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Viaggi Wanderlust

In questo piccolo villaggio puoi dormire in una libreria

Le esperienze di viaggio, quelle che ci permettono di costruire ricordi indelebili, passano anche per gli alloggi, sopratutto quando questi sembrano riuscire a esaudire quelli che sono i desideri di tutti gli avventurieri.

Chi sogna di vivere a stretto contatto con la natura, e recuperare con lei un rapporto primordiale, per esempio, può trascorrere il suo tempo nei lodge immersi nella foresta e nelle case sugli alberi, così come chi è appassionato di cartoni animati può prenotare una stanza nei numerosi hotel a tema che si snodano nel mondo. Ma questi sono solo alcuni degli alloggi straordinari che possiamo trovare, e prenotare, in giro per il globo.

In Scozia, per esempio, c’è quello che possiamo definire il paradiso di tutti gli appassionati della lettura. Si tratta di una libreria all’interno della quale si può leggere, acquistare libri e soprattutto dormire. Benvenuti a The Open Book.

Wigtown: dormire in una libreria in Scozia

Ci troviamo sulla costa sud-occidentale della Scozia, in una deliziosa cittadina incastonata in un’insenatura del Mare d’Irlanda. Il suo nome è Wigtown, ed è qui che si può vivere un’esperienza di viaggio al di fuori dell’ordinario.

Abitata da appena 900 persone, Wigtown è conosciuta come la città del libro della Scozia, perché numerose sono le librerie che si snodano su tutto il territorio. Si contano sicuramente più libri che abitanti, e questo è uno dei motivi per cui i viaggiatori di tutto il mondo, appassionati di lettura, scelgono di trascorrere qui vacanze a ritmo slow.

Ma c’è una nuova esperienza che arricchisce quella che sembra un’avventura all’insegna del sapere, della conoscenza e della curiosità, ed è quella che permette di dormire tra il profumo della carta stampata e l’inchiostro delle parole. Perché è qui che la libreria The Open Book è stata trasformata in parte in un bed and breakfast.

The Open Book: la libreria che diventa un bed and breakfast

Ribattezzata Scotland’s National Book Town, la cittadina di Wigtown ospita dieci incredibili librerie all’interno delle quali è possibile perdersi e immergersi tra tantissimi testi, ma solo una permette di dormire immersi tra i libri.

Il suo nome è The Open Book ed è l’alloggio straordinario che consente a tutti i viaggiatori di vivere una vacanza alternativa e diversa dalle solite. La stanza messa a disposizione degli ospiti è stata ricavata in uno spazio al secondo piano della piccola libreria e può ospitare un massimo di due persone.

L’alloggio è prenotabile su Airbnb, tuttavia gli host e i gestori scelgono di affittare lo spazio solo durante alcuni periodi dell’anno. La libreria, invece, è sempre aperta e pronta ad accogliere tutti gli avventurieri che giungono fino in Scozia.

Il prezzo è di circa 40 euro a notte, ma l’esperienza offerta da The Open Book non si limita al solo pernottamento. Agli ospiti dell’inedito bed and breakfast, infatti, è richiesto di collaborare attivamente nella gestione della libreria. I viaggiatori saranno chiamati a indossare i panni di libraio per tutta la durata del soggiorno, accogliendo gli altri visitatori e consigliando le letture migliori.

Ma non è tutto perché gli ospiti potranno anche organizzare eventi all’interno dello spazio della libreria come letture, degustazioni e dibattiti.

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Curiosità linee aeree Viaggi

Vi spieghiamo come le compagnie aeree scelgono il prezzo dei voli

Siamo abbastanza certi che almeno una volta nella vita vi sia capitato di chiedervi “ma come vengono scelte le tariffe dei voli?”. Domanda più che legittima. Del resto in questi ultimi mesi i prezzi sono lievitati di giorno in giorno. I motivi di questi aumenti ve li avevamo già spiegati tempo fa, ma il linea di massima riguardano la mancanza di personale, la crescita dei costi del carburante, le tariffe aeroportuali e i costi di gestione.

In sostanza, abbiamo tutti notato che volare non è più economico come lo è stato, in alcune circostanze, fino a poco tempo fa. Ma soprattutto a tutti è successo di andare sulla pagina web di una compagnia aerea, leggere una certa cifra da pagare e trovarla aumentata pochi minuti dopo. Perché accade questo? Chi sceglie il costo di partenza? Qual è il processo di creazione della tariffa?

Tutti gli elementi che stabiliscono il costo di un biglietto aereo

A dare una risposta a queste domande ci ha pensato Simple Flying, un noto magazine internazionale, che ha condotto una lunga analisi a tal proposito.

La prima cosa di cui vi sarete resi conto acquistando un biglietto aereo è che, al giorno d’oggi, il prezzo non è fisso. Esso, infatti, è controllato delle migliaia di compagnie aeree esistenti che chiaramente cercano di massimizzare i profitti derivanti dalla vendita dei voli. Entrano in gioco, quindi, diversi elementi che aiutano a stabilire il prezzo di un biglietto.

Le cassi di prenotazione

Le tariffe sono attualmente determinate attraverso l’uso di un sistema di “classi di prenotazione”. In sostanza, i costi sono differenti in base alla classe selezionata. Molti vettori utilizzano una suddivisione generica in Economy, Premium Economy e Business Class, mentre altre compagnie aeree arrivano ad avere persino 10 classi diverse.

Questo vuol dire anche a ogni sedile è assegnato uno specifico prezzo per classe tariffaria, e quando una classe tariffaria è stata venduta, il prezzo salirà a quella successiva .

