Categorie
itinerari culturali Monumenti Notizie parchi naturali vacanza natura Viaggi

Scoperta in un Parco romano una statua che ha sorpreso tutti

Un incredibile reperto è stato ritrovato nel Parco Scott a Roma, a circa 20 metri di profondità, durante un intervento di bonifica dell’area. Una scoperta eccezionale, che ha lasciato a bocca aperta anche gli addetti ai lavori, e che va ad aggiungersi alle meraviglie infinite riportate alla luce nella Capitale.

Scoperta una statua di Ercole a grandezza naturale

Un’antichissima statua marmorea a grandezza naturale è stata ritrovata nell’area del Parco Scott, tra la Cristoforo Colombo e la via Appia Antica, durante un intervento di bonifica del condotto fognario da parte di Gruppo Acea e Bacino Sud. A renderlo noto, il Parco Archeologico dell’Appia Antica, che ha spiegato in un post su Facebook come sono arrivati al prezioso ritrovamento. Si apprende così che i lavori, cominciati dopo che la vecchia conduttura è collassata in più punti, provocando anche l’apertura di pericolose voragini nel Parco e smottamenti della collina, hanno comportato grandi movimentazioni di terra, cui seguirà il ripristino del profilo altimetrico dell’area e la piantumazione di nuove alberature.

Oltre a vantare un enorme pregio naturalistico, l’area è di grande interesse archeologico, vista la prossimità con il Sepolcro di Priscilla, al secondo miglio della via Appia Antica. Per questo motivo, gli interventi di sbancamento, che hanno raggiunto la quota di 20 metri sotto il livello di piano di calpestio, sono stati costantemente seguiti dall’archeologa Federica Acierno, coordinata dai funzionari del Parco Archeologico dell’Appia Antica.

Poi la sorpresa: dopo settimane di lavori è emersa una statua marmorea a grandezza naturale che, “per la presenza della clava e della leontè – la pelle di leone che ne copre il capo – possiamo senz’altro identificare con un personaggio in veste di Ercole”, si legge nel post del Parco Archeologico dell’Appia Antica.

Stando a quanto riporta “Il Corriere della Sera”, la statua potrebbe essere stata inavvertitamente collocata sotto Parco Scott durante i lavori di costruzione del condotto fognario, nella prima metà del Novecento. “Abbiamo spostato il reperto in uno dei nostri depositi e stiamo vagliando diverse ipotesi per ricostruirne la provenienza e la datazione – ha dichiarato al quotidiano la funzionaria Francesca Romana Paolillo – La statua deve essere lavata, dopodiché procederemo per confronti. Quel che ci pare già evidente dalle caratteristiche del volto, comunque, è che rappresenti una figura vestita da Ercole, non l’eroe mitologico stesso”.

Le strade di Roma regalano sorprese senza fine

La statua di un Ercole a grandezza naturale è solo l’ultima delle grandi scoperte avvenute a Roma, dopo quella regalataci recentemente dall’antica Via Salaria. Un’altra buona notizia è che la Via Appia ha ufficialmente iniziato il suo cammino per diventare un bene riconosciuto dall’Unesco. Con il nome completo di Via Appia – Regina Viarum, la strada consolare di novecento chilometri che connette Roma a Brindisi è stata candidata a entrare nella Lista del Patrimonio Mondiale, di cui potrebbe diventare il 59esimo sito italiano, con un progetto promosso dal Ministero della Cultura.

L’affascinante Cammino dell’Appia Antica è stato anche inserito dal “Guardian” tra i viaggi da fare nel 2023. Il progetto, in itinere, è finalizzato alla valorizzazione e messa a sistema dell’antico tracciato romano, ed è nato dall’esperienza di Paolo Rumiz, Irene Zambon, Alessandro Scillitani e Riccardo Carnovalini che, nel 2015, hanno percorso a piedi – e poi raccontato – il tragitto dimenticato di questa antica strada, che non smette mai di stupire.

Categorie
Arcipelago Toscano isole mare Notizie prenotazioni santuari Toscana turismo religioso vacanza natura Viaggi

Sono aperte le prenotazioni per visitare un santuario della natura

In Italia, nel bel mezzo delle limpide acque del Mar Tirreno, prende vita un luogo straordinario ma allo stesso tempo estremamente fragile. Per questo motivo, è necessaria la prenotazione per visitarlo. Parliamo dell’Isola di Montecristo, un vero e proprio santuario della natura che per scoprirlo richiede il rispetto di specifiche regole di comportamento e modalità organizzative. Tutte norme gestite dall’Ente Parco, in accordo con il Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Follonica.

Cosa sapere sulle prenotazioni per visitare l’Isola di Montecristo

A partire da sabato 28 gennaio alle ore 9.00 sarà possibile riservare un posto (attenzione, sono molto ambiti) per visitare l’Isola di Monte Cristo nel 2023, meraviglia dell’altrettanto incantevole Arcipelago Toscano.

Essendo tutelata sia in mare che in terra, bisogna assolutamente affrettarsi in quanto gli accessi sono a numero chiuso. Per farlo vi basterà visionare online il calendario delle visite, consapevoli però che ogni data prevede la presenza di un massimo di 75 persone, con un’età minima di 12 anni.

In totale sono previsti 23 giorni aperti alle visite a partire dal 18 marzo, e quest’anno i posti a disposizione sono 1795, di cui 100 riservati (a costi agevolati) ai residenti nei Comuni delle isole dell’Arcipelago Toscano. I residenti possono accedere ai posti riservati prenotando entro – e non oltre – il 6 marzo 2023. Mentre agli studenti, con priorità per i residenti nelle isole dell’Arcipelago Toscano, è destinata una fruizione educativo-ambientale nel numero massimo di 275 accessi all’anno.

Per approdarvi (ma ricordiamo che non è possibile in autonomia) si può partire da Piombino, Porto Santo Stefano, Porto Azzurro (Isola d’Elba) e Isola del Giglio.

