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L’isola-museo che dovresti scoprire quest’estate

Forse la Finlandia non vi sembra una meta estiva, eppure per gli abitanti del posto i mesi caldi sono motivo di festa e celebrazioni. Un luogo ricco di natura, paesaggi meravigliosi e una cultura di scoprire. Per vivere al meglio le vacanze estive finlandesi la meta perfetta da visitare è Seurasaari. Un’isola e un distretto di Helsinki, nota soprattutto come sede del Museo all’aperto di Seurasaari, un complesso di vecchi edifici in legno trapiantati da altre parti della Finlandia e collocati nel fitto paesaggio forestale dell’isola.

L’isola di Seurasaari

Su questa piccola isola l’estate è vivace e piena di eventi e momenti speciali, da godere in compagnia. Infatti, moltissimi abitanti di Helsinki vengono a Seurasaari per godersi l‘atmosfera rurale e pacifica e l’aria aperta fresca e pulita. L’isola ospita anche una grande varietà di fauna selvatica, in particolare uccelli, ma anche scoiattoli rossi e lepri, un luogo bulico e da favola.

L’estate sull’isola

L’isola di Seurasaari si anima soprattutto è a metà estate, quando un enorme falò viene costruito su un isolotto appena al largo della costa dell’isola e acceso da una coppia di sposini. Una tradizione che attira sempre migliaia di persone, sia turisti che abitanti di Helsinki, ad assistere dallo spettacolo suggestivo. Per godere al meglio l’evento, la gente si raduna sulle sponde di Seurasaari oppure si serve di alcune barche di legno, che rendono il tutto ancora più magico.

L'estate a Seurasaari

Fonte: 123RF

L’estate a Seurasaari, in Finlandia, dove non cala mai il sole

Il sole di mezzanotte a Seurasaari

Il momento più unico e speciale di tutta la Finlandia è il sole di mezzanotte, quel fenomeno astronomico che si manifesta nelle regioni polari quando il sole non cala mai resta lì, ad illuminare l’orizzonte, permettendoci di godere la luca anche di notte. Seurasaari è il posto ideale, dove stendere un telo mare e sedersi ad ammirare il regalo che la natura ci fa ogni estate.

La celebrazioni di mezza estate

Nei Paesi del Nord Europa tra il 20 e il 25 giugno si festeggia, il solstizio d’estate è un momento molto sentito. Non fa eccezione la Finlandia, che in queste settimane si trasforma in un luogo magico, allegro, pieno di brio ed entusiasmo. In questo periodo notte e giorno si confondono, la luce del sole predomina e i finlandesi ne approfittano per festeggiare.

Il museo a cielo aperto

Il Museo all’Aperto di Seurasaari è una celebrazione della varietà di stili architettonici che compongono il Paese. Il complesso consta di 87 strutture trasferite sull’isola che dà il nome al museo che illustrano come si viveva nelle campagne locali tra il XVIII e il XX secolo. Si sono possono ammirare chiese, fattorie e residenze signorili, un vero assaggio degli usi finlandesi.

Un’isola adatta a tutti

Seurasaari è selvaggia, ricca di natura, animali, piante e spiagge. Pensate che proprio qui si trova una delle sole due spiagge per nudisti di Helsinki e una delle sole tre nell’intero paese. A differenza delle altre spiagge per nudisti, la spiaggia è segregata per uomini e donne separatamente senza area nudista unisex ed è a pagamento. Ma questo rende il posto ancora più unico.

Una meta da raggiungere per godere l’estate in modo diverso, alternativo, con tanta magica e un’atmosfera unica.

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Harry Potter Notizie parchi naturali Scuole vacanza natura Viaggi

C’è una Hogwarts in Italia: dov’è la scuola di Harry Potter

C’è una scuola di magia e stregoneria come quella di Harry Potter anche qui in Italia. La Hogwarts nostrana è alle porte di Milano e i fan del maghetto ne vanno pazzi.

Si trova immersa nel famoso e gigantesco Parco di Monza, il più grande parco recintato d’Europa, famoso perché ogni anno vi si disputa il Gran Premio di Formula Uno.

La Hogwarts italiana

La scuola di magia viene ospitata all’interno di un’antica costruzione che un tempo serviva come scuderia reale per l’adiacente Villa Reale di Monza, mentre oggi che è stata restaurata Cascina Costa Alta ospita un ostello e diverse sale per eventi.

L’evento a tema Harry Potter

Nel weekend del 24 e16 giugno, questo luogo si trasforma per tre giorni nel Castello di Hogwarts. La scuola di Harry Potter e dei suoi amici, Hermione Granger, Ron Weasley e gli altri.

