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L’ESA immortala dallo spazio il foliage sull’Appennino tosco-emiliano

Lo spettacolo che la natura regala nel periodo autunnale non può essere riprodotto da nessun dipinto, neppure dal pennello dei più grandi Maestri dell’arte. Ma una fotografia è in grado di rendere l’immagine nella sua realtà più vera, specie se viene scattata da una prospettiva insolita come ha fatto l’ESA, l’Agenzia spaziale europea, che ha immortalato il foliage autunnale dallo spazio grazie alla missione spaziale Copernicus Sentinel-2.

Cos’è Sentinel-2

Sentinel-2 è una missione sviluppata dall’ESA (European Space Agency) nell’ambito del programma Copernicus, che ha lo scopo di monitorare le aree verdi del nostro Pianeta e di fornire supporto nella gestione di eventuali disastri naturali fornendo, così, un prezioso supporto in caso di necessità. Comprende due satelliti identici, Sentinel-2A e Sentinel-2B, che operano simultaneamente sulla stessa orbita eliosincrona a 786 chilometri d’altezza sfalsati di 180°. La missione deve acquisire immagini multispettro in 13 bande del visibile e infrarosso e sorvolare uno stesso punto sulla superficie terrestre con lo stesso angolo di visuale ogni 5 giorni. Il programma Sentinel-2 è in grado di monitorare lo sviluppo delle piante in ambito agricolo o forestale, valutando le variazioni nei livelli di clorofilla e contenuti di acqua. Ecco perché, quindi, ha potuto scattare la fotografia più bella dell’autunno che sta facendo il giro del web.

La foto eccezionale del foliage

Solo da una grande distanza è possibile riprendere un’immagine così ampia di una vasta area come quella immortalata lo scorso 29 ottobre dai satelliti Copernicus Sentinel-2 dell’ESA. Le temperature che stanno scendendo velocemente e la minore intensità di luce in questi ultimi giorni hanno contribuito a colorare le foglie dei boschi dell’Appennino tosco-emiliano di rosso, giallo e marrone, specie a quote alte. Come specifica anche l’ESA sul proprio sito, i colori dipendono dal meteo locale, dall’altitudine e dall’orientamento delle valli oltre che dall’insieme delle specie di alberi che vi crescono.

Nell’immagine diffusa sia sul sito sia sul profilo Instagram dell’ESA, viene mostrata in particolare la zona tra la Riserva naturale Guadine Pradaccio, un’area naturale protetta che occupa una superficie di 240,00 ettari in provincia di Parma, e il Parco dei Cento Laghi o parco regionale delle Valli del Cedra e del Parma, un’area naturale protetta che si trova nell’alto Appennino parmense, fino al Monte Cimone (2.165 metri), il maggiore rilievo dell’Appennino settentrionale e dell’Emilia-Romagna.

Nell’immagine diffusa, si vede persino la città portuale di La Spezia, mentre più a Sud c’è Carrara, a due passi dalle Alpi Apuane. Dalla foto in alta risoluzione si può scorgere il bianco del marmo che viene ricavato dalle cave di queste montagne, in contrasto con la vegetazione che le circonda. Un vero spettacolo della natura.

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Elephant Rock: l’incredibile roccia a forma di elefante

La natura riesce a fare delle vere e proprie magie: spettacoli incredibili che sono la ragione che ci spinge a fare la valigia e partire alla volta di tutte queste meraviglie che possiamo scoprire intorno al mondo.

Viaggiare significa fare il pieno di bellezza, approfondire la cultura dei luoghi e conoscere posti in cui la natura ha lasciato il segno, oppure lo ha fatto la mano dell’uomo.

Oggi viaggiamo verso l’Islanda, terra ricca di bellezze, dove ogni angolo restituisce allo sguardo panorami spettacolari e indimenticabili. È qui, al largo della costa, nell’arcipelago delle isole Westman che si trova una roccia favolosa, dalla forma incredibile e che è stata realizzata dalla natura. Si chiama Elephant Rock ed è sull’isola di Heimaey: basta guardarla per capire il perché le è stato dato questo nome, la sua forma – infatti – ricorda quella della testa di un elefante.

Un luogo sospeso, tra sogno e realtà, proprio come tutta questa area, dove si trovano meraviglie che sono veri e propri gioelli che spingono a fare le valigie e a partire.

Elephant Rock, la roccia incredibile in Islanda

È un luogo ricco di bellezze, compresa una straordinaria roccia a forma di elefante: siamo al largo della costa sud-ovest dell’Islanda, una terra ricca di tante meraviglie e di luoghi da scoprire unici al mondo nel nord dell’Europa. Tutti aspetti che la rendono la meta di viaggio perfetta per chi è alla ricerca di natura selvaggia, cieli indimenticabili e una cultura affascinante e le cui radici vanno ricercate nella notte dei tempi.

Siamo sull’isola di Heimaey, nell’arcipelago delle isole Westman, dove si trovano non poche meraviglie. Ed è proprio sulla costa di questa piccola isola abitata che si trova Elephant Rock, una roccia spettacolare, la cui forma ricorda in maniera molto evidente un elefante.

A crearla non è stata la mano dell’uomo, ma l’attività vulcanica: infatti è composta da roccia basaltica e la si può ammirare nell’area nord-occidentale dell’isola. Quando la si guarda si può notare la proboscide, si scorgono gli occhi e si intuiscono le orecchie.

È stata l’erosione naturale, insieme agli agenti atmosferici, a darle vita e rendendola un luogo incredibile, di quelli che restano per sempre tra le cartoline più belle di una vacanza indimenticabile.

Elephant Rock il paesaggio circostante

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Elephant Rock, il meraviglioso paesaggio circostante

Elephant Rock tra storia e leggende

Tutto l’arcipelago è composto da isole e scogli nati grazie alle eruzioni vulcaniche, per questo il suo aspetto è tanto affascinante: così pare proprio che sia nata Elephant Rock, dal lavoro del vulcano Eldfell che con la sua lava – poi solidificatasi a contatto con la fredda acqua dell’Oceano Atlantico – avrebbe dato vita a questa roccia sorprendente.

A fare il resto sono stati acqua e vento, che hanno lavorato nel corso dei secoli come uno sculture realizzando qualcosa di davvero incredibile. E di tempo per farlo ne hanno avuto in abbondanza: basti sapere che pare che si stima che questa roccia abbia circa 15mila anni.

Ma se questa è la spiegazione scientifica, ovviamente, non mancano le leggende: tradizioni tramandate di bocca in bocca, affascinanti e straordinarie di cui l’Islanda è terra ricca.

Si racconta, ad esempio, che quella che oggi è una roccia maestosa un tempo fosse un vero elefante, che è stato pietrificato dopo una punizione degli dei, in alternativa potrebbe essere così per via di un incanto. Il grande animale, giunto vicino all’acqua per riposare, si sarebbe addormentato per sempre trasformandosi in roccia. C’è, poi, una leggenda che sottolinea che a realizzarla sia stata mano umana. O, ancora, che possa ricordare Cthulhu, la celebre creatura nata dalla penna di HP Lovecraft, scrittore tra i più importanti del genere horror.

Miti e leggende che rendono – se possibile – ancora più affascinante visitare Elephant Rock e la sua isola.

Cosa vedere sull’isola di Heimaey oltre a Elephant Rock

Ci sono tantissime cose da vedere e da scoprire sull’sola di di Heimaey. Elephant Rock, ad esempio, si può raggiungere a piedi ma anche grazie a tour marini: escursioni che permettono di ammirare le balene, ma anche le orche, oltre a pulcinelle di mare. Un dato interessante in merito: in estate ammonta a otto milioni la popolazione di questi uccelli.

Sull’isola, che si sviluppa su poco più di 13 chilometri quadrati e conta circa 4mila abitanti, vi è Eldheimar: una casa che è stata sepolta dall’eruzione del 1973 che permette di conoscere in maniera approfondita la storia di quell’evento.

Da qui, poi, si può scorgere un altro posto incredibile: si tratta dell’isola di Surtsey, iscritta nei Patrimoni dell’Umanità Unesco e luogo che nessuno – se non pochissime persone – può raggiungere. Ci si deve limitare, infatti, alla vista di questa isola solamente da lontano perché la sua nascita molto recente (ha iniziato a formarsi nel 1963 in seguito all’attività vulcanica) la rende il luogo perfetto per comprendere tantissime informazioni sulla vita di vegetali e animali.

Come si raggiunge

Ma come si arriva sull’isola di Heimaey dove si può ammirare la bellissima Elephant Rock? Si può raggiungere con l’aereo, infatti vi è l’aeroporto di Vestmannaeyjar, a due piste. In alternativa con il traghetto che parte da Landeyjahöfn, comodissimo poiché il collegamento è davvero breve: per raggiungere l’isola si devono percorrere solamente 12 chilometri, in circa 30 minuti.

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Mount Hood e Columbia River Gorge: cosa vedere nel paradiso dell’outdoor

Al mondo esistono luoghi in cui fuggire nella natura significa ritrovarsi, circondarsi di bellezza e ricaricare le energie. Chi vive a Portland, nello stato dell’Oregon, e desidera staccare dalla frenesia urbana, sa che questo luogo si trova a poca distanza dalla città, a soli 40 minuti di auto. Stiamo parlando di Mount Hood e Columbia River Gorge, dove la combinazione tra paesaggi naturali mozzafiato, attività all’aperto, patrimonio culturale e una ricca scena enogastronomica offre un’opportunità di viaggio unica.

Questa, infatti, è la destinazione ideale per gli amanti dell’avventura e del buon cibo. Sciatori, escursionisti e snowboarder possono dedicarsi alla propria passione sportiva, mentre i vigneti e i frutteti offrono lo scenario perfetto a chi ama fare passeggiate sorseggiando vini naturali e bevande di qualità. Qui, inoltre, si respira cultura e tradizione perché la Columbia River Gorge è stata la casa dei popoli indigeni fin dai tempi immemori.

Scopriamo insieme cosa fare e cosa vedere in questo paradiso dell’outdoor.

Multnomah Falls, la cascata più alta dell’Oregon

Una delle zone più sceniche della Columbia River Gorge, oltre che uno dei motivi per cui quest’area è stata inserita nella Best in Travel 2025 di Lonely Planet, è quella delle Multnomah Falls. La cascata più alta dell’Oregon (189 metri) attrae oltre 2 milioni di turisti ogni anno grazie alla sua bellezza, magnificenza e accessibilità. Situata sulla Columbia River Highway, infatti, può essere visitata da chiunque data la presenza di sentieri pavimentati e passerelle panoramiche.

