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Cambiano le regole per cancellazioni e rimborsi

Quella in corso è un’estate davvero calda sotto ogni punto di vista, compreso quello che riguarda la tutt’altro che rosea situazione dei voli cancellati. La pandemia di coronavirus, infatti, ha messo a dura prova il settore dei trasporti aerei, e nonostante la ripartenza attuale, i disagi esistono ancora soprattutto per mancanza di personale. Solo nel mese di agosto, infatti, sono circa 15700 i voli eliminati dalle tratte dei cieli europei. Mese che, tra le altre cose, non è ancora terminato e che visto l’andamento attuale sta spingendo molti turisti e viaggiatori a ritardare le partenze e/o optare per altri mezzi.

Una situazione che, di fatto, potrebbe mettere a serio rischio il settore oltre ad essere una questione che apre a discussioni piuttosto accese. Portando a dibattiti sempre più aspri e combattuti che interessano la spinosa questione dei rimborsi nel trasporto aereo e che, vista la situazione e il caos delle ultime settimane, potrebbero cambiare.

Otre ad un gioco serrato di rimbalzi di responsabilità tra gli operatori del settore per le mancanze e i disagi creati ai viaggiatori e per chi debba corrispondere gli indennizzi a chi rimare a terra, lo scenario che riguarda le richieste di risarcimento da parte di coloro che hanno subito questo disservizio stanno aumentando sempre di più, obbligando l’Unione Europea a prendere provvedimenti e a rivedere le norme comunitarie in materia di ritardi e cancellazioni. Tanto che la presidenza semestrale ceca starebbe per riaprire le trattative per la revisione della direttiva del 2004.

La direttiva e i possibili scenari

Attualmente la normativa in vigore prevede la riprotezione su un altro volo o il rimborso totale in caso di cancellazione e che si abbia un risarcimento che va da 250 a 600 euro a seconda della lunghezza della tratta e per i ritardi che superano le 3 ore.

Cifre che da anni vengono contestate dalle compagnie aeree che si trovano costrette a risarcire ampie cifre anche per ritardi poco impattanti sul viaggio o per biglietti di un valore minore rispetto al risarcimento stesso. E che, soprattutto con il crescente numero di richieste causate dalle cancellazioni avvenute nelle ultime settimane stanno mettendo a dura prova un equilibrio già precario.

Già nel 2013 a tal proposito era stato fatto un tentativo di modifica dalla Commissione Ue, proponendo l’attuazione di una finestra pari a 5 ore prima di dover attuare il risarcimento. E che vista la riapertura delle trattative sta vedendo aprirsi uno scenario estremamente complesso, scatenando le reazioni delle associazioni del trasporto aereo, che chiedono di ammorbidire le regole in materia di compensazione.

Oltre a questo, altro motivo di discussione riguarda le modalità di riprotezione e rimborso dei voli in caso cancellazione per “circostanza straordinaria”. Una clausola che, soprattutto con l’emergenza Covid, ha potuto salvaguardare almeno in parte la liquidità delle compagnie, superando lo stallo dei voli.

Una situazione che sta evolvendo e che vede da una parte gli operatori del settore e le loro richieste e dall’altra la sempre costante tutela ai viaggiatori. Il consiglio in ogni caso rimane quello di rinviare i viaggi che è possibile spostare più avanti o come suggerito dal presidente dell’ENAC, volare solo al mattino, senza bagaglio in stiva e munirsi di tanta pazienza. In attesa che la situazione, anche in vista della revisione della direttiva, si stabilizzi.

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Curiosità Viaggi

L’albero più alto del mondo è spettacolare, ma non avvicinartici troppo

Meravigliosa è la natura che con la sua sola presenza ci ricorda quanto è immensa la bellezza che appartiene al mondo che abitiamo. È la stessa che ci spinge a organizzare viaggi in lungo e in largo solo per osservare quei panorami selvaggi e incontaminati che lasciano senza fiato.

Boschi, foreste e deserti, e poi ancora laghi, oceani e fiumi creano gli spettacoli più belli di sempre, quelli che sembrano dipinti da un artista o usciti da un libro di fiabe, gli stessi che ci ricordano quanto grandiosità appartiene a Madre Natura.

Non stupisce, quindi, l’esigenza di mettersi in viaggio per andare alla scoperta di questi paesaggi, come quello incredibilmente unico che appartiene al Redwood National Park in California, proprio lì dove vive e dimora quello che è l’albero più alto del mondo. Ma attenzione perché avvicinarsi a questo arbusto potrebbe costarvi molto caro e vi spieghiamo perché.

Hyperion, l’albero più alto del mondo

Si chiama Hyperion ed è l’albero più alto del mondo. Il suo nome, che fa riferimento al titano della mitologia greca, anticipa tutta la sua maestosità. Con i suoi 115,66 metri d’altezza, infatti, si è aggiudicato questo primato, ma raggiungerlo non è facile, né tanto meno consentito.

Hyperion è una Sequoia sempervirens originaria della California settentrionale ed è situata all’interno del Parco Nazionale di Redwood. La sua scoperta risale al 2006 quando i biologi Chris Atkins e Michael Taylor si accorsero di questo gigantesco arbusto e scelsero di studiarlo e di portare il mondo intero alla sua attenzione. L’albero, che ha un’età stimata di 700 anni, è stato insignito anche del premio Guinness World Records.

E così è stato anche se la sua esatta posizione non è mai stata condivisa, e il motivo è più che comprensibile. Il rischio, più concreto che mai, è quello che persone di tutto il mondo possano giungere nel parco per contemplare l’albero mettendo così a rischio la sua vita e quello dell’intero ecosistema dell’area.

Bellissimo e proibito, Hyperion non è l’unica attrazione del Parco Nazionale di Redwood, perché all’interno dell’area che si snoda sulle coste californiane dell’oceano Pacifico, ci sono altri arbusti di notevole altezza. Si tratta delle sequoie coast redwood, chiamate così proprio per il colore rossastro che caratterizza il loro legno, e sono gli alberi più alti del mondo. Tra questi troviamo anche Helios, una sequoia che deteneva il primato di albero più alto del mondo prima della scoperta di Hyperion.

