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Glamping con vista sullo skyline di New York: l’esperienza mozzafiato

Organizzare un viaggio di breve o di lunga percorrenza è sempre un’ottima idea, indipendentemente dalla destinazione da raggiungere. Queste partenze, infatti, ci permettono di scoprire e riscoprire il mondo che abitiamo, di conoscere le sue meraviglie, esplorare le culture, le tradizioni e le usanze di popoli e Paesi interi.

E se è vero che ogni esperienza sa sempre regalarci emozioni uniche e irripetibili, è vero anche che esistono alcune destinazioni che meritano di essere visitate almeno una volta nella vita. E New York, non abbiamo dubbi, rientra tra queste.

Le cose da fare e da vedere nella cosmopolita città che non dorme mai sono tantissime. Le vie dello shopping, le strade che hanno fatto da sfondo a film e serie iconiche, i grandi grattacieli e il suggestivo Central Park, la scintillante Times Square e il teatro di Brodway: impossibile elencare tutte le bellezze della Grande Mela. Quello che possiamo fare oggi, invece, è suggerirvi di vivere un’inedita esperienza mozzafiato in città, quella di un glamping con vista sullo skyline sfavillante di New York. Pronti a partire?

Un’esperienza mozzafiato a New York

New York, dicevamo, è una di quelle destinazioni da raggiungere almeno una volta nella vita. Le cose da fare sono tantissime e tutte sono destinate a sorprendere e a incantare, a realizzare il sogno americano.

Al di là delle passeggiate tra i grattacieli, dei pranzi sui rooftop, delle visite ai musei e ai luoghi iconici della città, è possibile vivere un’esperienza al di fuori dall’ordinario proprio all’ombra delle luci che accendono e infiammano la Grande Mela.

Basta spostarci di qualche chilometro dalle celebri attrazioni cittadine per raggiungere Governors Island. Si tratta di una piccola isola di appena 172 acri appartenente al distretto di Manhattan. Raggiungibile in traghetto, questa isola è diventata un vero e proprio punto di riferimento per i cittadini, nonché una grande attrazione turistica per tutti i viaggiatori che giungono in città. Da qui, infatti, è possibile ammirare la grande bellezza che appartiene allo skyline di New York che, come sappiamo, è tra i più affascinanti del mondo.

L’isola è caratterizzata da ampi spazi verdeggianti, da colline artificiali e da parchi e giardini. Le automobili, i motocicli e tutti i mezzi di trasporto a motore sono vietati, questo fa di Governors Island un piccola oasi di pace dove cittadini e turisti si incontrano ogni giorno per allontanarsi dal caos cittadino e per vivere giornate all’insegna della spensieratezza.

Non solo passeggiate e relax però, chi giunge a Governors Island può scegliere anche di trascorrere la notte qui. Sull’isola, infatti, esiste un glamping straordinario che affaccia direttamente sullo skyline di New York. L’esperienza, qui, è unica.

Dormire in tenda con vista sullo skyline di New York, Governors Island

Fonte: Picture Alliance/ Getty Images

Dormire in tenda con vista sullo skyline di New York, Governors Island

Il glamping con vista sui grattacieli di New York

Basta solo 8 minuti di traghetto per raggiungere un luogo straordinario e vivere un’avventura mozzafiato a due passi da New York. L’isola di Governors, infatti, offre tutta una serie di alloggi di lusso posizionati in maniera strategica per garantire la visuale sullo skyline della città e sulla Statua della Libertà a ogni ora del giorno e della notte.

Sono diverse le soluzioni proposte: ci sono le tende, quelle che permettono di campeggiare all’ombra dei grandi grattacieli e che offrono un’esperienza rilassante e rigenerante con vista mozzafiato. E poi ci sono le case, abitazioni autonome e indipendenti dotate di terrazzi che garantiscono una visione diretta sulla maestosa Statua della Libertà.

Si tratta di alloggi di lusso dotati di ogni comfort e pensati nei minimi dettagli. Ma il vero lusso, lo sappiamo, è quello di poter dormire sotto le luci della città più scintillante del mondo.

Il glamping mozzafiato sull'isola di Governors a New York

Fonte: Picture Alliance/ Getty Images

Il glamping mozzafiato sull’isola di Governors a New York
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Il paese degli spazzacamini: un borgo magico in Italia

l’Italia è il Paese dei santi, dei poeti e dei navigatori, ma è anche quello delle bellezze mozzafiato che si palesano davanti agli sguardi dei cittadini e dei viaggiatori che giungono fin qui, dei capolavori artistici e architettonici che sono parte del grande patrimonio culturale, e della natura, del sole e del mare.

Ma l’Italia è anche il Paese dei borghi e dei villaggi, di tutti quei luoghi che sono chiamati a diventare i custodi di tradizioni secolari, usanze e leggende, e storie preziose che si tramandano da secoli.

Ed è proprio uno di questi luoghi che vogliamo raggiungere insieme a voi oggi. Un posto che si trova all’ombra delle trafficate città e dei celebri monumenti, che però sa brillare di luce propria. Un borgo magico, in Italia, che è conosciuto anche come il paese degli spazzacamini.

Un borgo magico nella “Valle dei Pittori”

Ci troviamo nel cuore più autentico del Piemonte, in quel territorio dove il tempo sembra essersi fermato. Proprio qui, tra le sette valli dell’Ossola, e ai piedi delle Alpi Lepontine, c’è un luogo che ha catturato la nostra attenzione.

