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Le isole italiane poco affollate ma straordinarie

Sono tante e non smettono mai di stupirci, stiamo parlando delle meraviglie del mondo che abitiamo, quelle che muovono turisti provenienti da ogni parte del mondo pronti a contemplare e a immortalare, con lo sguardo e con lo smartphone, la grande bellezza.

La verità, però, è che attraversando quelli che sono i sentieri più battuti dal turismo di massa, spesso e volentieri ci ritroviamo a rinunciare alle esperienze più autentiche, quelle che ci permettono di riconnetterci alla natura e alla bellezza più selvaggia di un determinato territorio.

Niente è impossibile, però, perché esistono dei luoghi di straordinaria bellezza che si trovano, per nostra fortuna, lontani dai circuiti del turismo di massa. Destinazioni che sembrano sospese nel tempo e nello spazio, dove la vita scorre lenta e la natura è lasciata a regnare, come una sovrana generosa. Piccoli tesori semi nascosti che si trovano proprio qui, nel nostro Paese.

Le isole meno frequentate d’Italia: piccole oasi di pace

Per vivere esperienze uniche in quelli che sembrano dei veri e propri paradisi naturali, non abbiamo bisogno di raggiungere l’altra parte del globo perché il Paese che abitiamo è un vero e proprio forziere delle meraviglie. All’interno di questo ecco che sono preservate quelle piccole isole italiane che, essendo poco frequentate, conservano tutta la loro perfetta autenticità.

Si tratta di lembi di terra, più o meno grandi, che emergono dal nostro mare e che prendono in prestito dalla natura i colori più belli per vestirsi e incantare. Luoghi dove gli abitanti, anche se pochi, continuano a preservare le tradizioni antiche e a tramandarle, vivendo senza caos e stress, ma seguendo solo i ritmi del tempo scandito dalle onde del mare.

Isola di Pianosa

Isola di Pianosa

Relax in Sicilia

La Sicilia è probabilmente una delle regioni del BelPaese più amata dai turisti e come dargli torto? L’immenso patrimonio artistico e culturale si incontra e si scontra con la storia del territorio e con le meraviglie naturali. Eppure, nonostante questa sia una delle mete più ambite dai vacanzieri, esistono alcune isole che si tengono ben lontane dal turismo di massa.

C’è Linosa, la meravigliosa isola di origine vulcanica che sorge proprio al centro del Mediterraneo. Qui non ci sono discoteche o locali notturni per venire incontro alla voglia di movida, ma ci sono le splendide spiagge selvagge e nere, dovute alla presenza di sabbia vulcanica, e i vulcani spenti da contemplare. Non ci sono aeroporti in questa piccola isola di appena 5,43 chilometri quadrati, ma è facilmente raggiungibile via mare.

E poi c’è Alicudi, la più selvaggia delle isole Eolie. Un vero e proprio paradiso terrestre dove è possibile ammirare le atmosfere mediterranee e i magici contrasti dati dalla terra e dalle acque trasparenti e cristalline del mare. Dimenticate le auto e il traffico, sulla piccola isola ci si muove a piedi o in sella a un mulo.

Alicudi

Alicudi

Pace e relax tra Toscana e Lazio

Ci spostiamo ora al centro nel nostro stivale per scoprire altri due tesori nostrani sospesi tra cielo e mare. Al largo dell’arcipelago Toscano troviamo Pianosa, l’isola pianeggiante facilmente raggiungibile dall’isola d’Elba. Fino al secolo scorso questo lembo di terra è stato la sede di un carcere di massima sicurezza che ha reso per molto tempo inagibile il territorio. Oggi Pianosa conserva uno dei patrimoni naturali più incredibili del nostro Paese, nonché fondali straordinariamente ricchi di tesori da esplorare.

Nel Lazio, invece, troviamo la piccola e selvaggia Palmarola situata a pochi chilometri da Ponza. Questo lembo di terra lungo appena tre chilometri è straordinariamente ricco di grotte, calette, scogliere a picco sul mare e scorci di immensa bellezza. Dormire su quest’isola deserta e selvaggia è un’esperienza davvero unica, ma bisogna prenotare con largo anticipo vista la presenza di un solo e unico affittacamere.

