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Perché dovresti organizzare un viaggio in questo paradiso naturale

Il Parco Nazionale della Svizzera Boema è una delle gemme nascoste dell’Europa centrale, un luogo incantevole dove natura e cultura si fondono in modo sublime.

Situato al confine tra la Repubblica Ceca e la Germania, il parco offre una vasta gamma di paesaggi mozzafiato, tra cui foreste lussureggianti, montagne imponenti e laghi cristallini.

Ma non è solo la bellezza del paesaggio che rende questo parco unico: il Parco Nazionale della Svizzera Boema è anche un luogo di grande importanza culturale, con molte città storiche e villaggi pittoreschi da esplorare.

Camminare tra i vasti pineti, esplorare le profonde valli e ammirare le maestose formazioni rocciose che si ergono come torri, pareti, gole e labirinti, è un’esperienza unica e indimenticabile. L’impero di roccia del parco è un habitat naturale straordinario, ricco di flora e fauna uniche al mondo.

Immergiti nella meraviglia del Parco Nazionale della Svizzera Boema, un luogo dove la natura regna sovrana e i tuoi sensi saranno completamente rapiti dall’affascinante e incontaminata bellezza del paesaggio.

La bellezza selvaggia del Parco Nazionale della Svizzera Boema

Il Parco Nazionale della Svizzera Boema fu istituito nel 2000, con l’obiettivo di preservare la bellezza incontaminata del paesaggio.

il parco copre un’area di oltre 700 chilometri, regalando panorami spettacolari che ti lasceranno senza fiato, con le sue maestose formazioni di arenaria e la straordinaria varietà di flora e di fauna.

Gli amanti della natura non possono perdere l’opportunità di esplorare le bellezze del parco, mentre gli appassionati di cultura potranno visitare le città e i villaggi storici.

Scopriamo insieme quali sono le migliori escursioni e attrazioni nell’incantevole Parco Nazionale della Svizzera Boema.

Le imponenti montagne di arenaria

Le montagne di arenaria sono una delle principali attrazioni del Parco. Queste montagne sono formate da una roccia sedimentaria composta principalmente da sabbia e minerali come il quarzo. Le montagne di arenaria vengono spesso chiamate “montagne di rocce” a causa della loro forma straordinaria, che sembra essere stata scolpita dalla natura stessa.

La terrazza del Belvedér, con la sua vista panoramica sul Canyon dell’Elba, e le suggestive rovine del mulino Dolsky Mlyn del XV secolo rappresentano due delle mete più rinomate dell’intera catena montuosa. Inoltre, gli escursionisti possono anche avventurarsi verso Tiské Skály (Tisa Rocks), un’incredibile rete di pareti di roccia arenaria di 30 metri.

Infine, un complesso di scalinate in pietra guiderà i visitatori più audaci verso le suggestive rovine del castello di Šaunštejn. Costruito nel XIV secolo, offre una vista spettacolare sui Monti Metalliferi che segnano il confine tra la Repubblica Ceca e la Germania.

Le gole e le incantevoli sponde del fiume Kamenic

Hai mai pensato di fare un emozionante giro in barca, immergendoti nella meravigliosa natura incontaminata e sentendo il profumo delle foreste selvagge?

Qui, potrai esplorare il paesaggio tra le acque cristalline le gole o camminare lungo i sentieri panoramici che costeggiano le rive del fiume.

La riva del fiume Kamenice e la gola di Kamnitz rappresentano uno dei luoghi più affascinanti all’interno del parco. Queste gole, come burroni rocciosi, si snodano tra le città di Hrensko e Srbská Kamenice, per poi sfociare nel fiume Elba.

Pravčická brána: l’arco naturale più grande dell’Europa

Pravčická brána

Fonte: iStock

Pravčická brána, il più grande arco naturale in Europa, Repubblica Ceca

Un luogo affascinante per gli amanti della fotografia. È il più grande arco naturale in Europa, con una forma che sembra essere stata scolpita dalla natura stessa.

Questo arco di arenaria si trova sulla cima di una collina e offre una vista panoramica spettacolare sulla zona circostante.

Per raggiungere questo luogo, ti aspetta un’escursione di una o due ore in salita, a seconda del percorso scelto, attraversando suggestivi sentieri ombreggiati tra formazioni rocciose. Sebbene in passato fosse possibile raggiungere la cima dell’arco, tale pratica è stata vietata dal 1982 per prevenire ulteriori danni alla roccia.

Infine, il maestoso castello di Falcon’s Nest, un tempo dimora del principe Edmund Clary-Aldringen, oggi è un affascinante connubio tra ristorante gourmet e galleria fotografica, pronto a deliziare i visitatori con la sua intramontabile bellezza.

La magia del Ponte Bastei

Il Ponte Bastei è un’attrazione iconica del Parco Nazionale della Svizzera Boema che attrae visitatori da tutto il mondo. Il ponte pedonale in pietra attraversa una gola profonda e offre una vista spettacolare sulla valle dell’Elba, con panorami mozzafiato che si estendono fino ai monti lontani.

Un ristorante con una magnifica vista e una spaziosa piattaforma in cima al ponte regalano panorami mozzafiato, specialmente al momento del tramonto.

Mentre la visita in estate è molto popolare, il ponte rimane aperto tutto l’anno e il parco offre una bellezza particolare durante l’inverno, quando la neve e il ghiaccio adornano gli alberi e le rocce sottostanti.

Alla scoperta del Fiume Elba

Il fiume Elba è un’importante risorsa naturale del Parco Nazionale della Svizzera Boema. Questo fiume attraversa diversi paesi europei, tra cui la Germania, la Repubblica Ceca e la Polonia, e offre uno scenario mozzafiato lungo tutto il suo corso.

