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Cosa vedere a Nairobi: itinerario alla scoperta della capitale del Kenya

Il Kenya è sempre più spesso scelto come meta di viaggi di nozze ma anche da chi semplicemente vuole scoprire la realtà africana più autentica. Chiaramente tutto parte dal punto principale: Nairobi. La capitale dall’anima vibrante è estremamente sorprendete proprio per la sua dualità, da una parte la modernità di grattacieli e dall’altra il parco nazionale proprio a due passi. Ma perché dovresti considerare di mettere Nairobi in cima alla tua lista di viaggi? La risposta è semplice: questa città è un microcosmo perfetto di contrasti affascinanti, dove la modernità incontra la natura selvaggia in un modo che difficilmente si trova altrove. Se non sai da dove iniziare non preoccuparti, sono qui per guidarti attraverso un itinerario completo alla scoperta del territorio.

Parco nazionale di Nairobi

Il Parco Nazionale di Nairobi è una meraviglia naturale che sorprende e affascina ogni visitatore, un’oasi di tranquillità situata a pochi minuti dal caos e dalla frenesia della capitale del Kenya. Non solo è il più antico della nazione, ma gode di un primato: è l’unico al mondo così vicino ad una città. Dopotutto dista solo 7 km dal centro della capitale e attira ogni anno tantissimi visitatori interessati a praticare un safari etico. Il parco, fondato nel 1946, è particolarmente suggestivo per la sua dualità: in molti scatti fotografici potrai goderti la natura selvaggia e autentica mantenendo sempre sullo sfondo le costruzioni più moderne. Organizzare un safari è possibile e tra le tante specie è possibile incrociare i rinoceronti neri. La zona è anche casa di zebre, bufali, leopardi e numerose specie di uccelli, rendendolo un paradiso per gli appassionati di birdwatching e fotografia. Roccaforte di tutela della biodiversità, mostra tutto l’impegno che viene fatto per preservare la specie e soprattutto difendere dai bracconieri alcuni esemplari minacciati da alcuni uomini senza scrupoli. Una delle esperienze più emozionanti è sicuramente il safari all’alba o al tramonto, quando i colori del cielo si fondono con quelli della savana, creando uno spettacolo che difficilmente potrai dimenticare.

Museo nazionale del Kenya

Se desideri comprendere a fondo quella che è l’anima e la storia di Nairobi, inserisci nel tuo itinerario una mattinata all’interno del museo nazionale del Kenya. La collezione al suo interno è ricchissima e dà modo di ripercorrere il passato fino ad oggi, partendo dalle testimonianze fossili degli ominidi fino all’esplorazione di quelle che sono le numerose etnie che hanno vissuto nella zona. Tra le sezioni che non dovresti perdere c’è però quella dedicata alla natura che si concentra sulle specie animali e la biodiversità. Tra le chicche c’è una ricercata collezione di arte contemporanea keniana che omaggia artisti local attraverso l’esposizione delle proprie opere.

Giraffe centre

Se ti piacciono le esperienze uniche e interattive, non perderti una tappa al Giraffe Centre nel sobborgo di Lang’ata. Il centro è stato fondato negli anni ’70 per salvare la giraffa Rothschild, una specie in via di estinzione. Oggi, è una delle attrazioni più amate di Nairobi, grazie alla possibilità di interagire con queste eleganti creature. Qui avrai modo di avvicinarti ad alcuni esemplari, partecipare ad una visita e persino avere un contatto diretto con loro avendo sempre un grande rispetto verso gli animali che mostrano un atteggiamento docile ed empatico, soprattutto con i bambini. C’è anche un piccolo museo all’interno del centro che fornisce informazioni sulla fauna e flora del Kenya, perfetto per chi desidera approfondire la propria conoscenza della biodiversità locale.

Giraffe centre a Nairobi

Fonte: iStock

Giraffe centre, l’esperienza a contatto con le giraffe a Nairobi

Museo di Karen Blixen

Ami la letteratura e la storia? Il museo di Karen Blixen è una tappa must per te: non lontano dalle colline Ngong, è una casa museo. Qui ha vissuto l’autrice danese omonima diventata famosa per il romanzo autobiografico “la mia Africa”. Ti suggerisco di visitarla non solo per ripercorrere la vita della scrittrice ma soprattutto per comprendere meglio quella che è stata l’Africa in epoca coloniale. Attorno alla casa di inestimabile pregio c’è un giardino tropicale conservato tutt’ora con cura; gli interni, invece, sono arredati con mobili originali dell’epoca e appartenuti proprio a lei. Il legame profondo tra Karen e il Kenya si respira in ogni angolo e chi ha già letto il suo capolavoro ne comprende ogni minima sfaccettatura. (Se non lo hai mai letto, recuperalo prima di partire… ti aiuterà a godertelo ancora di più).

Mercato Maasai

La cultura artigianale di Nairobi è tutta da scoprire, proprio per questo ti suggerisco una passeggiata nel mercato Maasai: qui tra colori e tradizioni avrai modo di osservare quelli che sono i trend locali e ovviamente portarti a casa souvenir per te e amici di inestimabile valore. Gioielli handmade, sculture in legno, tessuti colorati e cesti sono solo alcuni esempi. Si tratta però di una soluzione itinerante: non è fissa ed è quindi importante documentarsi tramite il sito del turismo ufficiale per capire date, orari e luoghi durante il proprio soggiorno.

Uhuru Park

Non solo il national park, un’altra oasi verde è quella del parco cittadino di Uhuru. Simbolo della libertà e della storia local, significa proprio freedom in lingua swahili ed è stato inaugurato nel 1969 per celebrare l’indipendenza del Kenya. Se desideri fare una bella passeggiata nel verde senza allontanarti troppo dal centro è perfetto, rappresenta in pieno il cambiamento local dopo il dominio coloniale britannico. Qui avrai alcuni scorci incredibili da fotografare per immortalare lo skyline di Nairobi.

Ngong Hills

Spostandosi leggermente dal centro si trovano le Ngong Hills, una catena di colline che circonda la città e meta di numerose escursioni organizzate. Il nome deriva dalla parola Maasai che significa “sorgente” e non è difficile immaginare il motivo. La vista panoramica una volta raggiunta la cima è incredibile, basti pensare che si estende fino alla Great Rift Valley.

Moschea Jamia

Tra i monumenti religiosi che ti suggerisco di non perdere c’è la moschea Jamia: l’edificio tra i più belli, rappresenta un luogo di culto per la comunità musulmana; è stata costruita nel 1906 e rappresenta pienamente quello che è lo stile architettonico islamico.

Snake park

Gli amanti di rettili e serpenti rimarranno estasiati sapendo che proprio qui, accanto al National Museum, c’è lo snake park. L’attrazione fondata nel 1961 è nata per la ricerca e la conservazione e oggi ospita un numero elevato di specie tra cui cobra e pitoni ma non mancano coccodrilli e lucertole.

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Khao Lak, perla della Thailandia

La Thailandia è una fra le destinazioni più affascinati e variegate del Sud Est Asiatico e del mondo. Le città più note sono sicuramente Bangkok, la capitale, ma anche Chiang Mai, nel nord del Pese, e Phuket, che si trova sull’isola omonima ed è la meta preferita dai più giovani in cerca di divertimento.

