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Come raggiungere l’isola della Giudecca a Venezia

Chi visita la meravigliosa città di Venezia non può perdersi l’Isola della Giudecca, una delle gemme nascoste della laguna veneta, nonché la più grande tra le isole veneziane.

Un tempo l’Isola della Giudecca veniva scelta come la meta preferita per le vacanze dei nobili di Venezia ed oggi conserva ancora un fascino tranquillo e sofisticato, lontano dalla frenesia del turismo tipica della città. Raggiungere la Giudecca è facile: un’isola che merita di essere visitata, soprattutto per chi cerca un’esperienza più autentica ed è amante di arte e storia. È possibile perdersi fra piccoli vicoli, giardini segreti e scorci suggestivi e pittoreschi sulla laguna, per un panorama unico. Non ci sono ponti che collegano la Giudecca al centro storico di Venezia e già questo, di per sé, rende il tragitto ancora più affascinante.

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Come raggiungere la Giudecca con il Vaporetto?

Il mezzo principale per arrivare alla Giudecca dal centro storico di Venezia è il vaporetto, l’iconico sistema di trasporto pubblico della laguna di Venezia. La traversata del canale in vaporetto è un’esperienza assolutamente da fare per chi visita questa iconica città del nord Italia, che permette di godere di una visuale splendida della città ed un panorama diverso rispetto all’attraversamento tra le calli di Venezia. Ci sono diverse linee che portano alla Giudecca:

  • Linea 2: è il vaporetto che consente di muoversi velocemente tra la Giudecca e le attrazioni principali di Venezia, come Piazza San Marco, il Canal Grande, Piazzale Roma e la Stazione di Venezia Santa Lucia. È la linea perfetta per godere delle bellezze cittadine prima di sbarcare sull’affascinante isola della Giudecca.
  • Linee 4.1 e 4.2: sono le linee circolari che collegano le fermate della Giudecca con l’isola di Murano, famosa per la sua tradizione secolare nella lavorazione del vetro. È un ottimo itinerario per tutti quei visitatori che hanno il desiderio di combinare la visita alla Giudecca con la visita di un altra gemma della laguna come Murano.

Le fermate principali dell’isola della Giudecca sono Palanca, Redentore e Zitelle e sono facilmente raggiungibile con le linee del vaporetto appena menzionate, dal prezzo singolo di 7€. Sono però disponibili altre soluzioni più convenienti per i turisti, come i Vaporetto Pass, acquistabili con uno sconto del 5% con SiViaggia.it.

Il vaporetto notturno: una soluzione pratica

Venezia è affascinante anche di notte, come l’isola della Giudecca, che offre ai visitatori un panorama suggestivo durante le ore serali sulla città. La linea N del vaporetto notturna è attiva e consente di spostarsi tra San Marco-S.Zaccaria, il Lido di Venezia e la Giudecca, anche dopo il tramonto. Si consiglia di verificare sempre, prima di partire, gli orari aggiornati sul sito dell’ACTV, soprattutto in concomitanza di eventi speciali in città.

Vaporetto che prosegue la sua corsa nel Canal Grande di Venezia. È il mezzo più utilizzato per raggiungere la Giudecca

Fonte: iStock

Vaporetto nel Canal Grande di Venezia

Alternative al vaporetto: il water taxi e tour guidati

Esistono anche altre alternative per visitare la Giudecca. La prima opzione è il water taxi: piccoli motoscafi privati che offrono un servizio personalizzato e diretto verso l’isola, utile per chi ha più fretta o per chi desidera passare un’esperienza più intima e confortevole rispetto al classico vaporetto. Il servizio di water taxi è prenotabile online o telefonicamente. Il costo può variare a seconda della destinazione e dell’ora del giorno. In genere, un tragitto tra il centro di Venezia e la Giudecca può costare anche tra i 50 ed i 100 euro. Nonostante ciò, se si viaggia in gruppo, potrebbe rivelarsi un’alternativa più conveniente al vaporetto. Una seconda opzione per visitare l’isola della Giudecca è quella di partecipare ad un tour in barca del Canale della Giudecca di Venezia, che porta alla scoperta delle maggiori attrazioni di Venezia e dintorni.

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Nonostante l’isola della Giudecca sia facilmente accessibile e poco distante dal centro storico di Venezia, viene tendenzialmente trascurata dagli itinerari turistici. Ciò permette di scoprire un lato più autentico e tranquillo della città lagunare, scoprendone il suo fascino storico e artistico.

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Il Times consiglia Ravenna e Comacchio: “Una Venezia alternativa, ma senza folla”

Se tutti gli occhi sono puntati su Venezia, il Times consiglia due mete alternative in Italia “senza folla”. Il quotidiano londinese ha dedicato un lungo servizio a Ravenna e a Comacchio, definendole le alternative “segrete” a Venezia, ma senza essere affollate. Dall’articolo di uno dei più prestigiosi quotidiani del mondo emerge la bellezza di Ravenna, Capitale di tre Imperi, la poesia di Comacchio, colorata città fondata su 13 isolotti, e l’autenticità di tutta l’area del Parco del Delta del Po.

“In queste due località si avverte un mix magico di atmosfere di Venezia, Firenze e Bologna, non troppo distanti da qui”, scrive il giornale. E “l’eco mediatica internazionale è un’ottima forma di promozione”, ha commentato l’Assessore regionale al Turismo dell’Emilia-Romagna Andrea Corsini, “come testimoniano i tanti ospiti stranieri che quest’anno hanno scoperto le nostre città d’arte, ma anche i borghi, la Riviera e l’affascinante Appennino”. “Anche la stampa internazionale”, ha proseguito Corsini “si sta sempre più accorgendo degli scrigni d’arte e cultura della nostra Regione, luoghi magici fuori dalle rotte dell’overtourism e dove ancora si respirano identità e genius loci”.

Secondo il Times “Ravenna, storica città d’arte, e i placidi canali di Comacchio fanno di queste due città gemelle in Emilia-Romagna due dei segreti meglio custoditi in Italia”.

