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Alla scoperta di Murano, una preziosa perla veneta

Avete mai visto qualcuno trasformare la sabbia, l’aria e il fuoco in un’opera d’arte? Se non lo avete fatto sappiate che c’è un posto in Italia in cui tutto questo è possibile, se invece avete già ammirato questo spettacolo è bene essere a conoscenza che c’è sempre un ottimo motivo per tornare in questa magica destinazione del nostro Paese. Parliamo di Murano, una perla del Veneto tutta da scoprire.

Murano: informazioni utili

Murano è un pittoresco centro abitato che sorge nella magnifica Laguna Veneta, a Nord-Est di Venezia. Si tratta di un borgo davvero speciale, perché si sviluppa su sette graziose isole poste lungo il canale dei Marani. Farci un viaggio vuol dire ritrovarsi al cospetto di un tripudio di canali, rii e ponti che rendono l’atmosfera altamente emozionante.

Una passeggiata da queste parti, infatti, permette di ammirare case basse dalle facciate variopinte che si mescolano armoniosamente con eleganti palazzi. Per non parlare degli scorci che sono davvero suggestivi e in particolare al tramonto, quando la laguna diventa più romantica che mai.

Murano, Veneto

Fonte: iStock

Veduta di Murano

Gli abitanti di Murano si distinguono da quelli di molte altre località del mondo perché sono maestri dell’artigianato, e soprattutto del vetro che, pur essendo un materiale umile, è stato reso dalle loro mani un qualcosa di particolarmente prezioso.

Cosa vedere

Murano è bellissima, in lungo e in largo e in qualsiasi angolo che possiede c’è qualcosa che riesce a colpire i visitatori. Molti la conoscono per la fama di maestria della lavorazione del vetro, ma in realtà questo borgo veneto è un susseguirsi di attrazioni da visitare, e a partire dalla sua splendida Basilica di Santa Maria e San Donato.

Questo edificio da solo vale il viaggio e i motivi sono principalmente due: è una delle chiese più antiche della laguna, ed è anche uno splendido esempio di romanico lagunare.

Dalle origini incerte, offre una facciata apparentemente semplice ma che nasconde una piacevole sorpresa: girando attorno al perimetro della chiesa, vi troverete di fronte un magnifico abside con archi bizantini e colonne di marmo bianco. Non è di certo da meno l’interno, poiché vi sono conservati dei meravigliosi mosaici su fondo d’oro, in stile bizantino, e un mosaico pavimentale in tessere colorate che raffigura personaggi biblici tramite allegorie paleocristiane.

Poi ancora la Chiesa di Santa Maria degli Angeli che, nel corso degli anni, è stata un lazzaretto, un ospedale e una casa per le famiglie povere. Si affaccia sull’omonimo canale, in uno degli estremi lembi dell’isola.

Mentre nella zona più meridionale sorge la ex Chiesa di Santa Chiara le cui origini risalgono al 1231. Un edificio che nel corso del tempo ha vissuto diverse vicissitudini, fino a subire un crollo parziale e ritrovarsi in uno stato di abbandonato. Tuttavia, nel 2012 è stato intrapreso un progetto di ristrutturazione e riconversione con l’intenzione di creare uno spazio per la presentazione della lavorazione del vetro.

Molto bello è anche il signorile Palazzo da Mula che spesso ospita mostre ed esposizioni, come molto interessante è la Chiesa di San Pietro Martire che tra le sue mura cela delle tele di Bellini, Tintoretto e Veronese. Infine, il famosissimo faro di Murano. Come ogni degno paesaggio sull’acqua dai profili romantici, anche questo faro resiste allo scorrere del tempo e alle intemperie, tanto da essere ancora in funzione.

È considerato il guardiano della laguna di Venezia, e la sua forma e imponenza ricordano i fari solitari nel mezzo dell’Oceano. Dall’eleganza puramente veneziana, è circondato da piccole casette colorate che creano una particolare armonia con il blu del cielo e del mare e con il bianco del materiale con cui è stato costruito, ovvero la pietra d’Istria.

Murano e il suo faro

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Veduta di Murano e del suo imponente faro

L’arte del vetro di Murano

Si narra che, nell’ormai lontanissimo 1291, il Doge decise di spostare tutte le vetrerie di Venezia a Murano. Da quel momento in poi, questo semplice materiale divenne il più grande vanto e bene prezioso di quest’isola veneta.

Gli artigiani, da queste parti, sono da sempre estremamente rispettati in quanto creatori di un’arte centenaria gelosamente protetta. Insieme a loro ci sono due aiutanti, chiamati servente e serventino, che risultano fondamentali nel processo della soffiatura.

Il lento ma affascinante processo di lavorazione dà vita a delle vere e proprie opere d’arte, rifinite e curate nei minimi dettagli, e tutte rigorosamente Made in Italy.

Dove ammirare la lavorazione del vetro

È proprio l’ex Chiesa di Santa Chiara uno dei luoghi dove ammirare l’arte del vetro di Murano. Oggi, infatti, è un magnifico spazio per eventi aziendali e feste private con all’interno una fornace attiva per la lavorazione del vetro. Restaurata e riaperta al pubblico nel 2016, il nome ufficiale è ormai The Glass Cathedral – Santa Chiara, e vi è possibile vivere un’esperienza immersiva nell’arte contemporanea del vetro di Murano.

Imperdibile è anche il Museo del Vetro che delizia i visitatori dal 1861. Inizialmente era stato concepito come un archivio di documenti che potessero testimoniare la storia e la vita sull’isola ma, grazie a generose donazioni delle vetrerie locali, oggi è uno splendido museo che possiamo tutti visitare.

Un luogo da non perdere perché permette di fare un viaggio nei settecento anni di storia del vetro di Murano, a partire del Trecento fino ai giorni nostri.

Gli occhi e l’anima saranno molto felici di scoprirlo, perché vi sono contenuti capolavori di arte vetraria di tutti i periodi storici. Non manca la possibilità di approfondire la conoscenza della lavorazione di questo materiale e delle diverse tecniche possibili. Il tutto all’interno di un elegante palazzo in stile gotico veneziano che fu persino la residenza dei vescovi di Torcello.

Infine, un viaggio a Murano non può prescindere da una visita a uno dei tanti laboratori del vetro che si sviluppano dentro il borgo. Qui, infatti, si avrà l’occasione di osservare da vicino come vengono realizzati tutti i manufatti che sono in mostra al museo.

In genere si può assistere a una spiegazione del processo di produzione e della tecnica di soffiatura, poi il percorso prosegue verso la fornace in cui  un maestro artigiano mostra e racconta il modo in cui si creano i preziosi oggetti in vetro soffiato.

La visita termina con una piccola tappa nell’outlet aziendale per chiunque volesse acquistare gioielli, sculture, lampadari e murrine con uno sconto. Infine, per chi lo desidera, c’è anche la possibilità di partecipare a corsi e laboratori di modellazione del vetro e creazione gioielli.