Ma ovviamente questo non è l’unico fattore. Le classi di viaggio, infatti, vanno a combinarsi con la disponibilità. Tutto ciò accade attraverso delle complesse formule (algoritmo) che servono per calcolare il numero di posti ancora liberi e modulare il prezzo di conseguenza, secondo le classiche regole della domanda e dell’offerta.

Una delle novità, invece, riguarda la personalizzazione dei prezzi: attraverso i cookie è possibile tracciare i vali profili dei viaggiatori, di cui si possono ottenere informazioni anche tramite programmi di fedeltà.

La profilazione del clienti

Partiamo dal presupposto che ogni compagnia aerea ha un propio algoritmo che lavora per determinare le diverse tariffe. Formule che sono gelosamente custodite ma di cui è possibile sapere gli elementi tenuti in considerazione.

Tra questi, per l’appunto, c’è la profilazione del cliente. Un esempio pratico è la distinzione tra leisure e business, dal momento che le due tipologie di viaggiatori hanno tempistiche ed esigenze diverse. Presumibilmente, coloro che viaggiano in business saranno disposti a spendere di più e, di conseguenza, potrebbero prenotare un volo vicino alla data di partenza. Ma non solo. Vengono tenute in considerazione anche le ricerche e gli acquisti precedenti del cliente.

Comprare un biglietto in anticipo

Molti di noi sono convinti che comprando un volo con molto anticipo il prezzo sarà più basso. La verità è che acquistare un biglietto abbastanza prima della partenza gioca certamente un ruolo determinante, ma non è detto che sia realtà assoluta.

Le compagnie, infatti, monitorano l’andamento delle prenotazioni anche con lo scopo di individuare il momento in cui diventa possibile massimizzare il profitto. Allo stesso tempo, in ballo c’è anche la tendenza in tempo reale delle vendite: pochi posti disponibili significa prezzi più alti. Effetti che però sono per lo più sul brevissimo termine.

In sostanza, prenotare un volo in anticipo consente sicuramente di pagare un po’ meno, ma non è detto che il risparmio sia notevole in quanto i costi dei biglietti cambiano in continuazione anche in base a quanti posti vengono riempiti su ogni volo.

La durata del soggiorno e i biglietti andata e ritorno

Un altro fattore che determina il prezzo di un volo è la durata del soggiorno. Fare un viaggio A/R più distante comporta, in alcune circostanze, una tariffa più bassa, ancor di più se i collegamenti scelti sono schedulati nel fine settimana.

In generale, quindi, le tariffe più economiche richiedono solitamente un soggiorno lungo e probabilmente un viaggio aereo durante un weekend. Anche la scelta di prenotare un viaggio andata e ritorno mette a disposizione prezzi più bassi rispetto alla sola andata.

Il monitoraggio dei competitor

Per creare un determinato prezzo è fondamentale anche monitorare la concorrenza. In sostanza, i vettori tracciano i prezzi dei competitor che operano sulle stesse rotte (o comunque simili), a tal punto che l’andamento delle tariffe li influenza a vicenda.

Infine, resta la questione (già nota) dei periodi conosciuti per il picco di prenotazioni, come le vacanze estive o invernali. Anche se non è sempre semplice capirlo in quanto ogni Paese ha le sue tradizioni con conseguenti fasi che possono essere considerate “alta stagione”.

Cosa dobbiamo aspettarci nel futuro

Recentemente è entrato a far parte della costruzioni del prezzo la ‘disaggregazione’, ossia il pagamento di servizi che una volta erano inclusi nel prezzo. Le compagnie aere maggiori, in questo, hanno seguito l’esempio delle low cost offrendo tariffe che non includono alcun servizio, come il bagaglio.

Alla luce di tutto ciò, però, non è possibile dire con certezza come le compagnie aeree nel futuro sceglieranno le tariffe dei loro biglietti. L’unica cosa sicura è che il loro obiettivo principale sarà fissare i prezzi per massimizzare il profitto. E la potenza dell’analisi e i dati continueranno a crescere, come nella maggior parte dei settori.

Solo gli ultimi due anni hanno visto un cambiamento significativo nei prezzi: dopo il crollo subito nel 2020, sono rimbalzati rapidamente nel 2021 per i viaggi nazionali. Quest’anno, invece, si è registrata una tendenza al rialzo anche per quelli internazionali.

Ma non è finita qui. Notizia degli ultimi giorni è che in Olanda, per esempio, dal 1° gennaio 2023 l’imposta applicata sui voli in partenza per singolo biglietto aereo passerà dagli attuali 7,95 a 28,58 euro. Il tutto per rendere l’aviazione più sostenibile e ridurre l’impatto ambientale. Un’eco-tassa che per i passeggeri potrebbe tradursi in un aumento dei costi su ogni singola tratta.

Meno recentemente Michael O’Leary, numero uno della low cost Ryanair, ha annunciato che per i prossimi cinque anni (e, verosimilmente, per molti altri a venire) i voli a basso costo non esisteranno più. Dichiarazioni di cui vi avevamo già parlato.

Infine, tutti i vettori sembrerebbero ridimensionare o ricalibrare i loro network invernali anche a causa del prezzo elevato del jet fuel.

In sostanza, quindi, quelli a venire non saranno anni facili per quanto riguarda i costi dei biglietti aerei.

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L’inaccessibile chiesa costruita alle porte del paradiso

Esiste un luogo, molto lontano, che è così straordinariamente mistico da non sembrare reale. Si tratta di un posto che all’apparenza sembra inaccessibile perché è posto così in alto che pare attraversare le nuvole. E in effetti, la sua posizione, è davvero unica al mondo.

