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Piatti tipici del Liechtenstein, quali provare: specialità deliziose per tutti i palati

Cosa mangiare in vacanza in Liechtenstein? Vaduz rientra di diritto tra i territori da visitare almeno una volta nella vita: il Principato del Liechtenstein è peculiare e rinomato in tutto il mondo per essere tra gli stati più piccoli d’Europa… e nel mondo! Vaduz ne è la Capitale, e la cucina liechtensteinese ha subito gli influssi di Svizzera e Austria nel corso del tempo, tanto che ritroviamo molte specialità di questi Paesi. Ti portiamo alla scoperta dei piatti tipici del Liechtenstein da provare.

Le caratteristiche della cucina liechtensteinese

Piatti da mangiare in Liechtenstein: la Schnitzel

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Schnitzel, un piatto da non perdere in Liechtenstein

L’espressione culinaria e l’identità del Liechtenstein è stata influenzata da numerose culture nei secoli, come dai Paesi vicini, quindi Svizzera e Austria su tutti, ma anche dall’Europa centrale, non a caso formaggi (segnaliamo saukerkas) e minestre sono alla base dei piatti quotidiani degli abitanti del territorio. Oltre ai prodotti caseari, però, il Liechtenstein punta moltissimo sulla cucina vegetale, e in particolare gli ingredienti più usati sono la patata, il cavolo e gli asparagi. Non meno frequente è la carne, principalmente di vitello, maiale e pollo.

Nonostante il territorio non sia ampio, in realtà questo Paese ha tanto da offrire tra ristoranti gourmet, pub e locali tradizionali. Molti dei piatti che puoi gustare oggi sono legati al passato agricolo, non a caso il piatto “nazionale” del Liechtenstein è il käsknöpfle, un impasto realizzato con farina, acqua, sale, pepe e uova. Il tutto viene accompagnato da cipolle fritte (immancabili e, sì, persino a colazione talvolta) e salsa di mele.

Specialità e piatti del Liechtenstein

Piatti e specialità del Liechtenstein

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Asparagi (o Spargel), tra gli ortaggi più comuni in Liechtenstein

Stai organizzando una vacanza a Vaduz? Sono tantissime le cose da fare nella Capitale del Liechtenstein, ma non dimenticare di scoprire la sua cucina, pronta a stupirti con specialità piuttosto gustose. Molte sono legate, come anticipato, alla gastronomia svizzera e austriaca: iniziamo dalle proposte salate.

Käsknöpfle

Potremmo definirli quasi “gnocchetti”, ma non hanno la tipica forma ovale o a chicca come da noi. Questo formato di pasta è molto denso, ma soprattutto è estremamente piccolo e irregolare. Essendo il piatto nazionale, non puoi non provarli: non costano tantissimo, e vengono serviti con formaggio, cipolle fritte e salsa di mele, ma la variante può cambiare in base al ristorante. Questa specialità rappresenta profondamente il territorio e il passato contadino.

Wurstel

Tra i piatti da assaggiare assolutamente in Liechtenstein ci sono i wurstel, che di solito vengono consumati come piatto unico o insieme al panino. Il condimento è quasi sempre la senape, e il contorno non dovrebbe sorprendere: i crauti, ovviamente. Un piatto economico e saporito da mangiare magari a pranzo.

Kratzete

Le uova sono tra gli ingredienti più usati in Liechtenstein, e la kratzete, una specie di frittata salata (o persino dolce in alcuni casi), è il prodotto giusto da assaggiare per un pranzo o una colazione versatile. Viene realizzata con farina, uova, latte e zucchero, da accompagnare con marmellata o nella variante salata con altri piatti di carne.

Schwartenmagen

In questo caso parliamo di un prodotto che proviene dalla cucina tedesca, ed è davvero peculiare, considerando che è un insaccato realizzato con frattaglie di maiale e di spezie. Un cibo contadino con un’antichissima storia alle spalle, risalente al Medioevo, in cui c’era la necessità di trattare i tagli di carne scartati dai nobili e di rielaborarli in modo tale da preparare un prodotto gustoso. In Liechtenstein viene tradizionalmente tagliato a fette molto sottili, ed è usato per farcire i panini.

Schnitzel

La famosa cotoletta alla viennese è una delle specialità che puoi assaggiare nel Principato del Liechtenstein! Parliamo di una fettina di vitello sottile che viene impanata e fritta nello strutto, tradizionalmente accompagnata da contorni altrettanto golosi, come un’insalata di lattuga (o di patate, se sei alla ricerca di un piatto un po’ più sostanzioso). Sovente è possibile ordinare una variante con la carne di maiale, anziché vitello.

Spargel

Abbiamo anticipato che in Liechtenstein la cucina non è unicamente a base di carne, tutt’altro! E gli spargel, ovvero gli asparagi, rientrano tra gli ingredienti più consumati, non solo dai local, ma anche dai turisti. Al di là dei contorni, puoi trovare spesso zuppe o vellutate a base di asparagi che non costano molto e sono super nutrienti.

Dolci tipici in Liechtenstein

Specialità dolci del Liechtenstein

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Strudel, tra i dolci più famosi da provare in Liechtenstein

Se sta valutando di andare in Liechtenstein durante il periodo natalizio, ti anticipiamo già che è un’ottima idea: non solo qui si respira pienamente l’aria natalizia, ma hai l’occasione di assaggiare tante prelibatezze. Non è da meno la pasticceria, infatti, dal momento in cui è possibile assaggiare i famosissimi biscotti krömle: un dolce che profuma di cannella e di vaniglia.

Sebbene non sia molto diffuso nei ristoranti, il törkarebl fa parte della pasticceria tradizionale del territorio: si prepara cuocendo farina di mais con latte, acqua e sale, e poi tutto viene fritto nel burro e servito con marmellata di sambuco e caffè. Raro da trovare, ma da assaggiare! Passiamo a uno dei dolci più famosi in tutto il mondo, ovvero lo strudel: questa delizia è molto diffusa, e non mancano varianti interessanti con cui provarla proprio qui.

Cosa si beve in Liechtenstein

Cosa si beve nel Principato del Liechtenstein? L’offerta vinicola è piuttosto variegata, anche perché qui vengono coltivate tantissime varietà di uva, con vini che presentano un sapore fruttato e individuale, da accompagnare ai pasti. Forse non conosciamo molto bene i vini del territorio, anzi, ma in realtà ha molto da offrire, tra distillati, whiskey e birra. Non mancano enoteche biodinamiche, con attenzione verso la sostenibilità. Sono stati gli Antichi Romani a introdurre per la prima volta la coltivazione della vite nel Principato. Ed è possibile trovare Chardonnay, Riesling e Pinot Nero. Sul territorio vengono prodotti vini rossi, bianchi o rosati, ma anche dolci e persino il brandy, o ancora lo sciroppo di fiori di sambuco. C’è una bevanda adatta con cui accompagnare ogni pasto, sia nei pub quanto nei ristoranti stellati: a tavola in Liechtenstein non si corre di certo il rischio di rimanere digiuni.

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Abruzzo, la regione “poco nota” d’Italia amata dagli americani

Gli americani amano le meraviglie e il modo di vivere del nostro Paese. Per questo motivo, non è difficile trovare sulle riviste e i quotidiani statunitensi degli elogi ad angoli incanti di questa bella terra. La rivista Travel + Leisure, per esempio, ha da poco scritto un lungo articolo che omaggia una nostra splendida regione, da loro definita “poco nota”: l‘Abruzzo.

Splendide città medievali, vigneti ondulati e una scena gastronomica divina

“L’Abruzzo è pieno di splendide città medievali, vigneti ondulati e una scena gastronomica divina”, inizia così il pezzo di Travel + Leisure dedicato a questa affascinante regione italiana. Per poi continuare sottolinenando che questa è anche una terra ricca di “distese di sabbia sulla costa adriatica e vette alpine incastonate tra tre parchi nazionali protetti. Ospita il 75% di tutte le specie animali, flora e fauna europee. In effetti, è così rigogliosa che viene spesso chiamata il polmone verde d’Europa”.

Sì, l’Abruzzo è tutto questo e molto altro, perché davvero qui c’è di tutto: è una regione quasi totalmente unica nel suo genere. Le attività consigliate sull’articolo scritto dalla redazione statunitense sono una più bella dell’altra, e tutte da provare almeno una volta nella vita.

Si parla di Castel del Monte, per esempio, magnifico borgo della provincia dell’Aquila che prende vita all’interno di un vero e proprio capolavoro della natura: il Parco Nazionale del Gran Sasso, ricco di biodiversità e accessibile per bambini, anziani e visitatori con limitazioni motorie.

Castel del Monte, Abruzzo

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Veduta di Castel del Monte

Dirigersi verso Castel del Monte è come fare un viaggio nel passato, poiché permette di contemplare le bellezze dell’arte e della natura allo stato puro. Parliamo di un luogo, infatti, che si  distingue per essere uno dei borghi più suggestivi e caratteristici della regione, anche grazie al suo alto patrimonio storico di grande valore culturale.

