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Fontana di Trevi e non solo: i luoghi in cui esprimere desideri nel mondo

Ci sono luoghi del mondo che, oltre a essere bellissimi, sono anche speciali, ammantati dal fascino della magia. Posti davvero unici che fanno venire voglia di fare le valigie e partire perché sono particolarissimi, ma anche perché si ritiene che un semplice gesto compioto lì possa cambiare le sorti.

È così, ad esempio, la Fontana di Trevi a Roma dove il rito vuole che si lanci una monetina per ottenere ciò che si desidera. Ma non è il solo posto nel mondo in cui la meraviglia del luogo si mescola alla tradizione e alla fortuna. Destinazioni davvero speciali, da raggiungere per colmare lo sguardo di bellezza e per provare un rito speciale.

Alcuni dei più celebri luoghi del mondo che bisogna conoscere per esprimere un desiderio e per fare un viaggio indimenticabile.

La fontana di Trevi a Roma: un grande classico

Maestosa, celebre e profondamente emozionante, è stata realizzata tra il 1732 e il 1759 sulla facciata di Palazzo Poli: stiamo parlando della Fontana di Trevi, a Roma, una delle tappe fondamentali da inserire in un giro alla scoperta della città eterna. Famosa non solo per la sua bellezza, questa fontana è uno dei simboli della Capitale, ma anche dell’Italia intera, più volte protagonista di pellicole celebri, tra le quali è impossibile non citare La dolce vita di Federico Fellini con la scena cult di Anita Ekberg che si tuffa nella sua vasca.

Un’altra ragione per cui è molto amata, deriva dal fatto che è legata a una tradizione: il lancio della monetina. Si dice, infatti, che la si devefar cadere nell’acqua mentre si danno le spalle alla fontana, usando la mano destra e gettandola oltre la spalla sinistra.

Poi ogni lancio ha il suo significato: la prima moneta è per tornare a Roma, la seconda per incontrare il grande amore e la terza per riuscire a sposarsi.

Fontana di Trevi: luoghi in cui esprimere desideri nel mondo

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Fontana di Trevi a Roma: luoghi in cui esprimere desideri nel mondo

La Fontana del Porcellino nel cuore di Firenze

Ci spostiamo a Firenze e, più precisamente, in piazza del Mercato Nuovo a lato dell’omonima loggia. Un luogo nel cuore di questa città d’arte e storia meravigliosa, infatti a poca distanza si trova un’altra tappa imperdibile e celebre: il Ponte Vecchio.

Qui vi è la Fontana del Porcellino, una statua bronzea che rappresenta un cinghiale ferito: ne esiste una originale in marmo che si può ammirare agli Uffizi e un’altra che è stata realizzata successivamente. Oggi l’originale è dal 2004 al museo Bardini, mentre in loco si trova una copia.

Cosa dice la tradizione? Che toccare il naso del porcellino porti buona fortuna: si devono prima strofinare le narici e poi incastrare una monetina nella sua bocca. Se questa cade nella grata è prevista buona sorte.  E anche questa statua è famosa: non solo le è stata dedicata una fiaba da Hans Christian Andersen, ma è visibile anche in due film tratti dalla saga di Harry Potter.

Fontana del Porcellino a Firenze per esprimere  desideri

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Fontana del Porcellino a Firenze: il posto per esprimere desideri

Il Santuario di Covadonga nelle Asturie in Spagna

In Spagna, invece, nelle Asturie c’è il Santuario di Covadonga: un luogo mistico di grande bellezza realizzato dentro una grotta in cui si erge la statua della Vergine. Siamo nel Parco nazionale dei Picos de Europa e si dice che in questo luogo le donne che vogliono sposarsi possano trovare fortuna: basta bere l’acqua della fontana delle sette cannelle per arrivare alle nozze entro l’anno successivo. Si dice anche che, se si butta una moneta nel laghetto sottostante, in cui si getta anche una suggestiva cascata, si possono ottenere fortuna e buona sorte. Un luogo di grande fascino, importante dal punto di vista storico e religioso.

Santuario di Covadonga nelle Asturie in Spagna, per  eprimere desideri

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Santuario di Covadonga nelle Asturie in Spagna: location per eprimere desideri

The Petrifying Well e il pozzo dei desideri nello Yorkshire in Inghilterra

Gettandoci all’interno un oggetto questo viene pietrificato: è un pozzo noto con il nome di The Petrifying Well e si trova a Knaresborough nello Yorkshire, in Inghilterra. Un fenomeno che lo ha reso celebre, tanto da diventare un’attrazione turistica già intorno alla metà del Seicento e da dare vita a tante supposizioni diverse, come quella che si tratti di un pozzo maledetto. Ovviamente la ragione, per cui gli oggetti davvero si pietrificano nel giro di qualche mese, è prettamente scientifica e ha a che fare con il contenuto minerario che crea un guscio. Lì vicino si trova un pozzo dei desideri, al cui internovi è la stessa acqua del Petrifying Well.

The Petrifying Well nello Yorkshire: luogo per esprimere desideri nel mondo

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The Petrifying Well nello Yorkshire: un posto in cui esprimere desideri nel mondo

Portmeirion: gli alberi dei desideri in Galles

Sito celebre che ha fatto da sfondo a tanti spettacoli televisivi, Portmeirion è un villaggio turistico che si trova nel Galles ed è stato realizzato tra il 1925 e il 1975. Al suo interno custodisce anche i resti di un castello che si può datare intorno al XII secolo.

Ed è qui che si trova un posto davvero speciale; infatti, i tronchi sono stati ritrovati con monete da due penny incastrate nella corteccia, perché utilizzati come alberi dei desideri. Nella stessa location si trova anche una fontana che viene utilizzata dalle persone per provare a far avverare un proprio sogno.

Portmeirion: dove ci sono gli alberi per esprimere i desideri

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Portmeirion: qui ci sono gli alberi per esprimere i desideri

Lago di Bled: in Slovenia per un desiderio

Nelle Alpi Giulie, in Slovenia, vi è il Lago di Bled che ha un diametro di circa 2 chilometri: si tratta di un suggestivo specchio d’acqua, con un bellissimo castello che si affaccia sulla sua sponda settentrionale.

Nel centro del lago vi è un’isoletta di piccole dimensioni con diverse costruzioni, tra queste anche la chiesa di Santa Maria Assunta, che custodisce la campana dei desideri. Si racconta che, se fatta suonare tre volte, riesca ad avverare i sogni.

Provare per credere: per raggiungerla basta prendere una barca a remi. Tra l’altro si trova in zona di facile accesso: a soli 35 chilometri dall’aeroporto internazionale di Lubiana e a 55 chilometri dalla Capitale.

Lago di Bled: qui c'è la campana per esprimere desideri

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Lago di Bled: qui si trova una campana per esprimere desideri
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Capodanno a Praga: come festeggiare l’anno nuovo

Praga, capitale della Repubblica Ceca, è una città dal fascino senza tempo. Conosciuta come “la città delle cento torri” per i suoi panorami costellati da guglie gotiche e cupole barocche, Praga è una meta apprezzatissima per celebrare il Capodanno. Passeggiando per le sue strade acciottolate, si possono ammirare monumenti iconici come il Castello di Praga, la Piazza della Città Vecchia con l’Orologio Astronomico e il Ponte Carlo, simbolo della città. Durante le festività di fine anno poi, l’atmosfera si arricchisce di luci scintillanti, mercatini natalizi e tanti appuntamenti pensati per salutare il nuovo anno.