È il tema della quarta edizione di “Giocolandia, la fiera per i bambini” con tantissime attività che comprendono una ventina di laboratori tra scuola di magia e travestimenti da Harry Potter, durante i quali i bambini e i ragazzi incontreranno e giocheranno con il mezzogigante guardiacaccia Hagrid, Custode delle chiavi e dei luoghi ad Hogwarts, e con il professor Silente, preside della Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Il biglietto d’ingresso costa 15 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini dai 4 ai 12 anni (per i più piccoli l’entrata è libera). Per chi si trattiene tutta la giornata saranno disponibili stand di street food.

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Borghi cascate Fiume panorami parchi naturali vacanza natura Viaggi

Viaggio alla scoperta del borgo italiano delle cascate

L’immenso patrimonio paesaggistico italiano annovera alcune delle cascate più belle del mondo: imponenti tuffi d’acqua che si gettano in limpidi laghetti, scrosciando tra le rocce in una natura incontaminata. E c’è persino un piccolo borgo che ne vanta addirittura 13, offrendo ai suoi visitatori un panorama di assoluto fascino che è davvero difficile trovare altrove. Andiamo alla scoperta di questo incantevole paesino e delle sue meraviglie.

Chiusaforte, il borgo delle 13 cascate

È una natura selvaggia e rigogliosa, quella che circonda il grazioso borgo di Chiusaforte: situato nel cuore della Valle del Fella e affacciato lungo l’omonimo fiume, il paesino si trova a pochissimi chilometri dal confine con la Slovenia, in una cornice suggestiva di montagne e paesaggi d’acqua che suscitano grande suggestione. Nei suoi dintorni, tutte a breve distanza l’una dall’altra, nientemeno che 13 splendide cascate assolutamente da scoprire. Raggiungerle è abbastanza facile, e nella maggior parte dei casi non richiede che una breve camminata nel verde incontaminato: l’ideale per una giornata da trascorrere in famiglia, all’aria aperta.

La cascata più famosa è sicuramente il Fontanone di Goriuda, uno spettacolare salto d’acqua gelida che sgorga dalle rocce: ad oltre 800 metri d’altezza, sul versante sinistro della Val Raccolana, si apre una grotta scavata dalle nevi e dalle piogge che si raccolgono sulle cime circostanti, dopo aver viaggiato sotto terra per lunghissimi chilometri. Il panorama è davvero mozzafiato, con acque cristalline che scrosciano in un laghetto delizioso. Scendendo lungo uno stretto sentiero, si può raggiungere una seconda cascatella ancora più magica, il luogo perfetto dove riposarsi un po’ ammirando il paesaggio.

Fontanone di Goriuda

Fonte: iStock

Il Fontanone di Goriuda

Un altro panorama decisamente da non perdere è quello della Cascata di Rio Repepeit. Dopo una breve passeggiata tra i boschi, si apre una vista incredibile: il fiume è sormontato da un suggestivo ponte romano, dietro il quale si può godere del primo tuffo d’acqua cristallina. La vera cascata, tuttavia, si trova appena poco più avanti, dove appare un laghetto (perennemente caratterizzato da una temperatura quasi glaciale) che raccoglie un grande salto spumeggiante. In inverno, qui giungono molti escursionisti che si cimentano nell’ice-climbing, affrontando l’impervia arrampicata sulla cascata ghiacciata.

Il borgo di Chiusaforte e le sue bellezze

Se le cascate sono il fiore all’occhiello di Chiusaforte, non possiamo proprio esimerci dal raccontare le bellezze del suo centro storico: un agglomerato di casette in pietra che da tempo ha assunto vocazione turistica, soprattutto durante la stagione invernale. Tra le sue strette viuzze, si possono ammirare splendide architetture come la Chiesa di San Bartolomeo, che con il suo campanile spicca nel cuore del paese.

Chiusaforte

Fonte: iStock

Chiusaforte

A poca distanza dal centro abitato, invece, ecco spuntare il Forte di Col Badin. Costruito all’inizio del ‘900, oggi è sede di un museo dedicato alle battaglie di un passato non troppo lontano, e rappresenta una delle più importanti testimonianze della Prima Guerra Mondiale. Al suo interno si trovano il deposito delle munizioni e la postazione di artiglieria, che un tempo ospitava quattro imponenti cannoni in ghisa. Nel cortile si può invece ammirare l’accesso alla polveriera sotterranea, con le antiche rotaie utilizzate per trasportare le munizioni. Da qui il panorama è bellissimo, e lo sguardo si spinge sino alle Alpi Giulie.

