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È questa la meta più green del mondo

L’11 aprile a Milano si è tenuta, in occasione della Borsa Internazionale del Turismo, la decima edizione del GIST Green Travel Award 2022, ambito riconoscimento che premia le eccellenze del Turismo Sostenibile e Responsabile del Gruppo Italiano Stampa Turistica.

È destinato alle migliori realtà della ricettività turistica, così come delineate dalla “Carta europea del turismo sostenibile e responsabile”, divise in 7 categorie e un Premio Speciale: Best Green Destination italiana, Best Green Destination estera, Best Green Tour Operator, Best Green Family Hotel, Best Green Accomodation Italia, Best Green Accomodation Estero, Best Bio Spa, Premio Blu, Menzione d’onore Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030), coordinato da IOC-UNESCO.

Per il 2022, le Seychelles salgono sul podio per la categoria “Menzione d’onore Decennio del Mare”: il Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile ha l’obiettivo di mobilitare i governi, la comunità scientifica, il settore privato e la società civile attorno a un programma comune di innovazione tecnologica e di ricerca.

Padrino del Green Travel Award 2022, è stato Marco Maccarini, conduttore e autore tv, speaker radiofonico nonché appassionato di outdoor e cammini.

Le Seychelles, virtuoso esempio di sostenibilità

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L’isola di Mahe, Seychelles

L’ambito riconoscimento va alle Seychelles in quanto sono uno degli esempi di maggior successo per quanto riguarda la tutela e la conservazione di un ecosistema fragile e unico e della propria cultura, grazie a un’attenta Strategia di Sviluppo Sostenibile.

La politica di sviluppo eco-sostenibile messa in atto dalle Seychelles, infatti, mira a preservare la biodiversità e, al contempo, mette in campo un turismo controllato al fine di evitare un impatto negativo sull’ecosistema con il divieto di costruire nuovi hotel (oltre a quelli approvati) ed evitando il sovraffollamento.

Le pratiche virtuose adottate in questo splendido angolo di paradiso hanno consentito alle Seychelles di diventare uno dei 25 Biodiversity Hotspots di tutto il mondo: basti pensare che ben il 43% del loro territorio è Riserva Naturale o Parco Nazionale grazie a una flora e fauna uniche (vi sono circa 1000 specie endemiche), una grande varietà di ambienti naturali e foreste incontaminate, 2 siti Patrimonio UNESCO e una vasta scelta di attività eco-turistiche quali, ad esempio, bird watching, trekking, cicloturismo, immersioni e snorkeling.

Un riconoscimento che premia l’impegno del magnifico arcipelago

Il Gist ha premiato le Seychelles per i 5 pilastri legati alla sostenibilità:

  • Reduce, Reuse, Recycle
  • Protect Wildlife – Flora & Fauna
  • Reduce Water Consumption
  • Enercy Conservation
  • Local Care & Fair Trade

Siamo onorati di ricevere questo premio così ambito e orgogliosi di vedere che tutti gli sforzi e le pratiche attuate alle Seychelles siano apprezzate e riconosciute come un impegno costante per salvaguardare l’ambiente da tutto il mondo” questo il commento di Danielle Di Gianvito Marketing Representative di Tourism Seychelles in Italia.

L’impegno del magnifico arcipelago nei confronti dell’ambiente è concreto e continuo: di recente è stato introdotto il divieto per la raccolta delle uova di sterna fuligginosa, una delle misure attuate dal Ministero dell’Ambiente per garantire che la popolazione di rondini di mare delle Seychelles si riprenda.

Ma non soltanto: di valore è la battaglia per la salvaguardia della tradizionale danza “moutya“, riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio Culturale.

Le Seychelles sono state il primo Paese al mondo a includere nella propria Costituzione il principio della conservazione ambientale: le comunità locali dipendono dalla persistenza di un ecosistema marino sano e prospero e lo sviluppo sostenibile del turismo può contribuire a migliorare la salute dell’ecosistema.

seychelles

Paradisiaca spiaggia alle Seychelles

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Turismo sostenibile in Italia: lo studio che rivela come siamo messi

Per turismo sostenibile si intende quel tipo di viaggio che rispetta l’ambiente e i paesaggi, valorizzandoli e contribuendo alla loro tutela. In sostanza, si passa da un luogo all’altro ma aiutando a ridurre le emissioni di CO2 e rallentando, di conseguenza, il cambiamento climatico. Ma come siamo messi in Italia al riguardo?