Si tratta di Santa Maria Maggiore, un borgo alpino considerato una meta imprescindibile per tutti coloro che raggiungono la Val Vigezzo, anche conosciuta come Valle dei Pittori. Proprio questo territorio, infatti, ha dato i natali a moltissimi artisti che proprio a questa valle, e ai suoi panorami, si sono ispirati per creare grandi e celebri capolavori. Ed è proprio qui che ogni anno viaggiatori provenienti da tutto il mondo scelgono di sostare. Per trascorrere il tempo all’insegna della cultura, ma anche per praticare escursioni nella natura e per dedicarsi agli sport invernali come lo sci alpino.

Il borgo di Santa Maria Maggiore, dicevamo, non solo è il principale centro della valle, ma è anche il perfetto punto di partenza per andare alla scoperta del patrimonio naturalistico, culturale e artistico di tutto il territorio. Tuttavia è restando qui, tra le strade del pittoresco centro urbano, che è possibile scoprire una storia antica e mai dimenticata, quella che rende questo luogo il paese degli spazzacamini.

Santa Maria Maggiore, il paese dei pittori e degli spazzacamini

Fonte: 123rf

Santa Maria Maggiore, il paese dei pittori e degli spazzacamini

Il paese degli spazzacamini

Per scoprire le origini di questo appellativo così suggestivo e particolare, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo e tornare al 1500. Alcuni documenti storici dell’epoca, infatti, parlano di questo territorio utilizzando il nome di Kaminfeger Tal, che vuol dire appunto valle degli spazzacamini.

E in effetti, ripercorrendo la storia della valle, risulta che molti abitanti del luogo lavoravano proprio come spazzacamini. Un mestiere, questo, molto richiesto dato che per sopravvivere alle temperature alpine tutti accendevano il fuoco dei camini delle abitazioni durante le stagioni più fredde. La storia narra che il loro lavoro divenne così celebre, che questi furono chiamati a raggiungere anche i Paesi del nord Europa.

E se è vero che le proprie origini non si dimenticano mai, questa storia lo conferma. Molti degli spazzacamini che partirono per trovare fortuna, sono poi ritornati nel borgo di Santa Maria Maggiore e proprio qui hanno costruito le loro abitazioni, quelle che sono diventate testimonianza di questa storia.

Tra le facciate decorate degli edifici storici e sui tetti delle case del borgo, fanno infatti capolino diverse installazioni che raffigurano gli spazzacamini, e che mantengono così viva la memoria storica del paese e dell’intera valle. A farlo, però, è anche un museo situato nel parco di Villa Antonia, quello dedicato agli spazzacamini, all’interno del quale è possibile ripercorrere tutta la storia di questo antico mestiere.

Ma non è tutto perché proprio a Santa Maria Maggiore viene organizzato il Raduno degli Spazzacamini. Una celebrazione di questo lavoro che ogni anno ospita migliaia di mestieranti provenienti da ogni parte del globo.

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Oslo, la Capitale con una foresta nel cuore della città

Oslo è una capitale tutta da scoprire, abbracciata da una natura rigogliosa e variegata, città europea con standard elevati, ristoranti di qualità, occasioni di shopping, vivace movida notturna e hub tecnologico in continua evoluzione.

È una meta particolare, cui dedicare il giusto tempo, ricca di sorprese e attrazioni sia all’aperto che al chiuso, con nientemeno che una foresta a venti minuti dal centro.

Oslo: i punti salienti da non perdere

Quando si pensa alla Norvegia, la prima immagine che viene in mente è la natura straordinaria, la motivazione principale per un viaggio da queste parti.

Una città allora, per quanto sia la capitale, potrebbe risultare meno interessante ed essere un po’ trascurata: niente di più sbagliato, soprattutto quando si tratta di Oslo, località da vivere e apprezzare grazie ai numerosi parchi, all’innovativa architettura, ai musei di fama internazionale e al variegato scenario culturale.

Per conoscerla meglio, il tour può iniziare con una tranquilla passeggiata nel centro, seguendo la lunghissima “Karl Johans Gate“, via dello shopping che, dalla stazione centrale, conduce alle tre attrazioni principali: la seicentesca Cattedrale con imponente torre campanaria, il Palazzo Reale, risalente alla prima metà del XIX secolo come residenza del re e aperto al pubblico dal 2002, e il parco pubblico che lo abbraccia, lo Slottsparken del 1840.

Imperdibili sono poi i musei, tra cui vanno citati quello dedicato a Munch, il Museo del popolo norvegese per scoprire il passato millenario della Norvegia e della Scandinavia, e il Museo delle Navi Vichinghe che ospita tre navi funerarie dell’epoca vichinga e propone un entusiasmante viaggio indietro nel tempo.

Spettacolari sono poi l’Oslofjord, il fiordo navigabile in barca, traghetto o mini crociera con partenza dal cuore pulsante della capitale, Aker Brygge, dai numerosi locali e bar all’aperto affacciati sul mare, e il Parco Vigeland, con un autentico museo a cielo aperto dedicato alle incredibili opere del noto scultore norvegese.

La Foresta di Nordmarka, cuore selvaggio in città

Fiore all’occhiello di Oslo, immersione perfetta nell’incanto dei paesaggi naturali della Norvegia, è la Foresta di Nordmarka (la “foresta del nord”), comodamente raggiungibile dal centro anche con i mezzi pubblici.

