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Puoi dormire in una montagna magica nel cuore della Patagonia

Poche cose al mondo sanno emozionarci come quei grandiosi spettacoli messi in scena dalla natura, gli stessi che ci spingono ad attraversare il mondo intero alla ricerca di quei paesaggi che lasciano senza fiato.

E se è vero che ritrovarci davanti alle scenografie create da Madre Natura è un’esperienza incredibile, è altrettanto vero che addormentarsi e risvegliarsi in questi luoghi si trasforma, automaticamente, in una delle avventure più belle di una vita intera.

Ed è proprio quella che si può vivere dormendo all’interno di una montagna magica immersa in una riserva naturale incontaminata e selvaggia del Cile. Un lodge unico, per design, forme e colori, immerso nel cuore della Patagonia. Benvenuti a Huilo Huilo.

La montagna magica di Huilo Huilo

Esistono luoghi che sono così affascinanti e straordinariamente suggestivi da non sembrare veri. Posti che, per forme e colori, ricordano tutte quelle ambientazioni che fino a questo momento sono appartenute solo alla nostra immaginazione. Eppure questi sono reali e bellissimi, come solo loro sanno essere, e quasi sempre portano la firma di Madre Natura.

Come la riserva biologica di Huilo Huilo, un luogo incontaminato situato nel cuore della foresta della Patagonia cilena, che incanta e stupisce per i suoi scenari fiabeschi. È proprio qui che è nata una struttura ricettiva che non conosce eguali, un alloggio straordinario in grado di farci vivere una delle esperienze di viaggio più belle di sempre.

A prima vista Montaña Magica, questo il suo nome, appare agli occhi di chi lo guarda come un rilievo montuoso dalla cui sommità sgorga una sorgente d’acqua fresca e cristallina. A creare questo capolavoro, però, è stato l’uomo che ha dato vita a una struttura ecologica che non solo imita la natura, ma si integra con questa rispettando il delicato ecosistema che contraddistingue questo patrimonio naturale dell’umanità.

Una vera e propria montagna magica, di nome e di fatto, che imita in tutto e per tutto la natura. il concept che sta dietro al design di questa struttura, infatti, è nato proprio con l’obiettivo di creare un vulcano buono dalla cui sommità non sgorga lava, ma acqua.

Ma l’esperienza, come abbiamo anticipato, non finisce con la vista. Trattandosi di un ecolodge, infatti, i viaggiatori potranno pernottare all’interno della montagna e vivere un’avventura unica a contatto con la natura.

Questo rifugio dispone di 9 stanze, tutte dotate di ampie finestre che affacciano direttamente sulla riserva, ispirate alle fiabe. Gli interni, così come gli esterni, sono costruiti in legno per garantire un impatto minimo sull’ecosistema che caratterizza l’intero territorio. Tutto è pensato nei minimi dettagli per garantire ai viaggiatori una vacanza da favola.

Un vacanza da fiaba in Patagonia

È un’esperienza magica, onirica e surreale quella che si vive nella foresta pluviale della Patagonia Cilena. Dormire all’interno di una montagna e risvegliarsi nel cuore della natura è un lusso che tutti dovremmo concederci almeno una volta nella vita.

Montaña Magica si trova all’interno della riserva Unesco di Huilo Huilo, oltre 100 mila ettari di foresta pluviale che conservano una biodiversità incredibile caratterizzata da panorami variegati e da tantissimi esemplari di flora e fauna endemica.

Huilo Huilo è nata proprio per questo, per conservare e salvaguardare il patrimonio del territorio, ma anche per proporre ai viaggiatori un nuovo concetto di turismo sostenibile. Montaña Magica fa parte di questo grandioso progetto configurandosi come il punto di partenza ideale per andare a scoprire uno degli ultimi paradisi incontaminati della terra.

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C’è una Piccola Canada in Trentino ed è un sogno

L’Italia è un Paese bellissimo, custode di meraviglie architettoniche, artistiche, storiche e paesaggistiche tutte da scoprire, che non smette mai di stupire. E anche quando crediamo di aver visto tutto, e di conoscere la penisola in ogni sua sfaccettatura, ecco che questa torna a incantarci con nuovi e inediti scenari.

Alcuni di questi, forse i più belli, portano la firma di Madre Natura e si palesano davanti agli occhi di chi guarda come visioni oniriche che sono così incredibili da non sembrare reali.

E questo è il caso di un luogo tanto suggestivo quanto affascinante che sembra un paradiso, che pare trasportare i viaggiatori in posti che sono lontani chilometri, in territori sconosciuti e sconfinati che popolano da sempre le nostre travel wish list, e che invece si trova in Italia. Benvenuti nella piccola Canada del Trentino, benvenuti in Val di Fumo.

Un paradiso naturale italiano tutto da scoprire

Val di Fumo, è questo il nome di uno dei luoghi più suggestivi e affascinanti del BelPaese. Un territorio selvaggio e incontaminato che sembra un sogno e una cartolina, che sembra essere destinato a diventare la scenografia di una fiaba.

Eppure, nonostante la sua bellezza sia quasi surreale, questo posto esiste davvero ed è spettacolare. Per scoprirlo dobbiamo recarci in Trentino e più precisamente all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta. È qui che è possibile immergersi in uno scenario unico e variegato che incanta la vista e che stordisce i sensi e che conduce proprio lì, in quella valle che è un gioiello da scoprire.

Prima di arrivare a destinazione, è necessario percorrere Val di Daone e attraversare rocce, prati, fiori e cascate che si susseguono chilometro dopo chilometro e che non fanno altro che anticipare la grande bellezza che andremo a scoprire con i nostri occhi.