I più preparati e avventurosi, invece, possono percorrere i sentieri escursionistici più impegnativi come il Larch Mountain Trail #441. Alimentata dalle acque piovane e dallo scioglimento della neve, la cascata scorre tutto l’anno, ma i periodi ideali per ammirarla, considerato il massimo volume d’acqua, sono l’inverno (a volte si ghiaccia parzialmente creando scenari fiabeschi) e la primavera. Vi ricordiamo che per visitarla nei mesi compresi tra maggio e settembre è necessario acquistare un permesso online sul sito ufficiale.

Multnomah Falls

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Le cascate Multnomah Falls, le più alte di tutto lo Stato

Belvedere Crown Point Vista House

Uno dei gioielli della Columbia River Gorge è il belvedere offerto dal Crown Point Vista House. Posizionato sulla cima di un promontorio roccioso, offre una vista a 360 gradi della gola e del fiume Columbia dall’alto. Aperto nel 1918 e dichiarato Monumento Storico Nazionale nel 2000, rappresenta un osservatorio centenario e custodisce un museo, un negozio di souvenir e un bar. L’entrata è totalmente gratuita, quindi vi consigliamo di non perderla come tappa se amate godere di viste panoramiche pazzesche.

Sport acquatici e trekking a Hood River

Questa città è nota come la capitale mondiale del windsurf e attira tantissimi appassionati di questo sport. Qui potete noleggiare l’attrezzatura necessaria o partecipare a un corso con istruttori qualificati presenti in sede. In alternativa potete richiedere a noleggio anche un SUP, così da trascorrere qualche ora in acqua senza affaticarvi troppo. Se invece preferite camminare, potete percorrere una parte dell’Hood River Fruit Loop, un percorso panoramico di 56 chilometri che attraversa campi di lavanda, bancarelle di frutta e frutteti, alcuni dei quali risalgono al XIX secolo. Le stesse strade di Hood River sono perfette per passeggiare, con molti negozi e gallerie che meritano sicuramente una visita.

Frutteti Hood River

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Frutteti intorno a Hood River con vista sul Mount Hood

Escursione sul Mount Hood

Un eden per gli amanti della natura e dell’escursionismo, il Mount Hood è il picco innevato che, durante le giornate limpide, vedrete da ogni punto della Columbia River Gorge. La cima più alta dello Stato è considerata una delle meraviglie imperdibili per chi visita questa zona degli Stati Uniti d’America. Alto 3429 metri e perennemente innevato, ospita 11 ghiacciai attivi e per tutto l’anno è meta di sciatori e appassionati di sport invernali.

Avete diverse opzioni per ammirare la sua imponenza. In auto potete percorrere il Mount Hood Loop Scenic Byway, la strada panoramica che offre la possibilità di vedere paesaggi diversi, dai boschi di conifere ai laghi e ghiacciai. A piedi, invece, potete fare diverse escursioni: le più famose sono il percorso per raggiungere le cascate Ramona Falls o il Lolo Pass Trailhead che conduce alle Bald Mountains.

Degustazione di vini naturali

La Columbia River Gorge, che segna il confine tra Oregon e Washington State, non è una meta ambita solo dagli amanti delle attività all’aria aperta. Questa zona, infatti, si è fatta conoscere a partire dagli anni ’70 anche come destinazione vinicola. Grazie alle condizioni climatiche e geologiche, ideali per la produzione di vini di alta qualità, il territorio conta poco più di 500 ettari vitati per una cinquantina di aziende, la maggior parte delle quali è di piccole o minuscole dimensioni, a disposizione dei visitatori per offrire tour e degustazioni.

Lonely Planet, all’interno del suo Best in Travel 2025, ha citato nel dettaglio Hiyu Wine Farm, una fattoria vinicola e ristorante che propone vini naturali realizzati con la tecnica dei “field blends”: si tratta di un metodo che, invece di separare i grappoli di diversi vitigni prima della vinificazione, vinifica insieme tutti i grappoli presenti in un vigneto. Questo significa che in un unico vino si ritrovano le caratteristiche di più varietà d’uva, coltivate insieme e raccolte nello stesso momento. Se siete curiosi di provarlo non vi resta che prenotare un viaggio nella Columbia River Gorge!

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I canyon più belli d’Italia: le meraviglie nascoste (e impressionanti)

L’Italia nasconde luoghi spettacolari dove la natura ha scolpito vere e proprie opere d’arte. Dai canyon immersi nei paesaggi alpini del Nord fino alle gole suggestive delle regioni del Sud, una passeggiata alla scoperta di questi angoli incontaminati offrono esperienze uniche, quasi impressionanti alla vista.

Brent de l’Art, Veneto

Situati nella frazione di Sant’Antonio di Tortal, nel comune di Borgo Valbelluna (Belluno), i Brent de l’Art sono un vero gioiello geologico, dove la potenza dell’acqua ha scolpito la roccia nel corso dei secoli, creando uno spettacolo naturale di rara bellezza.

Il termine “Brent” deriva dal dialetto locale della Valbelluna e si riferisce a un corso d’acqua che scorre in una valle stretta e profonda, in questo caso il torrente Ardo, un affluente del Piave. Il termine “Art”, invece, è una variazione dialettale di “Ardo” e significa “gola rocciosa” Le acque dell’Ardo scorrono vigorosamente attraverso queste strette gole, erodendo le rocce e rivelando strati che risalgono a milioni di anni fa, dai toni rosati e grigi che cambiano colore a seconda della luce.

La visita ai Brent de l’Art regala un’esperienza immersiva: i rumori amplificati dell’acqua, l’ombra delle rocce e i colori cangianti sono quasi mistici, e i giochi d’acqua nei canyon si trasformano con le stagioni. D’inverno, le pareti rocciose si coprono di stalattiti di ghiaccio, mentre in estate le acque si tingono di verde smeraldo, in netto contrasto con le sfumature rossastre delle pareti.

Come visitare i Brent de l’Art

Per esplorare questi canyon in tutta sicurezza, è consigliato munirsi di scarpe da trekking e, nelle stagioni più fredde, anche di ramponi. Gli appassionati di avventura possono affidarsi alle guide alpine per praticare il torrentismo o canyoning lungo il torrente, che include il nuoto nelle acque fresche durante l’estate con muta e salvagente, o la camminata sul ghiaccio in inverno, se le temperature consentono la formazione di uno strato stabile.

Dal punto di partenza a Sant’Antonio di Tortal, il percorso verso i Brent è ben segnalato e piuttosto semplice. Una passeggiata di circa 10 minuti conduce alla piazzola in località Calcherola; da qui, una breve discesa attraverso un sentiero porta al ponte Brent. Il ponte Brent permette di osservare l’imboccatura del canyon, e ha una storia particolare: costruito per facilitare il passaggio tra i comuni di Mel e Trichiana, era utilizzato anche per trasportare i defunti di notte, eludendo i dazi imposti tra i comuni. Distrutto dall’alluvione del 1966, il ponte fu ricostruito circa dieci anni fa e rimane oggi un punto strategico per l’osservazione del canyon. Per la visita è possibile anche proseguire con un percorso ad anello, che include l’attraversamento di un ponte e una salita verso il borgo.

Gole del Brent

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I Brent de l’Art sono un vero gioiello geologico

Le Grotte di Pradis, Friuli Venezia Giulia

Le Grotte di Pradis, situate nelle Dolomiti Friulane, sono un impressionante complesso di cavità carsiche, plasmate nei secoli dall’azione erosiva del torrente Cosa sulle rocce calcaree del Cretacico. L’acqua, col suo incessante lavorio, ha creato una profonda forra punteggiata da grotte, archi naturali e cascate, disegnando un paesaggio spettacolare che continua a trasformarsi.

Conosciuto come Orrido delle Grotte di Pradis, questo canyon è un autentico museo geologico a cielo aperto. Lungo il suo percorso, le acque del torrente Cosa hanno scavato cascate e formazioni rocciose suggestive, dimostrazione tangibile della potenza dell’erosione carsica. Un percorso ad anello, che attraversa il torrente su un ponte antico e una passerella moderna, permette di esplorare da varie angolazioni questo straordinario paesaggio naturale.

La valorizzazione delle Grotte ebbe inizio grazie a Don Terziano Cattaruzza, che negli anni ’60 inaugurò la Grotta della Madonna, sede della statua della “Madonnina delle Grotte”. Questa grotta è diventata un punto di riferimento importante per l’esperienza.

Poco distante dalle Grotte Verdi, il Museo della Grotta, inaugurato nel 2001, raccoglie una vasta documentazione sull’area, inclusi i reperti archeologici rinvenuti. Nato grazie all’iniziativa del Comitato Culturale Pradis e del Gruppo Speleologico locale, il museo offre uno spaccato delle scoperte avvenute nel corso degli anni, dai resti di epoca preistorica agli strumenti litici.

Info per la visita

Per chi desidera approfondire la conoscenza di questo sito unico, è possibile prenotare visite guidate per gruppi, contattando l’Associazione Lis Aganis – Ecomuseo regionale delle Dolomiti Friulane almeno una settimana prima della data prescelta. Sono disponibili diversi pacchetti tematici che offrono un’esperienza completa, tra geologia, archeologia e paesaggi mozzafiato. Pradis di Sopra si trova a circa un’ora di auto da Pordenone.

grotta di pradis

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L’Orrido delle Grotte di Pradis è un autentico museo geologico a cielo aperto

Orrido di Foresto, Piemonte

L’Orrido di Foresto, situato tra Bussoleno e Susa, a un’ora d’auto circa da Torino, è una delle formazioni naturali più spettacolari del Piemonte. La riserva naturale dell’Orrido di Foresto, istituita nel 1980, si estende su circa 180 ettari, a quote che variano dai 450 ai 950 metri. L’area fa parte del SIC (Sito di Interesse Comunitario) delle oasi xerotermiche della Val di Susa, un ecosistema raro che ospita il ginepro coccolone, una specie vegetale protetta. La gola, scolpita dal torrente Rocciamelone, vanta un paesaggio ricco di biodiversità e si snoda tra pareti rocciose calcaree e cascate: è particolarmente affascinante durante la primavera, quando la vegetazione esplode in colori vivaci. Non solo natura perché nel cuore dell’Orrido si trovano le rovine di un antico lazzaretto, usato fino al Settecento per isolare le persone affette da malattie contagiose, come il colera.

