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Parco Nazionale del Durmitor, un viaggio tra cime, laghi e canyon

Un viaggio in Montenegro è l’occasione ideale per lasciarsi sorprendere da un capolavoro naturalistico e paesaggistico di rara bellezza, uno scrigno di tesori solcato da profondi canyon e disegnato da 48 imponenti cime di roccia calcarea che superano i 2000 metri, 18 laghetti alpini dai colori mozzafiato e una verdeggiante distesa, a perdita d’occhio, di abeti e pini.

Si tratta del Parco Nazionale del Durmitor, il più grande dei cinque del Paese, nella zona nord-ovest, a circa due ore di auto dalla capitale Podgorica, una meta imperdibile per fare il pieno di natura, meraviglia e relax.

Il Parco, il luogo più affascinante delle Alpi Dinariche

Proclamati Parco Nazionale già nel 1952 e dichiarati Patrimonio UNESCO nel 1980, gli straordinari paesaggi del massiccio del Durmitor (“il più potente e maestoso tra i giganti montuosi dei paesi slavi del sud” per citare le parole del geografo Hussert, con un’altezza di 2522 metri) risplendono di un fascino unico, luoghi incontaminati plasmati da rocce carsiche, dalle caverne più profonde della penisola Balcanica, e da limpidi fiumi che, con la loro azione incessante, hanno dato vita a superbi canyon come nel caso del fiume Tara: di ben 1300 metri, è il più esteso e profondo d’Europa, secondo soltanto a quello del Colorado.

Ma non è tutto: il Parco vanta un’estensione di 321 chilometri, un’impagabile ricchezza di fauna e flora (sono più di 1300 le specie di piante vascolari) con autentiche rarità naturali quali, ad esempio, le foreste di pini neri a Crna poda dove svettano tronchi a oltre 50 metri di altezza che superano i 400 anni di vita.

Fonte d’ispirazione per chi ama la natura e paradiso per i trekker e gli escursionisti, dona anche la possibilità di scoprire antichi, e più recenti, monumenti culturali: i più significativi sono quelli di origine medievale tra cui ponti, torri di guardia, resti di fortificazioni e città, necropoli e i monasteri nella Valle del fiume Tara.

Meritano una menzione particolare anche i mulini che si incontrano lungo i torrenti del Durmitor e i “katuni” (villaggi), e le tipiche case rurali chiamate “savardak”.

Le chicche da non perdere assolutamente

lago nero

Fonte: iStock

Il Lago Nero

Il Parco è una delle destinazioni più interessanti per il turismo montenegrino e pullula di meraviglie tutte da scoprire e ammirare con una passeggiata, una gita in bicicletta, un percorso di rafting, un’escursione e un sentiero per il trekking.

Ma quali sono i punti da non lasciarsi sfuggire? Il Lago Nero (Crno Jezero), ombreggiato dal Picco di Meded e abbracciato da foreste di abete bianco europeo, abete rosso e pino silvestre, è il più suggestivo dei 18 laghi, composto da due piccoli laghetti, perfetto per nuotare e andare in barca o rilassarsi sulle sue sponde in uno scenario da fiaba.

Centro turistico del Parco e punto di partenza per le escursioni, è la raccolta città di montagna di Zabljak, stazione sciistica con 11 chilometri di piste da sci e snowboard. Immersa tra radure silenziose, pure sorgenti e torrenti, è l’ideale per riscoprire il contatto con la natura incontaminata e praticare attività sportive all’aria aperta nonché per assaggiare le specialità locali tra cui va citata la focaccia di granturco.

Ancora, da vedere il Ponte sul fiume Tara, conosciuto come “ponte di Djurdjevica“: con 5 arcate e una lunghezza di 365 metri, svetta al di sopra del canyon più grande del Montenegro. Lo splendido fiume, dalle acque cristalline, è perfetto per gli amanti del rafting.

Infine, meritano una visita il Lago di Zminje dal colore verde intenso, nel cuore della foresta a 1500 metri di altitudine, e il Lago di Jablan, vegliato dalla montagna Crvena Greda, tra il volo delle farfalle e il canto degli uccellini.

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Lago di Cornino, l’Italia da cartolina

È una perla turchese dai colori eccezionali, incastonata nella zona collinare di Forgaria nel Friuli, in provincia di Udine, un luogo magnifico che illumina lo sguardo mentre lo si osserva e che non può essere dimenticato.

Si tratta del Lago di Cornino, la meta perfetta per una gita fuori porta all’insegna della natura e del relax, un raccolto angolo di paradiso cuore di una riserva naturale ricca di fauna e flora.

Tutto il fascino del Lago di Cornino

L’incantevole lago dall’aspetto fiabesco si è formato ben 10.000 anni fa durante il ritiro dei ghiacci: non ha né emissari né immissari tuttavia, la circolazione sotterranea delle sorgenti che provengono dal fenomeno carsico delle falde, diluisce l’acqua che arriva dal fiume Tagliamento e garantisce al lago una particolare trasparenza nonché una temperatura sempre costante tra i 9 e gli 11 gradi.

Piccolo mondo immerso in una natura incontaminata, dimora del Gambero di Fiume, sorprende per la limpidezza delle sue acque e i colori intensi: le rocce sono ricoperte di alghe dalle tinte azzurre mentre i fondali da un tappeto di alghe verdi.
E, durante il periodo natalizio, ecco una chicca: osservando con attenzione attraverso l’acqua cristallina potrete scorgere un suggestivo presepe subacqueo.

