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Cosa vedere a Maratea e dintorni

È un peccato che la maggior parte dei viaggiatori in esplorazione tra le coste del Sud Italia tralascino una regione così ricca di bellezze come la Basilicata. Qui, una persona curiosa e in cerca di una vacanza completa troverebbe tutto ciò di cui ha bisogno: mare, monti e città antiche come Maratea. La “Città delle 44 Chiese” è una vera e propria perla del Tirreno, non solo attiva località balneare, ma anche il punto di partenza ideale per scoprire la storia e la natura di questo territorio.

Se ancora non ci siete stati, qui vi consigliamo cosa vedere e cosa fare a Maratea e dintorni, tra la dolce vita estiva, viaggi nel passato e attività all’aria aperta tra mare e montagna.

Il centro storico di Maratea

Maratea è un borgo marinaro situato in un litorale incontaminato con grotte e torri costiere. Questa località della Basilicata, molto attiva soprattutto d’estate, è impreziosita da palazzi settecenteschi, archi, ma soprattutto dalle numerose chiese. Fu fondata già a partire dal basso Medioevo sulle pendici del monte per renderla invisibile dal mare, al sicuro dagli attacchi saraceni.

Il modo ideale per scoprirla è passeggiando tra le strade del suo centro storico, partendo da via dell’Unità d’Italia dove potrete ammirare la cinquecentesca Chiesa dell’Annunziata contraddistinta da una cupola di maioliche verdi e gialle e dai due leoni stilofori in pietra di epoca medievale, provenienti da una chiesa del Castello, che incorniciano il portale d’ingresso.

Proseguendo incontrerete la settecentesca Chiesa dell’Addolorata con l’altare neoclassico e la Chiesa dell’Immacolata, che invece custodisce un altare barocco realizzato in marmi policromi. Come vi abbiamo anticipato, Maratea è soprannominata la “Città delle 44 Chiese” e gli edifici religiosi da scoprire sono tanti e impossibile da visitare tutti insieme: vi consigliamo, quindi, di lasciarvi guidare semplicemente dai vostri piedi e di perdervi tra le bellezze architettoniche del centro lasciandovi avvolgere dalla sua atmosfera.

Se volete segnarvi qualche tappa, suggeriamo anche una visita a Palazzo De Lieto, il Castello e la Basilica di San Biagio, l’edificio religioso più importante della città raggiungibile percorrendo una scenica strada a tornanti.

Statua del Cristo Redentore

Con i suoi 22 metri di altezza, la Statua del Cristo Redentore abbraccia con la sua imponenza il golfo di Policastro offrendo ai visitatori una vista panoramica unica, soprattutto per i più avventurosi che decidono di salire fin quassù all’alba. Seconda per dimensioni solo a quella di Rio de Janeiro, fu innalzata per iniziativa del Conte Stefano Rivetti di Valcervo, che ne fece dono alla cittadinanza di Maratea. I lavori, diretti dallo scultore fiorentino Bruno Innocenti, presero l’avvio nel novembre 1963 e terminarono nel 1965. Per raggiungerla potete salire con la macchina in 15 minuti oppure con una camminata di 90 minuti.

Cristo Redentore Maratea

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Statua del Cristo Redentore a Maratea

Il porto turistico

Un tempo semplice molo in legno per i pochi pescatori della città, oggi il porto turistico rappresenta la location ideale dove trascorrere una serata tranquilla tra caffè, ristoranti e bar, ma non solo. Questo è anche il punto di partenza per chi desidera scoprire i fondali e le coste di Maratea. Potete noleggiare un kayak ed esplorare le sue grotte (da non perdere quella della Sciabella), gli scogli e le calette raggiungibili solo via mare, oppure, per i più audaci, partecipare a un tour di coastering.

Si tratta di un’attività sportiva che può essere descritta come un trekking marino su scogliera: i partecipanti andranno alla scoperta della costa nuotando, arrampicandosi, tuffandosi ed esplorando le cavità rocciose e le grotte che incontrano lungo il loro passaggio. Oppure, maschera e boccaglio a portata di mano, potete immergervi alla scoperta dei mondi sommersi di Maratea ricchi di posidonia, gorgonia gialla, madrepora a cuscino, totani, polpi, ricciole, spigole o cernie.

Le spiagge di Maratea

Un viaggio a Maratea prevede necessariamente un tuffo nel suo mare turchese (premiato con la Bandiera Blu) e pomeriggi rilassanti distesi sulle sue spiagge. Queste sono tante e tutte meravigliose, dalla spiaggia di Fiumicello, tra le più frequentate e contraddistinta da una rigogliosa vegetazione mediterranea, a quella di Porticello raggiungibile tramite un percorso a gradini e dove è possibile ammirare la grotta del Dragone, una grande cavità naturale.

Per chi è alla ricerca di scenari particolari, quelle imperdibili sono sicuramente la spiaggia del Macarro, caratterizzata da sabbia scura di origine vulcanica, e Cala Jannita, la spiaggia nera, dove troverete la grotta della Sciabella che, al suo interno, custodisce un’altra piccola spiaggia. Cercate qualcosa di selvaggio? Allora dirigetevi verso la spiaggia di Grotta della Scala, situata all’interno di una pittoresca insenatura e raggiungibile percorrendo una scalinata.

Cala Jannita

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Spiaggia nera di Cala Jannita

Isola di Santojanni

Questo è un isolotto disabitato ricco di archeologia e biodiversità. In passato approdo di navi e vascelli, rappresenta il luogo prediletto dedicato alla produzione del garum, un condimento a base di pesce impiegato già dai Romani per insaporire le pietanze e oggi tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). Sull’isola di Santojanni, inoltre, vive indisturbata una rarità naturalistica: stiamo parlando del Drago di Santojanni, una lucertola endemica azzurra molto simile a quelle presenti nei faraglioni di altre zone del Sud Italia.

È qui che si trova anche la bellissima Cala Jannita, della quale vi abbiamo parlato nel paragrafo dedicato alle spiagge e che potete vedere nella foto qui sopra.

Parco Nazionale del Pollino

Gli amanti della natura incontaminata e delle attività all’aria aperta non possono rinunciare ai paesaggi selvaggi offerti dal Parco Nazionale del Pollino. Patrimonio UNESCO dal 2015, il parco è caratterizzato dai Massicci del Pollino e dell’Orsomarso con vette che superano i 2000 metri e offre tante opportunità per chi non vuole rinunciare ai benefici e alle emozioni garantite dal turismo attivo. Le escursioni sono tante, adatte a tutti i livelli di preparazione, come anche le cose da vedere come santuari, grotte e un numero elevato di esemplari animali e vegetali.

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I 5 luoghi da non perdere a Bolzano e dintorni

Bolzano è una città che riserva sempre grandi sorprese, mentre i suoi dintorni offrono infinite opportunità per una fuga nella natura in uno dei luoghi più belli al mondo: le Dolomiti. Organizzare un viaggio in questa zona del Trentino-Alto Adige significa vivere un itinerario completo tra cultura, natura e design, respirando l’aria a pieni polmoni e stimolando la nostra voglia di scoperta a spasso tra castelli, laghi dai colori arcobaleno e montagne in un mix perfetto tra sport, benessere ed esplorazione urbana.

