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Perché è arrivato il momento di tornare in questo magico Paese

C’è un Paese straordinario che regala un’emozione unica e che permette di esplorare una parte di mondo ancora poco conosciuta dal turismo di massa. Un luogo dove scoprire alcune delle antiche civiltà del passato e toccare con mano tradizioni e culture di un tempo che fu, ma che anche oggi sono incredibilmente intatte. Un Paese per cui, davvero, è arrivato il momento giusto di tornare.

Benvenuti in Azerbaijan, Paese incredibile

Il paese in questione è l’Azerbaijan, nel cuore del Caucaso Orientale. Visitarlo vuol dire imbattersi in una varietà di paesaggi davvero unici al mondo. Vi basti pensare che solo atterrando qui potrete passare dall’area subtropicale del Mar Caspio, alle aree desertiche del Gobustan, dalle Montagne del Caucaso alle aree umide delle pianure del sud.

Senza dimenticare che questo è anche un luogo di grandi civiltà come i Persiani, gli Arabi, gli Ottomani e i Russi. Come potete immaginare, quindi, sono tantissime le cose da vedere. Noi abbiamo selezionato le migliori in assoluto.

Viaggio in Azerbaijan, cosa vedere

Se volete organizzare un viaggio in Azerbaijan non potete fare a meno di fare un salto nella sua affascinante Capitale: Baku. Tappa fondamentale, poiché è il perfetto punto di partenza per esplorare il Paese, regala meraviglie di varie epoche. Baku è considerata una delle più antiche città del Vicino Oriente e la sua Città Vecchia, dove maestose moschee e minareti sono circondati da antiche mura difensive, è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Allo stesso tempo, però, Baku è anche una città estremamente moderna. Imperdibili le famosissime Flame Towers, dei grattacieli che sono simbolo del Paese, a l’animato Boulevard lungo il Mar Caspio dal quale scoprire una meravigliosa vista della città.

Baku cosa vedere

Baku al tramonto

Altra tappa imperdibile durante un viaggio in Azerbaijan è il Parco Nazionale del Gobustan. Anch’esso dichiarato Patrimonio UNESCO, nel 1966, è ricco di antichi graffiti e vulcani di fango. Ma non solo. Il sito presenta anche i resti di grotte abitate e sepolture, come un vero e proprio museo a cielo aperto.

Bellissima anche Sheki, una città circondata dalle cime innevate del Grande Caucaso. Vi basti pensare che qui le casette si inerpicano sui sinuosi rilievi. Da non perdere assolutamente sono i suoi shebeke, mosaici di legno e vetro colorato che vengono usati come ornamenti nelle finestre.

Altrettanto straordinari i suoi due Palazzi: quello d’Estate e quello d’Inverno. Il primo si trova all’interno della fortezza e vanta una facciata adornata da piccoli specchi e mosaici. Il secondo, invece, è circondato da un roseto profumato e composto di sei bellissime sale.

Sheki arzebaijan

Città di Sheki

Da vedere anche la Penisola dell’Absheron che si estende nel Mar Caspio. Un territorio prevalentemente arido e desertico dove però in passato si sono stabiliti grandi Imperi. Uno su tutti quello Persiano che ha lasciato il suggestivo Tempio del Fuoco di Ateshgah così chiamato per qui ardeva un fuoco naturale, estintosi nel 1969.

Un fuoco che però è ancora attivo a Yanar Dag, una collina che la sera regala un fascino irresistibile causato dai gas idrocarburi al di sopra della crosta terrestre.

Infine vi consigliamo la Regione di Quba, il luogo perfetto per trovare pace e tranquillità . È considerata la regione più verde di tutta la nazione, grazie ai favolosi boschi di Alti Agac che si sviluppano sulle pendici del Besbarmaq Dag, la Montagna dalle Cinque Dita. L’area, inoltre, è disseminata di piccoli villaggi di montagna arroccati su alture rocciose.

quba arzerbaijan

Un villaggio nella Regione Quba

I nuovi voli per l’Azerbaijan

Dopo lo stop causato dalla pandemia stanno per ripartire, finalmente, i voli Baku-Milano Malpensa di Azerbaijan Airlines. Dal prossimo 21 maggio, la compagnia di bandiera del Paese ricomincerà a volare tra le due città.

I voli saranno operati con i nuovi Airbus A320 con una configurazione di 20 posti VIP class e 126 posti di economica. Saranno operativi con due frequenze settimanali: da Milano a Baku il mercoledì e il sabato alle 11.30 e da Baku- Milano sempre il mercoledì e il sabato ma alle 7.05 del mattino.

Orari che permettono collegamenti in andata e ritorno anche verso varie destinazioni oltre Baku, come ad esempio Tblisi, Dubai, Aktau. E nel corso della stagione estiva 2022 ne verranno aggiunte altre ancora.

Tutti i voli di Azerbaijan Airlines opereranno dal nuovo terminal dedicato di Baku, progettato dall’importante studio Ove Arup & Associates con spazi, comfort e un ambiente straordinario dal punto di vista del design architettonico. La durata del volo è di 4 ore e 40 minuti e il prezzo parte da 256 euro per la sola andata e 480 per un biglietto a/r.

vulcinai fango arzerbaijan

I vulcani di fango del Parco Nazionale del Gobustan

Le regole di viaggio per l’Azerbaijan

Secondo le regole attuali, è possibile viaggiare per turismo verso l’Azerbaijan. Tuttavia, al fine di contenere la diffusione del Covid-19, le Autorità locali hanno introdotto alcune misure restrittive per i viaggiatori in ingresso nel Paese.

