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Un giorno a Carpentras, splendida cittadina provenzale

Adagiato ai piedi del Mont Ventoux, in un paesaggio da fiaba che ha tutti i colori e i profumi dei villaggi provenzali, Carpentras è un gioiello francese tutto da scoprire: dalle facciate ocra dei suoi palazzi al verde delle colline circostanti, fino ai sapori dei prodotti agroalimentari tradizionali del territorio e le atmosfere vintage degli storici mercati brocantes, dove tante antichità aspettano solo nuovi spazi da decorare.

Si trova nel cuore della Provenza del Rodano, al riparo dal vento di Maestrale, ed è stata terra papale dal 1229 al 1791. Ottima meta per chi vuol vivere un’esperienza di viaggio autentica, a passo lento tra paesaggi mozzafiato, storia e folklore. Un’ottima alternativa alle più celebri destinazioni di questa splendida regione della Francia meridionale, alle quali Carpentras non ha proprio nulla da invidiare.

Cosa vedere a Carpentras

Il borgo, situato nel dipartimento della Vaucluse, conta poco più di 3mila abitanti e vanta un’antica e ricca storia, che affonda le proprie radici nell’epoca romana. Nel Medioevo, inoltre, Carpentras ospitò la prima sede della cattività avignonese del papato, e per qualche tempo il poeta Francesco Petrarca vi stabilì la propria residenza.

L’antica cittadina, che nel corso dei secoli si è trasformata fino a raggiungere la sua peculiare struttura a cuore, ha inoltre sempre rivestito un ruolo centrale nell’economia della regione, rappresentando un importante snodo e crocevia commerciale.

Ogni angolo di Carpentras svela un tesoro magnifico, legato alla sua storia e alle tradizioni che da secoli vengono tramandate di generazione in generazione. Ecco tutto quello che puoi ammirare in una giornata, passeggiando per le viuzze di questo bellissimo borgo provenzale.

La Sinagoga

La storia di Carpentras è legata a doppio filo alle religioni cristiana ed ebraica. Qui si stabilì la Santa Sede dal XIII al XVIII secolo, che influì sull’architettura del borgo, mentre la presenza degli ebrei, protetti dai Papi, ne ha segnato la cultura.

Qui, infatti, si trova la Sinagoga più antica della Francia, risalente al 1367 e ancora attiva. Un monumento importante e incantevole, al cui interno sono conservati tantissimi utensili e oggetti utilizzati per la liturgia risalenti ai secoli passati. Per visitarla dovrete entrare nel cuore di quello che fu il ghetto ebraico di Carpentras, in place Maurice Juiverie, nel centro storico della cittadina.

L’Arco Romano e la cattedrale di Saint Siffrein

Risale al I secolo dopo Cristo ed è stato tra i primi edifici a essere inseriti, nel XIX secolo, nella lista dei monumenti storici francesi. L’Arco di Carpentras, a due passi dalla Sinagoga, è una testimonianza simbolo della storia di Carpentras. È caratterizzato da bassorilievi ben conservati e nel corso del tempo è stato inglobato nel contesto architettonico circostante, sino a diventare parte dell’attuale Palazzo di Giustizia (l’ex Palazzo Vescovile). Vi consigliamo di far visita anche alla vicina e bellissima torre del Battifredo, costruita nel XV secolo e caratterizzata da un magnifico campanile realizzato in ferro battuto e finemente istoriato.

Tutti questi elementi sorgono sulla grande piazza ribattezzata General De Gaulle, dove si affaccia anche la splendida cattedrale di Saint Siffrein, in stile gotico meridionale. Costruita nel XV secolo e dedicata al patrono Saint Siffrein. La cattedrale presenta incantevoli vetrate decorate in puro stile gotico provenzale, e conserva una bellissima pala d’altare quattrocentesca sulla quale è stata raffigurata la Vergine assista accanto a Saint Siffrein e a San Michele.

Se avete un po’ di tempo fate anche un salto al Musee Sobirats, una interessante residenza privata con un elaborato ed elegante arredamento che risale all’epoca di Luigi XV.

Cattedrale di Saint Siffrein, nel cuore di Carpentras

Fonte: iStock

Cattedrale di Saint Siffrein, Carpentras

La Porte d’Orange

La Porte d’Orange si trova nella parte settentrionale del centro storico di Carpentras ed è l’ultima testimonianza dell’antica cinta muraria del XIV secolo che circondava la città. Un tempo, infatti, le mura erano lunghe quasi 2 km e contavano ben 32 torri e quattro porte di accesso.

L’ospedale Hôtel-Dieu

Risale al XVIII secolo e conservata tutt’oggi il suo aspetto originale. L’hôtel-Dieu, che si trova nella punta meridionale del centro storico di Carpentras, fu anticamente l’ospedale più importante della regione insieme alla sua farmacia (apotecario speziale). È stato trasformato oggi in una bellissima biblioteca-museo, chiamata l’Inguimbertine, con migliaia di libri e diverse mostre e attività dedicate a studenti e visitatori.

I Mercati di Carpentras

Carpentras non è solo storia, paesaggi e architettura, ma anche terra di sapori, tradizioni e stile. E le massime espressioni di questi elementi sono i suoi mercati.

Se si parla di cibo, nel mercato del tartufo di Carpentras, che si svolge ogni venerdì da fine novembre a inizio marzo, potrete trovare il famoso “diamante nero” e tante altre specialità del territorio. In base alle stagioni, potrete assaporare anche le fragole, i meloni e gli squisiti vini della Côtes du Ventoux.

C’è poi il mercato provenzale, che ogni venerdì mattina invade il centro cittadino con profumi floreali e fruttati e colori intensi, creando atmosfere uniche tutte da vivere. Ma uno dei più caratteristici è il mercato brocantes, ovvero il mercatino delle pulci settimanale più importante della Provenza. Si ripete ogni domenica ed è un tripudio di anticherie che attirano tantissimi appassionati e curiosi.

Se cercate boutique di moda, invece, potrete passeggiare lungo il cosiddetto Passage Boyer, nel cuore pulsante di Carpentras, una via ricoperta da un enorme tetto in vetro e molto chic.

Quando visitare Carpentras

Carpentras, come tutta l’area della Provenza, è caratterizzata da un clima mediterraneo, mite, caldo e piacevole in tutte le stagioni. Il mese più freddo dell’anno è gennaio, mentre quello più caldo è luglio, durante il quale le temperature possono salire sino a quasi 38°C. L’autunno è la stagione più piovosa, pertanto vi suggeriamo di visitare questa zona in primavera, quando la fioritura e la rinascita della natura conferiscono a Carpentras un’atmosfera fatata.