Il Parco Nazionale del Gran Sasso, dal canto suo, è contrassegnato come area protetta sin dal 1995 e presenta aree dedicate alla mountain bike e all’equitazione. L’articolo continua poi raccontando un altro vero e proprio capolavoro della zona: l’altopiano di Campo Imperatore, anche chiamato il “Piccolo Tibet” d’Abruzzo per le “sue vedute himalayane”, si può leggere nel pezzo.

Campo Imperatore ospita uno dei comprensori sciistici più moderni e attrezzati di questa zona d’Italia, ma anche un patrimonio naturale che attira visitatori e turisti in ogni periodo dell’anno: in estate è la meta perfetta per tutti coloro che desiderano fuggire dal caldo cittadino per organizzare escursioni in mezzo alla vegetazione più radiosa.

Alcune righe sono rivolte anche alla Via Verde, una magnifica ciclovia (attualmente in fase di completamento) che percorre uno dei tratti di costa più suggestivi dell’Adriatico: è immersa nella natura della Costa dei Trabocchi. Ed è proprio lungo questo magnifico litorale che si sviluppa la Riserva Naturale di Punta Aderci, posto dall’immensa bellezza e biodiversità e costellata da spiagge accoglienti e ancora selvatiche, poiché totalmente tutelate dell’opera dell’uomo.

Riserva Naturale di Punta Aderci

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La straordinaria Riserva Naturale di Punta Aderci

Cosa mangiare e bere in Abruzzo

Una terra spettacolare, l’Abruzzo, e in cui poter mangiare e bere anche cose buonissime e preparate secondo ricette tradizionali imperdibili. Per questo motivo, l’articolo sottolinea che la “posizione pastorale e costiera dell’Abruzzo rende possibile una cucina diversificata a base di frutti di mare, legumi e carni che vanno dal montone al maiale, come gli spiedini di montone leggermente salati chiamati arrosticini”.

L’autore dell’articolo invita anche i suoi lettori a fare un salto presso le varie sagre regionali, in modo da poter provare diverse delizie tra cui la ventricina, i carciofi e il pane appena sfornato. Poi ancora gli spaghetti alla chitarra fatti a mano da più di 200 anni, spesso serviti con pomodoro a base di polpette, e il brodetto alla pescarese, uno stufato di pomodori cotti lentamente, di peperoni, aglio e piccoli pesci che vanno dalle triglie alle ali di razza. Infine gli eccezionali dolci regionali, come i confetti e lo straordinario torrone al cioccolato dell’Aquila, chiamato torrone Nurzia.

Oltre a mangiare, però, in Abruzzo si beve anche molto bene, a tal punto che l’autore specifica che “nessuno che si è tirato indietro davanti a una o due degustazioni di vino”. La regione, infatti, con la sua vicinanza al mare e agli Appennini gode di un clima mediterraneo ideale per la coltivazione delle uve, tanto che qui ci sono circa 250 aziende vinicole che producono più o meno 1,2 milioni di bottiglie all’anno.

Arrosticini abruzzese

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Degli ottimi arrosticini

A Chieti, nota come “la Terrazza d’Abruzzo” e una delle città più antiche di Italia, si produce la maggior parte dei vini abruzzesi, inclusa l’ambita etichetta DOC che rileva il più alto livello di garanzia della qualità. Tra i vini da non perdere si segnalano il Montepulciano d’Abruzzo, il Trebbiano d’Abruzzo, il Pecorino e il Cerasuolo, un ottimo rosato abruzzese.

Insomma, l’Abruzzo è per gli americani una regione “poco nota” d’Italia, ma senza ombra di dubbio una terra che vale la pena esplorare perché nel suo territorio sono contenute alcune bellezze (e bontà) che il mondo intero ci invidia.

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Ribeira Sacra, regione incontaminata e ricca storia

Nel cuore della Galizia, lontano dalle rotte turistiche più battute, si cela la Ribeira Sacra, una fiabesca regione che incanta grazie alla bellezza naturale, alla storia millenaria e alla preziosa tradizione vinicola. Si tratta davvero di una terra affascinante, che si estende lungo le rive dei fiumi Miño e Sil, e dona a chi la raggiunge un’esperienza unica, al cospetto di canyon spettacolari, antichi monasteri e vigneti terrazzati: insomma, un viaggio dai ricordi indelebili.

Il nome “Ribeira Sacra” significa “riva sacra” e deriva dalla straordinaria presenza di monasteri, costruiti in posizioni spesso inaccessibili e suggestive, luoghi destinati alla contemplazione e alla preghiera che ancora oggi rievocano un’atmosfera intrisa di silenzio e pace. La loro presenza ha, inoltre, lasciato un’impronta profonda nella cultura e nella storia della regione, rendendola meta di pellegrinaggio e riflessione.

Ribeira Sacra, un patrimonio artistico e culturale d’eccellenza

La Ribeira Sacra è una di quelle località per cui dire che “il tempo sembra essersi fermato” non è un’esagerazione. Le sue radici, infatti, affondano nell’epoca romana (come dimostrano le numerose vestigia archeologiche del periodo) ed è durante il Medioevo che assume il suo carattere distintivo, diventando un centro spirituale di primaria importanza.

I monasteri e le chiese romaniche sono vive testimonianze di un passato in cui la vita monastica giocava un ruolo importante e rappresentano il principale esempio di architettura romanica rurale in Europa, un patrimonio culturale e artistico di assoluto valore.

A questo proposito, seguendo il corso del fiume Sil, si possono visitare svariati monasteri benedettini di notevole interesse culturale, come Santo Estevo de Ribas de Sil, edificato tra il XII e il XVIII secolo e oggi trasformato in un lussuoso hotel, di cui sono ancora accessibili i chiostri e la chiesa, Santa Cristina de Ribas de Sil, Santa María de Montederramo e San Pedro de Rocas, un monastero scavato nella roccia che, secondo le iscrizioni rinvenute, ospitò una delle prime comunità monastiche della zona.

Proseguendo il cammino nel territorio vegliato dai pendii affacciati sul Miño, si incontrano altri importanti monasteri come Santo Estevo de Ribas de Miño e San Paio de Diomondi, oltre a chiese di spicco quali San Miguel de Eiré, San Martiño da Cova e San Fiz de Cangas.

Le attrazioni naturalistiche da non perdere

Uno dei tesori naturali più spettacolari della Ribeira Sacra è il Canyon del Sil. Le sue pareti rocciose, che si innalzano in maniera vertiginosa sopra il fiume, creano un panorama di rara bellezza. Non manca l’occasione di esplorare il canyon a bordo di piccole imbarcazioni che solcano le placide acque del fiume e offrono una prospettiva inedita sulle scogliere e sui vigneti terrazzati che si arrampicano lungo i pendii. Per chi invece preferisce “rimanere con i piedi per terra”, i numerosi punti panoramici, come il Mirador de Cabezoás, regalano a loro volta viste che lasciano senza fiato.

Una menzione a parte la merita poi la viticoltura che qui è un’arte antica, risalente ai tempi dei Romani: non a caso, i già citati vigneti terrazzati sono il risultato di secoli di lavoro e dedizione. Oggi, i viticoltori coltivano uve autoctone come il Mencía e il Godello da cui si ottengono vini di grande qualità e carattere, e le cantine locali propongono tour e degustazioni per scoprire i segreti di una tradizione millenaria e assaporare il nettare di Bacco in un contesto senza eguali.

Un paradiso per le escursioni e i tour enogastronomici

Ma non è tutto. La Ribeira Sacra è un autentico paradiso per gli amanti della natura, delle escursioni, del trekking, delle passeggiate a cavallo e della mountain bike.

I percorsi escursionistici, come il Ruta de los Monasterios e il Sendero del Cañón del Río Mao, attraversano paesaggi indimenticabili e permettono di immergersi nella storia e nella natura incontaminata: camminare lungo questi sentieri significa ammirare monasteri nascosti, lussureggianti boschi incantati e vedute panoramiche sui fiumi che scorrono a valle.

Infine, chi desidera unire una vacanza attiva all’aria aperta con le bontà della gastronomia tipica, oltre alle degustazioni dei vini pregiati, deve provare la cucina galiziana che, con i suoi sapori autentici e i piatti della tradizione, è un viaggio nel viaggio. Tra le specialità da assaggiare ci sono il pulpo a la gallega, antipasto servito con paprica e olio d’oliva, e la tarta de Santiago, un dolce a base di mandorle che delizia il palato.

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Dove mangiare a Montecarlo: le specialità tipiche da provare in assoluto

Una vacanza a Montecarlo dà la possibilità non solo di scoprire una zona glamour, extralusso, con attrazioni e monumenti imperdibili, ma anche le specialità tipiche del luogo, che sono molteplici. La gastronomia del Principato di Monaco, ovvero la cucina monegasca, ha subito diverse influenze nel corso delle epoche, e non è raro trovare ottimi ristoranti italiani. Nell’ambito della ristorazione, trovi ogni genere di offerta, inclusa quella internazionale: ti portiamo per le strade di Montecarlo, alla ricerca del cibo da provare, tra piatti gourmet e street food.