Fiore all’occhiello del territorio, è facilmente visitabile nella sua interezza con un agile percorso ad anello lungo un sentiero sterrato adatto a tutti. L’itinerario, della durata di circa un’ora, consente di fare il giro del lago, ammirarlo dalla piattaforma panoramica posta sulla provinciale, fare una piacevole sosta all’ombra di un boschetto nell’area attrezzata con tavolini e panchine, e costeggiare, per un tratto, il Tagliamento.

Il percorso, infatti, prevede anche di poter allungare il giro per affiancare il greto del fiume, idea assolutamente da consigliare: lo spettacolo fluviale, plasmato dall’azione corrosiva dell’acqua, è davvero suggestivo, punteggiato da barre ghiaiose e isole vegetate, simbolo dell’indiscussa potenza dell’acqua.

La Riserva Naturale del Cornino, l’oasi del Grifone

lago di cornino

Fonte: iStock

Lago di Cornino

Il lago turchese da cartolina è vanto della Riserva Naturale Regionale del Cornino, area protetta che si estende per circa 500 ettari tra i comuni di Forgaria nel Friuli e Trasaghis.

Le pareti di roccia delle Prealpi Carniche e l’ampio letto del Tagliamento sono custodi di un contesto paesaggistico e naturalistico di vera bellezza, oasi, dagli anni Ottanta, del maestoso avvoltoio grifone, tra i più grandi d’Europa, tutelato da un progetto internazionale.
Questa specie, infatti, in Italia è quasi estinta ma, proprio qui, è riuscita a dare vita a varie colonie nidificanti (di 150/200 individui) e a sopravvivere: con un po’ di fortuna, potrete scorgerli mentre volano al di sopra del lago, soprattutto alle prime luci del mattino.

Grazie al Centro Visite, sarà anche possibile conoscere da vicino i grifoni e le azioni messe in campo per evitarne il declino. L’Area Centro Visite, inoltre, è un parco tematico con Museo sulla Riserva e sala didattica con video divulgativi, un sentiero per vedere da vicino fragili esemplari di fauna selvatica ospitati in voliere e stabulari, un punto di osservazione per le colonie libere di grifoni e un capanno per il birdwatching, e un punto vendita con libri, gadget, gelati e bibite.

La Riserva e il Lago di Cornino sono ideali per una giornata a stretto contatto con la natura, respirando aria buona e “imparando divertendosi”.

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Gole del Raganello, spettacolo naturale della Calabria

Nel Sud nel nostro Paese, e più precisamente in Calabria, prende vita un canyon selvaggio le cui rocce sono magistralmente dipinte dall’acqua. Un ambiente da scoprire con meraviglia e prudenza e caratterizzato da un’esplosione di gelide cascatelle, vasche d’acqua cristallina, scivoli naturali, piccoli laghetti, pareti di roccia, tronchi d’albero e molto altro ancora: le Gole del Raganello.

Cosa sapere sulle Gole del Raganello

La spettacolare riserva naturale Gole del Raganello è situata nei comuni di San Lorenzo Bellizzi, Civita e Cerchiara di Calabria, in provincia di Cosenza. Occupa una superficie di 1600 ettari all’interno del maestoso Parco Nazionale del Pollino, ed è stata istituita nel 1987.

Queste affascinanti pareti rocciose costituiscono un canyon, lungo circa 17 km, che si diparte dalla Sorgente della Lamia fino a raggiungere un’area vicina all’abitato di Civita, dove sorge il peculiare Ponte del Diavolo. Da questo punto in poi il corso del torrente diventa più regolare e scorre lungo una valle più aperta che si mantiene tale fino alla foce. Il canyon del Raganello viene distinto dagli esperti in due parti: le Gole alte e le Gole basse.

Le prime si snodano in un percorso di circa 9 km e, pur presentando una conformazione molto accidentata, sono di grande interesse naturalistico ed escursionistico. Le seconde, dal canto loro, si dipanano in un percorso di approssimativamente 8 km in un tragitto simile per conformazione a quello superiore, ma più difficoltoso da percorrere.

Gole del Raganello calabria

Fonte: iStock

Un angolo delle Gole del Raganello

Sfortunatamente, nel 2018 da queste parti è avvenuta una terribile tragedia: un gruppo di escursionisti fu colto da una piena improvvisa, causata da un violentissimo temporale abbattutosi nei pressi dell’abitato di San Lorenzo Bellizzi. Il bilancio fu drammatico e, per questo motivo, per visitare questa meraviglia della natura è obbligatorio usufruire dell’accompagnamento di una guida.

Cosa aspettarsi dalla Gole del Raganello

Le Gole del Raganello sono pura poesia. Un mondo incredibile che viene difficile credere che sia vero in quanto tra strapiombi e verticalità, la storia popolare e il fascino naturale si mescolano in perfetta armonia.

Presso le Gole Alte del Raganello, chiamate anche Gole del Barile, si può notare che il canyon si caratterizza per essere circondato da pareti rocciose alte fino a 700 metri. Selvagge e multicolori, sono anche la culla di cascate di acqua cristallina. Ma non solo, da questa parte del Raganello si possono intravedere numerosi tipi di animali come la faina, la volpe, la donnola, il tasso, l’aquila reale, il falco e il corvo imperiale.

Le Gole Basse sono più corte ma più “acquatiche” e soprattutto le rocce si elevano in tutta la loro maestosità, tanto da arrivare anche a un’altezza di due metri. Inoltre, attraversando questo lato del canyon si può persino passare sotto gli spruzzi della Doccia del Diavolo per poi imbattersi in due vasche in cui l’acqua va controcorrente.

