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La casa sull’albero immersa nella neve è un sogno

Vivere esperienze straordinarie in grado di emozionare e incantare: è questo che andiamo cercando ogni volta che ci mettiamo in viaggio, indipendentemente dalle distanze e dai luoghi raggiunti.

E poche cose, lo sappiamo, sanno emozionare e incantare come fa Madre natura, proprio lei che con i suoi spettacoli è destinata a incantare lo sguardo e a riscaldare il cuore. Sempre lei che ci permette di ammirare scenari mozzafiato e di ritrovare noi stessi, rigenerando i senti e ricaricando le energie.

E se è un’esperienza così che volete vivere, all’insegna della grande bellezza che appartiene al nostro pianeta, allora abbiamo un posto per voi. Si tratta di una casa sull’albero immersa nelle neve che è un sogno a occhi aperti.

Glamping in inverno: dormire in mezzo alla natura

C’è qualcosa di magico che succede intorno a noi quando l’inverno arriva, quando la neve, candida e soffice, scende sulle cime delle montagne, tingendo tutto di bianco e trasformando i paesaggi che conosciamo in scenari incantati.

È questo il momento perfetto per riscoprire i nuovi show che la natura ha in serbo per noi, per immergerci in questi e per rallentare, per fuggire dal caos e dal disordine dei giorni. E se è un’esperienza così che volete vivere, allora, c’è solo un posto da raggiungere. Uno di quei luoghi che, proprio durante l’inverno, si trasformano in cartoline di immensa bellezza.

Il nostro viaggio di oggi ci porta al cospetto delle maestose e suggestive Dolomiti, proprio lì dove la natura è assoluta protagonista, sempre lì dove è possibile perdersi e immergersi in un paesaggio mozzafiato che invita a ritrovare se stessi e a connettersi con la natura circostante.

Le cose da fare e da vedere, ovviamente, sono tantissime. Del resto, da anni, le Dolomiti sono meta prediletta degli amanti della natura e degli appassionati degli sport invernali. Sempre qui, poi, è possibile vivere una delle esperienze di viaggio più belle di una vita intera, come quella di un glamping invernale immerso totalmente in uno dei paesaggi più belli d’Italia, sempre lì dove c’è una casa sull’albero nella neve, che è un sogno a occhi aperti.

La casa sull’albero circondata da neve

Nella magica e suggestiva cornice montuosa delle Dolomiti, esiste un glamping che permette di vivere un’esperienza unica, un’avventura al di fuori dall’ordinario all’insegna del lusso, quello di poter dormire nella natura innevata, proprio sopra un albero.

Il suo nome è Camping Caravan Park Sexten e si trova a Sesto, Bolzano. Si tratta di un piccolo paradiso situato proprio in un territorio naturalistico di immensa bellezza.

Il glamping ospita tutta una serie di strutture davvero straordinarie: le case sugli alberi. Strutture completamente immerse nella natura incontaminata delle Dolomiti, dove non esiste traffico né inquinamento luminoso, all’interno delle quali è possibile vivere un’esperienza rigenerante unica al mondo, quella di ristabilire un contatto primordiale con la natura autentica e selvaggia.

Di giorno, il glamping, è il perfetto punto di partenza per andare alla scoperta di tutti i tesori naturalistici dell’area circostante. Di notte, invece, quando il sole lascia spazio al crepuscolo, un cielo stellato di immensa bellezza illumina i rifugi dei viaggiatori, ed è allora che comincia la magia.

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La casa sull’albero disconnessa è l’esperienza che tutti ci meritiamo

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, e anche se sono tutti differenti tra loro questi hanno in comune la stessa esigenza, quella di voler vivere esperienze uniche e straordinarie.

Avventure, che spesso, hanno a che fare con il desiderio di fuggire dal caos e dal disordine dei giorni, per ricaricare le energie, rigenerare i sensi e disconnettersi da tutto il resto, e che ci conducono proprio lì, dentro tutti quei capolavori plasmati sapientemente da Madre natura. Sempre lì dove possiamo ritrovare noi stessi.

E se è un’esperienza di disconnessione totale che volete vivere, proprio in mezzo alla natura più selvaggia e autentica, allora c’è solo un posto da raggiungere. Un casa sull’albero senza luce né internet situata nel cuore del massiccio del Montseny. È questa l’avventura di viaggio che tutti ci meritiamo di vivere almeno una volta.

La casa sull’albero in mezzo alla natura

Il viaggio di oggi ci porta in un luogo straordinario, lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa. Ci troviamo a Montseny, un parco naturale sulla sierra catalana che si snoda tra i territori dell’Osona, la Selva e il Vallès orientale.