Dove mangiare a Montecarlo: zone e luoghi tipici

Mangiare a Montecarlo, le zone

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Luoghi da sogno dove mangiare a Montecarlo: sullo yacht

Il tuo itinerario di vacanza a Montecarlo deve prevedere delle soste in zone specifiche dove poter provare la cucina del luogo. Non si viaggia unicamente per osservare panorami e attrazioni, bensì per approfondire la cultura del posto, e ciò include il cibo: è identitario di un territorio e spesso racconta la sua storia. Tieni presente che ti trovi in uno dei quartieri più esclusivi di Monaco, e più in generale Monaco è internazionale: questo significa che puoi spaziare con i sapori, senza precluderti nulla.

Piazza del Casinò

Non mancano hotel e ristoranti nei dintorni della leggendaria Piazza del Casinò, che è tra le principali mete da appuntarti nel programma vacanziero. L’atmosfera è assolutamente glamour, con tanti locali con vista privilegiata sul mare, in cui i prezzi sono “alti” rispetto alla media, ma la qualità delle materie prime usate non è in discussione. Molto interessanti sono i café, per un pranzo o cena al volo, o gli american bar, dove bere cocktail e rilassarsi negli interni di lusso o esterni con panorama. Aggiungiamo che molte strutture si trovano all’interno degli hotel di lusso.

Baia di Monaco

Vicino alla Spiaggia di Larvotto, si concentrano moltissimi ristoranti di Montecarlo, anche rinomati in tutto il mondo. L’Avenue Princesse Grace è il tuo punto di riferimento, ma, essendo una zona altamente turistica, preparati a fare una scrematura dei locali, altrimenti corri il rischio di scadere in un tipico ristorante turistico. Qui l’offerta è più di ampio respiro internazionale, quindi, oltre alle specialità, trovi tacos, pizza, hamburger, sushi o locali a tema marino. Il nostro tip è di puntare a un ristorante panoramico con cucina di pesce.

Monaco Vecchia

Nelle tappe da includere durante l’itinerario a Montecarlo non manca mai Monaco Vecchia o Monaco-Ville: sebbene il territorio non sia sconfinato, l’offerta è in grado di soddisfare tutti i palati. I ristoranti propongono una cucina autentica, un’esperienza non solo gourmet ma di classe, in edifici da sogno. In questa zona sono frequenti i ristoranti italiani e le pizzerie. Tradizionali i cafè dove fermarsi a bere un caffè e gustare i dolci di Monaco.

Port Hercules

Dove mangiare a Montecarlo: Port Hercules

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Port Hercules, qui si trovano mercatini con bancarelle di ostriche e champagne

Nei dintorni di Port Hercules, gli indirizzi da appuntarti sono diversi: il porto di Montecarlo, il Boulevard Albert 1er, la Route de la Piscine. Qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta, considerando che non fatichi a trovare locali glamour o brasserie, per un aperitivo al volo. Nei café del porto è possibile mangiare insalate e primi, e anche in questo caso abbondano i ristoranti di cucina internazionale. La presenza di gelaterie nella zona è piuttosto alta, così da rinfrescarti se scegli di andare a Montecarlo in estate.

Fontvieille

Infine, una tappa meravigliosa nei dintorni di Montecarlo, ovvero Fontvieille, che dà l’occasione di provare l’autentica cucina monegasca: tra scorci pittoreschi e panorami indimenticabili, i locali e i bistrot sono pronti ad accoglierti per farti vivere un’esperienza gastronomica a base di primi piatti, ostriche e bollicine.

Cosa mangiare a Montecarlo: le specialità imperdibili

Cosa mangiare a Montecarlo: piatti della cucina monegasca

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Insalata Nicoise, tra le specialità da mangiare al volo a Montecarlo

Oltre a dirti dove mangiare a Montecarlo, quindi le zone più trendy di Monaco, è importante approfondire le specialità tipiche del luogo. Qual è la cucina del Principato di Monaco? Conosciuta con il nome di cucina monegasca, l’arte culinaria è stata influenzata da molteplici luoghi, tra cui la cucina italiana (con particolare attenzione alla cucina ligure), la cucina francese e la cucina provenzale. Prende spunto, dunque, dalla gastronomia tipica del bacino del Mediterraneo, e uno degli ingredienti più usati è sovente il pesce, essendo una località che si affaccia sul mare. In vacanza nel Principato di Monaco, puoi deliziare il palato con tanti piatti: ti diciamo quali.

Barbagiuan

Sebbene la cultura dell’antipasto sia profondamente legata alla cucina italiana – in uso sin dagli Antichi Romani – anche a Montecarlo c’è la possibilità di ordinare delle sfiziosità prima del pasto principale, tra cui il barbagiuan, che tra l’altro è amatissimo dalla Famiglia Reale Monegasca. Le origini della ricetta sono liguri, e l’inventore è lo “Zio Giovanni”, da qui il nome: un raviolo fritto che viene riempito con zucca o affettati, immancabile il formaggio.

Stocafi

In vacanza a Montecarlo non puoi assolutamente perdere uno dei piatti principali del luogo, ovvero lo “stocafi”, il cui nome ci anticipa l’ingrediente principale: lo stoccafisso. In tal caso è cotto nel vino e viene condito insieme al pomodoro, alle erbe aromatiche e alle olive nere. Non mancano rivisitazioni gourmet del piatto, presente nei ristoranti di mare.

Socca

Ricorda la farinata, ma… è la socca! Se stai visitando il quartiere di Montecarlo e non hai molto tempo a disposizione per fermarti a pranzo, o più in generale vuoi risparmiare sul budget, allora questa pietanza ti salva e ti “porta” metaforicamente anche in Liguria, essendo molto simile: viene preparata con farina di ceci, acqua, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Salade Nicoise

Non hai molto tempo per mangiare o preferisci qualcosa “al volo”? L’idea giusta per te è l’insalata fresca a base di pomodori, acciughe, verdure, olive, uova. Ecco la Salade Nicoise, piatto “povero” ma coloratissimo, profumato e dal sapore soddisfacente.

Pavés du Rocher

Non dimenticare di lasciare Montecarlo senza aver assaggiato il famoso dolce creato in occasione di 25 anni di Regno del Principe Ranieri III: Pavés du Rocher. Realizzati con materie prime selezionatissime, tra cui panna, latte, miele, limone, mandorle, zucchero e arancia, i dolci vengono confezionati in scatole apposite per mantenere la freschezza.

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Idea per il weekend: scopri il Monferrato

Lo scorrere del tempo non ha scalfito il fascino di una terra splendida come quella del Monferrato. Il paesaggio dolce di questa zona, composto da colline, borghi, castelli e vigneti, è perfetto per un weekend romantico all’insegna della scoperta lenta, di passeggiate tra vie acciottolate e di pomeriggi tranquilli sorseggiando un bicchiere di Barbera, Grignolino o Cortese. Situato tra Asti e Alessandria, il Monferrato rappresenta una meta turistica molto ambita per chi desidera staccare la spina e dedicarsi alla scoperta di un ricco patrimonio artistico, culturale e vinicolo.

Di seguito raccontiamo cosa fare e cosa vedere in questa regione storica del Piemonte, suddivisa in zona sud e zona nord e riconosciuta, grazie alla sua cultura vitivinicola, Patrimonio UNESCO.

A spasso tra i borghi del Monferrato

Trascorrere un weekend a Monferrato significa passeggiare tra le strade dei suoi borghi medievali che, con le loro peculiarità architettoniche, si inseriscono perfettamente nel paesaggio creando veri e propri scorci da cartolina. Da dove partire se non da Casale Monferrato, borgo simbolo del territorio? Questa città barocca è rinomata per le sue chiese, per i palazzi, ma soprattutto per due edifici bellissimi: il Duomo, di arte romanica, e la Sinagoga, risalente alla fine del ‘500. Un altro borgo da segnare sull’itinerario è sicuramente Rosignano Monferrato, famoso per i suoi settanta Infernot (termine piemontese che indica un luogo sotterraneo con assenza di luce impiegato come cantina) e per la Panchina Gigante n.41, da dove è possibile godere di un panorama mozzafiato.

Imperdibili sono anche gli Infernot di Cella Monte, piccolo borgo famoso non solo per il vino, ma anche per il suo tartufo bianco di Valle Ghenza, e gli edifici di Vignale Monferrato come Palazzo Callori, costruito nel ‘700 in stile gotico, e Porta Urbica, realizzata in stile medievale. Sono tanti i borghi da scoprire in base ai propri interessi, come anche Canelli, con il suo Castello Gancia risalente all’XI secolo, Asti e Gavi.

