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Chi ha il coraggio di entrare in questo parco abbandonato?

Ogni giorno migliaia di persone si mettono in viaggio per raggiungere destinazioni più o meno lontane. Lo fanno per scoprire le meraviglie che appartengono alla terra che abitiamo, per visitare luoghi celebri e attrazioni iconiche, ma anche per vivere esperienze straordinarie e uniche.

Avventure che conducono i cuori più impavidi verso città, paesi e luoghi che nascondono storie, leggende e misteri mai risolti. Posti abbandonati o desolati che mettono i brividi al solo pensiero come città fantasma, miniere abbandonate o castelli infestati.

Luoghi dai quali ci teniamo volentieri lontani, ma che con il tempo hanno dato vita a un vero e proprio pellegrinaggio – che viene definito turismo dell’orrore – e che oggi, esattamente come ieri, attira tantissime persone. Ma al di là dei sentieri più battuti dal dark tourism, esiste un luogo che è davvero inquietante, lì dove nessuno ha osato spingersi fino a questo momento. Un parco a tema western desolato e abbandonato da anni. La vera domanda è: chi ha il coraggio di entrarci?

Benvenuti al Western Village

C’era una volta un parco tematico, un villaggio vivo e allegro, o comunque ci piace immaginarlo così, dove ogni giorno si incontravano cittadini e viaggiatori di ogni età per vivere affascinanti esperienze western.

Si trattava del Western Village, ma a differenza di quello che si può pensare, il villaggio non si trovava nelle regioni occidentali degli Stati Uniti o in Canada, ma in Giappone.

Proprio qui, nelle vicinanze della pittoresca città di Nikko celebre per il sontuoso santuario shintoista Toshogu e per i suoi scorci naturalistici di immensa bellezza, nei primi anni ’70 è stato inaugurato il Western Village, un parco a tema western destinato a far vivere esperienze suggestive a grandi e bambini.

C’erano le ambientazioni, ispirate fedelmente ai vecchi film western, gli edifici caratteristici e le attrazioni. C’erano anche i finti cowboy che contribuivano a rendere più suggestivo il villaggio, e grandi e imponenti sculture come quelle che imitavano la maestosità del Monte Rushmore.

C’è ancora oggi, tutto questo, ridotto in un inquietante stato di abbandono che rende quel resta del Western Village una meta da brividi che vale la pena di inserire in un itinerario mondiale del turismo dell’orrore.

Western Village. Nikko, Giappone

Fonte: Getty Images

Western Village. Nikko, Giappone

Il villaggio abbandonato

Quello che era un glorioso parco a tema western è stato progressivamente abbandonato dopo la sua chiusura nel 2007. E più il tempo passava, deteriorando gli edifici che caratterizzavano il villaggio, più la natura si appropriava dei suoi spazi.

Da parco a tema western, il villaggio, si è trasformato in un perfetto set di film horror che genera una certa inquietudine ma esercita anche un discreto fascino.

Oggi il Western Village racconta di un antico splendore ormai deteriorato. La fitta vegetazione, che si estende dentro e intorno al parco, incornicia quelle che erano le attrazioni del villaggio come la casa del barbiere, la banca, il carcere e il saloon.

Tutto è sospeso, immerso in un insolito e inquietante silenzio. Ma è proprio quest’atmosfera ad attirare numerosi appassionati del dark tourism che si divertono a immergersi e ad esplorare un ambiente così surreale e suggestivo. E voi, avreste il coraggio di entrare?

Western Village. Nikko, Giappone

Fonte: Getty Images

Western Village. Nikko, Giappone
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La passeggiata sospesa tra gli alberi nel cuore della foresta

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio in Irlanda, per stupirsi e incantarsi davanti alle bellezze di questo incredibile territorio. Del resto l’Isola di Smeraldo, così chiamata per il suo sconfinato paesaggio verde, sa regalare emozioni uniche e autentiche che stupiscono a ogni passo compiuto.

Molto più di un semplice scenario da fotografare, immergersi nel paesaggio irlandese è un vero e proprio viaggio sensoriale che fa sognare. I paesaggi urbani si alternano alle campagne sconfinate dalle quali dominano castelli e dimore mentre i paesaggi marini offrono viste mozzafiato sull’oceano.

E se tutto questo non dovesse bastare per andare o tornare dal Paese, allora, lasciatevi dire che c’è un altro motivo per il quale dovreste raggiungere l’isola verde adesso. Ed è una passeggiata sospesa tra gli alberi nel cuore della foresta di Avondale.

Una passeggiata sulla foresta

È un modo inedito, sorprendente e straordinario quello che ci permette di esplorare la foresta dall’alto verso il basso. Si sale tra le cime degli alberi e si cammina a ritmo lento con lo sguardo che si perde tra le fronde e tra i giochi di luci e di ombre creati dall’incontro del sole e degli arbusti. È questa l’emozione di passeggiare sopra gli alberi.

Per vivere quella l’esperienza, dobbiamo recarci nella foresta di Avondale, un parco ricco di fauna selvatica che comprende alberi esotici e un arboreto, e che si snoda per oltre 200 ettari di terreno sulla sponda occidentale del fiume Avonmore. Tutto intorno, invece, si estende la verdeggiante e sconfinata campagna di Wicklock.

