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È questo il “Parco più bello d’Italia”

Ogni anno viene indetto il concorso per vincere il premio di giardino più bello d’Italia e viene nominato un vincitore.

Il concorso, promosso dal network “Il parco più bello”, di cui fanno parte circa mille parchi tra pubblici e privati di tutto il Paese, è giunto alla XVIII edizione, un’edizione unificata 2020-2022 a causa della pandemia. Ecco chi ha vinto l’ambitissimo premio come “Parco più bello d’Italia”.

Il parco più bello d’Italia

Ad aggiudicarsi il premio “Il parco più bello d’Italia” sono stati i Giardini di Villa della Pergola di Alassio. I giardini sono stati definiti dalla giuria “meta di impareggiabile bellezza che affaccia sull’acqua”. E come dare loro torto. Noi stessi li avevamo definiti “il più bel giardino di glicini d’Italia”. Già nel 1906, William Scott li definiva “una delle meraviglie della Riviera, degno rivale dei giardini di Sir Thomas Hanbury a La Mortola”. Oggi, Giardini di Villa della Pergola fanno parte dei 150 Grandi giardini italiani, della “Garden Route Italia” e dell’Associazione parchi e giardini italiani (APGI) e ospitano una flora mediterranea ed esotica sempreverde proveniente da ogni angolo del Pianeta.

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I Giardini di Villa della Pergola ad Alassio in Liguria @Matteo Carassale

I criteri di selezione

Per la selezione dei vincitori, il comitato scientifico ha valutato i parametri previsti dal regolamento del concorso ovvero l’interesse storico-artistico e botanico, lo stato di conservazione, gli aspetti connessi con la gestione e la manutenzione, l’accessibilità, la presenza di servizi, le relazioni con il pubblico e la promozione turistica. E tutti sono stati promossi a pieni voti.

“Il parco più bello” è un concorso nazionale ideato dall’architetto Leandro Mastria, unico in Italia, che ha lo scopo di valorizzare l’inestimabile patrimonio di parchi e giardini presenti nella nostra Penisola, contribuendo a stimolare l’interesse e la sensibilità verso il verde nelle sue forme più alte.

Il premio vuole promuovere la cultura e la conoscenza dell’inestimabile patrimonio verde del nostro Paese, per far sì che questi beni siano apprezzati non soltanto da una ristretta cerchia di specialisti, ma anche dal grande pubblico, anche internazionale, giovani inclusi.

Il concorso “Il parco più bello” vanta il patrocinio del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del ministero dell’Ambiente, dell’Unesco, dell’ACI e l’adesione del FAI (Fondo per l’ambiente italiano), e dell’AIAPP (Associazione italiana di architettura del paesaggio).

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I glicini del parco @A. Le Mure

I Giardini di Villa della Pergola entrano dunque nell’Albo d’Oro insieme ad altri celebri giardini italiani come quelli Castel Trauttmandorf alle porte di Merano, Villa d’Este a Cernobbio, l’Isola Bella sul Lago Maggiore, il Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio, Villa Medici in provincia di Monza e Brianza, Villa Melzi d’Eril a Bellagio e a tutti gli altri vincitori delle passate edizioni.

I Giardini di Villa della Pergola

Con il loro affaccio impareggiabile sul Golfo di Alassio e sull’isola Gallinara, questi giardini affondano le radici alla fine dell’Ottocento, quando Alassio e tutta la Liguria erano meta di visitatori provenienti da tutto il mondo, e consistente era la comunità inglese. Il primo nucleo della proprietà fu acquistato nel 1875 dal generale William McMurdo che, dopo aver ristrutturato il preesistente villino, fece la grande villa eclettica. Nei giardini terrazzati con visuali aperte sul mare, tra gli ulivi, gli agrumi e i carrubi furono impiantate palme e cipressi.

La proprietà passò, nel 1903, a Sir Walter Hamilton Dalrymple, che introdusse nuove piante tra le quali rose rampicanti e, nel 1922, a Daniel Hanbury, figlio di Thomas (il creatore di Villa Hanbury), che la arricchì di cactacee, cycas ed eucalipti. Nel 2006, una cordata di amici guidata da Silvia e Antonio Ricci ha acquistato la proprietà, avviando un accurato restauro del parco.

Il restauro ha coinvolto i 22mila metri quadrati dei giardini con un’attenzione particolare al recupero, alla conservazione e all’arricchimento delle rinomate collezioni botaniche tra cui quella dei glicini, la più importante in Italia, con ben 34 varietà differenti, e degli agapanthus, una collezione unica in Europa con circa 500 varietà che, durante la fioritura nei mesi di giugno e luglio, offrono uno spettacolo impagabile di corolle di molteplici sfumature che vanno dal bianco all’azzurro al blu.

In questo affresco naturale si trova la flora mediterranea ed esotica sempreverde – tratto distintivo del parco – con pini marittimi, mirti, carrubi, ulivi, mandorli, cipressi, cedri del Libano, lecci e una collezione oltre 30 varietà di agrumi, sapientemente messi a dimora vicino a jacarande, araucarie, tra rarità come la Wollemia nobilis (pianta presente in meno di cento esemplari al mondo), sterlizie giganti, diksonie, cactacee provenienti da ogni latitudine e palme canariensis salvate dal punteruolo rosso.

Visitare i Giardini di Villa della Pergola

Dopo due primavere in cui questi giardini sono rimasti chiusi al pubblico, lo scorso 26 marzo hanno riaperto al pubblico. Accompagnati da guide specializzate, i visitatori possono ammirare le migliaia di specie di fiori e piante che abbelliscono i giardini, tra rarità ed esemplari unici.