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Tra sacro, profano e natura: il trekking delle meraviglie

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci perché è pieno di meraviglie che incantano. Ma c’è un luogo che, più di altri, non smette mai di stupirci per il suo straordinario patrimonio naturale, artistico e culturale. Quel posto si chiama Italia.

Il nostro Paese, infatti, ha tutto ciò di cui ha bisogno un viaggiatore per vivere esperienze uniche ed entusiasmanti, per costruire ricordi di viaggio indelebili. E se è un’avventura all’insegna della natura che volete vivere e conservare nel cuore e nell’anima, c’è un solo luogo in cui dovete recarvi, e preparatevi perché vi sorprenderà.

Ci troviamo nella straordinaria provincia di Trento, a pochi chilometri da Rovereto, l’Atene del Trentino. È qui che esiste un percorso unico che si snoda tra meraviglie sacre e profane mentre tutto intorno, la natura rigogliosa, fa da cornice straordinaria un trekking unico che porta alla scoperta di fortezze, chiese ed eremi scavati nella roccia. Sono i Tesori di Trambileno e sono bellissimi.

Benvenuti a Trambileno

Non è un caso che il Trentino sia scelto da migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo e desiderosi di recuperare quel contatto con la natura più autentica e selvaggia. E quello che offre il territorio è proprio questo: avventure all’aria aperta che conducono alla scoperta di un ricco patrimonio culturale e naturale.

Ed è proprio vicino al Castello di Rovereto, uno dei più importanti esempi di fortificazione alpina del tardo medioevo, che parte un percorso unico, un trekking delle meraviglie denominato I Tesori di Trambileno.

Eremo di San Colombano

Fonte: iStock

Eremo di San Colombano

Alla scoperta dei Tesori di Trambileno

Natura, storia, sacro e profano qui si intrecciano e diventano una cosa sola portando gli esploratori a percorrere le vie degli antichi pellegrini. Il punto di partenza di questa escursione è l’Eremo di San Colombano che, siamo certi, non ha bisogno di presentazioni.

Si tratta di un edificio abbarbicato sulla roccia che sfida la forza di gravità. L’eremo di San Colombano, dedicato al Santo incanta per la sua posizione sospesa tra cielo e terra. L’edificio è il punto di partenza di escursioni e itinerari volti alla scoperta dell’intero territorio.

Per raggiungere l’eremo è necessario percorrere 102 scalini a strapiombo sul fiume Leno. La visita all’interno è totalmente gratuita e vi permetterà di scoprire tutta la spiritualità di un luogo incredibile.

Da qui, poi, potete attraversare un ponte che vi porta direttamente alla frazione Ca’ Bianca. Un rigoglioso bosco si aprirà davanti ai vostri occhi, dopo averlo percorso vi ritroverete nella frazione di Moscheri dove è possibile ammirare il Santuario de La Salette. Costruito nel 1856, e consacrato alla Vergine, l’edificio domina dall’alto la valle definendo il paesaggio urbano. Una silenziosa e suggestiva pineta, che si snoda tutto intorno, è il luogo ideale per rigenerare i sensi e ricaricare le energie.

Se volete andare alla scoperta delle altre meraviglie del territorio, allora, potete proseguire verso le montagne della Prima Guerra Mondiale e salire sulle cime suggestive e panoramiche del Col Santo, Monte Testo e il Palon, la zona sacra del Monte Pasubio

Da inserire dell’itinerario è anche il Forte Pozzacchio, Werk Valmorbia, l’ultima fortezza austroungarica scavata nella roccia e da poca restaurata. Situato alle pendici del Monte Pasubio, nel comune di Trambileno, in questo luogo della memoria vengono organizzati eventi per commemorare i caduti della Grande Guerra.

Forte Pozzacchio

Fonte: Wikimedia/Robertk9410

Forte Pozzacchio
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Puoi dormire in un bus americano o in una tenda indiana in Italia

Non c’è bisogno di volare dall’altra parte del mondo per vivere avventure di viaggio straordinarie perché l’Italia è un Paese meraviglioso tutto da conoscere ed esplorare. Non sono solo le sue attrazioni più iconiche a farci scegliere di restare nel Belpaese, piuttosto la consapevolezza che è qui che possiamo vivere le esperienze più belle di sempre, soprattutto se a contatto con la natura.

Vacanze all’insegna del relax, della pace e della rigenerazione dei sensi e dell’anima, da vivere e da condividere con la propria dolce metà, con tutta la famiglia o con i fedelissimi amici a quattro zampe.

