Categorie
trekking vacanze avventura Vacanze natura Viaggi

Il sentiero che attraversa una piccola e meravigliosa piscina naturale

Una piccola piscina naturale è la meravigliosa sorpresa che attende chi attraversa questo bellissimo sentiero di montagna. Il luogo ideale per chi ama le gite all’aria aperta, anche in famiglia, dove poter fare una sosta ristoratrice e rilassarsi su spiaggette di sassi rinfrescandosi, d’estate, con le acque gelide delle sorgenti montane e divertirsi sugli scivoli naturali.

Questo piccolo paradiso si trova in provincia di Lecco. Si tratta delle Pozze di Erve, alimentate dal torrente Gallavesa. Ce ne sono di piccole e di grandi e sono un angolo incantato della Lombardia che pochi conoscono.

Le pozze di Erve

Per raggiungerle si deve arrivare nel Comune di Calolziocorte, nella Valle San Martino, a cavallo tra le province di Lecco e di Bergamo. Da qui si imbocca il sentiero che, almeno all’inizio, è piuttosto ripido e non semplice, ma si tratta solo di un breve tratto, poi il sentiero è assolutamente praticabile.

Le prime pozze che s’incontrano lungo il sentiero sono poco profonde e sono quindi perfette per le famiglie con bambini (si può percorrere anche con il passeggino). Chi cerca percorsi più impegnativi e dove trovare anche meno folla deve proseguire lungo l’itinerario, attraversando boschi e radure.

Un paradiso naturale

È più avanti, infatti, che si trovano le pozze più profonde, vere e proprie piscine naturali scavate nella roccia dalle acque trasparenti. Qui, il paesaggio bucolico è una cartolina vivente.

Volendo cercare un’area ancor più isolata e silenziosa, si può proseguire fino a raggiungere dapprima la località Gnett (a circa 600 metri di quota), dove si apre un verdissimo scorcio sul Resegone e poi, attraversando il torrente sul Ponte del bruco costruito dagli alpini, la sorgente San Carlo che si trova a 750 metri di altitudine.

pozze-erve-lombardia

Le Pozze di Erve, una piscina naturale

Categorie
Cammini trekking vacanza natura vacanze avventura Viaggi

In cammino seguendo le tracce dei lupi

“Un trekking lungo per conoscere: i luoghi che attraverseremo, gli uomini dei borghi ammirati, il lupo che avremo accanto”. Si presenta così la Via dei Lupi, affascinante cammino di conoscenza di questo splendido animale che porta alla scoperta della natura dell’Appennino centrale e dei tesori che custodisce. Un percorso ricco di suggestioni che si snoda da Tivoli fino a Civitella Alfedena, attraversando quattro aree protette in 14 tappe per una lunghezza complessiva di 210 chilometri.

La finalità di questo magico percorso è quella di promuovere il ritorno allo stato selvatico e naturale di alcune aree, attraverso politiche mirate alla salvaguardia del territorio e alla conservazione del  lupo appenninico, nonché alla promozione della biodiversità e di uno sviluppo locale sostenibile. Vivere, quindi, l’esperienza di un turismo slow, ecologico e consapevole, seguendo le tracce di questi meravigliosi predatori.

Come prepararsi per la nuova Via dei Lupi

Ideata alla fine degli anni Novanta, la Via dei Lupi è promossa da un’organizzazione no-profit sostenuta dalle Aree Protette attraversate, da una Associazione Culturale, una Rete di Imprese Turistiche, un Dipartimento di una Università, una sezione CAI e i Volontari del Servizio Civile Universale che hanno unito le forze per rilanciare, sostenere, occuparsi e promuovere il percorso modificato di recente, così da raggiungere un totale di 14 tappe.

Tra le principali novità c’è l’inserimento del sentiero ad anello all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise in 5 tappe. Con questo trekking si esplorano, in diverse giornate, ben 4 Aree Protette Regionali che tutelano il pre-Appennino e l’Appennino Laziale ed Abruzzese, giungendo a uno dei più antichi Parchi nazionali d’Italia.

Cosa serve, dunque, per immergersi in questa avventura? A rispondere sono gli organizzatori che, sul sito, ricordano che oltre a un buona preparazione fisica e mentale e un equipaggiamento idoneo alle escursioni in montagna, è fondamentale avere con sé alcuni strumenti utili. Si tratta di: una cartografia escursionistica dei luoghi attraversati, una bussola, una lampada e/o frontale con batterie di ricambio, un fischietto, un’applicazione con cui poter leggere sui propri smartphone i percorsi georiferiti(scaricabili dal sito), o in alternativa uno strumento di rilevazione satellitare GPS.

Parco Regionale Monti Simbruini

Il suggestivo Parco Regionale Monti Simbruini

Le principali tappe della Via dei Lupi

La lunga avventura sulle tracce dei lupi parte da Tivoli, custode di ville Patrimonio UNESCO. Questa prima tappa, dolce e non molto impegnativa, si sviluppa per buona parte lungo il crinale della Riserva di Monte Catillo, attraversando la singolare Sughereta di Sirividola, e toccando diverse cime.

La seconda tappa attraversa una delle aree più belle e visitate del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili. Qui si può scegliere tra due sentieri: uno impegnativo e piuttosto lungo porta sulla vetta di Monte Gennaro, mentre l’altro, più breve, porta a scoprire i resti della Villa di Orazio, nel borgo di Licenza.

Il cammino prosegue portando alla scoperta di buona parte del versante orientale del Parco dei Monti Lucretili, con l’incantevole Laghetto del Fraturno, e da qui fino a Riofreddo, al confine tra Lazio e Abruzzo. Con la quarta tappa si attraversa su di un fianco il Monte San Fabrizio, per poi ammirare l’estesa Piana dei Cavalieri con i suoi innumerevoli paesi. Alternando radure e faggete, si entra nel territorio del Parco Regionale dei Monti Simbruini per arrivare a Cervara di Roma, il borgo che sembra nato dalla tela di un artista, dove si può visitare l’area faunistica del cervo.