Salendo, la Val di Daone diventa Val di Fumo ed è allora che è possibile ammirare questo luogo di bellezze e di misteri dove è possibile ritrovare quella connessione primoridale e atavica con la natura e con tutti gli esseri viventi che la popolano.

La Piccola Canada del Trentino

La valle, di origine glaciale, è considerata un vero e proprio paradiso naturalistico, ed è raggiunta ogni anno da tutti gli appassionati delle attività outdoor.

Una volta arrivati qui avrete come l’impressione di essere entrati in un mondo nuovo e straordinario che non ha nulla a che vedere con il caos cittadino e con la vita frenetica di tutti i giorni. L’atmosfera sembra sospesa, è la natura qui che decide le leggi, che scandisce i ritmi. Lo fa attraverso il gorgoglio dell’acqua, con il vento che muove le foglie, con i profumi della terra e della vegetazione che proteggono tutto intorno questo gioiello montano.

Il percorso straordinario, e accessibile a chiunque, si snoda attraverso una serie di laghi artificiali, cascate e cascatelle, e poi ancora malghe e praterie sconfinate. Incontrerete poi, lungo la strada, anche mucche al pascolo e cavalli che vivono in totale libertà.

Lo scenario, incorniciato da nuvole bianche che sfiorano le cime montuose e che danno il nome alla valle, è così suggestivo da essere stato ribattezzato la Piccola Canada del Trentino perché è proprio alla natura incontaminata del Paese del Nord America che questo panorama da cartolina sembra rimandare.

Tutto questo camminare vi condurrà a Carè Alto, una cima solitaria e maestosa che segna il confine tra Val di Fumo e Val Rendena. In circa due ore di passeggiata, invece, potrete raggiungere il Rifugio di Val di Fumo situato a un’altezza di 2000 metri. Fermatevi a osservare il panorama che vi circonda: la vista da qui è meravigliosa.

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animali isole Vacanze natura Viaggi

Su quest’isola puoi conoscere gli animali più felici del mondo

In cima alla lista delle destinazioni di viaggio da raggiungere ed esplorare, almeno una volta nella vita, si fanno sempre più spazio tutti quei luoghi in cui la natura regna incontrastata. Posti nei quali possiamo ammirare quelli che sono gli spettacoli più belli del mondo che ci lasciano senza fiato.

Ma c’è un altro motivo che ci spinge a viaggiare per il mondo in lungo e in largo ed è quello che ci permette di fare incontri ravvicinati con le straordinarie creature che lo popolano.

Esistono luoghi, infatti, che ci consentono di incontrare animali unici ed endemici che vivono e sopravvivono nei loro habitat. Altri, invece, ci permettono di osservare quelle che sono le più grandi e suggestive migrazioni del mondo. Ci sono anche le riserve naturali, quelle che hanno il compito di preservare la flora e la fauna. E poi c’è un lembo di terra, bello, solitario e selvaggio, che ospita quelli che sono gli animali più felici del mondo. Benvenuti sull’isola dei quokka.

L’Isola dei quokka

Il suo nome è Rottnest Island che, tradotto letteralmente, significa nido dei ratti. Ma non lasciatevi suggestionare in maniera negativa dal nome perché le sue origini, in realtà, sono dovute a un fraintendimento. Quando i primi europei giunsero su questo lembo di terra al largo della costa dell’Australia Occidentale, infatti, scambiarono gli abitanti dell’isola per dei ratti.

In realtà si trattava dei quokka, piccoli marsupiali australiani appartenenti alla famiglia dei Macropodidi, che avevano fatto di quest’isola il loro habitat naturale. Oggi le cose non sono cambiate perché Rottnest Island è l’unico luogo al mondo – insieme a qualche altra isola della costa – dove è possibile incontrare quelli che sono ufficialmente conosciuti come gli animali più felici della terra.

Basta guardarli per innamorarsi e per capire come mai, questi esemplari, hanno guadagnato il primato di creature più felici. Piccoli, teneri e buffi, i quokka hanno un atteggiamento molto socievole che si manifesta nei grandi e generosi sorrisi che dispensano sempre, o quasi.

Rottnest Island è il luogo ideale per fare incontri ravvicinati con questi esemplari che sono specie protetta a rischio di estinzione. Motivo per il quale ci sono alcune leggi da rispettare per la loro salvaguardia. Le autorità, infatti, hanno disposto il divieto di dar da mangiare agli animali per non rischiare di compromettere il loro benessere.

Rottnest Island

Fonte: iStock

Rottnest Island

Cosa fare su Rottnest Island

Una volta giunti a Rottnest Island, e scelto il vostro compagno di viaggio tra i numerosi quokka, potrete partire in esplorazione di questo luogo dell’Australia Occidentale. Raggiungere l’isola è semplicissimo, vi basterà prendere un traghetto da Fremantle e godervi una traversata in mare per circa 30 minuti.

Questo lembo di terra, che misura 11 chilometri di lunghezza per 4,5 km di larghezza, è un gioiello naturale di immensa bellezza, un paradiso per tutti gli appassionati dello snorkeling e degli sport acquatici. Ad accogliervi, qui, non saranno solo i piccoli quokka, ma anche le spiagge dorate bagnate da un mare turchese e cristallino.

Sull’isola troverete anche dei laghi salati, 7 permanenti e 5 che si asciugano durante la stagione estiva, che irrompono tra la rigogliosa vegetazione dell’isola creando degli scenari mozzafiato.