La Via Ferrata, info utili

La Via Ferrata dell’Orrido di Foresto è uno dei percorsi più emozionanti per gli amanti dell’alpinismo. La via, ricostruita nel 2003 con il contributo delle Guide Alpine e del Comune di Bussoleno, riprende l’itinerario originale realizzato negli anni ’60, ma con una serie di migliorie che la rendono più sicura e spettacolare. L’inserimento di tre ponti tibetani nel 2010 ha reso il percorso ancora più affascinante, con panorami mozzafiato sulla gola e sul torrente sottostante.

L’itinerario si sviluppa lungo la profonda gola, caratterizzata da pareti calcaree ripide e in alcuni tratti verticali. La via ferrata presenta una difficoltà D- (difficoltà media), con un dislivello di circa 250 metri, e un tempo di percorrenza che varia dalle 3 alle 5 ore, a seconda della preparazione degli escursionisti. Le pareti dell’Orrido sono molto scoscese e inaccessibili, il che rende l’esperienza ancor più avvincente e adrenalica. Sebbene l’itinerario sia stato ristrutturato per migliorarne la sicurezza, è importante affrontarlo solo nelle giuste condizioni meteo. È vivamente sconsigliato percorrere la via ferrata durante periodi di piogge o temporali, quando il torrente può diventare particolarmente impetuoso. Inoltre, la possibilità di caduta di pietre e frane dalle pareti della gola non può essere esclusa, quindi è essenziale seguire le indicazioni delle guide locali e prestare la massima attenzione durante l’escursione.

Orrido di Bellano, Lombardia

L’Orrido di Bellano, situato sulle sponde del Lago di Como, è un’imperdibile attrazione naturale, famosa per le sue strette gole, scolpite nel corso dei millenni dal torrente Pioverna. Questo spettacolare canyon, che affonda le sue radici nell’era glaciale, è caratterizzato da pareti rocciose alte e ripide, da cui si gettano rapide e cascate. Le passerelle panoramiche, recentemente allungate, permettono di esplorare ogni angolo di questo straordinario paesaggio.

Fin dai tempi antichi, le acque dell’Orrido hanno avuto un ruolo fondamentale nell’economia locale, alimentando le macchine delle ferriere, filande e cotonifici. Oggi, la forza dell’acqua è sfruttata dalla centrale idroelettrica, che ha sostituito gli impianti storici, ma l’Orrido continua ad essere una risorsa vitale per la comunità. Le spettacolari formazioni rocciose e l’atmosfera misteriosa hanno anche ispirato scrittori come Stendhal e Johann Jakob Wetzel che ne hanno descritto la bellezza e il potere evocativo.

Dettagli pratici per la visita

L’Orrido di Bellano, facilmente raggiungibili in auto, è aperto al pubblico con orari stagionali. I biglietti di ingresso hanno un prezzo intero di  6 euro, ridotto per i bambini dai 4 ai 12 anni a 4 euro, e gratuito per i bambini sotto i 3 anni.

orridi Italia

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Lo spettacolare canyon dell’Orrido di Bellano

Canyon Rio Sass, Trentino

Nel cuore della Val di Non, il Canyon Rio Sass è visitabile dal 2001. Il percorso parte da Fondo, attraversa il canyon su passerelle e scalinate di ferro sospese sopra il fiume, per poi concludersi ai Bagni di Fondo, un antico stabilimento termale ora in disuso. La visita è guidata e presenta un dislivello di 145 metri e circa 1200 scalini, con tratti a strapiombo e punti stretti. Sono forniti caschetti di sicurezza, e la durata del percorso è di circa due ore. Lungo il cammino, si possono ammirare spettacolari pareti rocciose, grotte, cascate, fossili e una ricca vegetazione che varia dal bosco fitto a muschi e alghe che crescono sulle rocce in condizioni di scarsa luce. La bellezza selvaggia e l’emozionante esplorazione di questo luogo lo rendono un’esperienza imperdibile per gli amanti della natura e dell’avventura.

Info utili

Il punto di partenza per raggiungere il canyon è il paese di Fondo L’ingresso al Canyon Rio Sass costa 12 euro per gli adulti, 8 euro per i bambini (6-12 anni), con una tariffa famiglia di 35 euro per 2 adulti e 2 bambini. È prevista una riduzione per i gruppi di minimo 20-25 persone. L’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 6 anni. Il percorso è adatto a tutti, ma non consigliato per i bambini sotto i 3 anni e persone con vertigini o claustrofobia. Novità: un nuovo impianto di illuminazione permette di visitare il Canyon Rio Sass anche in notturna!

Lame Rosse del Lago di Fiastra, Marche

Le Lame Rosse, conosciute anche come il Gran Canyon delle Marche, rappresentano una delle meraviglie naturali più affascinanti della regione. Situate sopra il Lago di Fiastra, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, queste formazioni geologiche sorprendono per la loro unicità. Pinnacoli e torri di ghiaia, compatti grazie all’argilla e ai limi che le costituiscono, emergono in un paesaggio che sembra uscito da un mondo surreale. La loro forma a picchi frastagliati, colorati di rosso dalla roccia che li compone, ricorda i paesaggi desertici che caratterizzano altre zone del pianeta, come il Gran Canyon.

Un percorso immerso nella natura

Il percorso che conduce alle Lame Rosse inizia dal Lago di Fiastra, precisamente dalla diga. Questo sentiero di 7 chilometri, con un dislivello di circa 200 metri, è adatto a tutti, anche a famiglie con bambini o escursionisti alle prime armi. Il cammino parte su una strada sterrata e, proseguendo, si inoltra in una lecceta, un’area di bosco ombreggiato che offre una piacevole frescura durante il tragitto. Il sentiero diventa sempre più suggestivo man mano che ci si avvicina alle formazioni rocciose, alternando tratti di vegetazione rigogliosa a panorami mozzafiato sul lago e, infine, al paesaggio spettacolare delle Lame Rosse. Il tempo di percorrenza per l’andata e il ritorno è di circa tre ore, con una durata effettiva di cammino di 2 ore e 20 minuti.

Per raggiungere l’inizio del sentiero, si può parcheggiare lungo la diga del Lago di Fiastra e partire a piedi da lì. In alternativa, è possibile partire dal belvedere della Ruffella, passando per la frazione di Fiegni, sempre nel Comune di Fiastra. L’accesso alle Lame Rosse è gratuito e non è previsto alcun biglietto d’ingresso. Poiché il sentiero è in parte sterrato e in parte boschivo, è consigliato indossare scarpe da trekking.

Gola di Gorropu, Sardegna

Situata nel cuore del Supramonte, la Gola di Gorropu è uno dei canyon più profondi e spettacolari d’Europa, con pareti che raggiungono i 500 metri di altezza. Questo straordinario capolavoro naturale segna il confine tra i comuni di Urzulei e Orgosolo, nella regione montuosa della Sardegna. Con una lunghezza di circa 1,5 km, la gola si restringe in alcuni punti a soli 4-5 metri di larghezza, creando uno scenario mozzafiato che lascia senza fiato i visitatori.

La Gola di Gorropu è una meta ideale per gli amanti della natura e del trekking. Offre percorsi per tutti i livelli, da quelli più facili a quelli adatti a escursionisti esperti. L’itinerario più semplice prevede una partenza dal Campo Base Gorropu, perfetta per chi non vuole affrontare lunghi tratti di cammino. Per chi ha più esperienza, il percorso integrale attraversa la gola in tutta la sua lunghezza, offrendo una visione completa del paesaggio e una sfida fisica maggiore. Per gli escursionisti più esperti, il sentiero completo offre un’immersione totale nella bellezza naturale della zona. Un’altra opzione è quella di partire dal Ponte sa Barva, in territorio di Dorgali, che consente di esplorare la gola da un’altra angolazione.

Info pratiche

La Gola di Gorropu è visitabile da metà marzo a metà novembre, quando le condizioni meteorologiche sono più favorevoli e sicure. Si sconsiglia vivamente di visitarla durante i mesi invernali, quando il rischio di frane è maggiore e le giornate più corte limitano il tempo disponibile per l’escursione. Il biglietto d’ingresso al canyon è di 6 euro per gli adulti e 4 euro per i bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni. Per chi desidera una visita più comoda, è disponibile un servizio di trasferimento in fuoristrada da e per il Campo Base, oltre alla possibilità di scegliere se affrontare il percorso con o senza guida.

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La Gola di Gorropu è uno dei canyon più profondi e spettacolari d’Europa

Gole del Raganello, Calabria

Nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, le Gole del Raganello rappresentano una delle mete più apprezzate per gli appassionati di canyoning e avventure a contatto con la natura. Questo canyon, che si sviluppa per circa 17 km, è caratterizzato da pareti rocciose imponenti, cascate, piscine naturali e acque cristalline. È il luogo ideale per chi cerca un’esperienza immersiva nella bellezza selvaggia e incontaminata del territorio calabrese, ma è necessario essere accompagnati da guide esperte per garantirsi un’esplorazione in sicurezza.

Il percorso delle Gole del Raganello si snoda tra le creste rocciose della Timpa di San Lorenzo e della Timpa di Porace-Cassano, circondato da panorami mozzafiato che alternano il verde delle fitte foreste di faggio e quercia alla potenza dell’acqua che ha modellato il canyon nel corso dei millenni. La zona è una riserva naturale protetta, ricca di biodiversità, e ospita numerose specie animali e vegetali che trovano rifugio in questo ecosistema unico. Il canyon si suddivide in due parti principali: le Gole alte e le Gole basse, ciascuna con caratteristiche e difficoltà differenti.

Le Gole alte, conosciute anche come Gole di Barile, partono da Contrada Maddalena di San Lorenzo Bellizzi. In questo tratto, le pareti rocciose raggiungono un’altezza di 700 metri e il paesaggio si fa ancor più spettacolare, con strette gole che sembrano scontrarsi tra loro. L’itinerario è ideale per escursionisti esperti e appassionati di canyoning, che possono affrontare cascate, salti e tunnel naturali.  Le gole intermedie, un po’ più facili delle Gole alte ma comunque impegnative, sono percorse da chi cerca un’esperienza avventurosa ma accessibile. L’itinerario inizia dall’ex Ostello della Gioventù di Civita (ora trasformato in Sprar) e si sviluppa lungo il sentiero degli Oleandri, che costeggia il letto del fiume. Lungo il percorso, si attraversa l’imponente Timpa del Demanio e si possono ammirare le cascate e i rapidi che caratterizzano la zona. Questa parte del canyon è particolarmente emozionante, grazie alla portata d’acqua del torrente che rende l’escursione più impegnativa ma anche molto suggestiva.

