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Sulla Strada del vino in Alsazia: l’itinerario

Per celebrare il 70esimo anniversario della Strada del Vino in Alsazia, il CIVA (Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace) e i viticoltori del territorio hanno ideato una serie di eventi senza precedenti che si svolgeranno ogni domenica dal 23 aprile al 30 luglio 2023.

Si tratta di “ALSACE ROCKS! La Tournée des Terroirs“, un’occasione unica nel cuore dei vigneti e dei grandi terroir alsaziani rivolta a tutti, neofiti ed esperti.

L’ambiziosa e originale iniziativa promette di essere un connubio di festival e mostra itinerante, capace di mettere in luce l’eccezionale diversità e tipicità dei terroir sotto la guida dei produttori stessi.

Vivere e scoprire la Strada del Vino d’Alsazia

Ogni domenica, dalle 10 alle 19, sarà proposto un evento, di volta in volta differente, al cospetto dei vigneti.

Si parte da Thann a Bergbieten per poi passare a Kaysersberg e Dambach-la-Ville, in 15 tappe, 8 nell’Haut-Rhin e 7 nel Bas-Rhin.

Sono quasi 150 le cantine e le aziende vinicole del territorio che si uniscono per mettere in luce la ricchezza dei terroir alsaziani e il loro ruolo chiave nella valorizzazione dei grandi vini d’Alsazia.

In ogni tappa, il pubblico troverà uno spazio in cui degustare la gamma dei vini alsaziani e assaggiare i piatti tipici in un’atmosfera musicale grazie a un collettivo di DJ e a un’area chill & lounge: tutti i siti possono ospitare tra le 300 e le 500 persone per ciascun appuntamento.

I suggestivi eventi itineranti si rivolgono a intenditori, neofiti e professionisti, locali e turisti nazionali o internazionali, per far loro scoprire (o riscoprire) i grandi terroir che sono vanto della regione, un mosaico e una diversità unici al mondo, una varietà di terreni ed esposizioni che conferiscono ai vini alsaziani tutto il loro carattere rendendoli fini ed eleganti.

“ALSACE ROCKS! La Tournée des Terroirs”, grazie al suo approccio educativo ed esperienziale sul territorio, permette ai visitatori di comprendere meglio il legame tra la vite, l’uomo e il vino, il tutto in un’atmosfera rilassata.

L’Alsazia, destinazione gastronomica

L’Alsazia è la destinazione perfetta per i viaggiatori che amano il buon cibo e il buon vino, emblema della gastronomia francese riconosciuta a livello internazionale: dalle tavole stellate, ai piatti tipici regionali fino ai giovani chef di talento impegnati nell’eccellenza.

Ogni appuntamento di “ALSACE ROCKS! La Tournée des Terroirs”, all’insegna della sostenibilità ambientale, metterà in risalto la gastronomia della Regione grazie alla partecipazione di vari chef e ristoratori locali, dallo street food ai piatti più elaborati.

Ecco il calendario dei prossimi appuntamenti:

  • 30 aprile 2023: Wintzenheim e il suo Grand Cru Hengst onoreranno il Pinot-Noir, un nuovo vitigno riconosciuto nella denominazione Grand Cru dal 2022;
  • 07 maggio 2023: Dambach-la-Ville e il suo Grand Cru Frankstein offriranno un ricco programma intorno alla Chapelle St Sebastian;
  • 14 maggio 2023: il grazioso paesino di Nothalten accoglie in un ambiente idilliaco, sulle alture del Grand Cru Muenchberg e della località chiamata Zellberg;
  • 21 maggio 2023: Orschwihr e la cappella Bollenberg doneranno un ambiente bucolico e vista mozzafiato sui dintorni;
  • 28 maggio 2023: Sigolsheim e il suo Grand Cru Marckrain vantano uno dei panorami più incantevoli della Tournée des Terroirs;
  • 04 giugno 2023: Molsheim e il suo Grand Cru Bruderthal da cui, in lontananza, si vede persino la Cattedrale di Strasburgo;
  • 11 giugno 2023: Ribeauvillé, la capitale dei menetriers dell’Alsazia, con il Grand Cru Kirchberg de Ribeauvillé;
  • 18 giugno 2023: Wuenheim con il Grand Cru Ollwiller, a due passi dallo Château Ollwiller, la seconda tenuta vinicola più antica di Francia;
  • 25 giugno 2023: Kaysersberg, città imperiale fortificata con il castello, e il suo Grand Cru Schlossberg;
  • 02 luglio 2023: Bernardvillé sul sito di Schieferberg, vigneto collinare che mette in risalto i terreni scistosi della zona;
  • 09 luglio 2023: Thann con il Grand Cru Rangen, uno dei vigneti più ripidi dell’Alsazia e in uno dei rari terreni di origine vulcanica;
  • 16 luglio 2023: Orschwiller, la roccaforte dell’Haut-Koenigsbourg, con il Grand Cru Praelatenberg;
  • 23 luglio 2023: Ammerschwihr dà il benvenuto nel cuore del suo Grand Cru Kaefferkopf;
  • 30 luglio 2023: Bergbieten accoglie sul Grand Cru Altenberg de Bergbieten, con una splendida vista a 360 gradi sui vigneti circostanti.
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Va’ dove ti porta il vento: natura, cultura, mare e gastronomia

Bibione e Lignano sono il luogo giusto dove vivere una vacanza in piena libertà.

L’Europa Tourist Group guarda oltre i confini del mare e offre una vacanza variegata e ricca di stimoli da vivere tutto l’anno. L’ampia gamma di alloggi accontenta tutti, famiglie, coppie, amanti della natura o della cultura. L’Europa Tourist Group è versatile come i suoi ospiti e offre l’alloggio giusto che si adatta a ogni tipo di esigenza. Ed è proprio la versatilità la sua carta vincente. Il territorio non potrebbe essere più ricco: mare cristallino, spiagge dorate, pinete lussureggianti, lagune incantate, città d’arte, borghi pittoreschi, attività sportive e centri termali.

