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Dopo anni di abbandono, rinasce il Cammino di San Filippo Neri

Il Cammino di San Filippo Neri è un lungo percorso a piedi nel Basso Lazio che negli anni è stato considerato un itinerario religioso molto importante. Si sviluppa da Cassino a Gaeta, permettendo a chi lo percorre di godere di un paesaggio naturale suggestivo e di entrare in contatto con la propria spiritualità. Antichi borghi, sentieri intriganti e una natura florida accolgono in un’atmosfera evocativa, ricordando i viaggi di San Filippo Neri dal 1532 al 1534.

Le tappe del Cammino di San Filippo Neri

Sette tappe organizzate su un percorso di 120 km possono essere raggiunte a piedi, in bicicletta o a cavallo, partendo da Cassino all’ombra del monastero più importante del mondo, passando per i fiumi Gari e Garigliano e i centri storici di S.Angelo e S. Ambrogio.

  • Da Cassino a S.Ambrogio: la prima tappa del Cammino permette di godersi il paesaggio senza particolari difficoltà. Ai confini con la Campania si percorre un paesaggio agreste, fluviale e con vari monumenti delle Quattro Battaglie di Cassino come patrimonio storico culturale.
  • Da S.Ambrogio a S.Andrea: seconda tappa dopo circa 9,8 km con un percorso pianeggiante che costeggia la sponda destra del fiume Garigliano, raggiungendo la zona di Bosco d’Olmi ai confini con la provincia di Latina. Colline e monti anticipano la Fonte di Salomone da cui è possibile bere acqua fresca e notare una fauna affascinante come il Gruccione, la Nitticora e la tartaruga acquatica autoctona nota come la Testuggine Palustre Europea. Per chi ha interesse per la geologia questa zona offre alcune formazioni piroclastiche tufacee, residue delle eruzioni del vulcano di Roccamonfina.
  • Da S. Andrea a Madonna del Piano: terza tappa dove il cammino si fa più impegnativo con un paesaggio carsico Agro Silvo pastorale di interesse storico. Si sale dai 100m di Bosco d’Olmi a quasi 700 metri del Valico di Vallaurea e, aggirando il Monte Maio, si arriva a un punto panoramico molto suggestivo sul Mar Tirreno.
  • Da Madonna del Piano ad Esperia: risalendo le pendici del Monte Fammera in un paesaggio mediterraneo passando di fianco alla chiesa di Correano. Dal Colle Bastia si prosegue tra saliscendi fino all’antica Roccaguglielma.
  • Da Esperia a Filetto: la più difficile del cammino con un punto panoramico sul golfo di Gaeta e di Napoli, il Vesuvio, le Isole Partenopee e le Isole Ponziane.
  • Da Filetto a Madonna della Civita: la sesta tappa con un paesaggio montano, carsico e agro silvo pastorale che parte dal rifugio di Acquaviva per attraversare i monti della parte centrale del parco regionale degli Aurunci. Potrebbe esserci bisogno di pernottare all’ostello Ossigeno presso il passo S.Nicola ma in 16km si raggiunge il Santuario della Madonna della Civita.
  • Dal Santuario alla Montagna spaccata di Gaeta: molti affacci sul litorale regalano panorami da non perdere prima di scendere alla Piana di Serapo e aver raggiunto la destinazione finale. Un’epigrafe marmorea nei pressi del Santuario della Madonna della Civita testimonia il passaggio del santo della gioia nel 1532 ed è una tappa obbligata per chi vuole intraprendere questo percorso anche a livello spirituale e religioso.

Chi era Filippo Neri

Nel 1532 Filippo Neri arrivò a Cassino che all’epoca era noto come San Germano, e doveva prendere in gestione un negozio dal cugino. Fiorentino di origine, si trasferì molto giovane a Roma e un richiamo spirituale stravolse la sua vita per sempre. Il futuro santo iniziò a frequentare l’Abbazia di Montecassino per poi incamminarsi verso una piccola cappella dedicata al santo Crocifisso a picco sul mare, presso il santuario della Montagna Spaccata di Gaeta.

Neri fu beatificato nel 1615 e poi fu proclamato Papa Gregorio XV nel 1622. La sua vita sacra non fu contemplativa, ma attiva, poichè egli amava stare in mezzo alla gente e vivere il mondo per cercare di cambiarlo e lavorare per un futuro migliore. Radunò alcuni ragazzi di strada per avvicinarli alla chiesa facendoli divertire con la musica e giochi, creando un oratorio che nel 1575 divenne una vera congregazione. Il suo carattere spensierato e simpatico gli fece guadagnare il soprannome di “santo della gioia”. Il Cammino che ancora oggi viene fatto da alcuni pellegrini e amanti del trekking ripercorre il percorso di fede e impegno del santo.

Cassino

Fonte: iStock

Il convento benedettino di Cassino

La rinascita del Cammino di San Filippo Neri

Da qualche tempo alcuni tratti del Cammino di San Filippo Neri non erano considerati molto sicuri, come l’area della vecchia ferrovia vicino Gaeta. Pertanto alcuni cittadini volontari hanno cercato di rimediare, lavorando insieme, per riportare il percorso al suo antico splendore. L’Associazione Amici del Cammino di San Filippo Neri ha promosso alcuni lavori di ripulitura del sentiero e molte persone hanno dato una mano in nome di un senso civico e del desiderio di far tornare quel cammino piacevole e sereno.

Un’intera giornata ha permesso di ripulire la zona e renderla sicura come una volta, eliminando sacchi di rifiuti, materassi e pneumatici che erano stati parcheggiati nei dintorni. Tutto il materiale di scarto raccolto è stato portato all’isola ecologica di Gaeta per smaltirlo nel modo giusto e far rinascere il Cammino di San Filippo Neri per tutti. Le condizioni meteorologiche, la semplice usura del tempo o l’incuranza dell’essere umano possono danneggiare alcuni itinerari naturalistici e la manutenzione di questi luoghi non è sempre automatica e sotto la responsabilità di qualche ente in particolare. Pertanto il lavoro dei volontari è fondamentale per non perdere alcune tradizioni e permettere anche alle nuove generazioni di provare l’emozione di un cammino come questo, da fare da soli o in compagnia.

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Perché Santiago di Compostela è la meta top per questo Natale

Non è solo l’ultima tappa di uno dei cammini più famosi ed emozionanti al mondo, il Cammino di Santiago, ma anche una città dalle architetture splendide, come la cattedrale barocca, e da una gastronomia in continua innovazione in grado di conquistare ogni palato. Se non l’avete mai presa in considerazione e state cercando una meta natalizia alternativa, Santiago di Compostela potrebbe fare al caso vostro, soprattutto grazie all’offerta proposta dalla compagnia Vueling.

A partire dal 24 dicembre 2024 fino al 7 gennaio 2025, Vueling, parte del gruppo IAG, riattiverà la sua rotta con voli che collegano Roma Fiumicino a Santiago di Compostela. I biglietti sono già disponibili sul sito ufficiale della compagnia con collegamenti frequenti e tariffe competitive. Ora vi manca solo pianificare l’itinerario perfetto: a questo ci pensiamo noi con qualche consiglio su come trascorrere le vacanze in questa meta top per il Natale.

Santiago di Compostela a Natale

Perché sfruttare l’offerta e scegliere Santiago di Compostela per Natale? Questa città della Spagna, capitale della Galizia, durante il periodo delle feste diventa ancora più magica grazie all’atmosfera creata dalle decorazioni che arricchiscono il centro storico Patrimonio UNESCO. Oltre a passeggiare tra le strade strette e acciottolate, piene di vita in questo mese dell’anno e di botteghe artigiane dove acquistare souvenir e idee regalo davvero speciali, potrete perdervi tra gli stand dei mercatini natalizi.