Cosa fare a Capodanno a Praga, tutti gli eventi

Praga propone appuntamenti per tutti i gusti, pubblici e privati, per chi decide di trascorrere qui la fine dell’anno.

Fuochi d’artificio sul Ponte Carlo

Uno dei momenti più attesi è lo spettacolo dei fuochi d’artificio che illumina il cielo sopra il Ponte Carlo. Questo storico ponte diventa un luogo magico per brindare all’anno nuovo, con la vista del Castello di Praga e delle luci della città riflessa sulla Moldava. I fuochi di solito cominciano intorno alla mezzanotte, a celebrare il passaggio tra il vecchio e il nuovo anno. A Praga ci si sposta facilmente a piedi o coi mezzi pubblici, specialmente  durante le feste: per  raggiungere il   ponte si può prendere il tram 17 e scendere alla fermata Staroměstská, o camminare a piedi dalla Piazza della Città Vecchia. Altri luoghi per ammirare i fuochi? Oltre alle sponde della Moldava (dal Ponte Carlo ma anche da most Legií, Cechuv most e Mánesuv most), i fuochi sono visibili da uno dei grandi parchi della città, come Stromovka, Letna Park, Rieger Gardens, Kampa; da in alto, sulla collina di Petrin o lungo le strade che costeggiano il Castello di Praga. Si consiglia di prendere i posti per tempo, di vestirsi con abiti caldi e di preparare una bottiglia del tradizionale spumante Sekt, che va letteralmente a ruba per le feste e per la fine dell’anno.

Invece, per chi preferisce evitare il caos del 31 dicembre senza rinunciare ai fuochi d’artificio, nel pomeriggio del primo gennaio alle ore 18 è in programma un altro spettacolo pirotecnico con i fuochi lanciati da chiatte sul fiume: questo è un evento altrettanto popolare ma più familiare e tranquillo rispetto a quello della notte precedente.

capodanno a praga

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L’atmosfera magica del Capodanno a Praga

Crociera di Capodanno sulla Moldava

Un’esperienza alternativa e indimenticabile per la fine dell’anno è la crociera sulla Moldava. Il programma prevede una cena elegante e musica dal vivo, con vista unica e privilegiata sui fuochi d’artificio. Diverse compagnie offrono pacchetti per questa serata speciale, con partenze serali, generalmente tra le 20 e le 21. I punti di imbarco principali si trovano presso il Ponte Čechův, raggiungibile con il tram 17 (fermata Čechův most), e il Molo di Rašínovo nábřeží, facilmente accessibile con la metro linea B, fermata Karlovo náměstí, oppure con il tram 2, 3, 17 o 21, fermata Výtoň.

Concerto di Capodanno

Per gli amanti della musica classica, il concerto di Capodanno alla Smetana Hall, nella Casa Municipale, è un evento must. Le orchestre eseguono capolavori della tradizione musicale ceca e internazionale in un’atmosfera di grande eleganza. Il concerto ha inizio alle ore 19 del 31 dicembre e ci si arriva con la Metro linea B, fermata Náměstí Republiky. Concerto di Natale anche al Refettorio barocco del convento domenicano di St. Giles (Kostel svatého Jiljí) il 30 dicembre alle ore 16.30 con capolavori della musica classica.

Festeggiamenti all’aperto

Per chi preferisce salutare il 2024 all’aperto, Piazza della Città Vecchia e Piazza Venceslao sono il cuore dei festeggiamenti a Praga. Entrambe le piazze si animano fin dal pomeriggio con concerti dal vivo e spettacoli; mentre alle bancherelle dei mercatini natalizi si possono degustare specialità locali come il trdelník e il vin brulé. Piazza Venceslao, in particolare, è famosa per i suoi spettacoli musicali e di intrattenimento che proseguono fino a tarda notte.

Per raggiungere queste due piazze, si consiglia di utilizzare i mezzi pubblici, vista l’affluenza e le possibili restrizioni al traffico. Piazza della Città Vecchia è facilmente accessibile tramite la metro, fermata Staroměstská sulla linea A, o con i tram che fermano nei dintorni. Piazza Venceslao, invece, si trova a pochi passi dalla fermata Muzeum, servita dalle linee A e C della metro, oppure dalla fermata Můstek, sempre sulla linea A.

Pattinaggio sul Ghiaccio

Per le famiglie o i gruppi di amici e amiche ci sono le piste di pattinaggio sul ghiaccio allestite in città. Le principali si trovano presso la Piazza della Città Vecchia e la Torre delle Polveri e durante le feste natalizie sono generalmente aperte dalle 10 alle 22. Ci si arriva facilmente in tram 9, fermata Jindřišská, o Metro linea A, fermata Staroměstská.

Cenoni di Capodanno

Un’idea originale può essere quella di partecipare a una cena medievale, dove il cibo tradizionale si unisce a spettacoli tematici. Tra le location più suggestive che organizzano queste cene di rievocazione va menzionato il ristorante U Pavouka (la serata inizia intorno alle 19; ci si arriva con la Metro linea B, fermata Náměstí Republiky). Altri ristoranti che propongono menù speciali per il cenone ci sono: La Degustation Bohème Bourgeoise, un ristorante stellato Michelin che propone piatti tradizionali reinterpretati con creatività; il Grand Cru Restaurant, famoso per l’atmosfera intima e una selezione di vini eccellente; Aureole Fusion Restaurant and Lounge, che vanta una cucina raffinata e una vista mozzafiato su Praga.

Vita notturna e discoteche a Praga

Per chi ama ballare fino all’alba, ci sono diversi club famosi che organizzano feste per la fine dell’anno, come il Karlovy Lázně, il più grande club dell’Europa centrale, con apertura intorno alle 21 e chiusura a tarda notte (ci si arriva con la Metro linea A, fermata Staroměstská). Ancora, il Duplex Club si trova in cima a un edificio con una splendida vista su Piazza Venceslao; il Roxy propone musica elettronica di alto livello dalle 22 in poi. Il Duplex si raggiunge in Metro linea A, fermata Můstek; Roxy con il tram 26, fermata Dlouhá třída.

Come muoversi a Praga a Capodanno

I mezzi pubblici di Praga, tra cui tram, metro e autobus, sono efficienti e operano anche durante la notte di Capodanno: per facilitare gli spostamenti, la metropolitana prolunga il servizio fino alle 2 del mattino; i tram notturni sono attivi tutta la notte. Per chi preferisce spostarsi in taxi, è consigliabile prenotare le corse utilizzando servizi affidabili come AAA Taxi (+420 222 333 222) o Bolt per evitare sovrapprezzi. Per quanto riguarda invece i biglietti di bus e metro, conviene acquistare in anticipo un biglietto cumulativo valido per più corse (24 o 72 ore): la soluzione più conveniente per spostarsi senza pensieri. I biglietti si possono acquistare presso le stazioni metro, le edicole e tramite l’app PID Lítačka.

fuochi capodanno praga

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A Praga i fuochi di fine anno si sparano il 31 sera e l’1 gennaio al pomeriggio

Il clima di Praga a Capodanno

Nessuna illusione: il clima a Praga durante il periodo di Natale e Capodanno è freddo, con temperature medie tra -2°C e 3°C. Si consiglia di vestirsi a strati, con un buon cappotto, guanti, sciarpa e scarpe impermeabili. Non sono da escludere nevicate occasionali, che certamente possono aggiungere un tocco di magia all’atmosfera cittadina, ma che richiedono un po’ di preparazione. Controllare e monitorare le previsioni prima di uscire può essere una buona idea per non trovarsi impreparati; così come portare dietro un ombrello compatto o un cappello impermeabile.

