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Gite in barca sul Lago di Como come negli Anni ’20

Se volete sentirvi per un giorno come Lady Violet di “Downton Abbey“, allora dovete assolutamente provare questa meravigliosa esperienza. Quella di imbarcarsi su un piroscafo d’epoca e navigare sulle calme acque del Lago di Como.

Dalle panche di legno dell’antica imbarcazione (originale), col vento tra i capelli, si possono ammirare i borghi color pastello affacciati sul lago e sorseggiare un flûte di Champagne.

Partono le prime minicrociere sul Lago di Como a bordo dell’antico piroscafo a vapore Concordia. Si tratta di un autentico piroscafo del 1926, con ruote a pale alimentate da una macchina a vapore, costruito dai Cantieri N. Odero di Sestri Ponente.

A bordo del piroscafo

Si viaggia all’interno delle due elegantissime sale al coperto, i cui interni sono ancora quelli in stile Liberty, ma chi preferisce godersi la brezza del lago può accomodarsi sulle sedute all’esterno e riempirsi gli occhi di bellezza.

Il piroscafo può ospitare fino a 500 passeggeri ed essendo dotato di cucina e bar di bordo, ben si presta come location anche per eventi privati.

Il Concordia è parte integrante della cultura e della storia della navigazione lariana e Navigazione Lago di Como ha compiuto ogni sforzo affinché si potesse riportarlo a disposizione dei turisti che desiderano visitare il territorio in modo insolito, dopo due anni di stop a causa della pandemia per alcuni interventi di riparazione.

I luoghi delle crociere

La meraviglia di Menaggio si dispiega sul lungolago dove ci si lascia emozionare dalla spettacolare vista panoramica sul lago, le incantevoli montagne che lo circondano, il gruppo montuoso delle Grigne e il profilo di Bellagio. Merita una passeggiata sul lungolago, l’elegante strada delimitata da una ringhiera decorata in ferro battuto tra palme e profumo di fiori, per poi immergersi nel centro storico dall’atmosfera medievale, dove curiosare tra i negozi tipici e fare una piacevole sosta nei tanti locali.

Moltrasio, una meravigliosa cittadina che si specchia sul lago di Como, è un posto da sogno ed è famoso soprattutto per le splendide ville realizzate con una pietra da costruzione grigia tipica della zona. Qui hanno girato alcune scene di “Murder Mystery”, il film con Jennifer Aniston e Adam Sandler.

Poi Torno, un piccolo e tranquillo borgo lombardo sul litorale meridionale del primo bacino del Lago di Como. È uno dei Comuni più suggestivi e affascinanti del lago e, pur essendo uno dei più piccoli borghi turistici di questa zona, rappresenta il luogo ideale per gli amanti della natura, della cultura e delle vacanze trascorse in un angolo romantico e tranquillo.

E infine Como. La cittadina si gira comodamente a piedi e offre diverse attrattive: il Duomo, il palazzo comunale, il lungolago. Poi ci sono le ville, che si possono ammiare con una bella passeggiata. Costruite tra il ‘600 e il ‘700, durante la dominazione degli Asburgo, sono dimore eleganti che hanno ospitato moltissime personalità illustri. Le più belle: Villa Monastero, Villa Saporiti, Villa Gallia, Villa Geno, Villa Carlotta e la più famosa Villa Olmo.

Le minicrociere sul Lago di Como

Si potrà salire a bordo del piroscafo Concordia lungo l’itinerario Como-Menaggio i prossimi 17, 18, 23, 24 e 25 aprile. Ci saranno tre corse giornaliere: alle ore 9.50 per Menaggio, con arrivo a destinazione per le 12.10; alle 13.10, con rientro a Como alle 16.30;
alle 16.45, tra le località di Cernobbio, Moltrasio e Torno, con rientro a Como alle ore 17.38. Quest’ultima crociera, più breve, della durata di un’ora circa, navigherà lungo il primo bacino.

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Il piroscafo Concordia sul Lago di Como

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Le più belle gite di primavera da fare in treno e battello

Il treno è una delle ultime (ri)scoperte che piace sempre più agli italiani. Muoversi senza stress, in modo sostenibile, godendosi il paesaggio dal finestrino o riposandosi prima di arrivare a destinazione risparmiando energie che serviranno quando inizia il vero viaggio.

Ecco perché gli itinerari in treno, specie con l’arrivo della bella stagione, stanno spopolando. Lunghi itinerari, ma anche brevi gite da fare in giornata, non troppo lontano da casa. Il treno, in questi casi, è davvero perfetto. Gli italiani, negli ultimi due anni di pandemia, hanno riscoperto il turismo di prossimità e cosa c’è di meglio se non salire a bordo di un treno speciale che porta il turista alla scoperta di angoli inediti che si nascondevano proprio dietro l’angolo?

Ed ecco perché le ferrovie Trenord in Lombardia organizzano sette (che poi diventeranno otto) “Gite in treno” che porteranno per tutta la bella stagione i turisti verso tantissime nuove mete, alcune delle quali che uniscono treno e navigazione sui laghi lombardi. Dal Lago d’Iseo al Lago di Como, e poi Maggiore, Garda e Lugano, dove si può viaggiare con un unico biglietto  treno+battello.

Tour del Lago di Como

Il treno speciale porta alla scoperta del primo bacino del Lago di Como. Consente di esplorare la sponda comasca del Lario arrivando a Como per poi approfittare della libera navigazione in battello tra le località di Cernobbio, Moltrasio, Blevio e Torno. Il biglietto treno+battello costa 18,50 euro per gli adulti e 9,20 euro per i ragazzi fino ai 13 anni.