Il parco è aperto tutti i giorni fino a novembre, tranne il lunedì, con quattro turni di visite: 9.30, 11.30, 15.00, 17.00. In occasione del lunedì del 25 aprile i giardini saranno straordinariamente aperti, rimanendo chiusi il martedì seguente (26 aprile).

Il biglietto d’ingresso intero costa 12 euro, ridotto 10 euro, ragazzi dai 12 ai 18 anni 6 euro mentre è gratuito per i bambini da 0 a 11 anni. Da quest’anno è attiva la biglietteria online per poter prenotare la visita guidata.

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Lo spettacolo più bello della natura è una corsa che si tiene sott’acqua

Cos’è che ci spinge a prendere un aereo e a volare dall’altra parte del mondo? I parchi naturali e i deserti, i gioielli architettonici, le straordinarie fioriture di primavera e poi, ancora, i cieli stellati che illuminano la notte. C’è chi si mette in viaggio per scoprire le straordinarie opere costruite dall’uomo e chi per ammirare gli spettacoli messi in scena da Madre Natura. Ma c’è chi lo fa anche per assistere a quelli che sono considerati i fenomeni più incredibili del nostro pianeta.

La corsa delle sardine è uno di questi. Si tratta della più grande migrazione del regno animale che si tiene ogni anno in Sudafrica nel periodo che va tra giugno e luglio.

Centinaia, migliaia e miliardi di pesci stretti in banchi occupano chilometri e chilometri di mare per iniziare la loro corsa altri luoghi. È proprio in questa occasione che viaggiatori, turisti e sub professionisti si recano dall’altra parte del mondo per prendere parte a questa entusiasmante avventura.

La corsa delle sardine

La corsa delle sardine è una delle migrazioni animali più spettacolari del mondo, nonché la più grande del regno marino. Dall’inizio di giugno e fino alla metà di luglio, questi pesci si mettono in viaggio per lasciare le acque fredde del banco di Agulhas, dove hanno deposto le uova, per recarsi verso la costa orientale del SudAfrica.

I loro spostamento dà vita a uno spettacolo di incredibile bellezza che viene immortalato ogni anno da viaggiatori e fotografi professionisti che giungono nel Paese proprio per ammirare la migrazione.

Annoverata tra i fenomeni naturali più incredibili del nostro pianeta, la corsa riguarda precisamente la specie sudafricana Sardinops sagax. Gli animali si riuniscono in banchi massicci creando una scia ben visibile, sia dal litorale che ad altezza aerea, che misura oltre 7 km di lunghezza, 1,5 km di larghezza e 30 metri di spessore.

Migrazione delle sardine: quando e dove

La straordinaria migrazione delle sardine avviene ogni anno, tra i mesi di giugno e luglio. Palcoscenico di questo spettacolo fuori dall’ordinario è il mare azzurro e cristallino del Sudafrica. La corsa è ben visibile nei pressi del Waterfall Bluff, un’area di ripide scogliere costiere a Lusikisiki Eastern Cape non lontano dalla costa.

Secondo una leggenda popolare e locale, la migrazione delle sardine inizia quando sbocciano i fiori dell’aloe sulla terra. È quello il momento in cui gli abitanti del luogo capiscono che il fenomeno sta per prendere vita.

E quando questo periodo tanto atteso arriva, i pescatori si mettono sulle loro barche per ammirare lo spettacolo della natura, insieme a loro anche turisti e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Sotto le acque limpide e trasparenti non ci sono solo le sardine, ma tanti altri predatori che arrivano e irrompono in questa striscia animata. Sono i delfini e gli squali ramati, ma anche gli uccelli che si tuffano nel mare per pescare.

Quello che balza agli occhi è uno spettacolo naturale di intensa meraviglia: il sole splende alto nel cielo e illumina le acque terse, mentre le sardine corrono più veloce che possono per raggiungere la loro nuova casa.

corsa delle sardine

Corsa delle sardine

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Il Parco Nazionale italiano che ha vinto un premio importantissimo

L’Italia delle eccellenze. Il nostro Paese non solo vanta territori variegati e dalla bellezza indescrivibile, è anche in grado di vincere importanti premi che sottolineano e valorizzano la sua ricchezza. È quello che è appena accaduto a questo straordinario Parco Nazionale italiano.

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso vince il Green Travel Award 2022

Stiamo parlando del Parco Nazionale del Gran Paradiso, un’area protetta eccezionale che prende vita a cavallo delle regioni Valle d’Aosta e Piemonte, attorno al massiccio del Gran Paradiso. Esteso per una superficie di 71.043,79 ettari su un terreno prevalentemente montuoso, si distingue anche per essere il Parco Nazionale più antico d’Italia.

Anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento annuale della consegna dei Green Travel Award, il prestigioso riconoscimento per le eccellenze del turismo sostenibile e responsabile attribuito dal Gruppo Italiano Stampa Turistica, giunto alla sua X edizione. Ed è stato proprio il Parco Nazionale del  Gran Paradiso a ricevere il premio della categoria Best Green Destination Italia.

Perché ha vinto il Parco Nazionale del Gran Paradiso

Le motivazioni che hanno portato il Parco Nazionale del Gran Paradiso a ottenere questo riconoscimento sono le seguenti: “Premiamo il Parco Nazionale Gran Paradiso, prima area protetta d’Italia, che nel 2022 compie un secolo, perché ha contribuito a preservare l’ambiente e a valorizzare le tradizioni, le tipicità e l’economia del territorio. L’area protetta ha incentivato una migliore gestione da parte dei Comuni nel territorio del Parco e ha contribuito alla crescita della qualità della vita delle comunità locali.