Un panorama meraviglioso, quello delle Gole del Raganello, e in cui è possibile praticare varie attività come canyoning, torrentismo, trekking acquatico, rafting ed esplorazioni nelle grotte, a patto che tutto questo sia fatto con una guida esperta.

Ogni tipo di escursione ha la sua difficoltà, ma grazie alle guide sarà più facile capire quella che è più adatta alle proprie possibilità. In sostanza, scoprire le Gole del Raganello vuol dire vivere un’avventura unica che permette di praticare sport e, allo stesso tempo, ammirare una natura autentica e della vera bellezza paesaggistica.

canyon più bello calabria

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La maestosità delle Gole del Raganello

Curiosità e leggende sulle Gole del Raganello

Fare un’escursione lungo il corso del Raganello è come andare alla scoperta delle viscere della terra. Nel corso dei secoli, pur se poco accessibili, sono state sempre frequentate dagli uomini, compresi quelli poco onesti. Banditi, ladri, briganti, malfattori durante il secolo scorso, proprio per via delle sue conformazioni, ne hanno fatto la propria dimora.

Non a caso, sono oggi ancora in uso alcuni toponimi come grotta dei Briganti e grotta di Marsilia. Non da meno sono le leggende che vengono narrate dagli anziani del luogo.

Inoltre, sono tantissime le storie che raccontano l’origine del nome di questo luogo. Secondo l’opinione di alcuni studiosi, andrebbero ricercate molto indietro nel tempo in quanto la parola Raganello deriverebbe dal greco ragas, termine che indica un dirupo roccioso.

Altri, invece, hanno ritenuto plausibile che deriverebbe da termini locali come ragàre, cioè trascinare, lottare, come a indicare la potente azione del fiume che trascina tutto a valle.

Decisamente caratteristico è il Ponte del Diavolo sulla cui origine, come potete immaginare, aleggiano numerose leggende. In una di queste si narra che fu San Francesco di Paola a far realizzare vicino al suo paese questo ponte che attraversava un torrente.

Un’altra sostiene che siano stati gli abitanti di Civita a farlo costruire, mentre un’altra ancora è convinta che sia stata opera di un proprietario terriero. Tra le altre cose, si narra che per edificarlo sia stato fatto un patto col Diavolo in persona.

Il principe delle tenebre avrebbe preso l’anima della prima persona che lo aveva attraversato in cambio dell’aiuto durante la costruzione. Tuttavia, si infuriò moltissimo e addirittura decise di prendere a calci il ponte lasciando dei segni che ancora oggi si possono notare. Tutto ciò accadde, sempre secondo la leggenda, perché il primo ad attraversare il ponte fu un cane.

Il Ponte del Diavolo si trova nel comune di Civita, è stato completamente realizzato in pietra e collega i due punti del canyon scavati dal fiume Raganello. Camminandoci avrete modo di scoprire uno spettacolo panoramico molto suggestivo.

Ponte del Diavolo gole del raganello

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Il Ponte del Diavolo presso le Gole del Raganello

I borghi della riserva naturale Gole del Raganello

Come vi abbiamo accennato in precedenza, le Gole del Raganello sono situate nei comuni di San Lorenzo Bellizzi, Civita e Cerchiara di Calabria.

San Lorenzo Bellizzi è un piccolo borgo che, oltre alle bellezze paesaggistiche, regala anche alcune meraviglie storico-architettoniche. Una di queste è la Chiesa di San Lorenzo che ha un interno in pietra locale decorata con mascheroni e che conserva numerosi reperti come ostensori, pissidi e calici d’argento.

Civita, dal canto suo, è un borgo di origine albanese che ancora mantiene usi, lingua e riti degli antenati giunti dall’Albania tra 1470 e il 1492. E proprio da qui, scendendo oltre 600 gradini, si arriva al famigerato Ponte del Diavolo in un paesaggio rupestre d’intatta bellezza.

Infine, Cerchiara di Calabria il cui gradevole centro storico, dalla forma circolare, prende vita su uno sperone di roccia .

Insomma, con le giuste accortezze vale enormemente la pena visitare la zona delle Gole del Raganello.

civita calabria

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Veduta di Civita
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Come in un quadro: le montagne che sembrano dipinte da un artista

Sono tante le meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo, e sono le stesse che ogni giorno ci invitano ad andare alla scoperta del nostro pianeta, a muoverci in lungo e in largo per vivere avventure all’insegna della grande bellezza messa in scena da Madre Natura.

È proprio lei, infatti, a creare spettacoli di immensa meraviglia, capolavori visivi che lasciano senza fiato e che sono così straordinari da non sembrare reali.

I luoghi plasmati sapientemente dalla natura, da raggiungere ed esplorare, sono tantissimi e tutti sono destinati a incantare, ma ne esiste uno che, più degli altri, ha catturato la nostra attenzione. Si tratta dei Monti Arcobaleno, così ribattezzati per quelle montagne colorate che sembrano dipinte da un artista.

Il più grande capolavoro visivo della natura si trova in Cina

Il nostro viaggio di oggi, quello che ci conduce alla scoperta di uno dei più grandi capolavori creati da Madre Natura, ci porta direttamente in Cina. Percorrendo le celebri tappe dell’antica Via della Seta, è possibile raggiungere Zhangye, in provincia di Gansu. È proprio qui, nella zona nord ovest della città, che ci si ritrova al cospetto del grandioso Parco geologico nazionale del Danxia cinese, un’area protetta che si snoda per oltre 500 chilometri e che ospita uno degli spettacoli più straordinari del mondo.