Il Bellagio tour

Una delle cittadine più pittoresche affacciate sul Lago di Como merita assolutamente un tour dedicato. Il tour comprende il viaggio di andata e ritorno in treno a Como da tutta la Lombardia e la navigazione da Como a Bellagio, con possibilità di fermata a Tremezzo e alla splendida Villa Carlotta, il giardino botanico che si trova proprio di fronte a Bellagio. Da non perdere una passeggiata tra i vicoli di Bellagio e la visita di alcune delle sue incantevoli ville, celebri in tutto il mondo per il loro sfarzo e per i loro giardini curatissimi, come Villa Serebelloni, con i suoi incantevoli e curatissimi giardini. Il biglietto speciale costa 29,20 euro per gli adulti, 15,90 euro per i ragazzi fino ai 13 anni e 58,40 euro il pacchetto famiglia che comprende due adulti e due ragazzi.

I tesori del Lago di Como

Questo tour arriva, invece, nel delizioso borgo di Varenna, famoso per le sue case color pastello. Da qui ci si può imbarcare sul battello e navigare tra Menaggio, Bellagio, Cadenabbia, Villa Carlotta, Tremezzo e Lenno. Il biglietto speciale costa 14,50 euro per i ragazzi fino ai 13 anni, 26 euro per gli adulti e 52 euro per le famiglie (2 adulti+2 ragazzi),

Lago Maggiore da Laveno

Questo viaggio in treno porta a Laveno – partendo da tutta la Lombardia – e prevede la navigazione del Lago Maggiore verso Intra, Villa Taranto, Pallanza, le Isole Borromee (l’Isola Madre e l’Isola Superiore) e Baveno. Il biglietto speciale è in vendita al costo di 32,80 euro per gli adulti e 18,80 euro per i ragazzi (fino a 13 anni). A breve, l’offerta per i laghi si arricchirà con il tour completo delle Isole Borromee.

Lago di Garda tour

Il tour del Garda include un viaggio in treno verso le stazioni di Desenzano o Peschiera del Garda. Da lì si ha la possibilità di imbarcarsi e navigare liberamente tra gli scali compresi tra Gargnano e Torri del Benaco (Toscolano Maderno, Gardone Riviera, Salò, Porto Portese, Manerba, Moniga, Padenghe, Desenzano, Sirmione, Peschiera, Lazise, Bardolino, Garda). Il biglietto speciale costa 27,40 euro per gli adulti e 19,90 euro per i ragazzi (fino a 13 anni),

Lago d’Iseo – Monte Isola

Questo tour porta alla scoperta di Monte Isola, l’isola lacustre più alta d’Europa. Si arriva a Sale Marasino, Iseo o Sulzano per poi prendere il battello per Monte Isola, la splendida isola che si trova al centro del bacino e che è una tappa imperdibile per il suo borgo magico, fra ulivi e case di pietra, dove il tempo sembra essersi fermato e dove bellezza, natura e storia si fondono creando qualcosa di meraviglioso. Il biglietto speciale costa 15 euro e comprende il viaggio in treno andata e ritorno da tutta la Lombardia.

Le perle del Lago di Lugano

Il treno conduce a Porto Ceresio. Da lì si ha la possibilità di imbarcarsi e navigare tra gli scali compresi tra Porto Ceresio e Lugano (Morcote, Melide, Paradiso, Gandria, Brusino). Il biglietto include l’ingresso gratuito al Parco botanico Scherrer di Morcote e al Museo Doganale di Gandria. Il biglietto a tariffa unica costa 25 euro.

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Tour del Lago Maggiore e delle sue isole

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Scoprire le bellezze in battello lungo la Linea delle Delizie

Con l’arrivo della primavera, non vediamo l’ora di stare all’aria aperta. Il weekend è il momento ideale per organizzare una gita, anche solo appena fuori porta, in famiglia o in compagnia di amici.

Ce ne sono alcune, nuovissime, che uniscono attività open air e cultura. Che fanno scoprire, senza andare troppo lontano, luoghi mai visti prima d’ora.

Sono le nuove navigazioni lungo il Naviglio Grande, alle porte di Milano, lungo quella che è stata definita la Linea delle Delizie. Si chiama così perché, navigando a bordo di battelli, si costeggiano splendide ville d’epoca, ville di delizia, appunto, sorte un tempo come case vacanza dell’aristocrazia e della borghesia milanese, la nostra “gilded age” insomma.

In battello sul Naviglio Grande

I nuovi itinerari lungo il Naviglio Grande

Ci sono tre bellissimi itinerari che partono da Boffalora sopra Ticino, un Comune alle porte del capoluogo che si trova all’interno del Parco lombardo della Valle del Ticino, attraversato dal Naviglio che lo divide in parte alta e parte bassa. Il ponte di Boffalora, che confina con il Piemonte, è uno dei tratti più caratteristici del paese e ne racconta la storia. Fu voluto nientemeno che da Napoleone Bonaparte al fine di agevolare i collegamenti tra la Francia e l’Italia. I barconi che partono da qui navigano verso il Villaggio del Rubone, un luogo molto particolare e ricco di fascino, un tempo abitato da una comunità autonoma. Ancora oggi si scorge una torre del Quattrocento, l’ultima sopravvissuta tra le torri costruite per controllare le vie d’acqua.

Un altro itinerario conduce invece a Castelletto di Cuggiono, un paese che sembra rimasto fermo nel tempo. Qui ci hanno girato alcune scene del film “L’albero degli zoccoli” del 1978 di Ermanno Olmi, dove sono state riprese alcune delle vie storiche acciottolate, la piccola chiesa parrocchiale, il ponte seicentesco, l’imbarcadero-lavatoio e il maestoso Palazzo Clerici, appartenuto a una ricca famiglia di banchieri, che sorge proprio lungo il Naviglio e che si può ammirare durante la navigazione. Ancora oggi la grandiosa scalinata barocca scende dalla villa fino alle acque del Naviglio. Serviva come imbarcadero per i nobili che vi attraccavano per poi giungere comodamente alla villa, evitando di attraversare il borgo.