Ma non è finita qui. Tra le ragione della vittoria si legge anche: “L’itinerario Giro Parco, che collega tutti i versanti, consente di ammirare le diversità paesaggistiche del territorio. Di grande valore, inoltre, il Marchio di qualità del Parco assegnato agli operatori del settore turistico alberghiero, dell’artigianato e dell’agroalimentare impegnati in un percorso di qualità e sostenibilità, che garantisce ai consumatori la provenienza dal territorio del Parco, la qualità delle lavorazioni, un’accoglienza all’insegna del rispetto per l’ambiente oltre che della cortesia e delle tradizioni locali

Il premio è stato ritirato da Italo Cerise, Presidente PNGP che entusiasta ha dichiarato: “Sono felice di ricevere questo riconoscimento a nome di tutto l’ente Parco perché questo è un momento speciale per noi che siamo in procinto di dare il via alle celebrazioni del primo centenario dell’area protetta. Ancora di più sono orgoglioso delle motivazioni che hanno spinto la giuria a conferirci il premio dando il giusto risalto agli sforzi fatti in termini di gestione, conservazione e divulgazione. Guardiamo al futuro con speranza assicurando il massimo impegno da parte nostra nel volere preservare il nostro territorio e tutte le straordinarie peculiarità che lo caratterizzano, oltre a concorrere al suo sviluppo“.

Gli altri vincitori

Il prestigioso riconoscimento attribuito dal Gruppo Italiano Stampa Turistica con il patrocinio di Legambiente, è destinato alle migliori realtà italiane ed estere che operano nei settori della ricettività e organizzazione turistica, così come delineate dalla “Carta europea del turismo sostenibile e responsabile”.

Come detto, il Parco Nazionale del Gran Paradiso ha ricevuto il 
Best Green Destination Italia, ma a vincere sono state anche:

  • Best Green Destination estera: Austria Turismo;
  • Best Green Tour Operator: Azonzo Travel;
  • Best Green Family Hotel: Falkensteiner Family Resort Lido, Alto Adige;
  • Best Green Accomodation Italia: Borgo Scopeto Wine & Country Relais, Toscana;
  • Best Green Accomodation Estero: Soneva Fushi, Maldive;
  • Best Bio Spa: Pangkor Laut Resort, Malacca, Malesia;
  • Premio Blu, Menzione d’onore Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030), coordinato da IOC-UNESCO: Tourism Seychelles.
Gran Paradiso destinazione green

Il Santuario di San Besso del Parco Nazionale del Gran paradiso

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Il monastero immerso nella natura che sorprende tutti

Roccia, acqua e un’atmosfera magica che cattura tutti i sensi: il monastero immerso nella quiete della natura, sulla vetta della montagna a strapiombo, è un tesoro nascosto che sorprende e lascia senza fiato.

Stiamo parlando del Monastero di Sant Miquel del Fai, in Catalogna, a una cinquantina di chilometri dalla variopinta e vivace Barcellona ma qui sembra davvero di trovarsi in un’altra dimensione.

Tutto il fascino del monastero sospeso sulla rupe

Sant Miquel del Fai

Sant Miquel del Fai a strapiombo sulla rupe

Intriso di una bellezza mistica, il Monastero catalano si annida tra le rocce e, nel suo insieme, sfida la gravità sospeso sulla rupe a guardia della Valle del fiume Tenes, tra affioramenti rocciosi e cascate che superano i 100 metri di altezza.

Un paesaggio a dir poco fiabesco, uno dei luoghi più sorprendenti della catena montuosa catalana dove natura e architettura si incontrano per dare vita a qualcosa di unico nel suo genere.

Il Monastero di Sant Miquel del Fai, infatti, vanta l’unica cappella romanica della regione costruita all’interno di una grotta.
Le prime notizie che riguardano lo straordinario edificio religioso risalgono al 997, e una comunità di monaci benedettini visse qui fino al 1657.

Rimane pressoché “celato” agli occhi del mondo fino al XIX secolo quando viene scoperto dagli scrittori romantici che, affascinati dalla sua posizione singolare, lo raccontano e ne divulgano la storia e le leggende.

Il tour di visita mozzafiato all’abbazia medievale

Dopo aver raggiunto l’ardito monastero con una passeggiata spettacolare, la visita inizia dal piazzale antistante che già si rivela unico essendo scavato nel fianco della montagna.
Da qui lo sguardo spazia dai laghetti formati dal ghiaccio che si scioglie e dall’acqua piovana fino alla Casa del Priorato, risalente al XV secolo in stile gotico, che oggi è adibita a ristorante e galleria espositiva.

Il piazzale è il luogo ideale per godere di una splendida vista sull’intera vallata, uno di quei panorami che non si dimenticano facilmente.

Dopo aver speso il giusto tempo ad ammirare l’insolito paesaggio arroccato sul precipizio, è il momento di percorrere la galleria rupestre che faceva parte del chiostro per incontrare la Cappella romanica di Sant Miquel del X secolo, costruita all’interno della grotta accanto alla cascata, sito un tempo dedicato al culto pagano.

L’inedita cappella dona forti emozioni ma siamo appena all’inizio. Una scalinata conduce alla magnifica Grotta di Sant Miquel, rinvenuta nel 1847, dove le rocce calcaree hanno plasmato suggestive stalattiti e stalagmiti: qui è d’obbligo una sosta per ammirare le opere che solo la Natura sa creare.

Lungo il percorso degna di nota è anche la panchina, in Plaza del Repòs, con la scultura dello scrittore e giornalista spagnolo Josep Pla.

Il sentiero prosegue poi alla volta di un laghetto nascosto tra le rocce, passa al di sotto della fragorosa Cascata del Tenes e raggiunge l’Eremo di Sant Martì, del X secolo e restaurato nel Duemila, che spicca al centro di una spianata.

