfera che hanno ricreato all’interno dell’apiario è quella tipica di un alveare: calda, profumata e accogliente. Esperienza unica, suggestiva e multisensoriale alla scoperta del mondo delle api e della loro importanza, anche attraverso l’attività didattico-formativa per grandi e bambini.

Sempre per chi ama le api, nel borgo di Viggianello, in Basilicata, l’azienda Serra del Prete propone una giornata dedicata alle api, con visita dell’apiario, smielatura e degustazione. Si fa da maggio a settembre.

Chi desidera fare un po’ di attività fisica, può partecipare a un trekking a Carentino, nel Monferrato, tra i noccioli dell’azienda agricola I Bò, alla scoperta della fauna locale (caprioli, scoiattoli, cinghiali) e fare birdwatching. Per terminare con degustazioni di vini biologici, di prodotti dell’agriturismo a base di riso e anche una merenda sinoira – un’usanza tutta piemontese, uno spuntino tra metà pomeriggio e l’ora di cena – con vini e prodotti tipici dolci e salate fatti con nocciole TGT (tonda, gentile, trilobata) e Spa alle Terme di Acqui. Il periodo in cui si può fare questa esperienza va da aprile a ottobre.

Sempre in Piemonte, si può provare a essere “Viticoltore in Vho”, un borgo vicino a Tortona, che include un trekking tra i colli torinesi e la degustazione del vino degli antichi vigneti di Timorasso, di recente riscoperto grazie alle sue caratteristiche enologiche. Si può fare tra aprile e gennaio.

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Il borgo di San Leo, in Romagna

Agli appassionati delle due ruote è dedicata l’esperienza che si fa nel meraviglioso borgo di San Leo, nell’entroterra riminese: si visita l’antico forno di San Leo con un laboratorio di panificazione – e assaggio – e un’escursione in e-bike tra i sentieri dell’Alta Marmarecchia. L’organizza la cooperativa Fer-Menti da aprile a ottobre.

Da aprile a settembre, l’azienda vitivinicola TerraQuilia, nel borgo di Guiglia, in provincia di Modena, propone un “Trekking tra i vigneti in alta quota”, un percorso tra boschi e vigneti accompagnati da una Guida ambientale escursionista (GAE) fino alla terrazza panoramica detta Il balcone dell’Emilia. L’esperienza prevede anche una lezione di cucina durante la quale le sfogline – le signore che “tirano la sfoglia” armate di energia e mattarello – rivelano i trucchi per una pasta tirata a mano perfetta: si preparano garganella, farfalle, una pasta ripiena, come i tortellini, e si visitano anche le cantine. Si può fare da maggio a ottobre.

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Il borgo di Guiglia ©CdE Emilia Terraquilia

Per chi adora mettere “le mani in pasta”, a Castel San Pietro Romano, nel Lazio, si prepara il famoso Giglietto, biscotto tipico e Presidio Slow Food, oppure si può partecipare a una cooking experience all’interno del forno delle sorelle Fiasco. Sono previste anche la visita naturalistica e al museo diffuso.

Chi ama la vendemmia può optare per la Puglia con “Tralci di Fuoco Pugliese”, un soggiorno alla Tenuta San Nicola, a Novoli, in provincia di Lecce, dove si partecipa alle fasi della vendemmia, si fa merenda tra le vigne e si cena a base di prodotti pugliesi.

Oppure a Bonassola, in Liguria, dove si trova l’azienda vitivinicola Ca du Ferrà immersa in un contesto rurale con l’antico mulino che conserva una ruota originaria. Si fa da aprile a giugno.

L’olio è, invece, protagonista di “Castiglione del Lago, la perla del Trasimeno” in Umbria, con visita al frantoio locale e degustazione di prodotti tipici.

Particolarmente indicata per i più piccoli è l’experience “Fattoria didattica a Mercato Saraceno” all’Agriturismo Clorofilla, nella campagna romagnola, dove i bambini e i ragazzi, attraverso diversi laboratori, possono conoscere da vicino il mondo della campagna, il mondo degli animali (maiali, capre, conigli, galli e galline, oche, anitre, faraone) e imparare come nascono il pane, la pasta, il vino, come si coltiva un campo, si lavora la lana e come trascorre la giornata un contadino. Si può fare da maggio a ottobre.