Per le famiglie e i bambini, le Gole basse rappresentano la soluzione ideale. Questo tratto, che dura circa due ore, parte dal Ponte del Diavolo e risale il fiume, offrendo un’esperienza meno intensa rispetto alle altre zone del canyon. Il percorso è perfetto per i più piccoli, che potranno divertirsi a rinfrescarsi sotto la “Doccia del Diavolo”, una cascata naturale che rende l’esperienza ancora più piacevole e affascinante.

Come visitare le Gole del Raganello

Per una visita sicura e completa è fondamentale affidarsi a guide locali esperte. Le escursioni sono disponibili in diverse modalità, a seconda del livello di difficoltà. Le escursioni nel canyon sono possibili durante tutto l’anno, ma la stagione migliore va dalla primavera all’autunno, quando le condizioni meteo sono più favorevoli e il fiume non è troppo impetuoso.

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Le gole di Raganello

Gole dell’Alcantara, Sicilia

Le Gole dell’Alcantara sono celebri per le loro spettacolari pareti di basalto, modellate da antiche colate laviche. Il fiume Alcantara, che scorre tra queste formazioni geologiche, crea un paesaggio fresco e suggestivo. La formazione dell’alveo dell’Alcantara risale a circa 300.000 anni fa, ma l’attuale aspetto delle gole è il risultato delle colate laviche che si sono verificate negli ultimi 8.000 anni. L’acqua del fiume, con la sua percolazione attraverso la massa magmatica, ha favorito un raffreddamento rapido, creando fratture irregolari e formazioni geologiche uniche. Alcune di queste fratture, a volte caotiche, hanno dato origine a strutture prismatiche straordinarie, come quelle a “catasta di legna”, ad “arpa” e a “rosetta”. Le formazioni più regolari, verticali, a “canna d’organo”, possono raggiungere anche i 30 metri di altezza.

Attività e escursioni

Le Gole dell’Alcantara sono un paradiso per chi cerca avventure in acqua, soprattutto durante l’estate, quando è possibile praticare il body rafting. Questa attività consente di vivere il canyon direttamente dal letto del fiume, scivolando tra le formazioni rocciose . Per chi preferisce un’escursione più tranquilla, le Gole dell’Alcantara offrono diversi percorsi, adatti a tutti i livelli di difficoltà. Un’escursione base inizia al MOL Museum of Land, dove i visitatori possono scoprire la storia delle Gole tramite una moderna sala multimediale 4D. Successivamente, si scende grazie a un servizio di ascensori fino alla spiaggetta del fiume, da cui è possibile ammirare le Gole dal basso, un’esperienza affascinante che consente di apprezzare la bellezza selvaggia delle formazioni laviche. Il ritorno avviene sempre tramite ascensore, rendendo questo itinerario perfetto per famiglie e persone di tutte le età. Il percorso walking del Parco Botanico e Geologico Gole Alcantara, dopo la visita alla sala multimediale, prosegue lungo il sentiero naturalistico, che dura circa 45 minuti e consente di ammirare dall’alto la parte più suggestiva e intima delle Gole. Questo itinerario garantisce una vista panoramica straordinaria sulle formazioni rocciose e sull’ambiente circostante. Al termine del percorso, si scende nuovamente al fiume tramite gli ascensori, per osservare il canyon dal basso.

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Cosa vedere nel Canton Vallese, una Svizzera piena di meraviglie

Premiato come Best in Travel 2025, il Canton Vallese è un luogo incantato nel cuore delle Alpi svizzere che si estende dalla cima del Matterhorn (quello che in Italia chiamiano Monte Cervino) fino ai vigneti terrazzati del Rodano. Questa zona, molto amata dagli escursionisti e gli amanti della natura, offre molte attrattive tra montagne, gole vertiginose, ghiacciai e specialità locali, a partire dall’ottimo vino che viene prodotto. Il Vallese è un cantone dove il sole splende per circa 300 giorni l’anno ed è collegato all’Italia con il treno, se non si vuole viaggiare in auto. Per vivere una vera avventura tra i monti non perdete queste attrazioni.

I Castelli di Sion

La città di Sion si trova nel fondo della Valle del Rodano e due dei suoi castelli sono su due collinette scoscese che la rendono una location da fiaba medievale. Qui si può fare una bella passeggiata nella città vecchia Vielle Ville degustando le specialità locali con il vino bianco Fendant, visitare i due castelli del XIII secolo e partire per delle escursioni giornaliere lungo le bisses del Vallese, ovvero dei canali in miniatura costruiti tra il XIII e il XV secolo per irrigare i vigneti terrazzati lì intorno. Il museo d’arte valevano è all’interno del Castello di Vidomnat e di Majorie in particolare, mentre in cima c’è il Castello di Tourbuillon e la chiesa fortezza di Valere che è da visitare.

Martigny

I romani si fermarono a Martigny per attraversare il Col du St. Bernard e raggiungere l’Italia. Martigny è la città più antica del Vallese, che vanta un anfiteatro romano, vigneti terrazzati e un centro storico medievale che vale la pena visitare. C’è anche un museo d’arte ricco di opere come le sculture di Rodin, Henry Moore e altri Maestri moderni, ma non da meno è il castello del XII secolo in cima alla collina che regala anche una vista suggestiva sulla Valle del Rodano. Per gli amanti dei cani, da non perdere è Barryland, un luogo, ma anche una nursery, che celebra il San Bernardo della Svizzera con un museo dedicato che ripercorre la storia del tenero e fedele soccorritore alpino.

Sion Svizzera

Fonte: iStock

Sion in Svizzera

Zermatt e il Matterhorn

Zermatt è una località montagna ai piedi del Matterhorn completamente car free, che offre la possibilità di godere di un panorama montano mozzafiato nel più totale silenzio. Per questo viene considerata una perla delle Alpi e del Vallese, con sentieri acciottolati e caratteristiche case in legno che creano un paesaggio suggestivo. Questa meta incanta gli escursionisti, gli sciatori, ma anche le famiglie e le coppie che vogliono trascorrere un weekend romantico. Oltre a offrire una vista unica, Zermatt offre possibilità di shopping, vita notturna, strutture per sport invernali facendo divertire grandi e piccoli.

Il Passo della Furka

Gli appassionati di James Bond forse hanno notato questo luogo nel film Goldfinger del 1964, ma il Passo della Furka si trova all’estremo nord-est del Vallese ed è stato aperto nel 1867. Si snoda tra vari tornanti nella Svizzera centrale e, chi ama guidare, può percorrerlo passando per i passi del Susten e del Grimsel o sulla strada verso sud nel Canton Ticino italiano passando per il Passo della Novella, molto selvaggio e isolato. Uno dei luoghi più straordinari da visitare qui è la grotta azzurra, lunga 100 metri e scavata dentro il ghiacciaio del Rodano, all’altezza dell’Hotel Belvedere.

Il lago sotterraneo di St. Leonard

Tra Sion e Sierre c’è il lago sotterraneo navigabile più grande d’Europa, il Lago di St. Leonard che è una delle cose da vedere assolutamente nel Canton Vallese. La visita dura circa mezz’ora a bordo di una barca a remi che naviga sulle acque fresche e limpide del lago. Se si presta attenzione si possono notare alcuni pesci di grandi dimensioni

Il parco labirinto di Evionnaz

A Evionnaz, nel Basso Vallese, è possibile vedere e provare il labirinto di Evionnaz, 3 km di percorsi intricati creati da alte siepi che mettono alla prova grandi e piccoli. Questo parco, che offre uno spettacolo dal punto di vista naturalistico, fa anche divertire i visitatori che accettano la sfida, mentre ammirano installazioni artistiche.

Grotta azzurra Canton Vallese

Fonte: iStock

La grotta azzurra nel Vallese

Aletsch Arena

Il ghiacciaio dell’Aletsch è il più grande delle Alpi e offre molte attività per gli amanti della natura. Gli escursionisti possono percorrere vari sentieri come il Marliweg o Sentiero delle Fiabe per vivere le leggende e il folklore locale o visitare il lago Blausee. Il mare di ghiaccio si snoda per 20 km intorno all’Aletschhorn, la seconda vetta più alta delle Alpi Bernesi e si può raggiungere con la funivia dal borgo fluviale di Fiesch.

Goms e il ponte sospeso

Il Ponte Sospeso Goms, conosciuto anche come Hangebrucke Furgangen-Muhlebach, è un’attrazione emozionante del Canton Vallese, situato nella regione di Goms, tra i villaggi di Furgangen e Muhlebach. Si estende per 280 metri ed è alto 92 metri, realizzato con cavi di acciaio e una pedana in legno che dà la sensazione di camminare nel vuoto. Potete vederlo tutto l’anno e l’accesso è gratuito.

Leukerbad

Un borgo da fiaba a 1400 metri di altezza è Leukerbad, circondato da montagne maestose dell’Alto Vallese con rocce e pinnacoli. Le sorgenti termali di questo piccolo centro abitato sono molto famose e offrono attività per rilassarsi in coppia o in famiglia, per poi passeggiare in mezzo alla natura e godere del paesaggio naturale tra fontane, vecchie costruzioni in legno, piazzette e un viaggio tra tradizione e storia. Dal 1850, Leukerbad è raggiungibile anche con la strada, mentre prima si poteva arrivare solo percorrendo una mulattiera.

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Le terme del Trentino, per una vacanza di relax e natura

Il Trentino, con le sue oltre diecimila sorgenti d’acqua e i boschi che ricoprono più del 60% del territorio, è un rifugio perfetto per chi cerca una vacanza o una pausa di relax e benessere. In questo angolo di natura incontaminata, diversi centri termali, tra i migliori i Italia, offrono esperienze uniche, ciascuno con acque dalle straordinarie proprietà curative e percorsi benessere pensati per soddisfare le esigenze di ogni visitatore.