Liberi come il vento

Il gruppo comprende 17.000 posti letto che possono essere prenotati online, per telefono o in loco per dodici mesi all’anno. I resort, i villaggi turistici, gli hotel e gli appartamenti dell’Europa Tourist Group si contraddistinguono per la qualità e l’esclusività dei servizi offerti, la comodità e i prezzi vantaggiosi, la posizione direttamente sul mare, la vasta gamma di attività offerte e la cucina rinomata. Questo mix esplosivo rende l’Europa Tourist Group la destinazione ideale per chiunque voglia vivere una vacanza in totale libertà.

All’Europa Tourist Group ogni direzione è quella giusta

Chi vuole unire una vacanza al mare con una visita culturale, amerà le regioni del Veneto e del Friuli.

Oltre alle famose città d’arte come Verona o Venezia, ci sono tante cittadine pittoresche che meritano di essere visitate, come ad esempio Portogruaro, famosa per i suoi antichi mulini ad acqua del XII secolo e il campanile pendente.

All’estremità opposta del Golfo di Trieste si trova l’omonima città. Trieste è un crocevia di culture, popoli e lingue e affascina per il suo carattere cosmopolita.

Naturalmente, nulla vi impedisce di fare una gita di un giorno in quella che è probabilmente la città più romantica del mondo: Venezia, con tutti i suoi tesori, merita una visita in qualsiasi periodo dell’anno.

Ogni giorno avrete l’imbarazzo della scelta: un giro a Portogruaro o una visita alla Residenza dei Dogi? Un tuffo nel mare o una passeggiata nella natura? Non serve scegliere, vi basterà seguire la direzione del vento e scoprire dove vi condurrà.

Una vacanza al mare tutto l’anno

Chi l’ha detto che il mare è bello solo d’estate? Una vacanza nei restanti mesi dell’anno permette di assaporare al meglio la bellezza sia del mare, sia della natura circostante. Il fervore e la vitalità lasciano il posto alla quiete e alla tranquillità, e sulla calura estiva prevale un clima mite e gradevole. Qualunque sia la stagione, a Bibione e Lignano apprezzerete il fascino del mare in tutte le sue varianti e avrete l’opportunità di diversificare la vostra vacanza con visite culturali, escursioni nella natura, attività ricreative di ogni sorta e momenti di benessere termale. Partite con il vento in poppa!

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In Albania tra vigne e cantine, l’itinerario da scoprire

Sapevate che in Albania il vino scorre come l’acqua? Un Paese che, seppur poco noto da questo punto di vista, vanta una lunga tradizione di vinificazione, ma al contempo una breve storia di vino come industria. E se fino al 1991, a causa di vicissitudini storiche, gli ettari di vigne piantate erano solo 2000, oggi la situazione è decisamente migliorata: si raggiungono i 26.000 ettari.

I migliori vigneti in Albania

L’Albania è una terra splendida che si sviluppa tra mare e monti, un Paese del nostro continente dove il clima è mite tutto l’anno permette di produrre dei vini che non sono affatto da sottovalutare.

A livello generale, il territorio albanese dal punto di vista vitivinicolo si suddivide in quattro macro regioni che vengono classificate sulla base del criterio dell’altitudine:

  • le pianure costiere: raggiungono i 300 metri e circondano le città di Tirana, Kavajë, Durazzo, Scutari, Lezhë, Lushnje, Fier, Valona, Pukë e Delvinë;
  • le colline centrali: l’altitudine varia da 300 a 600 metri e sono ubicate nei pressi di Elbasan, Krujë, Gramsh, Berat, Përmet, Librazhd e Mirditë;
  • le zone orientali sub-montane: tra i 600 e gli 800 metri nei dintorni di Pogradec, Korçë, Leskovik e Peshkopi;
  • le aree montuose; la vite viene coltivata fino ai 1000 metri.

Anche se, ad essere onesti, la maggior parte dei vigneti sono concentrati prevalentemente nelle zone collinari, in particolare nei dintorni di Berat, Korçë (Corizza), Pogradec, Përmet, Leskovik, Vlorë (Valona), Lezhë (Alessio), Shkodër (Scutari).

Tra vini e vigneti

In Albania i vitigni internazionali più coltivati sono Merlot, Sangiovese, Barbera, Chardonnay, Primitivo, Tempranillo, Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Moscato, Alicante Bouschet, Tokai, Trebbiano. Ci sono poi vini  autoctoni ampiamente diffusi, alcuni dei quali andremo a scoprire insieme.

Il villaggio di Shesh con il suo vino

Shesh è un piccolo e delizioso villaggio che si trova a più o meno 9 chilometri di distanza dalla Capitale, Tirana. Situato a circa 460 metri sul livello del mare, è famoso per la coltivazione di un’uva chiamata Sheshi Bardhë e Sheshi i Zi (in italiano Sheshi Bianco e Sheshi Nero) che regala al consumatore un vino di alta qualità.

Va sottolineato, però, che Shesh permette anche di ammirare un bellissimo panorama naturale.

Kallmet con il suo vitigno dotato di potenzialità

Kallmet è una deliziosa frazione del comune di Alessio e proprio qui prende vita un vitigno dotato di grandissime potenzialità. Questo tipo di vitigno è presente  in circa il 20% della superficie e si distingue per essere a bacca rossa e con una ottima base polifenolica.

Pulës, ancora sottovalutato

Nel circondario di Berat, splendida città millenaria e patrimonio mondiale dell’UNESCO, viene invece prodotto il Pulës, un vino ancora sottovalutato ma che vanta un ottimo bouquet e un retrogusto persistente, che richiama il profumo del ginestro.

Al giorno d’oggi il grandi aziende conosciute del Paese che producono vino sono più di 30, anche se, nei prossimi anni, si stima una crescita del settore. Cantine che, in alcuni casi, hanno iniziato a farsi conoscere anche a livello internazionale, partecipando a concorsi e a fiere di settore.

Possiamo perciò affermare che in Albania, grazie a diverse politiche di sostegno della Comunità europea e all’intraprendenza di una trentina di produttori, il settore vinicolo è in espansione e che la superficie di terra destinata alla vite sta aumentando. Dai vitigni internazionali a quelli autoctoni, infatti, comincia ad esserci l’imbarazzo della scelta.