Come arrivare a Carpentras

  • In auto: si raggiunge tramite l’Autostrada A7 tra Lione e Marsiglia, prendendo l’uscita n°22 “Orange Sud” e percorrendo la Strada Statale per 27 km fino all’uscita n° 23 “Avignon Nord”;
  • In aereo: si possono raggiungere gli aeroporti di Avignone, distante 32 km o di Marsiglia, distante 96 km;
  • In treno: si sfrutt la linea ferroviaria “Avignon-Carpentras” e si scende alla stazione di Carpentras, a circa 3 km dal centro storico della cittadina provenzale. Ci sono collegamenti regolari TGV da Marsiglia (25 minuti) e da Parigi (2 ore 40).
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Viaggio nei luoghi misteriosi dell’horror selvaggio e surreale con Jenna Ortega

La comedy horror Death of a Unicorn, al cinema dal 10 aprile 2025, conferma che la versatilità dell’Ungheria come location cinematografica internazionale continua a evolversi. Il film, scritto e diretto da Alex Scharfman, coinvolge il simpatico Paul Rudd e l’amata Jenna Ortega della serie Mercoledì in una storia insolita e imprevedibile, condita da una buona dose di follia. I paesaggi naturali dell’Ungheria fanno da sfondo a una black comedy horror soprannaturale prodotta da A24 e dal famoso regista Ari Aster.

Death of Unicorn è un film di natura indipendente, che non può contare su un budget molto alto, ma incoraggia una riflessione sullo sfruttamento delle risorse del pianeta da parte dell’essere umano, in una chiave surreale e senza dubbio coraggiosa. Gli unicorni qui sono pericolosi e letali, ma anche una incredibile fonte di guadagno quando si scopre il loro potere di guarigione a dir poco miracoloso. L’egoismo della società moderna, cinica e capitalista si pone al centro della storia, sottolineando la capacità dell’uomo di sfruttare ogni cosa senza curarsi delle conseguenze.

Death of a Unicorn location

Fonte: Ufficio stampa

Le location del film Death of a Unicorn

Di cosa parla Death of a Unicorn

Paul Rudd e Jenna Ortega sono un padre e una figlia che viaggiano in auto per raggiungere la lussuosa dimora di un ricco imprenditore nella campagna canadese. Rudd è un avvocato in gamba che spera di chiudere un accordo vantaggioso per assicurare alla sua famiglia un futuro senza pensieri, ma lungo il percorso un imprevisto cambia tutto. La coppia investe accidentalmente un puledro di unicorno e il fine settimana a casa del ricco proprietario di un’azienda farmaceutica prende una piega inaspettata e surreale, ma anche brutale.

Dove è stato girato

Nonostante l’ambientazione secondo la sceneggiatura sia il Canada, Death of a Unicorn è stato girato in Ungheria nel 2023. Si tratta di un film abbastanza statico, a parte il viaggio on the road iniziale in una strada isolata in mezzo alla natura, pertanto non sono moltissime le location che la produzione ha dovuto valutare e scegliere per dare il via alle riprese, eppure quelle bastano per farci sognare e per ricordarci che il mondo è un posto meraviglioso (del resto è questo il messaggio che la pellicola stessa vuole trasmettere).

lago Balaton

Fonte: iStock

Tramonto sul lago Balaton

L’Ungheria, infatti, è ricca di paesaggi scenografici naturali e di architetture che ben si prestano a far sognare attraverso il grande schermo tutti gli appassionati di cinema e non solo. La sua capitale, Budapest, è una città con un’identità ben precisa, divisa dal fiume Danubio che regala paesaggi suggestivi ed evocativi. Da non perdere lo storico Castello di Buda che domina la città dall’alto, sulla collina Varghegy.

Death of a Unicorn esplora i dintorni di Budapest, ma gran parte del film si svolge tra gli interni e gli esterni della villa del magnate farmaceutico interpretato da Richard E. Grant.  Questa si trova a Siófok, e più precisamente sul lago Balaton, come ha confermato la proprietaria Laura Correa su Instagram postando alcune foto e video con la didascalia: “Prima che la nostra casa in Ungheria si trasformasse in un grande set cinematografico per il film Death of a Unicorn“.

Una meta dell’Ungheria centro-occidentale, quella della città di Siófok che si trova sponda sud del lago Balaton, che è diventata attrazione turistica per viaggiatori di tutto il mondo soprattutto per le sue spiagge che possono essere raggiunte facilmente da Budapest in treno o in auto.

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Il Blyde River Canyon è l’unico verde al mondo: qui la natura sfida l’impossibile

Nel cuore del Sudafrica, immerso tra le vette del Drakensberg e i panorami selvaggi della provincia di Mpumalanga, si trova un dei luoghi dove la natura sfida l’impossibile. Un posto spettacolare e poco conosciuto: il Blyde River Canyon, detto anche come Motlatse Canyon. Considerato il terzo canyon più grande al mondo e l’unico canyon verde, questo grandissimo abisso, inciso nella roccia, è un vero miracolo della natura.
Qui, le pareti rocciose si colorano di verde grazie all’arrampicante vegetazione lussureggiante che crea uno scenario quasi immaginario.
Questo mitico luogo è un mix perfetto di geologia, biodiversità e bellezza paesaggistica. Oggi è una delle mete naturalistiche più affascinanti del Sudafrica.

Tra meraviglie geologiche, viste mozzafiato, escursioni indimenticabili e curiosità sorprendenti: approfondiamo la conoscenza di questo verde canyon in questo articolo.

Un canyon unico nel suo genere

Il Blyde River Canyon si estende per oltre 26 chilometri e in alcuni punti raggiunge una profondità di oltre 800 metri. Ciò che lo rende diverso dagli altri canyon del mondo è la presenza dominante di vegetazione subtropicale che lo abbraccia quasi interamente. Mentre gli altri canyon sono aridi e rocciosi, il Blyde River Canyon è verde e fertile grazie al clima umido e alle abbondanti piogge.
Questo è un inno alla forza creativa della natura, una testimonianza di come il tempo, l’acqua e la vita possano scolpire un’opera d’arte.
Il nome “Blyde” significa “gioioso” e fu dato dai coloni boeri nel XIX secolo per celebrare il ritorno di una spedizione andata a buon fine. Il canyon fa parte della riserva naturale del Blyde River Canyon Nature Reserve, istituita per preservare questo ecosistema straordinario che ospita una vasta gamma di flora e fauna endemiche.

Meraviglie geologiche scolpite dal tempo

Il meraviglioso canyon è il frutto di milioni di anni di erosione da parte del fiume Blyde. Questo ha scavato il paesaggio attraverso strati di arenaria, scisto e quarzite, creando formazioni rocciose spettacolari. Una delle più famose sono le Tre Rondavel: tre gigantesche torri di roccia che ricordano le tradizionali capanne africane con tetto conico. Alte centinaia di metri, queste formazioni dominano la valle sottostante e offrono uno dei panorami più iconici e spettacolari del parco.
Altro sito geologico di rilievo sono i Bourke’s Luck Potholes, pozze cilindriche scavate nella roccia dal vorticoso incontro dei fiumi Blyde e Treur. Le loro forme lisce e levigate, scolpite dall’acqua nel corso dei millenni, sono un vero miracolo naturale, visibile grazie a passerelle sospese che permettono di ammirarle e fotografarle dall’alto.