Qui si parlano due lingue, l’italiano e il tedesco, e grazie alla sua alta qualità della vita ha raggiunto il podio nelle varie classifiche delle migliori città dove vivere in Italia. Le cose da vedere a Bolzano e nei dintorni sono tante ma, se avete poco tempo per visitarla, magari un solo weekend, abbiamo selezionato i 5 luoghi assolutamente da non perdere.

Il Duomo di Bolzano

Se dovessimo scegliere un luogo in grado di racchiudere le due anime di Bolzano, quella italiana e quella tedesca, questo sarebbe sicuramente il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta, chiamato anche Dom Maria Himmelfahrt o Propsteipfarrkirche Bozen. Epicentro spirituale della città, è incastonato nella frequentatissima Piazza Walther e unisce magistralmente due stili: quello romano e quello gotico. A completare la struttura ci sono il tetto, le cui piastrelle riflettono colorazioni vivaci tendenti al verde e all’oro, e il marmo di colore rosso e giallo che compone l’edificio, proveniente dalla Bassa Atesina e dalla Val Gardena.

Nato come chiesa paleocristiana, nel corso dei secoli il Duomo ha cambiato spesso il suo aspetto. Quello che possiamo ammirare oggi, infatti, è il frutto di tutta una serie di lavori svolti nel periodo compreso tra il XV e il XVI secolo. Al suo interno potete visitare anche un museo dedicato alle arti sacre risalenti all’età barocca e provenienti da tutto il Tirolo.

Duomo Bolzano

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Il Duomo di Bolzano

Castel Mareccio

Dopo aver esplorato il centro di Bolzano, lasciatevi avvolgere dal fascino storico dei suoi dintorni. Tra i cinque luoghi da non perdere rientra sicuramente Castel Mareccio, un’antica costruzione posizionata in uno splendido vigneto. Residenza tipicamente rinascimentale, il castello viene impiegato anche come location d’eccezione per l’organizzazione di eventi.

Fu menzionato per la prima volta nel XIII secolo e restò di proprietà dei di Mareccio (da qui il nome arrivato a noi) fino alla metà del XV secolo, quando passò alla famiglia Römer. Il castello venne ampliato diventando un punto di riferimento per i nobili che avevano aderito al credo protestante. Dopo svariati passaggi di proprietà, oggi è gestito dalla Fondazione Castelli di Bolzano che permette ai visitatori di scoprirlo nelle giornate in cui non sono presenti eventi o manifestazioni. Per aiutarvi nell’organizzazione della vostra visita, nel sito ufficiale troverete un calendario con tutte le date disponibili.

Castel Mareccio

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Lo splendido Castel Mareccio

Il lago di Carezza

Forse uno dei luoghi più fotografati e postati su Instagram, il lago di Carezza è un gioiellino da vedere almeno una volta nella vita, magari di prima mattina per evitare la folla. Su questo specchio d’acqua dalle diverse tonalità che variano tra il turchese e il verde smeraldo si riflettono le vette frastagliate delle Dolomiti. Situato in Val d’Ega, a pochi chilometri di distanza da Nova Levante, viene chiamato “Lec de Ergobando” in ladino, che significa ‘Lago dell’Arcobaleno‘, ed è raggiungibile sia con l’auto che con i mezzi pubblici.

Una volta arrivati potete passeggiare lungo il percorso circolare che affianca il lago e che, in più o meno 20 minuti, vi permetterà di ammirarlo da prospettive sempre diverse. Da qui partono anche tantissimi sentieri di trekking, quindi potete optare per inserire il lago di Carezza come tappa durante una giornata dedicata alle attività all’aria aperta.

Lago di Carezza

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Riflesso delle Dolomiti sul lago di Carezza

La Funivia del Renon

State cercando la location perfetta dalla quale ammirare un panorama mozzafiato? Allora la vostra destinazione è la Funivia del Renon! Tutti i giorni, questa famosa funivia green e senza emissioni, parte da Bolzano per raggiungere i 1.227 metri di Soprabolzano regalando una salita panoramica con vista sulla conca bolzanina e sulle guglie dello Sciliar e del Catinaccio. Le cabine, inoltre, sono molto spaziose e permettono ai visitatori di portare con sé anche biciclette e passeggini.

Arrivati a Soprabolzano, sul soleggiato Altopiano del Renon, vi aspettano tantissime escursioni per godervi il magnifico paesaggio naturale tipico di questa zona. Se invece preferite una giornata tranquilla e all’insegna del comfort, salite sul trenino del Renon: la linea ferroviaria risale alla Belle Époque e vi porterà dalla località di Collalbo a Soprabolzano. In questa zona potete ammirare anche le piramidi di terra, un fenomeno naturale di una bellezza sorprendente.

Piramidi Renon

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Le piramidi di terra del Renon

I mercatini di Natale

Bolzano è una delle città italiane più belle dove trascorrere le vacanze natalizie. Piazza Walther sarà immersa dal profumo di cannella e spezie, di legno di montagna, di dolci fatti in casa e di vino caldo. Tutto risplende dei colori tipici delle decorazioni e degli alberi addobbati, mentre i suoni e le note dei canti natalizi creano l’atmosfera perfetta, in grado di emozionare adulti e bambini.

Qui troverete le caratteristiche casette in legno che propongono le più belle idee regalo, ma anche tante iniziative come laboratori e spettacoli, mentre all’interno del parco Berloffa, a pochi passi dalla stazione, una divertente pista di pattinaggio sul ghiaccio.

Bolzano Mercatini Natale

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Mercatini di Natale a Bolzano
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Visitare il Taman Mini Indonesia Indah: tutta l’Indonesia in un luogo solo

Lo sapevi che a Giacarta c’è un luogo che ti permette di visitare tutta l’Indonesia in una sola giornata? Ovviamente si tratta di una versione in scala e rappresentativa di questa nazione asiatica. Si tratta del Taman Mini Indonesia Indah, un parco pensato e costruito appositamente per mostrare tutte le bellezze che questo splendido paese custodisce. Quelle che troverai di seguito sono alcune indicazioni e informazioni per organizzare la tua visita al Taman Mini Indonesia Indah, chiamato dagli indonesiani stessi semplicemente TMII.

Cosa è Taman Mini Indonesia Indah

Inaugurato nel 1975, il Taman Mini Indonesia Indah è stato un progetto voluto dalla moglie del presidente di quel periodo, Ibu Tien Suharto, con l’intento di creare uno spazio che aiutasse i viaggiatori a scoprire la diversità culturale delle varie regioni dell’Indonesia, senza dover viaggiare da un’isola all’altra. Non tutti i turisti che si recano da quelle parti, infatti, hanno tempo e mezzi a sufficienza per girare per bene tutte le regioni dell’Indonesia.

Questo parco vanta una superficie di circa 150 ettari e ospita dei veri e propri padiglioni rappresentativi di tutte le 34 province indonesiane, un po’ come se fosse un Expo dedicato solo all’Indonesia stessa. Le varie aree del parco mostrano riproduzioni dettagliate delle loro architetture tradizionali, costumi, artigianato e ci sono anche spettacoli di danze tipiche.