Proprio qui, incorniciato da tre grandi complessi montuosi, c’è un parco che costituisce il cuore della Riserva della Biosfera di Montseny, riconosciuta dall’Unesco nel 1978. E sempre qui, in questo microcosmo di meraviglia dove vivono e convivono diversi esemplari di flora e di fauna, sorge un camping davvero unico nel suo genere.

Ci troviamo a Sant Hilari Sacalm, comune spagnolo della Catalogna situato a 800 metri sul livello del mare e immerso nel massiccio delle Guilleries, proprio ai confini con il Parco Naturale del Montseny. È qui, nello splendido bosco che circonda la cittadina di Sant Hilari Sacalm, che un gruppo di persone ha scelto di fermarsi per costruire uno dei camping più straordinari del Paese e forse del mondo intero.

Inaugurato nel 2009, il Cabanes als arbres, offre diversi alloggi speciali, persi e immersi completamente della natura. Si tratta di case sugli alberi completamente circondate dalla natura rigogliosa che permettono a grandi e bambini di vivere un sogno, quello di dormire sull’albero.

Ma non è tutto perché, all’interno di questo camping, non esistono internet né corrente. Il motivo? Garantire a tutti i viaggiatori un’esperienza unica e completamente disconnessa.

L’esperienza disconnessa e primordiale nel cuore della natura

Integrate armonicamente nel paesaggio circostante, caratterizzato da fitte foreste e alte montagne, le case sull’albero del camping di Sant Hilari Sacalm sono la destinazione ideale di tutti quegli avventurieri che si mettono in viaggio per ritrovare loro stessi.

Una volta arrivati all’alloggio, dopo aver attraversato la foresta e seguito i cartelli di indicazione, si potrà lasciare la vita cittadina alle spalle per dedicarsi a un’esperienza totalmente disconnessa. Qui, infatti, l’unica connessione concessa è quella con se stessi e con la natura che regola il tempo e lo spazio circostante.

Non ci sono né internet né corrente elettrica, ma a disposizione degli ospiti ci sono le luci delle stelle e i suoni armoniosi della natura.

L’alloggio, poi, è completamente sostenibile, pensato per rispettare la natura e i suoi spazi. L’unica illuminazione, oltre a quella naturale, proviene da alcune lampade ricaricabili che forniscono una luce calda e intima e che sono messe a disposizione degli ospiti. L’acqua, invece, è ricavata dal pozzo del camping.

Se poi sentite il bisogno di riconnettervi col resto del mondo, anche solo per pochi minuti, potete raggiungere l’agriturismo del camping dove sono presenti docce, postazioni di ricarica e spazi comuni per condividere l’esperienza con altri viaggiatori.

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Il Parco della Calma che celebra il silenzio e la natura selvaggia

Ci mettiamo in viaggio per diversi motivi. A volte lo facciamo per andare alla scoperta di tutti quei capolavori creati dall’uomo, gli stessi che si sono trasformati in attrazioni turistiche e in simboli di città e Paesi interi, altre volte lo facciamo per assistere ai grandi spettacoli messi in scena da Madre Natura. Lo facciamo anche per vivere esperienze sensazionali che inebriano e stordiscono i sensi e che ci permettono di toccare con mano la grande bellezza che appartiene al mondo che abitiamo.

Altre volte, invece, è l’esigenza di ritrovare se stessi, che ci spinge a metterci in viaggio per raggiungere quei luoghi immersi nella natura, e lontani dal caos e dal disordine che caratterizzano la nostra quotidianità.

E se è un’esperienza del genere che volete vivere, per rigenerare i sensi, ricaricare le energie e ritrovare voi stessi, allora, c’è solo un posto che dovreste raggiungere il prima possibile. Si tratta del Parco Nazionale dei Ghiacciai eletto Wilderness Quiet Park. Un Parco della Calma che celebra il silenzio e la natura.

Un’avventura indimenticabile nel Parco Nazionale dei Ghiacciai

Il suo nome è Glacier National Park, ed è uno dei parchi più affascinanti di tutti gli Stati Uniti. Situata nel Montana, ai confini con Alberta e la Columbia britannica, l’area naturale ospita uno scenario straordinario caratterizzato da 26 ghiacciai, 200 laghi, migliaia di fiumi e cascate maestose e imponenti, incorniciate da cime affascinanti e suggestive.

Anche se forse è meno conosciuto rispetto agli altri parchi americani, è un luogo incredibile da scoprire e da esplorare almeno una volta nella vita, soprattutto da tutti coloro che amano i paesaggi di montagna e gli scenari naturali incontaminati, sterminati e selvaggi.

Basti pensare che l’area del Parco Nazionale si estende per oltre 4000 chilometri quadrati, un microcosmo incredibile che è considerato il cuore dell’ecosistema di tutto il continente, dato che proprio qui hanno trovato casa e riparo migliaia e centinaia di esemplari di flora e fauna. Tra questi ci sono i grandi mammiferi come l’orso grizzly, la capra delle nevi e l’alce, oltre a tutta una serie di specie rare e in pericolo.