Terme di Levico, il benessere in riva al lago

Situate nella suggestiva cornice della Valsugana, tra i laghi e le montagne della catena del Lagorai, le Terme di Levico sono immerse nella prima destinazione certificata come sostenibile dal Global Sustainable Tourism Council. La protagonista è l’Acqua Forte, un’acqua ferruginosa unica, che scende dal Monte Panarotta, attraversando giacimenti metalliferi e arricchendosi di preziosi minerali come ferro, solfati, rame e arsenico. Grazie a questa composizione, l’acqua ha un effetto calmante sul sistema nervoso ed è indicata per il trattamento di disturbi legati allo stress, ansia e problematiche artroreumatiche, respiratorie e dermatologiche.

Le Terme di Levico offrono cure termali, ma anche percorsi dedicati al benessere, con un’ampia scelta di trattamenti olistici ideali per alleviare lo stress. È possibile praticare yoga in riva al lago, esercizi di respirazione e meditazione immersi nella natura per riscoprire il proprio equilibrio interiore. All’interno del centro termale, i visitatori possono usufruire di trattamenti esclusivi come la crioterapia elettrica, unica in Trentino, e il galleggiamento asciutto in vasca Nuvola, che permettono un’esperienza di rilassamento profondo. Completano l’offerta massaggi terapeutici, fisioterapia, ginnastica in acqua e un percorso flebologico.

Come arrivare

Le Terme di Levico si trovano a Levico Terme, facilmente raggiungibili in auto tramite la SS47 della Valsugana, con un’ampia disponibilità di parcheggi. In alternativa, è possibile arrivare in treno alla stazione di Levico Terme, da cui il centro termale dista solo pochi minuti a piedi.

Orari e giorni di apertura

Le terme sono aperte da aprile a novembre, con trattamenti dalle 7 alle 14 e l’area benessere dalle 9 alle 14 e dalle 15.30 alle 18 dal lunedì al sabato. Durante tutto l’anno è attivo il poliambulatorio specialistico e il servizio di fisioterapia. È aperto, inoltre, uno spazio dedicato al benessere con la possibilità di fare alcuni trattamenti viso e corpo.

Prezzi

I prezzi variano in base ai servizi scelti. Le cure termali possono essere effettuate in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale, quando previsto, pagando il ticket con impegnativa del medico curante. Per i trattamenti specifici, come la crioterapia e il galleggiamento in vasca Nuvola, sono disponibili tariffe singole o pacchetti personalizzati.Per quanto riguarda i pacchetti benessere, un percorso personalizzato di 120 minuti ha un costo di 150 euro; il percorso che include bagno all’acqua termale, massaggio relax e un prodotto della linea Minerals Thermal Essence dura 75 minuti e costa 90 euro; oppure esiste il Thermal Break 3 giorni (240 euro) e Thermal week 6 giorni (420 euro).

Terme di Vetriolo: benessere in alta quota

A 1500 metri di altitudine, tra le imponenti montagne del Lagorai, le Terme di Vetriolo sono la stazione termale più alta d’Europa. Immersi in un paesaggio di grande bellezza e silenzio, questo centro è il rifugio ideale per chi cerca un completo relax, unendo i benefici dei trattamenti termali alla purezza della natura circostante. Le terme utilizzano un’acqua termale unica in Italia, ricca di minerali e particolarmente indicata per la salute e il benessere.

Lo stabilimento offre un’ampia gamma di trattamenti curativi, tra cui la balneoterapia, immersioni in acqua termale dalle proprietà rigeneranti; cure inalatorie, come inalazioni e aerosol, ideali per il sistema respiratorio; irrigazioni vaginali per la salute intima; massaggi e massofisioterapia personalizzati per alleviare tensioni muscolari.

Accanto ai trattamenti termali, le Terme di Vetriolo dispongono di una piscina con acqua non termale, un percorso Kneipp, una zona solarium e un giardino alpino.

Come arrivare

Le Terme di Vetriolo si trovano a breve distanza da Levico Terme, raggiungibili in auto attraverso strade panoramiche ben segnalate. Per chi arriva in treno, la stazione più vicina è Levico Terme, da cui si può proseguire in taxi o navetta.

Periodo di apertura e prezzi

Lo stabilimento tendenzialmente è aperto da maggio a ottobre, con orari che variano in base alla stagione e alla tipologia di trattamenti. Si consiglia di verificare gli orari aggiornati direttamente con la struttura. Anche i prezzi dei trattamenti variano, con la possibilità di acquistare pacchetti specifici per soggiorni prolungati o trattamenti singoli.

Terme di Rabbi, tra boschi e cascate nel Parco dello Stelvio

A 1200 metri di altitudine, nel cuore incontaminato del Parco Nazionale dello Stelvio, le Terme di Rabbi offrono un’esperienza unica di benessere e rigenerazione. Circondate dalla Val di Rabbi, famosa per le spettacolari Cascate di Saent e i monumentali larici secolari a quasi 2000 metri, queste terme rappresentano un’oasi di quiete, ideale per chi cerca ristoro fisico e mentale. L’acqua che sgorga dal Gruppo Ortles-Cevedale è particolarmente ricca di anidride carbonica, una caratteristica che la rende unica per i trattamenti terapeutici.

L’acqua termale di Rabbi è utilizzata infatti per una varietà di trattamenti grazie ai suoi effetti benefici sul corpo. Indicata per il trattamento di malattie artroreumatiche, vascolari, otorinolaringoiatriche, gastrointestinali e stati anemici sia per bambini che per adulti, può essere assunta come bevanda o utilizzata in bagni, aerosol e percorsi flebologici. Rinomata per la sua efficacia, l’acqua di Rabbi fu elogiata persino da Maria Teresa d’Austria, che la definì “un elisir naturale” nel XIX secolo.

Le Terme di Rabbi abbinano ai tradizionali trattamenti termali nuove esperienze di park therapy: camminate a piedi nudi nei boschi, abbracci agli alberi, e sessioni di movimento armonico e respirazione guidate da esperti olistici, il tutto immersi nella natura. La struttura offre anche una Stanza del sonno per allenare la mente a un riposo profondo e rigenerante, garantendo un’esperienza completa di benessere.

All’interno del centro si trova un’area wellness con una vasca rigenerante, un percorso Kneipp, bagni alle erbe, e un’area dedicata a massaggi e trattamenti estetici.

Come arrivare

Le Terme di Rabbi sono facilmente raggiungibili in auto, con parcheggi disponibili nelle vicinanze. Per chi arriva in treno, la stazione più vicina è Malé, da cui si può proseguire con servizi di autobus o taxi.

Orari e giorni di apertura

Le Terme di Rabbi sono aperte da maggio a settembre. L’area dedicata alle cure è accessibile dal lunedì al sabato, sia al mattino dalle 8.30 alle 11.30, sia nel pomeriggio dalle 16 alle 19. Per chi invece preferisce l’area benessere, gli orari sono leggermente diversi, con apertura dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19, sempre dal lunedì al sabato. Un’opportunità speciale è l’apertura serale il venerdì, dalle 18 alle 21, per concludere la settimana in pieno relax – in questo caso, è necessaria la prenotazione e un numero minimo di partecipanti. Anche il mercoledì offre una formula particolare, con orario continuato dalle 10 alle 16, sempre su prenotazione e con un numero minimo di presenze.

Prezzi

Alle Terme di Rabbi, l’offerta di trattamenti è strutturata per combinare il potere terapeutico dell’acqua termale con rituali di benessere. Tra i pacchetti disponibili, il Pacchetto Aria e Fresco Respiro, di un giorno, a 36 euro, include un consulto medico, una degustazione dell’acqua termale, un trattamento di inalazione, un aerosol, una doccia nasale, mascherina o forcella, e una tisana per completare il rituale di benessere. Lo stesso pacchetto ampliato sui tre giorni costa 124 euro. Il percorso di benessere Pacchetto Remise en Forme offre sei giorni di cure idropiniche e trattamenti per rivitalizzare l’apparato muscolo-scheletrico, ideale per chi soffre di dolori articolari, al prezzo di 382 euro.

Il percorso Thermal Spa, che include tre aree relax, due interne e una esterna, riservato a chi ha almeno 14 anni, prevede la visita medica gratuita e facoltativa: le opzioni di ingresso variano per durata e prezzo: al mattino (9-12) a 30 euro, al pomeriggio (14-17) a 35 euro, e la sera (17-20) costa 40 euro. Il venerdì sera  Benessere sotto le Stelle, con tre ore di relax e un aperi-cena, costa 40 euro. Il mercoledì l’Alpine Day Spa ha un costo di 79 euro con un aperi-pranzo salutare in giardino.

Terme Val Rendena, relax outdoor ai piedi delle Dolomiti di Brenta

A pochi chilometri da Pinzolo e Madonna di Campiglio, il Borgo Salute – Terme Val Rendena sorge all’interno di antichi edifici incorniciati dallo splendido paesaggio delle Dolomiti di Brenta. Qui l’acqua oligominerale ferruginosa, che sgorga dalla fonte di Sant’Antonio, viene utilizzata per trattamenti respiratori e vascolari. Le Terme Val Rendena impiegano quest’acqua sia come bibita, sia per aerosol, bagni e idromassaggi, sfruttandone le proprietà benefiche.

Il Borgo Salute partecipa anche al programma Dolomiti Natural Wellness, un insieme di attività che invita a scoprire il benessere nella natura del Parco Adamello Brenta. Tra le proposte, pensate per migliorare movimento, respirazione e meditazione, ci sono i percorsi a piedi nudi (barefoot trail), l’abbraccio degli alberi (tree hugging) e il natural Kneipp nell’acqua fresca del fiume Sarca.

All’interno delle Terme, l’area spa relax e detox offre saune, bagno turco e piscina, insieme a un’ampia selezione di trattamenti e pacchetti pensati per il benessere e la remise en forme.

Come arrivare

In auto: dall’autostrada A22, prendere l’uscita di Trento Sud. Seguire le indicazioni per Trento centro, quindi imboccare la SS45bis in direzione Riva del Garda/Val Rendena. Proseguire verso Sarche e prendere lo svincolo per Madonna di Campiglio. Continuare lungo la strada statale 237, superare Spiazzo Rendena e, dopo circa 3 km, si arriva a Caderzone Terme, sede del Borgo Salute – Terme Val Rendena.

Per chi viaggia in treno, la stazione ferroviaria di Trento (sulla linea FS Verona-Brennero) è il punto di arrivo più comodo. Dalla stazione, le corriere di Trentino Trasporti partono a pochi metri di distanza e collegano Trento con Caderzone Terme. Gli orari delle corse sono disponibili sul sito di Trentino Trasporti.