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L’Italia è tra i 5 Paesi più visitati al mondo

L’estate si avvicina, e mai come quest’anno abbiamo voglia di viaggiare: l’emergenza sanitaria, che per oltre due anni ha impattato negativamente sul turismo, sembra stia finalmente allentando la sua morsa in tutto il mondo, ed è tempo di pensare alla prossima vacanza. Ma dove andare? Molti viaggiatori potrebbero prendere spunto dalla nuova classifica dell’UNWTO (l’Organizzazione Mondiale del Turismo), che ha evidenziato quali sono stati, nel 2019, i Paesi più visitati al mondo. A sorpresa – ma non troppo – c’è anche l’Italia.

L’Italia è al quinto posto tra i Paesi più visitati

Con la graduale riapertura delle frontiere in tutto il mondo, sono tantissimi i turisti che stanno finalmente pensando al loro prossimo viaggio. E ci sono molte possibilità che gran parte di essi scelga l’Italia come destinazione delle vacanze. Il nostro Paese è a tutti gli effetti uno dei più visitati di sempre, come rivela l’UNWTO. Nella sua classifica, che prende in considerazione le persone che hanno viaggiato nel 2019, si trova nientemeno che al quinto posto.

Nell’anno che ha preceduto la chiusura dei confini e il blocco quasi totale del turismo, l’Italia ha infatti accolto quasi 64,5 milioni di viaggiatori internazionali. Una cifra incredibile, che non può che renderci orgogliosi delle tante bellezze del nostro Paese – e che ci regala un pizzico di speranza per l’estate in arrivo, dopo due anni terribili dal punto di vista turistico. Ora che finalmente si intravede la luce in fondo al tunnel, le possibilità che il nostro Paese raggiunga nuovamente numeri simili – o quantomeno ci si avvicini – si fa sempre più concreta.

D’altra parte, non ci sorprende molto scoprire che l’Italia sia tra le mete preferite dai viaggiatori. La sua vasta offerta turistica è quasi ineguagliabile: abbiamo un mare incredibile e tantissime spiagge da sogno, ma anche montagne affascinanti (in primis, le Dolomiti). E poi abbiamo fantastiche città d’arte, dove immergersi nella storia e nella cultura, ma anche piccoli borghi incantevoli, dove il tempo sembra essersi fermato. Senza contare, poi, il turismo enogastronomico: molti turisti arrivano nel nostro Paese proprio per assaporare le specialità tipiche, famose in tutto il mondo.

I Paesi più visitati al mondo: la classifica

Non resta ora che scoprire, con un pizzico di curiosità, quali sono i Paesi che hanno superato l’Italia in questa particolare classifica. Il quarto posto è occupato dalla Cina, che nel 2019 ha accolto ben 67 milioni di turisti: è il luogo ideale per esplorare una cultura magnifica e splendide opere dell’ingegno umano risalenti a secoli fa. Mentre in terza posizione ci sono gli Stati Uniti, con la loro multiculturalità e tantissime attrazioni – anche naturali. I viaggiatori internazionali che hanno scelto questa meta, prima della pandemia, sono stati oltre 79 milioni.

Medaglia d’argento per la Spagna, che con più di 83,5 milioni di turisti nel 2019 si è aggiudicata il secondo posto. Le sue spiagge sono senza dubbio tra le più belle d’Europa, e le testimonianze storiche sul suo territorio sono innumerevoli. E il primo posto? A guadagnarselo è la Francia, con ben 89 milioni di visitatori provenienti da ogni angolo del mondo. Contro Parigi, la città dell’amore per eccellenza, a quanto pare non c’è proprio niente da fare.

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Le nuove location della serie Tv “Diavoli 2”

La prima miniserie Tv Sky “Diavoli” era stata ambientata soprattutto a Londra e un po’ anche in Italia. La seconda stagione di “Diavoli”, invece, vede il nostro Pase sempre più protagonista della scena.

Ispirato al best seller “I diavoli” di Guido Maria Brera, che è anche fra i produttori creativi della nuova stagione, il thriller è ambientato nel mondo della finanza dove Dominic Morgan (Patrick Dempsey) e Massimo Ruggero (Alessandro Borghi) operano. Gli otto nuovi episodi sono stati girati tra Londra, quindi, e Roma.

La trama di “Diavoli 2”

Senza spoilerare, siamo tra il 2016 e il 2020, con la Brexit alle porte e Donald Trump che deve essere eletto presidente degli Stati Uniti d’America. Sono i primi anni in cui si nomina il 5G e i Bitcoin, anni di accordi con la Cina ma anche quelli dell’inizio della terribile pandemia che ha colpito tutto il mondo.

Le location romane

Girata durante il lockdown, Roma si è dimostrata essere un set perfetto. Secondo lo scenografo Luca Merlini “Roma è stata per noi come una grande Cinecittà, offrendo luoghi generalmente inaccessibili completamente vuoti e totalmente a nostra disposizione”.