È una distesa incontaminata di verde, un luogo magico dove si esprime tutta la forza della natura norvegese, amata dagli abitanti in tutte le stagioni, luogo di relax, di benessere e di vita all’aria aperta.

I suoi boschi, a nord del celebre trampolino di salto con gli sci “Holmenkollen”, sono un’oasi ideale per gli amanti delle escursioni, del trekking, delle passeggiate, dello sci di fondo, delle gite in mountain bike oppure in slitta.

Inoltre, la vasta foresta di alberi secolari abbonda di ruscelli e laghi in cui ci si può divertire in kayak.

I percorsi e i sentieri sono ben segnalati e l’Ufficio Informazioni Turistiche fornisce cartine gratuite della zona per scegliere l’itinerario preferito: uno dei più gettonati è quello che esplora la zona attorno al lago Sognsvann (3,2 chilometri) il cui panorama appare uscito da un libro di fiabe, soprattutto al tramonto o ammantato dalla candida coltre di neve durante l’inverno.

Da qui partono numerosi altri sentieri che consentono di raggiungere zone più lontane e impervie, immerse nel silenzio e nell’atmosfera unica della foresta, al cospetto di laghi, scorci favolosi e un’indimenticabile vista panoramica sulla capitale.

Un’esperienza davvero da “una volta nella vita”.

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Alla scoperta della Foresta Nera sulle orme delle sue particolari leggende

Con questo nome un po’ misterioso ed evocativo, la curiosità è davvero tanta: che cos’è la Foresta Nera, e quali sono le sue infinite bellezze assolutamente da scoprire? Quest’ampia regione montuosa della Germania, che si dipana al confine con la Francia e la Svizzera, è senza dubbio uno dei luoghi più affascinanti che possano esistere al mondo. Paesaggi naturali così tanto diversi tra loro si affastellano in un territorio che da secoli è popolato di leggende da brividi, che rendono tutto ancora più emozionante.

La Foresta Nera, un posto incantato

Dalle colline erbose alle imponenti montagne dal profilo inquietante, dai rigogliosi boschi di abeti neri scuri ai piccoli laghi di acque turchesi: la Foresta Nera è una regione ricca di sorprese, dove immergersi in una natura incontaminata come difficilmente si può trovare altrove. Questa ampia zona montuosa si trova lungo il confine occidentale della Germania ed è costellata di luoghi meravigliosi, di piccoli borghi fatati e di tradizioni antichissime. I turisti ne rimangono incantati, portando via con loro un ricordo memorabile di paesaggi bellissimi e di piatti tipici prelibati che hanno fatto breccia nel cuore (e nello stomaco).

Quali sono le tappe più suggestive di un viaggio alla scoperta della Foresta Nera? Sicuramente c’è Friburgo, pittoresca cittadina di confine che offre un panorama spettacolare: nel centro storico spicca il campanile della Cattedrale di Nostra Signora, capolavoro gotico di rara bellezza. A non molta distanza si può visitare il villaggio museo di Gutach, che si estende per ben 50mila metri quadri accogliendo moltissime strutture tipiche della regione. Passeggiare all’aria aperta ammirando gli edifici è come fare un tuffo indietro nel tempo, ed è un modo davvero curioso di fare la conoscenza di culture così lontane dalla nostra.

Chi ama i paesaggi naturali, non può che sorprendersi davanti allo spettacolo delle Cascate di Triberg, le più alte di tutta la Germania. Con un totale di oltre 160 metri di salto, le loro acque spumeggianti si tuffano tra le rocce ricoperte di muschio, formando una piccola piscina cristallina. Per arrivarci, si possono percorrere diversi sentieri panoramici: è l’ideale per chi vuole fare un’escursione, con la promessa di giungere in un luogo magico dove potersi concedere un po’ di relax, con il fragore dell’acqua a fare compagnia. A poca distanza, si può poi visitare un curioso museo che raccoglie centinaia di orologi a cucù.

Le misteriose leggende della Foresta Nera

Miti e leggende si rincorrono per tutta la Foresta Nera, regalando suggestioni ai turisti che le ascoltano dagli abitanti del luogo. Una delle storie più affascinanti è quella che riguarda il monastero di St. Blasien, un complesso architettonico meraviglioso: si narra che due monaci, tanti e tanti secoli fa, fossero particolarmente malvagi con i poveri paesani del villaggio di St. Blasien, e dopo la loro morte continuassero ad infestare i dintorni sotto forma di spettri. Un giovane monaco cappuccino avrebbe quindi compiuto un vero e proprio miracolo, riuscendo a catturarli e a rinchiuderli in due sacchi, per poi gettarli dalla vetta del monte Feldberg e lasciarli affondare tra le acque del lago Feldsee.

Un’altra leggenda inquietante ha invece come protagonista una giovane ragazza sottomessa alle angherie di suo fratello, soprannominato il “servo nero”. Quest’ultimo la costrinse a sposare un uomo di cui non era innamorata, e dal quale veniva trattata malissimo. In preda alla disperazione, la donna riuscì a fuggire e, perdutasi nel bosco, venne soccorsa da alcuni nani che le indicarono una grotta segreta, quella che oggi conosciamo con il nome di Grotta di Hasel (un gioiello ricco di stalattiti). Il fratello e il marito, inseguendola, rimasero vittime di alcuni massi caduti dalla cima della montagna, e la giovane fu finalmente libera.