Allo stesso tempo, ci sono numerose località uniche e bellissime, che sono poco conosciute rispetto alle precedenti, ma che possono essere una piacevole scoperta per tutti coloro che decidono di visitare questo fantastico Paese Tra queste si trova sicuramente Khao Lak, sulla costa occidentale della Thailandia e che si affaccia sul bellissimo Mare delle Andamane. Questa località offre tutto ciò che un viaggiatore desidera trovare e dove passare una vacanza perfetta: spiagge mozzafiato, natura selvaggia e resort.

Cosa trovare a Khao Lak

A differenza di altre zone più conosciute della Thailandia, quella di Khao Lak è riuscita a mantenere negli anni un fascino autentico e rilassato, lontana dalla folla dei turisti che ogni anno visita il Paese. Qui si trovano lunghe distese di sabbia dorata, bagnate da un lato dalle acque cristalline thailandesi e circondate, dall’altro, da un entroterra naturale verdeggiante, con foreste pluviali e parchi nazionali. Khao Lak ha un equilibrio, fra mare e natura, che la rende la destinazione perfetta.

Questo equilibrio tra mare e natura selvaggia rende Khao Lak una destinazione perfetta sia per chi ama crogiolarsi al sole sia per chi cerca escursioni e attività all’aperto.

Veduta aerea delle Isole Similan, in Thailandia a Khao Lak

Fonte: iStock

Veduta aeree delle Isole Similan, al largo di Khao Lak

Le spiagge più belle di Khao Lak

Le spiagge di Khao Lak sono tra le più belle del mondo, con paesaggi da cartolina. Queste località sono la scelta ideale per chi cerca una fuga tranquilla, all’insegna di relax e natura, per scappare dal caos delle città più turistiche. Fra le spiagge più conosciute c’è sicuramente Bang Niang Beach, caratterizzata da sabbia bianca e fine, ma anche da un mare calmo ed un’atmosfera rilassante. Questa spiaggia è perfetta per lunghe passeggiate, soprattutto durante il tramonto, quando il sole colora di rosso l’intero panorama.

Un’altra spiaggia da non perdere è Nang Thong Beach. Da questa, a differenza della precedente, è possibile godere di un panorama mozzafiato sulle isole vicine. È la destinazione ideale per chi ama fare snorkeling e per chi vuole godere delle bellissime acque thailandesi e delle piccole barriere coralline che si possono facilmente esplorare.

Infine, per chi è alla ricerca di un luogo incontaminato, allora la destinazione giusta è quella che porta a White Sand Beach, un angolo di paradiso frequentato da pochi turisti, per godere del mare cristallino e della verde vegetazione tropicale.

Vista dall'alto della spiaggia di Bang Niang in Thailandia, con mare cristallino e sabbie bianche

Fonte: iStock

Bang Niang Beach a Khao Lak, Thailandia

Attività ed escursioni a Khao Lak

La Thailandia è una destinazione assolutamente da visitare, almeno una volta nella vita. La costa di Khao Lak è uno dei motivi per il quale bisogna scoprire questo fantastico Paese, essendo anche uno dei migliori punti della Thailandia dove praticare snorkeling e fare immersioni.

A breve distanza dalla costa si trovano le Isole Similan, un arcipelago composto da nove isole, uno dei parchi marini più famosi al mondo ed un vero e proprio paradiso sottomarino, con acque turchesi e ricche di vita marina. Qui, infatti, è possibile osservare squali, mante, pesci tropicali e bellissimi coralli colorati, anche per chi non è un professionista. Infatti, ci sono numerosi centri che offrono corsi e tour guidati per tutti i livelli, così da visitare questi fondali con estrema facilità. Per chi, invece, preferisce restare vicino la costa, lo snorkeling alle Similan è altrettanto spettacolare.

Oltre alle spiagge, in Thailandia, e soprattutto qui nella zona di Khao Lak, è possibile effettuare delle escursioni immersi nella natura e vivere esperienze indimenticabile. Fra tutte, è possibile pernottare in fantastici bungalow sull’acqua all’interno del bellissimo parco nazionale Khao Sok, fra le foreste pluviali più antiche del mondo. Questo parco è perfetto per chi ama il trekking, grazie alla presenza di sentieri che attraverso giungla, cascate nascoste e fiumi. Qui è anche possibile visitare il Lago Cheow Lan, un lago artificiale circondate dalle montagne. Il luogo perfetto per uno scatto indimenticabile.

Bungalow all'interno del parco nazionale di Khao Sok in Thailandia

Fonte: iStock

Bungalow nel Parco Nazionale di Khao Sok

Fra tradizione e storia

Oltre al mare, alla natura e paesaggi unici, una visita a Khao Lak si può dire completa se si vuole conoscere a fondo il Paese e la sua storia. Uno dei luoghi più importanti da visitare, che riguarda la storia più recente del Paese, è il Memoriale dello Tsunami, un monumento che ricorda le vittime del devastante tsunami che colpì queste coste nel 2004 e che proprio a Khao Lak causò maggiori danni. Visitando questo memoriale si comprende meglio l’impatto che questo evento ha avuto sulla regione e gli abitanti.

Inoltre, per immergersi completamente nella cultura locale thailandese, si consiglia di visitare i famosi mercati notturni, che si tengono in tutto il Paese. A Khao Lak è possibile visitare il mercato notturno di Bang Niang, dov’è possibile assaporare i veri sapori thailandesi, acquistare prodotti artigianali locali e vivere tra la gente del posto.

Quando visitare Khao Lak?

Il periodo migliore per visitare questa splendida località thailandese è quello che va da Novembre a Marzo, quando le condizioni climatiche consentono di vivere un clima più secco e le temperature sono sicuramente più miti. Inoltre, durante questi mesi il mare è calmo e consente di nuotare e fare immersioni, per godersi al meglio le spiagge.

Per chi decidesse di visitare Khao Lak da Aprile ad Ottobre, invece, la stagione è quella delle piogge. Ciò vuol dire che si potrà assistere a piogge molto più frequenti ed un mare decisamente più agitato. Allo stesso tempo, viaggiare in questo periodo è più conveniente e consente di evitare la maggiore affluenza di turisti in Thailandia.

Inoltre, i cittadini italiani possono visitare facilmente la Thailandia grazie ad un visto turistico che permette di rimanere nel Paese, senza particolari permessi, fino a sessanta giorni.

Khao Lak rappresenta una delle destinazioni più affascinanti della Thailandia, probabilmente fra le zone più sottovalutate del Paese. Un luogo che è in grado di fondere puro relax a momenti di avventura e scoperta, fra spiagge paradisiache, immersioni in un mare spettacolare o trekking nella giungla. Una tappa da aggiungere sicuramente alle più famose Bangkok, Chiang Mai, Patong e PhiPhi Island.

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Cosa vedere a Wattens, la città dei cristalli Swarovski

Tra gli incantevoli paesaggi alpini si trova un vero e proprio piccolo gioiello, che brilla per la sua bellezza e per le sue caratteristiche uniche. Si tratta di Wattens, la città dei cristalli Swarovski. Questa piccola cittadina si trova nei pressi di Innsbruck, nella regione autonoma del Tirolo, e rientra sicuramente fra le mete più affascinanti per chi è alla ricerca di una combinazione di arte, natura ed innovazione. Un mondo che si potrebbe definire “scintillante”, dove creatività ed artigianato danno vita ad opere uniche.

Quando nasce il marchio Swarovski?