Dal 6 settembre 2021, è stato ripristinato il diritto all’ingresso in Azerbaigian dei cittadini italiani o dei residenti stranieri di lungo periodo in Italia (inclusi gli apolidi). È necessario ottenere un visto di ingresso elettronico tramite il portale che potete trovare cliccando qui.

Prima di imbarcarsi su un volo per l’Azerbaigian, è necessario acquisire un certificato ufficiale di completamento del ciclo vaccinale anti-Covid (il nostro Green Pass).Tale certificato deve essere in corso di validità (non devono quindi essere trascorsi più di sei mesi dalla data di somministrazione della seconda dose o dose unica, mentre per la dose di richiamo al momento c’è una validità illimitata) o la presentazione di un certificato di guarigione da Covid-19 emesso entro sei mesi dall’ingresso nel Paese. Non può entrare, quindi, chi non è vaccinato o guarito (sempre secondo le norme attuali).

Inoltre, non è più previsto l’autoisolamento all’arrivo nel Paese, tuttavia chi presentasse sintomi assimilabili al Covid-19, potrebbe essere condotto in una struttura medica statale per svolgere accertamenti e un periodo di quarantena. Rimosso anche il requisito del possesso di un certificato che comprovi l’effettuazione di un tampone PCR con esito negativo, nelle 72 ore precedenti il volo verso l’Azerbaigian.

Si raccomanda, infine, di verificare scrupolosamente i requisiti sanitari richiesti dalla Compagnia Aerea prescelta per il viaggio (contattando direttamente il servizio di assistenza clienti del vettore aereo), nonché dai Paesi di eventuale transito verso la Repubblica dell’Azerbaigian.

Cosa fare al ritorno in Italia

È possibile viaggiare verso l’Azerbaijan dall’Italia anche per motivi di solo turismo. Tuttavia, al rientro è necessario rispettare alcune regole che potete trovare leggendo questo nostro approfondimento. Norme attualmente in vigore fino al 30 aprile ma con possibilità di proroga.

Yanar Dag arzerbaijan

I fuochi naturali di Yanar Dag

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Asia Thailandia Viaggi Wanderlust

Se vai in Thailandia non dimenticare di fare questo rituale: allunga la vita

Cosa ci spinge a scegliere le destinazioni dei nostri prossimi viaggi soprattutto quando queste ci portano ad attraversare l’intero globo? Sono le bellezze del mondo che abitiamo, quelle che portano la firma di Madre Natura, quelle costruite dall’uomo. Monumenti iconici, capolavori architettonici e simboli stessi delle identità nazionali. Ma sono anche le tradizioni, le culture. le lingue e le cerimonie che appartengono alle popolazioni che le custodiscono con cura e le tramandano da secoli.

Spesso siamo spinti a raggiungere determinati luoghi, piuttosto che altri, proprio per toccare con mano queste tradizioni secolari che, lo sappiamo, preservano l’anima più autentica di un Paese. Ecco perché, durante ogni viaggio, dobbiamo osare, dobbiamo concederci generosamente alle esperienze nuove e inedite, per aprire i nostri orizzonti, per superare i limiti, per conoscere culture estremamente differenti dalla nostra.

Ecco perché se abbiamo scelto come destinazione la Thailandia dovremmo provare la cerimonia che si svolge nel tempio di Wat Takhian, quella che invita i partecipanti a sdraiarsi in una bara. Ma niente paura, secondo gli abitanti del luogo, questo atto allunga la vita.

Cerimonia a Wat Takhian, Thailandia

Cerimonia a Wat Takhian, Thailandia

La cerimonia nel tempio di Wat Takhian

È strana e bizzarra, sicuramente molto particolare, è la cerimonia che si tiene nel tempio buddista di Wat Takhian, in Thailandia. Qui, le persone che prendono parte al rito, sono invitate a sdraiarsi nelle bare e qui dentro a pregare. Perché quello che è considerato un simbolo di lutto e di dolore, in realtà, si trasforma in uno strumento di rinnovamento e buon auspicio per il futuro in questa occasione.

La tradizione vuole che questa cerimonia sia portatrice di fortuna per tutte le persone che ne prendono atto. Si tratta di un rito buddista che esorcizza il dolore di chi lo pratica e che al contempo allunga la vita.

Le origine del rito affondano le loro radici nelle quattro nobili verità che, insieme, rappresentano un elemento cardine per comprendere il Buddismo. La storia è collegata direttamente alle vicende del principe Siddhārtha Gautama, il Budda, colui che ha fondato la dottrina della religione e di questa ne è stato il primo maestro.

È a partire dal dolore, che appartiene per natura a tutti gli esseri umani, che tutto inizia, finisce e ricomincia. Un dolore che permette di raggiungere anche le sensazioni di appagamento e serenità che per natura ci appartengono. Ecco quindi spiegato l’utilizzo della bara.

Cerimonia a Wat Takhian, Thailandia

Cerimonia a Wat Takhian, Thailandia

Quando andare al tempio di Wat Takhian per prendere parte alla cerimonia

Il tempio di Wat Takhian è uno dei monasteri più importanti della provincia di Nonthaburi, una città della Thailandia centrale. Qui numerosi fedeli si riuniscono periodicamente per pregare, meditare e condividere la vita con gli altri. Una di queste occasioni è proprio la cerimonia di cui vi abbiamo parlato che prevede di sdraiarsi all’interno di una bara e in quella pregare.