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Puoi sposarti in un bosco monumentale gratis: succede in Italia

Il nostro Paese è un luogo meraviglioso. Lo è per via di quel patrimonio storico, artistico e culturale di immenso valore conosciuto in tutto il mondo. Per i paesaggi plasmati da Madre Natura, quelli che si perdono nel mare e nell’orizzonte, per i monumenti architettonici che sono diventati i simboli di città e regioni, per le sculture, le case, il cibo e le persone.

Insomma, l’Italia è davvero bellissima e non smette mai di sorprendere. Lo sanno bene tutti quei viaggiatori che ogni giorno attraversano il globo per raggiungere le città d’arte, le grandi metropoli e i piccoli borghi che custodiscono tradizioni, storie e leggende che appartengono al nostro popolo.

Le cose da fare e da vedere nel BelPaese sono tantissime, e tutte sono destinate a incantare. Proprio in Italia, infatti, è possibile vivere e condividere quelle che sono le esperienze più suggestive e romantiche di sempre, come sposarsi all’interno di un bosco monumentale.

Sposarsi in un bosco in Italia

Le meraviglie che appartengono al nostro Paese, dicevamo, sono tantissime e tutte sono destinate a sorprendere e a incantare. Parte del nostro immenso patrimonio è caratterizzato dalla presenza di aree naturalistiche bellissime. Spiagge, mari e laghi, parchi boschi e foreste sono i luoghi prediletti degli amanti della natura, ma anche posti destinati a regalare visioni incredibili e straordinarie.

Ed è proprio all’interno di un bosco situato a pochi chilometri dalla Capitale che oggi vogliamo portarvi. Tra Roma e Frosinone, infatti, esiste un’oasi naturalistica davvero incredibile, inserita nel Monumento Naturale Mola di Piscoli e Selva di Paliano.

Il suo nome è Bosco di Paliano, e si tratta di un terreno che si snoda su una superficie di oltre 30 ettari, dove tutto viene svolto nel massimo rispetto della natura che qui ha scelto di manifestarsi in tutto il suo splendore.

Si tratta di un vero e proprio luogo magico che permette a cittadini e viaggiatori di scoprire e riscoprire la bellezza più autentica della natura, invitando a recuperare un contatto primordiale con questa.

Sotto le maestose querce secolari si snodano diversi sentieri ombreggiati accessibili a tutti. Una passeggiata qui, infatti, si trasforma in un’esperienza incredibile, accompagnata dalla colonna sonora più bella di sempre: la musica della natura.

Non solo passeggiate però, il Bosco di Paliano, infatti, può diventare anche la location naturale di uno dei momenti più romantici e significativi della vita di una coppia. Sì perché all’interno di questa oasi ci si può sposare gratuitamente.

Matrimonio da fiaba nel Bosco di Paliano

Fonte: Bosco di Paliano

Matrimonio da fiaba nel Bosco di Paliano

Come in una fiaba: come sposarsi nel Bosco di Paliano gratis

Tutti i promessi sposi, che attendono solo di pronunciare il fatidico sì e di scambiarsi promesse d’amore eterno, potranno farlo quest’anno all’interno dello splendido Bosco di Paliano. L’oasi naturalistica inserita nel Monumento Naturale Mola di Piscoli e Selva di Paliano, infatti, ha scelto di trasformarsi nella location fiabesca di un matrimonio indimenticabile.

L’offerta è destinata a unioni e matrimoni civili: il Bosco di Paliano viene messo a disposizione e in maniera gratuita per la prima cerimonia dell’anno. I promessi sposi che effettueranno la prima prenotazione dell’anno, infatti, non pagheranno alcun costo per organizzare il matrimonio in questa location fiabesca.

Insomma, se avete intenzione di sposarvi, e coronare il vostro sogno d’amore, questo bosco è davvero il posto giusto.

Il Bosco di Paliano, l'area naturalistica a pochi chilometri da Roma

Fonte: Bosco di Paliano

Il Bosco di Paliano, l’area naturalistica a pochi chilometri da Roma
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Lettonia, la misteriosa foresta popolata da leggende

Sparsi ai quattro angoli della Terra, esistono luoghi incredibili, dorati di un’aura e di un’atmosfera impossibile da trovare altrove.

Uno di questi è la foresta di Pokaini, in Lettonia, accanto alla cittadina di Dobele, un’ottantina di chilometri a sud est da Riga, la capitale: si tratta di una foresta in cui coesistono miti, leggende ed eventi misteriosi.

Gli insondabili “agglomerati di pietra”

La foresta di Pokaini è un antico luogo sacro e straordinario, famoso per le meravigliose leggende che si narrano da sempre al riguardo.
Una passeggiata lungo i 15 chilometri di sentieri, consente di ritrovarsi in una dimensione fiabesca, all’ombra di pini e querce molto più alti del solito e dall’aspetto spesso distorto, con un sottobosco ricco di piante officinali e curiosi massi e pietre che formano muri, “fiumi” e cumuli: i cosiddetti “Agglomerati di Pietra Pokaini“.

Secondo gli esperti del paranormale, le pietre possiedono una forte energia percepibile avvicinandovi le mani, soprattutto durante l’inverno e l’estate: quando le temperature sono rigide, infatti, i massi sarebbero incandescenti arrivando a sfiorare i 40 gradi centigradi mentre nel periodo estivo la temperatura scenderebbe addirittura a 0 gradi centigradi.