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Bohol, l’isola delle Colline di cioccolato

Sapevate che nel mondo esistono le Colline di cioccolato? Meraviglie della natura che creano paesaggi che sembrano usciti da un quadro e che si estendono per circa 50 chilometri quadrati. Si trovano sull’Isola di Bohol, nelle Filippine, un affascinante angolo del nostro mondo dove oltre 1.200 montagnole, completamente ricoperte di vegetazione, raggiungono un’altezza di 30/40 metri. Ma non solo. Queste collinette, infatti, cambiano colore con le stagioni, fino a diventare color cioccolato in piena estate.

Tutto quello che c’è da sapere sulle Colline di cioccolato

No, purtroppo non sono fatte di vero cioccolato. Prendono questo nome per via della vegetazione che le ricopre che diventa “cioccolatosa” in estate. Da molti sono spesso state definite “l’Ottava meraviglia del mondo”, e chi le vede per la prima volta lo conferma ampiamente.

Le loro origini sono antichissime: risalgono a circa due milioni di anni fa e sembrerebbero essere il risultato dei depositi di corallo e dell’azione erosiva esercitata dall’acqua piovana, tanto che al loro interno sono presenti grotte e sorgenti. Inoltre, dal 1988 sono state battezzate come terzo Monumento Geologico delle Filippine, nonché Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Esse sono comprese nel territorio delle città di Carmen, Batuan e Sagbayan e sono altamente suggestive e ricche di leggende. Anche se, è bene specificare, non sono un fenomeno isolato. Di simili ce ne sono anche in Australia e in Indonesia, ma la verità è che sono meno scenografiche.

Colline di Cioccolato filippine

Fonte: iStock

Le maestose Colline di cioccolato di Bohol

Le leggende che ruotano intorno alle Colline di Cioccolato

Come vi abbiamo detto in precedenza, sembrerebbe che le Colline di cioccolato siano nate a causa del deposito di corallo levigato dall’azione corrosiva dell’acqua piovana. Ciò non toglie che esistano leggende misteriose che nel corso dei secoli hanno cercato di spiegare la nascita di queste affascinanti formazioni geologiche.

Una di queste narra che tali cime, chiamate anche “Chocolate Hills”, sono il prodotto di una snervata lotta avvenuta tra due Giganti e durata diversi giorni. A quanto pare, questi due mitici esseri si sono vicendevolmente lanciati contro sabbia, massi e blocchi di pietra per poi decidere, di comune accordo, di lasciare l’isola. Nonostante questo, tutto ciò che per giorni si erano tirati diede origine alle colline.

C’è poi un’altra leggenda, decisamente più romantica, che racconta di Arogo, un giovane avvenente e molto forte che si era follemente innamorato di una fanciulla mortale, Aloya. Tuttavia, come ogni storia d’amore più mitica vuole, Arogo perse la sua donna, al punto di trovarsi a piangere tantissimo. Fu così che le sue inarrestabili lacrime si tramutarono in colline.

La terza leggenda di cui vi vogliamo parlare narra di un Gigante avido ed ingordo, Carabao, che era solito rubare i raccolti di un villaggio. Fino a quando arrivò il giorno in cui gli abitanti, ormai stanchi ed esausti dei continui saccheggi, decisero di lasciare a Carabao cibo avariato. Dopo essersi nutrito più volte con cibo andato a male, il suo stomaco cedette e defecò per giorni. Ciò vuol dire che, secondo questo racconto, le feci essiccate del Gigante diedero vita alle Colline di cioccolato.

Come visitare le Colline di cioccolato

Lacrime di divinità, lotte tra giganti e ben meno poetici mal di pancia, ma nonostante questo le Colline di cioccolato sono uno spettacolo senza eguali. Tuttavia, non possono essere scalate individualmente ma per fortuna le si può ammirare da due punti di osservazione davvero eccezionali: Chocolate Hills Complex e Sagbayan Peak.

punto panoramico bohol colline cioccolato

Fonte: iStock

Uno degli splendidi punti panoramici

Il primo si trova a Barangay Buenos Aires, nella città di Carmen, e a detta di molti è il punto di osservazione migliore per ammirare queste peculiare formazioni in tutto il loro splendore. Qui potrete trovare persino un ristorante, sala congressi, piscina, area attività con fontana e i ben 214 gradini da salire per godere di questo panorama.

Il secondo, dal canto suo, è un sito turistico che si affaccia su una valle panoramica con una piattaforma di osservazione e un parco giochi per bambini.

Cos’altro vedere sull’Isola di Bohol

Le Colline di cioccolato sono, senza ombra di dubbio, qualcosa da vedere assolutamente nelle vita. Ma l’isola in cui si trovano, Bohol, possiede molto altro da offrire ai suoi visitatori.

Alona Beach, per esempio, è la spiaggia di sabbia bianca più popolare e sviluppata di Bohol, ma che al contempo riesce a conservare anche un po’ del suo fascino naturale. Le acque sono turchesi, ed è possibile trovare anche sistemazioni adatte a tutte le tasche.

Vale la pena fare un salto anche al Tarsier Sanctuary di Bohol, che si trova a pochi minuti dal villaggio di Corella. Da queste parti prende vita un piccolo centro visitatori dove, accompagnati da una guida, si possono vedere alcuni esemplari di dolci tarsi che vivono liberi sugli alberi della foresta vicino al centro.

tarsi filippine

Fonte: iStock

Un esemplare di tarsio nelle Filippine

Decisamente interessanti sono anche le cascate di Dam-Agan a Dimiao, dove potersi tuffare in acque turchesi che lasciano davvero senza fiato.

Da non perdere, inoltre, è il Loboc che è un ampio fiume che serpeggia nella parte sud di Bohol. Loboc è anche il nome di un villaggio che sorge sulle sue rive. A bordo di una canoa potete attraversare le sue acque torbide scoprendo una giungla fitta e incontaminata dove si possono fare escursioni. È presente, inoltre, una zipline da brivido che attraversa la valle e il fiume regalando una vista dall’alto spettacolare.

Nel villaggio, invece, si possono anche fare delle mini-crociere sul fiume a bordo di grosse chiatte, che includono il pranzo a buffet con sottofondo di musica.