Padiglione di Bali al Taman Mini Indonesia Indah

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Il padiglione che racconta Bali

Come raggiungere il Taman Mini Indonesia Indah

TMII si trova fuori dal centro della capitale indonesiana, a circa 20 km, nella zona di East Jakarta. Il modo più comodo e semplice per raggiungere il parco è utilizzare un taxi, mezzo decisamente molto facile da trovare in una città come Giacarta. Molti indonesiani e anche tanti viaggiatori usano alcune app conosciute a livello mondiale per ricercare un trasporto privato. Costa meno ed è anche più sicuro, visto il pagamento elettronico.

Anche i mezzi pubblici arrivano al Taman Mini Indonesia Indah, ma  va messo in conto un buon tempo per il tragitto. La città, infatti, è molto trafficata e usare l’autobus potrebbe amplificare i tempi di spostamento verso il parco.

Informazioni utili per visitare il Taman Mini Indonesia Indah

Come per molte attrazioni turistiche e culturali, è necessario programmare e organizzare per bene la propria vista al Taman Mini Indonesia Indah a Giacarta. Questo luogo, infatti, non è solo celebre tra i turisti: anche molti indonesiani stessi lo visitano incuriositi.

Il parco è aperto tutti i giorni dal mattino presto (solitamente dalle 6) fino alle 20. In alcune occasioni, il parco chiude alle 22. Questi orari così prolungati sono un toccasana per organizzare la propria visita. Il clima e la temperatura di Giacarta, infatti, sono decisamente umidi e, spesso, il caldo si fa sentire copiosamente nelle ore centrali della giornata. Avere a disposizione il mattino presto e anche le ore serali è ottimo per chi teme di soffrire e non vuole rovinarsi la visita a questa Indonesia in miniatura. Gli orari di apertura indicati si riferiscono ai cancelli del parco: alcune attrazioni potrebbero seguire orari diversi.

Per quanto riguarda i costi, il biglietto si può davvero considerare low cost perché costa intorno alle 25.000 IDR (circa 1,5 €). Tuttavia, molte attrazioni all’interno come i musei e la teleferica, richiedono un biglietto separato con costi variabili a seconda delle rappresentazioni o delle esposizioni. Le comuni carte di credito sono accettate all’interno del parco ma localmente consigliano di avere anche dei contanti: spesso, in questo contesto, vengono preferiti ai pagamenti elettronici.

La durata della visita al Taman Mini Indonesia Indah dipende, ovviamente, dall’interesse individuale ma è sempre bene contare almeno una mezza giornata all’interno del parco. Questo tempo, ovviamente, si può estendere a piacere. Vale davvero la pena prendere in considerazione questo luogo e inserirlo nel tuo itinerario di viaggio in Indonesia.

Il padiglione di West Giava al Taman Mini Indonesia Indah

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Il padiglione di West Giava

I padiglioni regionali del Taman Mini Indonesia Indah

Le varie aree delle regioni indonesiane sono la vera e propria ricchezza del TMII. Come accade in molti musei che raccontano la diversità del proprio paese, ogni padiglione replica in miniatura delle case tradizionali tipiche della propria regione d’appartenenza. Le strutture sono arricchite con dettagli culturali, arte e oggetti caratteristici. Giusto per fare un esempio, nel padiglione di Bali si possono vedere i templi tipici e le sculture sacre, mentre nel padiglione di Papua vengono esposti strumenti musicali e artigianato locale.

L’Indonesia è uno stato insulare e le isole abitate in modo permanente sono oltre 900. Con una tale ricchezza, era impossibile rappresentarle tutte in una sola Mini Indonesia ma questo parco ha davvero fatto del suo meglio in questo senso. Ognuna delle 38 province dell’Indonesia è rappresentata da qualcosa all’interno del parco. Perché non giocare a riconoscerle e nominarle tutte?

I musei tematici del Taman Mini Indonesia Indah

Oltre a padiglioni, non potevano mancare i musei. Essi non sono suddivisi per provincia, bensì per tematica. I musei sono 15 e tutti si concentrano nel raccontare la cultura indonesiana e la storia del paese che, in epoca coloniale, ha visto avvicendarsi occupazioni e dominazioni diverse. I musei che contano la maggiore affluenza e riscuoto in più grande interesse ci sono il Museo dell’Indonesia, luogo che espone arte e manufatti storici di tutto il paese e il Museo della Tecnologia, che celebra i progressi tecnologici e scientifici indonesiani.

Anche il Museo dei Trasporti è sempre tra i più visitati. Recentemente sono state aggiunte delle installazioni che utilizzano la realtà virtuale per far immergere i visitatori nell’ambiente di una data zona o epoca storica dell’Indonesia: avrai la possibilità di fare un viaggio come se avessi, a tua disposizione, il teletrasporto. Alcuni dei musei sono gratuiti mentre, come dicevamo, per altri si paga un biglietto.

Il teatro Keong Emas

Come se la realtà virtuale non fosse già quasi magica, ci penserà il teatro Keong Emas a farti compiere un vero e proprio viaggio in Indonesia senza farti muovere dalle sue poltrone. Al suo interno, infatti, troverai un cinema IMAX. Qui vengono proiettati film sulla storia, la cultura e la bellezza naturale dell’Indonesia. La struttura del teatro è iconica e il suo design unico lo rende facilmente riconoscibile. Fa decisamente venire in mente alcuni film o romanzi di fantascienza.

La teleferica del Taman Mini Indonesia Indah

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La teleferica che attraversa il parco

La teleferica del Taman Mini Indonesia Indah

La vera superstar del Taman Mini Indonesia Indah di Giacarta è la teleferica, attrazione per la quale vanno matti soprattutto gli indonesiani stessi. La teleferica offre la possibilità di attraversare l’intera area e ammirare il parco dall’alto. Solo da questa prospettiva si può notare l’architettura di alcune zone del Taman Mini Indonesia Indah.

I giardini del Taman Mini Indonesia Indah

L’Indonesia è una nazione in cui la natura è rigogliosa e regna sovrana in una grande parte del paese. Poteva mancare in una mini Indonesia un qualcosa dove il verde e i fiori trionfassero? Ovviamente no. Una buona parte della visita al  Taman Mini Indonesia Indah può essere fatta ammirando gli splendidi giardini tematici. Troverai gli ambienti di molti luoghi conosciuti e splendidi, come il Parco Nazionale di Komodo, giusto per citarne uno.

Anch’essi sono studiati e suddivisi per mostrare tutto il meglio che la natura indonesiana sa offrire ai viaggiatori. Ogni giardino è curato nei minimi dettagli e non mancano, ovviamente, le descrizioni di tutta la flora presente. Dove c’è del verde, però, ci sono anche gli animali e i giardini del TMII sono casa per molte specie. Tieni gli occhi aperti e avrai la possibilità di avvistare molte creature interessanti.

Danze tipiche indonesiane

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Uno spettacolo di danze tipiche indonesiane

Gli eventi e le attività culturali del Taman Mini Indonesia Indah

Il Taman Mini Indonesia Indah non è un parco di divertimenti né tantomeno un luogo ricreativo, benché si trascorra davvero del tempo piacevole al suo interno. L’intento della sua creatrice era di dare un luogo univoco dal quale godere della bellezza e della cultura dell’Indonesia al completo.