Un paradiso di biodiversità

Il Blyde River Canyon è anche un rifugio per la biodiversità, grazie al clima mite e alla molteplicità di ambienti, che variano da foreste tropicali a savane, da fiumi impetuosi a pareti rocciose verticali. Questo luogo ospita oltre 1.000 specie di piante, tra cui felci giganti, alberi da frutto selvatici, aloe e protee.
Per gli amanti della fauna, il canyon è un luogo carico di emozioni e di magia. Qui si possono infatti avvistare: babbuini, cercopitechi, antilopi, zebre, e a volte, leopardi.

animali all'interno del Blyde River Canyon

Fonte: iStock

Blyde River Canyon – God’s window

Paradiso anche per chi pratica birdwatching: qui ci sono oltre 250 specie di uccelli, tra cui l’aquila nera e il raro turaco di Knysna. I corsi d’acqua pullulano di ippopotami e coccodrilli, mentre nelle zone più umide vivono rane dai colori accesi e insetti endemici.

Panorami mozzafiato e trekking indimenticabili

Uno dei motivi principali per esplorare il Blyde River Canyon è la possibilità di godere di scenari mozzafiato da numerosi punti panoramici lungo la Panorama Route, una delle strade panoramiche più belle del Sudafrica.
Oltre alle già citate sopra Tre Rondavel e ai Bourke’s Luck Potholes, da inserire nell’itinerario sono anche:

  • God’s Window: un balcone naturale affacciato sulla Lowveld, la pianura che si estende fino al confine con il Mozambico. In giornate di cielo limpido, lo sguardo può andare oltre per 200 chilometri,
  • Wonder View: il punto panoramico più alto della zona, da cui si ammira il canyon e la vegetazione sottostante,
  • Lisbon e Berlin Falls: due spettacolari cascate che danzano abbracciate a una fitta vegetazione, raggiungibili con brevi passeggiate.

Per chi ama le escursioni, il canyon regala numerosi sentieri, sia brevi e adatti a famiglie, che più lunghi e impegnativi.

cosa fare al Blyde River Canyon: trekking

Fonte: iStock

Un viaggiatore che ammira una delle viste panoramiche nel canyon

Il più famoso è il Leopard Trail, un percorso circolare di diversi chilometri che attraversa aree boschive e creste rocciose, offrendo immersioni pazzesche nella natura e panorami da urlo.

Attività e avventura per tutti al Blyde River Canyon

Il Blyde River Canyon è anche un luogo perfetto per chi cerca avventura e sport all’aria aperta. Per gli appassionati di escursioni, per gli amanti degli animali, per i  fotografi alla ricerca di ispirazione e per tutti i viaggiatori curiosi, questo luogo è una meta che lascia senza fiato.
Tra le attività più amate dai visitatori troviamo:

  • Canoa e rafting sul Blyde River, con rapide divertenti ma adatte anche a principianti,
  • Zipline e canopy tour: per un’avventura sospesa tra gli alberi e per un’immersione totale nella foresta,
  • Crociera sul Blyde Dam, per ammirare il canyon da una prospettiva diversa e avvistare gli animali lungo le rive,
  • Birdwatching e fotografia naturalistica.

Per chi vuole vivere un’esperienza immersiva, dormire in lodges, campeggi e guesthouse immersi nella natura, è sicuramente una cosa da non perdere. Questi abbinano comfort e rispetto per l’ambiente.

Un gioiello ancora poco conosciuto

Nonostante la sua straordinaria bellezza, il Blyde River Canyon è ancora poco conosciuto rispetto ad altre meraviglie naturali del mondo. Questo lo rende una destinazione ideale per chi cerca un’esperienza autentica e lontana dal turismo di massa. Immergersi in un ecosistema vibrante, camminare sospeso tra vette verdi e lasciarsi sorprendere da una natura che sembra davvero sfidare l’impossibile: questo è quello che si vive durante un viaggio qui.
Nel silenzio delle sue foreste, nel rumore potente delle sue cascate e nei colori intensi che sfumano gli scorci, il canyon verde racconta una storia antica e affascinante, quella di un mondo selvaggio dove la natura regna sovrana e sfida l’impossibile.

Il canyon è facilmente raggiungibile in auto da Johannesburg o da Nelspruit, e spesso viene combinato con un safari nel vicino Parco Kruger, uno dei più celebri dell’Africa.

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SiViaggia regala il magazine GATE numero 49

Ogni mese vi regaliamo il magazine di lifestyle GATE da scaricare e sfogliare. La rivista, scritta in italiano e in inglese, contiene articoli di viaggi, ma anche di moda, costume e attualità. Alle pagine 36-39 del numero 49 della rivista vi proponiamo un nostro articolo su un viaggio nelle Cotswolds, la campagna più bella d’Inghilterra. Appena fuori Londra, infatti, si apre un meraviglioso paesaggio fatto di colline, di ampie distese verdi – che a primavera si coprono di fiori -, di villaggi in pietra calcare e di antiche cattedrali.

Ma nella rivista vi diamo anche qualche consiglio per gite fuori porta da fare in Italia, come la Costa Smeralda da visitare fuori stagione, o per eventi imperdibili, come salire a bordo della nave scuola della marina militare italiana, l’Amerigo Vespucci, impegnata nel suo Tour Mediterraneo, o visitare alcuni dei Borghi autentici d’Italia.

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Titanic, una scansione 3D svela incredibili dettagli sulla tragedia del 1912

Una nuova e rivoluzionaria scansione 3D del relitto del Titanic mostra al mondo alcuni dettagli finora inediti sulla tragedia avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 dopo la collisione con un iceberg. Grazie alla tecnologia di mappatura subacquea ad altissima risoluzione, i ricercatori possono essere in grado oggi di ricostruire con precisione l’aspetto del transatlantico e le dinamiche delle ultime drammatiche ore a bordo.

Innovativa scansione 3D: come è stata realizzata

La nuova scansione 3D è stata ottenuta grazie a una missione durante la quale una squadra internazionale di esperti ha utilizzato veicoli subacquei telecomandati per realizzare una mappatura tridimensionale – eseguita anche attraverso algoritmi avanzati – completa del relitto situato a circa 3.800 metri di profondità nell’Oceano Atlantico settentrionale.
Questa scansione ha impiegato oltre 700.000 immagini ad altissima risoluzione, unite tramite fotogrammetria, e ha permesso di creare un “gemello digitale” in 3D super accurato presentato al mondo in esclusiva dalla BBC News nel 2023.
La scansione è stata studiata per il nuovo documentario di National Geographic e Atlantic Productions, “Titanic: The Digital Resurrection“.