Il parco, che nelle sue origini era abitato dai nativi americani, è stato istituito l’11 maggio 1910 ed è entrato a far parte dell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Suggestivo, strabiliante e mozzafiato, il Glacier National Park è bello ogni giorno dell’anno e in tutte le stagioni.

Perché oggi vi parliamo di questo luogo è presto detto. Non solo perché si tratta di un parco da vedere assolutamente almeno una volta nella vita, dove la natura è stata lasciata libera di mettere in scena i suoi spettacoli più belli, ma anche perché nel mese di luglio del 2022, il Glacier National Park è stato insignito del titolo Wilderness Quiet Park diventando così un Parco della Calma selvaggio che celebra il silenzio e i meravigliosi suoni della natura.

Glacier National Park

Fonte: iStock

Glacier National Park

Il Parco selvaggio della Calma

Il Glacier National Park è entrato così a far parte dei Quiet Parks, quel progetto che raccoglie e premia tutti quei luoghi della calma e del silenzio dove le persone sono invitate a connettersi in maniera primordiale con la natura circostante dentro e fuori dalle città.

L’esperienza che si vive all’interno del Parco Nazionale dei Ghiacciai è unica. Le melodie naturali, che caratterizzano il paesaggio sonoro, danno l’opportunità ai viaggiatori di tutto il mondo di toccare con mano l’ecosistema che caratterizza l’area e la sua anima più autentica e selvaggia.

Circondati da foreste incontaminate da una parte, e da imponenti ghiacciai dall’altra, si snodano percorsi straordinari che possono essere scoperti all’insegna della quiete, la stessa che invita a riscoprire se stessi, e a connettersi con una pace interiore che riflette quella esteriore. Il Glacier National Park, inoltre, è stato insignito del premio Dark Sky Park, grazie all’assenza di inquinamento luminoso.

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Alla scoperta dell’anima selvaggia della Val Zebrù

Nel nostro Paese abbiamo l’immensa fortuna di avere una zona ancora autentica, primordiale e, senza ombra di dubbio, bella da togliere il fiato. L’area in questione si chiama Val Zebrù ed è situata in Lombardia, e più precisamente in provincia di Sondrio, nell’incantevole cornice del Parco Nazionale dello Stelvio. E sapete una cosa? Essa può davvero essere definita la più caratteristica e speciale delle valli di uno dei più antichi parchi naturali italiani.

Perché la Val Zebrù è così speciale

Ma perché la Val Zebrù è così singolare rispetto alle altre valli di questa zona del nostro Paese? La questione è molto semplice: vanta una geologia molto peculiare in quanto qui prende vita l’incontro tra rocce metamorfiche e rocce sedimentarie. Ma non solo. Questa, infatti, è anche una delle aree del parco più ricche in assoluto di fauna.

In sostanza, sfoggia una natura incontaminata pregna di flora e fauna, tanto che da queste parti è facile avvistare animali come il gipeto e, soprattutto, i cervi. Qui, infatti, si può perfettamente ascoltare il potente bramito di questi teneri animali durante la loro stagione degli amori.

Cosa fare in Val Zebrù

La valle, in realtà, è piuttosto piccolina. È lunga, infatti, solo 12 chilometri, ma ciò non toglie che sia pazzesca e che meriti certamente una visita. Vi basti pensare che inizialmente può persino intimorire con i suoi aspri versanti ma, passo dopo passo, conquista il cuore dei suoi visitatori poiché si addolcisce con pascoli pianeggianti.

È il luogo ideale, quindi, per fare meravigliose passeggiate completamente immerse nella natura. D’estate, soprattutto, sono tanti i sentieri segnalati e attrezzati con panchine e tavoli panca in aree pic-nic e punti panoramici da cui lasciarsi soprendere.

A disposizione, inoltre, c’è anche un nutrito programma di escursioni guidate con esperti per conoscere e apprezzare meglio tutte le varietà naturalistiche, ambientali e faunistiche di questa zona italiana particolarmente selvaggia.

Uno dei maggiori punti d’interesse della Val Zerbù è senza ombra di dubbio il rifugio Quinto Alpini che si trova su un costone roccioso a ben 2.877 metri sul livello del mare, con una vista panoramica che toglie il fiato. Dal caratteristico tetto giallo, consente di osservare le colonie di stambecchi che popolano le pareti rocciose.

Nel corso degli anni è stato ristrutturato più volte e anche in seguito all’utilizzo delle truppe italiane come avamposto durante la Prima Guerra Mondiale. Oggigiorno, tuttavia, offre servizio bar e ristorante e 60 posti in camere da 6 a 12 posti.