Si tratta di una piccola chiesa che sovrasta idealmente tutta la regione di Imereti, in Georgia, perché è situata sulla cima di un monolite maestoso che svetta verso il cielo fino a raggiungere un’altezza di 40 metri.

Tutto intorno, a fare da cornice, c’è una vegetazione rigogliosa e lussureggiante che contribuisce a creare un paesaggio idilliaco e bellissimo, ma anche mistico e spirituale, che sembra configurarsi come la porta di accesso al paradiso.

Katskhi Pillar e la chiesa che sfiora il cielo

Ci troviamo in Georgia, a circa 10 chilometri dalla città mineraria di Chiatura. È qui che in maniera del tutto sorprendente irrompe nello scenario un gigantesco pilastro naturale che definisce completamente lo scenario. Il suo nome è Katskhi Pillar, ed è un monolite calcareo immerso all’interno di un paesaggio naturale e incontaminato.

La sua altezza è incredibile: Katskhi Pillar raggiunge i 40 metri, arrivando a guadagnarsi un posto tra le nuvole. Ma quello che davvero incanta, in questa visione surreale, è la presenza di una piccola chiesa che si trova proprio sulla sua cima e che sembra sfiorare il paradiso.

Gli abitanti locali lo considerano il pilastro della vita, perché in effetti è proprio in quel luogo che, in totale solitudine, gli asceti per secoli si sono recati per vivere esperienze spirituali e uniche.

Considerato dai local anche come simbolo di Vera Croce, Katskhi Pillar è un posto estremamente affascinante e seducente che ha sempre attirato l’attenzione di tutti. Sono molte le leggende e le storie locali che ruotano intorno a questo luogo sacro, alcune di queste vedono l’utilizzo del pilastro anche da parte delle antiche religioni per i riti di fertilità.

Ma quando il cristianesimo si è diffuso in Georgia, Katskhi Pillar è diventato un luogo di culto. Secondo gli storici i monaci asceti hanno iniziato ad abitare la cima del pilastro naturale intorno al X secolo, proprio in quella piccola chiesetta eretta nel VI secolo in onore nel monaco teologo bizantino Massimo il Confessore.

Per molto tempo l’eremo fu dimenticato e abbandonato, fino a quando un gruppo di alpinisti, nel 1944, scalando il monolite calcareo ha scoperto quel luogo di culto. L’edificio del monastero è stato restaurato e l’attività religiosa in cima è stata ripresa negli anni ’90.

Katskhi Pillar

Fonte: istock

Katskhi Pillar

L’audace pellegrinaggio per avvicinarsi al paradiso

La piccola chiesa ortodossa, situata sulla cima del gigantesco monolite, è raggiungibile solo attraverso un’antica scala di ferro. È un pellegrinaggio pericoloso quello che affrontano i monaci che scelgono di salire fino alla cima, ma necessario per avvicinarsi al paradiso.

Dal 1995, ad abitare il Katskhi Pillar, c’è il sacerdote ortodosso Maxime Qavtaradze. Il monaco vive una quotidianità di intensa spiritualità e solitudine, scendendo dalla roccia una sola volta a settimana. Per farlo deve scalare 131 scalini attaccati alla parete.

Ai viaggiatori non è permesso il pellegrinaggio fino in cima, riservato solo ai sacerdoti uomini. Tuttavia alle persone che arrivano in visita al Katskhi Pillar è concesso di scalare solo una prima parte del pilastro di pietra calcarea, per raggiungere una croce del VI secolo incastonata nel monolite e lì pregare.

Katskhi Pillar

Fonte: iStock

Katskhi Pillar
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Autunno a bordo del Treno di Dante

Il Treno di Dante è un progetto del 2021 voluto per commemorare i 700 anni della morte di Alighieri dalle Regioni Emilia-Romagna e Toscana.

Visto il grande successo di questo itinerario a bordo di treni storici, continua a riscuotere un enorme successo ancora oggi.

È un viaggio che porta il turista indietro nei secoli, a uno dei periodi più floridi del nostro passato, in un intreccio di arte e storia, ma anche di paesaggi straordinari e tante prelibatezze locali da assaporare. In un lungo itinerario che va da Firenze a Ravenna – i luoghi di Dante, appunto – si ha la possibilità di scoprire parte dell’immenso patrimonio culturale del nostro Paese.

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Fonte: @Fondazione FS

I passeggeri scendono dal Treno di Dante

ll viaggio si fa a bordo di un treno storico messo a disposizione dalla Fondazione FS Italiane. Si viaggia sulle celebri carrozze “Centoporte”, uno dei pochi esemplari ancora presenti in Italia con la sua motrice storica.

A bordo, sono disponibili 230 posti, suddivisi in tre classi: la prima e la seconda presentano divanetti imbottiti e ambientazioni in stile Liberty, mentre la terza classe vanta ancora i caratteristici interni di legno, incluse anche le sedute, un po’ più scomode, ma sicuramente molto più suggestive. L’itinerario è lungo 136 km ed è ricco di sorprese.

I viaggiatori vengono accompagnati lungo la tratta ferroviaria da un’assistente di viaggio che li segue nella loro esperienza, narrando la storia dei luoghi toccati durante l’esilio dell’Alighieri e che più ne influenzarono l’esistenza e l’opera letteraria.