Perché visitare Ravenna secondo il Times

Ravenna, antica Capitale di tre Imperi, è descritta sul giornale britannico come luogo di pellegrinaggio letterario grazie a Dante Alighieri. L’ex capitale bizantina accolse il Sommo Poeta alcuni anni dopo il forzato e triste esilio da Firenze, ospite dell’amico Guido Novello Da Polenta, signore della città: qui trascorse gli ultimi anni della sua esistenza, partecipando alla vita culturale e dedicandosi ai suoi capolavori.

Per gli inglesi, Ravenna è anche la città in cui visse il poeta loro connazionale Lord Byron, al quale la città romagnola ha dedicato un museo che sarà inaugurato a ottobre. Tanta bellezza deriva dai suoi monumenti. Nel 1996, l’Unesco ha indicato come patrimonio dell’Umanità ben otto tra monumenti ed edifici religiosi famosi, in quanto rappresentano a livello mondiale il più alto esempio di architettura e di arte. Come Galla Placidia, la Basilica di San Vitale, la basilica di Sant’Apollinare in Classe, la cripta allagata di San Francesco, i mosaici moderni al MAR (Museo d’arte di Ravenna, il tutto da gustarsi tranquillamente, senza resse. Custoditi all’interno di questi monumenti ci sono preziosi mosaici bizantini che hanno eguali soltanto in pochissimi altri posti al mondo.

Comacchio, la Venezia segreta da scoprire

Spostandosi verso il mare, il Time racconta le piccole località costiere, da Punta Marina a Porto Garibaldi, con le palafitte dei pescatori, fino a Comacchio, in provincia di Ferrara, che per i suoi canali e ponti suggestivi è chiamata la “piccola Venezia”. “Se dovessi immaginare una Venezia in miniatura dei tempi del preturismo, eccola qui: Comacchio con i suoi canali costruita su 13 isolotti”, scrive il giornale. Il centro storico di Comacchio è un labirinto di canali, ponti e vicoli pittoreschi.

Passeggiando tra le sue stradine, si scoprono angoli incantevoli. Simbolo indiscusso di Comacchio è il Trepponti, un ponte monumentale costruito nel 1634, uno straordinario esempio di architettura idraulica composto da cinque scalinate e tre archi principali che si uniscono in un unico punto centrale. Un’esperienza imperdibile è una gita in batana, l’antica barca tipica di Comacchio (come le gondole di Venezia). Le batane, con la loro forma sottile e allungata, sono ideali per navigare i canali stretti della città e scoprire la storia della pesca locale.

Tra i consigli per una visita di questa zona non mancano una navigazione nel Parco Regionale del Delta del Po e valli di Comacchio, una delle aree naturali più importanti d’Europa, con una straordinaria biodiversità, fra casoni e fenicotteri e i prodotti tipici come anguille, vongole, la tipica “spoja lorda”, un tipo di pasta all’uovo ripiena di forma quadrata, simile ai ravioli, i carciofi e gli strozzapreti.

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Riapre al pubblico il soffitto vasariano delle Gallerie dell’Accademia di Venezia

Per chi visita Venezia da oggi in poi, c’è una grande novità. È stato inaugurato un nuovo luogo di cultura che merita assolutamente una visita. A cinque secoli dalla sua realizzazione, riapre al pubblico un vero gioiello italiano, il soffitto ligneo dipinto da Giorgio Vasari nel 1542 per Palazzo Corner Spinelli, sul Canal Grande, a Venezia è stato ricomposto integralmente proprio nell’anno delle celebrazioni dei 450 anni dalla morte del pittore, scrittore e biografo toscano.

Oggi finalmente viene riproposta la completa e, solo fino a qualche anno fa, impensabile ricostruzione del soffitto Corner, andato disperso nei suoi elementi sul finire del Settecento e che, a partire dagli anni ‘80, sono stati riacquistati, in Italia e all’estero, grazie al ministero della Cultura e, in particolare degli Istituti territoriali veneziani, per essere conferiti alle Gallerie dell’Accademia.

“La ricomposizione dell’opera di Vasari” ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano “aggiunge un tassello importante alla comprensione e alla lettura della storia dell’arte. Le tavole dipinte dal genio aretino possono finalmente essere restituite al pubblico”.

soffitto-vasari

Fonte: @Matteo De Fina

I dettagli del soffitto di Giorgio Vasari realizato per Palazzo Corner Spinelli a Venezia

Il soffitto ligneo, con le sue nove tavole dipinte – otto quelle recuperate – costituisce un capolavoro assoluto, che agevola l’influenza che l’arte manierista del Centro Italia ha avuto sui grandi artisti veneziani del Cinquecento e in particolare su Tintoretto, Tiziano e Veronese, che riprendono alcuni spunti e figurazioni di quest’opera.

Le Gallerie dell’Accademia presentano l’opera, inedita nel suo insieme e restaurata nelle sue parti componenti per l’occasione (gli unici frammenti al momento dispersi sono il quarto Putto con Tabella e due frammenti resecati dal comparto con l’Allegoria della Fede), in una sala interamente dedicata posta lungo la loggia palladiana e la espongono rigorosamente a soffitto, in un ambiente immersivo che ripropone fedelmente la camera di Palazzo Corner a cui era destinata, riportando il visitatore indietro nel tempo.

La storia del soffitto vasariano

Nel 1541, Giorgio Vasari giunse a Venezia e ottenne l’incarico di dipingere il soffitto a cassettoni di una sala, la cosiddetta camera nova, del palazzo che Giovanni Corner, appartenente a una delle famiglie più influenti e nobili di Venezia, aveva da poco acquistato dalla famiglia Lando sul Canal Grande.

Vasari realizzò una ricca composizione costituita da nove scomparti, corrispondenti alle cinque Virtù e a quattro Putti destinati agli angoli della sala, per un totale di 12 metri quadrati di tavole dipinte. Al centro, nel comparto rettangolare, si erge la Carità, a cui guardano, in un gioco di rimandi e sguardi, le altre Virtù: la Speranza e la Fede, sui lati più lunghi, la Pazienza e la Giustizia, su quelli più corti.