È qui che possiamo cimentarci in un’avventura straordinaria e mozzafiato attraversando la foresta dall’alto grazie a una treetop experience in piena regola che ci permette di ammirare la natura incontrastata da un altro punto di vista.

Avondale Treetop Walk

Fonte: Courtesy Coillte

Avondale Treetop Walk

Beyond the Trees Avondale

L’attrazione Beyond the Trees Avondale, inaugurata nella foresta irlandese nella contea di Wicklow, ha tutte le carte in regola per rendere l’esperienza dell’esplorazione indimenticabile.

Si parte dal giardino recintato di Avondinaugurale e si percorre una passerella sospesa che rivela tutti i segreti della foresta. Da quest’altezza è possibile osservare le specie che abitano quest’area naturalistica come tassi, larici, abeti rossi e sequoie giganti.

La passeggiata che si snoda per oltre un chilometro, e svetta verso il cielo a un’altezza di 23 metri, offe diversi punti di osservazione lungo il tragitto dotati di cartelli informativi che illustrano gli esemplari di flora e di fauna che popolano la foresta è che è possibile incontrare.

La treetop termina al cospetto di un’imponente torre panoramica in legno immersa in un suggestivo boschetto di eucalipto. La struttura, che sembra sfiorare il cielo con i suoi 38 metri di altezza, permette una passeggiata verticale che si snoda su una passerella a spirale e che conduce su una terrazza scenica dove osservare il panorama più bello di sempre. Qui, infatti, è possibile abbracciare con lo sguardo tutta la foresta di Avondale, la valle e la campagna circostante e i monti Wicklow che si stagliano sullo sfondo.

E per chi ha voglia di vivere esperienze adrenaliniche, c’è uno scivolo a spirale all’interno della torre che consente di scendere rapidamente a terra.

Avondale Treetop Walk, tower

Fonte: Courtesy Coillte

Avondale Treetop Walk, torre panoramica

 

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In Italia esiste una valle incantata immersa nella natura

A capeggiare la lista dei motivi che ci spingono a scegliere le prossime destinazioni di viaggio c’è molto spesso l’esigenza di esplorare, conoscere e vivere quelli che sono i patrimoni naturalistici che appartengono al mondo in cui abitiamo. Del resto, vivere la natura e immergersi nelle sue sconfinate meraviglie, è un lusso che tutti dovremmo concederci almeno una volta nella vita.

Ma per farlo non abbiamo necessariamente bisogno di percorrere chilometri e raggiungere luoghi lontanissimi, perché anche il nostro Paese ospita bellezze naturalistiche che lasciano senza fiato e che aspettano solo di essere esplorate. Sono le foreste, i boschi e i laghi, le campagne e le colline, le grotte, le cascate e le valli incantate.

Ed è proprio in uno di questi luoghi che vogliamo portarvi oggi, in una valle incantata dove la natura regna indisturbata. Un vero e proprio tesoro da proteggere e preservare che ci ricorda quanto è bello il Paese che abitiamo. Benvenuti nella Valle dei Mòcheni.

La valle incantata dei Mòcheni

Se state cercando un’esperienza che vi permetta di trovare quel contatto primordiale con la natura apparentemente perduto, allora la Valle dei Mòcheni è il luogo giusto da raggiungere.

Situata in provincia di Trento, e conosciuta anche come la Valle del Fèrsina per la presenza dell’omonimo torrente, quest’area immersa nel verde è capace di offrire un’esperienza sensoriale unica, all’insegna della pace e del relax.

Ogni senso, qui, è stimolato da Madre Natura. Lo è la vista, con quegli scenari lussureggianti e incontaminati che si aprono a ogni chilometro percorso, e lo è l’udito, accarezzato e stimolato a ogni ora del giorno e della notte con i suoni della natura. E lo sono il gusto, l’olfatto e il tatto grazie ai sapori, ai profumi e alla presenza di meraviglie naturali da toccare.

Incredibilmente surreale, questo territorio si è guadagnato l’appellativo di valle incantata, del resto basta osservarlo in tutta la sua meraviglia per scorgere le forme, i colori e la bellezza che appartengono ai paesaggi che hanno fatto da sfondo alle favole più belle.

Il territorio, inoltre, è circondato dalle vette delle montagne della Catena del Lagorai che incorniciano uno scenario idilliaco puntellato da boschi e pascoli nel quale perdersi e immergersi.

Fierozzo, Valle dei Mocheni

Fonte: Getty Images

Fierozzo, Valle dei Mocheni

Tra storia, cultura e natura

Sono pochi, anzi pochissimi, gli insediamenti umani in questa zona che sembrano non voler disturbare la natura e tutte le meraviglie che gli appartengono.

Ma sono preziosi, perché sono proprio loro a raccontare la storia e la cultura che appartengono a questo luogo immerso nella provincia di Trento. La valle incantata, infatti, prende il nome proprio dalla comunità germanofana che si è insediata qui tra il 1300 e il 1400: i Mòcheni.

Oggi la popolazione è molto ridotta, e le persone che ancora parlano questa lingua sono appena duemila. È loro il compito di preservare e raccontare la storia di questo luogo che possiamo conoscere nell’Istituto Culturale Mòcheno a Fersina o andando in visita ai paesi della valle come Roveda, Frassilongo e Fierozzo.