Costigliole d'Asti

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Il borgo di Costigliole d’Asti nel Monferrato

I castelli da non perdere

Ad ampliare il fascino di questo territorio ci sono gli affascinanti e antichi castelli, come il Castello di Tagliolo, considerata una delle fortezze meglio conservate di tutto l’Alto Monferrato e location da sogno in cui dormire e organizzare eventi. Dal Castello Malaspina a Cremolino, invece, grazie alla sua altezza (è considerato il più alto della zona nord del Monferrato) è possibile godere di una vista meravigliosa sulla valle e sulla catena delle Alpi. Parlando di castelli, impossibile non citare quello di Razzano, la cornice perfetta per chi è alla ricerca di un’esperienza enogastronomica di alto livello, e quello di Gabiano, con il suo labirinto, il quale rappresenta uno dei rari esempi documentati nell’ambito dei giardini storici del Piemonte.

Camminate tra i vigneti e degustazioni

L’arte del vino è una maestria che a Monferrato si tramanda di generazione in generazione. Unendo saperi artigianali e tecnologici, le diverse cantine del territorio offrono vini di altissima qualità che possono essere scoperti prenotando una degustazione, solitamente accompagnata da una visita delle cantine e degli iconici Infernos. Da non perdere il vino prodotto nella zona di Canelli, considerato una vera eccellenza del Piemonte: in quest’area si produce soprattutto lo spumante, il rinomato Moscato di Canelli, una delle varietà più antiche e diffuse di tutto il Mediterraneo. Una particolarità del Casalese sono anche e soprattutto gli Infernos, i luoghi scavati a mano nel tufo sotto le case, con tanto di nicchie specifiche costruite per contenere le bottiglie migliori. Le tenute dove prenotare una degustazione sono tante, noi consigliamo la Tenuta dei Marchesi Alfieri e le cantine custodite all’interno del Castello di Gabiano.

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Sofia: cosa vedere nella città più bella della Bulgaria

Tra le mete europee meno gettonate c’è sicuramente Sofia, la capitale della Bulgaria. Eppure, questa città dal fascino eclettico, con una storia importante alle spalle, offre tantissimi luoghi di interesse in grado di conquistare qualsiasi tipologia di viaggiatore. Sapevate, per esempio, che è la terza città più antica d’Europa, dopo Atene e Roma? Qui i momenti da dedicare alla cultura e all’architettura si alternano al relax garantito dai meravigliosi parchi e giardini, i quali offrono un’oasi di pace e tranquillità lontana dal traffico del centro e degli ampi viali.

Sofia è anche una città economica, facilmente raggiungibile dall’Italia e ricca di scenari creativi e originali dentro ai quali trascorrere le proprie serate senza prosciugare il portafoglio. In questa piccola guida forniamo tutte le informazioni utili per visitarla: da quando andare a cosa vedere, fino alle specialità gastronomiche assolutamente da non perdere.

Quando visitare Sofia

Vicina all’Italia e raggiungibile con facilità grazie ai numerosi voli low cost, Sofia rappresenta la città perfetta anche per una semplice fuga nel weekend. Ma quando andare per godersela al meglio? Il periodo ideale è compreso tra maggio e settembre, con primavere miti ed estati calde; l’inverno, invece, può diventare particolarmente freddo e nevoso. Le precipitazioni, piuttosto rare, si concentrano soprattutto nella tarda primavera. Per chi vuole ammirarla in un periodo speciale, consigliamo di indossare il cappotto più caldo presente nel guardaroba e di visitarla in occasione delle vacanze natalizie. Nelle zone principali della città vengono allestiti i famosi mercatini di Natale e le vie sono allegramente addobbate a festa. Ricordate che il Natale è ortodosso, quindi le date sono diverse dalle nostre!

Cosa vedere nella capitale della Bulgaria

Una passeggiata nel centro di Sofia vi permetterà di conoscere e approfondire la storia della città, caratterizzata da cinque secoli di dominio ottomano seguiti da un periodo di indipendenza (durante l’alleanza Balcanica) e dall’influenza sovietica della Repubblica Popolare Bulgara. Da cosa partire per scoprire Sofia? Di seguito le architetture e le attrazioni da non perdere.

Cattedrale di Alexander Nevski

Questo è uno dei luoghi più importanti della città, dedicato a un eroe nazionale russo. Perché russo e non bulgaro? Perché fu proprio la Russia ad aiutare la Bulgaria a combattere gli ottomani per porre fine a una dominazione durata ben 500 anni. La Cattedrale di Alexander Nevski fu costruita tra il 1882 e il 1912 e ospita un museo di icone provenienti da tutto il paese e può essere visitata gratuitamente.

Cattedrale di Sofia

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Cattedrale di Alexander Nievski a Sofia

Chiesa di Santa Sofia e il Complesso dell’Antica Serdica

Vicino alla cattedrale si trova la chiesa di Santa Sofia, la più antica della capitale. Risalente al VI secolo, oggi è considerata un’attrazione imperdibile grazie al suo museo sotterraneo: diversi scavi archeologici, infatti, hanno rivelato una necropoli di epoca romana sotto e intorno alla basilica bizantina. Il complesso rappresenta l’antichissima Sredec, il nome utilizzato nel II secolo per parlare della città.

Chiesa Russa di San Nicola e Chiesa di Boyana

Quella di San Nicola è una splendida chiesa ortodossa costruita al posto della moschea Saray, distrutta in seguito alla liberazione dall’invasione russa. Al suo interno custodisce affreschi particolari e mostra tutta la sua bellezza attraverso i tetti turchesi e dorati. Patrimonio UNESCO è invece la chiesa di Boyana, dove è possibile ammirare 90 affreschi testimonianza dell’arte medievale bulgara. Questo gioiello sorge sulle pendici del monte Vitosha ed è possibile acquistare un biglietto cumulativo che permette di visitare anche il Museo Nazionale di Storia, ricco di tesori aurei dei traci, di statue romane, di costumi popolari e di icone ortodosse.

Viale e Monte Vitosha

Impossibile visitare Sofia e non fare una passeggiata lungo Viale Vitosha. Questo lungo viale inizia nel centro storico e conduce a uno dei parchi più belli della città, Yuzhen Park (Parco del Sud), molto frequentato dai sofioti nel fine settimana. Lungo la strada sono presenti tanti negozi dove fare shopping, bar, ristoranti e il Palazzo Nazionale della Cultura (NDK), dove si svolgono conferenze e concerti. Per chi ha tempo a disposizione, consigliamo di fare un salto a Monte Vitosha, distante 8 chilometri dal centro di Sofia, e facilmente raggiungibile con i mezzi. D’inverno si trasforma in una frequentata pista sciistica, mentre d’estate viene aperta al pubblico una seggiovia che permette di apprezzare lo splendido panorama.

Cosa mangiare a Sofia

Lo sappiamo tutti, il modo migliore per scoprire una città è provare i suoi piatti tipici! La capitale bulgara offre scenari molto interessanti dove trovano spazio sia le specialità tradizionali che proposte moderne e innovative. Tra le protagoniste indiscusse di ogni menù ci sono le zuppe, sia a base di carne che di verdure, solitamente consumate come antipasto e, in alcuni ristoranti, preparate nei classici recipienti in terracotta. Gli amanti della carne devono provare le kebabche (salsicce di maiale speziate cotte alla griglia) e le kyufte (sorta di hamburger di maiale). Se dopo un paio di giorni dedicati alla cucina bulgara vi sentite appesantiti, non preoccupatevi, perché a Sofia sono tanti i locali specializzati anche in cucine fusion, vegane e vegetariane.

Cucina tipica bulgara

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Piatti tipici della cucina bulgara

Sofia: locali e vita notturna

Sofia è una città giovane e molto attiva. I bulgari amano divertirsi e frequentare locali e la vita notturna è vivace e ricca di sorprese. Sono tanti i club e le discoteche dove ballare musica di tutti i generi come il famoso Carrusel Club. Per entrare nello spirito della città visitate un locale dove suonano musica Chalga, un genere molto di moda che fonde ritmi europei e balcanici. Una zona frequentata da giovani e studenti è Studentski Grad, il quartiere universitario, dove troverete tanti club e locali con birre e vino a prezzi economici.

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Quanto costa e dove mangiare a Oslo

Inutile mentire: lo sappiamo tutti che un viaggio a Oslo non sarà particolarmente economico, basti pensare che è considerata una delle città più care d’Europa. Tuttavia, questo non dovrebbe dissuaderci dal visitarla perché la capitale norvegese offre scenari dinamici, moderni e culturalmente interessanti, oltre che dintorni naturali ricchi di boschi, foreste e paesaggi mozzafiato. Ecco perché abbiamo scritto una guida utile per offrirvi una panoramica su quanto costa mangiare a Oslo, le specialità da provare e tanti consigli su come scoprirla senza spendere una fortuna.