E non finisce qui: alla fine del tour ci si può addentrare alla scoperta della Grotta Les Tosques (con obbligo di casco) dove dimorano i pipistrelli.

Saint Miquel del Fai

Sant Miquel del Fai

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Paularo, il villaggio degli alpinisti del Friuli-Venezia Giulia

Si trova nel cuore della Val d’Incarojo l’affascinante borgo di Paularo, prima località del Friuli-Venezia Giulia (e sesta in Italia) entrata nella rete transfrontaliera dei Villaggi degli Alpinisti (Bergsteigerdörfer). Il circuito, promosso dai Club alpini dei cinque Paesi aderenti (Austria, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera), raggruppa 37 località dell’arco alpino che puntano sull’autenticità e sulla frequentazione lenta e rispettosa dell’ambiente per attirare i visitatori.

Natura incontaminata, assenza di strutture impattanti, il permanere di tradizioni mantenute vive dalla popolazione e le numerose possibilità di escursioni in quota fanno di Paularo un centro molto apprezzato dai turisti, di cui vogliamo offrirvi un piccolo assaggio.

Alla scoperta di Paularo, il “salotto della Carnia”

Incerta l’origine del nome di Paularo. C’è chi sostiene che derivi dal latino “pabolarium” (pascolo), chi lo fa risalire al termine “povui-poulars”, ossia “luogo di ippocastani”, come testimoniano gli unici secolari esemplari arborei di piazza Julia, eredi una piantagione più vasta.

Andando indietro nella storia, scopriamo che la prosperità della valle che ospita il paese è perlopiù legata al dominio della Serenissima Repubblica Veneta. Nella seconda metà del 1500, Paularo visse un Rinascimento di cui si possono tutt’oggi ammirare le tracce, come nello straordinario altare ligneo della chiesa di Dierico.

A contribuire a dare maggior lustro alla storia di questi luoghi fu, nel 1700, Jacopo Linussio, creatore di una delle maggiori manifatture tessili settecentesche d’Europa, considerato il primo imprenditore della Carnia, concentrato di natura e gioielli da scoprire. In quel periodo venne completata la struttura urbanistica del centro storico con la costruzione di Palazzo Linussio (ora Fabiani), tra i principali luoghi di interesse di Paularo, che per la signorilità delle case viene da alcuni definito il “salotto della Carnia”.

Lo si capisce già imbattendosi nel Palazzo Calice Screm, imponente complesso architettonico costruito nel XVI secolo, considerato il prototipo della casa carnica, con ampi loggiati ad archi a tutto sesto, sorretti da eleganti pilastri in pietra locale. O nel Palazzo Valesio-Calice, situato su un’altura di Villafuori, in posizione dominante quasi completamente il capoluogo. Edificato nel 1591 per opera di una famiglia veneziana, è composto da due ali e disposto su un ampio cortile racchiuso da un muro di cinta merlato. Lo si può raggiungere anche attraverso una storica e lunga gradinata detta “Cjamburjan”.

Nella frazione di Villamezzo, invece, da una piazzetta, si può ammirare uno dei tipici esempi di casa carnica, la Cort di Tarusç. Per entrare nel vivo delle tradizioni locali, vi basterà fare un giro per le botteghe, dove si possono scoprire i più tradizionali oggetti dell’artigianato carnico, dai mobili rustici alle scarpèts, le tipiche calzature del posto. Da non perdere, poi, una visita alla Mozartina, un museo privato che racchiude la preziosa collezione di strumenti musicali antichi e moderni del proprietario, Giovanni Canciani. Degno di nota è anche l’Ecomuseo “I Mîstirs”, dedicato ai mestieri tradizionali della valle. E di sicuro meritano una visita le numerose chiese che impreziosiscono il Villaggio degli Alpinisti friuliano (qui gli altri cinque in Italia).

Cosa fare e vedere a Paularo e dintorni

Anche i dintorni di Paularo sono ricchi di tesori da scoprire. Una bella sorpresa in cui ci si imbatte poco prima di arrivare in paese è la Cascata di Salino, spettacolare salto d’acqua di 30 metri, incastonato tra le rocce e una natura rigogliosa.

Il territorio è particolarmente amato per il suo paesaggio incontaminato, fatto di pascoli e foreste, e incredibili punti panoramici. A renderlo una meta rinomata è la varietà di offerta degli itinerari escursionistici sia di media montagna che in quota e nel fondovalle, oltre a percorsi scialpinistici e per ciaspolatori e vie di roccia per gli alpinisti. Insomma, da queste parti annoiarsi è praticamente impossibile.

Paularo Villaggio Alpinisti Friuli Venezia Giulia

Paularo, il villaggio degli alpinisti nel Friuli-Venezia Giulia

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La foresta incantata si tinge di blu: è magia

È una foresta incantata, quella di Hallerbos, che assomiglia proprio a quelle che abbiamo visto nelle fiabe. Ma questa è reale, come solo lei sa essere, anche se agli occhi appare magica, quasi finta, come se qualcuno l’avesse dipinta a suon di pennellate blu e viola.

In realtà, la foresta situata tra Zenne e Zonien, a pochi chilometri da Bruxelles, non porta la firma di nessun artista di prestigio, né è segnata dalla mano dell’uomo. A creare questo spettacolo di intensa meraviglia, che splende nella sua massima bellezza in primavera, è stata Madre Natura.

Nel periodo che va da aprile a maggio, infatti, le campanule in fiore che sbocciano ricoprono l’intera area boschiva tingendo la foresta di blu. Ed è allora che la magia ha inizio.

Foresta Blu di Halle

Foresta Blu di Halle

Benvenuti nella Foresta Blu

Ribattezzata Foresta Blu per quell’intensa e colorata distesa di fiori che sbocciano in primavera, Hallerbos è una foresta fitta e lussureggiante situata a poco più di mezz’ora dalla capitale del Belgio.