Isola di Palmarola

Isola di Palmarola

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Il belvedere mozzafiato che è una meraviglia

Vale la pena salire fin quassù per il belvedere mozzafiato da quale ammirare una splendida vista sulla punta del ramo lecchese del Lago di Como, del piccolo lago di Annone (che da lontano ha la forma di un cuore) e sul fiume Adda che scorre sotto i piedi. L’effetto “wow” è assicurato.

Il belvedere dei Resinelli

Siamo ai Piani dei Resinelli, sulle Prealpi lombarde, a pochi chilometri da Milano. Qui, a circa 1300 metri di quota, si trova una delle terrazze panoramiche più belle. Ci si arriva attraversando il Parco del Valentino, un’area di circa 185 ettari a Nord del monte Coltignone, intitolato all’industriale lecchese Valentino Gerosa Crotta che, negli Anni ’60 del Novecento, lo lasciò in eredità al Touring Club Italiano. Tra queste cime, ricordano gli esperti, ha mosso i primi passi l’alpinista ed esploratore Walter Bonatti (a cui è stato intitolato un rifugio in valle d’Aosta).

Tuttavia, non è necessario essere super allenati per percorrere il sentiero lungo la via Escursionisti che arriva al belvedere, una passerella d’acciaio sospesa nel vuoto. Da brividi. La passeggiata, un percorso ad anello, è, infatti, molto tranquilla, adatta alle famiglie e anche a chi non è abituato a camminare. In mezz’ora, massimo un’ora, per chi se la prende comoda, si arriva a destinazione.

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Il belvedere dei Piani di Resinelli

Il sentiero è ampio e agevole, in leggera salita, a tratti immerso nel bosco di frassini e faggi, e conduce all’ingresso del Parco del Valentino. Durante il periodo estivo è facile vedere anche pecore e capre al pascolo.

Il Parco del Valentino

Quando è aperto, merita una visita anche il Museo Casa Villa Gerosa, che racconta la storia del Gruppo delle Grigne, il massiccio montuoso alpino più famoso della zona che supera i 2400 metri, dei loro sentieri e dei bivacchi e che propone diverse iniziative interessanti anche per i più piccoli.

All’interno del Parco del Valentino si trovano molti altri edifici, testimoni della storia dei Piani dei Resinelli. Vi si trovano diverse costruzioni, come la stazione della teleferica che collegava i Piani con Lecco passando nella Val Calolden e che, fino all’apertura della carrozzabile, a metà degli Anni ‘30, consentì di trasportare i materiali per la costruzione e il primo sviluppo, come Villa Gerosa, un tipico esempio di villa montana padronale.

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Il belvedere a strapiombo

Poco più a monte, i rustici testimoniano la vocazione al pascolo tipica di questa località, già da quand’era chiamata Alpe di Mandello. E, infine, un “roccolo”, una postazione di caccia, posto sulla cresta che arriva al belvedere e che attesta la diffusione di questo metodo di caccia con le reti, diffusosi nel territorio intorno alla metà del XIX secolo.

Gli edifici sono collegati tra loro da strade sterrate, costruite per facilitare il trasporto del legname. Il bosco che ricopre gran parte del parco si è sviluppato solo negli ultimi anni in quanto, fino a non molti anni, fa ospitava dei pascoli che arrivavano fino a Cima Paradiso (o Cima Calolden) e del Coltignone. Quassù sono ancora visibili i ruderi di alcuni giacigli impiegati dai pastori come ricovero o come deposito per il latte.

Ormai sono quasi del tutto cancellate dalla vegetazione, invece, le tracce delle antiche miniere, delle piste da sci, utilizzate fino agli Anni ’80, e del trampolino, intitolato al canottiere e sciatore lecchese Nino Castelli, che fu per alcuni anni, fra i primi dell’arco alpino.