Qui, infatti, si innalzano verso il cielo dei massicci montuosi che non assomigliano a niente di tutto ciò che abbiamo visto nella vita fino a questo momento. Le montagne del parco, infatti, brillano sotto il sole mostrando il loro volto più bello, quello caratterizzato da colori cangianti, nitidi e vivaci che sembrano dipinti da un artista. Non si tratta però dell’opera dell’uomo, ma della natura che ha creato uno degli scenari più belli del nostro mondo.

Monti Arcobaleno, Zhangye

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Monti Arcobaleno, Zhangye

Le montagne che sembrano dipinte da un artista

Il Parco geologico nazionale del Danxia cinese di Zhangye ha su di sé l’attenzione di persone di tutto il mondo. Non solo turisti, viaggiatori e appassionati della natura, ma anche studiosi e geologi da sempre affascinati dalla peculiarità di queste formazioni rocciose.

Queste montagne, ribattezzate Monti Arcobaleno per via dei colori brillanti che le caratterizzano, si sono create migliaia di anni fa a seguito dell’erosione dell’arenaria rossa. Sono stati il vento, la pioggia e gli altri agenti atmosferici a modellare le forme, mentre il deposito dei materiali ha contribuito a creare dei strati colorati che si sono sovrapposti nei secoli. Appare così, alla vista, uno scenario favolistico che illumina lo sguardo dei viaggiatori, e di chiunque raggiunga questo parco, con mille sfumature di rosso, di viola, di argento e di giallo.

Non sono solo i colori a incantare, ma anche le forme bizzarre che si possono ammirare raggiungendo la sezione del parco denominata BingGou Danxia, proprio lì dove i massicci montuosi assumono forme e lineamenti che rimandano all’immaginario onirico.

Visitare il Parco geologico nazionale del Danxia cinese di Zhangye è una vera e propria esperienza sensoriale ed emozionale, da vivere in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Dall’alba al tramonto, infatti, i Monti Arcobaleno diventano il palcoscenico di uno spettacolo di luci e colori che segue il movimento del sole.

Come visitare il Parco geologico nazionale del Danxia cinese di Zhangye

Il Parco geologico nazionale del Danxia cinese si trova ad appena 30 minuti di auto dalla città di Zhangye. Per esplorarlo è necessario seguire dei sentieri predisposti intervallati da diverse piattaforme panoramiche che permettono di ammirare lo scenario da una posizione privilegiata. A disposizione dei visitatori, inoltre, ci sono delle navette che facilitano gli spostamenti da una parte all’altra del parco.

Monti Arcobaleno, Zhangye

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Monti Arcobaleno, Zhangye
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Benvenuti sull’itinerario migliore d’Europa

L’itinerario per trekking, gite in mountain bike o escursioni a cavallo migliore d’Europa si cela nelle Fiandre, nel cuore del Parco Hoge Kempen, l’unico parco nazionale belga, dove la natura si mostra in tutto il suo splendore.

Il Parco, infatti, ha ricevuto, per la prima volta nella storia delle Fiandre, il riconoscimento di “Leading Quality Trail – Best of Europe” per il suo itinerario “National Park Trail”, certificazione assegnata dalla European Ramblers Association (ERA), organizzazione internazionale che rappresenta oltre 60 membri attivi nel settore dell’escursionismo.

L’ambito riconoscimento, che ha una validità di tre anni, viene conferito a seguito di un’attenta valutazione basata su rigorosi criteri di qualità, che ne garantiscono l’eccellenza sia in termini di qualità paesaggistica che di valore esperienziale e di segnaletica.

National Park Trail, il percorso migliore in Europa

Nationaal_Park_Hoge_Kempen

Il National Park Trail, accessibile da giugno 2022 e considerato l’itinerario europeo migliore, è una piacevole passeggiata ad anello che si sviluppa su 110 chilometri, suddivisa in 5 tappe di 20 chilometri ciascuna, comodamente percorribile in 4/5 giorni e, quindi, l’ideale per una breve vacanza o un weekend lungo all’aria aperta.

La facilità con cui si raggiunge (dista un’ora e mezza dalla capitale Bruxelles), le ottime condizioni del percorso, la varietà e la bellezza del paesaggio, e la dotazione di infrastrutture quali i pannelli informativi, la segnaletica e i punti di sosta hanno valso al parco fiammingo la certificazione che lo incorona sul podio d’Europa.

La passeggiata ad anello conduce alla scoperta dei luoghi più affascinanti del Parco Nazionale Hogen Kempen e ha in serbo molte sorprese: sette salite, vaste brughiere in fiore, splendide paludi, ampi laghi aperti, sinuose dune di sabbia e boschi profumati.
Ma non solo: è una delle poche zone delle Fiandre dove dimenticare il traffico e la frenesia della vita di tutti i giorni per più di 100 chilometri.

Gli escursionisti possono decidere a loro piacimento il numero di tappe e di chilometri, la direzione, la partenza e il punto di arrivo scegliendo se percorrere l’intero anello di 110 chilometri oppure varianti più brevi.

Inoltre, sia presso ogni cancello d’ingresso del Parco che lungo il percorso, sono disponibili parcheggio, servizi igienici, punti ristoro, pannelli informativi e strutture ricettive per il pernottamento: hotel, campeggi, B&B, villaggi vacanze, pole camping, case vacanza e altro ancora per andare incontro a tutte le esigenze.