Molto particolare è la Chiesa di Baclayon, un edificio che conta più di 400 anni e che è un punto di riferimento riconoscibile nella provincia.

Straordinaria anche la Grotta di Hinagdanan che offre una piscina naturale in cui poter fare il bagno in acque fredde che allevieranno il caldo estivo. Non mancano interessanti stalattiti e formazioni rocciose.

Infine, un viaggio nelle Filippine non può prescindere dal mare e l’Isola di Bohol, oltre ad Alona Beach, ha decisamente molto da offrire. Ne è un esempio Momo Beach, generalmente isolata e paradisiaca.

Insomma, l’Isola di Bohol con le Colline di cioccolato e le sue meraviglie è un vero tesoro tutto da scoprire.

filippine bohol mare

Fonte: iStock

Il mare dell’Isola di Bohol
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Castello di Avio, tra i più antichi e originali del Trentino

È uno dei castelli più noti del Trentino, arroccato su uno sperone di roccia alle pendici del Monte Vignola, tra i vigneti di Sabbionara d’Avio, e domina la bassa Vallagarina da oltre dieci secoli.

Si tratta del suggestivo Castello di Avio, un complesso grandioso che cattura lo sguardo già da lontano grazie all’imponente mastio del XI secolo, al palazzo baronale, alle poderose cinque torri e alle maestose mura merlate duecentesche che, oggi, abbracciano un rigoglioso giardino di cipressi e viti.

Un gioiello storico e architettonico che impreziosisce il territorio, tra i manieri più antichi e caratteristici del Trentino, appartenuto quasi senza sosta alla nobile famiglia dei Castelbarco che, durante il Medioevo, lo trasformò da fortezza difensiva in raccolta e vivace corte feudale, meta di intellettuali e artisti.

La storia del Castello di Avio

Risalgono al 1053 i primi documenti storici che citano una fortezza edificata dove ora svetta il Castello, denominata “Castellum Avia”.

Durante il XII secolo, primi proprietari furono i feudatari di Castelbarco che lo rimasero fino al 1411 quando lo cedettero, per testamento, alla Repubblica di Venezia: i Veneziani ne consolidarono le strutture difensive e costruirono una facciata impreziosita dagli stemmi dei loro Dogi e una cappella intitolata a San Michele.

Nel 1509, le truppe imperiali di Massimiliano I e il principato vescovile conquistarono l’intera Vallagarina: dal 1533, il maniero (con il territorio circostante dei “Quattro Vicariati”) passò al nuovo principe vescovo Cristoforo Madruzzo la cui casata ebbe il controllo della zona fino al 1654, momento in cui subentrarono nuovamente i Castelbarco.

I secoli successivi si presentarono difficili: il Castello fu incendiato nel 1703 dalle truppe francesi guidate da Vendôme e subì continue spogliazioni che ne causarono la trasformazione in area agricola.

I lavori di consolidamento e ristrutturazione vennero avviati nel 1937 ma decisiva per il suo totale recupero fu la cessione da parte di Emanuela Rezzonico di Pindemonte di Castelbarco, nel 1977, al Fondo Ambiente Italiano (FAI) che da allora lo gestisce.

I tesori dell’incantevole maniero

castello di avio

Il primo contatto con il fiabesco Castello di Avio è una piacevole sorpresa: l’impatto scenografico del Castello che domina la valle, magari la sera quando brilla con le torri e le mura illuminate, lascia senza parole per lo stupore.

Ma è soltanto l’inizio: fiore all’occhiello del maniero è il raffinato ciclo di affreschi trecenteschi di scuola veronese che raccontano il Medioevo celebrando l’amor cortese e le arti della guerra.

Al quarto piano del Mastio, infatti, è ubicata la “Camera dell’Amore“, dove i pregevoli affreschi che la decorano narrano le gesta di dame e cavalieri: l’Amore bendato con arco e frecce, un uomo trafitto al cuore da una lancia, e una dama con cagnolino, simbolo di fedeltà.

Presso l’edificio della “Casa delle Guardie“, invece, le pareti conservano, perfettamente intatti, affreschi raffiguranti scene di battaglia.

Altrettanto da non perdere è l’incredibile panorama che si svela dall’altissima cima del Mastio, a perdita d’occhio sulla Vallagarina solcata dall’Adige, un paesaggio da cartolina che rimane tra i ricordi più belli.

Inoltre, durante l’estate, sono numerose le attività organizzate a misura di famiglia per conoscere il Castello di Avio in maniera divertente: spettacoli, laboratori, danze di corte, animazioni e percorsi-gioco.

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Puoi dormire in un villaggio incantato, dove tutto profuma di cioccolato

Vagavano per la foresta senza una meta, Hänsel e Gretel, per poi essere catturati, con lo sguardo e con l’olfatto, da quella pittoresca casa realizzata completamente con i dolci, e in particolare di marzapane. Così possiamo fare anche noi, immergendoci nella natura slovena, e raggiungendo uno dei luoghi più suggestivi e favolistici di sempre.

Nessuna strega proverà a mangiarvi, questo possiamo assicurarvelo. Al contrario, sarete voi gli assaggiatori di innumerevoli delizie offerte in quel villaggio che promette di vivere l‘esperienza di viaggio più dolce e originale del mondo.

Sì perché nel cuore della Slovenia nord-orientale, proprio sulla riva del fiume Drava, esiste un villaggio incantato dove tutto profuma di cioccolato. Preparate i bagagli: si parte per l’avventura più deliziosa di sempre.

Una casa sull’albero davvero speciale

Sono molti i motivi che ci spingono a metterci in viaggio ogni giorno, e tutti i giorni. E anche se sono diversi tra loro, hanno tutti in comune il medesimo obiettivo, quello di farci vivere avventure emozionanti, straordinarie e indimenticabili. E quando parliamo di esperienze di viaggio, ormai lo sappiamo, non possiamo escludere gli alloggi.

Sempre di più, infatti, le strutture ricettive si plasmano a immagine e somiglianza delle nostre esigenze per permetterci di vivere esperienze autentiche, per realizzare i sogni d’infanzia o i desideri proibiti. E lo sanno bene tutte le persone che negli ultimi anni hanno scelto proprio di dormire all’interno di alloggi originali, bizzarri, particolari e unici.