Il Mercatino Nadal, situato in Plaza de Quintana, offre un’ampia selezione di prodotti artigianali galiziani, dalla ceramica e pelletteria ai tessuti e ai gioielli, oltre che una ricca varietà di spettacoli musicali dal vivo, laboratori e attività per tutte le età. Durante il periodo natalizio, inoltre, Santiago di Compostela ospita una serie di presepi e mostre in tutta la città. Da non perdere è sicuramente il Presepe Monumentale installato in Plaza de Cervantes, dove troverete una ricostruzione su larga scala della Natività circondata da luci e decorazioni natalizie, oppure la mostra dedicata alle decorazioni natalizie tradizionali galiziane.

Atmosfera spirituale e specialità gastronomiche

Santiago di Compostela è famosa soprattutto per il cammino che, ogni anno, attira sempre più pellegrini provenienti da tutto il mondo, armati di zaino, stick e conchiglie. L’atmosfera spirituale, seppur si possa respirare in ogni periodo dell’anno, diventa ancora più profonda durante le feste. La Misa del Gallo (Messa del Pellegrino), una delle tradizioni più radicate nella cultura galiziana, organizzata tutti i giorni alle 12:00, il giorno di Natale viene celebrata a mezzanotte.

A Santiago di Compostela questa messa assume un significato speciale considerata l’importanza religiosa e spirituale che la città riveste per i pellegrini. Assistere alla Messa di Mezzanotte nella Cattedrale di Santiago, quindi, rappresenta un’esperienza unica che vi permetterà di vivere la spiritualità e l’emozione del periodo in un ambiente ricco di storia e simbolismo.

Non solo spiritualità, un viaggio in Galizia non si può dir completo senza aver provato alcune delle sue specialità. Tra i piatti tipici da provare consigliamo il pulpo a la gallega, servito solitamente come tapas, l’empanada, una sorta di torta ripiena con varie farciture, i peperoni Padrón e il lacón con cime di rapa. Infine, accompagnate i vostri pasti festivi con i deliziosi vini galiziani, in particolare l’Albariño.

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Cammino di Santiago breve: francese, inglese e portoghese

Quante volte si è sentito di parlare del Cammino di Santiago, soprattutto in questi ultimi anni quando la voglia di cambiare e di essere liberi è sempre più viva? Si tratta di un percorso che fin dal Medioevo ha attratto diversi milioni di pellegrini provenienti da tutta Europa e non solo. Per arrivare a destinazione si devono attraversare i territori di Francia e Spagna, per sentieri che alla fine portano alla cattedrale di Santiago de Compostela. Qui, secondo la tradizione cristiana, vengono custodite le reliquie di San Giacomo il Maggiore, uno degli apostoli di Gesù.

Questo itinerario oggi attira ed affascina viaggiatori provenienti da tutto il mondo, spinti da motivazioni che spesso vanno ben oltre la semplice fede religiosa. C’è chi sceglie di vivere questa esperienza con lo scopo di provare una ricerca interiore, chi, invece, vuole trovare pace e serenità, o, ancora, chi vuole sfidare sé stesso, sia dal punto di vista fisico, che mentale.

È innegabile quanto percorrere il Cammino di Santiago per tutta la sua lunghezza, possa rappresentare una sfida troppo impegnativa, soprattutto per chi non ha troppo tempo a disposizione o, semplicemente, non si sente pronto dal punto di vista fisico. Esiste, però, una soluzione. Anzi, ci sono diverse soluzioni che permettono di vivere ugualmente l’esperienza del pellegrinaggio. Si tratta del Cammino Francese breve, il Cammino Inglese ed il Cammino Portoghese. Ognuno di questi percorsi ha delle caratteristiche importanti, che lo contraddistinguono: scopriamole insieme.

Il Cammino Francese breve: da Sarria a Santiago

Il Cammino Francese breve è probabilmente il percorso più conosciuto e battuto del Cammino di Santiago. L’itinerario completo del cammino inizia dai Pirenei, per arrivare fino a Santiago de Compostela e per una lunghezza totale di circa 800 chilometri. Tuttavia, l’opzione di partire da Sarria è una valida ipotesi per chi vuole giungere a Compostela con poco tempo a disposizione o non vuole percorrere interamente il percorso.

Partire da Sarria è una delle scelte più popolari e vuol dire intraprendere l’ultimo tratto del Cammino Francese, partecipando ad un’esperienza autentica, tra paesaggi rurali e villaggi medievali. Tutto questo senza la necessità di sottoporsi ad una preparazione fisica intensa, come quella che sarebbe necessaria per l’intero cammino. Il Cammino Francese breve consente ai pellegrini di ottenere il Certificato di completamento del Cammino, in quanto supera la soglia minima dei 100 chilometri da percorrere a piedi.

Lungo questo percorso si attraversano tappe e luoghi incantevoli. Ad esempio, Portomarin, un villaggio medievale che venne trasferito pietra per pietra a causa della costruzione di una diga, oppure Melide ed Arzúa, famose per i loro prodotti enogastronomici. Si tratta di un percorso a stretto contatto con la natura, attraverso foreste di eucalipto, campi coltivati ed antiche strade romane, per un’immersione totale nella cultura e nelle tradizioni della regione della Galizia.

Tre pellegrini percorrono il Cammino di Santiago immersi nella natura e lungo un percorso di terra e ghiaia

Fonte: iStock

Tre pellegrini lungo il Cammino di Santiago

Il Cammino Inglese: da Ferrol a Santiago

Si tratta di un cammino meno conosciuto rispetto al Cammino Francese breve. Il Cammino Inglese ha origini che risalgono al movimento dei pellegrini britannici e scandinavi che, giungendo via mare, sbarcavano nei porti settentrionali della Spagna, per poi proseguire a piedi verso la città di Santiago e la sua cattedrale.

Questo percorso inizia a Ferrol, o, in alternativa, a La Coruña. La prima alternativa è probabilmente quella più popolare per questo tratto e comporta un percorso totale verso Santiago di circa 120 chilometri. Si tratta di una delle caratteristiche che identificano questa parte del Cammino come meno impegnativa ed accessibile, grazie anche ai suoi dislivelli moderati e la lunghezza contenuta.

Le tappe che caratterizzano il Cammino Inglese, lungo la costa, sono Miño, ad esempio, famosa per le spiagge, ma anche Pontedeume, con il suo famoso ponte di epoca medievale ancora perfettamente conservato. Questo contrasto storico e culturale con la pace della natura dei territori della Galizia è una delle peculiarità più affascinanti di questo cammino, che si aggiunge come ulteriore elemento di piacere al viaggio.

Il Cammino Portoghese: da Tui a Santiago

Infine, una terza alternativo al completo Cammino di Santiago, è il Cammino Portoghese, che parte da Tui, in Portogallo, verso Santiago de Compostela. Camminare lungo questo percorso consente di vivere un’esperienza molto profonda, soprattutto dal punto di vista culturale e spirituale. Il percorso completo parte da Lisbona, ma questa è una variante molto amata, permettendo ai pellegrini di partire direttamente dal confine tra Portogallo e Spagna.

Il Cammino Portoghese attraversa la Galizia meridionale ed offre una diversa varietà di paesaggi. Ad esempio, si passa da fiumi a foreste, attraverso piccoli villaggi rurali e numerose città storiche. Una delle tappe degne di nota è soprattutto la Chiesa della Madonna Pellegrina a Pontevedra, costruita nel lontano Diciottesimo secolo proprio in onore dei pellegrini in cammino verso Santiago.