Oltre a questo, è importante sapere che non è possibile muoversi in autonomia e che per la permanenza sulla spiaggia di Cala Maestra è obbligatorio seguire le indicazioni delle Guide.

montecristo isola

Fonte: iStock

Un angolo dell’Isola di Montecristo

In cosa consiste la visita

A livello generale, la visita consiste in escursioni lungo itinerari specifici. È fondamentale sapere che si possono effettuare solamente se si è in possesso di scarpe da trekking, vale a dire con suola scolpita e preferibilmente a caviglia alta. Attenzione, non è un dettaglio da sottovalutare in quanto il giudizio sull’adeguatezza delle calzature è a carico della Guida ed è insindacabile. Ciò vuol dire che in caso di abbigliamento non considerato opportuno la Guida può decidere di non farvi partecipare.

Durante le escursioni ogni gruppo conterà un massimo di 12 persone, ognuno accompagnato da un’esperta Guida. È bene sapere, inoltre, che le visite non sono gratuite, ma che le quote sono comprensive di viaggio in motonave (andata e ritorno) e accompagnamento con la Guida del parco.

Nell’eventualità in cui le visite previste siano annullate a causa di condizioni meteo marine avverse, ai visitatori sarà proposta una data alternativa. Nel caso in cui la data alternativa non venga accettata, a quel punto verrà effettuato il rimborso.

Inoltre, la prenotazione è nominativa, non cedibile e non è possibile sostituire i nominativi e i dati indicati in fase di prenotazione.

Alcuni consigli per la visita

L’Isola di Montecristo è spettacolo puro, ma i percorsi proposti per la visita sono abbastanza impegnativi poiché si sviluppano lungo profili altimetrici caratterizzati da forti pendenze e da dislivelli di una certa rilevanza, su fondo naturale spesso scivoloso.

È possibile, inoltre, che le condizioni meteo non siano del tutto confortevoli: potrebbero esserci vento forte, pioggia, elevati valori di temperatura e/o umidità.

clima isola di montecristo

Fonte: iStock

L’Isola di Montecristo in un giorno con un clima non troppo favorevole

Pertanto è meglio organizzarsi con un abbigliamento comodo e leggero. In primavera e in autunno è consigliato l’uso di una giacca antivento ed impermeabile. Altre buone norme sono portare con sé bastoncini da trekking, un cappellino per il sole, crema solare e occhiali da sole.

Il pranzo, invece, deve essere al sacco e organizzato in autonomia in quanto sull’isola non è possibile acquistare bevande di alcun genere e cibo. I più curiosi, infine, possono dotarsi di binocolo e di taccuino.

I percorsi sull’Isola di Montecristo

Sono in totale 3 i percorsi a disposizione. Uno di questi parte da Cala Maestra e la sua lunghezza totale è di 2.031 metri, con un dislivello di 230 metri e un tempo di percorrenza previsto di 2 ore. La difficoltà, invece, è media.

Grazie a questo itinerario potrete scoprire Cala Maestra, l’unico approdo dell’isola dove prende per l’appunto vita una piccola spiaggia di sabbia e ciottoli protetta ai lati da due scogli (con divieto di balneazione). Qui potrete anche ammirare la Villa Reale e il Museo di storia naturale. La prima è l’unica costruzione dell’isola, un’antica palazzina dove oggi risiede il Corpo forestale dello Stato, mentre il secondo, vale a dire il museo, si trova in piccola parte della stessa villa.

Il secondo itinerario vanta una lunghezza di 3.610 metri e un dislivello di 460. In questo caso la difficoltà è elevata e ci vogliono circa 3 ore e 30 minuti. Tuttavia, grazie ad esso potrete scoprire il Monastero di San Mamiliano che è posto a 320 metri d’altezza. Si distingue per essere uno dei simboli dell’intera isola e perché, secondo la tradizione, pare essere stato costruito su un antico tempio dedicato a Giove.

Molto interessante è anche la Grotta di San Mamiliano, per molti soprannominata la “grotta del drago”. In questo caso, quello che vi ritroverete di fronte è luogo sacro, non distante dal monastero, legato a una suggestiva leggenda: da queste parti San Mamiliano avrebbe ucciso un terribile drago.

Il terzo e ultimo itinerario ha una lunghezza di 1.000 metri e un dislivello di 42. Questi numeri fanno capire che è un percorso più facile degli altri, anche se il tempo di percorrenza previsto è di circa 2 ore.

Qualunque sia il percorso che sceglierete, a Montecristo avrete la possibilità di scoprire l’isola forse più misteriosa dell’Arcipelago Toscano. Uno scrigno di biodiversità, un patrimonio naturale universale che si traduce anche in un qualcosa di abbastanza esclusivo.

In sostanza, se si riesce ad assicurarsi uno dei tanti ambiti posti, lo spettacolo è più che certo, anche perché condito da una quiete estrema dove si possono udire solo i magici suoni della natura. Poi i profumi, i colori e gli incredibili paesaggi montuosi che si mescolano con quelli marini. Senza dimenticare la sua particolare fauna, come le graziose capre di Montecristo.

Insomma, questa meravigliosa perla italiana rispecchia il vero significato della parola autentico. Un gioiello da scoprire almeno una volta nella vita, senza dimenticare di rispettare le diverse regole utili alla sua corretta conservazione.

Cala Maestra montecristo

Fonte: iStock

Cala Maestra, Isola di Montecristo
Categorie
foreste Posti incredibili vacanza natura Viaggi

Notte nella foresta, sotto il cielo stellato più bello del mondo

Esistono luoghi che sono così belli da non sembrare reali. Posti plasmati sapientemente da Madre natura che con le loro forme, i lineamenti e i colori ci ricordano tutta la meraviglia che appartiene al nostro pianeta.