Alcune scene sono state girate nel famoso Nuovo Centro Congressi “La Nuvola“, progettato dall’architetto e designer italiano Massimiliano Fuksas che si trova nel quartiere dell’EUR. I suoi 55mila metri quadrati ospitano mostre ed eventi. L’edificio ha vinto il premio come Best Building Site dal Royal Institute of British Architects.

Qui si trovano gli uffici della New York-London Investment Bank dove lavora Massimo. La “Nuvola” è la caratteristica dell’edificio e contiene un auditorium con i relativi servizi (foyer, bar, guardaroba, bagni, camerini, sale traduzioni e deposito). È collegata alla “teca” ovvero all’edificio poligonale di vetro, acciaio e pietra che la contiene attraverso delle passerelle sospese e tramite lo “scafo”, la struttura portante principale. Dell’edificio fa parte anche la “Lama”, cioè l’hotel che ospita 449 stanze.

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Il Nuovo Centro Congressi “La Nuvola” di Massimiliano Fuksas all’EUR di Roma

I produttori di “Diavoli 2” hanno avuto anche il “privilegio”, così hanno dichiarato loro stessi, di girare in luoghi altamente esclusivi, come l’Head Quarter di Fendi nel Palazzo della Civiltà Italiana, meglio conosciuto come Colosseo quadrato, quell’edificio monumentale e iconico che è il simbolo dell’EUR.

Fatto di cemento armato e rivestito di travertino bianco, fu inaugurato nel 1940, ma i lavori si interruppero nel ’43 a causa della guerra per poi essere ultimati nel dopoguerra. Le sue quattro facciate identiche hanno 54 archi ciascuna. Dal 2013, e fino al 2028, è stato concesso al gruppo di alta moda Fendi.

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Il Palazzo della Civiltà Italiana, meglio noto come Colosseo quadrato all’EUR di Roma

Proprio per la sua particolare architettura e il richiamo alle forme monumentali dell’antica Roma, il Palazzo è stato spesso usato per ambientarvi film, serie Tv e spot pubblicitari.

Tra gli edifici romani più famosi dove sono state girate alcune scene del thriller finanziario c’è anche quello che ospita la Corte di Cassazione, che i romani chiamano “il Palazzaccio”. Non tanto perché ci si va per essere giudicati e neppure perché è un brutto edificio, quanto perché questo palazzo è nato sotto una cattiva stella e non si è mai riscattato. Fin dalla sua costruzione ha avuto problemi, soprattutto legati a sospetti di corruzione. Che, per un tribunale, è il colmo.

Fu una delle più grandi opere della Roma Capitale del Regno d’Italia, e doveva avere un grande valore simbolico, tanto che la prima pietra fu posata alla presenza del re Umberto nel giorno del suo compleanno, il 14 marzo, e della regina Margherita. Ma il palazzo fu costruito nel posto sbagliato ovvero nel nuovissimo quartiere Prati, sul lato sinistro del Tevere, che allora stava appena sorgendo.

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Il “Palazzaccio di Roma” che ospita la Corte di Cassazione

Peccato che il terreno fosse alluvionale e quindi reggesse poco il peso dell’edificio, così durante la costruzione si ebbero grossi problemi di stabilità (il terzo piano non fu mai aggiunto). Si ebbero problemi fino agli Anni ’70, quando ci rimisero le mani. La gogna pubblica nel frattempo aveva portato l’architetto, Guglielmo Calderini, al suicidio.

Tanti sono anche gli splendidi scorci romani, alcuni che assomigliano alla City di Londra (e nella serie sembra proprio così) e perfino alla campagna inglese, con scene girate in esterno nei dintorni della Capitale.

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Due mani si stringono nella laguna: Saype è arrivato a Venezia

C’è una grande zattera galleggiante che naviga da questa mattina tra le acque del Canal Grande, ma non porta merci come di solito fa, sta trasportando una grandiosa opera d’arte fatta di terra, marmo e carbone, fatta di bellezza straordinaria e di un significato che va oltre tutto ciò che è visibile.

Saype è arrivato a Venezia e lo ha fatto lasciando il segno, come nel suo stile. Ha portato nel capoluogo della regione Veneto un omaggio alla terra, alle creature che la popolano, a tutti noi, un capolavoro d’arte effimero che non invade la città, ma che la abbraccia delicatamente prima di scomparire.

Le due mani attraversano Venezia a bordo di un grande ponte, si stringono tra loro e raccontano una storia fatta di distanze, fragilità, umanità. Due mani che possono essere di chiunque, che sono anche le nostre. Due mani che ora sono visibili e che domani non ci saranno più.