Per questo motivo, non è raro che nei giorni di apertura del parco ci siamo molti eventi culturali di ogni genere. I più frequenti sono gli spettacoli di danze tipiche indonesiane, un qualcosa alla quale vale la pena di assistere durante la tua visita al Taman Mini Indonesia Indah.

Curiosità sul Taman Mini Indonesia Indah

L’Indonesia è un paese, attualmente, a maggioranza musulmana ma accoglie credenti di ogni fede. La religione è un elemento molto importante per questa nazione asiatica e trova spazio, soprattutto per la preghiera, anche al Taman Mini Indonesia Indah. All’interno del parco, infatti, ci sono luoghi di culto consacrati e riconosciuti per la fede musulmana, cristiana (sia cattolica che protestante), induista, buddista e anche per chi professa il Confucianesimo.

Pensando a un parco come il TMII, viene subito in mente di esplorarlo camminando. Questa, ovviamente, è l’attività maggiormente scelta sia dai turisti che dai locali ma, all’interno di questa mini Indonesia, si può fare anche altro. È ammesso, infatti, correre e praticare jogging, oltre che utilizzare la propria bicicletta. Il parco tende a voler stimolare e sostenere anche uno stile di vita attivo nonché promuove una cultura della sostenibilità e del rispetto per la natura.

Una parte del parco, infine, è disponibile per essere affittata per eventi: sono in molti che scelgono il Taman Mini Indonesia Indah come location per i festeggiamenti del proprio matrimonio o, se non altro, per le foto.

Mangiare e bere al Taman Mini Indonesia Indah

Un parco così grande e così importante dal punto di vista culturale non può non prevedere che almeno una parte del viaggio alla scoperta dell’Indonesia passi attraverso i gusti e sapori di questa nazione asiatica. Le aree di ristoro sono sparse per tutta l’area del TMII e i ristoranti presenti in loco presentano una grande diversità di proposte gastronomiche, proprio per far conoscere l’Indonesia anche a tavola.

Al di là di questo, il parco vanta moltissime aree picnic ed è concesso portare con sé il proprio cibo da fuori.

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La Grande Cascata di Tivoli nella Valle dell’Inferno

Un luogo che sembra sospeso tra sogno e realtà, dove il passato stupisce con i suoi resti tutti da scoprire e dove la mano dell’uomo ha saputo creare qualcosa di indimenticabile. Siamo a Tivoli, vicino a Roma dove sorge il parco di Villa Gregoriana al cui interno si possono ammirare manufatti di tante epoche diverse, piante e la grande cascata, seconda in altezza, dietro solo a quella delle Marmore.

Un posto che è stato riportato alla sua antica bellezza in tempi recenti e che si può raggiungere per una gita, anche con i bambini e gli amici a quattro zampe. Si resterà stupiti da tanto fascino percorrendo sentieri battuti anche da personaggi del passato e lasciandosi incantare a ogni angolo.

Il parco Villa Gregoriana della cascata di Tivoli

Un regno della meraviglia e dello stupore: è il parco Villa Gregoriana e sorge in quella che un tempo era chiamata Valle dell’Inferno, all’interno del quale si trova la suggestiva e grande cascata. Siamo a Tivoli, a solo mezzora di automobile dalla Capitale d’Italia: Roma. Qui si apre d’innanzi ai nostri occhi uno scenario di grande bellezza, dove l’estetica incontra la storia e dove la mano dell’uomo ha saputo creare qualcosa di straordinario. Un percorso romantico di grande fascino che colma lo sguardo di stupore.

Al suo interno si possono percorrere i sentieri, lungo i quali si incontrano settantaquattro specie arboree. Ma non solo perché, oltre a essere uno scrigno in cui la natura cresce rigogliosa, è anche luogo in cui la storia si mostra in tutta la sua bellezza.

Un tratto del percorso denntro il Parco Villa Gregoriana a Tivoli

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Tivoli, tratto del sentiero nel Parco Villa Gregoriana

Vi sono reperti appartenenti a epoche differenti. Ad esempio, ci si imbatte nelle rovine della domusdi Manlio Vopisco, oppure si può vedere il Tempio di Vesta con le sue colonne corinzie. Interessante sapere che all’epoca della realizzazione ammontavano a 18, ma oggi se ne possono ammirare 10. Da non perdere anche le grotte (di Nettuno e delle Sirene) e poi lasciarsi togliere il fiato dai suggestivi scorci e dal panorama unico.

Un luogo in cui respirare natura e storia, basti pensare che il parco di Villa Gregoriana è stata una delle mete del Grand Tour romantico, che vedeva ricchi aristocratici europei viaggiare inserendo tra le varie tappe anche diverse località italiane: così nell’arco dell’Ottocento qui sono passati moltissimi personaggi illustri.

Una vista del Parco Villa Gregoriana a Tivoli

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Tivoli, il parco Villa Gregoriana

La cascata di Tivoli

All’interno di questo scenario di grande meraviglia c’è un luogo che concorre alla sua fama, la grande cascata. Seconda solamente a quella delle Marmore, ci mostra l’acqua compiere un salto di circa 120 metri. A realizzarla è stata l’intuizione di papa Gregorio XVI che, nel 1832, ha voluto trovare una soluzione per ridurre le conseguenze delle esondazioni dell’Aniene. Così l’acqua è stata incanalata in due cunicoli realizzati da mano umana e ha dato vita alla cascata, allontanando il corso del fiume dalle case.

Oltre a questa opera vennero piantate essenze e vennero pensati dei sentieri per camminare. Dopo anni in cui questo posto è stato meta ammirata di tanti, il parco è caduto in disuso fino a quando della sua gestione non si è occupato – a partire dal 2002 – il Fai. Dopo il recupero è nuovamente aperto al pubblico dal 2005. E chi lo visita ne resta ammaliato.

Come visitare la cascata e il parco

Innanzitutto, è bene sapere che per raggiungere il parco Villa Gregoriana con la sua cascata ci vuole solamente mezz’ora da Roma. Inoltre, se si arriva in stazione a Tivoli, i 400 metri di distanza si percorrono in circa 5 minuti.

L’ingresso è gratuito per coloro che sono iscritti al Fai, gli orari di apertura che osserva variano in base al periodo dell’anno. Per accedervi viene consigliato l’uso di scarpe comode, vi è un grande dislivello, esclusa l’area dell’Acropoli e dei templi, e si percorre in circa 90 minuti.

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Castello di Nymphenburg, bellezza ed eleganza a Monaco di Baviera

Città turistica molto conosciuta per l’Oktoberfest, la più importante festa della birra a livello mondiale, Monaco di Baviera cela in realtà ben di più: il suo centro storico è ricco di attrazioni e splendide architetture tutte da scoprire, e a non molta distanza c’è un vero e proprio gioiello che merita assolutamente una visita. Si tratta del Castello di Nymphenburg, antica residenza reale in stile barocco che ospita un parco meraviglioso e, tra le sue mura, alcune preziosissime collezioni. Ecco cosa vedere.