Ovviamente non dimenticatevi di loro, delle vere guest star dell’isola. I quokka sono abituati alla presenza degli esseri umani, motivo per il quale sono molto socievoli. Potrete giocare con loro e scattarvi dei selfie memorabili, oppure osservarli mentre vivono nel loro habitat naturale.

Il giocatore Tom Latham e il suo selfie con un quokka, Rottnest Island

Fonte: Getty Images

Il giocatore Tom Latham e il suo selfie con un quokka, Rottnest Island
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Puoi dormire in una torre nel cuore della foresta pluviale

Ambientalista, sociale ed esperienziale, è questo il turismo che muove le persone oggi, quello che soddisfa un’esigenza che appartiene a tutti noi, quella di conoscere i luoghi del mondo, la loro unicità, la cultura e i paesaggi, rispettando le delicate leggi che li contraddistinguono.

Ed è proprio in uno di questi posti che vogliamo portarvi, un gioiello dell’ecoturismo immerso nella natura più incontaminata e autentica, dove è possibile ristabilire quel contatto primordiale con lei, senza invaderla o deturparla.

Una torre che svetta verso il cielo quasi sfiorandolo, che si fa spazio tra la fitta e lussureggiante foresta pluviale di Panama e che consente ai viaggiatori di osservarla in tutta la sua straordinaria bellezza. Un edificio che è anche un alloggio all’interno del quale dormire e vivere l’esperienza più bella di una vita intera.

Canopy Tower, la torre nella foresta

Fondata nel 1999, questa torre panoramica fa parte di un complesso a gestione familiare che ospita ecolodge dal design unico situate in una delle aree più ricche di biodiversità di Panama e nel mondo intero. Un luogo che è così bello da non sembrare reale e che permette alle persone di tutto il mondo di avere un accesso privilegiato alla natura.

Tutti gli ambienti della struttura, siano essi locali condivisi o stanze private, sono datati di ampie finestre che affacciano direttamente sulla foresta pluviale e che consentono quindi di osservare la fauna e la flora che abitano questo microcosmo.

Un vero e proprio luogo privilegiato che offre ai viaggiatori la possibilità vivere un’esperienza di lusso, quella di addormentarsi e risvegliarsi tra la natura, cullati solo dai suoni e dalla vista del paesaggio incontaminato e delle creature che lo popolano.

Canopy Tower, questo è il suo nome, è anche uno dei più importanti punti di osservazione per il birdwatching del mondo intero. L’attività si può svolgere nelle 12 camere da letto destinate agli ospiti, che sono situate alla stessa altezza delle cime degli alberi, o sulla terrazza panoramica situata all’ultimo piano dove è possibile ammirare una distesa verdeggiante e variegata che si perde a vista d’occhio.

Numerose sono le escursioni nei dintorni anche se, vista la posizione strategica della struttura e il suo design, è possibile comunque vivere la sensazione di entrare nelle viscere della foresta pluviale e fare incontri ravvicinati con gli animali pur non allontanandosi mai dalla torre.

Canopy Tower

Fonte: Getty Images

Canopy Tower

Dormire nella foresta pluviale

Canopy Tower è situata proprio nel cuore della straordinaria foresta pluviale di Semaphore Hill, all’interno del Parco Nazionale di Soberanía e a poco meno di 60 chilometri da Panama City.

La torre, che un tempo era adibita a stazione di controllo dell’esercito americano sulle rive del Canale di Panama, è stata poi abbandonata a metà degli anni ’90 e trasformata in un rifugio ecologico nel 1999. Con gli anni – grazie alla sua posizione strategica – è diventata un vero e proprio punto di riferimento per il birdwatching nel mondo.

Basti pensare che in questo territorio si possono osservare alcune delle più straordinarie migrazioni animali, oltre a incontrare più di 970 specie di uccelli che hanno fatto di questo luogo il proprio habitat.

Il design della struttura stessa, poi, è davvero affascinante. Sulla cima della torre è presente una cupola geodetica che è l’unica parte visibile dell’intero edificio, coperto per il resto dalla foresta pluviale. È qui che i proprietari consigliano di salire a ogni ora del giorno e della notte, per avvistare gli animali e per ammirare la grande bellezza di uno scenario incontaminato.

Canopy Tower

Fonte: Getty Images

Canopy Tower

 

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C’è una strada giurassica, in Europa, che ti lascerà senza fiato

C’era una volta, tanto tempo fa, un luogo incontaminato e straordinariamente variegato, contraddistinto da un panorama unico fatto di colline e terreni, archi naturali e baie, atmosfere calme e sospese e altre tempestose e selvagge.

C’è ancora oggi questo stesso luogo, una costa spettacolare che si snoda in un complesso di colline che caratterizza in maniera unica il sud dell’Inghilterra. Un sito che oggi è patrimonio dell’umanità intera e che conserva le testimonianze di una storia antica e mai dimenticata.

Ci troviamo al cospetto della Jurassic Coast, la Costa Giurassica che si estende sul litorale del Canale della Manica e che va da Exmouth fino a Studland Bay, per un totale di oltre 150 chilometri di meraviglie naturali che lasciano senza fiato. Ed è qui che oggi vogliamo portarvi, in un viaggio che attraversa i secoli e che sfiora i confini delle origini della Terra.

Benvenuti sulla Jurassic Coast

Ci troviamo sulla costa della Manica del Sud, è qui che esiste una strada che per storia, natura e bellezza è stata riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 2001.