Esperienze che passano per location mozzafiato, dove la natura è assoluta protagonista, ma anche per alloggi originali, incredibili e anche un po’ stravaganti. Abbiamo individuato i più belli da provare questa estate, pronti a partire?

Glamping tra la natura: le esperienze da non perdere questa estate

Un campeggio all’insegna del lusso e del comfort: con il glamping questo desiderio si è trasformato in realtà. Case sugli alberi, rifugi nella foresta e tiny house nel bosco, in giro per il mondo abbiamo visto davvero di tutto. Ma non abbiamo più bisogno di viaggiare intorno al globo per dormire in questi alloggi perché anche il nostro Paese offre delle proposte davvero entusiasmanti.

A creare alcune di queste è stato Loek van de Loo, conosciuto anche come il papà del glamping in Europa. È stato proprio lui, infatti, a diffondere e incentivare il turismo open air proponendo esperienze all’aria aperta davvero incredibili. E sì, se ve lo state chiedendo, molte di queste sono in Italia: otto glamping resort davvero particolari riuniti sotto il nome di Vacanze col Cuore.

Dalle tende, wilde e suggestive, alle capanne romantiche, passando per alloggi più confortevoli destinati alle avventure di intere famiglie, cani e gatti compresi. Ultima, ma non meno importante, è la posizione di questi glamping che diventa strategica per andare alla scoperta delle città d’arte d’Italia e di tutte le meraviglie culturali, storiche, artistiche e naturali che appartengono al nostro Paese.

Tipi Lodge

Fonte: Vacanze col Cuore

Tipi Lodge

Dormire in un bus americano o in una capanna?

L’estate, in Italia, si trascorre nei glamping immersi nella natura. La vera sfida sarà decidere in quale dormire. Le proposte, infatti, sono tantissime e tutte si adattano alle esigenze e alle preferenze dei viaggiatori. Ne abbiamo individuate alcune davvero incredibili.

Per vivere un’esperienza al di fuori dell’ordinario dobbiamo recarci tra la natura lussureggiante del Chianti. È qui, infatti, che nell’Orlando in Chianti Glamping Resort, sono presenti tutta una serie di sistemazioni originali ispirate agli Stati Uniti. Ci sono un bus americano, un mini school e un Airstream dotati di bagni accessoriati, cucina, letti e ogni tipo di comfort.

Nel Sivinos Camping Boutique, situato in quell’angolo di paradiso italiano che si chiama Lago di Garda, le proposte sono più wild e selvagge, ma straordinariamente uniche. Tende a picchetti e strutture in legno sono dedicate ai viaggiatori più avventurosi che vogliono vivere esperienze a contatto diretto con la natura.

Grandi e bambini, invece, potranno vivere esperienze uniche all’interno delle Tipi Lodge, le tende indiane con vista lago che renderanno la vacanza davvero suggestiva. L’indirizzo da raggiungere questa estate è il Lago Idro Glamping Boutique che si trova sulle rive dell’omonimo lago. Sempre all’interno di questo glamping è possibile prenotare strutture adatte anche ai pelosetti. Nelle mobile home Next XL Dog, infatti, c’è anche una stanza dedicata ai nostri amici a quattro zampe.

Per le famiglie che vogliono sperimentare il campeggio, ma non vogliono rinunciare alle comodità delle strutture ricettive, invece, il posto giusto è il Weekend Glamping Resort sul lago di Garda. In questa meravigliosa cornice naturale è possibile alloggiare in mobile home in formato XXL.

Idro Cottage Next XL Dog

Fonte: Vacanze col Cuore

Idro Cottage Next XL Dog
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Il borgo in cui si fondono paesaggi di acque, boschi e uliveti

Tra arte e natura, in un luogo dalla bellezza sconfinata, c’è un piccolo borgo antico che possiede un fascino del tutto particolare. In una cornice di boschi rigogliosi e fresche sorgenti d’acqua, questo incantevole paesino ospita monumenti di grande pregio e graziose chiesette tutte da visitare.

E sul far dell’estate, quando le giornate sono più lunghe che mai e il sole si tuffa con i suoi raggi tra le viuzze medievali, qui prende vita un meraviglioso appuntamento con il passato. Andiamo alla scoperta di questo angolo di paradiso italiano.

