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Alla scoperta della Val d’Ultimo, tra natura e tradizione

La Val d’Ultimo, in provincia di Bolzano, è una delle perle meno conosciute dell’Alto Adige, dove la natura incontaminata e le antiche tradizioni convivono in perfetta armonia. Questa valle si estende per circa 40 chilometri, dalle sorgenti del torrente Valsura a Fontana Bianca fino al fondovalle a Lana, tra i massicci del Parco Nazionale dello Stelvio, ed è una meta che, lontano dal turismo di massa, si apprezza tutto l’anno, sia in estate che in inverno. I sentieri attraversano prati, boschi e laghi cristallini, fiancheggiati da steccati in legno di larice. Nella valle ci sono tanti piccoli conglomerati e masi. Le località più importanti della vallata sono San Pancrazio (a 10 km da Lana), Santa Valburga (a 18,5 km da Lana), San Nicolò (a 27 km da Lana) e Santa Gertrude (a 31 km da Lana). I paesi prendono il nome dal santo patrono della rispettiva chiesa.

Tra i masi tradizionali e le malghe gestite ancora oggi secondo antiche usanze, la Val d’Ultimo è un’esperienza unica a chi cerca autenticità e contatto con la natura.

I Larici Millenari di Santa Gertrude

Situati nei pressi del paese di Santa Gertrude, i larici millenari sono tra le attrazioni naturali più suggestive della valle. Si trovano a 1.430 metri di quota in un bosco che protegge dalle valanghe, vicino ai masi Außerlahn.

Questi alberi monumentali, con più di 2000 anni di vita, hanno visto passare ai loro piedi venire circa 70 generazioni e appartenere all’Impero romano prima e a quello germanico poi, sono tra i più antichi d’Europa. I tre sopravvissuti maestosi e imponenti, ma evidentemente segnati dal tempo, da tempeste ed intemperie: per esempio la cima del larice più alto, che misura 36,5 m per una circonferenza di 7 m, è disseccata, colpita da un fulmine; e anche l’albero più grosso, di 8,34 m di circonferenza e 34,5 m di altezza, ha perso la cima.

Un sentiero ben segnalato conduce fino ai larici, che sono protetti da uno steccato e ancorati con funi. Invece, a pochi minuti a piedi dai larici millenari, merita una visita la cascata Hartungen, specialmente tra maggio e ottobre, che si trova a S. Nicolò presso il sentiero di maso in maso.

Il Lago di Zoccolo

Il Lago di Zoccolo (Zoggler Stausee) è uno splendido lago artificiale situato a 1.137 metri di altitudine nel cuore della Val d’Ultimo, tra i villaggi di Santa Valburga e Pracupola. Con una superficie di quasi 1,5 chilometri quadrati e una profondità massima di quasi 100 metri, il lago è formato da una diga alta 66 metri, e rappresenta una delle attrazioni naturali più affascinanti della valle. Questo specchio d’acqua non solo offre scorci suggestivi, ma è anche circondato da un ricco contesto naturale che lo rende una meta perfetta per chi ama passeggiate panoramiche in mezzo alla natura incontaminata dell’Alto Adige.

Il modo migliore per esplorare il lago è percorrere il sentiero ad anello Seeweg, un facile itinerario di circa 8 chilometri che circonda le sponde del lago. Questo percorso, caratterizzato da leggeri saliscendi, alterna tratti aperti e zone boscose, offrendo ai visitatori ampie vedute sui Monti delle Maddalene e, nelle giornate più limpide, verso il massiccio dell’Ortles. La passeggiata parte dal parcheggio nei pressi di Santa Valburga e si snoda lungo la sponda destra del lago, con una passerella elicoidale che permette di attraversare agevolmente una parte dell’itinerario. Seguendo il sentiero sterrato, si raggiunge poi la strada asfaltata che conduce fino alla stazione a valle della cabinovia Schwemmalm.

Proseguendo lungo il percorso, si attraversa il torrente Valsura su un ponte che porta alla sponda opposta del lago, dove si segue un comodo sentiero forestale che si inoltra tra le ombreggiate zone boscose. Questo tratto regala piacevoli scorci sul lago, con alcuni punti panoramici perfetti per fare una sosta e ammirare il paesaggio circostante. A mano a mano che si avanza, il percorso si apre nuovamente verso panorami più ampi, e lungo l’ultimo tratto si possono incontrare diverse installazioni artistiche e manufatti che raccontano la storia locale della Val d’Ultimo.

Il percorso si conclude attraversando la diga, offrendo una vista ravvicinata dell’imponente costruzione che ha dato origine al lago. Da qui, in circa 2 ore e mezza, si ritorna al punto di partenza, completando un’escursione immersa nella natura che combina la bellezza del paesaggio con elementi di interesse storico e culturale.

panorama Val d'Ultimo

Fonte: iStock

Vista sulla Val d’Ultimo, tra le più autentiche vallate dell’Alto Adige

Il Museo della Val d’Ultimo a Santa Gertrude

Il Museo della Val d’Ultimo (Ultner Talmuseum), nel villaggio di San Nicolò, non è solo un luogo di esposizione, ma un vero e proprio viaggio nel tempo che affascina adulti e bambini. Il museo era ospitato inizialmente in un edificio costruito nel 1827 come scuola elementare, che ha cambiato funzione nel 1963, diventando la sede del museo. Nel 1969 però, per volere del fondatore Gottfried Oberthaler, l’edificio fu spostato e ricostruito su un terreno messo a disposizione dalla chiesa locale, e nel 1973 venne ufficialmente riaperta la sede attuale del museo, accogliendo visitatori interessati a scoprire le tradizioni della valle.

Il museo, suddiviso in sette stanze, offre un affascinante viaggio nella cultura contadina e nell’arte popolare della Val d’Ultimo. Uno degli spazi espositivi è dedicato alla ricca biodiversità della valle, mentre negli altri si possono ammirare mobili antichi, statue di santi e oggetti di uso quotidiano che raccontano la vita di un tempo. Tra i pezzi più curiosi della collezione, spicca lo stivale da passeggio dell’imperatrice Sissi, che durante le estati soggiornava spesso a Merano.

Il museo si trova in posizione centrale a San Nicolò, facilmente raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici. Con lo stesso biglietto di ingresso, è possibile visitare anche il Centro di Documentazione Culten a Santa Valburga.

Il Centro Visite Lahnersäge

Il Centro Visite Lahnersäge, situato all’ingresso del paese di Santa Gertrude, è uno dei quattro punti informativi del Parco Nazionale dello Stelvio. La sua esposizione permanente è dedicata al bosco, con un focus sulle sue funzioni protettive e produttive. Ospitato in una segheria storica restaurata, il centro offre ai visitatori la possibilità di osservare da vicino il processo tradizionale di lavorazione del legno, dal tronco alle tavole.

architettura tipica Alto Adige

Fonte: iStock

Le case tipiche della Val d’Ultimo sono in legno e pietra

Escursione al Lago Verde

Per i più allenati, una delle escursioni più belle della Val d’Ultimo è quella che porta al Lago Verde, uno spettacolare specchio d’acqua alpino situato a circa 2.500 metri di altitudine. Il lago prende il nome dal colore delle sue acque, che riflettono le montagne circostanti e i boschi di conifere.