Durante questa particolare funzione, la bara funziona come strumento di connessione tra la persona, il dolore e la vita. Il rito, come abbiamo già anticipato è tutt’altro che macabro perché ha l’obiettivo di garantire alle persone prosperità e longevità.

La cerimonia si celebra in occasione del Festival di Songkran, la festa nazionale thailandese che coincide con il capodanno lunare buddista e che cade il 13 aprile ogni anno. Non ci sono dubbi sul fatto che questa sia l’occasione migliore per rinnovarsi, ma la vera domanda è: avreste il coraggio di prendere parte al rito?

Cerimonia a Wat Takhian, Thailandia

Cerimonia a Wat Takhian, Thailandia

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Perché questa città è stata eletta “destinazione culturale emergente”

Ogni anno, la rete Leading Culture Destinations (LCD) elegge le destinazioni e istituzioni culturali più promettenti, affermate ed emergenti: paragonati agli “Oscar della Cultura” dal New York Times, gli LCD Adwards mirano a premiare la creatività e l’innovazione nel settore.

“Gli LCD Berlin Awards 2021/22 evidenziano i temi della cultura, dell’arte e dei viaggi e presentano esperienze culturali uniche da tutto il mondo. Le destinazioni e istituzioni premiate mostrano quanto sia profonda la simbiosi tra arte, cultura e viaggi“: queste le parole della giuria internazionale.

Per il 2022, sul podio è salita Losanna ricevendo il prestigioso riconoscimento come “Destinazione Culturale Emergente” nel corso della cerimonia conclusiva che si è svolta il 7 aprile a Berlino: nominata insieme a Jakarta e Nantes, la capitale del Vaud si è distinta grazie all’impegno congiunto della Città e di Lausanne Tourisme per lo sviluppo e la promozione di una scena culturale ambiziosa e diversificata, alla vigilia dell’inaugurazione del nuovo quartiere artistico Plateforme 10.

Un ambito premio per la città svizzera

L’importante premio come “Destinazione Culturale Emergente 2021/2022” assegnato dai LCD Berlino, contribuisce a rafforzare l’immagine di Losanna come metropoli europea dell’arte e della cultura innovativa.

Un magnifico riconoscimento dello straordinario lavoro svolto da tutti gli attori culturali della destinazione” ha commentato Michael Kinzer, Capo del Dipartimento della Cultura della
Città di Losanna, e secondo Steeve Pasche, Direttore di Lausanne Tourisme, è “una superba opportunità per l’ufficio del turismo di promuovere l’offerta culturale di Losanna a livello internazionale“.

I vincitori del 2021/22 includono:
Migliore destinazione culturale emergente: Losanna (Svizzera)
• Miglior festival culturale: Serendipity Arts Festival Goa (India)
• Migliore esperienza di museo digitale: Museum of Tomorrow (Rio de Janeiro)
• Migliore istituzione culturale (Nord America): Fotografiska (New York)

Losanna e lo sguardo verso il futuro

Plateforme 10

Nuovo quartiere delle arti Plateforme 10

Città che guarda al futuro, ricca di proposte culturali, dal 18 giugno 2022 Losanna aggiungerà una nuova irresistibile attrazione con l’inaugurazione di Plateforme 10, il quartiere delle arti realizzato su un ex capannone ferroviario.

Accanto all’edificio firmato dallo studio d’architettura dell’italiano Fabrizio Barozzi e dello spagnolo Alberto Veiga, sede dal 2019 del Museo Cantonale di Belle Arti (MCBA), apriranno i battenti il MUDAC (Museo di Arte Contemporanea e Design) e Photo Elysée (nuovo nome del Musée de l’Elysée).

Per festeggiare il completamento dell’attesa opera, i tre musei ospiteranno dal 18 giugno una mostra condivisa ispirata al tema delle ferrovie e declinata in base alle rispettive peculiarità.

Ma non finisce certo qui.

Capitale olimpica e sede permanente del Comitato Olimpico Internazionale dal 1915, Losanna guarda anche al futuro dello sport e lo fa con “Riding the Olympic Wave“, appuntamento culturale che celebra l’inserimento nel programma ufficiale dei GO di Tokyo di sei nuove discipline: basket 3×3, BMX freestyle, surf, arrampicata sportiva, breaking e skateboard.

Presso il Museo Olimpico, tempio dello sport che ripercorre la storia del movimento olimpico, una mostra illustra le caratteristiche degli sport mediante foto, video, oggetti e testimonianze di atleti che per la prima volta li hanno portati alle Olimpiadi di Tokyo.

Infine, Losanna è anche una meta a misura di famiglie da scoprire divertendosi e praticando attività adatte a tutte le età: il lungolago e i molti parchi sono una palestra naturale per passeggiare, fare un giro in bicicletta e familiarizzare con la natura in totale sicurezza lontano dal traffico.

losanna

Cattedrale di Notre Dame di Losanna

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In Italia c’è una “piccola Olanda” a due passi dalla città

Basta un tullipass per iniziare a camminare in quello che è un vero e proprio giardino delle meraviglie. Una piccola Olanda in miniatura che si palesa davanti agli occhi dei visitatori come un caleidoscopio di colori, un parco dalle tinte cangianti e vivaci dove si snodano liberamente oltre 2000mila tulipani.

E non dobbiamo prendere il primo volo aereo per osservare da vicino quest’atmosfera incantata e la grande bellezza che solo i tulipani sanno mettere in scena, perché questo parco delle meraviglie si trova in Italia, a pochi passi dal capoluogo lombardo.