Potrai vivere un’esperienza indimenticabile lungo le rive del fiume Elba, con la possibilità di fare escursioni a piedi o in bicicletta, fare picnic sulle rive del fiume e ammirare la bellezza naturale della zona. Il fiume Elba è anche un luogo popolare per fare sport acquatici, come il kayak, il canottaggio e la pesca.

Nel parco nazionale, il maestoso fiume Elba attraversa una valle mozzafiato, circondata da imponenti montagne e incantevoli foreste lussureggianti. Questo fiume è un vero e proprio tesoro di biodiversità, ospitando una vasta gamma di specie di flora e fauna, rendendolo un rifugio ideale per coloro che amano immergersi nella natura.

Ruzovsky Vrch, un tesoro nascosto

Ruzovsky Vrch è una delle montagne più alte del Parco Nazionale della Svizzera Boema, con un’altitudine di 619 metri. Questa montagna offre una vista spettacolare sulla zona circostante, con panorami mozzafiato che si estendono fino all’orizzonte.

La scalata a Ruzovsky Vrch è abbastanza impegnativa, ma ne vale sicuramente la pena. Lungo il sentiero panoramico, i visitatori potranno ammirare le bellezze naturali della zona e respirare l’aria fresca delle montagne. Una volta raggiunta la cima, la vista sarà una delle esperienze più indimenticabili nella zona.

Ruzovsky Vrch è anche il luogo ideale per fare trekking, mountain bike e altre attività all’aperto. I numerosi sentieri escursionistici che circondano la montagna offrono molte opportunità per esplorare la natura e godere della bellezza del paesaggio circostante.

La magia della città di Hřensko

Hrensko è un incantevole villaggio, situato a circa 130 chilometri a nord di Praga, che confina con la Germania. Attraversato dai due fiumi, il Kamenice e Labe, questo gioiello della Cecenia è immerso in una bellezza naturale e paesaggi mozzafiato.

Nonostante abbia solo 275 abitanti, è un rifugio incantevole e un vero tesoro che merita di essere scoperto.

Hrensko è una perla nascosta della Repubblica Ceca, un luogo straordinario da visitare se amate la natura, l’esplorazione, le escursioni, il nuoto e molto altro ancora.

Il Parco Nazionale della Svizzera Boema è un luogo di incredibile bellezza naturale che offre molte opportunità per esplorare la natura e godersi le attività all’aperto.

Un luogo perfetto per una giornata nella natura, per una vacanza all’aria aperta o per una semplice gita fuori porta. La sua bellezza naturale e le attività all’aperto offerte lo rendono uno dei luoghi più popolari della Repubblica Ceca e dell’Europa centrale.

Hrensko

Fonte: iStock

Villaggio di Hrensko, Parco Nazionale della Svizzera Boema

 

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Cosa vedere alle isole Tremiti, tra spiagge e natura

Un paradiso terrestre accarezzato dalle acque del Mediterraneo, disegnato da natura intatta, mare trasparente dai fondali incantevoli, raccolte insenature e tracce di un passato significativo: queste sono le parole migliori per raccontare le Isole Tremiti, l’unico arcipelago dell’Adriatico, al largo della costa del Gargano in provincia di Foggia.

È composto da 5 isole: San Nicola e San Domino, le uniche abitate, e poi Cretaccio, Capraia e Pianosa, all’interno della Riserva Marina Protetta, raggiungibili con collegamenti regolari da Vieste, Peschici, Rodi Garganico, Termoli e Vasto, e perfette per emozionanti gite in barca, vacanze balneari, escursioni e trekking e anche per andare alla scoperta di notevoli testimonianze archeologiche.

Cosa vedere a San Nicola, museo a cielo aperto

Centro storico e amministrativo delle Tremiti, l’Isola di San Nicola è un autentico museo a cielo aperto, la meta perfetta per vedere con i propri occhi e conoscere da vicino la storia dell’arcipelago: infatti, ospitò insediamenti neolitici, ellenistici e medievali.

Simboli indiscussi sono l’Abbazia fortificata di Santa Maria a Mare, la più grande del Mediterraneo, e il Castello dei Badiali.

L’abbazia venne costruita attorno al 1045 dai monaci Benedettini, poi passò ai Cistercensi tra il 1237 e il 1313, ai Lateranensi dal 1413 fino alla fine del Cinquecento e fu soppressa da Ferdinando IV di Napoli nel 1783.

Oggi il complesso è visitabile e, al suo interno, custodisce tuttora capolavori assoluti come, ad esempio, la statua in legno di Santa Maria a Mare, scolpita interamente a mano, e alcuni pregevoli pavimenti a mosaico.

Il Castello, invece, con il Torrione Angioino e le maestose mura di cinta, protegge l’Abbazia e domina il mare e le altre isole, voluto da Carlo D’Angiò a scopo difensivo.

Da non perdere anche la zona del porticciolo, la Spiaggia di Marinella vegliata da un’alta e candida scogliera, e la Grotta di San Michele, stupenda con i colori delle acque azzurro-turchese: nelle vicinanze, catturano lo sguardo gli Scogli Segati, un enorme masso che si staccò dall’isola e si spaccò perfettamente in due, come fosse stato lavorato da mani esperte.

Alla scoperta di San Domino, spettacolo della natura

Si tratta dell’isola più grande dell’arcipelago, una vera perla dal punto di vista naturalistico, ricoperta dalla profumata macchia mediterranea e da una folta e rigogliosa distesa di pini d’Aleppo, oasi per il trekking.

Infatti, nel cuore della pineta, troviamo un villaggio rurale con case coloniali del 1935 da cui hanno inizio tre sentieri con cui scoprire l’isola in lungo e in largo: in particolare, la “Strada della Pineta” conduce sul punto più elevato (per un panorama ineguagliabile), passa per la Cappella del Romito e poi scende al faro.

San Domino è il top per chi ama la natura e il mare: oltre alla pineta e ai sentieri, come non nominare Cala delle Arene, l’unica spiaggia sabbiosa dell’isola, le innumerevoli calette e grotte?