Si tratta di un vero e bosco magico che, durante questo periodo, fa sognare i cittadini del Paese e del mondo intero che si recano in questo luogo per osservare uno degli spettacoli più incredibili della natura.

Il bosco si estende su 552 ettari di terreno all’interno dei quali si snodano faggi, querce e aceri che con le loro chiome, tra le quali penetrano i raggi del sole che creano incredibili giochi di luci e ombre, svettano verso il cielo creando uno spettacolo di per sé meraviglioso.

Qui, in ogni stagione dell’anno, i cittadini si recano per lunghe passeggiate immergendosi completamente in un paesaggio naturale che, durante la stagione primaverile, diventa surreale. La fioritura delle campanule di Hallerbos, infatti, è celebre in tutto il mondo, perché è questa a colorare di mille sfumature, che vanno dal blu al viola, l’intera area boschiva.

La fioritura, attesa ogni anno, dura dalle tre alle quattro settimane. L’appuntamento è ad aprile.

Foresta Blu di Halle

Foresta Blu di Halle

Alla scoperta del bosco delle meraviglie

Situata tra le Fiandre e la Vallonia, la Foresta Blu di Halle è considerata una delle attrazioni naturalistiche più belle di tutto il Belgio, non è un caso che ogni anno cittadini e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo si recano qui per ritrovare le energie e stabilire un contatto con la natura più autentica.

Il modo migliore per scoprire la foresta è quello di attraversarla, facendo lunghe passeggiate tra i sentieri e le stradine che si snodano nel bosco per ammirare la natura e i suoi abitanti. Non è raro, infatti, avvistare cervi e caprioli che fanno capolino tra gli alberi. Ma qui si può anche meditare, leggere o praticare lo straordinario bagno nella foresta per fare il pieno di energia e benessere.

Hallerbos è bella tutto l’anno e in ogni stagione, ma è in primavera che si trasforma in un bosco delle meraviglie che sembra essere uscito da un libro di fiabe. I colori della natura che conosciamo, infatti, lasciano spazio a tinte inedite e straordinarie che colorano tutto di blu e di viola. È merito delle campanule in fiore che sbocciano ad aprile regalando allo sguardo una visione fatata.

Foresta Blu di Halle

Foresta Blu di Halle

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Parchi divertimento italiani: le novità che ci attendono

Sta per iniziare la stagione dei parchi divertimento. E, nonostante la chiusura e le limitazioni imposte dal Covid, ognuno di essi ha lavorato per migliorare l’offerta e le attrazioni. Scopriamo insieme le novità principali del 2022.

Le novità di Leolandia

Alle porte di Milano prende vita Leolandia che per quest’anno assicura tanto divertimento per tutta la famiglia, ma con un occhio di riguardo alla sostenibilità e alla cura dell’ambiente. Attualmente il parco è aperto solo nei i weekend, ma dal 26 maggio lo sarà tutti i giorni.

Le novità per la stagione riguardano Masha e Orso. Le due star del mondo dei cartoni animati saranno i protagonisti del nuovo spettacolo “Il talento di Masha” che si terrà nel Teatro della Foresta.

Nella Casa di Orso c’è anche la possibilità di scattare una foto con i due personaggi. Tantissime le giostre: spericolati vascelli pirata, trenini del west, adrenalinici cannoni e pazzesche macchine volanti.

Meraviglie anche nella Fattoria degli Animali dove si possono incontrare asinelli, mucche, poni e caprette. Ma la novità più grande riguarda la realizzazione di un parco fotovoltaico nel parcheggio per limitare i consumi dal punto di vista energetico.

leolandia 2022

Un angolo di Leolandia

Zoomarine, il più grande Parco marino italiano

Sul litorale laziale, a Torvaianica in provincia di Roma, prende vita Zoomarine che, oltre a essere il più grande Parco marino italiano, si prepara a farci fare un vero e proprio tuffo nel Medioevo.

Il “Regno di Camelot e il Castello di Re Artù” sono le nuove attrazioni. Da aprile, inoltre, ci si potrà divertire tra sette scivoli, due ponti tibetani, una piccola rampa climbing e la magica locanda di Merlino dove verranno riprodotte le atmosfere della corte dei cavalieri della Tavola Rotonda.

Non mancheranno di certo le sessioni di dimostrazioni educative con delfini, pappagalli, lemuri, pinguini, testuggini giganti, fenicotteri. Infine, la stagione 2022 mette in primo piano la solidarietà e l’integrazione sociale. Dal primo aprile, infatti, Zoomarine è il primo parco divertimenti in Italia interamente accessibile alle persone sorde: tutte le attività sono tradotte e comunicate anche nella lingua dei segni.

Gardaland con Jumanji

A Castelnuovo del Garda, in provincia di Verona, prende vita uno dei Parchi divertimento più amati degli italiani: Gardaland che, nel 2022, si prepara a catapultarci in un mondo davvero fantastico: Jumanji.

Il 9 aprile, infatti, verrà inaugurata “Jumanji -The Adventure”, la prima attrazione al mondo a tema Jumanji, una montagna russa al buio per avventurieri di ogni età. Qui gli ospiti avranno la missione, in lotta contro il tempo, di riportare al leggendario tempio la sacra gemma preziosa per salvare il regno di Jumanji da una maledizione.

Ci sarà, inoltre, la possibilità di fare una nuova esperienza in cinema 4D come “Aquaman: The 4D Experience“, uno speciale adattamento del film di successo targato Warner Bros. In attesa dell’uscita nelle sale del secondo capitolo della saga, si potranno vivere le avventure del super eroe DC Aquaman ed essere trasportati nel regno sottomarino di Atlantide.