Tra le tappe più significative e degne di nota del Cammino Portoghese si ricordano O Porriño, famoso centro cittadino per gli edifici tradizionali costruiti con il granito rosa, Caldas de Reis, località famosa per le sue terme, e la famosa Padron, il luogo in cui, secondo la leggenda, venne portato il corpo di San Giacomo via mare.

Quale cammino breve scegliere?

La scelta del cammino dipende da diversi fattori. Si deve tenere in considerazione, infatti, il tempo a disposizione, la preparazione fisica e le motivazioni personali che spingono il pellegrino ad intraprendere il percorso. Il Cammino Francese breve, ad esempio, è perfetto per chi desidera vivere l’essenza del pellegrinaggio verso Compostela, grazie anche alla tradizione che lo accompagna. Il Cammino Inglese, invece, è l’ideale per chi è alla ricerca di un percorso sicuramente più breve, ma allo stesso tempo ricco di storia e paesaggi unici. Mentre, il Cammino Portoghese offre una perfetta combinazione tra spiritualità e natura, rimanendo affascinati dal passaggio del confine tra Portogallo e Spagna.

Ognuno di questi percorsi più brevi rappresenta un modo unico per vivere l’esperienza del Cammino di Santiago, con la viva consapevolezza che l’arrivo a destinazione e la vista della Cattedrale di Santiago de Compostela sarà un traguardo indimenticabile, che resta per sempre nel cuore di chi percorre il pellegrinaggio.

Arrivo di un pellegrino davanti la Cattedrale di Santiago de Compostela, dopo aver concluso il Cammino di Santiago

Fonte: iStock

Pellegrino che ha concluso il Cammino di Santiago

Consigli pratici per il pellegrinaggio

Negli ultimi anni la percorrenza del Cammino di Santiago ha visto un incremento esponenziale di pellegrini, dovuto alla sua maggiore popolarità sui diversi canali social ed online, ma anche grazie alla crescente accessibilità di sempre più infrastrutture lungo questi percorsi.

Nonostante ciò bisogna tenere in considerazione il fatto che percorrere questi cammini non sia assolutamente facile. Per arrivare a destinazione bisogna essere ben preparati fisicamente: è necessaria, infatti, una grande resistenza per trasportare, anche per queste distanze più brevi, il proprio zaino. Un buon allenamento, soprattutto nelle settimane precedenti, può davvero fare la differenza. Inoltre, è consigliabile organizzare i propri spostamenti con estrema cura ed attenzione, soprattutto nei mesi tra maggio e settembre, che rappresentano il periodo di alta stagione.

Il Cammino di Santiago è un’esperienza che va vissuta a pieno e che rappresenta, qualsiasi sia la sua lunghezza, un’esperienza unica ed indimenticabile, che sia esso percorso per motivi di fede o spiritualità, ma anche come sfida personale.

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Giubileo 2025: quando inizia e gli appuntamenti da non perdere

Roma si appresta a ospitare uno dei suoi eventi più importanti. Il Giubileo, l’Anno Santo che il Papa convoca periodicamente dal 1300 e che segna una tappa importante per la Chiesa Cattolica, comincerà ufficialmente il 24 dicembre 2024 e terminerà un anno dopo, il 14 dicembre 2025. Si tratta di un evento molto grande che prevede l’arrivo di oltre 30 milioni di pellegrini. I fedeli, provenienti da tutto il mondo, avranno l’opportunità di ricevere indulgenze e di partecipare a tutta una serie di celebrazioni e riti spirituali.

Per la Chiesa Cattolica, infatti, il Giubileo rappresenta l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale. Chiamato anche Anno Santo, è il periodo durante il quale il Papa concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che si recano a Roma e compiono particolari pratiche religiose. Il tema di quest’anno sacro sarà “Pellegrini di Speranza”, com’è stato annunciato nella Bolla di indizione pubblicata lo scorso maggio.

Scopriamo insieme il Giubileo, da una breve storia dell’evento agli appuntamenti e ai luoghi più importanti.

Breve storia del Giubileo

Il primo Giubileo della storia cattolica fu proclamato nel 1300 da Papa Bonifacio VIII: è in questa occasione che venne concessa per la prima volta l’indulgenza plenaria ai fedeli che avessero fatto visita alla Basilica di San Pietro. Tracce di questo Giubileo sono arrivate fino a noi anche grazie a Dante Alighieri, che lo racconta nella Divina Commedia descrivendo il grande flusso di pellegrini che camminava sul ponte di fronte a Castel Sant’Angelo.

Le origini del Giubileo, però, sono ebraiche. Ogni 50 anni, gli ebrei decretavano un anno di riposo dal lavoro nei campi per far riposare il terreno e renderlo più fertile per la stagione successiva. Allo stesso tempo, gli schiavi venivano liberati e le terre confiscate venivano restituite, così da appianare le disuguaglianze. Il nome stesso del Giubileo ha un’etimologia ebraica: la parola “jobel” (yobel) indica infatti il caprone, il cui corno veniva suonato per indicare l’inizio dell’anno sacro.

Quando inizia il Giubileo e quanto dura

Il Giubileo comincerà ufficialmente il 24 dicembre 2024, quando il Papa aprirà la Porta Santa di San Pietro (un evento possibile solo in occasione dell’Anno Santo). Quest’azione ha un significato ben preciso perché rappresenta il simbolo del passaggio che ogni cristiano deve fare dal peccato alla grazia. Quella della Basilica di San Pietro non è l’unica Porta Santa. Le altre sono presenti nelle basiliche di S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Paolo fuori le Mura, anch’esse aperte dal Papa negli anni giubilari e richiuse al suo termine.

Quest’anno, Papa Francesco ha deciso che saranno aperte anche le porte delle singole diocesi, permettendo ai fedeli di partecipare all’evento anche a livello locale. La fine del Giubileo sarà il 14 dicembre 2025 e, fino a quel momento, Roma resterà per un anno il centro della fede mondiale attraverso l’organizzazione di un fitto calendario di eventi.

Giubileo Roma

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Cerimonia d’apertura del Giubileo nel 2015

Gli appuntamenti in programma

L’apertura delle Porte delle Basiliche papali di Roma darà inizio all’anno giubilare per il quale sono previsti tantissimi appuntamenti. Nel sito ufficiale del Giubileo potrete visionare il programma nel dettaglio e prenotarvi per l’evento di vostro interesse. Il calendario comincerà il 24 gennaio, quando si terrà il Giubileo della Comunicazione durante il quale sono previsti diversi momenti di confronto e di spiritualità e la messa celebrata da Papa Francesco.

Ogni mese dell’Anno Santo sarà contraddistinto da giubilei specifici: a febbraio ci sarà quello dedicato alle Forze Armate, agli artisti e ai diaconi, mentre marzo sarà dedicato al mondo del volontariato con il Giubileo dei Missionari della Misericordia. Non mancano giubilei dall’aspetto moderno, come quello di luglio dedicato ai missionari digitali e agli influencer cattolici. Dopo una pausa estiva per il mese di agosto, i giubilei riprenderanno a settembre.

Tra gli eventi in programma, considerato uno dei più importanti, è stato annunciato anche l’Incontro Internazionale per la Pace del 2025, il 39° organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio sulla linea della preghiera interreligiosa voluta da Giovanni Paolo II nel 1986.

Quali sono le chiese da visitare durante il Giubileo

Durante il Giubileo, i pellegrini dovranno recarsi in una delle quattro Basiliche papali di Roma, ossia San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura, le quali possiedono una Porta Santa. Questa verrà aperta dal Papa in date precise: il 24 dicembre San Pietro, il 29 dicembre San Giovanni in Laterano, il 1 gennaio 2025 Santa Maria Maggiore e il 5 gennaio San Paolo fuori le Mura.