Murano e il vetro

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L’arte della lavorazione del vetro a Murano
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Venezia: ecco dove si trova il murale di Banksy

Succede all’improvviso, e inaspettatamente, in Italia così come nel resto d’Europa. Gli abitanti delle città scelte, e privilegiate in un certo qual modo, si risvegliano l’indomani con una grandiosa e straordinaria opera d’arte, quella che porta la firma di Banksy. Del resto è questo il modus operandi di uno degli street artist più acclamati e famosi del nostro secolo, quello di agire all’ombra della Luna, la cui identità resta avvolta da un mistero che sembra non avere soluzione.

Ed è successo anche a Venezia nel maggio del 2019, in concomitanza con l’inaugurazione della Biennale d’Arte, dove l’artista ha creato il murale del Bambino Migrante. Da quel momento in poi la Serenissima, insieme a Napoli, si è guadagnata l’onere e l’onore di ospitare e preservare il raro passaggio dello street artist nel Bel Paese.

Il capolavoro, ancora oggi visibile sulla parete esterna di un edificio veneziano anche se a rischio deterioramento, raffigura un naufrago bambino abbigliato con un giubbotto salvagente mentre tiene in mano una torcia. Un’immagine simbolica, e molto intensa, con il quale l’artista ha voluta ancora una volta affrontare un tema sociale molto delicato per sensibilizzare l’opinione pubblica. Ma dove si trova il murale di Banksy a Venezia? E come si raggiunge?

Venezia, il Bambino Migrante

La storia del Bambino Migrante, oggi al centro del dibattito tra le istituzioni per la sua salvaguardia e per il rischio di deterioramento, risale al 2019. Quando i cittadini di Venezia si sono risvegliati quel giorno di maggio con un nuovo stencil in città, il pensiero è andato subito a Banksy. Del resto i dettagli e la cifra stilistica riconducevano proprio all’opera del misterioso artista. Eppure lui non ha riconosciuto il murale, almeno non subito. Lo ha fatto dopo tre settimane, attraverso il suo profilo Instagram, pubblicando due foto del Bambino Migrante e rivendicando, così, la paternità dell’opera.

Da quel momento in poi, il murale presente sull’edificio veneziano, si è trasformato in un tesoro per la città, nonché in un’attrazione turistica per tutti coloro che giungono in visita a Venezia. Eppure, quel gioiello di inestimabile valore, rischia di scomparire, di deteriorarsi in maniera irreversibile a causa della forte umidità e dell’esposizione agli agenti atmosferici.

Come raggiungere l’opera di Banksy

Nelle ultime settimane, sono stati in molti a interessarsi al Bambino Migrante e al futuro di quel capolavoro di street art, diventato ormai fragile a causa delle intemperie e dell’umidità. Alla fine, dopo molte discussioni, è stato deciso di restaurare l’opera con fondi privati.

Intanto, i cittadini di Venezia e tutte le persone che hanno in mente di visitare la Laguna, possono ammirare il Bambino Migrante recandosi a Dorsoduro, il quartiere universitario della città. È qui che l’opera è stata creata da Banksy su un palazzetto che affaccia direttamente su Rio de Ca Foscari.

Il consiglio, per ammirare il Bambino Migrante in tutto il suo splendore, è quello di raggiungere Campo San Pantalon, dove domina l’omonima chiesa, e di salire sul ponte in pietra. Da qui è possibile godere di una vista privilegiata sulla parete dove campeggia l’opera di Banksy.

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Sta per partire il treno turistico che porta da Roma a Cortina

Moltissimi italiani, con l’arrivo dell’inverno, inizieranno ad organizzare la settimana bianca da trascorrere in montagna. È per questo che FS, nell’ambito della sua nuova iniziativa dei Treni Turistici Italiani, ha deciso di inaugurare come primo itinerario proprio quello che collega Roma a Cortina d’Ampezzo, una delle principali mete sciistiche del nostro Paese. Ecco la data di partenza e tutte le novità che dobbiamo attenderci.

Il treno notturno da Roma a Cortina

La nuova società FS Treni Turistici Italiani debutta con un primo itinerario davvero interessante: si tratta di Roma Termini-Cortina d’Ampezzo, un viaggio in notturna che collega la capitale ad una delle più importanti destinazioni invernali dell’arco alpino. Si parte venerdì 15 dicembre 2023, a bordo dell’Espresso Cadore che, per l’occasione, viene rimesso completamente a nuovo. Il treno è infatti composto da vagoni dismessi negli anni ’80 e ’90, ristrutturati con spazi adeguati per garantire ai turisti il massimo confort.

L’Espresso Cadore è dotato di 220 posti letto, suddivisi in vagoni di prima e seconda classe (con due posti per ogni scompartimento) e in cuccette da 4 e 6 unità. Sono presenti anche un vagone ristorante che serve piatti della cucina italiana, un bar-buffet aperto tutta la notte e spazi dedicati al trasporto di bici e sci. È possibile persino noleggiare e ricaricare le ebike o acquistare lo skipass, per non perdere tempo una volta arrivati a destinazione. Il treno, che viaggia in notturna per recuperare un giorno di vacanza, parte una volta alla settimana.

L’itinerario è davvero ricco: da Roma Termini si può raggiungere la stazione di Calalzo-Pieve di Cadore-Cortina d’Ampezzo, punto d’arrivo di tantissimi turisti diretti sulle Dolomiti. Da qui, un autobus organizzato da Busitalia (appartenente al Gruppo FS) conduce sino a Cortina d’Ampezzo. Sono previste anche fermate intermedie, per chi deve raggiungere altre località: sono quelle di Treviso, Ponte nelle Alpi e Longarone-Zoldo. Andare in settimana bianca, insomma, non è mai stato così facile e conveniente. Per chi volesse approfittarne, le prenotazioni partono dal prossimo 18 novembre 2023.

I Treni Turistici Italiani

Durante l’estate, il Gruppo FS ha annunciato la nascita di FS Treni Turistici Italiani, una nuova società che mira a rimettere in sesto vecchi vagoni ferroviari da dedicare ad itinerari prettamente turistici, i quali percorreranno alcune delle tratte più belle e panoramiche del nostro Paese. L’obiettivo è quello di rendere il viaggio stesso non solo un modo per raggiungere la propria meta delle vacanze, ma una parte integrante dell’avventura. Sono tre gli ambiti su cui la società ha intenzione di concentrarsi.

Il primo è quello degli Espressi e dei Treni Storici – di cui fa parte anche l’Espresso Cadore, che collega Roma a Cortina d’Ampezzo. Questi itinerari metteranno in comunicazione le principali città italiane con alcune delle più belle località turistiche italiane, con viaggi – spesso in notturna – a bordo di treni restaurati e dotati di tantissimi servizi. Per quanto riguarda i Treni Storici, invece, saranno predisposte tratte di importanza storico-paesaggistica che abbineranno al viaggio anche esperienze particolari come visite guidate o degustazioni.

C’è poi il settore Lusso, che vedrà impiegati i treni della categoria Luxury (come l’Orient Express-La Dolce Vita) per delle vere e proprie avventure anche oltre i confini italiani. E, infine, c’è il servizio Omnibus, con treni regionali che offriranno itinerari più brevi, ma ricchi di sorprese: si attraverseranno paesaggi meravigliosi e borghi antichi, alla scoperta di tradizioni e cultura enogastronomica per un viaggio colmo di esperienze.