Castello di Nymphenburg, dove si trova

Considerato una delle principali attrazioni turistiche della città di Monaco di Baviera, il Castello di Nymphenburg è senza dubbio una delle residenze nobiliari più affascinanti di tutta la Germania – che di certo non scarseggia in fatto di antichi manieri. Il castello si trova a poca distanza dal centro, immerso tuttavia in un paesaggio idilliaco formato dal suo grandissimo parco e dai due laghi che lo caratterizzano. Per raggiungerlo, si può comodamente prendere il tram 17 che passa proprio per il cuore di Monaco di Baviera, approfittandone così per ammirare qualche scorcio incantevole della città.

La storia del Castello di Nymphenburg

Progettato dall’architetto italiano Agostino Barelli su commissione di Ferdinando Maria di Baviera e sua moglie Enrichetta Adelaide di Savoia, il Castello di Nymphenburg venne costruito nel corso della seconda metà del ‘600, in perfetto stile barocco. Solo pochi decenni dopo, vennero iniziati lunghi lavori di ampliamento del palazzo, diventato la principale residenza estiva della famiglia reale di Baviera. Continuamente rimaneggiato nel corso dei secoli, il castello mantenne sempre il suo aspetto austero e magnificente.

Divenne anche parte di uno degli avvenimenti storici più importanti dell’epoca: nel luglio 1741, Carlo Alberto di Baviera vi stipulò il trattato di Nymphenburg con il quale si alleò al fianco della Francia e della Spagna, nel tentativo di ottenere il trono del Sacro Romano Impero e parte dei territori austriaci. Come residenza reale estiva, qui vi passarono molti regnanti tedeschi e tantissimi personaggi illustri, di volta in volta ospiti della famiglia di Baviera. Sebbene oggi il Castello di Nymphenburg sia di proprietà statale, vi trovano sede l’abitazione e la cancelleria di Francesco duca di Baviera, del casato dei Wittelsbach.

Il parco e i musei del Castello di Nymphenburg

Il Castello di Nymphenburg è cinto da un meraviglioso parco di ben 200 ettari, nato come giardino all’italiana: in seguito venne risistemato in stile francese, come appare – in gran parte – ancora oggi. Caratteristici sono i dettagli barocchi che si incontrano tra i vialetti e le aiuole ben curate del parco. Spiccano, ad esempio, due splendidi padiglioni e un antico casino di caccia, che custodisce una sala degli specchi e un canile. Inoltre, i giardini sono divisi in due da un lungo canale (al termine del quale ci sono statue di divinità greche), il quale a sua volta si affaccia su due laghetti.

Il palazzo, invece, è un capolavoro d’architettura barocca che racchiude sale di grande fascino, come il salone di ricevimento e gli appartamenti del principe e di sua moglie. Gran parte di esse sono ancora arredate con pezzi originali e decorate in stile barocco o rococò. All’interno del Castello di Nymphenburg si possono visitare alcune sale che ospitano importanti collezioni museali: una di queste è la Galleria delle Bellezze, voluta dal re Ludovico I. Il museo di carrozze antiche è invece visitabile nelle scuderie di corte, al primo piano delle quali si trova poi delle meravigliose porcellane di Nymphenburg.

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Cosa vedere nella regione della Carnia

Incastonata nell’angolo nord occidentale del Friuli Venezia Giulia, al confine a ovest con il Veneto e a nord con l’Austria, si trova la Carnia, un dedalo di paesaggi di montagna straordinari, valli incantate e borghi dal fascino antico, ricco di storia e con una prelibata tradizione culinaria. Alle famiglie, agli amanti dello sci, della bici e di passeggiate ed escursioni a stretto contatto con la natura una vacanza in Carnia, in estate così come in inverno, assicura autenticità, tranquillità e benessere.

Ecco le cose da vedere e le attività da fare durante un viaggio nel territorio della Carnia.

Cosa vedere e cosa fare in Carnia

Considerato il capoluogo della Carnia, Tolmezzo è un borgo ricco di storia e di tradizioni e anche un ideale luogo di soggiorno per scoprire le valli circostanti. Nel centro storico del paese meritano una visita il Duomo settecentesco dedicato a San Martino e i numerosi edifici nobiliari, tra cui il Palazzo Campeis, con il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni Popolari. Inoltre, tra i vicoli del vicino borgo rurale di Ileggio si possono ammirare il cinquecentesco Mulin de Flec, ancora funzionate e la Pieve di San Floriano, una chiesa rurale risalente al IX-X secolo.

Nel cuore della Carnia, si trova anche Arta Terme, nota stazione termale, dove soggiornò persino il poeta e scrittore Giosuè Carducci. Grazie alle acque sulfuree, in particolare dell’acqua “Pudia”, è una destinazione perfetta per un soggiorno sia terapeutico sia di benessere, a cui abbinare d’inverno lo sci e d’estate passeggiate nella natura o escursioni in bici alla scoperta del territorio. Meritano una visita anche la vicina Zuglio, sulla sponda destra del torrente But, il più importante sito archeologico della Carnia, e il borgo di Cabia, famoso per i formaggi della latteria e per lo sliwovitz, un distillato di prugne.

Sutrio è un caratteristico borgo di montagna, aderente all’Associazione Borghi Autentici d’Italia, che si trova nella Valle del But. Questo borgo è molto affascinante per le sue case tradizionali in pietra e qui l’atmosfera diventa ancora più suggestiva nel periodo delle festività natalizie, quando per le vie del paese vengono allestiti presepi lignei, di ogni genere e tipo, persino a dimensione naturale. Legata alla tradizione della lavorazione del legno, la prima domenica di settembre si svolge la manifestazione “Magia del legno”. Sutrio è una piacevole destinazione per una vacanza in estate così come in inverno.

Sutrio, Carnia

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Panorama di Sutrio, in Carnia

Chi non ha sentito parlare del Monte Zoncolan, una delle tappe più famose del Giro d’Italia? La salita che da Ovaro porta in cima è tanto impegnativa che il monte è stato soprannominato “Kaiser”, ma non preoccupatevi, perché vi sono anche vie più rilassanti, quali la Funivia Ravascletto-Zoncolan in inverno e il sentiero “Gjalinar” in estate. Ravascletto è, quindi, la meta ideale per una vacanza bianca, grazie alle bellissime piste da cui è circondata, e per una vacanza attiva in estate, quando godere di bellissimi paesaggi montani, tra passeggiate e pedalate in MTB, più o meno impegnative.

Capoluogo della Val Pesarina è Prato Carnico, composto da 10 paesini e circondato da imponenti montagne dolomitiche che superano i 2.000 metri d’altezza. Una delle frazioni più conosciute è Pesariis, dove da più di quattro secoli si fabbricano orologi. Alla bellezza del luogo, si aggiunge la peculiarità di una passeggiata tra le vie di questo borgo, decorate da orologi pubblici di ogni genere, con relativa descrizione. Un itinerario unico nel suo genere, che culmina nella visita al Museo dell’Orologeria: una realtà davvero sorprendente.

Forni Avoltri è il comune più a nord del Friuli Venezia Giulia ed è famoso per il Centro Biathlon, nel quale si sono disputati numerosi eventi sportivi a livello nazionale e internazionale. Si tratta in realtà di due borghi e il nome è legato alla loro storia: i forni, in cui si fondevano i minerali estratti dal monte Avanza, e Avoltri, che fu il primo nucleo abitativo dei minatori. Numerose sono le passeggiate attraverso oasi faunistiche e laghetti alpini, fino al monte più alto del Friuli Venezia Giulia, il Coglians, così come tante sono le possibili escursioni in bici, contando anche sulle strutture ricettive del Club Bike Experience, dotate di tutti i servizi e comfort ideali per i cicloturisti.