Treno-di-Dante-interno

Fonte: Treno-di-Dante-interno

Gli interni vintage del Treno di Dante

Le partenze d’autunno

Per quattro domeniche consecutive, a ottobre – il 9, il 16, il 23 e il 30 – parte il Treno di Dante ed effettua una sosta straordinaria di circa un’ora e 20 minuti a Marradi, in provincia di Firenze, per permettere ai passeggeri di visitare il borgo sulle colline e partecipare alla celebre Sagra delle Castagne e del Marron buono di Marradi.

Il treno parte alle 8.50 dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella e arriva a Marradi alle 10.53, dove sosta in stazione fino alle 12.07, ora della ripartenza. L’arrivo a Ravenna è previsto per le ore 13.37, dopo le soste tecniche di Brisighella alle 12.27 e Faenza alle 12.42.

Da Ravenna si riparte alle 17.54 per arrivare a Firenze alle 21, dopo le soste tecniche a Faenza (18.33), Brisighella (18.48), Marradi (19.27) e Borgo S. Lorenzo (20.15).

Info utili

I biglietti per il Treno di Dante sono in vendita online. I prezzi per la singola tratta sono di 38 euro, mentre andata e ritorno costa 56 euro. Sono previsti sconti per i bambini e gratuità fino a quattro anni di età). Nelle quattro domeniche della Sagra di Marradi, l’ingresso all’evento è compreso nel biglietto di viaggio del treno.

Arrivare alla Sagra di Marradi a bordo di un treno storico è un’esperienza unica. Come tutti gli anni, alla sagra sono presenti stand gastronomici che propongono tanti prodotti ottenuti da questi frutti simbolo dell’autunno. Dai tortelli di marroni alla torta di marroni, dal castagnaccio alle marmellate di marroni, dai marron glacés ai “bruciati” (caldarroste).

In un periodo in cui il turismo lento è tornato a spiccare tra le tendenze di viaggio, il treno sta diventando il mezzo di trasporto per eccellenza, soprattutto per scoprire le bellezze del nostro territorio.

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Anche il Portogallo ha la sua Stonehenge: la visione è straordinaria

Non sono solo le città moderne e le megalopoli futuristiche ad attirare la nostra attenzione e a spingerci ad affrontare viaggi che ci conducono dall’altra parte del mondo. Ma sono anche tutti quei siti misteriosi, affascinanti e antichissimi sui quali gli esperti non smettono di indagare, gli stessi che catturano inevitabilmente dei più curiosi.

È questo il caso di Stonehenge, il sito neolitico che si trova vicino ad Amesbury nello Wiltshire, in Inghilterra, considerato da molti esperti un antico osservatorio astronomico, un luogo di culto del sole. Proprio qui ogni giorno giungono viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo per provare a risolvere il mistero.

Ma quello inglese non è l’unico luogo degno della nostra attenzione, perché anche il Portogallo ha la sua Stonehenge. Il suo nome è Xerez Cromlech e le sue origini, così come la sua visione, sono straordinarie. Scopriamolo insieme.

Xerez Cromlech, il complesso megalitico nel cuore dell’Alentejo

C’è un luogo, in Portogallo, in cui vale sempre la pena di tornare. Si tratta della regione di Alentejo, un luogo che si snoda nei pressi del confine con la Spagna e che comprende i distretti di Portalegre, Évora e Beja e in parte anche quello di Setúba. È proprio in questo territorio incredibile che è possibile toccare con mano l’anima più autentica e selvaggia dell’intero Paese.

Ad accogliere tutti i viaggiatori che si spingono fino a qui ci sono campi pianeggianti che si perdono all’orizzonte, pianure sterminante che cambiano colore con l’alternarsi delle stagioni. Ci sono scogliere frammentate e sabbie dorate che splendono sotto il sole, c’è un paesaggio mozzafiato e unico da scoprire a ritmo lento.

Ed è proprio in questo scenario, che incanta e stupisce, che si trova un complesso megalitico dal fascino indiscusso. Un luogo tanto bello quanto sensazionale che racconta una parte della storia dell’intera umanità. Il suo nome è Xerez Cromlech, ed è la Stonehenge del Portogallo.

Xerez Cromlech

Fonte: iStock

Xerez Cromlech

Alla scoperta dello Stonehenge portoghese

Per visitare Xerez Cromlech dobbiamo recarci nei pressi della città di Monsaraz, nel distretto di Évora, capoluogo della regione dell’Alentejo. È qui che, dal Convento da Orada, è possibile accedere al complesso megalitico che ricorda, per forme, mistero e suggestioni, proprio quello di Stonehenge.

Situato su un piano più elevato della pianura, il complesso è caratterizzato da pietre erette realizzate in granito locale, disposte una al fianco dell’altra. Anche se quello dell’Antelejo è considerato un cromlech, le pietre non sono disposte a cerchio, ma vanno a completare disegno quadrangolare che incornicia un grande monolite di forma fallica che raggiunge i quattro metri di altezza.

Le pietre che formano il recinto sono in tutto 50 e prendono il nome di menhir. Le dimensioni sono diverse e variano tra i 120 ai 150 centimetri di altezza. Le origini del cromlech sono fatte risalire a un periodo che va tra il 4000 a.C. e il 3000 a.C, il che lo renderebbe ancora più antico di quello di Stonehenge.

Tuttavia il monumento preistorico megalitico non si trova nel suo territorio originale. A causa della costruzione della diga di Alqueva, nei pressi del Convento da Orada, Xerez Cromlech è stato spostato e ricostruito seguendo la pianta originale, nella sua attuale posizione.

La visita è gratuita e il sito è accessibile ogni giorno. Meravigliosa è la vista al tramonto, quando il sole infuoca le pietre e di notte, quando l’intero complesso è illuminato solo dalle stelle.