Cosa svela la scansione del Titanic: nuovi indizi sulla tragedia

La scansione 3D a grandezza naturale ha fornito ai ricercatori nuove chiavi di lettura sulla dinamica dell’affondamento del Titanic.
Ecco i punti chiavi di maggior rilievo:

  • una simulazione al computer suggerisce che a causare l’affondamento del Titanic siano stati dei fori nello scafo grandi quanto un foglio di carta A4. Il Titanic ritenuto inaffondabile, essendo stato colpito dall’iceberg di striscio, ha riportato una serie di fori dai quali è entrata l’acqua lentamente allagando così completamente sei compartimenti e portando la nave a fondo,
  • le deformazioni e le inclinazioni dei ponti forniscono spunti su tempi e modalità di cedimento delle varie sezioni del Titanic,
  • confermate le dichiarazioni dei testimoni oculari secondo cui i tecnici fino alla fine lavorarono per tenere accese le luci della nave – sul ponte di poppa è stata ritrovata una valvola in posizione aperta che indica che il vapore continuava a fluire nel sistema di generazione elettrica – inoltre alcune sale caldaie del Titanic risultano concave, il che suggerisce che fossero ancora in funzione quando sono finite in acqua,
  • viene mostrato un oblò molto probabilmente distrutto dall’iceberg,
  • oggetti, come i mobili, le stoviglie e alcune parti della nave, appaiono disposti con un ordine che lascia intuire le varie fasi del collasso.

Oltre agli aspetti strutturali, la scansione 3D consente di ricostruire ambienti interni con più fedeltà rispetto alle ricostruzioni cinematografiche o fotografiche fatte in precedenza. Questo approfondimento, è un’opportunità per riflettere non solo sulle dinamiche tecniche dell’affondamento, ma anche sulle 1500 vite perse, sull’ingegno umano e sui limiti della tecnologia.

A più di un secolo dalla tragedia, il Titanic continua ad avere un profondo fascino. Grazie a questa nuova scansione, la scienza offre un nuovo punto di vista su una delle catastrofi marittime più famose della storia.

Una nuova frontiera per la storia e la memoria

Questo progetto non ha solo valore tecnico. Rappresenta infatti anche una nuova forma di memoria storica.
Grazie a queste tecniche all’avanguardia è possibile:

  • esplorare virtualmente il Titanic in 3D,
  • avere accesso a una riproduzione più fedele,
  • rendere la storia del Titanic più accessibile con musei virtuali, esperienze immersive e vari strumenti educativi,
  • avere una base su cui continuare gli studi sul relitto.
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Dove andare l’1 maggio in giornata: idee per tutti i gusti

Il 1° maggio, Festa dei Lavoratori, è un’occasione perfetta per staccare dalla quotidianità e regalarsi una gita fuori porta godendo del clima primaverile. Immergersi nella natura, esplorare una città d’arte, rilassarsi al mare o visitare un museo: ci sono tante destinazioni ideali per una giornata all’insegna del relax e della scoperta. Ecco una selezione di proposte, sia all’aperto che al chiuso, da nord a sud.

Gite all’aperto: natura, borghi e panorami mozzafiato

Se il 1 maggio ci sarà bel tempo, l’ideale è trascorrere una giornata a contatto con la natura, passeggiando per un borgo e godendo di panorami imperdibili. Tantissime le mete in Italia adatte per una giornata come questa.

I laghi del nord

Una delle destinazioni più amate per una gita primaverile sono i laghi del nord Italia. Perfetti per fare una passeggiata con vista, godere di un picnic all’aperto o partecipare a una breve crociera. Il Lago di Como, con i suoi borghi eleganti come Bellagio e Varenna, offre panorami romantici e ville storiche da visitare. Anche il Lago di Garda è perfetto per famiglie e coppie che vogliono godersi una giornata all’aria aperta: a Sirmione, ad esempio, si può visitare il Castello Scaligero o rilassarsi alle terme.

veduta dall'alto di Sirmione

Fonte: iStock

Vista aerea castello Scaligero, Sirmione

Colli toscani e borghi umbri

Per chi predilige colline e i paesaggi bucolici, i colli toscani sono perfetti. Organizzare una gita fuori porta a San Gimignano, Volterra o Pienza, gustando vini locali e assaggiando piatti tipici, è un modo bellissimo per trascorrere il 1 maggio all’aria aperta. In Umbria, borghi come Spello, Assisi, Montefalco o Bevagna offrono arte, spiritualità e natura, il tutto in un’atmosfera rilassata e genuina.

Costiera Amalfitana e Cinque Terre

Anche andare verso mare è perfetto per la giornata del 1 maggio: la Costiera Amalfitana e le Cinque Terre sono tra le scelte più scenografiche. Una passeggiata lungo il Sentiero degli Dei o lungo la Via dell’Amore regala panorami unici. Meglio però mettersi in cammino la mattina presto in quanto queste zone potrebbero essere affollate durante i giorni di festa.

vista aerea delle Cinque Terre

Fonte: iStock

Borgo a picco sul mare nelle Cinque Terre

Escursioni e passeggiate nella natura

Parco del Gran Paradiso e Dolomiti

Gli amanti della montagna possono approfittare del 1 maggio per fare un trekking o un’escursione soft nelle Alpi. Il Parco Nazionale del Gran Paradiso, tra Piemonte e Valle d’Aosta, regala sentieri immersi nel silenzio e nella natura, con possibilità di avvistare stambecchi e marmotte. Macchina fotografica alla mano, bagaglio leggero e il 1 maggio può essere l’occasione per intraprendere quel sentiero sognato da tempo. Anche le Dolomiti, con passeggiate intorno alle Tre Cime o al Lago di Braies, sono perfette per chi cerca aria pulita, panorami rigeneranti e spazi aperti.

Parco delle Madonie e Etna

In Sicilia, il 1 maggio può essere l’occasione per una gita sull’Etna, tra crateri e colate laviche. Oppure si può optare per il Parco delle Madonie, ricco di sentieri e borghi autentici come Castelbuono. Anche l’entroterra sardo offre tappe ideali per fare trekking o semplici passeggiate, come il Supramonte o il Parco di Porto Conte.

Idee al chiuso: arte, musei e cultura

Se il 1 maggio dovesse piovere, nessun problema! L’Italia offre davvero tante mete anche per trascorrere una giornata al chiuso. Musei, mostre e residenze storiche sono l’ideale sia per chi ama la cultura, sia per chi vuole comunque organizzare qualcosa durante una giornata di tempo brutto.

Musei aperti e mostre temporanee

Il 1 maggio molti musei statali e mostre temporanee resteranno aperti. Prima di organizzare la visita controlla però sul sito ufficiale della struttura o del Ministero della Cultura. A Roma, oltre ai Musei Capitolini e ai Musei Vaticani, si possono visitare le Scuderie del Quirinale o il MAXXI. A Milano, la Pinacoteca di Brera e il Museo del Novecento offrono un’ottima opportunità di rifugiarsi tra eccellenti capolavori.
Anche città come Torino, Napoli, Firenze e Palermo offrono una vasta scelta culturale al coperto.