Il nome della Jurassic Coast è tanto evocativo quanto calzante. In questo complesso territoriale, infatti, sono ben visibili le testimonianze delle sue origini che risalgono al triassico, al giurassico e al cretacico. In questi 150 chilometri di costa, quindi, sono racchiusi circa 180 milioni di anni e di storia che rendono questo luogo un unicum in tutto il mondo.

Sono tantissime le caratteristiche che rendono questo intero complesso incredibile. La costa, infatti, è una testimonianza geologica variegata di inestimabile valore che comprende archi naturali, baie e spiagge che con i secoli hanno portato alla luce milioni di fossili appartenenti al periodo giurassico e non solo.

Il sito, negli anni, ha assunto un’importanza fondamentale sia dal punto di vista storico che naturalistico e paesaggistico. Nel 2005, un sondaggio condotto da Radio Times, ha portato la Jurassic Coast a essere nominata la quinta meraviglia naturale di tutta la Gran Bretagna.

Lyme Regis, fossili sulla Jurassic Coast

Fonte: iStock

Lyme Regis, fossili sulla Jurassic Coast

Un viaggio tra le meraviglie del tempo

E in effetti meravigliosa, la Jurassic Coast, lo è davvero. Lo è perché attraversandola si aprono scenari selvaggi e variegati che lasciano senza fiato. Perché permette agli avventurieri di tutto il mondo di scoprire un paesaggio unico in tutta l’Inghilterra che è cambiato nel corso di migliaia di anni, che ha attraversato diverse epoche e con queste si è evoluto.

Raggiungere questa costa vuol dire fare un viaggio nel viaggio che attraversa il tempo e le ere, che permette di toccare con mano un patrimonio dal valore immenso.

Chilometro dopo chilometro, la Costa Giurassica si apre davanti agli occhi dei visitatori come una continua scoperta. Un libro da sfogliare all’interno del quale in ogni pagina c’è un pezzo della storia del Paese e di tutta l’umanità intera. Aguzzate bene la vista per non perdere quegli scorci meravigliosi caratterizzati da alcuni dei panorami più belli del mondo.

Imperdibili sono le località di Lyme Regis e Weymouth, così come straordinaria e suggestiva è l’Isola di Portland. Tra le tappe imperdibili di questo viaggio c’è anche la Riserva Naturale di Durlston, un parco di campagna che si estende per oltre 300 acri e che ospita più di 300 specie di fauna selvatica.

Ma quello sulla Jurassic Coast è un viaggio pieno di sorprese inaspettate che consentono ai viaggiatori di osservare da vicino formazioni geologiche e fossili, mentre tutto intorno splendide e selvagge spiagge fanno da sfondo naturale a questa avventura indimenticabile.

Burton Bradstock, Jurassic Coast

Fonte: iStock

Burton Bradstock, Jurassic Coast
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Viaggio in Australia: animali fantastici e dove trovarli

Spesso ci mettiamo in viaggio per andare alla scoperta di tutte quelle attrazioni celebri e iconiche che con gli anni sono diventate simboli di città, paesi e territori interi. Quelle da vedere, contemplare e fotografare almeno una volta nella vita, le stesse che rappresentano un patrimonio inestimabile per tutta l’umanità.

Altre volte, invece, lo facciamo per scovare le meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo, quelle plasmate dalla natura e da nessun altro.

Ma succede anche che a spingerci ad attraversare il globo, a volte, siano le creature che lo abitano. Animali che hanno trovato la loro casa in territori lontanissimi da noi e che lì sono restati. Ed è proprio in quei luoghi che vogliamo portarvi oggi per scoprire tutti gli animali fantastici che potete incontrare e conoscere durante un viaggio in Australia.

La straordinaria fauna australiana

La fauna australiana è estremamente variegata, forse una delle più ricche dell’intero pianeta. È caratterizzata da numerose specie endemiche che non è possibile incontrare in nessun altro luogo del mondo.

I koala, così come i canguri, sono gli animali più celebri di questo affascinante territorio, nonché i simboli dell’intera Australia. Con il tempo, infatti, la loro presenza ha attirato un numero sempre crescente di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo che sono giunti fin qui solo per incontrarli.

Eppure, oltre ai koala e i canguri c’è molto di più. All’interno dell’intero continente, infatti, esistono quasi 400 specie di mammiferi e circa 900 esemplari di uccelli. Qui vivono migliaia di pesci di ogni categorie e poi ancora lucertole, coccodrilli e altri animali marini.

È possibile incontrarli nei loro habitat naturali, oppure perdersi e immergersi nei tanti parchi naturali che si snodano in tutto il territorio che hanno come obiettivo proprio quello di proteggere la flora e la fauna del continente.

Da nord a sud, passando per est e ovest: un viaggio in Australia ci permette di fare incontri ravvicinati con esemplari unici e straordinari. Ma dobbiamo dirvelo, non tutti sono dolci e teneri come i koala o i quokka – questi ultimi sono celebri per i grandi sorrisi che dispensano – perché alcuni di questi sono decisamente più spaventosi e inavvicinabili. Scopriamoli tutti.

Quokka sull'isola di Rottnest

Fonte: iStock

Quokka sull’isola di Rottnest

Animali australiani e dove incontrarli

Quando parliamo dell’Australia non possiamo non pensare ai koala, animali che, con quell’aspetto aspetto così tenero e dolce, hanno conquistato inevitabilmente il nostro cuore. E sono molte le persone che scelgono di viaggiare dall’altra parte del mondo proprio per incontrarli dal vivo, per fotografarli e coccolarli. Avvistarli non sarà difficile: potete infatti trovarli lungo i tratti di foresta che si snodano lungo la Great Ocean Road di Victoria. È proprio qui che vive una delle più grandi popolazioni di koala dell’intero Paese.