Ma se volete fare qualcosa di diverso potete anche fermarvi a pranzare presso le suggestive baite di campo per poi proseguire fino alla Baita del Pastore accanto alla quale sorge anche una caratteristica malga. Anzi, molto probabilmente questa è la zona in cui la valle da il meglio di sé: un’ampia vallata tutta verde, con capre, vacche e pascoli vari, poi il rumore del torrente in sottofondo e la strada che procede in piano.

Il posto perfetto per fermarsi a riposare e ad ammirare le maestosità di questo luogo. Non resta che organizzarsi per correre alla scoperta di questa valle italiana davvero unica nel suo genere e assolutamente speciale.

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Dormire nel deserto rosso sotto il cielo stellato

Sono tanti e diversi i motivi che ci spingono a viaggiare intorno al mondo per scoprire le sue meraviglie, e tutti hanno lo stesso obiettivo: vivere esperienze straordinarie e mozzafiato.

Ed è proprio senza fiato che restiamo tutte le volte che ci troviamo davanti alle bellezze del nostro pianeta quando decidiamo di attraversare i paesaggi sapientemente plasmati da Madre Natura o quando ci mettiamo in cammino per andare alla scoperta delle opere architettoniche e artistiche create dall’uomo.

Le esperienze di viaggio, ormai lo sappiamo, passano anche per gli alloggi, e questo è vero soprattutto quando le strutture ricettive scelte sono pensate per farci vivere avventure straordinarie e uniche al mondo. Come quella che si vive in quell’alloggio immerso nel cuore del deserto che è illuminato solo dal cielo stellato.

Nel cuore del deserto africano

Il nostro viaggio di oggi comincia tra le sterminate distese di sabbia rossa del Kalahari, la regione desertica dell’Africa meridionale che si snoda tra il territorio del Botswana, la Namibia e il Sudafrica ricoprendo una superficie di oltre 930000 metri quadrati. Le sue dimensioni sono immense al punto tale che questo è considerato uno dei deserti più grandi del mondo, il sesto per l’esattezza.

Attraversare questa infinita distesa arida caratterizzata da sabbia rossa e scintillante, vuol dire andare alla scoperta di un territorio straordinario e di tutti gli animali che lo popolano. All’interno del Kalahari, infatti, vivono iene, leoni e antilopi, e poi ancora suricati e numerose specie di rettili e uccelli.

Diverse anche le riserve naturali che puntellano il territorio, quelle in cui perdersi e immergersi per scoprire tutte le specie protette che popolano questi habitat. Tra le più celebri c’è la Riserva faunistica del Kalahari centrale che è la seconda area protetta più grande del mondo, ma ci sono anche la Riserva del Khutse e il Parco Kgalagadi. Insieme agli animali e alle diverse specie floristiche, oltre 400 esemplari, qui vive anche l’antico popolo dei San.

Attraversare questo deserto, scoprire le sue meraviglie e lasciarsi suggestionare dai suoi paesaggi è un’esperienza senza eguali, resa ancora più bella dalla possibilità di dormire circondati dalla sabbia rossa sotto il cielo stellato. All’interno della riserva Tswalu Kalahari, infatti, esiste una struttura ricettiva davvero unica al mondo che consente di vivere l’esperienza di viaggio più bella di sempre.

Dormire nel deserto sotto il cielo stellato

Tswalu Kalahari è considerata la più grande riserva naturale privata del Sudafrica. Al suo interno è stata costruita una struttura ricettiva unica al mondo che ospita diverse sistemazioni destinate a tutti coloro che vogliono vivere un’esperienza safari al di fuori dell’ordinario.

Protetta dalle antiche montagne Korannaberg, alla stregua di un tesoro prezioso, Tswalu Kalahari offre diversi alloggi che permettono di ammirare i paesaggi sconfinati del deserto che si tingono di infinte sfumature sotto i raggi del sole e della Luna.

È possibile dormire nel villaggio che comprende in totale otto suite realizzate con materiali naturali e locali, oppure nella villa Rarkuni, l’abitazione dei proprietari che può ospitare fino a 10 persone. È possibile anche dormire in capanne aperte e immerse nel cuore della riserva, illuminate solo dalla luce delle stelle.

Di giorno si va alla scoperta della riserva grazie a safari che attraversano le pianure sterminate e le colline di sabbia e che permettono di avvistare suricati, leoni e rinoceronti. Di notte, invece, si torna agli alloggi, per addormentarsi sotto il cielo stellato mentre i suoni della natura si trasformano in una dolce ninna nanna.

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La Corsica fuori stagione, più slow e più bella

Chi ha detto che la Corsica è un’isola da godere solo d’estate? Il clima mite regala giornate meravigliose tutto l’anno. Il verde dei boschi e il blu del cielo limpido e del mare mettono in risalto le sue bellezze naturalistiche che sono una vera gioia per gli occhi di chi la visita.