Dentro il Parco Nazionale di Redwood

Come abbiamo anticipato, però, Hyperion è tanto affascinante quanto inavvicinabile. Nonostante all’apparenza possa sembrare un gigante forte e robusto, in realtà, come tutti gli esseri viventi in natura ha degli equilibri molto delicati che possono essere distrutti proprio dall’invadenza dell’uomo e del turismo di massa.

Così ecco che è stato necessario pensare a delle leggi per tutelare la vita di Hyperion. Purtroppo, infatti, nonostante la sua localizzazione fosse stata tenuta nascosta, alcuni viaggiatori sono riusciti a identificare la sequoia e hanno condiviso con gli altri la sua posizione. Questo a portato, negli anni, a un numero sempre più crescente di visitatori che hanno creato varchi e sentieri all’interno dell’area per raggiungere il gigante mettendo a rischio l’albero e anche la loro vita, trattandosi di percorsi non battuti e impervi.

Per far fronte a questa emergenza, i funzionari del parco hanno sentito la necessità di creare delle nuove regole, ma soprattutto di prevedere delle sanzioni che verranno applicate a chiunque si avvicinerà all’albero. Nello specifico, chiunque si avvicinerà a Hyperion, rischierà una multa di 5000 dollari e sei mesi di carcere.

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Notizie Viaggi

Una delle migliori mete del mondo secondo il “Time” è italiana

Inserita dal “Time” nella lista dei World’s Greatest Places 2022, i migliori luoghi del mondo da vistare, la Regione Calabria si conferma una delle mete da vedere assolutamente quest’anno. Proprio quello in cui cadono le celebrazioni per i 50 anni del ritrovamento dei Bronzi di Riace.

L’anniversario dei Bronzi di Riace

L’anniversario cade ad agosto, ma la Calabria è perfetta per offrire
vacanze all’insegna della cultura e della naturale per tutto l’anno e in qualunque stagione.

Merito anche della sua pista ciclabile, la Ciclovia dei Parchi, premiata agli Oscar del Cicloturismo, dei luoghi della Magna Grecia e di
tutto quel suo patrimonio artistico unico al mondo troppo a lungo dimenticato.

In occasione della campagna Bronzi50 – Cinquantenario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, che racconterà la Magna Grecia e il cuore del Mediterraneo per tutto l’anno, si può quindi andare alla
scoperta di un territorio dall’enorme ricchezza.

Il tour consigliato

I parchi archeologici, i musei e le bellezze naturali della Calabria raccontano storie scolpite nel tempo. Il viaggio da una costa all’altra attraversa i secoli e porta direttamente nella culla della Magna Grecia.

Il viaggio può cominciare dalla costa ionica, da dove tutto ebbe inizio. Sybaris, a partire dall’VIII secolo a.C., è stata la prima e più popolosa colonia della Magna Grecia. È veramente un viaggio
nel tempo, quindi, la visita nel parco archeologico di Sibari, che racchiude resti e monumenti che coprono oltre mille anni di storia, compreso il “Toro Cozzante”, quello che gli studiosi considerano il
reperto più importante dopo i Bronzi di Riace.

Il Toro Cozzante è custodito, insieme a numerosi altri reperti, proprio nel Museo del parco archeologico di Sibari, poco distante.

Proseguendo verso Sud, il tour lungo la costa ionica approda all’antica città greca di Skylletion, dove un tempo il più famoso dei viaggiatori della storia, Ulisse, secondo la leggenda, mosse i primi passi. Oggi i resti della città sono conservati nel parco archeologico di Scolacium, compreso il teatro di Scolacium, dal quale è possibile ammirare un panorama mozzafiato sul parco archeologico.

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Fonte: @Federico Neri

Il parco archeologico di Scolacium, in Calabria

Con il parco archeologico di Locri si fa un altro salto nella storia,
fino a camminare tra i resti di una civiltà dell’età del bronzo e del ferro. La locride offre la possibilità di immergersi nella vita quotidiana dell’epoca, passeggiando tra il santuario di Demetra, la Casa dei Leoni, in onore di Adone, e il teatro di Locri.

Si narra che il termine “Magna Grecia” venne utilizzato per la prima volta nell’epoca in cui gli imperi di Sibari e di Crotone germogliavano. Ecco, allora, che è il turno di Kroton, l’antica colonia greca, che oggi ospita l’antico santuario Heraion Lakinion, dedicato alla dea Hera, di cui oggi è diventata iconica la colonna che si affaccia sulle acque del mar Jonio.

Distante pochi passi, il museo archeologico di Capo Colonna conserva i reperti del parco archeologico, compreso il “Diadema Aureo”, la corona che cingeva la testa di una statua della dea Hera.

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Fonte: @Federico Neri

Il parco archeologico di Locri in Calabria

Avvicinandosi sempre di più al versante Sud, è d’obbligo fare una tappa alla Villa Romana di Casignana, una delle più significative del meridione d’Italia. La villa si estende per 15 ettari e s’affaccia sul mare trasformando il luogo in un vero e proprio paradiso culturale e naturale calabrese.

Il viaggio prosegue oltre il versante ionico, ma prima di approdare sulle coste del Mediterraneo, è imprescindibile fermarsi vicino allo stretto di Messina, a Reggio Calabria, il vero punto di riferimento della Calabria. Reggio Calabria ospita il MArRC, la casa dei Bronzi di Riace, simboli della Magna Grecia e della Calabria. Il suo allestimento, oltre ai Bronzi, conta 220 vetrine, quattro livelli diversi
su cui si racconta l’intera storia del popolamento umano della Calabria.

Attraversato lo stretto di Scilla e Cariddi, si passa da una costa all’altra e si giunge al parco archeologico dei Tauriani a Palmi, dove vivevano uomini di stirpe italica con un forte senso di indipendenza.