Un sogno sono Cala Matano (o Cala della Duchessa), raccolta cala con spazio sabbioso vegliata da imponenti e ripide pareti di roccia, Cala degli Inglesi, a uso esclusivo degli ospiti del villaggio TCI, Cala dei Benedettini, ben attrezzata, la Grotta delle Viole, contraddistinta dalla colorazione rosso-viola delle alghe calcaree alle pareti, la Grotta del Bue Marino, in onore della Foca Monaca, cavità rocciosa al cui interno si svela una piccola spiaggia sabbiosa tra il blu intenso delle acque, e la Spiaggia dei Pagliai, raggiungibile soltanto in barca.

Entusiasmanti tour in barca

Come accennato, le Isole Tremiti sono l’ideale per tour in barca grazie ai quali è possibile avventurarsi alla scoperta di insenature, cale e baie altrimenti inaccessibili e avvicinarsi a pochi metri dalle rive di Capraia, Cretaccio e Pianosa, incluse nella Riserva Marina Integrale con il divieto di approdo.

Molte escursioni guidate, ad esempio, sostano nei pressi di Capraia, dove è possibile fare il bagno nelle acque antistanti la Riserva e provare a scorgere la statua sommersa di Padre Pio; altre accompagnano a esplorare i fondali idilliaci di Pianosa, grazie a immersioni accompagnate da guide subacquee autorizzate.

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Le oasi nel deserto non sono un miraggio: questo lago salato lo conferma

Potrebbe sembrare incredibile, ma le oasi del deserto esistono davvero e sono luoghi di una bellezza straordinaria. Non c’è nulla di più emozionante che scoprire questi angoli nascosti del mondo, dove la vita sembra scorrere al ritmo lento della natura.

Sì, le oasi del deserto esistono realmente e sono uno dei tesori più preziosi che la natura ci ha regalato. Uno di questi è il magnifico lago di Siwa.

Situato nella provincia di Fayoum, è senza dubbio uno dei luoghi più magici e incantevoli dell’Egitto. Noto anche come Birket Siwa, è un’oasi di bellezza e spiritualità nella vastità del deserto occidentale. Questo lago salato, con le sue acque cristalline che riflettono il cielo azzurro, è un vero e proprio gioiello nascosto tra le dune del deserto e offre uno spettacolo naturale imperdibile.

Un’esperienza indimenticabile che ti lascerà con il cuore pieno di emozioni e il ricordo indelebile della sua bellezza mozzafiato.

Il Lago salato di Siwa: una meraviglia unica al mondo

Lago salato di Siwa

Fonte: Getty Images

Il lago salato di Siwa, Egitto

Sapevi che quello di Siwa è uno dei pochi laghi salati dell’Egitto? Questo affascinante specchio d’acqua si distingue dagli altri bacini del paese per la sua salinità, che gli conferisce un fascino senza paragoni.

Da un punto di vista geologico, è un luogo unico nel suo genere, essendo uno dei pochissimi laghi salati al mondo che non si trova in prossimità del mare. La sua estensione supera i 70 km e il paesaggio circostante è dominato dal deserto e dalle montagne.

La sua superficie cristallina, con un’alta concentrazione di sali minerali, riflette i colori del cielo e delle montagne limitrofi, creando panorami incantevoli, difficili da trovare altrove.

Il lago di Siwa si trova a pochi chilometri dal confine libico ed è alimentato dalle sorgenti termali che si trovano nella zona circostante, il che lo rende diverso da tutti gli altri laghi e fiumi del territorio.

Ma non è solo la bellezza del paesaggio a renderlo un luogo così speciale. La sua storia millenaria, le leggende e le tradizioni che lo circondano ne fanno un luogo davvero emozionante.

L’acqua del lago è considerata sacra dai locali, che vi si immergono per purificarsi e per liberarsi dallo stress e dalle tensioni. Pare che le sue acque abbiano poteri curativi e che siano in grado di guarire malattie e problemi di cuore.

Ma non c’è bisogno di credere alle leggende per rimanere incantati dal lago di Siwa. Basta guardarsi intorno e lasciarsi conquistare dalla sua atmosfera surreale. Le acque del lago sono, infatti, ricche di minerali e di sali e hanno effetti benefici per la pelle e per il corpo.

Inoltre, le sorgenti termali che si trovano nelle vicinanze rendono l’acqua del lago ancora più calda e invitante, perfetta per rigenerarsi.

Oasi di Siwa, la perla del deserto del Sahara

Sebbene il lago di Siwa sia una delle mete turistiche più famose dell’oasi, ci sono molte altre attrazioni che meritano di essere visitate.

Una tra questi è il famoso Tempio dell’Oracolo dedicato al dio Amon. Questo tempio risale al VI secolo a.C. ed è uno dei monumenti più importanti dell’antica città di Siwa, passato alla storia come un luogo di culto affascinante e misterioso.

Persino il grande Alessandro Magno, noto per le sue imprese militari, si rivolse a questo luogo sacro per chiedere consigli riguardo alle sue future campagne. Ciò fece nascere l’ipotesi che l’imperatore avesse scelto di essere sepolto nella stessa oasi di Siwa invece che ad Alessandria.

Un’altra attrazione da non perdere sono le rovine della città di Shali. Costruita con un materiale noto come kershef, una miscela di rocce salate dei laghi salati della regione e argilla, Shali è stata creata con l’intento di proteggere gli abitanti dagli attacchi beduini. È affascinante notare come, dopo una sola pioggia intensa nell’anno 1936, Shali abbia iniziato a sgretolarsi, portando via con sé i ricordi di un’epoca passata.

Visitare l’oasi di Siwa è un’esperienza che non potete perdere se siete alla ricerca di un viaggio emozionante e autentico. Qui potrete scoprire un mondo antico e affascinante, fatto di tradizioni millenarie, paesaggi mozzafiato e una spiritualità che permea l’aria stessa. Ogni angolo di questa meravigliosa oasi racchiude un tesoro da scoprire, che vi regalerà ricordi ed emozioni che porterete nel vostro cuore per sempre.