Fu intorno alla metà del Settecento che i pannelli vennero smontati dal soffitto di Palazzo Corner-Spinelli e trasferiti altrove. Sul finire del XVIII secolo cominciò infatti la vera e propria dispersione, che vide una lunga peregrinazione dei comparti divisi in collezioni private italiane ed estere. Le tavole di Fede e Speranza vennero addirittura ridotte di dimensione. Il primo reperto fu riacquistato dallo Stato nel 1980. Si trattava del primo frammento del Suicidio di Giuda destinato al Museo di Casa Vasari ad Arezzo. Dal 1987, cominciò la lenta, ma continuativa acquisizione del resto dell’opera, fino a oggi. “Un evento che pochi musei al mondo possono vantare”, ha spiegato il direttore delle Gallerie Giulio Manieri Elia.

Visitare il soffitto vasariano a Venezia

L’esposizione al pubblico della ricomposizione del celebre soffitto cassettonato arricchisce in maniera significativa il nostro patrimonio artistico nazionale e segna il punto di arrivo di un lungo e complesso percorso di indagini e acquisizioni durato oltre quarant’anni, esempio virtuoso della continuità di azione dello Stato per riunire le tavole disperse di questa opera fondamentale per la storia dell’arte. L’inaugurazione del 28 agosto aperta al pubblico prevede visite guidate a cura di restauratori e storici dell’arte delle Gallerie. Le Gallerie sono aperte tutti i giorni dalle 8.15 alle 19.15, il lunedì fino alle 14. Il biglietto intero costa 15 euro, il biglietto ridotto costa 2 euro (giovani 18 – 25 anni cittadini dell’UE e acquisto con 18app), mentre è gratuito per i minori di 18 anni. La prima domenica di ogni mese l’imgresso è sempre gratuito.

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Barcellona Curiosità Notizie Venezia Viaggi

Primi segnali di protesta contro i turisti anche in Italia

Ancora una volta quest’estate si torna a parlare di overtourism, il fenomeno del turismo di massa che sfida il comfort e la tranquillità della vita quotidiana dei residenti nelle grandi città turistiche: infatti, in tutta Europa il 2024 è l’anno delle proteste contro i grandi flussi di turisti e croceristi che “invadono” le città portando non solo soldi, certo, ma anche un po’ di caos e lamentele da parte dei cittadini.

Si era già parlato della Spagna, con Barcellona che vuole limitare gli affitti delle case vacanza, ma anche di Venezia che ha già attraversato una fase sperimentale di pagamento del ticket per l’ingresso nella splendida laguna.

Altre lamentele contro i turisti in Italia

Dopo le lamentele avvenute da parte dei residenti in Spagna e in Grecia, dove alcuni turisti si sono letteralmente visti scacciare dai residenti che gli hanno inveito contro, anche in alcune parti dell’Italia si sta assistendo a questo tipo di proteste.

Infatti, in alcune regioni italiane, come nel Trentino Alto Adige, nei giorni scorsi sono accaduti alcuni episodi spiacevoli da parte dei cittadini nei confronti dei viaggiatori in vacanza nel luogo. Questo tipo di insofferenza da parte di chi risiede nelle località turistiche può essere comprensibile in parte, ma resta il fatto che il settore del turismo in una nazione come l’Italia è una parte trainante dell’economia del Paese.

Il Trentino Alto Adige, d’altronde, si è rivelata quest’anno la regione preferita per le vacanze in Italia, con un grande sorpasso della montagna sulle destinazioni di mare.

Cosa è successo a Verona e Bolzano

Nella romantica città di Verona, come riportato dalla cronaca di rainews.it, nei giorni scorsi su alcuni pali della città e campanelli delle residenze sono apparsi alcuni sticker con la dicitura “Tourist go home” (“turisti tornate a casa).

Nel mirino delle lamentele da parte dei residenti ci sono anche gli affitti brevi, complici del massiccio afflusso turistico nelle città di vacanza. Non sono mancate le lamentele nemmeno in Alto Adige dove si è assistito a un vero e proprio “blitz”, come raccontato dalle penne di ansa.it: il fatto sarebbe accaduto nella notte tra il 15 e il 16 agosto nei pressi della stazione della cabinovia che viaggia da Bolzano a Sopra Bolzani. Lì in stazione, infatti, sarebbe apparsa disegnata  sull’asfalto una sorta di corsia dedicata ai soli residenti con su scritto “priority”, probabilmente alludendo alle corsie di priorità che si trovano negli aeroporti per i passeggeri che hanno pagato quella determinata tipologia di biglietto. La scritta è stata realizzata con della vernice per mano di persone ancora ignote, dopo diverse manifestazioni di disagio per i tempi di attesa eccessivamente lunghi in cabinovia.

Questo tipo di manifestazioni di sconforto cittadino restano un campanello d’allarme, tuttavia ancora sotto controllo. Comunque è evidente negli ultimi tempi che le amministrazioni comunali sono in allerta per il turismo di massa e un po’ ovunque, nelle località turistiche europee, si sta pensando a provvedimenti volti a contenere l’overtourism che potrebbe danneggiare l’ambiente e la vita locale, al tempo stesso permettendo ai viaggiatori di godere di questi posti contribuendo all’economia, ma senza danno altrui.

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Bruxelles Notizie treni Venezia Viaggi viaggiare

Un nuovo treno notturno collegherà sette città europee

È stato appena annunciato il lancio di un nuovo servizio ferroviario notturno che collegherà il Mare del Nord con il Mediterraneo, previsto per l’inizio del prossimo anno. L’operatore European Sleeper, noto per l’espansione delle tratte notturne in Europa, ha infatti comunicato che un treno cuccetta stagionale collegherà Bruxelles a Venezia.