Le cose da vere, lungo la Valle dei Mocheni, sono molte, semplici e autentiche. Il consiglio è quello di scoprire il territorio a ritmo lento, lasciarsi suggestionare dai gruppetti di case e dalle baite sparse qua e là, e organizzare escursioni nella natura circostante.

Imperdibile è anche il Lago di Erdemolo, una meraviglia naturalistica posta a un’altezza di 2000 metri. Il percorso per arrivare fin qui è straordinario, e consente agli avventurieri di addentrarsi tra bellissimi paesaggi caratterizzati da boschi, alpeggi e radure.

Valle dei Mocheni

Fonte: Getty Images

Valle dei Mocheni
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Puoi dormire in una torre nel cuore della foresta pluviale

Ambientalista, sociale ed esperienziale, è questo il turismo che muove le persone oggi, quello che soddisfa un’esigenza che appartiene a tutti noi, quella di conoscere i luoghi del mondo, la loro unicità, la cultura e i paesaggi, rispettando le delicate leggi che li contraddistinguono.

Ed è proprio in uno di questi posti che vogliamo portarvi, un gioiello dell’ecoturismo immerso nella natura più incontaminata e autentica, dove è possibile ristabilire quel contatto primordiale con lei, senza invaderla o deturparla.

Una torre che svetta verso il cielo quasi sfiorandolo, che si fa spazio tra la fitta e lussureggiante foresta pluviale di Panama e che consente ai viaggiatori di osservarla in tutta la sua straordinaria bellezza. Un edificio che è anche un alloggio all’interno del quale dormire e vivere l’esperienza più bella di una vita intera.

Canopy Tower, la torre nella foresta

Fondata nel 1999, questa torre panoramica fa parte di un complesso a gestione familiare che ospita ecolodge dal design unico situate in una delle aree più ricche di biodiversità di Panama e nel mondo intero. Un luogo che è così bello da non sembrare reale e che permette alle persone di tutto il mondo di avere un accesso privilegiato alla natura.

Tutti gli ambienti della struttura, siano essi locali condivisi o stanze private, sono datati di ampie finestre che affacciano direttamente sulla foresta pluviale e che consentono quindi di osservare la fauna e la flora che abitano questo microcosmo.

Un vero e proprio luogo privilegiato che offre ai viaggiatori la possibilità vivere un’esperienza di lusso, quella di addormentarsi e risvegliarsi tra la natura, cullati solo dai suoni e dalla vista del paesaggio incontaminato e delle creature che lo popolano.

Canopy Tower, questo è il suo nome, è anche uno dei più importanti punti di osservazione per il birdwatching del mondo intero. L’attività si può svolgere nelle 12 camere da letto destinate agli ospiti, che sono situate alla stessa altezza delle cime degli alberi, o sulla terrazza panoramica situata all’ultimo piano dove è possibile ammirare una distesa verdeggiante e variegata che si perde a vista d’occhio.

Numerose sono le escursioni nei dintorni anche se, vista la posizione strategica della struttura e il suo design, è possibile comunque vivere la sensazione di entrare nelle viscere della foresta pluviale e fare incontri ravvicinati con gli animali pur non allontanandosi mai dalla torre.

Canopy Tower

Fonte: Getty Images

Canopy Tower

Dormire nella foresta pluviale

Canopy Tower è situata proprio nel cuore della straordinaria foresta pluviale di Semaphore Hill, all’interno del Parco Nazionale di Soberanía e a poco meno di 60 chilometri da Panama City.

La torre, che un tempo era adibita a stazione di controllo dell’esercito americano sulle rive del Canale di Panama, è stata poi abbandonata a metà degli anni ’90 e trasformata in un rifugio ecologico nel 1999. Con gli anni – grazie alla sua posizione strategica – è diventata un vero e proprio punto di riferimento per il birdwatching nel mondo.

Basti pensare che in questo territorio si possono osservare alcune delle più straordinarie migrazioni animali, oltre a incontrare più di 970 specie di uccelli che hanno fatto di questo luogo il proprio habitat.

Il design della struttura stessa, poi, è davvero affascinante. Sulla cima della torre è presente una cupola geodetica che è l’unica parte visibile dell’intero edificio, coperto per il resto dalla foresta pluviale. È qui che i proprietari consigliano di salire a ogni ora del giorno e della notte, per avvistare gli animali e per ammirare la grande bellezza di uno scenario incontaminato.

Canopy Tower

Fonte: Getty Images

Canopy Tower

 

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Dormire in una capanna galleggiante nel cuore di una riserva naturale

Le esperienze che andiamo cercando quando ci mettiamo in viaggio, attraversando il mondo intero o restando nel nostro Paese, passano inevitabilmente anche per gli alloggi. Negli ultimi anni, infatti, l’esigenza di pernottare all’interno di strutture non convenzionali ci ha permesso di vivere avventure incredibili e uniche.

Lo sanno bene tutte quelle persone che hanno scelto di rifugiarsi all’interno di baite nel bosco o di alloggiare nelle case sugli alberi, quelle che hanno dormito in alloggi stravaganti come navicelle spaziali, carrozze dei treni o bolle trasparenti sotto il cielo stellato.

Lo sanno bene tutti coloro che sono disposti ad attraversare il mondo per dormire in mezzo alla natura, per connettersi con essa e vivere avventure mozzafiato. Ed è quello che succede in Thailandia, nella riserva naturale di Khao Sok, dove capanne galleggianti ospitano i viaggiatori con la promessa di vivere l’esperienza più incredibile di una vita intera.