Alle quattro Basiliche papali si aggiungono le tre chiese che, insieme a quelle elencate in precedenza, compongono l’itinerario tradizionale delle “sette chiese”, vale a dire San Lorenzo fuori le Mura, Santa Croce in Gerusalemme e San Sebastiano fuori le Mura. Questo itinerario ripercorre quello penitenziale lasciato ai romani da San Filippo Neri nel ‘500, rappresentando ancora oggi l’occasione per i fedeli per vivere l’indulgenza giubilare attraverso un’esperienza unica.

San giovanni Laterano Giubileo

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San Giovanni Laterano tra le Basiliche papali del Giubileo

Come iscriversi agli eventi

Il Giubileo richiamerà in Italia tantissimi pellegrini. Per gestire al meglio l’evento e l’arrivo dei fedeli, è stata istituita una carta del pellegrino digitale: gratuita e nominale, sarà necessaria per partecipare agli eventi del Giubileo e per organizzare il proprio pellegrinaggio alla Porta Santa. Per ottenerla dovrete registrarvi al portale delle iscrizioni, a cui si accede tramite il sito ufficiale o l’app del Giubileo.

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Weekend di ottobre tra i monasteri e i luoghi sacri dell’Emilia Romagna

Ottobre è un mese pieno di eventi, perché entriamo nel vivo della stagione autunnale, un periodo meraviglioso dell’anno in cui il paesaggio si tinge dei colori del foliage e le tavole si arricchiscono di prodotti eccezionali, come la zucca, i funghi e le castagne.

In Emilia-Romagna, la regione italiana con il maggior numero di prodotti Dop e Igp (ben 44), il mese di ottobre è carico di eventi, come quelli proposti ogni fine settimana dall’iniziativa chiamata Monasteri Aperti. In questo caso, infatti, il progetto mira a valorizzare il territorio della regione tramite un percorso di riscoperta dei più antichi e bei monasteri locali, attraverso itinerari che percorrono i luoghi sacri più iconici.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono le oltre 80 manifestazioni in programma.

L’Emilia-Romagna e gli eventi sui luoghi sacri

Sono più di 80 gli eventi che l’iniziativa Monasteri Aperti promuove in Emilia-Romagna nei weekend del mese di ottobre: saranno previste tantissime attività outdoor, come escursioni a passo di trekking lungo i cammini religiosi, visite guidate a santuari e luoghi sacri, esibizioni musicali a tema sacro e scoperte gastronomiche di ricette monastiche della tradizione locale.
L’iniziativa, promossa da Apt Servizi Emilia-Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale della Regione Emilia-Romagna e il circuito dei Cammini dell’Emilia-Romagna, ha lo scopo di promuovere il territorio e i suoi luoghi sacri più simbolici anche grazie ad attività peculiari come le lezioni di scrittura carolina, le escursioni nel Circuito dei 21 Cammini e Vie di Pellegrinaggio dell’Emilia-Romagna e molto altro, da Piacenza a Rimini, attraversando anche le città di Ferrara e Ravenna.

Tutti gli eventi di Monasteri Aperti nei weekend di ottobre

Piacenza

Il Monastero di Bobbio, nei pressi di Piacenza, vi aspetta sabato 5 ottobre per assistere al concerto di cornamuse “Rosa sine spina”, dove verranno suonati da abili musicisti alcuni interessanti manoscritti di epoca medievale.

Parma

A Parma, i primi 3 sabati del mese di ottobre la Diocesi propone una visita allo splendido Battistero, mentre nelle quattro domeniche del mese il Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC dell’Università di Parma aprirà al pubblico la trecentesca Abbazia di Valserena. Sabato 5 e domenica 6 ottobre, invece, i visitatori saranno accolti nella Chiesa di San Francesco del Prato, per l’evento guidato sopra i ponteggi, che permetterà di ammirare più da vicino l’abside e gli affreschi dell’edificio religioso.
Abbazia di Valserena, Parma

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La monumentale Abbazia di Valserena
Sempre nel parmense, lungo la Via dei Linari, ogni domenica del mese è aperto al pubblico il Monastero di Lagrimone, dove incontrare persino le suore Clarisse di clausura, oppure passeggiare nella Valle dei Cavalieri, alla Pieve di Zibana e lungo il Ponte di Lugagnano.
A Langhirano, sempre in provincia di Parma, i monasteri aperti saranno due, nelle domeniche del 13, 20 e 27 ottobre: il Monastero di Lagrimone e la Badia Benedettina di Torrechiara. Alla fine dell’escursione è anche previsto un pranzo al Refettorio della Badia di Torrechiara.
A Busseto, invece, sabato 5 ottobre ci si potrà dare al trekking in città sulle tracce di bellissimi luoghi di culto e in direzione del Monastero di Santa Maria degli Angeli, sulla Via Francigena. Domenica 20 ottobre, invece, la Cappella Ducale di San Liborio della Reggia di Colorno permetterà una visita guidata che spiega la vita monastica del Convento dei Frati Domenicani, mentre a Fidenza nel venerdì del 18 ottobre si potrà visitare il Convento dei Frati Minori Cappuccini.

Reggio Emilia

A Campagnola Emilia, nella provincia di Reggio Emilia, si trova la chiesa di Sant’Andrea al Castellazzo, conosciuta come la “chiesa matildica dimenticata”. Matilde di Canossa vi soggiornò nel 1108 e sarà possibile visitarla nel weekend del 5 e 6 ottobre. Il 12 ottobre, invece, si terrà l’iniziativa “Casina e le sue Pievi”, un viaggio tra le antiche Pievi reggiane dell’XI/XII secolo, con tappa alla Pieve di Santa Maria Assunta in Pianzo. 

Domenica 6 ottobre a Rubiera si potrà scoprire un antico ospitale e il Santuario che ospita la più grande collezione di Ex voto d’Italia, lungo la Via Romea Germanica Imperiale. Sempre il 5 ottobre, ci sarà una visita guidata alla Pieve di Toano, con vista sul Castello di Carpineti e sulla Pietra di Bismantova. Nella stessa Pieve si svolgeranno diversi eventi nelle date del 5, 12, 13, 19 e 27 ottobre. 

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Il Castello di Carpineti in provincia di Reggio Emila

Inoltre, il 5 ottobre apriranno le porte l’Abbazia e il Monastero Benedettino di Marola, mentre il 12 ottobre si potrà accedere all’Eremo benedettino ai piedi della Pietra di Bismantova, recentemente ristrutturato.

Modena

A Serramazzoni, in provincia di Modena, domenica 5 e 19 ottobre i visitatori potranno esplorare la seicentesca Chiesa di San Geminiano accompagnati da una guida. Nell’Abbazia di Nonantola, invece, si terranno diverse attività: sabato 12 ottobre ci sarà un laboratorio per bambini nel giardino abbaziale, dove un tempo sorgeva l’antico chiostro. Per gli adulti, nelle domeniche 6 e 27 ottobre, sono previste visite guidate all’Abbazia e al museo, oltre a un laboratorio di scrittura carolina e miniatura del capolettera.

Bologna

A Bologna, il Convento di San Martino Maggiore organizza sabato 5 ottobre un pellegrinaggio pensato per i più piccoli. Lo stesso luogo, sabato 26 ottobre, offre una visita guidata alla Basilica, al chiostro e alla sacrestia, con il supporto di una guida esperta. 

Domenica 13 ottobre, si potrà partecipare a un cammino che attraversa alcuni dei luoghi di fede più suggestivi dei Colli Bolognesi, partendo dalla Basilica di San Martino Maggiore e passando per la Chiesa di San Martino a Casalecchio di Reno, con una tappa al Santuario della Madonna di San Luca. 