Per una vacanza all’insegna della tranquillità immersi in un paesaggio mozzafiato, Sauris è la meta ideale, dove fare escursioni a piedi nei boschi, tra torrenti e malghe, pescare lungo i fiumi o fare canoa sull’omonimo lago. Interessanti da visitare sono il Santuario di Sant’Osvaldo a Sauris di Sotto e a Sauris di Sopra la Chiesa di San Lorenzo e il Centro Etnografico. Un’attenzione particolare merita la tipica architettura delle case, unica nel suo genere: le case in pietra e legno vengono, infatti, costruite con la tecnica block bau, ovvero con tronchi di legno sovrapposti e incastrati agli angoli. Da non perdere la degustazione del prosciutto crudo locale, un po’ affumicato, e della birra artigianale.

Forni Sopra e Forni Sotto erano una volta un unico comune, infatti le due località, che si trovano nell’alta Val Tagliamento, distano solo 8 km. Forni di Sotto è il comune più esteso della Carnia e si suppone essere già abitato in epoca pre-romana, i ruderi del castello sono ancor oggi visibili nella località detta Chiastelàt; completamente raso al suolo nel 1944 dai nazisti fu poi ricostruito conservando le fontane delle tre borgate in cui era suddiviso. Forni di Sopra, pittoresco paese di montagna con case in pietra e antiche chiese, è dominato dalle vette delle Dolomiti Friulane, che regalano paesaggi mozzafiato, ed è una delle mete sciistiche più amate dagli appassionati di sci, snowboard e ciaspole. Durante l’estate entrambe i comuni sono mete ideali per le vacanze dei walker e biker che qui possono scegliere, dopo un percorso in bici lungo i sentieri di fondovalle o un’escursione nel Parco delle Dolomiti Friulane, Patrimonio Unesco, di soggiornare nelle strutture ricettive dei Club Bike Experience e Walking Hotels Experience qualificate, attrezzate e studiate ad hoc per le loro esigenze. Inoltre, per coloro che vogliono misurare il loro coraggio con lanci nel vuoto e percorsi acrobatici sospesi tra gli alberi e molto altro, non può mancare una visita al Dolomiti Adventure Park.

La cucina della Carnia

Anche in campo gastronomico la Carnia ha un carattere distintivo rispetto al resto della regione, con la sua cucina ricca di cereali, legumi, ortaggi, erbe aromatiche, che si trovano nei boschi e nei prati di questa terra. Assolutamente da gustare sono i Cjarsòns, ravioli ripieni di ricotta, erbe e altri ingredienti come spinaci, uvetta, formaggio grattugiato, uova, spesso tendenti al dolce,, cotti in acqua bollente e conditi con burro fuso, ricotta affumicata e cannella. Squisiti sono i formaggi, come il Formadi Frant o il formaggio di malga, e i salumi, come il Prosciutto di Sauris affumicato, da abbinare alla birra artigianale locale.

Sauris, Carnia

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Il prosciutto tipico della Carnia
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I cenote più belli da vedere in Messico

Il Messico è un paese ricco di bellezze naturali da scoprire. Si può nuotare in pittoresche grotte sotterranee, fare snorkeling in acque cristalline, ed esplorare i cenote che sono alcuni dei luoghi più straordinari di questo antico paese. Che tu stia cercando l’avventura o hai semplicemente voglia di pace e tranquillità, queste meraviglie naturali sono la meta ideale.

Cosa sono i cenote

I cenote sono sistemi di grotte sotterranee che si trovano in Messico. Si formano quando l’altopiano calcareo che copre gran parte della penisola dello Yucatán in Messico viene invaso dall’acqua. L’acqua filtra attraverso piccole crepe e fessure nel calcare e, nel tempo, forma cavità che vengono riempite di acqua dolce. Queste riserve d’acqua sono spesso nascoste sotto uno spesso strato di calcare. Solo quando il soffitto di un cenote crolla, diventa visibile al mondo esterno.

I cenote sono affascinanti per la loro acqua cristallina e turchese che contrasta nettamente con la giungla circostante. Sono spesso circondati da una vegetazione lussureggiante e offrono uno sfondo pittoresco. Grazie alla loro posizione unica e all’acqua cristallina, hanno svolto un ruolo importante nella religione Maya e nella mitologia per secoli.

La mitologia dei cenote

I cenote erano luoghi sacri per i Maya ed erano considerati punti di accesso agli inferi. Eseguivano rituali e cerimonie nei cenote, facendo offerte e adorando i loro dei. Nei cenote venivano eseguiti anche sacrifici umani per placare gli dei e chiedere buoni raccolti e fertilità. Oggi non sono solo un importante sito del patrimonio culturale, ma anche una popolare destinazione turistica. I visitatori hanno l’opportunità di sperimentare l’impressionante mondo sottomarino dei cenote e nuotare o immergersi in acque cristalline. Offrono un’opportunità unica per scoprire la bellezza naturale del Messico, immergendosi nella ricca storia e nella cultura Maya. Di seguito alcuni dei migliori che vale la pena visitare.

cenote in Messico

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Un cenote da vedere in Messico

Cenote Ik Kil

Il primo cenote della nostra lista è l’imponente Cenote Ik Kil che si trova vicino a Chichen Itza, una delle rovine Maya più famose del Messico. Noto per le sue acque turchesi e trasparenti e per le radici sospese che si estendono dal soffitto fino all’acqua, qui i visitatori possono nuotare, immergersi o semplicemente godersi la bellezza dei dintorni.

Cenote Dos Ojos

Cenote Dos Ojos, che significa “due occhi”, è un paradiso per gli speleologi subacquei. Costituito da due grandi grotte con splendide formazioni sottomarine e acque cristalline, questo cenote offre ai subacquei l’opportunità di esplorare l’affascinante mondo sottomarino e ammirare la bellezza delle stalattiti.

Cenote Dzitnup

Cenote Dzitnup, noto anche come Xkeken, è una gemma nascosta vicino alla città di Valladolid. La grotta è adornata da spettacolari stalattiti e offre ai visitatori un’esperienza di nuoto unica. Le acque turchesi e la luce naturale che filtra attraverso il soffitto della grotta creano un’atmosfera magica.

Cenote Ox Bel Ha

Una delle grotte sottomarine più lunghe del mondo, Cenote Ox Bel Ha è un sogno per i subacquei esperti. Con una lunghezza di oltre 270 chilometri, offre un’esperienza indimenticabile per gli amanti dell’avventura. Qui i subacquei possono esplorare l’affascinante mondo sottomarino e vivere emozionanti incontri con la fauna selvatica.

Cenote Siete Bocas

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Cenote Siete Bocas

Cenote Siete Bocas

Il Cenote Siete Bocas si trova nella città di Puerto Morelos, a breve distanza in auto da Cancun e dall’Iberostar Selection Cancún. I visitatori possono aspettarsi una grande e profonda fontana circondata da mangrovie e giungla. La caratteristica più notevole del cenote sono sette diverse aperture o “bocas”, attraverso le quali i raggi del sole colpiscono l’acqua. Ciò fa sì che le grotte siano illuminate dalla luce del sole, offrendo un’esperienza affascinante. Il Cenote Siete Bocas è un luogo popolare per lo snorkeling, le immersioni, il nuoto e il relax.