È anche il momento migliore per scoprirla attraverso un viaggio slow, magari in sella a una bicicletta. Pochi sanno che la Corsica è interamente attraversata da un itinerario completamente ciclabile. Ben 1200 chilometri di coste straordinarie e di un cuore verde che è quello del Parco regionale, che consente di vivere quest’isola in modo sostenibile, rispettando l’ambiente facendo un’esperienza green.

La grande traversata della Corsica

Da poco è nato l’itinerario lungo la GT 20, la grande traversata in bicicletta che va da Bastia fino a Bonifacio, dalla punta Nord alla punta Sud, insomma, la versione su due ruote della famosa randonnée GR20 che si fa a piedi. Questo itinerario mostra un altro volto della Corsica, meno noto e meno scontato.

La si percorre in 13 giorni e 12 notti toccando 12 tappe lungo i circa 600 km, che è possibile seguire anche solo per un breve tratto. Si può pedalare su una bici da strada, una mountain bike e su bici elettriche, adatta quindi agli sportivi ma anche semplicemente agli appassionati delle due ruote.

Lungo il percorso, il fascino discreto dei villaggi di montagna, panorami mozzafiato sul mare e deviazioni verso le vette della GR 20, garantiscono un’atmosfera davvero speciale.

Queste le tappe: Bastia, Ersa, Saint-Florent, Belgodere, Algajola, Galeria, Porto, Vergio, Corte, Venaco, Bocognano, Zicavo, Zonza e Bonifacio/ Porto Vecchio.

Balagne villaggi

Fonte: iStock

La Balagne e i suoi villaggi arroccati

I luoghi imperdibili tappa dopo tappa

Il primo tratto che tocca Cap Corse offre una meravigliosa strada costiera che tocca alcuni borghi marinari. In direzione Saint-Florent, la costa a strapiombo domina il mare e s’incontrano corsi d’acqua e mulini a vento finché non si attraversa il deserto roccioso des Agriates per giungere ai primi abitati della Balagne, soprannominata il giardino della Corsica, alcuni tra i Borghi più belli di Francia, da cui si possono ammirare viste mozzafiato su Calvi, l’incantevole cittadina arroccata, a picco sul mare, famosa per la sua cittadella medievale e il vivace porto turistico, e l’Ile Rousse. Percorrendo poi alcune strade secondarie ci si immerge nella ricca vegetazione corsa, un vero e proprio paradiso del silenzio e della tranquillità.

In direzione Porto, si raggiunge il Col de Palmarella (a 408 metri di quota) da dove si gode di uno dei più bei panorami che s’incontrano sulla GT 20: il golfo di Girolata e la riserva naturale di Scandola, inserita nella lista dei patrimoni mondiali dell’Unesco. Il tratto tra Porto e Vergio è quello che attraversa la meravigliosa pineta d’Aitone, un angolo ricco di corsi d’acqua e angoli freschi dove fare una pausa.

È prima di arrivare a Corte che s’incontra uno dei luoghi più incredibili della Corsica: la Scala di Santa Regina, una via sinuosa che conduce alla regione del Niolo e che offre molti punti di osservazione sulle gole.

Fonte: Thinkstock

La cittadella di Corte in Corsica

Corte è una delle città più importanti dell’isola e nota meta turistica. La sua cittadella fortificata, su uno sperone di roccia in posizione dominante rispetto al paese, è uno spettacolo che merita di essere visto. Così come la Chiesa dell’Annunciazione e il museo antropologico regionale che racconta l’evoluzione storico e culturale di tutta la Corsica.

Tra boschi e piccoli borghi – tra i più pittoreschi, Calacuccia e Zonza – si giunge infine a Bonifacio. Già dalle alture della foresta l’Ospedale si intravede uno scorcio di Porto Vecchio e la sua baia.

Bonifacio corsica

Fonte: iStock

Bonifacio e la sua costa
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La Via Verde della Costa dei Trabocchi

La Via Verde della Costa dei Trabocchi percorre uno dei tratti costieri più belli d’Italia. Segue l’ex tracciato della ferrovia adriatica, inaugurata nel 1863 e dismessa soltanto nel 2005, per un percorso completamente ciclabile lungo 50 chilometri che attraversa otto Comuni.

L’itinerario costeggia i famosi Trabocchi abruzzesi, le antiche “macchine da pesca” di legno tipiche di questa zona d’Italia. La ciclabile è adatta a tutti, dalle famiglie agli esperti, tanto da essere stata scelta per la grande partenza del Giro d’Italia 2023.

La corsa rosa prenderà il via il 6 maggio con la prima tappa da Fossacesia Marina, in provincia di Chieti, a Ortona lungo la pista ciclabile. Una volta lasciata la costa, il Giro passerà da due località dell’Abruzzo: San Salvo, l’ultimo Comune della costa dei Trabocchi, e Campo Imperatore, a più di 1.500 metri di quota sul Gran Sasso.