Si parte dal Lago di Fontana Bianca (Weissbrunnsee, 1.885 m s.l.m.), dove si può parcheggiare comodamente. Il sentiero n. 140 inizia sulla destra del ristorante, e sale con un’inclinazione leggera. Dopo circa 20 minuti, si raggiunge un bivio e si segue la segnaletica per il Lago Verde. Il percorso, lasciandosi il bosco alle spalle, diventa più ripido, ma incredibilmente suggestivo. Dopo circa due ore di cammino, si arriva al Lago Verde; mentre il Rifugio Canziani (Höchsterhütte, 2.560 m s.l.m.), è il luogo ideale per una sosta e per mangiare. Dal rifugio la vista è infinita e si possono ammirare le vette principali della zona: Cima Sternai (3.443 m s.l.m.), Cima Sternai Meridionale (3.385 m s.l.m.), Cima Fontana Bianca (3.253 m s.l.m.) e il Gioveretto (3.439 m s.l.m.). Proprio il Rifugio Canziani è anche il punto di partenza per escursioni verso i ghiacciai e altre mete nei dintorni.

Per il rientro, si può seguire lo stesso percorso, oppure proseguire verso il Lago Lungo (Langsee, 2.340 m s.l.m.) o il Passo Rabbi (Rabbi Joch, 2.449 m s.l.m.). L’escursione, di media difficoltà, attraversa malghe e pascoli d’alta quota, con la possibilità di incontrare animali selvatici come stambecchi e marmotte.

Le Malghe della Val d’Ultimo

Le malghe sono un elemento fondamentale della cultura e dell’economia della Val d’Ultimo. Sparse su tutto il territorio, sono luoghi dove i pastori portano gli animali in estate per il pascolo e dove si producono formaggi e altri prodotti caseari artigianali. Alcune malghe sono accessibili ai turisti, che possono partecipare a degustazioni di prodotti locali e osservare da vicino il processo di produzione del formaggio.

C’è un’escursione ad anello che collega due delle malghe più conosciute della Val d’Ultimo, adatta a grandi e piccoli. Il percorso inizia dal parcheggio presso il maso Simeon, sul Monte Larice. Seguendo la segnaletica del sentiero n. 4, si sale attraverso il bosco fino a raggiungere la malga Riemergl in circa un’ora. Chi preferisce un tracciato più semplice può optare per la strada forestale, che offre una salita più dolce. La malga Riemergl è uno dei rifugi più rustici della valle e regala un panorama mozzafiato sulla Val d’Ultimo. Da qui, il sentiero prosegue senza particolari dislivelli attraverso una foresta, conducendo in circa 45 minuti alla malga Kühberg, la seconda tappa dell’escursione. Anche questa malga è caratterizzata da una costruzione rustica e offre una vista suggestiva sulle montagne circostanti. Il ritorno avviene scendendo dalla malga lungo il sentiero che porta alla vecchia segheria del Monte Larice. Da lì, si prosegue su un’ampia strada forestale fino ai masi “Windegg”, per poi risalire brevemente lungo la strada che riconduce al parcheggio.

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Cosa vedere in Kazakistan, Paese che lascia senza fiato

Incastonato tra Europa e Asia, il Kazakistan è un Paese che sorprende con le sue meraviglie naturali, città avveniristiche e antiche tradizioni. Inserito nella prestigiosa lista delle destinazioni “Best in Travel 2025”, si rivela una terra promessa per i viaggiatori alla ricerca di luoghi incontaminati e scenari unici.

Tra canyon mozzafiato, montagne maestose e città che uniscono antico e moderno, il Kazakistan regala un’esperienza che non si dimentica, un viaggio che parla al cuore e lascia un segno indelebile.

Astana: la capitale del futuro

Astana, la capitale, è una città moderna che sembra provenire direttamente dal futuro: punteggiata da grattacieli scintillanti e audaci architetture, è il volto più contemporaneo del Kazakistan.

Tra i luoghi più iconici spiccano la Torre Bayterek, simbolo di rinascita e speranza, da cui si può godere di una vista panoramica mozzafiato, e il Palazzo della Pace e della Riconciliazione, avveniristica piramide di vetro e acciaio che rappresenta l’armonia tra le diverse culture e religioni che qui convivono.

Da non perdere anche il Museo Nazionale del Kazakistan, che custodisce preziose testimonianze della storia millenaria del Paese, dai tempi dei nomadi fino all’epoca contemporanea.

Almaty: il cuore culturale del Kazakistan

Almaty è l’anima pulsante del Kazakistan, una città davvero affascinante che unisce cultura, storia e una natura maestosa: alle pendici delle montagne Tien Shan, si fa ammirare nell’abbraccio di paesaggi talmente belli da assomigliare a un dipinto e vanta meraviglie come il Panfilov Park, un parco dove spicca la magnifica Cattedrale di Zenkov, costruita interamente in legno, dai colori vivaci e un’architettura unica nel suo genere, oppure il Medeu Skating Rink and Ski Resort, uno dei più alti stadi di pattinaggio su ghiaccio al mondo, perfetto sia per gli sportivi sia per chi desidera soltanto ammirare le montagne tutt’intorno.

Non mancano caffè, mercati locali e musei, che offrono uno sguardo sulla vita quotidiana kazaka, dove tradizione e modernità si fondono in armonia.

Il Parco Nazionale Altyn-Emel: dove le dune cantano

Parco Nazionale Altyn-Emel, Kazakistan

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Splendida Vista panoramica dei monti Aktau, Altyn Emel

Il Parco Nazionale Altyn-Emel è una delle tappe più magiche e spettacolari del Kazakistan. Nella vastità della steppa, svetta la famosa Duna Cantante, un tesoro naturalistico che emette suoni simili a un ruggito o a un canto quando il vento soffia tra i granelli di sabbia: assistere a questo fenomeno che trasforma il silenzio del deserto in una melodia è un’esperienza che non si può descrivere a parole.

Oltre alla Duna Cantante, il parco ospita spettacolari formazioni rocciose e paesaggi lunari, come le montagne Aktau, note per i colori che spaziano dal bianco al rosso e all’azzurro. Qui vivono anche specie rare di fauna selvatica, tra cui l’ibex e il cavallo selvatico di Przewalski.

Si tratta, insomma, di un luogo dove il tempo sembra non scorrere mai e la bellezza della natura incontaminata si rivela in tutta la sua potenza.

Canyon Charyn: il Grand Canyon dell’Asia Centrale

A est di Almaty, il Canyon Charyn è spesso paragonato al Grand Canyon americano, ma con un fascino tutto suo: le imponenti rocce, modellate dal vento e dall’acqua nel corso di milioni di anni, creano uno spettacolo che lascia senza fiato. La zona più celebre è la Valle dei Castelli, chiamata così per via delle rocce che assomigliano a torri e fortezze scolpite nella pietra rossa.

Trovarsi al suo cospetto equivale a compiere un viaggio in un mondo primordiale: i sentieri conducono tra gole profonde e paesaggi desertici, e donano scorci che appartengono a un’altra epoca.

Per chi cerca avventura e meraviglia, il Canyon Charyn è una tappa obbligata in Kazakistan: al tramonto, le pareti si tingono di colori caldi e intensi, trasformando ogni angolo in una fotografia perfetta.

Lago Kaindy: la foresta sommersa che sfida ogni immaginazione

Lago Kaindy

Fonte: iStock

Il meraviglioso Lago Kaindy

Nel cuore delle montagne Tien Shan, a circa due ore da Almaty, incanta il Lago Kaindy, una delle tappe più surreali del Kazakistan. Infatti, è famoso per la foresta sommersa, un bosco di pini le cui cime emergono come spettatori silenziosi dalla superficie azzurra. È un paesaggio quasi mistico, in cui gli alberi appaiono sospesi, testimoni di una natura che sfida ogni immaginazione.