Mangiare a Oslo senza spendere una fortuna

Sono tanti i ristoranti gourmet di Oslo, una città orientata al cambiamento e alla modernità. Questi possono essere particolarmente cari, ecco perché consigliamo di sostituirli con gli stand di street food, come quelli presenti all’interno del mercato coperto Mathallen, aperto tutti i giorni tranne il lunedì. Qui ci sono caffetterie, wine bar, birrerie e ristoranti specializzati in piatti tipici e deliziosi come i classici hamburger di pesce. Chi ha prenotato un appartamento con cucina per risparmiare, qui troverà anche botteghe e negozi con prodotti biologici e di alta qualità, ideali per fare una piccola spesa.

Per quanto riguarda le bevande, chi vuole risparmiare dovrà rinunciare agli alcolici perché, a causa delle imposte statali, queste risultano molto più costose rispetto all’Italia e ad altre città europee. Un bicchiere di birra, per esempio, costa 80-100 NOK (dagli 8 euro ai 10 euro), mentre un bicchiere di vino può costare oltre 12 euro. Il nostro consiglio è di possedere una borraccia da riempire anche con l’acqua di rubinetto, potabile e sempre gratuita.

Un’altra soluzione per visitare Oslo senza spendere una fortuna è quella di prenotare un hotel con la colazione inclusa o mezza pensione: in questo modo potete risparmiare e concedervi un pranzo particolare in uno dei ristoranti tipici che consigliamo nel paragrafo successivo. Infine, vi ricordiamo che con l’Oslo Pass non avrete sconti solo sui musei e sui mezzi pubblici, ma anche in tanti ristoranti convenzionati!

Le specialità da provare senza guardare al budget

Un must da provare in Norvegia e soprattutto nella sua capitale? Sicuramente il salmone, grande protagonista anche delle colazioni con pane tostato e uova strapazzate. Chi preferisce una colazione dolce, consigliamo di provare i panini più amati dai norvegesi: le boller. Questi sono panini dolci venduti praticamente dovunque e proposti sia nella versione originale (con la cannella) che in tante altre varianti e costano dai 5 euro in su. Se prendete un espresso al bar, questo costerà invece intorno ai 3 euro.

Per pranzo, se avete voglia di cibo norvegese, andate da Olympen Mat & Vinhus AS, ristorante tipico dove potrete consumare la famosa carne d’alce o di renna. Il locale è solitamente molto affollato, ma la qualità delle pietanze vale l’attesa; i prezzi (tra i 40 euro e 50 euro circa a persona) sono nella norma considerando la bontà del cibo servito. Un altro indirizzo imperdibile per assaporare l’autentica cucina norvegese è Rorbua, un locale particolare arredato come una tipica casa dei pescatori. Qui troverete piatti classici come boknafisk, baccalà, bistecca di balena e bistecca di renna, mentre a seconda delle stagioni vengono serviti piatti tradizionali del nord, come le lingue di merluzzo e il lutefisk. I prezzi vanno da 19 euro per un antipasto ai 50 euro per un secondo.

Se per cena avete deciso di concedervi il top in assoluto, dovrete prenotare da Hos Thea. Il menù tipico da sei portate vi permetterà di assaggiare un po’ di tutto, dal filetto di cervo al gazpacho di broccoli con olio d’oliva e tartufo, accompagnando i piatti principali con ottimi formaggi locali. Dolce e vino francese sono compresi a un costo di 90 euro a testa, ottimamente serviti da un personale cordiale e altamente qualificato. Un’alternativa ancora più costosa è il Statholdergaarden, dove pagherete essenzialmente la bellezza del posto. Il cibo è buono (eccellente la Kalve Piccata, una scaloppa in crosta di parmigiano), ma rischiate di spendere oltre 200 euro per un antipasto, un secondo, un dolce e un boccale di birra.

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Mangiare in Estonia: un itinerario gastronomico

Non c’è miglior modo di scoprire la vera essenza di un luogo se non quello di sedersi a tavola e lasciarsi trasportare dai profumi e dai sapori della sua cucina tradizionale. Sì, perché le pietanze e le ricette di un Paese non sono altro che il riflesso della sua storia, della sua cultura e delle molteplici influenze che ne hanno plasmato l’identità culinaria nel corso dei secoli. Oggi, ti invitiamo a intraprendere un viaggio straordinario attraverso i sapori unici e avvincenti dell’Estonia, esplorando piatto dopo piatto l’essenza autentica di questo affascinante Paese baltico. Preparati a deliziare il palato con le specialità locali più succulente e a immergerti completamente nell’atmosfera unica che la cucina estone può offrire. 

Le radici della tradizione culinaria estone

L’Estonia, con la sua natura incontaminata e la sua ricca storia, offre una cucina che riflette profondamente le caratteristiche ambientali e il suo sviluppo storico-culturale. Caratterizzata da piatti semplici e rustici derivati alle sue origini contadine, l’offerta culinaria estone è profondamente legata al variare delle stagioni e alle influenze provenienti dai Paesi limitrofi come la Russia, la Scandinavia e la Germania. Ecco i piatti tipici dell’Estonia dalla colazione al dessert!

Colazione estone: iniziare con il piede giusto

Kringel, tipico dolce estonia

Fonte: iStock

Un Kringel, delizioso dolce tipico estone

Se c’è una cosa che ci viene detta sin da bambini è che la colazione è il pasto più importante della giornata e gli estoni lo sanno bene. La giornata in Estonia, infatti, comincia con una colazione ricca e nutriente, prevalentemente salata, con pietanze ad alto contenuto proteico perfette per fare il pieno di energia e carburare durante il giorno. I piatti tipici a colazione in Estonia sono:

  • Pirukad: fagottini ripieni che ricordano i cugini empanadas o samosas e che possono essere farciti con una varietà di ingredienti come carne, pesce, formaggio o verdure. Originariamente i Pirukad erano considerati cibo per i contadini ma, con il tempo, questo piatto si è evoluto fino a diventare un vero e proprio simbolo dell’identità culinaria estone. È facile trovarli nelle panetterie locali ed esistono anche nelle varianti vegetariane o vegane. Per chi preferisce un dolce risveglio, nessun problema: i Pirukad possono essere farciti anche con frutta, marmellata o crema, assicurando il giusto apporto di carboidrati e zuccheri per iniziare la giornata con il pieno di energie.
  • Sprat Sandwich (Kiluvõileib): un classico della colazione estone, una fetta di pane di segale scuro su cui vengono adagiati spratti affumicati o marinati insieme a burro, cipolle e uova sode. Per le abitudini culinarie italiane, la colazione con il pesce può rappresentare una vera e propria sfida ma è innegabile che questo piatto tipico estone, oltre a essere ricco di gusto, è anche ricco di nutrienti fondamentali per una colazione completa.
  • Kringel estone: dopo aver esplorato due colazioni prettamente salate, è il momento di raccontarti un’opzione ideale per chi non rinuncerebbe mai a una colazione dolce. Si tratta di una ciambella (Kringel significa infatti “corona”) il cui impasto viene arricchito con burro, zucchero e cannella che conferiscono al dolce un sapore ricco e speziato. Una pietanza soffice e fragrante che strizza l’occhio ai nostri dolci casalinghi perfetta per colazione o, perché no, anche per merenda.

Pranzo e cena: le portate principali dell’Estonia

In Estonia, il pasto principale della giornata è il pranzo. Tuttavia, i piatti più tipici e celebri di questo Paese vengono consumati indifferentemente a pranzo o a cena. Che tu stia visitando ​​la capitale Tallinn o altre città come Narva o Tartu, noterai che nei menù c’è sempre un’ampia gamma di zuppe o di piatti a base di pesce, questo perché la tradizione culinaria di questo affascinante Paese risente sia delle origini umile e povere, sia della sua posizione geografica che la vede in prima linea sul Mar Baltico. Ma cosa si mangia in Estonia a pranzo o a cena? Ecco i piatti più tipici da provare assolutamente:

  • Pane di Segale: una menzione speciale va fatta al pane di segale scuro, conosciuto come rukkileib. Questo ingrediente, versatile e utilizzato anche come base di moltissime pietanze, è il re indiscusso delle tavole estoni. Spesso servito con burro, formaggi o pesce affumicato, viene consumato in tutte le salse. Questo pane deve la sua enorme diffusione al cereale che lo compone: la segale. Questo cereale è resistente e cresce bene nel clima freddo dell’Estonia, rendendolo la scelta numero uno per la panificazione.
  • Hernesupp suitsulihaga: una tradizionale zuppa a base di piselli gialli e carne di maiale affumicata, l’ideale per riscaldarsi dalle temperature rigide che contraddistinguono il clima estone in pieno inverno. Il gusto pieno della carne affumicata si sposa perfettamente con la dolcezza dei piselli, offrendo a chi prova questa zuppa un’esplosione di sapori avvolgente.
  • Rosolje: di fatto, un’insalata di patate e barbabietole a cui spesso vengono aggiunte una manciata di aringhe marinate. Il piatto è semplice e umile e trova la propria origine nelle tavole di pescatori e contadini che utilizzavano ingredienti base ma gustosi. 
  • Suitsukala: Trota o salmone affumicati, serviti spesso con contorni semplici come patate o verdure. Un piatto leggero e genuino perfetto per chi ai sapori forti della carne preferisce quelli più leggeri del pesce.
  • Mulgikapsad: proveniente dal sud dell’Estonia, questo piatto tradizionale estone è costituito da crauti, carne di maiale e orzo. Il gusto acidulo dei crauti spezza la robustezza del gusto del maiale rendendo questo piatto un perfetto insieme di sapori perfettamente bilanciati
  • Verivorst: sempre per rimanere in tema crauti, una seconda pietanza che li vede protagonisti è il Verivorst, un piatto tipicamente servito nel periodo natalizio che consiste in una salsiccia di sangue con orzo accompagnata da crauti e patate. Una vera e propria esplosione di gusto che si sprigiona, ancor prima di assaggiarla, dal suo invitante profumo.
  • Põdra liha: il territorio dell’Estonia è punteggiato da boschi e foreste, habitat naturali di numerose specie selvatiche. Non è difficile, quindi, trovare nell’offerta culinaria dell’Estonia piatti a base di selvaggina. Uno tra questi è la Põdra liha, ovvero la carne di alce: spesso preparata in umido o arrosto, rappresenta il legame antico del popolo estone con l’attività di caccia. Un piatto must-have sulle tavole di questa splendida terra.