Per capire appieno l’associazione fra la città di Wattens ed i cristalli, e la sua importanza, è necessario partire dalle origini, da quando, cioè, nasce il famoso marchio Swarovski. L’azienda venne fondata nel lontano 1895 dall’omonimo Daniel Swarovski e nacque con l’obiettivo di realizzare cristalli di altissima qualità, utilizzando un innovativo processo di taglio del materiale, brevettato proprio dal suo creatore.

In pochissimo tempo Swarovski è riuscito a conquistare il mondo della moda e dell’arte, trasformando così il cristallo in un materiale prezioso e, soprattutto, desiderato a livello internazionale, trasformando il marchio in sinonimo di eleganza, lusso e raffinatezza.

I Mondi di Cristallo Swarovski

L’attrazione principale della città di Wattens sono, senza ombra di dubbio, gli Swarovski Kristallwelten, conosciuti come i “Mondi di Cristallo Swarovski”. Si tratta di un museo straordinario, inaugurato nel 1995, per celebrare il centenario dell’azienda austriaca. Venne ideato dall’artista André Heller ed al suo interno è possibile ammirare uno spazio espositivo multisensoriale.

A partire dall’ingresso, che già di per sé è un’opera d’arte, un gigantesco volto verde scolpito nella collina e dalle cui labbra sgorga una cascata, i visitatori seguono un percorso in grado di stimolare tutti i sensi. All’interno del museo, infatti, si trovano 14 stanze tematiche, ognuna delle quali è stata progettata da artisti di fama internazionale. Queste camere vengono chiamate Camere delle Meraviglie è offrono esperienze che vanno oltre la semplice “ammirazione” dell’opera. Giochi di luce, effetti ottici e suoni coinvolgono il visitatore in modo profondo, portandolo a riflettere sul rapporto tra arte e natura.

La più iconica di queste stanze è il Duomo di Cristallo: una cupola composta da 590 specchi, che creano un caleidoscopio di riflessi scintillanti, per un’esperienza visiva unica. C’è anche il Cristalloscopio, che altro non è che un tubo di cristallo gigantesco, che invita i visitatori ad osservare il mondo attraverso una lente del tutto inusuale e che trasforma tutto ciò che si osserva in forme e colori nuovi e sorprendenti.

Esperienza tra arte e tecnologia

Ogni installazione dei Mondi di Cristallo ha un significato profondo, ma soprattutto è stata creata dalla combinazione unica di arte e tecnologia. Queste caratteristiche sono visibili soprattutto in due opere all’interno del museo. La prima è la stanza 55 Million Crystals, una camera immersiva ideata dall’artista Brian Eno, con lo scopo di unire suoni ed immagini per un’atmosfera rilassante e meditativa e dove ogni cristallo diventa un mezzo per esplorare suoni, luci e spazi.

Altra installazione di forte impatto è sicuramente la Foresta di Cristallo, ad opera del videoartista italiano Fabrizio Plessi. Questa stanza è in grado di combinare gli elementi naturali con tecnologie avanzate, che portano il visitatore in un ambiente dove il natura ed invenzione sembrano unirsi. Il cristalli illuminano il percorso, mentre suoni ed immagini sembrano evocare il ciclo della vita.

Il Giardino dei Cristalli

Oltre alle spettacolari Camere delle Meraviglie, lo Swarovski Kristallwelten vanta anche un ampio giardino che circonda il museo. Si tratta di uno spazio all’aperto che rappresenta una vera e propria oasi di pace in grado di fondere arte e natura. Nel giardino, tra le principali attrazioni, si trova la Nuvola di Cristalli: una scultura sospesa che brilla alla luce del sole grazie a ben 800.000 cristalli che riflettono i raggi in ogni direzione. Un’attrazione sicuramente molto suggestiva ed affascinante durante le giornate di sole, quando la luce crea un effetto magico ed amplifica la bellezza naturale del paesaggio che la circonda.

Il Crystal Stage, per gli amanti dello shopping

Al termine del percorso del museo, gli amanti del design e dei cristalli, ma anche dello shopping, troveranno un vero e proprio paradiso. Il Crystal Stage è il più grande negozio di cristalli Swarovski al mondo, dove è possibile ammirare ed acquistare pezzi unici, introvabili altrove. Questo luogo è la tappa obbligata per i collezionisti e gli amanti del lusso, che hanno la possibilità di trovare gioielli, sculture e diversi oggetti di design realizzati con le classiche tecniche di realizzazione che caratterizzano i cristalli Swarovski.

Consigli e come raggiungere il museo dei cristalli di Wattens

Per tutti coloro che sono interessati alla visita di questo fantastico museo austriaco, è consigliabile acquistare in anticipo i biglietti di ingresso presso il sito ufficiale degli Swarovski Kristallwelten. Il biglietto ha un costo che va dai 23€ per singolo ingresso ai 25€ per biglietto con data flessibile. Ci sono anche pacchetti “compleanno” che vanno da 250€ a 300€.

È possibile acquistare pacchetti speciali per famiglie, coppie e gruppi, immergendosi in visite guidate e workshop tematici. Ci sono anche diversi punti ristoro dove poter gustare piatti tipici della cucina tirolese.

È possibile raggiungere Wattens dalla bellissima città di Innsbruck molto facilmente, data la sua ridotta distanza (circa 20 km), in auto in circa 20 minuti, oppure in autobus, con il Swarovski Kristallwelten Shuttle che parte direttamente dal centro cittadino, oppure in treno, anche se la stazione più vicina è distante circa 5 km.

Bus in tour ai museo Swarovski di Wattens, in Austria, che partono dal centro di Innsbruck

Fonte: iStock

Tour in bus del Mondo dei Cristalli di Wattens, museo Swarovski

Cosa vedere nei dintorni di Wattens

Oltre al museo Kristallwelten, nei dintorni di Wattens è possibile vivere e scoprire attrazioni naturalistiche e culturali uniche. Per chi ama le escursioni in natura, fra le Alpi tirolesi è possibile passeggiare lungo sentieri panoramici unici, con viste mozzafiato. Inoltre, è possibile visitare la bellissima città di Innsbruck, con il suo affascinante centro storico, il Tettuccio d’Oro e la Hofburg, una meta imperdibile per chiunque desideri esplorare la storia, la cultura regionale e le fantastiche città storiche austriache.

Wattens ed il mondo Swarovski rappresentano una tappa imperdibile per chiunque desideri visitare l’Austria e le sue bellezze, destinazione ideale per tutti gli appassionati di arte, moda e design, che sono alla ricerca di un’esperienza fuori dall’ordinaria e che sicuramente sarà in grado di creare delle esperienze uniche ed indimenticabili.

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Il nuovo Sentiero dei mulini nella Valle Anterselva

Nella Valle Anterselva, una laterale idilliaca della più rinomata Val Pusteria, è nato un nuovo itinerario da percorrere a piedi per scoprire la natura di questa vallata tanto bella quanto poco battuta. Il nuovo sentiero tematico, che ha anche dei risvolti storici, è il Sentiero dei mulini. Attraverso gli antichi mulini di grano, che si incontrano lungo il percorso lungo circa 1,6 chilometri, gli escursionisti possono immergersi in un paesaggio idilliaco e scoprire, grazie a una guida virtuale, tutti i segreti della tradizione contadina di questa zona dell’Alto Adige.