Il lago si è formato dopo un terremoto nel 1911, quando una frana bloccò il corso del fiume, dando vita a questa straordinaria oasi. Le acque cristalline, di un verde intenso, consentono di scorgere i tronchi sommersi per un’esperienza che ammalia e regala un senso di pace e meraviglia.

Il Mausoleo di Khoja Ahmed Yasawi: un tesoro Patrimonio UNESCO

Avvolto in un’atmosfera di spiritualità e grandezza, il Mausoleo di Khoja Ahmed Yasawi si erge come simbolo del patrimonio culturale del Kazakistan, un autentico gioiello dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Costruito nel XV secolo, non è soltanto il luogo di riposo del grande mistico e poeta, ma anche una testimonianza dell’architettura persiana e della tradizione nomade della steppa.

I suoi affreschi intricati e i mosaici luminosi raccontano storie di fede e perseveranza, mentre la maestosità delle cupole blu invita a riflettere su un passato ricco di saggezza e conoscenza. Camminando lungo i corridoi, si può quasi percepire l’eco delle preghiere che si sono elevate nel corso dei secoli, un invito a scoprire un’epoca in cui la spiritualità e l’arte si fondono in un abbraccio senza tempo.

Visitare il Mausoleo è un viaggio nel cuore pulsante della cultura kazaka: ogni angolo è pervaso da una sensazione di sacralità e le sue mura custodiscono segreti millenari.

Il Lago Balkhash, intriso di leggenda

Infine, una tappa imperdibile in Kazakistan è senza dubbio il Lago Balkhash, un gioiello della Natura che cattura l’immaginazione di chiunque vi si avvicini.

Tra i più grandi dell’Asia centrale, si estende per oltre 600 chilometri, plasmando un paesaggio da cartolina che spazia tra acque dolci e salate, un fenomeno senza pari che racconta la storia geologica di questa terra straordinaria.

Le acque turchesi, che si fondono con il cielo, disegnano un’atmosfera da sogno, dove il blu intenso si riflette sulle rive dorate e dà vita a un piacevole contrasto straordinario. Passeggiando lungo le sue sponde, ci si sente avvolti da una piacevole calma, interrotta solo dal lieve mormorio delle onde e dal canto degli uccelli migratori che si fermano in cotanto paradiso prima di riprendere il volo.

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Rabaul in Papua Nuova Guinea, cosa vedere: un tuffo nella storia e nella natura

Partiamo alla scoperta di Rabaul, che si trova in Papua Nuova Guinea: trascorrere qualche giorno in questo magico luogo è un consiglio che ci sentiamo caldamente di dare. Siamo nella Nuova Britannia, nella Baia di Rabaul: parte della caldera del mega vulcano è sprofondata in mare. Le cose da vedere a Rabaul ti permettono di fare un tuffo indietro nel tempo e di vivere la storia: non a caso, nel bar dell’albergo, sono conservati cimeli bellici, e la storia viene raccontata con le immagini ferme nel tempo sulla parete. Non solo la guerra, ma anche la distruzione a seguito del vulcano: ti raccontiamo il porto di Rabaul.

Cosa vedere a Rabaul in giornata

Distrutta nel settembre del 1994 dall’eruzione del Tavurvur, Rabaul è stata a lungo una delle città più spettacolari della Papua Nuova Guinea. In parte, la zona vecchia sembra quasi un set cinematografico: la distesa di cenere lavica nera ci fa comprendere il passato, il presente e il futuro di questo luogo, che si trova sulla punta nord-orientale dell’isola della Nuova Britannia, proprio ai margini di Simpson Harbour.

Il porto di Rabaul ha accolto numerose navi da crociera e yacht, in particolare durante i tempi d’oro: numerosi i turisti che si sono recati in questo posto per ammirare i vulcani, la foresta pluviale e le spiagge. Oltre, naturalmente, ai cimeli della Seconda Guerra Mondiale, tra cui un aereo di caccia giapponese. Un tempo, questa città era rigogliosa, splendente, accogliente: i viaggiatori si fermavano spesso allo yacht club o nel campo da golf, ammirando la natura maestosa.

Attività da fare a Rabaul in Papua Nuova Guinea

Un tempo è stata la Capitale del territorio australiano della Papua Nuova Guinea: la Perla del Pacifico, così era chiamata, è sopravvissuta alle invasioni, ai bombardamenti, alle eruzioni vulcaniche. La popolazione è fortemente legata al territorio e ai suoi valori, quindi hai l’opportunità di immergerti nella cultura del posto, andando alla scoperta dei simboli tradizionali, come i Duk-Duk e Tumbuan del popolo Tolai, o la danza del fuoco di Baining.

Tra le attività da fare, una sosta al mercato locale per mangiare l’Aigir, il piatto simbolo del posto, ovvero carne o pollo cucinati usando pietre roventi, con verdure, spezie e crema di cocco: il tutto viene poi servito nelle foglie di banano. Il mercato è anche il punto di riferimento per scoprire i cestini intrecciati e le “belim”, delle borse della spesa super colorate che i turisti amano molto.

Per chi apprezza in particolar modo l’avventura e il contatto con la natura, Rabaul non disattende le aspettative: qui è possibile fare escursioni al cratere (consigliamo di farlo in totale sicurezza con le guide del posto), trekking nella foresta e nuotare con i delfini. Lo snorkeling è indubbiamente una delle attività predilette dai turisti in questo luogo magico, e non è difficile capire il motivo: immergersi significa scoprire la vita marina e scivolare tra i relitti di guerra, in uno scenario naturalistico surreale, anche per il dislivello importante. Gli appassionati di pesca sportiva non rimarranno altrettanto delusi.

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La porta del paradiso si trova in Cina: ecco come arrivarci

E se vi dicessimo che la porta del paradiso esiste ed è in un luogo di grande fascino? Per poterla ammirare si deve volare fino in Cina e, più precisamente, si deve raggiungere la città di Zhangjiajie che si trova nella zona nordoccidentale della provincia dello Hunan.

E qui, sulla cima di una montagna, che sorge questa sorta di portale che sembra proprio voler congiungere la terra con il cielo, non stupisce che la traduzione di Tiānmén Shān (montagna Tianmen) sia monte della porta celeste, perché è lì che si trova questa cavità naturale.

Raggiungerla, però, non è così semplice: si deve fare un po’ di fatica, ma si è ripagati da panorami incredibili e da tante altre attrazioni che si possono trovare nei pressi della medesima location.

Porta del paradiso, come arrivare al luogo da sogno in Cina

Ci sono posti che sembrano usciti dalla nostra immaginazione, da una storia, da un sogno. Uno di questi posti è la porta del paradiso che si trova in Cina e che vale la pena raggiungere se si desidera vivere un’esperienza indimenticabile.

Lo scenario è favoloso, basti sapere che poco lontano da qui si trovano anche le montagne che hanno ispirato Avatar, per questo non è difficile capire la portata della bellezza di questo posto.

La porta del paradiso non si trova in basso, ma per ammirarla dal vivo si deve salire verso il cielo e, nello specifico, a 1519 metri di altitudine. A guardarla si tratta di un grande buco nella montagna, un arco scolpito dalla natura di una grandezza abbastanza impressionate: 30 metri.

La strada per raggiungere la porta del paradiso

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Cina, la strada per raggiungere la porta del paradiso

Ma prima di arrivarci si deve faticare: si può percorrere una strada che si snoda per ben 99 tornanti, oppure scegliere di salire con una funivia realizzata in anni recenti che parte dalla stazione ferroviaria di Zhangjiajie: viene considerata tra le più lunghe al mondo e si allunga per 7455 metri. Poi vi sono anche 999 scalini, da percorrere per raggiungere la cavità: regalano un panorama straordinario, anche se la fatica di percorrerli tutti va messa in conto.