Le case galleggianti sul lago di Khao Sok

Un parco straordinario, una diga fondamentale e un lago cristallino che sembra un gioiello: questo è il panorama che si palesa davanti agli occhi dei viaggiatori che raggiungono la riserva naturale di Khao Sok, ed è meraviglioso.

Ci troviamo nella provincia di Surat Thani, al cospetto della più grande e incontaminata foresta pluviale di tutta la Thailandia. L’area, che negli ultimi anni è diventata meta ambita e frequentata dai viaggiatori di tutto il mondo, ha mantenuto intatta la sua straordinaria autenticità, oltre ad aver preservato una biodiversità straordinaria di flora e fauna.

Ed è proprio in questo scenario da favola, circondato tutto intorno da una natura lussureggiante, che si trova un resort galleggiante. Una struttura davvero unica che consente ai viaggiatori di vivere un’esperienza inedita e sorprendente nel cuore del parco.

Le capanne galleggianti di Keeree Warin hanno tutto ciò di cui i viaggiatori hanno bisogno. Dal bagno privato alla camera da letto, passando per altri comfort che per attenzione e dettagli ricordano le strutture ricettive di lusso. Ma il vero lusso, qui, è dato dalla posizione unica e strategica di queste capanne sul lago che offrono un panorama mozzafiato.

Si vive sull’acqua in un’atmosfera di assoluta tranquillità, in un paesaggio in grado di rigenerare i sensi e accarezzarli dolcemente, dove a farla da padrone è la natura selvaggia con i suoi suoni, i suoi colori e le sue forme.

L’esperienza ha inizio già durante il percorso per raggiungere le case galleggianti di Keeree Warin. Per arrivare al resort, infatti, è necessario navigare il lago per poco più di un’ora a bordo di una long-tail boat, la caratteristica imbarcazione a coda lunga utilizzata nel Paese. Dopo di che si arriva alla capanna: fermatevi qualche minuto a osservare il panorama che vi circonda, da qui la vista è meravigliosa.

Keeree Warin Chiewlarn Resort

Fonte: Getty Images

Keeree Warin Chiewlarn Resort

Tutte le meraviglie del Parco Nazionale di Khao Sok

L’ambiente in cui sorge il resort di Keeree Warin è davvero unico. Le capanne galleggianti, infatti, sono circondate da colline caratterizzate da una vegetazione fitta e rigogliosa che si affacciano e si specchiano sullo splendido lago.

Questo alloggio straordinario non solo rappresenta il modo più autentico per ritrovare il contatto con una natura straordinaria, ma è anche il punto di partenza perfetto per scoprire le meraviglie del Parco Nazionale di Khao Sok.

Istituita nel 1980, questa riserva naturale del sud della Thailandia, preserva e conserva alcune delle aree più incontaminate del Paese. C’è la foresta fitta e rigogliosa che ospita animali selvatici e piante antiche e rare, ci sono delle formazioni carsiche calcaree che spuntano dall’acqua e svettano verso il cielo creando uno scenario da fiaba. Godetevi il paesaggio onirico: la vista più bella del mondo è qui.

Keeree Warin Chiewlarn Resort

Fonte: Getty Images

Keeree Warin Chiewlarn Resort
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C’è un ecolodge immerso nella foresta: è un sogno

Chiudete gli occhi e immaginate una foresta, una di quelle rigogliose, fitte e straordinarie, come quelle che abbiamo visto nelle favole. Una in cui immergersi e perdersi per ritrovare il contatto primordiale e autentico con la natura. Provate a immaginare che proprio lì, tra le meraviglie della terra, ci sia un rifugio ecologico e solitario, un luogo disconnesso dal mondo esterno in grado di rigenerare il corpo, la mente e tutti i sensi.

Ora aprite i vostri occhi perché quel luogo esiste davvero ed è spettacolare. Ci troviamo a Mindo, un paradiso terrestre e selvaggio nascosto nel cuore della natura ecuadoriana. Un luogo che ospita l’incontro tra diverse specie di flora e fauna che vivono e convivono in un paesaggio mozzafiato fatto di fiumi, torrenti, cascate e foreste tropicali.

È proprio qui che esiste un ecolodge di incantevole meraviglia. Un rifugio semplice ma suggestivo che si affaccia sul fiume Mindo e che permette di toccare con mano la biodiversità che appartiene a questo territorio. Un luogo che ci ci insegna a vivere il vero lusso, quello di stare a contatto con la natura.

L’ecolodge nella natura: il paradiso all’improvviso

Sono le esperienze che viviamo durante le nostre avventure a rendere magici e indelebili i ricordi di viaggio, e queste passano inevitabilmente anche per gli alloggi. Negli ultimi anni, infatti, questi sono diventati parte integrante delle nostre scelte, spingendoci anche ai confini del mondo.

In questo caso, abbiamo scovato uno dei luoghi più straordinari del mondo dove dormire che, grazie alla sua posizione, ci permette di immergerci in uno dei paesaggi più incredibili di sempre. La valle del Mindo, infatti, è una delle località più amate dell’Ecuador, sopratutto per la natura incontaminata che domina in tutto il territorio.

Ogni anno migliaia di turisti giungono in questo luogo per praticare trekking e birdwatching, rafting e canyoning e, in generale, per scoprire un ecosistema meraviglioso e variegato protetto da un panorama che lascia senza fiato.