Il Sentiero dei mulini

Il Sentiero dei mulini “Tränkabachl” si snoda lungo un percorso pittoresco tra i Comuni di Anterselva di Sopra e Rasun Anterselva, nella regione dolomitica del Plan de Corones, ricco di significato storico. I mulini di grano, accuratamente restaurati, sono i protagonisti di questo bellissimo percorso. Inoltre, l’area intorno al Tränkabachl fungeva da luogo di raduno delle pecore. Gli animali venivano radunati qui prima di essere condotti ad altitudini più elevate. Il sentiero culturale offre quindi non solo un paesaggio idilliaco, ma anche una visione dello stile di vita tradizionale e della storia culturale della regione altoatesina.

Il grado di difficoltà di questo sentiero è molto basso. Si parte da una quota già di 1316 metri per raggiungere quella massima di 1433 metri. Per percorrere questo chilometro e mezzo o poco più ci si impiega circa mezz’ora, ma chi desidera fare delle tappe può metterci anche più tempo. In ogni caso, è fattibile da chiunque.

Sentiero-dei-mulini-malga

Fonte: AT Anterselva – @Plaickner Josef

Una malga lungo il sentiero dei mulini

Valle Anterselva, la “valle blu”

Meno nota e battuta della famosissima Val Pusteria e del vicino Plan de Corones, la Valle Anterselva è un piccolo angolo appartato di Alto Adige rimasto incontaminato. La valle è circondata da lussureggianti pascoli alpini, boschi di abeti rossi e di pini e da malghe di montagna, incorniciati dal Gruppo delle Vedrette di Ries, con le sue 38 cime che sfiorano i 3000 metri. E proprio qui s’incontrano incantevoli mondi d’acqua, motivo per cui viene anche chiamata Valle Blu.

Infatti, l’acqua che ghiaccia alle grandi altezze d’inverno su ghiacciai quando arriva la bella stagione si scioglie scendendo a valle creando oltre al Lago di Anterselva, uno dei più bei laghi di montagna delle Alpi al confine con l’Austria, e il lago Obersee presso il Passo Stalle, anche fragorose cascate, come la Klammbach e la Egger, pittoreschi laghi di montagna, ruscelli, come il rio Anterselva, sorgenti di acque – anche curative – e percorsi d’acqua.

Fonte: AT Anterselva – @Plaickner Josef

L’idilliaca Valle Anterselva anche detta Valle Blu
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I laghetti di montagna più belli della Svizzera

Nel cuore dell’Europa, appena sopra la nostra Italia, la Svizzera si presenta come un vero gioiello alpino, una terra di meraviglie naturali e paesaggi mozzafiato, bellissima da percorrere in viaggio on the road. Le vacanze in montagna qui non sono soltanto un momento di relax, ma un’esperienza indimenticabile immersa nella bellezza selvaggia delle cime alpine, dove godere di esperienze adrenaliniche come giri in kayak lungo i corsi d’acqua o trekking panoramico. Le Alpi svizzere offrono un rifugio perfetto per chi cerca una fuga dalla frenesia quotidiana e desidera rigenerarsi tra panorami incantevoli e aria fresca di montagna.

Ma tra le verdi montagne della Svizzera, ci sono delle stelle: stiamo parlando dei tanti laghetti che costellano le Alpi, uno più bello dell’altro! Questi angolo di paradiso valgono davvero la pena di essere scoperti: scenari da cartolina e refrigerio a portata di mano. Ecco i laghetti più belli da vedere in Svizzera secondo SiViaggia.it!

I laghetti di montagna da non perdere in Svizzera

  1. Lacs de Fenêtre: situati nella regione del Vallese, i Lacs de Fenêtre sono dei piccoli laghi che incantano i visitatori con le loro acque cristalline, circondati da maestose vette alpine e immersi nella natura straordinaria della Svizzera. Un luogo perfetto per rilassarsi e godersi la quiete della natura lontani dalla giungla urbana.
  2. Bannalpsee: nascosto tra i verdi pascoli di Engelberg, il Bannalpsee è un piccolo tesoro alpino circondato da un paesaggio da favola, tipico delle montagne svizzere. Le sue acque limpide riflettono il cielo e le montagne circostanti, creando uno scenario da cartolina, assolutamente da fotografare.
  3. Lagh de Calvaresc: immerso nella regione del Ticino, il Lagh de Calvaresc offre ai viaggiatori una vista mozzafiato sulle vette circostanti. Un luogo ideale per una passeggiata rilassante o una sosta rigenerante durante un’escursione in montagna, a passo di trekking.
  4. Seealpse: sito nelle vicinanze di Appenzell, il Seealpse offre un’atmosfera serena e un’opportunità unica di immergersi nella natura incontaminata delle Alpi svizzere. Questo laghetto, già abbastanza noto, è il luogo ideale per rigenerarsi e staccare la spina dalla routine quotidiana.
  5. Laghetto dei Salei: posto nelle vicinanze di Zermatt, il Laghetto dei Salei è un’oasi di pace e tranquillità circondata dalle spettacolari cime alpine. Ideale per chi cerca una pausa dalla frenesia della vita moderna.
  6. Schwarzsee: incastonato tra le montagne di Friburgo, lo Schwarzsee è un luogo magico dove la natura si esprime in tutta la sua bellezza. Le sue acque cristalline e il panorama circostante regalano momenti di pura serenità a chi decide di sostare presso questo laghetto.
  7. Lac Retaud: nei pressi delle Alpi bernesi, il Lac Retaud è un luogo incantevole dove la natura si manifesta in tutta la sua grandiosità e l’aria è pura e leggera. Questo angolo di Svizzera è perfetto per una passeggiata rigenerante o per godersi un picnic in riva al lago, anche in estate.
Lacs de Fenêtre, Svizzera

Fonte: iStock

Sguardo sui Lacs de Fenêtre

Cosa fare al lago in Svizzera

I laghi tra le montagne in Svizzera offrono al viaggiatore una vasta gamma di attività, soprattutto per i visitatori desiderosi di immergersi nella natura e godersi momenti di relax.

Tra le attività più popolari ci sono il nuoto nelle acque fresche e cristalline dei vari laghetti montani, nonché la possibilità di darsi a pic-nic rilassanti sulle sponde del lago, oppure di avventurarsi in escursioni panoramiche lungo sentieri mozzafiato e sfidare le acque alpine alla ricerca di pesci prelibati in sessioni di pesca sul lago. Inoltre, molti laghi offrono la possibilità di praticare sport acquatici come il kayak, il paddle board e la vela, rendendo l’esperienza al lago ancora più entusiasmante e variegata.

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Mont Tremblant, cosa vedere nei dintorni di Montreal

Incastonata nel cuore dei Monti Laurenziani del Québec, in Canada, Mont Tremblant è un’attraente località turistica conosciuta soprattutto per il suo rinomato comprensorio sciistico, ma che offre un’incredibile varietà di esperienze all’aria aperta durante tutto l’anno. Composto da tre distinti villaggi – il Villaggio Pedonale (Pedestrian Village), il Vecchio Villaggio (Old Village) e St-Jovite, noto anche come “Centre-Ville” – ognuno con il suo carattere e atmosfera, Mont Tremblant è immerso in una vasta area naturale di straordinaria bellezza, che include anche un parco nazionale, dove è possibile vivere avventure adrenaliniche o tranquille attività all’aria aperta circondati da paesaggi spettacolari.