Sono le montagne che hanno preso in prestito i colori all’arcobaleno, i deserti che fioriscono inaspettatamente, le sabbie bianche che sfavillano il sole. E poi, ancora, le foreste verdeggianti e lussureggianti e i boschi che sembrano usciti da un libro di fiaba. Sono proprio questi paesaggi a spingerci a metterci in cammino, invitandoci a perderci e immergerci in quelle visioni sublimi e mozzafiato che ci ricordano quanto è bello il mondo che abitiamo.

Ed è ancora Madre Natura a fare da cornice a quello che è, con tutta probabilità, il cielo stellato più bello del mondo. Per ammirarlo in tutto il suo splendore, dobbiamo recarci in Namibia, proprio lì dove esiste una foresta dalla bellezza disarmante.

Quiver Tree Forest

Il suo nome è Quiver Tree Forest ed è, con tutta probabilità, la foresta più suggestiva e straordinaria del mondo intero. Chi è già stato in Namibia, per esplorare tutte le bellezze che si snodano nel Paese dell’Africa Sud-occidentale, probabilmente conoscerà già questo luogo, dato che si tratta di una delle attrazioni turistiche più amate e raggiunte nel sud del Paese.

La Quiver Tree Forest, conosciuta anche con il nome di Foresta degli alberi faretra, è situata a circa 14 chilometri dalla città di Keetmanshoop, sulla strada che conduce al villaggio di Koes. Proprio qui, sul terreno che appartiene alla fattoria di Gariganus, si snodano oltre 200 esemplari di Aloidendron dichotomum, un albero appartenente alla famiglia delle aloe diffusa appunto in Africa e in Sudafrica. I rami, e le sue foglie, sono utilizzati da secoli dalle popolazioni indigene del paese per costruire le faretre per le loro frecce, da qui il nome di Foresta degli alberi faretra.

La foresta, che vanta esclusivamente la mano di Madre Natura, ospita esemplari straordinari che svettano verso il cielo creando un paesaggio surreale. La loro età anagrafica, che corrisponde a 2 o a 3 secoli di vita, rende questi alberi un patrimonio naturalistico da proteggere e celebrare. La Quiver Tree Forest, infatti, è stata dichiarata monumento nazionale della Namibia già dal 1 giugno del 1995.

Quiver Tree Forest

Fonte: iStock

Quiver Tree Forest

Raggiungere questo sito africano è un’esperienza al di fuori dell’ordinario. Davanti agli occhi degli avventurieri che si spingono fin qui, infatti, si apre una distesa di alberi maestosi che si districano tra le tra le rocce nere di dolerite e che sfiorano i 9 metri d’altezza.

Durante il giorno è possibile ammirare tutti i dettagli che caratterizzano gli alberi. Le loro chiome, le cortecce e le sfumature particolari. I colori e i lineamenti. Ma è quando il sole lascia spazio al crepuscolo, e la notte più nera avvolge completamente il territorio che prende vita la magia.

Il cielo stellato più bello del mondo

Trascorrere la notte nella Quiver Tree Forest, circondati da alberi maestosi e secolari, è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. Lontano dall’inquinamento luminoso, e avvolto nel silenzio, il sito si configura come un luogo privilegiato per ammirare quello spettacolo grandioso che si perpetua, ogni sera, sopra di noi.

Quando gli ultimi raggi del sole scompaiono al tramonto, e la Foresta degli alberi faretra sprofonda nel buio, milioni di stelle iniziano a illuminare tutta l’area circostante. Sopra le nostre teste prende vita uno show di infinita bellezza, Protagonista assoluta è la Via Lattea, che taglia il cielo con il suo fascio di luce e inizia a brillare. E allora sì che comincia la magia.

Quiver Tree Forest

Fonte: iStock

Quiver Tree Forest
Categorie
Estonia Europa Notizie vacanza natura vacanze Viaggi

Relax vista natura: è “saunamania” in questo Paese

È arrivato il momento di pianificare i viaggi grandi e straordinari di questo 2023 che, come le tendenze confermano, sono all’insegna del relax e del benessere, meglio ancora se con vista natura.

Sempre di più, infatti, i viaggiatori si mettono in movimento per lasciarsi alle spalle il caos e il disordine cittadino e raggiungere tutte quelle destinazioni dove la natura regna sovrana, per riconnettersi ad essa, per ritrovare le energie e rigenerare i sensi.

E se è un viaggio così che sognate quest’anno, allora l’Estonia è il luogo giusto da raggiungere. Non solo perché il Paese è un concentrato di meraviglie culturali, artistiche, storiche e naturalistiche, ma anche e soprattutto perché questo 2023 è l’anno della sauna, e le proposte da vivere e da condividere, ve lo anticipiamo, sono estasianti.

Bentornati in Estonia

Organizzare un viaggio in Estonia è sempre un’ottima idea. Questo Paese dalle mille sfaccettature, infatti, ospita tantissime bellezze naturali che si trasformano, in ogni stagione, nella cornice ideale di vacanze all’insegna del relax e della bellezza. Ci sono le aree boschive, che occupano il 51% del territorio del Paese, e c’è il mare, al quale si aggiungono corsi d’acqua e laghi.

Non mancano i paesaggi incantati, quelli bianchi e candidi in inverno, e quelli prismatici in primavera, quando le fioriture colorano di bellezza le sterminate distese del territorio. La voglia di perdersi nella natura incontaminata, poi, si alterna al desiderio di scoprire le bellezze storiche e culturali del Paese, come quelle conservate a Tallinn, la cui città vecchia è stata inserita nei siti del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Insomma, organizzare un viaggio in Estonia è davvero un’idea grandiosa, e lo è ancora di più quest’anno. Il Paese, infatti, ha deciso di dedicare questo 2023 alla tradizione della sauna, un elemento della cultura locale che affonda le radici in secoli lontani, nonché attività imprescindibile per gli estoni e per i viaggiatori.