Poi c’è Miniland, l’area nella quale sono stati riprodotti con milioni di mattoncini Lego i monumenti più famosi d’Italia. Il parco acquatico nella sua interezza aprirà, invece, il 14 maggio.

Le novità di Parchi Costa in Romagna

Sabato 2 aprile tornano accessibili al pubblico l’Acquario di Cattolica e di Oltremare a Riccione. Nel primo si potrà entrare a contatto con gli squali toro più grandi d’Europa, i pinguini di Humboldt e le lontre asiatiche. Non mancheranno gli “Incontri straordinari” per scoprire i segreti e il backstage del parco.

A Oltremare Family Experience Park ci si immergerà nella natura grazie al “Passaporto dell’Avventura” che, superata ogni sfida quotidiana, si riempie con adesivi. Il 15 agosto, inoltre, sarà il compleanno di Ulisse, il delfino più famoso d’Italia.

Ma non è finita qui. Nell’area “Salva una specie” sarà possibile scoprire come salvaguardare il Pianeta e difenderlo da plastica e rifiuti. Verrà installata anche la mostra di “Scart: il lato bello e utile del rifiuto“, dal titolo “L’Acquario di rifiuti” in collaborazione con il Gruppo Hera.

Da poco ha riaperto completamente rinnovato anche l’Italia in Miniatura a Rimini (per il momento accessibile solo nei fine settimana). Qui si può scoprire il Belpaese in un giorno, fra trenini, piccole navi, oltre 300 miniature dei monumenti, palazzi, siti storici e 5000 veri alberi.

Giugno sarà il mese della ripartenza dell’Aquafan di Riccione tra scivoli e spettacolari giochi d’acqua. Lo scorso anno è stato inaugurato l’M280 con ben 280 metri di scivoli, enormi gommoni, spirali e discese mozzafiato: lo scivolo più alto e lungo della storia del parco. Immancabili, come ogni anno anche gli appuntamenti con l’animazione quotidiana, le dirette dagli Aquafan Studios di Radio Deejay e un ricco calendario di eventi.

italia in miniatura stagione 2022

Un angolo di Italia in Miniatura

Mirabilandia compie 30 anni

Quest’anno Mirabilandia compie 30 anni. Il parco tematico più esteso d’Italia riaprirà le sue porte il 2 aprile, mentre per Pasqua accoglierà ininterrottamente i visitatori da giovedì 14 a martedì 19 aprile.

Per festeggiare questa ricorrenza, ci saranno eventi esclusivi con aperture straordinarie fino a tarda sera, mentre nuovi personaggi animeranno le vie del parco di Ravenna. 46 le attrazioni per tutte le età, da Dinoland, la più grande area tematica d’Italia dedicata al mondo dei dinosauri, Bimbopoli e l’affascinante Far West Valley, alle attrazioni adrenaliniche, come iSpeed, Katun e Divertical.

Poi ci sono Eurowheel – che con i suoi 90 metri, e le attrazioni rombanti nei 35.000 metri quadrati di Ducati World, con il rollercoaster targato MotorValley. Per chi non rinuncia al caldo e alla tintarella, da giugno riaprirà anche Mirabeach, la laguna con piscine, giochi, acquascivoli e spiaggia di sabbia corallina.

Fasanolandia, in mezzo alla natura

Voliamo poi a Fasanolandia situata a Fasano in provincia di Brindisi. Tante le giostre e le attrazioni come SeaLion Aquarium, dove poter conoscere da vicino la biologia e l’etologia di otarie, leoni marini e pinguini. E ovviamente il parco animali tra rinoceronti, alligatori e zebre, ma anche cuccioli di ippopotamo.

Cinecittà World, il divertimento è tornato

A Roma riprende vita il Cinecittà World ,il parco del cinema e della TV che ha riaperto le sue porte sabato 19 Marzo. Per il 2022 l’offerta prevede 40 attrazioni, 7 aree a tema dedicate ai grandi generi cinematografici, 6 spettacoli live al giorno e un cartellone di oltre 100 eventi.

A giugno, inoltre, sarà inaugurato il nuovo “Lazy River”, il fiume lento Paradis, dove lasciarsi cullare dalla corrente immersi nella natura a bordo di comodi materassini. Ma non è finita qui. Il parco si impreziosisce anche con alcuni capolavori del cinema: “Il Giardino degli Dei“, una una passeggiata tra le sculture e i pezzi di set realizzate dalla storica famiglia De Angelis, scenografi da 3 generazioni e da oltre 80 anni a Cinecittà.

cinecittà world 2022

Akatium, Cinecittà World

Un viaggio nella storia tra statue realizzate per film come “Il Gladiatore”, “007 No time to die”, “Angeli e Demoni”, “Cleopatra”. Altra novità dell’anno “Saltopazzo“, il trampolino per lanciarsi in caduta libera da ben 7 metri di altezza.

Infine, durante l’estate Cinecittà World sarà la protagonista delle notti e dei party romani con le più famose serate dance della Capitale: il martedì ci sarà Aperò Estate, il sabato il Tecnho Farm & Undermoon e la domenica tanti incredibili Pool Party.

L’apertura del Roma World

Il 9 aprire aprirà anche il Roma World, il nuovo parco in cui poter vivere un giorno da antico Romano e dove essere catapultati indietro di di 2000 anni.

Tra aria buona e sentieri nei boschi, sarà possibile diventare Gladiatori per un giorno, fare shopping tra le bancarelle dell’antico mercato, incontrare gli animali della fattoria, ammirare il volo dell’aquila, lo spettacolo dei rapaci, scoprire la biodiversità dei boschi di sughere, visitare il Set di “Ben Hur” e provare l’emozione della corsa delle bighe. Tutte esperienze davvero imperdibili.