Al primo posto per popolarità, insieme ai koala, troviamo anche i canguri. Questi marsupiali australiani sono diventati nei secoli simbolo e icona del continente intero. Potete avvistare questi animali ovunque: percorrendo una strada di campagna, o facendo una passeggiate nella foresta. Oppure potete recarvi nei parchi naturali dove questi vivono e interagiscono con le persone come il Morisset park nel Nuovo Galles del Sud.

Tra gli incontri più ambiti dai viaggiatori c’è sicuramente quello con i quokka. Questi piccoli marsupiali, infatti, sono particolarmente celebri per i loro grandi e perenni sorrisi, al punto tale da essere stati ribattezzati gli animali più felici della terra. Se volete osservarli in natura, allora, il consiglio è quello di raggiungere Rottnest Island, conosciuta anche come isola dei quokka.

Anche i vombati suscitano molto interesse tra i viaggiatori, sopratutto per quell’aspetto tenero e buffo che li caratterizza. Avvistarli, però, sarà un po’ difficile, sopratutto perché questi tendono a uscire dalle loro tane soltanto di notte. Per incontrarli dovrete dirigervi verso le lande dell’Australia sud-orientale oppure in Tasmania.

Ed è proprio in questo Stato che dovete fermarvi per fare un altro incontro ravvicinato, quello con il famosissimo diavolo della Tasmania. Non lasciatevi ingannare dal nome, però, perché in realtà questo animale è molto timido e riservato e non è pericoloso per l’essere umano, a meno che non si senta minacciato.

Del serpente tigre, invece, dovreste aver paura. Si tratta di uno degli esemplari più velenosi e pericolosi del mondo. E sì, vive in Australia, popolando le regioni meridionali. Meglio non avvicinarsi troppo!

Un altro animale dal quale restare alla larga è il coccodrillo marino, il più grande rettile vivente al mondo che si trova nell’Australia settentrionale. Se proprio ci tenete a fare un incontro ravvicinato con questo pericoloso animale, il consiglio è quello di raggiungere Darwin. All’interno del parco divertimenti Crocosaurus Cove, infatti, è possibile fare il bagno con i coccodrilli.

Coccodrillo marino

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Coccodrillo marino
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Borghi cicloturismo itinerari Vacanze natura Viaggi

Itinerario slow lungo uno dei tratti più tipici d’Italia

Un itinerario perfetto da percorrere in bicicletta, che attraversa borghi e costeggia il mare. È quello lungo la costa romagnola, un tratto di pista ciclabile che va da Cesenatico a Sorrivoli, un micro-borgo arroccato nell’entroterra che conta meno di cento abitanti, ma che spicca per il suo splendido castello, e non solo.

L’itinerario è un anello di 64 chilometri, che tocca diversi luoghi caratteristici della nostra Romagna, alcuni poco conosciuti. C’è solo un problema di cui tenere conto: alcuni tratti sono in salita, pedalare potrebbe risultare faticoso, ma la buona notizia è che questi tratti sono davvero brevi e, comunque, basta dotarsi di una e-bike e la fatica è superata.

Itinerario tra i borghi romagnoli

Sicuramente uno dei tratti più faticosi è quello che tocca il borgo di Saiano, ma ne vale assolutamente la pena. Il bellissimo promontorio di Saiano, che sorge solitario sulle calme acque del fiume Marecchia, è uno spettacolo.

Qui, un sentiero immerso nella natura mediterranea scende fino al Santuario Madonna di Saiano considerato fin dal XV secolo miracoloso dalle partorienti. Dell’antica fortificazione rimangono solo dei ruderi e una torre cilindrica di origine bizantina. Bisogna tenere gli occhi aperti perché s’incontrano spesso istrici e caprioli.

Il borgo più affascinante però è Sorrivoli, arroccato sulla sponda sinistra del Rubicone. Il monumento più importante è il castello, che fu di proprietà dapprima degli arcivescovi di Ravenna, poi dei Malatesta, poi della Chiesa. Oggi è adibito in parte a chiesa e in parte ad abitazione privata.

Ogni estate ad agosto, nel castello ma anche per le strade del paese, si tiene il Festival dei burattini che, per una settimana, richiama i migliori artisti a livello internazionale nel campo dei burattini e delle marionette.

Tappa successiva è a Monteleone, una piccola frazione del Comune di Roncofreddo ben conservata e con molti spazi verdi che gli hanno valso la Bandiera arancione del Touring Club. Ha un bellissimo castello, intorno al quale si è sviluppato tutto l’abitato e che oggi è di proprietà privata.

Monteleone

Fonte: Rivieradibellezza.it

Il borgo di Monteleone in Romagna

Un altro castello che s’incontra dopo pochi chilometri è quello di Montenovo, da poco restaurato. Il recupero del castello di Montenovo è stato ultimato dopo tre anni di lavori di consolidamento delle mura, necessari a seguito di una frana.

Il castello fu menzionato per la prima volta in un documento datato 1209, che ne confermò la proprietà all’arcivescovo di Ravenna, Essendo sul confine tra i territori di Cesena e di Rimini, per secoli è stato al centro dei conflitti tra le due città.

Castello-di-Montenovo

Fonte: Rivieradibellezza.it

Il Castello di Montenovo in Romagna

L’edificio domina la pianura con un panorama mozzafiato, che spazia dalle spiagge della provincia di Ravenna fino a quelle di Cattolica, mentre alle sue spalle si possono ammirare le rupi di San Marino e di Perticara.