Le cinque tappe da non perdere

Cycling couple with childeren near Nete_ Lier _ Sofie Coreynen

Le tappe ideali per ammirare i punti salienti del Parco Hoge Kempen sono cinque, tutte con inizio e arrivo presso un cancello d’ingresso.

Il punto di partenza ufficiale del National Park Trail è Kattevennen che si raggiunge facilmente attraversando il Molenvijver Park e la foresta.

Prima Tappa: KATTEVENNEN – PIETERSHEIM (23,8 chilometri)

Il percorso si snoda principalmente al cospetto di vasti boschi alle pendici meridionali dell’altopiano di Kempen.

Seconda Tappa: PIETERSHEIM – TERHILLS (23,9 chilometri)

Camminando da sud a nord lungo il bordo dell’altopiano di Kempen, si apre il favoloso paesaggio della brughiera e della valle di Ziepbeek.

Sul Mechelse Heide si gode di incredibili viste panoramiche e si intravedono le prime colline.

Terza Tappa: TERHILLS – DUINENGORDEL (22,6 chilometri)

Proprio come la seconda tappa, anche la terza si snoda da sud a nord lungo il bordo dell’altopiano di Kempen.

Il cammino inizia con tre salite e poi prosegue, attraversando la foresta Dilser, fino a Bergerven e Bosbeek.

Quarta Tappa: DUINENGORDEL – THORPARK (26,8 chilometri)

Il percorso inizia con una serie di dune sabbiose e paludi e continua immergendosi tra brughiere e foreste fino a raggiungere le colline minerarie di Thorpark da cui ammirare magnifici panorami.

Quinta Tappa: THORPARK – KATTEVENNEN (11 chilometri)

Infine, camminando lungo la valle Stiemerbeek e l’area forestale si raggiunge di nuovo Kattevennen.

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Love glamping ad alta quota: l’esperienza più romantica si vive in Italia

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi diversi tra loro, eppure tutti sono accomunati dallo stesso desiderio: quello di vivere esperienze straordinarie destinate a regalarci i ricordi più belli di sempre.

E se parliamo di esperienze, ormai lo sappiamo, non possiamo non includere anche gli alloggi. Negli ultimi tempi, infatti, le strutture ricettive di tutto il mondo hanno messo a disposizione servizi sempre più pensati per soddisfare emozioni, sensi, desideri e sogni dei avventurieri con un solo obiettivo: trasformare il viaggio in un’avventura indimenticabile.

Lo sanno bene tutti quelli che, negli anni, hanno raggiunto e prenotato case sull’albero, baite in montagna e glamping immersi nella natura, in ogni parte del mondo, che hanno sorpreso e meravigliato i viaggiatori. Una missione, questa, condivisa anche da un nuovo alloggio situato nel BelPaese, proprio nel cuore delle Alpi. Un love glamping ad alta quota che promette di vivere l’esperienza più romantica e suggestiva di sempre. Pronti a partire?

2 Cuori in Pista

Quando l’inverno arriva, gli amanti della natura sanno bene che è questo il momento di organizzare nuovi viaggi verso tutti quei territori che si trasformano in cartoline di immensa bellezza. Merito della neve, che con il suo candore abbraccia le cime delle montagne, avvolge le strade e gli edifici e dà vita a scenari straordinariamente incantati.

Ed è proprio in uno di questi paesaggi, che per forme e lineamenti sembra uscito da una fiaba, che vogliamo portarvi oggi. Ci troviamo nel cuore delle Alpi, e più precisamente nei pressi del comprensorio Valmalenco Ski Resort, in provincia di Sondrio.

Meta prediletta di tutti gli amanti della natura e degli sport invernali, il celebre comprensorio del BelPaese ha pensato di arricchire la sua offerta con una proposta inedita, sorprendente e romantica, che regalerà agli innamorati la possiblità di realizzare un sogno ad alta quota. Proprio qui, infatti, è stato inaugurato 2 Cuori in Pista, un love glamping che affaccia direttamente sulle stupende montagne innevate che fanno da cornice al comprensorio, e che garantiscono un’immersione totale nella natura più incontaminata.

Love glamping, Valmalenco Ski Resort

Fonte: Ufficio Stampa Valmalenco Bernina Ski Resort

Love glamping, Valmalenco Ski Resort

Un love glamping da sogno

L’alloggio proposto da Valmalenco Ski Resort è unico nel suo genere, non solo perché è immerso in uno dei panorami invernali più belli e suggestivi del nostro Paese, ma anche perché la suite degli innamorati, che prende il nome di 2 Cuori in Pista, è stata realizzata all’interno di un gatto delle nevi. Il veicolo a motore cingolato utilizzato per muoversi sulla neve è stato trasformato in un glamping ad alta quota per permettere alle coppie che giungono fin qui di vivere un’esperienza inedita e romantica, a diretto contatto con la natura.

L’alloggio, che si raggiunge esclusivamente in motoslitta, è dotato di tutti i comfort. A disposizione degli ospiti, infatti, c’è un letto matrimoniale, un bagno privato e una vasca per un relax con vista. L’intera suite, inoltre, offre una vista panoramica totale che si affaccia su paesaggi unici.