Dessert: piatti tipici dell’Estonia per chiudere in dolcezza

Julia Child diceva che “una festa senza la torta è un incontro e basta” e, se vogliamo dirla tutta, questa citazione vale, oltre che per una festa, anche più generalmente per un pasto. Ecco una lista di dolci tipici estoni che riflettono la creatività e la tradizione della pasticceria locale. 

  • Kissel: una sorta di gelatina o pudding a base di frutta (solitamente di bacche come fragole, lamponi, ribes o mirtilli). Dalla consistenza simile a quella di un budino, questo dolce viene servito caldo o freddo in base alle preferenze. Una variante più liquida viene consumata come bevanda rinfrescante in estate. 
  • Kama: pudding preparato con una miscela di farine tostate, principalmente grano e segale, arricchite talvolta con orzo o avena. La preparazione prevede la cottura delle farine con latte o acqua fino a ottenere una consistenza cremosa e un gusto leggermente nocciolato. Un finale perfetto che soddisfa qualsiasi palato.
  • Kohuke: lo snack più popolare dell’Estonia che mette d’accordo tutti. Si tratta di una piccola barretta di formaggio quark ricoperto di cioccolato fondente. Nel tempo, a quella tradizionale si sono aggiunte una serie di varianti alla vaniglia, fragole, mirtilli o caramello. Un dolcetto sfizioso che piace a grandi e piccoli.

Bevande tipiche dell’Estonia

Dalle bevande alcoliche alle limonate, sorseggiare una bevanda tipica estone significa partire per un viaggio alle origini di antiche tradizioni e sapori autentici. Ecco alcune delle bevande più consumate in Estonia.

  • Kali: bevanda radicata nella cultura estone sin da tempi antichi, si ottiene partendo da una base di pane di segale e, grazie a un processo di fermentazione naturale, il risultato finale è una bevanda leggermente frizzante, simile alla birra e di basso grado alcolico. Questa bevanda ha un sapore unico nel suo genere e difficile da descrivere a parole, pertanto, per capire bene di cosa stiamo parlando, va provata assolutamente. 
  • Limonate: gli estoni, soprattutto per rinfrescarsi nelle giornate estive, apprezzano molto le limonate. Due delle più celebri sono la Valge Klaar, una fresca limonata a base di succo di mela prodotta in Estonia a partire dagli anni ’70, e la Linna Limonad, un’altra limonata spesso aromatizzata con erbe locali che conferiscono un gusto particolarmente distintivo.

 

Esperienze culinarie in Estonia: alcuni consigli

Tradizionale insalata estone di patate e barbabietole

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Tradizionale insalata dell’Estonia a base di patate e barbabietole

Per esplorare la cucina estone e immergersi nella sua tradizione, è importante saper scegliere i posti giusti dove assaporare i piatti tipici di questa zona del mondo ed entrare nel vivo della sua cultura culinaria. Per farlo, ecco alcuni consigli utili da tenere a mente quando ti troverai a organizzare il tuo viaggio in questo Paese che ha tanto da offrire, anche a tavola.

  • Fermati a mangiare in qualche mercato locale: in quasi tutte le città dell’Estonia esistono dei mercati locali che offrono un’ampia varietà di prodotti freschi e prelibatezze del luogo. Ad esempio, se ti trovi a Tallinn, un giro al Balti Jaam Market è d’obbligo. Questo mercato è famoso per la sua vivace atmosfera e la vasta selezione di prodotti, dai pesci affumicati del Mar Baltico alle marmellate fatte in casa. Se invece ti trovi a Rakvere, fai un giro al Rakvere Turg, qui puoi assaggiare piatti tradizionali estoni come la zuppa di cipolle, il pane nero di segale e gli arrosti di carne. Infine, se nel tuo itinerario hai previsto come tappa la città universitaria di Tartu, concediti una sosta al Tartu Turg, un luogo in cui puoi provare le specialità locali mentre esplori la bellezza dell’artigianato locale. 
  • Prova i piatti tipici nei ristoranti meno turistici: con un po’ di pazienza e qualche ricerca è possibile scovare piccole tavole calde o ristoranti frequentati solo dai locals. Questi sono i luoghi perfetti per assaporare davvero l’unicità dei piatti tipici dell’Estonia e provare quelle pietanze con ingredienti selvatici che i ristoranti turistici non riescono a offrire.
  • Per un’esperienza ancora più autentica, organizza una cena in una fattoria tradizionale estone, dove si può gustare cibo cucinato con metodi e ricette tramandate di famiglia in famiglia. Questo offre non solo un assaggio della cucina estone, ma anche un’opportunità per immergersi nella cultura e nelle tradizioni del paese.

In sintesi, qualsiasi sia il tuo itinerario di viaggio in Estonia, avrai l’opportunità di immergerti completamente nell’offerta gastronomica di questo affascinante Paese baltico. Potrai avventurarti in un viaggio culinario unico che ti condurrà attraverso un ricco panorama di sapori e storie, contribuendo così a scoprire l’identità culinaria di questa terra magica. È importante avere il coraggio di assaggiare tutto ciò che ti viene offerto, anche quei piatti che potrebbero inizialmente suscitare dubbi o incertezze. Solo così potrai arricchire la tua esperienza di viaggio in modo completo e appagante, permettendo ai tuoi sensi di assaporare appieno la diversità e l’autenticità della cucina estone, un boccone alla volta.

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Mangiare in Turchia: viaggio tra i sapori della tradizione

La conoscenza di un luogo passa sempre attraverso l’esplorazione delle sue tradizioni culinarie, poiché il cibo riflette la storia, la cultura e le abitudini dei suoi abitanti. Dentro ogni piatto, infatti, si nascondono storie di ingredienti locali, di conoscenze tramandate di famiglia in famiglia e di influenze che hanno plasmato l’identità gastronomica di una terra. Ecco perché “mangiare tipico” è il primo passo per conoscere davvero l’anima di un luogo. Questo assioma vale per qualsiasi Paese, come la Turchia, terra antica di cultura, storia e… sapori! Se hai deciso di visitare questa zona del mondo, preparati a vivere un’esperienza culinaria unica, caratterizzata da un’armoniosa miscela di tradizioni ottomane, mediterranee e mediorientali. Ecco una guida ai piatti tipici della Turchia che non puoi assolutamente perderti, dalla colazione al dessert!

La colazione in Turchia

Il buongiorno si vede dal mattino, in tutto il mondo! Ma quali sono le pietanze tipiche della Turchia che vengono consumate come primo pasto della giornata? La colazione turca prevede un vero e proprio banchetto con una varietà di sapori che soddisfano tutti i gusti, anche quelli più raffinati. Dal dolce al salato, c’è davvero l’imbarazzo della scelta e potrai gustarti un’esperienza culinaria che ti permetterà di affrontare la visita di questo Paese facendo subito il pieno di energie. Ecco alcuni dei principali piatti tipici turchi a colazione

  • Menemen: un ricco piatto a base di uova strapazzate, pomodori, peperoni verdi, cipolle e spezie accompagnato da pane fresco. Nei ristoranti questo piatto viene generalmente servito nella padella nella quale è stato cucinato. La scelta giusta se vuoi una colazione importante che ti permette di arrivare all’ora di pranzo senza troppi indugi.
  • Sucuklu Yumurta: una specie di frittata di uova con salsiccia turca speziata e servita con del pane croccante. Ogni boccone di questo piatto “robusto” e saporito sarà un viaggio che ti farà immergere nella cultura culinaria turca.
  • Simit: dopo due piatti decisamente importanti e saporiti, arriviamo a una pietanza che si avvicina maggiormente alla cultura mediterranea e in particolare, affine a quella italiana. Il Simit è una specie di pagnotta di pane a forma di anello ricoperto di semi di sesamo e perfetto da accompagnare con formaggio spalmabile o con qualche confettura tipica del territorio. Questa colazione, con il giusto mix di croccantezza e morbidezza, sarà la tua coccola mattutina prima di metterti in moto e seguire il tuo itinerario di viaggio in Turchia.
  • Kaymak: più che un piatto, questo è un ingrediente tipico turco: un latticino cremoso che ricorda molto la panna montata o l’inglesissima clotted cream. Viene tradizionalmente preparato bollendo lentamente il latte per poi lasciarlo raffreddare affinché si formi uno strato di panna densa. Questo strato viene poi raccolto e consumato come un dessert o come ingrediente d’accompagnamento; servito insieme a miele, frutta fresca, o dolci tipici turchi come il baklava
  • Olive e Formaggi: nella tradizione culinaria turca non manca mai una selezione di olive nere e verdi, solitamente servite insieme a formaggi locali come il beyaz peynir – un latticino salato di pecora o mucca conosciuto anche come feta turca – e il kaşar, anche questo a base di latte di mucca o pecora con un sapore leggermente piccantino.