Ville, castelli e residenze storiche

Molte residenze storiche, ville e castelli, aprono le porte durante il periodo primaverile. La Reggia di Caserta, con i suoi giardini maestosi, è tappa ideale per una gita fuori porta del 1 maggio.

giardini reggia di caserta

Fonte: iStock

Giardini della Reggia di Caserta

Anche la Venaria Reale vicino Torino o Villa d’Este e Villa Adriana a Tivoli, propongono una giornata immersi nella cultura e nel verde. Ideali da esplorare in un giorno festivo.

Gite per famiglie e bambini

Chi viaggia con bambini avrà magari necessità di trovare soluzioni family friendly. Parchi divertimento, fattorie didattiche o agriturismi con eventi ad hoc per i più piccoli.

Parchi divertimento e zoologici

I parchi divertimento da nord a sud Italia sono tantissimi. Si può optare per Gardaland sul Lago di Garda, Cinecittà World vicino Roma o Mirabilandia in Emilia-Romagna. Questi sono perfetti per grandi e piccini. Divertimento assicurato per tutte le fasce d’età. In alternativa, si possono anche trovare zoo e bioparchi come lo Zoom di Torino, il Bioparco di Roma o il Parco Natura Viva in provincia di Verona che offrono esperienze educative a contatto con gli animali e la natura.

Agriturismi e fattorie didattiche

Per le famiglie che cercano un’esperienza più slow, inoltre, ci sono tanti agriturismi e fattorie didattiche in tutta Italia che propongono pranzi a tema primavera all’aperto, attività con gli animali e laboratori manuali per bambini. Questa opzione è perfetta per mixare natura, relax e buona cucina durante la giornata del 1 maggio.

Eventi e sagre del 1 maggio

In molte città italiane, il 1 maggio coincide anche con feste locali, concerti e sagre. L’evento sicuramente più famoso è il Concertone del Primo Maggio a Roma, in Piazza San Giovanni, con grandissimi nomi della musica italiana e internazionale. Ma anche in piccoli centri si trovano feste di primavera, mercatini d’artigianato e eventi enogastronomici, ideali per una giornata all’insegna di cultura, musica e cibo tipico. Ad Ascoli Piceno, nelle Marche, ad esempio, si svolge l’evento Fritto Misto dove poter assaggiare tantissime bontà fritte non solo dell’Italia.

Consigli per una gita fuori porta in giornata il 1 maggio

Tantissime quindi le mete da nord a sud, in tutta Italia, dove trascorrere in allegria e compagnia una giornata di festa come il 1 maggio.
Ecco alcuni semplici consigli che vanno bene per qualsiasi meta si scelga.

  • Scegliere la destinazione con anticipo,
  • controllare orari e aperture – soprattutto se si tratta di musei o parchi,
  • partire leggeri con uno zainetto dove mettere il necessario,
  • caricare la macchina fotografica,
  • staccare la spina per rigenerarsi e godere delle bellezze dell’Italia.
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Nuotare sull’orlo dell’abisso: benvenuti alla Devil’s Pool

Di posti straordinari nel mondo ce ne sono davvero tantissimi, ma alcuni sembrano essere quasi alieni, perché risulta difficilissimo credere che siano veri. Ne è un esempio la piscina a strapiombo su una delle cascate più incredibili del mondo, che permette di nuotare sull’orlo di un abisso. Parliamo della Devil’s Pool (già il nome – Piscina del Diavolo – dice tutto), ed è considerata da molti uno dei luoghi più mozzafiato della Terra.

Dove si trova la Piscina del Diavolo?

Per provare a nuotare nella Piscina del Diavolo bisogna recarsi presso il Parco Nazionale Mosi-oa-Tunya, vicino alla città di Livingstone. Ci troviamo quindi sulle maestose Cascate Vittoria, al confine tra Zambia e Zimbabwe (ma sul lato delle cascate di quest’ultimo Paese).

Gli aeroporti più vicini per raggiungerla sono quelli di Livingstone, in Zambia, e lo scalo di Victoria Falls, in Zimbabwe. In entrambi i casi, bisogna poi prendere un taxi o un transfer privato, con i quali recarsi dai tour operator autorizzati in quanto non ci si può andare da soli. È infatti obbligatoria la presenza di una guida esperta per fare un’escursione comprensiva di bagno.

Il periodo migliore è quello della stagione secca, quindi da fine agosto a dicembre, ovvero quando il livello dell’acqua si abbassa al punto da poter raggiungere la Devil’s Pool per fare una sbracciata con vista su un profondissimo burrone. Se il livello è troppo alto, infatti, per ragioni di sicurezza non è possibile nuotare.

È pericolosa la Devil’s Pool?

È assolutamente lecito domandarsi se sia pericolosa la Devil’s Pool. Del resto, parliamo di un incredibile miracolo della natura, di una piscina naturale che si trova esattamente sul bordo delle Cascate Vittoria, Patrimonio dell’Umanità e una delle Sette Meraviglie Naturali del Mondo. Qui ci sono il boato delle cascate, la corrente che spinge e poi, a un certo punto, il nulla: la Piscina del Diavolo si trova proprio sul ciglio del salto principale, alto circa 108 metri, con solo una roccia piatta a fermare l’acqua che precipita lungo la parete delle cascate. Qualcosa che a pensarci mette i brividi, anche perché guardando sotto si vede l’abisso che si spalanca.

Non ci sono barriere artificiali e nessuna corda, vi è solo un sasso che funziona come diga. O meglio, alcune agenzie oggi usano piccole misure di sicurezza aggiuntive, come corde mobili o segnali, ma questo non succede per tutte. Eppure, nonostante ciò, se ci si attiene alle istruzioni i pericoli sono quasi assenti (anche se purtroppo non è impossibile cadere): proprio nel punto della piscina, la corrente rallenta grazie alla forma delle rocce. Si crea quindi una specie di vasca naturale dove l’acqua è profonda il giusto per nuotare, ma non abbastanza potente da trascinare nel vuoto. In più, c’è sempre una guida a controllare ogni singolo movimento.

Piscina del Diavolo con guida

Fonte: Getty Images

Un gruppo di ragazzi alla Piscina del Diavolo con guida

C’è da sottolineare, tuttavia, che il luogo è estremamente pericoloso se non si seguono scrupolosamente tutte le precauzioni necessarie. Per questo motivo è essenziale attenersi a tutte le istruzioni, rimanere in gruppo e non allontanarsi mai dai sentieri sicuri.

Come si è formata la Devil’s Pool

È stata la natura, con un lavoro durato millenni, a creare la Devil’s Pool. Si tratta infatti di una vasca naturale scavata nel corso dei secoli dalla forza del fiume Zambesi, proprio sul bordo delle Cascate Vittoria. Per migliaia di anni quindi, l’acqua ha corso e ha scolpito la roccia basaltica sotto di sé formando crepacci, bacini naturali e scivoli d’acqua, compresa la Piscina del Diavolo.

Non soddisfatta del capolavoro, Madre Natura ha deciso di fare qualcosa di più: ha lasciato intatta una lastra di roccia piatta, la stessa che oggi blocca la corrente più forte permettendoci di nuotare letteralmente sul ciglio dell’abisso.