Italia e turismo sostenibile: com’è la situazione

Ve lo sveliamo subito: l’Italia è abbastanza sostenibile, ma si potrebbe fare molto di più. O almeno questo è quello che emerge da un sondaggio commissionato dalla piattaforma di prenotazione viaggi Omio e realizzato da YouGov, che ha chiesto agli italiani di autovalutarsi in ambito di sostenibilità.

Nel dettaglio: la maggior parte degli intervistati in Italia si considera abbastanza consapevole sulle tematiche ambientali, mentre uno su cinque pensa di poter fare di più. A rappresentare gli ostacoli principali per una maggiore sostenibilità sono costo, opzioni di viaggio e durata dello stesso.

Cosa svela lo studio sul turismo sostenibile in Italia

Più della metà (63%) del campione preso in esame considera il proprio comportamento quotidiano abbastanza sostenibile, ma vede anche ulteriori possibilità per agire in modo più consapevole in materia di rispetto dell’ambiente. Il 17% si ritiene già molto sostenibile e non vede la necessità di migliorarsi ulteriormente.

Quasi un intervistato su cinque del nostro Paese, ossia il 15% del campione, ritiene, invece, di non fare ancora abbastanza. Ad essere particolarmente critica è la generazione dei Fridays for Future: una persona su cinque (21%) di coloro che hanno tra i 18 e i 24 anni afferma di non adottare un approccio sufficientemente sostenibile.

I risultati dimostrano che gli italiani hanno a cuore il tema della sostenibilità. Di tutto il campione, solamente il 2% degli intervistati non è interessato ma, allo stesso tempo, vorrebbe fare di più.

Non è finita. Un italiano su cinque , infatti, è convinto di poter viaggiare in modo più green, anche tramite mezzi “più lenti” come treno e autobus. A questo proposito vi avevamo già parlato di tutti i (numerosi) vantaggi di viaggiare su rotaie.

Tra questi, il 4% ritiene che rinunciare ai viaggi in aereo a favore di spostamenti in treno e autobus sia una possibile soluzione per agire in modo più sostenibile, mentre per il 17% utilizzare mezzi pubblici e bicicletta può avere un impatto significativo sull’ambiente.

Questo perché un terzo degli italiani considera che gli spostamenti in aereo e in nave non siano sostenibili. Il 33% degli intervistati presi in esame in questo studio pensa che treni e autobus siano delle alternative valide, mentre il 27% ritiene che si dovrebbero proprio evitare i viaggi in aereo (15%) e le crociere (12%).

Inoltre, per il 17% degli intervistati compensare le emissioni di CO2 derivanti dai viaggi aerei conta come viaggio sostenibile; mentre il 32% ritiene che viaggiare più rispettoso corrisponda a compensare più CO2 per l’intero viaggio di quanta se ne consumi in totale.

È bene sapere che, in ogni caso, viaggiare in modo sostenibile non significa solamente utilizzare mezzi eco-friendly: il 37% ritiene importante anche la quantità di rifiuti da imballaggio prodotti nel luogo in cui si trova, mentre il 23% cerca di prediligere alloggi sostenibili.

Quasi la metà (48%) degli intervistati sostiene che utilizzare prodotti riciclati durante i propri spostamenti possa contribuire al benessere del pianeta: il 12% considera i prodotti realizzati in modo davvero sostenibile una valida opzione. Importanti anche le scelte alimentari: per il 10% consumare cibi vegetariani o vegani è l’aspetto più rilevante della vita quotidiana per agire in modo più sostenibile.

Il 41% degli intervistati riscontra difficoltà soprattutto nel prezzo e desidererebbe avere a disposizione alternative di viaggio sostenibili più economiche o, comunque, di egual costo. Per quasi una persona su 5 (19%), anche i biglietti degli autobus e dei treni sono troppo costosi per preferire questi mezzi di trasporto ai viaggi in aereo o in nave.

Mentre più di un terzo, corrispondente al 35% del campione, sottolinea la mancanza di opzioni e di informazioni sulle alternative di viaggio sostenibili, tra cui collegamenti veloci in autobus e in treno. Un numero di persone che aumenta se si considerano le fasce più giovani: il 45% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni pensa di non avere alternative. Un terzo (34%) vorrebbe più informazioni su come viaggiare in modo più sostenibile.

Oltre al costo, anche il tempo è un fattore da non sottovalutare: un intervistato su tre (32%) considera l’autobus e il treno come mezzi poco veloci, mentre il 37% ritiene che questi mezzi non garantiscano la stessa flessibilità che si ha in auto.

Insomma, le premesse nel nostro Paese sono buone. Occorre, però, lavorare di più su tutti i fronti, non solo dal punto di vista del viaggiatore.