In estate, gli appassionati di outdoor possono dedicarsi al ciclismo, all’escursionismo, al canottaggio, al golf e molto altro. Mentre in inverno, anche chi non è appassionato di sci trova numerose alternative, come il pattinaggio su ghiaccio, le gite in slitta trainata da cani, la motoslitta e la pesca sul ghiaccio.

Villaggio Pedonale atmosfera alpina

Situato ai piedi della montagna e delle piste da sci, il Villaggio Pedonale è la stazione sciistica vera e propria. Con i suoi edifici colorati, le boutique, i bistrot, le gallerie d’arte e una vivace vita sociale, ricorda un tipico borgo alpino europeo. Diviso in due aree – alta e bassa – il villaggio è collegato da una suggestiva cabinovia, “The Cabriolet”, che permette agli sciatori di raggiungere la vetta della montagna o di spostarsi agevolmente tra le due sezioni. L’ambientazione pittoresca, unita alla vicinanza alle piste da sci e alle numerose attività disponibili, rende il Villaggio Pedonale il punto di riferimento ideale per chi cerca un soggiorno all’insegna del comfort e dello sport.

Vecchio Villaggio un angolo di pace

Il Vecchio Villaggio (Old Village) di Mont Tremblant, situato sulle rive del Lago Mercier, a meno di due miglia dal centro principale, offre un’atmosfera tranquilla e campestre e un’ampia gamma di alloggi, da accoglienti relais di campagna a romantici bed and breakfast. Rappresenta pertanto un rifugio ideale per chi cerca tranquillità e relax. Le sue stradine costeggiate da caffetterie, ristoranti, panetterie e boutique, creano un ambiente perfetto per passeggiare e scoprire le tradizioni locali. Per un po’ di movimento a ritmo slow c’è la pista da sci di fondo, che in estate si trasforma in un sentiero ciclabile, ottimo punto di partenza per esplorare le bellezze naturali della regione.

St-Jovite un tuffo nella storia

St-Jovite, il vivace centro di Mont Tremblant, è il più grande dei tre villaggi e vanta una storia che risale a oltre 100 anni fa. Nel tempo ha mantenuto il caratteristico fascino da piccolo borgo di montagna, affascinando i visitatori con le sue case storiche, i negozi di antiquariato, i ristoranti e i caffè all’aperto, che offrono un’esperienza unica di shopping e gastronomia e ospitano anche eventi culturali e artistici, come il Blues Festival e il Jazz Festival annuale. Gli ampi spazi verdi e i parchi pubblici invitano invece a rilassarsi all’ombra degli alberi, mentre la passerella sul Creek Clair offre una splendida vista sul corso d’acqua che sfocia nel fiume Diable.

Mont Tremblant, Quebec, Canada

Fonte: iStock

Le piste da sci di Mont Tremblant, Quebec, Canada

Parco Nazionale di Mont-Tremblant, un santuario della natura

Il Parco Nazionale di Mont Tremblant è un santuario naturale di incredibile bellezza che si estende per oltre 150 mila ettari nel cuore delle Monti Laurenziani. Fondato nel 1895, è uno dei parchi provinciali più antichi del Québec e il secondo più grande della regione, comprende sei fiumi, 400 laghi, innumerevoli ruscelli ed è l’habitat naturale per oltre 40 specie di mammiferi, inclusi lupi, alci, cervi, volpi, castori e orsi.

Le attività che si possono praticare all’interno del parco sono pressochè infinite: in estate, escursionismo, campeggio, ciclismo, kayak e pesca sono solo alcune delle possibilità. Mentre d’inverno, il parco si trasforma in un vero paradiso per gli appassionati di sci di fondo, racchette da neve ed escursioni in motoslitta. Per i più avventurosi, la Via Ferrata Du Diable, un avvincente percorso che combina elementi di escursionismo e arrampicata, offre un modo unico per esplorare le montagne del parco.

Frequentato non solo dagli appassionati di outdoor, ma anche dagli amanti della fotografia e dell’osservazione della fauna selvatica, il Parco Nazionale di Mont Tremblant è aperto tutto l’anno e accoglie i visitatori con diversi tipi di sistemazioni, dagli chalet nei boschi alle aree di campeggio perfettamente attrezzate.

Domaine Saint-Bernard, un parco ecoturistico

Situato nel cuore di Mont Tremblant, il Domaine Saint-Bernard è un parco ecoturistico di circa 600 ettari, perfetta combinazione di attività ricreative e contemplazione della natura, che offre un’esperienza immersiva nella natura. Con 45 chilometri di sentieri ideali per escursioni, mountain bike, sci di fondo e racchette da neve, è una destinazione perfetta per gli amanti delle attività all’aperto in ogni stagione.

Durante l’estate, il Lago Raynaud offre una delle migliori spiagge di Mont Tremblant, ideale per nuotare e rilassarsi, ma anche un’oasi di pace e tranquillità a pochi passi dal centro urbano. Il parco è inoltre sede del Velan Pavilion, che ospita il secondo telescopio più grande della provincia del Québec, che attira appassionati di astronomia con numerose attività di osservazione astronomica.

Le Petit Train du Nord, una pista ciclabile storica

Il Petit Train du Nord, conosciuto anche come “Il Piccolo Treno del Nord”, è il parco lineare più lungo del Québec e una delle principali attrazioni cicloturistiche della regione. Si tratta di una pista ciclabile di 232 chilometri che segue il tracciato di una vecchia linea ferroviaria costruita all’inizio del XX secolo che si snoda attraverso paesaggi spettacolari tra laghi, montagne, fiumi e torrenti.

Lungo il percorso, alcune vecchie stazioni ferroviarie sono state restaurate e trasformate in ristoranti, pub, centri informazioni e centri per la riparazione di biciclette, che offrono ai ciclisti l’occasione per una sosta ristoratrice. Chiuso ai veicoli a motore, il sentiero è sicuro e ben mantenuto e attira ciclisti da tutto il mondo con itinerari di tutti i livelli. Alcuni tratti possono essere esplorati in poche ore, mentre i percorsi più lunghi richiedono diversi giorni, con pernottamenti in tenda o nei pittoreschi bed & breakfast lungo il percorso. Più che una semplice pista ciclabile, il Petit Train du Nord è un viaggio attraverso la storia e la bellezza naturale del Québec, che unisce sport, cultura e gastronomia in un’esperienza indimenticabile.

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Usseaux, piccolo borgo montano nel cuore delle Alpi Cozie

Usseaux, piccolo comune situato nell’area occidentale della provincia di Torino, è uno dei borghi più belli e suggestivi d’Italia. Il borgo si trova in Val Chisone e fa parte di quella che un tempo era la comunità Montana Valli Chisone e Germanasca e che a partire dal 2009 è entrata a far parte della più ampia comunità montana del Pinerolese Pedemontano, costituita di recente per via degli accorpamenti territoriali voluti dalla Regione Piemonte.

L’incanto di splendide aree naturalistiche

Il territorio del comune di Usseaux, situato nel contesto mozzafiato delle Alpi Cozie, è compreso tra due incantevoli aree naturalistiche, il parco naturale Orsiera-Rocciavrè e il parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
Queste due meravigliose aree naturalistiche sono state istituite al fine di proteggere e conservare gli ecosistemi alpini e gli ambienti umani in essi sorti, con i loro monumenti ed edifici di grande valore storico-culturale. Il territorio di questi parchi, tra i quali il comune di Usseaux, è compreso è caratterizzato da numerose miniere e da alcuni ghiacciai, oltre che da antiche strade e da splendidi edifici religiosi di pregio.