In cima vi è la porta del paradiso, che pare sia “nata” nel 263 con il crollo del dorso di una grotta: il tempo e gli agenti atmosferici hanno fatto il resto.

Non solo porta del paradiso: le altre tappe

Senza dubbio la porta del paradiso è uno di quei luoghi in Asia in cui la natura regala scorci indimenticabili, tra i picchi delle montagne e le foreste, ammirando il paesaggio circostante. Ma non è l’unico posto meraviglioso e mozzafiato che vale la pena vedere quando si è lì.

Vi sono alcuni percorsi da provare come Il cammino della fede – in inglese Walk of Faith -, si tratta di una passerella in vetro, a strapiombo sul vuoto, che si snoda per 60 metri: decisamente da brividi, ma perfetta per chi non soffre di vertigini e ama l’adrenalina. Si può anche percorrere un ponte sospeso, ugualmente adatto a chi non ha paura delle altezze. E poi visitare un tempio, molto suggestivo e che permette di cogliere l’anima spirituale di questi luoghi.

Un viaggio nel cuore della natura, dove la mano dell’uomo ha saputo realizzare strutture capaci di rendere il viaggio ancora più memorabile.

La lunga scala per la porta del paradiso

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La lunga scala di 999 gradini per la porta del paradiso in Cina
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Le location della serie tv Territory, la Yellowstone ambientata in Australia

Il Top End, una delle aree più iconiche del Northern Territory australiano, sarà il vero protagonista della nuova serie Netflix “Territory”, in arrivo il 24 ottobre sulla piattaforma in streaming. Questo avvincente neo-western composto da sei episodi segue un dramma familiare ambientato nel cuore dell’outback australiano, precisamente nella Marianne Station, un grande ranch per l’allevamento di bestiame.

La serie narra le complesse dinamiche della famiglia Lawson, una ricca famiglia di allevatori che, dopo la morte del patriarca, si trova a fronteggiare lotte interne per la successione. Le sfide non si limitano a problemi familiari, poiché i Lawson devono anche affrontare rivali allevatori, gangster del deserto e miliardari del settore minerario tutti alle prese con un’aspra battaglia per il controllo del più grande allevamento del mondo.

Ecco quali sono le location protagoniste della serie tv Territory, nella spettacolare e selvaggia Australia.

L’omaggio ai paesaggi del Northern Territory

Oltre alla trama intrigante, “Territory” offre allo spettatore la possibilità di scoprire gli spettacolari panorami del Northern Territory, in Australia. Attraverso la visione di questa serie, infatti, gli spettatori avranno modo di ammirare il Top End, con le sue meraviglie naturali come i parchi nazionali di Kakadu e Litchfield, nonché la vibrante capitale Darwin. La serie include anche riprese nelle Adelaide Hills e nella città di Adelaide, situate nel South Australia.

Grazie alla rappresentazione unica del paesaggio australiano, la serie tv potrebbe ispirare molti spettatori a visitare l’outback australiano, oggi una regione meno gettonata rispetto ad altre località del Paese. Il fenomeno del “set jetting”, ovvero del viaggiare verso luoghi visti in film o serie tv, è infatti in costante crescita. Uno studio condotto da Expedia ha rivelato che quasi il 30% dei viaggiatori è influenzato dalle produzioni cinematografiche nelle loro scelte di viaggio.

Viaggiatori italiani alla scoperta del Top End

“Territory” potrebbe stimolare anche i viaggiatori italiani a pianificare una visita nel Northern Territory. Questa regione offre una straordinaria varietà di esperienze, tra cui escursioni emozionanti attraverso valli e paesaggi desertici, spiagge sabbiose e città vibranti e ricche di arte e cultura. Non solo natura, ma anche un’immersione nella cultura aborigena, considerata la più antica al mondo.

Ecco alcune delle principali attrazioni che il Northern Territory ha da offrire:

Kakadu National Park

Uno dei parchi più famosi e grandi d’Australia, il Kakadu National Park è riconosciuto dall’Unesco sia per i suoi valori culturali che naturali. Questo parco vanta scogliere di arenaria, foreste monsoniche, cascate spettacolari e antiche incisioni rupestri. Ospita inoltre una straordinaria varietà di fauna, tra cui 280 specie di uccelli (un terzo di tutte le specie in Australia) e la più grande popolazione di coccodrilli marini al mondo.

Un’escursione on the road attraverso il Top End permette di scoprire piscine naturali, gole e paludi ricche di biodiversità. È l’ideale per chi vuole vivere un’avventura immersa nella natura più selvaggia.

Litchfield National Park

Situato a solo un’ora di auto dalla capitale, il Litchfield National Park è una delle mete preferite per una giornata di escursioni. Qui i visitatori possono nuotare sotto cascate spettacolari, esplorare insoliti termitai giganti e fare trekking lungo il famoso sentiero Nature’s Way.

Florence Falls, Australia

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Vista dall’alto sulle Florence Falls

Le cascate come quelle di Florence Falls e Wangi Falls rivelano ai turisti scenari incantevoli per nuotare o rilassarsi, mentre gli imponenti termitai magnetici rappresentano una delle meraviglie naturali più strane e affascinanti del parco.

Darwin

Darwin, capitale del Northern Territory, è famosa per il suo mix di cultura aborigena, influenze asiatiche e un’atmosfera moderna e rilassata. È una città giovane e dinamica, con mercati colorati come il Mindil Beach Market, crociere al tramonto e incontri ravvicinati con i coccodrilli. Nonostante il suo profilo urbano moderno, Darwin sorge sulla terra del popolo Larrakia, che ha abitato la regione per decine di migliaia di anni.

Darwin rappresenta una fusione unica di tradizione e modernità. Le influenze asiatiche, date la sua vicinanza geografica, sono evidenti soprattutto nelle esperienze culinarie e nei mercati locali. La città offre anche una vasta gamma di arte aborigena, visibile nelle gallerie e nei musei locali, nonché nella vivace street art.

Darwin, Australia

Fonte: iStock

Skyline e sguardo sulla città di Darwin

Il dietro le quinte di “Territory”: un progetto ambizioso

La produzione della serie tv Netflix “Territory” ha coinvolto anche un grande team e ha richiesto una profonda conoscenza dell’outback australiano. Il regista Greg McLean, noto per la sua esperienza nel girare in luoghi remoti, ha già lavorato nel Top End con il celebre lavoro passato Wolf Creek e la sua esperienza è stata fondamentale per catturare l’essenza selvaggia e maestosa di questa regione australiana.

Anche se la Marianne Station è un nome di pura invenzione per il plot della serie tv, le riprese sono state effettuate presso la Tipperary Station, una vera e propria stazione di allevamento di bestiame situata a circa 194 km da Darwin. Qui, oltre 200 membri del cast e della troupe hanno vissuto per quattro settimane, utilizzando le strutture esistenti per girare diverse scene chiave della serie.

Particolare attenzione è stata data anche alla rappresentazione delle terre aborigene. Le riprese in queste zone sono state realizzate in stretta collaborazione con i Traditional Owners, i custodi tradizionali delle terre, che hanno fornito il loro supporto e la loro approvazione.