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Le più belle ville venete da vistare in un weekend

Due giorni dedicati a scoprire beni straordinari come “case vive”. Giunta alla sua seconda edizione, la Giornata delle Ville Venete promuove un approccio decisamente nuovo e originale: apprezzare la Villa vista attraverso “l’esperienza del fare”. Tante le attività proposte, tra visite guidate, degustazioni, soggiorni, laboratori, reading, performance artistiche, convegni e incontri esclusivi, con qualche novità imperdibile. Centinaia di avventure tematiche che i visitatori potranno scegliere a seconda delle proprie passioni o del territorio che vorranno esplorare nel weekend del 21 e 22 ottobre. Ve ne diamo un assaggio.

Giornata delle Ville Venete: le esperienze da fare in un weekend

Collocate tra le regioni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, sono più di 70 le Ville che aderiscono alla Giornata delle Ville Venete, con una proposta di oltre 120 esperienze, organizzate per nuclei tematici.

  • Heritage, con visita al patrimonio culturale, visita guidata con il proprietario, rievocazione in costume, racconto approfondito con aneddoti della famiglia.
  • Green, con attività outdoor legate al tema della sostenibilità, visita al parco con guida specializzata, pic-nic autunnale, shooting fotografico.
  • Family, all’insegna delle esperienze pensate per la famiglia e i bambini, tra laboratori, cacce al tesoro, attività̀ di artigianato, visite speciali per i più piccoli, fattorie didattiche.
  • Wine and Food, per esplorare da vicino la produzione vitivinicola mantenuta in molte Ville Venete, tra visite alle cantine, degustazioni di prodotti agricoli, visite alle vigne, pranzi, cene, brunch e merende con i prodotti d’eccellenza realizzati a chilometro zero nelle Ville.
  • Dream, soggiorni da sogno per vivere un’esperienza completa e immersiva in un’esclusiva Villa Veneta.

Quest’anno si aggiungono, poi, due novità. GenZ: dedicata alla Generazione Zeta, con attività che consentono un’esperienza di visita esclusiva alle scuole, gruppi classe o gruppi di studenti universitari. Well being, invece, offre l’opportunità per pensare alla Villa Veneta come luogo per fare yoga, o camminate di meditazione, ma anche la possibilità di restare immersi nel nobile silenzio, finalmente scollegati dai tanti dispositivi che ormai tiranneggiano la nostra vita o lontani dal frastuono delle città.

I nuovi Percorsi di Villa in Villa

Tra le importanti novità di quest’anno, per rendere la Giornata delle Ville Venete appetibile al pubblico nazionale e internazionale, sono stati realizzati anche i Percorsi di Villa in Villa, organizzati per aree geografiche di destinazione, in grado di far vivere ai turisti più esperienze in più Ville all’insegna della scoperta di questo splendido territorio.

Qualche esempio? Partendo dal Friuli-Venezia Giulia, si può iniziare da Passariano di Pordenone dalla regale Villa Manin, con la visita speciale “Segreti di Villa Manin”. A trenta km di distanza, la storia della famiglia Manin prosegue nell’elegante Villa Manin Guerresco, dove ad attendere i visitatori ci sarà una visita guidata dal titolo “Nobiltà, cibo e cultura nella pianura friulana”. Nella vicina provincia di Gorizia, a Romans d’Isonzo, a soli 15 Km di distanza, ci si imbatterà nella Villa del Torre che offrirà un’esperienza all’insegna dei sapori autentici friulani, con “Degustazione in Villa”. Al termine della visita si degusterà infatti un calice di vino prodotto con uve certificate biologiche dell’azienda agricola Borc da Villa.

Se invece siete in Veneto, a Padova, e volete qualcosa di originale da vivere in famiglia, allora la prima tappa è prevista il sabato mattina, e vi condurrà a Villa Pesavento con “Dalla villa alla sua fattoria: passeggiata e attività per i bambini”. Inizierete a passeggiare dal giardino della residenza per poi passare nell’adiacente fattoria, che conserva la tradizione della parte produttiva delle Ville Venete. A conclusione, gli adulti potranno godersi uno spuntino mentre i bambini parteciperanno a un laboratorio che li vedrà sbizzarrirsi con la lana delle pecore allevate in loco.

La domenica pomeriggio si riparte per la vicina Villa Roberti di Brugine, per partecipare a “Musica Maestro” , uno spettacolo in forma teatral-musicale per avvicinare alla musica attraverso un’esperienza di ascolto e di apprendimento con una divertente presentazione dei brani: i musicisti “giocheranno” con il pianoforte coinvolgendo i più piccoli in modo attivo e vivace.

Le Ville nella provincia di Belluno

A Villa di Modolo – una maestosa Villa Veneta nella zona delle Dolomiti – sarà possibile vivere una visita guidata in compagnia dei suoi proprietari storici, mentre Villa San Liberale propone un soggiorno unico all’insegna del benessere, mettendo a disposizione dei suoi ospiti un’esperienza nella spa e le suite dove, nel tempo, hanno soggiornato grandi personalità e letterati.

A Villa Buzzati, la voce di Dino Buzzati riecheggerà nelle sale della dimora, grazie ad alcuni lettori, che, stanza dopo stanza, accompagneranno i visitatori in quella che sarà una visita molto suggestiva, mentre a Villa degli Azzoni Avogadro sarà possibile partecipare a una degustazione all’interno di una cucina storica, al lume di candela e riscaldati dal calore di un tipico larin bellunese. Infine, a Villa Villalta, si potranno vivere diverse esperienze Green, incluso assistere a una pièce teatrale.

Le Ville nella provincia di Padova

Passiamo, ora, alla provincia di Padova, che vedrà 12 Ville impegnate nell’evento. Si parte da Villa Molin, che per l’occasione tornerà al suo splendore cinquecentesco, grazie anche alla presenza del gruppo storico culturale dei “Patrizi Veneti”, che accompagneranno gli ospiti in una visita che si concluderà nel salone nobile, dove saranno accolti da una soprano. A Villa Selvatico, sarà possibile degustare i “rossi dei Colli Euganei” durante l’esperienza “Ottobre rosso”, mentre a Villa Roberti, fra le varie, sarà possibile prendersi cura del proprio benessere psicofisico dedicandosi una seduta di yoga o passeggiando nel verde.

Si avrà l’opportunità di scoprire Castello di San Pelagio  attraverso un gioco interattivo, dove si sarà chiamati a risolvere indovinelli e ad affrontare numerose prove. Proprio in occasione della Giornata delle Ville Venete, Villa Giovanelli Colonna tornerà ad aprire le sue porte al pubblico con una visita guidata che farà di nuovo risplendere uno dei gioielli della Riviera del Brenta. Sarà, inoltre, possibile accedere a Villa Giusti dell’Armistizio, luogo in cui fu siglato l’armistizio che pose fine alla Prima guerra mondiale. Accanto alle Ville nominate, ci saranno anche il Castello del Catajo, Ville dei Vescovi, Villa Pisani Bolognesi Scalabrin, Casa dalla Francesca, Parco Frassanelle e il Giardino di Valsanzibio.