Xerez Cromlech

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Xerez Cromlech
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Le Marais, la magia dello shopping a Parigi

Nulla è più magico di perdersi e immergersi tra le strade e le viuzze delle città che visitiamo quando ci mettiamo in viaggio, quando partiamo alla scoperta delle meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo. Perché è lì, tra le botteghe storiche e i locali trendy, che possiamo assaporare l’anima più autentica dei luoghi che visitiamo.

E se è a questa magia che non possiamo rinunciare, soprattutto quando subiamo il fascino dello shopping in viaggio, non possiamo che recarci lì, nella meravigliosa, incantata e suggestiva Ville Lumière.

Perché Parigi si sa, non è solo una delle città più importanti e affascinanti d’Europa, ma è anche il centro mondiale dell’arte, della moda, della cultura e della gastronomia. La capitale della Francia, inoltre, ospita numerose zone dedicate allo shopping, ma nessuna è così suggestiva come il quartiere di Marais. Fate i bagagli, si parte!

Bentornati a Parigi

C’è sempre un buon motivo per volare a Parigi, per esplorare la città più romantica d’Europa e perdersi e immergersi tra i suoi quartieri. La Ville Lumière, lo sappiamo, non ha bisogno di presentazioni perché da secoli incanta e attira viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Lo fa con i monumenti iconici come la Torre Eiffel, la maestosa cattedrale di Notre Dame, i grandi musei, i viali artistici e bohemienne e i negozi di alta moda che si snodano la Rue du Faubourg Saint-Honoré.

Insomma, Parigi è una città che mette d’accordo tutti, anche e soprattutto chi proprio non riesce a rinunciare allo shopping durante il viaggio. Le vie dedicate agli acquisti sono tantissime, ma c’è un posto che, più di tutti, merita una visita, ed è il quartiere di Marais.

Place des vosges

Fonte: 123rf

Place des vosges, Le Marais

Arte, architettura, shopping e storia: benvenuti nel quartiere di Marais

Ci troviamo nel raffinato e pittoresco quartiere di Marais, all’interno del IV arrondissement. È questo il luogo migliore da raggiungere per chi vuole fare acquisti folli circondato dalla grande bellezza che appartiene alla città.

Una bellezza diversa e inedita da quella che spesso associamo alla capitale francese. Qui non sono sole le botteghe e i negozi bohemienne a incantare, ma anche quell’architettura ottocentesca che è rimasta intatta nei secoli e che vive e sopravvive in tutti gli edifici storici che si affacciano sulle strade. Attraversando questo quartiere, infatti, si ha come la sensazione di fare un viaggio nel tempo che catapulta direttamente nella Parigi del passato che, nonostante gli interventi più moderni, è rimasta intatta.

Tra i luoghi iconici da visitare c’è la splendida Place des Vosges, la più antica piazza di Parigi dove trascorrere lunghe pause tra la natura verdeggiante. C’è il Musée Victor Hugo, che sorge proprio nel luogo in cui è vissuto lo scrittore, e poi ancora , c’è il celebre museo Centre Pompidou che si trasforma nel confine ideale tra il quartiere di Marais e quello di Les Halles.

Tutto intorno, invece, si snodano tantissime boutique alla moda, gallerie d’arte, botteghe e negozi d’antiquariato all’interno dei quali perdersi e immergersi per sessioni di shopping incredibili. Nella zona che ospitava il quartiere ebraico si possono trovare botteghe, negozi alimentari e ristoranti kosher. Non mancano bar trendy e pasticcerie per deliziare il palato con le prelibatezze locali.

Imperdibile è poi la lunghissima Rue des Francs-Bourgeois, una via dinamica e in continuo fermento dove ogni giorno cittadini e viaggiatori si recano per fare acquisti di ogni genere, dall’abbigliamento, al design, passando per l’oggettistica e la gioielleria.

Le Marais

Fonte: 123rf/packshot

Le MaraisBenve
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La meta del divertimento che vuole diventare destinazione culturale

Un’isola splendida, dispersa tra le limpide acque del Mar Mediterraneo, che da molti è conosciuta certamente per le sue paradisiache spiagge, ma anche perché è una vera e propria meta del divertimento. Locali notturni, cocktail bar e strutture turistiche attirano milioni di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, ma a quanto pare ora gli abitanti vogliono che le cose cambino.

Mykonos, presa d’assalto dai turisti

Il luogo in questione è la pittoresca Mykonos, meraviglia greca situata nel Mar Egeo, che più di altre isole elleniche si è creata la fama di essere la destinazione “festaiola” per eccellenza. Un luogo degli stereotipi, quindi, che tra case bianche, finestre e porte blu, balconi in fiore, vicoli stretti e mulini che rendono il tutto ancor più affascinante, ogni anno vede arrivare sul suo territorio molte persone comuni, ma anche vip, influencer e diversi personaggi noti.

Con la sua superficie di 86 chilometri quadrati, secondo le stime questa estate ha ricevuto più di un milione di visitatori. E la cosa che sorprende maggiormente è che la stagione non è ancora finita. Ma del resto, con il passare degli anni a Mykonos sono state costruite sempre più discoteche e locali notturni, condizioni che hanno portato a un costante aumento di arrivi turistici, sopratutto di giovani.

Come ha fatto Mykonos a diventare la meta del divertimento

Non prendiamoci in giro: il fatto che Mykonos sia conosciuta come meta del divertimento è, in realtà, una sua grande fortuna. Tutto ciò che, più di altro, l’ha resa la regina delle Cicladi. In fondo, il prodotto interno lordo della Grecia dipende per circa un quinto dal turismo. Ma come ha fatto quest’isola a diventare una meta così amata?