Ed è proprio qui, in mezzo a tutta questa bellezza, che troviamo lui, l’El Monte Sustainable Lodge. Un ecolodge composto da sei cabine in legno che si snodano lungo Rìo Mindo, che attraversano la foresta nebulosa e da questa sono protetti. Un rifugio naturale che è il perfetto punto di partenza per escursioni ed esplorazioni, ma che è anche un luogo dove ritrovare se stessi.

El Monte Sustainable Lodge zoni comuni

Fonte: Getty images

El Monte Sustainable Lodge zoni comuni

Il rifugio perfetto

El Monte Sustainable Lodge non è solo un alloggio, ma un vero e proprio rifugio di pace e serenità. Basti pensare che all’arrivo, i visitatori, sono condotti alle cabine attraverso una piccola funivia che attraversa il fiume Mindo a 20 metri d’altezza e che permette di creare distanza tra l’alloggio e il resto del mondo.

Agli ospiti che scelgono di entrare e vivere la foresta ecuadoriana sono destinate delle cabine in legno che si affacciano sulle acque limpidi del fiume Mindo. Ogni alloggio è dotato di tutti i comfort e non mancano zone di condivisione dove sono presenti ampi salotti per socializzare. C’è anche una biblioteca a disposizione dei viaggiatori.

Il complesso è molto piccolo, riservato e solitario, una scelta questa pensata dai gestori della struttura per ridurre al minimo l’impatto turistico in questo paradiso. Tutto è pensato nei minimi dettagli per garantire ai viaggiatori un’esperienza autentica nella natura, dai pasti che sono realizzati con i prodotti dell’orto biologico alle escursioni che permettono di scoprire la foresta nebulosa che circonda l’ecolodge.

Funivia per l'accesso a El Monte Sustainable Lodge

Fonte: Getty Images

Funivia per l’accesso a El Monte Sustainable Lodge
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Roadsurfer: la soluzione perfetta per viaggi in camper e campeggi

Roadsurfer, il partner per i viaggi outdoor

Roadsurfer conta una flotta di ben 5 mila camper attrezzati per offrire il meglio e andare incontro ai gusti di tutti. Cerchi un mezzo maneggevole? Prova i van camperizzati, piccoli e pratici. Cerchi un modello iconico? Prova quelli trendy di VW come la Surfer Suite ed il Beach Hostel. Siete in tanti? Opta per un camper grande e spazioso, come per esempio la Road House! I mezzi a disposizione sono così tanti che avrai l’imbarazzo della scelta!

I vantaggi offerti dalla piattaforma roadsurfer sono davvero tanti. Prima di tutto un servizio attivo 24 ore 24 con pacchetti campeggio pronti all’uso. In più la piattaforma offre modifiche e cancellazioni gratuite sulle prenotazioni sino a 48 ore prima della partenza, oltre al chilometraggio illimitato.

In Italia roadsurfer ha iniziato la sua avventura aprendo una filiale a Roma e una a Milano, mentre di recente la rete è stata ampliata con un nuovo spot a Torino. Presente in oltre 12 paesi d’Europa, roadsurfer ha inaugurato una sede anche negli Stati Uniti, a Los Angeles.

Una vacanza da sogno fra campeggi e camper

Lanciata nel 2021, la piattaforma roadsurfer spots offre la possibilità di vivere un soggiorno unico mettendoti in contatto con host privati in Italia ed Europa. I proprietari degli spots offrono a camperisti e amanti del campeggio la possibilità di dormire in un bosco, in uno splendido vigneto o in una caratteristica fattoria, tutto a prezzi contenuti.

Non solo: gli host hanno la possibilità di offrire dei servizi aggiuntivi con esperienze che vanno dalla colazione con prodotti tipici sino alle degustazioni. Un’occasione per chi abita in un posto speciale e vorrebbe offrire ospitalità a viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Da un piccolo giardino a un angolo caratteristico di città: tutte le location sono benvenute sulla piattaforma!

Prenota in un click con l’app

L’app di roadsurfer spots consente di prenotare il proprio viaggio on the road in modo semplicissimo, sicuro e veloce. Offre infatti una panoramica completa degli spots, consente di filtrare per destinazione, per tipologia di veicolo, ma anche per attività praticabili nelle vicinanze ed equipaggiamento presente in loco. In questo modo potrai trovare subito il luogo perfetto per iniziare la tua vacanza e prenotarlo direttamente dalla nostra app senza bisogno di effettuare prima una richiesta di disponibilità!

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“Senti-Ieri”, i nuovi percorsi del Museo Diffuso dell’Abbandono

Un museo senza pareti, immerso nella natura che ha da tempo riconquistato gli spazi una volta appartenuti all’uomo: è questa l’idea alla base del Museo Diffuso dell’Abbandono, che raccoglie memorie di un passato non troppo lontano. In un’ampia regione ricca di sorprese, “Senti-Ieri” ci porta alla scoperta di luoghi ormai dimenticati, di rovine che una lussureggiante vegetazione ha quasi interamente ricoperto, dove sono persino tornati a vivere animali che avevano inizialmente ceduto il passo all’uomo.