Le Ville Venete nella provincia di Rovigo

Qui sarà possibile passeggiare nel più suggestivo e vasto giardino eclettico ottocentesco della provincia, recandosi a Villa Ca’ Dolfin Marchiori. Spostandosi a Villa Ca’ Zen, si potrà godere di una visita guidata insieme alla proprietà, con concerto conclusivo, mentre i propri bambini saranno impegnati in un laboratorio tattile, grazie al quale scopriranno lo strumento dell’ocarina. E, ancora, a Villa Morosini si potranno visitare la collezione Zerbinati, il salottino in cui Peggy Guggenheim si intratteneva insieme ai più celebri artisti veneziani e, per l’occasione, un’esclusiva mostra dedicata ad Andy Warhol e Regina Schrecker, modella e stilista ritratta dal maestro della Pop Art. E, per chi non si sarà ancora stancato di andar per Ville, un passaggio a Villa dei Marchesi Villa sarà una tappa obbligata.

Castelbrando

Fonte: Ufficio Stampa Giornata delle Ville Venete

Castelbrando, immerso nelle Colline del Prosecco

Le 15 Ville nel Trevigiano

Partiamo dall’Abbazia di Santa Bona, a Vidor, che oltre a essere sede del prossimo convegno della Giornata delle Ville Venete, darà l’opportunità di vivere delle visite guidate, anche in compagnia del proprietario, il Conte Giulio da Sacco, con un aperitivo conclusivo sul belvedere del parco. A Villa Sandi, un’esclusiva visita guidata condurrà i visitatori alla scoperta della dimora e dei suoi vini pregiati, in un percorso che partirà dall’antica barricaia settecentesca fino ad arrivare al maestoso edificio in stile palladiano. Anche a Villa Pera, il proprietario farà gli onori di casa, accompagnando gli ospiti alla scoperta del parco, delle barchesse, delle cantine, dei granai e del museo della vita contadina.

Immerso tra le Colline del ProseccoCastelbrando propone un soggiorno all’interno di una delle raffinate camere del maniero, arricchito con la possibilità di accedere all’esclusiva spa appena inaugurata. I soggiorni compaiono anche tra le proposte di Villa Tiepolo Passi, dove sarà
possibile trascorrere un fine settimana nell’antica Foresteria della Villa. A Villa Lattes, per l’occasione, saranno rimessi in funzione i carillon appartenuti all’avvocato Lattes, mentre i più piccini potranno cimentarsi in una caccia al tesoro nel parco.

Fra le esperienze che sarà possibile vivere a Villa di Maser, spicca la Colazione in Villa, durante la quale si potrà fare colazione sotto gli affreschi della Sala a Crociera. A Villa Gera, si ripercorreranno le orme diBartolomeo Gera, mentre al Castello di San Salvatore, eccezionalmente visitabile in autonomia, il turista sarà guidato alla scoperta del maniero dalla voce della sua proprietaria, la Principessa Isabella Collalto de Croy. A Villa Rechsteiner, un’intera giornata da trascorrere immersi nella natura dedicandosi a scoprire come si possa trovare il “benessere” in Villa, attraverso passeggiate, show cooking e incontri con professionisti del well being a diversi livelli. Oltre a questo, ci saranno le esperienze proposte da Villa Chiminelli, Villa Marcello Marinelli e Palazzo Zambaldi, Castello di Roncade e Castello Papadopoli Giol.

Giornata delle Ville Venete a Venezia

Il nostro excursus ci porta, quindi, a Venezia, dove, tra le sette Ville partecipanti alla Giornata delle Ville Venete, il wellbeing ha spopolato. Infatti, solo in questa provincia abbiamo ben 3 yoga experience – quelle di Villa Foscarini Rossi, Villa Widman Rezzonico Foscari, che organizzerà anche un Aperitivo con l’arte, e di Villa Venier Contarini.

Palazzo Cappello attiverà un’esperienza tutta dedicata ai bambini, con una visita e un laboratorio speciale,  mentre l’heritage torna in Villa Correr Agazzi, con la possibilità di visionare i documenti antichi contenuti nel suo archivio, in Villa Rizzi Albarea, dove si andrà alla scoperta dei Conventi Gemelli e nella Barchessa di Villa Heinzelmann, dove il visitatore potrà assistere alla mostra “Metafisiche ambientali”, circondato da un contesto in cui l’arte contemporanea dialoga con il parco e gli edifici storici.

Le esperienze in Villa a Verona

A Verona troviamo Villa Buri Tessari, detta “La cappuccina”, dove si potrà passeggiare in un parco secolare, immersi nel verde e nella storia, alla scoperta del proprio respiro e delle origini della Villa tra le foglie dell’autunno, mentre a Villa Rizzardi e Giardino di Pojega i visitatori entreranno a contatto con la natura e con i prodotti che, in questi luoghi vengono realizzati, con la possibilità di degustarli.

Tra le Ville della provincia di Vicenza

È la più popolosa, con ben 18 Ville. Diverse esperienze legate alla tematica Wine&Food permetteranno ai visitatori di vivere degustazioni esclusive o, addirittura, veri e propri pranzi o cene in villa. Questo sarà possibile, ad esempio, a Villa Pisani BonettiVilla CaldognoVilla Stecchini o a Villa da Porto.

Villa La Rotonda affiancherà alle visite classiche alcune esperienze esclusive che mostreranno al visitatore lati inediti e spazi normalmente non accessibili, narrati da guide esperte o dal giardiniere della dimora. A Villa Barbaran Grassi Nanto i visitatori potranno lavorare la pietra di Nanto per trasformarla in un piccolo oggetto domestico da conservare, mentre a Villa Zileri si andrà alla scoperta di Giambattista Tiepolo, attraverso una visita in cui sarà possibile ammirare gli affreschi del salone e del piano nobile, risalenti al suo esordio vicentino.  Sempre sulle tracce del Tiepolo, sarà possibile visitare Villa Valmarana ai Nani. Potrete godervi una passeggiata immersi nel foliage autunnale del parco di Villa Gioiagrande, oppure recarvi al Castello di Thiene per una visita al suo archivio.

A Villa Pojana, una delle sedi dell’Istituto Regionale per le Ville Venete, sarà possibile partecipare a una lezione di Qi Gong, seguita da una colazione nel parco e da una visita alla residenza storica. E molte altre sono le esperienze che avranno luogo a Villa Ghellini, Villa Fracanzan Piovene, Villa Valle, Villa Ca’ Erizzo Luca, Villa Ca’ Beregane e Villa Fabris.

Nello splendore delle Ville del Friuli-Venezia Giulia

Concludiamo il nostro viaggio tra le Ville Venete con le otto Ville del Friuli-Venezia Giulia. A Villa del Torre, i proprietari condurranno gli ospiti in due visite guidate, una dal taglio classico e una con degustazione dei prodotti dell’Azienda Agricola Borc da Villa. Ma ci sarà anche la possibilità di visitare il Monastero di Aquileia in un’indimenticabile viaggio nel tempo, dalle origini della Tenuta, il monastero medioevale di Santa Maria, all’elegante dimora dei Baroni Ritter de Záhony, la cantina e l’antica barricai.