Il parco naturale Orsiera-Rocciavrè è situato nell’area delle Alpi Cozie settentrionali ed è celebre per il suo aspro ambiente roccioso che presenta vette di notevole altezza quali il Monte Rocciavrè, la Punta Rocca Nera e il Monte Orsiera, che sfiorano i tremila metri.
La ricchissima fauna include moltissimi piccoli mammiferi, quali ricci, scoiattoli, marmotte ma anche mufloni, stambecchi e cinghiali. L’area di questo parco è puntellata da numerosi laghetti alpini, presso i quali è presente un’interessante fauna ittica.

L’istituzione del parco del Gran Bosco di Salbertrand risale al 1980, quando fu deciso di preservare in modo stabile e proficuo l’incredibile foresta alpina dell’area, caratterizzata da larici, pini, abeti, betulle, aceri e castagni. La fauna del luogo è caratterizzata da una vasta rappresentanza di volatili, tra cui splendide aquile reali, e dalla cospicua presenza di lupi.
L’area del parco del Gran Bosco di Salbertrand è occupata in parte da pascoli di alta quota e per la maggior parte da boschi.

Atmosfera incantata e natura incontaminata

L’area di Usseaux è attraversata dal piccolo torrente Chisone, presso le cui rive vi suggeriamo di sostare per trascorrere ore piacevoli all’aria aperta in un contesto paesaggistico davvero incontaminato e caratterizzato da un’aria pura e frizzante nonché da fitte foreste secolari, che conferiscono alla zona un’atmosfera davvero magica, mentre sul corso del torrente è presente uno specchio d’acqua artificiale, il lago di Pourrieres, utilizzato per produrre energia elettrica.

Borgo montano dall’atmosfera sospesa e incantata, il comune di Usseaux vanta edifici risalenti al XVIII secolo, moltissimi dei quali completamente restaurati e ben conservati, che hanno il potere di evocare in modo suggestivo la dura e arcaica vita di una tipica comunità alpina, come il mulino, il lavatoio e il forno. Il villaggio vanta altresì svariati murales che ne raccontano la storia, tra i quali vi segnaliamo quello posto all’ingresso del centro.

L’edificio religioso più importante è certamente la splendida chiesa parrocchiale di San Pietro, che domina l’abitato con la sua candida facciata e l’alto campanile.

Il fascino da fiaba dei dintorni

Il comune di Usseaux confina con alcune cittadine assai celebri per i turisti amanti delle aree alpine, quali Fenestrelle, Exilles e Pragelato.
Comprende anche alcune pittoresche frazioni: Fraisse, Laux e il suo omonimo laghetto alpino, Pourrieres e la favolosa località di Balboutet, le cui strade sono disseminate di bellissime meridiane dipinte sui muri degli antichi edifici.

Le frazioni, disseminate sul territorio, sono una meta privilegiata per gli amanti delle camminate lungo gli antichi e meravigliosi borghi delle Alpi, oltre a rappresentare il luogo ideale dove trascorrere sane e rigeneranti giornate all’aria aperta.

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Alla scoperta di Spoleto e dintorni

Spoleto, in Umbria e nel cuore d’Italia, è una città che affascina con la sua storia millenaria, i monumenti e l’atmosfera unica che si respira per le sue strade. Che si tratti di un breve weekend o della tappa di una vacanza più lunga, Spoleto è imperdibile perché offre un mix irresistibile di arte, cultura, natura e buona cucina. Ecco una breve guida alla scoperta della città, dalle sue antiche mura romane ai vicoli medievali, fino ai panorami mozzafiato delle colline umbre.

Passeggiare per il centro storico di Spoleto

Il centro storico di Spoleto è un concentrato di bellezza e storia, dove ogni angolo racconta secoli di vicende umane e artistiche. Le strade acciottolate, i palazzi storici e le chiese monumentali creano un’atmosfera che trasporta il visitatore in un’altra epoca. Ecco cosa non perdere assolutamente.

Piazza del Duomo e la Cattedrale di Santa Maria Assunta

Il cuore pulsante di Spoleto è senza dubbio Piazza del Duomo, una delle piazze più suggestive d’Italia, con la sua scalinata che conduce alla magnifica Cattedrale di Santa Maria Assunta. Questo capolavoro dell’architettura romanica, costruito nel XII secolo, vanta un mosaico sulla facciata e un interno ricco di affreschi di Filippo Lippi. La cattedrale è anche sede del celebre Festival dei Due Mondi, un evento internazionale che ogni estate trasforma Spoleto in un palcoscenico globale di musica, teatro e danza.

Rocca Albornoziana

A dominare la città dall’alto è la Rocca Albornoziana, una fortezza imponente costruita nel XIV secolo per volere del cardinale spagnolo Egidio Albornoz. La Rocca offre una vista spettacolare su Spoleto e sulle vallate circostanti, ed è oggi sede del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, dove è possibile ammirare collezioni di arte medievale e rinascimentale.

Ponte delle Torri

Uno dei simboli indiscussi di Spoleto è il Ponte delle Torri, un acquedotto-ponte di epoca medievale che collega la Rocca Albornoziana con il Monteluco (la zona collinare). Questo capolavoro di ingegneria medievale, lungo 230 metri e alto 80, è uno dei punti panoramici più spettacolari della città. Camminare sul Ponte delle Torri significa godere di una vista mozzafiato sulle colline umbre e sui boschi che circondano Spoleto.

Teatro Romano e Casa Romana

Gli amanti della storia antica non possono perdere il Teatro Romano, costruito nel I secolo a.C., che ancora oggi ospita spettacoli ed eventi culturali. Vicino al teatro si trova la Casa Romana, una domus del I secolo d.C., ricca di mosaici e decorazioni che testimoniano il lusso e il gusto dell’epoca. Entrambi i siti offrono uno spaccato della vita romana a Spoleto.

Chiesa di San Salvatore

Patrimonio dell’UNESCO, la Chiesa di San Salvatore è uno dei più importanti esempi di architettura paleocristiana in Italia. Risalente al IV-V secolo, la chiesa si distingue per la sua facciata semplice e per l’interno caratterizzato da elementi di epoca longobarda e carolingia. È un luogo che incarna millenni di storia e fede, un vero e proprio gioiello nascosto.

Perdersi tra i vicoli medievali

Perdersi e girare nel centro storico senza tempo è però il consiglio di chi arriva a Spoleto in visita. Una passeggiata tra i vicoli medievali è un’esperienza che permette di immergersi nella storia e nella vita della città. Perdendosi tra le strette vie, si scoprono scorci incantevoli, antichi palazzi e piazzette nascoste, come Piazza del Mercato, dove un tempo si svolgeva il mercato cittadino. Non mancano botteghe artigiane, caffè storici e piccoli ristoranti che offrono piatti tipici della cucina umbra.

Esplorare i dintorni di Spoleto

Spoleto non è solo una città da scoprire, ma anche il punto di partenza ideale per esplorare i dintorni ricchi di bellezze naturali e storiche e una delle regioni più autentiche d’Italia. Con qualche giorno a disposizione, ci sono diverse escursioni e visite che si possono organizzare stando di base a Spoleto.