Tappa successiva è a Longiano, sempre in provincia di Forlì-Cesena, si trova sui primi colli fra Cesena e Rimini. Bandiera arancione anche lui, questo borgo di origini medievali ottimamente conservato offre numerose testimonianze storiche e artistiche.

Il centro storico conserva ancora la doppia cinta muraria, un castello di medievale, che fu anche residenza dei Malatesta, un’imponente Torre civica, cinque musei, un rifugio bellico, due importanti chiese storiche e un teatro ottocentesco.

Dal castello la vista spazia sulle colline fino al Mare Adriatico e alla Riviera romagnola.

Longiano

Fonte: Rivieradibellezza.it

Il borgo di Longiano in provincia di Forlì-Cesena

Sulla via del ritorno si passa poi da Gambettola, una cittadina a ridosso della via Emilia. Bellissimo è il centro storico con i suoi palazzi imponenti, anche se la zona più antica della città è la Branchisa, citata persino nei libri antichi.

Del Comune fa parte anche Budrio, sin da Medioevo punto d’incontro di pellegrini e viandanti, tanto che nell’XI secolo fu costruita la Masona, un edificio che fungeva da chiesa e da ospizio, di proprietà dei Cavalieri Templari e poi passato nelle mani dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme ovvero i Cavalieri di Malta.

Oggi questo luogo non esiste più, al suo posto sorge una chiesa costruita negli Anni ’90 del Novecento. Ancora oggi, invece, esiste l’Osteria del Budrio, costruita da Gottifredo d’Iseo, primo feudatario di Gambettola, nel XV secolo. Questo edificio vestì per secoli la funzione di osteria, oltre che di ospizio, locanda e persino scuola. Per raggiungerlo bisogna attraversare il torrente Rigossa.

Questo insolito itinerario è uno dei tanti altri percorsi raccolti da Rivieradibellezza.it, il sito dedicato al turismo esperienziale nella Riviera adriatica, realizzato da Adrias Online.

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itinerari panorami Umbria Vacanze natura Viaggi

Lungo uno degli itinerari ciclopedonali più panoramici d’Italia

Ripercorre la vecchia ferrovia dell’Umbria, attraversando alcuni dei paesaggi e delle cittadine più belle e storiche della Regione il “piccolo Gottardo degli Appennini” meglio conosciuta come “Spoleto-Norcia”.

Un’opera d’arte ferroviaria, progettata già a partire dal 1909 ma inaugurata solo nel 1926, chiusa nel ’68 e riaperta a nuova vita nel 2014. Questo itinerario, da percorrere a piedi o in bicicletta, è l’anima di un territorio che ha uno sterminato patrimonio storico-culturale e naturalistico e che vuole ritrovare la sua vocazione turistica.

Messo a dura prova dal terremoto di sei anni fa, ancora oggi alcuni tratti della vecchia ferrovia sono, infatti, inagibili: pedalare su questo tracciato, auspicando possa presto essere riaperto nella sua interezza ha dunque il sapore della ripartenza.green road

L’itinerario, che consente di scoprire la Valle Umbra attraversando località incantevoli e poco conosciute, è stato premiato come migliore via green d’Italia, vincendo il premio Italian Green Road Award nel 2015.

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Fonte: @Fabrizio Belia

Il tratto Sant’Anatatolia di Narco in Valnerina lungo la ciclabile Spoleto-Norcia

Il tracciato della Spoleto-Norcia

Le tappe sono Spoleto, Vallo di Nera, Castel San Felice, Abbazia SS. Felice e Mauro, Sant’Anatolia di Narco. Il tragitto da percorrere è tutta un’avventura: lungo i suoi 23,5 chilometri, ci sono ben 19 gallerie da attraversare e 24 tra ponti e viadotti, dai quali è possibile ammirare il verde e la meravigliosa natura umbra. La pista costeggia anche caselli abbandonati e raggiunge la straordinaria opera ingegneristica del Ponte della Caprareccia.

La leggera pendenza dei binari rende il tragitto adatto anche a chi voglia fare, oltre a una passeggiata rilassante, un po’ di sano esercizio fisico.

Per quanto riguarda i ciclisti, è importante sapere che si tratta di un percorso piuttosto complesso, in quanto non ha una conformazione ad anello, quindi prima di intraprenderlo bisogna essere ben allenati.

Sebbene l’ex-ferrovia possa essere percorsa in entrambi i sensi di marcia, si consiglia, soprattutto a chi si trova ad affrontare il tragitto per la prima volta, di partire da Spoleto.

Da Spoleto, il colpo d’occhio sul territorio attraverso il quale si pedala (o cammina) è spettacolare, con dolci colline punteggiate da piccoli borghi e da filari di ulivi e vitigni. Lungo tutto l’itinerario, si seguono le sponde dei torrenti Marroggia, Beverone, Timia e del fiume Topino.

Spoleto-Norcia_Vecchia_Ferrovia_Ponte_di_Cortaccione

Fonte: @Fabrizio Belia

L’itinerario mozzafiato lungo la Spoleto-Norcia

La “Spoleto Norcia in MTB”

Ogni anno, a settembre, lungo questo itinerario si tiene la “Spoleto Norcia in MTB”, la più grande manifestazione sportivo-turistica su due ruote in mountain bike del Centro Italia, che attira migliaia di amanti della bici, del cicloturismo e della natura. Giunta quest’anno alla nona edizione, si svolge dal 2 al 4 settembre 2022.