Saype arriva a Venezia per la Giornata della Terra

Saype arriva a Venezia per la Giornata della Terra

Le mani che si stringono a Venezia

Si sono svegliati con un capolavoro d’arte effimero, destinato a scomparire, i cittadini di Venezia e tutte le persone che sono giunte in laguna in questi giorni. Le due mani, che stanno navigando in occasione della Giornata della Terra che cade il 22 aprile del 2022, portano la firma di Saype, all’anagrafe Guillaume Legros. Un artista che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare per la sua sensibilità, per il suo rispetto dell’ambiente, per tutte quelle opere intrise di significato che utilizzano l’arte come mezzo di comunicazione.

Un affresco sull’erba dal grande impatto visivo e anche emotivo che non invade una città già fragile come Venezia, ma la abbraccia, la nutre. I pigmenti utilizzati per creare il gigantesco affresco su terra, infatti, sono tutti naturali e hanno l’obiettivo di rendere la terra su cui stanno ancora più fertile.

C’è la polvere di marmo bianco, il carbone e il caglio che fa da collante, questi sono i materiali che contraddistinguono il capolavoro artistico ed effimero di Saype che sta navigando tra le acque del Canal Grande, e tutti quelli che portano la firma dell’artista.

Le due mani che si toccano e si avvicinano per una stretta sono potenti, sono immense, sono destinate a parlare di noi e del nostro pianeta, dei momenti più bui e della speranza. Le due mani sono visibili oggi e poi scompariranno: l’erba che ospita l’affresco sarà smantellata e utilizzata per nutrire uno dei giardini della Biennale di Venezia.

Saype arriva a Venezia per la Giornata della Terra

Saype arriva a Venezia per la Giornata della Terra

Beyond Walls, da Venezia al mondo

Venezia è solo una tappa, seppur importantissima, del viaggio intorno al mondo di Saype con il progetto Beyond Walls in collaborazione con Lavazza, un percorso artistico che ha l’obiettivo di raggiungere i più disparati luoghi del globo per portare messaggi di solidarietà, sensibilità ambientale e speranza.

E Venezia non è stata scelta a caso, lei che è la bella laguna d’Italia, lei che è una delle città più fragili del mondo, ma anche la più forte. Nella Giornata della Terra, che coincide con l’inaugurazione della 59esima Biennale d’arte, l’opera sarà accessibile a tutti i cittadini, ammirabile dalla Torre di Porta Nuova dell’Arsenale Nord. Poi tornerà alla terra.

Saype arriva a Venezia per la Giornata della Terra

Saype arriva a Venezia per la Giornata della Terra

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Cosa ci fa un enorme cestino da picnic in mezzo a un prato?

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci, e non lo fa solo con la complicità di Madre Natura che a ogni stagione mette in scena i suoi spettacoli più belli, ma anche e soprattutto con le opere che portano la firma dell’uomo. Del resto sono proprio i grandi capolavori artistici, architettonici e paesaggistici a spingerci a volare dall’altra parte del globo per vivere nuove ed entusiasmanti avventure.

Ma se c’è chi, da una parte, si muove per scoprire quelli che sono diventate le attrazioni popolari e iconiche di un Paese, che definiscono l’identità stessa di un luogo, c’è anche chi è disposto a spingersi fuori dagli itinerari più battuti dal turismo per scoprire nuove e inedite cose.

Case storte, palazzi particolari ed edifici a forma di lumaca incantano e stupiscono, meravigliano e strappano anche un sorriso. Ed è proprio ricercando gli edifici più bizzarri del mondo che abbiamo scoperto che negli USA esiste un grande, grandissimo cestino da picnic in mezzo a un prato.

Ohio: il grande cestino da picnic

Ci troviamo a Newark, città degli Stati Uniti d’America, nonché capoluogo della contea di Essex nello Stato del New Jersey. Probabilmente non è questa una delle destinazioni in cima alla nostra travel wish list, eppure anche raggiungere i luoghi meno battuti dal turismo di massa può trasformarsi un’esperienza incredibile.

Non solo per conoscere le culture e le tradizioni di un luogo e di un Paese, ma anche per vivere avventure che in pochi hanno vissuto, per scattare istantanee memorabili e condividerle con gli altri. Come quelle che si scattano davanti allo spettacolare e maestoso edificio a forma di cestino da picnic che si trova a Newark. È qui che l’azienza Longaberger, produttrice di cestini artigianali in legno di acero, ha scelto di instaurare la sua sede.