Chi sceglierà di prenotare l’alloggio, inoltre, avrà a disposizione una colazione servita direttamente in suite, gli skypass per sciare tra le pista del comprensorio, e potrà deliziarsi con le proposte caratteristiche della cucina valtellinese. Pronti a condividere questa esperienza con la vostra dolce metà?

2 Cuori in Pista, l'alloggio costruito nel gatto delle nevi

Fonte: Ufficio Stampa Valmalenco Bernina Ski Resort

2 Cuori in Pista, l’alloggio costruito nel gatto delle nevi
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Puoi dormire in un igloo a 3000 metri di altezza: l’esperienza magica

Le esperienze di viaggio, quelle incredibili, magiche e straordinarie, passano anche per gli alloggi. Le strutture ricettive di tutto il mondo, infatti, hanno ampliato le loro offerte per rispondere sempre di più alle esigenze dei viaggiatori che non si mettono in cammino solo per visitare i monumenti iconici o esplorare nuovi territori, ma anche e soprattutto per vivere avventure mozzafiato.

Case sull’albero, baite solitarie immerse nella natura, alloggi bizzarri e originali e hotel a tema cartoon: tutto è pensato nei minimi dettagli per permettere agli avventurieri di vivere viaggi destinati a creare i ricordi più belli di una vita intera.

E se è un ricordo speciale che volete creare e conservare nel vostro cuore questo inverno, non vi resta che raggiungere al più presto il territorio di Val Senales, nella provincia autonoma di Bolzano. Proprio lì dove è possibile avvicinarsi al cielo, e quasi sfiorarlo, sempre lì dove si può dormire all’interno di un igloo ghiacciato a 3000 metri d’altezza.

L’esperienza magica nel regno di Frozen

Organizzare un viaggio in montagna, in inverno, è sempre un’ottima idea. In questo periodo dell’anno, infatti, le maestose cime innevate fanno da cornice a paesaggi incantati e mozzafiato che per forme, colori e lineamenti ricordano proprio quegli scenari che hanno da sfondo alle favole più belle.

Ed è proprio dentro una fiaba che vogliamo portarvi oggi, in uno dei territori più suggestivi e affascinanti del BelPaese. Ci troviamo a Senales, un comune italiano situato nella provincia autonoma di Bolzano, in Trentino Alto Adige, che si estende su una superficie che raggiunge e supera i 3000 metri di altitudine e che comprende anche l’omonima valle, meta prediletta di tutti gli amanti degli sport invernali.

Proprio qui, nel punto più alto del territorio, si erge un rifugio solitario e silenzioso, un punto di riferimento per tutti i viaggiatori che osano spingersi fin qui. Si tratta del Rifugio Bella Vista, una splendida dimora abbarbicata al ghiacciaio del Giogo Alto, e immersa completamente nella natura.

Avvolta dalla gelida e cristallina aria del ghiacciaio, la struttura permette agli ospiti di ripristinare il contatto più autentico con la natura, a un’altezza dove i confini tra cielo e terra spariscono. Ed è sempre quassù che è possibile vivere una delle esperienze di viaggio più incredibili di sempre, quella di dormire in un igloo per trascorrere una notte di pura magia.

Dormire nell’igloo sopra a un ghiacciaio

Sono diversi gli alloggi messi a disposizione dal Rifugio Bella Vista per tutti gli avventurieri che giungono fin qui, ma uno più di tutti ha catturato la nostra attenzione. Si tratta di un igloo di ghiaccio situato nella parte più alta di Senales dove è possibile vivere un’esperienza gelida e magica.

Per arrivare alla struttura occorre raggiungere la funivia a Maso Corto per poi salire a 3000 metri di quota. Qui, dopo essere stati accolti da una bevanda calda, gli ospiti vengono accompagnati all’interno dell’igloo e dotati di un sacco a pelo per trascorrere la notte: è allora che comincia la magia.

All’interno dell’igloo c’è un letto matrimoniale ricoperto da pelli di pecora che isolano il freddo. L’atmosfera, invece, è resa ancora più incantata dalle candele che illuminando il ghiaccio delle pareti creano suggestivi giochi di luci e ombre. Tutto intorno, invece, ci sono i suoni della natura e della montagna che si trasformano in una dolce melodia.

Appena fuori, invece, è possibile accedere alla sauna finlandese più alta d’Europa, per vivere un’esperienza di puro relax con vista su un panorama mozzafiato.

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La Cascata del Serpente, oasi paradisiaca in Liguria

La Liguria, con le sue splendide spiagge bagnate da un mare cristallino e i piccoli borghi colorati arrampicati tra le rocce, è una regione meravigliosa. Sono moltissimi i turisti che la scelgono per le loro vacanze estive o anche semplicemente per una gita fuori porta. Ma il suo entroterra nasconde alcune piccole perle che in pochi conoscono: come la Cascata del Serpente, un incantevole angolo di paradiso immerso nella natura incontaminata, assolutamente da scoprire.

La bellezza della Cascata del Serpente

Le impetuose acque turchesi del rio Masone, che si scava il suo intricato percorso attraverso una valle ripida e incassata, si tuffano tra le rocce dando vita ad uno spettacolo della natura: questa è la Cascata del Serpente, un gioiello da ammirare nella sua selvaggia bellezza. In realtà, qui si trovano ben 5 piccole cascate, una più suggestiva dell’altra, ed ognuna di esse si getta in un piccolo laghetto. Ma è la più alta, con i suoi 12 metri di tuffo, a regalarci il paesaggio più affascinante di tutti, una vera cartolina.