Diverse esperienze si susseguiranno in Villa Manin Guerresco, in Villa Gallici Deciani, in Villa Fossa Mala, a Villa Brandolini D’Adda e al Borgo dei Conti della Torre. Da non perdere Villa Manin, dove, in occasione della Giornata delle Ville Venete, sarà possibile scoprirne meraviglie e segreti grazie a guide d’eccezione.

Villa Widmann Rezzonico Foscari

Fonte: Ufficio Stampa Giornata delle Ville Venete

Gli interni della Villa Widmann Rezzonico Foscari a Venezia
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Venezia e dintorni: i più bei giri in mongolfiera nel Veneto

Venezia regala sempre emozioni incredibili a chiunque la visiti. Tra le gemme più preziose del panorama turistico italiano, questa città d’arte unica, celebre in tutto il mondo, seduce e conquista con il suo fascino immortale, regalando bellezza e magia senza tempo a ogni scorcio.

Un Patrimonio dell’Umanità non solo per il suo immenso valore storico, culturale e artistico ma anche per il paesaggio naturale che le fa da scenario, accentuandone le suggestioni. Una vacanza nella città lagunare, però, può andare oltre un giro in gondola o un tour a piedi tra chiese, monumenti, piazze, calle e campielli più iconici, includendo anche un fantastico giro in mongolfiera, per ammirarla in tutto il suo splendore da un punto di vista realmente inedito.

Se volete arricchire di momenti indimenticabili la vostra esperienza in Veneto, si possono esplorare dalla cesta dell’aerostato altre perle della regione altrettanto affascinanti, in cui ci si imbatte a solo una quarantina di minuti o poco più dal capoluogo. Ecco alcuni viaggi in mongolfiera che vi porteranno a esplorare paesaggi, ville e luoghi incredibili a pochi passi da Venezia.

I primi voli in mongolfiera sopra Venezia

Il Veneto ha avuto un ruolo importante nella conquista del cielo, riconosciuto anche dalla mitologia. Il 15 aprile 1784, i fratelli Zanchi che avevano costruito un “globo aerostatico ad aria infiammabile”, per conto del cavaliere e procuratore di San Marco Francesco Pesaro, lanciarono sul bacino di San Marco il pallone senza persone a bordo, che si innalzò felicemente, rimanendo in aria due ore e mezzo circa, atterrando in maniera rovinosa al Cavallino. L’ascensione, compiuta forse con la supervisione di Francesco Zambeccari, fu immortalata dal pittore Francesco Guardi in un dipinto oggi custodito allo Gemäldegalerie Staatlichen Museen di Berlino. In primo piano è rappresentata una loggia con signori e dame che osservano lo spettacolo della mongolfiera che si leva sulla laguna, mentre sul fondo si scorgono le sagome della chiesa delle  Zitelle e di quella del Redentore. L’evento divenne anche un motivo ornamentale nella produzione di una linea di porcellane della manifattura veneziana di Geminiano Cozzi, con un’ambientazione campestre che si rifà alle vedute di paesaggi veneti.

Una felice ascensione in pallone libero venne compiuta a Venezia il 12 febbraio 1826 da Élisa Garnerin, figlia del professore di fisica aerostatica Jean-Baptiste-Olivier. Mentre la mongolfiera sorvolava il bacino di San Marco, l’aeronauta tagliò la corda scendendo col paracadute in Piazzetta, regalando uno spettacolo unico a chi era accorso ad ammirarlo.

In mongolfiera da Cittadella, la città murata

Tra i punti di decollo consigliati per un giro in mongolfiera nel cielo del Veneto, spicca Cittadella, a 45 minuti circa da Venezia. Prima di spiccare il volo, vale la pena regalarsi una visita in quella che è l’unica città murata di tutta Europa ad avere un Camminamento di Ronda medievale, di forma ellittica e completamente percorribile, grazie a un importante restauro durato 20 anni e terminato nel 2013.

Si possono visitare le mura con una passeggiata panoramica a 15 metri d’altezza, vivendo l’incredibile esperienza di “camminare nella storia” e sentendosi più vicini alle origini del luogo. A ciò si aggiunge la magia del panorama, dal momento che questa posizione privilegiata consente di ammirare numerosi dettagli della città da un punto di vista del tutto inedito.

Vale anche la pena fare un giro nel centro storico, dove vi aspettano le quattro porte della città, una diversa dall’altra: Porta Bassano, il punto più fortificato e importante dell’intera cinta muraria, Porta Vicenza, l’ingresso occidentale alla città, Porta Treviso, l’ingresso orientale e Porta Padova, l’ingresso principale, con pareti esterne adorate da affreschi con il carro dei Carraresi e lo stemma di Padova. Tanti i luoghi d’interesse, dal Duomo al Palazzo della Loggia, al Teatro Sociale.

Se, dopo un tour a piedi, volete provare l’ebbrezza di sorvolare Cittadella e la pianura veneta con un volo esclusivo per coppie e famiglie, “Volare in Mongolfiera” offre l’esperienza di un brindisi in volo affacciati dal cesto in vimini della mongolfiera, ammirando in tutta tranquillità, avvolti dal silenzio, le meraviglie, l’arte e la natura che vi circonda. All’atterraggio è prevista una colazione a base di prodotti tipici, e il battesimo dell’aria, con consegna dell’attestato di primo volo, firmato dal pilota.

In volo sulla splendida Villa Contarini

I giardini e il suggestivo scenario di Villa Contarini, a Piazzola sul Brenta,  a circa 40 minuti da Venezia, rappresentano una unicità nel Veneto. L’unione della prima forma di volo per l’essere umano e la storia dei fasti e della nobiltà veneta vengono offerti al grande pubblico amante del bello e dell’esclusività.

Questa speciale esperienza di volo in mongolfiera viene proposta da “LOOGO SRLS”, una delle poche aziende autorizzate da ENAC operanti sul territorio italiano, che utilizza mongolfiere certificate ed assicurate tra le quali anche quella della Regione Veneto.

Ancorata a terra tramite robuste funi, il magnifico pallone aerostatico effettua ascensioni spettacolari – in occasione di eventi specifici – per chi vuole provare per qualche momento l’ebbrezza del volo che i fratelli Montgolfier hanno vissuto nel lontano 1783, ammirando al contempo l’architettura e la natura della Villa da un punto di vista privilegiato.

Giro in mongolfiera sul Lago di Garda

Tra i giri in mongolfiera da non perdere in Veneto, c’è quello dal Lago di Garda, un’esperienza unica e straordinaria che bisogna provare almeno una volta nella vita, perché regala l’opportunità di godere di una vista mozzafiato e provare una sensazione di libertà assolutamente unica.

Si sorvola la zona a sud del lago, costeggiando il fiume Mincio, tra fantastici borghi e paesaggi incredibili. In base alle condizioni meteo della giornata verrà scelto il punto migliore di decollo, nei pressi di Peschiera del Garda. I voli, prenotabili sulla piattaforma “Liveinup” vengono effettuati solo per gruppi privati fino a un massimo di 8 persone. L’esperienza dura circa 3 ore ed è divisa in vari step, che prevedono la fase di montaggio della mongolfiera, un volo di circa 60 minuti, impacchettamento del pallone e brindisi finale.