Per concludere il viaggio attraverso il tempo manca solo
l’ultima tappa, quella nell’area archeologica di Hipponion a Vibo Valentia, una città fondata dai Locresi. Una località la cui importanza strategica è rimasta inalterata nei millenni. Il visitatore potrà
ben rendersene conto percorrendo a piedi il parco archeologico, poco distante dalla costa del Mediterraneo.

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Fonte: @Federico Neri

Il parco archeologico dei Tauriani a Palmi, Calabria
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Destinazioni luoghi misteriosi Viaggi

Dentro le bolle trasparenti per vivere il sogno di mezza estate

C’è sempre qualcosa di magico e onirico nella vista di un cielo stellato. Del resto, fin dagli albori dell’umanità, gli uomini si sono lasciati guidare dal firmamento e a quello si sono ispirati. Lo hanno fatto i poeti e i cantanti, i pittori e gli scrittori. Lo facciamo anche noi quando scegliamo di raggiungere tutte quelle destinazioni buie – guidati solo dalla luce delle stelle – per sussurrare i desideri, dare vita ai sogni e ritrovare noi stessi.

E se è vero che un cielo stellato è sempre una meraviglia da osservare e contemplare, è vero anche che è durante la stagione estiva che davanti al nostro sguardo si palesa uno spettacolo senza eguali. Merito del cielo sereno o poco nuvoloso, ma anche degli incontri tra i pianeti e degli sciami meteorici che ci tengono compagnia durante queste settimane.

E se è un sogno di mezza estate quello che volete vivere adesso, allora, non vi resta che raggiungere queste destinazioni che ospitano bolle trasparenti per dormire sotto il cielo stellato. Scopriamole insieme.

In mezzo al verde della Provenza ad osservar le stelle

Sono tante, tantissime le bolle trasparenti in giro per il mondo. Alloggi straordinari che permettono ai viaggiatori di vivere un’esperienza unica a contatto con la natura, illuminata solo dal firmamento. Tra le più belle, prenotabili direttamente su Airbnb, abbiamo scovato una straordinaria bubble room immersa nel verde della Provenza. Un luogo straordinario da raggiungere questa estate per ammirare le stelle cadenti e lo spettacolo dei pianeti.

Per vivere quella che è un’avventura romantica e suggestiva dobbiamo recarci a Veynes, in Francia, in una delle mete più frequentate e amate dagli appassionati delle attività outdoor. Proprio vicino alla Grande Randonnée, infatti, esiste questa bubble immersa nei boschi verdeggianti in cui perdersi e immergersi per vivere un sogno di mezza estate.

Bubble immersa nel verde, Veynes

Fonte: Ufficio Stampa Airbnb

Bubble immersa nel verde, Veynes

Tra i fiordi norvegesi per ammirare le stelle

Pochi luoghi al mondo sanno essere suggestivi e affascinanti come la Norvegia, un Paese che con i suoi panorami selvaggi e incontaminati sembra uscito da un libro di fiabe. Ed è proprio qui che vogliamo portarvi per farvi scoprire un altro alloggio straordinario da vivere durante le notti d’estate.

Ci troviamo a Gildeskål, a pochi chilometri da una delle spiagge più scenografiche e suggestive della Scandinavia, quella di Langsanden. È questo il posto più romantico dove trascorrere le notti d’estate e lasciarsi guidare solo dalle stelle, in una cupola trasparente sui fiordi, prenotabile direttamente su Airbnb, che garantisce una delle avventure più straordinarie di una vita intera.

Cupola trasparente a Gildeskal, Norvegia

Fonte: Ufficio Stampa Airbnb

Cupola trasparente a Gildeskal, Norvegia

Come in una fiaba: la bolla trasparente nel bosco

Tra le bolle trasparenti da prenotare quest’estate su Airbnb, per ammirare i cieli stellati, ce n’è una che sembra uscita direttamente da un libro di fiabe. Ci troviamo in Portogallo, nei pressi di Viana do Castello, in una delle zone più suggestive dell’intero Paese.

È qui, a Geraz do Lima, che una cupola di vetro in un bosco, con tanto di arredamento floreale, è stata messa a disposizione di tutti i viaggiatori che vogliono vivere un’esperienza incantata (foto dell’alloggio in copertina).

La cupola trasparente sulle Alpi

C’è un altro alloggio da prenotare quest’estate, una sfera trasparente che garantisce la vista più bella di sempre a ogni ora del giorno e della notte. Ci troviamo a Versam, in Svizzera, immersi nel paesaggio montano delle Alpi.

È qui che è possibile vivere un’intensa esperienza a contatto con la natura più autentica: svegliarsi con la luce naturale in un luogo isolato, ammirare il panorama circostante, osservare le mucche al pascolo e addormentarsi cullati dalle stelle.

Cupola trasparente a Versam, Svizzera

Fonte: Ufficio Stampa Airbnb

Cupola trasparente a Versam, Svizzera

Una bolla trasparente sotto le stelle della valle incantata

L’ultima della nostra selezione degli alloggi straordinari che ci permettono di dormire sotto le stelle ci conduce direttamente in Italia, in un luogo tanto magico quando suggestivo che sembra uscito da una fiaba.

Ci troviamo nella Valle dei Mocheni, in Trentino Alto-Adige, conosciuta anche come Valle Incantata. In questo luogo straordinario, dove la natura è assoluta protagonista, c’è una bolla trasparente all’interno del Maso La Marianna. Qui, i viaggiatori, potranno trascorrere delle notti indimenticabili illuminate solo dalla luce delle stelle.

Bubble Room, Trentino Alto Adige

Fonte: Ufficio Stampa Airbnb

Bubble Room, Trentino Alto Adige
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lago Lago Di Garda luoghi misteriosi Notizie valli Viaggi

Scoprire i luoghi più segreti del Lago di Garda

Così grande da essere il più esteso di tutto il Paese, così speciale da bagnare ben 3 regioni: il Lago di Garda, di cui oggi vi portiamo a scoprire i luoghi più segreti ma che sono dei sogni a occhi aperti.