Un altro ancora porta i visitatori verso Cassinetta di Lugagnano, anch’esso diviso in due dal corso d’acqua. Il nucleo più antico del paese è quello di Lugagnano, sulla sponda destra del Naviglio, dove i primi insediamenti risalirebbero addirittura all’epoca romana. Il paese era anche arroccato intorno a un castello circondato da un fossato, a testimonianza di quanto la sua posizione fosse strategica. Ma il vero patrimonio di Cassinetta di Lugagnano sono le splendide ville di delizia che ancora oggi si possono ammirare, legate ai nomi delle grandi famiglie milanesi (Visconti, Mantegazza, Castiglioni, Parravicini, solo per citarne alcuni). Queste “case da nobile” costituivano indubbiamente per i proprietari un punto di riferimento, che consentiva loro di effettuare periodici controlli sulla gestione dei terreni da parte dei fittavoli. Ma, poiché la zona di Cassinetta possedeva molte attrattive paesaggistiche, venivano usate soprattutto per la villeggiatura.

Tra le più belle, Villa Birago-Clari-Monzini, restaurata di recente o ora abitazione privata (il bello infatti sta più che altro all’interno), ma anche Villa Visconti, che spunta dalle acque con la sua maestosità e il suo colore giallo, quello della Milano settecentesca, e il meraviglioso giardino, e poi ancora Palazzo Krentzlin, appartenuto a una famiglia nobile, o Casa Spirito, anch’essa recentemente restaurata, e Villa Castiglioni-Nai-Bossi, dietro il cui cancello di ferro battuto si possono vedere i porticati, i balconi decorati e gli affreschi.

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Villa Visconti a Cassinetta di Lugagnano

Non tutte le ville di delizia si trovano lungo il Naviglio, però. Per ammirarle bisognerebbe scendere dal battello oppure tornare per un’altra gita, magari in bicicletta.

Altre minicrociere partono da Robecco sul Naviglio, quasi in Piemonte, una cittadina che a partire dal XVI secolo conobbe il suo massimo splendore per il fatto che molte famiglie nobili milanesi lo scelsero per costruirvi le loro residenze di campagna. Ville gentilizie appartenute ai Barzi, ai Casati, agli Archinto e ai Borromeo.

La più famosa visibile dal Naviglio è infatti Villa Gaia o Villa Borromeo Visconti Biglia Confalonieri Gandini, la più grande delle ville conservatesi nel borgo. Il nome “Gaia” le venne dato alla fine del ‘400 in quanto fu luogo dei divertimenti di Ludovico il Moro. Poi c’è Palazzo Archinto, detto anche “il castello”, che però non fu mai terminato. Oggi ospita il Museo del Naviglio Grande.

Da Robecco si può andare anche a Ponte Vecchio, un borgo tagliato in due dal Naviglio, lungo il quale sorgono alcune bellissime ville storiche come Villa Castiglioni, costruita nel ‘600 nei pressi del ponte sul Naviglio Grande e la Riserva Naturale “La Fagiana”, una riserva di caccia voluta da re Vittorio Emanuele II di Savoia, che comprende un grandioso complesso al centro di un altrettanto maestosa tenuta che allora si estendeva per 1574 ettari.

Infine, una piccola crociera passa anche attraverso il borgo di Castelletto di Abbiategrasso o Castelletto (su una sponda) Mendosio (sull’altra) per arrivare a Cassinetta di Lugagnano. Questo borgo, rimasto intatto com’era una volta, è stato anch’esso protagonista del film di Olmi per simulare la Darsena di Milano di fine ‘800. Lungo il Naviglio s’affaccia Palazzo Cittadini Stampa, dove oggi vengono organizzati eventi, e la casa del Guardiano delle acque che, nonostante non sia una casa di delizia, è comunque molto interessante per la sua importanza storica.

Castelletto-Mendosio

Castelletto Mendosio, lungo il Naviglio Grande

 

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Trekking in sicurezza: le regole più importanti

Scoprire il mondo camminando è un’emozione che, di certo, non passa indifferente. Esplorare, conoscere e fare proprie le sfaccettature dei luoghi che si visitano passo dopo passo è uno dei modi di viaggiare che è più in voga. Ma come fare trakking in sicurezza? Ecco a voi una piccola guida con le regole essenziali da seguire.

Le regole principali per fare trekking in sicurezza

La prima cosa da fare per incamminarsi senza avere troppe preoccupazioni è pianificare attentamente l’itinerario che si vuole intraprendere. Che sia un percorso da seguire in montagna o in altre meraviglie della natura, il rischio zero non esiste. È fondamentale, quindi, definire per bene il percorso da seguire controllandone i sentieri, compresa l’individuazione dei primi punti di sosta e la presenza o meno di precise indicazioni. Importante rendersi conto anche di quanti sono i chilometri da fare, l’eventuale presenza di animali selvatici, piante velenose locali e così via.

Da non sottovalutare per nessuna ragione al mondo è il meteo che potrebbe esserci il giorno in cui vi metterete in cammino. In montagna, soprattutto, questo cambia molto più rapidamente che altrove. Le previsioni a tal proposito non sono mai corrette al 100%, ma fortunatamente oggigiorno ci sono molti  siti che offrono previsioni alle volte anche piuttosto dettagliate e curate. Controllare il meteo si rivela fondamentale anche per capire quale attrezzatura e abbigliamento è necessario portare.