Una soluzione di viaggio sostenibile e conveniente

L’attesa tratta ferroviaria unirà il Belgio e l’Italia attraversando Paesi Bassi, Germania e Austria, con l’obiettivo di rendere i viaggi notturni tra diverse nazioni europee più accessibili e piacevoli per i passeggeri e per offrire una soluzione di viaggio sostenibile e conveniente, perfetta sia per le città che per le destinazioni sciistiche.

I passeggeri potranno partire dal Belgio e dai Paesi Bassi, godendo del comfort della carrozza ristorante mentre attraversano Germania, Austria e le Alpi, fino a raggiungere Verona e Venezia il giorno successivo“, ha dichiarato Chris Engelsmen, cofondatore di European Sleeper.

Le tappe del nuovo treno notturno

Il convoglio notturno di European Sleeper farà tappa in ben sette città europee: Anversa, Rotterdam, Utrecht, Colonia, Monaco, Innsbruck e Verona.
La fermata a Innsbruck, porta delle Alpi austriache, è stata pensata per facilitare l’accesso alle destinazioni sciistiche, così da rendere il treno ideale per le vacanze invernali.

Il viaggio inaugurale partirà da Bruxelles il 5 febbraio 2025 e il servizio sarà operativo circa due volte alla settimana nei mesi di febbraio e marzo, con una durata di circa 15 ore. Engelsman ha sottolineato come il calendario sia stato studiato per coincidere con le vacanze scolastiche e la stagione degli sport invernali, nonché per offrire un’opzione di viaggio comoda anche per chi desidera partecipare al famoso Carnevale di Venezia.
La nuova tratta rappresenta una pietra miliare per European Sleeper, migliorando la comodità del viaggio notturno in Europa in modo sostenibile“, ha poi aggiunto.

L’orario provvisorio

In direzione Venezia, i treni partiranno da Bruxelles alle 17:00 e arriveranno il giorno dopo alle 14:00. In senso opposto, il servizio partirà da Venezia alle 15:00 per arrivare a Bruxelles alle 11:00.
Come accennato, entrambe le tratte saranno operative due volte a settimana fino alla fine di marzo 2025, utili per chi intende partecipare al Carnevale di Venezia, previsto dal 14 febbraio al 4 marzo.

Le informazioni sui prezzi dei biglietti non sono ancora disponibili, ma si attende che le prenotazioni aprano ufficialmente il 1 settembre.

Chi è European Sleeper

European Sleeper, uno dei pochi operatori ferroviari internazionali privati in Europa, continua così a espandere la propria rete. Attualmente, la compagnia collega quattro capitali europee (Bruxelles, Amsterdam, Berlino e Praga) con un unico treno notturno.

Da maggio 2023, ha inaugurato il servizio regolare tre volte a settimana tra Bruxelles, Amsterdam, Berlino e Praga. Grazie al collegamento verso Venezia, European Sleeper mira a rendere ancora più accessibili le opzioni di viaggio ecologiche e confortevoli, e, al contempo, sta lavorando a un ambizioso progetto sostenuto dalla Commissione europea: un treno notturno giornaliero tra Amsterdam e Barcellona.

Con tale impegno, European Sleeper si propone di contribuire a un futuro più sostenibile per i viaggi in Europa, promuovendo mezzi di trasporto attenti all’ambiente senza rinunciare al comfort e alla praticità.

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Estate difficile per Italo e Trenitalia tra ritardi e cambio di orari: le tratte coinvolte ad agosto

Quando tutti aspettano agosto e le ferie tanto desiderate per rilassarsi e andare in vacanza, c’è sempre un imprevisto a rompere l’entusiasmo. Chi viaggerà con l’Alta Velocità per raggiungere le proprie destinazioni sarà costretto ad abbracciare il concetto di ‘vita lenta’ tanto amato di questi tempi perché sia Italo che Trenitalia hanno modificato la programmazione degli orari di diverse corse, con tempi di percorrenza più lunghi.

Le tratte più colpite sono quelle di Torino-Milano-Venezia, la linea Milano-Bologna e la Direttissima Roma-Firenze. Per la tratta Milano-Bologna, per esempio, sono previsti tempi di viaggio aumentati fino a due ore dal 12 al 18 agosto, ossia quando la linea sarà parzialmente interrotta a causa dei lavori di potenziamento strutturale sulla rete.

Se luglio non è stato il migliore dei mesi per quanto riguarda i viaggi in treno, tra incendi, guasti, fughe di gas e cantieri che hanno provocato ritardi e cancellazioni, anche agosto si prospetta un mese difficile. Inoltre, sono previste anche delle interruzioni sui valichi alpini che si ripercuoteranno soprattutto sull’offerta dei collegamenti transfrontalieri.

Le tratte interessate dai ritardi

Queste sono le tratte coinvolte dai ritardi provocati dai lavori di potenziamento strutturale che hanno costretto Italo e Trenitalia ad apportare delle modifiche sugli orari delle linee.

Torino-Milano-Venezia

Trenitalia ha comunicato che, da oggi al 20 agosto, la circolazione sarà sospesa tra Verona Porta Nuova e Vicenza. Le Frecce, come anche gli Eurocity e gli Euronight saranno deviati tra Verona e Padova via Bologna con un aumento dei tempi di percorrenza fino a 120 minuti. Anche i treni Regionali non saranno esenti dai cambiamenti. Per quanto riguarda Italo, invece, la compagnia aggiunge che, dal 21 al 26 agosto, tutti i treni potranno subire ritardi fino a 25 minuti. Questi cambiamenti sono causati dai lavori relativi alla realizzazione della linea AV/AC Milano-Venezia.

Milano-Bologna

Anche per la linea Milano-Bologna, i viaggiatori devono tenere a mente le date dal 12 al 18 agosto, durante le quali la tratta sarà parzialmente interrotta e i tempi di viaggio aumenteranno fino a 120 minuti. Dal 19 al 25 agosto, invece, sulla linea ci sarà solo una riduzione della velocità. Queste modifiche interessano soprattutto i treni Frecciarossa sulla tratta Torino-Milano-Roma-Napoli-Salerno con allungamenti delle percorrenze e cancellazioni. Tre treni tra Intercity e Intercity Notte delle relazioni Milano/Firenze-Roma/Siracusa e viceversa saranno invece deviati sulla linea convenzionale tra Orvieto e Chiusi.