Mykonos turismo di massa

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Turismo a Mykonos

Il suo successo, dal punto di vista turistico, è iniziato solo tra gli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del secolo scorso. Durante questo periodo furono costruite molte strutture per i viaggiatori, grazie certamente all’impegno della comunità locale, ma anche agli investimenti mirati da parte del governo greco.

È stato in questo modo che Mykonos, fino a prima quasi completamente sconosciuta, è diventata un’isola ospitale e anche simbolo di libertà, tolleranza, scambio culturale e un importante punto di riferimento per la comunità gay. In sostanza, Mykonos è stata la prima delle isole greche ad attirare un gran numero di turisti, quella che ha spianato la strada anche alle altre.

Mykonos vuole cambiare volto

Stando a quanto riporta The Guardian, noto quotidiano del Regno Unito, molti residenti dell’isola cominciano a pensare che sia il caso che le cose cambino. Vorrebbero, in poche parole, che Mykonos provasse ad attirare anche visitatori che non cercano solo divertimento da una vacanza in questo luogo.

Un tipo di turismo, quello festaiolo, che viene molto criticato, a tal punto che secondo gli abitanti rovinerebbe la fama e il paesaggio dell’isola. In poche parole, per loro Mykonos dovrebbe essere riconosciuta anche come meta di turismo culturale.

mikonos meta culturale

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Il porto di Mykonos

Tra le opinioni raccolte dal giornale britannico c’è quella del sindaco, Konstantinos Koukas, che ha fatto sapere che per l’isola il 2022 è stato “il migliore anno di sempre” per quanto riguarda gli arrivi turistici e il ritorno economico. Tra i motivi di questo successo c’è stato anche il fatto che quest’anno Mykonos ha firmato una serie di accordi con alcune compagnie aeree del Medio Oriente che hanno permesso l’arrivo di nuovi turisti altolocati dal Golfo Persico.

Koukas, allo stesso tempo, ha mostrato anche la sua preoccupazione: secondo lui Mykonos potrebbe essere vicina a un punto di saturazione, soprattutto dopo che il governo ellenico ha annunciato di voler portare avanti dei piani che hanno lo scopo di costruire strutture esclusivamente turistiche. Vi basti pensare che uno dei progetti recenti, finanziato da investitori di Abu Dhabi e del Kuwait, prevede l’edificazione di un piccolo villaggio sulla costa con un porto in grado di ospitare grandi e lussuosi yacht.

Per Koukas, quindi, è necessario che Mykonos venga riconosciuta pure come centro di turismo culturale, anche perché gli abitanti non vogliono perdere le loro tradizioni e identità.

In che modo Mykonos vuole diventare una meta anche culturale

Non è facile trasformare Mykonos anche in una meta culturale. Nonostante questo, gli abitanti ci stanno provando con diverse iniziative. Irene Syrianou, per esempio, possiede un laboratorio in cui realizza dei mosaici ispirati a quelli trovati nelle rovine di Delo. Delo, dal canto suo, è un’isoletta disabitata situata accanto a Mykonos che si distingue per essere una sorta di gigantesco sito archeologico in grado di richiamare turisti e appassionati di archeologia da ogni parte del mondo. Ben prima che iniziasse a farlo anche Mykonos.

isola delo grecia
L’isola di Delo, in Grecia

La signora ha raccontato a The Guardian che per lei abitare su quest’isola è orami molto difficile: i prezzi sono troppo alti per una popolazione che vive, soprattutto, grazie a lavori stagionali.

Nikos Zouganelis è un altro abitante dell’isola che possiede una fattoria. Il suo obiettivo, in questo caso, è quello di offrire ai turisti la “Mykonos delle nostre radici”. In poche parole, da queste parti si organizzano corsi di cucina e gite sui cavalli. Il tutto in un luogo particolarmente silenzioso che si trova al centro dell’isola, lontano dal classico rumore che contraddistingue le estati di questo angolo di Grecia.

A dire la sua sull’argomento anche la presidente del museo del folklore locale, Marigoula Apostolou, che ha fatto sapere che il turismo sull’isola non è più sostenibile nemmeno dal punto di vista ambientale. In particolare ha dichiarato che: “Il nostro paesaggio naturale è stato distrutto, le nostre infrastrutture idriche e fognarie non reggono”. Per non parlare del fatto che si stanno perdendo completamente le tradizioni locali e le origini.

Proprio per questo motivo, a febbraio il ministro del turismo greco, Vassilis Kikilias, ha presentato un piano al sindaco Koukas per un turismo sostenibile anche nella stessa Mykonos. Un progetto che prevede alcuni investimenti sulle infrastrutture, sulla gestione dell’acqua e dei rifiuti, ma anche un maggiore controllo del turismo che proviene dalle crociere e del traffico di veicoli sull’isola.

Una delle priorità di cui Kikilias ha parlato più è quella di estendere la stagione turistica, rendendo l’isola appetibile anche nei mesi non estivi. Un piano che, secondo il ministro del turismo locale, riguarda anche altre destinazioni greche. L’obiettivo, ovviamente, sarebbe diminuire la concentrazione di persone in vacanza durante i mesi più caldi, in modo da riuscire a sviluppare anche un tipo di turismo che punti a essere sostenibile.

Paradise Beach in primavera mykonos

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Paradise Beach in primavera a Mykonos
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Autunno nel campo di zucche più pittoresco d’Italia

Colori caldi, aria frizzantina… l’autunno è alle porte e, nonostante segni l’addio alle belle giornate soleggiate, non è meno affascinante dell’estate.