Proseguendo, si passa su un antico tratturu, fino al Piano di Camposecco. Da lì, tra verdi pascoli e un belvedere panoramico, si arriva nella frazione di Livata. Inizia, quindi, la sesta tappa, nell’insieme breve e con un dislivello principalmente in discesa, che lambisce delle aree del Parco dei Monti Simbruini di estrema suggestione, come la Piana di Fondi e le faggete circostanti, e la Piana di Frassigno e i suoi boschi misti di querce, frassini e carpini.

La settima tappa conduce, invece, al borgo di Trevi, con la sua bella Torre Caetani, mentre con l’ottava lasciamo il Lazio per andare ad esplorare le perle naturalistiche i borghi dell’Abruzzo. Questo sentiero è il più lungo e impegnativo dell’intera Via dei Lupi, e permette di entrare e attraversare buona parte della Riserva naturale di Zompo lo Schioppo, che prende il nome dalla cascata naturale più alta dell’Appennino centrale, dopo quella del Rio Verde di Borrello.

La Riserva naturale di Zompo lo Schioppo

Si giunge, quindi, a Civita d’Antino, dove, abbandonato il fondovalle, si possono ammirare gli antichi ruderi di Morino Vecchio. Il percorso conduce nel bosco, attraversando la strada che risale l’ampio versante della catena spartiacque tra la Val Roveto e la Valle di Collelongo e Villavallelonga, nell’area della Marsica, e regalando emozioni a ogni scorcio.

Con la tappa numero 10 si entra, infine, nel territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dove lungo il sentiero si affaccia sui bellissimi Prati d’Angro e sull’ampia conca della Val di Sangro, cuore del Parco, che ospita lil grazioso borgo di Pescasseroli. Circondato da montagne e boschi centenari di faggi, pini, abeti, aceri e querce, il rinomato paese abruzzese sorge in una delle zone montane più suggestive d’Italia, per la selvaggia bellezza paesaggistica e per la straordinaria varietà della flora e della fauna.

Una volta giunti qui, si può scegliere se proseguire per una delle nuove tappe del percorso ad anello proposto per la Via dei Lupi, e quindi concludere il trekking sul ramo orientale, arrivando così al piccolo borgo antico di Civitella Alfedena, un vero e proprio gioiello architettonico arroccato a 1123 metri d’altitudine nel cuore dei Monti Marsicani. Qui, negli anni ’70 del secolo scorso, fu costruita una delle prime Aree Faunistiche che ospitò il lupo.

In alternativa, si può optare per attraversare e conoscere tante altre zone del Parco Nazionale, scegliendo la tappa che conduce al borgo di San Donato Val di Comino, nel versante laziale del Parco, e proseguendo per il ramo sud fino al Santuario di Madonna di Canneto, interamente immerso nel bosco. A questo punto, si può optare per la tappa molto lunga del ramo est, che offre una incredibile varietà di panorami e ambienti naturali, conducendo nella meravigliosa Valle Iannanghera e nella tappa finale di Civitella Alfedena. Oppure, si può raggiungere il borgo dagli altrettanto emozionanti sentieri che si sviluppano dal Rifugio e Passo di Forca Resuni. Insomma, qualunque sia il sentiero che deciderete di percorrere, preparatevi a fare il pieno di emozioni senza fine.

Civitella Alfedena, il borgo dei lupi

Categorie
escursioni Notizie vacanze avventura Viaggi

Gite in barca sul Lago di Como come negli Anni ’20

Se volete sentirvi per un giorno come Lady Violet di “Downton Abbey“, allora dovete assolutamente provare questa meravigliosa esperienza. Quella di imbarcarsi su un piroscafo d’epoca e navigare sulle calme acque del Lago di Como.

Dalle panche di legno dell’antica imbarcazione (originale), col vento tra i capelli, si possono ammirare i borghi color pastello affacciati sul lago e sorseggiare un flûte di Champagne.

Partono le prime minicrociere sul Lago di Como a bordo dell’antico piroscafo a vapore Concordia. Si tratta di un autentico piroscafo del 1926, con ruote a pale alimentate da una macchina a vapore, costruito dai Cantieri N. Odero di Sestri Ponente.

A bordo del piroscafo

Si viaggia all’interno delle due elegantissime sale al coperto, i cui interni sono ancora quelli in stile Liberty, ma chi preferisce godersi la brezza del lago può accomodarsi sulle sedute all’esterno e riempirsi gli occhi di bellezza.

Il piroscafo può ospitare fino a 500 passeggeri ed essendo dotato di cucina e bar di bordo, ben si presta come location anche per eventi privati.

Il Concordia è parte integrante della cultura e della storia della navigazione lariana e Navigazione Lago di Como ha compiuto ogni sforzo affinché si potesse riportarlo a disposizione dei turisti che desiderano visitare il territorio in modo insolito, dopo due anni di stop a causa della pandemia per alcuni interventi di riparazione.

I luoghi delle crociere

La meraviglia di Menaggio si dispiega sul lungolago dove ci si lascia emozionare dalla spettacolare vista panoramica sul lago, le incantevoli montagne che lo circondano, il gruppo montuoso delle Grigne e il profilo di Bellagio. Merita una passeggiata sul lungolago, l’elegante strada delimitata da una ringhiera decorata in ferro battuto tra palme e profumo di fiori, per poi immergersi nel centro storico dall’atmosfera medievale, dove curiosare tra i negozi tipici e fare una piacevole sosta nei tanti locali.

Moltrasio, una meravigliosa cittadina che si specchia sul lago di Como, è un posto da sogno ed è famoso soprattutto per le splendide ville realizzate con una pietra da costruzione grigia tipica della zona. Qui hanno girato alcune scene di “Murder Mystery”, il film con Jennifer Aniston e Adam Sandler.