Monteluco

A pochi chilometri dal centro, Monteluco è una montagna sacra fin dai tempi degli antichi romani, che qui veneravano il dio Giove. Oggi, Monteluco è una riserva naturale perfetta per gli amanti della natura e delle escursioni. I sentieri che si snodano tra i boschi di lecci conducono a eremi e santuari, come l’Eremo delle Grazie, oasi spirituale e di pace.

Cascata delle Marmore

A circa 40 minuti di auto da Spoleto, la Cascata delle Marmore è una delle cascate più alte d’Europa, con un salto di 165 metri. Questa meraviglia naturale, creata dai romani nel III secolo a.C., è una meta imperdibile per chi visita l’Umbria. La cascata è inserita in un parco naturale che offre percorsi di trekking, aree pic-nic e punti panoramici da cui ammirare la potenza dell’acqua.

Abbazia di San Pietro in Valle

Nascosta tra le colline, l’Abbazia di San Pietro in Valle è un monastero benedettino fondato nel VI secolo. Conosciuta per i suoi affreschi medievali e la tranquillità del luogo, l’abbazia è un’oasi di pace che permette di fare un salto indietro nel tempo e di godere di un panorama straordinario sulla Valnerina.

Norcia e Castelluccio

Per chi ha più tempo a disposizione, una visita a Norcia e Castelluccio è altamente consigliata. Norcia è famosa per i suoi prodotti gastronomici, in particolare per il tartufo nero e i salumi, mentre Castelluccio è noto per la spettacolare fioritura delle lenticchie che, in primavera, trasforma la piana in un mosaico di colori.

Castelluccio di Norcia: fioritura

Fonte: iStock

Fioritura a Castelluccio di Norcia

Curiosità e leggende

Spoleto è una città ricca di storia, ma anche di misteri e leggende che affascinano i visitatori. Una delle storie più intriganti riguarda il Ponte delle Torri, il maestoso acquedotto romano che sovrasta la valle. Secondo una leggenda locale, il ponte sarebbe stato costruito in una sola notte grazie a un patto tra un costruttore e il diavolo. Il diavolo, in cambio dell’anima del primo essere vivente che avrebbe attraversato il ponte, avrebbe completato l’opera in tempi record. Ma l’astuto costruttore, per ingannare il maligno, fece passare per primo un cane. Il diavolo, infuriato per la beffa, si dice abbia tentato più volte di distruggere il ponte senza mai riuscirci, e ancora oggi si racconta che la struttura sia protetta da una forza misteriosa.

Un’altra curiosità interessante riguarda la Rocca Albornoziana, una delle fortezze più imponenti d’Italia. Si narra che il fantasma di Lucrezia Borgia, la famosa nobildonna del Rinascimento, perseguiti ancora i corridoi della rocca. Lucrezia visse a Spoleto durante il periodo in cui fu governatrice della città, e si dice che il suo spirito vaghi inquieto, soprattutto nelle notti di luna piena.

Infine, Spoleto ha un legame particolare con il mondo dell’arte e della letteratura. Nel 1786, il celebre poeta Johann Wolfgang von Goethe visitò Spoleto durante il suo viaggio in Italia e rimase talmente colpito dal Ponte delle Torri che lo menzionò nel suo famoso diario di viaggio “Viaggio in Italia”. Questo episodio è solo uno dei tanti che legano la città ai grandi nomi della cultura europea, confermando Spoleto come una fonte di ispirazione senza tempo.

Info pratiche

Come arrivare a Spoleto

Spoleto si trova in Umbria, a circa 60 chilometri a sud di Perugia e a circa 125 chilometri a nord di Roma, Spoleto è facilmente raggiungibile sia in auto che in treno, il che la rende una meta ideale per chi cerca una fuga dalla città o un viaggio all’insegna della scoperta.

In auto: Spoleto è facilmente raggiungibile in auto grazie alla sua posizione strategica lungo la SS3 Flaminia, che collega Roma con l’Umbria. Da Roma, il viaggio dura circa 1 ora e 30 minuti, mentre da Firenze occorrono circa 2 ore e 30 minuti.

In treno: treni regionali e intercity collegano il centro storico direttamente con Roma, Perugia, e altre città umbre. Il viaggio in treno da Roma dura circa 1 ora e 20 minuti.

In aereo. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Perugia (a circa 45 km) e di Roma Fiumicino (a circa 160 km). Dall’aeroporto di Perugia, si può raggiungere Spoleto in auto o con i mezzi pubblici in circa un’ora.

Quando andare a Spoleto

Spoleto è una meta visitabile tutto l’anno, ma le stagioni migliori sono la primavera e l’autunno, quando il clima è mite e il centro meno affollato. Anche la natura intorno durante questa stagione vanta colori unici e indimenticabili. L’estate è il periodo di maggiore affluenza turistica, nonostante il caldo deciso, anche perché il centro storico ospita numerosi eventi, tra cui il celebre Festival dei Due Mondi, che si svolge tra giugno e luglio. In inverno, invece, l’atmosfera natalizia regala un nuovo volto alla città.

Cosa mangiare a Spoleto

La cucina spoletina, e umbra in generale, è un trionfo di sapori genuini e saporiti. Impossibile venire da queste parti e rimanere a dieta! Anche i vegetariani potrebbero avere qualche difficoltà a trovare alternative alla carne, quasi onnipresente. Tra i piatti tipici spiccano gli strangozzi, una pasta fresca simile alle tagliatelle, solitamente condita con tartufo nero o con sugo di pomodoro e funghi. Altri piatti da non perdere sono la crescia, una sorta di focaccia farcita, e la porchetta, un classico dell’Umbria. Per chi ama i dolci, i tozzetti con mandorle e il rocciata, una sorta di strudel umbro, sono un vero must. Infine, i vini locali come il Trebbiano Spoletino e il Sagrantino di Montefalco sono perfetti per accompagnare i piatti della tradizione, offrendo un’esperienza enogastronomica completa.

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Amrum, l’isola della Germania da girare a piedi in una giornata

L‘isola di Amrum, nella Frisia Settentrionale, è una delle migliori destinazioni per gite di un giorno in tutto lo Schleswig-Holstein, una delle sedici regioni federali della Germania. L’aria fresca del Mare del Nord, le zone paludose, la natura incontaminata e le distese di dune a perdita d’occhio sono sufficienti ad attrarre chiunque sia alla ricerca di una vacanza ricca di avventura o di una meritata pausa di relax in un luogo dove si può realmente staccare la spina.

Cosa fare e vedere ad Amrum

Con una superficie di circa 20 chilometri quadrati, e una popolazione di circa 2400 persone, l’isola di Amrum si trova proprio nel cuore del Parco Nazionale del Mare di Wadden dello Schleswig-Holstein. Una delle cose migliori che si possono fare ad Amrum è esplorare il variegato paesaggio e i cinque villaggi situati sulla costa orientale: Nebel, il più grande e caratteristico, Wittdün, fondata come località di villeggiatura marittima nel XIX secolo e diventata la cittadina più abitata di tutta l’isola, Norddorf, Süddorf e Steenodde.