Inoltre, domenica 6 ottobre, nel Complesso conventuale di San Martino Maggiore si terrà la XXVIII Edizione della Rassegna Internazionale dei Vespri d’organo.

Ferrara

“La via dello spirito” è un percorso che ripercorre le antiche rotte dei pellegrini medievali, partendo dall’Abbazia di Pomposa a Codigoro (FE) e arrivando fino al Lido delle Nazioni nel Delta del Po. Questo suggestivo itinerario sarà al centro di un’escursione organizzata per sabato 5 ottobre. 

Abbazia di Pomposa a Codigoro, Ferrara

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La bellissima Abbazia di Pomposa a Codigoro, in provincia di Ferrara

Domenica 6 ottobre, lo stesso tema ispirerà una gita che parte dalle Valli di Comacchio per arrivare al Santuario della Madonna del Bosco. Sempre il 6 ottobre, ad Argenta (FE), sarà possibile visitare il Santuario della Celletta e assistere a una conferenza che ne ripercorre la storia.

Forlì-Cesena

In Alto Savio, provincia di Forlì-Cesena, ci sono diverse proposte. Ogni weekend, dal venerdì alla domenica, è possibile prenotare due giorni di escursioni lungo la Via Romea Germanica, seguendo il percorso descritto dal Monaco Alberto di Stade nel 1236. Il programma prevede due tappe che attraversano l’Appennino: una con partenza da Santa Sofia e arrivo a Bagno di Romagna, o seguendo la via storica da Civitella, e l’altra da Bagno di Romagna a La Verna. Lungo il cammino si visitano l’Eremo di Corzano e la Basilica di Santa Maria Assunta di Bagno di Romagna. Inoltre, il 4 ottobre a Bagno di Romagna si terrà una conferenza sulla Via Romea Germanica con video e letture tratte dagli Annales Stadenses del 1250.

Domenica 6 ottobre sarà organizzato un trekking di 20 km lungo il Cammino di San Francesco, in occasione degli 800 anni della imposizione delle Sacre Stimmate, partendo da Bagno di Romagna fino al “Sacro Monte”. Sempre il 5 ottobre, un’escursione porterà i partecipanti dal Cippo delle vittime dell’eccidio del Carnaio fino al Santuario di Corzano e alla chiesa parrocchiale di San Pietro.

Domenica 27 ottobre, è prevista una passeggiata lungo una mulattiera con visita guidata al Santuario e alla Rocca di Corzano, concludendo con la Sagra dello Zambudello, una salsiccia tradizionale. Il 5 ottobre si potrà anche visitare il Museo d’Arte Sacra della Basilica di Santa Maria Assunta. Il 5 e 6 ottobre, a Mercato Saraceno, saranno aperte pievi e chiese ricche di opere d’arte, e lo stesso weekend vedrà anche l’apertura del Santuario della Madonna del Cantone e dell’Eremo di Montepaolo.

Inoltre, il 13 ottobre a Castrocaro Terme è prevista un’apertura straordinaria della Fortezza che custodisce la Chiesa di Santa Barbara.

Ravenna

Domenica 13 ottobre, nel pittoresco borgo di Brisighella (RA), sarà possibile partecipare a una visita guidata che esplora il Convento dell’Osservanza, inclusi la chiesa, le celle e il chiostro. A Rimini, nei weekend del 12-13 e 26-27 ottobre, apriranno le porte la Chiesa di San Bernardino e l’antica sagrestia con il Crocifisso del XVIII secolo di Innocenzo da Petralia. Durante la visita, sarà possibile incontrare le suore clarisse che risiedono nel Convento e condividere momenti con le monache di clausura.

Il 12 ottobre, a Sant’Agata Feltria (RN), si terrà un incontro dedicato al monachesimo femminile. Nello stesso mese, tutte le domeniche, a Santarcangelo di Romagna sarà accessibile il Monastero delle Sante Caterina e Barbara, parte del Cammino di San Francesco. Qui si potrà visitare la grotta circolare sotto il complesso monastico e camminare lungo l’antica via medievale che attraversa l’orto del Convento.

Infine, a Pennabilli (RN), domenica 27 ottobre, si terrà una visita guidata al Monastero Servi del Paraclito e al Museo del Montefeltro.

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Le cattedrali di Francia seguono il disegno del cielo. Ciascuna corrisponde a una stella

Un mistero meraviglioso si cela in Francia, uno di quelli che affondano le sue radici nella fede e nelle stelle: si tratta di un percorso sacro che riflette in terra la volta del cielo. Sono le cattedrali gotiche dedicate a Maria e – se si osserva dall’alto la loro posizione – si ricostruisce una mappa straordinaria e affascinante che rappresenta la costellazione della Vergine.

Una corrispondenza tra cielo e terra, tra astronomia e religione, che si rispecchia in alcuni degli edifici sacri in stile gotico più belli di tutta la Francia. Mete che si possono raggiungere per un viaggio, non solo per scoprire l’incredibile bellezza di questi luoghi, ma anche per assaporare l’ingegno e la tecnica che sta dietro alla realizzazione di queste chiese.

La loro costruzione risale nel periodo che va tra il XII e il XIII secolo e sono dedicate a Notre – Dame: nell’elenco ve ne sono diverse e si tratta di Reims, Chartres, Amiens, Bayeux, Evreux, Etampes, Laon, Rouen e L’Epine, qui sorgono meravigliose cattedrali e si trovano tutte nell’area della Francia settentrionale. Un viaggio alla scoperta di questi gioielli che si stagliano verso il cielo con le loro forme armoniose, particolari, con le loro decorazioni e la loro eterna bellezza.

La cattedrale di Reims

Iniziamo un viaggio immaginario in Francia, lungo questo percorso che dal cielo si riflette sul territorio, partendo dalla cattedrale di Reims, nella Marna, che nella costellazione della Vergine corrisponde a La Spiga. Inserita all’interno dei Patrimoni dell’Umanità Unesco, è un luogo molto importante anche perché per quasi mille anni è qui che sono stati incoronati tutti – eccetto uno – i re di Francia. Eretta dove vi erano altre chiese, la prima risale al IV secolo d.C., ma nel tempo è stata sottoposta ad alcuni interventi di restauro: il via ai lavori di quella attuale risale al 1211.

La cattedrale di Reims è bellissima è dotata di tre portali arricchiti di statue di dimensioni diverse, ha un portale centrale che è dedicato alla Vergine Maria. Al suo interno vi sono suggestivi arazzi e dipinti pregiatissimi.

La Cattedrale di Reims in Francia

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La bellezza della cattedrale di Reims

La cattedrale di Rouen

Ci spostiamo nella scia della costellazione, dove incontriamo alcune stelle dal luccichio più debole ma non per questo meno affascinanti. Qui troviamo la cattedrale di Rouen, in Normandia: grande e bellissima, è arricchita da alcune torri imponenti, basti pensare che la Tour Lanterne ha la guglia che si è piazzata al terzo posto di quelle più alte in Europa. Anche questa cattedrale è stata eretta al posto di precedenti edifici religiosi e la sua realizzazione ha preso il via nel 1145. Si tratta di un favoloso esempio di diversi stili di gotico, al suo interno vi è anche una Cappella della Vergine. Merita assolutamente una visita e poi anche un approfondimento nella bellissima serie di dipinti (più di trenta) realizzati da Claude Monet.

In Francia la cattedrale gotica di Rouen

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La cattedrale di Rouen in Francia

La cattedrale di L’Epine

Siamo nel dipartimento della Marna e, sempre seguendo la scia della nostra ideale costellazione della Vergine, incontriamo a L’Epine una cattedrale in stile gotico fiammeggiante. La sua realizzazione ha preso il via tra il 1405 e il 1406 e si è conclusa nel 1527. Legata a questo edificio è la statua della Vergine con il Bambino Gesù, che si dice sia stata trovata da dei pastori in un rovo ardente. Fa parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco.