Sì, perché un altro aspetto da prendere in considerazione quando si fa trekking è ciò che bisogna portare con sé. Bisogna avere, quindi, il giusto equipaggiamento come attrezzatura e vestiario, elementi che non possono prescindere l’uno dall’altro. Prima di uscire in escursione è importante, pertanto, accertarsi di avere tutto quello che serve per poter svolgere l’attività prevista e non solo.

Monte Lussari cammino

Un tratto del Cammino Celeste

È buona norma, inoltre, avere del materiale in più per affrontare eventuali situazioni impreviste che si potrebbero verificare. Ad ogni modo, è fondamentale avere sempre con voi quanto segue:

  • zaino;
  • borraccia d’acqua;
  • viveri;
  • kit di primo soccorso;
  • scaponcini da trekking;
  • pantaloni lunghi;
  • maglietta a maniche corte;
  • giacca a vento.

Nonostante i notevoli miglioramenti della tecnologia, il solo navigatore del telefono non basta: internet potrebbe non funzionare ovunque, ma non è solo questo il problema. Anche in caso di mappe offline il dispositivo potrebbe spegnersi per qualsiasi ragione. È quindi buona norma portare con sé una mappa cartacea della zona che si va a esplorare. In questa, inoltre, conviene sempre segnare il sentiero da seguire o appuntare altre informazioni importanti.

Infine, ma di certo le regole da seguire per fare trekking in sicurezza non sono finite qui, vi consigliamo di avventurarvi di giorno poiché è molto meno pericoloso di farlo in oscurità e, soprattutto, è sempre meglio avvisare qualcuno del percorso che andrete a percorrere.  Conviene sempre dare il numero maggiore di informazioni possibili a familiari e/o ad amici che restano a casa. In caso di problemi, potrebbero essere loro stessi ad allertare i soccorsi nel caso di un mancato rientro.

I migliori cammini da fare in Italia

L’Italia è ricca di cammini e percorsi di trekking interessanti che conducono a scoprire angoli del nostro Paese autentici e dove la natura è al massimo del suo splendore.

Al Nord, per esempio, poteste fare il Cammino Celeste in Friuli-Venezia Giulia, un sentiero lungo circa 200 km che passa per strade sterrate e sentieri di montagna, fino a raggiungere il faibesco monastero sul Monte Lussari, a 1790 m s.l.m.

Al Centro, invece, da non perdere è il Cammino di San Benedetto che attraversa il cuore dell’Italia: partendo dall’Umbria, percorre la fascia interna del Lazio, per giungere a Montecassino, al confine con la Campania. 300 chilometri da Norcia, alle propaggini dei Monti Sibillini, a Subiaco, nell’alta valle dell’Aniene, fino a Cassino, nella valle del Liri.

Per chi vuole scoprire il Sud della Penisola a piedi, consigliamo il Tratturo Magno che con ben 224 chilometri. Porta da L’Aquila arriva a Foggia facendo un vero e proprio viaggio nella storia e nella natura incontaminata. Il cammino si snoda tra Abruzzo e Puglia passando per il Molise.

Tratturo Magno cammino

Un tratto del Tratturo Magno

Nelle Isole, infine, da non perdere è il Cammino delle 100 Torri in Sardegna, uno degli itinerari più spettacolari e panoramici della regione che attraversa spiagge dune, chiese, fari e luoghi inaccessibili.

I cammini migliori da fare nel mondo

Per chi invece vuole avventurarsi a piedi alla scoperta dell’estero c’è ancora più scelta. Da non perdere è certamente il Cammino di Santiago di Compostela, forse il pellegrinaggio più famoso del pianeta che è un insieme di percorsi interamente tracciati. Il più frequentato è il cosiddetto Cammino Francese, un tragitto lungo circa 800 km e percorribile in approssimativamente un mese.

Meraviglioso anche il Great Himalaya Trail che porta a scoprire quella che possiamo definire la montagna più bella del mondo. Certo, è lungo e impegnativo, ma alla fine vi farà giungere in quello che è il tetto della Terra. Villaggi sperduti, scenari montani mai visti prima, l’aria rarefatta e cieli trasparenti renderanno il tutto un’esperienza davvero unica.

Da fare almeno una volta nella vita anche il Cammino Inca, un sentiero che ha più di 500 anni e che porta a Machu Picchu. Ma non solo, questo si snoda dalla Colombia meridionale al Cile centrale passando per le città di Quito in Ecuador, Cajamarca, Huanuco, Jauja, Huamanga, Cusco e Puno; La Paz e Cochabamba in Bolivia.

sentiero Inca

Un tratto del Cammino Inca

Chi volesse scoprire l’Australia a piedi potrebbe avventurarsi nella Great Ocean Walk, una delle strade più panoramiche che esistano al mondo.  Lungo il tragitto che attraversa il Great Otway National Park è possibile entrare in contatto con tantissimi animali locali, dal koala alle balene, dal wallaby (il canguro piccolo) alle tantissime specie di uccelli.

Infine, per chi volesse camminare in Africa, da non perdere è il trekking sul Kilimanjaro dove esistono sei itinerari principali che consentono di raggiungere la vetta più alta del continente africano. Su tutti vi consigliamo il Marangu Route, ossia il tragitto più “trafficato” poiché rappresenta il sentiero più breve e quindi meno faticoso per raggiungere il Tetto d’Africa. Ma non solo. Questo è anche l’unico che offre qualche piccolo confort con i cosiddetti rifugi con piccole capanne con letti, materassi, cuscini e punti ristoro.

In 6 giorni potrete attraversare la foresta pluviale, la brughiera e il deserto alpino.