I voli in mongolfiera sul Garda si svolgono tutto l’anno, quasi sempre la mattina presto poco dopo l’alba, quando l’aria è più stabile e vi è meno turbolenza. L’orario esatto del volo varia in base alla stagione e viene comunicato in fase di prenotazione. Un’esperienza spettacolare da provare almeno una volta nella vita.

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C’è un teatro antico situato nel cuore di questa città

Se siete amanti dell’architettura elegante, delle atmosfere senza tempo e dei dettagli in stile classico, allora Vicenza deve entrare di diritto nella vostra travel wish list. La città italiana situata nella regione del Veneto, infatti, ospita tutta una serie di capolavori di incredibile bellezza che oggi compongono il patrimonio inestimabile del tessuto urbano.

Tappe imperdibili di un viaggio in città sono la Basilica Palladiana e il Palazzo Chiericati, un edificio rinascimentale che ospita oggi una galleria d’arte. Basta poi spostarsi in periferia per scoprire la suggestiva Villa La Rotonda che, con le sue 4 facciate identiche, domina sulla città dall’alto di una sinuosa collina.

Ma torniamo a passeggiare nel centro di Vicenza, dove a caratterizzare il paesaggio urbano ci sono gli eleganti edifici progettati da Andrea Palladio, il celebre architetto del XVI secolo. Tra questi si erge in tutto il suo splendore un teatro antico situato nel cuore della città: è spettacolare.

Il teatro coperto più antico del mondo

Il nostro viaggio di oggi ci conduce alla scoperta di un capolavoro di inestimabile valore, l’ultimo progetto di Andrea Palladio. Ci troviamo a Vicenza, nella città che proprio l’architetto ha plasmato nella sua essenza e nel suo aspetto.

Per scoprire la storia di questo teatro, dobbiamo tornare indietro nel tempo a quando, sul finire del XVI, l’Accademia Olimpica di Vicenza commissionò l’opera col fine di creare un luogo dedito alla cultura, alla scienza e al teatro che si ispirasse ai modelli dei teatri romani più celebri del Bel Paese. Per costruire il nuovo edificio fu scelto il sito delle vecchie prigioni del Castello, un’antica fortezza medioevale che nel corso dei secoli ha funzionato come polveriera e poi come prigione, prima di essere abbandonata.

I lavori di costruzione del teatro iniziarono nel 1580, anno in cui Andrea Palladio morì. Parte del lavoro fu portato avanti da suo figlio, ma in mancanza di un progetto ben definito per la realizzazione del palcoscenico, il cantiere fu affidato a Vincenzo Scamozzi, architetto e scenografo della Repubblica di Venezia. Scamozzi riuscì a creare una scena dall’alto impatto visivo, curata in ogni dettaglio, e dotata di prospettive illusionistiche. Nasceva così il Teatro Olimpico di Vicenza.

Vicenza: dentro il Teatro Olimpico

Il 3 marzo del 1585, con l’inaugurazione del Teatro Olimpico, la città di Vicenza poteva vantare finalmente uno spazio straordinario per gli spettacoli ispirato alle grandi strutture di età classica. Il progetto, inizialmente messo a punto da Palladio, si ispirava proprio al teatro romano, rivisitato però in chiave rinascimentale.

Sin dalla sua inaugurazione, il teatro ha raccolto l’interesse e l’entusiasmo dell’aristocrazia vicentina e dei personaggi più illustri. Spettacoli teatrali, feste e cerimonie hanno visto la partecipazione di Napoleone, Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi, giusto per citarne alcuni.

Ancora oggi il Teatro Olimpico, che si è guadagnato il titolo di primo e più antico teatro coperto del mondo, è sede di rappresentazioni, spettacoli e concerti, nonché sito turistico di estrema importanza per la città. L’edificio è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco nel 1994 insieme alle altre opere palladiane che si trovano a Vicenza.

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Campo di Brenzone, il borgo fantasma del Veneto

Lo scenario che dona il territorio del Lago di Garda è puro incanto: borghi gioiello affacciati sul blu, i giochi di luce sull’acqua e, tutt’intorno, il verde dei colli e dei monti.

E, a proposito di borghi affacciati sul lago, ce n’è uno che è un’autentica chicca nascosta, quella “meta che non ti aspetti”, dove non si trovano negozi e hotel ma il silenzio, la quiete e tutto il fascino di un luogo dove il tempo scorre lento, aggrappato a un passato sempre vivo e presente.

Raccolto e suggestivo, Campo di Brenzone, resiste e conquista seppur semi abbandonato e accessibile soltanto a piedi tramite i sentieri nel cuore della natura.

Campo di Brenzone, piccolo mondo antico

Se avete il desiderio di immergervi in una “dimensione altra” e assaporare l’atmosfera di un piccolo mondo antico, andate alla scoperta di Campo di Brenzone, borgo medievale a 200 metri di altezza, con vista mozzafiato sul lago, una delle numerose frazioni di Brenzone sul Garda.

Si tratta di un tesoro incantato, un borgo “fantasma” anche se vi sono alcuni abitanti che, però, oggi “si contano sulle dita di una mano“. Alcuni documenti ne testimoniano l’origine al 1203, una realtà agricola e ricca di tradizioni che, tuttavia, ha visto un massiccio spopolamento a partire dal secolo scorso: le difficili vie di accesso, la povertà e l’assenza di comfort hanno “cristallizzato” Campo di Brenzone portando i residenti a emigrare altrove.

Ma il borgo resiste, non è cambiato, le casette in pietra rimangono, seppur molte semi diroccate, a raccontare la vita che videro, sostenute da ponteggi, alcune con il tetto crollato e senza più gli infissi.

Nella zona alta, ecco la Chiesetta di San Pietro in Vincoli, edificata tra il XII e il XIII secolo, dove ammirare i pregevoli affreschi a opera di Giorgio Da Riva risalenti al 1358, forse data conclusiva di costruzione dell’edificio religioso.

Una passeggiata tra scale, cantine e cortili consente di vivere un’esperienza unica e di lasciarsi sorprendere da insolite meraviglie come, ad esempio, il “poggiolo di Romeo e Giulietta“, pittoresco terrazzino con due sedie e un tavolino che sembrano attendere una romantica coppia.

Ma non è ancora tutto.

Da dicembre alla metà di febbraio, Campo ospita oltre cento presepi, collocati tra gli ulivi, sugli antichi balconi, nelle vecchie cantine visitabili per l’occasione e nei cortili.

Il 9 e il 10 agosto, invece, va in scena “Notti Magiche a Campo”, per ascoltare una sera musica classica e l’altra leggera o etnica in una cornice di rara suggestione.

Come raggiungere il borgo fantasma del Garda

Sono vari i sentieri che conducono a Campo di Brenzone e che partono da Cassone, Castelletto di Brenzone, Magugnago e Marniga (quest’ultimo è quello che regala un’indimenticabile vista sul Garda).

L’itinerario più breve e diretto sale da Castelletto ed è piuttosto semplice e accessibile a tutti: in un’ora e un quarto di cammino sarete a destinazione.