Cos’è il Museo Diffuso dell’Abbandono

La Romagna abbandonata è il fulcro di un’iniziativa che da qualche anno ha visto molti volontari riportare la vita là dove da tempo la natura aveva (ri)preso il sopravvento. Dalle montagne al mare, il Museo Diffuso dell’Abbandono ci conduce tra vecchie rovine che raccontano una storia difficile e tormentata, iniziata nel periodo del secondo dopoguerra, quando moltissime persone furono costrette a lasciare case e fabbriche per una speranza di sopravvivenza.

Il loro passaggio non è però andato del tutto cancellato: in un viaggio della memoria, In Loco (organizzato dall’associazione Spazi Indecisi) dà nuovo valore a questi luoghi rimasti a lungo inosservati. Per arrivare ad oggi, c’è stato bisogno di un lavoro imponente che ha portato alla riscoperta di spazi che hanno rischiato di restare dimenticati, fin quando la natura non avesse compiuto il suo lavoro portandone via anche le poche tracce rimaste.

E il risultato è incredibile: una rete di percorsi nel verde collega alcune delle più suggestive testimonianze dell’uomo e della sua esigenza di abbandonare luoghi che considerava il suo mondo. Si tratta non solamente di un viaggio tra rovine ricche di storia e paesaggi naturali, ma anche tra antiche tradizioni e sapori indimenticabili.

Val di Covile

Fonte: Ufficio Stampa | Ph. Stefano Belacchi

Val di Covile

“Sent-Ieri”, percorsi incredibili in Romagna

Tra i diversi itinerari proposti da In Loco, ora si aggiunge “Sent-Ieri”: un suggestivo cammino che lascia la celebre Riviera Romagnola per addentrarsi tra le montagne della dorsale appenninica. Siamo al confine tra l’Emilia Romagna e la Toscana, dove si snoda l’incantevole Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Qui più che mai si può ripercorrere le tracce dell’esodo postbellico, vivendolo non solo nelle rovine di casette in pietra abbandonate in tutta fretta (e talvolta ridotte ad una manciata di sassi), ma anche nei racconti di quelli che sono stati i loro abitanti, un vero e proprio tuffo indietro nel tempo.

Da Val di Covile a Villaneta, da Ronco del Cianco a Ca’ Franchetto: luoghi che un tempo furono vivaci, e che oggi raccontano una storia fatta di tradizioni quasi dimenticate e paesaggi bellissimi. Immersi nella natura più incontaminata, tra castagneti e marronete, antichi villaggi ci offrono il loro volto più inedito.

E per un’esperienza a tutto tondo, l’app In Loco permette di accedere a tantissimi contenuti gratuiti come mappe degli itinerari, luoghi d’attrazione da visitare e documentari che, durante il cammino, ci consentono di scoprire molto di più su ciò che abbiamo davanti agli occhi. Con le voci di chi ha vissuto davvero questi posti magnifici, non potremo che lasciarci trasportare dalla magia. Non manca naturalmente la possibilità di assaporare specialità tipiche del luogo, approfittando di alcuni punti di ristoro dove trovare cibi della tradizione che ci riportano indietro nel tempo.

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Scopriamo la Lika-Senj! Riposa la mente nella natura incontaminata

National Park Plitvice Lakes archive

La Croazia è una terra piena di meraviglie, molte delle quali si trovano nella sua regione dalla superficie più grande – quella della Lika e di Segna (Ličko-senjska županija). Qui si possono ammirare meravigliosi altopiani caratterizzati da campi attraversati da fiumi sotterranei e montagne che si fondono con il cielo e il mare. Mentre dalle cime si gode di una vista mozzafiato sulle isole.

Motorcycle and islands – TB Lika-Senj County

Nonostante sia la regione croata con la superficie più grande, la Lika è contemporaneamente quella meno popolata. Chi volesse esplorare i suoi luoghi d’interesse naturale e culturale potrà farlo senza affollamenti. In ogni angolo di questa regione, caratterizzata da due parchi nazionali, regna infatti un’atmosfera tranquilla. Con una delle montagne più alte e più belle al suo centro, il Velebit, la regione della Lika e di Segna, è come una barriera che protegge l’Adriatico dal freddo clima continentale. Se non conoscete la regione della Lika e di Segna, lasciatevi ispirare da quest’ambiente e scoprite quale personaggio geniale vi nacque.

Un parco nazionale in ogni angolo

Una delle tante meraviglie della natura in questo territorio sono i laghi e le cascate che rappresentano un connubio affascinante tra Carso e acqua. Il Parco nazionale dei laghi di Plitvice fa parte della lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. I suoi sedici laghi di colore verde-azzurro creano un panorama assolutamente indimenticabile ed è impossibile decidere se questa meraviglia, con la sua ricca flora e fauna, sia più affascinante in una giornata serena o di neve. I ponticelli di legno conducono a piedi attraverso questo fantastico parco mentre i laghi si possono visitare con un battello turistico oppure con un trenino.

View from Velebit mountain to Adriatic cost and Islands – TB Lika-Senj County

“Una vita non basta per il Velebit”: gli appassionati di questa montagna descrivono così la sua rigogliosa maestosità. Il Parco nazionale del Velebit settentrionale è solamente una fra le perle di questa catena montuosa che comprende anche il Parco nazionale di Paklenica. Il Parco nazionale del Velebit settentrionale presenta una moltitudine di diversità naturali con i suoi boschi, i prati, le rocce e gli animali, ma anche le tracce della presenza umana con i muretti a secco e le tradizionali dimore dei pastori. Oltre all’escursionismo e al trail running, il Velebit suscita emozioni anche per ciò che si trova al di sotto. Provate lo speleoturismo ed esplorate il suo sottosuolo alla scoperta di grotte, caverne, corridoi, fiumi e laghi sotterranei.