Il Basket Building

Il suo nome ufficiale è Basket Building, ed è il grande cestino da picnic che si incontra percorrendo la Highway 16 di Newark, in Ohio. Come abbiamo anticipato l’edificio è la sede ospitante dell’azienda produttrice di cestini in vimini e non solo, la struttura è la riproduzione fedele di uno dei prodotti più popolari dell’azienda, una replica più grande dell’originale di 160 volte.

L’edificio è davvero imponente e si snoda per sette piani occupando una superficie di oltre 9000metri quadrati. Il suo peso è a dir poco incredibile: in totale la struttura misura circa 9000 tonnellate, i manici da soli ne pesano 150.

Inaugurato nel 1997, il Basket Building è nato da un’idea di Dave Longaberger, il fondatore dell’azienda. L’edificio, oltre a essere diventato un simbolo per la città, è anche un luogo di incontri e di visite. Il grande cestino da pinic, che segue i dettami della novelty architecture, è aperto al pubblico con un percorso espositivo che racconta la storia dell’azienda e del suo fondatore.

È bello di giorno ed è straordinario di notte quando l’illuminazione squarcia il buio delle tenebre. Per noi non ci sono dubbi, il Basket Building entra di diritto nella lista degli edifici più stravaganti e bizzarri di tutto il mondo.

cestino da picnic gigante

Basket Building

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Scoperta in Italia una nuova necropoli

Gli scavi archeologici hanno portato alla luce antiche testimonianze che coprirebbero due secoli di storia. Si tratta di 17 sepolture riconducibili tra I secolo a.C. e V secolo d.C. che la Soprintendenza ha inserito in un contesto ancora poco esplorato, se non addirittura completamente sconosciuto. Una necropoli dal grande valore storico che ora sarà oggetto di studi approfonditi.

A Pomezia scoperta una necropoli romana

Siamo a Pomezia, nel territorio dell’Agro Romano a sud di Roma, circondata dai Castelli romani. Qui, durante i lavori in un cantiere sul cavalcavia della linea Roma-Formia, è emersa una necropoli romana. Un sito archeologico sino ad ora ignoto ed inatteso, che si va ad aggiungere a quelli già presenti e riconosciuti del territorio, come l’antico sito di Lavinium (nella foto sotto) ritrovato a seguito di una campagna archeologica condotta dall’Università Sapienza di Roma a partire dal 1957, quando sono emersi la tomba di Enea, le mura e una porta della città, le Terme, ed un deposito votivo dedicato a Minerva. Lavinium, a sud di Roma, fu considerata la città fondata da Enea e dagli esuli troiani. Le nuove scoperte, come è intenzione dell’amministrazione della città di Pomezia, dovrebbero confluire proprio nel Museo civico archeologico Lavinium, per poter essere completamente fruibile dai turisti.

Gli scavi e le indagini archeologiche

La sensazionale scoperta archeologica è avvenuta tra gennaio e febbraio scorso, durante alcuni lavori sul cavalcavia della linea ferroviaria Roma-Formia. La Soprintendenza chiamata come ente ufficiale nella valutazione dei reperti venuti alla luce, ha specificato che il nuovo sito appartiene “a un contesto finora completamente ignoto”, databile tra il I secolo avanti Cristo e il V dopo Cristo.

Le indagini da parte di archeologi e operai della società Eos Arc, sotto la direzione scientifica della funzionaria archeologa Francesca Licordari, sono immediatamente partite. Come primo step è stato analizzato stratigraficamente un intero appezzamento, il più ricco di reperti. SI tratta di un’area particolarmente grande ed estesa, in cui sono emersi gli elementi più antichi emersi sino a questo momento. Con tutta probabilità, quel luogo potrebbe riservare ulteriori sorprese. Ad oggi sono riemerse un asse viario su cui sono ancora ben visibili i solchi carrai diverse strutture murarie, che potrebbero probabilmente far parte di una antichissima villa rustica.

Il tesoro di Pomezia: diciassette tombe e un anello antico

Il patrimonio archeologico italiano, immenso e di grande valore storico culturale, si arricchisce ulteriormente con la recente scoperta di Pomezia. Questo sito a sud della capitale, sino ad ora sconosciuto, è composto da 17 sepolture: tombe differenti sia per tipologia che per dimensioni,  che sono state realizzate tra il III e il V secolo dopo Cristo. Ciò che è certo è che in queste sepolture venne tumulato almeno un defunto di fede cristiana, come testimoniato dal ritrovamento di un anello con cristogramma chiaro simbolo cristiano. L’area, tuttavia, potrebbe celare ulteriori necropoli o testimonianze secolari di grande rilievo: gli scavi hanno interessato soltanto una piccola parte della zona, quindi si tratta di un territorio esplorato soltanto in parzialmente, in cui potrebbero venire alla luce nuovi tesori nascosti per secoli.

sito archeologico Lavinio

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È questo il “Parco più bello d’Italia”

Ogni anno viene indetto il concorso per vincere il premio di giardino più bello d’Italia e viene nominato un vincitore.