I tulipani delle meraviglie

Ci troviamo a Vimodrome, un comune italiano della regione Lombardia situato ad appena cinque chilometri dal centro cittadino di Milano. È qui che è nato il progetto I tulipani delle meraviglie di Garden Steflor, è qui che si snodano per oltre 13mila metri quadrati più di 50 varietà di fiori che incantano e stupiscono. Che raccontano la grande bellezza messa in scena da Madre Natura.

 

Vimodrone, Tulipani delle Meraviglie

Vimodrone, Tulipani delle Meraviglie

Il tulipano, che da sempre è considerato il fiore della primavera, simboleggia l’amore, come vuole l’antica leggenda persiana secondo la quale il sultano sceglieva la sua sposa proprio con i petali di questo esemplare. E sembra quasi di poterla vivere in prima persona, questa leggenda da Mille e una Notte, diventando i protagonisti di una storia di immensa bellezza che vive ancora oggi.

Ma se è vero che quando parliamo di tulipani siamo abituati a immaginare i campi sterminati che si perdono tra i paesaggi dell’Olanda, è vero anche che non abbiamo più bisogno di recarci in Europa per scoprire e riscoprire la bellezza di questo fiore, per toccarla con mano e per viverla quando la primavera esplode in tutta la sua mera viglia.

A Vimodrome, nello specifico, ci sono i tulipani colorati, circa 50 varietà, ci sono i filari e i colori, è c’è anche un mulino a vento ispirato proprio a quelli olandesi. Ed è qui che l’avventura più bella prende vita, a pochi passi da Milano.

Vimodrone, Tulipani delle Meraviglie

Vimodrone, Tulipani delle Meraviglie

I campi di tulipani in Italia

Vimodrone è una piccola Olanda che ci permette di vivere un’esperienza unica e straordinaria, che incanta grandi e bambini. I tulipani si possono osservare e fotografare, ma anche raccogliere e incartare.

È facile qui, sentirsi come in una fiaba, mentre si passeggia tra gli abba, i tulipani dal colore rosso accesso, e gli albert heijn, gli esemplari che tingono tutto di rosa. Ci sono anche gli american dream e gli Annie Schilder caratterizzati da nuance gialle e arancioni.

A inebriare i sensi, invece, ci pensano gli apricot beauty, una varietà di tulipano dalla colorazione albicocca e da un profumo straordinario che cattura l’olfatto.

Quello di Vimodrone, però, non è l’unico giardino che ricrea la magica atmosfera olandese qui in Italia. Sono sempre di più, infatti, i parchi e i giardini fioriti che si snodano lungo lo stivale e che ci permettono di vivere un’avventura unica.

C’è Tulipania, per esempio, un’esperienza sensoriale a 360 gradi che si ripete ogni anno a Terno d’Isola. Ci sono i tulipani, più di 100mila di Bussolengo, alle porte di Verona. E poi c’è il celebre TuliPark, che si trova a Roma, a Bologna e a Spoleto, che ospita oltre un milione di fiori e che offre ai visitatori un’esperienza u-pick, per raccogliere i tulipani direttamente dal campo e portarli a casa.

Vimodrone, Tulipani delle Meraviglie

Vimodrone, Tulipani delle Meraviglie

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Limoni, arance e peperoncini italiani invadono un villaggio francese

Lontano dalla vita movimentata e affascinante della Costa Azzurra e da tutte quelle destinazioni più battute dal turismo di massa, esiste un villaggio romantico e delizioso che mette in scena la bellezza più autentica della Francia. Quella che si snoda tra piccole stradine e case rustiche e che conduce nell’entroterra, nell’anima più vera del Paese, conservata a Mougins.

Ci troviamo nel dipartimento Alpi Marittime, tra case in pietra, edifici secolari, ville e giardini che si susseguono gli uni dopo gli altri fino a creare un vortice delle meraviglie che svetta verso il cielo e che offre le visioni panoramiche più belle su Cannes. È qui che negli ultimi tempi sono comparsi dei giganteschi ortaggi.

Ci sono i limoni e le arance, ci sono anche i peperoncini e sono tutti rigorosamente Made in Italy. A portarli fin qui, in questo affascinante borgo medievale dal sapore provenzale, è stato l’artista italiano Giuseppe Carta.

Le sculture di Giuseppe Carta a Mougins

Le sculture di Giuseppe Carta a Mougins

Benvenuti a Mougins

Arrotolato su se stesso, il piccolo villaggio di Mougins, dista appena una decina di chilometri dalla glamour e scintillante Cannes. Eppure qui, lontano dai rumori e dai flash fotografici, ci si immerge in un’atmosfera magica, romantica e senza tempo, quasi fiabesca.

Il borgo medievale si arrotola verso l’alto su se stesso assumendo la caratteristica forma di una conchiglia multicolore dove dominano il colore ocra e il rosa, che caratterizzano gli edifici, intervallati dal verde dei giardini. Sullo sfondo, invece, si staglia delicato e prepotente il mare, con le sue mille sfumature d’azzurro.

Ed è proprio qui, tra i vicoli stretti e le viuzze che salgono e scendono, tra le botteghe, le piazze e i piccoli negozi di souvenir, che negli scorsi mesi sono comparsi dei giganteschi ortaggi italiani. Sono i frutti dell’artista Giuseppe Carta che ha trasformato arance, limoni, peperoncini, fragole e olive in sculture monumentali che ora puntellano il centro storico del delizioso villaggio.