Acquasparta, un borgo incantevole

Il piccolo borgo di Acquasparta è una delle perle dell’Umbria più suggestiva: abbarbicato su una verde collina affacciata sulla Valle del Naia, è immerso in una natura incontaminata. L’acqua è senza dubbio uno dei suoi segni distintivi. A poca distanza si trovano le sorgenti dell’Amerino e del Furapane, ma anche le fonti di Sangemini e di Fabia, ed è proprio da questo che deriva il suo nome – dal latino “ad aquas partas”. Il paesaggio è davvero bellissimo, con i monti Martani a fare da sfondo a quella che sembra una cartolina.

Tantissimi sono i sentieri che si dipanano dal paese, attraversando boschi rigogliosi e profumati uliveti che regalano un panorama incredibile. D’altra parte, Acquasparta è anche una tappa molto importante lungo il Cammino di San Francesco, grazie alla sua vicinanza con la Romita di Cesi – in questo eremo ricco di fascino, San Francesco diede inizio alla stesura del suo celebre Cantico delle Creature. Tra natura e spiritualità, sono dunque molte le sorprese che ci attendono in un borgo assolutamente tutto da scoprire.

Acquasparta

Fonte: Ufficio Stampa

Il centro storico di Acquasparta

Il Rinascimento di Acquasparta, pura magia

Sebbene il paesino abbia chiare origini medievali, è nel Rinascimento che visse il suo periodo d’oro. Sul finire del ‘500, il borgo di Acquasparta divenne un ducato e fu ceduto alla famiglia Cesi, che diede i natali ad alcune delle architetture più belle del centro storico. È il caso di Palazzo Cesi, un incantevole edificio che ancora oggi custodisce splendidi affreschi, o della cappella Cesia, costruita all’interno della Chiesa di Santa Cecilia – dove si trovano le tombe dei membri più illustri della famiglia.

Acquasparta

Fonte: Ufficio Stampa

Palazzo Cesi ad Acquasparta

Nel 1603, Federico Cesi II fondò la sua Accademia dei Lincei (tra i cui soci spiccava nientemeno che Galileo Galilei), che ebbe la sua prima sede proprio a Palazzo Cesi. Fu questa la prima accademia scientifica d’Europa, nata dall’amore che Federico ebbe sin dalla più tenera età per la scienza e la natura. Oggi, Acquasparta celebra ancora l’arrivo in paese di questo appassionato studioso che tanto ha dato al nostro Paese: è lui il protagonista della Festa del Rinascimento, uno degli appuntamenti imperdibili della tradizione.



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Nel mese di giugno (quest’anno l’evento si tiene dall’11 al 26), il borgo si veste a festa per una rievocazione storica che attira curiosi da tutta Italia. Sfilate in costume si alternano a spettacoli divertentissimi e intrattenimento per i più piccini, sempre all’insegna della scienza. Ma c’è anche spazio per una sfida tra contrade, una vera e propria competizione ricca di pathos che ci porta alla scoperta delle tradizioni di Acquasparta. Anche quelle gastronomiche, ovviamente: i turisti possono infatti concedersi qualche specialità tipica del luogo, da degustare assieme ad un buon vino.

Festa del Rinascimento - Acquasparta

Fonte: Ufficio Stampa

La Festa del Rinascimento ad Acquasparta
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Nasce il Sentiero del Respiro, l’Italia da vivere

Sta per nascere in Italia un nuovo cammino, che fonderà natura incontaminata, storia e cultura, ma anche tutela dell’ambiente e della salute delle persone, sullo sfondo delle Dolomiti Bellunesi. Si chiama ‘Sentiero del Respiro’ e sarà un percorso naturalistico-educazionale che verrà affiancato da un importante intervento di rimboschimento di 10 mila alberi nell’area che circonda l’iconico Castello di Andraz, nel comune di Livinallongo del Col di Lana, tra Arabba e Cortina.

Ambiente e salute al centro del Sentiero del Respiro

Nato dalla collaborazione tra l’azienda farmaceutica Chiesi Italia e la Regione Veneto, il progetto punta alla valorizzazione turistico-ricettiva e boschiva del territorio, ma anche al ripristino dell’area, tra le più colpite dalla tempesta Vaia che ha distrutto oltre 800 ettari di bosco nel 2018. L’iniziativa intende riportare in vita il bosco abbattuto piantumando migliaia di nuovi alberi, con l’obiettivo, inoltre, di compensare le emissioni, seguendo la filosofia della ‘Carbon Neutrality’.

Il sentiero sarà anche particolarmente inclusivo, con i primi 400 metri pavimentati in legno per le persone ipovedenti e non deambulanti che potranno raggiungere un’area attrezzata dedicata, posizionata a fianco di un ruscello.