Chiunque sia mai stato in Abruzzo e abbia visto il suo bellissimo litorale, non potrà dimenticare lo splendido panorama dei Trabocchi, insoliti giganti che emergono dalle acque. Le loro origini non sono ancora chiare, ma è certo che la loro presenza rende decisamente molto più suggestivo un paesaggio già di suo a dir poco fantastico.

Molti Trabocchi sono stati restaurati e riportati alla loro bellezza originaria. Alcuni di essi ospitano ristoranti dove potrete gustare qualche saporita pietanza locale, nel pieno rispetto delle tradizioni abruzzesi.

L’itinerario della Via Verde della Costa dei Trabocchi

La Via Verde della Costa dei Trabocchi collega i territori di Francavilla, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Casalbordino, Vasto e San Salvo.

La ciclabile inizia a tutti gli effetti poco prima del porto di Ortona. Da qui fino a Fossacesia il tratto è completo e asfaltato. Fino a Torino di Sangro s’incontra qualche rallentamento e deviazione. Fino a Punta Aderci è percorribile mentre il tratto Vasto-San Salvo l’itinerario è in parte percorribile su strade secondarie.

Il paesaggio che si attraversa merita il viaggio. Da un lato si costeggiano le spiagge e il Mar Adriatico, con i caratteristici Trabocchi, appunto. Dall’altro c’è una rigogliosa vegetazione intervallata da lidi e riserve naturali, come quella di Punta Aderci a Vasto, vero e proprio fiore all’occhiello del turismo abruzzese.

Più in alto si scorgono gli splendidi borghi che è possibile visitare, concedendosi qualche deviazione. Come Rocca San Giovanni, uno dei Borghi più belli d’Italia, Villalfonsina, Acquabella e tanti altri da scoprire.

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Puoi dormire in una goccia di rugiada sospesa tra gli alberi

La scelta delle destinazioni di viaggio passa anche per gli alloggi. E questo è vero sopratutto adesso che le persone sentono l’esigenza di abbracciare un turismo esperienziale che non si limiti a seguire solo gli itinerari più popolari.

A rendere unica e straordinaria l’esperienza di viaggio ci pensano le strutture ricettive che, negli anni, hanno ampliato la loro offerta rendendola sempre più a misura delle esigenze delle persone. Lo dimostrano le case sugli alberi, che sono diventate il punto di riferimento di tutti quelli che desiderano vivere avventure a contatto con la natura, così come i lodge immersi nella foresta. A questi, però, si affiancano strutture dalle forme inedite e bizzarre che evocano immaginari favolistici e surreali. E poi, ancora, ci sono i glamping, per tutti coloro che vogliono vivere l’esperienza da campeggio senza però rinunciare al lusso degli hotel a 4 stelle.

Ed è proprio in un campeggio che oggi vogliamo portarvi. Un luogo che però non ha nulla a che vedere con quelli che abbiamo frequentato durante i viaggi in solitaria o in famiglia. Perché in questo camping si dorme sospesi tra gli alberi in una goccia di rugiada.

Sospesi tra gli alberi: il campeggio che sembra un sogno

Per scoprire questo luogo unico e vivere un’esperienza straordinaria dobbiamo recarci in Belgio. All’ombra delle grandi città e dai ritmi frenetici che le sostengono, si estende una regione dove la natura è assoluta protagonista. Si tratta di Hesbaye, situata nella parte nord orientale del Paese.

Qui non troverete traffico né caos, ma fattorie che puntellano il territorio, lì dove si alternano campi sterminati dove si coltivano il lino e i cereali e foreste fitte e lussureggianti.

È proprio in una foresta, quella di Borgloon, che è stato inaugurato diversi anni fa un campeggio unico al mondo. Le tende, infatti, sono appese e sospese tra gli alberi e sono caratterizzate da una forma unica e suggestiva: quella di una goccia di rugiata.

Tende a forma di goccia nella foresta di Borgloon

Fonte: Visit Borgloon/Ph Kristof Vrancken

Il camping nella foresta di Borgloon

Dormire in una goccia di rugiada

Percorrendo la strada che conduce al Castello Hex, situato nel villaggio dal quale prende il nome, è impossibile non notare quel panorama naturale che incanta gli occhi e che scalda il cuore. Qui si trova la foresta di Borgloon, situata nella provincia fiamminga del Limburgo.

È qui che è possibile fermarsi per trascorrere la notte e per vivere un’esperienza al di fuori dell’ordinario lontano da tutto e da tutti. All’interno della foresta, infatti, è stato inaugurato un campeggio. Ma non aspettatevi tende, camper o bungalow, perché qui si dorme all’interno di gocce sospese tra gli alberi.