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In Inghilterra c’è un bosco incantato che sembra uscita da un libro di fiabe

A guardarlo bene sembra quasi di conoscerlo il bosco di Micheldever perché probabilmente questo assomiglia proprio a quello che ha fatto da sfondo alle vicende dei protagonisti delle nostre favole preferite. Che sia davvero questo, non possiamo saperlo, quello che è certo però è che questo angolo di natura lussureggiante sembra davvero essere uscito da un libro di fiabe.

C’è chi a guardare le foto lo scambia per un dipinto impressionista e chi ancora per un abile disegno ad acquerello, quello che è certo è che questo bosco, probabilmente, è uno dei più suggestivi e magici di tutto il mondo.

Per scoprirlo, e attraversarlo, dobbiamo recarci nel Regno Unito e più precisamente nella contea dell’Hampshire. È qui che tra i piccoli e sognanti villaggi si estende una foresta lussureggiante e silenziosa che in primavera diventa un tripudio di colore grazie alle campanule in fiore.

Tra faggi, farfalle e sentieri incantati

La magia che conserva questo angolo di paradiso dell’Hampshire non ha nulla a che vedere con la stregoneria. Il merito dell’atmosfera idilliaca e onirica che caratterizza questo luogo, infatti, è da attribuire esclusivamente a Madre Natura che, ancora una volta, rende il mondo che abitiamo straordinario.

Il bosco di Micheldever appare davanti agli occhi degli osservatori come un’intricata e fitta rete di giochi di luce. I raggi del sole, infatti, si insinuano tra i faggi e le conifere illuminando i fiori di campo tra i quali si nascondono timidamente farfalle e uccelli di diverse specie.

Questo luogo, infatti, è diventato con gli anni l’habitat ideale di molte specie floristiche e faunistiche. Addentrandoci nel bosco e nella sua profondità, attraverso i tanti sentieri che si fanno strada tra alberi e cespugli, ecco che possiamo fare incontri ravvicinati con daini e cervi Muntjac che hanno fatto del bosco la loro casa. Questi animali, abituati alla presenza dell’uomo, si trasformano in guide straordinarie per scoprire le meraviglie naturali di questa foresta incantata.

Il bosco incantato di Micheldever

Poco battuto dai sentieri più turistici, ma meta prediletta dei cittadini del territorio, il bosco di Micheldelver è un luogo davvero straordinario che assicura un’esperienza sensoriale fatta di pace e bellezza. Ricco di bellezze naturali, questo angolo fatato che si estende per oltre 300 ettari, si trova a soli 8 chilometri dalla città di Winchester.

Rifugio perfetto per fuggire dal caos cittadino e per fare il pieno di energie in ogni stagione dell’anno, il bosco di Micheldelver è il luogo ideale per ritrovare il contatto con la natura più autentica attraverso passeggiate, bagni nella foresta o meditazione, ma anche picnic nelle aree di sosta attrezzate con tavoli e panche in compagnia di farfalle, uccelli e fiori.

Il bosco di Micheldelver è aperto gratuitamente ai visitatori 365 giorni l’anno e raggiunge il suo massimo splendore in primavera. È in questo periodo, precisamente tra aprile e maggio, che le campanule in fiore trasformano tutto il territorio circostante in un paesaggio dalle mille sfumature di lilla e dai profumi inebrianti che crea atmosfere magiche e uniche.

Foresta di Micheldever

Campanule in fiore nel bosco di Micheldever

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Apre il più bel giardino di camelie d’Italia (con tanto di castello)

Già il castello che ospita il giardino delle camelie, considerato tra i più pittoreschi d’Italia, è un piccolo gioiello che vale la pena visitare. Quando arriva la primavera, e il parco si colora di una moltitudine di petali di tutte le tonalità di rosa e si diffonde nell’aria un profumo inebriante, questo luogo è pura magia.

Il Castello di Miradolo

Stiamo parlando del Castello di Miradolo, un affascinante esempio di architettura neogotica che sorge all’imbocco della Val Chisone, a una quarantina di chilometri circa da Torino. Residenza nobiliare appartenuta alle famiglie Massel di Caresana e Cacherano di Bricherasio fino al 1950, deve il suo attuale aspetto a Maria Elisabetta Ferrero della Marmora, detta “Babet”, sposa del marchese Maurizio Massel, che negli Anni Venti dell’Ottocento facce apportare diverse modifiche, intervenendo sulla facciata del palazzo, facendo realizzare la citroniera e la torre rotonda e trasformando il giardino all’italiana in un parco paesaggistico di oltre 6 ettari, oggi riconosciuto tra i giardini storici tutelati dalla Regione Piemonte, con esemplari unici per bellezza e importanza storica e botanica.

Questo fino agli Anni ’90, quando il castello venne abbandonato per circa vent’anni, finché non se ne prese cura un gruppo di privati della Fondazione Cosso che riuscì a restituire alla comunità un patrimonio storico, architettonico e naturalistico estremamente prezioso.

Castello di Miradolo

Il giardino del Castello di Miradolo @Archivio Fondazione Cosso

Il giardino delle camelie

Oggi il parco del Castello di Miradolo è un esempio di giardino all’inglese, in cui le linee sinuose e la presenza di piccoli corsi d’acqua sono segni inconfutabili di uno stile romantico, organizzato intorno a un’imponente radura centrale, alberi di diversa dimensione e pregio, tra cui cinque davvero monumentali e, soprattutto, oltre 160 esemplari di camelie, tra le varietà più antiche e rare d’Italia.