Salute, tutela dell’ambiente e della biodiversità saranno i temi cardine del Sentiero del Respiro, che sarà dotato di cartelli informativi pensati per sensibilizzare i visitatori su stili di vita sani e sull’importanza di prendersi cura di sé, riscoprendo i benefici di una passeggiata all’aria aperta e il piacere di rilassarsi nei boschi, immersi nei colori e profumi di uno scenario naturale unico.

Posizionato alle pendici del Col di Lana, il percorso inizierà dentro l’antico torrione medievale del Castello di Andraz, uno dei simboli più affascinanti dell’arco alpino, per poi inerpicarsi per oltre tre chilometri nel bosco antistante, attraversando uno splendido ambiente naturale, circondato da un panorama mozzafiato.

Il Castello di Andraz e la storia di un territorio unico

Il Sentiero del Respiro permetterà di godere di un mix ineguagliabile di natura, biodiversità, storia e cultura in un contesto ambientale, paesaggistico e storico unico al mondo quale è il Castello di Andraz. Sorto su un grande trovante trasportato a valle durante l’ultima glaciazione, in posizione dominante sulla vallata, il fortilizio fu in età medievale un importante baluardo strategico militare.

Oggi, il castello ospita un interessante Museo pensato per promuovere la conoscenza dell’importante monumento e dell’ambito dolomitico circostante, come espressione del locale patrimonio culturale legato all’area ladina dell’Alto Agordino.

In particolare sono illustrate le vicende storiche di Andraz con richiamo alle trasformazioni subite dal fortilizio medievale e dal territorio, determinate dagli interessi vescovili nell’area compresa tra le miniere del Fursil a Colle Santa Lucia in Val Fiorentina, sino a Valparola in Alta Val Badia (meta estiva tra le più amate dai Vip), dove erano ubicati i forni fusori. Il castello è infatti situato nel mezzo di uno straordinario percorso storico, che unisce di fatto le due più importanti realtà culturali presenti nell’area dolomitica costituite dal Museo “Vittorino Cazzetta” (geologico-paleontologico e archeologico) di Selva di Cadore e dal Museo Ladino della Provincia di Bolzano a San Martino in Badia.

Con il progetto del Sentiero del Respiro, le Dolomiti, patrimonio dell’umanità Unesco, confermano la loro rilevanza naturalistica, paesaggistica e storica, nonché la loro eccezionalità come di luogo vocato alla salute delle persone.

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Nasce il Sentiero dell’Unicorno, meraviglia d’Italia

L’immenso patrimonio naturalistico italiano si fonde con quello artistico e architettonico, dando vita al Sentiero dell’Unicorno: questa splendida – seppur breve – escursione ci porta alla scoperta di paesaggi incredibili, ma anche di opere d’arte di grande pregio e di incantevoli edifici dal fascino un po’ magico e misterioso. Il tutto condito da una compilation musicale appositamente creata, per un viaggio veramente multisensoriale.

Il Sentiero dell’Unicorno, magia allo stato puro

Sono tanti i cammini che stanno nascendo negli ultimi anni, andando ad arricchire sempre più l’enorme rete escursionistica italiana: dal mare alle montagne, passando per rigogliose colline e deliziosi borghi antichi, questi itinerari ci conducono nel cuore più puro e incontaminato del nostro Paese, regalandoci un’esperienza outdoor che – soprattutto nella stagione calda – sempre più turisti iniziano a ricercare. In questo contesto, prende vita il Sentiero dell’Unicorno. Per una volta, non ci troviamo di fronte ad un lungo percorso di trekking tale da richiedere uno sforzo troppo impegnativo.

Diviso in 8 brevi tappe, il cammino affronta i verdi paesaggi della Valle del Tevere snodandosi attorno ad un piccolo borgo umbro e alle sue tante bellezze: stiamo parlando di Alviano, paesino di origini medievali dove il tempo sembra essersi fermato. Qui, l’artista messicano Gabriel Pacheco ha dato vita al Sentiero dell’Unicorno, intendendolo come un vero e proprio percorso pittorico permanente che si dipana tra arte, mito e natura. Inaugurato lo scorso 4 giugno, questo affascinante itinerario parte dai nuovissimi Giardini del Sole, cui lo stesso artista ha dato i natali.

Il parco urbano si affaccia sui caratteristici calanchi di Alviano, regalando una vista mozzafiato. Così prende il via un bel viaggio che si inoltra all’interno dei vicoli del borgo, per poi affrontare i paesaggi naturali che lo circondano e giungere infine al Castello di Alviano, una vera meraviglia architettonica. Ciascuna tappa del sentiero raffigura uno degli 8 stati dell’amore che Pacheco ha voluto rappresentare, traendo ispirazione da Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes. Speciali panchine disseminate lungo il cammino permettono di ammirare il panorama e concedersi una breve pausa, durante la quale è possibile approfittare di musiche create ad hoc da ascoltare sul proprio smartphone.