Curiosità e leggende

La Piscina del Diavolo e le Cascate Vittoria sono un sito davvero unico nel loro genere e, in quanto tale, non potevano di certo essere esenti da leggende e incredibili curiosità.

Un racconto popolare narra che, prima di chiamarsi “Victoria Falls” (Cascate Vittoria in inglese), questi potenti flussi d’acqua avessero un nome molto più evocativo: Mosi-oa-Tunya che, in lingua Lozi e Tonga, significa “Il fumo che tuona”. Il “fumo” è il vapore che sale dal salto d’acqua (che si vede a distanze incredibili), mentre il “tuono” è il rombo assordante dell’acqua che si tuffa.

Cascate Vittoria, meraviglie natura

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Cascate Vittoria, meraviglia della natura

C’è poi la leggenda di Nyami Nyami, il Dio del Fiume Zambesi, una divinità metà pesce e metà drago che sembrerebbe (ancora) vivere nel fiume. Si narra che quando gli europei costruirono la diga di Kariba, la popolazione locale disse: “State disturbando Nyami Nyami. Lui è arrabbiato.” E, stando ai racconti, avevano ragione: durante i lavori ci furono alluvioni improvvise, morti e tragedie, che i Tonga attribuirono al Dio che si ribellava al disturbo del suo regno.

Infine, una leggenda legata proprio alla Devil’s Pool: secondo alcuni, la piscina è una sorta di portale tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti. Per questo motivo, chi ci si bagna non solo sfida il sonno eterno, ma anche il giudizio degli antenati. Alcuni anziani sono infatti convinti che l’acqua di questa conca naturale osservi chi vi si immerge. Se si è puri di cuore, quindi, il fiume lascerebbe andare, mentre in caso contrario si potrebbe udire una voce che inviterebbe a toccare il fondo.

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Il Giardino Inglese di Palermo, un polmone verde nel centro storico della città

Nel cuore pulsante di Palermo, lungo l’elegante via Libertà, costeggiata di case in stile Liberty, si trova un angolo di tranquillità che rappresenta uno dei polmoni verdi più amati della città: il Giardino Inglese. Questa distesa di verde, che si estende tra la modernità e la storia di Palermo, è il luogo perfetto per una passeggiata rilassante, una sosta romantica o una passeggiata in famiglia durante il weekend o i giorni di festa.

Progettato nel XIX secolo, il Giardino Inglese ha subito negli anni diversi interventi di ristrutturazione, ma ha sempre mantenuto il suo fascino e il suo ruolo di rifugio verde per palermitani (soprattutto) e turisti. Posto proprio lungo una delle arterie più famose della città, il giardino si estende come un piccolo angolo di natura che accoglie chiunque cerchi pace e bellezza nel cuore della città – Palermo, infatti, non manca di mare ma è un po’ carente di spazi verdi.

La sua posizione centrale rende quindi il Giardino Inglese facilmente accessibile e lo trasforma in un punto di riferimento, soprattutto per le famiglie, grazie alla zona del luna park che si trova proprio al suo interno. Durante il fine settimana, il giardino è frequentato da coppie, gruppi di amici e famiglie che lo scelgono per una passeggiata, per un momento di relax o anche per una pausa pranzo. Il Giardino Inglese è il posto ideale anche per il turista che vuole fuggire dalla frenesia della città senza allontanarsi troppo dai principali punti di interesse di Palermo.

Dove si trova il Giardino Inglese di Palermo

Il Giardino Inglese si trova sulla via Libertà, una delle principali strade centrali di Palermo, famosa per la sua architettura Liberty e per i suoi negozi e boutique eleganti. Questo bellissimo parco si trova a breve distanza dal Politeama e dal Teatro Massimo e non a caso è una meta ideale per il turista che vuole concedersi una sosta durante una passeggiata nel centro storico della città.

Grazie alla sua posizione centrale, infatti, il Giardino Inglese è facilmente raggiungibile a piedi, ma è anche ben servito dai mezzi pubblici. La zona circostante è caratterizzata da un mix di eleganza urbana e atmosfera rilassata, il che rende questo parco palermitano un luogo privilegiato per godere di un po’ di tranquillità senza allontanarsi dalla vita vibrante e dall’atmosfera coinvolgente della città.

Cosa vedere al Giardino Inglese di Palermo

All’ingresso principale di questo parco che si estende su circa 60.000 metri quadrati, i visitatori sono accolti dai busti di Luigi Pirandello ed Edmondo De Amicis, due dei più celebri scrittori italiani, che ne segnano simbolicamente l’entrata.

All’interno, tra sentieri sinuosi e ampie aiuole, si trovano altre statue dedicate a importanti personalità locali, come Mariano Stabile, il fondatore del Teatro Massimo di Palermo, e Benedetto Civiletti, scultore siciliano. Un altro punto di interesse è il Monumento ai caduti, che rende omaggio ai soldati palermitani che persero la vita durante le guerre. Inoltre, il giardino ospita opere di scultori siciliani dell’ultimo ‘800 e dei primi anni del XX secolo, ulteriore testimonianza della ricca tradizione artistica dell’isola.

Progettato nel 1850 da Giovan Battista Filippo Basile, un architetto di grande talento che fece molti lavori a Palermo, il giardino è un esempio perfetto di giardino all’inglese, con un layout che alterna spazi verdi a elementi architettonici, come fontane, ponti e grotte. Basile riuscì a coniugare la natura con l’arte, creando un ambiente che incarna lo spirito romantico dell’epoca.

Giardino Inglese, Palermo

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Vista interna del Giardino Inglese a Palermo

Il Giardino Inglese è infatti un autentico scrigno di bellezze naturali e architettoniche, senza ombra di dubbio. Tra i suoi sentieri, che si snodano tra aiuole fiorite e alberi secolari – davvero giganteschi!, è possibile scoprire diverse curiosità. Una delle caratteristiche più affascinanti è la fontana centrale, che con la sua eleganza cattura l’attenzione di chiunque si avvicini.

Come già accennato, il parco è anche famoso per le sue grotte e i ponti che attraversano piccole cascate e corsi d’acqua, aspetti che conferiscono ulteriormente al giardino un aspetto fiabesco e misterioso. Per chi ama scoprire angoli più nascosti, la serra del giardino è un altro luogo affascinante, dove una volta era possibile ammirare una varietà di piante tropicali e subtropicali (negli ultimi anni, invece, la serra è tenuta chiusa al pubblico).

Un altro elemento che arricchisce il parco è la vista della cupola arabo-normanna che si staglia sullo sfondo, simbolo di una delle architetture più rappresentative di Palermo. La cupola, che si riflette nelle acque della fontana, aggiunge un tocco di storia e bellezza all’ambiente circostante.