Smoke Sauna

Fonte: Martin Mark

Smoke Sauna

L’anno della sauna: cosa fare e cosa vedere in Estonia

Sono tante le cose da fare nel Paese, ma se chiedete a un local quali sono le esperienze imperdibili non abbiamo dubbi sulla risposta: la sauna. Questo rituale di benessere, infatti, è parte integrante della vita estone da centinaia di anni. Inserite nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, le saune estoni sono una tradizione unica e antica.

Considerate da sempre un luogo di purificazione fisica e spirituale, nei secoli scorsi le saune venivano utilizzate dagli antenati per curarsi attraverso bagni, massaggi con le erbe e rituali magici.

Per celebrare questo importante elemento culturale locale, l’Organizzazione del Turismo Rurale Estone ha deciso di istituire “L’anno della Sauna” che è stato inaugurato proprio in questo 2023, e che prevede tutta una serie di eventi che raccontano e celebrano rituali, storia e folklore.

Sono tante le saune che popolano il territorio estone, così come le tipologie, ma tutte hanno in comune la stessa missione: rigenerare il corpo e la mente. Nel Paese si possono provare differenti esperienze: ci sono le saune solitarie immerse nella campagna, e quelle che ampliano l’offerta di strutture ricettive, hotel e agriturismi. Ci sono quelle create all’interno di capanne o grotte nella foresta e con vista mare. C’è poi la smoke sauna, quella che completa il rituale con un bagno nel lago ghiacciato. Non mancano neanche proposte più particolari, come la sauna nell’igloo a Kõrvemaa, o quelle di ghiaccio.

Quello che conta, come abbiamo già detto, è lasciarsi i problemi e le preoccupazioni alle spalle per godersi un’esperienza di puro relax. Non vi resta che preparare le valigie e scegliere la vostra sauna preferita.

AQVA Hotel & Spa, Estonia

Fonte: Priidu Saart

AQVA Hotel & Spa, Estonia
Categorie
castelli Posti incredibili vacanza natura Viaggi

Puoi dormire in un castello di neve nella natura artica

Sono tante, tantissime, le esperienze che possiamo vivere in questo periodo dell’anno, proprio ora che i territori del mondo si sono trasformati nel palcoscenico di uno spettacolo di immensa bellezza, quello della natura. Grande protagonista della stagione è la neve, proprio lei che con il suo abbraccio candido e soffice ha avvolto e imbiancato strade, quartieri e città, trasformandole in cartoline invernali che lasciano senza fiato.

È questo il momento migliore per mettersi in viaggio, per esplorare territori vicini e lontani che in inverno ci regalano visioni straordinarie. Luoghi che, per forme, colori e lineamenti, assomigliano proprio a tutte quelle immagini che abbiamo visto, fino a questo momento, solo nelle favole.

E se è un’esperienza da fiaba, che volete vivere questo inverno, allora la Lapponia è davvero il posto giusto da raggiungere. Qui, infatti, è stato costruito un castello di neve nella natura artica, destinato a far vivere ai viaggiatori l’esperienza più incantata di sempre. Preparate le valigie: si parte!

Una fiaba invernale a Kemi

Il nostro viaggio di oggi ci conduce a Kemi, in una città finlandese situata nella regione della Lapponia. Situata in prossimità del circolo polare articolo, a meno di 100 chilometri da questo, la città è il perfetto punto di partenza per tutti i viaggiatori che vogliono vivere avventure sotto lo zero, ed esplorare gli sconfinati territori della regione finlandese.

Ma c’è un altro motivo per raggiungere Kemi, lo stesso che ha reso questo luogo la meta prediletta di tutti gli amanti dei paesaggi invernali. Si tratta dello SnowCastle che, come il nome stesso suggerisce, è un castello completamente realizzato con neve e ghiaccio, ricavati dall’acqua del mare che bagna la città.

Il castello, solitamente aperto da fine gennaio a metà aprile, si trova in un’area che garantisce un’esperienza ghiacciata a 365 gradi. Il grande parco, infatti, ospita diverse strutture davvero spettacolari. Oltre all’edificio da fiaba, all’interno del quale è possibile ammirare tutta una serie di opere e sculture di ghiaccio e neve, qui è possibile anche mangiare all’interno del ristorante ghiacciato più grande del mondo che può ospitare fino a 200 persone.

L’esperienza, però, non finisce qui. Lo SnowCastle, infatti, offre ai viaggiatori anche tutta una serie di alloggi immersi nella natura circostante, come le glass villas, dimore caratterizzate da pareti e soffitti in vetro che affacciano direttamente sul mare e sulle meraviglie naturali della Lapponia.

SnowCastle, il ristorante Lumihiutale

Fonte: Getty Images

SnowCastle, il ristorante Lumihiutale

Dormire nel castello di neve nella natura artica

Costruito nel 1996, lo SnowCastle viene inaugurato ogni anno in concomitanza dell’arrivo del mese di gennaio. Utilizzando la neve e il ghiaccio dell’acqua di mare, il castello prende forma tra pareti innevate che incorniciano sentieri bianchissimi e conducono i visitatori al cospetto di scenari da favola. Qui, infatti, ci sono diverse stanze che ospitano sculture di ghiaccio e neve e decorazioni straordinarie.

L’esperienza sotto zero, però, non finisce qui, dato che nell’area che circonda il castello di neve sono stati costruiti il ristorante di ghiaccio più grande del mondo, il Lumihiutale, e degli alloggi spettacolari: le Seaside Glass Villas.

Queste ville, caratterizzate da ampie vetrate trasparenti, affacciano direttamente sul mare e sulla neve che invade la città ogni inverno. La vista è mozzafiato, a ogni ora del giorno e anche di notte. Il soffitto di questi alloggi, infatti, è trasparente, così da permettere agli ospiti di ammirare dalla propria stanza la meraviglia del cielo stellato illuminato dai colori dell’aurora boreale.