Le rocce sono assemblate attorno a 30 alture in una particolare sequenza e nessuno è ancora riuscito a capire da dove provengano: gli archeologi, dopo aver condotto scavi nel sito, non hanno scoperto sepolture, quindi i massi devono essere stati collocati in quel modo per qualche altro motivo tuttora sconosciuto.

Alcuni storici ritengono che le pietre furono rimosse dai campi e portate nella foresta dai contadini mentre altri affermano che servissero per la costruzione di un castello che non venne mai edificato, ma nessuno ha prove concrete al riguardo.

Ciò che è certo, è che la popolazione locale non consente ai visitatori di spostare o portare via le pietre: è considerato pericoloso e di cattivo auspicio.

Un’altra leggenda narra che vi sia uno strano e insondabile oggetto nascosto sotto a una delle rocce: potrebbe essere un meteorite radioattivo oppure un’antica tomba.

Inoltre, le rocce sulla collina chiamata Zikkurat simboleggiano le quattro parti del mondo: è possibile che le rocce servissero da bussola per gli antichi?

La sacra foresta popolata da leggende

Gli “Agglomerati di Pietra Pokaini” non sono tuttavia l’unica particolarità della leggendaria foresta: nei racconti di molti, infatti, sarebbe dotata di poteri curativi soprattutto per problemi riguardanti reumatismi, nausea ed emicrania.

Ma non è tutto. In un particolare punto della foresta, all’ombra di un pino secolare, la temperatura è sempre superiore a quella dell’ambiente: le persone che hanno sperimentato questo curioso fenomeno affermano che il calore proveniente dal sottosuolo si diffonde in tutto il corpo, riscaldando anche nelle giornate più fredde.

Insomma, la foresta di Pokaini in Lettonia è un luogo enigmatico dove sembrano accadere avvenimenti che sfuggono alla logica: durante il giorno, è sempre illuminata dal sole e, in caso di maltempo, le nuvole cariche d’acqua cambiano direzione senza transitare al di sopra della foresta.

Le batterie dei dispositivi elettronici si scaricano immediatamente, i cellulari perdono il segnale, bussole, compassi e orologi “impazziscono”.

Le luci invisibili sono un’altra stranezza: si narra che la Valle degli Spiriti, anch’essa situata nella foresta di Pokaini, sia “visitata” da strane sfere illuminate invisibili a occhio nudo ma ben impresse nelle fotografie.

Oggi molti guaritori considerano la foresta un antico luogo sacro: che sia davvero un centro di guarigione o meno non è dato sapere con certezza, ma si tratta senza dubbio di un luogo davvero strano e misterioso.

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Alla scoperta del Lazio tra storia, natura e arte in zone inedite e ricche di meraviglie

Se c’è un Paese particolarmente diversificato e ricco di siti di interesse sorprendenti quello è l’Italia. Dalla storia millenaria, lo Stivale è puntellato di zone meno note e spesso fuori dai classici circuiti turistici in grado di regalare bellezze genuine e, allo stesso tempo, estremamente affascinanti. È il caso del Lazio, regione del Centro Italia la cui città più conosciuta è certamente Roma, ma che oltre a essa ha davvero tantissimo da regalare ai suoi visitatori.

Il modo migliore per esplorare questi posti, vista la storia secolare e le numerose ricchezze dei territori, è rivolgersi a un’agenzia specializzata che permetta di venire a conoscenza di cose e luoghi che, alle volte, non sono scritte nemmeno sui libri.

Viaggi organizzati alla scoperta del Lazio più autentico

Fonte: Caldana Europe Travel

Civita di Bagnoregio (VT)

Grazie agli esperti di Caldana Europe Travel, grande e dinamico tour operator specializzato nell’organizzazione di viaggi guidati in Italia e in Europa, potrete percorrere degli incredibili itinerari alla scoperta di alcuni dei luoghi più suggestivi ed emozionanti del Lazio.

In particolare, vogliamo concentrarci su due territori: la Tuscia che per la sua bellezza è persino stato spesso luogo di riprese per molti film di grandi registi del cinema italiano, e la Riviera di Ulisse, meraviglioso tratto costiero tirrenico con spiagge e paesaggi leggendari. In sostanza, vi portiamo a scoprire il Nord e il Sud del Lazio.

La Tuscia degli Etruschi

Fonte: Caldana Europe Travel

Tarquinia (VT)

C’è un popolo che, precedentemente ai Romani, ha fatto la storia d’Italia e che, ancora oggi, è avvolto da un fitto mistero: gli Etruschi. Grazie ai viaggi organizzati di Caldana Europe Travel in Tuscia, potrete saperne di più su questi geniali ingegneri e spirituali abitanti che ci hanno lasciato un patrimonio dal valore inestimabile.

Il tour operator mette a disposizione varie formule di viaggio che portano alla scoperta di Viterbo, capoluogo della Tuscia, e conosciuta anche come “la Città dei Papi”. Questa deliziosa località del Nord del Lazio sfoggia un ricco patrimonio storico-artistico, come la spettacolare Piazza dei Priori su cui si affacciano il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Governatore e il Palazzo del Podestà; la maestosa Piazza San Lorenzo dove sorgono il Palazzo dei Papi e la Cattedrale di San Lorenzo, uno dei patroni della città insieme alla più sentita Santa Rosa.