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Fare trekking, consigli utili

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Lungo la Rotta dei Sultani, zaino in spalla, come “Pechino Express”

Il desiderio d’avventura è requisito imprescindibile, per prepararsi all’incredibile meraviglia della Rotta dei Sultani: ben 7000 km di percorso tra Occidente e Oriente, alla scoperta di città antiche e paesaggi da mozzare il fiato. È l’itinerario che i protagonisti della nuova edizione di Pechino Express dovranno affrontare, e che potrete replicare zaino in spalla, per ammirare lo scorrere dei secoli proprio davanti ai vostri occhi.

La Rotta dei Sultani, un antico percorso

Quali sono le località protagoniste di Pechino Express? La Rotta dei Sultani è un lungo viaggio tra antiche civiltà che, nel corso dei secoli, sono state portate al loro massimo splendore grazie al dominio dei sovrani islamici. Ed è qui, esattamente a mezza via tra Occidente e Oriente, che ancora oggi si celano le più incredibili testimonianze di quel passato così florido: uno spettacolo che davvero merita l’incredibile fatica di un itinerario imprevedibile e, talvolta, persino ostile.

Le tappe più affascinanti sono disseminate lungo tutto il percorso, da ovest ad est. E vi porteranno alla scoperta della ricchezza di culture che hanno fatto la storia, sulle tracce di antichi popoli come gli Ittiti e i Persiani, i Mongoli e i Beduini. Lo stesso, affascinante (e all’epoca pericoloso) itinerario che hanno compiuto grandi conquistatori come Alessandro Magno e Gengis Khan, ma anche Marco Polo.

Le tappe più belle della Rotta dei Sultani

Il viaggio ha inizio in Turchia, e più precisamente in una deliziosa località della Cappadocia: il villaggio di Mustafapasa è infatti un piccolo centro dove tutto è rimasto come nel passato, con antiche chiesette rupestri da scoprire e un’atmosfera incredibile da respirare. Tappe imperdibili sono la città sotterranea di Mazi, che si dipana incredibilmente nelle viscere della terra, e il caravanserraglio di Sultanhani, lungo la strada che conduce a Konya. Quest’ultimo è un vero e proprio capolavoro architettonico, che si è perfettamente conservato nel tempo in ogni sua caratteristica originale.

Altre bellezze da ammirare in Turchia sono il lago Egirdir, una meraviglia naturale da lasciare senza fiato, e la città di Pamukkale, famosa per le sue piscine scavate nella bianca roccia calcarea e nel travertino. L’itinerario prosegue sino ad arrivare ad Istanbul, la “Sublime porta” che segna il passaggio tra Europa e Asia. È proprio da qui che si attraversa il confine con l’Uzbekistan, dove affrontare le insidie del deserto di Kyzylkum: il viaggio vi porta alla scoperta di antiche città come Samarcanda, una delle tappe principali della celebre Via della Seta, e la capitale Tashkent, scrigno di sorprese uniche.

La Giordania è invece custode dell’affascinante Petra, storica capitale dei Nabatei che rappresenta (assolutamente con grande merito) una delle Sette Meraviglie del mondo moderno. Da qui, il passo verso Amman è breve: il passato e il futuro si intrecciano nel panorama di una città che ha molto da raccontare. Ma è già tempo di rimettersi in marcia, per l’ultimo tratto della Rotta dei Sultani, che tocca gli Emirati Arabi Uniti. Il paesaggio di Ras Al Khaimah, che si snoda tra mare e montagna, è qualcosa di sorprendente. E il viaggio che conduce verso Abu Dhabi e Dubai non può che far breccia nei vostri cuori.

Deserto di Kyzylkum

Il Deserto di Kyzylkum

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La passerella impressionante che svela un paesaggio finora inesplorato

È stata da poco inaugurata una passerella che regala uno spettacolo a dir poco mozzafiato. È il Ponte sulle Cassandre del Mallero, un collegamento aereo sopra uno dei luoghi naturali fino ad oggi sconosciuti. Un’incredibile opera di ingegneria “sospesa” sopra uno spettacolare orrido creato dal torrente Mallero, in Valmalenco.

Siamo nella zona di Sondrio. La passerella, che può essere percorsa a piedi ma anche in bicicletta, è sospesa sopra il torrente collegando le due piccole frazioni di Mossini, una contrada di Maioni, e Ponchiera.

La Passerella sulle Cassandre

Sospesa a un centinaio di metri sopra il torrente e le sue cassandre, le gole selvagge nelle quali si getta il torrente, è un’esperienza che lascerà senza fiato. Il ponte è sorretto da due funi portanti agganciate ai piloni ed è reso stabile da delle funi al livello inferiore.

Sono 145 metri da brivido, ma se si riesce a restare con gli occhi bene aperti, si può scorgere un paesaggio inedito ed estremamente suggestivo, tra la Via dei Terrazzamenti e la Strada del Vino, due splendidi itinerari che caratterizzano la media e la bassa Valtellina.

Questo inedito percorso ciclopedonale può essere abbinato a degustazioni dei rinomati prodotti agroalimentari e dei vini della Valtellina. Infatti, per il weekend del 9 e 10 aprile è previsto l’evento “Assaggi all’altezza”, con piatti gourmet che saranno serviti “tra cielo e terra” a orari definiti agli ospiti che godranno del superbo panorama naturale sotto i loro piedi.

Un territorio da scoprire

Da quando è stato inaugurato lo scorso mese di novembre, il Ponte sulle Cassandre ha portato però scompiglio ai due paesini abituati al silenzio e alla tranquillità che da allora sono stati completamente stravolti. La passerella, infatti, è aperta tutti i giorni dalle 8.30 alle 17.30. Per i turisti, che possono andarci quando vogliono, anche durante la settimana, è una buona notizia, ma non lo è per gli abitanti dei due piccoli Comuni di Sondrio che sono costretti a convivere con il traffico mai visto finora.