Firenze-Roma

Per quanto riguarda la Direttissima Firenze-Roma, questa sarà interrotta dal 12 al 23 agosto nella tratta Chiusi-Orvieto per l’impermeabilizzazione del viadotto Paglia. Dal 24 al 25 agosto, invece, sono previste riduzioni di velocità. Nei giorni 24 e 25 agosto, sulla Direttissima ci saranno rallentamenti da 5 fino a 60 minuti a seconda del treno.

Le altre linee coinvolte

Un’altra linea interessata dai lavori sarà quella di Bologna-Prato, per la quale è prevista un’interruzione continuativa di linea fino all’8 settembre nella tratta Pianoro-San Benedetto. Durante questo periodo, i treni saranno cancellati e i passeggeri potranno percorrere la tratta con i bus sostitutivi. Consigliamo di restare aggiornati perché sono previste modifiche di orario in alcune tratte, mentre per alcuni treni Intercity e Intercity Notte è prevista la deviazione via Falconara o via Tirrenica Nord.

Sulle linee Milano-Domodossola e Domodossola-Iselle, invece, saranno cancellati tutti i collegamenti Eurocity da Domodossola a Milano e viceversa e sostituiti con bus tra Milano e Domodossola. Tra Milano, Losanna e Ginevra dal 9 al 30 agosto, mentre sulla Milano-Domodossola fino all’8 settembre.

Possibilità di rimborso e riprogrammazione del viaggio

I viaggiatori italiani interessati dalle modifiche descritte in questo articolo, afferma Trenitalia, sono stati informati dai cambiamenti tramite mail e sms. Nei casi di ritardi maggiori di 60 minuti o cancellazioni/limitazioni, ai clienti è stata offerta la possibilità di riprogrammare il viaggio o di rinunciarvi ottenendo il rimborso integrale del titolo di viaggio acquistato.

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La bellissima isola di Santorini potrebbe diventare a numero chiuso

Non è ormai l’unico caso, anzi, di sovraffollamento e di overtourism si parla sempre di più. Di recente abbiamo anche visto un caso tutto italiano, con Venezia che dopo il ticket di ingresso sta già pensando al sovrapprezzo per i crocieristi.

Non serve andare molto lontano: anche nella vicina Grecia, sulla spettacolare e ambita isola di Santorini, il turismo di massa sta causando non pochi disagi e le amministrazioni pensano già al cosiddetto “numero chiuso”. Vediamo di che si tratta.

Santorini da visitare, ma con moderazione

Tra le cupole blu delle bianchissime case e costruzioni di Santorini ogni anno, soprattutto in alta stagione, passeggiano milioni di turisti desiderosi di visitare la bella isola greca. Eppure, se immaginate di scattare il selfie perfetto per Instagram o la foto al tramonto dove ci siete solo voi e la vostra metà con Oia sullo sfondo, forse vi sbagliate: arrivare a Santorini non è proprio come ve lo aspettate, perché le strade dell’isola sono talmente ricolme di visitatori che si può pienamente parlare, ad oggi, del fenomeno dell’overtourism.

Santorini, Oia, turisti

Fonte: iStock

Gruppo di turisti a Oia

L’overtourism è infatti quella condizione in cui una destinazione turistica è sovraffollata da un numero eccessivo di visitatori, al punto da arrecare danni all’ambiente, alla cultura locale e alla qualità della vita dei residenti. L’overtourism si verifica quando il flusso turistico supera la capacità di carico sostenibile di una determinata area, portando a congestione, inquinamento, deterioramento delle risorse naturali, aumento dei prezzi immobiliari e impatti negativi sul luogo.

Per affrontare l’overtourism, è importante adottare strategie di gestione del turismo sostenibile ed è proprio in questa direzione che la Grecia sta pensando di muoversi per Santorini.

“Rispetto. È la tua vacanza… ma è casa nostra”: questo è uno dei cartelli che si incontrano tra gli affascinanti e caratteristici vicoli dell’isola di Santorini. Lo scorso anno la Grecia ha segnato il record di ben 32,7 milioni di visitatori e Santorini ha preso parte a questo numero con 3,4 milioni di turisti. Se pensate che la popolazione locale è di appena 15.500 persone, capirete subito che l’overtourism qui è tra i più alti al mondo.

Nikos Zorzos, sindaco di Santorini, ha dichiarato che porre dei limiti all’ingresso dei turisti sull’isola è ormai praticamente un obbligo: “chiedo che non siano autorizzati letti aggiuntivi (…), né nei grandi alberghi, né per l’affitto su Airbnb”. Mentre ad oggi circa il 20% di Santorini è superficie edificata, il sindaco si dice anche preoccupato dal dovere di preservare un territorio che plasmato dall’attività vulcanica del passato è a oggi uno dei più spettacolari e unici al mondo.

Nel mirino anche le crociere su Santorini

Lo scorso anno, secondo un report della Hellenic Ports Association, le navi da crociera che hanno attraccato al porto di Santorini sono state ben 800, con un conteggio di circa 1,3 milioni di turisti che hanno messo piede sull’isola. Anche a seguito di questi importanti – e allarmanti – dati, la ministra del Turismo, Olga Kefaloyanni, ha dichiarato all’agenzia di stampa France Presse di dover stabilire delle quote per impedire a un’isola come Santorini di vedere arrivare ogni giorno fino a cinque navi da crociera nello stesso momento.

La capacità per l’isola che si è stimata, grazie alle autorità locali, per il prossimo anno è invece di 8.000 crocieristi al giorno, idea sostenuta anche dal presidente dell’Associazione degli albergatori di Santorini, Antonis Pagonis. Un fenomeno incontrollato e in parte squilibrato, come evidenzia Pagonis: “non è possibile che lunedì ci siano dai 20.000 ai 25.000 turisti delle navi da crociera e il giorno dopo nessuno”.