I Meze: gli antipasti tipici turchi

Piatto di antipasti turchi

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Un piatto di meze, i tradizionali antipasti della Turchia

Chi ben comincia, è a metà dell’opera… anche a tavola! E i turchi, in fatto di antipasti, fanno scuola. Chiunque si trovi in questa splendida terra, ogni volta che si metterà a tavola, avrà l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda i Meze: una varietà di antipasti, per la gran parte di consistenza cremosa, che vengono serviti in piccole porzioni all’inizio del pasto e che rappresentano una parte essenziale e fondamentale della tradizione culinaria turca. Non è un  caso che il termine “meze” derivi dal persiano “gusto”, poiché la loro funzione è proprio quella di stimolare l’appetito e preparare il palato per le portate principali. Tra i più famosi ci sono:

  • Hummus: una pasta di ceci impreziosita da alcuni ingredienti come aglio, succo di limone e tahina (una tradizionale pasta di sesamo). Il risultato è una vera delizia per il palato. Cremoso e saporito, è perfetto da spalmare sul pane o come base per un pinzimonio con verdure crude. L’hummus, oltre a essere davvero buono, è anche ricco di proteine e fibre. Una pietanza salutare vegan friendly.
  • Babaganoush: un’altra crema, ma questa volta a base di melanzane affumicate. Le melanzane vengono cotte fino a ottenere una consistenza morbida e un sapore affumicato, per poi essere mescolate con tahina, aglio, limone e olio d’oliva. La consistenza vellutata e il gusto ricco del babaganoush lo rendono un accompagnamento perfetto per il pane pita. Una volta provato lo vorrai replicare anche a casa.
  • Ezme: Questa salsa piccante è preparata con pomodori freschi, peperoni, cipolle, prezzemolo e un mix di spezie che includono peperoncino e cumino. Una vera esplosione di sapori che combina la dolcezza dei pomodori con il carattere pungente del peperoncino e l’avvolgente aroma delle spezie turche. Questa salsa tipica è perfetta per i palati che amano i sapori intensi e può essere utilizzata come accompagnamento per carne grigliata o, semplicemente, gustata con il pane.

Börek: lo spuntino versatile da gustare a tutte le ore

Tra i piatti iconici della Turchia c’è anche il börek! Croccante fuori e morbido dentro, è un piccolo fagottino composto da sottili strati di pasta sfoglia che cela al suo interno vari ripieni generalmente a base di carne, formaggi o verdure. Gli abitanti di questa terra preparano queste piccole delizie in diverse forme e dimensioni, ciascuna delle quali adatta a specifiche occasioni o a preferenze personali. È proprio la versatilità la caratteristica che rende i börek perfetti per essere consumati a colazione ma anche durante gli altri pasti della giornata, sia come antipasto che come spuntino.

Pranzo e cena: i piatti tipici turchi da provare assolutamente

Pietanze tipiche della Turchia

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Una tavola imbandita da piatti tipici turchi

Un po’ come tutte le pietanze della cucina turca, anche i pasti principali sono una vera e propria esplosione di sapori che riflettono l’ampia diversità geografica e culturale del Paese e le sue tradizioni. In Turchia, la cena è considerata il pasto principale della giornata e, per questo motivo, include piatti più elaborati. Il pranzo in Turchia, invece, può variare da piatti leggeri a portate più sostanziose. Esploriamo insieme alcuni dei piatti più iconici.

  • Kebab: A mani basse, uno dei piatti più famosi e amati della cucina turca. Ci sono molte varianti di kebab ma una delle più popolari è il döner kebab, composto da carne di agnello o pollo arrostita verticalmente su uno spiedo e servita con verdure e pane fresco. Altri tipi includono il kebab di adana, fatto con carne macinata di agnello e condimenti piccanti, e il kebab di shish, con cubetti di carne alla griglia impiattato su comodi spiedini.
  • Manti: si tratta di piccoli ravioli turchi ripieni di carne macinata e cotti al vapore. Serviti con salsa yogurt all’aglio e una spruzzata di peperoncino rosso, i manti sono un piatto che avvolge il palato grazie ai ricchi aromi che contraddistinguono questi piccoli ravioli.
  • Köfte: polpette di carne speziate e aromatizzate, tipicamente fatte con carne macinata di agnello o manzo. Possono essere grigliate, fritte o cotte al forno e vengono spesso servite con riso pilaf e insalata fresca.
  • La pide non è altro che è la versione turca della nostra pizza. Questa pietanza ha una base di pasta simile a una focaccia e ripiena di ingredienti come carne, formaggio, verdure e uova. È un piatto versatile che può essere gustato come pasto principale o come spuntino.
  • Dolma: foglie di vite ripiene di un miscuglio di riso, carne macinata, pomodori, erbe aromatiche e spezie, possono essere serviti caldi o freddi e sono considerati una vera e propria prelibatezza. Un consiglio: se visiti la Turchia in estate provale fredde, sono gustose e rinfrescanti.
  • Balık-ekmek: la cucina turca è ricca di piatti a base di pesce grazie alla sua vasta costa lungo il Mar Mediterraneo e il Mar Nero. Piatti come il Balık-ekmek (panino al pesce) e il Balık çorbası (zuppa di pesce) sono due esempi di piatti freschi e popolari che ti trasportano direttamente in un viaggio a tutto gusto sulle rive del Mediterraneo, un boccone alla volta.

Dessert: un dolce per ogni pasto

Baklava dolci tipici Turchia

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Un piatto di Baklava, i tipici dolci della Turchia

Team dolce o team salato? Se a occhi chiusi sceglieresti la prima opzione, allora la cucina turca è proprio quello che fa per te. Anche in tema dessert ce n’è davvero per tutti i gusti, ma ecco una lista di quelli che non puoi perderti assolutamente:

  • Baklava: il re indiscusso dei dolci turchi. Il baklava è una squisita combinazione di sfoglia croccante, noci tritate e sciroppo di miele o zucchero. Si tratta probabilmente del dolce turco più celebre e apprezzato in tutto il mondo grazie alla sua complessità di sapori e alla sua consistenza friabile. 
  • Sütlaç: un dolce delicato che consiste in un cremoso budino preparato usando ingredienti semplici come riso, latte e zucchero per poi essere servito con una leggera spolverata di cannella. Il Sütlaç, con la sua consistenza vellutata e il suo sapore delicato, lo rendono il dessert perfetto per chiudere un pranzo o una cena con gusto e leggerezza.
  • Aşure: conosciuto anche come il “budino di Noè”, l’aşure è un piatto unico fatto con grano, frutta secca e legumi, dolcificato con zucchero e aromatizzato con spezie come cannella e chiodi di garofano. Questo dessert veniva cucinato prevalentemente nei mesi più freddi poiché garantiva un importante apporto calorico. Ad oggi è un’esperienza culinaria che si può provare in tutte le stagioni e per cui merita assolutamente un assaggio. 
  • Lokma: piccole palline di pasta fritte, croccanti all’esterno e morbide all’interno, che vengono spesso imbevute di sciroppo di zucchero o miele (ma possono anche essere servite ricoperte di cannella o altri ingredienti). Una leccornia decisamente invitante. 