Glass Villas, gli alloggi dello SnowCastle di Kemi

Fonte: Getty Images

Glass Villas, gli alloggi dello SnowCastle di Kemi
Categorie
Asia Cina vacanza natura vacanze avventura Viaggi

Cina, una rotonda sul vuoto: il ponte di vetro è spettacolare

Chiudete gli occhi e immaginate di essere sospesi a un’altezza mozzafiato, proprio lì dove è possibile sfiorare il cielo con un dito, sempre lì circondati tutto intorno da natura incontaminata e selvaggia che pulsa di vita. Sotto di voi, invece i zampilli di una cascata maestosa che si diffondo in ogni dove e che bagnano gli arbusti e la terra.

Ora apriteli, perché questo sogno è una realtà. Per viverlo dovete recarvi nel territorio della Cina Meridionale, e più precisamente nella provincia del Guangdong. È qui che è stato creato un hotspot panoramico unico al mondo che vi permetterà di vivere l’esperienza più straordinaria e incredibile di una vita intera.

Molto più di un semplice ponte di vetro, il Gulongxia Glass Grand Canyon è una rotonda sul vuoto sospesa tra cielo e terra, e immersa completamente nella natura più selvaggia. Pronti a vivere l’avventura più adrenalinica di sempre?

Gulongxia Glass Grand Canyon: chi ha il coraggio di salire quassù?

Sono tanti i motivi che spingono i viaggiatori ad attraversare il globo, a raggiungere destinazioni lontane per vivere esperienze straordinarie e mozzafiato. E se è un po’ di adrenalina che volete aggiungere al vostro viaggio, accompagnata dalla possibilità di godere di una vista privilegiata sulla natura più selvaggia, allora la Cina è davvero il luogo giusto da raggiungere.

Qui esistono dei percorsi sospesi nel vuoto, ponti meravigliosi che hanno attirato l’attenzione e la curiosità degli avventurieri più temerari e di tutti coloro che hanno desiderato, almeno una volta, di provare quella sensazione di stare sulla cima nel mondo.

Ed è proprio nella provincia del Guangdong che si può vivere questa esperienza. Qui, infatti, esiste una piattaforma di osservazione che affaccia direttamente sulla Gulong Gorge (Gulongxia), una gola profondissima piena di alberi e di arbusti, sulla quale si staglia una meravigliosa e maestosa cascata. Da qui è possibile ammirare la natura che fa il suo corso da un punto di vista privilegiato: una passerella di vetro che culmina con una rotonda sospesa nel vuoto, tra cielo e terra, a un’altezza vertiginosa che supera i 72 metri.

Gulongxia Glass Grand Canyon

Fonte: Getty Images

Gulongxia Glass Grand Canyon

La rotonda sospesa nel vuoto

Il Gulongxia Glass Grand Canyon, conosciuto anche con il nome di Yuntian Boba, è uno dei punti di osservazione più spettacolari del mondo. Si tratta di una piattaforma di vetro sospesa a 72 metri di altezza sopra la gola, che si dirama in due passerelle parallele e che culminano proprio in una rotonda mozzafiato. Osservare il panorama da qui si traduce in un’esperienza senza uguali destinata a incantare e ad emozionare.

La lunghezza totale del percorso sospeso è di 1300 metri, mentre l’area del Gulong Canyon si snoda per 12000 metri quadrati, tra i quali si alternano diversi punti di osservazione. Il più spettacolare è, ovviamente, quello del Gulongxia Glass Grand Canyon. Percorrendo questo chilometro delle meraviglie, infatti, è possibile ammirare cascate, rocce e alberi, e poi ancora quella gola profondissima sulla quale si staglia una natura rigogliosa e selvaggia. Un’esperienza, questa, destinata solo ai cuori impavidi, e a chi non soffre di vertigini.

Per raggiungere la piattaforma sospesa, i viaggiatori hanno due possibilità. La prima è quella di percorrere le numerose scale che partono dal fondo e conducono fino in cima, la seconda invece è destinata solo ai più coraggiosi, ed è quella che prevede di attraversare il vuoto con la zipline.

Gulongxia Glass Grand Canyon

Fonte: Getty Images

Gulongxia Glass Grand Canyon
Categorie
Nord America Stati Uniti vacanza natura Vacanze natura Viaggi

Bryce Canyon, un capolavoro della natura

Non molto tempo fa vi abbiamo parlato di un tour che per molti è il viaggio della vita: un itinerario alla scoperta della Costa Ovest degli Stati Uniti. E c’è una delle tappe che, più di altre, vi lascerà incantati e a bocca aperta: il Bryce Canyon.

Bryce Canyon, cosa sapere

Il Bryce Canyon National Park è uno dei parchi nazionali più sorprendenti di tutti gli Stati Uniti d’America. Al di là della costa, infatti, vale sempre la pena fare una deviazione per questo luogo maestoso che senza ombra di dubbio è uno dei più affascinanti parchi dello Utah.

Visitarlo vuol dire scoprire alcune delle rocce più colorate della Terra. Sono chiamati “hoodoos“ e si distinguono per essere dei pinnacoli del tutto singolari. Inoltre, vi sembrerà di ritrovarvi all’interno di una serie di anfiteatri a forma di cavallo.

Come visitare il Bryce Canyon

La visita al Bryce Canyon può essere fatta sia in una mezza giornata che in più giorni. Sta a voi scegliere quanto dedicarvi in base ai vostri piani e all’interesse per un sito del genere. Ciò che dovete assolutamente considerare, però, è che il punto più alto del parco è a più di 2700 metri sul livello del mare.

In sostanza, salvo in casi eccezionali, le temperature estive raramente superano i 30° C, mentre durante l’inverno non è atipico sfiorare i -10°. Luglio e agosto, oltre a essere mesi caldi, possono anche rivelarsi particolarmente piovosi a causa di temporali che tendono a essere brevi ma piuttosto intensi, soprattutto durante il pomeriggio.