Poi Torno, un piccolo e tranquillo borgo lombardo sul litorale meridionale del primo bacino del Lago di Como. È uno dei Comuni più suggestivi e affascinanti del lago e, pur essendo uno dei più piccoli borghi turistici di questa zona, rappresenta il luogo ideale per gli amanti della natura, della cultura e delle vacanze trascorse in un angolo romantico e tranquillo.

E infine Como. La cittadina si gira comodamente a piedi e offre diverse attrattive: il Duomo, il palazzo comunale, il lungolago. Poi ci sono le ville, che si possono ammiare con una bella passeggiata. Costruite tra il ‘600 e il ‘700, durante la dominazione degli Asburgo, sono dimore eleganti che hanno ospitato moltissime personalità illustri. Le più belle: Villa Monastero, Villa Saporiti, Villa Gallia, Villa Geno, Villa Carlotta e la più famosa Villa Olmo.

Le minicrociere sul Lago di Como

Si potrà salire a bordo del piroscafo Concordia lungo l’itinerario Como-Menaggio i prossimi 17, 18, 23, 24 e 25 aprile. Ci saranno tre corse giornaliere: alle ore 9.50 per Menaggio, con arrivo a destinazione per le 12.10; alle 13.10, con rientro a Como alle 16.30;
alle 16.45, tra le località di Cernobbio, Moltrasio e Torno, con rientro a Como alle ore 17.38. Quest’ultima crociera, più breve, della durata di un’ora circa, navigherà lungo il primo bacino.

concordia-lago-como

Il piroscafo Concordia sul Lago di Como

Categorie
escursioni Notizie treni vacanze avventura Viaggi

Le più belle gite di primavera da fare in treno e battello

Il treno è una delle ultime (ri)scoperte che piace sempre più agli italiani. Muoversi senza stress, in modo sostenibile, godendosi il paesaggio dal finestrino o riposandosi prima di arrivare a destinazione risparmiando energie che serviranno quando inizia il vero viaggio.

Ecco perché gli itinerari in treno, specie con l’arrivo della bella stagione, stanno spopolando. Lunghi itinerari, ma anche brevi gite da fare in giornata, non troppo lontano da casa. Il treno, in questi casi, è davvero perfetto. Gli italiani, negli ultimi due anni di pandemia, hanno riscoperto il turismo di prossimità e cosa c’è di meglio se non salire a bordo di un treno speciale che porta il turista alla scoperta di angoli inediti che si nascondevano proprio dietro l’angolo?

Ed ecco perché le ferrovie Trenord in Lombardia organizzano sette (che poi diventeranno otto) “Gite in treno” che porteranno per tutta la bella stagione i turisti verso tantissime nuove mete, alcune delle quali che uniscono treno e navigazione sui laghi lombardi. Dal Lago d’Iseo al Lago di Como, e poi Maggiore, Garda e Lugano, dove si può viaggiare con un unico biglietto  treno+battello.

Tour del Lago di Como

Il treno speciale porta alla scoperta del primo bacino del Lago di Como. Consente di esplorare la sponda comasca del Lario arrivando a Como per poi approfittare della libera navigazione in battello tra le località di Cernobbio, Moltrasio, Blevio e Torno. Il biglietto treno+battello costa 18,50 euro per gli adulti e 9,20 euro per i ragazzi fino ai 13 anni.

Il Bellagio tour

Una delle cittadine più pittoresche affacciate sul Lago di Como merita assolutamente un tour dedicato. Il tour comprende il viaggio di andata e ritorno in treno a Como da tutta la Lombardia e la navigazione da Como a Bellagio, con possibilità di fermata a Tremezzo e alla splendida Villa Carlotta, il giardino botanico che si trova proprio di fronte a Bellagio. Da non perdere una passeggiata tra i vicoli di Bellagio e la visita di alcune delle sue incantevoli ville, celebri in tutto il mondo per il loro sfarzo e per i loro giardini curatissimi, come Villa Serebelloni, con i suoi incantevoli e curatissimi giardini. Il biglietto speciale costa 29,20 euro per gli adulti, 15,90 euro per i ragazzi fino ai 13 anni e 58,40 euro il pacchetto famiglia che comprende due adulti e due ragazzi.

I tesori del Lago di Como

Questo tour arriva, invece, nel delizioso borgo di Varenna, famoso per le sue case color pastello. Da qui ci si può imbarcare sul battello e navigare tra Menaggio, Bellagio, Cadenabbia, Villa Carlotta, Tremezzo e Lenno. Il biglietto speciale costa 14,50 euro per i ragazzi fino ai 13 anni, 26 euro per gli adulti e 52 euro per le famiglie (2 adulti+2 ragazzi),

Lago Maggiore da Laveno

Questo viaggio in treno porta a Laveno – partendo da tutta la Lombardia – e prevede la navigazione del Lago Maggiore verso Intra, Villa Taranto, Pallanza, le Isole Borromee (l’Isola Madre e l’Isola Superiore) e Baveno. Il biglietto speciale è in vendita al costo di 32,80 euro per gli adulti e 18,80 euro per i ragazzi (fino a 13 anni). A breve, l’offerta per i laghi si arricchirà con il tour completo delle Isole Borromee.

