Siamo abbastanza certi che almeno una volta nella vita vi sia capitato di chiedervi “ma come vengono scelte le tariffe dei voli?”. Domanda più che legittima. Del resto in questi ultimi mesi i prezzi sono lievitati di giorno in giorno. I motivi di questi aumenti ve li avevamo già spiegati tempo fa, ma il linea di massima riguardano la mancanza di personale, la crescita dei costi del carburante, le tariffe aeroportuali e i costi di gestione.
In sostanza, abbiamo tutti notato che volare non è più economico come lo è stato, in alcune circostanze, fino a poco tempo fa. Ma soprattutto a tutti è successo di andare sulla pagina web di una compagnia aerea, leggere una certa cifra da pagare e trovarla aumentata pochi minuti dopo. Perché accade questo? Chi sceglie il costo di partenza? Qual è il processo di creazione della tariffa?
Tutti gli elementi che stabiliscono il costo di un biglietto aereo
A dare una risposta a queste domande ci ha pensato Simple Flying, un noto magazine internazionale, che ha condotto una lunga analisi a tal proposito.
La prima cosa di cui vi sarete resi conto acquistando un biglietto aereo è che, al giorno d’oggi, il prezzo non è fisso. Esso, infatti, è controllato delle migliaia di compagnie aeree esistenti che chiaramente cercano di massimizzare i profitti derivanti dalla vendita dei voli. Entrano in gioco, quindi, diversi elementi che aiutano a stabilire il prezzo di un biglietto.
Le cassi di prenotazione
Le tariffe sono attualmente determinate attraverso l’uso di un sistema di “classi di prenotazione”. In sostanza, i costi sono differenti in base alla classe selezionata. Molti vettori utilizzano una suddivisione generica in Economy, Premium Economy e Business Class, mentre altre compagnie aeree arrivano ad avere persino 10 classi diverse.
Questo vuol dire anche a ogni sedile è assegnato uno specifico prezzo per classe tariffaria, e quando una classe tariffaria è stata venduta, il prezzo salirà a quella successiva .
Ma ovviamente questo non è l’unico fattore. Le classi di viaggio, infatti, vanno a combinarsi con la disponibilità. Tutto ciò accade attraverso delle complesse formule (algoritmo) che servono per calcolare il numero di posti ancora liberi e modulare il prezzo di conseguenza, secondo le classiche regole della domanda e dell’offerta.
Una delle novità, invece, riguarda la personalizzazione dei prezzi: attraverso i cookie è possibile tracciare i vali profili dei viaggiatori, di cui si possono ottenere informazioni anche tramite programmi di fedeltà.
La profilazione del clienti
Partiamo dal presupposto che ogni compagnia aerea ha un propio algoritmo che lavora per determinare le diverse tariffe. Formule che sono gelosamente custodite ma di cui è possibile sapere gli elementi tenuti in considerazione.
Tra questi, per l’appunto, c’è la profilazione del cliente. Un esempio pratico è la distinzione tra leisure e business, dal momento che le due tipologie di viaggiatori hanno tempistiche ed esigenze diverse. Presumibilmente, coloro che viaggiano in business saranno disposti a spendere di più e, di conseguenza, potrebbero prenotare un volo vicino alla data di partenza. Ma non solo. Vengono tenute in considerazione anche le ricerche e gli acquisti precedenti del cliente.
Comprare un biglietto in anticipo
Molti di noi sono convinti che comprando un volo con molto anticipo il prezzo sarà più basso. La verità è che acquistare un biglietto abbastanza prima della partenza gioca certamente un ruolo determinante, ma non è detto che sia realtà assoluta.
Le compagnie, infatti, monitorano l’andamento delle prenotazioni anche con lo scopo di individuare il momento in cui diventa possibile massimizzare il profitto. Allo stesso tempo, in ballo c’è anche la tendenza in tempo reale delle vendite: pochi posti disponibili significa prezzi più alti. Effetti che però sono per lo più sul brevissimo termine.
In sostanza, prenotare un volo in anticipo consente sicuramente di pagare un po’ meno, ma non è detto che il risparmio sia notevole in quanto i costi dei biglietti cambiano in continuazione anche in base a quanti posti vengono riempiti su ogni volo.
La durata del soggiorno e i biglietti andata e ritorno
Un altro fattore che determina il prezzo di un volo è la durata del soggiorno. Fare un viaggio A/R più distante comporta, in alcune circostanze, una tariffa più bassa, ancor di più se i collegamenti scelti sono schedulati nel fine settimana.
In generale, quindi, le tariffe più economiche richiedono solitamente un soggiorno lungo e probabilmente un viaggio aereo durante un weekend. Anche la scelta di prenotare un viaggio andata e ritorno mette a disposizione prezzi più bassi rispetto alla sola andata.
Il monitoraggio dei competitor
Per creare un determinato prezzo è fondamentale anche monitorare la concorrenza. In sostanza, i vettori tracciano i prezzi dei competitor che operano sulle stesse rotte (o comunque simili), a tal punto che l’andamento delle tariffe li influenza a vicenda.
Infine, resta la questione (già nota) dei periodi conosciuti per il picco di prenotazioni, come le vacanze estive o invernali. Anche se non è sempre semplice capirlo in quanto ogni Paese ha le sue tradizioni con conseguenti fasi che possono essere considerate “alta stagione”.
Cosa dobbiamo aspettarci nel futuro
Recentemente è entrato a far parte della costruzioni del prezzo la ‘disaggregazione’, ossia il pagamento di servizi che una volta erano inclusi nel prezzo. Le compagnie aere maggiori, in questo, hanno seguito l’esempio delle low cost offrendo tariffe che non includono alcun servizio, come il bagaglio.
Alla luce di tutto ciò, però, non è possibile dire con certezza come le compagnie aeree nel futuro sceglieranno le tariffe dei loro biglietti. L’unica cosa sicura è che il loro obiettivo principale sarà fissare i prezzi per massimizzare il profitto. E la potenza dell’analisi e i dati continueranno a crescere, come nella maggior parte dei settori.
Solo gli ultimi due anni hanno visto un cambiamento significativo nei prezzi: dopo il crollo subito nel 2020, sono rimbalzati rapidamente nel 2021 per i viaggi nazionali. Quest’anno, invece, si è registrata una tendenza al rialzo anche per quelli internazionali.
Ma non è finita qui. Notizia degli ultimi giorni è che in Olanda, per esempio, dal 1° gennaio 2023 l’imposta applicata sui voli in partenza per singolo biglietto aereo passerà dagli attuali 7,95 a 28,58 euro. Il tutto per rendere l’aviazione più sostenibile e ridurre l’impatto ambientale. Un’eco-tassa che per i passeggeri potrebbe tradursi in un aumento dei costi su ogni singola tratta.
Meno recentemente Michael O’Leary, numero uno della low cost Ryanair, ha annunciato che per i prossimi cinque anni (e, verosimilmente, per molti altri a venire) i voli a basso costo non esisteranno più. Dichiarazioni di cui vi avevamo già parlato.
Infine, tutti i vettori sembrerebbero ridimensionare o ricalibrare i loro network invernali anche a causa del prezzo elevato del jet fuel.
In sostanza, quindi, quelli a venire non saranno anni facili per quanto riguarda i costi dei biglietti aerei.