In bicicletta o a piedi attraverso la natura, la storia e le leggende

Cycling on Velebit – TB Lika-Senj County

Dal Velebit al Podgorje, sino a Novalja, sull’isola di Pago (Pag) ci sono numerosi percorsi ciclabili. La varietà del terreno e del paesaggio offrono a ciclisti ricreativi e professionisti la possibilità di vivere interessanti escursioni sia in biciletta da corsa che in mountain bike.

Fra i percorsi a disposizione anche i sentieri di Winnetou, il personaggio principale del leggendario romanzo. Infatti, il Velebit è stato scelto per le riprese dell’omonimo film proprio grazie a un ambiente che si adatta perfettamente allo scenario di un classico film western. Il territorio della Lika è ideale da percorrere a piedi, praticando attività come il trail running, il trekking o l’escursionismo. In questo modo potrete ammirare il paesaggio, respirando a pieni polmoni.

In quest’ambiente, che invita a passeggiare, è nato il Festival croato della camminata che si svolge a Gospić e Otočac su due percorsi di varia lunghezza. Sull’isola di Pago potete percorrere uno dei percorsi trekking più belli della Croazia, quello in cui si svolge la gara trail Life on Mars. Il vostro impegno per ogni chilometro percorso verrà ripagato da un panorama stupendo. Perché la gara si chiama proprio così? Questo dovrete scoprirlo da soli!

Cratia walking festival – TB Lika-Senj County

L’adrenalina sgorga anche dall’acqua: potete sentirla durante le varie attività acquatiche come il rafting o il torrentismo. Infatti, proprio la natura incontaminata offre le condizioni migliori per praticare degli sport estremi e adrenalinici. Per ammirare la Lika dall’alto c’è il parapendio, mentre per un ottimo team building – oltre alle attività già nominate – ci sono lo sci, la fotografia e altri sport adrenalinici.

Sapori di montagna e di mare

Traditional food – National Park Plitvice Lakes archive

La Regione della Lika e di Segna sono il luogo in cui s’incontrano i profumi del mare, della salvia, delle olive e della bora, ma anche quelli dell’erba, del fieno e del bosco. Nel litorale o sull’isola di Pago potete assaporare il pesce, il sale, l’olio d’oliva, il rosmarino e la salvia, accompagnati dal prosciutto crudo stagionato al vento di bora e dai formaggi locali. Nell’entroterra troverete invece il latte fresco, i formaggi come lo “škripavac”, la carne d’agnello allo spiedo o cotta sotto il coppo, le patate arrostite, il cavolo cappuccio, la trota del fiume Gacka, il granoturco e la farina. E ancora le prugne e i funghi che giungono dalla parte continentale della regione. Molte ricette provengono da una cucina tradizionale e contadina e testimoniano le usanze e il modo di vivere di un tempo, mantenendo così la tradizione e sperimentando tutte le meraviglie della Lika.

Un ambiente che ispira

La tranquillità e la natura incontaminata fanno di quest’ambiente una fonte d’ispirazione. Infatti, un piccolo paese della Regione della Lika e di Segna è il luogo in cui nacque Nikola Tesla, uno dei più grandi visionari del XX secolo che, con le sue riflessioni e invenzioni, cambiò e segnò per sempre la storia. Il Centro memoriale di Nikola Tesla è costituito da edifici tradizionali e da strutture nuove, fra questi ll casa natale in cui si trova un’esposizione multimediale. Il centro si trova a Smiljan, un paese vicino a Gospić: in questa destinazione meravigliosa potrete scoprire tutto sul genio che ha cambiato il mondo.

Nikola Tesla – TB Lika-Senj County

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Un parco artistico magico colora l’entroterra calabro

Nel cuore della Calabria, a Mammola, nella parte più a sud della provincia di Reggio Calabria e nascosto ai piedi dell’Aspromonte c’è MuSaBa, un parco museo a cielo aperto immerso nella vallata del Torbido e a circa una decina di chilometri dalle acqua cristalline del Mar Ionio. Un progetto nato nel 1969 per opera di due artisti visionari, Nick Spatari e Hiske Maas che, dopo diverse collaborazioni di pregio con personaggi di spicco del panorama artistico contemporaneo, tra cui Picasso, Sartre, Le Corbusier, Jean Cocteau, Max Ernst, ecc., decisero di donare una nuova vita a un posto abbandonato della Locride, sul versante Ionico della Calabria. Nel cuore di un’area dalle bellezze mozzafiato.

Un parco museo e laboratorio di arte contemporanea, nato intorno ai resti di un antico monastero del X secolo. E un luogo che unisce tra loro il moderno all’antico, in un turbinio di emozioni da vivere e in cui immergersi totalmente sperimentando in prima persona l’arte e l’universo di colori, materie, forme, tecniche e genialità creativa che lo caratterizzano.