La Cascata del Serpente, immersa nel cuore lussureggiante del Parco Naturale Regionale del Beigua, è la meta ideale per una bella camminata nella natura ancora incontaminata, praticamente in ogni stagione dell’anno. La primavera, ricca di colori e profumi incredibili, accoglie i primi visitatori conducendoli alla scoperta di questa oasi meravigliosa, mentre l’estate è il momento giusto per chi vuole farsi un tuffo rinfrescante nelle acque trasparenti del piccolo specchio che i locali, ormai da tanti anni, chiamano il Laghetto del Serpente.

Ma le sorprese non finiscono certo qui: il breve percorso che porta verso le cascate è esso stesso una vera bellezza, lungo il quale si possono ammirare alcune vecchie strutture che testimoniano l’importanza del rio Masone e delle sue acque, tra cui un grosso mulino e i ruderi di un’antica cartiera. E per i più avventurosi, il corso d’acqua e le sue cascate offrono l’occasione per praticare escursioni e torrentismo lungo la via ferrata attrezzata.

La Cascata del Serpente, dove si trova

Arrivare alla Cascata del Serpente non è affatto difficile: il punto di partenza ideale è il centro abitato di Masone, piccolo borgo ricco di storia e natura. Dopo aver attraversato il grazioso ponte che conduce alla piazza principale del paese, non resta che seguire le indicazioni. Il percorso, completamente immerso nella vegetazione, dura appena un chilometro ed è adatto a tutti, anche ai più piccini. Una volta arrivati, il panorama si apre davanti agli occhi dei turisti ed è semplicemente meraviglioso. Sembra davvero un’oasi di pace, dove rilassarsi per qualche ora.

Per chi ama la natura, d’altra parte, questo è un paradiso: siamo nel Parco del Beigua, una delle aree verdi più lussureggianti dell’intera regione, dove potersi concedere lunghe escursioni all’aria aperta. Qui vi sono infatti tantissimi sentieri perfetti per una semplice camminata o per un trekking più impegnativo, arrampicandosi sulle vette più alte dell’Appennino Ligure. Oltre alla Cascata del Serpente, vi sono altre bellezze naturalistiche da esplorare: una è il Lago dell’Antenna, bacino artificiale realizzato per sopperire all’esigenza di una centrale idroelettrica e oggi meta di tantissimi amanti della pesca.

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La spettacolare foresta galleggiante degli abeti d’acqua

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, spesso per andare alla scoperta di tutti quei paesaggi plasmati sapientemente da Madre Natura, proprio lì dove la terra diventa il palcoscenico degli spettacoli più straordinari del mondo. E lo facciamo non solo per assistere alla grande bellezza di questi show, ma anche per rigenerare i sensi e le energie, per ritrovare noi stessi e per stabilire un contatto primordiale con la natura più autentica e selvaggia.

Altre volte, invece, ci mettiamo in cammino per raggiungere tutti quei capolavori creati dall’uomo. Opere, monumenti o strutture architettoniche che con gli anni si sono trasformati nel simbolo di città e Paesi interi. Ma è quando la mano dell’uomo incontra e accarezza tutta la potenza della natura che nascono quelle che sono le visioni più belle e straordinarie di sempre.

Come quella spettacolare foresta galleggiante caratterizzata da centinaia di abeti d’acqua, che è così bella da non sembrare vera. E invece e reale e per questo ancora più magica.

La magica foresta galleggiante di Fish Tail Park

Il nostro viaggio di oggi ci conduce dall’altra parte del mondo, e ci porta alla scoperta di un luogo incantato, che per forme e lineamenti rimanda a un immaginario onirico e favolistico. Ci troviamo in Cina, e più precisamente nella città di Nanchang, capoluogo della provincia dello Jiangxi nel sud est del Paese.

Situata sulla sponda occidentale del lago dolce Poyang, il più grande della Cina, la città ospita quello che è uno dei progetti di riqualificazione urbana più belli di sempre. Proprio in questa zona, colpita frequentemente da inondazioni urbane durante la stagione dei monsoni, è stata costruita una foresta galleggiante popolata da centinaia di abeti d’acqua. Arrivando nei pressi della High-Tech Zone si apre davanti agli occhi dei viaggiatori uno spettacolo mozzafiato che cambia i suoi colori a ogni stagione e che incanta ogni giorno dell’anno.

Questa inedita e straordinaria area naturale è il frutto di una riqualificazione messa a punto dallo studio di architettura Turenscape, che ha trasformato un paesaggio dismesso e maltrattato in una foresta galleggiante da sogno, che non solo assorbe l’acqua piovana, ma è diventato anche l’habitat di numerosi esemplari di fauna selvatica, oltre ad aver ridisegnato in maniera univoca e strabiliante il panorama urbano della città.

Fish Tail Park, Nanchang

Fonte: IPA

Fish Tail Park, Nanchang

Una passeggiata urbana nella natura

La foresta, che circonda il quartiere più tecnologico della città, permette alle persone di sperimentare un nuovo e inedito modo per connettersi in maniera univoca con la natura circostante, consentendogli di vivere un’esperienza sensoriale e visiva unica.

Ispirato dal paesaggio palustre originario del lago Poyang, lo studio di architettura ha creato un paesaggio in grado di sopravvivere e adattarsi alle inondazioni monsoniche grazie alla presenza di numerosi esemplari di Metasequoia glyptostroboides, conosciuti anche con il nome di abete d’acqua grazie alla loro capacità di sopravvivere in terreni ricchi di acqua o paludosi.