Città di Shali, Egitto

Fonte: Getty Images

Rovine della città di Shali, Egitto
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Il trekking con vista sul mare più bello del mondo

La Costa Smeralda è la meta ideale per una fuga nella natura.. Oltre a godere di una terra dove il verde la fa da padrone, offre il trekking con vista mare più bello del mondo. Parliamo del Pevero Health Trail, che si snoda lungo una delle aree di maggiore pregio ambientale del tratto costiero della Gallura nel nord-est della Sardegna e che quest’anno è stato potenziato e arricchito con l’obiettivo di renderlo ancora più invitante e fruibile per i suoi visitatori in ogni periodo dell’anno.

Pevero Health Trail, immersione nella natura e nella storia

Aperto nell’estate del 2017, il Pevero Health Trail – realizzato da Smeralda Holding in collaborazione con il Consorzio Costa Smeralda e il Pevero Golf Club – si sviluppa nell’area incastonata fra il Pevero e il Romazzino e che prende il nome di Monti Zoppu (Monte Zoppo), passando per due delle più belle spiagge di tutta la Costa Smeralda: la baia di Porto Liccia e la baia del Grande Pevero.

Complessivamente, il sentiero è lungo tredici chilometri, tutti sterrati, con una difficoltà di percorrenza che varia in base alle zone – in alcune è bassa, in altre media. Cinque i punti di ingresso e uscita al Pevero Health Trail: Grande Pevero, Pevero, Piccolo Romazzino, Romazzino e Porto Liccia. Numerose le scoperte regalate dal tragitto immerso in una zona ricca di biodiversità.

Il paesaggio dominante è quello della macchia mediterranea, con piante di ginepro, lentisco, fillirea, corbezzolo, olivastro, mirto, erica, cisto e, nei punti più riparati dal vento, leccio. Ma non mancano la particolarità, come il ginepro fenicio e quello chiamato ‘coccolone’, con cui venivano costruire le travi per sostenere i tetti degli stazzi galluresi, ma anche piante protette dalle convenzioni internazionali. Nelle dune del Grande Pevero si può invece ammirare la Vulneraria barba di Giove, che in Sardegna si trova solo a Capo Caccia, vicino ad Alghero, e in qualche isola dell’arcipelago della Maddalena.

L’immersione completa nella natura della Costa Smeralda va di pari passo con un viaggio nella storia di questi luoghi. Durante il tragitto, infatti, i visitatori possono imparare che cosa fossero lu stazzu, la tipica casa-azienda della Gallura, e lu rotu, uno spiazzo in lastre di granito in cui, facendoci passare sopra i buoi, veniva trebbiato il grano.

Postazioni fitness e percorso spirituale

Oltre alle meraviglie appena descritte, il Pevero Health Trail comprende 11 postazioni fitness dedicate alla flora autoctona: Lavanda, Rosmarino, Cisto, Mirto, Lentisco, Ginestra, Corbezzolo, Ginepro, Euforbia, Caprifoglio e Tamarice. Ciascuna è dotata di panche e attrezzature per esercizi, per unire la camminata e la corsa allo sport all’aria aperta.

Il Pevero Health Trail è anche un percorso spirituale, poiché offre l’occasione di visitare la Madonna dello Speronello, che si affaccia sul golfo del Grande Pevero. Portata via da Montalto di Castro nell’alluvione del novembre 2012, la statua è stata ritrovata nei fondali della Costa Smeralda.

Il punto più suggestivo del percorso, però, è la vetta di Monti Zoppu, su cui è stato sistemato un Instagram Point Costa Smeralda in legno, dove farsi un selfie ricordo catturando un panorama di inaudita bellezza.

Trekking panoramico in Costa Smeralda: info utili

Gli itinerari del Pevero Health Trail possono essere praticati sia a piedi che in sella alla mountain bike, si intrecciano in più punti e sono tutti molto ben segnalati da cartelli realizzati in legno riciclato, colorati di bianco e rosso secondo i canoni del Club Alpino Italiano, che oltre a indicare le varie direzioni forniscono notizie sui punti di interesse storici o ambientali.

In aiuto alla segnaletica, si può consultare il tragitto anche su mappa cartacea, scaricabile dal sito del Consorzio Costa Smeralda, o con un Qr code presente in tutti i cartelli, grazie al quale si potrà anche stabilire con esattezza la propria posizione avvalendosi semplicemente di uno smartphone.

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Perù, in viaggio verso le Islas Ballestas: tra fauna marina e meraviglie della natura

Se tra i tanti desideri che custodite c’è per caso quello di ammirare animali in libertà in contesti naturalistici che tolgono il fato, abbiamo una buona notizia per voi. Esiste, infatti, una maniera per rendere reale questo prezioso sogno che custodite nel vostro cassetto: viaggiare verso le Islas Ballestas.

Dove si trovano le Islas Ballestas

Le incantevoli Islas Ballestas sono un gruppo di piccoli lembi di terra che spuntano al largo della città di Pisco, lungo la costa meridionale del Perù. Seppur minute, sono oggi un importante santuario per la fauna marina, ma anche un luogo dove gli animali hanno scelto di rifugiarsi e vivere in tranquillità.

Niente spiagge che tolgono il fiato e mai avvistata una palma per proteggersi dal sole: questo è semplicemente un posto dove osservare mammiferi – e non solo – nel loro ambiente naturale, senza sbarre e intervento umano. Chiamate scherzosamente le “Galapagos dei poveri“, offrono un’esperienza che vale la pena di essere vissuta, una di quelle che bisogna assolutamente spuntare nella lista dei desideri, sempre che vi piacciano gli animali.