Cenote Samula

Il Cenote Samula è un altro cenote impressionante vicino a Valladolid. Offre un’esperienza unica in quanto è illuminato da un grande foro nel soffitto che invia un raggio di luce solare nell’acqua turchese. Qui i visitatori possono nuotare, scattare foto o semplicemente godersi la bellezza dei dintorni.

Cenote Xcacel

Situato vicino alla città di Tulum, il Cenote Xcacel è una riserva naturale con una bellissima spiaggia e un cenote impressionante. Qui i visitatori possono godersi la natura incontaminata, nuotare o fare snorkeling ed esplorare la diversità del mondo sottomarino. Il Cenote Xcacel è anche un importante luogo di riproduzione per le tartarughe marine.

Cenote Suytun

Il Cenote Suytun è noto per il suo scenario impressionante. Qui, c’è una piattaforma al centro della grotta da cui i visitatori possono ammirare l’acqua cristallina. Il cenote è anche noto per il suo “effetto specchio” in cui l’acqua si riflette come uno specchio perfetto, creando un’atmosfera magica.

Cenote Ik Kil

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Cenote Ik Kil in Messico

Cenote Calavera

Il Cenote Calavera, noto anche come “Tempio della Sventura“, è un cenote avventuroso situato vicino a Tulum. È costituito da tre buchi interconnessi che offrono ai visitatori un’esperienza unica. I più coraggiosi possono saltare dalle piattaforme e tuffarsi nell’acqua cristallina, mentre altri possono ammirare i dintorni dalle rocce circostanti.

Cenote Azul

Questo cenote mozzafiato si trova a breve e bellissima distanza in auto dal centro di Playa del Carmen e dal nostro resort JOIA Paraíso by Iberostar, ed è perfetto per una gita di un giorno. Cenote Azul è un grande cenote aperto con acqua cristallina. Qui, i visitatori possono nuotare, fare snorkeling ed esplorare le grotte e le scogliere che circondano il cenote. Inoltre, ci sono diverse piattaforme da cui è possibile saltare nel cenote per un’esperienza mozzafiato piena di adrenalina. Che tu voglia rinfrescarti in una giornata calda o aumentare la frequenza cardiaca, Cenote Azul offre un’esperienza indimenticabile!

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Andorra la Vella: la capitale più alta d’Europa

Paesaggi degni di una cartolina tra montagne e foreste e un mix culturale che fonde il meglio dei suoi vicini francesi, spagnoli e catalani: siamo ad Andorra la Vella, la città più importante del Principato di Andorra. Situata all’interno della catena montuosa dei Pirenei, tra la Francia e la Spagna, con i suoi 1.023 metri d’altitudine si è guadagnata il titolo di capitale più alta d’Europa. La capitale del microstato, seppur molto frequentata d’inverno, regala molto più che impianti e resort sciistici.

A tre ore di macchina da Barcellona o Tolosa, Andorra la Vella e i suoi dintorni stanno diventando sempre più popolari anche d’estate per tutti coloro che preferiscono evitare le folle della costa spagnola a favore dell’aria fresca di montagna e dei sentieri escursionistici. Anche i ciclisti e mountain biker sono assidui frequentatori dei tratti ripidi lungo cime che raggiungono quasi i 3.000 metri di altezza (non a caso l’Andorra ospita la Coppa del Mondo di Mountain Bike).

Clima e caratteristiche del territorio

Andorra, situato a un’altitudine media di 1.890 metri sul livello del mare, vanta un paesaggio composto soprattutto da valli profonde, paesaggi glaciali e pascoli. La capitale, Andorra la Vella, si trova a un’altitudine di 1.023 metri sul livello del mare, mentre il punto più basso dello stato è il Sant Julia de Loria, vicino al confine con la Spagna, situato a un’altitudine di 840 metri sul livello del mare. La variazione di altitudine influisce notevolmente sul clima del Paese quindi, se state organizzando un viaggio e vi state domandando come preparare la valigia, tenete in considerazione questo fattore.

Il clima di Andorra la Vella è montano: da novembre ad aprile sono previste nevicate, mentre durante l’estate le giornate sono calde e ideali per trascorrere le giornate all’aria aperta. I mesi con le temperature massime medie più elevate sono giugno, luglio, agosto e settembre, mentre maggio e giugno sono considerati i mesi più piovosi. Grazie alle caratteristiche del territorio, Andorra custodisce luoghi splendidi riconosciuti come Patrimonio UNESCO come la Valle di Madriu-Perafita-Claror, dove potrete ammirare resti archeologici e specie rare e in pericolo di estinzione.

Considerata la sua altitudine, il settanta per cento dei turisti viene qui durante la stagione invernale per sciare, rendendo questa tipologia di turismo uno dei motori economici più importanti non solo ad Andorra la Vella, ma in tutto il Paese.

Destinazione sciistica d’eccellenza

Essendo la capitale più alta d’Europa, offre il clima alpino perfetto per chi è alla ricerca di una destinazione sciistica d’eccellenza dove trascorrere le vacanze. Una delle stazioni più belle e visitate si trova proprio a 6 chilometri dalla città: la stazione sciistica di Grandvalira vanta ben 210 chilometri di piste con neve programmata per 193 chilometri, 67 impianti di risalita e 118 piste con diversi livelli di difficoltà.

Non solo per gli appassionati di sport, Andorra la Vella in inverno è la destinazione perfetta anche per chi ama il Natale. La città viene decorata con luci gioiose e tra le sue strade risuonano musiche natalizie che provengono dai diversi mercatini, mentre sui tetti delle case tutto si riveste di bianco rendendo il tutto ancora più speciale.

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A Fieracavalli scopri il territorio dall’alto di una sella

Fieracavalli, la manifestazione più importante del panorama equestre internazionale, da 126 anni è un’occasione unica per condividere la passione per il cavallo, ma anche per scoprire attraverso di esso – secolare ambasciatore del territorio – la bellezza e la varietà del paesaggio italiano. Dal lancio della prima guida Italia a Cavallo in collaborazione con il Touring Club Italiano nel 2015, infatti, la manifestazione non ha mai smesso di impegnarsi nella diffusione dell’equiturismo: un tipo di turismo equestre, lento, green e che permette di conoscere luoghi incredibili da una prospettiva completamente nuova.