Se a disposizione avete un solo giorno, quello che vi conviene fare è salire a bordo della vostra automobile o sui vari autobus a disposizione che conducono alla scoperta di punti panoramici da sogno:

  • Bryce Point: meraviglioso soprattutto all’alba, ed è uno dei punti più alti che si affaccia lungo il bordo dell’anfiteatro e che consente di ammirare moltissimi hoodoos dalle forme più stravaganti;
  • Inspiration Point: tra i siti più scenografici in quanto le formazioni rocciose si sono naturalmente disposte con una precisione che ha dell’incredibile;
  • Sunset Point: si raggiunge seguendo il sentiero Navajo Loop che scende in una stretta gola ripida fra delle pareti di roccia;
  • Queen’s Garden Trail: una passeggiata che conduce attraverso affascinanti formazioni rocciose e alberi;
  • Natural Bridge: un punto panoramico da cui ammirare un meraviglioso arco naturale di pietra di ben 85 metri di lunghezza e 125 metri di altezza;
  • Agua Canyon: in questa zona potrete scoprire alcuni degli hoodoos più articolati che si mescolano al panorama delle Pink Cliffs e della Navajo Mountain;
  • Rainbow Point: l’ultimo ed emozionante punto panoramico, anche se il consiglio è quello di visitarlo per primo in quanto, per molti, è il meno interessante di tutti.

Cosa fare al Bryce Canyon in più giorni

Se avete la fortuna di avere più giorni per visitare il Bryce Canyon National Park sappiate che le attività da fare sono moltissime. Numerosi, infatti, sono i sentieri di diverse lunghezze e per diversi livelli di preparazione che conducono alla scoperta delle viscere di questo parco fuori dal comune.

Inoltre, a disposizione ci sono diversi programmi che variano a seconda della stagione come la Full Moon Hikes, della camminate al chiar di luna; l’ Astronomy & Night Sky, per osservare il meraviglioso cielo stellato che si apre sopra ai propri occhi; escursioni a cavallo e molto altro ancora.

Categorie
Destinazioni lago parchi naturali Parchi Nazionali vacanza natura Viaggi viaggiare

Parco Nazionale del Durmitor, un viaggio tra cime, laghi e canyon

Un viaggio in Montenegro è l’occasione ideale per lasciarsi sorprendere da un capolavoro naturalistico e paesaggistico di rara bellezza, uno scrigno di tesori solcato da profondi canyon e disegnato da 48 imponenti cime di roccia calcarea che superano i 2000 metri, 18 laghetti alpini dai colori mozzafiato e una verdeggiante distesa, a perdita d’occhio, di abeti e pini.

Si tratta del Parco Nazionale del Durmitor, il più grande dei cinque del Paese, nella zona nord-ovest, a circa due ore di auto dalla capitale Podgorica, una meta imperdibile per fare il pieno di natura, meraviglia e relax.

Il Parco, il luogo più affascinante delle Alpi Dinariche

Proclamati Parco Nazionale già nel 1952 e dichiarati Patrimonio UNESCO nel 1980, gli straordinari paesaggi del massiccio del Durmitor (“il più potente e maestoso tra i giganti montuosi dei paesi slavi del sud” per citare le parole del geografo Hussert, con un’altezza di 2522 metri) risplendono di un fascino unico, luoghi incontaminati plasmati da rocce carsiche, dalle caverne più profonde della penisola Balcanica, e da limpidi fiumi che, con la loro azione incessante, hanno dato vita a superbi canyon come nel caso del fiume Tara: di ben 1300 metri, è il più esteso e profondo d’Europa, secondo soltanto a quello del Colorado.

Ma non è tutto: il Parco vanta un’estensione di 321 chilometri, un’impagabile ricchezza di fauna e flora (sono più di 1300 le specie di piante vascolari) con autentiche rarità naturali quali, ad esempio, le foreste di pini neri a Crna poda dove svettano tronchi a oltre 50 metri di altezza che superano i 400 anni di vita.

Fonte d’ispirazione per chi ama la natura e paradiso per i trekker e gli escursionisti, dona anche la possibilità di scoprire antichi, e più recenti, monumenti culturali: i più significativi sono quelli di origine medievale tra cui ponti, torri di guardia, resti di fortificazioni e città, necropoli e i monasteri nella Valle del fiume Tara.

Meritano una menzione particolare anche i mulini che si incontrano lungo i torrenti del Durmitor e i “katuni” (villaggi), e le tipiche case rurali chiamate “savardak”.

Le chicche da non perdere assolutamente

lago nero

Fonte: iStock

Il Lago Nero

Il Parco è una delle destinazioni più interessanti per il turismo montenegrino e pullula di meraviglie tutte da scoprire e ammirare con una passeggiata, una gita in bicicletta, un percorso di rafting, un’escursione e un sentiero per il trekking.

Ma quali sono i punti da non lasciarsi sfuggire? Il Lago Nero (Crno Jezero), ombreggiato dal Picco di Meded e abbracciato da foreste di abete bianco europeo, abete rosso e pino silvestre, è il più suggestivo dei 18 laghi, composto da due piccoli laghetti, perfetto per nuotare e andare in barca o rilassarsi sulle sue sponde in uno scenario da fiaba.

Centro turistico del Parco e punto di partenza per le escursioni, è la raccolta città di montagna di Zabljak, stazione sciistica con 11 chilometri di piste da sci e snowboard. Immersa tra radure silenziose, pure sorgenti e torrenti, è l’ideale per riscoprire il contatto con la natura incontaminata e praticare attività sportive all’aria aperta nonché per assaggiare le specialità locali tra cui va citata la focaccia di granturco.

Ancora, da vedere il Ponte sul fiume Tara, conosciuto come “ponte di Djurdjevica“: con 5 arcate e una lunghezza di 365 metri, svetta al di sopra del canyon più grande del Montenegro. Lo splendido fiume, dalle acque cristalline, è perfetto per gli amanti del rafting.