Alle camelie ottocentesche introdotte dalla Contessa Sofia Cacherano di Bricherasio, ultima discendente della famiglia e proprietaria della dimora fino al 1950, si affiancano le nuove cultivar, recuperate e salvate dall’abbandono. Il progetto di piantamento diffuso ha preso il via nel 2019 con l’obiettivo di mantenere e far sopravvivere un ingente patrimonio botanico formato per il 50% da esemplari unici in Italia, oltre alle piante madri decisamente vetuste, in alcuni casi a rischio estinzione.

Gli eventi nel parco del castello

A partire dal 2 aprile, prende il via un mese di iniziative, con appuntamenti didattici per famiglie, incontri, visite guidate e degustazioni di tè, per scoprire le camelie, il parco e il bellissimo castello. Quasi tutte le domeniche pomeriggio alle 15 vengono organizzate speciali visite accompagnate da esperti botanici, agronomi o architetti paesaggisti che racconteranno del progetto di recupero, salvaguardia e riscoperta di queste piante simbolo di eleganza e raffinatezza (costo: 6 euro + biglietto di ingresso).

Per i bambini vengono organizzati workshop di pittura di composizioni floreali primaverili (costo: 8 euro per ogni bambino dai 6 anni, 5 euro per il genitore, comprensivo di ingresso al parco). Lunedì 18 aprile, giorno di Pasquetta, viene organizzata a una caccia al tesoro botanico per le famiglie alla scoperta della flora leggendaria (costo: 5 euro, a partire dai 6 anni).

Info utili

Il parco del Castello di Miradolo è aperto il venerdì, sabato, domenica e lunedì dalle 10 alle 18.30 (ultimo ingresso 17.30). L’ ingresso è solo su prenotazione al numero 0121502761 o via mail a prenotazioni@fondazionecosso.it. L’ingresso al parco con audioguida costa 5 euro. Gratuito per i bambini fino a 6 anni. Per garantire la sicurezza di tutti, i visitatori devono essere in possesso di Super Green Pass in corso di validità.

 

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Dormire in un “occhio” sospeso nella foresta

Gli alloggi sono diventati sempre più determinanti per la scelta delle destinazioni di viaggio perché ormai sono parte integrante delle esperienze che desideriamo vivere. Così ecco che, negli ultimi anni, le offerte da parte di hotel e strutture ricettive sono diventate sempre più originali e straordinarie per rispondere alle nostre esigenze.

Possiamo dormire in campi di lavanda che si perdono all’orizzonte, alloggiare in una casa sugli alberi o in una botte di vino. E poi, ancora, in piccole cabine immerse nella foresta o in rifugi da brivido ad alta quota. E che dire delle stanze d’albergo che ricreano le ambientazioni dei nostri cartoni animati preferiti?

Tra tutti questi stravaganti e sensazionali alloggi, uno più di tutti ci ha colpito. Si tratta di un occhio sospeso nella foresta che consente di vivere un’esperienza impossibile da dimenticare. Chi di voi ha voglia di salire quassù?

Free Spirit Spheres

Free Spirit Spheres

Le sfere sospese nella foresta canadese

Se volete vivere un’avventura al di fuori dall’ordinario a stretto contatto con la natura autentica e selvaggia, allora questi alloggi situati all’interno della foresta pluviale di Nanaimo sono quello che stavate cercando. Ci troviamo sull’isola di Vancouver in Canada, e più precisamente nei pressi del lago di Horne. È qui che sono stati creati tre alloggi di forma sferica sospesi tra gli alberi.

Free Spirit Spheres, è questo il nome di camere straordinarie che sembra annunciare in qualche modo l’esperienza in totale libertà che si andrà a vivere, è un camping che offre tre alloggi di forma sferica caratterizzati da una grande finestra rotonda che affaccia direttamente sulla natura e che diventa la naturale estensione del nostro occhio pronto a osservare la foresta dall’alto per fare il pieno di energie.

Gli alloggi sferici, realizzati in legno, sono fissati agli alberi a svariati metri di altezza e restano sospesi nella natura, tra terra e cielo. È possibile raggiungerli attraverso una passerella che conduce direttamente alla stanza.

Le Free Spirit Spheres sono tre e presentano caratteristiche differenti per dimensioni e arredamento. Tutte, però, garantiscono un contatto ravvicinato con il territorio circostante. Eve è il primo alloggio sferico a essere stato creato ed è immerso in un piccolo bosco di cedri e aceri. Le dimensioni della stanza sono ridotte e la rendono perfetta per viaggiatori solitari o coppie avventurose.

Troviamo poi Eryn, che può accogliere fino a tre persone, ed è dotata anche di un lucernario per ammirare il manto di stelle che illumina la foresta di notte. Infine troviamo Melody, una sistemazione ideale per due o te persone, con un arredamento molto curato e suggestivo.

Free Spirit Spheres

Free Spirit Spheres

Vivere la foresta dall’alto, interni

L’esperienza che si vive all’interno delle Free Spirit Spheres è davvero unica. La posizione degli alloggi, infatti, è straordinaria così come è suggestiva la vista che questi offrono. L’avventura è molto wild, ma non mancano i servizi igienici, che sono posti proprio sotto le camere, e alcune aree comuni come la zona picnic e le docce.

Le strutture sono situate all’interno del bosco sulla Horne Lake Road e sono prenotabili tutto l’anno e in ogni stagione, così da poter contemplare i meravigliosi spettacoli messi in scena dalla natura, dall’inverno all’estate.

Nei pressi di Free Spirit Spheres, inoltre, troviamo Mount Washington, Horne Lake Caves e Georgia Strait, luoghi che ci consentono di fare il pieno di natura e di ricaricare le energie.

Free Spirit Spheres

Free Spirit Spheres