Come visitarle

Non è possibile soggiornare sulle Islas Ballestas. L’unico modo per esplorarle è utilizzare le imbarcazioni offerte dalle agenzie che organizzano questo tipo di escursioni e che si trovano presso Paracas. Per raggiungere queste incredibili formazioni rocciose occorre approssimativamente mezz’ora, mentre l’intero tour ha una durata di circa un paio d’ore.

Essenziali sono un cappello e una giacca a vento. Il primo per proteggersi dal guano, mentre il secondo perché fa sempre comodo quando si parla di gite in barca, anche perché i motoscafi sono tutti piccoli e scoperti. No, non avrete la possibilità di avventurarvi a piedi sulle isole, ma avrete comunque modo di vedere da vicino tantissimi animali diversi, alcuni dei quali non è possibile trovare nel nostro Paese.

Cosa aspettarsi

Partecipando a un tour organizzato che conduce presso le Islas Ballestas, vi catapulterete in un vero e proprio incontro ravvicinato con animali di qualsiasi tipo. Creature che non possono essere trattenute in nessun modo dall’uomo. Parliamo di leoni marini, crostacei giganti e uccelli di ogni specie.

E poi ancora decine di migliaia di pellicani e, se particolarmente fortunati, persino cetacei come balene e delfini. Un vero e proprio spettacolo della natura che, attraverso i suoi esseri viventi, sembra volerci parlare e chiedere rispetto.

E poi, anche se pare brutto dirlo, strati e strati di guano (quindi cacca) che per il Perù è una risorsa eccezionale in quanto ha un potere fertilizzante 30 volte superiore allo sterco di vacca. Vi basti sapere che i guardiani delle isole hanno anche il compito di raschiare e raccoglierlo, almeno per 6 mesi consecutivi.

E durante il viaggio di andata una misteriosa meraviglia: il Candelabro, vale a dire un geoglifo peruviano gigantesco che rappresenta una figura a 3 braccia, alta più di 150 metri e larga 50. Se vi state chiedendo dove, la risposta è molto semplice: è scolpito nella sabbia sulla costa, sulle pareti di un’imponente collina.

Per molti, infatti, sembrerebbe avere un collegamento con le ben più famose Linee di Nazca, ma la verità è che al momento non si ha alcuna informazione certa.

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Agios Georgios beach, per un’estate in Grecia da sogno

La Grecia è un sogno balneare e, per trascorrere l’estate qui, c’è soltanto l’imbarazzo della scelta: il mare è cristallino, le spiagge sono da cartolina e i panorami lasciano davvero senza fiato.

Tra tutte queste meraviglie, merita un approfondimento Agios Georgios beach, a una trentina di chilometri a sud ovest dalla città di Corfù.

Si tratta di una spettacolare baia nel paese di Agios Georgios, una delle zone più vivaci dell’isola, con ben 10 chilometri di spiagge attrezzate e spettacolari.

Agios Georgios, tra le spiagge più belle di Corfù

Se Corfù è un incanto, Agios Georgios beach non è assolutamente da meno e la sua bellezza si preannuncia già durante il viaggio per raggiungerla, lungo una strada che costeggia paesini tipici immersi in un paesaggio naturale lussureggiante tra frutteti, uliveti e mandorli.

Scendendo dalla collina di Pagi, ecco la baia che corre con il paese alle spalle, con tutti i servizi per i turisti tra cui strutture ricettive per il soggiorno.

Siamo nel pieno contatto con la natura, in un’oasi di tranquillità adatta a tutti, anche alle famiglie con bambini.

Le due sabbiose sono tutte da esplorare, mentre la morbida sabbia dorata invita a rilassarsi sotto il sole senza più pensieri.

E il mare? Qui è cristallino e trasparente a dir poco, con i fondali che digradano con dolcezza.

La spiaggia è inoltre dotata di ogni comfort: lettini, ombrelloni, docce, bar, il piccolo porticciolo per chi desidera noleggiare un barca e andare alla scoperta delle incantevoli baie nelle vicinanze, e stabilimenti attrezzati per praticare sport acquatici tra cui la moto d’acqua, il windsurf e le escursioni subacquee, con l’opportunità di seguire corsi appositi tenuti da istruttori esperti.

I fondali e le grotte pullulano di vegetazione e fauna marina, un must per lo snorkeling.

Paradiso per il relax e i giochi dei più piccoli durante il giorno, la sera si trasforma nel luogo ideale per i giovani e gli amanti della movida.

In più, nei pressi del litorale troviamo taverne dove assaporare le specialità della cucina greca tra cui ottimo pesce fresco, e non mancano negozi per andare a caccia di souvenir e regali, e market per la spesa quotidiana (lungo la strada principale che porta al paese).

Oltre a bagni di sole e tuffi nelle acque limpidissime, non perdetevi una piacevole passeggiata lungo il litorale per ammirare un panorama difficile da descrivere a parole, un’escursione in giornata alle isole Paxi e Antipaxi, e la scoperta della vicina spiaggia di Issos, ventilata e lunghissima, cui si arriva facilmente a piedi dal marciapiede su cui si affacciano bar e ristoranti alla moda: nei pressi di Isso beach, oasi di natura è poi la riserva del Lago di Korission.

Come raggiungere la spiaggia

Come accennato, l’arenile si trova ad appena 30 chilometri dalla città di Corfù, il che significa circa un’ora di auto dall’aeroporto e dalla capitale.

Inoltre, è ben collegata con le linee di autobus che offrono svariate corse fino a tarda sera, distanziate di un’ora una dall’altra.

La strada costiera che la delimita, dove è anche comodo parcheggiare l’automobile, dona una visione favolosa che lascia a bocca aperta: il felice contrasto del verde della fitta vegetazione con il blu del mare non si dimentica.