La Valle dei Laghi, luogo fiabesco

Incastonata tra le catene montuose del Bondone e della Paganella, la Valle dei Laghi è un vero e proprio gioiello immerso nella natura più autentica che si presenta come meta ideale per coloro che desiderano trascorrere una vacanza attiva allʼinsegna di un turismo lento che rispetti lʼambiente e che permetta una conoscenza più profonda del territorio.

Un posto da sogno che si sviluppa tra il Lago di Garda e Trento e che regala al viaggiatore un meraviglioso percorso che attraversa scorci naturali che mozzano il fiato, bellezze architettoniche e questi specchi d’acqua che sono pura magia.

E proprio in questa valle, entrata dall’inizio di quest’anno a far parte dell’ambito turistico di Garda Dolomiti, da martedì 16 a domenica 21 agosto si terrà la seconda edizione di “Festival Confluenze”, la manifestazione dedicata al turismo responsabile e rispettoso dell’ambiente.

Lago di Terlago valle dei laghi

Fonte: iStock

Il Lago di Terlago nella Valle dei Laghi

Festival Confluenze, cosa sapere

Il Festival punta ad affermare un nuovo modo di vivere il territorio e di fare cultura attraverso la scoperta di borghi e di sentieri, della tradizione e dell’innovazione che caratterizzano la Valle dei Laghi. Un appuntamento in cui i viaggiatori potranno intraprendere itinerari e percorsi turistici inusuali sul territorio che, per bellezza e capacità di evocare suggestioni, sono il paradigma di una nuova forma di viaggio, caratterizzato da un ritmo lento del quale l’arte del camminare è perfetta espressione.

Il programma del Festival è ricchissimo e si suddivide in tre macroaree: i trekking di “Territorio a passo lento”, le degustazioni enogastronomiche presso le cantine della zona di “Linguaggi e incontri” e le “Esperienze confluenti” tra cultura, natura e suggestioni territoriali.

Ecco i principali appuntamenti:

  • martedì 16 Agosto: itinerario Pergolese – Chiesetta di San Siro – Strada Romana – Pergolese (ritrovo ore 15:30 presso la Chiesa di Pergolese). Prezzo trekking, degustazione e spettacolo € 8,00;
  • mercoledì 17 Agosto: Itinerario da Monte Terlago ai Laghi di Lamar attraverso i verdi prati di Prada (ritrovo alle 15:30 nella piazzetta di Monte Terlago). Prezzo trekking, degustazione e spettacolo € 8,00;
  • giovedì 18 Agosto: sentiero di Malga Pian (ritrovo ore 15:30 presso la Chiesa parrocchiale di Vigo Cavedine). Prezzo trekking e degustazione € 8,00;
  • venerdì 19 Agosto: itinerario Calavino Madruzzo con rientro a Calavino a fine serata (ritrovo ore 18:00 al Municipio). Prezzo trekking con visita al borgo di Calavino e di Castel Madruzzo e spettacolo serale al Castello € 10,00. Partecipazione gratuita per chi partecipa solo al trekking;
  • sabato 20 Agosto: concerto del gruppo “Itinerari Trio” presso Malga Cavedine/Roncher al termine del quale sarà offerta una colazione con i prodotti naturali della Valle dei Laghi (ritrovo alle ore 06:00 al parcheggio delle Viote raggiungibile da Lagolo). Evento gratuito;
  • domenica 21 Agosto: percorso Fraveggio – Margone – Malga Bael (ritrovo ore 09:00 a Fraveggio con rientro nel pomeriggio). Evento gratuito.
Laghi di Lamar valle dei laghi

Fonte: Getty Images – Ph: REDA&CO

Il Lago di Lamar nella Valle dei Laghi

Tutte le meraviglie della Valle dei Laghi

Quello della Valle dei Laghi è un paesaggio montano che costituisce un antico alveo del fiume Adige e che si fonde a sud con la Valle del Sarca. Qui piccoli borghi e insediamenti sono disseminati in tutta l’area, così come ampi frutteti e i vigneti rigogliosi che donano all’area un aspetto romantico.

E grazie a questi appuntamenti è possibile scoprire luoghi come i Laghi di Lamar che sono situati proprio sotto al Monte Paganella. Un tempo uniti tra loro, oggi sono separati a causa di una frana che ha originato due bacini distinti: a sud il Lago Santo e a Nord il Lago di Lamar. Quest’ultimo, in particolare,  è uno specchio d’acqua cristallina che viene abbracciato da un bosco e da rocce cangianti. Entrambi gli invasi sono soggetti a fenomeni carsici, proprio come il Lago di Terlago, appena un paio di chilometri più a valle.

Bellissimo anche il borgo di Calavino che si trova alle falde occidentali del Monte Bondone, a 409 metri sul livello del mare. Un paese che si distingue per essere circondato da vigneti e frutteti, ma anche perché conserva intatto l’antico fascino della tradizione rurale trentina.

La parte più alta del borgo è impreziosita da pregevoli palazzi rinascimentali, mentre quella più bassa vanta un aspetto medievale e la presenza di mulini, fucine e opifici. Da non perdere è Palazzo Negri di San Pietro, che si trova rialzato a dominio del paese.

Castel Madruzzo, dal canto suo, appare come un miraggio: eretto su un’altura rocciosa, si raggiunge salendo una ripida stradina scavata nella roccia. Ma non solo. Questo maniero è circondato da un meraviglioso parco di 12 ettari, racchiuso da un muro di cinta e caratterizzato da interessanti varietà arboree, dal leccio, alle querce, ai faggi secolari. Insomma, una splendida e antica costruzione immersa in un paesaggio da sogno.

Infine, Fraveggio un paese attraversato ancora oggi da una roggia che precipita, in forma di cascata, nel terreno sottostante in direzione del Lago di Santa Massenza, nato dall’erosione glaciale.

Castel Madruzzo valle dei laghi

Fonte: Wikipedia – Ph: Syrio

Castel Madruzzo nella Valle dei Laghi

Gli altri splendidi laghi

In totale sono circa una decina e decidere quali ammirare non è sempre facile. Oltre ai Laghi di Lamar e al Lago di Santa Massenza di cui vi abbiamo parlato sopra, vale la pena fare un salto al Lago di Toblino in cui si affaccia un castello arroccato su una piccola penisola e circondato da boschi secolari e vigneti.