Unica è anche quella casa sull’albero situata all’interno del Chocolate village by the river. Non un villaggio qualunque, ma un luogo dove i sogni d’infanzia diventano realtà. Qui, infatti, è possibile dormire sugli alberi e immergersi all’interno di un mondo dolcissimo, fatto esclusivamente di cioccolato.

Un glamping di lusso in Slovenia dove tutto profuma di cioccolato

Fonte: Ufficio Stampa

Un glamping di lusso in Slovenia dove tutto profuma di cioccolato

Il villaggio di cioccolato in Slovenia: l’esperienza dolcissima

Ci troviamo in Slovenia, e più precisamente a Limbuš, un piccolo insediamento situato sulla riva destra del fiume Drava. Qui, a pochi chilometri da Pohorje, meta prediletta di tutti gli amanti degli sport invernali, esiste un resort sorprendente e originale che garantisce un’esperienza sensoriale e dolcissima ai viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Si tratta del Chocolate Village by the river, un lussuoso glamping completamente immerso in un parco naturale vicino al fiume, dove tutto ruota intorno al cioccolato: colazioni al cioccolato, laboratori di cioccolato, cosmetici al cioccolato e massaggi al cioccolato. E questo è solo l’inizio. A pochi passi dagli alloggi, infatti, esiste anche una fabbrica di cioccolato all’interno della quale è possibile degustare tantissime prelibatezze.

Anche il benessere è all’insegna del cioccolato. I trattamenti, così come i massaggi e i bagni, sono a base di cioccolato. L’unica richiesta, in questo specifico caso, è di non mangiarlo!

Le case che si snodano nel parco naturale, poi, sono tutte pensati nei minimi dettagli per garantire una vacanza di puro relax. Tantissimi i riferimenti al cacao, dai nomi degli alloggi, al design interno ed esterno. Non manca tra le proposte, come abbiamo anticipato, una casa sull’albero, pronta a esaudire tutti i sogni d’infanzia. Il suo nome è Criollo, e fa riferimento proprio al cacao più raro e pregiato presente in circolazione.

Il Chocolate Village by the river è glamping di lusso dotato di ogni confort. La casa sull’albero, per esempio, è composta da una zona giorno con cucina, una camera da letto e un bagno. Completa l’offerta una grande vetrata che offre viste panoramiche spettacolari sulla natura che si snoda intorno. Il resto, invece, profuma di cioccolato.

C’è solo una regola da rispettare per alloggiare in questo glamping: concedersi un peccato di gola senza pensare alle calorie.

Chocolate Village by the River

Fonte: Ufficio Stampa

Chocolate Village by the River
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Le più belle sagre di novembre in tutta Italia

Benvenuto al mese di novembre e, con lui, anche ai suoi colori, alle sue atmosfere a volte dal calore e dai colori avvolgenti a volte surreali e sospese nel tempo, alle temperature che iniziano a calare e alle giornate che si accorciano. Ma benvenuti anche ai profumi e ai sapori tipici del periodo che stiamo vivendo e alle tradizioni gastronomiche delle regioni e dei luoghi unici da cui nascono e che vale la pena di visitare. E quale modo migliore per farlo se non partecipando a una delle tante sagre ed eventi sparsi lungo tutta la penisola?

Un tour all’insegna del gusto e della voglia di scoprire luoghi dalla bellezza mozzafiato e sapori di cui non potrete che innamorarvi. Occasioni assolutamente da non farsi scappare, quindi, che sanno soddisfare ogni gusto e raggiungibili da ogni parte del nostro Paese, dedicandosi qualche momento di relax, immersi nelle atmosfere, nei colori e nell’energia tipica delle sagre e delle località che le ospitano durante questo mese appena iniziato.

Le sagre di novembre al Nord

Magari partendo dalle regioni settentrionali, luoghi in cui clima si fa già più frizzante, ma dove a far da padrone è il calore delle persone che animano gli eventi dedicati ai sapori e ai profumi dell’autunno e dei paesi da cui nascono. Come quelli che si possono scoprire alla “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”, in provincia di Cuneo (Piemonte). Un evento unico che fino al 4 dicembre darà la possibilità agli amanti di questo prodotto e a chi ne voglia scoprire le infinite possibilità di utilizzo, di partecipare in prima persona a corsi di cucina, workshop, laboratori, cene, ecc., immersi nella bellezza del luogo e passeggiando tra gli stand dedicati al tartufo bianco.

Spostandosi in Lombardia, a Cremona, fino al 30 novembre è possibile partecipare all’evento più atteso per gli appassionati gourmet e per gli amanti dei sapori lombardi, il “Festival della Mostarda”. Un modo unico per scoprire la bontà e i tanti utilizzi di questo prodotto particolare e assolutamente unico della tradizione regionale.

Sempre in Lombardia, nella magica cornice del lago di Como, per i primi due weekend di novembre è possibile partecipare allo “Slow food Como”, un’esperienza unica per scoprire le delizie dei produttori locali e la tradizione gastronomica lacustre e regionale, in un viaggio tra degustazioni e visite in quattro suggestivi borghi della zona, Menaggio, Tremezzina, Bellagio e Varenna, per un tour che attraversa tutti e cinque i sensi.

Per tutto il mese di novembre, dal 4 al 27, la regione Veneto ospita un evento a tappe, il “November Porc”, che tra i comuni di Roccabianca, Polesine, Zibello e Sissa, darà la possibilità di degustare i migliori prodotti locali e derivati dalla lavorazione del maiale (come il famoso Culatello di Zibello), passeggiando tra gli stand dei mercatini e le atmosfere festaiole tipiche dell’evento stesso.

In Emilia Romagna, e più precisamente a Ferrara, torna la seconda edizione del “Ferrara Food Festival” che dal 4 al 6 novembre darà la possibilità a chi vorrà passare due giorni lontani dalla routine, di scoprire le eccellenze del territorio. Un evento gastronomico-culturale dove assaporare i migliori prodotti del ferrarese e le infinte prelibatezze di questa terra tutta da scoprire.