La cattedrale di Chartres

A nord ovest, nel dipartimento dell’Eure-et-Loir, vi è Chartres con la sua meravigliosa cattedrale che corrisponde alla stella Galla. Si tratta di un edificio religioso che è stato innalzato su quello precedente, che è stato distrutto da un incendio nel 1194. È stata sede di un’importante e storica eccezione, infatti qui – e non a Reims come era solito accadere – è stato consacrato un re: Enrico IV. Un altro aspetto peculiare deriva dal fatto che ha un’enorme superficie di vetrate che ammonta a circa 2600 metri quadri.

Il fascino della cattedrale di Chartres

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Il fascino della cattedrale gotica di Chartres

La cattedrale di Amiens

Ci spostiamo ad Amiens, con la stella Zeta della costellazione della Vergine. Questa città si trova nel dipartimento della Somme, nell’Alta Francia, e ha il primato di essere la più grande delle cattedrali presenti nel Paese dal momento che si estende su oltre 7mila metri quadrati di superficie. Oltre a questo va segnalato che è stata inserita nei patrimoni dell’Umanità. Voluta dal vescovo Evrard de Fouilloy, i lavori sono iniziati nel 1220 e la chiesa è giunta sino a oggi custodendo il suo patrimonio di sculture.

Cattedrale di Bayeux

Arriviamo alla stella Epsilon e giungiamo anche al la cittadina di Bayeux, in Normandia, dove vi è una cattedrale che è stata eretta nel 1077 e al suo interno si trovano anche elementi romanici. Da segnalare la presenza di due capitelli istoriati normanni e di affreschi che sono databili al XV secolo. Uno scrigno di bellezza.

La cattedrale gotica di Bayeux

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Bayeux, la sua cattedrale in stile gotico

Le cattedrali che compongono le ultime stelle: Evreux, Etampes e Laon

Le ultime tre cattedrali che vanno a comporre la costellazione della Vergine sono quelle di Evreux, Etampes e Laon.

Evreux si trova in Normandia e la costruzione della sua cattedrale è stata iniziata nel 1220, è un bell’esempio di diversi stili di architettura gotica che qui si mescolano alla perfezione. Etampes, nella regione dell’Ile-de-France, ha una chiesa parrocchiale realizzata tra il 1130 e il 1160 e se, da una parte, è un bell’esempio di gotico, presenta anche aspetti tardo romani. Infine, Laon, nella regione dell’Alta Francia, ha una cattedrale realizzata tra il 1150 e il 1180 che si trova nel centro cittadino e su un rilievo. Una delle peculiarità è data dalle sue vetrate trasparenti.

La Cattedrale di Laon

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La Cattedrale di Laon in Francia

Perché la costellazione

Ma perché è stata riprodotta la costellazione della Vergine? Questa sorta di proiezione sul territorio, che va a sancire un simbolico legame tra cielo e terra, grazie a edifici meravigliosi, è davvero affascinante e potrebbe avere una spiegazione.

Il collegamento, naturalmente, è di tipo religioso: infatti il legame tra dove sono stati posizionate le cattedrali e gli astri è dovuto al fatto che si ritiene l’Universo sia un’opera di Dio. E così, questo viaggio lungo un’ipotetica linea che collega le cattedrali le une alle altre, ci ha permesso di tracciare la costellazione della Vergine, attraverso alcuni edifici maestosi e bellissimi.

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Il Cammino Celtico, tra Irlanda e Galles a caccia di luoghi sacri

Negli ultimi anni, un numero crescente di viaggiatori sta riscoprendo l’antica arte del camminare, rivolgendosi a un turismo lento che valorizza il percorso tanto quanto la destinazione.

I cammini, spesso legati a rotte storiche e spirituali, offrono l’opportunità di esplorare luoghi sacri e immersi nella natura, lontano dai ritmi frenetici della vita moderna. Il pellegrinaggio a piedi, un tempo pratica di fede e introspezione, sta tornando in auge, attirando non solo i credenti, ma anche chi cerca un’esperienza autentica e rigenerante.

Tra l’Irlanda e il Galles, terre misteriose per eccellenza e contraddistinte da un passato millenario, è nato il Cammino Celtico, che unisce il pozzo sacro di Maedoc a Ferns, nel sud-est dell’Irlanda, con quello di St Non, vicino alla città cattedrale del Pembrokeshire di St Davids, per un totale di circa 260 chilometri, più il viaggio in traghetto di tre ore e mezza tra Rosslare e Fishguard.
Si tratta, probabilmente, della via percorsa dallo sciamano irlandese Saint Aidan (alias Maedoc), quando partì per studiare seguendo il mago gallese Saint David.

Come per ogni cammino che si rispetti, è disponibile un libretto da timbrare presso i punti di sosta e il suggerimento è quello di riempire una bottiglia al pozzo di Maedoc e portarla con sé.

Una magica esperienza da “pellegrino solitario” in Irlanda

La partenza è da Our Lady Island, antico luogo di pellegrinaggio nell’angolo sud-orientale dell’Irlanda, nella diocesi di Ferns, per dirigersi, lungo la costa, a Carnsore Point, la punta sud-orientale dell’Irlanda dove si incontrano l’Oceano Atlantico e il Mare d’Irlanda. In questo tratto, è possibile sperimentare la magica esperienza del “pellegrino solitario”, senza incontrare altre persone sulle ampie spiagge di ciottoli.

Gran parte del percorso in Irlanda si svolge su asfalto rurale e offre l’occasione di vivere esperienze autentiche e arricchenti: ad esempio, a Oulart Hill, in una sala del villaggio con il tetto di paglia, House of Stories, vanno in scena regolarmente spettacoli di poesia e canzoni.

Inoltre, in questa zona, risuona ancora l’eco della ribellione del XVIII secolo contro il dominio britannico che aveva portato alla breve repubblica di Wexford e della leggenda secondo cui Sant’Aidan portò con sé delle api quando tornò da St Davids: il miele era vitale a quei tempi.
Le leggi medievali in Irlanda regolamentavano nel dettaglio l’apicoltura fino al risarcimento dovuto se si veniva punti dall’ape di un vicino. Per celebrare i legami del Cammino con le api, verranno presto installate tre gigantesche arnie di legno che amplificheranno il suono delle colonie al loro interno.

L’arrivo in Galles

Whitesands Bay, Galles

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La spiaggia di Whitesands Bay in Galles

La seconda parte del pellegrinaggio inizia dal Pembrokeshire e il sentiero gallese segue per lo più la strada costiera, con alcune deviazioni per visitare i luoghi sacri, come salire sulla scogliera di Fishguard e attraversare vari siti neolitici e un’antica croce prima di raggiungere il pozzo sacro di Llanwnda.

Proseguendo, il paesaggio è plasmato da scogliere intervallate da profonde insenature isolate: si cammina attorno a Strumble Head, suggestivo promontorio sul Mare d’Irlanda, per poi arrivare a Trefin, affascinante e storico villaggio con una piccola spiaggia di ciottoli e un antico mulino.

La tappa successiva è la spiaggia di Whitesands Bay, ampia distesa di sabbia bianca verso il remoto promontorio roccioso di St Davids Head, ideale per il surf. Qui spiccano una cappella in rovina del VI secolo e, alle spalle, la collina dove si narra che San Patrizio abbia sentito la “chiamata” a tornare in Irlanda.

Il termine del sentiero è il pozzo di San Non sulla scogliera fuori St Davids (Non era la madre di San David che fu violentata e poi abbandonata a partorire da sola, così narra la leggenda, sulla scogliera durante una tempesta).