Ci sono eventi che accadono solo in questa stagione e che si possono apprezzare soltanto in certi luoghi. Uno di questi è lo spuntare delle zucche, grosse palle arancioni che danno una nota di colore ai campi già scuriti e asciutti. Uno dei luoghi più belli dove godere di un’immagine autunnale molto suggestiva è alle porte di Bergamo.

Quello che a primavera fiorisce in uno splendido campo di coloratissimi tulipani, nella stagione autunnale si riempie di zucche diventando il più pittoresco da visitare in Italia.

Il campo di zucche più bello

Con l’arrivo dell’autunno, il grande campo di 25mila metri quadrati di Tulipania si anima per ospitare i visitatori in una suggestiva cornice il cui tema principale è la zucca in tutte le sue declinazioni: mangereccia, decorativa o protagonista di laboratori creativi per le famiglie con i loro bambini.

A partire dal 17 settembre e fino al 31 ottobre, tutti i fine settimana è possibile visitare il campo di zucche e raccogliere di persona la propria zucca preferita, circondati da spaventapasseri e balloni di paglia.

Le novità di quest’autunno

Raccogliere le zucche qui è un classico, ma c’è anche molto di più. Tanto per cominciare, una novità di quest’anno è la possibilità di fare colazione nel campo, con cappuccino o caffè e tutto il necessario che viene fornito per iniziare bene la giornata.

In alternativa, per chi opta per una visita pomeridiana, può scegliere di fare merenda consumando prodotti sani e naturali, come il miele prodotto proprio sul posto.

Inoltre, come già accade nel periodo primaverile, è possibile fare un pic-nic nel campo di zucche, con il cestino che viene fornito direttamente dagli organizzatori o un aperitivo in compagnia per chi, dopo aver visitato il campo, vuole fermarsi a godersi il fascino di questo luogo al tramonto.

Altra novità di quest’anno è il percorso nel granturco, dove i bambini, ma anche i più grandicelli, possono divertirsi scoprendo sentieri e pertugi nascosti tra piante e pannocchie di mais.

Sono previsti poi tanti laboratori creativi che permettono di far apprezzare la terra e tutto quanto ci circonda. I più piccoli possono divertirsi a decorare la loro zucca già nel campo, prendendo spunto dalle faccine simpatiche degli esemplari già decorati dallo staff e nascosti qua e là.

Anche in autunno, Tulipania è un bellissimo set fotografico, perfetto per scattare foto da postare sui social. Chi vuole, può anche prenotare un servizio fotografico con un professionista.

Info utili

Tulipania è aperto dal 17 settembre al 31 di ottobre tutti i venerdì dalle 15.30 alle 18.00; il sabato e la domenica dalle 9 alle 18.30 con prenotazione obbligatoria sul sito.

All’ingresso, a tutti i visitatori di altezza superiore ai 90 centimetri, viene richiesto di munirsi di un Tulidoblone del costo di 3 euro, il cui valore verrà investito per l’acquisto della zucca che si vorrà portare a casa.

Il campo di zucche si trova a Terno d’Isola, nella zona Ovest di Bergamo, a due passi da Milano, e comodamente raggiungibile dall’uscita di Capriate dell’autostrada A4.

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Viaggi Wanderlust

Se sei un amante della moda questi sono gli alloggi perfetti per te

I viaggi che intraprendiamo, giorno dopo giorno, sono sempre più influenzati dall’esigenza personale di vivere esperienze uniche e indelebili. E sono proprio queste a spingerci a organizzare avventure, vicine o lontane, destinate a farci innamorare del mondo che abitiamo e delle sue meraviglie.

Ma il turismo esperienziale che tanto andiamo cercando, non passa più solo per la scelta della destinazione, ma anche e soprattutto per gli alloggi. Oltre alle più tradizionali strutture ricettive, infatti, possiamo scegliere di pernottare all’interno di edifici capaci di definire il nostro stesso viaggio. Ne sono un esempio le case sugli alberi, i lodge nella foresta, le suite sottomarine e poi, ancora, le case dalle forme bizzarre e favolistiche.

Ma se è la vista il senso che più desiderate appagare durante una vacanza in giro per il mondo, allora non potete perdervi questi alloggi incredibili prenotabili su Airbnb e destinati proprio agli amanti del design e del fashion.

Dimmi che stile sei e ti dirò quale alloggio prenotare

Dimmi che stile sei e ti dirò quale alloggio prenotare: è un po’ questa la scommessa di Airbnb che in occasione del fashion month, e del susseguirsi delle varie settimane della moda in giro per il mondo, ha stilato una lista delle migliori soluzioni di soggiorno dove lo stile è assoluto protagonista.

C’è un po’ di tutto: dalla casa minimal, a quella dall’arredamento vintage, passando per lo stile pop e quello super glamour. Tra le tante proposte di Airbnb ne abbiamo selezionate alcune da prenotare adesso per un viaggio indimenticabile all’insegna della bellezza, della moda e del design.

Per vivere un’avventura a vostra immagine e somiglianza non avrete bisogno di andare dall’altra parte del mondo perché tra gli alloggi fashion proposti da Airbnb ce ne sono due che si trovano in Italia. Ecco i nostri preferiti.

Una casa “pop” in provincia di Lecce

Se è un’esperienza all’insegna dei colori e dello stile, che volete vivere, allora c’è solo un alloggio che dovete prenotare, ed è la casa pop situata in provincia di Lecce. Ci troviamo a Casamassella, l’unica frazione del comune di Uggiano la Chiesa, un luogo abitato da meno di 1000 persone dove vivere una vacanza a ritmo slow.