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Agafay, un deserto insolito a due passi da Marrakech

Un deserto sì, ma senza dune di sabbia, poco lontano dalla vivacità di Marrakech, dove lasciarsi trasportare in un’atmosfera quasi lunare fatta di paesaggi rocciosi, un cielo sterminato e notti piene di stelle. Il deserto di Agafay è tutto questo, un gioiello nascosto perfetto per chi cerca un’oasi di pace e un’esperienza tra una natura aspra ma allo stesso tempo accogliente.

Agafay, un deserto inaspettato

Il deserto di Agafay si estende a circa 30 chilometri a sud di Marrakech, ed è un territorio che affascina per la sua bellezza desolata e le sue formazioni geologiche uniche. Contrariamente a quanto ci si aspetta da un deserto, Agafay non è caratterizzato dalla sabbia ma da rocce e pietre, regalando ad ogni visitatore l’impressione di essere sbarcato sulla luna, con il suo ambiente che ricorda proprio la superficie nostro satellite.

Il contrasto tra il cielo azzurro e le colline brulle regala uno spettacolo mozzafiato, che si trasforma ulteriormente all’alba e al tramonto, quando le luci giocano con le ombre, creando un’atmosfera quasi mistica. Roccioso e arido, Agafay è anche, incredibilmente, pieno di vita.

Nell’entroterra di questo deserto, infatti, si trovano piccole oasi che, come per magia, fioriscono tra le rocce e l’acqua. Qui, la natura si è adattata a condizioni difficili e accoglie una fauna composta da tartarughe, rane, numerose specie di uccelli e insetti. Nel deserto inoltre c’è un vero e proprio “giardino segreto” dove piante esotiche, alberi da frutto e piante aromatiche prosperano grazie a un sistema di irrigazione tradizionale.

Un deserto sì, ma tutt’altro che arido e privo di vita! Gli abitanti più tenaci di Agafay sono gli uccelli rapaci, come l’aquila reale e il falco pellegrino, e piccole specie di mammiferi come il fennec, la volpe del deserto con le sue grandi orecchie, o ancora, lucertole e serpenti, che si nascondono tra le rocce per proteggersi dal caldo.

Uno degli aspetti che affascina di più chiunque visiti il deserto di Agafay è la possibilità di viverlo in solitudine. Qui non troverai la folla di turisti che solitamente si incontra sulle dune dorate del Sahara, ma uno spazio di assoluta tranquillità nella quale immergerti totalmente. Se sei in cerca di una pausa, di un rifugio in un’oasi di pace fuori dal mondo, trascorrere qualche giorno ad Agafay è sicuramente quello che fa per te.

tramonto deserto Agafay

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Ammira il tramonto sul deserto di Agafay

Oltre la natura: scoprire la cultura berbera nel deserto di Agafay

A circa quaranti minuti di auto da Marrakech, Agafay è una destinazione perfetta per una gita qualche ora. Avrai l’impressioni di vivere in due mondi diversi in una sola giornata, tra la folla cittadina e la solitudine del deserto selvaggio. Se hai più tempo, il nostro consiglio è quello di fermarti almeno per una notte e di dormire nel deserto. Ci sono diverse soluzioni offerte dagli operatori locali, dalle tende più eleganti alle capanne berbere.

Restare per almeno una notte ad Agafay ti darà l’opportunità di perderti tra i tuoi pensieri contando tutte le stelle che potrai vedere nel suo cielo notturno, lontano dalle luci della città.

L’esperienza ad Agafay  saprà regalarti molto altro ancora. Non si tratta infatti di un luogo celebre solo per la sua insolita natura, ma di un posto davvero ricco di storia e di tradizioni. La regione è sempre stata abitata da comunità berbere che ancora oggi vivono in piccoli villaggi sparsi tra le colline, e rappresentano il cuore pulsante del deserto di cui conservano gelosamente le tradizioni millenarie.

Visitando Agafay potrai entrare in contatto con questa cultura, scoprendone usi e costumi, capire come i berberi abbiamo saputo vivere in armonia con un territorio particolare e difficile, conoscere le loro tradizioni, i loro cibi e le loro storie.

Un tempo, le antiche rotte commerciali attraversacano il deserto per collegare Marrakesh alle città del Sud del Marocco e del Sahara. Quella di Agafay è dunque una storia che si intreccia con quelle dei mercanti e dei viaggiatori che nei secoli lo hanno attraversato. Le persone che vi abitano seguono tradizioni antiche, tra cui l’agricoltura secca, l’allevamento di capre e l’artigianato locale.

Alcuni di questi villaggi berberi sono accessibili solo tramite sentieri sabbiosi e rocciosi, il che li rende un’avventura affascinante per chi è alla ricerca di esperienze autentiche.

A tutto questo non può naturalmente mancare un viaggio nei sapori della cucina marocchina. Le specialità locali, come la tajine e il couscous, sono preparate con ingredienti freschi e genuini, che rispecchiano la semplicità della vita nel deserto.

Un’esperienza che dovrai assolutamente provare è quella del tè alla menta, che qui viene servito in abbondanza, accompagnato da dolci tradizionali, come rito di ospitalità.

Nei villaggi potrai acquistare cesti intrecciati a mano, altri oggetti artigianali e tappeti berberi fatti con lana naturale: molti di questi tessuti sono realizzati usando tecniche berbere tramandate da generazioni, e ogni pezzo racconta un po’ della storia della cultura locale.

Anche la musica fa parte della cultura locale e in particolare quella di Agafay è influenzata dalle tradizioni dei Gnawa, un’antica comunità africana. La sera è spesso è possibile assistere a concerti di musica Gnawa, con i suoi tipici strumenti a fiato e a percussione, accompagnati dagli spettacoli di danza.

villaggio berbero Agafay

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Nei villaggi berberi del deserto di Agafay potrai acquistare i prodotti dell’artigianato locale

Cosa fare (e non fare) nel deserto di Agafay

Tra tanto relax, potrebbe venirti voglia di provare qualcosa di diverso. Tra le varie proposte, troverai sicuramente le escursioni in cammello, una delle attività più popolari. Non ci sentiamo però di consigliare attività che sfruttino gli animali, non sempre tenuti in buone condizioni.

Potresi provare invece un’escursione in quad, che ti permetterà di esplorare le colline, oppure fare delle lunghe passeggiate. Tra le attività preferite in zona, lo yoga o meditazione all’aria aperta, approfittando della calma e del silenzio che regnano in questo angolo remoto del mondo.

Inoltre, per via della sua posizione isolata e della mancanza di inquinamento luminoso, Agafay è uno dei migliori luoghi in Marocco per l’osservazione delle stelle. Il cielo notturno, limpido e privo di luci artificiali, offre uno spettacolo incredibile: è possibile vedere le costellazioni in modo straordinariamente dettagliato: se l’astronomia ti appassiona, scoprirai in Agafay è un vero e proprio osservatorio naturale.

Ami la fotografia? La varietà del paesaggio di Agafy e le continue variazioni di luce durante il giorno, rendono il deserto roccioso il posto ideale per scattare foto originali e indimenticabili. Fai attenzione però: la polvere del deserto può rovinare la tua attrezzatura quindi, non dimenticare di portare con te custodie e gusci protettivi, schede di memoria e batterie extra, kit di pulizia per le lenti.

cammelli deserto agafay

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Cammelli pronti a trasportare turisti nel deserto di Agafay

Quando andare: il periodo migliore per visitare il deserto di Agafay

Il deserto di Agafay è una destinazione che può essere raggiunta tutto l’anno, ma i periodi migliori sono senza dubbio la primavera (da marzo a maggio) e l’autunno (da settembre a novembre), quando il clima è mite e soleggiato. In estate, com’è prevedibile, le temperature possono diventare roventi e superare i 40 °C; in inverno le notti possono essere particolarmente fredde e dormire in una tenda, decisamente meno gradevole.