Novembre e sagre del centro Italia

Ed eccoci arrivare al centro dello stivale direttamente nella capitale. A Roma, infatti, dal 5 al 6 novembre è di scena il “Foodstock- Festival del cibo di strada”, un evento unico dedicato a tutti i food lovers di “strada” che, sulle note rock della musica che avvolgerà le strade della città in zona tiburtina, potranno degustare le tante prelibatezze culinarie proposte e lasciarsi travolgere dall’energia degli artisti di strada e dei tanti eventi collaterali in programma.

In Toscana, nel Mugello, e più precisamente a Vicchio, durante i weekend di novembre fino al venti del mese, si svolgerà la “Festa del tortello”, ma anche della bistecca, delle caldarroste e dei marroni. Un’occasione unica per degustare i sapori autunnali e le specialità tipiche della regione, dai porcini fritti, alle ficattole, dai marroni e i tortelli del Mugello alle caldarroste, fino al vin brulé e al castagnaccio. In un viaggio nel gusto a 360°.

Altro evento dedicato al tartufo è quello che si svolge ad Amandola nelle Marche, patria del tartufo pregiato dei Monti Sibillini che, anche quest’anno, il 5-6-12 e 13 novembre, ripropone un evento tutto dedicato a questo incredibile e pregiatissimo prodotto, “Diamanti a tavola”- Festival del Tartufo Bianco Pregiato dei Sibillini. Un ottimo modo per conoscere questa eccellenza italiana e la meravigliosa terra che lo ospita.

Le sagre e gli eventi al Sud e nelle isole

In provincia di Cosenza, in Calabria, durante il secondo weekend di novembre torna la consueta “Sagra della Castagna a Sant’Agata di Esaro”. Un evento tanto atteso quanto ricco di prelibatezze, per una tre giorni dedicata al gusto e al sapore tipico delle castagne e dei tanti prodotti derivati, tra degustazioni, eventi e spettacoli di gruppi itineranti.

In Puglia, a Sannicandro di Bari, Sabato 12, Domenica 13 e Lunedì 14 Novembre 2022, torna la terza edizione di “Vini Selvaggi – Fiera Indipendente dei Vini Naturali”, la sagra dedicata al vino locale e non. Un evento che permetterà la degustazione dei migliori vini italiani e non solo, tra assaggi liberi e la possibilità di acquistare i prodotti direttamente dagli stand.

Altro evento dedicato al vino e ai suoi appassionati, è il “Salone vinicolo Wine&Life”, in programma a Sassari, nella meravigliosa Sardegna, dal 17 al 19 novembre. Un’esperienza unica, che vi porterà tra le vie del centro, offrendovi la possibilità di degustare e scegliere tra oltre 300 vini di qualità, circondati dalla bellezza della città e del territorio sardo.

Infine, sempre in Sardegna, dal 6 al 20 novembre torna l’evento “Strade dello Zafferano di Sardegna DOP”. Tre weekend di festa e di convivialità, in un tour che toccherà diversi comuni della Regione (San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca), per portarvi alla scoperta dell’oro rosso, lo zafferano. Donandovi la possibilità di conoscerne le sue infinite qualità e i tantissimi utilizzi in ambito gastronomico, tra degustazioni, visite guidate e le bellezze uniche di una terra meravigliosa.

Non vi resta che scegliere la sagra o l’evento che fa per voi, regalandovi qualche giorno di relax e un’esperienza nei sapori e nelle eccellenze del nostro Paese.

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La migliore meta per chi ama il buon cibo

Si è concluso da pochi giorni il TTG Travel Experience 2022, l’evento internazionale dedicato al settore turistico che si è svolto dal 12 al 14 Ottobre, durante la Fiera di Rimini. Un evento atteso e dal grande valore che, per quest’anno, ha visto tra i suoi vincitori anche l’Istria, che si è aggiudicata il prestigioso riconoscimento Travel Food Award del Gist come “Miglior destinazione enogastronomica 2022 – sezione Mondo”.

Un premio che ogni anno viene dedicato alle eccellenze italiane e straniere nel settore del food&wine, assegnato da una giuria dedicata da parte del Gruppo Italiano Stampa Turistica e che ha messo in luce quanto la penisola croata sia ai primi posti al mondo per la grande offerta enogastronomica che ha saputo creare nel corso del tempo per i suoi visitatori e non solo.

A ritirare l’ambito e meritato riconoscimento, è stato il marketing manager dell’Ente per il turismo dell’Istria, Marko Marković, che si è dimostrato profondamente orgoglioso del premio assegnato all’Istria e alla sua tradizione enogastronomica. Soprattutto in virtù delle motivazioni presenti nel bando e che hanno spinto gli organizzatori a premiare proprio questa regione.

Le motivazioni

Motivazioni che partono da un’idea di sostenibilità turistica e di cui l’offerta enogastronomica locale è parte integrante, in quanto componente essenziale e di base della storia del luogo, della sua economia, del territorio e dell’ecosistema che lo caratterizza. Tutti aspetti che rendono il cibo parte attiva e fondamentale della cultura di ogni località e Paese. E di cui l’Istria si è dimostrata un’eccellenza a livello mondiale.

Come spiegato dal presidente della giuria del Travel Food Award, Elena Bianco, nel corso degli ultimi anni l’Istria si è resa protagonista di un imponente sviluppo turistico e di cui proprio il settore agroalimentare ne è un caposaldo. Oltre all’attuazione sul territorio di diverse politiche che mettono al centro un’attenzione particolare e concreta per le fonti di energia rinnovabile, ma anche alla presenza di riserve, aree naturali e piani urbanistici più attenti e rispettosi dell’ambiente.

Un orgoglio comunitario

Ma non solo. Ad aumentare l’orgoglio per l’ottenimento di questo ambito premio, c’è anche la consapevolezza dell’importante lavoro globale che è stato fatto durante l’anno, volto a raccontare il lato gourmet e forse poco conosciuto della penisola croata, focalizzando la comunicazione in particolare sul mercato italiano e puntando su prodotti tipici del luogo: come gli asparagi selvatici caratteristici della stagione primaverile, o il prestigioso tartufo bianco autunnale, fino all’eccezionale offerta vinicola con le sue strade del vino e alle diverse etichette di olio extravergine di oliva. Ma anche formaggi, il pršut – ovvero il prosciutto – e la presenza sul territorio di due ristoranti stellati Michelin. Insomma, una piccola perla da scoprire (e da assaporare), ricca di tesori e di un’offerta che, col tempo e con il lavoro di molti, ha saputo destagionalizzare l’Istria e il suo territorio, aumentando la fruibilità a tutto l’anno.