L’evento consiste in cinque diversi tipi di gare: una è agonistica (la SN Cup, 65 km, 1.750 metri di dislivello, solo per MTB), mentre quattro sono percorsi cicloturistici. Tre sono per gli appassionati e uno di soli 10 km, invece, è adatto alle famiglie e a tutti coloro che desiderano pedalare in tranquillità, percorrendo, almeno in parte, lo spettacolare tracciato della vecchia ferrovia tra le due cittadine umbre attraverso la Valnerina, una delle più rigogliose aree dell’Umbria, con le montagne solcate dal corso del fiume Nera in un tripudio di natura, arte e cultura, con antiche stazioni, eremi e borghi.

La gara agonistica, così come i percorsi cicloturistici, si svolgono domenica 4 settembre, mentre il 2 e il 3 settembre sono dedicati a momenti d’incontro e spettacolo tra i mondi del ciclismo, del cicloturismo, della cultura e del giornalismo, con una serie di eventi tra talk show, iniziative per grandi e piccoli, visite guidate alla scoperta di Spoleto.



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Le iscrizioni sono aperte online sul portale laspoletonorciainmtb: il 31 luglio è il termine ultimo per ottenere il pacco gara con pettorale personalizzato e maglia tecnica e la quota di iscrizione più conveniente (50 euro), ma ci si può iscrivere fino alla vigilia della manifestazione (o al raggiungimento del numero massimo di partecipanti).

È possibile noleggiare una MTB anche in loco. Oltre alle MTB, possono partecipare anche le e-mountain bike, le fat bike e i tandem da montagna.

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La valle dei sentieri e delle malghe, la più pittoresca delle Alpi

Se alcune valli altoatesine sono prese d’assalto dai turisti – alcune d’inverno per le splendide piste da sci, come la Val Gardena, per esempio, altre d’estate per le bellezze naturalistiche, come la Val Pusteria, con le sue Tre Cime e il famoso Lago di Braies – ce ne sono altre ancora poco conosciute, che sono dei piccoli paradisi.

Noi ne abbiamo scoperta una, piccola, ma deliziosa, attraversata da tantissimi sentieri, puntellata di malghe e masi, con fitti boschi e viste panoramiche eccezionali sora i duemila metri. In nessun’altra zona dell’Alto Adige si contano così tante di malghe di montagna. Ve la vogliamo raccontare.

La Val Casies in Alto Adige

Tra i tanti luoghi paradisiaci dell’Alto Adige, c’è una valle laterale alla Val Pusteria davvero adorabile, nota per essere la valle dei sentieri e delle malghe. È la Val Casies, un’ampia vallata di prati verdi – che d’inverno diventano piste da fondo – costeggiata da montagne che arrivano fino ai 3mila metri. La valle è lunga solamente una ventina di chilometri puntellata da qualche paese (il più famoso è Monguelfo-Tesido), ma si sviluppa una vasta rete di sentieri, tematici e adatti a tutti, che vi sorprenderanno.

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Sul sentiero delle malghe nella Val Casies ©TV Gsieser Tal Kamilla Photography

D’estate è una valle molto soleggiata ed è bello andare alla scoperta dei tanti sentieri escursionistici e dei meravigliosi panorami naturali che si possono ammirare. Le vedute più spettacolari si possono ammirare sopra i duemila metri, dove finiscono le fitte pinete e lo sguardo può spaziare liberamente a 360 gradi sulle Dolomiti.

Di malga in malga

La Val Casies è ricca di malghe, alcune delle quali offrono anche la possibilità di ristoro, e di masi. Queste deliziose casette di legno, spesso isolate, sono circondate da prati e sorgono, il più delle volte, nei pressi di un ruscello o di uno specchio d’acqua. L’immagine che si ha è quella di una cartolina.

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Fonte: SiViaggia – Ilaria Santi

Il sentiero che porta alla malga Uwald a 2.042 metri

Ogni anno, a fine estate, alcune di queste malghe vengono aperte in occasione della Festa delle malghe della Val Casies (quest’anno si svolge il 18 settembre) e i turisti possono provare le specialità della valle o fare acquisti di prodotti gastronomici e di artigianato locale. Una bellissima festa contadina come quelle di una volta.

Tra queste malghe passano diversi sentieri tematici (il più famoso è Almweg 2000), che a loro volta s’incrociano cambiando non soltanto direzione ma anche nome. Ecco perché la Val Casies è famosa tra gli escursionisti che ogni volta possono percorrere un diverso sentiero.

Il sentiero dei masi

Se si percorre l’itinerario ad anello che parte da Colle e che fa il giro dei masi, si attraversano prati, boschi e pendii e si raggiungono alcuni deliziosi masi, come il Sinner e il Durnwald, dove si può anche sostare per uno spuntino. Il dislivello di questo sentiero è minimo, meno di 150 metri, ma il percorso è lungo quasi 10 chilometri. In ogni caso, non spaventatevi, è adatto a tutti.

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Fonte: SiViaggia – Ilaria Santi

Lungo il sentiero delle malghe nella Val Casies

La Via Dolomiten Panoramaweg

La Via Dolomiten Panoramaweg è, invece, un itinerario che, come dice il nome, regala un panorama eccezionale sulle Dolomiti Patrimonio Unesco. Anche questo è un percorso ad anello e parte da Monguelfo per salire fino al bosco Samwalad passando da malghe e masi.

Il sentiero delle usanze e delle tradizioni

Il sentiero delle usanze e delle tradizioni è sicuramente quello più turistico-culturale. Questo percorso è quello che racconta i mestieri dei contadini di queste montagne, della lavorazione del burro e del formaggio e delle sagre. Il sentiero parte da San Martino attraverso una strada forestale piuttosto ripida e passa per alcune malghe (Randlhütte-Hinterschuher Alm a 1.862 metri, Tolder Hütte a 1.942 metri, Ruschler Alm e Alfenalm).