Il Giardino Inglese è anche un luogo romantico, perfetto per le coppie che desiderano trascorrere del tempo insieme immersi nella natura. Tra i suoi angoli tranquilli e le panchine disseminate lungo i sentieri, è facile lasciarsi trasportare dall’atmosfera serena e suggestiva che il giardino sa offrire. Non mancano poi i punti ideali per una passeggiata tra amici o in famiglia, con spazi ampi dove i bambini possono giocare liberamente mentre gli adulti si rilassano all’ombra degli alberi.

Quando andare al Giardino Inglese di Palermo

Il Giardino Inglese è una meta ideale in qualsiasi periodo dell’anno, ma le stagioni primaverile ed estiva sono senza dubbio le più suggestive. Durante queste stagioni, il giardino è un’esplosione di colori, con fiori che sbocciano e piante che si trovano nel loro massimo splendore. Inoltre, le temperature più miti consentono di godere delle ampie aree verdi e delle passeggiate all’aperto.

Anche l’autunno e l’inverno, però, offrono un’atmosfera unica, con i colori caldi delle foglie che cadono e il giardino che diventa il luogo ideale per una passeggiata rilassante. La presenza di alberi sempreverdi garantisce comunque una bellezza naturale anche nei mesi più freddi.

Purtroppo, però, di recente il Giardino Inglese è stato (e lo è tuttora) chiuso al pubblico per lavori di ristrutturazione, ad eccezione dell’aerea luna park dedicata ai più piccoli.

Info utili sulla vostra visita al Giardino Inglese di Palermo

  • Orari di apertura: quando il Giardino Inglese è aperto, di norma, l’ingresso può avvenire tutti i giorni, generalmente dalle 7:30 alle 20:00. Tuttavia, gli orari possono variare in base alla stagione e agli eventi speciali, quindi è sempre consigliabile verificare prima di visitarlo. Attualmente, l’ingresso è gratuito ed è permesso solo per la zona del luna park e per il servizio dedicato ai più piccoli: la “Ludoteca del Giardino”, che offre uno “spazio gioco” per bambini da 0 a 3 anni e uno “spazio bimbi piccoli” per quelli fino a 5 anni. La Ludoteca è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00, mentre il sabato dalle 9:30 alle 12:30.
  • Biglietti: l’ingresso al Giardino Inglese è gratuito, il che lo rende un’ottima meta per tutti, dai turisti alle famiglie locali.
  • Come raggiungerlo: il giardino si trova in via Libertà, facilmente raggiungibile a piedi dal centro di Palermo o con i mezzi pubblici. Le linee di autobus che passano nelle vicinanze permettono di arrivare facilmente al parco. Inoltre, è possibile parcheggiare nelle aree circostanti, anche se la zona può essere piuttosto trafficata durante il fine settimana.
  • Punto ristoro: all’interno del giardino, è presente un punto ristoro dove i visitatori possono godere di una pausa caffè o di uno snack senza per forza uscire fuori dal parco.
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Perché la primavera è il momento ideale per fare un viaggio da sogno a Sharm el-Sheikh

Una nuova opportunità per raggiungere Sharm el-Sheikh: una rotta appena inaugurata da Milano Bergamo presso lo scalo di Orio al Serio. La cadenza? Bisettimanale e collega con voli coperti da Air Cairo il mar Rosso alla Lombardia. Il servizio, attivo dal 5 aprile, ha ottimi prezzi e dà modo di portare i viaggiatori nella celebre città turistica egiziana. Tra le mete più amate sul Mar Rosso spicca proprio Sharm el-Sheikh che mixa avventura, relax e mare da sogno. Non solo fondali ricchi di biodiversità e snorkeling, oltre alle spiagge ci sono escursioni e tante attività da scoprire perfette da programmare in primavera.

Non c’è overtourism

In primavera, Sharm el-Sheikh ha tutto il tempo del mondo per te. I grandi flussi turistici sono lontani, e questo regala un lusso prezioso: spazio. Spazio per camminare sulla sabbia lasciando solo le tue orme. Spazio per nuotare tra le meraviglie del Mar Rosso senza fretta, senza rumore, solo tu e il silenzio incantato del mondo sommerso. Nei souk colorati puoi perderti tra stoffe leggere e profumi speziati, scambiando sorrisi veri con chi, lì, il tempo lo misura ancora in racconti e ospitalità.

Le temperature sono ottimali

C’è un momento dell’anno in cui il sole non brucia ma abbraccia, e la brezza accarezza invece di inseguire: questo periodo è la primavera a Sharm el-Sheikh. Le giornate si stendono luminose tra i 22 e i 35 gradi, calde abbastanza da vivere il mare in tutte le sue meraviglie, ma gentili con chi sogna anche solo di oziare sotto una palma, con un cocktail in mano e i pensieri sospesi tra cielo e acqua. Qui, il clima non è solo una condizione: è un invito al benessere. Camminare scalzi sulla sabbia, cenare sotto le stelle senza bisogno di giacche o sciarpe, tuffarsi al tramonto senza tremare di freddo. La primavera a Sharm non ti chiede di resistere al caldo o di proteggerti dal freddo. Ti chiede solo di vivere.

Vivere a pieno Sharm el-Sheikh

La primavera accende il Mar Rosso di mille sfumature: dall’azzurro cristallino al turchese profondo, fino a esplosioni di corallo acceso. Come sempre tra le cose migliori da fare c’è proprio lo snrokeling ma non solo. In primavera, anche il deserto intorno a Sharm si anima di vita. Piccoli fiori selvatici punteggiano le dune dorate, trasformando il paesaggio in una tela emozionante e silenziosa. Di notte, il cielo limpido si veste di stelle così luminose che sembrano caderti addosso, mentre la sabbia ancora tiepida racconta storie antiche.

La tratta comoda offerta da Air Cairo

Air Cairo mette a disposizione un nuovo collegamento da Milano Bergamo con Sharm el-Sheikh attraverso voli bisettimanali inaugurati ufficialmente il 5 aprile 2025. Milano Bergamo è, ad oggi, la porta d’accesso all’Egitto e la primavera è sicuramente un’ottima stagione per programmare qui una vacanza spaziando tra mete come Sharm el-Sheikh ma anche le altrettanto attrattive Alessandria, Il Cairo, Marsa Alam e Marsa Matruh. I collegamenti partiranno ufficialmente di giovedì e di sabato e hanno un costo competitivo che oscilla; prenotando con un po’ di anticipo e preferendo le partenze settimanali si può risparmiare. In primavera spesso si trovano offerte più vantaggiose su voli e pacchetti turistici rispetto all’alta stagione estiva o alle vacanze invernali. È un ottimo momento per risparmiare senza rinunciare alla qualità del viaggio.

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Sentiero Azzurro alle Cinque Terre: il cammino che incanta l’Europa

Anche il quotidiano britannico The Independent non ha saputo resistere al fascino dei sentieri delle Cinque Terre. Tra i suoi consigli sui migliori cammini d’Europa da intraprendere nel 2025, spicca infatti il Sentiero Azzurro, l’itinerario che, come un filo magico, cuce insieme i borghi di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. E non è difficile capire il perché: ogni anno, oltre 2,5 milioni di visitatori scelgono di perdersi tra le sue meraviglie.