Lago di Garda tour

Il tour del Garda include un viaggio in treno verso le stazioni di Desenzano o Peschiera del Garda. Da lì si ha la possibilità di imbarcarsi e navigare liberamente tra gli scali compresi tra Gargnano e Torri del Benaco (Toscolano Maderno, Gardone Riviera, Salò, Porto Portese, Manerba, Moniga, Padenghe, Desenzano, Sirmione, Peschiera, Lazise, Bardolino, Garda). Il biglietto speciale costa 27,40 euro per gli adulti e 19,90 euro per i ragazzi (fino a 13 anni),

Lago d’Iseo – Monte Isola

Questo tour porta alla scoperta di Monte Isola, l’isola lacustre più alta d’Europa. Si arriva a Sale Marasino, Iseo o Sulzano per poi prendere il battello per Monte Isola, la splendida isola che si trova al centro del bacino e che è una tappa imperdibile per il suo borgo magico, fra ulivi e case di pietra, dove il tempo sembra essersi fermato e dove bellezza, natura e storia si fondono creando qualcosa di meraviglioso. Il biglietto speciale costa 15 euro e comprende il viaggio in treno andata e ritorno da tutta la Lombardia.

Le perle del Lago di Lugano

Il treno conduce a Porto Ceresio. Da lì si ha la possibilità di imbarcarsi e navigare tra gli scali compresi tra Porto Ceresio e Lugano (Morcote, Melide, Paradiso, Gandria, Brusino). Il biglietto include l’ingresso gratuito al Parco botanico Scherrer di Morcote e al Museo Doganale di Gandria. Il biglietto a tariffa unica costa 25 euro.

gite-laghi-treno-battello

Tour del Lago Maggiore e delle sue isole

Categorie
escursioni Notizie vacanze avventura Viaggi weekend

Scoprire le bellezze in battello lungo la Linea delle Delizie

Con l’arrivo della primavera, non vediamo l’ora di stare all’aria aperta. Il weekend è il momento ideale per organizzare una gita, anche solo appena fuori porta, in famiglia o in compagnia di amici.

Ce ne sono alcune, nuovissime, che uniscono attività open air e cultura. Che fanno scoprire, senza andare troppo lontano, luoghi mai visti prima d’ora.

Sono le nuove navigazioni lungo il Naviglio Grande, alle porte di Milano, lungo quella che è stata definita la Linea delle Delizie. Si chiama così perché, navigando a bordo di battelli, si costeggiano splendide ville d’epoca, ville di delizia, appunto, sorte un tempo come case vacanza dell’aristocrazia e della borghesia milanese, la nostra “gilded age” insomma.

In battello sul Naviglio Grande

I nuovi itinerari lungo il Naviglio Grande

Ci sono tre bellissimi itinerari che partono da Boffalora sopra Ticino, un Comune alle porte del capoluogo che si trova all’interno del Parco lombardo della Valle del Ticino, attraversato dal Naviglio che lo divide in parte alta e parte bassa. Il ponte di Boffalora, che confina con il Piemonte, è uno dei tratti più caratteristici del paese e ne racconta la storia. Fu voluto nientemeno che da Napoleone Bonaparte al fine di agevolare i collegamenti tra la Francia e l’Italia. I barconi che partono da qui navigano verso il Villaggio del Rubone, un luogo molto particolare e ricco di fascino, un tempo abitato da una comunità autonoma. Ancora oggi si scorge una torre del Quattrocento, l’ultima sopravvissuta tra le torri costruite per controllare le vie d’acqua.

Un altro itinerario conduce invece a Castelletto di Cuggiono, un paese che sembra rimasto fermo nel tempo. Qui ci hanno girato alcune scene del film “L’albero degli zoccoli” del 1978 di Ermanno Olmi, dove sono state riprese alcune delle vie storiche acciottolate, la piccola chiesa parrocchiale, il ponte seicentesco, l’imbarcadero-lavatoio e il maestoso Palazzo Clerici, appartenuto a una ricca famiglia di banchieri, che sorge proprio lungo il Naviglio e che si può ammirare durante la navigazione. Ancora oggi la grandiosa scalinata barocca scende dalla villa fino alle acque del Naviglio. Serviva come imbarcadero per i nobili che vi attraccavano per poi giungere comodamente alla villa, evitando di attraversare il borgo.

Un altro ancora porta i visitatori verso Cassinetta di Lugagnano, anch’esso diviso in due dal corso d’acqua. Il nucleo più antico del paese è quello di Lugagnano, sulla sponda destra del Naviglio, dove i primi insediamenti risalirebbero addirittura all’epoca romana. Il paese era anche arroccato intorno a un castello circondato da un fossato, a testimonianza di quanto la sua posizione fosse strategica. Ma il vero patrimonio di Cassinetta di Lugagnano sono le splendide ville di delizia che ancora oggi si possono ammirare, legate ai nomi delle grandi famiglie milanesi (Visconti, Mantegazza, Castiglioni, Parravicini, solo per citarne alcuni). Queste “case da nobile” costituivano indubbiamente per i proprietari un punto di riferimento, che consentiva loro di effettuare periodici controlli sulla gestione dei terreni da parte dei fittavoli. Ma, poiché la zona di Cassinetta possedeva molte attrattive paesaggistiche, venivano usate soprattutto per la villeggiatura.

Tra le più belle, Villa Birago-Clari-Monzini, restaurata di recente o ora abitazione privata (il bello infatti sta più che altro all’interno), ma anche Villa Visconti, che spunta dalle acque con la sua maestosità e il suo colore giallo, quello della Milano settecentesca, e il meraviglioso giardino, e poi ancora Palazzo Krentzlin, appartenuto a una famiglia nobile, o Casa Spirito, anch’essa recentemente restaurata, e Villa Castiglioni-Nai-Bossi, dietro il cui cancello di ferro battuto si possono vedere i porticati, i balconi decorati e gli affreschi.

villa-visconti-cassinetta-lugagnano

Villa Visconti a Cassinetta di Lugagnano

Non tutte le ville di delizia si trovano lungo il Naviglio, però. Per ammirarle bisognerebbe scendere dal battello oppure tornare per un’altra gita, magari in bicicletta.