Cosa mettere in valigia

Porta con te indumenti comodi, leggeri e traspiranti per il giorno, qualcosa di caldo per la sera e soprattutto non dimenticare cappello, occhiali da sole e protezione per la pelle, scarpe comode e adatte a camminare su terreni rocciosi e una borraccia per avere sempre una giusta dose di acqua durante le tue attività nel deserto.

Come raggiungere il deserto di Agafay

A soli 30 km da Marrakesh, Agafay si raggiunge in auto con meno di un’ora di viaggio. Da Casablanca invece, sempre in auto, ce ne vorranno quasi 5. Conviene in questo caso, arrivare in treno a Marrakesh e poi spostarsi in auto, taxi o tour organizzato che sia. Infine, il deserto di Agafay è raggiungibile anche da Essaouira, con circa 3 ore di viaggio lungo un percorso meno battuto ma estremamente interessante alla scoperta del paesaggio marocchino.

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Osserva le stelle nel deserto di Agafay senza inquinamento luminoso

Alcune curiosità sul deserto di Agafay

Sapevi che il deserto di Agafay è più antico di quello del Sahara? Mentre il Sahara si è formato circa 2-3 milioni di anni fa, Agafay è una regione che ha visto modifiche geologiche molto più antiche, risalenti a circa 20 milioni di anni fa, quando l’area era coperta da mari preistorici. Le formazioni rocciose e le colline di Agafay sono quindi testimoni di un passato molto più remoto rispetto alla sabbia del Sahara.

Non ti stupirà sapere che il deserto di Agafay è stato utilizzato in diverse occasioni come set per film e pubblicità, grazie alla sua bellezza drammatica e originale. Le sue formazioni rocciose e il panorama mozzafiato lo hanno reso una location perfetta per registi che desiderano ambientare scene in ambienti desertici ma accessibili.

Ad esempio, alcune sequenze di film che raccontano avventure o viaggi nel deserto sono state girate proprio qui. Tra questi Babel (2006), Prince of Persia – le sabbie del tempo (2010) e Spectre (2015), ventiquattresimo film della serie dedicata alle avventure dell’agente segreto più famoso di sempre, 007.

Il deserto di Agafay è molto più di un semplice paesaggio suggestivo: è un luogo ricco di storia e di cultura che può riservare ad ogni visitatore un’esperienza davvero unica. Un angolo di Marocco che merita di essere esplorato a fondo e vissuto in ogni suo aspetto.

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Le mete meno affollate dove sciare alle porte Milano

Gli appassionati di sci non vedono l’ora di rimettere gli scarponi ai piedi e di lanciarsi giù lungo le piste innevate. Attenzione, però, a non affollare tutti quanti gli stessi posti. Ecco perché abbiamo pensato di ricordarvi che in Italia ci sono stazioni sciistiche meno note e quindi anche meno affollate dove potere andare a saziare la vostra sete di sci. A pochi chilometri da Milano sono tantissime le località da raggiungere per una sciata anche in giornata. Ecco quali sono le più consigliate.

Le mete sciistiche della Lombardia

Le Alpi lombarde non hanno nulla da invidiare a quelle delle altre regioni del Nord Italia. Ora, poi, che si stanno preparando alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026, ci sono già delle grandi novità. Inoltre, per chi non scia ma vuole comunque trascorrere una vacanza in montagna, qui si trovano piccoli borghi, tante possibilità di fare attività extra sci e persino di scaldarsi nelle piscine di acque termali. Ecco dove andare a sciare in Lombardia d’inverno.

Inverno in Valtellina

È decisamente la zona più famosa della Lombardia dove andare a sciare. Bormio (dove si terrà il superG e la discesa libera maschile) e Livigno prima di tutto, ma anche Aprica, Santa Caterina Valfurva e Madesimo sono le mete invernali più rinomate della Valtellina. E poi ci sono quelle meno note, come Valmalenco, Cima Piazzi e Teglio che costituiscono comunque il Comprensorio Aprica e Corteno che comprende 50 chilometri di piste. A Bormio si può siare sulla mitica Stelvio, una delle piste da sci più iconiche e impegnative del mondo, famosa per il suo tracciato tecnico, le pendenze mozzafiato e la capacità di mettere alla prova anche i campioni più esperti. È stata inaugurata nel 1982 ed è diventata fin da subito famosa per aver ospitato due edizioni dei Campionati mondiali di sci alpino (1985 e 2005), due finali di Coppa del Mondo (1995 e 2008) e, dal 1993, è teatro della discesa libera maschile di Coppa del Mondo. Con una lunghezza di 3.442 metri e un dislivello di 1.023 metri, rappresenta una sfida unica che affascina e intimorisce al tempo stesso.

Sciare nelle Valli bergamasche

Qui si scia sulle Alpi Orobie, le stesse dell’Aprica, per intenderci, in quanto questa zona sciistica si trova appena sotto la Valtellina. Comprende più di 200 km di piste e, tra le località migliori dove trovare belle piste ma anche altre attività e divertimento, c’è il comprensorio sciistico Foppolo-Carona in Val Brembana, 22 km di piste e sette impianti di risalita che arrivano fino ai 2.130 metri di quota. Ci sono anche i Piani di Bobbio, 35 km di piste e otto impianti che portano a quasi 2mila metri e una moderna cabinovia che parte dal delizioso paese di Barzio per raggiungere altrettante piste di sci alpino, sci nordico, snowboard, fondo, telemark e anche bob e slittino. Ai Piani di Bobbio c’è la pista pià famosa, la Pista Cedrino, classificata come una pista nera, di circa un chilometro, quindi un tracciato dedicato agli sciatori più esperti. È una pista sicuramente molto tecnica e caratterizzata da una forte pendenza, aspetti che la rendono sicuramente una sfida interessante per gli amanti dello sci. Si trova sul versante Valtorta, che è meno affollato rispetto alle altre aree del comprensorio.

Le stazioni sciistiche di Como e Lecco

Siamo soliti associare questa zona lombarda al lago e alle attività legate al lungolago. Invece, le provincie di Como e di Lecco comprendono anche delle località di montagna dove è possibile andare a sciare, anche in giornata. Prendete la Valsassina, per esempio, e le montagne del Lago di Como, molto comode per chi arriva da Milano – da cui partono i “bus della neve” – o dalle città del Nord. Qui ci sono stazioni sciistiche come Bobbio, Artavaggio, Piani d’Erna, Pian delle Betulle, anche detto Ultimo Paradiso, un luogo isolato e tranquillo, dove la natura è sempre stata rispettata e conservata, con il suo laghetto alpino, la caratteristica chiesetta degli Alpini e le piccole casette armonicamente integrate nel paesaggio, e la località di Valtorta, sul versante bergamasco. Il comprensorio di Bobbio & Valtorta comprende 35 km di piste per lo sci alpino ed è particolarmente adatto alle famiglie, la maggior parte delle piste sono infatti adatte anche agli sciatori principianti. Quest’inverno peraltro c’è una nuova area per i bob.