Vale una sosta anche il Lago di Cavedine, un piccolo bacino artificiale caratterizzato da acque spesso gelide, ma che sono anche l’ideale per praticare diversi sport acquatici. Particolarmente suggestivo è il paesaggio che lo abbraccia, anche perché è una zona ancora poco toccata dall’uomo e quindi ricca vegetazione.

Poi il Lago di Terlago, anch’esso ricco di vegetazione sommersa e di pesce, a tal punto da essere l’ecosistema lacustre più ricco del Trentino. Un meraviglioso bacino collinare poco profondo, ma le cui acque vantano un singolare colore bruno-olivastro dovuto alla variegata flora.

Ma non solo. Il lago è molto interessante anche dal punto di vista storico considerando che le più antiche testimonianze archeologiche risalirebbero al tardo Paleolitico, circa diecimila anni prima di Cristo.

Insomma, non resta che approfittare di questo Festival per scoprire alcuni dei luoghi segreti del Lago di Garda e questa valle che sembra uscita direttamente da un libro di fiabe.

Lago di Cavedine valle dei laghi

Fonte: iStock

Il Lago di Cavedine nella Valle dei Laghi
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Dormire in una capanna galleggiante nel cuore di una riserva naturale

Le esperienze che andiamo cercando quando ci mettiamo in viaggio, attraversando il mondo intero o restando nel nostro Paese, passano inevitabilmente anche per gli alloggi. Negli ultimi anni, infatti, l’esigenza di pernottare all’interno di strutture non convenzionali ci ha permesso di vivere avventure incredibili e uniche.

Lo sanno bene tutte quelle persone che hanno scelto di rifugiarsi all’interno di baite nel bosco o di alloggiare nelle case sugli alberi, quelle che hanno dormito in alloggi stravaganti come navicelle spaziali, carrozze dei treni o bolle trasparenti sotto il cielo stellato.

Lo sanno bene tutti coloro che sono disposti ad attraversare il mondo per dormire in mezzo alla natura, per connettersi con essa e vivere avventure mozzafiato. Ed è quello che succede in Thailandia, nella riserva naturale di Khao Sok, dove capanne galleggianti ospitano i viaggiatori con la promessa di vivere l’esperienza più incredibile di una vita intera.

Le case galleggianti sul lago di Khao Sok

Un parco straordinario, una diga fondamentale e un lago cristallino che sembra un gioiello: questo è il panorama che si palesa davanti agli occhi dei viaggiatori che raggiungono la riserva naturale di Khao Sok, ed è meraviglioso.

Ci troviamo nella provincia di Surat Thani, al cospetto della più grande e incontaminata foresta pluviale di tutta la Thailandia. L’area, che negli ultimi anni è diventata meta ambita e frequentata dai viaggiatori di tutto il mondo, ha mantenuto intatta la sua straordinaria autenticità, oltre ad aver preservato una biodiversità straordinaria di flora e fauna.

Ed è proprio in questo scenario da favola, circondato tutto intorno da una natura lussureggiante, che si trova un resort galleggiante. Una struttura davvero unica che consente ai viaggiatori di vivere un’esperienza inedita e sorprendente nel cuore del parco.

Le capanne galleggianti di Keeree Warin hanno tutto ciò di cui i viaggiatori hanno bisogno. Dal bagno privato alla camera da letto, passando per altri comfort che per attenzione e dettagli ricordano le strutture ricettive di lusso. Ma il vero lusso, qui, è dato dalla posizione unica e strategica di queste capanne sul lago che offrono un panorama mozzafiato.

Si vive sull’acqua in un’atmosfera di assoluta tranquillità, in un paesaggio in grado di rigenerare i sensi e accarezzarli dolcemente, dove a farla da padrone è la natura selvaggia con i suoi suoni, i suoi colori e le sue forme.

L’esperienza ha inizio già durante il percorso per raggiungere le case galleggianti di Keeree Warin. Per arrivare al resort, infatti, è necessario navigare il lago per poco più di un’ora a bordo di una long-tail boat, la caratteristica imbarcazione a coda lunga utilizzata nel Paese. Dopo di che si arriva alla capanna: fermatevi qualche minuto a osservare il panorama che vi circonda, da qui la vista è meravigliosa.

Keeree Warin Chiewlarn Resort

Fonte: Getty Images

Keeree Warin Chiewlarn Resort

Tutte le meraviglie del Parco Nazionale di Khao Sok

L’ambiente in cui sorge il resort di Keeree Warin è davvero unico. Le capanne galleggianti, infatti, sono circondate da colline caratterizzate da una vegetazione fitta e rigogliosa che si affacciano e si specchiano sullo splendido lago.

Questo alloggio straordinario non solo rappresenta il modo più autentico per ritrovare il contatto con una natura straordinaria, ma è anche il punto di partenza perfetto per scoprire le meraviglie del Parco Nazionale di Khao Sok.

Istituita nel 1980, questa riserva naturale del sud della Thailandia, preserva e conserva alcune delle aree più incontaminate del Paese. C’è la foresta fitta e rigogliosa che ospita animali selvatici e piante antiche e rare, ci sono delle formazioni carsiche calcaree che spuntano dall’acqua e svettano verso il cielo creando uno scenario da fiaba. Godetevi il paesaggio onirico: la vista più bella del mondo è qui.

Keeree Warin Chiewlarn Resort

Fonte: Getty Images

Keeree Warin Chiewlarn Resort
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In Italia è stata fatta una scoperta eccezionale grazie a un drone

Che terra straordinaria che è l’Italia! Non solo in tutto quello che è accessibile al pubblico, ma anche grazie a ciò che viene scoperto giorno dopo giorno e che arricchisce ancor di più la nostra storia, come quello che è appena emerso grazie a un drone.