Già nel Medioevo, quando le strade come le conosciamo oggi non esistevano, rappresentava la sola possibilità di collegamento tra gli abitanti della costa. Unico tratto nato in epoca moderna è la celebre Via dell’Amore, che risale agli Anni Venti del Novecento, vero gioiello incastonato a picco sul mare.

Passeggiare qui significa immergersi in un paesaggio vivo, dove ogni scorcio racconta la pazienza dell’uomo che ha modellato terrazze, costruito muretti a secco e aperto stradine che si arrampicano fino ai santuari sulle alture. Conosciamolo meglio.

Le tappe del Sentiero Azzurro

Il Sentiero Azzurro è una delle attrazioni imperdibili delle Cinque Terre, la via più conosciuta e amata, quella che regala panorami da cartolina senza richiedere sforzi eccessivi. Correndo dolcemente vicino alla linea del mare, il suo tracciato è perfetto per chi desidera godere appieno dell’inconfondibile bellezza del territorio senza affrontare ripide salite o lunghi tratti impegnativi.

Si estende per quasi 12 chilometri e, a passo deciso, lo si può completare in circa sei ore. Ma chi sceglie davvero di ascoltare il respiro della natura e il mormorio delle onde, preferisce spezzare il cammino in più tappe, concedendosi il tempo di assaporare ogni borgo, ogni scorcio, ogni profumo che sale dal mare.

Riomaggiore – Manarola: la magia della Via dell’Amore

Esiste un tratto del Sentiero Azzurro che, più di ogni altro, incarna il romanticismo delle Cinque Terre: la Via dell’Amore, passeggiata sospesa tra cielo e mare che unisce Riomaggiore e Manarola con una striscia di pietra lunga appena 950 metri. È il sentiero dell’anima, quello dove il mare si fa sottofondo musicale e le pareti rocciose sembrano custodire sussurri d’amore.

Il cammino è accessibile a tutti, dai più piccoli agli adulti, senza grandi dislivelli da affrontare. La bellezza si amplifica nelle ore serali, quando la Via si illumina e diventa una scia brillante che accarezza il buio. Durante la passeggiata, tra un cespuglio di macchia mediterranea e una falesia di arenaria, ci si può fermare e scendere a lambire l’acqua, lasciando che il tempo si dilati e il mondo attorno sfumi in un sogno.

L’accesso, su prenotazione, avviene solo da Riomaggiore verso Manarola ed è legato all’acquisto della Cinque Terre Card, con un piccolo supplemento. Ma ogni passo varrà la magia che vi accompagnerà ancora per molto tempo dopo averlo lasciato.

Manarola – Corniglia: il cammino sospeso tra vigneti e mare

Questo tratto del Sentiero Azzurro, che dovrebbe collegare Manarola a Corniglia, al momento si mostra a metà, colpito da una frana. Solo i primi 300 metri, partendo da Manarola, sono accessibili (aprile 2025). Per poterlo attraversare nella sua interezza si dovrà attendere, con un po’ di pazienza, probabilmente fino a maggio 2026.

Quando sarà di nuovo percorribile, si distenderà per 2,5 chilometri lungo un percorso semplice ma meraviglioso, dove la linea sottile del sentiero sfiora il mare e si arrampica tra i terrazzamenti coltivati. Partendo dalla stazione di Corniglia, si potrà scegliere se affrontare la lunga scalinata della Lardarina, con i suoi 382 gradini, o salire in autobus.

Salendo verso Volastra, il paesaggio si apre su vigneti abbracciati da muretti a secco, mentre il mare luccica all’orizzonte. Dal Santuario della Madonna della Salute, antico presidio di fede e speranza, si scende verso Manarola, accompagnati dai profumi intensi della macchia mediterranea. Per chi vuole evitare il tratto più impegnativo fino a Volastra, da Manarola è disponibile un comodo bus navetta.

Corniglia – Vernazza: tra terrazzamenti e panorami mozzafiato

Il colorato borgo di Vernazza con sentiero escursionistico

Fonte: iStock

Vernazza con sentiero escursionistico

Corniglia, il più raccolto dei borghi, attende il viaggiatore arroccato su un promontorio a 100 metri sul mare. Da qui parte il sentiero verso Vernazza, un percorso dove la meraviglia si conquista metro dopo metro.

Dopo aver raggiunto il centro di Corniglia dalla stazione (a piedi oppure con l’autobus) si imbocca la via principale e si seguono le indicazioni per Vernazza. Inizia così un cammino tra salite e discese che mettono alla prova le gambe ma riempiono il cuore. I panorami sulla spiaggia di Guvano e sulle acque turchesi sono un incanto continuo, mentre il sentiero serpeggia tra uliveti, vigneti e prati in fiore.

Quando la torre di Vernazza si profila all’orizzonte, il cuore batte più forte. Dalla sua sommità si apre una vista indimenticabile sul porticciolo, sulle case colorate e sul blu infinito del mare. È qui che la fatica si dissolve e lascia spazio solo al sogno.

Vernazza – Monterosso: la sfida più bella

Da Vernazza a Monterosso il sentiero chiede un po’ più di impegno, ma il premio per chi lo affronta è un tripudio di emozioni e paesaggi.

La scalinata iniziale sembra non finire mai, eppure ogni gradino svela nuovi scorci: orti di limoni, uliveti secolari, vigneti che si aggrappano alla terra come a volerla trattenere. I saliscendi si susseguono, il sentiero si stringe e si apre in rapidi pendii che precipitano verso il mare e donano viste vertiginose e struggenti.

Arrivati nei pressi di Monterosso, si attraversano la spiaggia libera di Tragagià e l’hotel Porto Roca, fino a entrare nella parte antica del borgo. Se si percorre il sentiero da Monterosso verso Vernazza, la salita iniziale sarà ancora più ripida, ma la vista durante il cammino ripagherà gli sforzi con emozioni da incorniciare.

Info utili: come organizzare l’escursione

Per camminare lungo il Sentiero Azzurro è necessario acquistare la Cinque Terre Card, disponibile presso i punti d’ingresso dei sentieri, che permette l’accesso a tutti i tratti percorribili, ed è obbligatoria anche se si intende esplorare soltanto una singola sezione.

La Via dell’Amore, per la sua unicità e popolarità, richiede un supplemento di 10 euro e la prenotazione anticipata di una fascia oraria online.

Prima di partire, è sempre consigliabile verificare lo stato dei sentieri: i cambiamenti climatici, soprattutto in autunno, possono provocare frane e chiusure improvvise. Consultare la mappa aggiornata o la pagina ufficiale delle Cinque Terre vi aiuterà a organizzare il viaggio senza sorprese.

Il Sentiero Azzurro è un invito a rallentare, ad ascoltare il vento che scompiglia le vigne, a lasciarsi rapire dai colori intensi della natura ligure. È un’esperienza da vivere con intensità.