Le piste della montagna bresciana

Anche Brescia e provincia sono famose più per altre attrattive che non per lo sci, tanto da essere il secondo polo turistico della Lombardia grazie ai laghi Garda, Iseo e Idro, all’offerta culturale, a tre siti Unesco e anche all’enogastronomia, con l’area del Franciacorta. Eppure, la montagna bresciana, con le sue tre valli, Camonica, Sabbia e Trompia, ha anche un aspetto invernale non da poco, specie per le famiglie, con sette comprensori sciistici che partono dai mille metri fino ad arrivare ai 3.000 del ghiacciaio Presena. Ci sono località come Ponte di Legno – la più famosa, forse – nel comprensorio Pontedilegno-Tonale o come Gaver e Bagolino o ancora Maniva mentre in Val Palot, i bambini dai 6 ai 10 anni possono sciare per tre giorni con skipass e maestro gratis.

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7 “sfizi” in vacanza che rendono il viaggio indimenticabile

Ci sono alcuni comfort considerati “extra” che riescono ad alzare la qualità della vacanza senza impattare eccessivamente sul budget. Proprio su questo si basa la ricerca di Huffpost che, con l’aiuto di alcuni consulenti di viaggio, ha selezionato 7 “sfizi” in vacanza che sono capaci di rendere memorabile il viaggio. Sogni una vacanza indimenticabile? Prova a valutare di aggiungere almeno 1 di questi servizi aggiuntivi: non te ne pentirai! La ricerca ha mostrato in primis il ruolo considerevole dei consulenti di viaggio: questi professionisti, rimasti un po’ alla porta per i primi anni di boom delle prenotazioni online, sono tornati con una veste nuova. I più talentosi hanno saputo reinventarsi dando un servizio esclusivo e aggiuntivo a chi viaggia che sceglie quindi di affidarsi a loro per un viaggio effetto wow.

Servizi a misura di bambino

Si parla spesso di family hotel e family resort: tra i target più esigenti da accontentare ci sono proprio le famiglie. I bambini hanno bisogno di comfort, intrattenimento e programmi adatti a loro. Risparmiare sulla scelta dell’albergo può comportare poi spese più alte per attività dedicate ai piccoli, oppure baby sitting mentre i genitori fanno visite che annoierebbero i bimbi. Scegliere invece una struttura family friendly con servizi ad hoc sarà un ottimo investimento in termini di risparmio tempo e serenità emotiva. Con un family hotel specializzato si troveranno laboratori creativi, miniclub, animatori e piscine per soddisfare ogni piccolo viaggiatore. Alcune strutture hanno persino camere spaziose e attrezzate per alleggerire gli spostamenti fornendo giochi, culle, lettini e altri accessori.

Destinazioni remote ed esperienze uniche

Il secondo trend è quello di provare a uscire dalle mete più battute provando a schivare l’overtourism per spostarsi invece verso mete remote dove si possono vivere esperienze uniche. Dalla crociera sull’Artico ad una gita in barca nel Borneo fin oad un soggiorno ad Amanjiwo: sono tante le opportunità da non sottovalutare. Un’altra opportunità effetto wow? La Cambogia: dormire sotto il suono di una cascata o praticare lo zip-lining nella foresta permetterà di costruire ricordi preziosi. Spostandosi dalle mete più battute e provando ad esplorare le nuove destinazioni emergenti si potranno scoprire gemme nascoste, persino in alta stagione senza temere code e stress o affollamenti che inevitabilmente rovinano un po’ il mood vacanziero.

Il comfort dei voli in prima classe

In pochi li guardano davvero ma siamo sicuri che sia così impossibile viaggiare comodi in aereo? L’alternativa alle low cost è investire un po’ di più nei voli di lunga durata puntando su classe business o first class. Utilizzando punti e miglia si può risparmiare considerevolmente e tenendo d’occhio le promozioni durante l’anno i costi possono diventare accessibili. Arrivare riposati e senza dolori a gambe e schiena è un plus che migliora l’inizio della vacanza. L’esperienza esclusiva con accesso a lounge esclusive, check-in con imbarco prioritario e pasti gourmet dà l’inizio alla vacanza con qualche coccola in più meritata.

Volare in prima classe tra i comfort luxury

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Volare in prima classe: il comfort di lusso che fa partire la vacanza con il piede giusto

Early check-in in hotel

Quando prenotiamo gli alberghi sappiamo bene che gli orari di check-in e check-out non sono sempre comodissimi. Seppur molte strutture offrano un deposito bagagli custodito, la mancanza di un bagno e uno spazio in cui rilassarsi si sente. Chi non vuole attendere fino al pomeriggio e avere la certezza di poter accedere alla propria camera può mettere in pratica una mossa furba: pagare una notte in più, prenotando anche quella antecedente all’arrivo. Alcuni luxury hotel offrono invece il servizio di early check-in: non si pagherà l’intera notte ma solo una piccola differenza concordando l’orario d’arrivo.

Resort all inclusive

Un altro trend interessante che rientra tra i 7 sfizi irrinunciabili sono i resort tutto incluso. Nonostante molti li ritengano limitanti poiché come villaggi con ogni servizio bloccano un po’ l’esplorazione local tra piatti tipici e altre attività, si può dire con certezza che è un buon modo per chi vuole staccare la spina, ricaricarsi e avere sotto controllo il budget. Nessuna preoccupazione su cosa fare, dove mangiare o dove andare: c’è già un planning con tante attività pronte e diversi ristoranti e buffet offrono piatti di cucina locale e internazionale per accontentare ogni viaggiatore.

Sceglilo se vuoi una vacanza “senza pensieri”: i pacchetti includono non solo cibo, bibite, camera e attività ma spesso esperienze aggiuntive tra cui intrattenimento, spa, angoli wellness, escursioni. Chi vuole fare una vacanza indimenticabile ma tenere sotto controllo il budget sa di poter contare su questa tipologia di resort.

resort all inclusive tra i 7 sfizi per una vacanza memorabile

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Prenotare un resort all inclusive, uno degli sfizi luxury ma accessibili per una vacanza da sogno

Hotel hopping per un momento luxury

Hai mai sentito parlare di hotel hopping? Si tratta di poter vivere un po’ della magia luxury di queste location esclusive senza prenotare una stanza ma ad esempio limitandosi a frequentarli per un aperitivo. Dai rooftop con vista a degli eventi musicali, si riesce così a concedersi una coccola stellata senza spendere troppo. La pratica viene apprezzata dai viaggiatori che desiderano il meglio dell’ospitalità senza però impegnarsi troppo a livello economico: cene gourmet, degustazioni di vini e serate a tema sono solo alcune delle opportunità anche se il momento dell’happy hour resta il più accessibile.

Hotel hopping per il lusso accessibile

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Godersi un aperitivo in un hotel stellato

Tour privati e personalizzati

Perché aggregarsi solo a tour organizzati quando si possono scegliere quelli privati? Con il supporto di diverse app oggi si possono prenotare passeggiate con un numero ridotto di partecipanti, oppure escursioni in barca. Il risultato è un piano totalmente personalizzato e su misura, portando a casa ricordi unici e speciali. Che tu abbia scelto una visita culturale in una città d’arte o un’avventura immersa nella natura, l’esperienza diventa molto più memorabile e potrai dettare tu tempi e attività concordandoli con l’organizzatore.

Secondo i travel expert intervistati da Huffpost che si occupano di consulenza di viaggio sono questi i 7 extra da mettere a budget che possono trasformare la tua vacanza in un momento a tutto relax: non pensare però di dover spendere cifre da fortuna, con un po’ di pianificazione potrai coccolare te stesso, la tua famiglia o la tua dolce metà con vacanze luxury a prezzi mini.