La drammatica lotta di potere della serie tv vede tra i protagonisti Anna Torv (Fringe), Michael Dorman (Joe Pickett), Robert Taylor (Longmire) e Sam Corlett (Vikings: Valhalla), che interpretano i membri della famiglia Lawson, il potente clan di allevatori. Il cast include anche attori di rilievo come Jay Ryan, Sara Wiseman, Dan Wyllie, Clarence Ryan, Philippa Northeast e Jake Ryan.

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Canada, alla scoperta del Moraine Lake tra le Montagne Rocciose

È il luogo che tutti gli amanti della natura hanno sempre sognato: le vette che lo circondano, i boschi che ne lambiscono le sponde e una palette di colori che sembra uscire direttamente da un dipinto.

È il Moraine Lake in Canada, un lago glaciale che si trova nel parco nazionale Banff in Alberta, un vero e proprio sogno per gli occhi, dove la natura incontaminata regna sovrana e si mostra in tutta la sua imponente e maestosa bellezza.

Tappa obbligata di una vacanza in questa zona del Canada, deve essere raggiunto nei mesi estivi quando la strada è aperta (ma non ai mezzi privati).

E giunti qui la meraviglia la fa da padrona, perché questo lago non solo è circondato da una scenografia straordinaria, ma regala agli occhi colori e sfumature uniche che sembrano uscite da un dipinto: tutto quello che c’è da sapere su Moraine Lake.

Moraine Lake, dove si trova il bellissimo lago

Siamo nel Parco nazionale Banff nelle Montagne Rocciose Canadesi, nella provincia dell’Alberta: è qui che si trova il Moraine Lake, pittoresco lago alimentato dai ghiacciai poco distante (circa 14 chilometri) dal villaggio di montagna di nome Lake Louise.

Un luogo meraviglioso in cui fare il pieno di bellezza, ammirare la natura e fare escursioni, scegliendone una tra quelle che si diramano proprio da qui. La passeggiata più semplice e veloce è quella che fa percorrere ai visitatori solamente 300 metri, ma con un bel dislivello. Si chiama The Rockpile Trail e porta a un punto panoramico tra i più celebri e fotografati, basti sapere che era stata riprodotta anche dietro alle banconote da 20 dollari canadesi.

I colori del Moraine Lake

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Moraine Lake, i colori incredibili del lago canadese

La superficie del lago è di piccole dimensioni, ma questo nulla toglie al fascino suggestivo che regala allo sguardo: situato a circa 1884 metri di altitudine è incastonato come un gioiello prezioso nella valle dei Dieci Picchi.

A catturare subito lo sguardo è il suo colore intenso e profondo, sfumature di blu e azzurro che derivano dalle piccole particelle di roccia che arrivano nel lago a causa del movimento dei ghiacciai e che brillano alla luce del sole. Il momento migliore per vederlo in tutta la sua estensione è a fine giugno quando il lago non è ghiacciato e l’acqua arriva al massimo livello.

Senza dubbio è questa una delle cartoline di viaggio più belle che può regalare il Canada e vale la pena raggiungerlo, non prima – però- di conoscere qualche informazione utile.

Cosa fare al Moraine Lake e quando andarci

Come detto, sono diverse le escursioni che partono da qui, in merito alle quali è bene chiedere informazioni prima di avventurarsi. Così come è bene sapere che, essendo questa area molto amata, è facile che ci siano davvero tanti turisti e quindi è meglio partire preparati e organizzati.

Se fare trekking nella natura, ammirandone la sconfinata e maestosa bellezza, non basta, va sottolineato che le camminate non sono l’unica attività possibile da fare quando si visita il Moraine Lake. Infatti un modo alternativo, ma ugualmente suggestivo, per godere del suo fascino è quello di fare un giro in canoa per il lago, noleggiandone una sul posto. Si tratta di piccole imbarcazioni che possono ospitare fino a tre persone. Anche in questo caso bisogna avere pazienza poiché potrebbe esserci del tempo di attesa, dal momento che non sono accettate prenotazioni.

Ma si verrà ripagati da scorci meravigliosi che resteranno per sempre tra le cartoline di viaggio più belle.

Il lago canadese si deve raggiungere nel periodo che va da giungo a metà ottobre, sempre in base alle condizioni del meteo e si può arrivare qui solamente con mezzi pubblici: il transito è consentito esclusivamente alle navette di Parks Canada, al trasporto pubblico e agli autobus commerciali. Divieto di accesso, invece, per i mezzi privati. Qui si trova anche una bellissima struttura ricettiva, che  è aperta dal primo giugno al primo ottobre.

In inverno il lago è inaccessibile per pericolo valanghe e la strada attrezzata per lo sci. Invece Lake Louise è accessibile sempre. Ma per maggiori informazioni e conoscere divieti o altro è sempre bene controllare prima della partenza il sito Parks Canada.

Moraine Lake, il lago  da visitare in barca

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Canada, le gite in barca sono un ottimo modo per visitare il Moraine Lake

Perché è famoso il Moraine Lake

Tappa bellissima, immancabile in un tour di viaggio alla scoperta delle maestose e stupfacenti bellezze canadesi, ma anche celebre. Come detto, il Moraine Lake è stato immortalato per qualche anno sulle banconote da 20 dollari canadesi, ma è stato anche sfondo del pc e riprodotto in alcuni videogiochi.

Insomma, famoso perché è il perfetto esempio di pittoresco lago di montagna, circondato dalle vette e immerso nella natura, ma anche per il suo colore incredibile, tanto da sembrare finto.

Non stupisce che sia di difficile accesso: essendo un luogo molto turistico può risultare complesso raggiungerlo e godere appieno del suo fascino. Il consiglio, quindi, è quello di prenotare in anticipo e prima della partenza il mezzo per assicurarsi di riuscire a inserirlo nelle tappe obbligate di un viaggio nella provincia dell’Alberta, in Canada. E quando si arriva ricordarsi di fare il pieno di quella meraviglia e di quello stupore che solo i posti da cartolina riescono a regalare.

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Foliage: gli itinerari a bordo del Trenino Rosso

Il foliage autunnale è uno dei fenomeni naturali più affascinanti, capace di trasformare i paesaggi in un’esplosione di colori caldi e vibranti. Osservare le foglie che cambiano colore è un’esperienza che incanta viaggiatori e amanti della natura in tutto il mondo. Cosa aspetti? Prepara la valigia e parti per un viaggio alla scoperta delle incantevoli bellezze del foliage. Un’esperienza unica, ricca di emozioni, che ti farà innamorare della stagione autunnale. Un magico momento di transizione, delicato equilibrio tra l’intensità dell’estate e la quiete dell’inverno; la quale, con il suo arrivo, vede la natura trasformarsi in una sinfonia di colori caldi e avvolgenti. Ecco alcune delle destinazioni più famose per godere di questo magico fenomeno:

Il foliage in Canada

  • La Baia di Fundy nel Nuovo Brunswick

La Baia di Fundy, situata nel Nuovo Brunswick, è famosa non solo per le sue maree impressionanti, ma anche per il suo foliage autunnale spettacolare. Durante questo periodo, il paesaggio si trasforma in una tavolozza di colori brillanti, grazie alla presenza di una vasta varietà di alberi decidui. Il sentiero del Cape Chignecto Coastal Trail offre una vista mozzafiato sulla baia e una passeggiata immersiva tra i colori autunnali.

  • Il Parco Nazionale di Yoho in Columbia Britannica

Nel Parco Nazionale di Yoho, le acque cristalline dei laghi, come il Lago Emerald, si riflettono nei colori delle foglie autunnali, creando paesaggi da cartolina. Le escursioni attraverso i sentieri del parco, come il Iceline Trail, offrono spettacolari panorami sui picchi delle montagne e le foreste dorate, offrendo un’esperienza immersiva nella bellezza naturale del Canada.