Le sculture di Giuseppe Carta a Mougins

Le sculture di Giuseppe Carta a Mougins

Limoni, arance e peperoncini giganti

La storia d’amore tra il villaggio di Mougins e l’arte affonda le sue radici in tempi lontani. Picasso scelse questo luogo come sua dimora, immortalandone la bellezza in tantissime istantanee e non fu l’unico. Cocteau, Dior e Yves Saint Lauren, solo per citare alcuni personaggi iconici, sono rimasti folgorati dalla bellezza di questo borgo.

E l’arte vive e rivive qui ancora adesso. Lo fa nel Museo d’arte classica che espone una collezione straordinaria di artisti e opere di ogni epoca, presente e passata. Lo fa nel Centre de la photographie attraverso mostre permanenti e temporanee che ospitano le fotografie di artisti francesi e internazionali.

E lo fa con Giuseppe Carta che, proprio tra le vie del paesino francese, ha istallato i suoi frutti scultorei. Ci sono il Limone giallo, l’Oliva verde e il Peperoncino rosso, ci sono gli ortaggi della terra che maestosi dominano la scena urbana e in questa si integrano perfettamente rendendo ancora più straordinaria una passeggiata nel villaggio.

Un tema, quello gastronomico, tanto caro all’Italia quando a Mougins che dal 2006 ospita il Festival International de la Gastronomie Les Etoiles de Mougins.

L’esposizione dei frutti monumentali, protagonisti assoluti della settima edizione di Mougins Monumental 2022, hanno trasformato il villaggio in un delizioso museo aperto. Le istallazioni, che resteranno visibili fino a settembre 2022, sono allegre, colorate e sorprendenti, celebrano la natura e la biodiversità, lanciando un messaggio sociale di salvaguardia dell’ambiente.

Le sculture di Giuseppe Carta a Mougins

Le sculture di Giuseppe Carta a Mougins

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Lunigiana, terra di arte e di cultura tutta da scoprire

Terra di passaggi e di confine, di natura, borghi, castelli e tradizioni antichissime. La Lunigiana è la splendida regione storica situata tra la Toscana settentrionale e la Liguria di Levante, che racchiude tanti mondi e realtà tutte da scoprire. Ed è proprio per valorizzare la magia di questi luoghi che è nato il “Lunigiana Land Art”, un progetto culturale che ha l’obiettivo di porsi come occasione d’incontro tra territorio, arte e cultura, con visite guidate, laboratori per bambini, workshop e residenze con artisti di primo piano. Ecco gli eventi più imperdibili.

Alla scoperta del volto più bello della Lunigiana

Vincitore del bando “Borghi in Festival”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea e dalla Direzione Generale Turismo del Ministero per i beni e le attività culturali, il Lunigiana Land Art coinvolge 12 Comuni, con un ricco calendario di iniziative che portano a scoprire e riscoprire in un modo unico questo bellissimo territorio a cavallo di tre regioni.

In particolare, maggio e giugno in Lunigiana offrono fine settimana intensi, con performance, concerti, workshop con artisti internazionali, attività con i bambini e trekking. La proposta è davvero ricca e spazia dall’arte allo sport, fino alle visite guidate nei luoghi meno noti. E naturalmente, ci sarà tanta buona cucina e paesaggi magnetici, intessuti di architetture medievali e boschi ancora intatti.

L’arte svolge il ruolo di protagonista, visto che tutto il progetto nasce dall’evento cardine della residenza di sei artisti in sei comuni dell’area, i quali, durante la loro permanenza, incontrano pubblico e abitanti in varie occasioni, fino al weekend conclusivo dal 30 giugno al 3 luglio, quando sarà possibile ammirare tutte le opere da loro realizzate.

In programma ci sono anche le arti performative, come gli appuntamenti di sabato 11 giugno e domenica 12 giugno con “Alberi maestri”, una intensa occasione di incontro con il mondo vegetale, guidata da un performer attraverso un’esperienza sonora, poetica e visiva.

Lunigiana terra arte cultura scoprire

Il rinomato borgo di Pontremoli

In Lunigiana in famiglia, tra archeologia e visite guidate

Anche le famiglie possono contare su un’ampia scelta di appuntamenti dedicati ai più piccoli, tra letture animate e laboratori che coinvolgeranno i bambini nello sperimentare e realizzare piccoli oggetti ispirati alle storie inedite o locali legate a leggende e tradizioni della Lunigiana.

Tra gli appuntamenti, il “Filattiera4Kids”, in programma il 12 giugno, una giornata dedicata ad attività di didattica archeologica nell’area di Sorano, sito dalla storia millenaria, come testimoniano i reperti ritrovati durante gli scavi archeologici. I bambini si immergeranno nella storia e saranno guidati durante la visita della Pieve romanica, si cimenteranno nel lavoro dell’archeologo in uno scavo didattico a grandezza naturale riportando alla luce i reperti, e infine lavoreranno la creta realizzando le celebri Statue Stele ritrovate nell’area.

E naturalmente non mancano le visite guidate, organizzate dalla cooperativa Sigeric, che portano alla scoperta dei segreti di questa suggestiva terra di confine. Ogni sabato e domenica, sarà possibile ammirare le bellezze di paesi e pievi della zona da Virgoletta a Fosdinovo, con il suo celebre Castello,  da Pontremoli, con la curiosa leggenda del Lupo Mannaro, a Mulazzo, con escursioni che portano alla scoperta di borghi ricchi di suggestioni e tesori da esplorare, passando per strade e sentieri che attraversano boschi e prati e centri storici senza tempo, portando alla scoperta di chiese e monumenti, e antiche tradizioni locali. Da non perdere anche i percorsi per i visitatori più sportivi, come il trekking nell’alta Lunigiana o il bike tour nella valle dell’Osca.