Il borgo di Alviano e le sue bellezze

Protagonista del Sentiero dell’Unicorno non può che essere il borgo di Alviano: dedalo di strette viuzze su cui si affacciano deliziose casette in pietra, abbarbicate su uno sperone argilloso da cui si gode di un panorama meraviglioso. Particolarmente suggestiva è la fortezza a pianta trapezoidale, circondata da quattro splendide torri circolari, attorno alla quale sono nate storie e leggende che parlano di un antico condottiero. Al suo interno è ospitato un percorso museale che ci riporta indietro nel tempo, con esposizioni permanenti di strumenti d’epoca utilizzati da contadini alvianesi e di testimonianze suggestive sulla vita del condottiero Bartolomeo d’Alviano.

È invece a poca distanza dal paese che si snoda l’Oasi naturalistica lago di Alviano, un’area protetta del WWF che racchiude il graziosissimo bacino nato artificialmente negli anni ’60, dopo lo sbarramento del fiume Tevere per sfruttare le sue acque per scopi energetici. Qui si possono ammirare tantissime specie di uccelli che, durante il periodo della migrazione, fanno tappa nelle zone paludose regalandoci uno spettacolo incredibile.

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Dormire in un “nascondiglio” in mezzo alla natura nella terra di Re Artù

Le esperienze di viaggio passano anche e soprattutto per gli alloggi che sono sempre più a misura dei nostri sogni e delle nostre esigenze.

Dalle case sugli alberi a strutture architettoniche evocative, passando per botti di vino, cupole trasparenti e capsule futuristiche. Non abbiamo che l’imbarazzo della scelta per trasformare le nostre avventure di viaggio in esperienze indelebili e straordinarie.

Ma c’è un alloggio che, più degli altri, ci ha letteralmente conquistati. Si tratta di una sorta di buen retiro, un nascondiglio immerso nella natura della magica Cornovaglia.

Dormire in Cornovaglia in un nascondiglio

Un viaggio in Cornovaglia è un’avventura che tutti dovremmo vivere almeno una volta nella vita. La terra delle leggende, dei paesaggi lussureggianti e delle scogliere che emergono dal mare e svettano verso il cielo, la rendono un territorio straordinario, un paradiso terrestre selvaggio e incontaminato che incanta la vista e stordisce i sensi.

Il contatto con la natura, atavico e primordiale, è prerogativa di tutte le avventure che si vivono nella contea inglese. Esperienze uniche e indelebili che passano per i viaggi on the road, per i panorami incantati vista oceano e anche per gli alloggi.

Sì perché proprio nella mitica terra di Re Artù esistono delle piccole baite sospese tra cielo e terra costruite su una cava di ardesia ora in disuso. Il loro nome è Kudhva e tradotto letteralmente vuol dire nascondiglio.

Questi alloggi, infatti, sono stati concepiti come dei piccoli ritiri all’interno dei quali gli ospiti possono ritrovare le energie e contemplare la meravigliosa natura che li circonda tutto intorno.

Kudhva, il nascondiglio in Cornovaglia

Kudhva, il nascondiglio in Cornovaglia

L’alloggio più selvaggio d’Europa

Capanne selvagge costruite sugli alberi e immerse in una natura lussureggiante che svolgono la funzione di nascondiglio: è qui l’esperienza più bella di sempre.

Kudhva è molto più di un alloggio, è un buen retiro che offre una prospettiva unica sul paesaggio della Cornovaglia reso ancora più suggestivo dalla posizione degli edifici tra gli alberi.

Le case tra gli alberi sono posizionate all’interno di un sito che ospita anche cabine danesi e tende per un’esperienza di glamping a contatto con la natura. Non mancano, ovviamente, un ristorante, i servizi igienici e le docce.

I nascondigli sono stati progettate dagli architetti dello studio New British Design e costruite da artigiani locali che hanno curato tutto nei minimi dettagli. I materiali utilizzati sono il legno di pino e di larice, una scelta questa che enfatizza ancora di più il rapporto con la natura.

Accessibili tramite una scala che conduce direttamente alle capanne che fanno capolino tra gli alberi, le cabine sono dotate di un ampia finestra che offre una vista esclusiva e mozzafiato sulla bellissima campagna della Cornovaglia.