Altre minicrociere partono da Robecco sul Naviglio, quasi in Piemonte, una cittadina che a partire dal XVI secolo conobbe il suo massimo splendore per il fatto che molte famiglie nobili milanesi lo scelsero per costruirvi le loro residenze di campagna. Ville gentilizie appartenute ai Barzi, ai Casati, agli Archinto e ai Borromeo.

La più famosa visibile dal Naviglio è infatti Villa Gaia o Villa Borromeo Visconti Biglia Confalonieri Gandini, la più grande delle ville conservatesi nel borgo. Il nome “Gaia” le venne dato alla fine del ‘400 in quanto fu luogo dei divertimenti di Ludovico il Moro. Poi c’è Palazzo Archinto, detto anche “il castello”, che però non fu mai terminato. Oggi ospita il Museo del Naviglio Grande.

Da Robecco si può andare anche a Ponte Vecchio, un borgo tagliato in due dal Naviglio, lungo il quale sorgono alcune bellissime ville storiche come Villa Castiglioni, costruita nel ‘600 nei pressi del ponte sul Naviglio Grande e la Riserva Naturale “La Fagiana”, una riserva di caccia voluta da re Vittorio Emanuele II di Savoia, che comprende un grandioso complesso al centro di un altrettanto maestosa tenuta che allora si estendeva per 1574 ettari.

Infine, una piccola crociera passa anche attraverso il borgo di Castelletto di Abbiategrasso o Castelletto (su una sponda) Mendosio (sull’altra) per arrivare a Cassinetta di Lugagnano. Questo borgo, rimasto intatto com’era una volta, è stato anch’esso protagonista del film di Olmi per simulare la Darsena di Milano di fine ‘800. Lungo il Naviglio s’affaccia Palazzo Cittadini Stampa, dove oggi vengono organizzati eventi, e la casa del Guardiano delle acque che, nonostante non sia una casa di delizia, è comunque molto interessante per la sua importanza storica.

Castelletto-Mendosio

Castelletto Mendosio, lungo il Naviglio Grande

 

Categorie
Consigli trekking vacanze avventura Viaggi

Trekking in sicurezza: le regole più importanti

Scoprire il mondo camminando è un’emozione che, di certo, non passa indifferente. Esplorare, conoscere e fare proprie le sfaccettature dei luoghi che si visitano passo dopo passo è uno dei modi di viaggiare che è più in voga. Ma come fare trakking in sicurezza? Ecco a voi una piccola guida con le regole essenziali da seguire.

Le regole principali per fare trekking in sicurezza

La prima cosa da fare per incamminarsi senza avere troppe preoccupazioni è pianificare attentamente l’itinerario che si vuole intraprendere. Che sia un percorso da seguire in montagna o in altre meraviglie della natura, il rischio zero non esiste. È fondamentale, quindi, definire per bene il percorso da seguire controllandone i sentieri, compresa l’individuazione dei primi punti di sosta e la presenza o meno di precise indicazioni. Importante rendersi conto anche di quanti sono i chilometri da fare, l’eventuale presenza di animali selvatici, piante velenose locali e così via.

Da non sottovalutare per nessuna ragione al mondo è il meteo che potrebbe esserci il giorno in cui vi metterete in cammino. In montagna, soprattutto, questo cambia molto più rapidamente che altrove. Le previsioni a tal proposito non sono mai corrette al 100%, ma fortunatamente oggigiorno ci sono molti  siti che offrono previsioni alle volte anche piuttosto dettagliate e curate. Controllare il meteo si rivela fondamentale anche per capire quale attrezzatura e abbigliamento è necessario portare.

Sì, perché un altro aspetto da prendere in considerazione quando si fa trekking è ciò che bisogna portare con sé. Bisogna avere, quindi, il giusto equipaggiamento come attrezzatura e vestiario, elementi che non possono prescindere l’uno dall’altro. Prima di uscire in escursione è importante, pertanto, accertarsi di avere tutto quello che serve per poter svolgere l’attività prevista e non solo.

Monte Lussari cammino

Un tratto del Cammino Celeste

È buona norma, inoltre, avere del materiale in più per affrontare eventuali situazioni impreviste che si potrebbero verificare. Ad ogni modo, è fondamentale avere sempre con voi quanto segue:

  • zaino;
  • borraccia d’acqua;
  • viveri;
  • kit di primo soccorso;
  • scaponcini da trekking;
  • pantaloni lunghi;
  • maglietta a maniche corte;
  • giacca a vento.

Nonostante i notevoli miglioramenti della tecnologia, il solo navigatore del telefono non basta: internet potrebbe non funzionare ovunque, ma non è solo questo il problema. Anche in caso di mappe offline il dispositivo potrebbe spegnersi per qualsiasi ragione. È quindi buona norma portare con sé una mappa cartacea della zona che si va a esplorare. In questa, inoltre, conviene sempre segnare il sentiero da seguire o appuntare altre informazioni importanti.

Infine, ma di certo le regole da seguire per fare trekking in sicurezza non sono finite qui, vi consigliamo di avventurarvi di giorno poiché è molto meno pericoloso di farlo in oscurità e, soprattutto, è sempre meglio avvisare qualcuno del percorso che andrete a percorrere.  Conviene sempre dare il numero maggiore di informazioni possibili a familiari e/o ad amici che restano a casa. In caso di problemi, potrebbero essere loro stessi ad allertare i soccorsi nel caso di un mancato rientro.

I migliori cammini da fare in Italia

L’Italia è ricca di cammini e percorsi di trekking interessanti che conducono a scoprire angoli del nostro Paese autentici e dove la natura è al massimo del suo splendore.

Al Nord, per esempio, poteste fare il Cammino Celeste in Friuli-Venezia Giulia, un sentiero lungo circa 200 km che passa per strade sterrate e sentieri di montagna, fino a raggiungere il faibesco monastero sul Monte Lussari, a 1790 m s.l.m.