Il foliage in Canada raggiunge il suo culmine tra la metà di settembre e l’inizio di ottobre, con una variazione significativa di colori a seconda della latitudine e dell’altitudine. Il fenomeno è influenzato dalla composizione dei suoli e dalle condizioni climatiche, con le foreste di acero e di ontano che mostrano alcuni dei colori più intensi.

Lo spettacolare fenomeno negli Stati Uniti

  • Vermont

Il Vermont è uno dei luoghi più iconici per ammirare il foliage negli Stati Uniti. Le strade panoramiche come la Route 100 offrono viste spettacolari sui boschi infuocati di rosso, arancione e giallo. La cittadina di Stowe è particolarmente rinomata per le sue escursioni tra i colori autunnali e per i festival dedicati al foliage che si tengono ogni anno.

  • New Hampshire

Il Kancamagus Highway, una delle strade panoramiche più famose del New Hampshire, è il luogo ideale per un giro in auto immersi nei colori autunnali. Lungo il percorso, si trovano numerosi punti panoramici e aree di sosta dove è possibile godere della bellezza del foliage. Il White Mountain National Forest offre sentieri per escursioni che attraversano foreste dai colori vivaci.

La stagione del foliage nel New England di solito inizia a metà settembre e raggiunge il suo apice a metà ottobre. Il termine “fall foliage” è così popolare negli Stati Uniti che molti stati del New England hanno dedicato festival e eventi specifici per celebrare questo fenomeno.

Sulle tracce del foliage in Giappone

  • Kyoto e il Parco Maruyama

Il Parco Maruyama, situato nel cuore di Kyoto, è uno dei luoghi più belli per ammirare il foliage autunnale. I momiji (aceri giapponesi) cambiano colore in tonalità di rosso e arancione intenso, creando un contrasto spettacolare con il verde dei pini e il blu del cielo. Il parco è particolarmente affascinante durante il momiji season quando le foglie raggiungono il loro massimo splendore.

  • Tempio Kiyomizu-dera

Il Tempio Kiyomizu-dera, uno dei luoghi storici più iconici di Kyoto, offre una vista panoramica straordinaria sulla città e sui boschi circostanti durante l’autunno. Il tempio è circondato da alberi di acero che si trasformano in un mare di colori caldi, offrendo un’esperienza visiva e spirituale unica.

Il foliage autunnale a Kyoto di solito raggiunge il suo culmine tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. Il Giappone celebra il foliage con il termine “koyo”, che è altrettanto importante nella cultura giapponese quanto la fioritura dei ciliegi in primavera.

Il foliage in Italia

  • Val d’Orcia

La Val d’Orcia in Toscana è famosa per i suoi paesaggi ondulati e le colline ricoperte di vigneti e oliveti che cambiano colore in autunno. La regione offre spettacolari scenari di foliage che si estendono lungo strade panoramiche come la Strada dei Vini Orcia. Le città di Pienza e Montalcino sono punti di partenza ideali per esplorare questo angolo incantevole dell’Italia.

  • Dolomiti, Trentino-Alto Adige

Le Dolomiti offrono un contrasto affascinante tra le vette rocciose e i boschi che esplodono di colori autunnali. Il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies è uno dei luoghi migliori per escursioni e passeggiate tra le foglie dorate e rosse. Il percorso intorno al Lago di Braies è particolarmente spettacolare durante il periodo del foliage.

In Italia, la stagione del foliage varia a seconda della regione, con i colori più vivaci che si manifestano tra ottobre e novembre. La diversità dei paesaggi italiani, dalle colline toscane alle montagne delle Dolomiti, offre numerose opportunità per ammirare il foliage in scenari mozzafiato.

Che tu sia un appassionato di natura in cerca di nuove esperienze o semplicemente qualcuno che desidera godere della bellezza dell’autunno, i luoghi descritti offrono alcuni dei migliori panorami di foliage al mondo. Ogni destinazione presenta caratteristiche uniche e affascinanti, rendendo ogni viaggio un’esperienza speciale e memorabile. Con un po’ di pianificazione e un po’ di curiosità, puoi scoprire alcuni dei luoghi più straordinari per ammirare i colori dell’autunno e lasciarti incantare dalla magia di questa stagione. Per un’esperienza ancora più indimenticabile, non dimentichiamoci di includere nell’itinerario italiano una tappa sul leggendario Trenino Rosso del Bernina/Albula. Un viaggio mozzafiato, da godersi anche con tutta la famiglia, attraverso i paesaggi autunnali più spettacolari fra Italia e Svizzera.

Il Trenino rosso del Bernina/Albula è un’esperienza unica nel suo genere che permette di immergersi a pieno nell’esperienza del foliage. Valli pittoresche e ponti panoramici, calano lo spettatore in una fiaba dai colori autunnali. Le acque dei fiumi serpeggianti riflettono le sfumature delle fronde degli alberi e catturano l’occhio di ogni spettatore facendogli perdere la concezione di tempo e spazio. Alcune delle località più suggestive dove passa il Treno sono la Valle del Bernina, valle alpina punteggiata da boschi di conifere e foreste di latifoglie, caleidoscopio di colori autunnali. Non dimentichiamo poi l’omonimo Passo, il Passo del Bernina, le cui pendici si tingono di tonalità vivaci fra rosso, arancione e giallo. Il Lago Bianco, un lago alpino situato vicino al Passo del Bernina, il quale offre uno specchio perfetto per il paesaggio circostante. Immancabile anche una tappa in Valtellina, nota per le sue terrazze viticole, chiamate “cantine”. Qui, i passeggeri possono ammirare vigneti, frutteti e boschi, che si trasformano in un mare di colori terrosi. Le colline e le montagne circostanti offrono panorami spettacolari con castelli medievali e paesini pittoreschi. La Valtellina offre ampie distese di alberi tipicamente autunnali, come faggi e castagni, usati per dolci e ricette tipiche della stagione.

Inoltre, l’esperienza del Trenino Rosso non è solo visivamente sorprendente, ma offre anche un modo rilassante per esplorare la natura, comodamente seduti su un mezzo sicuro, affidabile e full-service. Cosa aspetti? Scopri il tuo itinerario per goderti il foliage.

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A Zanzibar, tra le spiagge più belle dell’isola africana

Zanzibar, gioiello dell’Oceano Indiano, è un vero e proprio sogno tropicale che attira viaggiatori da ogni parte del mondo. E i motivi sono ben chiari: le favolose spiagge, le acque cristalline che si tingono di infinite sfumature di blu e la natura rigogliosa. Ogni passo sulla candida sabbia trasporta in un’idilliaca dimensione dove relax, avventura e cultura si fondono in perfetta armonia. Scopriamo insieme alcune delle spiagge più affascinanti di Zanzibar, pronte a catturare il cuore di chiunque le visiti.

Bwejuu: la quiete di un angolo incontaminato

A sud-est ecco Bwejuu, che è molto più di una semplice spiaggia: possiamo definirla un rifugio per l’anima. Lontana dai circuiti turistici più battuti, è perfetta per chi desidera allontanarsi dalla frenesia della vita di tutti i giorni e sperimentare un contatto autentico e profondo con la natura ancora intatta.

Le acque poco profonde sono ideali per rilassanti passeggiate durante la bassa marea, quando il mare si ritira e rivela piccole piscine naturali tra la soffice sabbia abbagliante e le rocce.