Fonte: Caldana Europe Travel

Viterbo (VT)

Subito dopo, Tarquinia, città Patrimonio Mondiale dell’Unesco e uno dei centri più importanti della Dodecapoli etrusca. Da queste parti avrete modo di immergervi nella Necropoli dei Monterozzi con le sue oltre 2.000 tombe dipinte con colori intensi e vivaci e nel suggestivo borgo medievale racchiuso da un’imponente cinta muraria.

Poi ancora Caprarola per fare una visita guidata presso il suo sontuoso Palazzo Farnese, gioiello tardo-rinascimentale con stanze decorate in modo sfarzoso e con affreschi celebrativi della famiglia Farnese o a tema mitologico. Quello stesso giorno avrete la possibilità di dirigervi verso Bagnaia per la visita dei giardini di Villa Lante, uno dei più bei giardini all’italiana che esistano al mondo.

L’itinerario in Tuscia prosegue con l’ormai famosa in tutto il mondo Civita di Bagnoregio, soprannominata la “città che muore” per via della costante erosione delle rocce tufacee su cui poggia. Raggiungibile solo percorrendo a piedi uno stretto e ripido ponte pedonale, è annoverata tra i Borghi più belli d’Italia.

Durante un tour della Tuscia non può di certo mancare una sosta al misterioso Parco dei Mostri di Bomarzo, il primo grande giardino manierista costruito per volere di Vicino Orsini, signore di Bomarzo. Statue di draghi, orsi, sirene e figure mitologiche, genereranno meraviglia e stupore.

Fonte: Caldana Europe Travel

Parco dei mostri di Bomarzo (VT)

Partenza per il Lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d’Europa, dove scoprire Montefiascone con il suo celebre vino e la Collegiata di Santa Cristina, nella stessa Bolsena.

Il viaggio terminerà a Orvieto, in Umbria, una delle dodici città – stato etrusche che sfoggia uno splendido Duomo gotico.

La Riviera di Ulisse

Fonte: Caldana Europe Travel

Isola di Ponza (LT)

Il Lazio è per gran parte bagnato dalle limpide acque del Mar Tirreno e nella sua zona Sud sorge la meravigliosa Riviera di Ulisse che deve il suo nome al mito dell’eroe greco che qui sbarcò perché attratto dai sortilegi della Maga Circe.

Il tour organizzato conduce alla scoperta di Gaeta, dove sarà possibile ammirare la celebre e spettacolare Montagna Spaccata con il suo Santuario della Santissima Trinità. Non mancherà una visita al Quartiere Medievale, al Duomo di Sant’Erasmo, alla Chiesa di San Giovanni a Mare e molto altro ancora.

Fonte: Caldana Europe Travel

Montagna spaccata a Gaeta (LT)

Un’altra incredibile tappa della Riviera di Ulisse è Sperlonga, anch’essa parte de “I Borghi più belli d’Italia”. Collocata su di uno sperone roccioso a picco sul mare, regala i resti della Villa di Tiberio e della Grotta, una cavità dove sono stati rinvenuti alcuni gruppi di statue risalenti al I. secolo a.C.

Il viaggio continua in direzione Isola di Ponza, la più estesa delle Pontine, che vanta una forma stretta e allungata simile a una luna. Tra coste frastagliate con scogliere interrotte da calette e spiagge da sogno, riuscirete persino ad ammirarla da uno dei suoi punti di vista migliori: in barca.

Poi ancora Sermoneta dove visitare uno dei castelli più maestosi e meglio conservati della regione e il celebre Giardino di Ninfa, dichiarato Monumento Naturale della Repubblica Italiana e unanimemente considerato uno dei più bei giardini del nostro Paese.

Fonte: Caldana Europe Travel

Giardino di Ninfa – Cisterna di Latina (LT)

Infine, direzione Ostia Antica per innamorarsi di una delle aree archeologiche più interessanti del Centro Italia (e non solo).

Insomma, i viaggi organizzati di Caldana Europe Travel sono una garanzia di bellezza, storia e natura, occasioni uniche da non perdere.

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Dormire in cima al mondo: il rifugio che sfiora il cielo

Le esperienze che viviamo durante i nostri viaggi, quelle uniche, straordinarie e indelebili, passano anche per gli alloggi. Lo sanno bene tutti quegli avventurieri che hanno sperimentato le diverse forme di accoglienza proposte dalle strutture ricettive negli ultimi anni.

Case sugli alberi, baite immerse nella natura, alloggi stravaganti e bizzarri, camere ad alta quota e poi, ancora, campeggi e glamping di lusso. Insomma, le proposte sono tantissime e tutte, in un modo o nell’altro, sono destinate a far vivere avventure straordinarie a tutti i viaggiatori.

Eppure tra i tanti alloggi che abbiamo visitato e conosciuto attraverso i racconti degli avventurieri, ce n’è uno che, secondo noi, non è paragonabile a nessun altro. Si tratta di un rifugio che è anche la meta finale di un’escursione mozzafiato, e che funziona anche da alloggio e da campeggio essenziale. Una vecchia torre di avvistamento situata in cima al mondo, proprio lì dove è possibile sfiorare il cielo con un dito.