A crearle è stato Dré Wapenaar, un artista olandese che nel 2011, in occasione del festival d’arte Pit Landscape, ha pensato a un nuovo modo di vivere gli spazi naturali. Le protagoniste di quell’esposizione di land art erano delle tende a forma di gocce che servivano a sottolineare l’importanza dell’interazione tra l’uomo, l’arte e la natura.

L’entusiasmo attorno a quelle installazioni ha fatto sì che le tende a goccia venissero trasformate in alloggi da camping in maniera permanente. Così è nato il campeggio nella foresta di Borgloon.

Le tende sospese tra gli alberi sono dotate dell’indispensabile, quanto basta per vivere un’esperienza autentica in mezzo alla natura. La presenza di due letti, a forma di mezzaluna, garantisce un posto per un massimo di quattro persone, due adulti e due bambini piccoli. C’è anche una finestra che garantisce la vista sul panorama circostante in qualsiasi momento della giornata.

Vicino alle tende, invece, è possibile trovare tutti gli altri servizi, come quelli igienici e le docce. Non manca neanche un’area comune e attrezzata per il barbecue. L’accesso alla goccia sospesa è garantito da una piccola scala che permette di scendere e di salire, e che ricorda anche un po’ le tanto amate case sugli alberi.

Il costo per dormire all’interno di una di queste tende è di 70 euro a notte ed è possibile prenotare la propria tenda sul sito del turismo di Borgloon. Gli alloggi a goccia, però, sono solo 4, motivo per il quale fanno sempre il tutto esaurito.

Tende a forma di goccia nella foresta di Borgloon

Fonte: Visit Borgloon/Ph Kristof Vrancken

Tende a forma di goccia nella foresta di Borgloon
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Il paradiso dell’acqua da scoprire in autunno

Esistono luoghi dove il sole non smette mai di battere, perché è suo il compito di far brillare tutte quelle meraviglie plasmate da Madre Natura che, per forme e colori, sembrano appartenere all’immaginario onirico di ogni viaggiatore.

Ed è uno di questi posti che vogliamo scoprire con voi oggi, un paradiso dell’acqua di nome e di fatto dove il sole splende tutto l’anno, e che sembra così bello da non sembrare reale. Un luogo che è diventato palcoscenico degli spettacoli più belli messi in scena dalla natura.

Il suo nome è Alagoas, ed è un eden terrestre da visitare almeno una volta nella vita per vivere un’esperienza davvero straordinaria.

Benvenuti a Alagoas

Il nostro viaggio inizia in Brasile, in quel territorio che si snoda a nord est del Paese. È qui che possiamo addentrarci in un paesaggio che sembra un sogno, un luogo caratterizzato da acque cristalline, spiagge bianche e una biodiversità unica.

È un posto incantato, quello che si apre alla vista dei viaggiatori che scelgono di volare dall’altra parte del mondo per esplorare un paradiso terrestre. Un eden fatto di acqua dal color smeraldo, di natura rigogliosa e lussureggiante, di acquari naturali in cui vivono e nuotato tantissimi pesci colorati.

Alagoas è così, è un sogno e una favola. È un paesaggio incontaminato e sterminato che regala scorci di incredibile bellezza che lasciano senza fiato. Le sue magnifiche spiagge, che si estendono per oltre 230 chilometri e che brillano sotto il sole che qui è presente tutto l’anno, gli hanno fatto guadagnare l’appellativo di paradiso dell’acqua. E in effetti, questo territorio, ospita quello che è uno dei paesaggi più affascinanti di tutto il Brasile e del mondo intero.

Alagoas

Fonte: iStock

Alagoas

Il paradiso dell’acqua

Un viaggio a Alagoas è una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita, per vivere a stretto contatto con la natura, per toccare con mano la grande bellezza del mondo che abitiamo.

La costa tropicale puntellata da palme, spiagge bianche, lagune di acqua cristallina e barriere coralline, rendono questo piccolo stato brasiliano un vero e proprio paradiso terrestre e acquatico. Di cose da fare, e da vedere qui ce ne sono tantissime, e tutte sono destinate a lasciare senza fiato.

A partire da Maceió, capitale dello Stato di Alagoas, che conserva un fascino indiscusso. Il cuore cittadino è un invito alla scoperta delle tradizioni e della cultura del Brasile, mentre la costa permette di fare incontri ravvicinati con tutti gli animali che popolano la barriera corallina immersa nel mare dalle mille sfumature di azzurro. Le piscine naturali di Pajuçara, da raggiungere in zattera, sono un vero e proprio omaggio alla bellezza naturale.

A circa 120 chilometri dalla capitale, invece, troviamo Maragogi, un altro paradiso terrestre che promette una vacanza all’insegna della pace e del relax. Protagonista d’eccezione, ancora una volta, è la natura che mette in scena i suoi spettacoli più belli sulla suggestiva costa bagnata dalla Coral Coast. La bassa marea, qui, forma bellissime piscine naturali, che prendono il nome di Galés de Maragogi, e che sono popolate da tantissimi pesci.