Inoltre, la magnifica barriera corallina è facilmente raggiungibile e regala uno spettacolo di rara bellezza per gli amanti dello snorkeling. A Bwejuu, i ritmi rallentano e il silenzio regna sovrano, interrotto soltanto dal dolce sussurro del vento tra le palme e dal suono delicato delle onde turchesi.

Prison Island: storia e natura in un angolo di paradiso

Diventata luogo di quarantena per gli schiavi malati durante il periodo coloniale, Prison Island, a pochi chilometri dalla costa di Stone Town, porta con sé una storia intensa, che si intreccia con l’indiscusso fascino che oggi la caratterizza.

Oltre alle splendide spiagge, è famosa per il santuario delle tartarughe giganti di Aldabra (alcune hanno più di 100 anni) che vivono in libertà.

È un luogo in cui il tempo sembra fermarsi, dove si può passeggiare tra le tartarughe, fare snorkeling tra pesci colorati e ammirare i resti dell’antica prigione che raccontano storie del passato.

Dongwe: eleganza e pace sulla costa orientale

Dongwe, Zanzibar

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Spiaggia Dongwe, Zanzibar

Lungo la costa orientale di Zanzibar, Dongwe è sinonimo di esclusività e tranquillità: meno conosciuta rispetto ad altre spiagge, è il top per concedersi una vacanza di lusso nella pace più assoluta.

Gli hotel e i resort che si affacciano sulla spiaggia sono rinomati per la loro eleganza e il servizio impeccabile. Le acque calme sono ottime per rilassarsi, ma per i più avventurosi, Dongwe offre anche l’opportunità di esplorare la vicina barriera corallina con immersioni e gite in barca.

La lunga distesa di sabbia bianca invita a rigeneranti passeggiate al tramonto, quando il sole scende dolcemente sull’orizzonte, dando vita a scenari da sogno.

Nungwi: una delle mete più amate

Nungwi, nell’estremo nord, è senza dubbio una delle mete più popolari e vivaci di Zanzibar, soprattutto per chi ama un mix di relax e divertimento. Non manca proprio nulla: acque cristalline, un’ampia distesa di sabbia bianca su cui rilassarsi e una vibrante vita notturna che si anima al calare del sole.

È anche possibile praticare numerose attività, dalle escursioni in barca al tramonto alle immersioni in profondità, passando per il kite surfing e lo snorkeling tra coralli colorati.

Nungwi è altresì famosa per la costruzione dei dhow, le tradizionali barche di legno, realizzate a mano sulla spiaggia: una sosta tra i cantieri navali offre uno sguardo inedito sulla cultura locale.

Mnemba: l’isola privata da sogno

Mnemba

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Spiaggia Mnemba, Zanzibar

Mnemba è il sogno che diventa realtà per chi cerca l’ultima frontiera del lusso e della privacy.

Piccola isola privata delimitata da una riserva marina protetta, è la scelta migliore chi sogna vacanze all’insegna della natura e delle immersioni. Le sue acque sono talmente limpide da consentire di scorgere la ricca vita sottomarina già dalla superficie e le immersioni sono tra le migliori al mondo, con la possibilità di nuotare tra delfini, tartarughe e una miriade di pesci tropicali.

Gli ospiti dei pochi esclusivi resort di Mnemba possono godere di un servizio personalizzato e di un’esperienza intima, lontano da ogni pensiero.

Chumbe: un paradiso ecologico

Infine, Chumbe Island rappresenta un esempio encomiabile di turismo sostenibile e tutela dell’ambiente.

Infatti, si tratta di una riserva marina protetta, creata per preservare una delle barriere coralline più intatte del pianeta. I visitatori possono soggiornare in eco-bungalows del tutto autosufficienti, immersi nella natura e realizzati con materiali eco-compatibili.

Chumbe è un paradiso per gli amanti del mare, con acque limpide che donano indimenticabili opportunità per fare snorkeling o immersioni tra coralli dai colori vividi e una variegata fauna marina. Ma è anche una meta dove si impara a rispettare l’ambiente, grazie ai molti programmi di educazione ambientale rivolti ai turisti.

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Le 10 città sull’acqua, destinazioni affascinanti in tutto il mondo

Tra le città costruite sull’acqua, Venezia è senz’altro un orgoglio tutto italiano, ma la Serenissima non è certo l’unico centro urbano al mondo ad esercitare da sempre un fascino irresistibile, proprio per il fatto di unire l’architettura con la natura in un equilibrio spettacolare.

Canali, fiumi e lagune diventano vere e proprie arterie di queste città, protagoniste assolute in grado di  modellare lo sviluppo del centro stesso e l’atmosfera che lo permea. Attraversare queste meravigliose quanto suggestive (e misteriose) città sull’acqua permette di avere la possibilità, per un viaggiatore, di vedere scorci unici, dove i riflessi sull’acqua raccontano storie di antiche civiltà, modernità e cultura.

Non fermatevi a Venezia. Fate come dei veri Marco Polo e scoprite quali sono le più belle città sull’acqua del mondo.

Venezia, regina tra le città d’acqua

Venezia è senza dubbio la città sull’acqua più famosa del mondo e con la sua bellezza giochiamo “in casa”. Fondata nel V secolo d.C., la città lagunare sorge tuttora su un insieme di isole nella laguna veneta e ogni anno attira milioni di turisti, tanto da essere stata di recente sotto i riflettori per l’esperimento relativo al pagamento di un ticket di ingresso a causa del fenomeno dell’overtourism. I suoi canali, su tutti il celebre Canal Grande, sono attraversati da gondole e vaporetti e offrono una prospettiva unica dei palazzi rinascimentali e gotici che dominano il centro di Venezia. Ma la Serenissima è anche la culla del Carnevale, una delle feste più iconiche al mondo, dove maschere di finissima e pregiata fattura riempiono la città di mistero e bellezza.

Amburgo, il gigante del Nord

Adagiata con la sua eleganza sulle rive del fiume Elba, Amburgo è la città portuale più importante della Germania e la seconda più grande dell’Unione Europea. Nonostante sia una metropoli di impronta industriale, Amburgo è anche una città che ammalia grazie ai suoi scorci pittoreschi resi tali dai numerosi canali, laghi e ponti (pensate che ne conta persino più di Venezia e Amsterdam messi insieme!). Uno dei luoghi più curiosi da visitare se si è di passaggio ad Amburgo è il Miniatur Wunderland, il più grande plastico ferroviario del mondo. Oltre a questo, l’Elbphilharmonie, una sala concerti ultramoderna affacciata sul porto, è diventata ormai un simbolo iconico della città, da fotografare subito.

Amburgo, canali

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Le barche lungo i canali di Amburgo

Alappuzha, la Venezia d’Oriente

Ci spostiamo molto più lontano, prendendo l’aereo verso l’India: qui, Alappuzha, anche conosciuta come Alleppy, è attraversata da un intricato sistema di canali, lagune e laghi che la rendono un centro vivo di attività legate all’acqua. I turisti possono navigare tra le houseboats, tipiche case galleggianti, e visitare villaggi di pescatori nascosti tra le palme. Ogni anno si svolge la famosa gara delle Snake Boat, in cui barche lunghe e affusolate vengono spinte da decine di rematori, in una vera e propria festa, oltre che competizione.