Sardegna, la scoperta eccezionale

Ci troviamo in una regione eccezionale: in Sardegna. E proprio qui, presso il sito nuragico di Bruncu ‘e s’Omu, nel territorio di Villa Verde in provincia di Oristano, sono stati individuati i resti di un nuraghe e le strutture di due insediamenti di capanne, risalenti all’età del Bronzo.

Una scoperta, però, dal sapore di moderno poiché è un risultato ottenuto, nell’ambito del Nuraghe project, grazie alla tecnologia LiDAR (Laser Imaging Detection and Ranging), messa in campo per saperne di più sui quei siti archeologici che sono ricoperti di vegetazione, offerta in accesso dal CNR ISPC della sede di Potenza.

L’obiettivo dei rilievi che si effettuano con questa tecnologia è spesso quella di allargare il campo di indagine in un’area densamente boscata, difficile da indagare con i metodi tradizionali. Infatti, la capacità del LiDAR di penetrare all’interno della vegetazione permette di riportare alla luce strutture archeologiche e variazioni topografiche di interesse culturale non note o conosciute parzialmente.

Il LiDAR da drone, rispetto a quello da aereo, offre persino ulteriori possibilità grazie alla maggiore risoluzione spaziale dei risultati e al poter fare un maggior numero di rilievi, sia per migliorare la qualità delle informazioni, sia per effettuare eventuali monitoraggi.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Come riportato da La Nuova Sardegna Riccardo Cicilloni, responsabile delle attività di scavo, ha dichiarato che: “La collaborazione tra l’Università di Cagliari e il CNR ISPCi si è dimostrata preziosa e foriera di grandi novità, sia dal punto di vista metodologico che da quello della ricerca applicata, con la scoperta di inediti e importanti siti dell’età del Bronzo. I risultati della campagna di ricerca effettuati dagli scienziati del nodo italiano di E-RIHS presso CNR ISPC, sotto la direzione di Nicola Masini , in collaborazione con il nostro ateneo, sono stati anche illustrati al rettore Francesco Mola , in visita al sito di Bruncu ‘e s’Omu nelle scorse settimane, il quale ha mostrato grande interesse per i risultati conseguiti e ha auspicato una continuazione della proficua collaborazione tra i due enti“.

Nicola Masini, responsabile scientifico delle indagini, ha invece affermato: “La straordinaria e inaspettata scoperta evidenzia da un lato le grandi potenzialità del LiDAR su drone che per la prima volta è stato applicato in contesti nuragici, dall’altro allarga l’area di indagine, ponendo nuove domande sulla funzione e l’importanza del sito di Bruncu ‘e s’Omu“.

Mentre Costanza Miliani, direttrice del CNR ISPC e coordinatrice del nodo italiano E-RIHS.it ha concluso: “La scoperta delle strutture inedite presso il sito di Bruncu ‘e s’Omu dell’età del bronzo è stata resa possibile grazie all’impiego del Molab, i laboratori mobili dell’infrastruttura di ricerca per le scienze del patrimonio che, guidata dal CNR con un modello di accesso aperto alla comunità scientifica nazionale ed internazionale, promuove ricerche interdisciplinari in cui le metodologie di indagine più innovative sono impiegate per ricerche di base ed applicate per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale“.

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Notte di San Lorenzo, i migliori cieli del 2022

Si sta per avvicinare una delle notti più romantiche dell’anno: quella di San Lorenzo, momento in cui le stelle “cadono” più del solito. Per questo motivo Lenstore, rivenditore di lenti a contatto online, ha deciso di stilare una guida dettagliata che analizza i luoghi migliori al mondo dove osservare le stelle.

Uno studio che ha preso in considerazione il livello di inquinamento luminoso di ciascun luogo e la popolarità su internet attraverso l’analisi del volume di ricerca su Google. Scopriamo insieme i risultati di questa indagine.

Migliori posti dove vedere le stelle al Nord Italia

Partiamo dalle meraviglie del Nord Italia dove uno dei posti migliori per ammirare le stelle è Perinaldo, in provincia di Imperia. Si distingue per essere un pittoresco borgo di matrice medievale dotato di un bellissimo osservatorio che, nel corso del tempo, ha dato i natali a tanti famosissimi astronomi. Proprio qui, quasi certamente, saranno molti gli eventi che si teranno nella notte di San Lorenzo.

Stelle straordinarie anche sui Colli Euganei, in provincia di Padova, che sorgono pressoché isolati. Per questo motivo è possibile osservare delle meraviglie nel cielo stando direttamente a contatto con la natura. Il parco naturale veneto, infatti, è uno dei luoghi migliori del Nord Italia per immergersi in questa suggestiva atmosfera.

Colli Euganei stelle

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Il cielo di notte dei Colli Euganei

Migliori posti dove vedere le stelle al Centro Italia

Spostiamoci al Centro della nostra penisola per scoprire i migliori posti dove vedere le stelle cadenti in questa estate del 2022. Uno di questi è Passo di Dante, in provincia di Pisa, che si rivela la location perfetta soprattutto se si ama il trekking e la letteratura.

Cielo fantastico anche sul Gran Sasso dove sono numerose le iniziative organizzate da esperti e in cui l’osservazione delle stelle e degli altri corpi celesti è particolarmente semplice ma eccezionale.

Gran Sasso stello

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In cima al Gran Sasso

Migliori posti dove vedere le stelle al Sud Italia

Dirigiamoci al Sud del nostro Paese per andare verso il Monte Siri, in Basilicata, nel Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Sulla cima del monte che domina il piccolo paese di Anzi, in provincia di Potenza, c’è un moderno osservatorio che è aperto tutto l’anno. La sua posizione, ma soprattutto la bravura dei volontari, permettono anche ai meno esperti di capire e riconoscere i più bei corpi celesti che impreziosiscono i cieli.

Infine la maestosità del Vesuvio, in Campania, che si distingue per essere uno dei migliori punti di osservazione delle stelle. Vi basti pensare che ogni anno le escursioni notturne su questo spettacolare vulcano si sprecano nei giorni intorno al 10 agosto.