Invece, chi ama le camminate e il trekking, può seguire un percorso ad anello con partenza lungo il sentiero 655 in direzione Biaza: una mulattiera tortuosa e lastricata porta, dopo 25 minuti, allo storico paesino di Biaza. Da qui, si imbocca il sentiero 31 e, in 5 minuti, si giunge a Fasor. Ancora mezz’oretta di sali e scendi ed ecco il tesoro di Campo.

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Venezia, cosa fare durante la 80^ Mostra internazionale del cinema

Il bello di essere a Venezia durante la Mostra internazionale d’arte cinematografica è saltare da un posto all’altro a caccia di vip. Pochi sono i fortunati invitati alle feste più glam che si svolgono in Laguna durante i giorni del festival (quest’anno inizia il 30 agosto per concludersi il 9 settembre).

Detto, quindi, che i palazzi veneziani più belli, gli hotel cinque stelle, i temporary lounge sponsorizzati da brand del lusso, dagli Champagne alle auto alle riviste di moda e costume, sono off limits per chi non è stato in un’ambitissima lista, non perdetevi d’animo, perché ci sono comunque tantissime cose da fare, scorci della Serenissima da scoprire, che durante questo evento è più bella che mai, e luoghi aperti al pubblico.

Cosa fare a Venezia durante la Mostra del cinema

In occasione dell’80^ Mostra internazionale d’arte cinematografica c’è un ricchissimo calendario di appuntamenti che tengono occupati gli ospiti dopo le proiezioni.

Uno degli eventi più incredibili, legato al nuovo film che vede protagonista l’attore Francesco Favino, “Il comandante”, che ripercorre le gesta del comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina Salvatore Todaro, è l’arrivo di un vero e proprio sottomarino tra le acque della Laguna veneziana. Si tratta del sottomarino Romeo Romei, tuttora impiegato per operazioni militari, e ormeggiato in Riva dei Sette Martiri per tutta la durata della Mostra. Tutti lo possono visitare gratuitamente i giorni 30 e 31 agosto.

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Fonte: ANSA

Il sottomarino Romeo Romei alla Mostra de cinema di Venezia

Vip watching a Venezia

Gli hotel

Riapre in occasione della Mostra del cinema di Venezia l’Hotel des Bains, sul Lungomare Guglielmo Marconi, che ospita due party Campari l’1 e 2 settembre dove sono attesi i cast di “Il comandante” e del film “Adagio”. In entrambi recita Favino, ma sono attesi anche Toni Servillo, Valerio Mastrandrea, Adriano Giannini e Silvia D’Amico.

La spiaggia del des Bains, il Reef Beach Bar, è però il vero cuore della mondanità veneziana, con eventi, party, after party e premiazioni. Come il Next Generation Awards del 5 settembre, che premierà i giovani attori, tra cui forse anche qualcuno del cast di “Mare fuori“, la fiction Tv più seguita degli ultimi anni ambientata nel carcere di Napoli. O il mega evento super glam del 6 che vedrà la presenza della madrina di Venezia 80, Caterina Murino, ex Bond girl in “Casino Royale“.

Riapre anche il lussuosissimo Hotel Excelsior, a qualche decina di metri dall’Hotel des Bains, che ha appena subìto una grossa ristrutturazione, tanto che alcune delle nuove suite vengono inaugurate proprio in occasione del festival. Nella Sala degli Stucchi si terrà la cena finale del 9 settembre, con i vincitori di Venezia 80, ma sarà proiettato anche il nuovo short-film di Marche Film Commission, si terrà anche la premiazione del Filming Italy Best Movie Awards con madrina Laura Chiatti il 3 settembre e sarà consegnato il Green Drop Award, il premio che l’organizzazione Green Cross fondata oltre trent’anni fa dal premio Nobel Mikhail Gorbaciov e introdotta in Italia da Rita Levi Montalcini assegna al film, tra quelli in gara nella selezione ufficiale del Festival, che interpreta meglio i valori della sostenibilità il 6. Feste tutte le altre sere.

Il Sina Centurion Palace a Dorsoduro è una delle altre location dove fare vip watching perché ospita serate private, tra cui il galà del Premio Fondazione Mimmo Rotella l’8 settembre che viene assegnato a un personaggio che, nel corso della sua carriera, si è distinto come grande protagonista del mondo del cinema, lasciando un segno indelebile.

I palazzi veneziani

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Fonte: Ufficio stampa

Il Fondaco dei Tedeschi a Venezia

Sembrano di pizzo i palazzi che s’affacciano sui canali di Venezia. Alcuni dei più belli ospitano eventi con tantissime celebrity. Al Fondaco dei Tedeschi, iconico e storico luxury mall, meta culturale imperdibile di Venezia affacciato sul Canal Grande, gli esperti di make-up danno consulenza personalizzata per l’outfit giusto da indossare sul red carpet per perfezionare rapidamente il proprio look e ottenere l’aspetto migliore, a prova di flash. Mini trattamenti viso, mani, sedute di armocromia e consulenza d’immagine, dopodiché i personal shopper offrono consulenza per completare il proprio look con gli accessori giusti.

La splendida Palazzina Grassi, un lussuosissimo hotel cinque stelle sempre su Canal Grande, i cui interi sono stati disegnati nientemeno che da Philippe Starck, ospita eventi tutti i giorni e feste ogni sera nel Palazzina The Club.

Non lontano, Ca’ Sagredo, a Campo Santa Sofia, una favolosa dimora patrizia appartenuta alla nobile Famiglia Sagredo nonché museo, visto che ospita opere dei Maestri dell’arte del calibro di Giambattista Tiepolo, è la sede di numerosi eventi, primo fra tutti il premio Kineo.

Il Lido di Venezia

Non mancano le location glam anche a Lido, tra terrazze sul mare dove ammirare il panorama e farsi guardare. Tra gli indirizzi imperdibili c’è la M22 Terrazza, sul Lungomare Marconi, con ristorante e lounge bar.

Location super esclusiva, aperta solo ad attori, registi e addetti ai lavori, a pochi passi dal red carpet e dall’ingresso della Biennale, è l’Hollywood Celebrities Lounge del Lido. È qui che da anni si tengono le conferenze stampa ufficiali dei film in concorso e le interviste che spesso vediamo in Tv.

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In barca e bicicletta lungo la Litoranea veneta

A volte, per valorizzare un territorio e creare un itinerario turistico è necessario che più attori facciano la loro anche se pur piccola parte. Non sempre le grandi istituzioni hanno la possibilità di realizzare un progetto e di lanciarlo sul mercato.

È il caso di un bellissimo itinerario, sfruttato già dai Romani e messo a sistema dalla Serenissima, che per secoli ne curò il perfetto funzionamento, e oggi rinato grazie all’aggregazione di più imprese per valorizzare le vie d’acqua del Veneto, le cosiddette Veneto Waterways, e il patrimonio naturale, artistico e culturale a loro legato offrendo proposte turistiche esperienziali e slow.

A mettere nero su bianco questo nuovo itinerario è stato Gianni Pasin, imprenditore veneto e autore della guida “Rotta su Venezia. In barca e in bici (bike & boat) lungo la litoranea veneta. Da Chioggia a Trieste” (Ediciclo Editore).