Al Centro, invece, da non perdere è il Cammino di San Benedetto che attraversa il cuore dell’Italia: partendo dall’Umbria, percorre la fascia interna del Lazio, per giungere a Montecassino, al confine con la Campania. 300 chilometri da Norcia, alle propaggini dei Monti Sibillini, a Subiaco, nell’alta valle dell’Aniene, fino a Cassino, nella valle del Liri.

Per chi vuole scoprire il Sud della Penisola a piedi, consigliamo il Tratturo Magno che con ben 224 chilometri. Porta da L’Aquila arriva a Foggia facendo un vero e proprio viaggio nella storia e nella natura incontaminata. Il cammino si snoda tra Abruzzo e Puglia passando per il Molise.

Tratturo Magno cammino

Un tratto del Tratturo Magno

Nelle Isole, infine, da non perdere è il Cammino delle 100 Torri in Sardegna, uno degli itinerari più spettacolari e panoramici della regione che attraversa spiagge dune, chiese, fari e luoghi inaccessibili.

I cammini migliori da fare nel mondo

Per chi invece vuole avventurarsi a piedi alla scoperta dell’estero c’è ancora più scelta. Da non perdere è certamente il Cammino di Santiago di Compostela, forse il pellegrinaggio più famoso del pianeta che è un insieme di percorsi interamente tracciati. Il più frequentato è il cosiddetto Cammino Francese, un tragitto lungo circa 800 km e percorribile in approssimativamente un mese.

Meraviglioso anche il Great Himalaya Trail che porta a scoprire quella che possiamo definire la montagna più bella del mondo. Certo, è lungo e impegnativo, ma alla fine vi farà giungere in quello che è il tetto della Terra. Villaggi sperduti, scenari montani mai visti prima, l’aria rarefatta e cieli trasparenti renderanno il tutto un’esperienza davvero unica.

Da fare almeno una volta nella vita anche il Cammino Inca, un sentiero che ha più di 500 anni e che porta a Machu Picchu. Ma non solo, questo si snoda dalla Colombia meridionale al Cile centrale passando per le città di Quito in Ecuador, Cajamarca, Huanuco, Jauja, Huamanga, Cusco e Puno; La Paz e Cochabamba in Bolivia.

sentiero Inca

Un tratto del Cammino Inca

Chi volesse scoprire l’Australia a piedi potrebbe avventurarsi nella Great Ocean Walk, una delle strade più panoramiche che esistano al mondo.  Lungo il tragitto che attraversa il Great Otway National Park è possibile entrare in contatto con tantissimi animali locali, dal koala alle balene, dal wallaby (il canguro piccolo) alle tantissime specie di uccelli.

Infine, per chi volesse camminare in Africa, da non perdere è il trekking sul Kilimanjaro dove esistono sei itinerari principali che consentono di raggiungere la vetta più alta del continente africano. Su tutti vi consigliamo il Marangu Route, ossia il tragitto più “trafficato” poiché rappresenta il sentiero più breve e quindi meno faticoso per raggiungere il Tetto d’Africa. Ma non solo. Questo è anche l’unico che offre qualche piccolo confort con i cosiddetti rifugi con piccole capanne con letti, materassi, cuscini e punti ristoro.

In 6 giorni potrete attraversare la foresta pluviale, la brughiera e il deserto alpino.

trekking consigli utili

Fare trekking, consigli utili

Categorie
itinerari Notizie vacanze avventura Viaggi

Lungo la Rotta dei Sultani, zaino in spalla, come “Pechino Express”

Il desiderio d’avventura è requisito imprescindibile, per prepararsi all’incredibile meraviglia della Rotta dei Sultani: ben 7000 km di percorso tra Occidente e Oriente, alla scoperta di città antiche e paesaggi da mozzare il fiato. È l’itinerario che i protagonisti della nuova edizione di Pechino Express dovranno affrontare, e che potrete replicare zaino in spalla, per ammirare lo scorrere dei secoli proprio davanti ai vostri occhi.

La Rotta dei Sultani, un antico percorso

Quali sono le località protagoniste di Pechino Express? La Rotta dei Sultani è un lungo viaggio tra antiche civiltà che, nel corso dei secoli, sono state portate al loro massimo splendore grazie al dominio dei sovrani islamici. Ed è qui, esattamente a mezza via tra Occidente e Oriente, che ancora oggi si celano le più incredibili testimonianze di quel passato così florido: uno spettacolo che davvero merita l’incredibile fatica di un itinerario imprevedibile e, talvolta, persino ostile.

Le tappe più affascinanti sono disseminate lungo tutto il percorso, da ovest ad est. E vi porteranno alla scoperta della ricchezza di culture che hanno fatto la storia, sulle tracce di antichi popoli come gli Ittiti e i Persiani, i Mongoli e i Beduini. Lo stesso, affascinante (e all’epoca pericoloso) itinerario che hanno compiuto grandi conquistatori come Alessandro Magno e Gengis Khan, ma anche Marco Polo.

Le tappe più belle della Rotta dei Sultani

Il viaggio ha inizio in Turchia, e più precisamente in una deliziosa località della Cappadocia: il villaggio di Mustafapasa è infatti un piccolo centro dove tutto è rimasto come nel passato, con antiche chiesette rupestri da scoprire e un’atmosfera incredibile da respirare. Tappe imperdibili sono la città sotterranea di Mazi, che si dipana incredibilmente nelle viscere della terra, e il caravanserraglio di Sultanhani, lungo la strada che conduce a Konya. Quest’ultimo è un vero e proprio capolavoro architettonico, che si è perfettamente conservato nel tempo in ogni sua caratteristica originale.