Dormire in cima al mondo: l’esperienza a Washington

Il nostro viaggio di oggi ci porta alla scoperta di uno dei paesaggi più affascinanti e suggestivi del mondo intero, quello che si snoda sul massiccio del Three Fingers. Si tratta di una montagna situata nella contea di Snohomish, a Washington, che vanta un’altezza straordinaria che la rende una delle vette più importanti del Paese. Il suo nome evocativo fa riferimento proprio alle tre cime della montagna che incorniciano il paesaggio del nord della contea di Snohomish e lo caratterizza in maniera unica.

Raggiungere le vette della montagna non è semplice e, al contrario, affrontare i sentieri escursionistici richiede una buona preparazione. Tuttavia la scalata vale l’impegno, non solo per il panorama suggestivo che si apre passo dopo passo, ma anche perché su una delle cime, posto a oltre 2000 metri di altezza, c’è un alloggio sbalorditivo all’interno del quale gli avventurieri possono trovare rifugio e godere del panorama più suggestivo del mondo.

Su una delle tre vette della montagna, infatti, sorge uno storico edificio, una vecchia torre di osservazione degli incendi costruita negli anni ’30 del secolo scorso. Il Three Fingers Lookout, questo il suo nome, è situato sul punto più alto della montagna, ed è uno dei più antichi luoghi di osservazione sopravvissuti sul territorio. È stato inserito anche nel registro nazionale dei luoghi storici del Paese e ora è gestito da un gruppo di escursionisti che lo hanno trasformato in un rifugio.

Come raggiungere la torre di avvistamento

Il Three Fingers Lookout, situato sull’omonima montagna, è il luogo perfetto in cui riposarsi dopo la scalata. Un rifugio che unisce in sé tutte le caratteristiche di un camping essenziale e di un rifugio montano, garantendo visioni straordinarie su tutto il territorio circostante.

La vecchia torre di avvistamento è aperta a tutti gli escursionisti che osano scalare il Three Fingers e che cercano un luogo per riposarsi, per rigenerare i sensi e ricaricare le energie. Il Three Fingers Lookout può ospitare fino a un massimo di quattro persone, per cui il consiglio è quello di arrivare presto in cima per garantirsi un posto.

Gli avventurieri che vogliono dormire qui devono munirsi di tutta l’attrezzatura necessaria per dormire, sacchi a pelo e coperte, e per cucinare. In cambio, però, avranno il privilegio di dormire in uno degli alloggi più alti del mondo e sfiorare il cielo con un dito a ogni ora del giorno e della notte.

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Laghi di Tristaina, capolavoro della natura

Non molto tempo fa vi avevamo portato a scoprire alcune delle meraviglie di Andorra, un microstato situato nei Pirenei orientali, tra la Francia e la Spagna, che è anche il sesto Paese più piccolo d’Europa. Nel viaggio virtuale fatto insieme vi avevamo parlato di un’incredibile spettacolo della natura che ora andremo ad approfondire: i Laghi di Tristaina.

Laghi di Tristaina, dove si trovano e come arrivare

Quando parliamo di Laghi di Tristaina facciamo riferimento a tre meravigliosi bacini che si trovano nei pressi della parrocchia andorrona di Ordino.

Ordino si distingue per essere il comune più settentrionale del Paese e per questo regala paesaggi che sono davvero un sogno a occhi aperti, come quello che si può ammirare presso i Laghi di Tristaina.

I Laghi di Tristaina prendono vita in una zona particolarmente suggestiva in quanto le mistiche vette dei Pirenei dividono 3 Paesi: Andorra, Spagna e Francia. Si trovano a circa 2300 metri di altitudine e sono raggiungibili esclusivamente a piedi, grazie a un percorso fatto ad anello che si dirama tra le meraviglie della natura.

L’escursione per ammirare i Laghi di Tristaina

L’anello che porta alla scoperta dei Laghi di Tristaina è uno dei sentieri escursionistici più frequentati di Ordino —dichiarata Riserva della Biosfera dall’UNESCO dall’ottobre 2020— e dell’intero Principato di Andorra. La difficoltà del percorso è moderata ed è adatto a camminatori di ogni livello.

Andando più nel dettaglio, la salita fino al primo lago è un tratto abbastanza facile e persino ideale da fare con i bambini. Il tempo di percorrenza necessario è di circa 40 minuti e vi permetterà di avere dinnanzi a voi uno scenario perfetto per una prima esperienza di montagna in famiglia.

L’intero sentiero, invece, ha una lunghezza di 4,4 km e può essere completato in tre ore. Il percorso ha una salita/discesa complessiva di +/- 201 metri con continui saliscendi. La quota massima che si può raggiungere è di 2.330 metri.

Se deciderete di fare questo tragitto in estate, oltre a scoprire natura incontaminata e cime dai profili incredibili, avrete persino la possibilità di fare un bagno nelle acque del Lago di Tristaina situato in cima. Un’avventura da provare almeno una volta nella vita in quanto il percorso si distingue per essere ben segnalato e facilmente accessibile. Ma non solo, esso consente molteplici variazioni in base ai gusti di ogni alpinista, ma il tutto senza dimenticare di prestare la dovuta attenzione.

Cosa ammirare durante l’escursione

Senza ombra di dubbio, le attrazioni principali di questo percorso ad anello sono i 3 diversi Laghi di Tristaina. Il primo, chiamato Estany Primer, è situato a 2250 metri sul livello del mare e vanta superficie di 2,1 ettari. Questo specchio d’acqua si distingue per essere il più piccolino dei tre, ma allo stesso tempo sfoggia anche l’acqua più blu della zona.