La storia

MuSaBa, Parco Museo Laboratorio Santa Barbara, nasce sul finire degli anni ’60 inizialmente come associazione Museo Santa Barbara per poi diventare, nel corso del 2014, MuSaBa Fondazione Spatari/Maas. Un sogno che è stato reso reale dalla volontà di due giovani artisti, Nick Spatari, di origine calabrese e nato proprio a Mammola (scomparso a 91 anni nel 2020) e la moglie e artista olandese Hiske Maas, conosciuta nel periodo in cui i due vissero a Parigi.

Dopo qualche anno trascorso a Milano, dove aprirono la Galleria Studio Hiske, accessibile ad artisti e non, i due decisero di tornare al paese natale di lui, appunto Mammola e ritrovandosi immersi in un luogo in cui la natura aveva preso il sopravvento, piena di bellezza, energia e mistero. E fu esattamente qui che, ammaliati dal posto, decisero di stabilirvisi e di iniziare la realizzazione di un progetto visionario, audace ma carico dei sogni di entrambi, il Museo Santa Barbara, pensato per essere un mix tra parco-museo-scuola e laboratorio d’arte.

Un progetto che di fatto, riporta l’artista alle sue origini, nel luogo in cui si sviluppò la sua vena artistica che proprio qui si mostra in tutta la sua forza e creatività.

Il progetto

Inizialmente, quando i due giovani arrivano nel 1969, quello che trovarono non era altro che un insieme di resti abbandonati, testimonianza di un’epoca passata e, fino a quel punto, dimenticata. Un rudere, certo, ma carico di storia, di fascino e di magia.

Circondato dalla natura selvaggia ma anche di un’atmosfera magnetica e di straordinaria potenza di cui i due artisti si innamorano all’istante, decidendo di donare nuova vita alla zona e iniziando la promozione un progetto di recupero durato circa cinquant’anni. L’obiettivo era quello di realizzare delle iniziative culturali per la promozione del patrimonio architettonico e ambientale calabrese e che oggi si snoda all’interno di bellissimo parco di 7 ettari in cui poter ammirare le opere realizzate nel corso del tempo da Nik e Hiske e da altri artisti contemporanei internazionali.

Il tutto in un museo d’arte a cielo aperto dal fascino suggestivo e dall’alto valore artistico immerso in un contesto naturale di pura bellezza e tra i ruderi del monastero sul quale è nato.

Cosa vedere a MuSaBa

Un piano ampio, che si sviluppa in un concentrato d’arte a 360° e che, tra le altre, ha visto la creazione di opere e progetti volti all’arricchimento di tutti.

Come la foresteria, una delle opere più imponenti del MuSaBa, nata per assolvere alle diverse esigenze funzionali del parco museo. Un luogo realizzato ispirandosi alla vita monastica, in cui sono presenti delle stanze o “celle”, con ben 22 posti letto, decorate secondo il genio creativo dell’artista. Qui, nel chiostro della foresteria stessa, è possibile ammirare il Mosaico Monumentale ad opera dello stesso Spatari. Un produzione artistica carica di colori (segno distintivo dell’artista), architettura e geometrie, e che raffigura una serie di scene tratte dalla tradizione cristiana e alla civiltà sumera.

Un’opera magistrale e in cui le migliaia di piastrelle colorate utilizzate per la composizione del mosaico danno vita a uno spettacolo senza fine che vi rimarrà nel cuore per sempre.

Musaba mosaico

Fonte: Wikipedia

Il Mosaico Monumentale

All’interno del chiostro, poi, è possibile vedere anche L’Ombra della sera, una scultura alta ben 15 metri realizzata interamente in ferro che raffigura la sagoma di un uomo sottile, come una sorta di guardia posta a difesa del museo e dell’arte tutta.

Altra opera da non perdere e che rende MuSaBa un luogo carico di vitalità, energia, magia e avanguardia artistica, poi, è il laboratorio di sperimentazione artistica realizzato dal recupero dell’ex stazione ferroviaria Santa Barbara. Patrimonio per artisti e per chiunque voglia cimentarsi nell’arte e dar sfogo alla propria creatività. Ma non solo. Perché le opere da ammirare a MuSaBa sono davvero tante e una più affascinante dell’altra.

Come, per esempio, La farfalla, un’opera iconica posta all’esterno della foresteria, il Concetto universale che nelle forme richiama una piramide, così come la chiesa di Santa Barbara, dove fermarsi ad ammirare rapiti Il sogno di Giacobbe, opera di Spatari che ricopre quelle che un tempo furono l’abside e la volta della chiesa e la Rosa dei Venti, l’ultimo grande lavoro di Nik e Hiske che venne ultimata nel corso del 2013.

Oltre alle innumerevoli opere dei due creatori del luogo e di altri numerosi artisti del panorama internazionale. Che nel corso degli anni hanno visitato, abitato e donato il loro contributo, lasciando al parco museo opere e interventi artistici di puro splendore e che potete trovare disseminate in tutto il parco.

Un viaggio nella bellezza, che racconta la storia d’amore vissuta dai due artisti e l’amore e totale devozione verso l’arte, in ogni sua forma, colore o dimensione. E di cui, grazie al MuSaBa e alla determinazione di chi ne ha consentito la nascita, è possibile godere in un’esperienza emozionale e visiva a 360°. Lasciandosi trasportare dalle sensazioni che solo il connubio armonioso tra arte e natura sanno suscitare. Il tutto unito dallo spirito libero di entrambe e dalla magia della terra che le ospita.

Non resta che correre a vistare questo luogo dai tratti surreali.