Altre bellezze da ammirare in Turchia sono il lago Egirdir, una meraviglia naturale da lasciare senza fiato, e la città di Pamukkale, famosa per le sue piscine scavate nella bianca roccia calcarea e nel travertino. L’itinerario prosegue sino ad arrivare ad Istanbul, la “Sublime porta” che segna il passaggio tra Europa e Asia. È proprio da qui che si attraversa il confine con l’Uzbekistan, dove affrontare le insidie del deserto di Kyzylkum: il viaggio vi porta alla scoperta di antiche città come Samarcanda, una delle tappe principali della celebre Via della Seta, e la capitale Tashkent, scrigno di sorprese uniche.

La Giordania è invece custode dell’affascinante Petra, storica capitale dei Nabatei che rappresenta (assolutamente con grande merito) una delle Sette Meraviglie del mondo moderno. Da qui, il passo verso Amman è breve: il passato e il futuro si intrecciano nel panorama di una città che ha molto da raccontare. Ma è già tempo di rimettersi in marcia, per l’ultimo tratto della Rotta dei Sultani, che tocca gli Emirati Arabi Uniti. Il paesaggio di Ras Al Khaimah, che si snoda tra mare e montagna, è qualcosa di sorprendente. E il viaggio che conduce verso Abu Dhabi e Dubai non può che far breccia nei vostri cuori.

Deserto di Kyzylkum

Il Deserto di Kyzylkum

Categorie
panorami vacanze avventura Viaggi

La passerella impressionante che svela un paesaggio finora inesplorato

È stata da poco inaugurata una passerella che regala uno spettacolo a dir poco mozzafiato. È il Ponte sulle Cassandre del Mallero, un collegamento aereo sopra uno dei luoghi naturali fino ad oggi sconosciuti. Un’incredibile opera di ingegneria “sospesa” sopra uno spettacolare orrido creato dal torrente Mallero, in Valmalenco.

Siamo nella zona di Sondrio. La passerella, che può essere percorsa a piedi ma anche in bicicletta, è sospesa sopra il torrente collegando le due piccole frazioni di Mossini, una contrada di Maioni, e Ponchiera.

La Passerella sulle Cassandre

Sospesa a un centinaio di metri sopra il torrente e le sue cassandre, le gole selvagge nelle quali si getta il torrente, è un’esperienza che lascerà senza fiato. Il ponte è sorretto da due funi portanti agganciate ai piloni ed è reso stabile da delle funi al livello inferiore.

Sono 145 metri da brivido, ma se si riesce a restare con gli occhi bene aperti, si può scorgere un paesaggio inedito ed estremamente suggestivo, tra la Via dei Terrazzamenti e la Strada del Vino, due splendidi itinerari che caratterizzano la media e la bassa Valtellina.

Questo inedito percorso ciclopedonale può essere abbinato a degustazioni dei rinomati prodotti agroalimentari e dei vini della Valtellina. Infatti, per il weekend del 9 e 10 aprile è previsto l’evento “Assaggi all’altezza”, con piatti gourmet che saranno serviti “tra cielo e terra” a orari definiti agli ospiti che godranno del superbo panorama naturale sotto i loro piedi.

Un territorio da scoprire

Da quando è stato inaugurato lo scorso mese di novembre, il Ponte sulle Cassandre ha portato però scompiglio ai due paesini abituati al silenzio e alla tranquillità che da allora sono stati completamente stravolti. La passerella, infatti, è aperta tutti i giorni dalle 8.30 alle 17.30. Per i turisti, che possono andarci quando vogliono, anche durante la settimana, è una buona notizia, ma non lo è per gli abitanti dei due piccoli Comuni di Sondrio che sono costretti a convivere con il traffico mai visto finora.

E dire che anche le due contrade potrebbero godere del passaggio dei turisti. Basti pensare che a Ponchiera, proprio di recente, sono emerse tracce di insediamenti romani. La parte vecchia del borgo, invece, è fatta di edifici del XVI e XVII secolo, come la chiesa parrocchiale della SS. Trinità, già esistente nel 1506. Da essa proviene un prezioso calice d’argento, fatto realizzare dagli emigranti a Napoli nel 1692, ora custodito presso il Museo valtellinese di storia e arte.

Mossini, invece, è un microscopico abitato fatto di case rurali, il cui edificio più importante è la chiesa di San Bartolomeo del XV secolo. Questo paese è però famoso per i vigneti, che godono di una splendida vista sull’abitato di Sondrio.

Il ponte è stato realizzato non soltanto come attrazione a sé, ma anche allo scopo di dare continuità a percorsi pedonali già esistenti, oltre che a contribuire allo sviluppo del territorio e alla sua valorizzazione in chiave turistica.

Passerella-ponte-Cassandre

La Passerella delle Cassandre

Categorie
Curiosità luoghi misteriosi trekking vacanze avventura Val Di Sole Viaggi

Trekking tra le stelle in un magico luogo d’Italia

Paesaggi da fiaba, soffici distese innevate, cime maestose, e cieli stellati più che mai. In Val di Sole, ogni stagione offre avventure speciali: dalle piste da sci in inverno, alle camminate in mezzo alla natura rigogliosa, d’estate, in questa valle trentina c’è sempre qualcosa da fare per divertirsi e scoprire bellezze e paesaggi. Un primato, su tutti, la  Val di Sole ce l’ha: qui ci sono i cieli più belli d’Italia, senza alcun tipo di inquinamento luminoso. Da qui l’idea di invitare turisti ed appassionati di camminata, a vivere magiche notti di astrotrekking, ossia una passeggiata in notturna, in mezzo a boschi e su sentieri, ammirando i corpi celesti.

Astrotrekking in Val di Sole

Se esiste un luogo in cui le stelle si vedono ad occhio nudo, senza neppure il bisogno di sofisticati telescopi o punti di osservazione, questo è la la Val di Sole, in Trentino. Qui, come confermato dagli amanti dell’astro-turismo, esistono i cieli più belli d’Italia dove osservare le stelle e la Via Lattea. Ad Ossana, in special modo, in ogn stagione vengono organizzati diversi astrotrekking: abbigliamento comodo, scarponcini da trekking (nella stagione invernale meglio indossare scarponi da neve), racchette (ma non è obbligatorio) e si cammina con il naso all’insù per ammirare i corpi celesti, luminosissimi, che appariranno come per magia. L’esperienza inizia ovviamente all’imbrunire, circondati da boschi e montagne illuminate di bagliori iridescenti. Il silenzio e il contatto con la natura faranno il resto.