Bevande tipiche turche: tradizione a piccoli sorsi

Ad accompagnare le pietanze sulle tavole imbandite turche ci sono anche una serie di bevande tradizionali da provare durante il tuo viaggio per assaporare fino in fondo la tradizione enogastronomica di questa splendida terra. Ecco le più diffuse:

  • Aryan: una bevanda a base di yogurt, acqua e sale è spesso scelta come opzione rinfrescante e salutare. Questa bevanda, con il suo gusto leggermente acidulo e la sua consistenza cremosa, è un vero boost di energia, perfetto per affrontare una giornata in giro alla scoperta delle meraviglie turche.
  • Salgam: una bevanda decisamente unica nel suo genere, perfetta se sei alla ricerca di un’esperienza gustativa più audace. Questa bevanda consiste in succo di rapa fermentato che potrebbe sorprenderti con il suo sapore forte e particolare. Qui non ci sono mezze misure: o la ami o la odi, ma per prendere posizione devi provarla almeno una volta nel tuo viaggio. 
  • Rakı: il liquore all’anice più famoso della Turchia, esportato e apprezzato in tutto il mondo. Il Rakı è una bevanda che incarna lo spirito festoso e conviviale della Turchia, utilizzato come bevanda principale nelle grandi occasioni e celebrazioni. Spesso diluito con acqua e servito con meze e formaggi, ogni sorso sarà un tuffo nelle atmosfere e nella cultura della Turchia.
  • Caffè turco: ultimo ma non ultimo, il celebre caffè turco. Una parte importante della cultura culinaria del paese, preparato con chicchi di caffè finemente macinati e bollito nel tradizionale cezve. Il caffè turco è ricco, aromatico e perfettamente equilibrato. Gustalo lentamente e goditi ogni sorso di questa bevanda iconica della Turchia.

Giunti al caffè, abbiamo concluso il nostro viaggio tra i sapori della cucina tradizionale della Turchia. Quelli che abbiamo elencato, sono solo alcuni dei piatti tipici turchi. L’ampia varietà di pietanze, dolci o salate, rappresentano una vera e propria festa per i sensi e riflettono la ricchezza culturale del Paese. Che tu stia assaggiando un kebab di strada nelle affollate piazze di Istanbul o che tu ti stia sedendo a tavola per un pasto tradizionale in un ristorante locale, i piatti principali della Turchia ti porteranno in un viaggio culinario decisamente indimenticabile. 

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Piatti tipici dell’Albania: quali gustare in un viaggio a Tirana

Fortemente influenzati dalla Turchia, i piatti tipici dell’Albania non hanno solo nomi esotici, la colonizzazione da parte dell’Impero Ottomano ha influenzato la tradizione culinaria albanese, ma anche l’Italia ha contribuito portando sulle tavole albanesi pasta e riso. La posizione geografica dell’Albania è felice, con la vicinanza anche della Grecia infatti moltissimi dei loro piatti più comuni rispecchiano quelli della tradizionale dieta mediterranea.

E con questo goloso preambolo, entriamo nel centro del discorso per raccontarvi quali sono i piatti tipici dell’Albania e di Tirana consigliandovi quali provare, pronti?

Byrek e tavë kosi

Probabilmente uno dei piatti tipici dell’Albania tra i più amati e richiesti c’è il byrek si tratta di una deliziosa torta salata preparata con pasta fillo a strati in cui, tra uno strato e l’altro vengono posizionati formaggio e spinaci oppure con formaggio e carne macinata. Preparato in tutta l’Albania, ne esistono ovviamente più varianti casalinghe. La sua particolarità è la forma triangolare, ‘’a fetta’’ ed è considerato una sorta di streetfood, è reperibile infatti in moltissime panetterie.

Un altro piatto tipico da gustare a Tirana e dintorni è il tavë kosi, si tratta di uno sformato o pasticcio di carne di agnello, uova, farina, riso e yogurt. Non a caso la traduzione di questo piatto è proprio teglia di agnello e yogurt. Si tratta di un piatto unico essendo molto sostanzioso e viene preparato per lo più in occasioni speciali come le feste pasquali ad esempio o la fine del Ramadan.

Byrek piatto tipico albanese

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Il gustosissimo Byrek, un piatto tipico di Tirana

Lakror

In albanese ghego Laknor, in arbëreshë Lakruar, il lakror è un piatto tipico albanese che viene tramandato dalle donne di famiglia in famiglia. Il lakror è una torta rustica di pasta fillo, farcita con una combinazione di ingredienti quasi infiniti: la versione vegetale prevede spinaci, zucche, cipolle, ma anche ortiche e cipolle; l’altra versione prevede anche la carne di manzo o agnello combinati con pomodoro e cipolla o spinaci con formaggio.

Speca të mbushura e paçe plansash

Peperoni, ricotta, spezie e riso a volte miscelati alla carne macinata di vitello sono gli ingredienti di Speca të mbushura un piatto  balcano. Fa parte dei piatti tradizionali e come per la versione italiana, sono ottimi caldi appena sfornati ma sono deliziosi anche gustati freddi. Altrettanto amato il paçe plansash, o forse dovremmo parlarne al femminile considerato che si tratta di una versione albanese della trippa. E viene cucinata proprio come la nostra trippa, usando trippa, cipolla, aglio, pomodoro, pepe e olio evo insieme ad un bicchierino di aceto.

Qofte

Come non citare le qofte tra i piatti tipici albanesi? Anche perché noi italiani in fatto di qofte, che poi sono polpette, ma in questo caso di carne di agnello, oppure manzo o pollo miscelate a feta, aglio, cipolle e foglioline di menta, ne conosciamo a bizzeffe. Vengono cotte principalmente fritte o in alternativa alla griglia e come nel caso del Byrek, ne esistono molte varianti, un po’ come in Italia insomma.

i Qofte tipici di Tirana

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I Qofte, uno dei secondi di carne più amati in Albania

Tullumba

Una carrellata di delizie albanesi che non può che terminare con almeno uno dei tantissimi dolci dell’Albania, i tullumba. Si tratta di biscotti ma in versione fritta e croccante. La ricetta prevede farina, uova, acqua, burro e olio per friggere, mentre per lo sciroppo si miscelano acqua e zucchero. I tullumba una volta fritti vengono immersi nello sciroppo e degustati come accompagnamento al caffè.

Piatti tipici di Tirana

Se la regione prevede una varietà immensa di piatti tradizionali che hanno visto la contaminazione turca, greca e italiana, Tirana capitale dell’Albania non è da meno con una varietà di piatti che riflettono sia la tradizione gastronomica albanese che l’influenza cosmopolita della città stessa. Di seguito vi segnaliamo alcuni tra i più amati.

Dolma e Tasqebap

Tipici anche della cucina libanese e greca, gli yaprak dolma sono involtini di foglie di vite che sono poi farciti con riso, carne macinata e spezie orientali. A Tirana vengono serviti sia tiepidi che freddi accompagnati da una deliziosa salsa allo yogurt. Se si parla di piatti tipici di Tirana, potremmo dire che il tasqebap sia il piatto tradizionale perfetto. Un piatto che non manca mai nei menù dei ristoranti tradizionali albanesi e che ogni casa si vanta di avere come ricetta originale. Il tasqebap è uno spezzatino a base di carne di vitello, cipolla, alloro, aglio, sale e pepe, vino bianco, salsa di pomodoro e miele.

dolma di Tirana

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I dolma, deliziosi involtini di foglie di vita ripieni di riso

Tavë dheu e Meze

Uno dei piatti più famosi di Tirana è sicuramente il tavë dheu, la ricetta tradizionale viene rispettata totalmente a partire dal contenitore che viene previsto per la cottura: una terrina di terracotta proseguendo con la carne che deve essere espressamente di vitello, sia la carne che il fegato; gli altri ingredienti che compongono questo piatto sostanzioso sono la ricotta salata, cipolla, pomodoro, peperoni e aglio.

Un antipasto che deve le sue origini alla Turchia e alla Grecia ma che Tirana ha fatto suo e che ha tutto per essere un piatto unico. Si tratta infatti più che di un piatto, di una serie di mini portate selezionate e disposte per essere degustate accompagnate da una salsa a base di yogurt e svariati purè di verdure tra cui soprattutto pomodori e fave in abbinamento ad olive e formaggi. Un antipasto che apre l’appetito alle altre portate.

I dolci della tradizione albanese

Ipercalorico e dolcissimo il baklava è il dolce di Tirana, anche se le sue origini sono essenzialmente turche e greche: pasta fillo, frutta secca e uno sciroppo a base di acqua, zucchero e miele sono gli ingredienti per questa dolcissima delizia che non vi lascerà indifferenti. In fatto di dolci, in Albania e a Tirana soprattutto, sanno il fatto loro! Le petulla sono deliziose ciambelline fritte, gli ingredienti sono semplici: farina, uova, lievito, latte e zucchero, una volta fritte nell’olio bollente si degustano così in semplicità oppure intinte nel miele, nella marmellata o nel cioccolato.

baklava albanesi

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Tra i dolci più amati dell’Albania ci sono i baklava

Bevande tipiche albanesi

E dopo tutto questo parlare di cibo, non possiamo certo lasciarvi… a bocca asciutta! Vi sarete chiesti come noi, ma in Albania e a Tirana cosa si beve? Lo Shesh i Zi, un vino rosso autoctono è tra le bevande più amate, lo Shesh i Bardhe vino a bacca bianca albanese. Ma la bevanda nazionale è sicuramente la Raki, bevanda ricavata dalla distillazione della frutta fermentata molto simile alla grappa.