Questo settore – che unisce cavallo, natura ed enogastronomia – conta, nel nostro Paese, quasi 3 milioni di cavalieri appassionati che, ogni anno, percorrono gli oltre 7mila chilometri di ippovie registrate: da quella più alta sul Monte Baldo (2.059 metri di altitudine) a quella più lunga d’Europa che attraversa il Gran Sasso e i monti della Laga (560km), fino all’equivia dei Forti, voluta fortemente da Fieracavalli e dal Comune di Verona per riuscire a portare il cavallo all’interno della città che ha dato i natali alla rassegna.

una ripresa di persone a cavallo durante Fieracavalli

Fonte: Fieracavalli

Fieracavalli, a Verona dal 7 al 10 novembre 2024

Gli itinerari unici di Fieracavalli 2024

Composta da tre itinerari differenti, l’equivia dei Forti unisce le mura scaligere delle Torricelle e la dorsale urbana dei bastioni, collegando idealmente tutti i luoghi dove sorgevano i forti di origine asburgica della città, così da proporre percorsi in grado di far conoscere al meglio, e attraverso nuovi punti di osservazione, il territorio e il patrimonio storico-culturale della città di Verona. Nel percorso di pianura, i 4 forti di Parona, Chievo, Lugagnano e Gisella sono uniti da una linea lunga 15,3 km per 3,5 ore di tempo di percorrenza, mentre nel percorso di collina, il viaggio a cavallo unisce i 3 forti di San Mattia, San Leonardo (oggi Santuario della Madonna di Lourdes) e il Forte Santa Sofia per 20 km e circa tre ore di percorrenza. Questi due tracciati si aggiungono all’Equivia Urbana – inaugurata a Fieracavalli nel 2019 – che si estende per circa 14,6 km, dai bastioni di San Zeno, Castel Vecchio e Piazza Bra, seguendo la riva del fiume. Punto di partenza di tutti e tre gli itinerari è Corte Molon – cuore operativo dei progetti di equiturismo e ippoterapia di Fieracavalli – che mette a disposizione, anche per i cavalieri indipendenti, parcheggi per i mezzi degli escursionisti e tutto l’occorrente per la cura dei loro cavalli.

una ripresa di persone a cavallo durante Fieracavalli

Fonte: Fieracavalli

Fieracavalli, a Verona dal 7 al 10 novembre 2024

L’ippovia dei Forti riesce così non solo nell’intento di collegare il parco dell’Adige con il Parco delle mura – rendendo finalmente Verona una città sempre più a misura di cavallo – ma anche ad unire idealmente il ricco palinsesto di eventi e appuntamenti dedicati al territorio che si snodano nei padiglioni di Fieracavalli con la città patrimonio mondiale UNESCO e sede della manifestazione da ben 126 anni.

Proprio all’interno del Padiglione 4 di Fieracavalli, infatti, sarà possibile scoprire il grande spazio dedicato al Salone del Turismo Rurale e dei Prodotti Tipici. Qui non solo si potranno trovare consigli per il prossimo viaggio a cavallo da parte di esperti di turismo, associazioni agricole e pro loco – pronte a suggerire le più belle destinazioni rurali italiane da visitare – ma si potranno anche scoprire le storie più autentiche del territorio italiano attraverso le eccellenze eno-gastronomiche dei migliori produttori del nostro Paese. Una vera e propria vetrina di tipicità regionali che offrirà ai visitatori un viaggio immersivo nelle migliori tradizioni culinarie italiane, così da comprendere e conoscere più a fondo l’incredibile biodiversità che ci contraddistingue.

L’appuntamento per scoprire il territorio italiano dall’alto di una sella è a Fieracavalli, a Verona dal 7 al 10 novembre 2024.

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Come trascorrere una vacanza gratuita a Muscat

Avete mai sognato di fare un viaggio in Oman? Se così fosse la cosa non ci sorprenderebbe affatto, perché questo Paese della Penisola araba si fa amare per il suo territorio desertico impreziosito da bellissime oasi e anche per la sua lunga storia di cui ancora si possono ammirare le tracce. E la sua suggestiva Capitale, Muscat, è una meta imperdibile in quanto città del mare e dell’arte, ma anche per il fatto che è una delle località più antiche del Medio Oriente (è sta fondata oltre 900 anni fa). Il viaggio in Oman, quindi, non può che partire da qui e la buona notizia è che ora è possibile farci persino una vacanza (quasi) gratis.

Oman Air regala una notte a Muscat (e non solo)

È possibile passare una notte gratis a Muscat grazie a Oman Air, compagnia di bandiera del Sultanato dell’Oman, che in collaborazione con il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo omanita ha lanciato un’iniziativa per cui si può soggiornare una notte in hotel della città senza pagare, a patto che si viaggi in Premium. Ma niente paura, perché sono previste agevolazioni anche per chi sceglie l’Economy: si può usufruire di due notti al prezzo di una.

Una promozione speciale in programma fino al 30 novembre 2024 e che permette di avere accesso a sconti esclusivi sui tour, noleggio auto e altri servizi, per esplorare Muscat e i suoi dintorni. L’autunno, tra l’altro, è probabilmente la stagione migliore per viaggiare in Oman, poiché il clima più dolce consente di compiere un’esplorazione più piacevole e consapevole.

Per usufruire di questa iniziativa occorre essere in possesso di un biglietto di andata e ritorno per qualsiasi destinazione della rete di Oman Air che preveda, però, un transito a Muscat. Il viaggiatore deve solo compilare il modulo di richiesta online per approfittare di un soggiorno gratuito in hotel. È bene sapere, tuttavia, che è previsto un massimo di uno scalo per ogni biglietto di andata e ritorno.

Scalo a Muscat, cosa vedere

Il fascino di Muscat è certamente indiscutibile, ma facendoci semplicemente scalo è più che fondamentale selezionare con cura le cose da visitare in questa peculiare città. Da non perdere assolutamente sono:

  • La Corniche di Muttrah: qui si può fare una rilassante passeggiata ammirando i palazzi, i locali, le moschee e perdersi anche tra i vicoli intricati del suq del pesce, organizzato all’interno di un’edificio con arcate che si aprono sul mare e che permettono di osservare la quotidianità del popolo, quella in cui pescatori scaricano e vendono il pesce appena pescato;
  • Suq di Muttrah: ideale per gli amanti dello shopping ma anche per coloro che vogliono osservare più da vicino la vita omanita di tutti i giorni, fra spezie, gioielli, tappeti, vestiti, oggetti di antiquariato e molto altro ancora;
  • Al Alam Royal Palace: il Palazzo Reale costruito nel 1972 e visibile dalla piazza antistante sulla quale si affacciano vari edifici governativi e il Museo nazionale dell’Oman. Oggi è la residenza ufficiale dell’attuale Sultano dell’Oman;
  • Grande Moschea del Sultano Qaboos: è la terza più grande del mondo ed è consentito l’ingresso ai non musulmani. Si tratta di un gioiello dell’architettura moderna islamica che è stata persino definita dal “Telegraph” come una delle più belle del mondo;
  • Il Museo Nazionale: con armi tradizionali, gioielli, costumi, ceramiche omanite e numerose scatole decorate;
  • I due Forti: il Forte al Jalali è oggi un museo che racconta la storia del Paese, mentre il Forte Al Mirani può essere ammirato solo dall’esterno in quanto non aperto ai visitatori;
  • Bait Al Zubair: perfetto per conoscere la storia e la cultura tradizionale dell’Oman poiché è la casa della famiglia Zubair;
  • Royal Opera House: uno dei punti di riferimento culturali più iconici della città e dell’intero Medio Oriente. Anche questo edificio è un capolavoro architettonico con interni a dir poco mozzafiato;
  • Spiaggia di Muscat: ben attrezzata e molto frequentata dai locali. Spettacolare è il momento del tramonto.
Grande Moschea del Sultano Qabus, Oman

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Un angolo della Grande Moschea del Sultano Qabus