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Riapre il Passetto di Borgo a Roma, una passeggiata con vista

I romani lo conoscono tutti, si tratta del Passetto di Borgo e proprio oggi dopo 6 anni di lavoro di restauro ha riaperto ufficialmente. Una passeggiata suggestiva lungo 1 chilometro che collega Castel Sant’Angelo e il Vaticano. Un luogo iconico, ricco di storia, che in passato è servito ad alcuni esponenti della chiesa per fuggire in momenti di pericolo. Il passaggio è simbolo di storia e architettura: passeggiando si passa agilmente dal suggestivo colonnato del Bernini e dalla cupola di Michelangelo fino ad arrivare a Borgo Sant’Angelo.

Non solo un percorso per le ronde papali però, era un vero e proprio passaggio segreto per fuggire dalle stanze papali all’interno della fortezza: tra i primi ad “inaugurarlo”? Clementino VII nel 1527. Oggi il passaggio torna attivo dopo un importante opera di restauro: ma cosa c’è da sapere sul Passetto di Borgo a Roma?

La storia del Passetto di borgo

I local lo soprannominano “er coridore de Borgo”: si tratta di un vero e proprio corridoio sopraelevato e fortificato che collega il Palazzo Apostolico del Vaticano a Castel Sant’Angelo. All’interno delle mura vaticane si snoda fino a via Borgo Sant’Angelo ed è nato in primis come passaggio segreto per scopi difensivi. È stato costruito ai tempi del barbaro Totila che ne 547 ha accampato una sua area proprio qui.

I lavori di fortificazione sono iniziati più tardi e inglobati per essere perfezionati grazie all’intervento di papa Leone IV nell’852. Il suo obiettivo primario era proteggere la basilica di San Pietro e gli edifici circostanti. Durante il medioevo, però, sono intervenuti con alcune opere di costruzione e restauro. Niccolò III nel 1277, secondo le voci autorevoli degli studiosi, ha modificato il Passetto fino a dargli la forma che conosciamo oggi. Gli interventi successivi non sono mancati, prima per opera di Bonifacio IX, poi completati sotto l’antipapa Giovanni XXIII tra il 1389 e il 1415. Le ultime modifiche sono avvenute con i papi Niccolò V, Sisto IV e Alessandro VI che si sono occupati dell’aggiunta di camminamenti di ronda, torri di avvistamento e altre fortificazioni.

Riapre oggi il Passetto di Borgo a Roma

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Riapre il Passetto di Borgo a Roma: cosa c’è da sapere

Cosa si vede passeggiando sul Passetto di Borgo

Sono partite ufficialmente le visite che danno modo di scoprire il Passetto di Borgo con l’aiuto di guide turistiche esperte di Roma che forniranno tanto curiosità storiche e artistiche. Percorrerlo dà modo di scrutare l’incredibile panorama su Roma con una delle viste più privilegiate: partendo da Castel Sant’Angelo, un mausoleo voluto dall’imperatore Adriano e con una mole circolare sormontata dalla statua dell’arcangelo Michele.

Si riconosce poi in modo netto Borgo Pio, uno dei quartieri di Roma più pittoreschi e autentici con stretti vicoli e palazzi storici. Ci si avvicina poi alla Città del Vaticano: qui a dominare la scena è “il cupolone” di San Pietro riconoscibile da qualsiasi punto panoramico della città eterna. Gli occhi più attenti potranno poi notare altri monumenti simbolo: il colonnato del Bernini che incornicia San Pietro, ad esempio.

Usato come via di fuga

Oltre alla protezione, è stato pensato e ideato come via di fuga per garantire al papa il modo di scappare dalle stanze e rifugiarsi a Castel Sant’Angelo in caso di pericolo. La storia ci racconta due episodi emblematici: nel 1494 Alessandro VI Borgia lo ha utilizzato per sfuggire alle truppe di Carlo VIII di Francia, nel 1527 invece è stato il papa Clemente VII a trovarlo utile durante il Sacco di Roma con la complicità delle guardie svizzere che si sono sacrificate per rallentare i Lanzichenecchi.

Non solo via di fuga però: è stato anche un luogo di passaggio per prigionieri di alto profilo. Tra i nomi più celebri Beatrice Cenci che sembra lo abbia percorso in catene prima dell’esecuzione nel 1599. Un gossip riguarda invece l’utilizzo del Passetto per incontrare le proprie amanti: il nome che è associato alle notti di passione è quello di Alessandro VI ma non ci sono fonti ufficiali che lo testimoniano.

Dalla fine del Cinquecento in poi ha perso la funzione difensiva e oggi, grazie alla sua riapertura visitando il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo è possibile ripercorrerlo godendosi una vista unica su Roma e scattando alcune foto ricordo perfette persino da condividere sui social.

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La straordinaria Mano del Desierto ad Atacama, in Cile

Sembra quasi di essere fuori dal mondo, su un altro pianeta. Un luogo di sabbia, rocce e dove crescono piante che sono state capaci di sfidare il clima estremo.

Siamo in Cile, nel deserto di Atacama, un altopiano che si trova sulla costa pacifica del sud America e che si estende lungo 1600 chilometri.

Un luogo dove non piove quasi mai, celebre per essere il posto più arido del mondo e di cui un tratto del suolo è stato paragonato a quello di Marte. È qui che si trova una scultura incredibile, che emerge dalla sabbia allungandosi verso il cielo. Si tratta di una mano, nota come la Mano del Desierto: imponente e spettacolare, potrebbe sembrare un miraggio, ma invece è un’opera potente e straordinaria che vale la pena visitare e scoprire se si programma un viaggio in questa zona del Cile.

La Mano del Desierto, l’opera che emerge dalla terra in Cile

È stata inaugurata a marzo del 1992 e da allora è uno dei simboli di un luogo dal fascino incredibile che attrae viaggiatori da tutto il mondo. Siamo in Cile, affascinante Paese dell’America del Sud, ricco di tesori da scoprire e di bellezze da conoscere, oltre a una cultura interessante e vivace.

Qui si snoda il deserto di Atacama, che al suo interno cela tantissime cose da vedere compresa la Mano del Desierto, una scultura realizzata dall’artista cileno Mario Irarrázabal e che si trova a 1100 metri sopra il livello del mare. A quanto pare, è stata strutturata pensando al regime di Pinochet e alle violazioni dei diritti umani che sono stati portati avanti in quel periodo. Ma, come accade per ogni opera, l’interpretazione che le si può dare varia in base alla sensibilità e agli occhi di chi la guarda.

La base è in ferro e cemento e la mano ha un’altezza di 11 metri, il suo colore è tanto simile a quello dell’ambiente circostante che sembra davvero farne parte da sempre.
Un vero spettacolo, imponente e magico, che lascia senza fiato. Ma del resto si trova in un luogo talmente speciale del mondo che non poteva che essere così. Non è l’unica opera celebre dell’artista cileno, che ha realizzato un’altra mano, questa si trova a Punta del Este in Uruguay e in realtà si tratta di dita che emergono in maniera parziale dalla sabbia.

Deserto Atacama la Mano nel Desierto

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Deserto Atacama: la Mano nel Desierto di notte

Come raggiungere la Mano del Desierto

Raggiungere la Mano del Desierto è piuttosto semplice, si trova infatti a circa 75 chilometri in direzione nord-ovest partendo dalla città di Antofagasta, affacciata sull’Oceano Pacifico, ed è lungo una strada molto celebre: la Route 5 della Pan American Highway, che va dall’Alaska all’Argentina attraversando 14 Paesi.