Infine, meritano una visita il Lago di Zminje dal colore verde intenso, nel cuore della foresta a 1500 metri di altitudine, e il Lago di Jablan, vegliato dalla montagna Crvena Greda, tra il volo delle farfalle e il canto degli uccellini.

Categorie
Idee di Viaggio lago vacanza natura Viaggi

Lago di Cornino, l’Italia da cartolina

È una perla turchese dai colori eccezionali, incastonata nella zona collinare di Forgaria nel Friuli, in provincia di Udine, un luogo magnifico che illumina lo sguardo mentre lo si osserva e che non può essere dimenticato.

Si tratta del Lago di Cornino, la meta perfetta per una gita fuori porta all’insegna della natura e del relax, un raccolto angolo di paradiso cuore di una riserva naturale ricca di fauna e flora.

Tutto il fascino del Lago di Cornino

L’incantevole lago dall’aspetto fiabesco si è formato ben 10.000 anni fa durante il ritiro dei ghiacci: non ha né emissari né immissari tuttavia, la circolazione sotterranea delle sorgenti che provengono dal fenomeno carsico delle falde, diluisce l’acqua che arriva dal fiume Tagliamento e garantisce al lago una particolare trasparenza nonché una temperatura sempre costante tra i 9 e gli 11 gradi.

Piccolo mondo immerso in una natura incontaminata, dimora del Gambero di Fiume, sorprende per la limpidezza delle sue acque e i colori intensi: le rocce sono ricoperte di alghe dalle tinte azzurre mentre i fondali da un tappeto di alghe verdi.
E, durante il periodo natalizio, ecco una chicca: osservando con attenzione attraverso l’acqua cristallina potrete scorgere un suggestivo presepe subacqueo.

Fiore all’occhiello del territorio, è facilmente visitabile nella sua interezza con un agile percorso ad anello lungo un sentiero sterrato adatto a tutti. L’itinerario, della durata di circa un’ora, consente di fare il giro del lago, ammirarlo dalla piattaforma panoramica posta sulla provinciale, fare una piacevole sosta all’ombra di un boschetto nell’area attrezzata con tavolini e panchine, e costeggiare, per un tratto, il Tagliamento.

Il percorso, infatti, prevede anche di poter allungare il giro per affiancare il greto del fiume, idea assolutamente da consigliare: lo spettacolo fluviale, plasmato dall’azione corrosiva dell’acqua, è davvero suggestivo, punteggiato da barre ghiaiose e isole vegetate, simbolo dell’indiscussa potenza dell’acqua.

La Riserva Naturale del Cornino, l’oasi del Grifone

lago di cornino

Fonte: iStock

Lago di Cornino

Il lago turchese da cartolina è vanto della Riserva Naturale Regionale del Cornino, area protetta che si estende per circa 500 ettari tra i comuni di Forgaria nel Friuli e Trasaghis.

Le pareti di roccia delle Prealpi Carniche e l’ampio letto del Tagliamento sono custodi di un contesto paesaggistico e naturalistico di vera bellezza, oasi, dagli anni Ottanta, del maestoso avvoltoio grifone, tra i più grandi d’Europa, tutelato da un progetto internazionale.
Questa specie, infatti, in Italia è quasi estinta ma, proprio qui, è riuscita a dare vita a varie colonie nidificanti (di 150/200 individui) e a sopravvivere: con un po’ di fortuna, potrete scorgerli mentre volano al di sopra del lago, soprattutto alle prime luci del mattino.

Grazie al Centro Visite, sarà anche possibile conoscere da vicino i grifoni e le azioni messe in campo per evitarne il declino. L’Area Centro Visite, inoltre, è un parco tematico con Museo sulla Riserva e sala didattica con video divulgativi, un sentiero per vedere da vicino fragili esemplari di fauna selvatica ospitati in voliere e stabulari, un punto di osservazione per le colonie libere di grifoni e un capanno per il birdwatching, e un punto vendita con libri, gadget, gelati e bibite.

La Riserva e il Lago di Cornino sono ideali per una giornata a stretto contatto con la natura, respirando aria buona e “imparando divertendosi”.

Categorie
Calabria Idee di Viaggio parchi naturali vacanza natura Viaggi

Gole del Raganello, spettacolo naturale della Calabria

Nel Sud nel nostro Paese, e più precisamente in Calabria, prende vita un canyon selvaggio le cui rocce sono magistralmente dipinte dall’acqua. Un ambiente da scoprire con meraviglia e prudenza e caratterizzato da un’esplosione di gelide cascatelle, vasche d’acqua cristallina, scivoli naturali, piccoli laghetti, pareti di roccia, tronchi d’albero e molto altro ancora: le Gole del Raganello.

Cosa sapere sulle Gole del Raganello

La spettacolare riserva naturale Gole del Raganello è situata nei comuni di San Lorenzo Bellizzi, Civita e Cerchiara di Calabria, in provincia di Cosenza. Occupa una superficie di 1600 ettari all’interno del maestoso Parco Nazionale del Pollino, ed è stata istituita nel 1987.

Queste affascinanti pareti rocciose costituiscono un canyon, lungo circa 17 km, che si diparte dalla Sorgente della Lamia fino a raggiungere un’area vicina all’abitato di Civita, dove sorge il peculiare Ponte del Diavolo. Da questo punto in poi il corso del torrente diventa più regolare e scorre lungo una valle più aperta che si mantiene tale fino alla foce. Il canyon del Raganello viene distinto dagli esperti in due parti: le Gole alte e le Gole basse.

Le prime si snodano in un percorso di circa 9 km e, pur presentando una conformazione molto accidentata, sono di grande interesse naturalistico ed escursionistico. Le seconde, dal canto loro, si dipanano in un percorso di approssimativamente 8 km in un tragitto simile per conformazione a quello superiore, ma più difficoltoso da percorrere.