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Italia Romanica, 100 chiese aprono i portoni di un patrimonio millenario

Presso la sala Consiliare di Palazzo Regio a Cagliari, è stata presentata la seconda edizione di Italia Romanica, il progetto ideato dall’ente capofila, la Fondazione Sardegna Isola del Romanico, che già nella prima edizione vide la partecipazione della siciliana Le Vie dei Tesori e la lombarda Fondazione Lemine. Tra le novità di questo 2024 spicca la partecipazione dell’Associazione piemontese “In Collina”.

Tra settembre e ottobre, in tutta Italia saranno oltre 100 le chiese romaniche che apriranno le loro porte ai cittadini, che potranno visitare gratuitamente i siti: in Sardegna saranno circa 70, in Sicilia oltre 10, in Lombardia 20, in Piemonte saranno 26. Il progetto continua a suscitare molto interesse nelle associazioni culturali di tutta Italia e negli anni a venire la rete si farà sempre più fitta.

Le aperture in Sardegna

Chiesa Cabras

Fonte: Ph @Nicola Castangia – Ufficio Stampa Italia Romanica – Sardegna

Italia Romanica, 100 chiese d’Italia aprono i portoni di un patrimonio millenario

Il calendario sardo è molto ricco e garantisce un’offerta culturale legata alla storia, all’architettura e alla religione della Sardegna.

Si comincia sabato 21 e domenica 22 settembre a Banari con l’apertura della chiesa di Santa Maria di Cea, a Bulzi con la chiesa del Crocifisso e della Cattedrale di San Pantaleo a Dolianova.

I visitatori potranno poi ammirare le bellezze della chiesa di Santa Chiara a Iglesias e a Mogoro della chiesa della Madonna del Carmine.

In Ogliastra, a Orosei sarà protagonista la chiesa di Sant’Antonio Abate e a Oschiri la chiesa della Madonna di Castro. A Samassi si potrà visitare la chiesa di San Geminiano, a Semestene quella intitolata a San Nicola di Trullas mentre a Sindia si potrà ammirare la chiesa di Santa Maria di Corte.

Porte aperte a Tratalias nella chiesa di Santa Maria di Monserrat, a Villa San Pietro si potrà visitare la chiesa di San Pietro e infine a Usini con la chiesa di Santa Croce.

Il secondo fine settimana, tra il 28 e il 29 settembre, l’iniziativa si terrà nei paesi di Anela, Cossoine, Fordongianus, Galtellì, Masullas, Oschiri, Ottana, Porto Torres, Siddi, Silanus, Tratalias, Uta, Villa San Pietro, Villamar, Villaspeciosa.

Anche a ottobre Italia Romanica sarà protagonista, sabato 5 e domenica 6, con aperture a Cabras, Cargeghe, Codrongianos, Florinas, Ghilarza, Ittiri, Orotelli, Oschiri, Ozieri, Ploaghe, Quartu S. Elena, Sardara, Solarussa, Tergu, Tramatza, Tratalias, Uri, Villamassargia, Zeddiani.

Italia Romanica conclude il suo percorso nel week end del 12 e del 13 ottobre quando ad aprire le loro porte ai visitatori saranno le chiese di Bauladu, Bonarcado, Gesico, Guasila, Ittireddu, Milis, Olbia, Ollastra, Oristano, Oschiri, Pula, San Vero Milis, Santa Giusta, Santu Lussurgiu, Tratalias, Zerfaliu.

Siti romanici aperti anche in Lombardia, Piemonte e Sicilia

Anche l’elenco delle aperture nelle altre regioni è lunghissimo e si può scorrere su Italiaromanica.it: a titolo di esempio, in Sicilia, dove il Romanico si fonde con influenze bizantine e arabo-normanne, sarà possibile visitare siti affascinanti come la misteriosa Zecca di Palazzo Reale a Palermo, la Torre di Federico a Enna, la chiesa dei SS. Annunziata dei Catalani a Messina, e le abbazie di Santa Maria di Mili e dei Santi Pietro e Paolo a Itala, nel Messinese. A Mazara del Vallo, si potranno ammirare la normanna San Nicolò Regale e la Regale Abbazia di Santa Maria dell’Alto. A Caltanissetta sarà visitabile l’Abbazia di Santo Spirito, mentre ad Alcamo si potrà scoprire la romantica Cuba delle Rose.

Nella provincia di Bergamo, apriranno al pubblico gioielli come la Basilica di Santa Giulia a Bonate Sotto, la splendida San Tomé, la Madonna del Castello e San Giorgio in Lemine ad Almenno San Salvatore, oltre alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Rezzago e San Michele a Tavernola Bergamasca.

In Piemonte, tra i tanti siti, si potranno visitare la canonica di Santa Maria di Vezzolano, la chiesa di Sant’Eusebio a Castelnuovo Don Bosco, le chiesette di San Lorenzo a Mombello di Torino e San Giorgio al Cimitero ad Andezeno, l’Abbazia di Santa Fede nei pressi di Brusasco, e San Pietro nel borgo e nel cimitero di Albugnano.

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Camino de Levante: l’alternativa meno conosciuta al Cammino di Santiago

Sono oltre 446.000 mila le persone che, nel 2023, hanno percorso il Cammino di Santiago seguendo le frecce gialle e le conchiglie che segnalano la via ai pellegrini. Questo è considerato come uno dei pellegrinaggi più famosi al mondo che, visti i numeri, in base al periodo potrebbe risultare anche un po’ troppo affollato. Per fortuna esiste un’alternativa meno conosciuta chiamata il Camino de Levante. Il cammino inizia a Valencia e si snoda attraverso paesaggi diversi fino ad arrivare a Santiago, sull’Oceano Atlantico.

Un passo alla volta, il Camino de Levante vi permetterà di lasciarvi alle spalle la brezza del Mediterraneo, di attraversare la Spagna da est a ovest in 42 tappe lungo 1200 chilometri circa e di raggiungere la Galizia. Scarpe da trekking ai piedi, camminerete tra le bellezze di regioni molto diverse tra loro, ognuna dotata di una personalità e identità propria: Valencia, Castilla La-Mancha, Madrid, Castilla y Leon e infine la Galizia.

Ne avevate mai sentito parlare? Se cercate un pellegrinaggio meno affollato, questo è il percorso perfetto per voi. Inoltre, se siete fan di Cervantes, sappiate che il cammino attraversa anche la campagna di Don Chisciotte.

Il Camino de Levante da Valencia a Santiago

Nonostante ci sia una grande distanza tra Santiago de Compostela e la città di Valencia, punto di partenza del Camino de Levante, la Capitale del Turia ha preservato nel tempo il suo passato giacobino, esistente fin dal Medioevo. Valencia, infatti, ricoprendo l’importante ruolo di porto levantino, era considerata il luogo di sbarco ideale per i pellegrini provenienti da altre regioni d’Europa che desideravano iniziare qui il loro viaggio spirituale per incontrare a Santiago le spoglie dell’apostolo.

Questo movimento migratorio beneficiò del fatto che diversi ospedali per pellegrini furono istituiti in città nel XIV secolo, utilizzati anche da coloro che si imbarcavano sulla costa per Roma o Gerusalemme. Se deciderete di percorrere questo cammino, vi consigliamo di consultare il sito dell’Asociación “Amigos del Camino de Santiago” de la Comunidad Valenciana dove troverete tutte le informazioni utili e le tappe per organizzare al meglio la vostra esperienza.