Il concorso, promosso dal network “Il parco più bello”, di cui fanno parte circa mille parchi tra pubblici e privati di tutto il Paese, è giunto alla XVIII edizione, un’edizione unificata 2020-2022 a causa della pandemia. Ecco chi ha vinto l’ambitissimo premio come “Parco più bello d’Italia”.

Il parco più bello d’Italia

Ad aggiudicarsi il premio “Il parco più bello d’Italia” sono stati i Giardini di Villa della Pergola di Alassio. I giardini sono stati definiti dalla giuria “meta di impareggiabile bellezza che affaccia sull’acqua”. E come dare loro torto. Noi stessi li avevamo definiti “il più bel giardino di glicini d’Italia”. Già nel 1906, William Scott li definiva “una delle meraviglie della Riviera, degno rivale dei giardini di Sir Thomas Hanbury a La Mortola”. Oggi, Giardini di Villa della Pergola fanno parte dei 150 Grandi giardini italiani, della “Garden Route Italia” e dell’Associazione parchi e giardini italiani (APGI) e ospitano una flora mediterranea ed esotica sempreverde proveniente da ogni angolo del Pianeta.

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I Giardini di Villa della Pergola ad Alassio in Liguria @Matteo Carassale

I criteri di selezione

Per la selezione dei vincitori, il comitato scientifico ha valutato i parametri previsti dal regolamento del concorso ovvero l’interesse storico-artistico e botanico, lo stato di conservazione, gli aspetti connessi con la gestione e la manutenzione, l’accessibilità, la presenza di servizi, le relazioni con il pubblico e la promozione turistica. E tutti sono stati promossi a pieni voti.

“Il parco più bello” è un concorso nazionale ideato dall’architetto Leandro Mastria, unico in Italia, che ha lo scopo di valorizzare l’inestimabile patrimonio di parchi e giardini presenti nella nostra Penisola, contribuendo a stimolare l’interesse e la sensibilità verso il verde nelle sue forme più alte.

Il premio vuole promuovere la cultura e la conoscenza dell’inestimabile patrimonio verde del nostro Paese, per far sì che questi beni siano apprezzati non soltanto da una ristretta cerchia di specialisti, ma anche dal grande pubblico, anche internazionale, giovani inclusi.

Il concorso “Il parco più bello” vanta il patrocinio del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del ministero dell’Ambiente, dell’Unesco, dell’ACI e l’adesione del FAI (Fondo per l’ambiente italiano), e dell’AIAPP (Associazione italiana di architettura del paesaggio).

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I glicini del parco @A. Le Mure

I Giardini di Villa della Pergola entrano dunque nell’Albo d’Oro insieme ad altri celebri giardini italiani come quelli Castel Trauttmandorf alle porte di Merano, Villa d’Este a Cernobbio, l’Isola Bella sul Lago Maggiore, il Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio, Villa Medici in provincia di Monza e Brianza, Villa Melzi d’Eril a Bellagio e a tutti gli altri vincitori delle passate edizioni.

I Giardini di Villa della Pergola

Con il loro affaccio impareggiabile sul Golfo di Alassio e sull’isola Gallinara, questi giardini affondano le radici alla fine dell’Ottocento, quando Alassio e tutta la Liguria erano meta di visitatori provenienti da tutto il mondo, e consistente era la comunità inglese. Il primo nucleo della proprietà fu acquistato nel 1875 dal generale William McMurdo che, dopo aver ristrutturato il preesistente villino, fece la grande villa eclettica. Nei giardini terrazzati con visuali aperte sul mare, tra gli ulivi, gli agrumi e i carrubi furono impiantate palme e cipressi.

La proprietà passò, nel 1903, a Sir Walter Hamilton Dalrymple, che introdusse nuove piante tra le quali rose rampicanti e, nel 1922, a Daniel Hanbury, figlio di Thomas (il creatore di Villa Hanbury), che la arricchì di cactacee, cycas ed eucalipti. Nel 2006, una cordata di amici guidata da Silvia e Antonio Ricci ha acquistato la proprietà, avviando un accurato restauro del parco.