Una terra che, quindi, anche in virtù di questo prestigioso premio, merita di essere valorizzata, così come già nel 19esimo secolo fu fatto dalla nobiltà e dagli intellettuali europei, incantati dalle bellezze naturali del luogo, dall’eredità veneziana e austro-ungarica e dal forte multiculturalismo latino, germanico e slavo. E che oggi si arricchisce di nuove motivazioni ed eccellenze da non lasciarsi sfuggire.

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A bordo della crociera del cioccolato

Le crociere a tema spesso hanno il difetto di escludere alcuni passeggeri da certi viaggi. Se non balli il tango non partecipi alla crociera del tango, se non pratichi yoga eviti anche questa. Ma una crociera sicuramente accontenta praticamente tutti: quella del cioccolato.

Sta per salpare una nave che regala l’esperienza più dolce che ci sia. La crociera prevede una settimana di eventi che ruotano intorno al cioccolato.

Dal 2 al 9 ottobre, per sette giorni si potranno fare le più prelibate esperienze gastronomiche a bordo della Costa Toscana di Costa Crociere.

Il programma della crociera del cioccolato

Alcuni maestri pasticceri di fama mondiale provenienti da Italia, Spagna, Francia e Germania, insieme gli chef della compagnia di navigazione si esibiranno durante la crociera nel Mediterraneo occidentale dedicata al cioccolato in tutte le sue declinazioni intitolata proprio “La Settimana del Cioccolato – I 7 vizi Capitali“.

Durante la settimana del cioccolato, si potranno gustare piatti speciali a base di cioccolato a colazione, pranzo e cena, sperimentare moltissime attività a tema cioccolato su tutta la nave, dai cocktail speciali nei bar alle degustazioni di cioccolato fuso e persino trattamenti nella spa a base di cioccolato e incontrare di persona i maestri pasticceri che, ogni giorno, sveleranno i loro segreti e proporranno degustazioni nel Colosseo della nave.

Durante l’itinerario, che prevede scali a Savona, Civitavecchia, Napoli, Ibiza, Valencia e Marsiglia, gli ospiti della nave potranno godere di un’esperienza culinaria completa, che comprende i piatti e i menu di tre chef di fama mondiale: la star della Tv Bruno Barbieri, Hélène Darroze, sei stelle Michelin, e Ángel León, che in Spagna è soprannominato “el Chef del Mar”.

A bordo della Costa Toscana

La nave è un omaggio alla splendida Regione italiana. A partire dai ponti che hanno tutti nomi delle città toscane: Montalcino, Pietrasanta, Viareggio, Montecatini, Lucca, Pienza, Bolgheri e Montepulciano.

Nella Piazza del Campo c’è poi una grande scalinata affacciata a poppa sviluppata su tre ponti, con una balconata all’aperto sull’ultimo ponte il cui pavimento di cristallo fa vivere l’esperienza di volare sul mare.

Un altro punto molto suggestivo e panoramico a bordo della Toscana è la Passeggiata Volare, che raggiunge il punto più alto della nave a 65 metri d‘altezza. A prua si trova la Piazza dei Miracoli, dove fare shopping, degustazioni e intrattenimento.

Sulla Costa Toscana, oltre alle cabine classiche, c’è anche una nuova tipologia di camere con “terrazza sul mare” e una splendida dependance dove fare colazione, prendere un aperitivo o semplicemente godersi il rumore delle onde (quella assegnata a Chiara Ferragni durante un suo recente viaggio di lavoro). Le camere a bordo della nave sono in totale 2.663, di cui 28 suite, 106 cabine con terrazza, 1.534 con balcone, 168 esterne e 827 interne.

Una nave al passo coi tempi

Viaggiare a bordo di questa nave è una vera esperienza. Costa Toscana è una “smart city” itinerante. Grazie all’utilizzo del gas naturale liquefatto (Gnl) con cui si riesce a eliminare quasi del tutto l’immissione di ossidi di zolfo nell’atmosfera, di ossido di azoto e di CO2 (fino al 20%) è una nave super green.

Oltre a zero emissioni, la nave offre tutta una serie di innovazioni tecnologiche all’avanguardia studiate per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale. L’intero fabbisogno giornaliero di acqua è soddisfatto trasformando quella del mare tramite l’utilizzo di dissalatori.

 

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L’altra Franciacorta, un territorio inaspettato, tutto da scoprire

Franciacorta è sinonimo di vino. Spesso è per questo motivo che molti visitano questa bellissima zona del Nord Italia, compresa tra il Lago di Garda e il Lago d’Iseo, il cui terroir ha regalato uno dei vini più buoni che esistano al mondo.

Tuttavia, c’è un’altra Franciacorta, meno nota, che confina con la meno turistica – ma non per questo meno interessante – Val Trompia, al di là della Forcella, nel punto in cui termina la Pianura Padana e iniziano le Prealpi, che regala, oltre alle visite alle cantine dove si producono le bollicine e all’ottima gastronomia, altre esperienze decisamente inaspettate.

Al limitare di questo rinomato territorio ci sono luoghi incantevoli, ricchi di storia e di tradizioni che meritano di essere scoperti. Al centro delle colline di questa Franciacorta di confine c’è la cittadina di Gussago.

Gussago, porta d’accesso alla Franciacorta

Icona indiscussa di Gussago è La Santissima, che domina la città dall’alto, un ex complesso domenicano risalente al XV secolo sul colle Barbisone, dall’aspetto monumentale e imponente. Un luogo suggestivo, da raggiungere a piedi con una facile passeggiata, magari all’ora del tramonto, per godere di una vista panoramica sui vigneti. Da qui si può ammirare la pianura da un lato e il Monte Guglielmo e il Monte Rosa dall’altro.