Il secondo, denominato Estany del Mig, si trova a 2287 metri sul livello del mare e ha una superficie di 3 ettari. Un bacino che colpirà chiunque lo raggiungerà in quanto è circondato da ghiaioni e colline.

Infine l’Estany de Més Amunt, situato a 2306 metri sul livello del mare e avente una superficie di 12 ettari, che è il più grande. Ha una forma circolare ed è incastonato in una caratteristica cornice glaciale di alta montagna, ai piedi della cima Tristaina. Una zona dove la balneazione in estate è consentita.

Ma le meraviglie di questo percorso non sono finite qui: proprio all’inizio del sentiero avrete l’opportunità di ammirare il monumento Arcalís 91 dello scultore Mauro Staccioli. Consiste in uno spettacolare anello d’acciaio che simboleggia la simbiosi tra leggi naturali e geometriche.

Insomma, il percorso dei Laghi di Tristaina si rivela molto adatto per gli amanti della natura e per coloro che vogliono godersi Andorra da un punto di vista assolutamente autentico.

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Abbiamo scelto la biblioteca più suggestiva del mondo: è in Italia

Leggere e viaggiare, un binomio straordinario per tutte quelle persone che non desiderano altro che fuggire dal caos e dal disordine dei giorni, per vivere esperienza autentiche, genuine e intime, meglio ancora se completamente immerse nella natura. Lo sanno bene tutti quei viaggiatori che, quando girovagano per il mondo, non rinunciano mai al piacere della lettura. E lo sanno anche tutti quelli che non mancano mai di inserire librerie e biblioteche nei loro itinerari di viaggio.

Ed è proprio agli appassionati di libri e letture che ci rivolgiamo oggi, per andare alla scoperta di una delle più suggestive biblioteche del mondo intero. Non un semplice edificio in cui entrare per sfogliare testi di ogni genere, ma una vera e propria esperienza immersiva e sensoriale che celebra la natura, la cultura e il paesaggio.

Per vivere quest’avventura non abbiamo bisogno di attraversare in lungo e il largo il globo, perché questo luogo si trova nel BelPaese, e più precisamente a pochi chilometri da Bergamo. È qui che è stato creato il Percorso Libropedonale, un itinerario letterario che si snoda attraverso paesaggi straordinari e monumenti storici e artistici, proprio qui dove esiste una piccola biblioteca che è un vero gioiello. Scopriamola insieme.

Songavazzo: il paradiso dei libri

Il nostro viaggio di oggi ci conduce a Songavazzo, un piccolo comune di appena 700 abitanti situato nella provincia di Bergamo in Lombardia. Incastonato tra i paesaggi dell’altopiano di Clusone e della val Borlezza, questo luogo si è trasformato in un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura e per gli appassionati della lettura. Proprio qui, infatti, è stato realizzato il primo itinerario letterario d’Italia che prevede un percorso libropedonale.

Grazie a una passeggiata di circa un’ora, di facile intensità e quindi adatta a tutti, è possibile andare alla scoperta di tutti i gioielli custoditi dal territorio grazie a scorci panoramici che affacciano sulla natura e sui monumenti storico-artistici che si snodano nell’area. Sempre qui è possibile perdersi e immergersi in un piccolo paradiso dei libri, uno spazio bookcrossing affascinante e suggestivo.

Il suo nome è Cà di Leber, ed è molto più di una biblioteca. Si tratta di una piccola baita realizzata in legno d’abete, e situata in Via Monte Falecchio a Songavazzo, che ospita tantissimi libri di ogni genere che possono essere sfogliati e letti da chiunque, godendo di una vista mozzafiato. Proprio nei pressi della biblioteca, infatti, esiste una panchina gigante che omaggia la cultura, e che si trasforma nel perfetto punto di riposo e di lettura per tutti i cittadini e i viaggiatori che giungono fin qui.

Panchina gigante sul Percorso Libropedonale di Songavazzo

Fonte: Getty Images

Panchina gigante sul Percorso Libropedonale, Songavazzo

Cà di Leber: la piccola biblioteca immersa nella natura

Inaugurata nel 2011, con gli anni questa biblioteca è diventata il punto di partenza di un itinerario ben più ampio che omaggia la cultura e la natura. Attorno alla Cà di Leber, che in dialetto vuol dire proprio casa dei libri, sono state costruite altre piccole casette che condividono con questa la medesima missione.

Le strutture sono dotate di panche e tavoli all’esterno, così da consentire agli avventurieri un posto dove riposarsi, rifocillarsi e leggere un bel libro circondati dal silenzio e dalla bellezza della natura. La biblioteca di Cà di Leber è anche un punto di bookcrossing, questo vuol dire che chiunque arrivi fin qui può lasciare un testo che ha già letto e che vuole condividere con gli altri.

Come abbiamo anticipato, questa piccola baita biblioteca, è il cuore pulsante di un’esperienza ben più ampia, quella che ci porta alla scoperta del Percorso Libropedonale di Songavazzo che comincia proprio da Cà di Leber. Partendo da qui, infatti, è possibile andare alla scoperta delle panchine giganti, straordinarie e suggestive, raggiungere il centro storico della città e poi concludere questo itinerario letterario attraversando il patrimonio naturalistico e paesaggistico che si snoda su tutto il territorio.

Cà di Leber

Fonte: IPA

Cà di Leber, Songavazzo