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Laghi di Avigliana, incanto del Piemonte

Immergersi nella natura più autentica senza allontanarsi troppo dalla grande città non è un sogno se stiamo parlando di Torino: a una mezz’oretta d’auto, infatti, si apre l’incantevole scenario del Parco dei Laghi di Avigliana, nato nel 1980, dove i due specchi d’acqua dolce si estendono ai piedi della suggestiva città medievale vegliati dal Castello.

Un’oasi perfetta per una gita fuori porta, dove staccare dalla routine e compiere piacevoli passeggiate in un contesto paesaggistico superlativo.

Al cospetto del Lago Grande e del Lago Piccolo

I Laghi di Avigliana vantano un’origine davvero antica: hanno, infatti, visto la luce durante le due ultime glaciazioni avvenute nella Preistoria e oggi sono il fulcro del Parco, scrigno di biodiversità e meta ambita per il birdwatching.

Suddivisi da un istmo, sono il Lago Grande e il Lago Piccolo sulla base della loro estensione: il Lago Grande ha una superficie che supera i 90 ettari ed è uno dei sette laghi balneabili del Piemonte dove poter praticare tutti gli sport acquatici, noleggiare pedalò, kayak e piccole imbarcazioni mentre il Lago Piccolo, che è situato più in alto, ha una profondità di 12 metri ed è abbracciato da canneti, boschi, prati e zone paludose, proprio com’era in origine.

Incantano in ogni stagione ma la primavera è il periodo migliore per godersi qualche ora di sole o un picnic sulle spiagge: in particolare, al Lago Grande troviamo la spiaggia libera Baia Grande, con tavoli in legno, bagni e fontanella mentre al Lago Piccolo la raccolta spiaggia di fronte al locale La Zanzara.

Non mancano poi locali nei dintorni dove pranzare con una vista invidiabile.

Lo splendido Giro dei Due Laghi

lago grande avigliana

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Lago Grande Avigliana

Oltre a rilassarsi sulle sponde e fare il pieno di natura, non potete perdere il Giro dei Due Laghi, adatto a tutti, con panorami da favola tutto l’anno nel cuore della natura incontaminata: basti pensare che da qui si riesce ad ammirare anche la Sacra di San Michele, affascinante complesso religioso sulla cima del Monte Pirchiriano.

Si tratta di una piacevole e rigenerante camminata che si può iniziare da ogni angolo del parco e che porta alla scoperta di svariati e interessanti ambienti naturali, tra cui prati, boschi e paludi, dove dimorano numerose specie di uccelli acquatici come germani reali, aironi e svassi.

Inoltre, le acque pullulano di lucci, pesci gatti, cavedani, carpe, trote, tinche e altri esemplari lacustri.

Potete scegliere se percorrere soltanto uno dei due laghi oppure unire gli itinerari in uno solo per un totale di 8 chilometri.

Il giro del Lago Grande parte dai campi sportivi, entra nel Parco e fiancheggia la sponda ovest fino ad attraversare una strada carrozzabile per poi arrivare alla sponda est dove si trovano alcune passerelle in legno che galleggiano a filo d’acqua.

Il Lago Piccolo, invece, seppur non balneabile è quello che riserva il paesaggio naturale più autentico, ottimo da esplorare a piedi, a cavallo o in mountain bike per scorgere la fauna e la flora selvatiche.

Ma non soltanto: è la casa dei germani, delle folaghe, dei cormorani, degli aironi cinerini e dello svasso maggiore.

Come arrivare al Parco dei Laghi

Il parco si può raggiungere comodamente con il treno, scendendo alla stazione di Avigliana e camminando per un chilometro e mezzo fino ad arrivare al Lago Grande.

Chi si sposta in auto, in mezz’ora può arrivare sia via autostrada sia seguendo le strade statali: il parcheggio per il Lago Grande si trova presso il centro sportivo mentre per il Lago Piccolo all’incrocio con Strada San Bartolomeo.

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Seneghe, la Sardegna più autentica è la meta ideale per l’estate 2023

Alle falde del Montiferru, un massiccio di origine vulcanica che domina la provincia di Oristano, sorge un borgo incastonato tra mare e natura e che, a conti fatti, si rivela la meta ideale per l’estate del 2023.

Il grazioso paese in questione si chiama Seneghe, un luogo che sembra rimasto fermo nel tempo e che ancora oggi conserva fiero tutte le sue tradizioni. Tra le varie tradizioni che possiede spicca per eccellenza quella legata all’olio extravergine di oliva, eccezionale prodotto che viene ben valorizzato e tutelato.

La meta perfetta per chi ama il buon cibo

Non si può dire di conoscere per bene una destinazione finché non se ne è assaggiato il cibo. La buona notizia è che Seneghe si rivela la meta ideale per l’estate del 2023 persino per i buongustai.

Il motivo? È conosciuta anche come la Città dell’Olio, un prodotto di vera eccellenza che nel corso degli anni gli ha permesso di ottenere “l’Ercole olivario“, il massimo premio nazionale per la produzione di olio alimentare.

Ma non c’è da sorprendersi: sono infatti 200 gli ettari destinati ad oltre 60.000 ulivi per produrre questa eccellenza locale. La bontà e la genuinità dell’olio di queste terre consentono di tenere annualmente il Concorso Montiferru, un premio nazionale indirizzato all’olio extravergine di oliva e suddiviso in due sessioni: la prima ha luogo a marzo, mentre la seconda a dicembre.

Ma gioie per il palato sono garantite anche agli amanti dei sapori più dolci: Seneghe è un borgo noto anche per la produzione del miele. Altre eccellenze legate alla gastronomia sono le carni del ‘bue rosso’ e il formaggio casizolu.

Meritano però una menzione speciale anche i manufatti in legno, pietra e ferro, gli strumenti musicali e gli abiti tradizionali.

Seneghe, un centro storico a pochi km dal mare

Seneghe presenta un prezioso centro storico in cui ammirare diversi monumenti ed edifici di particolare interesse. Tra questi non si può non nominare la chiesa più importante del borgo che è dedicata a Santa Maria De Sa Rosa.