Vesuvio stelle

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Tutta la magia del Vesuvio di notte

Notte di San Lorenzo in Europa, i luoghi top

Lo studio condotto non si è fermato all’Italia ma anzi, ha dato uno sguardo anche al resto d’Europa. In questo caso, il meglio del meglio delle stelle cadenti è possibile osservarlo presso il Pic du Midi, nei Pirenei francesi, grazie a un livello di popolarità relativamente alto tra gli italiani pari a 30 ricerche mensili di media su Google. Del resto, è una montagna a 2.877 metri sul livello del mare particolarmente conosciuta per la presenza dell’omonimo osservatorio astronomico e per ospitare antenne di telediffusione del segnale televisivo.

Al secondo posto si classificano le isole Canarie di Tenerife e La Palma, entrambe mete amatissime dai nostri connazionali, che offrono un livello di inquinamento luminoso tra i più bassi di tutta Europa (pari a -0,01 in entrambe le isole). A Tenerife il posto perfetto per le stelle è il parco nazionale del Teide considerato una “Destinazione Starlight”, un riconoscimento che attesta il rispetto dei requisiti e delle procedure previste ai fini della protezione del cielo per l’osservazione di stelle e i relativi valori naturali e culturali. La Palma, invece è stata dichiarata prima riserva Starlight e vanta punti di osservazione del cielo in tutto il suo territorio: Llanos del Jable, Llano de la Venta e Montaña de Las Toscas sono alcuni di questi.

Hella, paese dell’Islanda sud-occidentale, figura tra i luoghi migliori per osservare le stelle in Europa. Nonostante la cittadina registri il più alto inquinamento luminoso tra tutti i posti analizzati (pari a 4,06), la sua alta popolarità nelle ricerche mensili sul motore di ricerca più utilizzato di sempre rende questo luogo uno dei migliori da cui osservare tutta la magia delle stelle.

Inoltre, Hella è l’unica location in Europa in cui sarà possibile osservare l’eclissi lunare del 7-8 novembre.

Tenerife stelle

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Il meraviglioso cielo stellato di Tenerife

Le stelle nel resto del mondo

Corpi celesti che sembrano danzare anche nel resto del mondo. Secondo lo stesso studio, Mauna Kea, un vulcano inattivo nell’isola delle Hawaii, è il posto migliore da dove guardare le stelle, grazie in parte a un volume di ricerca totale pari a 40 volte al mese, il secondo più alto tra i posti analizzati, dopo Uluru in Australia. Il monolite australiano, infatti, è primo tra i venti luoghi della classifica per popolarità, con una media totale di 50 ricerche mensili su Google.

Secondo la ricerca, l’inquinamento luminoso a Mauna Kea è molto basso, mostrando un livello di luminosità artificiale pari a -0,03. Ma del resto questo vulcano è stato valorizzato come sede di uno dei complessi di osservazione astronomica più importanti al mondo (collocato sulla sua sommità).

Inoltre, la vetta del Mauna Kea ha anche ricevuto nel tempo un deciso impulso verso quella particolare declinazione escursionistica chiamata oggi astroturismo.

Meraviglie anche a Mont-Mégantic, roccia isolata situata in Québec, in Canada, che si classifica al secondo posto di questa lista sui posti migliori dove osservare le stelle, registrando il livello di luminosità artificiale più basso in assoluto, pari a -0,14.

Il terzo gradino del podio è di Sedona, paese situato nel deserto dell’Arizona, negli Stati Uniti. Da questa cittadina che registra un livello di luminosità pari a 0,05, sarà possibile vedere ben due eclissi lunari nel 2022. Il livello di popolarità di questo terzo luogo tra gli italiani corrisponde in media a 30 ricerche mensili su Google.

Insomma, ovunque siate nel mondo è possibile vedere cieli stellati che fanno sognare, bisogna solo alzare gli occhi al cielo e puntare il naso all’insù.

Mauna Kea stelle

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L’incantevole notte di Mauna Kea
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Il palazzo inghiottito nel cuore di Instanbul è straordinario

Esistono luoghi che incantano e stupiscono per la loro bellezza, che si palesano improvvisamente davanti agli occhi di chi li guarda come per magia, e lasciano senza fiato. Sono gli stessi che ci invitano ad attraversare il mondo intero in lungo e in largo per scoprire tutte le meraviglie che gli appartengono.

Eppure non tutte le bellezze del globo sono così visibili, almeno non al primo sguardo. Ce ne sono alcune, infatti, che risiedono proprio sotto ai nostri piedi, come se fossero protette dalla terra che calpestiamo alla stregua di un tesoro prezioso.

E questo è il caso di un edificio straordinario che risiede nel cuore di Istanbul. Il suo nome è Yerebatan Sarnici, che in turco vuol dire palazzo inghiotitto, ed è uno dei monumenti più straordinari e visitati della città. Scopriamolo insieme.

Yerebatan Sarnici, il palazzo inghiottito

Il palazzo inghiottito, conosciuto con il nome di Basilica Cisterna, è un gioiello architettonico di origini antiche, un edificio tanto suggestivo quanto affascinante che attira l’attenzione e la curiosità di viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Situato nel distretto di Fatih, all’interno del mahalle di Sultanahmet e non lontano dagli altri monumenti iconici della città, questo luogo è un’autentica meraviglia tutta da scoprire.

Si tratta di una cisterna sotterranea, la più grande di tutta la città, costruita nel IV secolo dall’imperatore Costantino e poi ampliata nel 532 per volontà di Giustiniano durante l’Impero romano d’Oriente. Con una lunghezza di 143 metri e una larghezza di 70 metri, la cisterna fu costruita per servire i grandi palazzi della zona.

Assolse il suo compito per secoli fino a essere dimenticata completamente durante il Medioevo. Fu il viaggiatore e archeologo olandese P. Gylliusun, arrivato qui in esplorazione tra le rovine di Bisanzio, a riscoprirla per caso nel 1550 e a rimanere estremamente affascinato da questo edificio, tanto da scegliere di studiarlo. Fu grazie alle sue testimonianze che la cisterna fu restaurata e portata ai suoi antichi splendori dal sultano Ahmed III.