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Il costo del ticket d’ingresso a Venezia potrebbe raddoppiare: da 5 a 10 euro

La Serenissima è uno dei posti più belli del Belpaese e si sa che Venezia attira turisti da ogni parte del mondo: ultimamente, però, amministrazione comunale e cittadini hanno risentito dell’ingente flusso turistico che a ogni stagione ingorga i canali veneziani e i governatori locali hanno preso dei provvedimenti volti a contenere il fenomeno e a preservare la bellezza e il patrimonio storico e architettonico della città stessa.

Ecco perché con una prima fase sperimentale è stato introdotto a Venezia il pagamento di un ticket di ingresso al costo di 5 euro. Questa iniziativa, che era stata oggetto di dibattito per molto tempo, è entrata in vigore inizialmente in una forma limitata a 29 giorni all’anno, corrispondenti alle festività e ai ponti con maggiore affluenza. L’obiettivo principale è scoraggiare i turisti che visitano la città in giornata e contribuiscono all’affollamento. Tuttavia, non sono state stabilite limitazioni o soglie massime per il numero di visitatori.

Il ticket rischia il raddoppio del costo

La fase di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia si è appena conclusa, e già si discute di raddoppiare la tassa da 5 a 10 euro. Mentre per il resto dell’anno non sarà più necessario il Qr code e il pagamento del contributo di accesso nei weekend tra le 8.30 e le 16, il Comune valuterà i risultati di questi mesi per apportare novità nel 2025. Tra le proposte, appunto, c’è l’idea di aumentare il ticket per le prenotazioni last minute.

Durante il periodo compreso tra il 25 aprile e il 13 luglio, si stima che circa 440.000 persone abbiano pagato il contributo, generando un incasso totale di 2,2 milioni di euro, superando la stima iniziale di 700.000 euro.

Prima di prendere una decisione definitiva, saranno analizzati i dati dei 29 giorni di test. Il bilancio parziale mostra incassi superiori alle aspettative, con quasi 2,2 milioni di euro rispetto ai 700.000 euro previsti.

L’efficacia della prenotazione obbligatoria sarà ancora valutata. Il sindaco Luigi Brugnaro ribadisce l’obiettivo di rendere la città vivibile e sostiene che la maggior parte delle persone ha capito l’intento di proteggere Venezia. Non si nascondono i problemi e le difficoltà, ma si vuole procedere gradualmente.

Venezia, turisti

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Una turista tra i canali di Venezia

Alla luce dei dati raccolti, il Comune cercherà di definire una “soglia limite” richiesta dai residenti, ossia un numero massimo di visitatori. Tuttavia, il sindaco specifica che una volta raggiunto il limite, non ci saranno blocchi agli ingressi. Chi si registrerà online o all’arrivo dovrà semplicemente versare 10 euro invece di 5. La giunta sta valutando anche un sistema di prenotazione con sconti, simile a quello utilizzato per parcheggi, mezzi pubblici e musei.

Nel frattempo, le proteste pacifiche dei contrari al provvedimento continuano. I “No Ticket” sostengono che la tassa sia un fallimento che non limita i flussi turistici né migliora la vita dei residenti, violando il diritto alla libera circolazione e alla privacy. La registrazione dei dati online, i sensori, le telecamere e il controllo dei cellulari danno l’impressione di essere costantemente monitorati. Sabato, i contrari al contributo si sono dati appuntamento per il 21 settembre, valutando l’ipotesi di lanciare un referendum sul ticket prima della stagione 2025.

Chi deve pagare il ticket e come

Il ticket, o “contributo di accesso” come viene chiamato dal Comune di Venezia, deve essere pagato da tutte le persone di età superiore ai 14 anni che entrano nella città tramite qualsiasi mezzo di trasporto, dalle 8:30 alle 16:00 nei giorni in cui è richiesto il ticket d’ingresso. Il ticket è obbligatorio solo per le visite in giornata e, per il 2024, non sarà richiesto per l’accesso alle isole minori. Chiunque entri in città senza il ticket rischia una sanzione che va da 50 a 300 euro, oltre al costo del ticket. Il portale del Comune di Venezia, dove è possibile prenotare il ticket o richiedere l’esenzione, è disponibile al seguente link.

Le seguenti categorie di persone non devono né pagare il ticket né richiedere l’esenzione tramite il portale: i residenti o nati nel comune di Venezia e nell’intera regione del Veneto, i minori di 14 anni e i titolari della Carta europea della disabilità e i loro accompagnatori. I turisti che soggiornano a Venezia non devono pagare il ticket in quanto già pagano una tassa di soggiorno di 3 euro a persona per notte, ma devono comunque registrarsi sul portale della città.

D’altra parte, le seguenti categorie di persone devono registrarsi sul portale per richiedere l’esenzione: i residenti del Veneto, i coniugi, i conviventi e i parenti fino al terzo grado dei residenti, nonché le persone senza legami di parentela che visitano persone residenti o domiciliate nella città o nelle isole minori. Inoltre, devono richiedere l’esenzione i lavoratori dipendenti o autonomi, i pendolari, gli studenti di scuole e università con sede nella città antica o nelle isole minori, e i soggetti e i componenti dei nuclei familiari di coloro che hanno pagato l’Imposta municipale propria (IMU) nel Comune di Venezia.

Il ticket di 5 euro, senza riduzioni, deve essere pagato tramite il portale del Comune di Venezia ed èimportante registrarsi sul portale Cda.ve.it se si rientra nelle categorie esentate elencate in precedenza. In entrambi i casi, verrà fornito un codice QR da presentare alle autorità in caso di controlli. I voucher con codice QR sono nominativi, ma la prenotazione può essere fatta cumulativamente per i viaggi in famiglia o in piccoli gruppi. Il personale addetto ai controlli sarà riconoscibile grazie a un gilet o a un distintivo di identificazione.