Per esplorare l’area è possibile attraversare tutta una serie di percorsi e piattaforme pedonali che circondano il lago e che forniscono l’accesso alle zone boschive, offrendo così ai visitatori la possibilità di esplorare un microcosmo naturale e bellissimo. È possibile anche passeggiare sopra la foresta galleggiante grazie alla presenza di passerelle sospese tra cielo e acqua, e che sono percorribili sia a piedi che in bicicletta.

Fish Tail Park, Nanchang

Fonte: IPA

Fish Tail Park, Nanchang
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Seneghe, dove la tradizione e la natura della Sardegna si incontrano

Seneghe è il bellissimo borgo della Sardegna centro-orientale, incastonato tra mare e natura selvaggia. Custodisce la tradizione dell’olio extravergine di oliva, che ancora oggi valorizza e tutela. Inoltre, si trova a due passi dalle più belle località della costa ed è immerso tra boschi, nuraghi e altri monumenti archeologici.

Vincitore del Bando per l’attrattività dei Borghi promosso dal Ministero della Cultura, Seneghe è un luogo magico, ideale per chi vuole scoprire il lato più affascinante e nascosto dell’isola, sia durante l’estate, che in inverno.

Seneghe, la città dell’Olio

Nessun viaggio può iniziare a stomaco vuoto, ed è per questo che Seneghe accoglie i suoi visitatori con il suo prodotto d’eccellenza: l’olio extravergine di oliva.

Conosciuta anche come Città dell’Olio, ospita annualmente il Concorso Montiferru, premio nazionale dedicato all’olio extravergine di oliva. Il Concorso è suddiviso in due sessioni, la prima a marzo e la seconda a dicembre, quando si decretano gli oli migliori dell’anno.

Il Premio Montiferru, che nel 2022 si tiene dal 16 al 18 dicembre, coinvolge tutto il Paese, e si trasforma in una vera festa tutta da vivere e… gustare. È un’occasione per perdersi tra i sapori tipici, visitare punti ristoro, frantoi, mostre e tanto altro.

Fonte: Comune di Seneghe (OR)

Comune di Seneghe (OR)

Il territorio di Seneghe, tra spiagge bianche e scogliere selvagge

Incastonato tra boschi e rocce basaltiche, Seneghe si affaccia sul monte Sos Paris, sul versante orientale del Montiferru, zona che prende il nome dall’omonimo massiccio vulcanico, che si staglia e decora tutta la zona.

Basta spostarsi a pochi chilometri dal centro abitato per immergersi nei tipici boschi di leccio e sughero e passeggiare tra i profumi inebrianti della macchia mediterranea. Facendo attenzione si possono notare i terreni basaltici che si estendono fino alla costa.

E a proposito, non si può parlare di Sardegna senza accennare al suo mare. Ma chi conosce solo il lato “mondano” dell’isola, rimarrà stupito dallo scrigno di tesori offerti dalla costa più vicina a Seneghe, quella del territorio di Oristano e del Sinis.

La prima meta imperdibile uscendo da Seneghe è S’Archittu, che si trova a circa 19 km dal paese. Il nome prende origine dalla lunga scogliera bianca che attraversa il breve tratto di costa su cui si apre un arco naturale spettacolare, nato dall’erosione delle rocce calcaree. La scogliera abbraccia una piccola ma deliziosa spiaggia, da cui si raggiunge a nuoto la scogliera per arrampicarsi e divertirsi con i tuffi. Basta andare in una qualsiasi bella giornata estiva per ammirare decine di persone che si divertono a fare tuffi dalla cima di S’Archittu. Ad ogni tuffo scoppia l’applauso del pubblico. Ma S’Archittu è l’ideale anche per chi vuol fare una passeggiata: in alcuni punti della scogliera sembra di camminare sulla luna. Il momento del giorno ideale? Il tramonto, per godersi il sole che si tuffa dentro il mare incorniciato dall’arco.

Chi, invece, predilige le spiagge caratterizzate da sabbia fine e bianca, può trascorrere una giornata nelle varie aree balneari, come Putzu Idu (23 km da Seneghe) o Sa Mesa Longa (25 km da Seneghe), ma anche Santa Caterina di Pittinurri (22 km) o S’Arena Scoada (24 km).

Infine, a 29 km da Seneghe spicca Is Arutas, una delle spiagge più famose della costa, caratterizzata da chicchi di quarzo bianchi e rosa pallido.

Fonte: Comune di Seneghe (OR)

Spiaggia di Sa Rocca Tunda – Provincia di Oristano

Seneghe, alla scoperta di nuraghi e tombe dei giganti

Per chiudere il meraviglioso soggiorno nel territorio del Montiferru non può mancare una visita ai tanti nuraghi e alle tombe dei giganti sparsi nelle vicinanze.

Tra i più belli da scoprire spicca Mesu Maiore, un maestoso nuraghe dominato da una torre centrale e quattro torri perimetrali. Poco distante, ci si può fermare al nuraghe Oppianu, una torre ben conservata che conserva anche uno spazio scala sul lato sinistro della struttura. Ma le mete per gli amanti dell’archeologia sono infinite: dal nuraghe ‘e Pruma al nuraghe Narba, fino alla tomba dei giganti S’Omo de sas Zanas, quasi totalmente integra.

Insomma, il territorio di Seneghe, tra buon cibo, mare e archeologia offre attrazioni per tutti i gusti e le passioni. Non rimane che programmare il prossimo soggiorno in questa perla nascosta della Sardegna.