Un secondo restauro fu condotto nei primi anni del 1900 trasformando così il palazzo Yerebatan Sarnici in una meta turistica, nonché in uno dei monumenti più iconici di tutta la città.

Yerebatan Sarnici, Istanbul

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Yerebatan Sarnici, Istanbul

Dentro la Basilica Cisterna

Una visita all’interno della Basilica Cisterna ci permette di scoprire un mondo sotterraneo davvero sorprendente, fatto di statue, colonne e meraviglie architettoniche sepolte.

Nel grande spazio dell’antica cisterna, infatti, si snodano a file alterne ben 336 colonne che svettano verso il soffitto con un altezza di 9 metri. Le fattezze dei capitelli richiamano lo stilo Ionico e Corinzio, ma non mancano colonne Doriche che si rifanno al più antico stile architettonico della Grecia.

All’interno del palazzo inghiottito è possibile trovare due gigantesche teste di Medusa che fanno da basamento alle colonne. Secondo gli esperti, queste due sculture, provengono direttamente dall’arco monumentale del foro edificato dall’imperatore Costantino I. Tesi confermata anche dal fatto che molti dei materiali impiegati per costruire la cisterna sono elementi di riuso.

I restauri della cisterna hanno mantenuto inalterato le sue origini, al punto tale che il pavimento è ricoperto da uno strato d’acqua dove vivono numerosi pesci.

Gli elementi architettonici e l’ambiente sotterraneo nel complesso restituiscono un’atmosfera estremamente suggestiva, motivo per il quale oggi il palazzo inghiottito è uno dei luoghi più frequentati dai viaggiatori che giungono a Istanbul.

E se avete come l’impressione di aver già visto questo luogo da qualche parte, forse non vi sbagliate. Yerebatan Sarnici, infatti, è apparso nel celebre videogioco Assassin’s Creed: Revelations con il nome La Cisterna di Yerebatan.

Yerebatan Sarnici, Istanbul

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Yerebatan Sarnici, Istanbul
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C’è un ecolodge immerso nella foresta: è un sogno

Chiudete gli occhi e immaginate una foresta, una di quelle rigogliose, fitte e straordinarie, come quelle che abbiamo visto nelle favole. Una in cui immergersi e perdersi per ritrovare il contatto primordiale e autentico con la natura. Provate a immaginare che proprio lì, tra le meraviglie della terra, ci sia un rifugio ecologico e solitario, un luogo disconnesso dal mondo esterno in grado di rigenerare il corpo, la mente e tutti i sensi.

Ora aprite i vostri occhi perché quel luogo esiste davvero ed è spettacolare. Ci troviamo a Mindo, un paradiso terrestre e selvaggio nascosto nel cuore della natura ecuadoriana. Un luogo che ospita l’incontro tra diverse specie di flora e fauna che vivono e convivono in un paesaggio mozzafiato fatto di fiumi, torrenti, cascate e foreste tropicali.

È proprio qui che esiste un ecolodge di incantevole meraviglia. Un rifugio semplice ma suggestivo che si affaccia sul fiume Mindo e che permette di toccare con mano la biodiversità che appartiene a questo territorio. Un luogo che ci ci insegna a vivere il vero lusso, quello di stare a contatto con la natura.

L’ecolodge nella natura: il paradiso all’improvviso

Sono le esperienze che viviamo durante le nostre avventure a rendere magici e indelebili i ricordi di viaggio, e queste passano inevitabilmente anche per gli alloggi. Negli ultimi anni, infatti, questi sono diventati parte integrante delle nostre scelte, spingendoci anche ai confini del mondo.

In questo caso, abbiamo scovato uno dei luoghi più straordinari del mondo dove dormire che, grazie alla sua posizione, ci permette di immergerci in uno dei paesaggi più incredibili di sempre. La valle del Mindo, infatti, è una delle località più amate dell’Ecuador, sopratutto per la natura incontaminata che domina in tutto il territorio.

Ogni anno migliaia di turisti giungono in questo luogo per praticare trekking e birdwatching, rafting e canyoning e, in generale, per scoprire un ecosistema meraviglioso e variegato protetto da un panorama che lascia senza fiato.

Ed è proprio qui, in mezzo a tutta questa bellezza, che troviamo lui, l’El Monte Sustainable Lodge. Un ecolodge composto da sei cabine in legno che si snodano lungo Rìo Mindo, che attraversano la foresta nebulosa e da questa sono protetti. Un rifugio naturale che è il perfetto punto di partenza per escursioni ed esplorazioni, ma che è anche un luogo dove ritrovare se stessi.

El Monte Sustainable Lodge zoni comuni

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El Monte Sustainable Lodge zoni comuni

Il rifugio perfetto

El Monte Sustainable Lodge non è solo un alloggio, ma un vero e proprio rifugio di pace e serenità. Basti pensare che all’arrivo, i visitatori, sono condotti alle cabine attraverso una piccola funivia che attraversa il fiume Mindo a 20 metri d’altezza e che permette di creare distanza tra l’alloggio e il resto del mondo.

Agli ospiti che scelgono di entrare e vivere la foresta ecuadoriana sono destinate delle cabine in legno che si affacciano sulle acque limpidi del fiume Mindo. Ogni alloggio è dotato di tutti i comfort e non mancano zone di condivisione dove sono presenti ampi salotti per socializzare. C’è anche una biblioteca a disposizione dei viaggiatori.

Il complesso è molto piccolo, riservato e solitario, una scelta questa pensata dai gestori della struttura per ridurre al minimo l’impatto turistico in questo paradiso. Tutto è pensato nei minimi dettagli per garantire ai viaggiatori un’esperienza autentica nella natura, dai pasti che sono realizzati con i prodotti dell’orto biologico alle escursioni che permettono di scoprire la foresta nebulosa che circonda l’ecolodge.

Funivia per l'accesso a El Monte Sustainable Lodge

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Funivia per l’accesso a El Monte Sustainable Lodge