Se invece amate la musica, domenica 12 giugno al Castello Malaspina di Terrarossa si terrà un concerto jazz con i Chromakeys, quartetto di musicisti che si sono esibiti con artisti del calibro di Bublè, Dalla, Concato, Enrico Rava, Fresu. Per il programma completo, vi rimandiamo al sito dell’evento.

Lunigiana terra arte cultura scoprire

Il suggestivo Castello di Fosdinovo, nel cuore della Lunigiana

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È questa la meta più green del mondo

L’11 aprile a Milano si è tenuta, in occasione della Borsa Internazionale del Turismo, la decima edizione del GIST Green Travel Award 2022, ambito riconoscimento che premia le eccellenze del Turismo Sostenibile e Responsabile del Gruppo Italiano Stampa Turistica.

È destinato alle migliori realtà della ricettività turistica, così come delineate dalla “Carta europea del turismo sostenibile e responsabile”, divise in 7 categorie e un Premio Speciale: Best Green Destination italiana, Best Green Destination estera, Best Green Tour Operator, Best Green Family Hotel, Best Green Accomodation Italia, Best Green Accomodation Estero, Best Bio Spa, Premio Blu, Menzione d’onore Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030), coordinato da IOC-UNESCO.

Per il 2022, le Seychelles salgono sul podio per la categoria “Menzione d’onore Decennio del Mare”: il Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile ha l’obiettivo di mobilitare i governi, la comunità scientifica, il settore privato e la società civile attorno a un programma comune di innovazione tecnologica e di ricerca.

Padrino del Green Travel Award 2022, è stato Marco Maccarini, conduttore e autore tv, speaker radiofonico nonché appassionato di outdoor e cammini.

Le Seychelles, virtuoso esempio di sostenibilità

mahe seychelles

L’isola di Mahe, Seychelles

L’ambito riconoscimento va alle Seychelles in quanto sono uno degli esempi di maggior successo per quanto riguarda la tutela e la conservazione di un ecosistema fragile e unico e della propria cultura, grazie a un’attenta Strategia di Sviluppo Sostenibile.

La politica di sviluppo eco-sostenibile messa in atto dalle Seychelles, infatti, mira a preservare la biodiversità e, al contempo, mette in campo un turismo controllato al fine di evitare un impatto negativo sull’ecosistema con il divieto di costruire nuovi hotel (oltre a quelli approvati) ed evitando il sovraffollamento.

Le pratiche virtuose adottate in questo splendido angolo di paradiso hanno consentito alle Seychelles di diventare uno dei 25 Biodiversity Hotspots di tutto il mondo: basti pensare che ben il 43% del loro territorio è Riserva Naturale o Parco Nazionale grazie a una flora e fauna uniche (vi sono circa 1000 specie endemiche), una grande varietà di ambienti naturali e foreste incontaminate, 2 siti Patrimonio UNESCO e una vasta scelta di attività eco-turistiche quali, ad esempio, bird watching, trekking, cicloturismo, immersioni e snorkeling.

Un riconoscimento che premia l’impegno del magnifico arcipelago

Il Gist ha premiato le Seychelles per i 5 pilastri legati alla sostenibilità:

  • Reduce, Reuse, Recycle
  • Protect Wildlife – Flora & Fauna
  • Reduce Water Consumption
  • Enercy Conservation
  • Local Care & Fair Trade

Siamo onorati di ricevere questo premio così ambito e orgogliosi di vedere che tutti gli sforzi e le pratiche attuate alle Seychelles siano apprezzate e riconosciute come un impegno costante per salvaguardare l’ambiente da tutto il mondo” questo il commento di Danielle Di Gianvito Marketing Representative di Tourism Seychelles in Italia.

L’impegno del magnifico arcipelago nei confronti dell’ambiente è concreto e continuo: di recente è stato introdotto il divieto per la raccolta delle uova di sterna fuligginosa, una delle misure attuate dal Ministero dell’Ambiente per garantire che la popolazione di rondini di mare delle Seychelles si riprenda.

Ma non soltanto: di valore è la battaglia per la salvaguardia della tradizionale danza “moutya“, riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio Culturale.

Le Seychelles sono state il primo Paese al mondo a includere nella propria Costituzione il principio della conservazione ambientale: le comunità locali dipendono dalla persistenza di un ecosistema marino sano e prospero e lo sviluppo sostenibile del turismo può contribuire a migliorare la salute dell’ecosistema.

seychelles

Paradisiaca spiaggia alle Seychelles

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Cambiare vita e trasferirsi? Si può fare, ma prima guarda quanto ti pagano

Il sogno di lasciare tutto e trasferirsi dall’altra parte del mondo appartiene a moltissime persone. Ma quello di cambiare vita, città e lavoro, non è più un desiderio confinato a non realizzarsi mai perché oggi abbiamo mezzi a disposizione che ci facilitano la scelta.

E questo è vero soprattutto da quando la modalità di lavorare in smart working è entrata nelle nostre vita. È proprio grazie al lavoro agile, infatti, che abbiamo sperimentato la formula magica della felicità, quella che ci permette di lavorare senza smettere di viaggiare e viceversa. Accanto a questo sogno realizzato, però, potrebbe anche palesarsi la voglia di mettere radici in altre parti del mondo per periodi medio lunghi.