Gole del Raganello calabria

Fonte: iStock

Un angolo delle Gole del Raganello

Sfortunatamente, nel 2018 da queste parti è avvenuta una terribile tragedia: un gruppo di escursionisti fu colto da una piena improvvisa, causata da un violentissimo temporale abbattutosi nei pressi dell’abitato di San Lorenzo Bellizzi. Il bilancio fu drammatico e, per questo motivo, per visitare questa meraviglia della natura è obbligatorio usufruire dell’accompagnamento di una guida.

Cosa aspettarsi dalla Gole del Raganello

Le Gole del Raganello sono pura poesia. Un mondo incredibile che viene difficile credere che sia vero in quanto tra strapiombi e verticalità, la storia popolare e il fascino naturale si mescolano in perfetta armonia.

Presso le Gole Alte del Raganello, chiamate anche Gole del Barile, si può notare che il canyon si caratterizza per essere circondato da pareti rocciose alte fino a 700 metri. Selvagge e multicolori, sono anche la culla di cascate di acqua cristallina. Ma non solo, da questa parte del Raganello si possono intravedere numerosi tipi di animali come la faina, la volpe, la donnola, il tasso, l’aquila reale, il falco e il corvo imperiale.

Le Gole Basse sono più corte ma più “acquatiche” e soprattutto le rocce si elevano in tutta la loro maestosità, tanto da arrivare anche a un’altezza di due metri. Inoltre, attraversando questo lato del canyon si può persino passare sotto gli spruzzi della Doccia del Diavolo per poi imbattersi in due vasche in cui l’acqua va controcorrente.

Un panorama meraviglioso, quello delle Gole del Raganello, e in cui è possibile praticare varie attività come canyoning, torrentismo, trekking acquatico, rafting ed esplorazioni nelle grotte, a patto che tutto questo sia fatto con una guida esperta.

Ogni tipo di escursione ha la sua difficoltà, ma grazie alle guide sarà più facile capire quella che è più adatta alle proprie possibilità. In sostanza, scoprire le Gole del Raganello vuol dire vivere un’avventura unica che permette di praticare sport e, allo stesso tempo, ammirare una natura autentica e della vera bellezza paesaggistica.

canyon più bello calabria

Fonte: iStock

La maestosità delle Gole del Raganello

Curiosità e leggende sulle Gole del Raganello

Fare un’escursione lungo il corso del Raganello è come andare alla scoperta delle viscere della terra. Nel corso dei secoli, pur se poco accessibili, sono state sempre frequentate dagli uomini, compresi quelli poco onesti. Banditi, ladri, briganti, malfattori durante il secolo scorso, proprio per via delle sue conformazioni, ne hanno fatto la propria dimora.

Non a caso, sono oggi ancora in uso alcuni toponimi come grotta dei Briganti e grotta di Marsilia. Non da meno sono le leggende che vengono narrate dagli anziani del luogo.

Inoltre, sono tantissime le storie che raccontano l’origine del nome di questo luogo. Secondo l’opinione di alcuni studiosi, andrebbero ricercate molto indietro nel tempo in quanto la parola Raganello deriverebbe dal greco ragas, termine che indica un dirupo roccioso.

Altri, invece, hanno ritenuto plausibile che deriverebbe da termini locali come ragàre, cioè trascinare, lottare, come a indicare la potente azione del fiume che trascina tutto a valle.

Decisamente caratteristico è il Ponte del Diavolo sulla cui origine, come potete immaginare, aleggiano numerose leggende. In una di queste si narra che fu San Francesco di Paola a far realizzare vicino al suo paese questo ponte che attraversava un torrente.

Un’altra sostiene che siano stati gli abitanti di Civita a farlo costruire, mentre un’altra ancora è convinta che sia stata opera di un proprietario terriero. Tra le altre cose, si narra che per edificarlo sia stato fatto un patto col Diavolo in persona.

Il principe delle tenebre avrebbe preso l’anima della prima persona che lo aveva attraversato in cambio dell’aiuto durante la costruzione. Tuttavia, si infuriò moltissimo e addirittura decise di prendere a calci il ponte lasciando dei segni che ancora oggi si possono notare. Tutto ciò accadde, sempre secondo la leggenda, perché il primo ad attraversare il ponte fu un cane.

Il Ponte del Diavolo si trova nel comune di Civita, è stato completamente realizzato in pietra e collega i due punti del canyon scavati dal fiume Raganello. Camminandoci avrete modo di scoprire uno spettacolo panoramico molto suggestivo.

Ponte del Diavolo gole del raganello

Fonte: iStock

Il Ponte del Diavolo presso le Gole del Raganello

I borghi della riserva naturale Gole del Raganello

Come vi abbiamo accennato in precedenza, le Gole del Raganello sono situate nei comuni di San Lorenzo Bellizzi, Civita e Cerchiara di Calabria.

San Lorenzo Bellizzi è un piccolo borgo che, oltre alle bellezze paesaggistiche, regala anche alcune meraviglie storico-architettoniche. Una di queste è la Chiesa di San Lorenzo che ha un interno in pietra locale decorata con mascheroni e che conserva numerosi reperti come ostensori, pissidi e calici d’argento.

Civita, dal canto suo, è un borgo di origine albanese che ancora mantiene usi, lingua e riti degli antenati giunti dall’Albania tra 1470 e il 1492. E proprio da qui, scendendo oltre 600 gradini, si arriva al famigerato Ponte del Diavolo in un paesaggio rupestre d’intatta bellezza.

Infine, Cerchiara di Calabria il cui gradevole centro storico, dalla forma circolare, prende vita su uno sperone di roccia .

Insomma, con le giuste accortezze vale enormemente la pena visitare la zona delle Gole del Raganello.

civita calabria

Fonte: iStock

Veduta di Civita