La parte occidentale, invece, è prevalentemente costituita da una grande zona di dune sabbiose, di cui la più alta misura 32 metri. Le dune di Amrum sono una riserva naturale dello Schleswig-Holstein e sono perfette per un’escursione a piedi o in bicicletta. La vista dalla cima è davvero mozzafiato.

Un’altra attrazione dell’isola è la spiaggia di sabbia bianca di Kniepsand, che si estende per 10 chilometri di lunghezza e fino a 1,5 chilometri di larghezza. Vi si può trascorrere un’intera giornata sdraiati a godersi il sole, o se siete avventurosi, potete noleggiare una tavola da surf o un kayak ed esplorare le acque limpide del Mare del Nord.

Uno dei simboli di Amrum è il faro di Norddorf, una tappa obbligata per chi vuole fare vedere l’isola dall’alto. È possibile salire e godersi la vista panoramica mozzafiato, particolarmente suggestiva al tramonto. Gli amanti delle escursioni possono fare passeggiate indimenticabili, come quella che va dal faro fino al villaggio di Norddorf attraverso la pineta, o il sentiero che parte da Norddorf, proseguendo lungo la spiaggia per raggiungere la riserva ornitologica di Amrum-Odde. Si tratta di un’area protetta dove vivono molte specie di uccelli. Un ottimo posto per fare birdwatching e osservare da vicino la fauna locale.

Da non perdere anche il punto panoramico di North Point, il più settentrionale dell’isola, un luogo ideale per un picnic o una passeggiata, con un paesaggio unico. La piccola e graziosa isola di Amrum merita una visita durante tutto l’anno, con le case frisone col tetto di paglia, i ristoranti di pesce e le taverne dei marinai che offrono luoghi caldi e accoglienti durante i mesi invernali.

Le altre isole Frisone Settentrionali

Dopo aver scoperto Amrum, ecco un breve tour tra le altre isole Frisone Settentrionali appartenenti alla Germania. Cominciamo da Föhr, che ha una superficie di soli 82 chilometri quadrati ed è popolarmente conosciuta come “i Caraibi Frisoni”, presumibilmente per il clima mite della Corrente del Golfo e la spiaggia di sabbia bianca. Qui si possono percorrere più di 200 chilometri di piste ciclabili e si possono visitare splendide chiese e musei, ma l’attrazione principale è il Sentiero dei Pianeti, che si estende per 11 chilometri tra Wyk e Utersum.

Pellworm, la terza più grande delle Isole Frisone Settentrionali, invita invece alla tranquillità e a godere appieno della natura. Il Faro è una tappa popolare, dove apprendere la storia dell’isola, e ad un’altezza di 37 metri si trova una piattaforma panoramica che si raggiunge salendo 140 gradini.

Nordstrand è nota per la sua aria buona e per questo è ufficialmente una stazione termale del Mare del Nord. Tra 1906 e 1907 fu collegata alla terraferma mediante una diga a fior d’acqua di circa 2,6 chilometri di lunghezza a scopo di protezione del litorale. Qui, il Mare dei Wadden si può attraversare in carrozza fino alla Hallig Südfallinabitata.

Infine, Sylt, l’isola più conosciuta delle Frisone settentrionali, dove si trova la città di List, la più settentrionale della Germania. Ci si imbatte in persone a cavallo nella magnifica riserva naturale della Brughiera di Braderup, nelle ville dai tetti di paglia nel villaggio di Kampen, o in una meraviglia come il paradiso naturale del Bacino di Rantum, un lago di acqua salmastra di 576 ettari a sud-est di Westerland, luogo di riproduzione e di riposo per decine di migliaia di uccelli. L’isola è conosciuta soprattutto per le sue spiagge di sabbia bianca, sempre battute dal vento.

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Da Barbaresco a Neive, a spasso tra i vigneti Patrimonio Mondiale dell’Umanità

Gli splendidi paesaggi vitivinicoli del Piemonte, inseriti nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità dall’UNESCO, offrono numerosi itinerari per gli amanti della natura e del buon vino. Sono, in particolar modo, le colline del Barbaresco a regalare una vera e propria full immersion tra i vigneti, alla scoperta di due borghi incredibilmente belli che sorgono nel cuore di una terra baciata dal sole e ricca di fertili distese. Ecco la meravigliosa camminata tra Barbaresco e Neive, un viaggio assolutamente da non perdere.

Le colline del Barbaresco, una meraviglia

Il Piemonte è una terra fertile, che la coltivazione di numerosi vitigni ha reso celebre in tutto il mondo: le sue colline, distribuite tra Langhe, Roero e Monferrato, hanno fatto di questa regione un prezioso tesoro che oggi viene riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Sono ben 6 le aree appartenenti al sito, tra cui quella delle colline del Barbaresco. Comprendente solo due comuni (quello di Barbaresco e quello di Neive), è adagiata lungo la riva destra del fiume Tanaro, su cui i vigneti si affacciano rigogliosi.

Qui si produce un vitigno di altissima qualità, il pregiato Barbaresco: è un rosso a lungo invecchiamento, dal sapore intenso e robusto, con sentori floreali, di noce moscata e di nocciola tostata – un’altra specialità tipica di questa regione. Il paesaggio è poi uno dei più spettacolari del Piemonte, con lunghi filari che risplendono sotto il sole e zone boscose dove perdersi nella natura. Gli appassionati di trekking possono approfittare di questi luoghi meravigliosi per percorrere la Strada Romantica, ben 130 km di camminata tra i vigneti con 11 tappe per scoprire le specialità (sia naturali che culturali) del posto.

L’itinerario tra Barbaresco e Neive

Ma le colline del Barbaresco, in particolare, offrono un breve trekking adatto proprio a tutti, per immergersi nel panorama magnificente di queste terre così rigogliose. Si tratta dell’itinerario che collega i paesi di Barbaresco e Neive, parte di un percorso ad anello ben più lungo – la Bar to Bar (Barbaresco – Barolo) – che si snoda tra i paesaggi delle Langhe e del Roero. Il sentiero cicloescursionistico offre la possibilità di fare trekking o di godersi una bella pedalata nella natura, andando alla scoperta di due borghi incantevoli e dei loro dintorni.

Si parte proprio dal centro storico di Barbaresco, che conserva ancora il suo tipico impianto urbanistico medievale. All’interno della chiesa barocca di San Donato (ormai da tempo sconsacrata), si può visitare l’Enoteca Regionale del Barbaresco, ottimo punto di inizio per questo viaggio tra i vigneti. Esplorato il borgo, con la sua splendida torre medievale che offre una vista spettacolare sulle colline, ecco che ci si può lasciare alle spalle l’abitato e ci si dirige proprio nel bel mezzo dei filari, affrontando una stradina sterrata che si immerge tra vigneti, rose, ciliegi, pioppi e noccioli.

Il percorso continua in questo panorama da sogno, con piccoli dislivelli e lievi difficoltà che sono affrontabili anche con bimbi piccini – un’ottima idea, dunque, per un’escursione autunnale o primaverile in famiglia. Una volta tornati lungo la strada asfaltata, basta seguire le indicazioni per arrivare a Neive, il cui centro storico è un coacervo di viuzze concentriche che conducono alla Torre dell’Orologio. Meritano una visita gli antichi palazzi nobiliari che si affacciano lungo le stradine del paese, un prezioso tesoro architettonico che custodisce un legame profondo con la tradizione vitivinicola piemontese (ad esempio tra le cantine ancora intatte che celano nei sotterranei).