Perché scegliere il Camino de Levante

A differenza di altri cammini più famosi, come il citato Cammino di Santiago, quello de Levante offre un’esperienza più intima e meno affollata. Un’avventura carica di fascino che ti permetterà di godere della tranquillità della natura, del silenzio dei sentieri e dell’ospitalità genuina degli abitanti dei paesi che incontrerai lungo il percorso. Più di ogni altro, questo è il cammino perfetto per staccare la spina dalla vita quotidiana, per riflettere e per entrare in contatto con se stessi e con i paesaggi che ci circondano.

La bellezza di questo cammino, oltre che nella calma, è racchiusa anche negli scenari che attraverserete. Dalle spiagge dorate di Valencia alle foreste lussureggianti della Castilla y León, ogni tappa vi sorprenderà con un nuovo scenario. Camminerete anche alla scoperta di luoghi meno noti, come Chinchilla de Monte-Aragón, Albacete e Zamora, città ricche di storia e tradizioni, e proverete le specialità tipiche di questi territori, dai piatti di pesce fresco della costa ai prodotti genuini dell’entroterra.

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Cosa vedere a Lourdes, dove si trova il santuario mariano

È il 1858 quando la quattordicenne pastorella Bernadette Soubirous sperimenta l’apparizione della Vergine Maria nella grotta di Massabielle a Lourdes, tra i Pirenei francesi. Da questo momento in poi, apparizione dopo apparizione, questa grotta ha catturato l’immaginario collettivo dei fedeli diventando un luogo sacro, meta di pellegrinaggi e destinazione prediletta del turismo religioso. Ogni anno, infatti, questa cittadina di circa 14.000 abitanti, il cui nome in lingua occitana è tradotto in Lorda, accoglie milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo.

I fedeli rendono omaggio alla santa e alla Vergine visitando il famoso Santuario Mariano Notre-Dame di Lourdes, oltre che recandosi in Rue Bernadette Soubirous, dove si trovano la casa natale Le Moulin Lacadé e il museo a lei dedicato che ricostruisce le testimonianze delle apparizioni. Quello verso Lourdes è un viaggio spirituale, ma ci sono anche altre mete da non perdere nei dintorni, rendendo la città il punto di partenza ideale per scoprire alcune delle bellezze naturali francesi.

Il Santuario della Madonna di Lourdes

Situata a sud ovest della Francia, nella regione Occitania del Dipartimento di Hautes-Pyrénées (degli Alti Pirenei), la città di Lourdes ospita il famoso Santuario Mariano Notre-Dame, un luogo mistico e di contemplazione visitato ogni anno da milioni di fedeli. Non immaginatevi un semplice edificio religioso, bensì un complesso che si estende su una superficie di 52 ettari e all’interno del quale ci sono 22 luoghi di culto. Quelli più visitati sono sicuramente la Grotta di Massabielle, dove sono avvenute le apparizioni, la Basilica di San Pio X e la Basilica di Notre-Dame du Rosaire. In totale vi occorrono circa 3 ore per visitare tutto il complesso, escludendo eventuali messe e celebrazioni.

La Grotta di Massabielle

Il luogo più conosciuto e rappresentativo di Lourdes è sicuramente la Grotta di Massabielle, dove si trova la cavità in cui è apparsa per la prima volta la Vergine Maria a Bernadette – e successivamente per altre 18 volte sempre nello stesso posto – presentandosi dicendo “Io sono l’Immacolata Concezione”. Sul fondo della grotta potrete osservare la fonte miracolosa, comparsa dal nulla durante la nona apparizione: si tratta di una sorgente di acqua potabile, bevuta da molti pellegrini, alcuni dei quali affermano di aver ottenuto guarigioni. A tal proposito, a Lourdes esiste un ufficio chiamato Lourdes Medical Bureau che ha il compito di verificare e valutare i singoli casi e darne comunicazione alla Chiesa. L’acqua di Lourdes, utilizzata per alimentare le fontane del santuario, è gratuita e accessibile a tutti.

Grotta a Lourdes

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Pellegrini pregano nella Grotta di Massabielle

La chiesa di Bernadette e le basiliche

Di fronte alla grotta troverete la Chiesa di Bernardette, costruita nel 1988 nel punto in cui la giovane contadina si trovava nel giorno dell’ultima apparizione. Proseguendo la visita fra le varie costruzioni religiose giungerete all’area dedicata alle tre basiliche, costruite nella seconda metà del XIX secolo e nella prima metà del XX secolo. Queste sono la Basilica sotterranea di San Pio X, maestosa per le sue straordinarie dimensioni e per le vetrate in gemmail, il vetro colorato; la Basilica di Nostra Signora del Rosario, realizzata in stile romanico bizantino e ricoperta da 2.000 m² di mosaici; la Basilica dell’Immacolata Concezione, riconoscibile dalla grande guglia e dalle vetrate che raccontano gli eventi di Lourdes.

Uscendo dalle basiliche, fate caso ad alcune aree indicate come piscine dove migliaia di fedeli, e in particolare di ammalati, si recano per bagnarsi con la speranza di guarire o semplicemente per devozione. Al santuario vengono celebrate ogni giorno due processioni, quella eucaristica e la benedizione dei malati, da Pasqua a fine ottobre. La famosa fiaccolata, invece, considerata come il momento clou della giornata, si svolge ogni sera alle 21 durante lo stesso periodo.

Cosa vedere a Lourdes oltre il santuario

Non tutti i luoghi da vedere a Lourdes sono legati alla religione. A dominare sulla città c’è la fortezza di Chateau-Fort che, dall’alto della sua posizione, offre una vista privilegiata sul santuario mariano e sui Pirenei. Rappresenta l’esempio perfetto di una fortificazione pedemontana pirenaica, di quelle costruite dall’XI al XIX secolo, e custodisce al suo interno un museo dedicato alle arti e alle tradizioni popolari del territorio.

A soli 23 chilometri da Lourdes potrete raggiungere Bagnères-de-Bigorre, dove si trova un rinomato centro termale, mentre percorrendo qualche chilometro in più in direzione sud vi addentrerete nella Catena dei Pirenei, dove fra le località più importanti da visitare ci sono Cauterets e Luz Ardiden, destinazioni amate soprattutto durante l’inverno grazie alla presenza di impianti sciistici. Dalla zona dei Pirenei potete raggiungere anche un’altra destinazione, perfetta per gli appassionati di bicicletta: la Luz-St-Sauveur, dove si trova la strada D918 che si “arrampica” lungo i tornanti del Col du Tourmalet, protagonista di una delle salite più impegnative del Tour de France.

Per chi desidera godere di viste mozzafiato senza scalare nessuna montagna, il Pic du Jer è la meta perfetta: qui si aprirà davanti a voi un panorama a 360 gradi che abbraccia le cime dei Pirenei, le città di Lourdes e Tarbes, il santuario, il lago e la valle del Gaves. Questo punto panoramico è accessibile a tutti grazie a una comoda funivia.

Città di Lourdes

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Vista dall’alto della città di Lourdes

Come arrivare a Lourdes

Situata a 8 ore da Parigi, la città di Lourdes può essere raggiunta facilmente atterrando all’aeroporto di Tarbes-Lourdes, a circa 15 chilometri di distanza dal centro abitato. Sono molti i visitatori che scelgono di servirsi anche di autobus o treni per arrivare a Lourde: dall’Italia il viaggio ha una durata di circa 15 ore dal confine di Ventimiglia.

Il periodo migliore per visitare Lourdes è sicuramente l’estate poiché le temperature massime si registrano attorno a valori compresi tra i 25-26 gradi, mentre le minime si mantengono tra i 13 e i 14 gradi, in particolare il mese di luglio risulta essere quello meno piovoso e la posizione vicino alle montagne garantisce una leggera brezza che rende gradevoli le giornate più calde.