Degna di nota è l’ex Parrocchia dell’Immacolata Concezione con la sua cupola alta 36 metri. Poi la Piazza dei Balli, cuore pulsante del borgo, i pozzi, le fontane e i suggestivi vicoli che gli regalano un’atmosfera incantata.

Ma Seneghe non è solo un caratteristico borgo, è anche un perfetto punto di partenza per raggiungere alcune delle spiagge più belle della Sardegna.

La costa più vicina a Seneghe è quella del territorio di Oristano e del Sinis, dove la sensazione che si vive è di essere stati catapultati in paradiso.

A diciannove chilometri circa c’è S’Archittu, un luogo dai profili magici, vero e proprio simbolo della poetica maestria della natura nel mettere al mondo capolavori. Si tratta di una lunga scogliera bianca che abbraccia una graziosa e minuta spiaggia dove d’un tratto si apre un arco che è frutto dall’azione erosiva secolare di diversi agenti atmosferici. Un vero e proprio monumento naturale, alto circa 15 metri, che si impreziosisce particolarmente durante il tramonto, momento in cui il sole decide di calare proprio sotto lo stesso arco.

Circa venticinque chilometri separano Seneghe da un altro gioiello della zona: la Spiaggia Su Pallosu che ha una particolarità più unica che rara, è completamente dedicata ai gatti grazie alla presenza di una dolcissima colonia felina. Parliamo di un sottile lembo di terra puntellato di sabbia dorata e di qualche ciottolo che prende vita in una piccola insenatura che si immerge in un mare limpido e cristallino con fondale sabbioso e poco profondo.

Poi ancora la Spiaggia Sa Rocca Tunda che si trova a poco più di venti chilometri dal borgo. Un luogo che possiamo definire un’oasi di relax grazie alla sua sabbia grigio tenue, le acque cristalline e le morbide dune che vi sorgono alle spalle.

Ma la vera perla si trova ad appena venti chilometri dal borgo: la Spiaggia Is Arenas, un angolo ornato di boschi e dove svettano, fiere, dune sabbiose che sono tra le più estese di tutta Italia. Una sorta di deserto, quindi, impreziosito dai boschi e in grado di evocare potenti emozioni, di quelle che difficilmente si dimenticano.

Nuraghe e tombe dei giganti, i misteri di Seneghe

Centro storico incantevole, mare a dir poco divino e anche tanta storia condita di misteri che rende Seneghe la meta ideale per coloro che alla spiaggia vogliono alternare un po’ di cultura.

Nuraghe e tombe dei giganti costellano questo prezioso territorio, tanto da essere meta di vari itinerari archeologici.

Tra le tombe di Giganti, maestosi monumenti sepolcrali risalenti all’epoca nuragica, meritano certamente una visita quelle di “Serrelizzos” e “s’Omo de sas zanas“, mentre tra le nuraghe, ovvero antiche costruzioni in pietra di forma troncoconica, non si possono non citare quella ‘a corridoio’ “Narba“, il quadrilobato “Zinzimureddos“, il trilobato “Campu” e i monotorre “Lande e Littu“.

Tra tutti questi reperti c’è sicuramente uno che, più degli altri, lascia il segno nel curioso visitatore: la maestosa reggia quadrilobata di “Mesu Maiore“, una costruzione che ancora oggi ha l’onore di raggiungere un’altezza di più di dieci metri.

Infine, sappiate che Seneghe è il posto più opportuno per chi, dopo il mare, i vicoli del centro, la preziosa archeologia e il buon cibo, vuole rifugiarsi in mezzo alla natura: sorge all’interno di un paesaggio che si rivela ideale per le escursioni.

A Seneghe non manca davvero niente, una meta che merita assolutamente un viaggio in questa estate 2023.

In collaborazione con Camera di Commercio di Cagliari e Oristano

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Il castello incantato a Portofino è un sogno a occhi aperti

Immagina un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove le mura antiche raccontano storie di nobiltà, amore e avventura. Un luogo dove la natura si fonde con l’architettura in un abbraccio così armonioso da lasciare senza fiato.

Questo luogo esiste ed è il Castello Brown, un’affascinante dimora storica che domina il pittoresco borgo di Portofino, situato sulla costa ligure, una località rinomata per la sua bellezza naturale e il suo patrimonio storico.

Conosciuta come una delle mete più esclusive del Mediterraneo, con le sue case dai vivaci colori pastello e il porticciolo circondato da lussureggianti colline, Portofino è anche un punto di partenza ideale per esplorare le meraviglie della Riviera, tra cui le Cinque Terre e la vicina Santa Margherita Ligure.

Sopra il borgo di Portofino, affacciato sulla baia, sorge questa imponente struttura storica le cui origini risalgono al XII secolo. Inizialmente costruito come fortezza militare per proteggere il villaggio dalle incursioni piratesche, il castello è stato successivamente trasformato in una residenza signorile e, infine, in un museo e centro culturale.

La storia del Castello Brown, un viaggio attraverso i secoli

Per raggiungere il Castello Brown bisogna percorrere un sentiero panoramico che serpeggia tra la lussureggiante vegetazione mediterranea e offre scorci mozzafiato sul mare cristallino. Il viaggio verso questo tesoro nascosto è già di per sé un’esperienza indimenticabile, un invito a rallentare e assaporare la bellezza che ci circonda.

Una volta arrivati alla sommità della collina, il Castello Brown si erge maestoso, come un faro che veglia sulla città. Nel corso dei secoli, ha cambiato più volte proprietà e funzione, a seguito delle vicende storiche che hanno coinvolto la Liguria.

Nel XVIII secolo, con la fine delle guerre di successione europee e l’affermazione della dominazione austro-piemontese, fu trasformato in una residenza signorile. La struttura fu arricchita con elementi architettonici e decorativi tipici dell’epoca, come le eleganti logge e gli affreschi che ancora oggi adornano alcune stanze.