Prima di farlo, però, ci sono diverse cose che dobbiamo prendere in considerazione. Le usanze e le tradizioni di una determinata nazione, per esempio, senza dimenticare le condizioni di vita, la sicurezza e le offerte del territorio. Ma soprattutto dobbiamo farci un’idea di quanto andremo a guadagnare svolgendo il nostro lavoro.

Cambiare vita e trasferirsi: le cose da prendere in considerazione

Ricominciare da zero è possibile, a patto che si facciano le scelte giuste. E se già avevamo dalla nostra parte la lista delle città del mondo dove è più facile ricominciare, stilata dalla community di expat InterNations, ora abbiamo un altro strumento per prendere le migliori decisioni sul nostro futuro.

William-Russell, compagnia di assicurazione per gli expat, ha creato una vera e propria calcolatrice dei redditi da lavoro che permette di sapere quanto un lavoratore può guadagnare in un Paese diverso svolgendo la medesima professione.

Il funzionamento è molto semplice, basta selezionare il proprio settore lavorativo per mettere a confronto gli stipendi medi nei 38 paesi che fanno parte dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Abbiamo fatto un po’ di prove, fantasticando di trasferirci nelle più belle città d’Europa e anche negli States, ecco cosa abbiamo scoperto.

Lavorare all’estero: gli stipendi

Una premessa è doverosa, anche se scontata, gli stipendi variano in base al lavoro, ma anche alle competenze personali e all’esperienza. Tuttavia, utilizzando questa calcolatrice di salari, ci siamo fatti un’idea di quali sono i luoghi migliori dove trasferirsi per alcuni lavoratori piuttosto che altri.

Abbiamo scoperto che per la maggior parte delle professioni la Svizzera è il Paese con gli stipendi medi più alti, seguita quasi sempre dagli Stati Uniti.

Dobbiamo precisare, però, che spesso quello stipendio così invitante corrisponde anche a un importante innalzamento del costo della vita. Abbiamo visto che in Turchia, per esempio, gli stipendi sono più bassi rispetto alla media, ma il costo della vita è inferiore.

Abbiamo fatto qualche ricerca sugli stipendi medi dei giornalisti in questi 38 Paesi e abbiamo visto che quelli più alti sono in Svizzera, Austria e Germania. I dentisti, invece, possono trovare la loro fortuna negli Stati Uniti.

Come scegliere la destinazione del cambiamento

Come abbiamo anticipato, alcuni Paesi pagano molto di più rispetto agli altri (vedrete delle grosse differenze a riguardo) semplicemente perché il costo della vita è più alto. Ecco perché se avete in mente di trasferirvi dovete prendere in considerazione tutte queste cose.

Per farlo basta utilizzare il Salary Calculator di William-Russell, che trovate qui, inserire la vostra categoria professionale e scoprire gli stipendi medi a confronto dei Paesi nei quali vi interessa trasferirvi con un occhio di riguardo anche ai costi di vita.

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Puoi vivere la tua favola entrando in questo museo

E se ci fosse un modo per allontanarsi dalla realtà, per entrare in un mondo parallelo e incantato, fatto di sogni e magia, anche solo per un istante, o per una giornata? In molti potranno pensare che ormai è finito il tempo delle fiabe, dei lieto fine e di tutto ciò che riguarda il mondo della fantasia e dell’immaginazione. Ma se non fosse così? Se vi dicessimo oggi tutti abbiamo la possibilità di diventare i protagonisti di una favola?

No, non siamo impazziti! Vi stiamo solo raccontando l’esperienza reale e magica che si può vivere all’interno del museo dedicato a Hans Christian Andersen, lo scrittore danese che ha trasformato in realtà in nostri sogni.

Quello che ha creato nuovi mondi, come quello della Sirenetta, del Brutto Anatroccolo e dalla Regina delle Nevi, quello a cui è dedicato il museo europeo all’interno del quale vige solo una regola: perdersi e immergersi tra le fiabe.

Hans Christian Andersen Hus

Hans Christian Andersen Hus

Hans Christian Andersen Hus

Quando venne confermata la notizia dell’apertura del nuovo Hans Christian Andersen Hus il mondo intero era in visibilio. Erano bastate due o tre foto di anteprima per comprendere che proprio all’interno dell’edificio danese si sarebbe potuta vivere una delle esperienze più incredibili della nostra vita. E ora, a distanza di tempo dall’inaugurazione, possiamo confermarvi che è così.

Ci troviamo a Odense, la città in Danimarca che ha dato i natali al celebre scrittore. E non è a lui che è dedicato questo grandissimo e strabiliante museo, ma alle sue fiabe che qui prendono vita attraverso esperienze immersive e uniche.

Nuovi mondi surreali si palesano davanti agli occhi dei visitatori che qui sono invitati a vivere nuove avventure sensoriali, a perdersi e immergersi in questi universi surreali e fiabeschi che pensavamo esistessero solo nella nostra immaginazione.

L’edificio che ospita l’Hans Christian Andersen Hus si muove sinuoso, imponente e meraviglioso, una struttura al di fuori dell’ordinario che di per sé è già una fiaba. A realizzarla è stato l’architetto giapponese Kengo Kuma che ha interpretato i sogni fanciulleschi realizzando un museo che si snoda per quasi 6000 metri quadrati nel centro storico di Odense.