Il restauro ha coinvolto i 22mila metri quadrati dei giardini con un’attenzione particolare al recupero, alla conservazione e all’arricchimento delle rinomate collezioni botaniche tra cui quella dei glicini, la più importante in Italia, con ben 34 varietà differenti, e degli agapanthus, una collezione unica in Europa con circa 500 varietà che, durante la fioritura nei mesi di giugno e luglio, offrono uno spettacolo impagabile di corolle di molteplici sfumature che vanno dal bianco all’azzurro al blu.

In questo affresco naturale si trova la flora mediterranea ed esotica sempreverde – tratto distintivo del parco – con pini marittimi, mirti, carrubi, ulivi, mandorli, cipressi, cedri del Libano, lecci e una collezione oltre 30 varietà di agrumi, sapientemente messi a dimora vicino a jacarande, araucarie, tra rarità come la Wollemia nobilis (pianta presente in meno di cento esemplari al mondo), sterlizie giganti, diksonie, cactacee provenienti da ogni latitudine e palme canariensis salvate dal punteruolo rosso.

Visitare i Giardini di Villa della Pergola

Dopo due primavere in cui questi giardini sono rimasti chiusi al pubblico, lo scorso 26 marzo hanno riaperto al pubblico. Accompagnati da guide specializzate, i visitatori possono ammirare le migliaia di specie di fiori e piante che abbelliscono i giardini, tra rarità ed esemplari unici.

Il parco è aperto tutti i giorni fino a novembre, tranne il lunedì, con quattro turni di visite: 9.30, 11.30, 15.00, 17.00. In occasione del lunedì del 25 aprile i giardini saranno straordinariamente aperti, rimanendo chiusi il martedì seguente (26 aprile).

Il biglietto d’ingresso intero costa 12 euro, ridotto 10 euro, ragazzi dai 12 ai 18 anni 6 euro mentre è gratuito per i bambini da 0 a 11 anni. Da quest’anno è attiva la biglietteria online per poter prenotare la visita guidata.

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Voli low cost: l’offerta flash per mille destinazioni

Ryanair ha annunciato una grandissima vendita di biglietti aerei per chi desidera viaggiare a maggio, a partire da 16,99 euro (a tratta), anche se sul sito della compagnia si trovano offerte anche a prezzi inferiori.

La promozione è valida fino alla mezzanotte di oggi 21 aprile e sono all’incirca mille le destinazioni, tra le quali è possibile scegliere il prossimo viaggio. Ci sono voli low cost per le mete di mare in Italia, ma anche per le isole greche e spagnole e per le più belle Capitali europee. Ma ci sono anche voli molto interessanti per quelle destinazioni dove non viaggiamo da parecchio tempo. Ecco allora i nostri consigli.

Si torna in Marocco

Tra le tante offerte di Ryanair ci sono diversi voli diretti in Marocco. Se vi siete fatti ispirare dalle passeggiate nel suq o dagli aperitivi con vista sulla famosa piazza Jemaa el-Fnaa di Marrakech dai post su Instagram dell’influencer Valentina Ferragni, allora è tempo anche per voi di andarci. Perdetevi tra i vicoli della Medina, visitando uno dei numerosi riad, quei piccoli palazzi orientali organizzati intorno a un patio centrale, oppure ricaricate le batterie alla Menara, un vasto giardino con un bacino emblematico della città. Basta uscire dai bastioni per immergersi nel Marocco più contemporaneo. I quartieri di Guéliz e Hivernage offrono le infrastrutture più moderne, boutique di lusso e di design.

Ci sono anche nuovi voli per Fèz che, secondo alcuni, è la città più affascinante del Marocco. È la più antica delle quattro città Imperiali e, la Città vecchia, il cuore di questa città magica, è considerata uno dei centri più attraenti di tutto il mondo islamico grazie ai suoi monumenti, ai suoi mercati, alle sue moschee e alla sua famosa Medina.

Per chi preferisce la vita da spiaggia, ci sono voli anche per Agadir, la soleggiata località affacciata sull’Atlantico. La principale attrazione di Agadir è la sua lunga e ampia spiaggia dorata, il luogo ideale per lunghe passeggiate rilassanti sotto il sole caldo. Sulla collina a Nord della città si trova Agadir Oufella, parte del più antico distretto. La Kasbah, la tradizionale cittadella del mondo arabo, fu costruita nel XVI secolo e poi restaurata nel corso del 1700. Sopravvissuta al terremoto del 1960, la fortezza è oggi un sito storico che regala un’incredibile vista panoramica sulla città e sulla costa.

Maggio, il mese dei “Greekend”

Esiste un termine per indicare un weekend in Grecia, che non è solo una questione di tempo ma di mood: il “Greekend“. Il fine settimana in questo Paese è tutta un’altra cosa. Che lo si trascorra nella Capitale o su un’isola raggiungibile dall’Italia in poche ore, dopo qualche giorno trascorso in Grecia tornerete a casa rigenerati e molto più rilassati.