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Fonte: SiViaggia – Ilaria Santi

Escursionisti sui sentieri della Val Casies

Il sentiero dei contrabbandieri

Lungo i sentieri, di tanto in tanto si incrocia il bivio per il sentiero dei contrabbandieri (che, come ci ha spiegato la guida alpina Andreas Reier, in realtà sono tre perché i veri contrabbandieri non dovevano farsi trovare). Questo itinerario, proprio per lo scopo per cui è stato tracciato, non è dei più semplici. Serviva a collegare la Val Casies con l’Austria, al di là dei monti Villgraten, prima semplicemente per il commercio di merci, poi, durante le guerre, per contrabbandare beni.

Chi volesse percorrerlo, può partire da Santa Maddalena, uno dei tre Comuni della valle, seguendo il sentiero numero 48 fino alla malga Tscharniet Alm a quasi duemila metri e poi proseguire fino alla Forcella di Ciarnil per immettersi sul sentiero dei contrabbandieri verso la valle Rosstal. C’è chi lo percorre in giornata, partendo la mattina presto e impiegando 4 o 5 ore (sola andata), ma chi vuole può decidere di pernottare oltreconfine e di tornare il giorno dopo.

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Fonte: SiViaggia – Ilaria Santi

Vista sulle Dolomiti dai sentieri di montagna della Val Casies
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Vacanze natura Viaggi

Il mondo sommerso di questa città italiana è un sogno

Esistono luoghi incredibili e straordinari che non smettono mai di stupirci. Sono quelli che raggiungiamo durante i nostri viaggi e che ci invitano a tornare, e poi a farlo ancora, per scoprire tutte le meraviglie visibili e non che gli appartengono.

Paradisi terrestri, capolavori firmati da Madre Natura e poi, ancora, distese di mare cristallino e turchese che si perdono all’orizzonte e che brillano sotto la luce del sole e delle stelle, panorami che ci ricordano ogni volta quando è bello il mondo che abitiamo.

Eppure, non sempre queste bellezze sono visibili al primo sguardo. Alcune di queste, infatti, sono protette dalla natura alla stregua di un tesoro prezioso, un gioiello di incredibile meraviglia da svelare solo ai più meritevoli. Come quello che si trova sotto le acque dell’Isola di Capo Rizzuto, un mondo sommerso e straordinario che sembra un sogno.

Area Marina Protetta Capo Rizzuto

Per scoprire le meraviglie più belle della Terra non abbiamo bisogno di viaggiare intorno al mondo, perché alcune di queste si trovano qui, proprio nel nostro Paese. Ne è un esempio, bellissimo e spettacolare, l’Area Marina Protetta Capo Rizzuto.

Istituita dal 1991, e gestita dalla provincia di Crotone, questa superficie marina si estende per quasi 15000 ettari, occupando ben 42 chilometri di costa e configurandosi come la più grande d’Italia per ampiezza.
L’interesse paesaggistico e biologico di questa zona è indiscusso, ma a questo si aggiunge anche uno straordinario patrimonio storico e archeologico che merita di essere preservato e tutelato. La verità è che l’intera area della riserva è una meraviglia che incanta gli occhi e riscalda il cuore.

La zona costiera dell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto offre dei panorami incredibili, dentro e fuori dall’acqua. Ci sono i promontori che si alternano ai golfi, mentre tra questi compaiono baie e insenature caratterizzate da lingue di sabbia dorata bagnate dalle acque turchesi e trasparenti. In questo scenario idilliaco irrompe dolcemente uno dei più suggestivi castelli d’Italia: la fortezza Aragonese. L’edificio troneggia su un isolotto dorato collegato alla terra ferma da una sottile lingua di terra. A guardare il panorama, tutto appare meravigliosamente magico.

Eppure questa è solo una parte delle meraviglie che appartengono a questo territorio italiano. Perché la grande bellezza dell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto si nasconde anche e soprattutto nei suoi percorsi sott’acqua. È qui che un universo sommerso e straordinario si apre davanti agli occhi vuol scoprirlo. È qui che è possibile scoprire fondali che custodiscono tesori archeologici, relitti e tanti preziosi segreti.

Castello Aragonese, Isola di Capo Rizzuto

Fonte: iStock

Castello Aragonese, Isola di Capo Rizzuto

Il mondo sommerso di Capo Rizzuto

È un mondo unico e straordinario che lascia senza fiato, quello che si cela sotto le acque dalle mille sfumature di azzurro di questo territorio. L’Area Marina Protetta Capo Rizzuto ospita, infatti, una biodiversità incredibile caratterizzata da numerosi esemplari di flora e fauna.

Immergersi qui, e attraversare labirinti marini e anfratti, permette di fare incontri ravvicinati con le numerose specie marine che vivono nelle basse e nelle alte profondità. Pesci pappagallo, diverse specie di ricci, e poi ancora straordinari esemplari di stelle marine, da quella rossa comune a quella serpente. A fare da cornice si sono le alghe e i cespugli di Posidonia Oceanica che si muovono sinuosi a ritmo delle correnti marine.

L’Area Marina Protetta Capo Rizzuto è un tesoro straordinario tutto da scoprire. Il mondo sommerso può essere esplorato grazie alle visite guidate subacquee ufficiali disciplinate dal gestore dell’area.

Area Marina Protetta Capo Rizzuto

Fonte: Getty Images

Area Marina Protetta Capo Rizzuto