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Il lago di Lecco sotto i piedi e, in lontananza, il lago di Annone

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La stazione sciistica che sembra un paese delle meraviglie sospeso nel tempo

Ci sono dei luoghi che fanno parte della nostra memoria, anche se non li abbiamo mai visti di persona, che sono frutto dell’immaginario suggestivo che abbiamo ricreato nella nostra mente davanti a film di animazione o a immagini scandite sui libri delle favole.

Si tratta di paesini che sono immuni alle leggi del tempo e dello spazio, caratterizzati da un fascino autentico e incontaminato. Quelli dove non esistono automobili e traffico, dove è possibile trascorrere le giornate all’interno del confortevole calore degli chalet di legno, mentre fuori tutto è avvolto dal candido abbraccio delle neve.

Chi ha sognato di rifugiarsi in un posto del genere, per staccare da tutto e da tutti, almeno una volta nella vita? Probabilmente lo abbiamo fatto tutti. Quello che invece ancora in molti non hanno fatto è recarsi a Morzine, in Francia, dove quel paese delle meraviglie è reale. Ed è bellissimo.

Avoriaz

Avoriaz

Avoriaz, le case in legno, la neve e la magia

Un paese in cui le giornate sono scandite dalla tranquillità e dalle visioni del panorama circostante non poteva che nascere da un sogno. La storia di Avoriaz non ha un passato di lunghe e antiche tradizioni alle spalle, né testimonianze di un passato remoto, eppure il suo fascino e la sua bellezza sono indiscussi.

Del resto questo paesino è nato proprio da un sogno, quello di creare un centro abitato ad alta quota sospeso nel tempo e nello spazio. Così Jean Vuarnet, ex campione di sci, ha inaugurato questo paesino che sembra uscito da una fiaba.

Il complesso, che si innalza per 1800 metri di altezza, è caratterizzato da casette, baite e chalet in legno e si integra perfettamente con la montagna circostante. Ma non si tratta di un centro urbano tradizionale no, perché Avoriaz è una stazione sciistica che esaudisce i desideri di tutti gli amanti degli sport invernali.

Non un complesso sciistico qualunque, intendiamoci. Perché qui ci sono residenze caratteristiche rivestite in legno, aree benessere, la funivia e quel moderno parco divertimenti acquatico in montagna, unico nel suo genere. Ma soprattutto qui non ci sono automobili. Nel periodo invernale e in quello estivo, infatti, la stazione sciistica si trasforma in un’area completamente pedonale all’interno della quale gli ospiti possono muoversi con le slitte trainate da pony.

Avoriaz

Avoriaz

Avoriaz, cosa fare nel complesso sciistico

Situata sulla sommità dell’altopiano di Morzine, Avoriaz domina tutta la valle circostante offrendo un panorama sublime. Dalle finestre delle case e degli appartamenti è possibile ammirare la grande stazione sciistica che si snoda per circa 650 chilometri di piste, di cui questo villaggio ne è il nucleo pulsante.

Sia di giorno che di notte, il complesso offre una visione eterea. Qui il tempo si è fermato e le giornate sono scandite soltanto dalle luci del sole che illuminano la neve e quelle della notte che regalano incantante prospettive. Il legno, che riveste ogni residenza, contribuisce a creare un’atmosfera intima e accogliente, mentre gli abeti, i laghi e la fauna circostante fanno tutto il resto.

In un complesso sciistico, ovviamente, ci si reca per sciare. Ma Avoriaz offre molto di più di questo, sono tantissime infatti le attività sportive e ricreative adatte a tutta la famiglia, tra cui anche Aquariuz, un parco acquatico a tema tropicale incastonato sull’altopiano.

Da Morzine è possibile raggiungere Avoriaz in funivia e pregustare così la magia che vi aspetta una volta giunti sul posto. In alternativa è possibile lasciare la macchina all’ingresso del paese, nelle aree attrezzate, e raggiungere il centro in slitta.

Avoriaz

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