Ci sono offerte imperdibili per andare a Santorini, per esempio. Se aspettate troppo le tariffe aere per quest’isola schizzeranno alle stelle quest’anno. La perla delle Cicladi è perfetta per il mese di maggio, anche se non è detto che si possa già fare il bagno. Si possono però fare gite in barca, passeggiare tra le viuzze in salita tra le case tipiche bianche e blu, fermarsi nei tanti negozietti, sorseggiare un ouzo seduti ai tavolini delle tante taverne greche e gustarsi i tramonti più belli dalla cattedrale ortodossa sulla cima di Fira, attendendo con pazienza – la cosiddetta “Greek time” –  il momento giusto per scattare magnifiche fotografie da postare sui social.

Ma ci sono voli low cost anche per altre isole greche, da Cefalonia a Creta, da Preveza a Corfù. A ciascuno la propria.

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Sogni una vacanza estiva da eremita? Allora devi evitare questi luoghi

L’arrivo della primavera coincide con le prime migrazioni umane: viaggiatori e turisti si muovono in ogni parte del mondo per ammirare le città, i paesi e i borghi in fiore, ora che la natura è tornata l’assoluta protagonista dei nostri giorni. Ma questo è anche il periodo in cui si programmano le tanto agognate vacanze estive, quelle in cui tutto il resto viene messo in stand by per dedicarsi al relax e alla pace.

Una pace, però, che non sempre si trova quando si è in viaggio, sopratutto quando le destinazioni scelte sono quelle più battute dai turisti di tutto il mondo.

Traffico, strade popolate a ogni ora del giorno e della notte e spiagge super affollate: questo è lo scenario che si presenta davanti ai vacanzieri quando raggiungono quelle che sono le mete predilette dei turisti. Ma un modo per evitare tutto questo c’è: conoscere i luoghi più popolati ed evitarli.

Le città più popolari per le vacanze: se le conosci le eviti

Per una vacanza da eremita, o quasi, all’insegna del relax e dalla pace, occorre solo scegliere i luoghi giusti ed evitarne tanti altri. Ad aiutarci in questa missione ci ha pensato Bounce, azienda leader per il deposito dei bagagli, che ha condotto uno studio sulle principali destinazioni di viaggio nei Paesi del mondo in base al volume di ricerca complessivo tra voli, aerei e vacanze negli ultimi 12 mesi.

A capeggiare la lista delle 10 città più popolari di quest’anno, per i city break, troviamo Las Vegas con quasi 10 milioni di ricerche fatte su Google. A quanto pare sono molte le persone che sognano di perdersi tra le luci e i casinò della città del deserto di Mojave, di vivere la movida e di passeggiare su The Strip, la celebre e brulicante strada della città del Nevada.

Al secondo posto troviamo New York City, con più di 8 milioni di ricerche, mentre al terzo posto Miami. Troviamo poi l’affascinante Dubai e la cosmopolita Londra, seguita da Orlando.

Non poteva ovviamente mancare lei, la città più romantica, suggestiva e affascinante d’Europa e del mondo intero, stiamo parlando di Parigi che si piazza all’ottavo posto con quasi tre milioni di ricerche su Google. Seguono poi New Orleans e Los Angeles.

I Paesi più ricercati per le vacanze

Se la lista delle città più ricercate per le prossime vacanze, e quindi più raggiunge da turisti e viaggiatori provenienti da ogni dove, non fosse abbastanza per pianificare un viaggio all’insegna della tranquillità, ecco anche la selezione dei Paesi più ricercati fatta da Bounce.

Al primo posto troviamo le Maldive, e questo non ci stupisce. Probabilmente la voglia di staccare e raggiungere i paradisi terrestri che si snodano tra gli atolli del Paese tropicale nell’Oceano Indiano è più forte che mai. Attenzione, però, perché non sarete gli unici a soggiornare qui.

Segue poi l’India, con oltre un milione di ricerche su Google. Singapore e Costa Rica, invece, si posizionano rispettivamente al terzo e al quarto posto. Troviamo poi il Messico, il Giappone, la Giamaica, la Grecia, le Bahamas e l’Australia.

E l’Italia? Anche il nostro BelPaese ha un posto di tutto rispetto tra le nazioni più ricercate per le prossime vacanze posizionandosi in dodicesima posizione subito dopo Islanda e prima del Canada. Le città più ambite sono Roma, Venezia, Milano e Firenze.