Periodo di apertura e orari

Il centro estetico è aperto tutto l’anno, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 19. Il centro benessere invece, che include piscina, sauna, bagno turco, caldarium, grotta del sale, docce emozionali e zona relax è aperto dalla primavera a novembre, con date da verificare. L’accesso dei bambini nella Baby wellness ha orari dedicati.

Prezzi

L’ingresso al centro benessere per adulti varia a seconda della durata e costa 22-24 euro per due ore, a seconda di bassa o alta stagione; 28- 32 euro per tre ore e 32-36 euro per più tempo. I bambini pagano 6 euro dai 3 ai 10 anni e 10 euro dagli 11 anni. Sono disponibili pacchetti a seconda delle esigenze e c’è la possibilità di noleggiare accessori come telo, accappatoio e ciabatte.

terme trentino

Fonte: ph Ronny Kiaulehn

Uno dei trattamenti pensati per il benessere e la remise en forme

Terme di Pejo, benessere naturale nel Parco dello Stelvio

Le Terme di Pejo, incastonate nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio a un’altitudine di 1400 metri, offrono un’esperienza unica di benessere alpino. Le sorgenti termali nascono ai piedi del Monte Viòz, che svetta a 3600 metri, e danno vita a tre diverse fonti dalle proprietà specifiche. La Fonte Alpina, leggermente oligominerale, è apprezzata per le sue proprietà diuretiche e leggere; l’Antica Fonte, invece, presenta un’acqua medio minerale e ricca di ferro, ideale per trattamenti mirati a supportare chi soffre di anemia. Infine, la Fonte Medio Minerale, con la sua acqua effervescente naturale, ha un alto contenuto di anidride carbonica, benefica per l’apparato digestivo, il fegato, il trattamento della calcolosi biliare e per contrastare l’ipercolesterolemia.

Le proposte wellness delle Terme di Pejo sono pensate per offrire un’esperienza di totale relax, abbinando trattamenti rigeneranti ai benefici della natura incontaminata del Parco dello Stelvio. Un’oasi di tranquillità dove il benessere si vive come un percorso olistico, favorendo il riequilibrio psico-fisico e un coinvolgimento sensoriale profondo. Il centro termale include un’area wellness direttamente collegata a uno spazioso solarium, una zona fitness, una piscina, e spazi dedicati ai massaggi e ai trattamenti di bellezza. La linea cosmetica impiegata nei trattamenti è arricchita dalle proprietà lenitive dell’acqua della Fonte Alpina e da estratti di piante locali, per un benessere che integra l’energia della natura del territorio.

Come arrivare

Per raggiungere le Terme di Pejo, in auto si può arrivare facilmente dall’autostrada A22. Chi proviene da sud, esce a Trento Nord, mentre chi arriva da nord può uscire a S. Michele all’Adige. Da lì, si prosegue in direzione di Cles, Val di Non e Passo Tonale, fino a raggiungere la Val di Peio. Per chi proviene da Bergamo o Brescia, si percorre la statale 42, seguendo la SS42 del Tonale fino in Val di Peio.

In treno, si può arrivare alla stazione di Trento, per poi proseguire con la ferrovia Trento-Malè-Marilleva, fino alle stazioni di Malè o Marilleva 900. Da qui, si prosegue con il servizio di pullman di linea Trentino Trasporti fino a Pejo.

Giorni e orari

Le terme sono aperte durante il periodo invernale, con orari che variano durante le festività. Durante il periodo natalizio, il centro termale è operativo nei giorni del 6, 7, 8, 10 e 12 dicembre 2024, dalle 16 alle 19, con accesso a massaggi, trattamenti estetici e area wellness in questa fascia oraria. Dal 18 al 25 dicembre, l’orario si estende leggermente, permettendo l’accesso alla reception e alle cure termali, oltre che ai massaggi e alla piscina, dalle 15 alle 19. Durante il periodo delle festività principali, dal 26 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, le terme aprono tutti i giorni dalle 9 alle 19, con cure termali disponibili dalle 9 alle 12 e nel pomeriggio. L’area piscina, fitness e wellness è organizzata in turni: i primi quattro turni sono programmati dalle 10 alle 19.45, mentre in alcune serate speciali (28, 30 dicembre; 1, 3, e 5 gennaio) è possibile accedere fino alle 22.15.

Dal 7 gennaio al 30 marzo 2025, il centro termale ritorna a un orario settimanale regolare. Da lunedì a sabato, la reception è aperta dalle 11.00 alle 19.00, con orario ridotto la domenica, dalle 14 alle 19. La piscina e l’area wellness seguono orari specifici, con alcune giornate che prevedono turni pomeridiani e altre giornate con orario continuato fino alle 19.

Prezzi

I costi variano a seconda dei trattamenti e servizi. L’ingresso alla piscina costa 10 euro, ridotto per i bambini; l’area wellness ha un costo di 30 euro, mentre il pacchetto piscina e wellness prevede un ingresso singolo a 40 euro. E cure termali hanno un costo dai 30 agli 80 euro e poi ci sono diversi pacchetti per il benessere e la cura del corpo.

terme trentino pejo

Fonte: Terme di Pejo

La sala relax delle Terme di Pejo

Terme di Comano, tra il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta

Tra le imponenti vette delle Dolomiti di Brenta e il clima mite del Lago di Garda, le Terme di Comano rappresentano la destinazione ideale per una pausa di benessere. Rinominato in tutta Europa per la sua eccellenza nel trattamento della pelle e delle vie respiratorie, il centro offre un’ampia gamma di percorsi giornalieri, trattamenti benessere, attività fitness e Natural Wellness immersi nel verde del Parco Termale.

Situate nella Valle di Comano, un’area protetta nella Riserva della Biosfera delle Alpi di Ledro e della Judicaria, riconosciuta dall’UNESCO, le terme offrono un’esperienza rilassante, lontano dal caos quotidiano, a ritmi lenti e naturali. Il cuore dell’intera proposta di Terme di Comano è l’acqua bicarbonato-calcio-magnesiaca, che sgorga naturalmente a una temperatura costante di 27°C. Questa acqua millenaria, già conosciuta dai Romani, è rinomata per le sue straordinarie proprietà benefiche, in particolare per la pelle, grazie anche al suo microbiota naturale.

L’acqua è la base del Metodo Comano, un approccio innovativo sviluppato dalle terme che unisce il potere curativo dell’acqua termale, l’esperienza medica, la ricerca scientifica e l’utilizzo di cosmetici specifici della linea Terme di Comano Skincare, per un benessere globale che si prende cura della persona a 360 gradi.

Il Parco Termale, un’area di 14 ettari di biodiversità, è il cuore pulsante delle attività proposte, che includono percorsi sensoriali guidati con i Natural Wellness Trainer, yoga in volo, nordic walking, forest bathing, mindful walking e molte altre esperienze pensate per stimolare il corpo e la mente.

A completare l’offerta c’è il centro benessere delle Terme di Comano, specializzato in percorsi benessere giornalieri, trattamenti estetici e massaggi. Gli ospiti possono anche rilassarsi nella Thermal Spa del Grand Hotel Terme di Comano, un’area di 3500 mq dedicata al relax totale, e affidarsi al centro sanitario Comano Med, con oltre trenta specialisti pronti a prendersi cura della salute degli ospiti.

Fonte: Ufficio stampa

L’acqua delle Terme di Comano è rinomata per il trattamento della pelle e delle vie respiratorie,

Come arrivare

Per raggiungere le Terme di Comano in auto, si prende l’autostrada del Brennero – A22 uscita Trento Nord o Sud; al casello prendere la direzione Madonna di Campiglio e in 30 km si raggiungono le Terme di Comano. Da Brescia è consigliata la SS del Caffaro (km 100). In treno, si arriva alla stazione di Trento, dove è possibile prendere un autobus diretto per Comano Terme, grazie al servizio di trasporto pubblico della Trentino Trasporti.

Orari di apertura

Le Terme di Comano seguono un’apertura stagionale, con la stagione principale che va da aprile a novembre, e un’ulteriore apertura invernale generalmente prevista da metà dicembre a metà gennaio. Il poliambulatorio specialistico, dove è possibile effettuare visite ed esami diagnostici, è invece attivo tutto l’anno, su appuntamento.

Prezzi

I prezzi variano a seconda del trattamento e del pacchetto: l’ingresso di una intera giornata alla Thermal SPA con wellness lunch costa da 85 euro a persona; tutti i venerdì ingresso intera giornata alla Thermal SPA per 2 persone con pranzo ha un prezzo scontato di150 euro a coppia; il percorso antiossidante e antismog per le vie respiratorie costa 40 euro.

Terme Dolomia: rigenerarsi nelle Dolomiti di Fassa

Le Terme Dolomia sono incastonate nello straordinario paesaggio delle Dolomiti di Fassa, un’area che ospita la comunità ladina, strettamente legata alle proprie tradizioni culturali e linguistiche. In questo angolo di Trentino sgorga l’unica sorgente sulfurea della regione, la sorgente Alloch, da cui proviene un’acqua dalle straordinarie proprietà curative. La composizione dell’acqua è sulfureo-solfato-calcico-magnesiaca-fluorata, con una temperatura costante di 9,5°C durante tutto l’anno e una portata che resta stabile nel tempo.

L’unione del potere curativo dell’acqua termale e l’ambiente naturale della Val di Fassa fanno delle Terme Dolomia un luogo perfetto per il benessere fisico e mentale. Oltre ai trattamenti termali, sono offerte attività all’aperto per stimolare il benessere psicofisico, come esercizi di Qi Gong, passeggiate e brevi escursioni in e-MTB, per un contatto diretto con l’energia della natura che rafforza le difese immunitarie. L’area wellness con piscina è il cuore del centro benessere, dove si offrono massaggi rilassanti e trattamenti estetici.

Come arrivare

Le Terme Dolomia sono facilmente raggiungibili sia in auto che con i mezzi pubblici. In auto, il punto di riferimento principale è l’Autostrada A22 del Brennero, che collega Trento e l’Austria. Per chi proviene da nord, si esce al casello di Bolzano e si prosegue verso Pozza di Fassa, mentre chi arriva da sud deve uscire a Egna-Ora e seguire le indicazioni per la Val di Fassa. Da qui, si percorrono circa 50 chilometri per arrivare alle terme.

Per chi preferisce il treno, la stazione ferroviaria di Trento è il punto di arrivo più comodo. Da Trento, è possibile prendere un taxi o utilizzare la linea 101 degli autobus della Trentino Trasporti, che collega la città alle Terme Dolomia.