Per avere un’indicazione precisa di dove travare questa spettacolare mano all’interno del deserto di Atacama si deve fare riferimento alla zona tra i migli 1309 e 1310.

La sua peculiarità è che la si può vedere anche da distante, viste le sue imponenti dimensioni: come un miraggio ma reale, tangibile e profondamente emozionante. Tanto che, trovandosi davvero nel nulla, spesso viene ricoperta di scritte e graffiti che vengono ciclicamente eliminati.

Cosa ammirare nel deserto di Atacama (oltre alla Mano)

Un luogo inospitale, dalla storia antica e dal fascino inebriante in cui ogni scorcio leva il fiato: è il deserto di Atacama in Cile, incastrato tra oceano Pacifico e Cordigliera delle Ande.

Qui se si è fortunati e ci sono state abbastanza piogge si può assistere a qualcosa di magico e unico: ovvero la fioritura, che sembra quasi un miracolo dal momento che avviene in uno dei luoghi più aridi della Terra. I mesi da segnare sono quelli che vanno da settembre a novembre.

La maggior parte delle città di questa zona del Cile si trova lungo l’oceano, mentre la sua area interna è stata abitata nel passato più remoto da civiltà precolombiane.

Tra le altre peculiarità del deserto di Atacama vi è la sua ricchezza mineraria, che si può riscontrare anche solo sapendo che lungo il deserto si possono incontrare circa 170 città minerarie abbandonate. E poi è il luogo ideale in cui ammirare le stelle: questo altopiano desertico si trova a un’altezza perfetta per osservare il cielo, tanto è vero che ci sono tanti telescopi come quello che si chiama Atacama Large Millimeter Array (Alma) che è stato realizzato da Paesi europei, Giappone, Usa, Canada e Cile. Oltre a questo ci sono diversi siti di osservazione.

Tra le altre tappe da segnare non si può dimenticare la Valle de la Luna, vicino a San Pedro di Atacama (dista circa 15 chilometri) o il Salar de Atacama, che dista 55 chilometri dalla medesima città ed è un enorme distesa salata.

San Pedro di Atacama è il punto di accesso più importante a questo vasto deserto, ricco di tantissime meraviglie da scoprire oltre a quelle citate. La distanza con la celebre e incredibile mano è abbastanza grande (oltre 350 chilometri), ma lungo un percorso ricco di fascino e meraviglia.

Valle de la luna nel deserto Atacama

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Valle de la Luna nel deserto Atacama in Cile
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Nel 2025 ripartirà il treno Milano-Parigi: cosa sapere

Dal 2023, a causa di una frana che ha bloccato il tunnel ferroviario del Frejus, il collegamento tra Francia e Italia era stato interrotto. Dopo diversi mesi di lavori e un impegno concreto per riportare in funzionamento quest’area di trasporti c’è un data: tra il 15 e il 30 marzo 2025 ripartirà il collegamento di alta velocità tra Milano e Parigi.

Da Milano a Parigi in treno: riparte il collegamento

Se i collegamenti low cost in aereo non mancano, è però evidente come l’aeroporto sia leggermente dislocato dal centro. Un’alternativa? Il treno. Dalla primavera del 2025 sarà possibile tornare a viaggiare sulla linea Torino-Lione che è stata bloccata perché inagibile per un anno e mezzo. Tornerà ad occuparsene Trenitalia che ha sperimentato questo collegamento dal 2021 alla chiusura. Si parla di 10 viaggi al giorno, 5 per ciascuna direzione. Durante l’inverno si raggiungerà anche la meta turistica di Chambery, un’autentica chicca da non perdere.

Buone notizie per i viaggiatori: la liberalizzazione del mercato e di conseguenza la concorrenza permetteranno di avere molte più corse a disposizione. Dal 2027 interverrà nel piano il colosso ferroviario francese SNCF che amplierà la sua presenza su territorio italiano. Un accordo della durata di 15 anni è stato di recente sottoscritto e comprovando i piani di espansioni. SNFC già si occupa della tratta Parigi-Milano condividendo alcuni interessi ma i piani di espansione sono più ampi. L’intenzione primaria è potenziare i collegamenti tra le due città arrivando a 5-6 corse al giorno, sfruttando la riapertura del traforo. I vantaggi per i viaggiatori sono evidenti: più corse, una maggiore offerta e probabilmente prezzi più competitivi.

Quanto tempo ci vuole per il collegamento tra Milano e Parigi in treno alta velocità

Il servizio è davvero interessante: prima si partiva alle 6:25 di mattina dal capoluogo lombardo per arrivare nel capoluogo francese alle 13:22 oppure una seconda tratta era coperta alle 15:53 con arrivo 22:39. Al ritorno il collegamento era alle 7:25 da Parigi con arrivo a Milano alle 14:07 oppure alle 15:12 con arrivo alle 22:07. Questi orari saranno sostituiti con altre proposte e un calendario molto più fitto. Le fermate intermedie sono quelle di Torino, Modane e Chambery. Con circa 7 ore di viaggio in alta velocità si riesce a coprire la tratta senza temere il traffico dagli aeroporti e altri eventuali disservizi dovuti alle distanze. Dopotutto la stazione di Parigi è centralissima e ben collegata con la metro parigina: è tutto già pronto per iniziare a esplorare i monumenti più belli da non perdere e i musei di Parigi.

Il viaggio tra le due iconiche città europee torna ad essere facile, veloce e sostenibile con i collegamenti ad alta velocità: che si tratti di turismo, affari, lavoro o altro la tratta tornerà ad essere una delle preferite dai viaggiatori spiccando per comfort, efficienza e impatto ambientale ridotto rispetto ai voli aerei.

La frana in Savoia ha interrotto ad agosto 2023 il collegamento alta velocità che offriva un’alternativa ai voli. Dopo un lavoro intenso di ristrutturazione per ristabilire l’apertura a partire dalla primavera del 2025 sarà possibile riprendere gli spostamenti tra le due città con un numero maggiore di collegamenti.

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Gli “Occhi di Dio” nella Cava di Prohodna, in Bulgaria

C’è un luogo in Bulgaria in cui lo stupore colpisce al primo sguardo, un posto in cui la storia, la natura e la suggestione hanno dato vita a qualcosa di magico e straordinario.

Stiamo parlando di Prohodna, una caverna celebre per molte ragioni, ma soprattutto perché è sul suo soffitto che si aprono due cavità particolari e uniche: gli Occhi di Dio. I due fori sono incredibilmente simili, per forma e vicinanza, a due occhi che si aprono verso il cielo e regalano a chi visita questo luogo la sensazione di trovarsi in un antro in cui la magia sembra diventare palabile.

È la natura che con il tempo ha saputo dare forma a qualcosa di incredibile e che merita assolutamente una visita. Se a questi fori, infatti, si aggiunge l’importanza storica del sito e il fatto che sia la destinazione perfetta per chi ama l’adrenalina, allora le ragioni per raggiungere la grotta carsica di Prohodna sono davvero tante.

La caverna di Prohodna che nasconde gli Occhi di Dio

Un luogo magico, quasi mistico, in cui lasciare che la fantasia abbia la meglio per assaporare pienamente la meraviglia di ciò che ci circonda. Siamo in Bulgaria, nella zona centro settentrionale di questo paese europeo: è qui che sorge la grotta carsica di Prohodna, sulla cui sommità si aprono le due straordinarie fessure ribattezzate Occhi di Dio.