Successivamente il castello passò nelle mani di diversi proprietari privati, tra cui il console britannico Sir Montague Yeats-Brown, dal quale prende il nome. Fu sotto la sua proprietà che assunse l’aspetto di una dimora all’inglese, con l’aggiunta di un vasto giardino terrazzato e la sistemazione dei vari ambienti interni.

Nel corso del XX secolo, il Castello Brown divenne sempre più noto come luogo di interesse storico e culturale. Nel 1961, la famiglia Yeats-Brown decise di vendere la proprietà al Comune di Portofino, che avviò un processo di restauro e valorizzazione della struttura.

Il Castello Brown, tra cultura e panorami mozzafiato

Ogni angolo del castello racconta una storia e l’atmosfera che si respira tra le sue stanze è impregnata di fascino e mistero. Eppure, nonostante il suo passato glorioso, conserva un’aura di semplicità e autenticità che lo rende ancora più affascinante.

Ma il vero protagonista è senza dubbio il suo meraviglioso giardino, un’oasi di pace e serenità dove immergersi nella natura e ammirare panorami da sogno. Le terrazze fiorite si alternano a pergolati di rose e bouganville, creando un caleidoscopio di colori e profumi che incanta i visitatori.

Il castello è anche un luogo di cultura e arte, che ospita mostre temporanee ed eventi di vario genere. Non è raro imbattersi in matrimoni e cerimonie private, che sfruttano l’incomparabile cornice offerta da questo gioiello architettonico per celebrare l’amore tra due persone.

Il fascino di questa location, infatti, non è passato inosservato nemmeno agli occhi delle celebrità, tanto da aver fatto da sfondo in un episodio della serie “The Ferragnez”. La coppia di influencer più famosa d’Italia ha scelto, infatti, questo angolo di paradiso per celebrare il loro quarto anniversario di matrimonio.

Il Castello Brown rappresenta un tesoro storico e culturale di inestimabile valore, custode di una lunga tradizione che ha attraversato i secoli e le vicissitudini del territorio.

La sua posizione privilegiata offre ai visitatori panorami mozzafiato sulla baia sottostante e sul borgo di Portofino, regalando un’esperienza unica e indimenticabile. Visitare il Castello Brown significa immergersi in un passato affascinante e scoprire le radici di un patrimonio culturale ancora vivo e vibrante, circondati dalla bellezza mozzafiato del paesaggio ligure.

Portofino in Liguria

Fonte: iStock

Portofino, Liguria
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Lago della Montagna Spaccata, oasi d’Abruzzo

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è un vero spettacolo della natura, custode di paesaggi che rimangono nel cuore e di piccole gemme nascoste che conquistano al primo sguardo: una di queste è il Lago della Montagna Spaccata, un’oasi di blu, verde e tranquillità a 1600 metri di altitudine, nell’omonima località alle pendici delle colline che scendono dalle catene del Greco e della Meta.

Siamo in provincia dell’Aquila, nel suggestivo territorio del comune di Alfedena, grazioso borgo medievale tra i meglio conservati, da cui lo specchio lacustre dista circa due chilometri.

Tutta la meraviglia del Lago della Montagna Spaccata

Nell’abbraccio di una natura intensa e magnifica, il lago artificiale nasce negli anni Cinquanta dallo sbarramento del Fiume Rio Torto per la produzione di energia elettrica e vanta una superficie di circa 46 ettari con una profondità di 68 metri.

Ricco di rivelli, cavedani e trote, dalle limpide acque che vanno dallo smeraldo al turchese, è una delle attrattive più apprezzate del territorio, grazie alla sua bellezza e a un paesaggio incontaminato plasmato da fitti boschi dove non è raro avvistare lupi, volpi, cinghiali, tassi, cervi, orsi, faine, camosci e il volo del falco pellegrino.

Infatti, a differenza del vicino e celebre Lago di Barrea, o del Lago di Scanno, ha conservato, negli anni, un aspetto immutato senza la presenza di lidi: si tratta, quindi, di un luogo di pace dove immergersi appieno nella natura del Parco e lasciarsi alle spalle lo stress, i pensieri negativi e la frenesia della vita di tutti i giorni in città.

Non distante dal confine con il Molise, l’area attorno al Lago della Montagna Spaccata è uno scrigno di bellezza che sa unire il paesaggio delle due regioni in un ideale abbraccio, caratterizzato da sorgenti e dal tipico habitat delle zone umide dove svettano pioppi e salici.

Sedersi sulla riva e ammirare, semplicemente, il gioco della luce solare sull’acqua, il limitare del bosco e le vette tutt’intorno è un regalo da fare a sé stessi.

Per migliorare l’accesso all’acqua in tutta sicurezza, tuttavia, è stata realizzata una pedana galleggiante, parte integrante del progetto di valorizzazione del bacino nel pieno rispetto del suo ambiente.

I suoni della natura qui sono di casa

Se il lago è un gioiello, non da meno è lo splendido e fresco bosco misto che accoglie i visitatori allontanandosi dalle rive.

È proprio il caso di dire che assomiglia a uno scenario delle fiabe, dove i suoni e i silenzi della natura sono assoluti protagonisti e non si faticherebbe a credere alla presenza di gnomi e fate.

Come accennato, questo è un ambiente ideale per la fauna selvatica che non è poi così difficile avvistare all’ombra dei noccioli, carpini, maggiociondoli, aceri e cerri.

Proseguendo nella piacevole e rigenerante passeggiata, lo sguardo si posa sugli avvallamenti in cui scorrono le acque dopo il disgelo: sono frammenti della vita del bosco che fanno stare bene.

Come arrivare al lago

Il lago si raggiunge dal borgo di Alfedena, seguendo l’apposita segnaletica.

Ci si arriva comodamente a piedi dal centro oppure è possibile parcheggiare l’auto nelle immediate vicinanze.