Periodo di apertura

Le Terme Dolomia seguono un orario stagionale, che varia a seconda del periodo dell’anno. Nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno e dicembre, il centro termale è aperto dal lunedì al sabato con orario 9 – 12 e 15 – 19. La domenica, invece, è chiuso.

Durante i mesi di luglio e agosto, il centro termale è aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19, offrendo orari continuativi. Infine, nei mesi di settembre e ottobre, l’orario di apertura torna ad essere dal lunedì al sabato con la consueta divisione tra 9 – 12 e 15 – 19, mentre la domenica resta chiuso. Per i mesi di aprile e maggio, si consiglia di contattare la segreteria termale per confermare eventuali variazioni nell’orario di apertura.

Prezzi

I trattamenti sono diversi e hanno costi molto vari, alcuni convenzionati con il SSN. Esistono anche diversi pacchetti e percorsi, con diverse promozioni stagionali. Ad esempio, il pacchetto Relax di 3 o 6 giorni, al costo di 290 euro, include una visita medica termale, cure idropiniche e una serie di trattamenti rigeneranti come il bagno Rasul alle argille, percorsi in grotta termale, massaggi rilassanti con oli essenziali, trattamenti con fango e erbe medicinali, oltre a un massaggio riequilibrante e l’accesso alla piscina termale riabilitativa. Il pacchetto Benessere Mamma, al prezzo di 190 euro per 3 giorni, offre una serie di trattamenti pensati per la futura mamma; il pacchetto Rivitalizzazione e Relax Corpo e Mente, al prezzo di 460 euro per 6 giorni, combina trattamenti termali e massaggi rilassanti per rigenerare corpo e mente.

terme trentino

Fonte: Terme Dolomia

Terme Dolomia, la piscina esterna
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Geyser Strokkur, Islanda: come arrivarci e cosa vedere nei dintorni

È una di quelle tappe imprescindibili se si programma una vacanza in Islanda, stiamo parlando del Geyser Strokkur, senza ombra di dubbio tra i più famosi (se non il più celebre) di questo Paese affascinante e ricco di cose da scoprire.

Il nostro viaggio ci porta nella regione geotermica che si trova nell’area sud – occidentale dell’Islanda, vicino al fiume Hvità. Un luogo in cui la natura regala meraviglia agli occhi di chi vi arriva e che non manca mai di offrire il suo spettacolo: infatti questo geyser naturale erutta con una frequenza abbastanza regolare.

Arrivare qui non è difficile e, oltre al Geyser Strokkur, vi sono tantissime altre cose da vedere in questa area, meraviglie che solo una terra come l’Islanda, situata in una delle zone più a nord dell’Europa, riesce a restituire. Una terra fatta di paesaggi unici, cesellata dalla natura, una terra selvaggia in cui ogni elemento si mostra in tutta la sua maestosa bellezza.

Geyser Strokkur, tutto quello che devi sapere

Immaginatevi di assistere a un’esplosione: dalla terra si vedono comparire prima delle bolle e poi l’acqua si innalza come un pinnacolo verso il cielo, offrendo allo sguardo uno spettacolo di rara bellezza. Ed è quello che si può vivere andando a visitare il Geyser Strokkur, che si trova nella valle di Haukadalur, una zona geotermale molto attiva e famosa. Qui si trova anche Geysir, di grandi dimensioni e talmente celebre che pare essere stato lui a dare il nome a tutte le altre sorgenti di acqua bollente simili nel mondo.

Geyser Strokkur in Islanda

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Geyser Strokkur, uno dei luoghi più amati in Islanda

Infatti, geyser sembrerebbe derivare da Geysir, la cui etimologia può essere fatta risalire a gjósa, che si traduce in italiano con eruttare. I suoi getti arrivavano a raggiungere anche i sessanta metri, se ne parla al passato perché – nonostante sia ancora in attività – questa risulta essere molto irregolare.

A poca distanza, in un paesaggio che presenta stagni d’acqua e terra, si trova Strokkur. Lui, a differenza del vicino più grande, erutta in maniera molto regolare, in genere con una pausa che può variare dai 4 agli 8 minuti. Pare che la colonna d’acqua che fuoriesce con forza e grande potenza dal suolo possa arrivare a raggiungere i 30 metri d’altezza.

Quest’area è davvero spettacolare: mentre si passeggia sembra di essere in un sogno; infatti, dalla terra e dalle pozze d’acqua si sprigiona il fumo e l’effetto è stupefacente e incredibile. C’è anche un punto più alto che, se raggiunto, regala un panorama indimenticabile.

Nei pressi dell’area si trova un comodo parcheggio di grandi dimensioni. Oltre a questo, lì accanto vi sono un grande negozio di souvenir realizzato in maniera sostenibile e poi un ristorante, un hotel e qualche altra attività.

Come arrivare al Geyser Strokkur

Arrivare al geyser Strokkur per visitare tutta questa area è abbastanza semplice, infatti la distanza che lo separano dalla capitale dell’Islanda, ovvero Reykjavík è irrisoria: solamente 105 chilometri.

Esistono, però, anche altre mete che sicuramente verranno inserite nelle varie tappe di viaggio e che sono molto più vicine. Ad esempio, Gullfoss (una favolosa cascata che è tra le più celebri del Paese) dista solamente 10 chilometri, mentre il parco nazionale del Thingvellir è lontanto circa 60 chilometri. Si può arrivare in automobile, magari noleggiandone una, oppure con un tour turistici organizzati.

Parco nazionale del Thingvellir

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Parco nazionale del Thingvellir in Islanda, tappa di viaggio insieme al Geyser Strokkur

Cosa vedere nei dintorni: il Cerchio d’Oro

Chi decide di programmare una visita dell’Islanda lo sa, esisteno una serie di tappe nella zona sud – occidentale che vanno a comporre quello che si chiama Cerchio d’Oro: un affascinante percorso turistico che vale la pena fare attraverso il Paese. Si snoda lungo 300 chilometri e parte proprio dalla capitale per raggiungere diverse tappe, di cui le tre più importanti sono quelle già menzionate: il Geyser Strokkur, il parco Nazionale Thingvellir e la cascata Gullfoss, luoghi meravigliosi che, per la loro unicità e per le emozioni che regalano con i loro paesaggi, sono davvero imperdibili.

Tra le destinazioni da raggiungere, quindi, c’è il parco Nazionale Thingvellir. Si tratta di un’area naturale protetta che, da una ventina d’anni, fa parte dei Patrimoni dell’umanità Unesco: qui la natura regala scenari meravigliosi, si tratta di un luogo importante non solo poiché sorge su una frattura causata dalla deriva dei continenti, ma anche perché qui riecheggia la storia, basti pensare che si può ammirare la bandiera che segna il luogo in cui è nato il primo parlamento islandese, ovvero l’Althing, nel 930.

Un’altra tappa imprescindibile del Cerchio d’Oro è la cascata Gullfoss, che si trova lungo il percorso del fiume Hvìtà: caratterizzata da un doppio salto (di 11 e 21 metri), si può raggiungere in maniera molto semplice con due sentieri agevoli e immersi in un’ambiente spettacolare.

Per chiudere il cerchio non può mancare il Geyser Strokkur e tutta l’area circostante compreso il celebre Geysir. Ovviamente partendo da Reykjavík, la capitale.

Gullfoss, cascata in Islanda

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Islanda: oltre al Geyser Strokkur vale la pena visitare la cascata Gullfoss

L’Islanda è una terra ricca di bellezze e di tanti tesori che si svelano a poco poco, è un luogo in cui la natura si mostra in tutta la sua straordinaria potenza, selvaggia e ammaliante. Un luogo tutto da scoprire, magari partendo proprio da una delle tappe di viaggio più famose: Geyser Strokkur.

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Vacanze avventura, lo spettacolare Canyon Matka nella Macedonia del Nord

C’è un luogo nella Macedonia del Nord in cui la natura e la mano dell’uomo hanno creato uno scenario suggestivo. Un luogo in cui la roccia si getta a capofitto e in maniera verticale verso l’acqua, in cui la storia palpita e il verde delle piante regala un contrasto meraviglioso. Si tratta del Canyon Matka, si trova a poca distanza dalla capitale, ed è un’oasi di pace e bellezza tutta da scoprire.

I Balcani regalano tantissimi posti spettacolari, uno di questi è proprio il Canyon Matka nella Macedonia del Nord che si sviluppa si 5mila ettari e dove si può ammirare, tra le tante cose, anche un grandissimo lago artificiale che pare essere tra i più antichi dello stato.

Tutto quello che c’è da sapere su questo luogo: cosa vedere e quando vale la pena visitarlo.

Canyon Matka, il posto da sogno nella Macedonia del Nord

C’è un bellissimo lago, ma anche una gola vertiginosa, grotte, piante e animali. E poi ci sono edifici che hanno una storia antica e che sono stati realizzati nel periodo Medievale. Siamo nel Canyon Matka, un luogo di impareggiabile bellezza che si trova nella Macedonia del Nord a circa una quindicina di chilometri dalla capitale di questo stato europeo: Skopje.

La natura è la protagonista assoluta, ma non manca la mano dell’uomo che è stata capace di plasmare il luogo rendendolo ancora più affascinante. Vale la pena visitare i monasteri che si trovano qui: sono quattro, anche se si dice che nel passato ve ne fossero più di 80. Ad esempio Sveti Andrea si trova sul lago Matka e pare che la sua realizzazione possa essere fatta risalire al 1389. San Nicola Shishovski, invece, è su una scogliera e da lì si gode di un bellissimo panorama, non si conosce la data di edificazione. È del XIV secolo, invece, quello di Matka (o Santa Madre di Dio).

Cosa fare nel Canyon Matka in Macedonia del Nord

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Cosa si può fare nel Canyon Matka in Macedonia del Nord

Un’altra attrazione irresistibile la offrono le grotte: tra le più celebri vi sono Vrelo, Krshtalna e Ubava. La grotta di Vrelo si trova sulla riva del fiume e custodisce favolose stalattiti, tra cui una molto grande al centro. Vi sono anche due laghi di diverse dimensioni. Non si conosce la profondità di questa cavità, ma viene ritenuta tra le più profonde in Europa.