E dire che anche le due contrade potrebbero godere del passaggio dei turisti. Basti pensare che a Ponchiera, proprio di recente, sono emerse tracce di insediamenti romani. La parte vecchia del borgo, invece, è fatta di edifici del XVI e XVII secolo, come la chiesa parrocchiale della SS. Trinità, già esistente nel 1506. Da essa proviene un prezioso calice d’argento, fatto realizzare dagli emigranti a Napoli nel 1692, ora custodito presso il Museo valtellinese di storia e arte.

Mossini, invece, è un microscopico abitato fatto di case rurali, il cui edificio più importante è la chiesa di San Bartolomeo del XV secolo. Questo paese è però famoso per i vigneti, che godono di una splendida vista sull’abitato di Sondrio.

Il ponte è stato realizzato non soltanto come attrazione a sé, ma anche allo scopo di dare continuità a percorsi pedonali già esistenti, oltre che a contribuire allo sviluppo del territorio e alla sua valorizzazione in chiave turistica.

Passerella-ponte-Cassandre

La Passerella delle Cassandre

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Trekking tra le stelle in un magico luogo d’Italia

Paesaggi da fiaba, soffici distese innevate, cime maestose, e cieli stellati più che mai. In Val di Sole, ogni stagione offre avventure speciali: dalle piste da sci in inverno, alle camminate in mezzo alla natura rigogliosa, d’estate, in questa valle trentina c’è sempre qualcosa da fare per divertirsi e scoprire bellezze e paesaggi. Un primato, su tutti, la  Val di Sole ce l’ha: qui ci sono i cieli più belli d’Italia, senza alcun tipo di inquinamento luminoso. Da qui l’idea di invitare turisti ed appassionati di camminata, a vivere magiche notti di astrotrekking, ossia una passeggiata in notturna, in mezzo a boschi e su sentieri, ammirando i corpi celesti.

Astrotrekking in Val di Sole

Se esiste un luogo in cui le stelle si vedono ad occhio nudo, senza neppure il bisogno di sofisticati telescopi o punti di osservazione, questo è la la Val di Sole, in Trentino. Qui, come confermato dagli amanti dell’astro-turismo, esistono i cieli più belli d’Italia dove osservare le stelle e la Via Lattea. Ad Ossana, in special modo, in ogn stagione vengono organizzati diversi astrotrekking: abbigliamento comodo, scarponcini da trekking (nella stagione invernale meglio indossare scarponi da neve), racchette (ma non è obbligatorio) e si cammina con il naso all’insù per ammirare i corpi celesti, luminosissimi, che appariranno come per magia. L’esperienza inizia ovviamente all’imbrunire, circondati da boschi e montagne illuminate di bagliori iridescenti. Il silenzio e il contatto con la natura faranno il resto.

Non solo ad occhio nudo si potranno ammirare le stelle, ma durante il percorso si approfondiranno le visite con l’ausilio di telescopi e laser che daranno la possibilità di toccare quasi con mano la via Lattea. Un affascinante percorso in cui guide esperte ed astronomi sveleranno i segreti di pianeti, costellazioni e corpi celesti. Le escursioni di astrotreking sono semplici e non richiedono particolare preparazione atletica, quindi adatte a tutta la famiglia.

Ossana: il borgo con il cielo più stellato d’Italia

Non è un caso se la Val di Sole è la patria dell’astro-turismo. Il Comune di Ossana, in provincia di Trento, infatti, è stata certificata come meta, fra I “Cieli più belli d’Italia” , titolo che viene riservato ai quei luoghi ideale in cui ammirare costellazioni e Via Lattea. La vista, qui, tra le Dolomiti del Brenta, circondati dalla Val di Peio, Vermiglio e il Passo del Tonale, è davvero unica. La Certificazione “I cieli più belli d’Italia” è la prima certificazione italiana, ideata da Astronomitaly per valorizzare i luoghi che mirano a diventare destinazioni d’eccellenza per l’ astro-turismo  attraverso servizi e l’impegno a tutelare il patrimonio celeste.

Ad Ossana, borgo antico dominato dal suo castello che svetta alle pendici del Gruppo della Presanella, d’estate e d’inverno ci sono molte possibilità di divertimento e relax, tra passeggiate , escursioni ed antiche tradizioni locali tutte da scoprire. Buon gusto, sagre, hotel con spa, sport outdoor e, appunto, cieli immensi. Il merito di questo cielo così splendente e bello, è dell’assenza totale di inquinamento luminoso che caratterizza questa valle incontaminata, meta sempre più ambita dai turisti.

Ossana

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Escursionismo chic, l’ultima tendenza di viaggio (e della moda)

Mete altamente instagrammabili, luoghi selvaggi ma belli da immortalare e condividere, oppure estremi ma proprio per questo calamite per followers. L’escursionismo, come vogliono i nuovi trend, va a braccetto con la moda: posti e abbigliamento (ma anche attrezzatura, accessori ecc) sono chic, e studiati in collaborazione con i designer e gli stilisti di prestigiose case di moda italiane e francesi.

L’altro lato della medaglia è l’utilizzo dell’abbigliamento da trekking in contesti urbani, quando, appunto, viene customizzato e trasformato in lussuoso. Un esempio? scarponcini  da hiking e marsupi pagati una fortuna e disegnati da grandi nomi della moda.