L’itinerario proposto è consigliabile farlo in barca navigando lungo le antiche vie d’acqua, solcando lagune, fiumi e canali, naturali o artificiali, della Litoranea veneta, quel sistema che collega il Po al Golfo di Trieste. Ma lo si può ripercorrere anche in bicicletta, che ora è tanto di moda.

In barca sulla Litoranea del Veneto

Il percorso in barca parte da Chioggia, nella laguna a Sud di Venezia, e si conclude a Muggia, poco oltre Trieste, per un totale di 180 chilometri lungo la Litoranea veneta. Si tratta di un’idrovia che si estende dalla laguna di Venezia, in parallelo alla costa fino alla foce del fiume Isonzo, per una lunghezza di circa 127 km (68,5 nel Veneto e 58,5 nel Friuli-Venezia Giulia).

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Fonte: 123rf

I paesaggi abitati lungo le vie d’acqua venete

Questo sistema di navigazione è formato da canali che si snodano tra le lagune di Venezia, Caorle, Marano e Grado e che attraversano i fiumi Sile, Piave, Livenza, Lemene, Tagliamento, Stella e Isonzo. Le possibili varianti al percorso sono infinite.

I luoghi dell’itinerario

I principali luoghi di interesse attraversati dall’idrovia comprendono Chioggia, Venezia e le isole della laguna veneta, Cavallino Treporti, Jesolo, Caorle, Bibione, Lignano Sabbiadoro, la laguna di Marano, Grado, la foce dell’Isonzo, Trieste e Muggia. A questi si aggiungono poi quei luoghi dell’immediato entroterra come Padova, Treviso, Quarto d’Altino, San Donà di Piave, Concordia Sagittaria, Portogruaro, Precenicco e Aquileia.

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Fonte: 123rf

Il paesaggio veneto lungo le vie d’acqua

Il territorio

Un territorio, questo, formatosi molti secoli fa e che oggi regala non soltanto bellissimi centri abitati ma anche una biodiversità unica in Italia. Dune, paludi, spiagge, bonifiche, boschi abitate da aironi, fenicotteri, oche selvatiche, cigni e germani reali.

I servizi turistici

L’itinerario non potrebbe essere turistico senza l’intervento dei cosiddetti “guardiani del territorio”, pescatori, agricoltori, vignaioli e artigiani che ancora oggi contribuiscono a conservare questo patrimonio di cultura e di bellezza. E di tutti quegli operatori nati intorno alle vie d’acqua in grado di offrire servizi turistici come visite, escursioni e mille altre esperienze, incluse quelle enogastronomiche e gli alloggi.

Soggiornare sulle vie d’acqua

Poiché i tour in barca e bicicletta possono durare anche alcuni giorni, sono previsti pernottamenti direttamente sulle houseboat con cui si naviga o in bed and breakfast, anche di charme, o ancora appartamenti galleggianti, che s’incontrano lungo il percorso.

Non mancano i punti di ristoro, anche molto particolari, come i tipici casoni, quegli edifici rurali con il tetto ricoperto di paglia, trabucchi impiantati direttamente nell’acqua, agriturismi e piccoli chioschi che servono i prodotti del territorio a chilometro zero.

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Fonte: 123rf

Un tipico casone veneto
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Questo palazzo sospeso sull’acqua è un gioiello da scoprire

Venezia rappresenta il mix perfetto tra tante culture, una fusione che si riflette soprattutto nella sua intrigante varietà architettonica. È proprio questa particolarità che la rende unica nel suo genere, in quello che oggi è un continuo viavai di persone. Ma questo stesso viavai c’era anche in passato, come testimoniato perfettamente dai fondachi.

Ce n’è uno che attira subito l’attenzione: è sospeso sull’acqua, quasi una magia dei costruttori del passato, un vero e proprio gioiello da scoprire nel dettaglio. Il Fondaco dei Tedeschi può “raccontare” l’evoluzione del commercio veneziano (ma anche globale) dal ‘500 ai giorni nostri, ecco perché può essere considerato uno dei simboli principali della località lagunare.

Mezzo millennio di storia

Il Fondaco o Fontego dei Tedeschi che possiamo ammirare oggi non è in realtà l’edificio costruito originariamente. L’attuale Fondaco ha infatti visto la luce nel 1508, subito dopo l’incendio che distrusse per sempre un altro palazzo simile che era stato voluto con forza da Venezia tre anni prima.

La nuova scelta architettonica fu innovativa, ma geniale. A differenza di altri palazzi del Canal Grande, non vennero usate decorazioni in marmo, ma si puntò sull’estro di Giorgione e Tiziano per affrescare il Fondaco. In poco tempo diventò il punto d’approdo principale delle merci dei mercanti tedeschi (da qui il nome). Sempre in questo edificio, chi parlava in tedesco poteva definire accordi e scambiare altra merce.

Fondaco dei Tedeschi illuminato

Fonte: iStock/Massimo Brucci

La suggestiva facciata di Fondaco dei Tedeschi illuminata

Fu persino la residenza di una delle più importanti famiglie di banchieri teutonici, i Fugger. Oggi invece è stato riconvertito in centro commerciale di lusso con annesso polo culturale: dal 2016 il successo del Fondaco dei Tedeschi in questa nuova “veste” è stato crescente, tanto è vero che ogni anno milioni di persone si recano in questo luogo.

I 9mila metri quadri di esposizione e i 5 piani del palazzo sospeso sull’acqua rappresentano un punto di riferimento per lo shopping veneziano. Non solo moda e accessori, qui si trova praticamente di tutto, dai vini pregiati ai prodotti di bellezza, passando per profumi, orologi e cibo raffinato.

Una tappa che non ci si può lasciare sfuggire è senza dubbio la terrazza panoramica, l’ideale per ammirare lo skyline di Venezia da un punto privilegiato, una vista incredibile che domina il Ponte di Rialto e che fa innamorare perdutamente della città. Shopping, ma anche tanta cultura: il Fondaco dei Tedeschi conservava opere di valore inestimabile, tra cui capolavori del Veronese e del Tintoretto. Se n’è persa traccia, ma quello che è rimasto rende la visita al palazzo ugualmente speciale

Arte e cultura: il Fondaco dei Tedeschi oggi

La storia dell’edificio può essere apprezzata negli antichi caminetti che impreziosiscono gli interni e nelle arcate dall’eleganza innegabile, ma anche nei piccoli dettagli. Una piacevole sorpresa si può scovare sotto i davanzali delle finestre centrali in cui il doppio giglio e il pentacolo con due mazze rappresentano probabilmente gli stemmi dei banchieri Fugger.

L'edificio storico Fondaco dei Tedeschi

Fonte: iStock

Lo storico edificio Fondaco dei Tedeschi a Venezia

Il Fondaco dei Tedeschi è aperto tutti giorni, dalle 9:30 alle 19:30 da ottobre a marzo e dalle 9:30 alle 21:30 da aprile a settembre. Per salire sul tetto bisogna armarsi di pazienza, visto che non possono accedere più di 80 persone alla volta. Le mostre, infine, sono in continua evoluzione e accontentano qualsiasi esigenza: sono dedicate agli antichi aspetti della vita commerciale di Venezia, ma anche all’arte contemporanea e a quella fotografica. Una volta entrati, la visita alla città lagunare non sarà più la stessa.