Un altro aspetto non indifferente di questo luogo è la grande varietà di specie animali e vegetali che si possono incontrare, basti pensare che molte piante sono endemiche (circa il 20 per cento) e quindi le si possono ammirare solamente nel Canyon Matka. Da non dimenticare, poi, le oltre 77 tipologie di farfalle. Un vero posto per sognare, vicinissimo alla capitale, per vivere un’avventura indimenticabile e per scattare foto che resteranno per sempre tra le cartoline di viaggio più preziose.

Cosa fare nel Canyon Matka

Tra foresta, roccia ed acqua. Tra natura, storia e mano dell’uomo. Il Canyon Matka è tutto questo ma è soprattutto un luogo da esplorare e da scoprire per catturare un po’ della sua bellezza. È il posto adatto da raggiungere se si ama fare trekking, oppure per una gita in barca per osservare dall’acqua la straordinaria bellezza del canyon. Per i viaggiatori più sportivi, poi, non si può non provare a fare un giro in canoa per scoprire in maniera autonoma i dintorni. I più temerari, invece, potrebbero pensare a un bagno ma – attenzione – si dice che l’acqua sia davvero fredda.

Ovviamente si devono conoscere i monasteri e la suggestiva grotta di Vrelo, per poter dire di aver davvero visitato questo luogo.

Come raggiungere il Canyon Matka in Macedonia del Nord

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Come raggiungere e quando il Canyon Matka in Macedonia del Nord

Come raggiungere il Canyon Matka

Il Canyon Matka è anche molto semplice da raggiungere, vista la vicinanza con il centro di Skopje, la capitale della Macedonia del Nord.

Si può arrivare in questo luogo meraviglioso e dove vivere una fantastica avventura in auto, in taxi oppure anche con gli autobus e il periodo migliore per farlo è al di fuori dell’alta stagione, magari nei mesi tardo primaverili o in autunno, perché in estate si possono incontrare davvero molti turisti.  Ci si impiega circa una trentina di minuti a raggiungere questa perla, per una gita indimenticabile.

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Puglia, il mistero della foresta pietrificata

C’è un segreto prezioso che si nasconde nel mare pugliese, una foresta che sembra uscita dalla fantasia per trasformarsi in realtà. Siamo a Torre Ovo e guardiamo la meraviglia del mare pugliese, ci troviamo vicini alla frazione di Campomarino del comune di Maruggio, dove la meraviglia non solo la si può osservare sopra la superficie dell’acqua, ma anche sotto, dove si nasconde una foresta pietrificata, dall’aspetto suggestivo e misterioso.

Un luogo in cui la bellezza della natura circostante si mescola alla storia, che emerge tra reperti di epoche del passato che si intrecciano tra loro, ma anche alle meraviglie che si nascondono a poco profondità sotto il livello dell’acqua e che vale la pena scoprire programmando una vacanza in questo luogo dalla bellezza impareggiabile che si trova nel Sud Italia: il mistero della foresta pietrificata in Puglia, tutta da scoprire.

La foresta pietrificata in Puglia, dove si trova

Ci troviamo in un territorio che si trova tra Campomarino di Maruggio e Torricella, un posto di confine e di impareggiabile bellezza, che si affaccia sul Mar Ionio. Uno scenario affascinante, in cui la natura e i reperti del passato diventano gioielli da scoprire. Nella zona, ad esempio, si trovano le suggestive Dune di Campomarino che si estendono per 41 ettari e con un’altezza che arriva fino ai 12 metri.

Campomarino di Maruggio, il parco dunale lì vicino la Torre Ovo

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Campomarino di Maruggio, il parco dunale lì vicino la Torre Ovo: nello stesso mare la foresta pietrificata

Poco distante da qui, ma nello stesso mare, a Torre Ovo, nell’acqua che si estende verso l’orizzonte, si cela un segreto magnifico. Una foresta pietrificata sotto il mare, tra i cinque e i sette metri di profondità, nella baia su cui si affaccia la torre di guardia. A osservare nelle profondità marine si scorgono rocce calcaree le cui forme sembrano ricreare quelle dei tronchi degli alberi. L’estensione di questa prateria pietrificata, conosciuta anche come foresta fossile, è di circa 800 metri.

Ma come ha potuto crearsi una simile bellezza? Una cosa è certa, quella sul fondale non è una vera foresta, ma è il rusltato della “mano della natura” che ha creato qualcosa di straordinario.

Il mistero della foresta pietrificata

Una risposta certa su come si è formato questo tesoro sottomarino non c’è, ma è certo che il mare lo custodisca ormai da tantissimi anni. La foresta pietrificata, infatti, oltre a essere rara pare poter essere stata realizzata dai gasteropodi durante il Pleistocene, scavando le proprie tane.

Un’intervista su Telerama riporta il fatto che si tratta di sedimenti che hanno formato “il calco di una tana”, che potrebbe essere stata realizzata da un crostaceo di grandissime dimensioni.: una volta che il buco è rimasto vuoto, questo potrebbe essersi riempito di sedimenti. Poi l’erosione avrebbe lasciato questi sedimenti, eliminando il “calco”. Oppure potrebbe essere il risultato del lavoro e delle tane di conchiglie bivalvi o gasteropodi che vivevano sul fondo del mare.

Quello che è certo è che la foresta pietrificata nasce da un lavoro che è durato migliaia di anni, che ha dato vita a uno spettacolo unico al mondo e che è visibile non solo per i sub esperti, ma anche per chi ha voglia di fare una piccola esplorazione sottomarina.

Cosa vedere nei dintorni della foresta pietrificata

La Puglia è uno scrigno di tesori di incomparabile bellezza e Torre Ovo è uno di quelli. In una gita alla scoperta della foresta pietrificata deve essere inserita anche questa costruzione datata 1473, realizzata per difendere questo luogo dagli attacchi dei Saraceni. Edificio affascinante, si affaccia a picco sul mare da un’altezza di 15 metri.

E poi, oltre alle Dune di Campomarino, si può ammirare il piccolo comune di Maruggio (di cui Campomarino è la frazione sul mare): un borgo medievale salentino, con il suo bellissimo centro storico, le architetture religiose, le costruzioni militari (Torre Ovo), i suoi palazzi e gli edifici rurali.  Senza dimenticare i suoi prodotti tipici che sono un’esplosione di gusto e sapori.

Maruggio, borgo vicino a quel mare dove c'è la foresta pietrificata in Puglia

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Maruggio, comune vicino al mare dove c’è la foresta pietrificata in Puglia
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Miracolo a Dubai: il giardino più grande del mondo è qui

C’è un giardino che è un vero e proprio sogno a occhi aperti, un luogo in cui prendono forma villaggi, cuori giganteschi, aeroplani, animali e in cui la realtà supera la fantasia. Tutto è stato realizzato con i fiori e le piante e il colpo d’occhio è favoloso, multicolore e spettacolare.

Siamo a Dubai, terra in cui lo stupore è di casa, dove i palazzi arrivano a toccare il cielo e l’ingegno dell’uomo si mostra in tutta la sua incredibile tecnica. Qui c’è un giardino enorme, che accoglie i visitatori e li fa immergere in una fiaba, un luogo fantastico che è anche un’esplosione di colori e natura.

Benvenuti al Dubai Miracle Garden, il giardino di Dubai che ospita 150 milioni di fiori e si sviluppa su un’area di 72mila metri quadrati.

Dubai Miracle Garden, tutto sul giardino più grande (e magico) del mondo

Passeggiare per il Dubai Miracle Garden significa fare il pieno di stupore e meraviglia: siamo a Dubai negli Emirati Arabi e questo luogo fatto di fiori e piante naturali è considerato il più grande al mondo. Ci si imbatte, ad esempio, in una donna che galleggia nell’aria: è la Floating Lady, i cui capelli ricadono verso il terreno, così come l’abito realizzato con meravigliose petunie rosse. Oppure si può fare la conoscenza di un grande orsacchiotto e misurare il tempo con un gigantesco orologio floreale di 15 metri: i disegni cambiano in base alla stagione ed è fatto con fiori e piante.

Dubai Miracle Garden: il grande orologio

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Dubai Miracle Garden: il maestoso orologio

Un’altra attrazione imperdibile è l’aeroplano ricoperto da fiori e piante: si tratta dell’iconico Airbus A380 a due piani di Emirates, realizzato a grandezza naturale su cui vi sono più di 500mila fiori e piante.

E poi vi sono bellissime figure e casette che si specchiano nell’acqua del Lake Park, zona in cui i colori e i contrasti sono meravigliosi, ma non mancano un campo di girasoli, un punto panoramico da cui ammirare tutta la meraviglia di questo giardino a Dubai, un Heart Tunnel in cui ci si muove tra cuori e fiori, senza dubbio il punto più romantico di tutti, e le zone coperte da ombrelli colorati dove passeggiare o sedersi.

Per rilassarsi durante la visita ci sono apposite aree salotto intorno al Lake Park: per godere di un momento di relax ma anche per ammirare una vista straordinaria.

Siamo a Dubai, in Asia, dove la realtà supera la fantasia e in ogni luogo ci si imbatte in qualcosa di straordinario per grandezza e ingegno, proprio come questo giardino fantastico che non ha nulla da invidiare ad altri celebri in tutto il mondo.

Tutte le informazioni utili per visitare il giardino di Dubai

Per pianificare una visita al Dubai Miracle Garden si deve innanzitutto visitare il sito internet ufficiale per verificare aperture e orari. In genere si può accedere dal lunedì al venerdì  dalle 9 alle 21, mentre il sabato e la domenica dalle 9 alle 23. Si può raggiungere con i mezzi pubblici, come metropolitana e autobus, ma anche con il taxi.

Aereo Emirates: attrazione Dubai Miracle Garden, il giardino a Dubai

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L’aereo Emirates, un’attrazione del Dubai Miracle Garden

Questo luogo di grande fascino e bellezza ha aperto i battenti nel 2013, il 14 febbraio ovvero il giorno di San Valentino, e da allora è una delle attrazioni cittadine che vale la pena visitare.

Accanto, poi, si trova un’altra tappa in cui la meraviglia la fa da padrona: si tratta del Dubai Butterfly Garden che si fregia di essere il più grande giardino coperto delle farfalle al mondo: composto da dieci cupole, queste ospitano un totale di 15mila farfalle di 50 tipologie diverse che differiscono per dimensioni e colori. Si sviluppa su oltre 6.670 metri quadrati. Una doppia magia, da raggiungere se si programma una vacanza in questo luogo sempre più amato in tutto il mondo.