Escursione glam: la moda sui sentieri o in città

Lo sanno bene i travel influencer: anche l’outfit, quindi il look scelto (appositamente) per un’escursione o per la tappa di un viaggio, è parte fondamentale dell’esperienza. In Italia, le mete più chic per gli amanti del trekking, e da non perdere, sono: il Sentiero Azzurro delle Cinque Terre, caratterizzato da panorami da favola, sentieri a picco sul mare, paesini colorati arroccati su speroni di roccia;  l’anello del Lago di Carezza, a Nova Levante, dove si passeggia attorno al piccolo lago alpino incastonato tra le dolomiti; il Ponte Tibetano di torri del Benaco, perfetto in ogni stagione. In Europa e nel Mondo, le occasioni sono moltissime, dalle campagne olandesi ai trekking sulle falesie in Normandia; dal Sentiero delle Ocre, in Provenza, all’Alpe di Siusi, in Alto Adige.

La lista è infinita, ma le caratteristiche sono più o meno le stesse: esclusività, servizi, natura a fare da padrona, politiche sostenibili, spirito green degli ospitanti e dei turisti. Il look, dunque, vuole la sua parte. Non bastano più un paio di scarponcini, un cappellino e la giacca anti vento. Bisogna armarsi di accessori in Gore-Tex e lana d’agnello, giacche e scarponi ultra chic, con dettagli fashion.

Il Galles: la meta più chic

Se c’è un paese che racchiude la tendenza dell’escursionismo glam, quello è il Galles (sotto, nella foto). Il posto più chic è la Cambrian Way, il sentiero selvaggio (non adatto a tutti perché onestamente ostico, in certe sue parti) che si estende per 300 miglia da Conwy, nel nord del Galles, fino a Cardiff, sulla costa meridionale, descritto dal suo creatore, Tony Drake, come la “passeggiata degli intenditori di montagna”. Per avventurarsi, oltre all’outfit all’ultima moda, però, occorrerà mettere nello zaino griffato anche una mappa topografica: se anche il cellulare dovesse essere l’ultimo modello uscito, non ci sono segnali, o rete cellulare.

I trend del viaggio avventuroso (ma alla moda)

Come ogni trend che si rispetti, anche in questo caso ci sono neologismi che identificano il fenomeno escursionismo e alta moda. Uno è il noto  “gorpcore” (“gorp” che deriva da “good ole uvette and peanuts”, lo spuntino ad alto contenuto proteico preferito dagli escursionisti seri). L’altro è il “cottagecore“, descritto dal New York Times, come quel look utilizzato per le escursioni che somiglia all’evoluzione chic dell’abbigliamento rurale di contadini e pastori. Quindi parecchio folk, dovrà essere sia la destinazione che la mise con cui si decide di esplorarla.

Escursionismo chic, l'ultima tendenza

Galles

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Il camper come Cupido: gli itinerari di San Valentino in Italia

Anche il camper può vestire i panni di Cupido: per le coppie che desiderano trascorrere un San Valentino alternativo e per tutti i cuori avventurosi, Yescapa, la piattaforma di camper-sharing leader in Europa, propone 5 itinerari romantici on the road alla scoperta delle bellezze d’Italia, da Nord a Sud.

San Valentino on the road_Yescapa

Da Trento: l’incanto delle cascate

Autentiche meraviglie della natura, le cascate sono uno di quei luoghi fiabeschi che fanno innamorare.

Con partenza da Trento, il percorso ad anello conduce dapprima alle Cascate del Lupo, a mezz’ora dalla città: un angolo incantato con un salto di circa 40 metri.

Poi, la strada prosegue verso la Cascata di Cavalese, gioiello della Val di Fiemme, che ha la particolarità di assomigliare a un indice alzato verso il cielo!

Puntando a nord, ecco la Cascata di Tret in Val di Non, che lascia senza fiato con il suo salto di ben 70 metri; una deviazione verso sud al cospetto delle Cascate di Nardis, le più belle della regione, e infine una tappa alle Cascate del Varone, salto di 98 metri immerso in una grotta e annunciato da un romantico giardino botanico.

Da Milano: le fiabesche ville del Lago di Como

lago di como varenna

Varenna, Lago di Como

Partendo invece da Milano, l’itinerario degli innamorati raggiunge la favolosa cornice del Lago di Como per ammirare le splendide ville che si specchiano nelle sue acque.

Si incontra per prima Villa Manzoni a Lecco, la casa dello scrittore del romanzo d’amore per eccellenza, e si prosegue poi per Varenna dove catturano lo sguardo Villa Monastero, di eclettico stile nordico, e Villa Cipressi, elegante hotel con giardino botanico ideale per matrimoni da sogno.

Il tour continua per Villa Carlotta di Tremezzina al cui interno emozionano la pregevole replica del gruppo scultoreo di Canova, “Amore e Psiche”, e il quadro “L’ultimo bacio di Giulietta e Romeo” di Hayez.

Sulla penisola di Lavedo, ecco poi Villa del Balbianello, elegante dimora del XVIII secolo, e arrivando a Cernobbio, Villa Bernasconi, raro esempio di liberty sul Lago di Como, e Villa d’Este, oggi raffinato resort a 5 stelle.

Raggiungendo Como, tappa obbligata è Villa Olmo, immersa in un giardino all’inglese.

Infine, a Bellagio sorprendono Villa Serbelloni, Grand Hotel con parco, e Villa Melzi d’Eril, con un parco ricco di piante esotiche e alberi secolari.

Da Torino: i magici Castelli del Canavese

Di sicuro fascino sono i Castelli del Canavese visitabili partendo da Torino e puntando subito al più rappresentativo del circuito, il Castello d’Ivrea, noto anche come “Castello dalle rosse torri” risalente al XIV secolo.

Il percorso prosegue poi verso il Castello di Pavone, scenografica fortezza dai panorami mozzafiato e struttura ricettiva che trasmette prosperità e amore per chi vi soggiorna.