Amsterdam, la Venezia del Nord Europa

Se pensate che Amsterdam sia solo coffe shop e vita notturna, significa probabilmente che non ci siete ancora stati e non avete ancora avuto il piacere di scoprire quanto questa città olandese e i suoi dintorni abbiano da offrire ai turisti. Infatti, Amsterdam è una città incredibilmente bella dal punto di vista architettonico e urbano, piena di verde e caratterizzata da un ritmo di vita rilassato, con i suoi cittadini che usano principalmente le biciclette come mezzo di trasporto, una ricca offerta culturale e ottimo street food. Amsterdam è soprannominata la “Venezia del Nord” per il suo vasto sistema di canali, che attraversano la città creando un paesaggio pittoresco. Fondata nel XVII secolo, la città ha più di 100 chilometri di canali, 90 isole e oltre 1.200 ponti. Una delle attività più popolari tra i turisti è fare un giro in barca lungo i canali, che offre viste uniche sui caratteristici edifici del Secolo d’Oro. Oltre a questo, Amsterdam è una città vibrante, con musei famosi come il Rijksmuseum, il Van Gogh Museum e la Casa di Anna Frank.

Birmingham, la città dai mille canali

Pochi sanno che Birmingham, nel cuore dell’Inghilterra, ha più chilometri di canali di Venezia. Questi canali furono costruiti durante la Rivoluzione Industriale per facilitare il trasporto delle merci e oggi sono una caratteristica affascinante della città. I turisti possono fare escursioni in barca lungo il Gas Street Basin, una zona vivace e restaurata piena di ristoranti, caffè e pub, oppure esplorare il Jewellery Quarter, il famoso quartiere dei gioiellieri.

Birmingham, canali

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I canali di Birmingham alla sera

Fort Lauderdale, Venice of America

Situata in Florida, Fort Lauderdale è spesso chiamata la Venezia d’America grazie al suo sistema di baie e canali che si estendono per oltre 250 chilometri. Qui si possono fare giri in gondola o in barca, ammirando le lussuose ville che si affacciano sui canali. La città è anche famosa per le sue spiagge e la Las Olas Boulevard, una strada ricca di boutique, gallerie d’arte e ristoranti raffinati, perfetta per passeggiare.

Fort Lauderdale, Florida

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I canali della città americana di Fort Lauderdale

San Pietroburgo, la Venezia russa

San Pietroburgo, la seconda città della Russia, è attraversata dal maestoso fiume Neva e da una rete di canali che le conferiscono un’atmosfera elegante e regale. Tra le cose da fare, un giro in barca lungo i canali è imperdibile, soprattutto in estate quando le temperature sono più miti. Durante le Notti Bianche, in giugno, la città si illumina con eventi culturali e festival. Da non perdere anche una visita all’imponente Museo dell’Hermitage, una delle più grandi collezioni d’arte al mondo.

Stoccolma, la regina del Baltico

Stoccolma si estende su quattordici isole lì dove il lago Mälaren incontra il Mar Baltico. La capitale svedese è una perfetta combinazione di natura e modernità, dove l’acqua è parte integrante del paesaggio urbano. Gli amanti della natura possono fare escursioni in kayak tra le isole, mentre gli appassionati di cultura possono visitare il Palazzo Reale, il Museo Vasa e il centro storico, Gamla Stan, con le sue pittoresche stradine medievali.

Suzhou, la Venezia d’Oriente

Suzhou, conosciuta come la Venezia d’Oriente, è celebre per i suoi antichi canali, ponti di pietra e giardini classici cinesi. Situata nella provincia di Jiangsu, è una delle città più pittoresche della Cina, con il Giardino dell’Umile Amministratore e il Giardino del Maestro delle Reti, entrambi Patrimonio dell’Unesco. I canali di Suzhou sono attraversati da tradizionali barche cinesi, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica e rilassante.

Suzhou, canali

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I corsi d’acqua nella città cinese di Suzhou

Xochimilco, città d’acqua del Nuovo Mondo

Situata nei pressi di Città del Messico, Xochimilco è famosa per i suoi coloratissimi canali e le trajineras, tipiche imbarcazioni tradizionali decorate con fiori e motivi vivaci. Qui, i turisti possono noleggiare una barca e navigare tra i canali accompagnati da musicisti mariachi e gustando piatti della cucina messicana direttamente a bordo. Questo sito, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è anche un’affascinante finestra sulla cultura e le tradizioni azteche.

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La tendenza di viaggio del 2025? Viaggiare in mezzo alla natura

Se state cercando esperienze uniche e autentiche, il 2025 potrebbe essere l’anno perfetto per immergervi nella natura. Secondo un recente rapporto di Expedia, il prossimo anno sarà caratterizzato da una crescente passione per i fenomeni naturali, con i viaggiatori pronti a percorrere grandi distanze pur di ammirare le meraviglie più spettacolari del pianeta.

Tali sorprendenti fenomeni, che spaziano dalle aurore boreali al plancton bioluminescente, stanno diventando veri e propri “must” per chi desidera sperimentare emozioni fuori dal comune. Scopriamo di più.

Viaggi alla scoperta dei fenomeni naturali

Nel 2025, la tendenza sarà quella di spostarsi per assistere a eventi naturali irripetibili. La suggestiva “Lista dei Fenomeni”, stilata da Expedia, vede mete come il Nord America già protagoniste, dove una recente eclissi solare ha attirato migliaia di persone verso case vacanza private e luoghi isolati per avere la migliore visuale possibile. Il desiderio di vivere simili esperienze è destinato a crescere, spingendo i turisti a cercare destinazioni inedite e incontaminate.

Tra le tappe consigliate per l’anno a venire, spicca Hokkaido, in Giappone, famosa per la danza di accoppiamento delle gru dalla corona rossa, uno spettacolo eccezionale che si svolge tra febbraio e marzo e incanta per la sua grazia e bellezza.

Spostandosi verso l’emisfero australe, vicino a Melbourne, in Australia, la Phillip Island è la casa della più grande colonia di pinguini al mondo, che sfilano ogni sera dall’oceano verso le loro tane. Si tratta di occasioni uniche per osservare da vicino la fauna marina.

L’incanto della bioluminescenza e delle maree

Se il mare è la vostra passione, non potrete perdere il fenomeno del plancton bioluminescente. L’incredibile avvenimento si può contemplare a Vero Beach, in Florida, durante i mesi estivi, quando le onde dell’oceano si illuminano di una luce a dir poco magica. Ancora, mete come le grotte della baia di Phang Nga in Thailandia o la Laguna Luminosa in Giamaica offrono esperienze simili, creando momenti indimenticabili sotto un cielo stellato.

Un altro evento da mettere in lista è quello delle straordinarie maree della Baia di Fundy, in Canada. Qui, le maree più alte del mondo permettono di camminare sul fondo dell’oceano, accanto a scogliere che raccontano una storia lunga 300 milioni di anni grazie ai fossili che custodiscono.

L’aurora boreale e altri spettacoli del cielo

Le aurore boreali continuano ad affascinare i viaggiatori di tutto il mondo, e nel 2025 saranno visibili in luoghi inediti per via dell’intensa attività solare. Lapponia, Tromsø in Norvegia, Abisko in Svezia e il Parco Nazionale di Thingvellir in Islanda rimangono tra le mete migliori per goderne, ma grazie al picco di attività solare previsto per il 2025, si potranno scorgere anche più a sud, in Paesi come il Regno Unito, la Germania e persino l’Italia.

Infine, i Parchi Internazionali dei Cieli Bui rappresentano delle vere e proprie oasi di tranquillità, lontane dall’inquinamento luminoso. Tra i più suggestivi, l’Arches National Park nello Utah consente di apprezzare migliaia di stelle incorniciate da oltre 2.000 archi di pietra. In Europa, il parco dei cieli bui nel Northumberland (contea del nord-est dell’Inghilterra) è uno dei punti migliori per l’osservazione del cielo notturno.