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Fonte: @SiViaggia

Il complesso della Santissima a Gussago (BS)

Questo santuario fu costruito dalla popolazione, al di fuori delle cariche monastiche e senza nessun mandato da parte della Chiesa. Per questo motivo, tutt’oggi, la chiesa è considerata puro appannaggio della gente comune, di coloro che si ritengono umili peccatori e fedeli, di chi vuole andare a pregare senza dover entrare nel circuito della chiesa ufficiale. Tradizione vuole che si vada alla Santissima a pregare per ottenere piccoli aiuti per la vita di ogni giorno.

Il convento è uno dei numerosi edifici monastici che esistono nella Franciacorta, luogo di passaggio di viandanti e pellegrini. I Domenicani, infatti, avevano grossi possedimenti e attuarono opere di dissodamento e di bonifica del territorio per poi dedicarsi alla coltivazione. La stessa coltivazione della vite risale a epoche remote, ne sono una testimonianza i rinvenimenti di vinaccioli di età preistorica e il materiale archeologico rinvenuto su tutto il territorio.

L’edificio è in fase di restauro, per visitare l’interno è necessario affidarsi a una guida, che possiede anche le chiavi per accedere alla cappella ancora decorata con affreschi del XV-XVI secolo.

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Fonte: Ufficio stampa

Le colline della Franciacorta e La Santissima di Gussago

I religiosi che si era trasferiti alla Santissima combattevano anche l’eresia e proprio qui fu giustiziata una strega. Ma ci sono altre storie inquietanti girano intorno a queto luogo. Una leggenda vuole che qui vivesse un drago, ma forse serviva solo per tenere lontani i pagani. Un’altra, molto più credibile, invece, sostiene che sul colle cresceva un’erba miracolosa.

Fin dal medioevo, l’ex complesso domenicano della Santissima caratterizza il paesaggio di questo estremo lembo di Franciacorta. Luogo di devozione ed elevazione dello spirito, nell’Ottocento la Santissima è stata anche un importante cenacolo di cultura, ospitando artisti come il pittore Angelo Inganni.

Le ville di delizia

La cittadina di Gussago vanta anche interessanti palazzi privati e ancora abitati che possono essere visitati, dietro richiesta. Tra i più belli c’è Villa Averoldi Togni, un edificio del 1200 circondato da tre ettari di parco dove, alla fine del ‘700, sono stati creati uno splendido giardino all’inglese, abbellito da statue neoclassiche, uno alla francese, con fontane e trompe-l’oeil, che ricorda una piccola Versailles, e un grande uliveto.

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Fonte: @SiViaggia

Lo splendido giardino all’inglese di Villa Averoldi Togni a Gussago (BS)

Un’oasi davvero inaspettata nella frazione di Piazza, racchiusa entro le mura del palazzo che viene aperto al pubblico in occasione di eventi speciali, come le “Domeniche per ville, palazzi e castelli” organizzate dal Gruppo dimore storiche Bergamo (le prossime date sono il 18 e il 25 settembre) o di concerti di musica antica.

Merita una visita anche Palazzo Grasso Caprioli, una villa del XVI secolo con un bellissimo giardino di rose e magnolie, che vanta una collezione privata di opere d’arte contemporanea, lascito di artisti di tutto il mondo che vengono regolarmente ospitati nella residenza dove sono liberi di esprimere tutto il loro estro e talento.

La villa è oggi un centro artistico a 360 gradi, dove vengono privilegiate la danza e le discipline orientali, dallo yoga alla meditazione, con corsi, workshop ed eventi, tra cui concerti e festival di danza contemporanea.

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Fonte: @SiViaggia

La villa e il giardino artistico di Palazzo Grasso Caprioli a Gussago (BS)

L’enogastronomia

A Gussago esiste una vera e propria cultura di uno dei piatti tipici del bresciano: lo spiedo. In quasi tutte le trattorie e i ristoranti della zona è possibile assaggiare il vero spiedo bresciano, che ha ottenuto anche la Denominazione comunale di origine. Ogni anno, a settembre, nella centralissima piazza Vittorio Veneto si svolge il Gran Galà dello Spiedo (quest’anno è in programma giovedì 8 settembre) al quale partecipa tutta la popolazione e moltissimi turisti. Non è una sagra, bensì una cena elegante a lume di candela che vuole celebrare il piatto principe della cucina gussaghese e che ha reso Gussago la Capitale Italiana dello spiedo. Lo spiedo naturalmente è accompagnato dalle bollicine del territorio.

Il Gran Galà è solo l’inizio di una stagione all’insegna della gastronomia. Dal 22 settembre e fino all’8 dicembre si svolge Lo Spiedo Scoppiettando, una rassegna enogastronomica che, ogni giovedì, porterà i profumi e i sapori autunnali del territorio in tavola attraverso uno speciale menu a base di spiedo e di ingredienti locali in molti ristoranti di Gussago.

Ma non dimentichiamo che ci troviamo nel territorio della Franciacorta e le bollicine, qui, sono un must have. Diverse cantine, come Le Cantorie, propongono wine tour e degustazioni dei vini del territorio – Franciacorta Docg Saten, Rosé, Pas Dosè Riserva, ma anche rossi, come il Cellatica superiore Doc e il Sebino riserva – accompagnati da prodotti e salumi tipici. Questa cantina, in particolare, immersa tra i vigneti, ha un giardino panoramico che, dall’alto della collina di Casaglio, offre una vista spettacolare sul paesaggio collinare della Franciacorta e sui vigneti terrazzati.

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Fonte: @Le Cantorie

La cantina Le Cantorie nella Franciacorta

Da non perdere anche una visita alle distillerie locali, come le pluripremiate Distillerie Peroni Maddalena dove, da più di quarant’anni, si produce un’eccellente grappa – ma anche liquori, vermouth, gin, acquavite di birra e ben 15 riserve – che, insieme allo Spiedo di Gussago, sono i due prodotti De.Co. (Denominazione Comunale) del Comune di Gussago.

Per chi è della zona questa Franciacorta di confine è un’ottima idea per una gita fuoriporta, ma per chi viene da lontano non mancano spunti per un weekend all’insegna di storia, cultura, attività all’aria aperta e tanta ottima enogastronomia.