Verso sud, si staglia il Castello d’Agliè, set di “Elisa di Rivombrosa”, e a est il Castello di Mazzè, antica fortezza romana a dominio della Dora Baltea.

Infine, tornando a nord, si regala il Castello di Masino, immerso in un sontuoso parco monumentale, sede del Museo delle Carrozze e impreziosito da splendidi affreschi.

Da Roma: la bellissima Costa dei Trabocchi

trabocchi

Rocca San Giovanni, Chieti

Un viaggio perfetto per innamorarsi è quello alla scoperta dell’affascinante Costa dei Trabocchi, lungo il litorale adriatico abruzzese (e oltre).

Queste suggestive strutture sono le antiche macchine da pesca fisse che si protendono sul mare con le loro reti: il tour inizia dal Trabocco Turchino a San Vito Chietino, continua con il Trabocco di Punta Torre, e fa tappa al Trabocco di Cungarelle a Vasto, rinomato ristorante di pesce.

Sconfinando in Molise, ci si trova dinanzi l’antico Trabucco Celestino a Termoli e da lì al Gargano è un attimo: qui l’emozione è donata dal Trabucco Punta San Francesco che dallo sperone roccioso di Vieste ammira l’orizzonte.

Da Napoli: i sapori dell’amore

Da Napoli si apre un goloso itinerario tra i prodotti tipici campani iniziando proprio con la regina del territorio, l’inconfondibile Pizza Margherita, e proseguendo per Caserta per assaggiare la mozzarella di bufala.

Tappa seguente tra le delizie del Sud è poi San Marzano, patria del “re dei pomodori”, DOP dal sapore fresco e intenso.

L’emozione continua con il limone della fiabesca Costiera Amalfitana, con le perle di Sorrento e Amalfi, e distese dorate di limoneti. Prima di salutare la Costiera, Cetara attende con le famose alici e la colatura d’alici.

Infine, ecco il Cilento, con l’olio Cilento DOP, principe della dieta mediterranea.

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La magia delle cascate di ghiaccio che puoi anche scalare

C’è chi quando arriva l’inverno si rifugia nel confortevole abbraccio delle case e dei cottage, ammirando dal caldo quel panorama incantato e attendendo con ansia il sole della primavera e c’è chi, invece, non vede l’ora di vivere tutte la magia di questa stagione da brivido, organizzando viaggi ed esperienze direttamente tra i regni di Frozen.

Perché se è vero che le temperature, durante l’inverno, sono fredde e anche gelide, è vero anche che durante questo periodo la natura mette in scena alcuni dei suoi spettacoli più belli. I laghi ghiacciati e gli snow roller, i paesaggi innevati e le città avvolte dal candido manto della neve si trasformano in cartoline meravigliose da incorniciare con gli occhi.

Tra tutte queste meraviglie troviamo anche le cascate di ghiaccio. Succede infatti che, quando le temperature raggiungono le temperature minime, maestose discese d’acqua e cascatelle si gelano, dando vita a un paesaggio da fiaba.

Ice climbing: cascate di ghiaccio da osservare e da scalare

Questo fenomeno da brividi, in tutti i sensi, ha dato vita a un nuovo sport, faticoso e di nicchia, probabilmente, ma estremamente adrenalinico. Stiamo parlando dell’ice climbing e della capacità di scalare le pareti delle cascate ghiacciate.

Non è uno sport adatto a tutti, questo s’intende. È richiesta molta forza e tenacia, buona capacità di resistenza al freddo e un’ottima tecnica. Nulla che non può essere raggiunto con una rigorosa preparazione fisica. E anche se si tratta di un’attività ancora di nicchia, sono molte le persone che si mettono in viaggio per raggiungere i luoghi in ogni parte del mondo per scalare le cascate.

Se non ve la sentite di arrivare in cima, però, potete sempre restare a guardare. La scenografia restituita dalle cascate di ghiaccio è surreale e favolistica, senz’altro magica. Ma dove si possono ammirare e scalare queste pareti ghiacciate?

Cascate di ghiaccio in Italia e nel mondo

Le terre sconfinate e fredde, lo sappiamo, sono il paradiso degli amanti degli sport invernali ed estremi. Nel White Desert Antarctica Wolf’s Fang, in Antartide, gli ospiti sono chiamati a provare l’ice climbing e il trekking in cordata a temperature sotto lo zero.

Anche nella Patagonia Argentina, e più precisamente al cospetto del Ghiacciaio Perito Moreno, uno dei più grandi del mondo, è possibile sperimentare l’arrampicata verticale su cascate gelate. Nella Patagonia settentrionale, invece, è possibile praticare l’ice climbing in tutte le stagioni.

In Italia, invece, è il Trentino a detenere l’onore di essere il regno dell’arrampicata sul ghiaccio. Sono circa quaranta le cascate e le cascatelle dove poter provare il brivido di salire in cima. La più famosa è sicuramente la Cascata Grande in Valpiana.

Nel Tirolo austriaco, quando l’inverno arriva e le cascate d’acqua che scendono nelle valli si ghiacciano, le opportunità diventano numerose. Incredibili e spettacolari pareti con tanto di colonne e coni ai quali aggrapparsi sono a disposizione di tutti. Un’altra meta molto popolare è la la valle Sellraintal, nei pressi di Innsbruck dove è presente anche il Seigesbackfall che, con i suoi 30 metri, è adatto anche ai principianti.

Concludiamo le mete da raggiungere con la regina dell’ice climbing: la Svizzera. È qui che ogni anno, nel Canton Vallese, di tengono i Campionati del mondo dell’arrampicata sul ghiaccio tra fine gennaio e inizio febbraio.