Quest’area è molto celebre, intanto ci troviamo all’interno del Parco geologico Iskar-Panega, che è interessante per la speleologia, poi questa grotta pare essersi formata durante l’era Cenozoica e, più precisamente, nel Quaternario: quindi è interessante anche dal punto di vista storico, anche perché al suo interno si trovano tracce di vita umana durante la preistoria, segno che la grotta è stata abitata.

Occhi di Dio nella grotta di Prohodna

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Gli Occhi di Dio si trovano nella grotta di Prohodna

È anche molto vasta, pare che sia la grotta più grande della Bulgaria: è lunga 262 metri ed è una destinazione molto amata da chi pratica bungee jumping; infatti, è dal suo ingresso più grande (ne ha due), che è alto circa 45 metri, che si può praticare questa attività adrenalinica. Inoltre si tratta di una destinazione apprezzata anche dagli scalatori.

Ma il vero tesoro è celato sulla sua sommità e lo si può ammirare alla perfezione all’interno: sono gli Occhi di Dio, che sono stati cesellati dalla natura stessa per mezzo dell’erosione e che sono davvero spettacolari in ogni momento dell’anno o della giornata. Di notte, ad esempio, sembrano uno sguardo colmo di stelle e da lì si può ammirare anche la luna.

Come raggiungere la grotta di Prohodna

Per vedere con i propri occhi tanta meraviglia si deve raggiungere il villaggio di Karlukovo: la grotta di Prohodna, infatti, si trova a circa due chilometri di distanza. Se si arriva da Sofia, la capitale del Paese, ci vuole circa un’ora e mezza dal momento che i due siti distano tra loro circa 110 chilometri.

E, senza dubbio, si tratta di una destinazione molto interessante non solo per chi ama scoprire siti naturali affascinanti, ma anche per coloro che apprezzano location che abbiano una valenza storica. E la grotta Prohodna lo è per la sua storia antica, per il fatto che sia stata abitata nel corso della preistoria e anche per un certo aspetto mistico, si dice infatti nel passato più antico questo luogo fosse un sito religioso.

Un posto da raggiungere per rimanere affascinati dalla bellezza della natura e dalla sua capacità di creare luoghi incantevoli e che tolgono il fiato. Ma anche fragili: gli occhi si sono formati con l’erosione e con il tempo quella potrebbe continuare a modificarne l’aspetto.

Ingresso della grotta di Prohodna

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Ingresso della grotta di Prohodna in Bulgaria
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Dove andare ai Piani di Bobbio se non scia

I Piani di Bobbio sono una delle destinazioni più apprezzate della Lombardia per gli amanti della montagna, un luogo che affascina ogni anno migliaia di visitatori per la sua posizione strategica e la varietà di attività che offre. Situata nel cuore della Valle di Valsassina, ai piedi delle Grigne, questa località è famosa per il comprensorio sciistico e per le sue piste da sci, ma è altrettanto nota per la vasta gamma di esperienze che si possono vivere anche senza sciare.

In effetti, non è necessario indossare gli sci per godere della bellezza di questi luoghi. Se siete alla ricerca di un’opportunità per immergervi nella natura incontaminata, i Piani di Bobbio offrono molteplici alternative pensate proprio per chi preferisce trascorrere il tempo in modo più tranquillo. Dalle passeggiate sulla neve alle escursioni con le ciaspole, passando per momenti di relax nei rifugi tipici della zona, questa località è ideale anche per famiglie, escursionisti, e per chiunque voglia semplicemente respirare aria fresca, lontano dal trambusto quotidiano.

Ciaspolate nei boschi innevati

Una delle attività più affascinanti da fare ai Piani di Bobbio senza sciare è ciaspolare. La montagna innevata diventa il teatro perfetto per escursioni con le ciaspole, una pratica che permette di immergersi nella bellezza dei boschi senza lo stress degli sci. Il percorso più famoso parte da Baiedo, una frazione di Pasturo, e conduce alla chiesetta di San Calimero. Questa escursione è adatta a tutti, con un itinerario di difficoltà media che si snoda tra i boschi di faggi e conifere.

In alternativa, per chi cerca un’esperienza più completa, è possibile intraprendere percorsi che conducono ai rifugi, come il rifugio Riva o il rifugio Sassi Castelli. Entrambi i rifugi sono facilmente raggiungibili dai Piani di Bobbio e offrono escursioni con le ciaspole anche per principianti. Gli itinerari sono ben segnalati e permettono di esplorare le montagne in tutta sicurezza, mentre si può godere di panorami mozzafiato.

Se non si è mai provato a camminare con le ciaspole, ai Piani di Bobbio è inoltre possibile noleggiare tutta l’attrezzatura necessaria. Gli itinerari più facili sono perfetti per chi è alle prime armi o per chi vuole portare i bambini a vivere la neve. Un percorso molto apprezzato è quello che conduce all’ex Albergo Pequeno, un hotel dismesso degli anni ’60. Si tratta di un tragitto pianeggiante, con solo 130 metri di dislivello, che offre la possibilità di fare un’esperienza piacevole e rilassante sulla neve, senza troppa fatica.

Escursioni notturne

Per chi desidera vivere un’esperienza unica e affascinante, un’escursione notturna con le ciaspole è un’opzione imperdibile. Una delle più suggestive è quella in Val Biandino, che porta al rifugio Madonna della neve di Introbio. L’itinerario si sviluppa su un anello di 3 km con un dislivello di 140 metri, ideale per chi cerca tranquillità e bellezza in un paesaggio incontaminato.

Le escursioni notturne sono particolarmente spettacolari nelle serate di luna piena o sotto un cielo stellato, quando il paesaggio innevato assume un’atmosfera magica. Questa attività, che non richiede esperienze precedenti, è un’opportunità per godere della montagna da una prospettiva diversa.

Rilassarsi nei rifugi montani

Anche senza sciare, i rifugi sono una tappa obbligata per chi visita i Piani di Bobbio. Oltre a essere luoghi perfetti per una pausa durante una ciaspolata, i rifugi offrono un’accoglienza calorosa, pranzi e cene tipiche della montagna. Polenta, formaggi locali e piatti rustici sono solo alcune delle prelibatezze che si possono assaporare.

Polenta, formaggi

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Un gustoso piatto di polenta al formaggio

Il rifugio Sassi Castelli, ad esempio, è raggiungibile facilmente dai Piani di Bobbio, sia a piedi che con la funivia da Moggio. Qui è possibile fare una pausa e godere della tranquillità del paesaggio montano, gustando piatti tipici preparati con ingredienti freschi e locali.

Birdwatching e natura

I Piani di Bobbio, grazie alla loro posizione privilegiata, sono un punto di osservazione ideale per gli amanti della natura e del birdwatching. Durante le escursioni, è possibile ammirare la fauna locale e, con un po’ di fortuna, avvistare alcune specie di uccelli tipiche della zona. La biodiversità della montagna rende ogni passeggiata un’opportunità unica per entrare in contatto con la natura e osservare la vita che popola questi luoghi anche durante l’inverno.

Centri benessere e strutture termali

Se dopo una giornata di cammino sulla neve desideri un po’ di relax, i dintorni dei Piani di Bobbio offrono diversi centri benessere dove è possibile concedersi un trattamento rigenerante. Le strutture termali locali sono perfette per combattere il freddo invernale e rigenerarsi con massaggi, saune e bagni caldi. Un’ottima opzione per chi cerca un po’ di riposo e benessere in mezzo alla natura.