Questo appartamento in stile Pop Art è caratterizzato da tutta una serie di elementi d’arredo giocosi e colorati scelti e creati da artigiani salentini e giovani artisti. Impossibile non scattarsi un selfie all’interno di questa dimora.

Casa pop, Casamassella. Lecce

Fonte: Airbnb Press Room

Casa pop, Casamassella. Lecce

Lo chalet “vintage” nel Canton Vallese

Se è un’esperienza di altri tempi che vorreste vivere, lo chalet nel Canton Vallese (che vedete nella foto di apertura) esaudirà tutti i vostri desideri. Situato appena fuori dal villaggio svizzero di Martisberg, un abitato solitario e silenzioso dove vivono appena 19 anime, questo alloggio straordinario rappresenta tutto ciò che gli amanti dello stile vintage possono desiderare.

L’ambiente caldo e accogliente, con gli arredamenti d’epoca, fa da sfondo a un’esperienza di viaggio all’insegna del relax e della natura. Completa l’avventura la vicinanza dell’alloggio al comprensorio sciistico di Aletsch Arena.

La casa glam nel cuore di Roma

Divani e sedie in velluto, pattern geometrici ispirati all’iconico design Versace e tantissimo oro: è questa la vacanza di lusso che tutti desideriamo fare almeno una volta nella vita. Un’esperienza che passa per lo splendido alloggio in stile glamour situato nel cuore della capitale.

A pochi passi da Piazza di Spagna, sulla cima di Trinità dei Monti, questo alloggio extra lusso garantisce un pernottamento unico. Completa l’offerta anche una jacuzzi emozionale.

Casa Glam, Piazza di Spagna. Roma

Fonte: Airbnb Press Room

Casa Glam, Piazza di Spagna. Roma
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Posti incredibili Viaggi

In questo villaggio non esistono automobili. E si cammina sui tetti

Esistono luoghi, da qualche parte del mondo, che sembrano sospesi nel tempo e nello spazio. Destinazioni che per storia, architettura e tradizioni non hanno nulla a che vedere con tuto ciò che già conosciamo. Territori che incantano e stupiscono, passo dopo passo, e che si trasformano in nuove e inedite avventure che tutti dovremmo vivere almeno una volta nella vita.

Masuleh è uno di questi. Si tratta di un villaggio solitario e silenzioso in cui risiedono meno di 500 anime, la cui vita è scandita da ritmi lenti e assolutamente lontani dal caos e dal disordine che contraddistinguono, invece, i luoghi che conosciamo.

Qui non ci sono strade trafficate, perché non ci sono automobili. Al contrario ci si sposta camminando ad alta quota, passeggiando sui tetti che collegano una parte e l’altra del villaggio. Benvenuti a Masuleh.

Il villaggio sospeso

Ci troviamo in Iran, nel cuore della catena dei monti Elburz, a circa 30 chilometri da Fuman. È qui che si trova un piccolo villaggio fondato nel X secolo e oggi abitato da meno di 500 persone.

Arroccato alla montagna, e avvolto suggestivamente da una fitta nebbia, Masuleh è situato a un’altitudine di circa 1000 metri, ed è circondato tutto intorno da foreste selvagge e rigogliose, mentre ai suoi piedi scorre il fiume Masuleh Rud-Khan.

Lo scenario, che appare in tutta la sua suggestione davanti agli occhi di chi guarda, sembra quello di una cartolina. Un piccolo e magico presepe che invita alla scoperta di un ritmo di vita lento e lontano da quello che conosciamo.

Ma non è solo il paesaggio di Masuleh ad affascinare, quanto più la sua architettura. Le case del villaggio, che si addossano l’un l’altra fino a riempire quel dislivello di circa 100 metri, ospitano tetti pedonali che sostituiscono le strade. È attraverso i terrazzi piani che gli abitanti del villaggio possono spostarsi da una parte all’altra del luogo. E questo è l’unico modo che hanno per farlo.

A Masuleh, infatti, non esistono automobili, né motorini. Il dislivello che caratterizza il villaggio, gli stretti vicoli e gli scalini realizzati per attraversare il territorio e salire nella parte alta, hanno impedito la loro circolazione. Eppure, questa assenza, non fa che rendere ancora più affascinante e straordinario questo villaggio sospeso.

Masuleh

Fonte: 123rf

Masuleh

Masuleh, passeggiando sui tetti

È un posto incredibile, Masuleh, che si trova lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa. La presenza dei viaggiatori, qui, è piuttosto rara anche se una visita nel villaggio merita davvero il viaggio. Per raggiungerlo è possibile prendere un autobus che parte da Fuman ogni giorno durante la stagione estiva.

La storia di Masuleh inizia poco prima dell’anno 1000, ma il villaggio che vediamo adesso è il risultato di una costruzione postuma realizzata a circa 6 chilometri di distanza dal primo insediamento di cui ormai non resta quasi niente. Avendo scelto un terreno con un importante dislivello, gli abitanti hanno pensato di creare un sistema di strade alternative sfruttando i tetti delle case che comunicano tra di loro.

Le case, che sono realizzate in legno, mattoni e pietre, sono addossate l’un l’altra creando marciapiedi e cortili che rendono il villaggio completamente pedonale. Non esiste un vero e proprio confine tra edifici privati e spazi pubblici e, anzi, gli spazi sono condivisi. Su quei tetti la gente passeggia, s’incontra e trascorre un tempo che sembra sospeso.

Masuleh

Fonte: 123rf/bluemoon1981

Masuleh