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In vacanza a Port Grimaud, piccola laguna della Provenza

La Costa Azzurra è da sempre sinonimo di lusso e glamour, soprattutto se pensiamo a località come Menton o Saint Tropez. Ma avete mai sentito parlare di Port Grimaud? Con le sue abitazioni a ridosso dei canali e le imbarcazioni ormeggiate all’ingresso di casa, Port Grimaud affascina tutti i visitatori che rivedono in questo piccolo borgo marinaro la nostra Venezia.

Questa bellissima località della Provenza, nata “a tavolino” poco più di cinquant’anni fa, sorge dove fino agli anni Sessanta del Novecento si estendeva una pianura paludosa su cui affacciava il borgo fortificato di Grimaud, nel massiccio dei Maures, dipartimento francese del Var. Port Grimaud è interamente privata: non solo le case e le palazzine, ma anche gli spazi generalmente pubblici sono mantenuti dagli stessi proprietari. Se vi piacerebbe visitarla, in questo articolo raccontiamo come arrivarci e cosa fare per scoprirla in un giorno!

Come arrivare a Port Grimaud

Collocata a metà strada tra due notissime località della Costa Azzurra quali Saint Tropez e Sainte Maxime, Port Grimaud può essere raggiunta facilmente in auto da queste città in circa 15 minuti. Chi arriva dall’Italia dovrà percorrere le strade e autostrade che convergono nella zona di Ventimiglia e da qui proseguire oltreconfine lungo la litoranea che attraversa la Costa Azzurra (2 ore d’auto da Ventimiglia). In alternativa, soprattutto per chi arriva da nord, si può optare per i colli alpini, passando dal Piemonte, per poi ridiscendere verso la costa e giungere a destinazione in circa 3 ore d’auto.

Gli aeroporti più vicini sono quelli di Marsiglia e Nizza, distanti un’ora e mezza dal borgo. Una volta atterrati, potete noleggiare un’auto e successivamente lasciarla in uno dei parcheggi posizionati fuori dal centro. Questo perché è impossibile entrare dentro Port Grimaud con la propria vettura. Se alloggiate a Saint Tropez, potete visitare questo pittoresco villaggio in giornata, durante una tranquilla gita fuori porta; in alternativa, per un’esperienza completa e autentica, consigliamo di dormire nelle classiche maison balandrine, ossia le tipiche case affacciate sul canale, dotate anche di molo dove ormeggiare la propria imbarcazione.

Se siete appassionati di cicloturismo e avete in programma un viaggio in Provenza, tenete conto che Port Grimaud si trova lungo il tratto, peraltro moderno e ben sistemato, della pista ciclabile Saint Tropez-Sainte Maxime, parte del più ampio progetto della rete che attraversa la Costa Azzurra, sezione francese della via ciclabile Eurovelo 8.

La storia del piccolo borgo marinaro

Chiunque si lascia sedurre dal fascino di Port Grimaud, sia i turisti in cerca di curiose ispirazioni che i veri e propri cultori di architettura contemporanea e di progetti architettonici ambiziosi. Questa splendida cittadina del Golfo di Saint Tropez merita sicuramente una visita proprio per la storia attorno alla quale ruota la sua fondazione. Port Grimaud, infatti, è stata una “invenzione” dell’architetto francese François Spoerry e fu edificata, con non poche difficoltà e problemi tecnici a detta degli esperti, nel 1967: i bozzetti preparatori suggeriscono che calli e canali veneziani furono certamente una fonte d’ispirazione.

Port Grimaud – che ha ottenuto il riconoscimento di “Patrimonio del XX secolo” dal governo francese – è sostanzialmente un villaggio lacustre privato: i proprietari hanno scelto di chiudere al pubblico “esterno” alcune zone del borgo, offrendo comunque la possibilità di passeggiare tra le sue vie esclusivamente a piedi. Sono infatti vietate auto, moto e altri veicoli come roller o skateboard. Grazie a queste regole, nel borgo aleggia un’atmosfera di quiete e pura bellezza, dove è un piacere camminare e ammirare le sue variopinte abitazioni con i tetti rossi, i balconi e i trompe-l’oeil sulle facciate, i ponti e le barche lungo i canali.

Canale di Port Grimaud

Fonte: iStock

Un canale di Port Grimaud con ristoranti e case

Cosa fare a Port Grimaud

Il cuore di Port Grimaud si trova in place du Marché, dove d’estate viene allestito un allegro mercato. Da qui, dopo aver attraversato uno dei tipici ponti, è possibile raggiungere la place de l’Eglisé: visitate la chiesa ecumenica dedicata a San Francesco d’Assisi, ispirata allo stile romanico-provenzale, e salite sul campanile per ammirare dall’alto il panorama. I caffè e bar di Port Grimaud sono spesso affollati dai turisti, ma vale la pena trovare un posto e sedersi in veranda per apprezzare con calma l’atmosfera tranquilla del villaggio; i ristoranti offrono cucina francese, piatti di pesce con specialità del Mediterraneo e ottimo vino. Sono presenti anche pizzerie e locali che propongono cucina italiana, sia su place du Marché che nei dintorni.

Cosa vedere nei dintorni

Dopo aver vagato tra ponti, canali e casette, l’ideale è dirigersi verso la vicina Grimaud. Con le sue vie ricoperte di boungaville, questo tipico borgo provenzale è un must per chi è alla ricerca delle classiche atmosfere della Costa Azzurra. La sera, invece, non perdetevi il mercato artigianale, organizzato soprattutto d’estate. Se invece volete svagarvi con gli amici oppure in famiglia con i bambini, potete optare per una giornata al mare sulle spiagge sabbiose dei lidi della costa: sulla “plage” Antinéa, a Port Grimaud, e su quelle delle località limitrofe.