Ma l’avventura non finisce qui perché questi alloggi sensazionali sono anche il miglior punto di partenza per andare alla scoperta della contea. Questi nascondigli, infatti, si trovano a Trebarwith Strand, un tratto di costa situato a nord del territorio. Da qui è possibile raggiungere la spiaggia sabbiosa incorniciata da maestose scogliere e circondata tutto intorno da grotte naturali.

Inoltre, questi alloggi, distano appena quattro chilometri da Tintagel, il villaggio che ospita il castello di re Artù e che conserva le avventure dei cavalieri della tavola rotonda.

Kudhva, il nascondiglio in Cornovaglia

Kudhva, il “nascondiglio” in Cornovaglia

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In Italia esiste una foresta allagata e puoi attraversarla

Esistono luoghi che non smettono mai di stupirci, così come non smette mai di farlo il mondo che abitiamo. Perché proprio quando crediamo di conoscerlo tutto, o quasi, lui ci mette di fronte a spettacoli di immensa bellezza che portano la firma di Madre Natura.

Deserti aridi che iniziano a fiorire, boschi incantati, laghi colorati e spiagge arcobaleno: queste sono solo alcune delle meraviglie naturali che ci spingono ogni giorno a organizzare viaggi in ogni parte del mondo. Ma non c’è bisogno di andare così lontano per scoprire e vivere la grande bellezza che ci circonda.

Nel nostro Paese, infatti, esistono luoghi così straordinari da non sembrare neanche veri. Come quella foresta allagata di Punte Alberete, un’oasi naturalistica affascinante e suggestiva da scoprire adesso.

Una foresta allagata a Ravenna

Situata a circa 10 chilometri da Ravenna, e circondata dalle località turistiche di Casalborsetti, Marina Romea e Porto Corsini, esiste una foresta sorprendente e inedita che merita di essere scoperta.

La foresta allagata di Punte Alberete è un’oasi naturalistica che si estende per 190 ettari di territorio e che comprende diverse zone umide della provincia di Ravenna. Attraversarla vuol dire entrare in contatto con un microcosmo straordinario che è parte integrante del Parco del Delta del Po.

Vuol dire fare incontri ravvicinati con alcuni dei più belli esemplari dell’avifauna, ma anche esplorare una natura selvaggia e incontaminata che stupisce chilometro dopo chilometro.

Da una parta troviamo una foresta densa e lussureggiante dove dominano le querce, i salici e gli olmi, e poi ancora i pioppi e i frassini, dall’altra, invece, fitti canneti e ninfee bianche caratterizzano la zona lagunare.

La foresta allagata è un vero e proprio patrimonio naturale del Paese intero, si tratta infatti di uno degli ultimi baluardi di foreste paludose presenti nella bassa Pianura Padana.

Come visitare l’oasi naturalistica di Punte Alberete

Paradiso degli amanti della natura e luogo privilegiato per gli appassionati di birdwatching, quest’ultimo esemplare di foresta allagata della Pianura Padana promette emozioni incredibili.

Zona protetta dell’Emilia Romagna e luogo appartenente alla Rete Natura 2000 dell’Unione Europea, la foresta allagata è stata sottratta alle bonifiche previste nel territorio per salvaguardare quello che è diventato l’habitat di molte specie floristiche e faunistiche.

Passeggiare all’interno dell’oasi vi permetterà di esplorare un panorama unico e straordinario che alterna boschi rigogliosi, praterie sommerse e prati verdeggianti. La zona umida rappresenta sicuramente il tratto più suggestivo da attraversare, quello fatto di scorci palustri e di atmosfere sospese nel tempo e nello spazio.

Lungo la foresta allagata non è raro trovare alberi caduti che si sono trasformati negli habitat di uccelli acquatici che potete osservare mentre riposano o cacciano. Inoltre, a disposizione dei visitatori, c’è anche un capanno destinato alle attività di osservazione degli animali e delle loro abituali attività, da quelle del corteggiamento alla caccia.

L’ingresso a Punte Alberete è gratuito. Potrete lasciare l’auto nei pressi dell’ampio parcheggio situato nei pressi dell’accesso principale all’oasi e poi scegliere di seguire in totale libertà i diversi percorsi segnalati, in alternativa potete affidarvi a una guida naturalistica o completare l’itinerario in bicicletta.

L’intero percorso è pianeggiante e adatto a tutti, grandi e bambini. Per la visita è necessario indossare un abbigliamento comodo e munirsi di scarpe resistenti all’acqua e giacca impermeabile. Non dimenticate, inoltre, una macchina fotografica per scattare istantanee memorabili.