L’edificio si presenta con tre grandi cilindri che ospitano il museo, un centro culturale dedicato ai bambini, e non solo, e un ristorante. Tre strutture collegate da un tunnel sotterraneo e da magici giardini che si snodano davanti agli occhi dei visitatori.

Hans Christian Andersen Hus

Hans Christian Andersen Hus

Il museo dove prendono vita le fiabe

Si entra al museo attraversando un piccolo cottage dal colore giallo, è la casa che un tempo era appartenuta ad Andersen e ch e si trova proprio nel centro storico di Odense. È qui, dove lo scrittore ha creato le sue più iconiche fiabe, che la magia ha inizio. Da questo piccolo microcosmo favolistico si arriva ad un universo che diventa sempre più grande, immersivo, meraviglioso.

Una volta entrati nel museo l’esperienza è incredibile. Architetture, suoni, luci e installazioni inebriano i sensi, li stordiscono e trasportano i visitatori in mondi paralleli che avevamo visto solo nelle favole più belle e mai dimenticate, e che ora sono reali.

Grazie alle tecnologie più innovative è possibile entrare nella mente visionaria dello scrittore e poi nelle sue opere, diventando i protagonisti di queste, facendo un viaggio straordinario tra le favole della nostra infanzia. Ma non vogliamo svelarvi di più perché la magia non si può raccontare, ma solo vivere.

Hans Christian Andersen Hus

Hans Christian Andersen Hus

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L’Itinerario della Bellezza, pura poesia

In Italia esiste un itinerario che, dalle colline al mare, segue tutte le meraviglie della Provincia di Pesaro e Urbino, nelle Marche. Comuni che tra di loro condividono un ambiente incontaminato costellato da ricchezze rinascimentali che arrivano persino ad affacciarsi sulla Costa Adriatica, oppure a farsi spazio tra i sinuosi profili degli Appennini. Un percorso da fiaba, quindi, che prende il nome di Itinerario della Bellezza.

I 5 anni dell’Itinerario della Bellezza

Quest’anno il magnifico Itinerario delle Bellezza compie 5 anni e, ai 13 comuni già presenti, se ne sono aggiunti 3 altrettanto spettacolari. Parliamo di incantevole località come: Apecchio, Cagli, Cantiano, Colli al Metauro, Fano, Fossombrone, Gabicce Mare, Gradara, Mondavio, Pergola, Pesaro, San Lorenzo in Campo, Sassocorvaro Auditore, Tavullia, Terre Roveresche e Urbino.

L’obiettivo di questo progetto sempre in crescita è quello di promuovere e valorizzare il grande “patrimonio di bellezza” che accomuna queste località delle Marche.

Del resto è comprensibile: l’Itinerario della Bellezza spazia dalle montagne alle dolci colline digradanti verso il mare, tra borghi storici, rocche e castelli, palazzi, chiese e gli eremi del “silenzio e della fede”. Una zona del nostro Paese che custodisce un ricco patrimonio artistico e culturale espressione di “giganti” quali Raffaello e Rossini; l’eredità straordinaria della “romanità” che ha nella “consolare Flaminia” in Vitruvio e nei Bronzi dorati di Pergola gli elementi di maggior impatto storico-emozionale; il fascino immortale del Rinascimento che ebbe una delle sue capitali a Urbino.

Urbino marche

La meravigliosa Urbino

Ma non solo. L’Itinerario della Bellezza è anche il racconto della “bellezza” e della qualità del  patrimonio eno-gastronomico caratterizzato da 3 vini DOC, 3 alimenti DOP, in una provincia leader nel mondo per i prodotti bio e per il “tartufo tutto l’anno”. Senza dimenticare che questo è anche un territorio per gran parte incontaminato che alle splendide spiagge e coste del mare Adriatico lega il verde delle colline e la visione straordinaria delle montagne.

Itinerario delle Bellezza, cosa non perdere

Colli al Metauro è un comune nato nel 2017, un meraviglioso territorio che si trova tra le vette della Gola del Furlo e il mare cristallino delle Marche. Bellissimo anche Mondavio, uno dei Borghi più belli d’Italia. Basti pensare che il centro storico è racchiuso da una possente (e ben mantenuta) cinta muraria.

Non da meno è Pergola che sorge nel cuore della Valle del Cesano. Uno piccolo scrigno di tesori conosciuto anche come la “Città del Tartufo tutto l’anno”. Questo, infatti, viene celebrato con due manifestazioni: la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, a ottobre, e ‘AmiAmo il Tartufo’, dedicata al tartufo nero estivo.

Mondavio marche

Mondavio, meraviglia delle Marche

Straordinaria anche Sant’Angelo in Vado che sorge sulle rovine dell’antica Tiphernum Metaurense. Così come Gradara, la città di Paolo e Francesca cantati da Dante nella “Divina commedia”.

Poi Apecchio, il centro di un ampio territorio che si estende per 103 km2, comprendendo anche la cima del Monte Nerone (m.1526).

Non possono di certo mancare Pesaro, la Città della Musica e della Bicicletta, e Urbino, una città dove la matematica e la geometrica si sposano con la bellezza, ma anche il luogo dei saperi e della spiritualità.

Insomma, percorrere l’Itinerario della Bellezza, in auto, moto o bicicletta nei tanti sentieri e ciclovie, è un’esperienza unica, da vivere almeno una volta nella vita.

Sant’Angelo in Vado itinerario della bellezza

La spettacolare Sant’Angelo in Vado