Per chi vuole scoprire una Provenza diversa, nei dintorni di Port Grimaud è possibile svolgere avventurosi trekking presso il Plaine des Maures. Immerso nei profumi e nei colori della macchia mediterranea, il massiccio dei Maures offre lo scenario perfetto dove immergersi nella natura e percorrere sentieri ben segnalati e adatti a tutti i livelli di preparazione fisica. Imperdibile è anche la Corniche des Maures, la splendida strada che costeggia il mare tra Le Lavandou e la penisola di Saint-Tropez, fiancheggiata da particolari località balneari come Cavalaire-sur-Mer o Rayol-Canadel-sur-Mer, ideali per rilassarsi dopo l’attività fisica.

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Biennale d’arte di Venezia, date, biglietti e info per visitarla

La Biennale d’arte di Venezia è uno degli eventi culturali più prestigiosi al mondo che celebra l’arte contemporanea in tutte le sue forme in una cornice unica e suggestiva.

Quest’anno, torna con la 60ª edizione, curata e diretta da Antonio Pedrosa, dal titolo “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”, pronta  a esplorare l’identità, la diversità e il complesso tema dell’essere stranieri, sia di fronte a sé stessi che di fronte agli altri.

Inoltre, per la prima volta, l’esposizione è suddivisa in due aree distinte: il “Nucleo Storico” che propone opere internazionali del XX secolo e il “Nucleo Contemporaneo” che espone le opere di artisti contemporanei.

Saranno 88 i Paesi partecipanti alla Biennale di Venezia 2024, nel cuore storico cittadino, ai Giardini e all’Arsenale, con quattro new entry ovvero l’Etiopia, la Repubblica del Benin, la Repubblica di Democratica Timor Est e la Repubblica Unita della Tanzania. Debuttano, invece, con un padiglione proprio il Senegal, il Nicaragua e la Repubblica di Panama mentre il Padiglione della Santa Sede si colloca presso la Casa di reclusione femminile alla Giudecca.

Infine, non mancheranno una vasta gamma di eventi collaterali ad arricchire il già vivace panorama culturale veneziano, un’occasione unica per immergersi nell’arte contemporanea e scoprire le ultime tendenze del panorama artistico mondiale.

Le date della Biennale di Venezia 2024

L’edizione 2024 della Biennale di Venezia si svolgerà dal 20 aprile al 24 novembre, ai Giardini e all’Arsenale.

Dal 20 aprile al 30 settembre osserverà gli orari estivi, dalle ore 11 alle ore 19 con ultimo ingresso alle 18.45. Solo per la sede dell’Arsenale, fino al 30 settembre il venerdì e il sabato apertura prolungata fino alle ore 20 con ultimo ingresso alle 19.45.

L’orario autunnale, invece, sarà in vigore dal 1 ottobre al 24 novembre dalle ore 10 alle ore 18 con ultimo ingresso alle 17.45.

Giorno di chiusura il lunedì, tranne 22 aprile, 17 giugno, 22 luglio, 2 e 30 settembre, 18 novembre.

I biglietti per la Sessantesima edizione della Biennale

La vendita dei biglietti e delle visite guidate alla Biennale di Venezia 2024 avviene online sul sito ufficiale (presso gli Infopoint ai Giardini in viale Trento e all’ Arsenale in Riva di Ca’ di Dio è attivo un servizio di cortesia per l’assistenza all’acquisto del biglietto di ingresso e delle visite guidate a partenza fissa). La commissione di preventiva è di 0,50 centesimi.

Le tariffe dei biglietti a ingresso singolo sono:

  • Intero 30 euro
  • Ridotto 20 euro (residenti Comune di Venezia, over 65. Verifica del documento d’identità all’ingresso)
  • Ridotto 16 euro (studenti e/o under 26. Verifica del documento d’identità all’ingresso)

Ci sono poi i biglietti multingresso: 40 euro per il biglietto valido per 3 giorni consecutivi (esclusi i giorni di chiusura), 50 euro per 7 giorni consecutivi, 20 euro “Biennale Sessions” per università convenzionate con prenotazione obbligatoria e minimo 50 partecipanti.

Per un minimo di 10 partecipanti, sono disponibili i biglietti gruppo, validi per un singolo ingresso per sede espositiva, Arsenale e Giardini: 20 euro adulti, 15 euro università, 10 euro per gli studenti delle scuole secondarie.

Per quanto riguarda gli accrediti, le tariffe sono:

  • 75 euro Intero
  • 50 euro Ridotto residenti Comune di Venezia
  • 45 euro Ridotto studenti e/o under 26

Tariffe dedicate per persone con disabilità che potranno fruire di un biglietto ingresso singolo ridotto a 20 euro acquistabile presso gli Infopoint (Giardini in Viale Trento e Arsenale in Riva di Ca’ di Dio) e per i soci FAI, ACI, COOP, CRAL DOGANE, OCRAD, TCI, VENEZIA FC a 26 euro (ingresso singolo) presentando la tessera associativa agli Infopoint.

L’ingresso gratuito è riservato ai bambini fino ai 6 anni compiuti, all’accompagnatore di persona con invalidità certificata (se specificato nella documentazione) e agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado che usufruiscono dei Servizi Educational.

Altre informazioni pratiche

Le due sedi della Biennale, i Giardini e l’Arsenale, sono indipendenti ma complementari poiché fanno parte di un’unica mostra: la visita può iniziare sia da una che dall’altra sede e il biglietto dà accesso a entrambe. Ricordiamo che i biglietti sono validi per un ingresso in ciascuna sede, non è consentito uscire e rientrare.

La durata media della visita per ciascuna sede è di circa tre ore e la distanza tra i Giardini e l’Arsenale è di una decina di minuti a piedi.

Per le persone con difficoltà motorie, è attivo un servizio di cortesia con auto elettriche. È altresì possibile (fino a esaurimento scorte) richiedere in loco carrozzelle, passeggini, passeggini a triciclo, sedie a rotelle e deambulatori.

Chi volesse portare con sé il proprio cane, può prenotare (con almeno 24 ore di anticipo) il servizio a pagamento di custodia e accompagnamento dei cani a cura delle operatrici cinofile di Bauadvisor.

Non mancano servizio di guardaroba per piccoli oggetti, bar, ristorante, servizi igienici con fasciatoio, bookshop e infopoint.