Un altro luogo da raggiungere, per vivere appieno la bellezza di questo paradiso, è São Miguel dos Milagres. Si tratta, probabilmente, del luogo meno turistico di tutta Alagoas, un territorio selvaggio dove la natura regna incontrastata. La città fa parte della Rota Ecológica, un percorso che si snoda per 25 chilometri e che valorizza un tratto di costa quasi incontaminato, caratterizzato da spiagge solitarie, piscine naturali e palme di cocco.

Quando andare

Il periodo migliore per visitare le coste del paradiso dell’acqua sono quelli che vanno da agosto ad aprile. Nonostante il clima è prevalentemente soleggiato per quasi tutto l’anno, il rischio di incorrere a piogge e acquazzoni è piuttosto elevato tra i mesi che vanno da maggio a luglio.

Ecco perché il consiglio è quello di raggiungere Alagoas in autunno o in inverno, per una fuga dal freddo all’insegna della bellezza in uno degli ultimi eden terrestri.

São Miguel dos Milagres, Alagoas

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São Miguel dos Milagres, Alagoas
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La foresta più antica e incontaminata d’Europa

Una natura primordiale, maestose montagne e laghi glaciali fanno di questo luogo, ancora intatto e selvaggio, una bellezza rara. Stiamo parlando di una delle foreste più antiche e incontaminate d’Europa, una rarità ormai da trovare nel nostro Vecchio Continente.

Qui, gli alberi hanno in media 500 anni di vita e, nonostante sia il più piccolo dei quattro parchi nazionali del Montenegro, è quello che ha la maggiore biodiversità.

Si tratta del Parco nazionale Biogradska Gora che, con i suoi 5.600 ettari, occupa tutta la parte centrale del Massiccio di Bjelasica e l’area che si trova fra i fiumi Lima e Tara.

Il leggendario Lago di Biograd

Comprende una serie di laghi dalle acque verdi smeraldo, come il Lago di Biograd, che si trova proprio nel centro del parco, uno splendido specchio d’acqua di origine glaciale circondato una fitta foresta vergine.

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Fonte: 123rf

Il Lago di Biograd nel Montenegro

A questo lago è legata una leggenda. Si dice che al posto dell’attuale lago un tempo vi fosse un campo coltivato da due fratelli. Il raccolto sarebbe sempre stato diviso in parti uguali. Un autunno, però, i fratelli litigarono così ferocemente per la spartizione del raccolto che il minore uccise alcuni anziani del paese e fu maledetto dalla loro madre. La forza di questa maledizione avrebbe per sempre interrotto la crescita del grano formando, così, il Lago di Biograd e tutta la rigogliosa natura montenegrina che c’è attorno.

Il Lago di Biograd è il luogo più frequentato dai turisti nella bella stagione, perfetto per godersi il paesaggio o per fare un pic-nic, gite in barca e delle belle nuotate nelle acque fresche, ma da qui partono anche alcuni sentieri.

Il Parco nazionale di Biogradska Gora è una palestra naturale a cielo aperto e sono tantissime le discipline che si possono praticare.

Passeggiate, trekking, bicicletta, cavallo, zip line, rafting e ogni sorta di attività adrenalinica pur di immergersi in questo incredibile paesaggio naturale.

Solo conquistare la cima della catena montuosa Bjelasica è un’impresa: 35 chilometri di sentieri da fare a piedi o con la mountain bike. Ma anche affrontare la vetta del Monte Bedovac potrebbe essere una bella impresa: in circa due ore si arriva sulla cima.

E l’estate non è l’unica stagione consigliata per visitare il parco. Anche l’autunno ha il suo bel perché. I colori caldi del foliage tingono i boschi di Biogradska Gora trasformandoli in tante tavolozze di pittori.

La storia del parco

La storia di questo parco parte dal XIX secolo, quando la cittadina di Kolašin fu liberata dal controllo turco e l’immensa area dell’odierno parco fu donata al Principe Nikola che ne rimase talmente incanto da farla diventare una riserva naturale.

Rimase preservata dalla famiglia Petrovic fino al momento in cui il Re fu costretto a lasciare la propria terra a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Biogradska Gora è divenuto parco nazionale solo molti anni dopo, nel 1952, il primo di tutto il Montenegro.

Info utili per visitare il parco

La località più vicina al parco dove potere alloggiare è Kolašin, un’antica città montana circondata dalle montagne e attraversata da due fiumi, il Tara e il Morača.


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Il modo più semplice per raggiungere il parco è volando a Podgorica. Ci sono voli diretti da Milano con Wizz Air e poi noleggiare un’auto.