Non solo ad occhio nudo si potranno ammirare le stelle, ma durante il percorso si approfondiranno le visite con l’ausilio di telescopi e laser che daranno la possibilità di toccare quasi con mano la via Lattea. Un affascinante percorso in cui guide esperte ed astronomi sveleranno i segreti di pianeti, costellazioni e corpi celesti. Le escursioni di astrotreking sono semplici e non richiedono particolare preparazione atletica, quindi adatte a tutta la famiglia.

Ossana: il borgo con il cielo più stellato d’Italia

Non è un caso se la Val di Sole è la patria dell’astro-turismo. Il Comune di Ossana, in provincia di Trento, infatti, è stata certificata come meta, fra I “Cieli più belli d’Italia” , titolo che viene riservato ai quei luoghi ideale in cui ammirare costellazioni e Via Lattea. La vista, qui, tra le Dolomiti del Brenta, circondati dalla Val di Peio, Vermiglio e il Passo del Tonale, è davvero unica. La Certificazione “I cieli più belli d’Italia” è la prima certificazione italiana, ideata da Astronomitaly per valorizzare i luoghi che mirano a diventare destinazioni d’eccellenza per l’ astro-turismo  attraverso servizi e l’impegno a tutelare il patrimonio celeste.

Ad Ossana, borgo antico dominato dal suo castello che svetta alle pendici del Gruppo della Presanella, d’estate e d’inverno ci sono molte possibilità di divertimento e relax, tra passeggiate , escursioni ed antiche tradizioni locali tutte da scoprire. Buon gusto, sagre, hotel con spa, sport outdoor e, appunto, cieli immensi. Il merito di questo cielo così splendente e bello, è dell’assenza totale di inquinamento luminoso che caratterizza questa valle incontaminata, meta sempre più ambita dai turisti.

Ossana

Categorie
escursioni Notizie vacanze avventura Viaggi

Escursionismo chic, l’ultima tendenza di viaggio (e della moda)

Mete altamente instagrammabili, luoghi selvaggi ma belli da immortalare e condividere, oppure estremi ma proprio per questo calamite per followers. L’escursionismo, come vogliono i nuovi trend, va a braccetto con la moda: posti e abbigliamento (ma anche attrezzatura, accessori ecc) sono chic, e studiati in collaborazione con i designer e gli stilisti di prestigiose case di moda italiane e francesi.

L’altro lato della medaglia è l’utilizzo dell’abbigliamento da trekking in contesti urbani, quando, appunto, viene customizzato e trasformato in lussuoso. Un esempio? scarponcini  da hiking e marsupi pagati una fortuna e disegnati da grandi nomi della moda.

Escursione glam: la moda sui sentieri o in città

Lo sanno bene i travel influencer: anche l’outfit, quindi il look scelto (appositamente) per un’escursione o per la tappa di un viaggio, è parte fondamentale dell’esperienza. In Italia, le mete più chic per gli amanti del trekking, e da non perdere, sono: il Sentiero Azzurro delle Cinque Terre, caratterizzato da panorami da favola, sentieri a picco sul mare, paesini colorati arroccati su speroni di roccia;  l’anello del Lago di Carezza, a Nova Levante, dove si passeggia attorno al piccolo lago alpino incastonato tra le dolomiti; il Ponte Tibetano di torri del Benaco, perfetto in ogni stagione. In Europa e nel Mondo, le occasioni sono moltissime, dalle campagne olandesi ai trekking sulle falesie in Normandia; dal Sentiero delle Ocre, in Provenza, all’Alpe di Siusi, in Alto Adige.

La lista è infinita, ma le caratteristiche sono più o meno le stesse: esclusività, servizi, natura a fare da padrona, politiche sostenibili, spirito green degli ospitanti e dei turisti. Il look, dunque, vuole la sua parte. Non bastano più un paio di scarponcini, un cappellino e la giacca anti vento. Bisogna armarsi di accessori in Gore-Tex e lana d’agnello, giacche e scarponi ultra chic, con dettagli fashion.

Il Galles: la meta più chic

Se c’è un paese che racchiude la tendenza dell’escursionismo glam, quello è il Galles (sotto, nella foto). Il posto più chic è la Cambrian Way, il sentiero selvaggio (non adatto a tutti perché onestamente ostico, in certe sue parti) che si estende per 300 miglia da Conwy, nel nord del Galles, fino a Cardiff, sulla costa meridionale, descritto dal suo creatore, Tony Drake, come la “passeggiata degli intenditori di montagna”. Per avventurarsi, oltre all’outfit all’ultima moda, però, occorrerà mettere nello zaino griffato anche una mappa topografica: se anche il cellulare dovesse essere l’ultimo modello uscito, non ci sono segnali, o rete cellulare.

I trend del viaggio avventuroso (ma alla moda)

Come ogni trend che si rispetti, anche in questo caso ci sono neologismi che identificano il fenomeno escursionismo e alta moda. Uno è il noto  “gorpcore” (“gorp” che deriva da “good ole uvette and peanuts”, lo spuntino ad alto contenuto proteico preferito dagli escursionisti seri). L’altro è il “cottagecore“, descritto dal New York Times, come quel look utilizzato per le escursioni che somiglia all’evoluzione chic dell’abbigliamento rurale di contadini e pastori. Quindi parecchio folk, dovrà essere sia la destinazione che la mise con cui si decide di esplorarla.

Escursionismo chic, l'ultima tendenza

Galles